corriere-fiorentino

Del 23 Gennaio 2015
Estratto da pag. 11
Niente accordo sulle tariffe dei taxi Gli autisti delle cooperative: prezzi fermi da sette anni.
Ma l’assessore Bettarini: non è il momento Continua il braccio di ferro tra i tassisti fiorentini e Palazzo
Vecchio: i primi ribadiscono che l’adeguamento Istat delle tariffe, stabili da sette anni, è una priorità, ma per
l’amministrazione Nardella l’argomento è fuori discussione.
È una fumata grigia quella arrivata ieri dal Comune, dove l’assessore alle Attivitò produttive Giovanni
Bettarini ha incontrato una delegazione delle due cooperative, SoCoTa e CoTaFi, in rappresentanza di 600
tassisti della città. Ed anche se lo stesso Bettarini ha parlato di evidenti «distanze», non tutto sembra perduto:
«I margini per un accordo ci sono», è stato detto alla fine del vis à vis . Amministrazione comunale e tassisti,
ieri, dopo settimane di muro contro muro hanno calato le loro carte, e al termine di due ore di confronto serrato
hanno deciso di rinviare la riunione al 5 febbraio: «Abbiamo affrontato tutte le tematiche — spiega Simone
Giuliani, responsabile relazioni esterne della SoCoTa — nei prossimi dieci giorni faremo degli
approfondimenti con i nostri soci per poi presentarci con qualcosa di concreto al prossimo incontro. Comunque
questo primo approccio è stato costruttivo».
I tassisti (in cambio del tanto agognato aumento) sarebbero disponibili a discutere di tariffe fisse per percorsi
predefiniti (come per gli ospedali di Careggi, Ponte a Niccheri e Torregalli) e di sconti per quanto riguarda le
categorie definite «deboli»: anziani, disabili, donne e under 18. Ma hanno espresso qualche dubbio sulla
centrale unica che dovrebbe riunire le due cooperative SoCoTa e CoTaFi, perché significherebbe licenziare 20
persone, e sulla possibilità, per le «auto bianche» dell’hinterland, di lavorare anche su Firenze («Impossibile
fare ora un discorso del genere — affermano i sindacalisti — e poi se si desse il via libera all’operazione chi ci
lavorerebbe più in quelle zone?»). Secondo Claudio Giudici, presidente di Uritaxi Toscana, durante l’incontro
di ieri «l’assessore ha ben compreso le difficoltà della nostra categoria. L’adeguamento della tariffa è un diritto
legittimo ma non vogliamo gravare sulla cittadinanza, per questo stiamo ragionando sugli sconti. Siamo anche
disponibili a fare dei sacrifici ma i le spese crescono e ricavi diminuiscono». E a chi dice che il costo per un
viaggio in taxi a Firenze è già molto caro, i conducenti delle «auto bianche» rispondono che «non è
assolutamente vero se raffrontato ad altre città europee. Anzi è il più basso, e infatti siamo al quindicesimo
posto della classifica». L’assessore Giovanni Bettarini durante la riunione, che ha definito «interlocutoria», ha
voluto ribadire tutti quegli aspetti su cui non è disposto ad arretrare neanche di un passo: «Per noi è
fondamentale il numero unico invece del 4242 e del 4390, una flotta ibrida a basso impatto ambientale e il Pos
sui taxi. Su quest’ultimo punto siamo già sulla buona strada visto che una “macchinetta” è presente sull’80%
delle vetture. Ma ora l’operazione va completata». Per quanto riguarda l’adeguamento delle tariffe, Bettarini è
categorico: «Gli abbiamo chiesto di rivalutare la cosa, crediamo non sia il momento giusto per procedere a un
aumento. Credo che su questo argomento i tassisti debbano riflettere molto».
Antonio Passanese