Legna nel lago, i costi vanno alle stelle

RIVA DEL GARDA
32 domenica 16 novembre 2014
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G
l'Adige
«Matteotti nel Patt? Una mutazione genetica»
Fa discutere
il passaggio
di Morandi
e dell’ex
assessore
alle Stelle
Alpine. Da
oppositori
ad alleati
del sindaco
Fa rumore i passaggio di Pietro Matteotti e Giorgio Morandi al Patt. I
due consiglieri comunali di opposizione, che resteranno fino a fine
legislatura sotto la bandiera della
civica «Uniti per Riva», saranno
candidati alle prossime elezioni
comunali. Da critici della coalizione Pd, Upt, Patt, a sostenitori, tesserati delle Stelle alpine.
Alessio Zanoni, assessore della
giunta Mosaner e segretario del
Pd, ci tiene a marcare la differenza, dicendo che «noi non facciamo
comitati elettorali per raccogliere
pacchetti di voti». Ma il vero malrovescio arriva subito dopo: «Non
parlo di Morandi, che è uomo di
area Upt e che è sempre stato collaborativo e responsabile. Il passaggio al Patt da parte di Matteotti stupisce non poco. Lui ha fatto
10 anni di opposizione dura. Immagino che magari chiederà scusa. Matteotti ha un Dna politico di
un certo tipo. Il suo passaggio al
Patt è segno di una mutazione genetica. Ne prendiamo atto».
Telegrafica Franca Bazzanella: «Nessun stupore. Ora mi aspetto altre
integranti mosse. In politica, per
certe persone, il cambiar casacca
e saltare sul cavallo che si considera vincente è lo sport più praticato. Ho l’impressione che, come
diceva qualcuno: “Negli uomini,
non esiste veramente che una sola coerenza: quella delle loro contraddizioni”».
E il sindaco (Pd) Adalberto
Mosaner, cosa dice? «Vedo che, a
distanza di tempo, si è capito che
la nostra coalizione è quella che
dà maggiori garanzie di governabilità». Non nasconde le sue perplessità, anche se con toni morbidi: «Rispetto le decisioni all’interno di un partito alleato, anche se
noto che della cosa non si è voluto neanche discutere. Faccio notare che a Riva la coalizione di governo è la stessa che c’è in Provincia a Trento e, da parte di Matteotti, negli anni non sono mancati
i forti attacchi agli ex governatori
Lorenzo Dellai e Alberto Pacher».
Legna nel lago, i costi vanno alle stelle
Vigili del fuoco in allerta
«Paghino tutti i Comuni»
ANDREA TOMASI
Vigili del fuoco in allerta e amministratori comunali su tutte le furie. Il maltempo di questi giorni ha portato nel
lago quintali di legnami e di residui
vari. Alla foce del Sarca ieri e venerdì
hanno continuato a lavorare i pompieri di Riva del Garda e Nago-Torbole. Da Trento è stato dato anche il via
libera all’utilizzo di una ruspa della
protezione civile per raccogliere il materiale. L’«effetto palude» dovrebbe
scomparire con la rimozione di tronchi e ramaglie. Ma a far arrabbiare chi
amministra il territorio non è la pioggia. E l’esclamazione «Piove, governo
Il grido del sindaco
Civettini: «Il materiale
è scaricato a monte
Le spese vanno ripartite
con i territori del Basso
Sarca e delle Giudicarie»
ladro!», almeno in questo caso sarebbe inadatta. Il fiume scorre e scarica
tutto sulla costa di Torbole. Il sindaco Luca Civettini ce l’ha con i Comiuni bagnati dal Sarca, ma che non partecipano alle spese. In riva al lago - assieme a Niko Posenato, comandante
distrettuale dei vigili del fuoco e coordinatore del progetto di Spiagge Sicure - segue da vicino le attività di recupero e alza gli occhi al cielo. «Mi sono proprio stufato. Non possiamo
sempre essere noi a pagare. Attual-
EX AGRARIA
mente, nonostante la formula della
“somma urgenza”, una buona fetta dei
costi dobbiamo sobbarcarcela noi (fino al 2012 invece copriva tutto la Provincia). E siccome si tratta di spese
importanti e, soprattutto, parliamo di
materiale proveniente da altri territori, chiedo che si intervenga in materia e si dia un sostegno finanziario alla nostra amministrazione comunale». Come? «Bè... potrebbe esserci un
finanziamento del Bim del Sarca o un
contributo “quota parte” da parte di
tutti i Comuni che si trovano lungo il
percorso del fiume: quei territori da
cui arriva il legname che adesso stiamo qui a raccogliere».
Ma di quanti soldi stiamo parlando?
«Nel 2010, per il recupero del materiale, scaricato nel Sarca a seguito delle
piene, sono stati spesi 60 mila euro.
Allora pagava tutto la Provincia. Nel
2011 e 2012 non ci sono stati problemi di questo tipo. Nel 2013 - già in vigore la legge che prevede una copertura al 20 o 25% da parte del Comune
coinvolto - la spesa è stata di 43 mila
euro (Nago-Torbole ne ha stanziati
6.500)». Civettini ricorda l’emergenza
di ferragosto di quest’anno. «In quell’occasione si sono stati spesi 20 mila euro complessivi». Si parla delle spese per il recupero del legname finito
nel lago, del collocamento sulla spiaggia (che di sicuro non è un bel vedere), del caricamento nei container e
del successivo trasferimento, tramite aziende specializzate, nei siti di
stoccaggio. Per quanto riguarda i lavori di questi ultimi giorni, dopo una
settimana di pioggia, il sindaco non
ha ancora dati certi. «Difficile fare stime sui costi. Dipende anche da come
evolvono le condizioni meteorologiche. Immagino che, al momento, si
possa andare anche oltre quota 20 mila euro. Per fortuna questa volta c’è
In alto lavori in corso sulle spiagge
del Garda trentino. Qui sopra il
sindaco Luca Civettini con Niko
Posenato (Fotoshop professional)
la ruspa della protezione civile: segno
che si è capito che da soli non ce la
possiamo fare, in termini di spesa».
Graziano Boroni, comandante dei vigili del fuoco volontari di Riva, fa sapere che nel lago sono stati stesi 600
metri di reti (altri 200 vengono utilizzati come «riserva» se le cose dovessero peggiorare). Sul campo sono stati messi 18 uomini: 8 a terra con i camion e 3 imbarcazioni (3 pompieri per
imbarcazione). Stando alle stime fatte nelle ultime ore, sulla spiaggia alla
foce del Sarca sono stati «imbrigliati»
e raccolti circa mille quintali di legname, traducibili - dicono i tecnici - in
230 metri cubi di materiale: circa 8
container di roba che, chiaramente,
deve essere spostata dalla riva. La richiesta di lavori «per somma urgen-
za» è pronta sulla scrivania del sindaco di Torbole.
Il Sarca - ricordiamo - percorre la Val
Rendena fino a Tione di Trento, attraversa le Giudicarie esteriori entrando nella forra del del Limarò. Attraversa il Basso Sarca. La lunghezza reale è di 60 chilometri da Pinzolo. La superficie di bacino imbrifero presso la
foce è di 1.291 chilometri quadrati. In
questi gironi viene monitorato il livello dell’acqua. La situazione al momento non pare preoccupante. Siamo a
115 centimetrri rispetto allo zero idrometrico di Peschiera. A inizio novembre era di 88. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è di 20 centimetri più elevato. Il record di piena è
del novembre 2000, con 174 centimetri.
Dopo le piogge dei giorni scorsi si studiano i rimedi per evitare il bis
Parcheggio allagato senza perché
quantificare, anche perché
l’amministratore Luigi Di
Bacco parla di due centimetri
mentre, secondo Apm, i
centimetri misurati erano
almeno cinque. Quel che è
certo è che i disagi ci sono
stati. Alcuni automobilisti
hanno dovuto spostare i loro
mezzi. La zona ascensori è
stata messa «fuori uso» (ora il
servizio è in funzione) e
l’acqua ha raggiunto anche il
vano scale. Si cerca di capire
cosa è successo e la
proprietà si è data 30 giorni
di tempo per fornire risposte
G4070805
Un problema di
impermeabilizzazione
inaspettato, un problema che
dovrebbe essere risolto al più
presto. Dopo l’allagamento
del secondo piano del
parcheggio dell’ex Agraria
(sotto il centro commerciale
di via Lutti, quello del Poli,
fatto costruire nel 2010 dalla
Lacos spa di Omar Lazzara),
si è tenuta un’assemblea
straordianria di condominio.
Con la pioggia caduta
martedì, una buona fetta
degli spazi-auto sono stati
invasi dall’acqua. Difficile
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chiare. I tecnici hanno già
fatto alcuni rilievi.
Si dice che una struttura di
questo genere (141 posti al
secondo piano, di cui 93 del
Comune e 135 al primo) non
può imbarcare acqua alla
prima pioggia. Ci viene detto
che non dovrebbe essere una
«questione di falda troppo
alta». «Non scopriamo ora
che il piano si trova ad un
livello più basso rispetto alla
falda», spiega Pierlugi
Bagozzi, presidente di Apm
parcheggi (Alto Garda
parcheggi e mobilità, società
del comune di Riva del
Garda). Ci si concentra sulla
impermeabilizzazione degli
elementi in cemento.
All’interno del parcheggio c’è
una canaletta, contenente
ghiaione, pensata e collocata
proprio per evitare il
passaggio dell’acqua. «Ma
sono questioni tecniche conclude Bagozzi Aspettiamo di sentire il
responso degli esperti».
Intanto si seguono le
previsioni meteo e si spera
che non si debba assistere ad
un secondo episodio.
Acqua nel secondo piano interrato dell’«ex Agraria». Si indagano le cause
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