GEN copia 25-09-2014 9:43 Pagina 18 MISSIONI INTERNAZIONALI DI PACE PRT di Herat: missione compiuta! 18 Afghanistan. Dopo un lavoro durato quasi un decennio, lo scorso marzo, il Provincial Reconstruction Team (PRT) di Herat ha chiuso ufficialmente il suo mandato con un totale di 1.288 progetti realizzati nei settori salute, istruzione, agricoltura, lavori pubblici e giustizia, a favore della popolazione della provincia di Herat di Andrea Cionci C Come spesso accade - purtroppo - gli obiettivi e i risultati realizzati anche di recente dai nostri militari, sono stati poco ripresi dai media, cosa che dovrebbe far Shura, Bakwa. Gli anziani della zona di Bakwa discutono con i militari italiani su quali progetti di ricostruzione e sviluppo portare avanti nell’area aprire una riflessione sulle dinamiche della nostra informazione. Tant’è che ci troviamo di fronte a cambiamenti storici nell’utilizzo dello strumento militare, la cui missione fondamen- GEN copia 25-09-2014 9:43 Pagina 19 Afghanistan. Incontro con gli studenti al termine della cerimonia di inaugurazione di una scuola femminile di Herat creta a un'esigenza operativa che era volta ad affrontare simultaneamente le questioni della sicurezza, della stabilizzazione, della ricostruzione e del dialogo con la popolazione e le autorità locali. Questo ha potuto facilitare il flusso di aiuti umanitari, assicurando il supporto alle attività di ricostruzione condotte dalle organizzazioni internazionali - governative e non settembre 2014 - 7 Inaugurazione della clinica pubblica di Shindand La Protezione civile ITALIANA tale - quella di creare e garantire le necessarie condizioni di sicurezza - si evidenzia, ancora una volta, come la prerogativa imprescindibile per qualsiasi progetto di sviluppo socio-economico-culturale. Il PRT - in particolare - è stato la componente civile e militare del contingente italiano della missione ISAF e ha costituito la risposta con- 19 GEN copia 25-09-2014 9:43 Pagina 20 MISSIONI INTERNAZIONALI DI PACE I pozzi per l’acqua realizzati dal PRT. Una risorsa fondamentale per alcune zone remote dell’Afghanistan 20 - operanti nella regione. Come ha spiegato il generale Marco Bertolini, comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze: “Il PRT è sempre stato indirizzato a sostegno del processo di ricostruzione del Paese, all’incentivazione dello sviluppo economico, dell’occupazione locale e a infondere fiducia verso le istituzioni politiche presenti nel territorio. La sua chiusura, un processo concordato e condiviso quasi 3 anni fa dalle nazioni contributrici ai PRT stessi, è l’espressione del contestuale, progressivo e definitivo trasferimento alle autorità afghane della responsabilità di tutte le province del Paese”. I lavori del PRT non sono stati immuni da rischi. Si sono verificati, infatti, due gravi attentati uno nel 2006 e l’altro nel 2011 -, tali da mettere seriamente a rischio i dipendenti che nei momenti di maggiore attività, hanno superato quota 300. Ma vediamo nel dettaglio cosa è stato realiz- Il colonnello Merlino, gli anziani del villaggio e il rappresentante delle forze di sicurezza afghane inaugurano il pozzo GEN copia 25-09-2014 9:43 Pagina 21 Inaugurazione del campo sportivo del villaggio di Mongolan-e-Now zato dal PRT: 44 poliambulatori, un ospedale pediatrico e uno per tossicodipendenti, un centro di medicina legale, 105 scuole, 60 chilometri di rete idrica e 16 per acque reflue, circa 800 pozzi per l’acqua, 3 ponti, 130 chilometri di strade, 17 edifici pubblici e governativi, 34 infrastrutture militari, due centri di aggregazione per sole donne e uno di arti visive, un carcere La Protezione civile ITALIANA settembre 2014 - 7 La messa in opera del campo militare a ostacoli 21 25-09-2014 9:43 Pagina 22 MISSIONI INTERNAZIONALI DI PACE GEN copia Il nostro corrispondente da Herat, Andrea Cionci Un momento della distribuzione dei kit scolastici presso la scuola di Qal'eh-ye Mir‘Alam 22 femminile, un istituto penale per minori e il terminal passeggeri dell'aeroporto di Herat. Questi progetti sono stati portati a termine grazie a un investimento pari a circa 46 milioni e mezzo di euro stanziati dal Ministero della Difesa italiano. In molti casi stupisce il basso costo a fronte dell’ottimo risultato. La scuola ‘Kahaja Abubakr’ ospita oggi 900 ragazzi e 1.100 ragazze. I locali sono puliti, imbiancati di fresco. Ventilatori al soffitto e stufe a legno garantiscono la giusta temperatura in estate e inverno. Ed è costata solo 130.000 euro. “Siamo grati e riconoscenti al popolo italiano afferma il governatore della provincia di Herat, Sayed Fazullah Wahidi -. Molto è cambiato nella nostra provincia da quando nove anni fa il PRT posò in città la prima pietra, dando avvio a una lunga serie di progetti per la popolazione in linea con le aspettative delle istituzioni governative e in un clima di reciproca collaborazione. E noi, tutto questo, non lo dimenticheremo mai”. Costituitosi il 31 marzo 2005, il PRT, come sottolinea il generale Antonio Satta, l’Italian 25-09-2014 9:43 Pagina 24 MISSIONI INTERNAZIONALI DI PACE GEN copia Il simbolico passaggio di un progetto del PRT al Ministero degli Affari Esteri afghano 24 Senior Representative, “ha lavorato in tutti questi anni non solo tra la gente della citta’ di Herat, ma anche nei villaggi più remoti della provincia per garantire che gli interventi fossero coerenti con le direttrici del piano definito dal governo afghano in termini di sicurezza, supporto alla governance, alla ricostruzione ed allo sviluppo”. Secondo il nostro ambasciatore in Afghanistan Luciano Pezzotti, “uno degli obiettivi conseguiti dal PRT è stato, infatti, quello di creare un contesto stabile e favorevole grazie al quale le autorità politiche locali, le organizzazioni internazionali, nazionali, governative e non, possono finalmente sviluppare in maniera autonoma tutte le attività di ricostruzione e sviluppo per il miglioramento del tessuto economicosociale”. Particolarmente significativi sono stati i risultati ottenuti nel campo della scolarizzazione che è aumentata del 40% (gli studenti e studentesse sono circa 130.000) e quelli relativi al miglioramento della condizione della donna: le donne diplomate nel 2014 sono il 50% e quelle laureate il 38%. Molte infrastrutture sono state, infatti, progettate e realizzate per garantire alle donne afgane punti di aggregazione e formazione, di crescita culturale. Dal canto suo, anche il generale Manlio Scopigno, comandante del Regional Command West ha commentato che “alla base di questo successo c’è l’Afghan first, il principio da sempre applicato dal PRT che ha garantito l’assunzione di responsabilità da parte delle autorità governative locali nella creazione di un tessuto economico autoctono, approccio, questo, che ha reso il modus operandi del PRT italiano un modello di riferimento per tutti gli altri ventisette enti similari distribuiti sul territorio afghano”. “Ogni progetto è stato realizzato in base al criterio della sua effettiva sostenibilità e in stretto coordinamento con le autorità locali, facendo ricorso a manodopera del posto con la conseguente creazione di nuovi posti di lavoro e GEN copia 25-09-2014 9:43 Pagina 25 La biblioteca scolastica di Herat, uno degli ultimi progetti del PRT italiano Sotto il cielo crepuscolare della missione ISAF, in Afghanistan, un’altra enorme operazione si sta svolgendo, in laborioso silenzio, fin dall’ottobre 2012. Si tratta di ‘Itaca 2’, la più grande manovra di rimpatrio di materiali dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi di Andrea Cionci L Le forze di sicurezza afghane, ormai sufficientemente preparate, hanno preso in mano il destino del loro Paese. Il Regional Command West a guida italiana cambia nome, preparandosi a quelle che saranno le sue nuove funzioni unicamente volte all’addestramento e alla mentorizzazione degli afghani. Si chiude così una fase storica e il nostro Paese, dal punto di vista logistico, sta compiendo uno sforzo colossale per riportare in Italia mezzi, attrezzature, sistemi d’arma utilizzati dalle nostre FA in quasi 13 anni di missione. Il nome riprende quello dell’analoga, precedente, missione in Iraq, ma i numeri sono nettamente superiori. Fino ad oggi sono già state riportate a casa settembre 2014 - 7 ‘ITACA 2’ il sacrificio di ben ‘53 caduti italiani’ che, per la causa della pace in Afghanistan, hanno speso la loro esistenza umana e professionale. I La Protezione civile ITALIANA positive ricadute economiche sul territorio”, conclude il colonnello Vincenzo Grasso, l’ultimo comandante del PRT. Risultati che - lo ricordiamo - sono costati 25 25-09-2014 9:43 Pagina 26 MISSIONI INTERNAZIONALI DI PACE GEN copia Il colonnello Giuseppe Lucarelli, al comando di Italfor 26 11.000 tonnellate di materiali: per avere un’idea, basti immaginare 11 km di container, messi in fila uno dietro l’altro. Mancano ancora 4 km, la cui permanenza verrà decisa in base alla firma degli accordi bilaterali per una nuova fase di ISAF, che, dal 2015, si dovrebbe trasformare in ‘Resultsupport’. Nella prima fase di Itaca 2, si è provveduto allo smantellamento e al ripiegamento delle basi disseminate nel Regional Command West (l’area occidentale dell’Afghanistan sottoposta a controllo italiano). Tutti i materiali sono stati fatti convergere presso la base di Camp Arena, ad Herat, e da qui caricati su giganteschi aerei da trasporto civili per essere in- GEN copia 25-09-2014 9:43 Pagina 27 i militari devono, infatti, immergere le scarpe in un catino contenente liquido disinfettante. Itaca 2 è a buon diritto l’orgoglio delle Forze Armate, poiché è stata realizzata con un’efficienza ‘teutonica’ unita a un senso pratico tutto italiano. Per limitare le spese, la pianificazione è stata realizzata con grandissimo anticipo, secondo le tempistiche dettate dal Comando Operativo Interforze (COI). Questo ha consentito di risparmiare ingenti cifre. L’intera operazione è gestita da Italfor, al comando del Colonnello Giuseppe Lucarelli. Nato a San Benedetto del Tronto 56 anni fa, Lucarelli ha già compiuto missioni in Bosnia e Libano, ricoprendo incarichi di prestigio sempre nel settore trasporti e materiali. “Il contingente italiano in Afghanistan - spiega il colonnello - ha due comandanti: uno operativo, e uno logistico. Italfor è un assetto interforze composto da circa 200 uomini sia dell’Esercito che dell’Aeronautica, ed è responsabile di tutte le attività riguardanti il personale italiano nella missione Isaf, del supporto tecnico-logistico del teatro operativo, oltre che di tutte le infrastrutture delle basi italiane del Regional La Protezione civile ITALIANA viati, o direttamente in Patria, o verso gli Emirati Arabi, a Dubai. Qui vengono scaricati, trasportati con dei track fino al porto e montati nuovamente sulle navi che proseguiranno fino ai porti italiani. I mezzi aerei impiegati sono dei veri ‘mostri’ dell’aria: l’Ilyushin Il-76, ad esempio, è un quadrigetto da trasporto strategico sviluppato in Unione Sovietica tra i tardi anni sessanta ed i primi anni settanta. Lungo 46 metri e alto 14, può trasportare quasi 50 tonnellate. Di poco più grande, il Boeing C 17 americano, con i suoi 76 metri di lunghezza e 16 di altezza, può caricare fino a 76 tonnellate. L’Italia, a parte i C 130, non possiede grandi velivoli da trasporto, per tale motivo, questi sono stati ‘noleggiati’ da una ditta ucraina. Tutti i materiali vengono ricondizionati attentamente prima di essere imbarcati e sottoposti ad accurate opere di bonifica nucleare, radiologica e batteriologica. In Italia non deve tornare nulla di nocivo; questa cura scrupolosa la si nota persino nella disinfezione delle scarpe dei soldati che tornano in licenza. Prima di salire le scalette dell’aereo, settembre 2014 - 7 Caricamento del veicolo antimine Buffalo a bordo del veivolo C-17 27 GEN copia 25-09-2014 9:43 Pagina 28 MISSIONI INTERNAZIONALI DI PACE Sul velivono C17 viene caricato l’elicottero CH-47 Command West”. La base di Camp Arena ha, infatti, le dimensioni di un paese di circa 2.000-2.500 abitanti. Alloggi, elettricità, acqua (nella base persino quella del rubinetto è potabilizzata) servizio mensa, cure mediche e pratiche burocratiche per il personale, tutto viene curato da Italfor. Così come la manutenzione e riparazione dei mezzi e dei sistemi d’arma, la gestione delle comunicazioni, dei voli e delle bonifiche dei materiali. Per quanto riguarda Itaca 2, Italfor si occupa di tutto: dal rimpatrio delle notizie ‘classificate’ (segrete) alla schedatura, inventariazione e rendicontazione di tutto il materiale. Nemmeno un bullone va perduto. L’unica cosa che si lascerà sul campo saranno gli alloggi. Sarebbe, infatti, più costoso provvedere a smantellarli piuttosto che venderli a qualche acquirente interessato, o magari, a cederli alle forze afghane. I L’elicottero A 129 Mangusta sta per essere caricato a bordo del C130 28
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