Rassegna Stampa Venerdì 19 Settembre 2014 Sommario Testata Data Pag. Titolo p. 1. Fondi pensione Sole 24 Ore (Il) 19/09/2014 53 Cassa forense - Più welfare per gli avvocati 1 (Maciocchi Patrizia) MF mercati finanziari 19/09/2014 1 Resa dei conti per il fondo agenti (Messia Anna) 2 19/09/2014 1 La lunga crisi - Il Pd si spacca sull'articolo 18 3 2. Previdenza Sole 24 Ore (Il) (Patta Emilia) Sole 24 Ore (Il) 19/09/2014 1 La lunga crisi - Fmi: bene la svolta sui contratti 4 (Merli Alessandro) Sole 24 Ore (Il) 19/09/2014 11 Welfare - Cig solo se non si può ridurre l'orario. Aspi estesa ai co.co.co (Colombo Davide) 5 Sole 24 Ore (Il) 19/09/2014 11 Legge di stabilità - Tagli, per i ministeri obiettivo 5 miliardi. «Pil tra -0,1% e -0,2%» (Rogari Marco) 6 Sole 24 Ore (Il) 19/09/2014 53 Inail - Polizza casalinghe verso il restyling (Perna 7 Silvia) Repubblica (la) 19/09/2014 4 Fmi: rifoima lavoro ok, manovra auspicabile (Cillis Lucio) 8 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Estratto da pag. Venerdì 19/09/2014 53 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Cassa forense. Pronti 60 milioni all'anno per sostenere la professione e le famiglie Più welfare per gli avvocati Patrizia Maciocchi Sessanta milioni di euro l'anno più un tesoretto da destinare al welfare attivo. L'impegno della Cassa forense è messo nero su bianco in una bozza di regolamento per l'erogazione dell'assistenza che sarà oggi oggetto di un confronto con gli ordini e le associazioni che rappresentano l'avvocatura italiana. La bozza, che dovrebbe essere approvata entro ottobre dal Comitato, prevede misure a sostegno degli avvocati sia in campo lavorativo sia privato. Per la famiglia ci sarà la possibilità di accedere a mutui ipotecari agevolati e alle borse di studio per i figli. Ma circa il 46% dello stanziamento annuo da sessanta milioni sarà destinato al sostegno nella professione. Per tutti gli iscritti le opportunità riguardano l'accesso alle convenzioni per agevolare o ridurre i costi di esercizio, l'assistenza in caso di calamità naturali e le agevolazioni di accesso al credito, sia attraverso i mutui sia mediante la cessione di un quinto dello stipendio. Le misure ad hoc per i giovani puntano a rendere più facile l'apertura e l'avvio di uno studio, sempre agevolando l'accesso al credito, e a dare maggiore qualificazione ai legali alle prime armi grazie alla frequentazione di corsi in collaborazione con altre istituzioni. «L'obiettivo del regolamento che abbiamo messo a punto - spiega il presidente Nunzio Luciano - è trasformare Cassa forense da semplice erogatore di pensione e di assistenza in un ente in grado di affiancare gli avvocati nella loro professione, per diminuire i costi dell'attività se non di azzerarli. Per fare questo possiamo con-In sintesi 011 LA FAMIGLIA La bozza di regolamento prevede, a sostegno della famiglia, borse di studio per i figli dei legali, erogazioni in caso di familiari non autosufficienti, altri aiuti in favore della genitorialità 02 I LA PROFESSIONE Gli aiuti relativi allo svolgimento dell'attività vanno dalle convenzioni agevolate all'accesso al credito anche mediate la cessione del quinto della pensione, mentre per i giovani si punta a facilitare l'avvio dello studio con il credito privilegiato e con corsi qualificanti tare non solo su 60 milioni di euro l'anno ma anche sulla disponibilità di un tesoretto accumulato negli anni. Faciliteremo anche l'accesso al microcredito attraverso le banche». Nunzio Luciano annuncia anche che presto gli avvocati potranno cogliere i frutti del lavoro di una commissione che da tempo sta studiando le possibilità di usufruire dei fondi europei e, a breve, sarà in grado di informare l'avvocatura italiana su quando e come si potrà accedere ai fondi Ue. Nella bozza di regolamento ci sono anche le tutele in caso di malattia e un'una tantum prevista nell'eventualità di una situazione di indigenza temporanea e che prescinde dalla responsabilità dell'iscritto. I supporti della Cassa non sono pioggia, ma subordinati anche al reddito da attestare attraverso Pisce. Sulla determinazione del reddito precisa Nunzio Luciano - peseranno anche le entrate dei familiari e non quelle del solo iscritto. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Fondi pensione Pag. 1 Estratto da pag. Venerdì 19/09/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 79.055 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) ASSICURAZIONI Resa dei conti per il fondo degli agenti Pensioni a rischio per 26 mila (Messia a pag 13) PENSIONI A RISCHIO PER 26 MILA ASSICURATORI ISCRITTI AL FONAGE IN SQUILIBRIO PER 700 MLN Resa dei conti per il fondo agenti A inizio ottobre si terrà all'Ama un incontro con i rappresentanti di Anapa e Unapass. È l'ultima occasione per trovare un accordo ed evitare il commissariamento. Ma lo Sna sceglie la linea dura DI ANNA MESSIA Sono giorni decisi per le pensioni di 26 mila agenti di assicurazione, di cui 11 mila già pensionati e 15 mila in attività, che rischiano di vedersi dimezzate le prestazioni e commissariato il Fonage, il fondo che le gestisce. Il buco da colmare, per riportare in equilibrio il fondo, è di 700 milioni di euro, e le posizioni tra le parti coinvolte, agenti da una parte e assicurazioni dall'altra, su come reperire le risorse necessarie, appaiono decisamente distanti. Con la Covip, la commissione di vigilanza che segue da vicino la vicenda e che, in assenza di un accordo tra le parti non avrebbe alternative al commissariamento, e intanto lo scorso aprile ha dato la propria disponibilità a partecipare lo Sna ha scelto la linea dura e sta preparando una mobilitazione generale da tenersi la seconda settimana di ottobre. «È un anno che discutiamo del piano di riequilibrio e l'unica proposta dei 16 milioni di euro arrivata dali'Ania appare inaccettabile perché provocherebbe un taglio delle pensione fino al 50%, lasciando di fatto ai soli agenti l'onere di colmare il disavanzo», dice aMF-Milano Finanza il presidente dello Sna, Claudio Demozzi che aggiunge di essere disposto a sedersi al tavolo convocato dali' Ania solo se nel frattempo arriveranno chiare indicazioni dalle compagnie a una maggiore disponibilità economica. La richiesta dello Sna è di dividere a metà, tra agenti e compagnie il disavanzo dei 700 milioni, 350 milioni a testa quindi, intervenendo in particolare sui coefficienti di trasformazione delle pensioni. Ma senza toccare l'attuale sistema del fondo a prestazione definita che secondo il piano di salvataggio proposto dali' Ania dovrebbe trasformarsi invece un sistema a contribuzione definita. In pratica 10 Sna non è già avallato la sospensione disposto ad accettare che la temporanea dei trasferimenti delle posizioni previdenziali del prestazione del fondo venga fondo, decisa dal cda per evitare commisurata agli effettivi versamenti effettuati, come fosse la fuga degli iscritti in massa in fatto un piano individuale. attesa del piano di riequilibrio. I di Posizione su cui però l'Ania non prossimi giorni saranno decisivi sembra transigere perché, per capire quale potrà essere il sostengono le compagnie, si tratta destino del Fonage. U Ania, di prestazioni eccessive rispetto l'associazione delle compagnie di alle risorse disponibili «II assicurazione, come noto, ha già commissariamento sarebbe però fatto sapere una débàcle totale», avverte 11 presidente di Anapa, Vicenzo di essere pronta a mettere sul tavolo 16 milioni di euro e nei Cirasola, «perché oltre al danno e d'immagine della giorni scorsi ha accolto l'invito reputazionale categoria gli agenti attivi degli agenti a sedersi di nuovo rischierebbero di perdere tutti i intorno a un tavolo. L'incontro si versamenti individuali, aggiuntivi e integrativi, effettuati finora. Mentre il piano di salvataggio tutela quanto meno il montante versato dal singolo agente, ma l'Ania dovrebbe aumentare il proprio contributo perché corresponsabile di questa situazione», (riproduzione riservata) Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.it/ previdenza terrà presumibilmente i primi giorni di ottobre, ma mentre Anapa e Unapass hanno già Fondi pensione Pag. 2 Estratto da pag. Venerdì 19/09/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Passa in commissione al Senato la mediazione Poletti-Sacconi: Fi si astiene Jobs Act primo sì, Pd s recato Fmi: bene la svolta, tag i alle pensioni Primo via libera in commissione al Senato al Jobs act. La mediazione Poletti-Sacconi tiene: ma la maggioranza vota compatta, mentre Forza Italia si è astenuta. Il Pd si è spaccato sull'articolo 18. L'ex segretario Bersani parla di «intenzioni surreali» e il presidente del partito Matteo Orfini dice ok, ma chiede «correzioni importanti». Una promozione arriva dalPFmi che, però, lancia l'allarme sui conti e sollecita interventi sulle pensioni. Servizi >• pagine 10,11 e 12 dice ok, ma chiede «correzioni importanti». Una promozione arriva dalPFmi che, però, lancia l'allarme sui conti e sollecita interventi sulle pensioni. Servizi >• pagine 10,11 e 12 La lunga crisi LA DELEGA SUL LAVORO La linea di Renzi «II 29 settembre dirczione sul lavoro: discuteremo poi voteremo, non siamo qui per fare convegni» II nuovo statuto L'ex ministro del Lavoro: si potrà riscrivere tutta la parte che non riguarda i diritti sindacali II Pd si spacca sull'artìcolo 18 Bersani: «Intenzioni surreali» - Orfini: ok, ma estendere le tutele a tutti Emilia Patta ROMA «Un contratto a tutele crescenti? Io non ho nessuna obiezione, purché riguardi nuovi e vecchi, tutti quanti. Se parliamo di un contratto a tutele crescenti significa che da un certo punto in poi le tutele crescono. Compreso l'articolo 18». L'ex segretario Pier Luigi Bersani sembra voler fare della difesa dell'articolo 18 una vera e propria battaglia, nel Pd e in Parlamento, mettendosi alla testa dei tanti contrari e dei tanti malcontenti tra i dem. E ieri, nel giorno del primo via libera della commissione Lavoro del Senato alla delega, la parola più pronunciata tra i deputati dem è stata "chiarimento". Sulla posizione di Bersani anche Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro della Camera, e l'ex viceministro del governo Letta Stefano Fassina. Damiano chiede una convocazione urgente dei gruppi parlamentari alla presenza di Matteo Renzi per risolvere P«ambiguità di fondo» prevista dal testo votato ieri in commissione a Palazzo Madama. E Stefano Fassina - che già aveva giudicato «inaccettabile» e «di destra» la volontà del governo di abolire l'articolo 18 per i neoassunti sostituendo la reintegra con un indennizzo proporzionato all'anzianità del lavoratore - punta i fari sulla delega nel suo complesso, oltre il nodo dell'articolo 18: « Occorre disboscare la giungla dei Previdenza contratti precari». Ma contro la delega non ci sono solo i "vecchi" o una personalità "contro" come Fassina. La novità di ieri è la posizione critica assunta dal "giovane turco" Matteo Orfini, scelto da Renzi per la delicata carica di presidente del partito e ormai da mesi distante da bersaniani e dalemiani su una linea di unità attorno alla leadership renziana. «I titoli del Jobs act sono condivisibili. Lo svolgimento meno: ne discuteremo in dirczione, ma servono ha scritto Orfini in un tweet mattutino. Nel mirino di Orfini - spie ga poi il presidente Pd al Sole 24 Ore- soprattutto il fatto che il progetto del governo non prevede la cancellazione della pletora di contratti "precarizzanti" esistente, e che nell'emendamento del governo, teso a superare l'articolo 18 per i neoassunti, sono state inserite cose che nulla c'entrano, come il demansionamento e il controllo a distanza. Quanto allo specifico dell'articolo 18, da parte di Orfini non c'è una pregiudiziale, purché «le tutele siano davvero estese a tutti». Anche Gianni Cuperlo non usa toni barricaderi sull'articolo 18, e richiama l'attenzione proprio sulle risorse necessarie a mettere in piedi un vero sistema di tutele alla danese (sussidio di disoccupazione universale e politiche attive per accompagnare il licenziato verso un nuovo impiego): «Qui nessuno vuole arrestare l'azione del governo. Ma vogliamo capire cosa ci sarà scritto nel testo della legge delega sul lavoro e nei decreti attuativi». Ad una soluzione unitaria sta lavorando il capogruppo alla Camera Roberto Speranza, che è anche il punto di riferimento di quell'Area riformista che ha raccolto i giovani bersaniani e dalemiani. Certo, per Renzi il cammino verso la flexsecurity non sarà facile, anche se nessuno nel Pd evoca ancora una scissione. Ma per il premier il dado è tratto e non si torna indietro, come chiede a gran voce l'Europa e non solo (è di ieri l'incoraggiamento a proseguire sulla strada della riforma del lavoro da parte del Fondo monetario internazionale, si veda pagina 12): si discute, alcuni aspetti potranno essere cambiati, ma la reintegra per i neo assunti non tornerà. D'altra parte è già stata fissata per il 29 settembre una dirczione del Pd ad hoc sul lavoro, ha notato con i suoi un Renzi irritato dalle polemiche. In ogni caso «si discuterà e poi si prenderà una decisione con il voto: a differenza del passato non siamo qui per fare convegni sul lavoro». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 3 Estratto da pag. Venerdì 19/09/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Passa in commissione al Senato la mediazione Poletti-Sacconi: Fi si astiene Jobs Act primo sì, Pd s recato Fmi: bene la svolta, tag i alle pensioni Primo via libera in commissione al Senato al Jobs act. La mediazione Poletti-Sacconi tiene: ma la maggioranza vota compatta, mentre Forza Italia si è astenuta. Il Pd si è spaccato sull'articolo 18. L'ex segretario Bersani parla di «intenzioni surreali» e il presidente del partito Matteo Orfini dice ok, ma chiede «correzioni importanti». Una promozione arriva dalPFmi che, però, lancia l'allarme sui conti e sollecita interventi sulle pensioni. Servizi >• pagine 10,11 e 12 La lunga crisi FONDO MONETARIO E IMPRESE II Fondo: tutte le riforme subito «Lavoro, sì al nuovo schema a tutele progressive Pil 2014 a -0,1% con ribassi ulteriori, deficit al 3%'o» II leader degli industriali «Cedere alla rassegnazione è pericoloso e non giustificato: l'Italia ha grandi potenzialità di rilancio» Fmi: bene la svolta sui contratti «Conti 2015, servono avanzo al 5% e taglio pensioni» - Padoan: dal Fondo ok alle riforme Alessandro Merli FRANCOFORTE Dal nostro corrispondente II Fondo monetario taglia le previsioni di crescita dell'Italia, che «fatica a uscire dalla recessione», e preannuncia che le ridurrà ulteriormente a ottobre. L'organizzazione di Washington, nella sua analisi annuale dell'economia italiana, nota la «coraggiosa» agenda di riforme annunciate dal Governo Renzi ed approva in particolare la riforma del mercato del lavoro, ma lo sollecita a metterle in atto «rapidamente e simultaneamente» perché diano maggior spinta alla crescita. L'Fmi sottolinea tra l'altro la riforma della giustizia, quella della pubblica amministrazione, la semplificazione fiscale e le liberalizzazioni nei servizi. In uno studio collegato, l'Fmi osserva anche che gli sforzi per tagliare la spesa pubblica, da cui dipende la necessaria riduzione delle imposte, difficilmente potranno avere succes La crescita potenziale I numeri del Fmi PIL dell'economia è molto bassa, secondo l'Fmi, attorno allo 0,5% Valori in percentuale 2014 0,1 nel medio periodo (oggi è a zero) e per migliorarla la strada da battere sono le riforme strutturali. In particolare, ha detto Kang, il Fondo apprezza quella del mercato del lavoro, che deve andare nella dirczione del contratto unico con un aumento graduale della protezione del lavoratori e la contrattazione decentrata che allinei i salari alla produttività. Le proposte del Jobs Act, ha osservato Kang, rappresentano DISOCCUPAZIONE Valori in un'agenda «ambiziosa e ne no al ribasso, anche per le sosteniamo la dirczione. Bisogna percentuale 2014 2015 2016 tensioni geopolitiche. L'Fmi ha fornire incentivi alle imprese ad 2017 12,6 12,0 11,3 10,5 rivisto al rialzo sia le stime per il assumere». Una realizzazione deficit pubblico, ora indicato al rapida delle riforme, secondo il 3%, sia per il debito, che ritiene capo missione dell'Fmi, raggiungerà un picco del 136% rafforzerebbe la fiducia e quest'anno. Sarebbe auspicabile, rimuoverebbe l'incertezza. ha detto Kang che, a condizione Qualche preoccupazione emerge di una ripresa dell'economia, sull'aumento delle sofferenze l'Italia portasse l'avanzo primario bancarie. L'Fmi sollecita la strutturale dei conti pubblici al pulizia dei bilanci bancari per far 5% il prossimo anno, per ripartire il credito, le cui accelerare la discesa del debito. condizioni restano molto difficili so senza affrontare la spesa Un obiettivo la cui fattibilità, per le piccole e medie imprese. pensionistica, in particolare le concordano dal ministero ©RIPRODUZIONE pensioni già in essere, dato che le dell'Economia - dove si RISERVATA riforme già approvate porteranno condivide la necessità di la spesa futura ai livelli più bassi conciliare costi sotto controllo e nell'area euro. L'economia, riforme per la crescita - dipende secondo il rapporto delPFmi, si dalla ripresa. Dal ministero c'è contrarrà di uno 0,1% nel 2014 apprezzamento per il (contro una crescita dello 0,3% riconoscimento delPFmi indicata nel luglio scorso) e sull'agenda del governo e un crescerà dell'i,i% (invariata ribadito impegno alle riforme rispetto alle annunciate. Previdenza stime precedenti) nel 2015. Tuttavia, il capo della missione del Fondo in Italia, Kenneth Kang, ha precisato in una teleconferenza che le previsioni, elaborate nel corso dell'estate, non tengono conto degli ultimi dati negativi e che, nella seconda settimana di ottobre, quando verrà presentato a Washington il World Economie Outlook, saranno con ogni probabilità ribassate. Negli ultimi giorni, sia l'Ocse, sia il Centro studi Confindustria hanno indicato per il 2014 una contrazione dello 0,4%. I rischi, dice il Fondo, so Pag. 4 Estratto da pag. Venerdì 19/09/2014 11 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Welfare. Nuove tutele, dote di 1,5-2 miliardi Cig solo se non si può ridurre l'orario Aspi estesa ai co.co.co Davide Colombo ROMA Esattamente come avvenne due anni fa, ai tempi del varo della legge Fornero, il nuovo riordino degli ammortizzatori sociali annunciato dal Governo è innanzitutto pensato per un'estensione, a chi ancora ne è privo, delle garanzie di reddito in caso di perdita del lavoro. E come due anni fa la sfida sarà nel reperimento delle risorse aggiuntive che saranno necessarie per finanziare le future tutele. Secondo fonti vicine al governo si parla di circa 2 miliardi l'anno, che dovranno essere individuati con la legge di stabilità. Non è poco. Basta ricordare che con il decreto Sblocca Italia (articolo 40 DI 133 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 12 settembre scorso), è stato appena stanziato un rifinanziamento di 728 milioni sugli ammortizzatori sociali in deroga per il 2014: un addendum che porta la dotazione complessiva di risorse per questi strumenti a circa un miliardo e 720 milioni, 320 in più rispetto a quanto previsto dalla legge di stabilità 2014. Dal 2009 a fine 2014 la spesa per la cassa integrazione e la mobilità in deroga sale così a 7,5 miliardi. Poiché gli ammortizzatori in deroga, come l'indennità di mobilità, sono previsti a legislazione vigente fino a fine 2016 e poiché la crisi del mercato del lavoro non da segni di miglioramento, il loro rifinanziamento dovrà avvenire, nel prossimo biennio, in contemporanea con il finanziamento della nuova riforma. I criteri di delega sono raccolti nel primo articolo del testo approvato ieri. Scompare la cassa integrazione in caso di cessazione dell'attività dell'azienda o di unramodiazienda,elasua concessione scatterà solo nel caso in cui non sarà possibile ridurre contrattualmente l'orario di lavoro, ad esempio attraverso contratti di solidarietà. In questo caso l'operazione potrebbe in parte essere compensata, visto che nelle ultime correzioni si prevede «l'eventuale destinazione di parte delle risorse per la cig a favore dei contratti di solidarietà». I contratti di solidarietà saranno estesi anche alle aziende che attualmente non possono usufruirne (Pmi sotto i 15 dipendenti) e potranno essere utilizzati anche per creare nuova occupazione: sarà possibile infatti una riduzione dell'orario di lavoro dei dipen denti a fronte di nuove assunzioni. Una «logica espansiva» che piace molto alle grandi aziende e che Tad di Telecom, Marco Patuano, ha fatto propria ieri parlando di un loro possibile utilizzo «per assumere giovani con nuovo know how». Tornando alla cassa integrazione le ultime novità del testo prevedono anche una revisione dei limiti di durata e meccanismi di incentivazione della rotazione. È prevista una maggiore compartecipazione delle imprese utilizzatrici ma anche una riduzione degli oneri contributivi ordinari. Cambierà poi l'assicurazione sociale per l'impiego (Aspi), entrata in vigore all'inizio del 2013: viene rimodulata « rapportando la durata dei trattamenti alla storia contributiva del lavoratore». E la sua durata massima ( oggi I2mesipergliunder55 e 18 per gli over 55) sarà incrementata. L'Aspi sarà inoltre estesa anche ai co.co.co. e saranno modificati i criteri di accreditamento ma si prevede un bienni di sperimentazione «a risorse definite». A carico della fiscalità generale è poi prevista l'ipotesi di introdurre una nuova prestazione, una volta scaduta l'Aspi, per i lavoratori in disoccupazione con un indicatore di situazione economica II trend degli ammortizzatori Analisi sulle ore di Cassa integrazione guadagni. Dati in milioni 2005 '06 '07 '08 '09 '10 '11 '12 2013 ORDINARIA STRAORDINARIA Fonte Inps Banche dati statistiche Osservatorio sulle ore autorizzate di cassa integrazione guadagni IL RIORDINO Cassa integrazione vietata per le cessazioni aziendali o di un ramo d'azienda e incenti vi alla rotazione dei lavoratori equivalente (Isee) particolarmente basso. Lo status di disoccupato non sarà più necessario come requisito di accesso ai servizi assistenziali e i beneficiari di questi sussidi di ultima istanza saranno obbligati a partecipare a iniziative di «attivazione lavorativa» offerti dal servizi per l'impiego. E arriva, infine, il «contratto di ricollocazione» che prevede che la Previdenza remunerazione per le agenzie del lavoro sia legata ai risultati ottenuti nel reinserimento del lavoratore disoccupato. La relazione tecnica al Ddl rinvia ai decreti delegati il nodo delle copertura. Che dovranno essere tuttavia individuate presto, come detto, con la legge di Stabilità. ©RIPRODUZIONE RISERVA Pag. 5 Estratto da pag. Venerdì 19/09/2014 11 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Legge di stabilità. Stretta totale da 15-16 miliardi Tagli, per i ministeri obiettivo 5 miliardi «Pil tra-0,1% e-0,2%» BONUS A NUCLEI NUMEROSI Gli 80 euro alle famiglie con più figli. Il ministro Boschi: ok ma tenendo conto del reddito. Per «fasce» anche il taglio degli sconti fiscali Marco Rogari ROMA Circa un terzo di diretta provenienza dai ministeri, applicando non in modo lineare la regola Renzi del 3%, e gli altri due terzi pescando dal dossier Cottarelli con alcune rivisitazioni. È questa una delle ipotesi che si stanno valutando a Palazzo Ghigi e al ministero dell'Economia per comporre il piano di tagli da 15-16 miliardi su cui sa-rà costruita la prossima Legge di stabilità. Tagli che dovrebbero andare ad aggiungersi a quelli per 3 miliardi già scattati in via strutturale conii decreto Irpef. L'obiettivo sarebbe dunque quello di ricavare direttamente dalle uscite su cui hanno voce in capitolo i ministeri (non solo quelle per il funzionamento interno) almeno 5 miliardi. Ma i dicasteri sono ancora lontani da questo target. In ogni caso la portata della Legge di stabilità dovrebbe aggirarsi tra i 18 e i 20 miliardi. La collocazione definitiva dell'asticella dipenderà dal quadro macroeconomico che sarà tratteggiato il 1° ottobre dalla nota di aggiornamento del Def. Ieri il sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti, ha detto che quest'anno l'economia italiana potrebbe registrare un risultato negativo con un Pil compreso tra -0,1% e -0,2%. Le parole di Zanetti confermano la previsione al ribasso del Fmi. Tra due settimane con la rilevazione dell'Istat ci sarà la "sentenza" definitiva. Anche lo spostamento di un solo decimale potrebbe produrre la modifica di alcune parti dell'impalcatura contabile della "stabilità". Con la quale non dovrebbe scattare una nuova rimodulazione delle aliquote Iva del 4% e del 10%, nonostante le pressioni di Bruxelles. Quasi certa invece una mini-estensione del bonus Irpef da 80 euro ai nuclei familiari monoreddito con molti figli (probabilmente più di tre), in chiave quoziente familiare, ma solo per le fasce più povere. Una conferma indiretta arriva dal ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, che in un'intervista a Famiglia cristiana si dichiara favorevole al quoziente familiare ma non per tutti: «C i deve essere qualche elemento di equità, non si può prescindere dal reddito». Altrettanto certa la potatura della giungla delle tax expenditures che marcerà parallelamente alla Legge di stabilità. Su questo fronte il Governo sta valutando varie opzioni, tra le quali quella di parametrare al reddito il taglio di alcune agevolazioni fiscali. Tornando alla composizione della Legge di stabilità, il Governo punta a evitare, o quanto meno a rendere soft, la correzione dei conti necessaria per restare negli attuali parametri Ue. Alla fine il rapporto deficitPil dovrebbe attestarsi tra il 2,8% e il 2,9% lasciando così un margine per un nuovo taglio delTIrap di almeno 4 miliardi e per la dote da 1,5 miliardi da destinare ai nuovi ammortizzatori collegati al decollo del Jobs act (si veda II Sole 24 Ore di ieri). Ad alimentare la Legge di stabilità saranno anche la minor spesa per interessi sul debito - che nel 2014 sarà di 5 miliardi ma che per il 2015 potrebbe essere "sfruttata" per non più di 2-3 miliardi - e la maggiore Iva da pagamenti arretrati della Pa. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Previdenza Pag. 6 Estratto da pag. Venerdì 19/09/2014 53 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Inail. Progetti sul tavolo per recuperare iscrizioni Polizza casalinghe verso il restyling Silvia Perna Con la ricostituzione del Comitato amministratore del Fondo autonomo speciale con contabilità separata, reso noto con la circolare Inail 41/14, si torna a parlare di un restyling dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni in ambito domestico, istituita con la legge 493/99, entrata in vigore l'i marzo 2001 e gestita daH'Inail. La necessità di procedere con dei correttivi è dettata dal fatto che negli ultimi anni nel caso della cosiddetta polizza per le casalinghe si è registrata una significativa flessione nel numero degli assicurati, passati dagli oltre 2,6 milioni del 2005 a poco più di 1,370 milioni nel 2013 (si veda anche il Sole 24 Ore del 22 aprile scorso). Si ricorda che tutti gli iscritti pagano per questa assicurazione obbligatoria un premio medio uguale e che esso viene commisurato al rischio collettivo e non del singolo soggetto. Il premio in questione è calcolato in modo da assicurare l'equilibrio tra il valore attuale medio dei contributi di ogni anno della gestione e quello attuale medio dei corrispondenti oneri. Ai fini dell'equilibrio tecnico attuariale della gestione il premio è stato stimato in 12,91 euro pro capite. Le norme vigenti prevedono l'obbligo di assicurazione per tutti coloro che abbiano un'età tra i 18 e i 65 anni, i quali svolgano in via esclusiva e a titolo gratuito attività finalizzate alla cura del proprio nucleo familiare. Per aumentare il numero degli assicurati, una delle proposte di estensione di questa assicurazione che potrebbe essere presentata al ministero del Lavoro prevede l'innalzamento del limite di età a 70 anni. Ne scaturirebbe una nuova platea, la quale, pur avendo una prospettiva di vita più breve, potrebbe però avere una frequenza infortunistica più elevata: fatto, quest'ultimo, da cui potrebbe scaturire un incremento, sia pur contenuto, del premio a copertura. La normativa vigente prevede, inoltre, l'unificazione dei postumi solo nel caso in cui già esista rendita, ovvero quando il primo infortunio sia quantificato pari almeno al 27%, grado minimo indennizzabile. PREMI PIÙ ELEVATI Tra le opzioni la revisione del grado minimo di inabilità per l'indennizzo Incognita-costi Fatte queste premesse, un'ulteriore ipotesi di estensione potrebbe concernere la costituzione della rendita anche nel caso di infortuni plurimi, ognuno dei quali con un grado inferiore al minimo. Anche qui bisognerebbe poi computare i possibili riflessi sull'entità del premio assicurativo. Si potrebbe, infine, intervenire anche sul grado minimo di inabilità indennizzabile, ora al 27%, scendendo al 25 se non al 20 per cento. Una scelta, quest'ultima, che determinerebbe, però, un'incidenza sugli oneri a carico dello Stato, che copre i contributi degli iscritti con un reddito personale lordo fino a 4648,11 euro all'anno o che facciano parte di un nucleo familiare il cui reddito complessivo lordo non superi annualmente i 9296,22 euro. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Previdenza Pag. 7 Estratto da pag. Venerdì 19/09/2014 4 Direttore Responsabile Diffusione Testata Ezio Mauro 360.522 Le reazioni Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Fmi: rifoima lavoro ok, manovra auspicabile Chiesti aggiustamenti di 8 miliardi se ci sarà la ripresa. "Misure sulle pensioni" Christme Lagarde LUCIO cims ROMA Bene la riforma del lavoro e il pacchetto di iniziative «coraggiose» che il governo Renzi sta mettendo in campo. Ma per centrare gli obiettivi in assenza di segnali di ripresa potrebbe rendersi necessaria una manovra da 8 miliardi. Il Fondo monetario internazionale invia un incoraggiamento all'esecutivo italiano alle prese con la spending review, ma taglia le stime sul nostro Paese. E la strada da percorrere per godere finalmente dei frutti del risveglio dell'economia potrebbe passare da un « ulteriore aggiustamento rispetto ai piani e fino allo 0,5% del Pil». ComespiegailFmi—che in questo caso suggerisce delle soluzioni senza utilizzare toni perentori—servirà un colpo di reni «che aiuterebbe a raggiungere un piccolo surplus strutturalenel 2015». E quel dato, lo 0,5% del Prodotto interno lordo, equivale in sostanza a una correzione compresa in una forbice tra i 7,5 e gli 8 miliardi. Un dato che potrebbe diventare necessità se i nostri fondamentali macroeconomici dovessero restare al palo. Le raccomandazioni del Fondo non si limitanoperoaquesto.il percorsoaostacoli che aspetta l'Italia nei prossimi mesi dovrà prevedere una revisione della spesapubblicachepassialsetacciolasanità e soprattutto le pensioni: «Ulteriori risparmi saranno difficili senza affron tare l'elevata spesa per gli assegni di anzianità», spiegai! Fmi sottolineando che ci sono «spazi per migliorare anche la spesa sanitaria». Il focus sull'Italia stima un Pil in flessione dello 0,1 % quest ' anno e in crescita ail' 1,1% nel 2015. Stime che dal prossimo anno prevedono anche un Prodotto interno lordo costantemente soprala soglia dell'1% fino al 2019. Tutto merito della tenuta delle esportazioni, che « indicano un graduale aumento delle attività economiche nei prossimi trimestri». Ma anche merito della « normalizzazionedellecondizionidelcredito, man mano che si faranno sentire gli effetti delle misure di allentamento della Bce». Previdenza Pag. 8
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