Dal 23 al 29 agosto 2014 • • • • • da BRESCIA OGGI da L’ARENA da L’ADIGE dal TRENTINO dal CORRIERE DELLA SERA da BRESCIA OGGI venerdì 29 agosto 2014 – PROVINCIA – Pagina 21 IL SISMA SUL GARDA. Grande spavento su tutto il Benaco per l´evento registrato ieri sera alle 19.49: tanta gente è scesa nelle strade da Desenzano a Limone Terremoto in fondo al lago, trema la Riviera Luciano Scarpetta L´epicentro al largo di Gargnano: forte scossa di magnitudo 4.3 Non si registrano danni ma la «botta» si è sentita in tutto il Bresciano Aperitivo col «botto» sul lago di Garda, dove ieri sera alle 19.49 si è registrato il terremoto più forte degli ultimi dieci anni, almeno per l´area benacense. Un evento di magnitudo 4.3, secondo soltanto al devastante sisma di magnitudo 5.3 che seminò terrore e distruzione tra Salò e la Valsabbia il 24 novembre del 2004. IERI SERA è andata meglio, molto meglio: tanto spavento, gente per le strade da Desenzano a Limone, ma a dire il vero non si registrano danni di sorta a cose o persone. Anche due ore dopo l´evento, Vigili del fuoco e Volontari del Garda confermavano che non è caduto nemmeno un cornicione. Eppure la botta si è sentita, soprattutto la prima delle due scosse registrate dai sismografi. L´epicentro è stato localizzato nel centro dell´alto lago, circa 3 chilometri a sud-sud est di Gargnano, ad una profondità di 2,6 chilometri. Una scossa forte ma non particolarmente profonda, e per questo potenzialmente più pericolosa, considerando che con una forza di 4.3 poteva causare sconquassi. È durata circa 3 secondi. Più debole, avvertita quasi solo dalle «macchine», è stata la seconda spallata: una scossa di magnitudo 2.6 avvertita più in basso, nelle viscere della terra, a una profondità di 9,2 chilometri. Roba da ridere. Si rideva poco però ieri sera, in particolare a Gargnano, il paese più vicino all´epicentro. Molta gente è uscita di corsa dagli edifici e si è riversata nelle strade, qualcuno gridava, c´è chi ha vissuto momenti di autentico terrore. A Salò, ma non solo, è affiorato il doloroso ricordo di quella sera di dieci anni fa. PASSATA LA «TEMPESTA» ci si scherzava sopra. A Gargnano circolava una battuta: «Ci voleva il terremoto per tirare fuori gli ubriaconi dai bar». Ma non è stato solo il «popolo dell´aperitivo» a fuggire in strada. Nell´auditorium del centro Castellani, dove era in corso un concerto della rassegna chitarristica, musicisti e pubblico sono usciti dalla sala, e dopo un´ora erano ancora fuori, con i nervi ancor più tesi delle corde delle chitarre. Ma anche a Toscolano, su a Limone o a Tignale, e giù fino a Desenzano e Sirmione, la paura si è fatta sentire. L´Istituto nazionale di geofisica ha divulgato l´elenco dei paesi più vicini, nei quali è stata maggiormente percepibile la scossa. Ci sono i Comuni della sponda veneta del lago, da Brenzone a Torri fin nell´entroterra a Costermano e San Zeno, ma anche paesi bresciani della Valvestino e della Valsabbia fino a Capovalle e dintorni. OVUNQUE, dalle prime verifiche sommarie ma ufficiali, lo stesso responso, lo stesso bilancio: tanta paura, ma nessun danno è stato rilevato agli edifici o alle perone. «Al momento non si sono registrati danni e non ci sono segnalazioni particolari - conferma l´assessore regionale alla Protezione civile della regione Lombardia, Simona Bordonali -. Abbiamo contattato i sindaci della zona interessata e i volontari di Protezione civile del Garda si sono attivati immediatamente per verificare la situazione, ma non si segnalano richieste di intervento». È andata bene, insomma. Ma una «botta» così non è passata inosservata. venerdì 29 agosto 2014 – PROVINCIA – Pagina 21 Gli esperti e le istituzioni: «Questa è zona sismica Nuove regole sugli edifici» «È solo l´ennesima dimostrazione della sismicità del territorio gardesano. Niente di nuovo per noi». Lo dice con serena e scientifica rassegnazione il professor Gianfranco Bertazzi, direttore dell´Istituto di geofisica sperimentale di Desenzano, che con i suoi strumenti è da vent´anni in prima linea nello studio del fenomeno-terremoti nell´area del Benaco. A giocare ai gardesani qualche brutto «scherzo» ogni tanto, sono in particolare le cinque faglie che solcano i fondali del lago, una delle quali, la maggiore, si collega addirittura al Friuli a est, e risale a ovest verso la Valsabbia fino all´arco dell´Adamello. «Dal punto di vista sismico - spiega il professor Bertazzi - non c´è soluzione di continuità tra il lago di Garda e il Friuli, dove tutti purtroppo ricordiamo che cosa è successo negli anni 70. Nessun allarmismo, è una semplice constatazione: la terra è fatta così, noi possiamo solo prenderne atto, attuando gli accorgimenti possibili». TRADOTTO: non si può fermare un terremoto ma, preso atto del rischio, si possono costruire gli edifici con criterio, pianificare con più cautela lo sviluppo edilizio di un territorio. È questo l´unico modo per convivere con il rischio sismico, limitare i danni, sopravvivere all´imponderabile. Sotto questo aspetto, qualcosa si muove non solo nelle viscere della terra, ma anche negli ufffici istituzionali che sul rischio sismico hanno competenza. LO HA RICORDATO proprio ieri sera, poco dopo l´ultimo evento sismico registrato a Gargnano, l´assessore alla Protezione civile della Regione Lombardia, Simona Bordonali: «La Giunta regionale - ha ricordato l´assessore - ha approvato recentemente la nuova classificazione sismica del territorio lombardo, che entrerà in vigore tra poche settimane e che rappresenta una svolta verso un sistema di prevenzione dei rischi e dei danni conseguenti ai fenomeni sismici». Non un pezzo di carta, insomma, ma uno strumento che permetterà concretamente di convivere con i terremoti, riducendo sensibilmente il rischio di danni gravi. «Questo nuovo documento - ha concluso l´assessore Bordonali - porterà a procedure più cautelative rispetto alla pianificazione territoriale e alle edificazioni. L´aggiornamento della zonizzazione sismica determina di fatto un livello di classificazione volto a garantire la sicurezza pubblica e testimonia la sensibilità della Regione Lombardia sul tema della prevenzione». Timbrata e protocollata, sarà l´ufficializzazione di una scomoda verità: il Garda è una zona dove il rischio sismico è presente. Sta a noi fare le cose giuste per evitare che ci faccia del male. venerdì 29 agosto 2014 – PROVINCIA – Pagina 27 GARDONE RIVIERA. Tutto pronto per la realizzazione ex novo dell´Istituto «De´ Medici» Addio storico «Alberghiero» Prima pietra per la nuova sede Sergio Zanca Sarà pronta fra due anni e mezzo e intanto nelle aule si sta «stretti» La scuola fu fondata nel 1961 e oggi conta circa 500 alunni Dovrebbe iniziare la prossima settimana la costruzione della nuova sede dell´Istituto alberghiero «Caterina de´ Medici» a Gardone Riviera. I lavori dureranno due anni e mezzo. Un giro di boa importante per una storica scuola, fondata nel 1961 tra le prime in Italia nel suo genere, che ha formato generazioni di figure professionali e che ancora oggi conta 500 allievi circa. PROPRIO OGGI è previsto un incontro nella sede della Provincia per fare il punto della situazione, e stabilire i dettagli del cantiere affidato all´impresa Biserni di Reggio Emilia, che si è aggiudicata la gara di appalto (ben 420 le ditte partecipanti), con un ribasso del 27 per cento sull´importo a base d´asta delle opere, cui bisogna aggiungere i costi del personale e della sicurezza, per un totale di 3 milioni e 200mila euro, rispetto ai 4 milioni ipotizzati. Il nuovo edificio sorgerà su quattro piani, di cui uno interrato. Ospiterà 18 aule, due laboratori di cucina con annessa sala bar, altrettanti di informatica, uffici e locali tecnici. UNA STRUTTURA all´avanguardia. Il progetto, coordinato da Margherita Colombini, è stato redatto nel luglio 2007, poi rivisto, congelato e infine sbloccato. Per realizzare il fabbricato, su una superficie di 3 mila metri quadri, a suo tempo il Comune aveva aumentato la volumetria prevista dal Piano regolatore, portandola da 4.500 a 13.700 metri cubi (altezza massima sei metri e mezzo). Inoltre ha speso 170 mila euro per spostare le serre delle Pernighe, e acceso un mutuo di 250mila euro per contribuire. A sua volta la Regione ha stanziato 500 mila euro. Intanto, per il prossimo anno scolastico, il «Caterina de´ Medici», frequentato da quasi 500 studenti, resta insufficiente, tanto che utilizzerà un paio di classi delle Medie. Ma che fine farà, nel 2017, l´edificio attuale, imbottito di amianto? La Soprintendenza punta a raderlo al suolo, perchè, visto da lontano, dà nell´occhio. Il municipio intende invece bonificarlo, e trasformarlo in ostello della gioventù, biblioteca, centro culturale. Il dirigente dell´Alberghiero e gli insegnanti vorrebbero che la sala mensa e le cucine fossero mantenute a loro disposizione. Un discorso ancora tutto da verificare. Intanto, per non perdere la visuale di fronte alle loro abitazioni, la famiglia Niboli che risiede proprio nella zona retrostante, ha eseguito gli scavi, abbassando le quote del terreno su cui sorgerà l´immobile, in base a un accordo con la Provincia. Il Comune ha rimosso gli olivi, sistemandoli a Fasano Sopra. Adesso la parola passa all´impresa Biserni. venerdì 29 agosto 2014 – PROVINCIA – Pagina 27 TOSCOLANO MADERNO. Alle ultime battute l´intervento conservativo La villa romana cresce Al traguardo i restauri Luciano Scarpetta A settembre pronta la seconda parte del percorso nell´antica dimora che appartenne e Nonii Arrii Fervono le attività alla Villa Romana dei Nonii Arrii: si sta facendo in fretta, o meglio si cerca di recuperare il tempo perduto causa maltempo, per terminare le operazioni di restauro e conservazione dei manufatti nella zona a ridosso della spiaggia, circa 5-600 metri quadri di area archeologica. E con esse anche i lavori di copertura, necessari per l´apertura al pubblico della seconda sezione. «Nonostante l´aggiunta di una variante alla copertura da parte della Soprintendenza - spiega il sindaco Delia Castellini - dovremmo riuscire a terminare tutto nei tempi stabiliti, per l´inaugurazione prevista entro fine settembre. Sarebbe bello il 20 o il 21 settembre, quando si celebrerà la 31esima edizione delle Giornate europee del Patrimonio». Nel rush finale sono impegnati sei restauratori dell´Ambra Core, la stessa ditta impegnata al restauro del teatro romano di Brescia: «Stiamo sistemando dei lacerti di affresco nella zona termale, quella più vicina al lago dove si trovano sovrapposizioni di edifici databili tra il I e il V secolo», spiegano i restauratori. Il costo complessivo del restauro conservativo e della realizzazione della copertura è di 360mila euro, finanziato da Fondazione Cariplo per 160mila euro e i restanti 200mila recuperati dal Comune nello scorso autunno, con l´accensione di un mutuo ventennale: «È un intervento nel quale abbiamo investito parecchio - spiega il sindaco Castellini - perché la villa è una delle più belle di tutto il lago e merita di essere valorizzata». mercoledì 27 agosto 2014 – PROVINCIA – Pagina 25 MAGASA. Tecniche nordiche garantiranno un futuro a una delle maggiori attrazioni culturali dell´altopiano I «Vichinghi» a Cima Rest per salvare gli antichi fienili Luciano Scarpetta Per la ristrutturazione specialisti dalla Danimarca «Così i tetti di paglia dureranno per cinquant´anni» Il metodo degli antichi Vichinghi ha salvato i caratteristici fienili di Cima Rest. Edifici rustici, coperti da mannelli di paglia piuttosto delicati. Come renderli più resistenti al tempo e al maltempo? «È una copertura - spiega il sindaco di Magasa Federico Venturini - che ogni dieci anni va sostituita con costi di manutenzione non indifferenti». Qualche mese fa, però, ecco l´idea dopo un viaggio in Danimarca: «Avevo notato che lassù i fienili e le case antiche sono tutte ricoperte come i nostri fienili di Rest. grazie a Rosario Mazza, un magasino emigrato lì per lavoro, ho contattato degli esperti locali, che hanno acconsentito a venire da noi a ristrutturare i fienili». RISULTATO? ECCELLENTE. «A lavori finiti le coperture dei fienili sono state garantite per cinquant´anni anziché dieci come in passato. Un ottimo lavoro, da professionisti». A differenza delle precedenti manutenzioni, il gruppo danese ha utilizzato mannelli di paglia più grandi, provenienti dall´Ungheria, lunghi un metro e venti. Il risparmio per le casse del comune si aggira intorno al 30 o al 40 per cento. Collocati sugli altopiani nelle zone di pascolo, in passato questi caratteristici edifici erano abitati tutto l´anno dagli allevatori che impegnavano al piano terra, in tre vani, l´abitazione, il magazzino e la stalla. Storici locali fanno risalire queste antiche costruzioni all´epoca romana. C´è chi inveceattribuisce la paternità ai Longobardi, che nel 600 dopo Cristo arrivarono in Valvestino, calati proprio dalla Danimarca passando per l´Ungheria: corsi e ricorsi storici. Adesso sono sei i fienili riportati all´antico splendore: tre a Cima Rest, uno in località Crune e altri due a Denai. Quelli più visitati (e a portata di mano dai turisti) sono quelli di Rest. In uno di questi la Comunità Montana ha allestito un interessante museo etnografico che ricostruisce mondi e atmosfere ormai scomparse. martedì 26 agosto 2014 – SPETTACOLI – Pagina 41 EVENTI. Tre concerti del celebre violinista nella prima settimana di settembre a Gargnano, Limone e Riva Ughi al centro di Note del Garda Luciano Scarpetta Sarà accompagnato dall´orchestra I Filarmonici di Roma. Venerdì 5 avrà un dialogo aperto con studenti e giovani musicisti Si sente a casa sul Garda il Maestro Uto Ughi e non fa nulla per nasconderlo, luogo ideale e privilegiato per organizzare «Note dal Garda», il festival musicale itinerante in programma dal 3 al 6 settembre a Gargnano, Limone e Riva. «Un posto che io prediligo da sempre - ha dichiarato - e che trovo tra i più belli del mondo con i suoi agrumi a due passi dalle Dolomiti. Non mi meraviglio affatto che in passato, da Goethe a Carducci, tutti i pensatori di passaggio se ne innamorassero e anch´io trovo emozionanti i tramonti del lago come le sinfonie di Beethoven». Proprio per mantenere vivo lo spirito creativo di posti simili, («Come si fa - ha esclamato - a non accettare l´invito di suonare in posti incantevoli come questo?»), l´Associazione Arturo Toscanini di Savigliano (Cuneo) con la direzione artistica proprio di di Ughi e il patrocinio dei Comuni di Gargnano, Limone e Riva ha presentato ieri mattina al Boutique Hotel Sostaga di Navazzo, tre concerti che si svolgeranno nella prima settimana di settembre. Le serate, tutte con inizio alle ore 21, si terranno mercoledì 3 a Gargnano nella Parrocchiale di San Martino, il 4 a Limone nella sala congressi Daniele Comboni e sabato 6 settembre a Riva all´auditorium della chiesa di San Giuseppe. Il violinista sarà accompagnato da I Filarmonici di Roma. Di grande risalto all´interno del Festival, l´attività collaterale prevista venerdì 5 settembre a Riva, nella sala concerti del Conservatorio Bonporti di Trento: nel pomeriggio, alle ore 17, Uto Ughi stabilirà un dialogo aperto con gli studenti del Conservatorio e i giovani musicisti del territorio che vorranno partecipare all´evento. «Spiegare la musica anche a parole - ha dichiarato Ughi - ha un significato emotivo e spirituale; da ascolto e stimola i giovani. In Italia, dove purtroppo manca la cultura musicale giovanile, è una cosa che faccio sempre nei luoghi dove vado a suonare: l´interprete non deve essere una figura ieratica chiusa nel suo mondo perché senza pubblico non c´è dialogo, ma solo monologo». Un Festival quindi che intende sensibilizzare alla musica classica le nuove generazioni «Magari - ha auspicato Ughi con la realizzazione di un Auditorium musicale, utopia meravigliosa che potrebbe unire tutte e due le sponde gardesane. Spiace davvero che l´Italia, Paese dove è racchiuso il 70% delle opere artistiche mondiali, sia agli ultimi posti per la musica giovanile». Prosegue: «La mia passione per il violino viene dalla conoscenza. Io ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia di appassionati ed è stato da subito un linguaggio semplice, parte integrante della mia vita, come l´aria che si respira; oggi invece si fa fatica a distinguere il suono dal rumore”. Nella disamina del musicista c´è spazio anche per qualche gustoso aneddoto degli amici che nel 1968, lo invitarono quasi scherzando a suonare gratuitamente per la prima volta a Gargnano. «Ricordo ancora quando andai a suonare il campanello da Uto - ricorda l´assessore Gianfranco Scarpetta - Allora ero presidente Pro Loco e mi dissero che da noi abitava un giovane bravo a suonare il violino. Non avevamo soldi e lui accettò subito comunque a patto che gli procurassi uno che lo accompagnasse col piano. Dieci minuti dopo in Vespa ero già a Toscolano a bussare alla porta di Gerardo Chimini e in breve tempo riuscimmo ad allestire il primo concerto nella chiesa di S.Francesco». Rapporti di amicizia consolidati a tal punto che a volte hanno rischiato anche di concludersi "tragicamente”: «Come quella volta – racconta ancora Scarpetta – quando Uto, volendo fare due passi dopo un concerto, mi affidò in custodia il suo prezioso Stradivari (lo stesso che utilizzerà fra qualche giorno nel concerto Gargnanese). Non sapendo dove nasconderlo, lo misi nel forno a microonde del mio locale senza avvisare la barista»”. Incalzato sui giovani talenti nostrani, il violinista si lascia andare a qualche considerazione sul pianista, compositore e direttore d´orchestra, Giovanni Allevi: «Un ragazzo che fa simpatica musica d´intrattenimento, esaltato oltre misura dai media nazionali: un po´ come paragonare gli scritti di Dante alle riviste “Chi” o “Novella 2000” ». domenica 24 agosto 2014 – PROVINCIA – Pagina 19 TREMOSINE. Il sindaco tira un sospiro di sollievo: «Provincia efficiente» Lavori a tempo di record la strada della Forra riapre Il colpo di coda della perturbazione numero tredici di questo agosto mascherato da autunno non ha lasciato in eredità soltanto frane e allagamenti. Nell´alto Garda il pomeriggio di sole ha tenuto a battesimo poco dopo le 18,30 di ieri la riapertura al transito della strada della Forra. La strategica arteria di Tremosine era inagibile da un paio di giorni per uno smottamento causato da un violento nubifragio. La valanga d´acqua caduta dal cielo aveva provocato il distacco di alcune decine di metri cubi di materiale, sfondando una rete paramassi e invadendo la carreggiata. Tutto questo poco dopo l´uscita della lunga galleria non illuminata, posta in salita un chilometro dopo il bivio con la 45 bis. L´altro ieri era scattata un´ordinanza della Provincia che imponeva il divieto di transito fino alla fine dei lavori. Si era ipotizzata la chiusura della strada provinciale 38 come minimo fino a mercoledì 27, ma tutto dipendeva, ovviamente, dal meteo e dalle condizioni della parete rocciosa. Invece i tempi di ripristino sono stati decisamente più rapidi. «Il prolungarsi del divieto di transito sulla strada della Forra sarebbe stata l´ennesima tegola su una stagione turistica già compromessa dal maltempo - osserva il sindaco di Tremosine, Battista Girardi -, ma grazie all´efficienza della Provincia il problema è stato risolto in poche ore. Dopo aver disgaggiato la parete dai massi pericolanti, il Broletto ha inviato sul posto sotto la pioggia battente una squadra di operai per ripristinare la rete paramassi danneggiata». Ora è solo questione di tempo, quello meteorologico; «Speriamo possa mettersi al meglio per un finale di stagione finalmente in discesa», auspica il primo cittadino di Tremosine.L.SCA. Torna all’elenco dei quotidiani da L’ARENA mercoledì 27 agosto 2014 – PROVINCIA – Pagina 30 BARDOLINO. In moto la macchina organizzativa per gestire logistica e sicurezza della manifestazione del 21 settembre Air show, le Frecce tricolori sono pronte a dare spettacolo Camilla Madinelli La kermesse inizierà sabato 20 Sono attesi mostri sacri dei cieli di tutto il mondo, dal G-46 all'F-16 dall'Eurofighter allo Stearman Si è messa in moto a Bardolino la macchina organizzativa per gestire logistica e sicurezza dell'Air show 2014, in programma sui cieli del lago di Garda domenica 21 settembre. Si susseguono a ritmo serrato le riunioni tra enti, associazioni e gruppi di volontari coinvolti nell'organizzazione. E sulle vetrine di negozi e bar bardolinesi hanno cominciato a fare bella mostra i manifesti studiati dal team promotore dell'evento aviatorio, tra cui Comune e Fondazione Bardolino Top. Gli organizzatori prevedono un pubblico di oltre 100mila persone, dato che negli ultimi due recenti passaggi delle Frecce tricolori da queste parti (nel 2008 e 2010) si erano di gran lunga superate le 150mila presenze. Per questo gli operatori economici del paese lacustre si stanno organizzando per sfruttare al meglio la manifestazione, in grado di soddisfare i «palati» più sopraffini in fatto di aerei e acrobazie e di generare buoni risvolti commerciali e turistici in un periodo in coda ai mesi dell'alta stagione. La kermesse aeronautica si terrà non solo la domenica. Il programma di volo partirà già sabato, anche per l'alto numero di adesioni alla manifestazione. Saranno in buonissima compagnia, infatti, i 10 velivoli Mb-339 che compongono la pattuglia acrobatica nazionale, in grado anche da sola di stupire ed entusiasmare. Le Frecce voleranno all'incirca 30 minuti e riproporranno alcune delle loro figure più applaudite, tra cui il cuore gigante dipinto in cielo con i fumogeni e il Tricolore lungo alcuni chilometri sulla verticale di Bardolino. Oltre alle Frecce, però, arriveranno sopra Bardolino e il lago anche velivoli storici, aerei militari a reazione, mostri sacri dei cieli di tutto il mondo. Partiamo dal Typhon Eurofighter 2000 (EFA), mai avvistato sui cieli gardesani. È un caccia moderno e di elevate prestazioni, capace di incredibili evoluzioni. Tra i collaudatori che parteciparono alla sua messa a punto citiamo il pilota Maurizio Cheli, già astronauta dello Space Shuttle Columbia. Si potrà poi vedere in volo il mitico Fiat G-46, erede del caccia G-55 delle spedizioni aeree della Seconda guerra mondiale, e fare così un tuffo nella storia. Il Fiat G-46 risale alla metà degli anni Quaranta e il modello che parteciperà è stato perfettamente restaurato. Insieme a lui volerà un altro gioiello, il Boeing Stearman 75, che serviva ad addestrare i piloti dell'Aeronautica militare degli Stati Uniti tra la seconda metà degli anni Trenta e il periodo bellico. Ha dato conferma agli organizzatori per l'appuntamento sul lago di Garda anche la pattuglia dei «Blue Voltige», coppia di motoalianti storici in grado di eseguire un danza, accompagnati da una base musicale. Per chi ama il diporto da turismo, invece, segnaliamo la pattuglia Garda Eagle, che ha base a Centenaro di Lonato (Brescia), formata da piloti che hanno accumulato esperienza a bordo dei più blasonati jet militari. Voleranno con gli ultraleggeri Eurostar LM, preparati con una colorazione che rimanda alle più importanti scuole di addestramento militare. Il 21 settembre non mancherà inoltre il mitico F-16, il supersonico in dotazione all'aviazione belga, protagonista di famosi film d'azione come «L'aquila d'acciaio». Le signore non pensino a «Top Gun»: il caccia pilotato da Tom Cruise era un F-14 Tomcat. Non rimarranno comunque deluse. Per l'Aeronautica militare italiana, invece, in anteprima sul Garda ci sarà il nuovo elicottero Agusta HH 139 dell'Aeronautica militare italiana, quello che trasportò papa Ratzinger dal Vaticano a Castl Gandolfo dopo le sue dimissioni. E anche il caccia Ghibli Amx, nei mesi scorsi velivolo di supporto delle nostre truppe impegnate in missioni all'estero. Infine, sempre in ambito militare, ci sarà il velivolo da trasporto C 27J Spartan, di produzione italiana, in grado di imbarcare 40 paracadutisti e dotato di due motori da 4.700 cavalli ciascuno. Un gigante del cielo, potente ma molto maneggevole, capace di manovre quali il «tonneau» (avvitamento sull'asse orizzontale) o il «looping» («giro della morte»). mercoledì 27 agosto 2014 – PROVINCIA – Pagina 30 COMUNITÀ DEL GARDA. Lettera a Matteo Renzi «Legge speciale per salvare il lagoda reflui fognari» Passionelli: «Serve un sistema di collettazione più moderno» Il Garda è a rischio inquinamento, se non verranno al più presto dismesse le tubazioni che attraversano il lago e trasportano i reflui fognari. Il problema è urgente anche perché ogni estate, alle 450 mila persone residenti sul Benaco, si aggiungono oltre 20 milioni di turisti. Se i tubi sub lacuali del collettore, vecchi di oltre quaranta anni, esplodessero, l'effetto per il più grande lago d'Italia sarebbe devastante. Lo sa bene Giorgio Passionelli, presidente della Comunità del Garda che ha scritto al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi per risolvere l'annosa questione. Il presidente della Comunità del Garda ha chiesto al capo del Governo anche una legge speciale per salvare il Benaco. «Desidero sottoporre alla sua attenzione un problema vitale non solo nazionale ma anche europeo, la cui soluzione è urgente. Mi riferisco alle acque del lago di Garda che rappresentano il 40 per cento della risorsa idrica potabile disponibile della nazione», ha scritto Passionelli. «La qualità delle acque è buona, come dimostrato dal recente studio europeo Eulakes. L'acqua del Garda assume quindi una rilevanza strategica. Ormai però i segnali di vecchiaia del sistema di tutela ecologica e soprattutto la condotta sublacuale, sono percepibili. Non oso pensare cosa accadrebbe all'ecosistema gardesano e alla sua economia se la condotta sublacuale principale, che giornalmente trasporta i reflui lombardi nel depuratore di Peschiera, versasse nel lago i liquami, rompendosi in qualche punto delicato e pericoloso. Si tratterebbe di una catastrofe, tenuto anche conto del lentissimo ricambio, circa 26 anni, delle acque del lago. Ritengo», aggiunge, «che l'importanza della risorsa idrica gardesana, dal punto di vista ambientale, economico e turistico, nonché come riserva potabile, legittimi la priorità di questo intervento. È necessaria la realizzazione di un nuovo depuratore in area lombarda, il potenziamento di quello tuttora funzionante di Peschiera, la costruzione di un nuovo e più moderno sistema di collettazione e, soprattutto, la dismissione delle condotte sublacuali. Esistono dettagliati progetti predisposti da Garda Uno Spa e Ags che stimano in circa 220 milioni di euro l'impegno economico necessario, da ammortizzare in sei anni. Chiedo», ha concluso Passionelli, «un intervento urgente del Governo, ricorrendo, ad esempio, ai fondi Cipe o a una legge speciale per il Garda».L.B. mercoledì 27 agosto 2014 – PROVINCIA – Pagina 31 VETRINA GARDESANA IN ORIENTE. Le ragazze ospiti del Circolo vela che organizza la Centomiglia. Poi andranno a Verona Il Benaco protagonista in Asia grazie alle top model cinesi Luca Belligoli Le dodici ragazze si stanno sfidando in un reality seguito da 100 milioni di spettatori: tra le prove una regata tra Gargnano e Castelletto di Brenzone Il seguitissimo reality show «Top model on the road 2014» che va in onda sul canale nazionale cinese Guangxi tv proietterà l'immagine del Garda a oltre 100 milioni di telespettatori. Tante sono le persone che seguono questo programma televisivo in Cina, ma anche in Vietnam, Laos, Tailandia, Corea e Cambogia. Proprio in questi giorni si stanno girando le immagini di «Top model on the road 2014» nel braccio di lago tra Gargnano e Castelletto di Brenzone. Le bellissime ragazze protagoniste e la troupe dell'asiatico reality show sono state ospiti del Circolo vela Gargnano, il club che organizza le mitiche regate veliche gardesane Gorla e Centomiglia. Il programma è ideato sul format di «American next top model», e vede impegnate dodici aspiranti modelle cinesi che partecipano a una serie di prove in diverse location internazionali, per un totale di una decina di puntate. Queste ragazze, tutte tra i 18 e i 23 anni, hanno iniziato la loro esperienza gardesana sfidandosi a colpi di carta di credito nei negozi del centro di Desenzano. Domenica sera invece, sul lungolago di Salò, prima dello spettacolo di fuochi artificiali, le modelle asiatiche sono state protagoniste di una sfilata di moda. La troupe quindi questa settimana si trasferirà a Verona, dove è previsto anche un servizio fotografico nel monumento più famoso della città: l'Arena. Le altre ambientazioni scelte per i set fotografici sul Garda, sono state l'antica limonaia «La malora» della famiglia Gandossi a Gargnano, il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, il lungolago di Salò e una cantina produttrice di vino Lugana nella zona di Sirmione. Sportivamente le bellezze con gli occhi a mandorla sono state coinvolte in una regata, seppur non ufficiale, organizzata dal Circolo vela Gargnano. Al largo di Bogliaco infatti hanno corso un match race, sul modello delle sfide uno contro uno di Coppa America, con le barche del Cvg della serie Dolphin 81 MR. Lo scenario della veleggiata ha avuto come sfondo il Baldo e Castelletto di Brenzone, villa Bettoni, il porticciolo e la marina di Bogliacon e la frazione di villa di Gargnano. Il presidente del Cvg Francesco Cappuccini è stato testimone di questa esperienza velica «glamour». Le ragazze sono bellissime e hanno fisici statuari. Si sono fatte fotografare con le t-shirt della Centomiglia e poi sono uscite in barca per la regata match race. All'inizio sembravano quasi timorose in barca poi si sono ambientate e hanno provato a tenere il timone e a regolare il fiocco il fiocco e la randa. È stata una navigazione particolare, differente dal solito, anche perché a bordo avevamo, oltre alle ragazze, anche la troupe televisiva. Ci hanno ripresi anche dall'alto con un drone. Questa esperienza è piaciuta molto alle ragazze. Si sono veramente divertite. Tra l'altro soffiava un bel «Peler», il tipico vento da nord del Garda, quindi le emozioni non sono mancate. Quando siamo sbarcati ad attenderci c'era una gustosa pasta. Le ragazze cinesi l'hanno molto gradita e quasi tutte ne hanno mangiato due o tre piatti. Altro che modelle anoressiche». In questi giorni il Circolo Vela Gargnano è impegnato ad organizzare i «100 Eventi» che prenderanno il via sabato con il «piccolo Gorla» che lascerà spazio, il giorno dopo al Gorla e alla 50 Miglia del Garda del 31 agosto. Una rotta che coinvolgerà tutto l'alto lago con le boe di Campione, Torbole e dell'Isola del Trimelone e a Torri sulla costa veronese. Poi il 6 settembre ci sarà la Centomiglia, la regata a tutto lago. domenica 24 agosto 2014 – PROVINCIA – Pagina 32 LE CANDIDATURE. Il presidente uscente Miozzi rimane in corsa Fra Pastorello e Scapin spunta anche De Berti Si complicano i giochi e le alleanze in vista del voto e resta l'incognita delle civiche e dei Cinque Stelle Elezioni sperimentali, ma comunque ambite, quelle che porteranno alla nomina dei nuovi vertici della nuova Provincia. Nel centrodestra sino a qualche giorno fa si dava per scontato il dualismo fra il presidente uscente, e sindaco di Isola della Scala, Giovanni Miozzi e l'ex presidente del Consiglio provinciale, e primo cittadino di Roveredo di Guà, Antonio Pastorello. Entrambi figli della Forza Italia che ha sostituito il Popolo della Libertà, anche se il primo proveniente dall'ala ex-An e il secondo sostenuto dagli «azzurri» Bonfrisco e Bendinelli. Negli ultimi giorni, però, sono emerse situazioni che potrebbero anche cambiare radicalmente il quadro. In particolare, si vocifera di un possibile accordo dell'area capitanata dai fratelli Giorgetti, sino a ieri data senza dubbi a sostegno di Miozzi, per una candidatura del sindaco di Legnago Clara Scapin, che è però espressione del Pd. Un'ipotesi che proprio nel partito di Matteo Renzi sta suscitando parecchie discussioni, visto che c'è chi continua a parlare di una candidatura del sindaco di Nogarole Rocca, Paolo Tovo. A meno che il Pd non decida addirittura di schierarsi con Pastorello, che come vicesindaco ha proprio un democratico di lungo corso, Renato Dal Cavaliere, in virtù di una sorta di «compromesso storico». Quanto alla Lega nord, che a sua volta sta dialogando con vari interlocutori, in caso di corsa autonoma, il nome che gira con più insistenza è quello del sindaco di Isola Rizza Elisa De Berti, recentemente messasi in luce per proteste contro alcune misure del governo; De Berti, che faceva parte dell'area non tosiana ma che ultimamente si sarebbe avvicinata al sindaco di Verona. A fronte di tutto questo, però, c'è tutto un mondo rimasto finora sotto traccia ma dal peso non indifferente, visto che, a quanto pare, difficilmente le singole forze in campo hanno i numeri per governare. Il mondo degli Udc, che potrebbero anche decidere di provare a fare una lista propria, come dei Cinque Stelle, che comunque hanno rappresentanti in vari Comuni. E poi le liste civiche, che starebbero tentando di unirsi in un unico progetto, mettendo a capo un sindaco della cintura cittadina. Ipotesi, quest'ultima, che potrebbe sconvolgere molti piani per le elezioni del 12 ottobre. Piani che, peraltro, si stanno redigendo nelle stanze della politica ma che, con le Regionali, dovranno essere sottoposti al vaglio degli elettori.LU.FI. Torna all’elenco dei quotidiani da L’ADIGE L'evento Un bel pezzo di Coppa America a Riva Rocciatore soccorso al Gaggiolo, motociclisti feriti all'incrocio per Tremalzo RIVA - «Perché il Garda è il Garda». Certo, chi abita nel Garda trentino lo sa da sempre, ma proprio perché qui ci abita, e il panorama ce l'ha sotto gli occhi tutti i giorni, forse ci presta poca attenzione. Quella che, invece, prestano i 57 equipaggi partecipanti all'Audi Melges 20 World Championship (ogni barca ha tre persone d'equipaggio) provenienti da tutto il mondo. Sono presenti, infatti, dieci nazioni da tre diversi continenti: Austria, Canada, Danimarca, Germania, Giappone, Italia (ben ventidue team), Principato di Monaco, Repubblica Cèca, Russia, Svizzera e Stati Uniti. Un mondiale dall'indotto "generoso" come spiega il presidente della Fraglia Vela Riva Giancarlo Mirandola che in merito menziona un articolo uscito sulla stampa statunitense che titola proprio "Perché il Garda è il Garda". «Parlano di questo mondiale ovunque - spiega - ma solo qui non ce ne si accorge. Ci siamo abituati in verità, ma leggere nel più famoso sito web di vela americano che questo mondiale si disputa nella città della vela più eccitante al mondo, Riva tra le montagne del Trentino, fa certamente piacere. Lo scrivono in "sailinganarchy.com" affermando tra l'altro che questo è un pezzo di paradiso per la vela, dove a nord del Garda, caratterizzato da una famosa brezza che noi sappiamo chiamarsi Ora, esiste una vista impressionante, ed è uno dei migliori posti anche per mangiare del lago». La citazione dell'articolo termina, oltre che con gli equipaggi e i nomi dei famosi timonieri partecipanti al mondiale con un perentorio «e se non siete mai stati qui, ora sapete perché a questo mondiale sono iscritte 57 barche da dieci Paesi: perché è il Garda». Dagli Stati uniti, ad esempio, sono arrivati John e Liam Kilroy, padre e figlio (undici anni e autentica promessa della vela mondiale) che si stanno dando battaglia su due diverse imbarcazioni, ma a bordo troviamo anche un timoniere del calibro di Riccardo Simoneschi, che con la sua Audi Tron sul Garda vinse l'Europeo 2013 della classe Melges 24, poi un certo Malscalzone Latino che come timoniere ha Achille Onorato, figlio di Vincenzo, patron della Moby Line e main sponsor anche del Team sfidante di Coppa America, un locale come Raimondo Tonelli, già campione italiano della classe Moth nel 2009, un singolo che richiede doti d'abilità particolari per essere timonato per via delle sue appendici alari che fanno sollevare lo scafo, leggerissimo, dall'acqua come fosse un aliscafo. Ci sono poi i fratelli Michele e Matteo Ivaldi, olimpionici a Sydney 2000 con la classe 470, Sandro Montefusco, uno dei nomi del gotha della vela mondiale, una carriera invidiabile che parte dall'oro juniores e argento del mondiale Flying Junior del 1997, passa per otto titoli italiani nei 470, vede tre partecipazioni olimpiche a Los Angeles, Seul e Barcellona, tocca con Luna Rossa l'America's Cup nel 2000 ad Auckland ed è ben lungi dal dirsi conclusa. Inoltre Andrea Felci e Nicola Celon, quest'ultimo gardesano di Torri del Benaco olimpionico a Sydney 2000 nei Soling, fino ai giovani fragliotti locali, che sui Melges 20 servono a "fare peso" ma tanta, tanta esperienza per il loro futuro. «Facciamo del nostro meglio - conclude Mirandola - ma se in America parlano del Garda e sul Garda si parla di bondola, salume che peraltro io amo particolarmente e contro cui non ho nulla, sia chiaro, dove vogliamo andare? Cosa si vuol fare del nostro lago? Penso all'indotto che questo mondiale genera per hotel, pub, pizzerie ed esercizi commerciali. Ci sono circa 500 persone che dormono, mangiano, spendono in abbigliamento e vanno a bersi un drink ogni sera per una settimana. Peccato che, come sempre, nessuno se ne accorga». 29/08/14 Il freddo e la pioggia fanno bene alle olive Un'estate fredda e piovosa, con gravi ripercussioni anche sulle produzioni agricole del Garda trentino, pur con qualche positiva eccezione. I dati di Meteotrentino confermano che anche nella Busa il 2014 sarà ricordato come l'annata più piovosa degli ultimi decenni, infatti da inizio anno sono caduti ben 1.069,4 millimetri d'acqua (precipitazioni quasi doppie rispetto alla media di 552,3 mm) con 82 giorni di pioggia da inizio gennaio (a fronte di una media di 55,7). Dati confermati anche in agosto, dove da sempre nell'Alto Garda inizia la "stagione del raccolto" (mele, susine, e uve bianche), e dove da inizio mese sono caduti 206 millimetri d'acqua (a fronte di una media di 73,3 mm) con temperature nettamente sotto la media del periodo, la massima di mercoledì non ha superato i 21,4 gradi (a fronte di una media 30,6° del periodo). «Siamo di fronte ad un'estate anomala, dove alle piogge ripetute si sono sommate temperature ben al di sotto della media stagionale - conferma il direttore dell'«Agraria Riva del Garda» Massimo Fia - da mercoledì è stata avviata la vendemmia delle uve bianche di Pinot Grigio : la qualità sembra buona, ma è prematuro stilare un primo bilancio su quantità, salubrità delle uve e gradazioni finali. Certamente chiediamo ai nostri soci il conferimento di uve mature e di qualità, e la situazione è molto diversificata sul territorio, pur non evidenziando grandi percentuali di botrite o marciumi». Da qualche giorno è stata avviata anche la raccolta di mele e delle susine. «Per ora non abbiamo registrato problematiche nel conferimento delle mele qualità Royal Gala , il calibro è regolare e la qualità è buona (con percentuali molto basse di ticchiolatura) - spiega anche il presidente della Cooperativa Agraria Valli del Sarca di Pietramurata Rodolfo Brochetti - la produzione e il conferimento della susina (premiata con il riconoscimento Dop) è in continuo calo, mentre ci aspettiamo dei buoni quantitativi di mele (circa 120 mila i quintali di golden conferiti annualmente) per i quali il mercato sembra favorevole. Speriamo che le prossime settimane siano favorevoli e prive di piogge, consentendo una raccolta ed un conferimento regolare: una delle fasi più delicate per il confezionamento e conservazione della mela. Ulteriori piogge potrebbero portare a problematiche fito-sanitarie, per ora non evidenziate, con la necessità di interventi in campo per evitare marciumi o malattie». Tra tante preoccupazioni anche qualche segnale incoraggiante. «Le piogge e le basse temperature hanno favorito l'ingrossamento della drupa delle olive - spiega il direttore di «Agraria», Massimo Fia - in una stagione incerta e con qualche preoccupazione (visto anche l'aumento in zona degli individui adulti della mosca dell'olivo) è un segnale positivo, che promette un olio di qualità e dalle ottime proprietà organolettiche. Speriamo che la fase conclusiva della maturazione (settembre e ottobre) sia regolare e non ostacolata dal maltempo». «Chi lavora in campo agricolo sa che deve ogni giorno fare i conti con le condizioni meteo - conclude il direttore Fia una stagione come questa, dove in otto mesi è caduta la pioggia prevista in un'intera annata (1.069 mm a fronte della media annua di 978 mm), è anomala e difficile da rapportare con gli anni precedenti. I nostri tecnici sono pronti a fornire consigli ed indicazioni ai soci, ai quali chiediamo grande responsabilità e collaborazione». Il lago non si riscalda, 18-20 gradi Tra gli effetti inevitabili di questa incredibile estate, c'è anche il mancato innalzamento delle temperature delle acque del Garda. Il periodo più caldo dell'anno sta ormai scivolando via eppure il termometro - stando alle rilevazioni fatte quotidianamente dai sommozzatori del gruppo rivano nelle acque antistanti San Nicolò - non ha mai superato i 21 gradi, restando solo qualche giorno attorno ai 20 ma scendendo anche più volte sotto i 18 gradi in questo periodo post-ferragostano. Magari gli ospiti germanici non ci hanno fatto caso, ma le temperature "fresche" del Garda non hann certo agevolato le vacanze balneari degli italiani. Un anno fa, di questi giorni, il lago registrava temperature attorno ai 24 gradi. 24/08/14 Torna all’elenco dei quotidiani dal TRENTINO Prabi e il centro storico di Arco da domani (fino al 7 settembre) teatro di gare sportive e tantissimi eventi di contorno Rock Master, sarà anche Climbing Night Hanno voluto fare le cose in grande, gli organizzatori del Rock Master, l’atteso evento sportivo che si svolgerà ad Arco da domani fino a domenica 7 settembre. La principale competizione al mondo dedicata all'arrampicata sportiva è giunta alla sua edizione numero 28 e per l'occasione si prepara a vivere un evento coi fiocchi che punta a coinvolgere la città come mai prima d’ora. Il patron Albino Marchi e il direttore tecnico Angelo Seneci hanno tolto i veli dal programma della manifestazione che vedrà un mix spettacolare di sport ed intrattenimento. Domani e venerdì si terranno le qualificazioni e la Paraclimbing Cup per gli atleti disabili. Nel pomeriggio del venerdì, al Casinò, ci sarà un convegno sull'arrampicata sportiva e la sicurezza. In serata, invece, si darà vita alla prima Climbing Night, una sorta di Notte bianca dell'arrampicata con musica e animazioni che seguirà la cerimonia di consegna dei premi “Salewa Rock Award”, “La Sportiva Competition Award” e l’”Aquafil Climbing Ambassador”, ovvero gli Oscar di questa disciplina in programma durante la serata di gala degli Arco Rock Legends. In lizza per gli oscar Alexander Megos, Adam Ondra e Muriel Sarkany (Salewa) e anche Sachi Amma, Urko Carmona Barandiaran e Dimitri Sharafudtinov (La Sportiva). Il Climbing Ambassador by Aquafil, invece, sarà consegnato allo scrittore, scultore, alpinista e climber Mauro Corona. Ma quest'anno il Rock Master lo si vivrà anche e soprattutto in centro storico, non solo all'interno dello stadio di Prabi. Un modo per coinvolgere ancor di più gli arcensi e gli ospiti che soggiornano in queste settimane ad Arco. Uno degli appuntamenti da non perdere sarà certamente l'esibizione del gruppo dei funambolici atleti italiani di Spyder Slackline che saranno nelle piazze del centro praticamente per tutta la durata della manifestazione. Previsti anche degli incontri con l'autore nella libreria Cazzaniga in via Segantini. Il primo sabato sera, dopo le finali della prova Lead (il momento agonistico di maggior intensità) si svolgerà un pasta party con musica dal vivo. Nella piazza del municipio, per tutto il periodo del Festival del Rock Master, sarà allestito, per la prima volta, il Climbing Village con gli stand delle aziende e i punti informativi nelle casette in legno. Il secondo fine settimana, invece, sarà dedicato ai giovani con il Rock Junior e gli europei di boulder. In quell'occasione verrà approntato il Climbing Campus dedicato ai più piccoli, con prove di arrampicata sui massi di Prabi. Le bandiere delle varie nazioni in gara sventolano già da giorni nei pressi del ponte sul Sarca e del parcheggio ex Carmellini, che diventerà area al servizio del festival assieme al centro giovani. Rock Master rappresenta uno dei momenti di maggior ritorno, per il territorio, dal punto di vista promozionale e turistico. 27/08/14 Sul Garda trentino prosegue il campionato del mondo, la gara più importante della stagione della Fraglia della Vela I big della Melges 20portano a Riva turismo d’alto bordo RIVA Il Garda trentino ha dato il meglio di sé con due prime giornate favolose di sole e vento da sud medio sui 10 nodi (l'immancabile òra), al campionato mondiale delle prestigiose imbarcazioni Melges 20, che prosegue oggi e domani per l'organizzazione della Fraglia Vela Riva. È l'evento più importante della attività agonistica del club benacense, articolato in 140 giorni di regate. Una sessantina gli equipaggi in gara tra i più quotati di 10 nazioni di 3 continenti che si contendono un titolo iridato molto ambito per il prestigio internazionale di cui gode. Ma la competizione è importante anche per il lustro che dà al turismo rivano. Del campionato in corso hanno parlato i più importanti quotidiani, sia italiani sia stranieri, anche oltre Atlantico dove i Melges sono molto diffusi. Il sito web americano "Sailing Anarchy" (il più seguito e autorevole del mondo della vela) ha intitolato un servizio che annunciava l' Audi Melges 20 World Championships "Because it's Garda" (Perché è il Garda). Tra l'altro si legge «..il Mondiale Melges 20 è nella città di vela più eccitante al mondo, Riva del Garda, tra le montagne del Trentino. Questo pezzo di paradiso per la vela, a nord del famoso lago, è caratterizzato da una forte brezza, una vista impressionante ed è uno dei migliori posti per mangiare della zona. E se non siete mai stati qui ora sapete perché sono iscritte 60 barche da 10 Paesi: perché è il Garda». In gara tra i big c'è anche il dentista rivano Claudio Dutto, veterano nelle competizioni con i Melges e imbarcazioni analoghe, che al termine della prima giornata ha conquistato un eccellente settimo posto. Con lui a bordo il quindicenne fragliotto Davide Duchi, più volte campione italiano Optimist. Da segnalare anche la “dinastia” torbolana dei Tonelli, presente a bordo della barca germanica Fantastichina con Raimondo, pluricampione mondiale di varie classi crociera, ed il nipote tredicenne Matteo Bolzonella; altri regatanti locali il fragliotto Edoardo Mustaffa e Massimo Collotta dell'Avl Ledro. Soddisfatto Giancarlo Mirandola, presidente della Fraglia Vela: «Riva è stata prescelta per il mondiale dopo una selezione tra diversi club. Gli eventi Melges sono sempre ospitati in località di prestigio come la Costa Smeralda, i circoli elitari del Tirreno, la Florida, la California. Se è “in” l'aspetto agonistico lo è pure quello turistico: gli equipaggi ed il folto entourage composto da familiari e amici rappresentano 400 - 500 persone che alloggiano in hotel da minimo quattro stelle. È un turismo “d'alto bordo” con ricadute economiche rilevanti, che è possibile richiamare solo con eventi come questi». 29/08/14 Torna all’elenco dei quotidiani dal CORRIERE DELLA SERA Domenica 24 Agosto, 2014 – BRESCIA La pioggia gonfia fiumi e laghi livelli vicini alla soglia d’allarme Per ora è tutto «sotto controllo». Ma gli acquazzoni che hanno infarcito l’estate bresciana hanno fatto scattare l’allarme. La pioggia ha gonfiato fiumi e laghi e ora i bacini sono sotto stretta osservazione. Va detto che i laghi hanno ancora margine per accogliere le abbondanti portate degli affluenti. Ma quello che stupisce è la combinazione tra livelli e acqua scaricata, entrambi su valori record per il periodo estivo. Il Benaco, per esempio, ieri ha fatto segnare 113 centimetri sopra lo zero idrometrico, mentre a Salionze venivano scaricati 120 metri cubi al secondo verso il Mincio. È vero che il livello massimo è fissato a 140 cm, ma un anno fa il lago era più basso di 30 cm, due anni fa di 50. Per trovare un livello simile bisogna tornare al 2010, ma al tempo la fuoriuscita d’acqua verso il Mincio era decisamente inferiore. Va comunque rilevato che grazie alle regolazioni dell’ente gestore da luglio il livello del Garda sta pian piano scendendo (aveva toccato i 139 cm), in modo da affrontare con più tranquillità l’autunno, la stagione tradizionalmente più piovosa. Il lago d’Idro ha invece fatto segnare un livello di 368,39 metri, anche in questo caso «sotto controllo», ma di certo anomalo per il periodo. Dodici mesi fa la quota era di quasi un metro in meno. Per tenere a bada i livelli dei laghi si sta tenendo molto alta la portata degli scarichi degli emissari. Il risultato è che corsi d’acqua solitamente asciutti, in piena estate sono ricolmi. «L’anomalia di questi mesi — spiega Massimo Buizza, direttore del Consorzio dell’Oglio — è il susseguirsi di precipitazioni intense». Bombe d’acqua difficilmente gestibili se toccassero tutto il percorso dell’Oglio. La fortuna, per ora, è che gli acquazzoni più forti hanno toccato o la valle Camonica o la Bassa. «In questo modo siamo riusciti a modulare il deflusso dell’acqua, mantenendo il lago al di sotto del livello massimo, 110 cm sopra lo zero idrometrico». In realtà, un giorno si sono toccati i 111 cm. Ma solo per regolare al meglio lo scarico. Ieri si sono toccati i 60,4 cm, scaricando nell’Oglio 168 metri cubi d’acqua al secondo. Ma l’obiettivo è scendere attorno ai 40 cm, in modo da avere un buon margine di sicurezza per le piogge autunnali, più pericolose dei temporali estive perché senza «pause» o squarci di beltempo. Per tenere sotto controllo il Sebino, l’Oglio è quindi tenuto «sotto pressione». A Palazzolo negli ultimi tre giorni il fiume ha superato il livello d’allerta di 180 cm, a Seniga si sono toccati i 280 cm, anche se ieri si è scesi a 230. In questo caso si combinano due fattori, spiega Buizza. «L’alta portata dello scarico del lago e il fatto che l’Oglio funge da canale di gronda per tutta la Bassa». In pratica raccoglie tutta l’acqua piovana caduta sul territorio. «Per questo dobbiamo regolare con attenzione scarichi e livelli». E prepararsi per l’autunno. Davide Bacca Torna all’elenco dei quotidiani
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