ARS NARRANDI

i Percorsi
ARS NARRANDI
Siena, ars narrandi al tempo del gotico europeo.
La mostra, per il Semestre di Presidenza Italiana, porta a
Bruxelles e poi a Rouen, i capolavori della pittura senese tra
Due e Quattrocento. Dal 10 settembre al 25 gennaio 2015.
Mario Scalini*
a scelta di proporre a Bruxelles una
esposizione dedicata alle modalità
narrative del periodo gotico discende dalla volontà di riportare la riflessione sui
momenti storici che hanno determinato
quella unità culturale che è la radice
fondante dell'unità culturale europea.
Se l'impero romano ha introdotto la
lingua latina come strumento di comunicazione tra popoli diversi, strumento
mantenutosi per il monachesimo e per i
commerci internazionali sino al tempo
delle monarchie nazionali, ha anche
fornito basi comuni alle figurazioni.
L
Duccio e collaboratori, Trittico, part. del
pannello centrale, 1313, l’Imperatore Arrigo II
si inginocchia di fronte alla Vergine. In alto,
Giovanni di Paolo, Madonna dell'Umiltà.
Nella pagina accanto: in alto, Simone Martini,
Madonna col Bambino, 1305-10; in basso,
Ambrogio Lorenzetti, Annunciazione, 1344,
Siena, Pinacoteca Nazionale.
Dal dodicesimo secolo, però, è la costruzione delle cattedrali romaniche e
gotiche, in Francia, in Germania e in
Italia principalmente, a modellare il gusto dei nostri antichi dando modelli
estetici e comportamentali che attraverso le immagini anche gli illetterati
potessero comprendere e condividere.
Il periodo gotico, tra Duecento e Trecento, dopo l'epopea crociata con le
sue ombre e le sue luci, fu un momento
di particolare fermento culturale. Due
secoli di espansione del sapere, con
l'affermarsi e diffondersi delle Università. Furono le fiere della Francia Meridionale, particolarmente quella di Avignone, città papale, dove affluivano
merci da ogni dove, e le vie di pellegrinaggio, come la
Francigena, che
dal settentrione
portava a Bari e
idealmente in Terra Santa, a consentire la diffusione di
beni, forme e stili.
Siena fu protagonista in questo fenomeno con la sua
produzione di dittichetti e trittici da
devozione privata,
nonchè elaborando schemi compositivi e tipologie
iconografiche per
tutto l'Occidente.
E' importante che
i cittadini dell'Europa contemporanea abbiano modo
di acquisire consapevolezza dei percorsi, tra pensieri ed immagini, che oggi
consentono di interpretare in modo
analogo e corretto quei messaggi visivi
che la nostra società diffonde. L'Italia,
con l'enorme patrimonio culturale che
ha saputo conservare, di arte religiosa e
6
laica, costituisce il punto di riferimento
per rendere comprensibili questi fenomeni ed ha il dovere morale, col supporto delle altre nazioni, di rendere disponibile questo tesoro.
La Pinacoteca Nazionale di Siena espone e conserva la più cospicua raccolta
di pittura medievale su tavola del mondo. Malgrado non possa vantare un'opera di Giotto, pure tra i suoi tesori annovera capolavori di Guido da Siena,
Duccio, Simone Martini, dei Lorenzetti e dei loro seguaci, maestri oggi poco
noti al grande pubblico e qualche volta
evanescenti anche per gli appassionati,
ma che al loro tempo ebbero fama paragonabile a quella dei maestri del Rinascimento, come Botticelli o Raffaello.Grazie alle tecniche di trasporto e
conservazione di cui oggi si dispone, si
è potuta definire una impegnativa selezione che annovera alcuni capolavori
assoluti, pur senza impoverire l'offerta
nella Galleria Nazionale dove le opere
in prestito verranno rimpiazzate esponendo dipinti tratti dalle riserve, dove
si mantengono per ragioni di studio e
carenza di spazi espositivi.
Il percorso si sviluppa dai resti della pala detta 'Madonna di San Bernardino',
che le notizie storiche ci dicono un
tempo datata 1262, già attribuita a Guido da Siena e da altri ritenuta di Dietisalvi di Speme; un'opera monumentale, da mettere in rapporto al prestigioso
trittico uscito dalla mano di Duccio,
con intervento di collaboratori di altissimo profilo e destinato all'Imperatore
Arrigo VII di Lussemburgo. Questa è
forse la perla della esposizione, databile
con certezza intorno al 1313 e mai consegnata al sovrano per la morte di questi ed il deteriorarsi dei rapporti tra il
comune e l'Imperatore: riprodotto come devoto ai piedi della Vergine Arrigo
VII è riconoscibile per confronto con
le sue effigi presenti nella monetazione
argentea contemporanea, anche per la
veste di rosso porpora e la corona aperta che ancora usava prima dell’incoronazione imperiale. Come altri capolavori prestati al BOZAR di Bruxelles, e
che poi verranno riproposti a Rouen al
locale Musée des Beaux Arts, l'opera è
dotata di una teca altamente tecnologicia prodotta in Italia dalla Ottart in collaborazione con la Soprintendenza ai
beni storici ed artistici di Siena.
Tra le opere esposte vanno però ricordati una decina di dipinti provenienti
dalle raccolte francesi, tra cui i quattro
tondi con teste di santi e profeti di Simone Martini, usualmente al Petit Palais di Avignone o la bella Madonna
con Bambino di Francesco di Giorgio
Martini dalla stessa raccolta, che dialoga con le storiette etico-erotiche dello
stesso maestro, elaborate per una camera nuziale ad indicare ai giovani
sposi come seguire la via della virtù.
Passando attraverso pittori come Cennino Cennini, giottesco
nato a Colle Val d'Elsa, cui
dobbiamo l'unico trattato medievale sulla pittura pervenutoci, o lo straordinario lucchese
Angelo Puccinelli, che prestò i
suoi pennelli alla fama di Siena
realizzando una pala con San
Michele Arcangelo (protettore
dei pellegrini sulla via di Terrasanta) il cui manto serico mima
i più straordinari sciamiti
orientali, il visitatore della mostra 'Siena, ars narrandi al tempo del gotico europeo', avrà modo di immergersi in una
atmosfera sospesa ove il tempo
aveva ben diversa cadenza e valore rispetto a quello del nostro
quotidiano.
Il tempo della riflessione e della
spiritualità visiva, quando si
pregava anche con il pennello e
lo scalpello per la gloria di Dio e la elevazione trascendente dell'uomo.
*Soprintendente per i Beni storici, artistici
e etnantropologici per le Province di Siena
e Grosseto.
he choice to propose, in Brussels, an
T
exhibition dedicated to the Gothic period arose from a desire to reflect a moment on the historic periods which contributed most significantly to forging
European cultural unity. Beginning in the
12th century, the building of Romanesque and Gothic cathedrals in France and
Germany, and above all in Italy, informed the taste of our ancestors and provided aesthetic and behavioural models
that were understandable to all, communicated as they were through images. The
Gothic period, the 1200s and 1300s, was
a time of particular cultural ferment: the
rise of the universities, the fairs in
southern France, for example that of Avignon, the pilgrimage routes such as the
Via Francigena, all promoted exchange of
goods, forms and styles. Siena was a standard-bearer in this period: its production
of diptychs and triptychs for private worship established patterns for composition
and standard iconographic types that
spread throughout the entire Western
world. It is important that the citizens of
contemporary Europe be afforded the opportunity to learn about these cultural
routes, which still provide a valuable key
to correctly interpreting the visual messa-
ges communicated by our society. Italy,
with its immense cultural heritage of religious and secular art, is a point of reference for promoting understanding of these
phenomena.
The Pinacoteca di Siena is home to the
7
largest collection of medieval panel paintings anywhere in the world. The gallery
holds masterpieces by Guido da Siena,
Duccio di Buoninsegna, Simone Martini,
Lorenzetti. The exhibition was in large
part made possible by the techniques for
shipping and conservation now available
to us, which permitted moving the selection of absolute masterpieces from their
home museums. The itinerary begins
with what remains of the altarpiece
known as the San Bernardino Madonna
and proceeds to the triptych created by
Duccio for Holy Roman Emperor
Henry VII of Luxembourg.
Perhaps the finest piece in the
exhibition, the work, dating from
1313, was never delivered to the
emperor due to his demise and
the deterioration in relations
with the Empire. Like other masterpieces on loan to Brussels’
BOZAR and then Rouen’s Musée
des Beaux Arts, the work travels
in a high-technology case manufactured in Italy by Ottart in collaboration with the Historic and
Artistic Heritage Superintendence of Siena.
Among the other works on exhibit are about a dozen paintings
from French collections, including four tondi of saints and
prophets by Simone Martini and
the lovely Virgin with Child by
Francesco di Giorgio Martini,
which converses with ethical-erotic stories, by the same master, created for
a wedding chamber and intended to show
the newlyweds the path of virtue. Ars
Narrandi in the Gothic Age of Europe
exhibition will be projected back into an
atmosphere suspended in time.