Lettera protocollata

Al Commissario prefettizio
Dott. Emilio Dario Sensi
Comune di Ceccano - Piazza Municipio 1
Al Garante regionale del servizio idrico integrato
Avv. Raffaele Di Stefano
Viale del Tintoretto, n. 432 - 00142 Roma
Agli organi di stampa
Oggetto: Richiesta di provvedimenti urgenti nei confronti del gestore idrico e a tutela
dei cittadini
Ceccano, così come gli altri Comuni dell’ATO 5, si trova oggi a dover fare i conti con due
serie emergenze che riguardano la gestione del servizio idrico.
Da una parte il Comune subisce una serie di danni causati dalle inadempienze di Acea Ato
5 Spa e dall’altra i cittadini subiscono continue ingiustizie relativamente alla fatturazione
illegittima e alla scarsa qualità del servizio idrico.
 Relativamente ai rapporti tra Comune di Ceccano e gestore,
Visto che il Comune di Ceccano vanta nei confronti di Acea Ato 5 un credito pari a oltre 1
milione di euro per canoni di concessione (€ 936.201 da bilancio consuntivo 2013 più
ulteriori € 141.274 per la quota 2014 come da determinazione comunale N. 213 del
29/07/2014), somma ad oggi non ancora riscossa e che comprende le rate dei mutui in
essere contratti dal Comune per la realizzazione di opere relative al servizio idrico;
Visto che Il Piano d’Ambito prevedeva, solo per il comune di Ceccano, per il periodo 20032013, investimenti pari a 8 milioni di euro che Acea Ato 5 avrebbe dovuto sostenere per
migliorare la rete idrica, mentre ad oggi sappiamo che la società ne ha sostenuti soltanto
1,7, a fronte di circa 11,1 milioni di ricavi, con conseguenti disservizi e una perdita di acqua
immessa nella rete vicina all’80%;
Chiediamo che il Comune si adoperi per la riscossione immediata delle somme relative ai
canoni di concessione, così come previsto dall’articolo 13 della Convenzione per la gestione
del servizio idrico, Rep. N. 7205, e così come già stabilito nel 2014 dal Tribunale di
Frosinone che, nella causa intentata dal Comune di San Giovanni Incarico, ha obbligato il
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gestore e la Provincia al versamento immediato di oltre 500.000 euro di canoni di
concessione dovuti dal gestore al Comune.
Chiediamo altresì che il Comune verifichi ulteriori inadempienze del gestore con riferimento
alle condizioni di gara, incluse quelle che giustificherebbero la risoluzione del contratto.
 Relativamente ai rapporti tra gli utenti di Ceccano e il gestore,
Visti i continui aumenti tariffari relativi a conguagli retroattivi, in merito ai quali in data
06/10/2014 si è espressa anche l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico
(AEEGSI) stabilendo che “[…] è fatto divieto ai gestori di richiedere all'utenza importi per
conguagli pregressi non espressamente approvati dall'Ente d'Ambito o dal soggetto
competente.”, ai quali si aggiunge la quota di remunerazione del capitale investito ancora
presente nella tariffa nonostante l’esito referendario del 2011;
Visto che nelle ultime settimane si stanno verificando sul territorio del Comune di Ceccano
casi di distacco del servizio ad opera di una società incaricata da Acea Ato 5, a cittadini
considerati morosi dal gestore, ma che hanno regolarmente contestato le fatture ricevute e
che non hanno ricevuto alcuna risposta entro il tempo limite di 30 giorni previsto dal
Regolamento di Conciliazione di Acea Ato 5. I fatti rappresentano pratica commerciale
scorretta stando agli articoli 20, 23 e 24 del Codice del Consumo dell’Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato;
Visto che la risoluzione ONU del 28/07/2010 stabilisce che l’acqua è "un diritto umano
universale e fondamentale";
Visto che la Commissione mondiale per l’acqua indica in 40 litri al giorno a persona la
quantità minima per soddisfare i bisogni essenziali;
Visto l’articolo 11 dello Statuto del Comune di Ceccano, dal titolo “Tutela delle acque”, col
quale il Comune si impegna a riconoscere “il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso
all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come
bene comune pubblico.” oltre a confermare che “tutte le acque, superficiali e sotterranee,
anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da
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utilizzare secondo criteri di solidarietà.” e a riconoscere l’acqua come “un servizio pubblico
locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire
l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità a tutti i cittadini […].”;
Vista la discutibile qualità del servizio (occasionale presenza di arsenico nell’acqua oltre i
limiti di legge, ritardi negli interventi di manutenzione e riparazione dei guasti, incapacità nel
garantire una pressione dell’acqua costante per tutte le utenze);
Chiediamo che il Comune, secondo quanto stabilito dall’articolo 50, comma 5 del D.L.
267/2000 emetta un’ordinanza per vietare al gestore i distacchi su tutto il territorio del
Comune di Ceccano e imponga l’immediato riallaccio delle utenze distaccate, seguendo la
strada già intrapresa dai Comuni di Torrice e Cassino con le recenti ordinanze.
Certi di un suo riscontro, rimaniamo a disposizione per ulteriori chiarimenti in merito.
Ceccano, lì 21/11/2014
Gli attivisti di Ceccano 5 Stelle:
Mirko Ferrari
Giovanni Pizzuti
Simone Staccone
Graziano Terenzi
Per comunicazioni via email rivolgersi all’indirizzo [email protected]
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