scarica - Confagricoltura Venezia

Mensile della Confagricoltura di Venezia
Bollettino del Consiglio Direttivo
Direttore Responsabile: Edoardo Comiotto
Direttore: Rita Tognon
Direzione Redazione Pubblicità:
Confagricoltura Venezia
Mestre - Via Monteverdi, 15 - Tel. 041.98.00.00
Autorizz. Trib. Venezia n. 1318 R.S. 25/01/1999
Gratuito ai Soci della Confagricoltura Venezia
Spedd. Abb. Post. Comma 20/c Art. 2 L. 662/96 - Fil. VE
Progetto Grafico: Olivetti
Stampa: New Graph
Anno IX - Finito di stampare giugno 2014
2.
3.
4.
5.
6.
7.
CONFAGRICOLTURA:
Giangiacomo Bonaldi nella Giunta
Confederale; Debora Piovan
rappresentante veneto Expo 2015;
Utilizzo digestato; Vino proposte
di semplificazione.
SISTRI:
Nuovo decreto sui soggetti
esclusi.
TRIBUTARIA:
Iva fatturazione elettronica e
fattura p.a.
Tassazione energie rinnovabili;
Riduzione del cuneo fiscale;
PREVIDENZA:
Direttiva contro l’abuso sessuale
sui minori.
EXPO 2015:
Firmato l’accordo tra Padiglione
Italia e Confagricoltura.
L’assemblea di Confagricoltura ha riconfermato
Mario Guidi alla presidenza per il prossimo
triennio con 497 voti su 509.
E’ una Confagricoltura profondamente
rinnovata quella che il presidente Mario Guidi
ha presentato all’assemblea dopo i tre anni del
suo mandato. Un’Organizzazione che ha
rivoluzionato il suo modo di intendere il
sindacato e il
suo operato e
che oggi è
pronta a
cogliere la sfida
che i tempi e il
nuovo governo
del Paese
lanciano al
sistema dei
corpi intermedi
nel suo
complesso.
“Dal 2011 ad
oggi – ha detto
il presidente
nella sua relazione - sono avvenuti
cambiamenti profondi e irreversibili, a livello
nazionale ed internazionale, ed è ormai chiaro
che niente potrà tornare come prima.
La direzione è segnata: uno Stato più “magro”,
un welfare più efficiente, mercati meno
ingessati, regole meno asfissianti; attraverso
riforme strutturali, la riduzione della spesa
pubblica e delle partecipazioni dirette. In questo
contesto anche le organizzazioni intermedie
dello Stato, da quelle di rappresentanza alle
istituzioni, comprese le province, i piccoli
comuni, le camere di commercio, sono in
discussione al pari della dirigenza pubblica”.
Confagricoltura ha colto questi segnali da
tempo ed ha avviato un processo di
riorganizzazione interna basato
sull’innovazione, mentale, sociale, associativa,
sindacale e organizzativa.
“Questo lavoro – ha proseguito Mario Guidi – ci
ha permesso di ottenere importanti risultati
anche sul fronte normativo, di vincere la doppia
battaglia sull’Imu, di chiudere la vicenda della
Tasi in modo soddisfacente, di ripristinare la
fiscalità agevolata per le società agricole;
provvedimenti che hanno generato un risparmio
significativo per le imprese, che potrà
aumentare ancora se verranno accolte le nostre
proposte sulla semplificazione. Ma che
soprattutto ci ha consentito di raggiungere gli
obiettivi che l’assemblea mi aveva affidato tre
anni fa, al momento della mia elezione.
L’affermazione di una leadership nel settore, la
promozione dello sviluppo delle imprese
agricole, l’innovazione della nostra forma di
rappresentanza”.
“Ora – ha concluso il presidente di
Confagricoltura – siamo alla revisione di medio
termine di un programma ambizioso, di una
rivoluzione fin qui silenziosa, che vogliamo
cominciare a comunicare. Siamo pronti per una
fase nuova, quella di un sindacato che ritrova le
proprie ragioni non solo nella tradizione e nella
continuità, ma anche in una profonda
rivisitazione del proprio modo di funzionare a
favore delle imprese associate e nell’interesse
generale del Paese. Non è un ragionamento
solo organizzativo, ma soprattutto politicosindacale. Perché su questa base si
costruiscono le linee portanti dell’azione di
rappresentanza, a partire dai prossimi
appuntamenti, dalle elezioni europee alle
decisioni sulla Pac e la stesura dei PSR, dalla
legislazione fiscale e del lavoro alla proposta
economica o giovanile, fino a Expo 2015, che
sarà la vera occasione di confronto sull’idea di
agricoltura che vogliamo sostenere ed
affermare”.
PROFILO BIOGRAFICO-PROFESSIONALE
DI MARIO GUIDI
Mario Guidi è nato a Codigoro (Ferrara) il 10
ottobre 1961, è sposato ed ha una figlia.
Dopo gli studi superiori e la laurea in Scienze
agrarie all’Università di Bologna, si dedica
all’azienda agricola di famiglia (600 ettari a
prevalente indirizzo cerealicolo e risicolo, a cui
si aggiungono coltivazioni orticole e frutticole).
Impegnato con passione nella vita
organizzativa ed amministrativa del settore
agricolo, ha ricoperto numerosi incarichi in
ambito associativo, cooperativo e consortile.
Nel 1998 è presidente del Consorzio di Bonifica
del 1° circondario-Polesine di Ferrara.
Vicepresidente dell’A.N.G.A. (Associazione
Nazionale Giovani Agricoltori di
Confagricoltura), nel 2001 viene eletto
presidente dell’Unione provinciale Agricoltori di
Ferrara, carica che ricopre per due mandati.
Nel 2007 entra a far parte della giunta
esecutiva nazionale. Il 31 marzo 2011 viene
eletto presidente nazionale Confagricoltura.
E’ stato presidente dell’Associazione Nazionale
Bieticoltori (A.N.B.) ed ha ricoperto ruoli
importanti in istituti finanziari e creditizi.
Dal febbraio 2014 è Socio corrispondente
dell’Accademia nazionale di Agricoltura.
Da marzo 2014 è coordinatore di Agrinsieme, la
sigla che riunisce Cia, Confagricoltura e
Alleanza delle Cooperative agroalimentari.g
2
CONFAGRICOLTURA
GIANGIACOMO BONALDI NELLA NUOVA
GIUNTA ESECUTIVA CONFEDERALE
Con il presidente Mario Guidi, l’assemblea
di Confagricoltura ha eletto i nove
componenti della Giunta che lo
affiancheranno per i prossimi tre anni: fra
questi anche Giangiacomo Bonaldi
C’è anche il presidente di Confagricoltura
Veneto, Giangiacomo Bonaldi, nella nuova
Giunta confederale. Gli altri sono: Antonio
Boselli, Nicola Cilento, Giandomenico
Consalvo, Massimiliano Giansanti, Onofrio
Giuliano, Antonio Piva, Diana Theodoli Pallini,
Ezio Veggia.
Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, nato a
Roma, 53 anni, sposato, 3 figli, conduce
un’azienda agricola ad indirizzo seminativo
(grano, mais e soia) e vitivinicolo (prosecco e
pinot grigio) in provincia di Treviso. E’ stato
presidente di Confagricoltura Treviso ed è
presidente di Confagricoltura Veneto. E’ anche
presidente dell’Associazione Nazionale
Bieticoltori. g
DEBORAH PIOVAN RAPPRESENTA
CONFAGRICOLTURA VENETO NELLE SEDI
CHE SI OCCUPANO DELL’EXPO 2015
La vicepresidente di Confagricoltura Veneto,
Deborah Piovan, è stata delegata dal
presidente Giangiacomo Bonaldi a
sottoscrivere il “Protocollo d’intesa per la
promozione del sistema economico veneto a
EXPO Milano 2015”, promosso da
Confindustria in collaborazione con la Regione,
per la quale firmerà il governatore Luca Zaia, e
con tutte la parti sociali. Il progetto dovrebbe
consistere nella realizzazione di un sito nel
quale far confluire le proposte collaterali
all’Expo e che si affiancherebbe così, con scopi
promozionali del Veneto, alle iniziative di livello
nazionale, fra le quali anche quelle portate
avanti dalla Confederazione. Deborah Piovan fa
già parte del gruppo di lavoro istituito da
Confagricoltura in vista dell’Expo.g
BONALDI ALL’ASSESSORE CONTE:
PERMETTERE LA REGOLARIZZAZIONE
DELL’UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEL
DIGESTATO
Il presidente di Confagricoltura Veneto,
Giangiacomo Bonaldi, ha invitato formalmente
l’assessore Maurizio Conte ad intervenire sulla
Commissione ambiente della Conferenza delle
Regioni, coordinata dalla Regione Piemonte,
affinché consenta l’applicazione del Decreto
Legislativo 3 aprile 2006, n.152 e modificazioni,
nella parte in cui si occupa dell’utilizzazione
agronomica degli effluenti di allevamento.
Questa situazione di stallo, infatti, danneggia gli
imprenditori agricoli italiani ed in particolare
quelli veneti, che hanno investito molto sulle
bioenergie e quindi necessitano di regolarizzare
l’utilizzazione agronomica del digestato,
disciplinabile ai sensi del Decreto citato.g
INIZIATIVA DELLA FILIERA, INIZIATIVA
PARLAMENTARE E INIZIATIVA DEL
GOVERNO
Si fornisce a seguire un aggiornamento
inerente le proposte di semplificazione
burocratica per il settore vitivinicolo che sono
state presentate recentemente.
Iniziativa della filiera.
Testo unico della Vite e del vino.
Com'è noto Confagricoltura ha elaborato con le
organizzazioni di Agrinsieme, con Unione
Italiana Vini, Federvini, Assoenologi e Federdoc
una proposta di Testo Unico della Vite e del
Vino.
Il documento è stato elaborato armonizzando
tre diverse fonti normative: la Legge 82/2006, il
Decreto Legislativo 61/2010 e il Decreto
Legislativo n.260/2000.
L'articolato ottenuto è stato rivisto e ricodificato
in base alle richieste pervenute dalle aziende.
Il Testo unico è disposto in 8 capitoli e
disciplina l'attività dell'intero ciclo economico,
dalla vigna alla commercializzazione e le
relative implicazioni normative di interesse
settoriale e generale.
Il primo capitolo analizza le principali definizioni
di "settore", ponendo particolare attenzione alla
specifica dell'utilizzo delle DOC e delle DOCG e
introducendo ulteriori chiarimenti ed
aggiornamenti dei riferimenti normativi per le
altre definizioni contenute nella L.82/06.
Il secondo capitolo si riferisce alla gestione del
potenziale viticolo e al novero degli
adempimenti amministrativi connessi; prende in
considerazione il valore dei dati alla base del
patrimonio vitivinicolo, con un particolare
riferimento ai vigneti che hanno idoneità a
rivendicare le uve come atte a produrre vini con
DO ed IG.
L'aggiornamento delle norme sulla produzione
dei mosti e dei vini è la base del capitolo terzo
che definisce meglio alcune disposizioni
contenute nella legge 82/2006 per chiarirne il
significato e superare le incertezze
interpretative ad esse collegate.
Il capitolo quarto sulla "produzione dei vini a
denominazione di origine e indicazione
geografica" unifica tutta la disciplina normativa
concernente i vini DOP e IGP.
La sua redazione è stata attuata mediante una
riorganizzazione più coerente delle disposizioni
introdotte dal decreto n. 61 del 2010, le
modifiche di rilievo sono relative alla protezione
comunitaria, alla procedura di riconoscimento e
alla gestione della produzione e delle politiche
di mercato.
Una specifica riflessione è stata dedicata alla
produzione degli aceti la cui disciplina è stata
descritta nel capitolo quinto, in cui
sostanzialmente si prospetta una revisione e un
coordinamento normativo per pervenire
all'organicità regolamentare.
Il capitolo sesto è relativo alla
commercializzazione ed etichettatura dei vini e
presenta un perfezionamento degli ordinamenti
e una semplificazione rispetto ai riferimenti a
taluni decreti ministeriali mai adottati.
Per quanto concerne i controlli, la cui
normativa è stata riportata nel capitolo settimo,
è prevista l'eliminazione di tutte le attività di
controllo non necessarie e sopratutto delle
duplicazioni di tali attività operate dalle
Amministrazioni competenti.
Si propone che il Mipaaf, tramite l'Ispettorato
centrale, sia per legge l'autorità nazionale che
coordini le amministrazioni coinvolte e
programmi l'attività di controllo per il settore
vitivinicolo attraverso il "Piano annuale dei
controlli" e il "Registro Unico dei Controlli" per
le aziende del settore vitivinicolo.
Infine l'ultimo capitolo è dedicato al sistema
sanzionatorio la cui proposta di modifica ha
perseguito lo scopo di modulare l'entità delle
sanzioni in ordine alla gravità dell'irregolarità e
alla tipologia di prodotto oggetto di irregolarità.
Particolare attenzione, da ultimo, è stata posta
nella predisposizione di strumenti alternativi per
la gestione delle controversie, quale l'istituto
della diffida e quello del ravvedimento operoso.
Il testo è stato presentato alle Commissioni
Agricoltura della Camera e del Senato il 25
febbraio u.s. ed inviato ufficialmente anche
all'attenzione del Ministro Martina il 20 marzo
u.s..
L'incontro alla Camera ha rappresentato un
importante momento di confronto tra il mondo
del vino e la rappresentanza parlamentare
competente ed è stata al contempo una grande
opportunità per richiamare l'attenzione sulle
difficoltà delle aziende derivanti dalla pressione
burocratica.
Iniziativa Parlamentare e del Governo.
In seguito alla proposta di Testo Unico della
Filiera sono stati ottenuti due importanti
risultati.
In data 27 marzo 2014 è stata presentata una
Proposta di legge d'iniziativa dell'on SANI (PD)
sulla "Disciplina organica della coltivazione
della vite e della produzione e del commercio
del vino" (AC. 2236) che ricalca il testo della
filiera.
http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/
pdf/17PDL0019930.pdf
Il 9 aprile al Vinitaly, il Presidente del Consiglio
Matteo Renzi ha annunciato che il Ministero
delle politiche agricole alimentari e forestali sta
lavorando a un piano di azioni per il settore
agricolo e agroalimentare volto a creare
occupazione e a semplificare le procedure.g
3
RIFIUTI
Si segnala che è stato pubblicato (G.U. n. 99
del 30 aprile 2014) il DM 24 aprile 2014 recante
“Disciplina delle modalità di applicazione a
regime del SISTRI del trasporto intermodale
nonché specificazione delle categorie di
soggetti obbligati ad aderire, ex articolo 188-ter,
comma 1 e 3 del decreto legislativo n. 152 del
2006”, entrato in vigore il 1 maggio 2014.
Di seguito oltre ad illustrare sinteticamente le
novità introdotte dal decreto, principalmente per
quanto attiene al settore agricolo, si riporta:
- il quadro degli adempimenti relativi al SISTRI
ed alla tracciabilità dei rifiuti agricoli;
- un aggiornamento sugli esiti del tavolo di
monitoraggio SISTRI.
NOVITA’ DEL DECRETO 24 APRILE
La novità più importante che concerne il
settore agricolo, riguarda l’esclusione
dall’obbligatorietà ad aderire al SISTRI (art 1
comma 1 lettera a) dei seguenti soggetti:
- enti e imprese produttori iniziali di rifiuti
speciali pericolosi derivanti da attività agricole e
agroindustriali con meno di 10 dipendenti;
- enti e imprese di cui all'art. 2135 del codice
civile che conferiscono i propri rifiuti nell’ambito
di un circuito organizzato di raccolta,
indipendentemente dal numero di dipendenti.
Stessa esenzione viene prevista anche per gli
enti e le imprese, produttori iniziali di rifiuti
pericolosi, derivanti da attività di pesca
professionale e acquacoltura di cui al D.lgs. 9
gennaio 2012, n 4.
Pertanto rimangono soggetti al Sistri le
imprese agricole con più di 10 dipendenti
che non conferiscono i loro rifiuti pericolosi
a circuiti organizzati di raccolta. Si ricorda
che il calcolo del numero di dipendenti va
effettuato nel rispetto delle indicazioni di cui
all’art. 1 lett. c del DM 52/11.
QUADRO DEGLI ADEMPIMENTI PER IL
SETTORE AGRICOLO RELATIVI ALLA
TRACCIABILITA’ DEI RIFIUTI
Per i soggetti esclusi vengono confermati gli
adempimenti "cartacei" (articoli 190 e 193 del
D.Lgs 152/2006 nella versione antecedente
l'entrata in vigore delle modifiche introdotte dal
D.Lgs 205/2010) sino al 31 dicembre 2014.
A partire dal 1 gennaio 2015, la tenuta dei
registri di carico e scarico per gli imprenditori
agricoli di cui al 2135 del c.c., seguirà le regole
del comma 1-ter dell’articolo 190, come
modificato dalla Legge 125/2013 di conversione
del DL 101/2013.
Per quanto attiene i soggetti obbligati ad aderire
al SISTRI, in attesa di ulteriori semplificazioni
ed ottimizzazioni del sistema, è confermato il
regime binario e cioè il periodo transitorio di
adeguamento in cui vecchi adempimenti (in
particolare quelli "cartacei" di cui agli articoli
190 e 193 del D.Lgs 152/2006 nella versione
antecedente l'entrata in vigore delle modifiche
introdotte dal D.Lgs 205/2010), con le relative
sanzioni, ed i nuovi adempimenti "informatici"
coesistono.
Ne consegue che fino al 31 dicembre 2014, a
prescindere dall’utilizzo di SISTRI, vige l’obbligo
di mantenere la tracciabilità dei rifiuti tramite il
registro di carico e scarico e il formulario.
Per quanto riguarda le sanzioni relative alla
disciplina SISTRI - art 260 bis e art 260-ter del
D.Lgs 152/2006, si ricorda che si applicheranno
sempre a partire dal 1 gennaio 2015
ESITI DEL TAVOLO DI MONOTORAGGIO
SISTRI DEL 29 aprile 2014
A completamento della presente informativa si
riporta una sintesi degli esiti del Tavolo di
monitoraggio SISTRI, tenuto lo scorso 29
aprile. Si è trattata di una riunione interlocutoria,
la prima dopo l’insediamento del Ministro
dell’Ambiente Galletti, finalizzata a presentare il
decreto 24 aprile 2014 e raccogliere ulteriori
istanze di semplificazione e ottimizzazione.
A fronte di un generale apprezzamento sulle
esclusioni previste dal campo di applicazione
del SISTRI e sul rinvio del contributo per le
attività soggette, numerose continuano ad
essere le preoccupazioni da parte delle
categorie dei soggetti obbligati, in primo luogo
trasportatori e gestori, che richiedono: ulteriori
semplificazioni di carattere informatico, con il
superamento degli attuali dispositivi utilizzati;
l’interoperabilità con i sistemi gestionali; la
trasmissione asincrona delle informazioni;
l’elaborazione di norme di coordinamento tra
Regolamento SISTRI e D.lgs 152/2006 e la
definizione delle procedure mancanti.
E’ stata assicurata da parte del Ministero
dell’Ambiente, la ripresa dei lavori del Tavolo di
monitoraggio e dei tavoli tecnici con un crono
programma dedicato nonché la massima
attenzione alle ipotesi di sostituzione delle
componenti hardware (chiavette USB e black
box) e software per rendere più efficiente il
sistema. Vi è stata una rassicurazione di
massima circa l’elaborazione in tempi stretti
della procedura relativa alla cancellazione dei
soggetti iscritti non più obbligati.
AGGIORNAMENTO DEGLI ACCORDI DI
PROGRAMMA O CONVENZIONE QUADRO
ESISTENTI PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI
AGRICOLI
L’esclusione prevista dal decreto 24 aprile per il
settore agricolo ha tenuto conto, oltre che della
dimensione aziendale come per tutti i settori,
anche di una peculiarità afferente al settore
agricolo, ovvero l’implementazione dei
cosiddetti “circuiti organizzati di raccolta” come
definiti all’articolo 183, comma 1, lett pp) del
d.lgs. 152/2006.
Si ricorda che viene definito «circuito
organizzato di raccolta» il sistema di raccolta:
- di specifiche tipologie di rifiuti organizzato dai
Consorzi di cui ai titoli II e III della parte quarta
del presente decreto e alla normativa settoriale;
- organizzato sulla base di un accordo di
programma stipulato tra la pubblica
amministrazione ed associazioni imprenditoriali
rappresentative sul piano nazionale, o loro
articolazioni territoriali;
- organizzato sulla base di una convenzionequadro stipulata tra le medesime associazioni
ed i responsabili della piattaforma di
conferimento, o dell’impresa di trasporto dei
rifiuti, dalla quale risulti la destinazione
definitiva dei rifiuti.
Pertanto, elementi imprescindibili affinché un
sistema di raccolta sia configurabile all’interno
della definizione di circuito organizzato di
raccolta sono la sottoscrizione di un Accordo
Quadro tra le Associazioni di categoria e gli enti
territoriali o la sottoscrizione di una
Convenzione quadro tra le Associazioni di
categoria e i responsabili della piattaforma di
conferimento o dell’impresa di trasporto. In
entrambi i casi deve seguire un contratto di
servizio tra il singolo produttore ed il gestore
della piattaforma di conferimento, o dell’impresa
di trasporto dei rifiuti.
Implementare un circuito organizzato di raccolta
per il settore agricolo ha rappresentato, in
diverse realtà territoriali, un’opportunità di
gestire i rifiuti agricoli correttamente e in
maniera semplificata. Con le novità introdotte
dal decreto legge 101/13 e dal DM 24 aprile
2014, ora i circuiti organizzati di raccolta,
permettono all’impresa agricola di cui al 2135
del codice civile di:
- essere esonerata dall’utilizzo di SISTRI,
indipendentemente dal numero di dipendenti;
- essere esonerata dall’iscrizione all’Albo
nazionale gestori ambientali per il trasporto dei
propri rifiuti.g
LO STATO DELL’ARTE SULLA
COMBUSTIONE ILLECITA DEI RIFIUTI E
SULLA COMBUSTIONE CONTROLLATA DEI
RESIDUI VEGETALI
Alla luce delle numerose richieste di
chiarimento e aggiornamento pervenute ai
nostri uffici, si ritiene opportuno fornire di
seguito una sintesi del quadro normativo
vigente e dei suoi possibili sviluppi in merito alla
combustione illecita dei rifiuti e la relazione con
la combustione controllata dei residui vegetali di
origine agricola.
Si rammenta che la condotta della combustione
illecita dei rifiuti, prima dell’introduzione dell’art
256-bis del D.Lgs n.152/2006, inserito all’art 3
dal D.L. 136/2013 convertito in Legge 6
febbraio 2014, n. 6, era considerata nel nostro
ordinamento dall’art 256 del D.Lgs n. 152/2006
nell’ambito più generale dell’attività di
smaltimento illecito di rifiuti.
Con l’art 256-bis del D.Lgs n. 152/2006 è stato
introdotto specificatamente il reato penale
relativo alla combustione illecita dei rifiuti
abbandonati che si applica “al soggetto che
appicca il fuoco a rifiuti abbandonati o
depositati in maniera incontrollata in aree non
- segue pag. 4 -
4
Stralcio del ddl Collegato ambientale alla Legge Finanziaria 2014
ART. 29. (Combustione controllata di materiale vegetale).
All’articolo 185 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni, dopo il
comma 1 è inserito il seguente
« 1-bis. Fatte salve le norme sulla condizionalità previste nell’ambito della politica agricola comune,
i comuni, tenuto conto delle specifiche peculiarità del territorio, con propria ordinanza, individuano
le aree, i periodi e gli orari in cui è consentita la combustione controllata, sul sito di produzione, del
materiale vegetale di cui al comma 1, lettera f), suddiviso in piccoli cumuli e in quantità giornaliere
non superiori a tre metri/stero per ettaro, mediante processi o metodi che in ogni caso non danneggino l’ambiente né mettano in pericolo la salute umana. Nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle regioni, la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è sempre vietata. I comuni e le altre amministrazioni competenti hanno la facoltà di sospendere, differire
o vietare la combustione del materiale di cui al presente comma all’aperto in tutti i casi in cui sussistono condizioni meteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli e in tutti i casi in cui da tale
attività possano derivare rischi per la pubblica e privata incolumità e per la salute umana »
potrebbe essere inserita nel ddl “Reati
ambientali” (AS 1345, in discussione al Senato,
recante Disposizioni in materia di delitti contro
l’ambiente ) la cui discussione parlamentare è
in fase più avanzata.
Per opportuna informazione si segnala infine
che alcune Regioni (tra le quali anche il
Veneto), con proprie recenti Leggi regionali,
sulla falsa riga di quanto sopra indicato, hanno
previsto la possibilità di effettuare la
combustione controllata sul luogo di produzione
di materiale vegetale residuale naturale
derivante da attività agricole o da attività di
manutenzione di orti o giardini privati (nel
riquadro riportiamo le disposizioni di cui
trattasi).g
TRIBUTARIA
autorizzate”, eccezion fatta per la combustione
illecita di rifiuti vegetali provenienti da aree
verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali di
cui all’art 184, comma 2, lett e) del D.Lgs
152/2006, per la quale si applicano le sanzioni
di cui all’art. 255 del D.Lgs 152/2006 (sanzione
amministrativa pecuniaria da trecento euro a
differenza sostanziale che sussiste tra la
“combustione controllata sul campo di residui
vegetali derivanti da attività agricole e
forestali” (i cui materiali in partenza non sono
considerati rifiuti dall’art 185 comma 1 lett f) del
D.Lgs 152/2006), e la “combustione illecita di
rifiuti abbandonati o depositati in maniera
Veneto - legge regionale 2 aprile 2014, n. 11 legge finanziaria regionale per l’esercizio 2014
Art. 56
Disciplina della combustione controllata sul luogo di produzione di residui vegetali
1. È consentita la combustione controllata sul luogo di produzione di materiale vegetale residuale
naturale derivante da attività agricole o da attività di manutenzione di orti o giardini privati, effettuata secondo le normali pratiche e consuetudini.
2. Al fine di disciplinare le attività di cui al comma 1, i comuni, tenuto conto delle specifiche peculiarità del territorio, nell'ambito dei propri regolamenti di polizia rurale dettano la disciplina per la combustione controllata sul luogo di produzione di residui vegetali, individuando le aree, i periodi e gli
orari e le cautele da adottarsi.
3. Nelle more della adozione o adeguamento dei regolamenti comunali di polizia rurale alle disposizioni di cui al comma 2 è consentita la combustione controllata del materiale residuale vegetale di
cui al comma 1 nel rispetto delle seguenti prescrizioni che costituiscono altresì requisiti minimi uniformi cui i comuni conformano i rispettivi regolamenti di polizia rurale:
a) le attività devono essere effettuate sul luogo di produzione, ad adeguata distanza da edifici di
terzi, in cumuli di dimensione limitata avendo cura di isolare l'intera zona da bruciare tramite una
fascia libera da residui vegetali e di limitare l'altezza ed il fronte dell'abbruciamento;
b) le operazioni devono svolgersi nelle giornate di assenza di forte vento, assicurando, fino alla
completa estinzione di focolai e braci, costante vigilanza da parte del produttore o del conduttore
del fondo, o di persona di sua fiducia;
c) le ceneri derivanti dalla combustione del materiale vegetale di cui al presente articolo sono recuperate per la distribuzione sul terreno a fini nutritivi o ammendanti.
4. Le attività di combustione controllata sul luogo di produzione dei materiali agricoli e vegetali indicati al comma 1, effettuata nel rispetto delle disposizioni di cui al presente articolo, non costituisce
attività di gestione dei rifiuti o di combustione illecita...... omissis
tremila euro, con l’aumento al doppio se
l'abbandono riguarda rifiuti pericolosi).
In relazione alle suddette novità introdotte dal
DL 136/2013, il problema relativo alla
combustione sul campo dei residui vegetali
derivanti da attività agricole e forestali, fino ad
ora tenuto sotto controllo a livello regionale e
comunale (in quanto in determinati contesti è
stata considerata una utile pratica agronomica),
si è riproposto in modo preoccupante in tutto il
territorio nazionale.
In tale contesto numerose sono state le
iniziative della Confederazione sia a livello
parlamentare che ministeriale, per ribadire la
incontrollata”.
Il dibattito che si è sviluppato sull’argomento ha
portato a prevedere nel Ddl collegato
ambientale alla Legge finanziaria 2014, in
discussione alla Camera dei Deputati (AC 2093
Disposizioni in materia ambientale per
promuovere misure di green economy e per il
contenimento dell’uso eccessivo di risorse
naturali), una norma che consente, a
determinate condizioni, la possibilità di
effettuare la combustione controllata dei residui
vegetali di origine agricola.
Si sottolinea peraltro che, su proposta del
Ministero dell’Ambiente, la suddetta proposta
IVA - FATTURAZIONE ELETTRONICA E
FATTURA P.A.
La l.n. 244/2007 ha introdotto l’obbligo di
fatturazione elettronica nei confronti della
pubblica amministrazione, con la previsione che
a partire dal 6 giugno 2014, non potranno più
essere accettate fatture cartacee emesse o
trasmesse ai Ministeri, alla Agenzie fiscali ed
agli Enti nazionali di previdenza.
Più recentemente, il D.L. n. 66/2014 ha
anticipato al 31 marzo 2015 il termine, prima
fissato al 06 giugno 2015, per l’estensione
dell’obbligo agli altri Enti pubblici e alle
amministrazioni locali (Regioni, Provincie,
Comuni, ecc.).
Fattura elettronica
Per fattura elettronica si intende la fattura
emessa e ricevuta in qualunque formato
elettronico, il cui utilizzo è subordinato
all’accettazione da parte del destinatario.
L’accettazione del destinatario può essere
espressa, tacita o desunta dal comportamento
concludente (es. pagamento della fattura). Sulla
fattura elettronica, che comunque dovrà
contenere i dati obbligatori comuni a tutte le
fatture, dovrà essere apposta la firma
elettronica qualificata da parte del mittente, per
garantirne l'attestazione della data, l'autenticità
dell'origine e l'integrità del contenuto dal
momento della sua emissione fino al termine
del suo periodo di conservazione. In particolare
l’autenticità dell’origine, e l’integrità del
contenuto possono essere garantiti, oltre che
con l’apposizione della firma elettronica
qualificata o digitale dell’emittente anche
mediante sistemi EDI di trasmissione
elettronica dei dati, con sistemi di controllo di
gestione che assicurino un collegamento
affidabile tra la fattura e la cessione di beni o la
prestazione di servizi ad essa riferibile.
La fattura elettronica va tenuta distinta dalla
fattura cartacea che può essere spedita anche
con posta elettronica, ma per la quale è
necessario la sua materializzazione su un
documento cartaceo, nonché la sostanziale
corrispondenza di contenuto tra l’esemplare
dell’emittente e quello del ricevente.
Modalità di emissione della fattura
5
elettronica
Così come per la fattura cartacea anche per
quella elettronica si applicano le disposizioni di
cui all’art. 21 comma 1, dpr 633/72 nel quale si
afferma che la fattura elettronica può dirsi
emessa “all’atto delle sua consegna, spedizione
trasmissione o messa a disposizione del
committente”. Per emissione si intende il
momento in cui la fattura elettronica è messa a
disposizione del destinatario. La trasmissione o
messa a disposizione in via telematica (sistema
EDI, posta elettronica, telefax collegato a pc,
via modem) non necessita della sua
materializzazione.
Modalità di conservazione della fattura
elettronica
Le fatture elettroniche, trasmesse e ricevute in
forma elettronica devono essere
necessariamente conservate in forma
elettronica. Questa tipologia di conservazione si
riferisce ai recenti sistemi di conservazione
digitale basati su dischi ottici, quali CD, DVD
ecc. (D.M. 23 gennaio 2004 e delibera del
Cnipa 19 febbraio 2004 n. 11).
Fattura elettronica PA
La fattura PA è un particolare documento
elettronico specificatamente dedicato alle
forniture ai Ministeri, Agenzie fiscali ed Enti
previdenziali (e ai relativi uffici periferici) i cui
obblighi di emissione decorrono (come sopra
indicato) già dal 6 giugno.
La trasmissione di questi documenti fiscali
dovrà essere effettuata tramite un apposito
sistema di interscambio (SdI) gestito
dall’Agenzia delle Entrate, che consente
l’acquisizione, il controllo formale e l’invio dei
suddetti documenti.
La procedura è disponibile nel sito
www.fatturapa.gov.it; per accedervi è
necessario essere in possesso di credenziali
Entratel o Fisconline o essere provvisti di Carta
Nazionale dei Servizi (CNS) abilitata ai servizi
telematici dell'Agenzia delle Entrate. All’interno
del sito, nella sezione documentazione, è
inoltre scaricabile Il formato XML e le note
tecniche relative alla struttura del file delle
fatture elettroniche.
Elemento distintivo della fattura P.A è
l’inserimento, in fattura, del codice univoco di
identificazione della Pubblica amministrazione
destinataria. Infatti, gli enti pubblici sono stati
chiamati a inserire l’anagrafica dei propri uffici
deputati alla ricezione delle fatture elettroniche
nell’Indice delle Pubbliche amministrazioni
(IPA). Come indicato dall’art.3, c. 2 del D.M.
55/2013, il codice univoco assegnato dall’IPA è
uno dei dati da riportare obbligatoriamente in
ogni fattura elettronica emessa nei confronti
della p.a.; in assenza del codice univoco la
fattura viene rifiutata dal SdI. Nel caso in cui il
fornitore non abbia ricevuto comunicazione o
non sia in grado di individuare il codice univoco
dell’Ufficio destinatario può indirizzare la propria
fattura P.A. all’ufficio centrale di fatturazione
elettronica indicando il Codice FE Centrale.
Qualora, invece, il fornitore abbia rilevato
l’assenza in IPA dell’amministrazione
destinataria è possibile inserire in fattura il
valore di default indicato nelle specifiche
tecniche operative delle Regole tecniche di cui
all’allegato B al D.M. 55/2013.
Emissione della Fattura P.A.
Come per la fattura elettronica e cartacea,
anche per la fattura P.A. valgono le regole di
emissione di cui all’art. 21 del DPR n. 633/72,
che sancisce l’emissione all’atto della sua
consegna, spedizione, trasmissione o messa a
disposizione del destinatario. In questo caso la
trasmissione di cui sopra avviene tramite il SdI;
il documento una volta superati i controlli
previsti viene inoltrato al competente ufficio. In
funzione dell’esito di tale inoltro, il sistema
rilascia al mittente:
- una ricevuta di avvenuta consegna nel caso
l’invio sia andato a buon fine;
- una notifica di mancata consegna nel caso in
cui l’invio abbia avuto esito negativo.
Entrambi i casi costituiscono prova sufficiente
all’avvenuta emissione, da parte del cedente/
prestatore, della fattura elettronica, in quanto
testimoniano la ricezione della fattura da parte
del SdI.
Pagamento
L’art. 6, comma 6, del D.M. n 55/2013 prevede
che, trascorsi tre mesi dalla data di decorrenza
dell’obbligo di fatturazione elettronica, le
pubbliche amministrazioni non possono
procedere al pagamento, nemmeno parziale,
sino all’invio delle fatture in formato
elettronico.g
NUOVO REGIME DI TASSAZIONE DELLA
PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA
FONTI RINNOVABILI - RIDUZIONE DEL
CUNEO FISCALE - ALIQUOTE IRAP - ETC
cento alle società di capitali è alquanto dubbia
posto che per altre tipologie di attività agricole
connesse (agriturismo, prestazione di servizi
con l'utilizzo di risorse e strumenti normalmente
utilizzati nell'attività agricola esercitata,
allevamenti eccedenti, ecc.) è generalmente
prevista la determinazione del reddito su base
ordinaria.
Va, inoltre, osservato che il riferimento
all'ammontare dei corrispettivi ai fini IVA
comporta che il contributo corrisposto dal GSE
per la produzione di energia da impianti
fotovoltaici, almeno fino al IV conto energia, a
titolo di tariffa incentivante, non concorre a
determinare la base su cui applicare la
percentuale del 25 per cento atteso che il
relativo valore è escluso dall'IVA.
Infine, per quanto riguarda l'IRAP, la fuoruscita
dal perimetro del reddito agrario delle attività in
parola ha come conseguenza l'applicazione
della nuova aliquota ordinaria del 3,5 per cento.
Riduzione del cuneo fiscale per lavoratori
dipendenti e assimilati (art. 1)
In attesa di interventi strutturali a valere
dall'anno 2015 e seguenti, al fine di ridurre la
pressione fiscale e contributiva sul lavoro, è
disposta, con l'introduzione di un apposito
comma 1-bis all'art. 13 del TUIR (recante
disposizioni sulle detrazioni per lavoro
dipendente), l'attribuzione di un credito (bonus),
per il periodo d'imposta 2014, pari a 640 euro
(80 euro mese x 8 mesi), a favore dei titolari di
lavoro dipendente e di alcuni redditi assimilati a
quelli di lavoro dipendente (collaborazioni
coordinate e continuative, co.co.pro., lavori
socialmente utili, ecc.), con esclusione dei
titolari di redditi da pensione, se il reddito
complessivo non supera i 24 mila euro.
Riduzione delle aliquote IRAP (art. 2)
Nell'ambito della più generale riduzione del 10
per cento delle aliquote IRAP per tutti i settori
economici, l'aliquota ordinaria per le imprese
agricole dell'1,9 per cento è fissata all'1,7 per
cento.
Tuttavia, la misura dell'acconto previsionale per
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del
decreto legge n. 66 del 24/04/2014, si rendono
operative le norme approvate dal Governo nel
corso del Consiglio dei ministri., che
prevedevano, in un primo momento, diverse
disposizioni in materia di fiscalità agricola,
come l'aumento generalizzato degli estimi
catastali, la revisione del regime speciale IVA e
l'abrogazione dell'esonero IVA per gli agricoltori
fino a 7.000 euro di volume d'affari. Dopo un
iter che ha visto impegnata la Confederazione a
contenere e a contrastarne gli effetti, restano,
comunque, le misure sulla revisione delle zone
esenti dall'IMU e sulla modifica del regime di
tassazione del reddito derivante dalla
produzione di energia da fonti rinnovabili
agroforestali.
Si fornisce, di seguito, un primo commento
delle norme fiscali di maggiore interesse
contenute nel decreto in esame.
Regime di tassazione della produzione di
energia da fonti agroforestali (art. 22, c. 1)
Con la modifica dell'art. 1, c. 423, della L. n.
266/2005, il reddito derivante dalla produzione
di energia da fonti rinnovabili agroforestali
(biogas, biomasse, fotovoltaico, ecc.) non è più
determinabile sulla base del reddito agrario, ma
con l'applicazione, all'ammontare dei
corrispettivi soggetti ad IVA, del coefficiente di
redditività nella misura del 25 per cento.
Anche questa misura trova applicazione dal
periodo d'imposta 2014 per cui se ne deve
tener conto ai fini dell'acconto dovuto per il
corrente anno. Resta ferma la facoltà di optare
per la determinazione del reddito in via
ordinaria (differenza tra costi e ricavi).
La misura, stante alla lettera della disposizione,
riguarda tutti i soggetti indipendentemente dalla
forma giuridica con cui è svolta l'attività agricola
(imprese individuali, società semplici, Snc, Sas,
Srl, ecc.); tuttavia, va osservato che
l'applicazione della misura forfettaria del 25 per
- segue pag. 6 -
6
il 2014 dovrà essere calcolata con l'aliquota
dell'1,8 per cento.
Ovviamente, resta ferma la possibilità di
calcolare l'acconto con il c.d. metodo storico.
Anticipo versamento delle imposte
sostitutive relative alla rivalutazione dei beni
aziendali (art. 4, c. 11)
Per le imprese che hanno rivalutato il valore dei
beni nel bilancio 2013 è disposto il pagamento
dell'imposta sostitutiva in un unica soluzione,
entro il prossimo 16/06/2014, anziché in tre rate
annuali senza interessi, come previsto dall'art.
1, c. 145, della L. n. 147/2013 (Legge di
stabilità per il 2014). L'anticipazione del
pagamento dell'imposta sostituiva, che prevede
il versamento del 16 per cento o del 12 per
cento dei maggiori valori attribuiti alle diverse
tipologie di beni (beni ammortizzabili e altri
beni), molto probabilmente, costringerà le
società che hanno optato per la rivalutazione, in
sede di presentazione dei progetti di bilancio, a
rivedere le scelte già operate prima della
definitiva approvazione assembleare, in
considerazione del mutato calcolo di
convenienza tra l'importo dell'imposta
sostitutiva da versare in un unica soluzione e il
risparmio fiscale IRES ed IRAP derivante dai
nuovi valori, peraltro differito dal 2016 in poi.
Versamenti con il Mod. F24 (art. 11, commi 2
e 3)
In base alle nuove regole introdotte dalla
disposizione in esame, dal 01 ottobre 2014, le
compensazioni o i versamenti di importo
superiore ai 1.000 euro con il Mod. F24
potranno effettuarsi solo in via telematica,
indipendentemente se si è possessori o meno
della partita IVA.
Più in particolare:
- andranno utilizzati esclusivamente i servizi
telematici messi a disposizione dall'Agenzia
delle entrate (entratel o fisconline) nel caso in
cui, per effetto delle compensazioni eseguite, il
saldo finale sia di importo pari a zero;
- si dovranno utilizzare i servizi telematici messi
a disposizione dall'Agenzia delle entrate e dagli
intermediari della riscossione convenzionati con
le entrate (Banche, Poste italiane o agenti della
riscossione) quando siano effettuate
compensazioni e il saldo finale sia di importo
positivo ovvero nel caso in cui il saldo finale sia
superiore a 1.000 euro.
E' ammesso che l'utilizzatore di servizi
telematici messi a disposizione dagli
intermediari della riscossione (home banking,
ecc), ad es. il consulente, possa inviare la
delega di pagamento di un proprio cliente
mediante addebito su un proprio c/c, previo
rilascio da parte di quest'ultimo di apposita
autorizzazione all'intermediario (Banca, ecc.).
L'intestatario della delega resta, comunque,
responsabile ad ogni effetto del mancato
pagamento. I rapporti tra l'utilizzatore
(consulente) e cliente è opportuno siano
disciplinati tra le stesse parti.g
PREVIDENZA
OBBLIGO DI ACQUISIZIONE DEL
CERTIFICATO PENALE DEL CASELLARIO
GIUDIZIALE DA PARTE DEL DATORE DI
LAVORO
Dal 6 aprile 2014 è in vigore il Decreto
Legislativo 4 marzo 2014 n. 39 , emanato in
attuazione della direttiva 2011/93/UE relativa
alla lotta contro l'abuso e lo sfruttamento
sessuale dei minori e la pornografia minorile.
L’art. 2, c. 1, del citato Decreto prevede che il
datore di lavoro che “intenda impiegare al
lavoro una persona per lo svolgimento di attività
professionali o attività volontarie organizzate
che comportino contatti diretti e regolari con
minori” deve acquisire il certificato del casellario
giudiziale “al fine di verificare l’esistenza di
condanne per taluno dei reati di cui agli articoli
600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quinquies e
609-undecies del codice penale, ovvero
l'irrogazione di sanzioni interdittive all'esercizio
di attività che comportino contatti diretti e
regolari con minori”.
Si tratta dei reati in materia di prostituzione
minorile, pornografia minorile, detenzione di
materiale pornografico, iniziative turistiche volte
allo sfruttamento della prostituzione minorile e
di adescamento di minorenni.
A norma del secondo comma del suddetto art.
2, il datore di lavoro che non adempia
all’obbligo di acquisire il certificato del casellario
giudiziale “è soggetto alla sanzione
amministrativa pecuniaria del pagamento di una
somma da euro 10.000,00 a euro 15.000,00”.
Vale la pena di precisare che l’obbligo in
commento non si applica a tutti i datori di
lavoro, ma solo a quelli che intendano
assumere lavoratori per lo svolgimento di
attività “che comportino contatti diretti e regolari
con minori”.
In sostanza, l'acquisizione del certificato del
casellario del lavoratore è obbligatoria solo nei
confronti dei lavoratori che, per la particolare
tipologia di attività o di mansione svolta in
azienda, vengono a contatto con soggetti
minorenni (ad esempio, per quanto riguarda le
imprese agricole, le fattorie didattiche).
Si precisa, inoltre, che l’obbligo di richiesta del
certificato grava sul datore di lavoro, e non sul
lavoratore.
La richiesta deve essere formulata all’Ufficio del
casellario del Tribunale competente attraverso
un apposito modello predisposto dal Ministero
della Giustizia.
Sull'argomento, il Ministero della giustizia, con
due diverse note, ha fornito i seguenti
chiarimenti:
l’obbligo non sorge nei casi di forme di
collaborazione che non si strutturino all’interno
di un definito rapporto di lavoro (ad es.
volontariato), dato che la norma fa espresso
riferimento al "datore di lavoro";
- nella fase di prima applicazione, il datore di
lavoro interessato può, nelle more
dell'acquisizione del certificato da parte delle
autorità competente, farsi rilasciare dal
lavoratore una dichiarazione sostitutiva del
certificato.
I PRIMI CHIARIMENTI MINISTERIALI
Con una sua circolare il Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali ha fornito alcuni
chiarimenti, ecco in sintesi i principali
chiarimenti ivi contenuti circa l'ambito di
applicazione del nuovo adempimento:
- l'obbligo riguarda esclusivamente i nuovi
rapporti di lavoro (non si applica ai rapporti di
lavoro in essere);
- l'acquisizione del certificato è obbligatoria
anche per quelle "forme di attività di natura
autonoma" che comportino un contatto
continuativo con i minori. Il riferimento, a titolo
esemplificativo, è alle collaborazioni coordinate
e continuative, anche a progetto, ed alle
associazioni in partecipazione (l'obbligo non
riguarda invece le attività di volontariato);
- non vi è obbligo di richiedere il certificato nei
rapporti di lavoro domestici (ad esempio baby
sitter);
- l'obbligo non riguarda i dirigenti, i responsabili,
preposti e tutte quelle figure che
sovraintendono alla attività svolta dall'operatore
diretto, che possono avere un contatto solo
occasionale con i minori;
- l'obbligo sussiste soltanto nelle attività che
implicano un contatto necessario ed esclusivo
con una platea di minori (sono escluse pertanto
le attività che non hanno una platea di
destinatari preventivamente determinabile, in
quanto rivolte ad una utenza indifferenziata);
- in attesa della certificazione è comunque
possibile impiegare il lavoratore sulla base di
una dichiarazione sostitutiva dell'atto di
notorietà da esibire agli organi di vigilanza.g
RIDUZIONE DEI CONTRIBUTI
ANTINFORTUNISTICI. CIRCOLARE INAIL
N.25/2014.
Si rende noto che con la circolare n. 25 del 7
maggio 2014, la Direzione Generale dell'INAIL
ha illustrato i criteri e le modalità operative della
riduzione dei premi e contributi per
l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le
malattie professionali, disposta dall'art. 1,
c.128, della legge di stabilità per il 2014 (legge
n.147/2013) e attuata con la determina
n.67/2014 del Presidente dell'INAIL (al quale la
legge citata riservava la prerogativa di
formulare una proposta di riduzione).
Come si ricorderà la riduzione della
contribuzione antinfortunistica opera su tutte le
tipologie di premi e contributi, compresi
quelli della Gestione Agricoltura (poiché il
testo normativo non garantiva la riduzione dei
7
contributi agricoli unificati è stata portata avanti
una pressante azione confederale sul Ministero
del Lavoro e sull'Istituto assicuratore al fine di
ricomprendere a pieno titolo il settore primario).
La riduzione dei premi e contributi per
l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le
malattie professionali è stata fissata per l'anno
2014 nella misura del 14,17 per cento
(ottenuta rapportando le risorse finanziarie
disponibili per il 2014 - pari 1.000 milioni di euro
- all'ammontare stimato del gettito INAIL per
premi e contributi per il medesimo anno) ed
opera sul premio finale dovuto, al netto di tutte
le eventuali altre agevolazioni previste dalla
legge.
Per gli assicurati della Gestione Agricoltura
(autonomi e datori di lavoro) il beneficio spetta
se l'Indice di Gravità Aziendale (IGA), calcolato
annualmente dall'INAIL, risulti inferiore o uguale
all'Indice di Gravità Medio (IGM) della categoria
di riferimento. Tali indici, le cui modalità di
calcolo sono dettagliatamente indicate nella
determina presidenziale citata, esprimono il
numero di giornate di lavoro perse da ciascun
addetto per anno per infortunio o malattia
professionale secondo gli standard
internazionali. Per gli operai agricoli dipendenti
l’IGM è pari a 8,32 mentre per i soggetti
autonomi l’IGM è pari 12,84.
Si precisa che la riduzione per i contributi
agricoli unificati avverrà secondo modalità
operative che saranno precisate
successivamente e congiuntamente da
INAIL e INPS.
La circolare in commento infatti si limita a
precisare, con riferimento al settore agricolo,
quanto segue:
- per le lavorazioni iniziate da oltre un biennio,
l'accesso al beneficio da parte dei soggetti in
possesso dei requisiti non richiede la
presentazione di alcuna istanza: l’INAIL
comunicherà all’INPS l’elenco dei soggetti
destinatari della riduzione del 14,17%, secondo
i criteri sopra ricordati, da applicarsi
automaticamente ai contributi dovuti a partire
dal primo trimestre 2014;
- per le lavorazioni iniziate da meno di un
biennio (ai fini dell’applicazione della riduzione
per l’anno 2014 le lavorazioni iniziate da non
oltre un biennio sono quelle iniziate dal 3
gennaio 2012), l'accesso al beneficio
richiede da parte delle aziende interessate la
presentazione di apposita istanza entro il 30
giugno 2014, tramite apposito servizio
telematico attualmente in corso di
realizzazione. A seguito dell’istruttoria sulle
istanze pervenute, l’INAIL comunicherà all’INPS
l’elenco dei soggetti beneficiari della riduzione
del 14,17%, da applicarsi ai contributi dovuti per
il 2014.g
EXPO 2015
FIRMATO L'ACCORDO TRA PADIGLIONE
ITALIA E CONFAGRICOLTURA INIZIATIVE E
SERVIZI PER LE IMPRESE ED IL MADE IN
ITALY
«Expo 2015 si interrogherà sui temi
dell’alimentazione, del progresso e dello
sviluppo globale dell’agricoltura, delle scelte
decisive da compiere per sfamare il Pianeta,
per affermare il modello di agricoltura
sostenibile, che coniuga ambiente, società ed
economia.
Tematiche su cui le imprese agricole si
confrontano quotidianamente e che, finalmente,
verranno affrontate in una grande
manifestazione di richiamo mondiale».
Lo ha dichiarato il presidente di Confagricoltura
Mario Guidi, firmando, con il Commissario
generale di sezione per il Padiglione Italia e
presidente di Expo 2015 Diana Bracco,
l’accordo in base al quale l’Organizzazione sarà
presente in modo permanente all’Esposizione e
partner dell’avveniristico Palazzo Italia.
«Vogliamo portare nel cuore della
manifestazione le imprese agricole, il loro
impegno, la loro visione del futuro – ha
proseguito Guidi -. Confagricoltura avrà un
importante spazio ad utilizzo esclusivo per
l’intero semestre espositivo a Palazzo Italia e
sarà protagonista del palinsesto eventi e
comunicazione istituzionale di Padiglione
Italia».
«L’obiettivo è anche quello – ha proseguito il
presidente di Confagricoltura – di fornire alle
nostre imprese agricole, che vorranno essere
presenti a Expo, una vetrina comune e servizi
operativi; non va dimenticato che l’Esposizione
è anche un’eccezionale occasione per farsi
conoscere e per attivare scambi commerciali e
business.
È in atto uno sforzo di internazionalizzazione
delle imprese agricole che, con Expo 2015,
dovrà essere ulteriormente rinvigorito: è uno dei
nostri impegni prioritari».
«Con la sua presenza ad Expo Confagricoltura,
al fianco di altre importanti sigle e realtà
coinvolte – conclude il presidente di
Confagricoltura Mario Guidi – ha il
fondamentale compito e l’onere di far
conoscere al mondo il ruolo di un’agricoltura
solida, moderna ed innovativa come quella
italiana».
Da parte sua, il Commissario del Padiglione
Italia Diana Bracco ha sottolineato che «l’Italia
è un unicum culturale dove l’agricoltura, e
quindi la produzione di cibo, è parte intima e
coessenziale alla vita quotidiana di città e
paesi. Il nostro tessuto produttivo inoltre è
particolarmente fertile di idee imprenditoriali, di
conoscenze e di un “saper fare” frutto
dell’esperienza diretta di più generazioni, che
sono alla anche base del successo del Made in
Italy.
Sono pertanto molto orgogliosa del fatto che
Confagricoltura sia diventata un interlocutore
privilegiato nel nostro Padiglione. Con il
Padiglione Italia vogliamo restituire centralità al
ruolo sociale degli attori della filiera della
produzione agricola e artigianale».g
REGIONE
AGRICOLTURA: VIA LIBERA DA
COMMISSIONE A 34 MLN PER LA
VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI TIPICI
La commissione regionale Agricoltura,
presieduta da Graziano Azzalin, ha approvato
condizioni e priorità per l'accesso ai benefici
relativamente alle misure 123 e 133 dell’Asse 1
del Programma di sviluppo rurale. “Si tratta –
spiega Azzalin - delle misura relativa
all’accrescimento del valore aggiunto dei
prodotti agricoli ed alle attività di informazione e
promozione. La misura 123, destinata alle
imprese di trasformazione e
commercializzazione di prodotti agricoli, è infatti
finalizzata ad assicurare una continuità nel
processo di ammodernamento ed a favorire
l’introduzione dell’innovazione nelle imprese,
con particolare riguardo alle produzioni a
qualità certificata e ad elevata tipicità. Un
ulteriore obiettivo della misura è quello di
promuovere un’efficiente organizzazione
dell'offerta attraverso il potenziamento
dell’integrazione tra i diversi segmenti delle
filiere produttive locali. La misura 133, invece,
prevede il finanziamento di progetti di
promozione e informazione di prodotti agricoli
proposti da soggetti a carattere associativo,
come cooperative e consorzi di tutela e si
articola in una serie di azioni ed iniziative
orientate all’incentivazione di attività di
informazione ai consumatori, di promozione dei
prodotti agricoli e dei prodotti alimentari di
qualità ottenuti nel territorio regionale al fine di
incrementarne e valorizzarne gli aspetti
economici e commerciali”. Il vicepresidente
della IV commissione, sottolineando che
“l'importo complessivo per i due bandi è pari 34
milioni di euro, 30 per il primo e 4 per il
secondo, che provengono dalle risorse residue
del PSR 2007-2013 dalle disponibilità recate
dal PSR 2014-2020”, rimarca come si tratti di
finanziamenti che “puntano ad una
valorizzazione della produzione locale,
cercando di rendere più competitive le aziende
e razionalizzare la filiera produttiva. In
particolare, i settori che si intendono incentivare
con la misura 133 sono il lattiero-caseario, il
vitivinicolo e gli altri settori e sistemi di qualità
riconosciuti a livello europeo, la cui
incentivazione può avere influssi positivi
sull’intera economia territoriale.
Rispetto alla proposta della Giunta, la
commissione ha accentuato gli aspetti legati
all’integrazione, perché si ritiene che le forme di
associazione e cooperazione siano l’unico
modo per garantire ai prodotti locali di qualità
più forza per proporsi sui mercati non solo
interni ma anche e, soprattutto, esteri. Due
misure, quindi, di enorme importanza per il
settore primario veneto e per l’intera economia
regionale se è vero com’è vero che le
produzioni tipiche possono rappresentare un
volano di sviluppo dell’economia locale .g
8
NOTIZIE
LETTERA DI CONFAGRICOLTURA AGLI
EUROPARLAMENTARI ITALIANI IN
RELAZIONE AGLI EMENDAMENTI SULLA
PROPOSTA DI REGOLAMENTO SULLA
SALUTE ANIMALE
Confagricoltura ha inoltrato una lettera agli
europarlamentari italiani per esprimere il proprio
parere su alcuni emendamenti sulla proposta di
Regolamento sulla salute animale in votazione
nella seduta Plenaria del Parlamento europeo a
Strasburgo.
Tali emendamenti hanno l’intento di inserire
principalmente il concetto della densità/intensità
degli animali allevati, di limitare il trasporto degli
animali alle otto ore, di riconoscere l’antibiotico
resistenza come malattia e di obbligare alla
registrazione degli animali clonati e della loro
discendenza.
In accordo con il Copa Cogeca, Confagricoltura
ha chiesto di rigettare tali proposte perché non
inerenti alla proposta di Regolamento. Infatti, le
tematiche oggetto degli emendamenti sono
ancora in valutazione da parte della
Commissione europea o relative ad altre
proposte di regolamento.g
PSR: GIANGIACOMO BONALDI AI
CAPIGRUPPO DEL CONSIGLIO REGIONALE
L’intervento del presidente di Confagricoltura
Veneto in occasione dell’incontro sul
Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Al
presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo
Ruffato, e ai presidenti dei gruppi politici
rappresentati in Consiglio regionale, riuniti
nell’agriturismo Ormesani di Marcon (Ve) per
ascoltare le proposte delle associazioni
regionali agricole sul prossimo PSR,
Giangiacomo Bonaldi ha rivolto brevi ma
significative parole. Ha ricordato che
l’agricoltura sta attraversando un passaggio
cruciale, segnato da grandi cambiamenti e da
un’occasione che non può essere persa, quella
della nuova programmazione per lo sviluppo
rurale, che deve servire al settore primario per
diventare più competitivo. In proposito, ha
affermato Bonaldi, uno sforzo notevole è stato
compiuto dalle associazioni di categoria, che si
sono presentate unite al confronto prima con la
Giunta regionale, nella persona dell’assessore
Manzato, ed ora con il Consiglio regionale, cui
spetta il compito di discutere ed approvare il
nuovo PSR; tutte le associazioni concordi
hanno chiesto di rinunciare alle dispersione
delle risorse a favore di una spesa concentrata
su alcune misure strategiche: una scelta
impegnativa, perché destinata a scontentare
sicuramente qualcuno, ma indispensabile per il
bene di tutto il settore. Ma anche le imprese
agricole, ha ricordato il presidente di
Confagricoltura Veneto, sono pronte a
collaborare alla realizzazione di questa nuova
concezione dello sviluppo rurale: concentrare le
risorse sugli investimenti, infatti, significa
NOTIZIE
chiamare in causa la responsabilità e l’iniziativa
delle aziende, così come per sfruttare al meglio
la nuova chance rappresentata dall’introduzione
dell’intervento in conto interessi in aggiunta a
quello tradizionale in conto capitale. Al
Consiglio regionale, quindi, ha concluso il
presidente di Confagricoltura Veneto,
chiediamo che non voglia disperdere questa
convergenza di azioni e di impegni posta in
essere dalle associazioni di categoria e da tutto
il mondo imprenditoriale agricolo, ma intenda
invece valorizzarla sostenendola sul piano
politico.g
IMPOSTE DIRETTE - EFFETTO
SOSTITUTIVO IMU/IRPEF - OPERATIVITÀ
PER IL SETTORE AGRICOLO
Si comunica che il Dipartimento delle Finanze Direzione legislativa e Federalismo fiscale, in
risposta ad apposito quesito circa l'applicabilità
per l'anno 2013 dell'effetto sostitutivo IMU/
IRPEF, di cui all'art. 8, c.1, del D. Lgs. n.
23/2011, ha precisato che il predetto effetto
trova applicazione in tutte le ipotesi in cui per gli
immobili non locati è dovuta l'IMU, e ciò sia nel
caso di versamento della prima rata e/o della
sola seconda rata, sia nel caso del versamento
della c.d. "Mini IMU".
Di conseguenza, anche per i terreni agricoli non
affittati, il reddito dominicale non concorre a
determinare il reddito complessivo ai fini IRPEF
per tutto l'anno 2013, sia per quelli per cui è
stata versata solo la seconda rata IMU (terreni
non posseduti e condotti da IAP e CD), sia per
quelli per i quali è stata versata la "Mini IMU" e
cioè per i terreni posseduti e condotti da IAP e
CD iscritti nella previdenza agricola.
Nella risposta al quesito è, altresì, specificato
che l'effetto di "sostituzione" opera anche
qualora l'IMU risulti giuridicamente dovuta ma
non sia stata versata (es. riconoscimento
detrazioni, importo dovuto al di sotto del
minimo, ecc.).
Si manifesta tutta la soddisfazione per un
risultato che è stato anche il frutto dell'azione
sindacale espressa dagli uffici confederali
competenti.g
NOTIZIE
ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA
Il giorno 13 GIUGNO 2014 (venerdì) alle
ore 14.00 in prima convocazione presso la
Sede di Confagricoltura Venezia, in Via
Monteverdi 15 a Mestre e alle ore 15.00 in
seconda convocazione, presso il Park
Hotel "AI PINI" a Mestre in Via Miranese
n. 176, è convocata l'Assemblea Generale
dei Soci di Confagricoltura Venezia, per la
discussione e la deliberazione sul seguente
ordine del giorno:
1)- approvazione del Conto Consuntivo e della
Situazione Patrimoniale 2013;
2)- relazione del Collegio Sindacale;
3)- approvazione del Bilancio Preventivo 2014 e
determinazione dei contributi associativi 2014;
4)- varie ed eventuali
Il Conto Consuntivo, la Situazione
Patrimoniale 2013 ed il Bilancio Preventivo
2014 di Confagricoltura Venezia, sono a
disposizione fin d'ora di tutti i soci che
volessero prenderne visione.
Alle ore 15.00, prima della parte
istituzionale, interverrà il dott. Francesco
Meneghetti di Confagricoltura Veneto per
presentare gli ultimi aggiornamenti sul
PSR 2014 – 2020.g
RICHIESTA DI SOSPENSIONE DEL
PRELIEVO SUPPLEMENTARE DELLA
CAMPAGNA 2013-2014
Si informa che in è stata inviata una lettera del
coordinamento Agrinsieme all’attenzione del
Ministro Martina per richiedere la sospensione
del prelievo supplementare disposto dalla legge
n. 119 del 30 maggio 2003 relativo al mese di
marzo.
Tale intervento, utile ad alleggerire le
incombenze e gli impegni finanziari degli
operatori del settore, è stato richiesto in base al
ragionevole margine di certezza sul non
splafonamento, anche per quest’anno, della
quota nazionale.
Si ricorda che tale intervento era stato richiesto
con successo anche nelle campagne
precedenti.g
Un momento conviviale del soggiorno dei nostri pensionati a Roma