Jack London, Il richiamo della foresta

IL RICHIAMO
DELLA FORESTA
I.I.S. «G. Cantoni» - Treviglio (BG)
4°A -4°E a.s. 2012/2013
Jack London
TITOLO ORIGINALE: The call of the wild
AUTORE:Jack London
GENERE:romanzo di avventura
ANNO DI PUBBLICAZIONE:1903
1. COMPRENSIONE COMPLESSIVA
TRAMA
Buck , un cane di grandi dimensioni, incrocio tra un San Bernardo e
un Pastore scozzese, vive a Santa Clara in California insieme al suo
padrone, il giudice Miller. Un giorno il giardiniere Manuel ruba Buck
al suo padrone e lo vende per pagare dei debiti di gioco.
Buck viene spedito in Alaska e venduto a una coppia di canadesi,
François e Perrault, i quali rimangono impressionati dal fisico
imponente del cane.
I nuovi padroni rieducano l’animale come cane da slitta e Buck
impara velocemente osservando i propri compagni. Lui e Spitz, il
capo muta , diventano pertanto rivali.
In seguito Buck batte Spitz in uno scontro e diventa il leader della
muta.
Buck viene in seguito venduto a un uomo di nome Charles che lo
acquista insieme alla moglie e al fratello; tutti e tre non
conoscono nulla né di trasporti né di come sopravvivere in
Alaska , ma pensano di utilizzarlo per la ricerca dell’oro.
Nel proseguimento del viaggio si imbattono in John Thornton, che
li avverte, inascoltato, di non attraversare il fiume ghiacciato nei
pressi.
Thornton, riconosciuto il valore del cane e disgustato dal
comportamento dei padroni nei suoi confronti, libera Buck, lo
accudisce e lo riporta in piena salute; tra i due si instaura un
rapporto di fedele amicizia, rafforzato anche dal fatto che in
un’occasione il cane salva la vita all’uomo.
In seguito partono insieme per il Klondike alla ricerca dell’oro.
Intanto Buck inizia ad esplorare l'ambiente circostante
socializzando con un lupo del luogo.
Una notte, ritornato da una breve caccia, trova il suo amato
padrone ucciso insieme agli altri cercatori da un gruppo di indiani
Yeehats.
Buck uccide gli indiani per vendicare Thornton e, dopo aver capito
che la sua vita trascorsa con gli uomini è ormai solo un ricordo del
passato, decide di seguire il lupo nella foresta rispondendo al
richiamo della vita selvaggia e della libertà assoluta.
2. ANALISI DEL TESTO
Il racconto é perfettamente lineare: fabula ed intreccio
infatti, a parte alcune brevi analessi, sostanzialmente
coincidono.
Il testo è un romanzo d’avventura ambientato in Nord
America alla fine dell’Ottocento, nel periodo della “corsa
all’oro”.
La storia si svolge in spazi prevalentemente aperti, differenti
e realisticamente descritti, spostandosi progressivamente
dalla California all’Alaska, anche se la maggior parte degli
eventi avvengono nel Klondike, regione del Canada
settentrionale.
I personaggi e le caratteristiche che li distinguono vengono
presentati in modalità diretta dal narratore man mano che
appaiono sulla scena.
Buck, il protagonista, è un cane di grossa taglia, un incrocio tra
un San Bernardo e un Pastore scozzese, di forte muscolatura e
folta pelliccia.
Tra i personaggi secondari vi sono: François e Perrault che
insegnano a Buck a trainare la slitta e a vivere nella foresta;
John Thorton, l’ultimo padrone, verso il quale dimostra un
profondo e leale attaccamento.
Gli antagonisti sono: il giardiniere Manuel, che vende Buck per
pagarsi dei debiti di gioco; il capo muta rivale Spitz che lo sfida
e gli Yeehats che verso il termine del racconto uccidono il suo
amato padrone.
Il narratore è certamente esterno, ma utilizza
una
focalizzazione interna per rendere più dinamica e stimolante la
narrazione che è perfettamente lineare e cronologicamente
ordinata, con solo rare e brevi digressioni storiche.
Nel testo viene utilizzato un registro linguistico medio, che
comprende in alcune occasioni specifici termini tecnici. Il
lessico è semplice e scorrevole; il tono stilistico neutro mira a
una narrazione puramente obiettiva e realistica.
La struttura sintattica è altrettanto lineare e presenta periodi
prevalentemente paratattici composti da frasi di diversa
lunghezza, ma quasi sempre coordinate tra loro.
BRANI ESTRAPOLATI
DAL CAPITOLO VII: «Suona il richiamo»
BRANO 1
Era il richiamo che ancora risuonava nelle profondità della
foresta, trasmetteva a Buck una grande irrequietezza e desideri
inspiegabili. […]
Gli faceva sentire una vaga e dolce contentezza, i languori e
struggimenti selvaggi di cui non conosceva la causa. A volte
seguiva il richiamo nella foresta, lo cercava come se fosse una
cosa tangibile. […]
Oppure rimaneva accucciato per ore dietro tronchi caduti coperti
di funghi come se volesse nascondersi. […]
Forse, stando così in agguato, sperava di cogliere quel richiamo
che non riusciva a capire. […]
Impulsi irresistibili si impossessavano di lui. […]
BRANO
2
Venne la notte e sugli alberi si levò la luna piena, salì alta nel
cielo e illuminò la valle con la sua luce spettrale.
E con il cadere della notte, mentre restava presso la pozza a
pensare alla sua pena, Buck sentì nella foresta un vibrare di vita
nuova […]
Era il richiamo, il richiamo multitonale, più invitante e
irresistibile di come mai lo avesse udito. E come mai prima d’ora
Buck era pronto ad obbedire. […]
Il vecchio lupo si accucciò, alzò il muso e proruppe nel lungo
ululato. Tutti gli altri si accucciarono e come lui ulularono.
Ora il richiamo giungeva a Buck con accenti inconfondibili. […]
COMMENTO
Questi due brani messi a confronto sono tratti dell’ultimo capitolo
del romanzo, ambientato nella foresta che appare uno spazio dalla
duplice valenza.
Nel primo brano la foresta rappresenta per il protagonista un luogo
di rifugio e di libertà assoluta dove si sente pienamente se stesso e
può esprimere la sua anima selvaggia, che non riconosce più né
legami né catene.
Buck è sempre vissuto in ambiente civilizzato e si è molto legato al
suo ultimo padrone: tra loro si è, infatti, innescato un legame molto
intenso di reciproco completamento, che il non vuole spezzare per
evitare di fare un torto a chi gli ha trasmesso affetto, fiducia,
amicizia. Tuttavia Buck nel profondo sente il desiderio di uno stile
di vita completamente diverso che corrisponda alla sua ansia di
libertà, di spazio e di natura.
Nel secondo brano la foresta presenta due sfaccettature
contrapposte.
E’, innanzitutto, il luogo in cui Thornton sul calare della notte
viene ucciso dagli Yeehats, dunque un ambiente pericoloso e
oscuro, che non può che creare sensazioni tristi e cupe,
richiamando alla memoria episodi della vita vissuta insieme.
Buck ora si trova senza una casa e senza affetti, ma proprio in
quest’istante sente fortemente il richiamo di una nuova vita
che lo sta attendendo nella foresta: tra i lupi selvaggi in lotta
per la sopravvivenza, trova una nuova famiglia e uno spazio
in cui vivere al meglio la sua esigenza di libertà assoluta, a
capo di un branco.
Il protagonista
finalmente ha
liberato la sua
anima selvaggia,
scoprendo
sensazioni forti e
nuove, lontano
dagli uomini e
dalle loro
pretese.