27-AGO-2014 da pag. 7

27-AGO-2014
Direttore: Giovanni Morandi
da pag. 7
Bologna 2000 | Favia: “Ha un senso timbrare un abbonamento. TPER ce lo spieghi”
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Favia: “Ha un senso timbrare un abbonamento. TPER ce lo spieghi”
26 ago 2014 - 260 letture //
► Abbonamento
► Bologna
► Boxe
► Fast-food
Da ieri è attivo il nuovo obbligo di timbratura a bordo dei titoli
di viaggio annuali (abbonamenti) per chi usa i mezzi
pubblici TPER. È necessario infatti validare l’abbonamento
tutte le volte che si sale sul bus e per giunta ad ogni cambio
di mezzo.
Secondo TPER validare a ogni accesso, oltre a evidenziare
l’uso corretto del servizio, consente all’azienda di avere dati
precisi sui carichi di utenza, elemento basilare per
adeguare i servizi alla domanda e per offrire un servizio più
efficiente e capace di rispondere alle esigenze di mobilità
dei cittadini.
Favia “ritengo un aggravio per l’utenza incomprensibile e
vessatorio, è assurdo che un abbonamento con una validità
temporale definita debba essere costantemente validato
equiparandolo di fatto ad un biglietto a corsa singola”. È
evidente vi sia un’aperta violazione della privacy.
“In questa situazione l’azienda di trasporti ottiene troppe
informazioni nominali sugli spostamenti dei cittadini con
ripercussioni sulla libertà di movimento e sulla dignità delle persone, tenuto conto che i dati registrati non sono
resi anonimi. In questa situazione l’azienda dispone dei dati sui percorsi associati alla singola tessera personali
e non rende edotti gli utenti sulla durata dell’archiviazione dei dati personali e su chi ha accesso a tali dati”.
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“Appare evidente” – aggiunge Favia – “che gli abbonati, siano solo una parte dell’utenza che utilizza il trasporto
dei mezzi dell’azienda, ingiustificate quindi a mio avviso la raccolta dati da parte di TPER dei flussi passeggeri
poiché sarebbe largamente incompleta”.
Conclude Favia “qualora dovesse entrare in vigore la multa di 6 euro per chi non ottempera alla timbratura,
nonostante sia in possesso di regolare abbonamento, potrebbe certamente avere anche l’effetto contrario di
disincentivare l’acquisto dell’abbonamento con danni economici per la stessa TPER”.
Mi chiedo in sostanza i veri motivi di questa insensata decisione dell’azienda di Trasporto Pubblico Emiliano
Romagnola.
(Giovanni Favia, Consigliere indipendente Regione Emilia-Romagna – Lista Liberi Cittadini per l’Emilia
Romagna)
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Favia: “Ha un senso timbrare un abbonamento. TPER ce lo spieghi”
26 ago 2014 - 263 letture //
► Abbonamento ► Modena case ► Via Modena
► Chimica
Da ieri è attivo il nuovo obbligo di timbratura a bordo dei titoli
di viaggio annuali (abbonamenti) per chi usa i mezzi
pubblici TPER. È necessario infatti validare l’abbonamento
tutte le volte che si sale sul bus e per giunta ad ogni cambio
di mezzo.
Secondo TPER validare a ogni accesso, oltre a evidenziare
l’uso corretto del servizio, consente all’azienda di avere dati
precisi sui carichi di utenza, elemento basilare per
adeguare i servizi alla domanda e per offrire un servizio più
efficiente e capace di rispondere alle esigenze di mobilità
dei cittadini.
Favia “ritengo un aggravio per l’utenza incomprensibile e
vessatorio, è assurdo che un abbonamento con una validità
temporale definita debba essere costantemente validato
equiparandolo di fatto ad un biglietto a corsa singola”. È
evidente vi sia un’aperta violazione della privacy.
“In questa situazione l’azienda di trasporti ottiene troppe
informazioni nominali sugli spostamenti dei cittadini con
ripercussioni sulla libertà di movimento e sulla dignità delle persone, tenuto conto che i dati registrati non sono
resi anonimi. In questa situazione l’azienda dispone dei dati sui percorsi associati alla singola tessera personali
e non rende edotti gli utenti sulla durata dell’archiviazione dei dati personali e su chi ha accesso a tali dati”.
“Appare evidente” – aggiunge Favia – “che gli abbonati, siano solo una parte dell’utenza che utilizza il trasporto
dei mezzi dell’azienda, ingiustificate quindi a mio avviso la raccolta dati da parte di TPER dei flussi passeggeri
poiché sarebbe largamente incompleta”.
Conclude Favia “qualora dovesse entrare in vigore la multa di 6 euro per chi non ottempera alla timbratura,
nonostante sia in possesso di regolare abbonamento, potrebbe certamente avere anche l’effetto contrario di
disincentivare l’acquisto dell’abbonamento con danni economici per la stessa TPER”.
Mi chiedo in sostanza i veri motivi di questa insensata decisione dell’azienda di Trasporto Pubblico Emiliano
Romagnola.
(Giovanni Favia, Consigliere indipendente Regione Emilia-Romagna – Lista Liberi Cittadini per l’Emilia
Romagna)
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Favia “ritengo un aggravio per l’utenza incomprensibile e
vessatorio, è assurdo che un abbonamento con una validità
temporale definita debba essere costantemente validato
equiparandolo di fatto ad un biglietto a corsa singola”. È
evidente vi sia un’aperta violazione della privacy.
“In questa situazione l’azienda di trasporti ottiene troppe
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ripercussioni sulla libertà di movimento e sulla dignità delle persone, tenuto conto che i dati registrati non sono
resi anonimi. In questa situazione l’azienda dispone dei dati sui percorsi associati alla singola tessera personali
e non rende edotti gli utenti sulla durata dell’archiviazione dei dati personali e su chi ha accesso a tali dati”.
“Appare evidente” – aggiunge Favia – “che gli abbonati, siano solo una parte dell’utenza che utilizza il trasporto
dei mezzi dell’azienda, ingiustificate quindi a mio avviso la raccolta dati da parte di TPER dei flussi passeggeri
poiché sarebbe largamente incompleta”.
Conclude Favia “qualora dovesse entrare in vigore la multa di 6 euro per chi non ottempera alla timbratura,
nonostante sia in possesso di regolare abbonamento, potrebbe certamente avere anche l’effetto contrario di
disincentivare l’acquisto dell’abbonamento con danni economici per la stessa TPER”.
Mi chiedo in sostanza i veri motivi di questa insensata decisione dell’azienda di Trasporto Pubblico Emiliano
Romagnola.
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