di Massimo Garai e Giovanni Brero Il pacchetto di norme europee sui dispositivi contro il rumore da traffico stradale è considerato da molti il più completo ed aggiornato al mondo, anche in virtù del continuo recepimento dei risultati della ricerca sull’argomento. Recentemente sono state pubblicate le nuove edizioni delle UNI EN 1793-1, UNI EN 1793-2 e UNI EN 1793-6 [1,2,3], applicabili a barriere antirumore, verticali o inclinate, a rivestimenti fonoassorbenti di muri di contenimento o pareti di trincee stradali (cladding) ed a coperture parziali delle strade (cover). Con queste nuove edizioni viene finalmente introdotto anche nel settore specifico dei dispositivi contro il rumore da traffico stradale il riconoscimento della differenza tra le condizioni di campo sonoro riverbe- Figura 1 – All’interno di una galleria il campo sonoro è riverberante. Figura 2 – All’aperto il campo sonoro a lato di una strada proviene prevalentemente da una direzione definita e non è riverberante. U&C n°3 marzo 2014 7 articoli In arrivo tre nuove norme europee sulle barriere antirumore Introduzione articoli Tre nuove norme europee sulle barriere antirumore rante e campo sonoro diretto. Il primo esiste dove il contributo delle riflessioni ripetute delle onde sonore sulle superfici di contorno assume importanza rilevante, come all’interno delle gallerie o in trincee stradali profonde (figura 1). Al limite il campo sonoro riverberante può diventare uniformemente diffuso, quando le onde sonore arrivano su di una superficie qualsiasi con uguale probabilità da tutte le direzioni, come accade all’interno di una camera riverberante. Il secondo caso – campo sonoro diretto – è la condizione tipica di una barriera acustica eretta a fianco di una strada in campo aperto (figura 2). La medesima barriera può avere prestazioni diverse in funzione del tipo campo sonoro che incide su di essa; è ben noto per esempio che il coefficiente di assorbimento acustico assume valori diversi a seconda dell’angolo di incidenza delle onde sonore sulla sua superficie, e che l’effetto di coincidenza che limita le prestazioni di isolamento acustico è determinato primariamente dalle onde che arrivano sulla struttura ad incidenza radente. E’ quindi estremamente importante qualificare le prestazioni dei dispositivi contro il rumore da traffico stradale per il campo sonoro al quale saranno sottoposti una volta installati. Finora questo non era possibile in quanto a livello normativo era presa a riferimento la sola condizione di campo riverberante, mutuata dalle norme di acustica edilizia per prove in laboratorio. Ora il CEN/ TC226/WG6 ha ovviato a questo inconveniente sdoppiando le norme relative ad assorbimento ed isolamento acustico in funzione del tipo di campo sonoro, diretto o riverberante. Sono inoltre state introdotte altre migliorie rese necessarie dal progresso tecnico. La UNI EN 1793-2:2013 sostituisce la precedente edizione del 1999. La principale novità che contiene riguarda l’esplicita limitazione della validità dei risultati misurati in laboratorio a situazioni di campo riverberante. Per la situazione di campo diretto si rimanda alla EN 1793-6. Viene inoltre introdotta una ulteriore categoria B4 per prodotti aventi valori dell’indice di valutazione del potere fonoisolante DLR > 34 dB allo scopo di differenziare meglio i prodotti altamente fonoisolanti. Le novità specifiche delle norma di prova in situ La UNI EN 1793-6:2013 è del tutto nuova e sostituisce la parte relativa alla misura dell’isolamento acustico in situ della precedente UNI CEN/ TS 1793-5:2006 [5]. Quest’ultima recepiva la metodologia di prova scaturita dal progetto europeo ADRIENNE, rappresentando una grande innovazione. Ora la nuovissima EN 1793-6:2013 compie un altro decisivo passo avanti adottando l’evoluzione della metodologia ADRIENNE validata nel corso del recente progetto europeo QUIESST (2009-2012) [6]. Il metodo è applicabile alle situazioni in cui la barriera antirumore è installata in campo aperto e quindi sottoposta ad un campo sonoro diretto. La misurazione può essere fatta in situ, cioè su barriere installate a fianco di una strada e nelle reali condizioni d’uso, ma può essere fatta anche su prototipi in vera grandezza costruiti nei pressi di un laboratorio di prova o dello stabilimento del produttore (figura 3). Non ci sono limiti alla complessità del dispositivo antirumore in prova, che può essere anche non piatto e composto da materiali differenti (figura 4). Il metodo è estremamente robusto ed è stato collaudato da otto laboraLe novità specifiche tori europei in due siti di delle due norme di prova in un apposito test prova in laboratorio inter-laboratorio [6]. Per il La UNI EN 1793-1:2013 metodo QUIESST sono sostituisce la precedente disponibili anche i valori edizione del 1999. La prindi ripetibilità e riproducicipale novità che contiene bilità in funzione della riguarda l’adeguamento frequenza e per l’indice di alla UNI EN ISO 354:2003, valutazione [7]. È poi noteche individua una correvole il fatto che l’applicazione per l’assorbimento Figura 3– Misurazione in situ dell’isolamento acustico di un campione di barriera non piatta zione ripetuta nel corso del suono nell’aria in fun- nell’ambito del progetto europeo QUIESST. degli anni di misurazioni in zione dei cambiamenti della temperatura e dell’umidità dell’aria duran- situ sullo stesso dispositivo contro il rumore da traffico stradale instalte la prova in camera riverberante; ciò può incidere sui valori di assor- lato consenta di monitorarne il reale andamento nel tempo delle prebimento acustico misurati. L’effetto è particolarmente rilevante alle alte stazioni acustiche intrinseche, consentendo così di rispondere ad una frequenze. Rispetto alla precedente versione, i valori dell’indice di va- domanda rimasta finora senza risposta. lutazione dell’assorbimento acustico DLα possono cambiare di 1-2 dB in più o in meno. La norma assume un campo sonoro uniformemente Conclusioni diffuso e la sua applicazione è essenziale per ottenere la marcatura CE Il package di norme europee su barriere antirumore stradali e disposidi prodotti dichiarati fonoassorbenti. Viene inoltre introdotta una ulte- tivi correlati si mantiene al passo con lo stato dell’arte della ricerca. Il riore categoria A5 per prodotti aventi DLα > 15 dB allo scopo di differen- recente aggiornamento di tre norme riguardanti le caratteristiche ziare meglio i prodotti altamente fonoassorbenti. acustiche intrinseche permette di risolvere alcuni problemi riscontrati 8 U&C n°3 marzo 2014 articoli nell’uso delle precedenti versioni (cambiamento della temperatura e umidità delle’aria durante le prove di laboratorio, adeguatezza della suddivisione in categorie) ma soprattutto formalizza il riconoscimento della necessità di differenziare il tipo di qualifica di questi sistemi antirumore in funzione del tipo di campo sonoro a cui saranno esposti. Ciò ha evidenti riflessi anche sulla marcatura CE, poiché per ottenere tale riconoscimento per sistemi antirumore da installare in campo aperto è necessaria la prova secondo UNI EN 1793-6. La “norma prodotto” UNI EN 14388 è in avanzata fase di revisione in tal senso. Considerevoli sono gli effetti sul mercato di questo aggiornamento dell’assetto normativo. Il passaggio dallo status di Direttiva a quello di Regolamento effettuato varando il Regolamento UE 305/2011 che sostituisce la Direttiva 89/106/CE comporta un cambiamento di approccio alla marcatura CE per i prodotti da costruzione: si passa da una valutazione della conformità ad una dichiarazione di prestazione del prodotto. Dovendo intendere per “prodotto” il “sistema antirumore” tale dichiarazione non può ridursi alla somma di attestati di prova sui singoli componenti; deve piuttosto essere frutto di una valutazione delle U&C n°3 marzo 2014 9 Tre nuove norme europee sulle barriere antirumore Figura 4 – Misurazione in situ dell’isolamento acustico di un tratto di barriera composita (pannelli in cemento e pannelli in PMMA con cornice metallica) installato su di un viadotto. articoli Tre nuove norme europee sulle barriere antirumore caratteristiche acustiche del sistema antirumore nel suo complesso, tendendo in conto il diverso comportamento delle parti e la tenuta delle giunzioni, come effettivamente realizzati in opera. Analoga considerazione vale per i test relativi ai requisiti non acustici del sistema antirumore: caratteristiche meccaniche e di sicurezza. La nuova norma UNI EN 1793-6 va in questa direzione e consente di valutare la prestazione acustica del sistema antirumore installato in uno spazio aperto con tutte le varianti costruttive comunemente presenti in una barriera antirumore o in una semicopertura artificiale o in un rivestimento fonoassorbente e fonoisolante. Al momento la grandezza misurata (sound insulation index) si riferisce alle prestazioni di isolamento acustico, ma è auspicabile una prossima pubblicazione della analoga procedura relativa all’assorbimento acustico. Infatti la valutazione di quest’ultima caratteristica in camera riverberante può fuorviare la valutazione della prestazione del sistema una volta installato: esistono sul mercato prodotti che sfruttano le proprietà risonanti limitate ad una porzione esigua della superficie complessiva del sistema antirumore da installare; in questi casi, è possibile che al prodotto sia attribuita una classe di fonoassorbimento elevata con la prova di laboratorio in ambiente riverberante, mentre la reale prestazione in campo libero risulta trascurabile o nulla. Oltre agli aspetti metrologici, va evidenziato un altro vantaggio per il mercato, facendo riferimento alle modalità operative specifiche della norma UNI EN 1793-6. L’esecuzione preliminare della prova comporta l’allestimento in campo aperto di un campione significativo del dispositivo in prova. Tale campione è generalmente realizzato presso il sito produttivo o presso l’area di cantiere e presuppone il coinvolgimento di più soggetti e funzioni aziendali. Al momento dell’effettuazione delle prove è frequente anche la presenza di rappresentanti della committenza o della direzione lavori. Sono queste occasioni di confronto e di valutazione delle soluzioni tecniche messe a punto dove l’applicazione di una procedura di misura normata diventa un reale strumento di valutazione della prestazione del sistema antirumore nel suo complesso. Una ulteriore possibilità operativa offerta dalla norma UNI EN 1793-6 è l’effettuazione di verifiche sul sistema antirumore installato in opera. E’ infatti frequente la richiesta di valutare in fase di collaudo le caratteristiche acustiche intrinseche del reale sistema installato; per il fonoisolamento la misura in campo può evidenziare non conformità riconducibili a errato montaggio, mancanza di guarnizioni o altri componenti di tenuta. La possibilità offerta dalla norma UNI EN 1793-6 di ripetere nel tempo la stessa misura sul dispositivo antirumore in opera consente infine di valutarne il decadimento delle prestazioni nel tempo come previsto dalla norma UNI EN 14389-1. La prova di laboratorio secondo UNI EN 1793-2 non può invece produrre risultati significativi a questo scopo: lo smontaggio dei componenti del sistema antirumore ed il loro rimontaggio in camera riverberante, oltre a oneri eccessivi e difficoltà operative, comportano una alterazione dei sistemi di tenuta che sono l’oggetto principale della misura. Bibliografia 1. UNI EN 1793-1:2013, Dispositivi per la riduzione del rumore da traffico stradale - Metodo di prova per la determinazione della prestazione acustica - Parte 1: Caratteristiche intrinseche di assorbimento acustico. UNI EN 1793-2:2013, Dispositivi per la riduzione del rumore da traffico stradale - Metodo di prova per la determinazione della prestazione acustica - Parte 2: Caratteristiche intrinseche di isolamento acustico per via aerea in condizioni di campo sonoro diffuso. UNI EN 1793-6:2013, Dispositivi per la riduzione del rumore da traffico stradale - Metodo di prova per la determinazione della prestazione acustica - Parte 6: Caratteristiche intrinseche - Valore in sito di isolamento acustico per via aerea in condizioni di campo sonoro diretto. UNI EN ISO 354 :2003, Acustica - Misura dell’assorbimento acustico in camera riverberante. UNI CEN/TS 1793-5:2006, Dispositivi per la riduzione del rumore da traffico stradale - Metodo di prova per la determinazione della prestazione acustica - Parte 5: Caratteristiche intrinseche - Valori in sito della riflessione sonora e dell’isolamento acustico per via aerea. http:/www.quiesst.eu 2. 3. 4. 5. 6. 10 U&C n°3 marzo 2014 7. M. Garai, P. Guidorzi, E. Schoen, “Assessing the repeatability and reproducibility of in situ measurements of sound reflection and airborne sound insulation index of noise barriers”, Atti AIA-DAGA 2013 Conference, Merano (2013). Massimo Garai Università di Bologna, Rappresentante italiano nel CEN/TC226/WG6, Coordinatore del gruppo di lavoro UNI “Sistemi schermanti” Giovanni Brero Associazione produttori barriere antirumore in ACAI, Rappresentante italiano nel CEN/TC226/WG6, membro del gruppo di lavoro UNI “Sistemi schermanti” THREE NEW EUROPEAN STANDARDSON ROAD TRAFFIC NOISE REDUCING DEVICES The European package on road traffic noise reducing devices has recently been updated with three new standards. The main improvement of EN 1793-1:2013 is the introduction of a correction for air sound absorption due to temperature and humidity changes during tests in a reverberation room. This may change the measured sound absorption values, especially at high frequencies; the single number rating DLα may change of 1-2 dB in the positive or negative sense. This standard assumes a diffuse sound field. Also, a new category A5 for strongly sound absorbing products is introduced. The main improvement of EN 1793-2:2013 is the acknowledgement of the fact that the results of this laboratory test are applicable only to products to be installed in a reverberant sound field. Also, a new category B4 for strongly sound insulating products is introduced. EN 1793-6:2013 is a brand new standard replacing the second part (airborne sound insulation) of CEN/TS 1793-5:2003. The latter introduced the new in situ methodology developed during the European project ADRIENNE. The new EN 1793-6:2013 includes the improvements developed during the recent European project QUIESST (2009-2012).
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