PALAEONTOGRAPHIA ITALICA

PALAEONTOGRAPHIA ITALICA
RACCOLTA DI MONOGRAFIE PALEONTOLOGICHE
FONDATA
DA
MA RIO C A N A V A R I
C ON T IN U A T A E A C C R E S C I U T A
DA
G IU SE P P E STEFANINI
Co m ita to di Redazione
A.
C.
B lan c
-
G.
M erla
-
E.
T o n g io rg i
-
L.
T rev isan
Voi. XL V (n. ser. voi. XV) - A n n o 1948
Pubblicato Botto g li auspici del C on siglio N azionale delle R icerche
P IS A
T IP O G R A F IA M O D E R N A
1949
PALAEONTOGRAPH IA
ITALICA
INDICE-SOMMARIO
del Volume XLV (N uova S erie Voi. XV)
Tavanl G. — F auna raalacologica cretacea della Som alia e dell' O gaden
P arte
Seconda. Gastropoda - Cephalopoda - C onclusioni), tav. I-X I [X II-X X II], con
A figure nel testo
Continua la memoria di cui è stata pubblicata la prima parte nel voi. XLTTI (n. s. voi. X III)
pag. 83-154.
In questa seconda parte sono stu d iati i Gasteropodi e i Cnfulopodi, rappresentati da oltre
80 forme appartenenti alle seg u en ti fa m ig lie: P leurotom ariidae, Acteonidae, T ornatinidae,
Aceridae, Nerineidae, Fusidae, Strom bidae, A porrhaidae, Cotumbellinidae, Ceriihidae, Purpurinidae, Pseudomelaniidae, T u rriteilida e, D elphinulidae, T urbinidae, E uspiridae, Naticidae, llelemnitidae, N au tilidae, P hylloceratidae, J.ytoceratidae, Palaehoplitidae, Jloplitidae,
Dipolocerati due, Desmoceratidae, Acanthoceralidae, 'l'issotiitlae, Enyonoceratidae.
Oltre a numerose specie nuove & presente an ch e uu genero nuovo, Somalites, riferibile
alla sottofam . Acanthoceratinae delle Acanthocercitiilae, ina con caratteri anche della sottofam .
Douvilleiceratinae.
N elle conclusioni v ien e data là serie stratigrafica com plessiva del Cretaceo della regione
e, sulla base di tu tta la fauna raalacologica stu d iata n elle due parti della Memoria, vien e
stabilita 1' età dei liv e lli presenti n elle varie località. R isu lta cosi la presenza di tu tti i liv e lli
compresi fra il Barremiano e il Turoniano in clu si. Per quanto riguarda la facies, il Cretaceo
della regione è stato suddiviso iu ciuque gruppi, di ciascuno dei quali vengono indicati i
s principali caratteri; tuli gruppi so n o : form azione selcn itosa principale, serie di M ustahil,
gessi di Ferfer, serie di B elet Ueu, arenarie di Jesom m a.
The first part o f th è present con trib u tion appeared in voi. X L III (n. s. voi. X III)
pp. 83-164.
More than 80 formB o f Gastropods and Cephalopods are here studied (b elon gin g to thè
follow ing fum ilies : Pleurotomariidae, Acteonidae, Tornatinidae, Aceridae, Nerineidae,
Fusidae, Strombidae, Aporrhaidae, Cotumbellinidae, Ceriihidae, P u rp u rin id a e , Pseudomelaniidae, Turriteilidae, D elphinulidae, T urbinidae, E usp irid ae, N aticidae, llelem nitidae,
N autilidae, Phylloceratidae, f.ytuceratidae, Palaehoplitidae, llo p liiid a e, Dipoloceratidae,
Desmoceratidae, Acanthoceratidae, Tissotiidae, Enyonoceratidae).
Many species are found to he notv. To thè fainily Acanthorcra fidar. helon gs thè new gen u s
Somalites, w hich, ulthough sh o w ìu g solilo chuructors o f suhliuuily Douoillricrratlnae, is to
he ascribed to subfam i|y Acanthoceratinae.
In concluding, thè w hole stratigrap h ic serica o f Cretaceons in th è region is g iv e n and
thè Bge of thè levels present in th è various localities is established on th è ground o f
thè fauna studied in lioth parte o f th è con trib u tion . All thè le v e ls b etw een Barrem ian
(incl.) and Turonian (incl.) are represented in th è series.
As to th è facies, Cretaceoua in th è stu d ied region is subdivided in five groups; for each
of them th è main characteristics are reported. T hese groups are : 1) th è main gyp seou s
series, 2) M ustahil Buries, 3) Ferfer g y p seo u s series, 4) B elet Uen series, 6) Jesom m a
Sandstones.
pag.
1-76
G U I D O
T A
V A N I
FAUNA M A LA C O LftflN U CRETACEA DELLA SO M ALIA E DELL’ OGADEN
(P
arte
S econda:
G -astropoda - C ephalopoda - C o n clu sio n i)
Tav. T -X I [ X I I - X X I T ] e 4 figure nel testo
Cl. G A S T K O P O D A
F am . P l e u r o t o m a r i i d a e
G en. P l e u r o t o m a r i a
D
efrance
IM ourotomaria Kiuini M a y k h - E y m a u
1899. Pleurotomaria Emini M ayku-E ym ak. Neoc. S om ali - L um i, p«g. 17, tuv. Il, fig. 8.
A;
■Esemplare unico, più gran d e della specie tipo, Icggcriui'iitn incom pleto, in nmasim a parte allo
Stato di m odello: soltanto tiolla Imso è conservala nini parte tini guscio.
Conchiglia di forma conica, con angolo apicale «li circa bb", probabilm ente un poco più alta
ohe larga. Giri scalarati, leggerm ente convessi o a d d irittu ra piani; ultim o giro poco più alto del
precedente; form a dell' uporm ra non visibile; om belico m ascherato d alla roccia m a certam ente m olto
picéolo; base piano-concava.
4.. L ’ornamentazione, visibile soltanto sulla base, è co stitu ita da num erosi deboli cordoncini spirali intersecati da fitte e sottili strie radiali che danno id i'in siem e un aspetto reticolato, finem ente
granuloso nei punti di intersezioue.
- - P er tu tti i caratteri su d d etti l'in d iv id u o in esam e corrisponde alla specie
del M a y e r - E y m a r ,
di cui ho potuto avere in visione d ire tta l'e se m p la re tipo.
^ D i s t r i b u z i o n e . — Neocom iano della Som alia.
^ P r o v e n i e n z a . — S perone u S S W di F ita u ra r: calcare con ossido diferro, a N autilus, suhitò sopra alla lum achella sopra i gessi (II. S. libili.
P lc u ro to in u ria g igante» Sow. — Tav. I |X 1 11, fig. 2.
*1864. Pleurotomaria giguntea P i c t e t e R u n ev ie k
Aptien Perle dii Pitone, pug. 42, tav. IV, fig. 5, 6.
t$ ;. Dn solo esemplare, allo Htalo di m odello, di grandi dim ensioni.
Conchiglia leggerm ente più larga che alta, con ungolo upicalu di circa 70°. G iri alti, pianeg­
gianti m a nettam ente carenati al contro in corrispondenza della fasciola; su tu re poco profonde e
quindi giri appena subscalarati. U ltim o giro angoloso in corrispondenza della base che è debol­
m en te convessa e rapidam ente declive in un om belico largo e profondo.
’•'£ D ell’ornam entazione è rim asta appena qualche piccola traccia ra p p resen ta ta soltanto d a deboli
e fini strie spirali.
3;.'- P er tali caratteri quindi l’ esem plare della S om alia corrisponde perfettam en te alla P . gigantea,
avvicinandosi in modo particolare all’ individuo ra p p resen tato con la f i g . 6 d a P i c t e t e R e n e v i e r .
ga ’
TV Palaeontorraphia Italica, voi. XLV In. »er. voi. XIV), lt4B
1
[97]
F A U N A MALACOLOOICA CRETACEA
DELLA
SOMALIA
E DELL* OOADEN
26
D i s t r i b u z i o n e . — È forma caratteristica specialm ente dell’Albiano inferiore d e lla Francia,
e della Svizzera. E conosciuta però anche uell’ Aptiano della Svizzera e della Tunisia. In Siria ò
stata trovata nell’Albiano superiore.
P r o v e n i e n z a . — Colline a NN E di Onllafo: errnt.ico (II. S. fi02fil.
Cl. G E F H A L O F O D A
Fam . B e l e m n l t i d a e
Gen. H I b o l i t e a
H ibolites
cfr.
de M o n tfo h t
sem icanaliciilatus
(d e B la in v .)
'1942. Hibolites semicanaliculatus T a v a s i . Moli. Cref. Somalia, pag. 38, tav. V, tig. 10-13 (cum syn.J.
^ ^ u m e r o s i frammenti di rostro, pur non perm ettendo
•stato di conservazione, sem brano corrispondere bene agli
^ D i s t r i b u z i o n e . — E specie diffusa nel C retaceo
In Somalia è frequente a B ugda A rabie.
■ ^ . P r o v e n i e n z a . — (Iccur: livello a Xeithea (11. S.
O.Belemniti (U. S. 10311.
U ccur: erratici (IJ. S. 9491.
fÀóàble (U. S. 21911.
una determ inazione sicura a causa del loro
esemplari della Somalia già da me studiati.
inferiore; rara nell’Albiano d ella Tunisia.
411.
ITcc.ur: livello a E xogyra, Neithea
C agiagur: erratici (U. tì. 7601.
B ugda
Fam . N a u t i l i d a e
Gen. C T a u t l l u s
L.
N uutilus elegans Sow. (non d’ Oru.1
1949. Nautilus elegans T a v a s i . Moli. Cret. Som alia, pag. 27 ; cani syii. i.
Questa specie è rappresentata nel m ateriale dell’ A .G .I.P da un esem plare di grandi dimensioni
•■da un frammento di un individuo più piccolo. Come gli esemplari descritti nel precedente lavoro,
anche questi corrispondono bene al .V. elegans per la forma generale dell’ultim o giro, p er il tipodi/coste ben marcate e falciformi e per la posizione del sifone situato leggerm ente sotto al centro.
‘. ^ D i s t r i b u z i o n e . — Cenomaniano dell’ Inghilterra e della Tunisia; Cretaceo di B ugda A cable
(Somalia).
•. P r o v e n i e n z a . — B ugda Acable (U. S. 22101.
Nautilus cfr. iteoconiiensis i>’ Oitu.
1907. Nautilus neocomiensis P e k v i n q u i è k b . Paléont. tunisiennr, pag. 43 (‘cum syn.).
' A questa specie riferisco con incertezza, a causa dello stato di conservazione, un grosso esem­
plare] allo stato di modello, del tu tto privo di ornam entazione. Nel complesso tu tta v ia esso presenta
gran parte dei caratteri principali di questa specie e cioè: forma poco rigonfia, om belico relativa­
mente largo e setti sinuosi; il sifone è leggerm ente spostato al disotto del centro, in una posizione
un poco più alta di quella presentata norm alm ente dal ,V. neocomiensis.
-'r<Palacontographia Italica, voi. XLV In. ser. voi. XV), I9J8.
4
26
QUI IH) T A V A N I
198]
Distribuzione.
Neocominno riolla F rancia e Aptiano della Tunisia. Un esem plare con­
frontato con tale specie è illustrato dallo Z xvierzycki [ 105, pag. 26] p er il Neocom iano di Tendaguru.
P r o v e n i e n z a . — Colline a N N E di C allafo: erratico (U. S. 6026).
Nautilus
cfr.
ueckeriauus
P ic te t
1859. N a u t i l u s N e cke rian u s P i c t k t e Oampich e. Terr. crét. S. C ro ix , pag. 132, tav. XVI.
E sem plare unico, di piccole dimensioni, caratterizzato dalla forma rigonfia, con l’ultim o giro
avente i fianchi e la regione veutrale regolarm ente arrotondati e ap ertu ra boccale più larga che
alta. L ’ ornam entazione è costituita da grosse coste falciform i; l'om belico è m al visibile ma certa-,
m ente piccolissimo; il sifone è situato al disotto del centro, a circa 1/., dell’altezza totale.
Nel complesso l'esem plare in esame corrisponde bene al /V. neckerianus, del quale potrebbe
quindi rappresentare la forma giovanile: l'u n ic a differenza che non perm ette u n riferim ento speci­
fico sicuro consisto nella posizione ancora più bassa del sifone.
P er le dimensioni e per i caratteri generali esterni, l'esem plare della Som alia si avvicina in
modo notevole al N autilus sp., deU’ Albiano medio del M adagascar, rappresentato dal B k s a i h i e [7]
con le figg. 12, 13 della tav. XVI I ; un più preciso confronto non è però possibile mancando nel
testo qualsiasi descrizione.
D i s t r i b u z i o n e . — Aptiano dell’ In g h ilterra e della Svizzera.
P r o v e n i e n z a . — Colline a circa 3 km. a S del km. 28,6 della pista M ererale-U ardere;
versante N della ripa più m eridionale: livello argilloso a E chini (U. K. 5508).
Nautilus sp.
Un grosso esemplare, incom pleto e in parte fortem ente eroso, presenta una form a poco rigonfia
e tracce d ell’ ornam entazione costituita da co9te falciformi. L ’ ombelico non è chiaram ente visibile
m a si ha l’im pressione che sia m olto piccolo. Non è conservato il sifone.
Esso presenta notevoli affinità col A*, neckerianus P i c t e t e non è im probabile che si tratti
veram ente di tale specie, ma non è possibile em ettere un giudizio sicuro a causa del cattivo stato
di conservazione.
P r o v e n i e n z a . — Sperone a S S W di F ita u ra r: calcare con ossido di ferro, a N a u tilu s: li­
vello subito sopra alla lum achella sopra i gessi ^U. S. 697).
Fam . P h y l l o c e r a t i d a e
(ien.
F h y l l o c e r a s Suess
P h ylloceias
cfr.
T ethys
d’
O rb.
1907. l'hyUoce.ras T eth y s P e k v i s o u i è k h . T aléont. tu n isie u n e, pag. 50 (c n m syn.).
Esem plare unico, rappresentato da un fram m ento di ultim o giro di uu individuo di piccole
dimensioni.
L ’ ornam entazione è costituita da deboli ma fitte costicine radiali, leggerm ente sinuose. L a forma
generale del giro è notevohneuto com pressa, con fianchi debolm ente ma regolarm ente convessi,
[99]
FAU N A
MALACOLOGICA CRETACEA
DELLA SOMALIA E D E LI.’ 0 0 AD EN
27
ool massimo di spessori) a circa m età altezza; la regione sifomtlc è arrotondata ma con ten d en za
ad apparire leggerm ente acuminata.
In base a questi caratteri l’esem plare in esame corrisponde perfettam ente ai tipi giovanili de'scritti e figurati dagli A utori: un riferim ento preciso non è però possibile a causa della m ancanza
di qualsiasi traccia di linea lobale e dello stato fram m entario dell’esem plare stesso. Tn ogni m odo
'il suo riferimento al Ph. Tethya piuttosto che all’affine Ph. aerum Opp. var. perlobata S a y n è
basato essenzialmente sul carattere dei fianchi che nel Ph. xeni in risultano nettam ente ap p iattiti,
i,. D i s t r i b u z i o n e . - È specie molto com une e diffusa dal Valanginiauo all’ Aptiano, in E uropa,
Harooco, Algeria, Tunisia, E gitto asiatico, ecc. Esem plari determ inati come Ph. aff. Tethya sono
stati trovati anche n ell’A frica orientale ^Tanganical.
P r o v e n i e n z a . — R ipa sulla d estra dell’ Uebi Scebeli. a SW di E lo Cau; parte alta della
ripa, livello a Brachiopodi (JJ. S. 259).
Fam . L y t o c e r a t i d a e
Gen.
Lechites
1942. IjtcMttx
c fr.
Sanelae - ('naia
cfr.
T av a n i .
Iiochitea
N
Nanetae - Crucis
owak
( P ic t e t e Caup. i
.Utili, Crei. Somalia, |> >g. IVI, luv. [Il, fig. 7
(ri im xi/ti. ..
Un corto fram m ento presenta le stesse caratteristiche di quello già da me descritto nel lav o ra
sopracitato e lo riferisco quindi con incertezza alla stessa specie.
D i s t r i b u z i o n e . — Alhiano medio della Svizzera e Cretaceo di B ugda Acable (Somalia').
P r o v e n i e n z a . — B ugda Acable tll. S. *2191 ».
Gen.
Hamitea
P
ark in so n
H n m i t e s n fr ir n n u a T a v a x i (n oin . m u t.ì
1942. Hamilex grandix T a v a n i . Moti. Crei. Som alia, pag. -2tt, tav. I li, fig. 5.
Un frammento rettilineo di un individuo di gigantesche dimensioni corrisponde perfettam ente
a tale specie p er la sezione del giro leggerm ente ellittica e per la caratteristica ornam entazione
costituita da grosse coste uguali, oblique e provviste di due tubercoli ventrali.
Il nome di grandix da me attribuito precedentem ente alla specie som ala ha dovuto essere m u­
tato in africanux dato chu esisteva gin un Hamitea grandix istituito dal Soweiihy |84, pag. 187].
D i s t r i b u z i o n e . — Cretaceo di Bugda Acable (SomaliaI.
P r o v e n i e n z a . — B ugda Acable t11. S. ‘2*219».
H am ites. sp. — Tav. VII [XVIII], fig. 1.
A questo genero, inteso nel suo significato più ampio, riferisco un fram m ento di un esem plare
caratterizzato dalla sezione ellittica e d all’ornam entazione costituita da grosse coste oblique che si
allargano regolarm ente dalla regione interna a quella esterna. Tali coste sono in generale più
larghe degli spazi intercostali, sono disposte orizzontalm ente e ancora ben salienti nella regione
interna, e infine presentano nella regione esterna due file di piccoli tubercoli disposti lateralm ente
28
GU IDO T A V A N I
1100]
alla linea sifonule, uno per ogui lato: inoltre non tu tte le coste sono tu b erc o late: in genere una
co sta liscia si alterila con una tubercolata.
Lo stato fram m entario d ell’esem plare e la m ancanza della linea lobate non perm ettono una
determ inazione specifica; esso presenta qualche affinità, ina soltanto per quanto rig u ard a la disposi­
zione dei tubercoli, con V Hamitex IAnixocerax) alternatali M antbm,.
P r o v e n i e n z a . — Ripa sulla destra d ell’Uebi Scebeli, a S W di Elo C a u : p a rte bassa, li­
vello a Parahoplitex (U. S. 289).
Fam. P a l a e h o p l i t l d a e — S, Fani. Parahoplltlnae
Nel vasto e complesso gruppo degli H oplitidi in senso lato, il Roman | 76, pag. 317 e seg. ] è
stato indotto a riunire le forme dell’ Infracretaceo in una nuova famiglia, da lui chiam ata Paìaehoplitidae, suddivisa alla sua volta in quattro so tto -fam ig lie: inoltre nella stessa fam iglia sono compresi
num erosi tipi anormuli che. non essendo ancora ben definiti genericam ente, vengono riuniti in
gruppi indicati col nome impreciso di « l ’o r ma» i forma Criocera*, Ancylocerax, ecc.).
(.Ili A utori che avevano trattato degli Hoplitidi erano giunti a una vera polverizzazione delle
varie famiglie in un grande num ero di generi: molti di questi sono stati elim inati dal R o m a n o
conservati soltanto come so tto -g en eri: tu ttav ia anche quelli conservati dal suddetto A utore costi­
tuiscono ancora un gruppo molto numeroso e spesso alcuni generi differiscono tra loro soltanto
p er caratteri di dettaglio o per le caratteristiche presentate dagli stadi giovanili. P e r tali ragioni
il riferim ento generico preciso è spesso possibile soltanto per esem plari ben conservati.
Tra il m ateriale della Somalia num erosi sono gli Ammoniti riferibili con sufficiente sicurezza
alla so tto -fam ig lia Parulioplitinae : disgraziatam ente si tratta quasi soltanto di fram m enti o in ogni
modo di esem plari in cattivo stato di conservazione: soltanto in pochi casi è visibile la linea lo­
bate che però non è mai com pleta e quasi sem pre più o meno fortem ente erosa. In tali condizioni
il riferim ento generico preciso è spesso im possibile: sem bra tuttavia clic si tra tti, alm eno nella
m aggioranza dei casi, del genere Parahopìites; non è però escluso che alcuni esem plari rientrino
invece nel gen. Acanthoplìtex : date le grandi affinità esistenti fra questi due generi, ritengo oppor­
tuno riferire provvisoriam ente al genere Parahoplitex, interpretandolo in un senso molto lato, almeno
tu tti quegli esem plari che u causa del loro pessim o stato di conservazione non perm ettono un
riferim ento specifico nemmeno approssim ativo.
(ìcn. P a r a h o p l l t e s
rim ilio p litc s
aff.
R esin atesi
A nthula
(L
evm
.)
1990. Dexliayesites itexhayexi S c a t i i . A n n a. I m h i t (Ireenxitittl, |mg. 424 (ci/m x y n . ).
D ue esem plari molto fram m entari, caratterizzati dalla sezione dei giri m olto com pressa e dall’ornam entazione costituita da coste principali sinuose, regolarm ente intercalate da coste secondarie
aventi inizio a m età circa dei fianchi, presentano una notevole affinità con l ’ esem plare figurato
dal d’ O rbiqny, per cui essi rientrano quasi certam ente nel gruppo del P. Deshayexi la cui specie
tipo è caratteristica dell’ Aptiano.
P r o v e n i e n z a . — Colline a 3 di (io rrah ei: erratici ^U. 3. 93(5).
[101]
FA U N A
MAI.ACOI.OGICA CRETACEA
D E M .A
SOMALIA
E DE LI.’ OGADEN
29
P a ra h o p lite s W eissi N euii. e U hi.ig — Tav. VTT |XVTTI], fig. 3.
1881. H o p lite s ÌV eisxi N e u m a y u e [im .iu. .bum . I l i l s b i l i l i t n y e n , pag. 51, tav. XLYI,
1907. P a ra h o p lite s
.1927.
—
1999. Deshayesites
fig. 1; tav.X L V II,
fig. 1.
ll'ei.s.si P e k v i n i j i i i k u e . l 'a tr o n l. t u n i s i n i n e , p a g . lini ( r u m s y n .l .
—
Rotai. Aptien in/'. Ilrilonlr, pag. 17 irnm syn.).
—
R o i c h a u / E . A v i in. a p i. G eòrgie, pag. 205 ic m n s y n .).
•Y'"
.-^ E se m p la re unico, rappresentato dalla m età circa di un giro appartenente a un individuo di
Ridimensioni molto grandi. Esso è caratterizzato dalla sezione del giro, assai più alta che larga, a
K.fianohi subparalleli e a regione sifonale arrotondata, e dall’ ornam entazione costituita d a grosse
^coste. principali leggerm ente sinuose, alle quali si intercalano, in num ero variabile, coste secondarie
jgohe differiscono soltanto p er il fatto che hanno origine a m età altezza circa dei fianchi; n e ll'in ­
s iè m e la costulazione è molto fitta.
Il R ooh, esaminando i due gruppi « Parahoplites Deshayesi » e « Parahoplites Weissi », h a messo
j|ìn evidenza i principali caratteri che perm ettono (li distinguere le due specie tipo, insistendo soprat­
t u t to , d’accordo con gli altri Autori, sulla costulazione pili serrata nel / ’. 11’eissi.
-vJJV^-Per la crassezza delle coste, com prese quelle secondarie, resem p lu re della Somalia presenta
^ n o te v o li analogie col Deshayesites yram lis S p a t h dal quale tu tta v ia differisce essenzialm ente per
$1à’Tegione sifouale arrotondata anziché troncata.
P. Weissi vanno riferiti torse due altri fram m enti, appartenenti aneli’essi
a individui di
'grandi dimensioni; il loro cattivo stato di conservazione non perm ette però un riferim ento sicuro.
U . i . D i s t r i b u z i o n e . — Aptiano, specialm ente inferiore, d ell'E u ro p a e Apt i ano superiore della
Tunisia.
P r o v e n i e n z a . — Sperone a SSW di F ita u ra r ( l l .S . 7091.
Gli esem plari a determ inazione
Incerta provengono d a: Sperone a S S W di F ituurur (.11. S. 713") e R ipa sulla destra dell’IJebi
, fleebeli, a SW di Elo Cau d J. S. 24òi.
11
P nrnhoplitos aff. W eissi Neum. e F h i.ig — Tav. YTTI |X 1X ], fig. 1.
7" Esemplare unico, rappresentato da un mezzo giro di un individuo di gigantesche dim ensioni
(alt. mm. 160; largh. nini. 1481.
La 'sezione risulta leggerm ente più alta che larga, a fianchi subparalleli e a regione sifonale
‘largamente arrotondata. L’ ornam entazione è costituita da larghe ma poco elevate coste principali
*bhe hanno origine sulla parete verticale d ell’ om belico; a queste si intercalano in genere due coste
Secondarie che differiscono quasi soltanto p er il fatto che hanno inizio fra la m età circa dei fianchi
•è fl margine ombelicale; tu tte lo costo attrav ersan o regolarm ente la regione sifonale dove presen­
tano una leggera inflessione in avanti
^ J .X e l complesso la costulaziono risulta m olto serrulu e di tipo nettam ente alfine a quella del
,'*P,j Weissi il quale tu ttav ia differisce dall’esem plare in esame per la sezione dei giri m olto più
villa è per il fatto che nelle forme più adulte le coste principali tendono a diventare nettam en te
predominanti rispetto a quelle secondarie fino a rim anere quasi sole.
')$■, Con molta probabilità si tra tta di una specie nuova che esito a istituire a causa dello stato
frammentario dell’ esemplare.
t V - P r o v e n i e n z a . — R ipa sulla destra dell’ U ebi Scebeli, a circa 2 km. a valle di M ustahil:
erratico à mezza costa (U. S. 20 8 ).
30
1102]
GUIDO T A V A N I
P n r n h o p lit e s cfr. l a l i l o b a t u s S in z .
1909. Parahoplitex latilobalux Rin/.ow. Siltlrnxx. Aptien Albien, pag. 8, tav. I, fig. 7, 8.
A lcuni fram m enti di individui di grandi dim ensioni non perm ettono una determ inazione speci­
fica sicura a causa del loro cattivo stato di conservazione.
L ’ ornam entazione è simile a quella del P. Weixsi m a ne differisce tu tta v ia specialm ente per
una m aggior finezza delle coste; è appunto in base a questo carattere che gli esem plari della
Somalia presentano una grande affinità col P. latilobatu* al quale quindi li avvicino sebbene con
incertezza.
D i s t r i b u z i o n e . — A ptiano inferiore dell’ Europa.
P r o v e n i e n z a . — Ripa sulla destra dell’ Uebi Scebeli, n S W di Ehi Cali fU. S. 2451. - Spe­
rone a S S W di F ita u ra r: sciolti nella parte bassa della ripa tU . S. 6HO).
S perone a SSW di
F ita u ra r: erratici (U. S. 710, 712).
P a ra h o p lite s cfr. suinalieus
Mayer-E
ymar
—
Tav. IX [X X |, fig. 4.
1893. Hoplites xomalicux M ayeii-Ey.mak. Nroc - Versi. S o m a l i- L a u d , pRg. 11, tav. 11, tig. 6, ti.
Alcuni esemplari giovanili e fram m enti di giri di piccole dimensioni, rientrano con m olta pro­
babilità nolla specie del M a y e i i - E y m a r , di cui ho potuto osservare direttam ente gli esem plari tipi.
Da questo esame diretto risulta che la figura 5 data dal M a y e i i - E y m a r non corrisponde allatto
agli esemplari reali: in questi infatti la regione ventrale è in generali1 piaua m a nei giri più
adulti tende ad arrotondarsi leggerm ente, e in ogni modo si raccorda sem pre ai fianchi non con
un angolo vivo ma m ediante una regolare curva; i fianchi sono pianeggianti o anche debolm ente
convessi; il massimo spessore dei giri si trova in vicinanza del m argine om belicale, m a la
differenza di spessore rispetto a quello in corrispondenza del m argine v en trale è minima, per
cui la sezione del giro risulta subrettangolare. Nella regione ventrale le coste sono sem pre più
o meno fortem ente depresse, spesso quasi evanescenti ed eccezionalm ente del tu tto in te rro tte :
soltanto in questi due ultim i casi In regione sifonale è delim itata ai due lati da una serie di de­
boli nodulositn.
I miei esem plari offrono nel complesso i caratteri tipici del P. nomalicux, corrispondendo natural­
m ente più che altro ai giri meno adulti degli individui del M a y e r - E y m a r . (gualche esem plare pre­
senta alcune leggere differenze, che consistono essenzialm ente in una m aggiore forza delle coste
nella regione sifonale e in un andam ento meno flessuoso delle coste sui fianchi : tuttavia, poichà
negli stessi esem plari del M a y e r - E y m a r risulta un certo campo di variabilità, ritengo molto pro­
babile il riferim ento a questa specie dei nuovi esem plari somali.
T ra le specie vicine il P. xomalieu* presenta una notevole affinità con la D ufrenoya truncata
S p ath [87, pag. 436] che si distingue essenzialm ente per l’ombelico più stretto e p er le coste
molto larghe degli esem plari adulti.
D i s t r i b u z i o n e . — Neocoiniano ^Barreiniauo o A ptiauo) della Somalia. E sem plari confrontati
con questa specie sono indicati dal P e r v i n q u i è r b ] 6 4 , I, pag. 1 8 6 ] nel B arrem iano della Tunisia.
P r o v e n i e n z a . — R ipa sulla d estra dell’ Uebi - Scebeli, a S W di Elo Cau; p arte bassa, li­
vello a Parahopliten (U. S. 289).
R ipa sulla destra d ell'U eb i Scebeli, a S W di E lo Cau; parte
alta della ripa, livello a Bruchiopodi (U. S. 2591.
FA U N A
MAI.ACOLOUICA CRETACEA
DELLA
SQ UALI A E DELI.’ OC ADEN
B1
P aralio p litcs ru d is nov. sp.
Tav. VTI |XVTTT|, fig. 2, 4: Tav. VTTI |X I X |, fìg. 3; Tav. X |XXT], fig. 4.
Alcuni fram m enti di esem plari di grandi dimensioni.
Conchiglia, a giri poco abbraccianti, a lento accrescim ento e quindi largam ente om belicata; se•zione più alta che larga, di forma subesagonale, a fianchi leggerm ente convessi, col massim o di
larghezza verso il m argine ombelicale a circa un terzo dell’altezza totale; regione sifonale tronca,
talora debolm ente concava.
L ’ornam entazione è costituita da coste m olto grosse, appena leggerm ente sinuose, provviste di
un tubercolo rotondeggiante spostato verso la regione esterna a un terzo circa d ell’altezza del fianco.
Le coste attraversano la regione sifonale abbassandosi lievem ente in modo che essa risu lta spesso
medialmento concava; ai m argini della regione sifonale le coste presentano un forte tubercolo
allungato nel senso dell’avvolgim ento della conchiglia. Le coste sono in genere tu tte u g u ali: sol­
tanto nella parte più adulta di uu esem plare si nota per alcune la tendenza ad avere origine a
una certa distanza dal m argine ombelicale. In linea generale si osserva poi che nell’accrescim ento
i tubercoli e specialm ente quelli laterali tendono a dim inuire.
A questa stessa specie riferisco inoltre due grandi fram m enti di esemplari di gigantesche di­
mensioni, i (piali rappresentano «piasi certam ente i giri più adulti di quelli prim a descritti. Essi
differiscono dai precedenti per l’attenuazione dei tubercoli e. per la presenza di coste secondarie
che diversificano da quelle principali soltanto per il fatto che hanno origine a una ce rta distanza
dal m argine om belicale, talora per d iretta biforcazione di una costu principale.
P er la sezione dei giri e in parte anche p er i caratteri della regione sifonale, la nuova specie
in esame ai avvicina so p rattu tto al l'arahoplite* anyuliai.statu.s n’ Oku. il quale tu ttav ia differisce
nettam ente per la presenza di un tubercolo om belicale unziehè laterale, e per la costante e m ar­
cata differenziazione delle coste in principali e secondarie.
P r o v e n i e n z a . — Ripa sulla destra d ell’ Uebi Scebeli, a circa 2 km. a valle di M ustahil :
erratici (U. S. 243, 2H3, 2<i7l.
Ripa sulla destra dell’ Uebi Scebeli, a circa 3 km. a valle di Mustahil (U. S. 2121.
Ripa sulla d estra dell'Tlebi Scebeli, a SW di Elo C au: erratico (IT. S. 245).
P arn lio p lites ( l’seiiriòtliurm aniiia) iu c e rtu s nov. sp. — Tav. XT |X X IT], fig. 1, 2.
Numerosi esem plari, di piccole e medie dim ensioni, in parte fram m entari e in p arte più o
'meno completi.
Conchiglia largam ente om belicata, a giri poco abbraccianti, più alti che larghi, col massimo
'spessore nella regione porìom helicalc, a regiono sifonale debolm ente arrotondata o ad d irittu ra subtroncata. L 'ornam entazione dei giri più interni è costituita da num erose costicine rettilinee, disposte
.alternativam ente una più grossa e 2 -3 più piccole. Nello stadio adulto tu tte le coste sono uguali,
molto forti e largam ente spazieggiate; esse hanno origine talvolta da un debole ingrossam ento
periombelicale, e il loro andam ento è rettilineo o leggerm ente sinuoso : in ogni modo appaiono
leggermente proverse nella regione sifonale, in corrispondenza della quale si rialzano fortem ente,
in modo particolare ai inargiui dove determ inano ad d irittu ra la formazione di un tubercolo più o
meno accentuato.
Tra le specie conosciute il tipo in esame presenta alcune analogie con Parahoplitex angulicosta tu s d' Orb., d ell’ A uteriviano superiore, e P. Feraudianux n’ Orb., del B arrem iano, sia p er la
32
U 04|
GU IDO T A V A N I
sezione dei giri sia per i caratteri presentati dalle coste nella regione sifonale: ne differisce però
nettam ente p er la m ancanza di coste secondarie originantcsi a m età circa dei fianchi. E appunto
in base all’ analogia con le «lue specie suddette che ho ritenuto probabile il riferim ento degli
esem plari somali al sottogenere Paeudothurmannia.
P r o v e n i e n z a . — P rogressiva km. 14 circa «lai bivio strada E1 F u rru c -p o n te di barche di
M ustahil, sulla strad a M ustahil- D u ld ir-C a g ia g u r-B e le t Uen (U. S. 777, 7841.
R ip a a E di B ur
G odarro; parte bassa delle m arne sottostanti al calcare m arnoso subapicale: livello superiore ad
Am m oniti ^piccoli, lim onitizzati) ^U. S. 501.
P n ru h o p lite s sp.
Num erosi esem plari di grandi dimensioni, costituiti ila fram m enti in pessimo sta to di conserva­
zione, appartengono certam ente al genere Parahoplite*, inteso nel senso più largo. In essi sono
rap p resen tate diverse specie la cui determ inazione, anche approssim ativa, non è p erò possibile.
Mi limito pertanto a segnalarne l ' esistenza, «lata la loro grande abbondanza.
P r o v e n i e n z a . — Sporone a SSW «li F ita u ra r: calcare m arnoso ad Echini e grossi Ammoniti,
nella parto alta della ripa fU. 8. t>7t> e 719: fram m enti di un unico esem plam i.
S perone a SSW
di F ita u ra r: sciolti nella parte bassa della ripa (IJ. S. (>80). Sperone a S S W di F ita u ra r: erratici
(U. S. 7U9, 7121. Colline a circa H km. a S del km. 28,(ì della pista M e re ia ic -U a rd e re ; ripa più
m eridionale, versante S S W : erratico (Ih S. 5525).
R ipa sulla destra d ell’ Uebi Scebeli, a circa
2 km. a valle di M ustahil: erratici t_ll. S. 2t>(>, 2(57).
R ipa sulla destra d e ll'U e b i Scebeli, a
circa 2 km. a valle di M ustahil : parte alta degli strati duri a mezza costa (U. S. 2341.
R ipa
sulla destra d ell’ Uebi Scebeli. a circa 3 km. a valle di M ustahil : strati più resisten ti a mezza
costa (U. S. 2101.
R ipa sulla destra fieli’ Uebi Scebeli. a circa 3 km. a valle di M ustahil: erra­
tico (U. S. 2531.
Ripa a E di Bur G odarro: parte alta «Ielle m arne sottostanti al calcare m ar­
noso so tto -ap icale (U. S. 33).
Ripa a E di B u r G odarro: calcare m arnoso giallastro im m ediata­
m ente sotto al calcare duro apicnle (,U. S. 29, 30).
P n ru h o p lites sp. ju v .
N um erosi esem plari, rappresentati dn fram m enti di individui giovanili, rientrano con m olta
probabilità nel gon. Parahoplite», in senso lato. lu essi sono rappresentate certam ente varie specie,
m a una determ inazione più precisa non è possibile a causa sia dello stadio di sviluppo sia delle
cattive condizioni «li conservazione. R itengo tu tta v ia opportuno segnalarne la presenza a causa
della loro relativ a abbondanza.
P r o v e n i e n z a . — R ipa sulla destra «lell’ Uebi Scebeli, a SW di Elo C au: p a rte bassa della
ripa, livello a Parahopliten ^U. S. 2471. R ipa sulla d estra d ell’ Uebi Scebeli, a S W di E lo C au:
p arte alta della ripa, livello a Brachiopodi (U. S. 259).
Gen.
Acan thoplltes
A cantlioplites
cfr.
SlNZOW
asch iltn en sis
A
nth.
1BC
J 9 . P a ra h o p lite s a sc h U ta e n sis A s t i i t l a . K re U b 'fò n n . K a u k u s u x , pag. 117, tav. X , tìg. 2 - 4 ; t a v . X I , fig. 1.
Alcuni fram m enti di conchiglie di grandi dim ensioni sono caratterizzati da un'ornam entazione
costitu ita da forti m a rade coste principali, leggerm ente sinuose; in generale una costa principale
[1051
FAUNA. MALACOI.OQIOA CRETACEA
DEI.LA
SOMALIA
E DELL* OGADEN
33
si alterna re g o la m e n to con una costa secondaria che si origina a m età circa dei fianchi; talora
invece una costa secondaria si altorna con due contiguo coste principali.
P er i caratteri della costulazione gli esem plari in esame presentano una spiccata affinità spe­
cialmente con l’individuo adulto figurato dall’ A nthli.a, ul quale corrispondono anche p er il tipo
di avvolgimento, am piam ente om belicato; ben diversa invece è la sezione ilei giri, che negli esem­
plari somali appare m olto più stretta.
Anche alcuni esem plari fram m entari, di dimensioni m olto piccole, presentano una g ran d e ana­
logia con tale specie, avvicinandosi in modo particolare agli esemplari del Sinzow [8‘2, pag. 478]
e specialmente alla sua var. rot andata, sia per il tipo di ornam entuzione sia per i ca ratteri della
linea lobale.
D i s t r i b u z i o n e . — A ptiano inferiore del Caucaso.
P r o v e n i e n z a . — Sperone a S SW di F ita u ra r (IT. S. 7141.
R ipa sulla destra d ell’U ebi
Scebeli, a S W di Elo Cau (U. S. 2451. R ipa sulla destra dell’ Uebi Scebeli, a circa 2 km . a valle
di Mustahil (li. S. 2tì7).
I piccoli esem plari provengono d a: R ipa a E di B ur G odarro (M ustahil);
parte bassa delle m arne sottostanti al calcare m arnoso subapicale : livello superiore ad Am m oniti
(piccoli, limonitizzuti) (II. 8. fitti.
Acantlioplites m ustaliileiisis nov. sp. — Tav. V |X V I], fig. 3.
Esem plare unico, di grandi dimensioni, in parte leggerm ente deform ato per compressione.
Conchiglia a giri poco abbraccianti, largam ente om belicata, a sezione dei giri più a lta che
larga, a fianchi poco convessi o u regione sifonale lievem ente arrotondata.
L ’ornam entazione dell’ ultim o giro è costituita da coste principali e secondarie variam ente di­
stribuite; dapprim a si hanno soltanto coste principali, rade, molto grosse, provviste di due tuber­
coli, di cui uno om belicale e uno m ediano: in corrispondenza del tubercolo mediano le coste si
dividono in due coste più sottili che attraversano regolarm ente la regione sifonale. Successivam ente
alle coste principali si alternano una o due coste secondarie non tubercolate, che hanno origine a
metà circa dei tianohi o in prossim ità del m argine om belicale, molto più deboli di quelle princi­
pali eccetto che nella regione sifonale dove risultano quasi uguali. I tubercoli e la dicotom ia delle
coste principali tendono a scom parire con l’accrescim ento della conchiglia.
La linea lobale è conservata soltanto in un punto, e per di più essa è incom pleta ed erosa:
più che altro è visibile la prim a sella laterale che appare molto larga e massiccia.
Tra le formo conosciute la specie somala ricorda più elio altro V A . aschiltaensis A n t h . p er il
carattere della biforcazione delle coste principali in corrispondenza del tubercolo m ediano; nella
specie caucasica tu tta v ia questo carattere si riscontra soltanto nei giri giovanili e inoltre m ancano
i tubercoli ombelicali, p er cui le due forme devono essere tenute nettam ente distinte.
P r o v e n i e n z a . — Ripa sulla destra d ell’ Lobi Scebeli, a circa 3 km. a vallo di M ustahil
(U. S. 212).
Acauthoplites sp. juv.
Alcuni esem plari giovanili, più o meno fram m entari e mal conservati, devono essere riferiti a
questo genere p er le caratteristiche generali di form a e di ornam entazione. Lo stato di conserva­
zione e la com pleta m ancanza di qualsiasi traccia di linea lobale non consentono di stabilire p re­
cisi confronti con le specie conosciute.
PalaeontofrapMa Italica, voi. XLV (n. ser. voi. XV), 1940.
5
34
1106]
GU IDO T A V A N I
P r o v e n i e n z a . — Ripa sulla destra dell’ l'e b i Scebeli, a S W di E l o C a u : parte bassa, livello
a Parahoplites (U. S. 2H!1).
Ripu sulla destra dell’ Uo!>i Scebeli, a SW di Elo C au: parte alta
della ripa, livello a Bracliiopodi (U. S. 2ó!>).
Gen. H y p a c a n t h o p l i t e a
Su ath
H jp n c a n th o p lite s in illelian u s ^d'O rb.1 — Tav. V i l i |X I X |. fig. 5.
1840. A n im on ites
M i l le t ia n n s n'O niiussv. l e i r rrct., pag. 2lì3. tav. 77.
1907. Parahoplites
1909. Hoplites
—
—
Pbiivinuuikhk. Patroni Imi istruite, pag. 191, tav. VII, fig. 31, 35.
SlN/.nw. SUtlrnss. Ap i ini Albien, pag. 40, tav. Il, fig. 30-82.
E sem plare unico, in discreto stato di conservazione, di medie dimensioni, il
quale corrispondo
assai bene all' esem plare tipo rapprcscnlut.o dal i>' OiuuiiN v con .le figure 1 e 2 per la sezione dui
giri e per l’ornam entazione costituita da rade e grosse costo, diritte, provvisto di un leggero tu ­
bercolo a m età circa dei fianchi e in corrispondenza del m argine sifonale, le quali si alternano
regolarm ente con una costa secondaria aneli'essa molto grossa ma avento inizio a m età circa dei
fianchi. La linea lobate è visibile soltanto in p arte : essa è del tipo di quella figurata dal d’ U kbigny
m a presenta m aggiori affinità con quella rappresentata dal P ervinquièuk .
P e r q u a n t o r ig u a r d a la p o s iz io n e s is t e m a t ic a , è d a n o t a r e c h e la s p e c i e d e l
ii ’
O r b iu n y è sta ta
Hypacanthoplites.
D i s t r i b u z i o n e . — Aptiano superiore e Albiano d ell’Europa. In Tunisia è stato trovato al
lim ite fra l ’ A ptiano e l’Albiano.
P r o v e n i e n z a . — Sperone a SSW di F ita u ra r tll. S. 713).
p r e sa dallo S
path
(86,
I, f>4| c o m e t i p o d e l n u o v o g e n e r e
Gen.
A n c y l o c e r a s u’ O rti.
A nc.rloceras cfr. iiintlierouinnuni i>' O rb.
1840. Ancyloceras Matheroniannm i»- O uiiionv
Terr. erri., pag. 497, tav. 122.
Esem plare unico, rappresentato ila un corto fram m ento deform ato per com pressione. Esso è
caratterizzato dalla sezione ovale e da un'ornam entazione costituita da grosso coste tritubercolate
che si alternano con coste deboli e lisce; nella faccia interna invece esse sono co stitu ite da num e­
rose costicine uguali m edialinente arcuate.
T rattandosi di un fram m ento mal conservato, il riferim ento specifico sicuro non è possibile;
tu tta v ia è m olto probabile clic esso rientri veram ente nella specie suddetta o m agari in una delle
sue varietà istitu ite dal R ock [72, pag. 2 3 -2 6 |, tanto più che un certo campo di variabilità è
stato riscontrato dallo stesso Houli.
D i s t r i b u z i o n e . — Aptiano inferiore della Francia.
P r o v e n i e n z a . — Ripa sulla destra dell" Uebi Scebeli, a SW di Elo C au: parte bassa della
ripa, livollo a Parahoplites G f S. 2(.N>).
Gnu.
C r l o c e r a s i>’ O rb.
C rioceras (i) sp.
Alcuni esem plari, fortem ente deform ati per compressione, perm ettono di riconoscere soltanto in
p arte i loro caratteri principali.
[1 0 7 ]
FA U N A
UAI,ACOI,OQICA CRETACEA D E LL A SOMALIA E D E LL ’ OGADEN
35
Form a leggerm ente svolta o alm eno a giri appena contigui. L 'ornam entazione dei prim i giri
non è ben visibile : tu ttav ia sem bra essere costituita da num erose e fitte costicine subeguali. Succes­
sivamente si lia un differenziam ento in coste principali e secondarie: queste ultim e si intercalano
a quelle principali por lo più in num ero di 1-2; sono prive di tubercoli e in generale sono molto
esili ed hanno origine in corrispondenza del m argine om belicale: soltanto nei giri più ad u lti esse
tendono ad avvicinarsi per grossezza a quelle principali e inoltre il loro punto di origine si sposta
verso il lato ventrale fino ad arrivare al centro del fianco. Le coste principali sono molto grosse
e tubercolate: in un primo stadio esiste un tubercolo varicitorm e situato tra il m argine om belicale
e il centro del fianco e un grosso tubercolo allungato trasversalm ente e situato in vicinanza del
margine sifonale; in uno stadio successivo il tubercolo inferiore scom pare; non è possibile decidere
dell’esistenza di tubercoli sifonali.
Tra le forme elio ho potuto consultare non esiste niente di confrontabile con gli esem plari in
esame; si tra tta con m olta probabilità di una specie nuova che nou mi perm etto tu ttav ia di isti­
tuire a causa della com pleta mancanza della linea lobale e del cattivo stato di conservazione che
rendono già incerto il riferim ento al gen. Criocera*.
P r o v e n i e n z a . — Ripa a E di B ur G o d a n o (M ustahil): parte bassa delle m arne sottostanti
al calcare marnoso subapicale: livello inferiore ad Amm oniti (11. S. 48).
Ripa sulla d estra dell’Ùebi Scebeli, a km. 2 circa a valle di M ustahil: parte bussa della ripa (1). S. 238, 256).
Spe­
rone a SSW di F ita u rar; calcare marnoso soprastante a quello a Xautilux, con piccoli Am m oniti
limonitizzati e B rachiopodi (li. S. 684).
Fam . H o p l i t i d a e
Gen.
Sonneratla
B
ayle
Soiineratia (C leoniceras) <’leon n’ O rb .
1908. Sonnerutia Cletm J acoii . .4«im. Crr.t. moyen, pag. 60, tav. IX, tig. tì; tig. 44 nel testo.
1909. Desmocerax S i n z o w . Sildrimxischeii A pi. Alb., pag. 32, tav. II, tig. 1-0.
A questa specie riferisco con sufficiente probabilità due esemplari di piccole dimensioni, i quali,
sebbene fram m entari e più o meno erosi, sem brano corrispondere abbastanza bene ai tipi figurati
dagli Autori, sia per le coste deboli e flessuose in avanti, sia per il profilo dei giri a regione si­
fonale debolm ente arrotondata o ad d irittu ra quasi tagliente. Anche il tipo di linea lobale corrisponde
nel suo andam ento generale e specialm ente per' la spiccata asim m etria del primo lobo laterale.
Un terzo esem plare, pure fram m entario, di grandi dimensioni, presunta la costulazione appena
marcata e la sezione dei giri nettam ente ogivale e a bordo tagliente, come si osserva negli esem­
plari di grandi dim ensioni figurati dagli A utori; tu ttav ia la presenza diun ombelico m olto più
largo del normale, unito alla m ancanza della linea lobate, rende incerto il riferim ento di questo
esemplare alla S. Cleon.
D i s t r i b u z i o n e . — Il genere Sonneratia è caratteristico dell’Albiano ed è prevalentem ente
conosciuto in E u ro p a; è stato però segnalato anche in India e nel M adagascar. L a specie del
d ’ O r b i g n y è stata ritro v ata
nell’Albiano della F rancia, della Svizzera, dell’ In g h ilterra e della
Russia meridionale.
P r o v e n i e n z a . — B u r B ithale: calcare m arnoso a Echini e Molluschi, con intercalazioni di
calcare gessoso marcio a O rbitoline: p arte bassa della ripa (U. S. 787). B u r D ah arro :
calcare
marnoso soprastante il livello a O rbitoline (U. S. 796).
36
[1 0 8 ]
GUIDO T A V A N I
Fam . D i p o l o c e r a t i d a e
Gen.
Brancoceras
S tk in m a n n
B rnncoceras Neucquieri ( d’ O rb .)
1942. !irancocerus S e neqnieri T a v a s i . Moli. Crei. S o m a l i a , pag. 32 (c livi syn.).
Alcuni esemplari fram m entari corrispondono a quelli descritti nel precedente lavoro e sono
stati raccolti nella medesim a località. Anche questi m ancano della debole carena v en trale, m a già
i vari A utori che hanno esam inato tale specie hanno messo in evidenza come la carena esista
sem pre soltanto negli individui giovanili m entre scom pare in quelli adulti.
A nche un altro esem plare, incom pleto, presenta analogho caratteristicho generali, m a lo stato
di conservazione non perm ette un riferim ento sicuro.
D i s t r i b u z i o n e . — Albiauo della F ra u d a e Cretaceo di B ugda A cable (Som alia).
P r o v e n i e n z a . — Bugda Acable i I T . S. •21911. L ’esem plare che confronto con tale specie
proviene d a : B ur D aharro (a N di Bur B ith alel: calcare m arnoso soprastante il livello a Orbitoline (U. S. 796).
B rancoceras sp.
D ue fram m enti di esem plari di grandi dim ensioni presentano u n ’ornam entazione identica a
quella del Brancoceras Seneqnieri ma differiscono nettam ente da questa specie p er la forma dei
giri fortem ente compressi e quindi molto più alti che larghi. È possibile forse che tale carattere
dipenda soltanto dallo stadio assai adulto degli individui in esame; in ogni modo lo Btato incom ­
pleto e la m ancanza della linea lobate non perm ettono una determ inazione specifica.
P r o v e n i e n z a . — B ugda Acable i,U. S. 219H).
Fani. D e s m o c e r a t i d a e
Gen.
D e s m o c e r a s Z ittki.
Desm occrns Kevoili P erv . — Tav. V i l i |X 1X ], fig. 4.
1907. D e sm o c era s R e vo ili P k u v in ij i/ié r k . l 'a h o n t . h n iisie n iie, pag. 131, tav. V, iìg. 13 -1 5 e C.
E sem plare unico, limonitizzato, di piccole dim ensioni e fram m entario. P e r la form a appiattita,
a giri fortem ente abbraccianti e quindi a om belico m olto piccolo, p er l'ornam entazione costituita
da debolissim e coste falciformi, l’esem plare in esame corrisponde assai bene specialm ente a ll'in d i­
viduo più piccolo figurato dal P er v isijiik r e . Anche la linea lobale è identica a quella del Desmo­
ceras Revoili: presenta infatti il lobo esterno alto circa la m età del prim o lobo laterale che è
nettam ente asim m etrico; tale asim m etria si m anifesta anche negli altri lobi m a in m isura sem pre
più piccola; la sella esterna è larga, bifida, subsim m etrica e più bassa della prim a sella laterale
che è p u re bifida ma nettam ente asim m etrica: le a ltre selle presentano dim ensioni m olto più pic­
cole e vanno regolarm ente decrescendo.
Come già ha messo in evidenza il P ervinquière , al quale rim ando per m aggiori dettagli, il
Desmoceras Revoili presenta particolari affiuità specialm ente con 1). strettostom a U hlig e D. Bea-
[1 0 9 ]
danti
B
FAUNA
rongn.
MALACOLOGICA CRETACEA
dai q u a li tu tta v ia differisco p e r
37
DELLA SOMALIA E D E L L 1 OGA D E N
vari
caratteri
rig u a rd a n ti
sia
lafo r m a
g e n e ra le
de lla c o n c h i g l i a s i a l a l i n e a l o b a t e .
D i s t r i b u z i o n e . — Albiano inferiore della Tunisia.
P r o v e n i e n z a . — C agiagur (U. S. 738).
F am . A c a n t h o c e r a t i d a e
Gen.
— S. Fam . Douvilleiceratlnae
Douvilleiceras
DE G
rossouvre
D ouvilleiceras m ainiiiillatuni ( S c h l .)
1942. Douvilleiceras ma unni Untimi T a va n i . Mail. Crei. Somalia, pag. 33 (ru m syn.).
Questa specie, orm ai ben conosciuta è rap p resen tata da alcuni esemplari i quali corrispondono
perfettamente a quelli descritti nel mio precedente lavoro.
Distribuzione.
— È specie caratteristica d ell'A lb ian o e diffusa in Europa, Costa d ’ Oro,
Madagascar, Somalia e India.
P r o v e n i e n z a . — Bugda Acable ( U .S . 2197, 3033).
D ouvilleicerns m onile (Sow.)
1942. Douvilleiceras monile T a va n i . Moli. Crei. Somalia, pag. 33, tav. IH , fig. 10 (cu m syn.).
Anche tale specie, strettam ento affine al D. mam m iU atum , è rappresentata da alcuni esem plari
in tutto corrispondenti a quelli descritti nel mio precedente lavoro al quale rim ando per m aggiori
dettagli.
D i s t r i b u z i o n e . — Albiano dell’ Inghilterra, della Francia, del M adagascar e della Somalia.
P r o v e n i e n z a . — B ugda Acable (U. S. 2199, 2201, 2202).
D ouvilleiceras benonae
B
esair ik
1942. Douvilleiceras benonae T a v a n i . Moli. Crei. Somalia, pag. 34, tav. I l i , fig. 11; tav. V, fig. 1, 2 (cum syn.).
Esemplare unico il quale p er la caratteristica ornam entazione corrisponde p erfettam ente sia
alla specie tipo sia agli esem plari descritti nel mio precedente lavoro.
Come già è stato messo in evidenza, tale specie è affine al I). inaequinodum ( Q u e n s t e d t ) il
quale però si riconosce facilm ente per la form a assai più alta e più larga dell’ ultim o giro e p er
le coste intercalate, presenti in num ero m inore e prive di tubercoli.
D i s t r i b u z i o n e . — Albiano medio (parte inferiore) del M adagascar e Cretaceo di B ugda
Acable (Somalia).
P r o v e n i e n z a . — B ugda Acable (U. S. 2199).
D ouvilleiceras v aria b ile nov. sp. — Tav. X [XXT], fig. 1, 2.
Due esemplari di grandi dimensioni, appartenenti al gruppo del Douvilleiceras inaequinodum.
Ultimo giro più largo che alto, a sezione reniform e; ombelico largo e lim itato d a u n ’a lta pa­
rete verticale. L ’ornam entazione presenta caratteri diversi nei vari stadi di accrescim ento; nel
penultimo giro essa è costituita da rade e grosse coste iutercalate da una o due costicine appena
38
G U ID O T A V A N I
|1 W ]
accennate: queste ultim e sono lisce m entre le coste principali presentano un piccolo tubercolo in
corrispondonza del m argino ombelicale o un grosso tubercolo presso la parete verticale del giro
successivo. Tali caratteri aum entano di forza col progredire d ell’ accrescimento d e lla conchiglia:
nella prim a m età d ell’ ultim o giro 1’ ornam entazione appare costituita da rade e grosse coste tuber­
colate fra le quali sono intercalate ‘2 -4 coste più deboli, non tubercolate: le coste principali pre­
sentano ancora un tubercolo periom belicale, un tubercolo più grosso m ediano: in o ltre ai lati della
linea sifonale dovevano esserci uno o più tubercoli m olto grossi che negli esem plari in esame ri­
sultano però com pletam ente asportati per ro ttu ra. Successivam ente, progredendo lungo l’ ultim a
m età del giro, i tubercoli scompaiono del tu tto e tra essi gli ultim i a sparire sono q u elli periom ­
belicali; inoltre le coste intercalari aum entano sem pre più di forza fino a diventare uguali a quelle
principali, alm eno nella regione sifonale e in una parte dei fianchi: soltanto nel prim o tratto,
presso il m argine ombelicale, le coste principali sono ancora piti m arcate ili quelle intercalate.
L a linea lobale, p er quanto mal visibile, è del tipo del genere Douvilleiceras.
T ra le specie conosciute le maggiori affinità sono col I). inaequinoduni e col lì. benonae dai quali
tu tta v ia la specie som ala differisco per la form a dell’ultim o giro e per la caratteristica ornam entazione.
P r o v e n i e n z a . — B ugda Acable ^IJ. S. 2*2UO, ‘2213V
D ouvilleiceras ch e lo n iceru tifo iiiie nov. sp. — Tav. V i l i |X 1 X |, fig. 15.
Esem plare unico, fortem ente incom pleto, costituito da una conchiglia di grandi dim ensioni, a
sezione dei giri reniform e e più larga che alta, con regione sifonale am pia e arro to n d ata e fianchi
poco convessi.
L ’ ornam entazione è costituita da num erose coste t una trentina in un mezzo girol, leggerm ente
proverse nella regione sifonale dove risultano regolarm ente continue o al massimo ap p en a debol­
m ente depresse lungo la linea mediana. Tali costo sono dapprim a tu tte uguali, hanno origine in
corrispondenza del m argine om belicale e sono provviste di sei tubercoli molto piccoli, dei quali
uno ombelicale, uno mediano e quattro disposti a regolare distanza fra il tubercolo m ediano e la
regione sifonale; i tubercoli om belicale e m ediano sono appuntiti, spiniform i, m entre gli altri Hono
nodulosi e si presentano più che altro come sem plici rigonfiam enti delle coste.
Successivam ente tu tti i tubercoli, eccettuato quello om belicale, diminuiscono rapidam ente e
scompaiono del tu tto ; il tubercolo om belicale invece non solo è conservato ma anzi aum enta pro­
gressivam ente di potenza e da esso hanno origine qualche volta due coste anziché u n a sola. Nello
stesso tem po si nota la tendenza a un differenziam ento in coste principali e secondarie; questo
ultim e differiscono dalle prim e soltanto per il fatto che esse hanno origine a una ce rta distanza
dal m argine om belicale.
Si viene così ad avere un' ornam entaziouu che presenta notevoli analogie con quella degli
ultim i giri di alcuni Cheìoniceras : si tra tta però soltanto di uu fenomeno di convergenza, perchè
la presenza di coste provviste, in stadi più giovanili, di num erosi tubercoli, allontana nettam ente la
specie in esame dal gen. Cheìoniceras, perm ettendo iuvece il suo riferim ento al gen. Douvilleiceras,
del quale costituisce certam ente una forma aberrante.
L a linea lobale è mal visibile: più che altro si osserva la sella esterna, am pia e m olto profonda,
il prim o lobo laterale, molto stretto, e una p a rte della prim a sella laterale: tu tti questi elem enti
sono m olto frastagliati.
D alla m edesim a località di B ugda A cable provengono alcuni altri esem plari, tu tti di grandi
dim ensioni e più o meno incom pleti e fortem ente erosi, i quali rientrano con m olta probabilità.
[1111
KAKNA
MAI.ACO I.OaiCA
CRETACEA
DEI.I.A SOMAI.IA E
D E M . ’ 0 0 A D EN
39
in quésta stessa specie; tuttavia il loro stato di conservazione non perm ette un riferim ento sicuro,
dato che non è visibile lo stadio a coste pluritubercolate. In questi esem plari si riscontra u n pro­
gressivo aum ento n ell’ altezza dei giri, pur restando sem pre m inore della larghezza.
Provenienza.
B ugda Acable ( U . S . 2191, 220(1, 22<i3, 2219, 3032, 3033, 6023, 6024).
i
DouTÌUeiceras sp.
Alcuni fram m enti sebbene mal conservati presentano la caratteristica ornam entazione di questo
genere e si avvicinano in modo particolare al D. monile. Il riferim ento specifico non è tu tta v ia
possibile.
P r o v e n i e n z a . — U ccur: erratici (U. S. 1236).
G en.
Chelonlceras
H yatt
Ohelonlceifts suhnodoso-costatim i
(S
in z o w
)
1906. Doiivilli'iceras suhno<lu*o-costatavi S in zo w . Do ut-ili.-Arieti, pag. 175, tav. 11, lig. 1 -8 ; fig. IV, V nel testo.
1915.
—
N ikciiitcii . Don vili. Aptien Cauca.se, pug. 10, tav. VI, fig. 4-7.
1999.
—
—
Iloi'i iiAKZÉ. Aiiim. a p i. (teurgie, pug. 195.
A questa specie riferisco due esem plari giovanili e alcuni fram m enti di esem plari adulti.
I primi sono caratterizzati dalla forma depressa d ell'u ltim o giro e dall'ornam entazione d ie ri­
sulta diversa a seconda dello stadio di sviluppo; nell’ ultim a parte essa è costituita infatti da grosse
coste provviste di uu tubercolo laterale spinuloso e di un tubercolo mediano allungato, fra le quali
sono intercalate una o più coste più deboli; procedendo verso i giri più interni le coste intercalari
si affievoliscono gradatam ente fino ad aversi u n ’ornam entazione costituita soltanto da grosse coste
separate da larghi spazi lisci. P er tali caratteri l'esem plare in esame corrisponde bene agli indi­
vidui giovanili o ai giri interni figurati dagli A utori sopracitati.
Gli esemplari adulti, sebbene fram m entari, rientrano aneli’ essi in tale specie p er il tipo di
ornamentazione co stituita quasi esclusivam ente da grosse coste subeguali provviste di tozzi tuber­
coli laterali e mediani.
Distribuzione.
A ptiano della Russia, d e ll'In g h ilte rra e del Marocco.
P r o v e n i e n z a . — Oollino a S di G orrahei: erratici (11. S. 5168'). Colline a circa 3 km . a 9
del km. 28,6 della pista M orendo-U ardere; versante N della ripa più m eridionale : livello argilloso
a Echini (U. S. 5508).
P iù occidentale delle collinctte isolate a S della progressiva km. 28 da
Mererale sulla pista por U a rd ere; base della collina (U. S. 5414).
Progressiva km. 8 circa dal
bivio strada El h’um ic.- ponte di barche di M ustahil, sulla strada M u stah il-D u ld ir-C ag iag u rBelet Uen (IT. 8. 77(1).
Cheloniceras sp.
Due esemplari, per quanto fram m entari e mal conservati, rientrano sicuram ente in questo genere.
II primo, costituito dalla m età di un giro interno, di piccole dimensioni, presenta la sezione
del giro subquadrata, con una inarcata depressione sifonale; l’ ornam entazione è form ata da coste
« da tubercoli: su ciascuu fianco esistono tre tubercoli, di cui uno ombelicale piccolo, uno m ediano
40
[112]
GU IDO T A V A N I
sviluppatissim o, e il terzo, pure piccolo, ai lati della depressione sifonale. P e r qu an to riguarda la
costulazione, esistono coste principali tubercolate e coste intercalari che in gen erale si alternano
regolarm ente una e una; le coste intercalari si originano a m età circa del fianco e all’inizio sono
esilissime; le coste principali si originano dal tubercolo om belicale e, in corrispondenza del tuber­
colo mediano, si sdoppiano form ando due coste di grandezza diversa. P e r tali c a ra tte ri questo
esem plare presenta una grande analogia col C. subnodoso-costatimi ^S i n z o w ) var. robusta S i n z o w
[81, pag. 181] dell’ Aptiano della Russia; un riferim ento sicuro non è però possibile sia per la
cattiva conservazione d ell’esem plare sia per la m ancanza di irregolarità nell’ ornam entazione citata,
invece dal S i n z o w .
Il secondo esem plare è rappresentato da un fram m ento di un individuo di g randi dimensioni,
a sezione del giro nettam ente reniform e. L 'ornam entazione è 'c o s titu ita da (roste principali e da
coste intercalari; le costo principali prendono origino da un tubercolo om belicale grosso e in l'orma
di varice: dopo un brevissimo tratto si ha uu tubercolo mediano largo o aneli’esso in form a di
varice, ma m olto p iù.grosso: in corrispondenza di questo tubercolo le coste si sdoppiano dando
origine a due costo delle quali quella anteriore m olto più piccola di quella posteriore che appare
straordinariam ente sviluppata: i tubercoli sifonali sono appena accennati, in l'orma di debole rigonfia­
m ento, o tendono a scom parire del tutto. L e coste secondarie si originano a m età circa dei fianchi
e sono circa della stessa grandezza del ramo anteriore di quelle principali: tra due coste principali
può esservi intercalata una di queste coste secondarie oppure queste possono m ancare del tutto.
Nel complesso e specialm ente per il carattere d ell'irre g o larità dell’ornam entazione, anche questo
esem plare presenta grandi analogie col Cheloniceras subnodoso-contatimi ( S i n z o w ) var. robusta S i n z o w
[81, pag. 1 8 1 1 del quale rappresenterebbe uno stadio più adulto: un riferim ento preciso non è
tu tta v ia possibile a causa specialm ente dello stato fram m entario dell’ individuo in esame che non
p erm ette uu d iretto confronto con stadi analoghi degli esem plari del S i n z o w .
P r o v e n i e n z a . — R ipa sulla destra dell’Uebi Scebeli, a SW di Elo C au; parte bassa, li­
vello a Parahoplites (U. S. 2891. Colline a circa 3 km. a S della pista M ererale-U ard ere; ripa
più m eridionale: calcari sottostanti alle argille (U. S. 54281.
C helonicerns Ducis A p ru tii
S tf.fa n in i
1931. Cheloniceras Ducis A pru tii S t e f a n i n i . F oss. U a bi- t'ehi Scebeli, pag. 84H, tav. I l i, lig. 1; tav. IV, flg. I, 2.
Due esem plari di dim ensioni m olto grandi, superiori a quelle della specie tipo, rientrano con
sicurezza nel C. Ducis A p ru tii al quale corrispondono perfettam ente p er il tipo di avvolgim ento,
per la form a generale e p er i caratteri dell’ornam entazione sia dei giri giovanili sia di quelli
adulti.
G ià lo S t e f a n i n i ha dato u n 'esau rien te descrizione di tale specie e ne ha messo in evidenza
i principali caratteri che perm ettono di distinguerla dalle forme affini; al lavoro sopracitato rim ando
quindi por m aggiori dettagli, dato che gli esem plari in esame non portano alcun nuovo contributo
alla sua conoscenza.
D i s t r i b u z i o n e . — A ptiano del M. B ararato (Somalia).
P r o v e n i e n z a . — P rogressiva km. 8 circa dal bivio strada E1 F u rru c -p o n te di Mustahil,
sulla strad a M ustahil - D uldir - C agiagur - B elet Uen (U. 8. 775).
Sperone a S S W di F ita u rar
(U. S. 710).
[1 1 3 ]
FA U N A
MAI.ACOI.OOICA CRETACEA
PELI.A
Cludonieeriis
SOMALIA E I1EI.I.’ OOADEN
41
s p . i m i.
1881. Cheìoniceras sp. imi. S t e f a n i n i . F oss. C u b i- l'ebi Serbe!i, png. Min. lnv. l \ r, lig. M.
Due fram menti ili individui di piccole dim ensioni corrispondono perfottum ente agli esem plari
dello S t e f a n i n i . Come questi infatti essi presentano un’ornam entazione costituita da coste princi­
pali proverse, prive di tubercoli ombelicali, provviste invece di due tubercoli laterali ravvicinati,
di cui il più sviluppato si trova di banco alla linea sifonale: tali coste principali si alternano rego­
larmente con una usile costolinA secondaria, filiforme e liscia.
Con m olta probabilità si tra tta di una specie nuova; tu ttav ia lo stato di conservazione dei
frammenti in esame non perm ette una determ inazione precisa, p er cui analogam ente a quanto è
stato fatto dallo S t e f a n i n i , mi limito soltanto alla determ inazione generica.
D i s t r i b u z i o n e . — A ptiano del M. B ararato (Snmtriial.
' P r o v e n i e n z a . — Ripa sulla destra dell’Uebi Scebeli, a SW di Elo Cau; parte bassa della
ripa: livello a Panthoplile-s (U. S. 2!Klt.
Ripa sulla destra d ell'U ebi Scebeli, a S W di E lo Cau:
parte alta della ripa, livello a Brachiopodi (U. S. 2òRi.
C heìoniceras cfr. Naiitocliii
Tavani
1942. Cheìoniceras Santuchii T a v a n i . Moti. Crei. .Stimolili, png. 85, tav. IV, lig. M; tuv. V, lig. 7; fig. 1 n e l testo.
Due fram m enti di individui di grandi dim ensioni rientrano con m olta prpbabilità nella specie
da me precedentem ente istituita, per la sezione del giro e per il tipo di ornam entazione. Q uesta è
costituita infatti da costo principali e secondarie che nulla regione sifonale sono ugualm ente svi­
luppate, larghe e separate da stretti spazi intercostali, m entre sui fianchi e in particolare nella
regione periom belicale lo coste secondarie sono più deboli di quelle principali; queste ultim e presen­
tano poi un solo tubercolo, quello ombelicale, di aspetto variciform e e con tendenza a indebolirsi.
Soltanto la m ancanza di una linea lobale chiaram ente visibile e lo stato fram m entario degli
esemplari im pediscono il riferim ento specifico sicuro.
D i s t r i b u z i o n e . — C retaceo di B ugda Acable (Somalia').
P r o v e n i e n z a . — P rogressiva km. 8 circa dui bivio strada E1 E urruc - ponte di barche di
Mustahil, sulla strad a M ustahil - D uldir- ( ’ag iag u r- Bidet Uuii iU. S. 774 i. Colline a S di G orrahei :
erratico (U. S. bltiHb
( ’liclonleorus
cfr.
clniisayeiise
(J
acobI
1905. Douvilleiceras claitsayeiixe J a c o u . G isem eitl C l a n s a y r s , pag. 418, tav. X III, fig. 4.
1906.
.Iacoii et Tdiii.ek. ( l a ti l l F.iiyilberyer, pag. 14, tav. I, fig. 7, 8.
Due esemplari di medie dim ensioni, deform ati per compressione, sono caratterizzati d a ll’ orna­
mentazione costituita soltanto da grosse coste principali, poco num erose e quindi largam ente spa­
zieggiate, m unite di due soli tubercoli dei quali uno quasi al centro dei fianchi e l’ altro presso
la linea sifonale; le costo sono dapprim a sem plici e poi n ell'u ltim a parte del giro si biforcano e
in nn caso ad d irittura si triforcano in corrispondenza del tubercolo laterale.
P er tali caratteri essi corrispondono quindi agli esem plari di C. clansayense figurati dagli A utori,
al quale tu ttav ia esito a riferirli con sicurezza a causa della forte com pressione che non perm ette
fra l’altro di riconoscere la forma dei giri.
Palaeontographia Italica, voi. XLV (n. ter. voi. XV), 1948.
6
42
CIUIIK» T A VA N I
[1 1 4 ]
D i s t r i b u z i o n e . — Aptiano superiore «Iella Francia e della Svizzera.
P r o v e n i e n z a . — Ripa sulla destra dell’ l ’ebi Scebeli. a SW di E I o < ’r u : erratico (IT. S. 245). R ipa sulla destra d ell’ Uebi Scel>eli, h SW di Elo Cau: parte bassa della ripa: livello a Parahoplites (U. S. 290).
Fheloniceras cfr. (ìoltschei (K ii .ian )
1910. D o u v illr ir e r a s M a r tin i var. G n ttsrh ei K uenkki.. A/it/'oux. D elegati - H ai. pag. 144, tav. X V II, tip. 4, 5, 8, 9.
1921. C hetoniccras t/oltsclnti S p a t ii. C ret. <V/i/i. Z a l n l a m l . pag. 812. tav. X X V I , lig. 1.
Esem plare unico, di dimensioni relativam ente grandi, incom pleto, eroso e con la regione ombe­
licale m ascherata dalla roccia.
L a sezione d ell'u ltim o giro corrisponde perfettam ente a quella del C. <ìottschei. Ti’ ornam enta­
zione è costituita da coste largam ente spazieggiate, di ugunle grandezza nella regione sifonale; tali
coste si alternano regolarm ente, una principale che ha origine dal m argine ombelicale e una secon­
daria che nasce invece n una distanza più o meno grande dal m argine suddetto: lo coste principali
portano due tubercoli, dei quali uno mediano, grande, e uno periom belicale, piccolo. In generale
le coste sono semplici: soltanto raram ente esse si biforcano a partire dal tubercolo m ediano.
Tali caratteri corrispondono quindi a quelli degli esem plari del K h e n k e l: tu tta v ia il riferim ento
specifico sicuro non è possibile, oltre che p e r lo stato di conservazione, per il fatto che l’esem­
plare figurato dallo S p ath e costituito da un individuo adulto poco più grande di quello somalo,
presenta le coste molto più grosse e quindi molto più ravvicinato di quelle dell’ esem plare in esame.
D i s t r i b u z i o n e . — Aptiano d ell'A frica sud - orientali1, dello Zululand, dell’ In g h ilterra, ecc.
P r o v e n i e n z a . — P ipa sulla destra d ell’ l Tebi Scebeli. a SW di Elo ( ’au (,U. S. 245).
C heloniceras atf. F orim eli i.n’ Oiw.) — Tav. X I [XX11|, fig. ti.
Conchiglia di grandi dimensioni ' min. 147 di diam etro', largam ente om belicata, a sezione dei
giri subquadrata e quindi a fianchi e a regione sifonale pianeggianti.
I primi giri sono mal visibili, tu ttav ia si nota la presenza di grosse coste provviste di un tu­
bercolo om belicale e di un tubercolo Intendo molto m arcali. Nell ' ul t i mo giro l’ornam entazione è
costituita da coste principali
secondarie disposili alterna)ivnm culc una principale e una o due
secondarie. Le costo principali sono ben m arcate, hanno origine nella parete verticale d ell'om be­
lico e presentano un tubercolo ombelicale e uuo laterale di sviluppo quasi uguale; inoltre, di fianco
alla linea sifonale che appare leggerm ente depressa, esiste un terzo tubercolo clic nello sviluppo
del giro presenta una graduale tendenza a scom parire : analoga tendenza presentano anche i tuber­
coli ombelicale o laterale nell’ ultimo tratto della conchiglia. Le coste secondarie hanno origine in
generale a una certa distanza dal m argine ombelicale e soltanto in rari casi partono d all’ombelico;
nel primo tratto souo però sem pre filiformi e soltanto nella regione sifonale presentano uuo svi­
luppo molto accentuato pur non raggiungendo quasi mai la grandezza delle coste principali; inoltre
tali coste secondarie sono sem pre prive di tubercoli.
P e r la sezione dei giri e in parte anche per la m arcata differenza fra coste principali e secon­
darie, l’esem plare della Somalia si avvicina al Cheloniceras M artinii (.n’ OiiH.). T uttavia la presenza
di un tubercolo om belicale di sviluppo quasi uguale a quello laterale è una caratteristica invece
dello « stadio Corniteli » : inoltre in alcuni esem plari di grandi dimensioni studiati dal D o u v i l l k
132, pag. 2 3 1 1, l’altezza dei giri risu lta uguale alla larghezza come nell’ individuo iu osamo e cosi
[1 1 5 ]
FAUNA
MALACOLOGICA CRETACEA D E I X A
SOMALIA
E DE LI,1 OQADEN
43
pure si nota in essi la tendenza alla scom parsa di tutti i tubercoli. In conclusione quindi l’in d i­
viduo della Somalia rappresenta forse uno stadio adulto del ('Ueloniveras Corniteli, analogo cioè
agli esemplari d ell’ Aptiano della Porsia. T uttavia esito a stabilire il riferim ento preciso, specialmente per il fatto che nell’esem plare somalo non si riscontra mai una biforcazione delle coste in
corrispondenza dei tubercoli laterali.
P r o v e n i e n z a . — R ipa sulla destra dell’ TJebi Scebeli, a circa 2 km. a valle di M ustahil :
erratico al piede della ripa (U. S. 232).
C heloniceras M igliorinii nov. sp. — Tav. V |X Y I|, fig. 1: Tav. IX [XX], fig. 1, 3.
Conchiglia di dimensioni m olto grandi, con ombelico profondo ma relativam ente stretto, a giri
rapidamente crescenti; regione sifonale arrotondata e fianchi poco convessi, delim itati nella regione
ombelicale da una parete verticale.
L 'ornam entazione è costituita da forti coste principali e secondarie, proverse, ugualm ente svi­
luppate nella regione sifonale e sulla m età esterna dei fianchi, separate da intervalli dapprim a un
poco più larghi delle coste e poi gradatam ente dim inuenti fino a diventare più stretti delle coste.
I primi giri della conchiglia non sono visibili. Da un diam etro di l>(» min. fino a un diam etro
di 96 mm. le costo principali presentano due tubercoli dei «piali uno pcriom bclicale e l’altro la te ­
rale; da quest’ ultim o le coste principali si rainilh-uno suddividendosi in due o tre; inoltre fra due
tubercoli contigui ti intercalata in generale una costa secondaria « lu- svanisce o di vent a filiforme
nella regione periom belicale. Al diam etro di tiO mm. i due. tubercoli si trovano ad d irittu ra a con­
tatto fra loro, o di essi «{uello poriom belieale è appena accennato m entre quello laterale è fo rte­
mente sviluppato e in forma di grosso nodulo rotondeggiante: «piindi gradatam ente, fino al diam etro
di 95 mm., il tubercolo laterale si sposta esternam ente, m entre nello stesso tempo il tubercolo
periombelicale aum enta di grandezza ed assume una forma a nodulo analoga a quella del tubercolo
laterale, pur restando sem pre più piccolo di «piesto; i din- tubercoli risultano allora riuniti da
un’unica costa molto grossa.
Successivamente, a «liametri superiori a 95 mm., i due tubercoli tendono ad allungarsi e ad
assumere l’aspetto di varici, contem poraneam ente il tratto dicosta che li riunisce aum enta di gros­
sezza, fino a che si ha la com pleta fusione, con la formazione di un 'u n ica lunga e grossa varice la
quale, a diam etri ancora più grandi, tende gradatam ente a svanire. Tale specie presenta notevoli
affinità con Chelonicerax fo rim eli in ’ O rb. i, (■’. Hanibrocii iF o rb e s) e C. crossimi S path, dai quali
tuttavia si distingue nettam ente sia per la forma generale e i particolari dell’ornam entazione sia
per le caratteristiche «Iella linea lobale che, come risulta dalle figure annesse, appare ben diversa.
P r o v e n i e n z a . — Progressiva km. 8 circa dal bivio strada E1 F u rru c - ponte di barche di
Mustahil, sulla strad a Mustahil - Duldir - C agiagur - B elet Hen 1 1T. S. 7ti7).
R ipa sulla destra dell’Uebi Scebeli, a SW «li Klo O au: erratici (U. S. 245).
Cheloniceras Scehelll nov. sp. — Tav. V ili |X 1 X |, fig. 2 ; Tav. XT [XXT1], fig. 4 .
Esemplare unico, di dim ensioni piuttosto grandi, in buono stato di conservazione e che ha po­
tuto essere sm em brato in modo da perm ettere di osservare il graduale variare dell’ornam entazione
durante l’accrescimento dei giri.
Oonchiglia largam ente om belicata, a regione sifonale depressa e fianchi poco convessi, a sezione
dei giri assai più larga che alta.
44
GU IDO T A V A N I
(1 1 6 ]
I primissimi giri «ioti sono visibili. Fino a un diam etro di 50 inni, l'ornam entazione è costituita
da grosse coste principali e secondarie, tubercolate e largam ente spazieggiate. Le coste principali
hanno origine in corrispondenza dell'om belico e presentano due tubercoli, uno m ediano e uno si­
fonale, m olto grossi, in forma di nodulo rotondeggiante ed entram bi quasi ugualm ente sviluppati;
fra i due tubercoli sifouali e Ira questi e il tubercolo mediano le coste sono depresse. Le coste
secondarie differiscono da quelle principali soltanto per il fatto che hanno origine a m età circa
dei fianchi e possiedono il solo tubercolo sifonale. L ’alternanza fra coste principali e secondarie
è irregolare: in generale una costa secondaria si altern a con una principale, ma ta lo ra invece essa
si alterna con due principali.
Successivam ente, fino a uu diam etro di 75 inni., si nota un graduale indebolirsi dei tubercoli
sifouali. (Quindi l’ indebolim ento dei tubercoli sifouali continua, m entre anche il tubercolo mediano
presenta uno sviluppo gradualm ente m inore: nello stesso tem po però si ha un accenno alla form a­
zione sulle coste principali di un debole tubercolo 'ombelicale che però sem bra scom parire quasi
subito dopo la sua apparizione. Infine nell’ ultim o tra tto della conchiglia che n ell'ese m p la re in
esam e raggiungo un diam etro massimo ili 112 mm., tutti i tubercoli sono prc.ssocchò scomparsi o
l ' ornnm entazione è costituita allora da coste principali e secondarie, più num erose che nei tratti
precedenti perchè alle coste principali si intercalano ora due o tre coste secondarie che differiscono
dalle prim e, p ur avendo origine anch'esse nella regione om belicale o alm eno in prossim ità di
questa, per le dim ensioni minori, in modo particolare al loro inizio dove appaiono spesso quasi
filiformi.
La linea lobale, abbastanza ben visibile nei giri giovanili, presenta una sella esterna molto
grande e due selle laterali bifide e di cui la prim a è più s tre tta e più bassa della seconda.
II tipo di linea lobale si avvicina in modo notevole a quella del Cheìoniceras M artinii n' Oiib.
e del C. cìansayense Jac ò b ; a quest’ ultim a specie l’esem plare somalo si avvicina anche p er alcuni
caratteri d ell’oruam entazioue dei primi g iri: tu tta v ia una biforcazione delle coste in corrispondenza
«lei tubercoli mediuni non si riscontra mai n ell'esem plare in esame il quale por il complesso dei
suoi caratteri può rappresentare quindi il tipo «li una specie nuova.
P r o v e n i e n z a . — R ipa sulla destra d ell’Uebi Scebeli, a circa 3 km. a valle di M ustahil:
erratico (U. S. 253).
(Jlicloniceras crocoiti In in nov. sp. — Tav. IX (X X |, fig. 5.
T re esem plari di dim ensioni molto piccole, sebbene più o m eno mal conservati, presentano
tu tta v ia caratteri tali da perm ettere l’istituzione di una nuova specie.
L a sezione dei giri è nettam ente reniform e. L 'oruam entazioue è costituita, quasi esclusivam ente
da coste principali, mai biforcute, che si staccano dalla regione om belicale : rarissim e sono le coste
secondario, che hanno origine cioè a metà «urea dei fianchi (due esem plari ne presentano una sola
ciascuno o il terzo duo!. Le costi? sono piti o meno largam ente Hpazieggiato, debolm ente proverse
e in corrispondenza della linea sifonale appaiono fortem ente depresso o in alcuni casi ad d irittu ra
interrotto; quolle principali presentano, fin dai diam etri più piccoli, un tubercolo m ediano e uno
sifonale, q u est'u ltim o sem pre m olto più sviluppato del prim o; in qualche caso è pure presente un
debole tubercoletto om belicale; col crescere dei giri i due tubercoli principali m ostrano la ten­
denza a indebolirsi sem pre più, e tra essi quello più persistente è il sifonale. Le coste secondarie
sono provviste del solo tubercolo sifonale. L a linea lobale, sebbene mal visibile m ostra una grande
sella esterna e due selle laterali molto più piccole e ili cui la prim a è più bassa della seconda;
[1171
FAUNA. M ALACOI.OOICA C llETAC EA
DELLA SOMALIA
E DELL1 Olì ADEN
45
il primo lobo laterale è stretto, più profondo di i|uello esterno e term ina con una sola p u n ta ; il
secondo lobo laterale è molto piccolo e incno profondo del primo.
Nel complesso il tipo in esame presenta qualche affinità specialm ente col Cheloniceras Scehelii
il quale tuttavia, olLre che per la differenza di dim ensioni, si distingue con facilità per l’altern an za
di coste principali c secondarie e per il fatto che il più persistente dei tubercoli è quello m ediano.
P r o v e n i e n z a . — Sperone a S SW di F ita n rar; calcare m arnoso soprastante a quello a N a u ­
tilus, con piccoli A m m oniti lim onitizzati e Bracliiopodi (U. S. 1)841.
C heloniceras pustulosum nov. sp. — Tav. X [XX11, fig. 3: Tav. X I [XXTI], fig. 3.
Conchiglia di dim ensioni
non molto grandi, a regione
sifonale leggerm ente depressa, a fianchi
poco convessi, a sezione dui
giri più larga che
alta.
L ’ornamentazione più appariscente dei fianchi è costituita da enorm i tubercoli mediani, ro to n ­
deggianti, riuniti al m argine ombelicale per mezzo di una larga e depressa costa; da tale tubercolo
hanno origine, esternam ente, due costo: queste
dapprim a
sono subeguali, strette, salienti, leg g er
mente rigonfie ai luti della linea sifonale per cui questa appare depressa; quindi rapidam ente le
due coste si differenziano in modo da potersi distinguere una principale, posteriore, e una secon­
daria, anteriore. Le coste principali sono molto larghe, leggerm ente rigonfie ai lati della linea sifo­
nale che appare quindi ancora depressa. Le coste secondarie sono invece molto strutte e inoltre
la leggera depressione in corrispondenza della linea sifonale c il debole rigonfiam ento ai la ti di
questa vanno gradualm ente dim inuendo fino a scom parire del tutto.
La linea lobate è costituita essenzialm ente da una sella esterna molto alta ma poco larg a e
da due selle laterali piuttosto larghe e di cui la prim a è un poco più bassa della seconda; i due
lobi laterali e specialm ente il secondo sono molto stretti.
Per il carattere dei grossi tubercoli m ediani l’esem plare in esame presenta notevoli affinità con
Cheloniceras Hambrorii ( Fouhes) e C. crassum S p a t h dai quali tu ttav ia differisce nettam ente per
gli altri caratteri d ell’ ornam entazione e p er il tipo della linea lobale.
P r o v e n i e n z a . — Progressiva km. 8 circa dal bivio strada E1 F u rru c -p o n te di barche di
Mustahil, sulla strad a M ustahil - D uldir - C ugiagur - B elet Uen (U. S. 787).
Cheloniceras n u le nov. sp. — Tav. V [X V I], fig. 2: Tav. V I [X V II], fig. 1, 2;
Tav. X I [X X II|, fig. 5.
Conchiglia di grandi dimensioni, largam ente om belicata, a sezione dei giri più larga che alta,
a fianchi poco convessi e a regione sifonale arrotondata. L a linea lobale non è visibile.
Nei primi giri l’ornam entazione è costituita da coste secondarie lisce e da coste principali
tritubercolate; questo ultim e sono grosse, fortem ente depresse in corrispondenza della linea sifonale
e largamente spazieggiate; i tre tubercoli sono molto sviluppati e di essi dapprim a è dom inante
quello mediano, quindi il massimo sviluppo è raggiunto da quello sifonale e infine i tre tubercoli
diventano pressocchò uguali. Le coste secondarie, intercalate a quelle principali in num ero di una
o raramente due, sono molto più deboli delle principali, prive di tubercoli, continue e non depresse
nella regione sifonale, e hanno origine a una distanza più o meno grande dal m argine ombelicale.
Suooessivamente, n ell’ ulteriore sviluppo dei giri, i tre tubercoli rapidam ente si attenuano fino a
scomparire del tu tto ; nello stesso tempo le coste secondario hanno origine sem pre pili vicino al
margine ombelicale e aum entano di grandezza, finché nell’ultim a parto della conchiglia l’ ornam en­
esum o
46
1118]
T A VA N I
tazione risulta costituita da grosse coste uguali, largam ente spazieggiate, non tu bercolate e appena
o ad d irittu ra per nulla depresse ili corrispondenza della linea sifonale.
P e r l a g r o s s o l a n a c o s t u l a z i o n e d e l l ’ u l t i m a p a r t e d e l l a c o n c h i g l i a la s p e c i e i u e s a m e s i a v v i c i n a
in m o d o p a r tic o la r e al
Procheloniceras A ìbrechti- Auntriae
H ohn . var.
Stobienckii
d’ O rb. [ 72, pag. 2 0 ];
in q u e s to p e r ò i tu b e r c o li o m b e lic a le e m e d i a n o p e r s is to n o più a lu u g o e s o p r a ttu tto l o s ta d io g io ­
v a n ile n o n è tr itu b erco la to .
P r o v e n i e n z a . — R ipa sulla
erratici (JJ. S. 232, 253, 263, 266).
destra d ell’ Uebi Scebeli, a circa 2 km. a valle di M ustahil:
Ripa a N E diB ur (-SodaiTo: erratico (.0. D. 15266).
(Jhelouicerns ru d e nov. sp. var. crassicostata nov. vHr. — Tav. IX |X X ], fig. 2.
Esem plare unico rnppresentato 6 h una conchiglia ili granili dim ensioni. In quale, com e la specie
tipo, è largam ente om belicata, a sezione dei giri più larga che alta, n fianchi poco convessi e a
regione sifonale arrotondata.
Anche i caratteri dei primi giri sono uguali a quelli della specie tipo, dalla quale la nuova
varietà differisce per I' ornam entazione fieli’ ultim o giro. Lo coste inflitti, pur essendo ancora larga­
m ente spazieggiate, possono essere distinte, anche n ell'u ltim a parte della conchiglia, in principali
e secondarie: queste ultim e presentano uno sviluppo uguale a quello delle coste principali soltanto
nella regione sifonale, m entre sui fianchi sono molto più deboli e inoltre si iniziano in genere a
una certa distanza dal m argine om belicale: nc*i rari casi in cui hanno origine da tale m argine il
loro prim o tratto presenta un aspetto quasi filiforme. Le coste principali o sono p riv e dei tuber­
coli oppure presentano un vago accenno ai tubercoli ombelicale e m ediano: inoltre, rispetto alla
specie tipo esse sono ancora più larghe e più crasse, per cui si ha una convergenza ancora più
spiccata con l’ ornam entazione eleiProcheìonicernx Albrechfii - Auntriae Hohn. var. Stokiesckii n ’ Orb.
P r o v e n i e n z a . — Ripa sulla destra d e ll’ Uebi Scebeli. a circa 3 kin. a valle di M ustahil:
strati più resistenti a mezza costa tU. S. 229").
C l ic l o ii i c c r u s (t) sp.
Alcuni fram m enti di esemplari di gigantesche dimensioni (un fram m ento ili giro presenta una
larghezza di circa 25(1 nini.», cnrntteriz/.nti dalla sezioni1 dei giri più larga che alta n da un’ornam entaziono costituita dii coste più o meno enorm i, non tubercolato, largam ente spazieggiato, con­
tinue sulla regione sifonale c delle quali alcune hanno origine dal m argine om belicale e altre a
una distanza più o meno piccola da questo, rientrano con probabilità nel genere Cheloniceras e
rappresentano forse la camera di abitazione di qualcuna delle specie procedenti.
P r o v e n i e n z a . — Ripa sulla destra d ell’ Uebi Scebeli, a circa 2 km. a valle di M ustahil:
erratici (U. S. 265).
Ripa sulla destra dell’ Uebi Scebeli. a circa 2 km. a valle di M ustahil : erra­
tici a mezza costa (U. S. 208 .
S. Fam. Acanthoceratinae
Leu.
Somalltes
nov. gen.
Conchiglia largam ente om belicata, a sezione dei giri subquadrata. O rnam entazione costituita da
coste secondarie e coste principali e da tubercoli dei quali uno sulla linea sifonale e due laterali,
di cui quello più vicino alla regione ventrale è allungato trasversalm ente; n e ll'a d u lto le coste
sono tu tte uguali. Linea lobale costituita da pochi elem enti poco frastagliati, con selle massicce,
bifide, e prim o lobo laterale trifido ma term in an te con una profonda pu n ta m ediana.
T1191
FAUNA
MAI.ACOI.OUIOA OKKTACEA
DEI.I.A
SOMALI A K HEl.1.’ DO AI>EN
47
Nom nlites vertebrali* nov. sp. — Tav. IX | XX| , fig. li-!*.
Numerosi esemplari di piccolo dimensioni, quasi tu tti più o meno incom pleti ma in generale
in buono stato di conservaziouu.
Conchiglia a giri pochissimo abbraccienti e
'■quindi a ombelico m olto ampio. Sezione dei giri
subquadrata. L ’ ornam entazione presenta una
tetta differenza tra i giri più interni e quello'
esterùo, ma tale variazione è graduale e in
genere più o meno regolare. D all'osservazione
dei vari esemplari in esame risulta ^fig. 1) che
nel primo tratto l’ornam entazione sem bra essere
costituita da costiciue tu tte uguali, leggerm ente
sinuose. Successivamente si ha uua differenzia­
zione in coste secondarie e coste principali: le
prime rimangono uguali alle precedenti, m entre
le seconde risultano assai più m arcate e prov­
viste di un tubercolo laterale in corrispondenza
del quale ogni costa si sdoppiu in due di g ra n ­
dezza diversa: una posteriore sottile o uua
anteriore molto piti larga e leggerm ente con­
vessa in avanti. Kccczionalmcnte si ha che
nello sdoppiamento la costa più larga è poste­
riore oppure che in corrispondenza del tuber­
colo si formano tre coste ilei le quali due sottili
e una larga; cosi puro per le costiciue secon­
darie che, come quelle principali, si originano
nella regione om belicale, si ha che talvolta si
formano oltre la m età circa del fianco verso
la regione sifonale. Col crescere della sezione
del giro le coste principali si trasform ano
.sempre più: presso la regione om belicale si
origina uu tubercolo che tende a spostarsi
verso il centro del fianco, assum endo sem pre
g li
più la forma di un ingrossam ento variciform e
disposto longitudinalm ente: il tubercolo late­
/
rale si sviluppa sem pre più e si trasform a
presto in un rilievo a spatola disposto tra ­
F ig. 1. — S o m a lites c tr te b r a lis nov. gen. et sp.
sversalmente, molto simile quindi alle apoR ap presentazioni schem atich e in piano delle coste.
fisi trasverse delle v erteb re: delle due coste
che prendevano origine dal tubercolo laterale,
quella anteriore acquista un piccolo tubercolo sifonale ^carattere questo osservato solo in uu caso);
successivamente e come regola generale, le due coste si fondono in una sola, larga, lateralm ente
■depressa, fortem ente rialzata al centro in un grosso e largo tubercolo sil'onale. A nche nelle costi•cine secondarie intercalate alle principali, si assiste, col crescere della sezione del giro, a una varia­
!.. ..
itti
T
48
O lID O
11201
TAVANI
zione sia nel num ero sia nella form a: per quanto riguarda il num ero si ha una generale e gra­
duale diminuzione, sebbene non sem pre regolare, p er cui da un massimo di fi si passa a un mi­
nimo di 1 e poi a uno stadio finale in cui sussistono soltanto le coste principali: risp etto alla forma
si osserva una variazione soltanto n ell'u ltim o giro, là dove si ha l’intercalazione di sole una o
due coste secondarie: in genere si ha prim a la com parsa di un piccolo tubercolo sifonale, poi di
quello laterale, in modo da assum ere l’aspetto delle coste principali da cui differiscono però sia
p er la grandezza m inore sia p er la mancanza del tubercolo ombelicale.
L a linea lobale è costituita ria pochi elem enti poco frastagliati. 11 lobo sifonale è ampio e pro­
fondo : in alcuni esem plari la sellcttn m ediana è regolarm ente al centro della regione sifonale,
m entre in altri è più o meno spostata lateralm ente. 11 primo lobo laterale è largo e profondo circa
come quello sifonale; è pochissimo frastagliato e sebbene term ini con una s tre tta e profonda punta
centrale si può anche considerare trifido per la presenza di due lobuli laterali più corti. Il secondo
lobo laterale è m olto stretto o poco profondo, pnri a nemmeno la m età del prim o lobo laterale;
seguono 1-3 lobi ausiliari piccolissimi. La sella esterna è ampia, massiccia, di form a subquAdrata,
sem plicem ente den tellata e resa bifida da un piccolo lobulo suhmediano. La p rim a sella laterale
è pure bifida per la presenza di un piccolo lobulo, ma è più stre tta e meno m assiccia della sella
esterna. Seguono l- .:3 selle ausiliarie appena accennate.
In base alla classificazione del R o m a n , questo nuovo tipo rientra certam ente nella grande fa­
m iglia Acanthoceratidae : il tipo di ornam entazione dei giri più interni presenta u n a notevole ana­
logia coi corrispondenti giri dei generi <’htdonicera* e Dntirilleiceras della sotto - fam iglia Uouvilìeiceratinae, alla quale si riconnetto puro per lo sviluppo della punta term inale del prim o lobo late­
rale. D ’ altra parte il tipo di sezione nettam ente subquadrata dei giri, la presenza di un tubercolo
sifonale, la linea lobale costituita da pochi elem enti e i caratteri della sella esterna, mi hanno in­
dotto a ritenere più sicuro il rjferim ento alla sotto - famiglia Acanthoceratinae. Nessuno però dei
generi compresi dal R o m a n in questa sotto - famiglia presenta caratteri tali da potervi includere
gli esem plari della Somalia, il cui particolare tipo di ornam entazione perm ette di distinguerli fa­
cilm ente. Per quanto riguarda la linea lobale, le maggiori affinità, sono coi generi ad elementi
poco frastagliati quali Lyellicerax e Stoìiczkaia, differendone tu ttav ia in modo notevole specialmente
per i caratteri del primo lobo laterale.
Provenienza.
Ripa a K di I3ur (i ndurrò <M ustahil); parte bassa dello m arne sottostanti
al calcare marnoso suhapicalc: livello superiore ad Ammoniti (piccoli, limonilizzuti') ( U . S . 411).
Ripa sulla destra d ell’ Uebi S cebeli,-a S W di Elo C au: parte bassa della ripa, livello a Paraho­
plites (U. S. 248).
Progressiva km. 14 circa dal bivio strad a E1 F u rru c - ponte di barche di Mu­
stahil, sulla strad a Mustahil - D uldir - C ngiagur - B elet Ueu (U. S. 7H4).
Fam . T i s s o t i i d a e
Gen. H e t e r o t l s s o t l a
P eron
H eterotissotin F ig a rii G reco — T av VI |X V I1 |, fig. !3.
1915. Heterotissotia F iya rii G reco . Fauna cret. Fyitlo, pag. 221, tav. X X I, tig. 4, 5; fig. 9 nel teeto.
A questa specie riferisco con sufficiente sicurezza un esem plare di medie dim ensioni, il quale,
m algrado lo stato di conservazione poco buono, perm ette di riconoscere i principali caratteri tipici
della Heterotissotia Figarii.
[121]
FA U N A
MALACOI.OOICA CRETACEA
DELLA SOMALIA
E D ELL 1 0 0 ADEN
49
Conchiglia a ombelico piuttosto largo, a fianchi poco convessi, u regione sifonale tronca, la rg a
e delimitata da due serio di grossi noduli allungati nel senso dell1avvolgim ento. Il m argine om be­
licale presenta alcuui radi ma grossi tubercoli da ciascuno dei quali hanno origine due coste leg g er­
mente proverse che term inano in corrispondenza dei tubercoli «Iella regione sifonale; fra le coppie
di tàli coste si intercala poi una costa analoga alle precedenti ma che ha origine invece a m età
« .‘circa dei fianchi. TI piccolo tubercolo che nella specie tipo esiste su tu tte le coste a m età dei
^fianchi, non è conservato nell1esem plare in esame.
La l i n e a l o b a l e c o r r i s p o n d e p e r f e t t a m e n t e a q u e l l a f i g u r a t a d n l G r ec o sia p e r il n u m e r o d e g l i
elementi sia p e r l a f o r m a e l a d i s p o s i z i o n e d i q u e s t i ; l e m i n i m e d i f f e r e n z e c h e s i p o s s o n o r i s c o n ­
trare d i p e n d o n o s e n z a d u b b i o d a l l a m a g g i o r e e r o s i o n e s u b i t a .
Nel materiale della Som alia esistono inoltre due fram m enti, più o meno fortem ente erosi, che
( riferisco con incertezza a questa stessa specie dato il loro cattivo stato di conservazione.
D i s t r i b u z i o n e . — Coniaciano d elb E g itto .
P r o v e n i e n z a . — Colline u N del campo A. G. T. 1\ di Relct Uen: calcari a Strom bus (II.
‘ 9. 1009). T duo esemplari a determ inazione incerta provengono da: Cava al posto di blocco di
> B edetU en, strato apicalo tll. S. UK)7).
H elero lisso tin coni plan ata nov. sp. — Tuv. YTT |X V IIT |, fig. 5.
Esemplare unico, ili inedie dimensioni, più o meno fortem ente eroso.
Conchiglia straordinariam ente appiattita, a om belico molto piccolo, a fianchi appena convessi,
a regione sifonale tronca, assai stretta, provvista ai m argini di due serie di piccoli tubercoli. Sui
fianchi dei giri non sono visibili coste: anche se tale mancanza dipende d all1erosione, esse dove­
vano essere in ogni modo molto deboli.
La linea lobale è molto erosa e quindi risulta ancora più semplice di quanto doveva essere;
b formata da una sella esterna molto larga, divisa da un lobulo mediano in due parti sim m etriche
alla loro volta suddivise da un piccolissimo lobulo: seguono la prim a e la seconda sella laterale,
snbegnali e provviste di un piccolissimo lobulo m ediano: il primo e il secondo lobo laterale sono
eubeguali e presentano delle deboli denticolazioni: seguono infine due lobi e due selle molto piccoli.
La linea lobale dell1esem plare somalo corrisponde quindi nei suoi caratteri generali a quella
del genere Heterotissotia, (piale risulta dulie varie specie illustrale dui P e h o n [(>3, pag. 82] e in
particolare dal G r e c o [40, pag. 219 e seg. |. Dai tipi finora conosciuti la Heterotissatici complanata
ai riconosce facilmente per il forte appiattim ento della conchiglia.
Provenienza.
Sperone a ri della strada Kerfer - Gottudo - Rocca Littorio, a 4 km . da
^ Ferfer: calcari nodulosi ^li. ri. 121).
H etcrotissotIn (f) sp. — Tav. VTTT | X I X | , fig. 7.
Due frammenti, fortem ente erosi, sono caratterizzati dai fianchi poco convessi e dalla regione
sifonale tronca, molto stretta e con un accenno a m argini debolm ente tubercolati. L a linea lobale
presenta caratteri affini a quella del genere Heterotissotia, e in particolare la sella esterna è uguale
a quella della H. Fìgarii G r e c o .
Il pessimo stato di conservazione non perm ette però una determ inazione specifica e lo stesso
riferimento generico è piuttosto incerto.
P r o v e n i e n z a . — P arte basale dei calcari nodulosi, sul versante W della collina a S del
fortino di Galgalò (U. S. 326).
PilAMotofrtphii Italica, voi. XLV (n. ser. voi. XV), 1916.
7
50
1 1 22]
G U ID O T A VA N I
Kiim. En g o n o c e r a t i d a e
( i e ri.
KnemiceraB
B ohm
l i n c i n i c e r a s s.v r i a m i l i v o n B uch — T a v . V I | X V I f | , fig. 4.
1937. Knemicrran xyriacitm B a s s e . Céph. crrt. Maxxifx syr., poi; 167, tav. V i l i , tip. 5; tav. IX , tip. 3; tav. X , tip. 2;
tav. X I, t i p . 3 cimi syn.J.
Esem plare unico, rappresentato rial fram m ento ili uu giro ili granili dim ensioni; l’altezza m as­
sima del giro è di min. 77 e poiché esso porta setti su tutta la superficie, la s ta tu ra dell'esem ­
plare com pleto doveva assere assai m aggiore : esso rappresenta» quindi 1’ esem plare p iù grande finora
conosciuto riferibile a tale specie.
Ea forma strettam ente om belicala e la sezione del giro corrispondono perfettam im to a quelle
degli esem plari illustrati dai vari A utori: n ell'esem p lare in esame l'ornam entazione è pochissimo
accentuata ed è costituita da deboli coste visibili quasi soltanto nel primo tratto presso il m argine
ombelicale dove esse presentano anche un abbozzo a un debole tubercolo. La linea lobale è in
tu tto analoga a quella degli esem plari adulti finora illu stra ti: i lobi sono regolarm ente denticolati
m entre le selle sono intere oppure presentano soltanto un piccolo lobulo m ediano.
L a principale differenza fra h'itpmiceras xyriacum c l’ affine K n e m tetra * Uhlitji C h o k k at consiste
appunto nel fatto che negli adulti di quest.’ ultim a specie anche lo selle sono denticolate; tu ttav ia
il D o u v iix k e la B asse, basandosi sul fatto che non erauo ancora conosciuti esem plari di grandi
dim ensioni del K. st/riacuni, ritenevano possibile che la tendenza alla denticolazione delle selle
potesse apparire molto tardi anche in tale specie. L ’ individuo della Somali» perm ette quindi di
riconoscere che la denticolazione delle selle non avviene anche negli esem plari m olto adulti, per
cui la differenza fondam eutale tra le due specie suddetto resta valida per qualsiasi diam etro rag ­
giunto dagli esemplari.
D i s t r i b u z i o n e . — 'l'ale specie è sta la tro v ata finora soltanto nell’ Albiano superiore (Vraconianoì della regione siriana. Secondo la B a s s e il genero K n en tice ru x è costituito ila forme neriticho,
di m ari epicontincntali caldi.
P r o v e n i e n z a . — Dola Medov i ( ’. M. 52(>1.
(feti.
P l a c e n t l c e r a s Mkkk
P lucpiiticeras tam u licu m (.B i . a n k .)
1865. Aninioiiitpx Hita/lnton/tr Srnt.iezKA.
S. India, png. 510, tav X L V 1I, fig. 1,
tav. X L V I I I , tig. 1.
1895. Placcnticprns Tnm nlirum ICosMvr. S udim i. Krpidpforni., p ag . 174, t a v . X X I I , lig. 1.
1907.
—
xyrtate var. tam u licu m Ro c c e . L emoine e t T h e v e n i n . C’ephatop. Dieyo-Sttarez, pag. 47, tav. X II,
fig. 3. 4 . ciim x y n .
Alcuni esemplari di medio e grandi dim ensioni, erosi e m olto fram m entari. M algrado il loro
cattivo stato di couservaziouo ritengo che essi possano rien trare con sufficieute sicurezza in tale
specie, avvicinandosi in modo particolare al tipo ap piattito figurato dallo Btoi.iczka al quale corri­
sponde per la caratteristica sezione dei giri o p er la presenza di larghe ma poco salienti coste;
su qualche esem plare si osserva anche la traccia di deboli tubercoli disposti presso il m argine
om belicale e in corrispondenza dei inargini del ripiano sifonale. L a linea lobate è mal visibile e
so p rattu tto è fortem ente erosa: in ogni modo si osserva che essa è costituita da num erosi elementi.
[123]
FAU N A M ALACOLOQICA CRETACEA
DELI.A SOMALIA
E D E L I / OG ADEN
f)l
Distribuzione.
Il Pìnaenticemn tamulicuin possiede mi' nmpin distribuzione, geografica
éd è caratteristico del Scnoniano inferiore.
• . . P r o v e n i e n z a . — P u r a SW del fortino di (ìalgalò; versunie W ( U. S . 851)). P arte basale
dei calcari nodulosi, sul versante W della collina a S del fortino di Galgalò ^U. S. ìt2r»').
PlttcenticerRH sp.
Due esemplari molto fram m entari e fortem ente erosi rientrano certam ente in tale genere per
i v ìf ’stretto ombelico, per la sezione del giro e per la debole costulazione. Non è im probabile che
^■{' tratti ancora del P. tamulicum o di una specie affine.
i j ® . P r o v e n i o n z a . — D intorni di B elet U en; cocuzzolo sopra l’altipiano a E del posto di blocco:
^àlcari nodulosi a Gasteropodi (parte apicale) (U. S. 8).
C O N C L U S I O N I
PREM ESSA
■ he conoscenze geo-paleontologiche sul Cretaceo dell’Ogaden c della Penisola Somala sono
Àdiaste per lungo tempo molto scarse e fram m entarie: come già fece osservare lo S t e f a n i n i [1*0],
ài quale rimando per notizie più ampie, i dati conosciuti fino al 11*30 si devono principalm ente
bL M a y e r - E y m a r , al P o u h e h r u n e . al K o s s m a t , al P r e m a , al PitEcriiiA- P i s p o l i , allo S t e f a n i n i , ecc.
\V Soltanto dopo il 11130 le conoscenze sul Cretaceo della Somalia divennero più vaste: quando
cioè, in seguito alle Missioni S t e f a n i n i - P a ol i (19131 e S t e f a n i n i - P i c c i o n i (1924), poterono essere
pubblicati i dati geologici e gli studi paleontologici com piuti sul mnteriale da esse raccolto e su quello
inviato dal Maggiore T e d e s c o - Z a m m a r a n o e dagli Ingegneri G e k b e l l a e F e l s e n h a r t . Tali lavori
« devono allo S t e f a n i n i , al S i l v e s t r i , al P a r o n a , alla Z u f k a h d i - C om krci e al T a v a n i che illustra­
ronorispettivamente la stratigrafia, i Foram iniferi, i Poriferi e le P udiste, i Corallai!, i Molluschi.
^ C o t t le raccolte effettuate dulie. Missioni dell’ A. G . I . P . la conoscenza del Cretaceo somalo si
pttó ormai considerare quasi com pleta. In base allo studio dell’intera fauna m alacologica appare
'possibile effettuare fin da ora una prim a descrizione d ettagliata del Cretaceo di tali regioni, utiliz­
an d o anche sia le precedenti conoscenze paleontologiche sia i dati stratigrafici in mio possesso.
•Tale lavoro potrà essere am pliato e com pletato in seguito con altri ditti, raccolti direttam ente sul
terreno, e col generale coordinam ento di tu tto il ricco e vario m ateriale paleontologico portato ì d
Italia dalle Missioni A. G .I .P .
ESA M E D E L L E
L O C A L IT À F O S S IL I P E P E (fig. 2)
B u r D e v c n g h e d is. — È la più alta delle colline che delim itano a S la piana di G orrahei.
L& successione stratigrafica è la seguente: a) gesso: b) calcare a lum achella; c) cale, marnoso a
'DfKitoline, compatto nella parte inferiore, noduloso e con Molluschi (Pholadomya Piateti) nella
'parte superiore; d) cale, marnoso bianco, com patto, a Brachiopodi, Molluschi ed E chini; e) cale,
grossolano a Rudiste; f) terreno m ale esposto; g) cale, a piccoli Brachiopodi e rare im pronte di
Ammoniti e Lam ellibranchi; h) terreno m ale esposto, nella parte alta del quale si trovano sciolti
62
GUIDO T A VA N I
11241
num erosi grossi Ostreidi (E-rogyra lati.isiuta); i) cale, com patto bianco, con selce. La p otenza com ­
plessiva degli strati è di circa 180 m etri.
Fig. 2. — Località fossilifere ilei Cretaceo della Somalia e dell'Ogaden.
[1251
FAUNA. MAI.ACOI.OOICA CRETACEA DELLA SOMALIA
E D E LL 1 OG ADEN
53
Dal livello c) provengono: Pholadomya Picteti M. - Ey ma r e H tir pagode# Pelagi B rongn. N ella
parte media della ripa è stata trovata sciolta la: Am pullospira praelonga Desh., m entre dalla p a rte
alta di h) provengono numerosi esem plari di : E xogyra latissim a Lmk. Infine da livelli non sic u ra ­
mente precisabili provengono: Pinna robinaldina d’Orh., ( 'hoiulrodonta Delyadoi C hoff., L im a sp.,
Alectryonia diluviana L., Exogyra latissim a L m k ., ('ardiliin (Protocardia) Eaccai n. sp., Corbis
(Sphaera) corrugata Sow., Mactra sp., Pholadomya Picteti M .-Eym ar, Harpagodes Pelagi B ro n g n .,
Purpuroidea B ru n i Cossm., Parahoplites atì'. Deshayesi Leym., ( ’heloniceras cfr. Santochii T av .,
Ch. subnodoso-costatum iSinz.).
Cronologicamente i livelli b-ei sono riferibili al B arrem iano, il complesso f-h ) all’A ptiano,
mentre il livello apicale i) appartiene forse all’Albiano.
2. C o llin e p ia tte a W d i B u r D e v e n g h e d is . — L a serie è la m edesim a: sono conservati
però soltanto gli strati inferiori, fino al livello e) che form a il ripiano apicale. I fossili di tale li­
vello sono rappresentati d a: Toucasia sp., Ichtyosarcolites sp., Globiconcha sp. Inoltre dalla p a rte
.superiore del liv. ci, proviene: Pholadomya Picteti M . - E y m a r , m entre sul ripiano apicale è stato
raccolto erratico : llarpagoiles Pelagi B r o n g n .
Complessivamente la serie è riferibile al Barrem iano.
3. C o llin e a l i - S E d i G o rra /tei. - - La serie è ancora identica; dal livello a Pholadomya
(parte superiore del liv. c) di Bur Devenghedis), riferibile quindi al Barrem iano, provengono: P ho­
ladomya Picteti M . - E y m . e Harpagodes Pelagi B r o n g n .
4. K m . 24 d a G o rra h e i, s u lla s t r a d a p e r S c i/la v e . — C ontinua la Btessa serie di B ur Devenghedis, di cui però sono qui conservati soltanto i livelli inferiori, riferibili al Barrem iano.
Poco sopra i gessi sono stati raccolti: A starte subcostata d ’ OnB., Cardium parvulum n . sp.,
Liopistha cornueliana i r O r h ., Tornutina (Retusa) Jaccardi P. e C a m p ., Chenopus (Phyllochilus)
■ogadensis n. sp.
6. K m . 5 3 d a S c illa v e , s u lla s tr a d a p e r G o rra h e i. — Da u n a c a v a d i c a l c a r e c o m p a t t o ,
: R udistae g e n . e t s p . i n d . , Pleurotomaria ogadensis n . s p . , Nerinea gigantea
d ' Ombre-Firm., Nerinea caldensis P. e C am p .
L a posizione stratigrafica di tale livello non è stata, sul posto, definibile con sicurezza: da Scil­
lave la. strada attrav ersa infatti prevalentem ente una zona ondulata costituita in massim a p arte da
terra rossa, gesso e crostone calcareo: soltanto al km. (il) circa si incontrano dei calcari soprastanti
a gesso, corrispondenti con sicurezza alla parte inferiore della serio di B ur Devenghedis. Anche
il calcare con selce della suddetta cava fa parte certam ente di questa serie e corrisponde con m olta
probabilità al liv. e) di Bur Devenghedis ( c a l c a r e a ltudiste) e quindi al Barrem iano.
co n s e l c e , p r o v e n g o n o
6.
C o llin e a S d e l k m . 2 8 ■e 28,6 d e lla p i s t a M e r e r a le - U a r d e re ( T a g a b a itt) . — In
-questa zona la serie fossilifera, dello spessore di circa 7 m., è costituita d a: a) calcare a grossi
Lamellibranchi ed altri fossili, con O striche in alto; b) argille grige, gessose, con abbondanti E chini;
■c) cale, con noduli lim onitici; d) laterite; e) arenarie grossolane (arenarie di Jesom m a) nettam ente
trasgressive.
La fauna del liv. a) è costituita d a : Pinna cfr. robinaldina d’ Orb., P. Socini n. sp., Neithea
Morrisi P . e R en., Exogyra latissim a Lmk., E. Minos C o q . , Arca (Idonearca) Gàbrielis Leym.,
54
O l' lI H ) T A V A N I
1126|
Trigonia M igliorinii n. sp., Cardita 'G ia n a ) Gapduri Coksm.. Cardi iiiii <Protocardia) Marchesinii
n. sp., C. <Protocardia) Caccai 11. sp.. Corhia <Sphaera) corrugata Sow., P lafym ya Calderoni u’ Orni.,
P hurotom aria gigantea Sow.. Cheloniceras sp.
I l l i v . b) contiene: Gervilleia alaeform is Sow., G. alaefonnis Sow. v a r . inrhilensis P e r v . , M o diola subsimplex d’ Onn., Septifer lineatila Sow., Xeithea Morriai l \ e Ren., Prohinnites favrinus
P . e R oux, Lim a elegans ti. sp., Exoggra latissim a L m k . , E. Minos Coi}., E. canaliculata Sow.,
Arca (Ldonearca) Gabrielis L e y m . , Trigonia M igliorinii n. sp.. C yprina (?) sp., A nisocardia neocomiensis d’ O rh., Cardium uff. prolmsc.ideum Sow.. C. t Protocardia) Faccai ti. sp.. Corliis (Sphaera)
corrugata Sow., Liopistha ( P silom ya) gigantea Sow.. L. cornueliana d 'O r r ., N ododelphinula m u­
nita F o r b . , A m p u llin a bulimoides i>’ O u h ., X a u tiliis c f r . neckerianus P i c t . , Cheloniceras subnodoso costatimi S i n z .
I n f in e , s c i o l t e , s o n o s t a t e r a c c o l t e le s e g u e n t i s p e c i e : Pinna Sodili 11. s p . , G ervilleia alaeformis
S o w . , Mod'tola subsim plex d ’ O r i i ., Xeithea guinguecostata S o w . , X. Morrisi P. e R.kn., Chlamys
elongata L m k . , Prohinnites favrinus P . e R o u x . P. Trevisani n. s p . , Spondylus decoratila N a o a o ,
L im a cottaldina n ! O r b . , L. elegans n . s p . . E xoggra latissim a L m k . , /Irea (ldonearca ) G abrielis L e y m . ,
Trigonia M igliorinii n . s p ., Cardium <Protocardia) Marcliesinii n. s p . , C. iProtocardia Faccai n. sp.,
C. (Protocardia) Scarsellai n. s p . , Corbis i Sphaera) corrugata S o w . . Anisocardia neocomiensis d ’ O r b . ,
Platgniga A gassizii n ' O r b . . Liopistha cornueliana i»'Ohm.. Panopea p in a ta S o w . , Pholadom ya scuphoides P . e C a m p ., Ph. gigantea S o w . . Ph. Pie feti M . - K y m . , Xerinea nff. Pittili Co(}., Harpugodes
Uesori P . e C a m p ., Purpuroidea Pruni ( ’o s s m .. Xododelphinula m unita F o r b . , A m p u llin a bulimoides
11’ O r b . , A. aff. laevigata l L e y m .\
d ' O r b A .1. mereralensis n . s p . . A. gigantea n. s p . , Tylostoma
cl'r. rochatianum d ’ O r b . , T. c f r . miyakoensis N a o a o , Parahoplites s p . , Cheloniceras subnodosocostatum S i n z .
D ata la presenza Hi numerosissimi esemplari Hi Exoggra latissim a L m k . si può ritenere con
sufficiente sicurezza elle, tale complesso tossili l'ero corrisponda alla zona (li strat i male esposti ^liv. h)
del Bur D evenghcdis, la cui serie verrebbe cosi ad essere in gran parte com pletata.
Cronologicam ente il complesso di strati fossiliferi è riferibile all' Aptiano.
7.
C o llin e a k m . 6 c ir c a a ,-V d i C a lla /o . — Nelle colline di questa zona la successione
stratigrafica, som m ariam ente riconosciuta, è la seguente: a) gesso con intercalazioni di lumachello
selenitose; b) calcari marnosi bianchi, apparentem ente privi di lussili: c) cale, m arnoso molto duro,
nodulare, con O rbitoline e Latucllibranchi; di cale, com patto a fossili liinonitizzati; e) cale, m ar­
nosi ad E chini lim onitizzati; f ) cale, m arnosi ad Am m oniti; segue terreno male esposto e quindi
g) cale, a O rbitoline; h) cale, con selce ocracea. La potenza com plessiva degli strati è di circa 200 ili.,
dei quali circa 00 costituiti da gesso.
Dal livello c) provengono: Gervilleia rostrata Sow., Pterinosperna syriaca W h i t e f . Inoltre nella
p arte alta della ripa sono stati raccolti, sciolti : Prohinnites favrinus P . e Roux, E xo g yra latissim a
L m k ., Cardium (Protocardia) sphaeroideum F o r b ., Gyrodes gaultinus d ’ O r b ., X a u tilu s c f r . neoco­
miensis d’ O r b .
La serie di C allato corrisponde a quella della zona di G orrahei; sebbene i dati raccolti siano
piuttosto sommari, tu ttav ia si può asserire che il liv. c) di Callafo corrisponde a una p a rte alm eno del
liv. c) del B u r D evenghedis, e che nella parte alta di entram bi esiste il liv. a E xo g y ra latissim a.
Nelle due zone, e specialm ente a Callafo, è da segnalare la notevole potenza dei calcari com patti apicali.
I livelli b-c) appartengono al Barreiniano, d - f ) all'A p tian o , m entre i livelli g -h ) rientrano
forse n ell’Albiano.
[127]
KAUNA M A L A C 0 I .0 0 1 C A
CllETACKA
D E M .A S Q U A M A
E D E M . ’ OG ADEN
55
8-12. Z o n a d i M u s ta h il.
Riunisco qui, per non incorrere in inutili ripetizioni, alcune lo­
calità situato a breve distanza l’ una dall’ultra e caratterizzale du un’identica serie stratigrafica.
Le località suddetto sono: H. Sperone a S S W di F itaurar, 1). Fio Cau, Hi. Hur Godharro, 11. R ip a
sulla destra dell’Uebi Scebeli, a km. 2 e a km. fi a valle di M ustahil, 12. km. S e km. 14 circa
dal bivio strada El F urruch - F onte di M ustahil, sulla strada p er Cagiagur.
Lapotenza complessiva
degli strati è di circa 160 in., dei quali circa 50 sono costituiti da
gesso con lesolite intercalazioni
di lum achelle. La successione stratigrafica è indicata dalla fig. 8.
fi calcare compatto, bianco, con Orbitoliue.
x) calcare marnoso con Brnchiopodi e Orbitoline.
ri calcare marnoso giallastro, con Ostreidi nella parte inferiore, con
grossi Ammoniti nel resto.
t] i calcare marnoso con Brucbiopodi.
;»l calcare marnoso con Lamellibrunchi.
o'i calcare marnoso con Brnchiopodi.
ni
calcare marnoso con Bellini e grossi A m m o n iti, con una intercala ­
zione tli 11 ferruginosa con piccoli A m m on iti lim onilizzuti.
ini calcare marnoso con impronte di Am m oniti, con- uua intercalazione
Un1) u Brnchiopodi.
11 terreno male esposto.
il calcare marnoso con
Iti calcare marnoso con
grandi Bracbiopodi.'
Bellini e Brucbiopodi.
y i culcure marnoso con piccoli Brachiopodi, con ima intercalazione con
piccoli Brachiopodi n impronte di piccoli Ammoniti.
f i terreno male esposto.
ei calcare marnoso fratturato, con Molluschi mal conservati,
d i calcare marnoso con piccoli Ammoniti lim onitizzati e Brachiopodi.
<■) calcare con ossido di ferro, con Nautilux, ecc.
In lum acliella compatta.
u) gesso con intercalazioni di lum achelle (serie selenitosa principale).
Big. :ì. — Serie strutigrafica com plessiva della zona di M ustahil.
Dal liv. c) provengono: Pholadomya Picteti M .-Eym ., Pleurotomaria E m ini M .-Eym ., Calliomfhaliis (Metriomphaltm) xcebeleusìs n. sp., N autilux sp.
'tS^Nel liv. d) sono stati raccolti: Criocerax (?) sp. e Cheìoniceras crocodilum n. sp. Dal liv. h) pro­
viene: Cardium (Protocardia) Venzoi u. sp. In m ) è stato rinvenuto: Criocera!,r (?) sp.; e in in1):
Exogyra canaliculata Sow. La fauna del liv. n) è costituita da : Alectryonia diluviana L., E xogyra
•eanaliculata Sow., Parahoplite* sp. Dal liv. n l) provengono: Parahopìitex ( Pxeudothurm annia) in-
56
GU IDO T A V A N I
U28]
certus n. sp., Acanthoplites cfr. aschiltaenxix A n t h ., Somalitex vertebrali» n. gen. et sp. Il liv. p) had ato : Syncyclonema orbicularis Sow., Exogyra canaliculata Sow. Dal liv. ri provengono: Alectryonia
diluviana L., Trigonia aff. Etheridgei Lyc., Pholadomya xcaphoidex P . e C a m p ., Parahoplites sp.
Senza indicazione precisa di livelli sono stati infine raccolti : Xeithea quinquecoxtata Sow., N.
M orrisi P . e R e n ., N. aff. aequicostata L m k . . C hlam ys robinaldina d ’ O r b . , Syncyclonem a orbicularis Sow., Prohinnites favrinux P. e Roux, I.irna xubovalis Sow., !.. cfr. gaultina W o o d s , Alec­
tryonia diluviana L . , Exogyra latissim a L m k ., E. canaliculata Sow., E. flabellata G ot,d f .)( Arca
(Idonearca) valdensix P. e C a m p . , Trigonia Ethra C o q . , T. cfr. orienlalix Douv., A sta r te sp., Cardium (Protocardia) sphaeroideum Forni., C. (Protocardia) hillanum Sow., C. t Protocardia) Venzoi
n. sp., C. (Protocardia) Cecionii n. sp., C. ( P rotocardia) cfr. lìutrugei Coq.. C. elocauensis n. sp.,
Corbis (Sphaera) corrugata Sow., P latym ya marnllenxix n ’ Orni.. P. cfr. coxnensix d e L o r ., Thracia
robinaldina n’ O r b . , Pholadomya scaphoidex P e C a m p . , Tyloxtnma cfr. rochatianum n’ Onn., Phylloceras cfr. Tethyx d ’ O r b . , Hamitex sp., Parahoplitex U'eixsi N. e Uhi.., P.ufi’. Il’eixxi N. e Uhl.,
P. cfr. latilobatux Sinz., P. cfr. xomalicux M . - E y m .. P. rudix n. sp.. / ’. sp.. P. sp. ju v ., P. (Pxeudothurm annia) incertus n. sp., Acanthoplites cfr. axchiltaenxix A n t i i . , A. muxtahilenxis n. sp., A . sp. juv.,
Hypacanthoplites m illetianus i>' Ohi»., A ncylocerax cfr. matheronianum n ’ O id i., Criocerax ( ? ) sp., Che­
to niceras Ducis A p ru tii S t e f . , Oh. sp. ind.. Ch. cfr. Santocliii T a v . , ( ’h. cfr. clansayense J a c . ,
Ch. cfr. Gottschei Kit.., Ch. aff. Corniteli n'O m i.. Ch. M igliorinii 11. sp.. Ch. rude n. sp., Ch. rude
n. sp. var. craxsicoxtata n. var., Ch. xuhnotìoxo - costatimi S i n z . , Ch. Scebelii n. sp., Ch. pustulosum
n. sp., Ch. sp., Somalites vertebrali» n. gen. e t sp.
Tale serie corrisponde certam ente a quella della zona di (ìo rrah ei: tra le due serie si hanno'
tu ttav ia notevoli variazioni di facies, di cui ci occuperemo meglio più avanti. Si può ritenere che
la zona f - g) corrisponda, alm eno in parte, ai liv. d-g< di B ur D evenghedis. come pure è proba­
bile che il liv. c) rappresenti una variazione laterale di una parte del liv, ri di B ur Devenghedis,
d ata la presenza in entram bi della /Vi. P icteti: anche il liv. apicale è certam ente uguale in entrambi,
a p arte la diversità di potenza di cui vedrem o iu seguito il significato.
I livelli b - f ) rientrano nel Barrem iano, all’ A ptiano appartiene la serie di strabi g-s), mentre
il liv. t) appartiene forse all- Albiano.
13.
C tif/ìtiifiir.
La potenza complessiva degli strati è di circa. 150 m. La successione stratigralicu, non ben visibile in tutti i suoi dettagli, è la seguente : al terreno malo esposto; b) cale,
marnoso a piccoli B rachiopodi: e) cale, m arnoso a Ostreidi e B elem niti: d) straterelli alternati di
gesso e arg illa; e) cale, marnoso a Ostreidi e Serpule; f ) calo, marnoso a P ectin id i; g) terrenom ale esposto; h) cale, marnoso in piccoli straterelli, con vene di calcite intcrsccnntesi in ogni senso:
ra ri i fossili (piccoli Brachiopodi, ecc.): i) cale, marnoso a P ectinidi e B rachiopodi; l) terreno male
esposto; m ) cale, arenaceo, giallastro, in straterelli, con una intercalazione a O rbitoline verso la
base (m 1), u n ’altra a Ostreidi a metà circa t.m2), e una terza a Echini verso la som m ità (m3);
n) cale, com patto; o) terreno male esposto, m a costituito prevalentem ente da arg illa calcarea, con
una intercalazione (o1) male esposta di calcare friabile, violaceo, a Prohinnites ; p) cale, farinosoa O rbitoline, che diventa gradatam ente sem pre più com patto, fino a diventare un cale, com patto a
O rbitoline; q) cale, con selce.
L a scarsa fauna studiata non presenta indicazioni di livelli: essa com prende: N eithea quinquecostata Sow., P rohinnites favrinux P. e R oux, Diploxchiza Melleni S t e p h ., Alectryonia diluviana L.,
E xo g yra canaliculata Sow., Trigonia E thra Coq., Hibolites cfr. semicanaliculatus d e B l a i n v . , Desmoceras Revoili PEnv.
[129]
FA U N A
UALACOI.OOICA CRETACEA
DEI.I.A SOMALIA
E DELI,’ OGADEN
57
Con sufficiente sicurezza si può ritenere che Ilibolites provenga dal livello c) e Prohinnites d a l
livello o*).
Stratigraficamente la serie è senza dubbio nella massim a parte uguale a quella di B ur G odharro Fitaurar. Si riscontrano tu ttav ia notevoli differenze sia litologiche sia faunistiche, le quali devono
essere messe in relazione con sensibili variazioni laterali di facies.
Cronologicamente si può ritenere che i livelli a- df corrispondano al B arrem iano, i livelli e-o)
. all’Aptiano, mentre gli strati apicali p - q i appartengono quasi certam ente all’Albiano.
’
14. Uccur. — L a serie, e quindi anche l’età, corrisponde a quella di C agiagur: sono sta ti
f trovati, fra l'altro , i livelli corrispondenti ai livelli ci, hi, nP), p) e qi; è da notare soltanto u n a
;•diversa potenza del calcare a O rbitoline (pi. Lo spessore complessivo degli strati è di circa 120 m.
b c Da un liv. analogo al liv. ci di C agiagur provengono: Neithea quinquecostata Sow., E xo g yra
rtahaliculata Sow,, Hibolites cfr. semicanaliculatus d e B l a i n v . D a cale, m arnosi rossastri, corrispon­
denti a quelli dolla zona e- f i di Cagiagur, provengono: Neithea quinquecostata Sow., E xo g yra
; canaliculata Sow. N ella p arte superiore dei cale, a vene di calcite (liv. hi di Cagiagur) è sta ta
raccolta: Liopistha cornueliana i>’ O h . i l Infine di provenienza non precisata sono : Neithea quinque­
costata Sow., Alectryonia diluviana L., E xogyra canaliculata Sow., Hiholites cfr. semicanal iculatus
DI B lainv ., Douvilleiceras sp.
15. P iccolo B u r is o la to n e lla z o n a d i
nella vasta pianura alluvionale, l’ unico livello
è costituito da un grosso banco di lum achella
ani pendio sottostante. Da questa lum uchella
Liostrea Rouvillei Coq.
Pur appartenendo certam ente alla serie di
D o la Medoi>. — In questa bassa collina, isolata
ben definito si trova nella parte alta della ripa ed
com patta a Ostrea, in parte franato in grandi lastroni
provengono soltanto: Neithea quinquecostata Sow.,
C agiagur, la sua posizione esatta non è precisabile.
16. D ola M ed o v. — In questa località non venne raocolto alcun dato stratigrafico : si tra tta in
ogni modo della continuazione delle colline di C agiagur. La fauna studiata è costituita soltanto d a :
Knemìceras syriactim v. B u c h , c h e starebbe a indicare la presenza dell’ Albiano.
17. B u r B ith a le . — Lo spessore com plessivo degli strati è di circa 65 m. ; la successione
str&tigrafica è la seguente: a) calcare leggerm ente m arnoso, biancastro, con intercalazione di cale,
gessoso alterato, friabile, in parte rossastro, a O rbitoline, Echini e grossi O asteropodi; b) calcare
r'jnamoso giallastro, abbastanza com patto, brecciforme, con Hudiste o ( ’hondrodonta; c) calcare com^ patto, giallastro, a O rbitoline, Hudiste e O streidi; d) calcare giallo-rosa, cavernoso, con selce, a
•Rudiste; e) calcare com patto, roseo sulla superficie fresca; f) calcare com patto, con noduli di selce,
c a Rudiste.
questa la stessa località in cui lo S t e f a n i n i [90] ha raccolto i fossili già illu strati da vari
^•Autori [80; 61; 9 6 1 e che vengono’ riportati qui insiem e a quelli della collezione A .G .I .P .. Confrontando la successione stratigrafica da me data con quella dello S t e f a n i n i , si può istituire il
seguente parallelismo: il liv. a) corrisponde, alm eno in parte, ai liv. a-c) dello S t e f a n i n i , i liv. b-c)
si liv, d-e), il liv. d) al liv. fi, il liv. f i ai liv. g-h) dello S t e f a n i n i .
"! La'fauna del liv. a) è costituita d a : Neithea quinquecostata Sow., N. aequicostata L m k . , Arca
(Trtgonoarca) ligeriensis n ’ O r b ., Purpuroidea gigas n. sp., Tylustoma Cossoni T h . e P e r ., Sonneratia
(Cltoniceras) Cleon d ’ O r b .
Pilm nt o(riphli Italica, voi. XLV (n. aer. voi. XV), 1948.
B
58
ODI DO T A V A N I
[1 3 0 ]
Dal liv. b) provengono: Chondrodonta .loannae C h o f f ., Ch. Bbsei V r e d . Nel com plesso b-c) nono
stati d eterm inati: Orbitolina trovhu* Fu., e O. seti tuoi F a. II liv. d) ha d ato : Eoradiolites cfr. li­
ratus C o n r ., E. colubrinas P a r . Dal liv. f i proviene: Eoradiolite* liratus C o n r . Infine aono stati
raccolti erratici: Neithea quinquecostata Sow., Cardium (Protocardia) Cauli C o q ., P latym ya sp.,
Eoradiolites liratus C o n r ., Polyconites africana* n . sp., Purpuroidea giga* n. sp., Tylostom a gldbosum
S h a r p e , T. cfr. punctatum S i i a r p e .
Si deve ritenere quindi che il liv. a) corrisponda all’ Albiano e i liv. b-f ) al Cenom aniano.
18. B u r D a h a r r o . — Nel gruppo di piccole colline situate poco a N di B ur B ithale la suc­
cessione stratigratìca è data d a: ai argille gessose: b) cale, marnoso a grossi G asteropodi (Pseudom elania); c) cale, marnoso com patto a O rbitoline e Lam ellibr'anchi;. dì cale, m arnoso giallastro a
L am ellibranchi e Am m oniti; e) cale, marnoso a grossi (lasteropodi; f) argille gessose.
Dal liv. b) proviene: Pseudomelania elongata n. sp. La ricca fauna del liv. d) è costituita da:
Gervilleia forbesiana d’ Orh., Neithea quinquecostata Sow Chlamys m anielliana d ’ Orb., Cl. elon­
gata Lmk., Camptonecte* rirgatti* Nu.ss., Spondylus Polettii n. sp., S. striata* Sow ., S. globulosus
d’ Orb., L im a ( Ctenoidesì rapa i>'Orni., L. (Acesta) cfr. obliquistriata F orb., A lectryonia diluviana L.,
E xo g yra flabellata G o lu f., Nucula sp., Arca ( Trigonoarca) Pervinquierei n. sp., Trigonia cfr. aliform is P a rk ., Anisocardia crassa u. sp., Cardium i T rachycardium ) productum Sow., Cardium
daharrensis n. sp., Lucina cfr. falla.r F orb., Tylostoma cfr. punctatum Su., Sonneratia ( Cleoniceras)
Cleon d ’ O rb., Brancoceras cfr. Senequieri d’ Orb.
Infine sono state raccolte erratiche le seguenti forme : Inoveramus sp., Alectryonia diluviana L.,
Anisocardia crassa n. sp., Pterodonta tf ì sp., A m pullina sp.
P e r quanto riguarda la correlazione fra la località in esame e B ur B ithale, ritengo che almeno
i liv. d - f ) di B u r D aharro corrispondano al liv. ai di B ur B ithale: in quest’u ltim a località la
cattiv a esposizione della base della ripa non ha permesso una d ettag liata suddivisione in livelli,
come è stato possibile invece a Bur Daharro.
Nel complesso la serie è riferibile all'A lbiano.
19. B u r G h e iìu d f u
d i B u r B ith a le ). — (Questo e il successivo B u r Tilal fanno
parte di un gruppo di colline indicate col nome complessivo iliBur Diuner Alain e
B urot Chi Daart.
L a serie, in parte mule esposta. Ita potuto essero riconosciuta con precisione soltanto nella metà
superiore della colliua: essa c costituita d a: a) calcare com patto, giallastro-rosa, con vene apatiche;
b) grosso banco di calcare eoralligeno. in parte com patto e in parte farinoso, con rari noduli di
selce ocracea; c) calo, com patto, giallastro o rosa sulla superficie fresca, con noduli di selce.
I fossili studiati provengono soltanto dal liv. b); essi sono: Chondrodonta Joannae C h o f f ., Ch.
Delgadoi C h o f f ., Alectryonia diluviana L.
La serie è nel complesso analoga a quella di B ur B ithale: il liv. b) corrisponde con sicurezza
ai liv. 6 -c), e il liv. ci rappresenta l'insiem e dei liv. d - f ) di Bur Bithale.
Cronologicam ente quindi si tratta- di Cenomaniano.
20. B u r T ila l (a N - N W d i B u r B ith a le ). — L a base è m ascherata da uu forte ricopri­
m ento di d etriti; nella pianura circostante si notano abbondanti efflorescenze
di gesso. Gli strati
esposti m ostrano la seguente successione: ai calcare nodulare bianco, a grossi G asteropodi; b) cale,
com patto, nodulare, giallastro, con vene spatiche; c) cale, nodulare bianco, a P ectin id i e Orbitoline;
d) cale, color crem a, com patto, con rari noduli di selce.
[131]
FA U N A
MALACOI.OOICA CRETA CEA CELLA
SOMALIA
E DELI.’ 0 0 ADEN
59
I
Con molta probabilità il liv. bì corrisponde al liv. ut ili Bur Ghcdud, il liv. c) al liv. b) m a
fortemente ridotto di spessore e con aspetto notevolm ente diverso per variazione laterale di facies;
il liv. d) corrisponde al liv. ci sem pre di Rur G hedud e inline il liv. ai corrisponde invece al
liv. b) di B ur Dahnrro.
I pochi f o s s il i d e t e r m i n a t i p r o v e n g o n o d a l l i v . a) e sono: Purpitroidea gigas n. s p . , Pseudomelania sp., Tylostomu Consoni T h . e P e r .
Con molta probabilità quindi il liv. a) appartiene all’ Albiano m entre i liv. b-d) rientrano nel
Cenomaniano.
21. B u r B e te l (a S d i B u r B ìth a le ). — N ella pianura a S di B ur B ithale si incontrano
>>varie colline isolate, tra le quali sono state prese in esame B ur Agde. B ur Belel e B ur B obtan.
■•"■^Sebbene la fauna studiata provenga dal solo B ur Belel, ritengo utile, per la com prensione d ella
r._Beriè stratigrafica, accennare anche ai livelli osservati negli altri due.
A Bur Agde si lui alla base gesso alterato, poi terreno male esposto ricoperto da d etriti di
calcare con selce, e infine calcari bianchi com patti con rari noduli di selce clic aum entano sem pre
più fino a ricoprire com pletam ente la superficie del calcare.
La successione struiigrufiea di Bur Beici è la seguente: ut gesso: bt cale, com patto, legger­
am en te marnoso, con Orbitoline, Pinne, ecc.: et cale, a lum nchclla: ili cale, bianco a O rbitoline che
? - diventa sempre più com patto verso l’alto.
d',. A Bur Bobtan si hanno inferiorm ente calcari bianchi a Orbitoline c Gorelli, poi i calcari di^Ventano sempre più com patti, con meno O rbitoline ma sem pre con Oornlli. e sulla cima della
collina infine si hanno calcari com patti, grigiastri, con ('um ili.
“ tf" - Nel complesso ritengo che i livelli d e l l e tre colline suddette facciano parte della serie osservata
a Bur Bithale e vicinanze, della quale rappresentano, almeno in parte, notevoli variazioni laterali
di facies.
Pochi sono i fossili determ inati; dal liv. b) provengono: Pinna robinaldina d’ Orb., P. cfr. arata
Pobb. Dal liv. c) proviene soltanto: Inoceraniun cfr. labiata* S ch l. Infine, erratica, è stata raccolta:
Pinna decussata ( t o l d e .
Si tratta complessivam ente di Cenomaniano.
22. B u r G ourà (a c ir c a t .5 k m . a .V II' d i G i(ftei). — È questa la località studiata dallo
Stefanini [90] e il cui m ateriale è stato già studiato da vari Autori | 8 (t; 104; 96; 61]. D a essi
riporto qui la successione stratigrafica e l’ elenco dei fossili.
Lo spessore globale degli strati è di circa 6() ni.; nel Ih pianura circostante affiora il gesso; la
successione è la seguente: a) cale, m arnosi grigi, fragili, giallastri per alterazione, con Orbitolina,
Douvilleiceras, modelli di G asteropodi e di B ivalvi; b) cale, marnoso più com patto, con grossi
Gasteropodi; c) cale, m arnosi simili ad a), con Orbitolina lenticu/aris; d) cale, grigio-cupi, g rig io verdognoli per alterazione superficiale; e) cale, a Orbitolina e piccole N erinee; f) cale, teneri a
'Bndiste, in alto più com patti e biànchi; gì cale, con selci brune, ferruginose; h) cale, con pezzi
di Sudiste, erosi carsicam ente.
' Dal liv. a) provengono: A rca trigona Segl, Neithea quinquecostata Sow., N. cfr. Morrisi P . e
i-Rin., Tyhstoma cfr. Consoni Th. e P e r., Douvilleiceras monile Sow.
Nel.liv. b) sono stati tro v a ti: Tylostoma cfr. Cossoni Th. e P e r., T. cfr. glóbosum Sh.; dallo
' «tesso liv. b) secondo il S ilv e s tr i, o piuttosto, secondo me, dal liv. c), provengono: Orbitolina
Unticularis B l., 0. Paronai P r ., 0 . conoidea G r., O. discoidea G r.
60
GU IDO T A V A N I
[1 3 2 ]
Nel complesso e-f ) sono stati determ iuati : Radiolites lusitanicus B a y l e , Eoradiolites liratus
C o n r ., Radiolites sp . c f r . mam illari* M a t h .
In o ltre erratico, m a quasi certam ente di provenienza dal liv. f), è stato raccolto : Chondrodonta
Delgadoi C h o f f . Infine di provenienza pure erratica sono: E ugyra longaeva Z u f f ., S tylin a sp.,
Orbicella ortica S t o l .
Nel complesso si può ritenere che i liv. a-c) corrispondano, almeno in parte, al liv. a) di Bur
B ithale e quindi all’Albiano, e i liv. d-h) ai liv. b-f ) pure di B ur B ithale e quindi al Cenomaniano.
23. D u r d u r (p o c o a j \ d i G iq le i). — L a roccia affiorante è un calcare color crema, con
selce; sciolti sul terreno si trovano: Eoradiolites durdurensis n. sp., Eoradiolites sp.
T ali calcari corrispondono con ogni probabilità a uno dei livelli più alti di B ur G o u rà : in tal
caso si trattereb b e quindi di Cenoinaninno.
•
24. K m . 28 c ir c a d a B u y d a A c a b le
sen tata ancora da un calcare color crema,
Stroinbus (?) incertus n’ ()un.
Anche gli strati di questa zona devono
superiori di B ur G ourà e quindi ancora al
v e r s o G ip lei. — L ’unica roccia affiorante è rappre­
dal quale provengono: Chondrodonta Delgadoi Ch.,
corrispondere con m olta probabilità a uno dei livelli
Cenomaniano.
25. B u g d a A c a b le . — In questa zona, già esam inata dallo S t e f a n i n i e da a ltri A utori [90;
104; 90], la morfologia del terreno e la vegetazione impediscono di riconoscere con precisione i
rapporti stratigrafici tra la serie calcarea fossilifera e i gessi di Och Ginni nei quali ultim i è svi­
luppatissim o il fenomeno carsico.
In località Scec G ure gli strati tossili Ieri, della potenza di uua decina di inetri, sono costituiti
da calcari m arnosi bianchi, teneri, e da calcari m arnosi più com patti, giallastri o alterati in rosso­
bruno. L a n atu ra pianeggiante della zona non ha permesso una distinzione di livelli; i fossili rac­
colti sono: CalnmophyHia s p ., Modini a 1 llrachydontesi sp.. Neithea quinguerostata Sow., L im a (Gle­
noide») sp., Diploschiza Melleni S t u p i i . . ! ) . Melleni S t k i 'H . var. eleyans T a v . , E.rogyra canaliculata
Sow., A stia te subsinuata 11. sp., Prospondyìus Sfoderi P. e Houx. P. costiciUatus T a v . , P. somaliensis T a v . , T r i gonio cremili fera Lv<\. T sp., Mactra <?) sp., Pl af ymya cfr. niarulfensis d ’ O rh .,
Pleurotom aria sp., Nodndelphinula munita Poni»., X . cfr. eleyans N a u a o , Sem isolarium cfr. vioniliferum M i c h . , Ilibolites xemicanaliculatus h e B l a i n v . , X autilus eleyans Sow., N . scecgurensis T a v . ,
N . compressus T a v . , (lautiryceras Sacya Pomi., Hamites africantts nom. nov., li. sp., Lechites cfr.
Sanctae-C rucis P. e G a m i1., I . altererò» plasticum S i ’a t h , Crioceras cfr. M anieri S a r . e S chO nd.,
Brancoceras zrissense P e k v . , li. Senequieri u' O r b . . li. sp.. Hysteroceras sp., Cheìoniceras Santochii
T a v . , Ch. (?) albiense T a v . . Douvilleiceras m ainitiillatum S c h l . , D. monile Sow., I). benonae B e s.,
L). spinosum T a v . , 1). variabile 11. sp.. 1). chelonicerati forme n. sp.
D all’elenco dei fossili risulta che in tale zona sono certam ente presenti due livelli; di questi
uno, caratterizzato da Nododelphinula e-Cheìoniceras è riferibile all'A p tian o superiore e corrisponde
con sicurezza ai livelli più alti della zona B ur G odharro - F itau rar t^con m olta probabilità si tratta
del liv. »•); ciò è conferm ato anche dalla presenza di esem plari di Zeilìeria tam arindus Sow. *) con
l’identica fossilizzazione di quelli studiati dallo S t e f a n i n i [89] p er la zona Callafo-M ustahil.
') T a l i e s e m p l a r i f a n n o p a r t e di u n g r u p p o ili l i r u c l i i o p o d i s t u d i a l i d a l d o t t . L. S a n t o c i i i i n u n a n o t a di pros­
s im a pubblicazione.
[1331
FAUNA
MALACOLOQIOA ORKTACEA D E LL A SOMALIA E D E LL 10 0 ADEN
61
Il seoondo livello, dal quale devono provenire la m aggior parte dei fossili e che è ca ratteriz­
zato dall’abbondanza di Douvilleiceras, è riferibile con sicurezza all’Albiano.
Stratigraficamente l’ Albiano di B ugda A cable sta, quasi certam ente, subito sotto al liv. a) d i
Bur Gourà; corrisponde invece, con m olta probabilità e come variazione laterale, all’ estrem ità
«nperiore di B ur U ccur, nel quale infatti è stato trovato Douvilleiceras sp.
I II rapporto tra la serie fossilifera e i gessi, come è già stato detto, non è chiaro; sem bra
tuttavia che i gessi siano so tto stan ti: essi corrisponderebbero quindi a quelli della zona F ita u ra r‘Mustahil, à meno che non si tra tti di una lingua di gessi intercalata in una serie calcarea i cui
termini inferiori non arrivano ad affiorare.
26. K m . 17 a W d i B u g d a A c a b le . — Dai calcari selciferi che affiorano lungo la strad a
proviene soltanto: Alectryonia diluviana L. L a posizione stratigrafìca esatta di questi calcari non
è definibile.
P- "
27. K m . 27 e 3 / d a B u io B u r ti, s u lla p i s t a p e r B u g d a A c a b le . — Alla superficie della
•pianura affiorano soltanto dei calcari com patti, a grana fine, di colore giallo - crema, i quali con[tengonoi numerosi esemplari spatizzati d i: Requienia M igliorinii n. sp.
Anche di questi calcari nou si può definire con esattezza la posizione stratigrafica : essi po treb ­
bero corrispondere a quelli della cava al km. 53 da Scillavc, come potrebbero invece rappresenrtare i livelli superiori di B ur Bithale.
28. S a n g a fu n q a .
Dai calcari com patti, giallo-bruni, rii questa località proviene soltanto:
•Nerinea somatica n. sp. Anche qui non si possono quindi trarre deduzioni cronologiche.
7
29. K m . 5 a W d i M is sa ro le . — L e stesse conclusioni valgono ancora per questa zona dove
affiorano gli stessi calcari grem iti di esem plari spatizzati di: Requienia M igliorinii n. sp.
ìf' Nella stessa zona di Missarole, ma un poco più a S , in calcari gialli, spatici, lo S t e f a n i n i [ 9 0 ]
ha raccolto i seguenti fossili, determ inati dal P ar o n a [ 6 0 ] e dalla Z u k f a r d i [104]: Phym atella (?) sp.,
fAstrocoenia retifera S t o l . Tali fossili farebbero ritenere più probabile l’ipotesi di un riferim ento
•ai livelli superiori di B ur B itbaie.
30. B erd ile. — É questa la località descritta dallo S t e f a n i n i [90] e il cui m ateriale è già
' Btato studiato da me [9t»|. L a successione stratigrafìca è la seguente: a) cale, com patto ceroide,
•color crema, a macchie gialle; b) cale, giallo con fram m enti di grosse conchiglie; cJ cale, con grossi
pezzi di selce ferruginosa, abbondantissim a.
La fauna è costituita soltanto d a: Chondrodonta Joannae O h o f f . per il liv. a), e Chondrodonta
Delgadoi C h o f f . p e r il liv. c).
Nel complesso si può ritenere che tali strati corrispondano ai livelli alti di B u r B ithale e
quindi al Cenomaniano.
Ripa a E dell’ Uobi Scebeli, lungo la vecchia strada pedemontana fra Buio Burti e La 111ma
, Bar. — In questa vasta regione la serie, esam inata in numerosi punti specialm ente a N di B elet
Uen, bì mantiene nel complesso abbastanza costante : si riscontrano infatti, più che altro, soltanto
■leggere variazioni laterali di facies.
62
GU IDO T A V A N I
[1 3 4 ]
P e r non incorrere in ripetizioni inutili ritengo opportuno dare qui solam ente i caratteri essenali della successione stratigrafica (fig. 4) che v errà poi ripresa dettagliatam ente in esame nelladiscussioue generale su lla regione,
m
m) arenarie di Jesom ma.
l) arenarie, più o m eno friabili o
compatte, con intercalazioni di
lum achelle calcareo-arenacee.
'-™*=
i) cattiva esposizione (crostone e
detriti ).
V T, TT^ir;
irzS-.i
hi lumac.liella arenacea, gialla, po­
rosa, con piccole alternanze di
cnlcari più o m eno arenacei e
di nrenarie.
g ì calcari a lastre e straterelli cal­
careo-arenacei, con
intercala­
zione di argille gessose verso
f
e
la base.
f i calcari con selce.
e ) calcari con Rudiste.
d
d) calcari nodulosi, ricchissim i di fos­
d'
-60
sili, con livelli g rem iti di Orbi­
toline (d1).
cl calcari
com patti,
con S tro m b u s,
passanti in alto a calcari a lunincbella e calcari com patti sen ­
za fossili.
li > lom achalle calcaree.
io
S
a) gesso con intercalazioni calcaree
■s
T~
-V1 -ft
3
e marnose, spesso a luinachella
(Gessi di Ferfer).
F ig. 4. — Sezione com plessiva della serie di B ele t Uen,
nella zona Ferfer-G algalò.
P e r °f?ni singola lo calità mi limi­
terò quindi a dare, quando sia ne­
cessario, brevi notizie so ltan to su even­
tuali variazioni di facies in essa osser­
vate.
L a serie si inizia con banchi di’
gesso, il cui spessore globale non è co­
nosciuto dato che la b ase non ha potuto
essere osservain in nessun punto. La
successione stratigrafica è la seguente:
gesso ben stratificato, con intercala­
zioni calcaree e m arnose, spesso a lum achella: luinaclielle calcaree ; calcari
com patti a grossi G asteropodi (Strombus), passanti in alto a calcari a luma­
i-bella e calcari com patti senza fossili;
calcari nodulosi, ricchissim i di fossili,
term inanti talora con un livello a Rudiste; calcari con selce; segue una
serie arenaceo - calcareo - gessoso - argil­
losa, in generale poco fossilifera, con
intercalazioni di ltunachelle compatte
o porose tra le. quali una ricca di mo­
delli e di im pronte di Gasteropodi e
T rigonie: tale serie fa graduale pas­
saggio, in alto, a una potente pila di
arenarie e quarziti, di vari colori e
di varia com pattezza, prive di fossili,
e costituenti le cosiddette * arenarie
di Jeso in m a» .
Cronologicnm ente la serie
— dai gessi fino ai calcari con
selce compresi, appartiene al Ceno­
maniano,
— i livelli soprastanti [arenarie di
Jesom m a escluse) sono riferibili con
m olta probabilità al Turoniano.
31. B u r U en ( a c ir c a 40 k m . a S d ì B u io B u r ti). — Dai calcari gessosi di questa locatà proviene soltanto la : Trajanella crassa n. sp. L a posizione stratigrafica di B u r U en non è, per
ra, precisabile: è pertanto con m olta incertezza che tale località viene a ttrib u ita alla serie di
ìelet U en.
FA U N A
MALACOLOQICA CRETACBA DELLA
SOMALIA E DE LI,’ OH ADEN
63
32. B u r G heucini (a 2 g k m . d a ! b iv io d ì B e le t V eti, v e r s o B u io B u r ti). — T p o c h i li­
velli che affio ran o in q u e s t a l o c a l i t à s o n o s c a r s a m e n t e fo s s il ife r i ; l ' u n i c a s p e c i e c h e vi s i a s t a t a
raccolta è : Strombus ( ' / ) incertus d ' O r b .
32 bis. C olline a 40 k m . a S d e l b ìv io d i B e le t U eti, v e r so B u io B u r ti. — Da un liv ello
^'ritmato fra il calcare a Strombus e i cale, nodulosi proviene: Campanile (?) sp.
83. B u r B a la d (a i 3 k m . d a l b iv io d i B e l e t U en. v e rso B u io B u r ti) . — Anche in questa,
loohlità i livelli sono poco fossiliferi; l’unico fossile determ inato è: Strombus (?) incertus d ’ Ohb.
N, 84. B u r E r ib (a g k m . d a l b iv io d i B e le t U en, v e r so B u io B u r ti) . — L a serie, nettamente calcarea, va dal livello a Strom bus al calcare con selce. Sono stati raccolti, erratici, i se­
guenti fossili: Arca (Trigonoarca) passyana d’ O rb., Cardium (Protocardia) P auli Coq., Strom bus (?)
" incertus d ’ Obb.
35. C olline a ,V d e ! c a m p o A . G . I . P . ( a c ir c a k m . t a S d e l b iv io d i B e le t U e n ). —
Dai calcari a Strombus proviene: Heterotissotia F igarii G r e c o .
/
■r. 36. C ava a ! b iv io d i B e le t U en. — Dallo strato apicale corrispondente al liv. a Strombus,
provengono: Strombus (?) incertus d’ Ohu., Heterotissotia cfr. Figarii G r e c o .
’yr
— P ip a a E d i B e le t U en. — Nella parte superiore dei calcari nodulosi di una collina non
>!ineglio precisata sono stati raccolti: E.roggra flabellata G oldk., Cardium ( Trachycardium ) productum
■8ow., Strombus (?) incertus n 1 Obb., Aporrhais (?) Meslei Th. e P e r., Harpagodes Peroni Tav., Pteroionta Beffisi Th. e P e r.
. 37. Km. 6 d a l b iv io d i B e le t U en, v e r s o F e r fe r. — Di provenienza erratica sono : Strom 'bus (?) incertus u ’ O r b ., Harpagodes Heberti Th. e P e r.
V .,
p - 38. Km. 14 d a ! b iv io d i B e l e t U en, v e r s o F e r fe r . .Anisocardia Hermitei Chukk., Harpagodes Peroni T a v .
Nei cale, nodulosi sono stati raccolti :
39.
V a lletta d i G o d e i ( a k m . 2 0 - 2 1 d a l b iv io d i B e le t U en, v e r s o F e rfe r ). — Sono ben
: esposti i calcari nodulosi, il liv. a R udiste e i cale, con selce; la serie è ancora nettam ente calcarea:
;1 i cale, nodulosi, piuttosto teneri e di aspetto tipico, presentano un livello m edio - superiore grem ito
di Orbitoline.
v>„-Nei cale, nodulosi dol fianco S di questa v alletta sono stati raccolti: Lithodomus cfr. subcylin'dricus Stol., Neithea Trevisani n. sp., Plicatula hirsuta Coq., Exogyra flabellata G oldk., Trigonia
cfr. scabra L ue., Cyprina (Venilicardia) Terrieri C o ttr ., Anisocardia Hermitei Ch., A . cfr. pyrenaica d’Obb., Venus plana Sow., Cardium (Trachycardium ) productum Sow., Tellina (Linearia)
drdnalis D ujard., Pholadomya Vignesi L a r t., Acera perstriata n. sp., Harpagodes Heberti Th. e
Per., Pterodonta Beffisi Th. e P e r., Cirsochilus ornatus S to l.
' *£ JTel versante N, dai calcari nodulosi, provengono: Neithea Trevisani n. sp., E xogyra flabellata
;,GÌoldf., Stefaniniella Colosii T av., S. M igliorinii T av., Arca somatica n. sp., C yprina calabra S eq.,
Anisocardia Hermitei Ch., Cardita Forgemoli Coq., Venus Reynesi Coq., C ardium (Protocardia)
64
[136]
GU IDO T A V A N I
pondicheriense n’ O r b ., C. (Trachycardium ) productum Sow., Tellina (Lìnearia) circinalis D u j a b d .,
Liopistha (Psilom ya) cfr. alta Roeu., Acera perstriata n. sp., Strombi!e (?) incertus d ’ O b b ., Harpa­
godes Peroni T a v ., H. Heberti T h . e P e r ., Pterodonta Deffisi T u . e P e r .
D ai cale, a R udiste proviene soltanto: D urania (?) sp.
40. K m . 3 2 d a l b iv io d i B e le t Uen, verso F erfer. — Sciolti, sui cale, nodulosi, sono stati
raccolti : Arca somatica n. sp., Cardium (Trachycardium ) productum Sow., Strom bus (?) incertus d ’O b b .,
Harpagodes Peroni T a v ., H. Heberti T h . e P e b ., Pterodonta Deffisi T h . e P e r .
41. K m . 5 8 d a l b iv io d i B e le t Uen, verso F erfer. — Sem pre dai cale, nodulosi provengono:
Anisocardia Herm iiei C h . var. acuta C h ., Cardium (Trachycardium ) productum Sow ., Pholadomya
Vignesi L a r t., Strom bus (?) incertus n’ O r b ., A porr lune (?) D utrugei C o q ., A. (?) Alesici T h . e P e b .,
Harpagodes Peroni T a v ., H. Heberti T h . e P e r ., Pterodonta Deffisi T h . e P e r .
Zona tr a F e rfe r e Colludo. — In questa regione la serie è com pleta, dai gessi alle arenarie
di Jesom m a; del complesso fossilifero però sono ben esposti soltanto i livelli fino alla p arte supe­
riore dei cale, nodulosi e nell’insieme risultano nettam ente calcarei e uguali a quelli della zona
di B elet Uen ; i calcari a R udiste e quelli con selce sono rappresentati soltanto da lem bi isolati
mal conservati. Dei livelli soprastanti al cale, con selce ben pochi sono visibili: nel complesso ri­
sultano prevalentem ente calcarei: anche il passaggio alle arenarie di Jesom m a non è chiaro, per
quanto la loro sovrapposizione sia evidente. Le arenarie di Jesom m a sono ricoperte da una coltre
di laterite dello spessore di una ventina di m etri.
42. S p e r o n e a S ile i la s tr a d a F e r fe r - G o ff a d o , a circa q k m . da F e r f e r . — Dai calcari
nodulosi provengono: Mediala typica Fonti., Exogyra flabellata (ì o i. d k . , Arca (Trigonoarca) brahminica Fonn., A. ( I(orbatili ) Halli I’kh. e F o u u t . , Yeniella ohtruncata Stoi,., Anisocardia Herm itei Ch.
var. acuta C h . , Card ita Porge/noli Coq., Cardium ( Protocardia) Cauli Coi)., C. (Trachycardium)
productum Sow., Lucina c fr . safedensis O o n r . , Corine (Mutiella) c f r . con retata Z i t t . , Strombus ( ? )
incertus n’ Orni., Aporrhnis i?) Dutrugei Cocj., A. (?) Alesici T h . o P e r . , Pterodonta Defpsi T u . e
P e r., Ileterotissotia complanata n. sp.
S p e r o n e a S d e lla s tr a d a F e r f e r - G o ffa do. a c ir c a 7 k m . d a F e r fe r . — S e m p r e
è s t a t o r a c c o l t o : Afodiola typica F o r b . , Lithodomus c fr . subcylindricus S t o l . ,
E xo g yra flabellata G o l d f . , Arca aff. archiaciana d ’ O r b . , A. (Trigonoarca) brahminica F o r b . , Car­
dium (Trachycardium ) productum S o w . , Aporrhais (?) Dutrugei C o q . , A. (?) Meslei T h . e P e b . ,
Harpagodes Peroni T a v . , //. Heberti T h . e P e b . , Pterodonta Deffisi T h . e P e b .
4 2 bis.
nei
ca le ,
nod u losi
4 3 . C o llin e a S d i G u r ia q a le :
soltanto : T urritella nodosa R o e m .
—
Nei noduli di selce del cale, con selce
è
stato rinvenuto
Zona d i G algalò. — E in questa zona che la serie dai gessi alle arenarie di Jesom m a ha po­
tu to essere osservata nel dettaglio e in m odo com pleto. P e r quanto riguarda i livelli compresi fra
la p arte alta dei gessi e la som m ità dei cale, nodulosi, si può dire che nell' insieme essi corrispon­
(1371
FA U N A
MALAOOI.OOIOA CRETACEA
DELLA SOMALIA
E DELL1 0 0 ADEN
65
dono a quelli della zona F erfer-B olot Uen, differendone .soltanto per il latto che essi appaiono
più arenacei. Tale carattere si m anifesta in modo assai m arcato specialm ente nella parte bassa del
liv, a Strombus e nella parte m edio-superiore dei cale, nodulosi. Ancor più arenacea è la serie
soprastante al cale, con selce, finché si passa gradatam ente alle tipiche arenarie di Jesom m a la
cui sovrapposizione è (pii ben chiara.
44. S p e r o n e a l p o n te d i G a lq a lò . — N ella p arte inferiore del liv. a Strombus sono sta ti
raccolti: Crassatella II anneri P e r v ., Strombus (?) incertus d 'O rh .
45. V e r s a n te IV d e l b u r a S W d e ! fo r tin o d i G a /q a lò . — Dal liv. a Orbitoline dei cale,
nodulosi provengono: Lithodomus cfr. subcylindric.us S t o l . , I>osinia cfr. Forgemoìi C o q ., T hracia
subcarinifera n. sp. Dai cale, nodulosi sottostanti al liv. a O rbitoline proviene: Exogyra flabellata
G o l d f . Infine erratici, ina provenienti certo dai cale, nodulosi, sono stati raccolti : Trigonia scabra
Lmk., Anisocardia Herm itei O h . var. acuta C h . , Posinia cfr. Forgemoìi C o q ., Venus plana Sow.,
Cardium ( Trachgcardium ) production S o w . , Harpagodes Peroni T a v . , Placenticeras tamulicum B l a n f .
46. V e rsa n te IV d e lla c o llin a a S d e ! fo r tin o d i G o lp a to . — Nella parte m edio-superiore
dei cale, nodulosi sono stati raccolti: Lithodomus cfr. subcglindricus S t o l ., !.. (Botala) tum idulus
S tol ., Neithea Trevisani n. sp., Lim a ( Plagiostoma) sim plex n’ Omi., Ostrea incurva N i l s s ., E x o ­
gyra flabellata G o l d f ., Arca (Harbatia) Halli P e r . e F o u h t ., Anisocardia Hermitei C h . var. acuta
C h ., Cardita Forgemoìi C o q ., Posinia cfr. Forgemoìi C o q ., l ’enus plana Sow., Cardium (Proto­
cardia) pondicheriense n'Oitii., C. ( Protocardia) ( ’ombei L a h t ., C. (Trachgcardiu m) productum Sow.,
Acera depressa 11. sp., Strombus (?) incertus i>' O h b ., A porrhais t h Meslei T h . e P e i i ., Harpagodes
Heberti T h . e P e r ., Pterodonta Defflsi T h . e P e r ., Tglostoma cfr. P allaryi P e r v . e F o u r t .
Dalla parte basale dei cale, nodulosi provengono: Heterotissotia (?) sp., Placenticeras sp.
Infine, erratici nella parte bassa della collina ma provenienti certo dai cale, nodulosi, sono sta ti
raccolti: Lithodomus cfr. subcglindricus S t o l ., Neithea aff. P utrugei Coq., [.ima itieriana P. e R oux,
Ostrea incurva N i l s s ., E.mggra flabellata G o l d f ., Heligmopsis Melleyi 11. sp., A rea ( Trigonoarca)
brahminica F o r h ., A . (Trigonoarca) thevestensis C o q ., Trigonia scabra L m k ., Venìella obtruncata S t o l .,
Anisocardia Herm itei Ch. var. acuta Cu., Venus plana Sow., Cardium (Trachy cardium) productum
Sow., Lucina cfr. safedensis C onr., Corbis (Sphaera) Sharpei Ch., C. (M utiella) cfr. rotundata d ’ O rb.,
Strombus (?) incertus u’ O r b ., Harpagodes somalicus n. sp.
47. P oco so tto a l r id o ttin o s u lla c o llin a a S d e l fo r tin o d i G a /g a lò . — D a un livello
di arenaria calcarea, nei cale, nodulosi sopra il liv. a O rbitoline, provengono : Chlamys cfr. cretosa
D e f r ., Spondylus s tria tu s Sow.
Di provenienza erratica sono : Neithea sexeostata W o o d w ., Lim a aff. Peussi D a c q u é .
I
48. L etto d i u n a f f lu e n te d i s in is tr a d e l l ’u a d i a S d e l fo r tin o d ì G a lq a lò . — N el liv.
a Orbitoline dei cale, nodulosi sono stati raccolti: Exogyra flabellata G o l d f ., Cardium (Trachycardium) productum. Sow., T ornatina (Refusa) sp.
49. T e s ta ta d i u n a f f lu e n te d i s i n i s t r a d e l l ’ u a d i a S d e l fo r tin o d i G a ly a lò . — Dai cale,
nodulosi provengono: E xogyra flabellata G o l d f ., A rca (Trigonoarca) passyana d ’ O r b ., C ardium
(Trachycardium) productum Sow., Strom bus (?) incertus d ’ O r b .
Palaeontographla Italica) voi. XLV (n. scr. voi. XV), 1948.
9
66
GUIDO T A V A N I
[1 3 8 ]
50. P iù o c c id e n ta le delle d u e co llin e s o p r a s ta n ti a ! p ia n o ro o ltre la te s ta ta d e /l'u a d i
a S d e! fo r tin o d ì G alpa/ò. — Nel liv. a lum achella gialla, porosa, tenera, d e lla parte alta del
versante S di questa colliua, è stato raccolto: A starte (E rip h y la ) lenticularis G o l d f .
51. P rim o sp e ro n e nelle c o llin e b a s s e a a r c a 4 k m . a E d i G al p a lò . — E rratici, ma
provenienti certo dai livelli arenacei soprastanti al cale, selcioso, sono: Trigonia scabra L u e .,
A sta rte (E riphyla) lenticularis G o ld f.
62. K m . 104 a N d i P erfer. — In questa località, situata a 8 km. circa a N del ponte di
G algalò, è stata raccolta, sciolta sui cale, nodulosi, la seguente fauna: E xogyra flabellata G o l d f . ,
A rca somatica n. sp., A. ( Trigonoarca> brahminica Forni., Cardium (Protocardia) P a u li C o q ., C.
(Trachycardium ) productum Sow., Liopistha ( Psilom ya ) cfr. alta R o e m ., Strombus ( ? ) incertus d ’ O bb.,
Harpagodes Heberti Tu. e P e k . , //. somalicus n. sp.
53. S p e r o n e a ! p o n te d t L a m in a B a r. — Il livello più alto è qui rappresentato rial cale,
a Strombus, costituito da un liv. inferiore arenaceo e da uno superiore calcurco e con rari noduli
di selce bruna. Nei gessi sottostanti sono presenti, oltre alle solite intercalazioni di lumaclielle
arenacee, uno strato di argilla e u n ’arenaria gessosa a denti e ossa di pesci. Nel liv. a Strombus
è stato raccolto so ltanto: Strom bus (?t incertus d 'O rb .
64. B u r a 7 k m . a E d e l k m . S .5 a N d i L a m m a B a r . — In un livello arenaceo corri­
spondente al liv. a Strombus, sono stati raccolti: Cardium (Protocardia) africanum u. sp., Strom ­
bus (?) incertus d’ O r b .
55. B u r a n tis ta n ti a lla rip a d i a r e n a ria , a circa 6 km . a E d e l p o n te d i L a m m a B a r. —
D a l i v e l l i m a r n o s o - a r e n a c e i , c o r r i s p o n d e n t i ai c a l e , n o d u l o s i , p r o v i e n e l a s e g u e n t e f a u n a : Modiola
flagelli fera F o r b . , Ustrea incurra N i i . s s . . Exogyra flabellata G o l d k . , Arca somatica 1 1 . s p . , Cardila
Porganoli Coq., Tellina (Linearia) circinalis Du.iaud., l ’anopea orientalis Forni., Eoradiolites vosticillatus u . s p . , Mlirilaia B angi P k k v . . liuccinof'usus ( ?) s p . , Strombus ( ?) incertus d ’ O r b . , Harpagodes
Heberti T h . e P e r . , Tterodonta B e f f i s i T h . e P e r . , Pterodouta intermedia 11’ O r b .
6(1. B u r a t\rE d e ì k m . .io a
ilei p o n te d i L a m m a B a r .
A u d i o q u i In p r o v e n i e n z a
: Lim a lammabarensis 11. s p . , Osfrea incurva N i l s s ., Alectryonia
diluviana L., E xogyra flabellata G o l d k .. Arca (Trigonoarca) thevestensis C o q ., Trigonia scabra Lmk.,
C yprina c f r . trapezoidalis C o q .. liuccinofusus (?) sp .
d e l la fa u n a è a n a lo g a : i fossili s o n o
C RO N O LO G IA
D urante i lavori di cam pagna i terreni esam inati vennero suddivisi in gruppi, regolarm ente
sovrapposti l'u n o all'a ltro , la cui distinzione si basava esclusivam ente sulla diversa facies. Tali
gruppi furono denom inati dal prof. M i g l i o r i n i nel modo seguente: formazione selenitosa princi­
pale, serie di M ustahil. gessi di F erfer. serie di B elet U en: a questi gruppi vanno aggiunte le
arenarie di Jesom m a, dello S t e f a n i n i . Sebbene essi non abbiano un significato cronologico preciso,
tu ttav ia ritengo opportuno conservare tale suddivisione sia per chiarezza di esposizione sia in quanto
tali gruppi rappresentano in conclusione delle tappe ben definite nel ciclo di sedim entazione del
C retaceo somalo.
[139]
FA U N A
M Al. A COI.OQ ICA CRETACEA
DEI.I.A SOM AM A
E DEI.!.’ OGADEN
r.7
Form azione seleni (osti prin cip ale. -- Essa corrispondo alla parte auperiore della « serie di
Lngh » dello S t e f a n i n i , intesa però qui nel suo significato strettam ente litologico.
Nella zona considerata, alla base dei più antichi livelli di sedim entazione norm ale del C retaceo,
si trova una serie gessosa di notevole spessore; questa è costituita da banchi ben stratificati di
gesso con intercalazioni di calcari e calcari arenacei spesso grem iti di im pronte e modelli di p ic ­
coli Lam ellibranehi e Gasteropodi (lum achelle della serie selenitosa); la serie gessosa term ina in
alto con un banco più o meno potente di queste lum achelle. La potenza complessiva non è cono­
sciuta: essa è sem pre molto grande e deve anche variare in m isura assai notevole da zona a zona;
i dati conosciuti riguardano soltanto lo spessore com preso tra la som m ità e il livello della p ian u ra
sulla quale si innalzauo lo colline considerate. Tali dati ci indicano uno spessore di circa 60 in.
per le colline a N di Cullato, per F ita u rar (M ustahil 1 e per Bur Devenghedis (Gorrahei), e di
circa 140 m. per B ur Duris (a N -N E di G abredarrei.
Nella zona di G orrahei il contatto fra la formazione selenitosa principale e i terreni sottostanti
non è ben visibile: è tu ttav ia sicuro che negli im m ediati dintorni di G abredurre si trovano, in terca­
lati ai gessi inferiori, dei calcari, gessosi o m arnosi o selciosi, ai quali sottostanno infine i livelli
riccamente fossiliferi dell' Oolitico m edio-superiore, estesi a N di G abredurre.
A SE di G orrahei i gessi costituiscono rim basH incnto delle colline fino a circa 30 km. da Gori*heì verso Scillavc, oltre il quule compaiono soltanto i terreni dei livelli superiori.
A W di G orrahei la formazione selenilosa principale si continua, in parte com prendendo anche
I»intercalazioni degli im m ediati dintorni di G abredarre, fino a Dunan e oltre, per riallacciarsi
jj£qpiraf&, m S di Danane, ai gessi della valle dell 1 U ebi Scebeli (Gallato, F itau rar, M ustahil, poco
di Cagiagur-UccurV Lungo la valle dell’ Uebi Scebeli la formazione selenitosa è costituita
•/^'soltanto dai gessi e dalle lum achelle corrispondenti a ll’analoga formazione di Bur D evenghedis
(Gorrahei).
A "W di Mustahil, nella vasta zona pianeggiante lungo la strada M u stahil-A to-T et-D olo, i gessi,
1‘ con più o meno estese intercalazioui calcaree, m arnose e m arnoso-arenacee che diventano sem pre
più arenacee progredendo verso W , appaiono enorm em ente estesi : è tu tta v ia impossibile afferm are
con precisione che essi si colleghino a quelli di D olo-L ugli (serie di Lugli dello S t e f a n i n i ).
• A Bugda Acable infine i gessi di O di Ginni, sebbene l’im m ediato contatto non sia visibile a
causa del terreno pianeggiante, sem brano sottostare ai calcari cretacei fossiliferi: in tal caso essi
rientrano nella formazione selenitosa principale e vengono a trovarsi interposti, come quelli di
Gorrahei, fra i calcari dell’ Oolitico medio (calcari di B urdo e Tigieglò) e quelli del Cretaceo
inferiore (calcari di Scec G ure): in questo caso gran parte dei calcari cretacei delle zone G orrahei Mustahil sarebbero qui sostituiti ila depositi gessosi, a meno che non si tra tti di una lingua di
gOBsi intercalata in uua serie calcarea i cui term ini inferiori non affiorano.
In conclusione quindi si può am m ettere che questa serie gessosa corrisponda a una parte alm eno
dell’Oolitico superiore e del Cretaceo inferiore.
Sèrie di M ustahil. — Questa- serie, la cui regolare sovrapposizione ai gessi della serie selenitota principale è nettam ente visibile nelle zone di G orrahei-C allafo-M ustahil, è costituita da tu tti
i livelli compresi fra la suddetta serie selenitosa principale e i gessi di F erfer. E ssa è prevalente* mente calcarea, essendo costituita in massima parte d a calcari m arnosi e calcari puri com patti.
"--.'•1 dettagli della successione stratigrafica sono stati descritti nelle singole località fossilifere, e
quindi 'verranno fatte qui soltanto alcune considerazioni di ordine generale.
.vj Nella Vasta zona che da C agiagur-U ccur si spinge, attraverso Mustahil - Callafo, fino a G orrahei
68
G U IDO T A V A N I
1140]
e dintorni, la serie è costituita, nelle sue grandi linee, da una successione di calcari più o meno
marnosi, sorm ontati da un complesso di calcari organogeni com patti, in generale a O rbitoline e a
selce. Questi calcari organogeni presentano variazioni di spessore notevoli e spesso anche rapide:
tali variazioni si possono m ettere in relazione, alm eno in parte, con la p artico lare facies organo-,
gena di questi calcari, ma si deve ritenere che la causa principale sia da ricercare in fenomeni
di erosione.
Variazioni laterali di facies si notano con sicurezza nei livelli sottostanti : in generale si osserva
che nella zona M ustahil - Celialo la serie è più uniform e essendo costituita quasi solo da calcari
m arnosi, m entre nelle zone di G orrahei e di C agiagur-U ccur la serie in p arte è più calcarea e
in parte è costituita invece da argille m arnose: in relazione a queste variazioni d i facies variano
anche le associazioni faunistiche, come risulta evidente dagli' elenchi prim a esposti.
Nel complesso, in tuie zona siamo in presenza di una sedim entazione m arina norm ale, di facies
neritica, che term ina in ulto con depositi organogeni. Una vera furi o h di scogliera si ritrova interca­
lata nella p arte inferiore della serie nella regione di G orrahei - Scillave (calcare a R udiste); sebbene
non sia stato possibile darne una indicazione precisa nelle successioni stinti grafiche rilevate, tuttavia
si deve ritenere che un’analoga intercalazione esista anche nella zona di M ustahil, dato che furono
rinvenuti erratici, tra El Eurruch e M ustahil, dei piccoli fram m enti di calcare a R udiste; a questa
facies di scogliera corrisponde poi probabilm ente, come variazione laterale, il livello di argille con
gesso della base di Cngiagur.
A S della zona di C agingur la serie di M ustahil diventa sem pre più calcarea: ne affiorano i
term ini più elevati che stannò poco al disopra dei calcari apicali della zona precedentem ente de­
scritta. E ssa è stata osservata in dettaglio nella regione di B ur B ithale - Giglei : le variazioni laterali
sono frequenti e rapide, in relazione alle particolari condizioni am bientali in cui si è m anifestata
qui la sedim entazione. Come risulta infatti dalla descrizione delle singole' località, accanto a pochi
livelli di am biente neritico nonnaie (calcari m arnosi di B ur D aharro, cale, con P in n e di B u r Belel,
livelli inferiori di B ur Gourà, eccA si trovano alcuni livelli specializzati (gessi di B u r Bithale,
B u r D aharro, ecc.) e infine una grande prevalenza di depositi di scogliera (cale, più o meno com­
patti a Rudiste, Chnndrndnnta, Coralli, cale, con selce, di B ur Bithale, B ur G hedud, B u r Gourà, ecc.).
N ella serie di M ustahil rientrano infine i calcari di Scee G ure e quelli dei dintorni di Bugda
Acablo e di Missnrolo: come abbiam o visto, i primi corrispondono in parto ai livelli più alti dnlla,
zona di Mustahil o di (.'Hgiagur. La posizione stratigrafica dei calcari dei dintorni di B ugda Acable
e di M issarole non è precisabile, come già accennato, con sicurezza: è probabile tu tta v ia che essi
corrispondano, alm eno in parte, ai calcari di scogliera di B ur B ithale.
P er quanto riguarda la cronologia, la serie di M ustahil comincia col B arrem iano, si continua
senza interruzioni nell'A ptinno e n d l ’ Albiauo e term ina nel Cenomaniano.
Il B arrem iano è costituito da due facies ben d istin te: una facies a sedim enti norm ali, diffusa
in tu tta la vasta regione compresa fra C agiagur-M ustahil e Callafo - G orrahei, e una facies di
scogliera ben evidente nella zona di G o rrah ei-S cillav e: quest’ultim a facies è caratterizzata dalla
presenza di num erose Ifudiste e Nerinee {Toucaxia, Ichtyoxarcolitea, Nerinea gigantea, ecc.) e si
può riten ere quindi analoga a quella facies dell' Urgoniano che si ritrova spesso a costituire il
B arrem iano superiore e l’Aptiano inferiore nei giacim enti m editerranei.
L ’A ptiauo segua dovunque un graduale aum ento di profondità: ciò è evidente in modo p arti­
colare nella zona di Mustahil - F itaurar, dove prevalgono i livelli ricchissimi di B rachiopodi e Spatangidi. L ’ A ptiano superiore m ostra di nuovo depositi ueritici di piccola profondità, caratterizzati
•dalla presenza di grossi Ammoniti a forte ornam entazione ( Vheìoniceras, Parahoplitev), di Prohin-
[141]
FAUNA
MALACOI.OGICA CRETA CEA
DELLA
SOMALIA E D E LL 1 OGADEN
69
nites, ecc. Segue una facies organogena (cale, com patti a Orbitoline, a solco, ecc.) che ra p p resen ta
0 la fine dell’Aptiuuo o, con m aggiore probabilità, l’ inizio dell’ Albiuno : questa seconda ipotesi
Terrebbe convalidata dalla presenza di Douvilleiceras sp. nella zona di U ccur e di Desmoceras
Remili P e r v . nella zona di Oagiagur.
f-L 1 Albiano è nel complesso caratterizzato da depositi di m are basso, riccam ente fossiliferi,
: spesso terminanti in alto con livelli gessosi.
.**►_Nel Cenomaniano inferiore prendono un grande sviluppo le facies organogene e talora addirit­
tura di scogliera, caratterizzate da calcari più o meno com patti ricchi di Orbitoline, Chondrodonta,
s Rudiste, spesso anche a selce.
'
Gessi di Ferfer. — Questi costituiscono una serie, di spessore relativam ente grande, in tercalata
fra la serie di Mustahil e la serie di B elet U en. 11 lim ite inferiore non è stato riconosciuto in
nessun luogo, essendo ovunque obliterato da una potente coltre di alluvioni; la sovrapposizione
dei gessi di F erfer sui livelli più alti di B u r B ithale è tu ttav ia sicura.
Il limite superiore ha potuto essere osservato invece con precisione in numerose località, nelle
quali è stato constatato il graduale passaggio alla soprastante serie di B elet Uen.
Si tratta di banchi ben stratificati di gesso grigio -verdastro, con intercalazioni calcaree e m ar­
nose spesso grem ite di fossili (lum achelle a fauna nana specializzata), l'ali intercalazioni diventano
più frequenti verso la sommità, finché si passa a bauchi di lum achelle calcaree che costituiscono
la base della soprastante serie di B elet Uen.
. I gessi di F erfer sono stati osservati in m odo particolare alla base della ripa che dalla zona
a'S di Belet Uen si spinge, sulla sinistra d ell'U e b i Scebeli e della depressione del F af, fino a
Lamma Bar.
Questa serie gessosa si m antiene nel com plesso costante: più che altro essa, progredendo
verso N, tende a diventare arenacea, specialm ente
nella zona G algalò- Lam m a
B ar dove sono in­
tercalati anche dei livelli argillosi e delle arenarie gessose.
Cronologicamente i gessi di F erfer appartengono al Cenomaniano.
Serie dì Belet Uen. — Q uesta è costituita da tu tti i livelli compresi fra i gessi di F erfer, sui
/■quali si trova in regolare continuità di sedim entazione, e lo soprastanti arenarie di Jesom m a
./{vedi fig. 4).
' i La serie ha inizio con dei calcari teneri a lum achella, ai quali fa seguito una potente pila di
' Strati prevalentemente calcarei, caratterizzati da livelli ricchissimi di fossili, specialm ente nella
metà inferiore della serie. Alle lumachello iniziali succedono infatti : calcari a Strombus, cale, nodu­
losi, cale, a Rudiste e cale, con selce: sono questi i livelli che
hanno la m aggiore diffusione e
1-'OOBtanza nell’am pia regione occupata dalla serie di B elet Uen,
e da essi proviene la m assim a
'parte dei fossili precedentem ente elencati nelle singole località.
V' Con la serie di Belet Uen si inizia quindi una nuova fuse di sedim entazione, analoga a quella
di Mustahil, con la formazione di depositi ueritici norm ali i quali term inano con una facies di
scogliera (cale, a R udiste e calo, con selce). Nel complesso questa parte della serie di B e le t U en
si mantiene abbastanza costante; più che altro si nota che a !3 la serie è m arcatam ente calcarea,
mentre tende a diventare alquanto arenacea a N, in modo particolare nella zona G alg alò -L am m a B ar
dove il carattere arenaceo è specialm ente m arcato nella parte bassa del liv. a Strom bus e nella
parte m edio-superiore dei calcari nodulosi.
La serie soprastante ai citati calcari di scogliera (cale, a R udiste e cale, con selce) è visibile
70
GUIDO T A V A N I
1142]
nella zona F erfer-G offndo e specialm ente nella zona di Gnlgalò. Tiile serie
nel complesso costi­
tu ita da depositi neritioi di piccola profondità che indicano uua lenta e graduale regressione: essa
term ina infine con livelli di tipiche arenarie che passano insensibilm ente per altern an za alle sopra­
stan ti arenarie di Jesom m a.
Cronologicam ente il complesso degli strati che vanno dalle lum achelle inferiori al calcare con
selce va riferito al Cenomaniano superiore, m entre la serie soprastante al calcare selcioso appartiene
quasi certam ente al Turoniano.
A re n arie di Jeso iu iu a. — Le arenarie di Jesom m a sono costituite da una potente serie di
arenarie bianche, brune, screziate di rosso o di viola; alcune sono a grana finissima, altre invece
presentano elem enti molto grandi: anche il grado di cem entazione è variabile : alcune sono pochis­
simo cem entato m entre altro sono dello vero quarziti.
(ili strati sono suborizzontali, ma in qualche punto
si osserva una u u u t i i I a stratificazione in­
crociata.
P e r quanto riguarda la giacitura, questa varia da regione a regione. Nella zona F erfer-G algalòLam m a B ar le arenario di Jesom m a sono in regolare sovrapposizione, con passaggio graduale,
alla serie di B elet Uen : la parte inferiore di tali arenarie è certam ente di facies m arina, m entre la
p arte superiore è di am biente costiero - continentale. Nellft zona di Tagahain le arenarie di Jesomma
sono invece nettam ente trasgressive sulla serie di M ustahil, e a Bur Daris esse sono trasgressive
a d d irittu ra sulla serie selenitosa principale.
Dal punto di vista della cronologia si può quindi dire soltanto
che nelle zone dove esiste
passaggio graduale alla serie di Belet Uen. la base delle arenarie diJesom m a è riferibile al Turo­
niano, m entre m ancano elem enti per una datazione della parte superiore. Nelle altre zone (Tagabain,
B u r Daris) la com pleta m ancanza di dati paleontologici im pedisce, almeno por ora, qualsiasi riferi­
mento cronologico.
T E T T O N IC A
N ella regione in esame la tettonica della serie cretacea è quella tipica delle regioni tabulari:
gli strati sono suborizzontali o con una leggera im mersione a K o SE.
In varie zone alcuni strati presentano dei disturbi locali, spesso anche molto inarcati, i quali
hanno però un significato particolare: in nessun caso essi possono esser messi in relazione a veri
fatti tettonici.
A B u r D aharro i calcari marnosi sono in diversi punti disturbati e con una forte pendenza
verso E . A S della strada F erfer - Gotì'ado, a circa 4 km. da Ferfer, i calcari a Strom bus presen­
tano anch’essi dei disturbi locali sim ulanti una flessura. D isturbi simili, ma su scala molto più
grande, si riscontrano nelle colline che da U ccur a Callafo scendono a ripa sulla pianura alluvio­
nale d ell’ Uebi Scebeli : sulla riva sinistra infatti la ripa è generalm ente caratterizzata dalla parziale
discesa dei calcari oon selce, che costituiscono in questa zona il term ine apicale della serie, sui
sottostanti calcari m arnosi in modo che ne risulta un aspetto che, a prim a vista, sem bra dovuto
ad una faglia.
Tali disturbi dipendono certam ente da abbassam enti e 6ci voi am enti locali dovuti alla dissolu­
zione di u n a parte degli strati di gesso sottostanti. Analoghi scivolam enti di terreni, dovuti alla
dissoluzione di sali (gesso, sali di m agnesio) contenuti in strati sottostanti, sono ricordati breve­
m ente d alla B a s s e [ 5 , pag. 1 4 1 1 nel M adagascar.
T1431
FA U N A
MALACOI.OOICA CRETACEA
DELLA SOMALIA
E D E LL 1 OGADEN
71
C O N S ID E R A Z IO N I SU LLA FAUNA
L ’esame della ricca fauna m alacologica perm etterebbe già di form ulare interessanti deduzioni
in merito 9pecia1mente alla paleogeogralia: ritengo tu ttav ia opportuno lim itarm i qui ad osserva^
zioni generali, in attesa di aver com pletato anche lo studio del Cretaceo della M igiurtinia che
oifre un particolare interesse a causa della sua ricchezza in Rudiste.
La fauna da me studiata in questa m onografia e nel lavoro precedentem ente pubblicato è co­
stituita, tra specie e varietà, da C>5 Cefalopodi, 52 Gasteropodi, 1H5 Lam ellibranchi.
Nel complesso la fauna a Cefalopodi, p u r essendo num ericam ente ben rappresentata, è assai
poco varia: essa è costituita infatti in gran parte dai generi Parahoplites, C'heloniceras e Douvillei­
ceras, e si trova accantonata quasi soltanto nell’ A ptiano e nell’ Albiano.
L’Aptiano è caratterizzato dalla presenza di un nuovo genere (Somalites) e dall’estrem a abbon­
danza di forme, m olte delle quali nuove, appartenenti ai generi Parahoplites e Cheloniceras. E note­
vole l’affinità tra la fauna dell’A ptiano somalo e quella dei giacim enti coevi dell’E uropa e del­
l’Africa settentrionale.
La caratteristica essenziale dell’ Albiano è data dalla ricchezza di forme del genere Douvillei­
ceras, ricchezza che trova riscontro più che altro nei coevi giacim enti dell’ Europa e del M adagascar.
È da notare inoltro la presenza di tipi, quali Gaudryceras Sacya o il gen. l.abeceras, che sono
peculiari della provincia australe, m entre d ’altra parte esistono dello specie (Brancoceras zrissense
e Desmoceras iteraiìi) che indicano una s tre tta affinità con l ' Albiano della Tunisia.
Un aspotto del tu tto particolare è offerto dal C enom aniano: m entre infatti nello altre regioni
6990 è caratterizzato d all'abbondanza di Cefalopodi, qui in Som alia invece il Cenomaniano p resen ta
una estrema scarsità di Ammoniti, rappresentati soltanto da alcuni esemplari appartenenti ai generi
Heterotissotia e Placenticeras. A proposito di questi, e in modo particolare delle forme appartenenti
al gen. Heterotissotia, è da segnalare come tale genere, diffuso essenzialmente nell’A frica setten­
trionale e ritenuto finora esclusivo del Coniaciano, com paia in Somalia già nel Cenomaniano.
Dal punto di vista delle relazioni fra la Som alia e gli altri paesi, si può dire che nel com­
plesso la fauna a Cefalopodi, pur contenendo dei tipi propri della provincia australe, m ostra nell ' insieme una n e tta e spiccata affinità con quella dei giacim enti neritici coevi dell’ Africa setten­
trionale e dell' Europa.
Per quanto rig u arda la fauna a G asteropodi, da un punto di vista generale si osserva come
anch’es9a sia relativam ente poco varia, sebbene talora le diverse specie siano rappresentate da un
grande numero di esem plari. Anche lo stato di conservazione è (piasi sem pre cattiv o : si tra tta in
generale di modelli e soltanto in rari casi è conservato il guscio più o meno alterato.
Il maggior num ero di spocie si riscontra nell’ A ptiano, a cui segue il Cenom aniano e poi il
Barremiano; scarsissimi sono i G asteropodi nell’Albiano e specialm ente nel Turoniano. N ell’ insieme
però la fauna a G asteropodi presenta una fisionomia poco originale: le specie nuove, p u r essendo
numerose, appartengono a generi di larga diffusione; due sole sono le specie proprie delle regioni
australi, ed aneli’esse appartengono a generi com uni; la grande m aggioranza dei G asteropodi con­
ferma ancor più quanto è risultato d all’esame dei Cefalopodi, e cioè la stre tta affinità d ella fauna
sòmala con quella dell’E uropa e d ell’A frica settentrionale.
Assai più num erosa e varia risulta la fauna a Lam ellibranchi, diffusi specialm ente nell’A ptiano,
Albiano e Cenomaniano, che rappresentano infatti i tre livelli più sviluppati in Somalia. A nche lo
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GU IDO T A V A N I
[1 4 4 ]
stato di conservazione dei fossili è in generale buono, e molti sono i gruppi in cui la determinaziono ha potuto essere effettuata sulla conchiglia stessa.
D ata l’ estrem a scarsità di fossili, il B arrem iauo non possiede una fisionomia spociale: in ogni
modo si nota che accanto a forme cosm opolite si hanno soltanto dei tipi propri d e lla provincia
boreale (S iria-P alestin a, Europa, Africa settentrionale!.
L ’A ptiano e l’Albiano presentano caratteri che risultano del tu tto uguali fra lo ro : accanto a
un certo num ero di spurio nuove elio rappresentano l'im p ro n ta particolare della fa u n a somala,
rarissim i sono i tipi propri delle regioni australi e sem pre appartenenti a generi di larg a distribu­
zione geografica; la grande m aggioranza dei fossili appartiene invece a forme cosm opolite o, spe­
cialm ente, a form e della provincia m editerranea (S iria-P alestin a, Europa, A frica settentrionale).
P e r quanto riguarda la ricca fauna cenomaniana, l’elem ento locale è flato, oltre ch e dalle varie
specie nuovo, d all'esistenza della nuova fnmiglia Stefa n i ni fili irla fi elio ho già illustrato in precedenti
lavori. Dal punto di vista dei rapporti con le altre regioni, il Couomaniuno suolalo è nel complesso
più vario che gli altri livelli: predom inano ancora le specie della provincia m editerranea, ma
accanto ad esse si notano numerose forme cosm opolite ed anche num erose forme caratteristiche
delle province australi.
N essuna osservazione perm ette di fare il Turoniano, la cui fauna è costituita soltanto da due
specie cosmopolite.
In conclusione quindi, dall’esame dell’ intera fauna m alacologica, sem bra che si possa dedurre
come dal B arrem iano al Cenom auiano superiore la Som alia presentasse am pie e facili comunica­
zioni con le regioni europee e n o rd -afric an e: tale collegam ento avveniva con m o lta probabilità
attraverso la penisola arabica, dove appunto, ad esempio a M akalla, sono stati tro v ati dei depositi
cretacei. Meno facili invece furono generalm ente le comunicazioni con l ’ India e con le regioni
d ell’A frica m eridionale: non è da scartare anche l'ip o te si che, alm eno in qualche periodo, tali
comunioazioni siano state com pletam ente in terro tte e che le poche forme com uni siano arrivate
attraverso vie in d irette; in ogni modo sem bra che le com unicazioni vadano gradualm ente aumen­
tando, sebbene sompro in m isura relativa, dall'A lb ian o al Cenomauiano.
Un esame d ettagliato di questi problem i paleogeografici potrà essere però effettuato, con mag­
giori possibilità, dopo lo sturbo dei m olluschi cretacei della M igiurtinia e degli altri gruppi ani­
mali dol Cretaceo somalo.
[145]
FA U N A
MALACOLOCIICA CRETACEA DELLA SOMALIA E DELI.’ Od ADEN
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76
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F in ito di stampare il 5 luglio 1948
S p i e g a z i o n e d e l l a T a v o l a V [XVIJ
F io. 1. - Cheìoniceras Migliorino nov. sp.
Giri interni d ell’ esem plerò della fig. fi, tav. X X . K m . 8 dal bivio
RI Furnich ■ponte di barche di M nstnhil, sulla Btrada per C ag ia g u r (U . S. 767) png. 43 ( 1 ln|.
2.
Cheìoniceras rude i m v . sp.
Giri interni.
Ripa sulla destra d ell'U eb i Scebeli, a circa 2 km. a valle di
M n s ta liil (U . S.
3.
2661
pag. 4 5 ( LL71.
Acanthoplitei mustahilensis nov. sp
3<j y 89 100: 3I> y 91 100.
Ripa su lla destra d e ll’ Uebi Scebeli,
a circa 3 km. a valle di M uetahil (U. S. *212) pag. 33 [ L06|.
N. 1). — T u tte le ligure, salvo indicazioni speciali, sono in grandezza naturale.
A — Cheloniceraa M iy/inrinii n. ap.
Il
Acan/ho/i/i/ix niustiihih nsis n. sp.
HalneontogrApliU ItalleR, voi. XI.V (n. *rr. voi. XV), 1U4B.
Seaione dell'esem p lare riprodotto nella fig. 1.
S ezion e d ell’ esem plare riprodotto n ella lig . 3.
P A L A E O M T O G R A P H i A IT A L IC A , V cl. X I, V (n. ssr. vo i. X V), T a v . V.
S p i e g a z i o n e d e l l a T a v o l a VI [ X V I I ]
. 1. — Chelonloeras rude nov. sp. — I < 8 0 / 1 0 0 ) .
Ripa Bulla destra d ell’ Uebi Scebeli, a circa 2 km. a valle di
Nlustaliil (U. S. 203) pag. 45 [117].
2. — Chtlonioeras rude nov. ep.
S tesso enemplnre della fig. 2, tav. XVI.
Rina sulla destra d e ll’ U ebi
Sce­
beli, a circa 2 km. a valle di M ustaliil lU . S. 2(><>t pag. 45 11171.
3. — Heterotissotia Figari! (liuoco Ripa presso il b ivio di Helet Uen : cslc. a Strundm» ( I'. H.ÌOOII) •p a g . 48 [120].
4. — Knemiosras syriaoum v o n B r u t i
Dola Medov (U .S . 520) pag. 50 |122|.
N. 11.
’l'uIte le ligure, univi iinlii'a/.iniii npeciali, umni in grandezza naturale.
A — Cheloniceras rude n. sp. -
PaU centagTaphla l u t i c i , vo i. X L V (n. ic r. voi. X V I. m a .
Sezione dell'esem plare riprodotto nella fig. 1.
P A L A E O N T O G R A P H I A
G. TAVANI,
IT A L IC A , V oi. X L V
F au n a nutlacolufjifa cretacea dei ut Som alia
u d e ll’ogatlen.
(n. s e r . v o i . X V ) , T a v . VI.
! Tav,
X V IIJ.
Spiegazione* d e l l a T a v o l a VII | XVI I 1 ]
F ig . 1. — Hamilea sp. — R ipa n SW di Elo Cnti il'. S. dHIli pag. 27 |99].
» 2. — Parahoplitaa rudi» nov. sp.
I 71/10$).
Ripa su lla destra d e ll' Uebi Scebeli, a circa 9 km. a valle di
M ustaliil ( l ' . S . 212i pag. 91 1109|.
9. — Parahoplitaa Weiasi N ki'M. e Uni.ut
i 71 l****l. Sperone n SSW ili F ita u ra rlU S .70!)) pag. 2!) 1101].
4. — Parahoplitaa rudia nov. sp.
in
7)1 lOO; il'
HI 100.
Ripa sulla destra d e ll'U rlò Sceboli, a circa
2 km. a valle «li Mustahil lU S. 207) pag. 91 |109|.
6. — Hatarotiaaotia oomplanata nov sp. Sperone a S della strada Kerler-U«llVado, a i km. da Ferfer: cale,
nodulosi III. S. Idi)
pag. 4!) |121|.
N. B. — T u tte le ti pure, salvo indicazioni speciali, sono in grandezza naturale.
A
lli’tcrolixsoliii compiantila n. sp.
H — 1‘nrahop/Ues nulin n. sp.
0 — / ‘arafiopliles lUeissi N. e Uni,.
P a ln e o n to p ra p liia Italica , voi.
X I.V
(n. «cr. v o i.
Sezione d ell'esem plare riprodotto nella lig. 6.
Sezione d ell'esem plare riprodotto n ella fig. 2.
X V - . 1 o i ti.
S ezion e d e ll’esem plare riproilotto nella fig. 9.
P A L A E O N T O G R A P H I A IT A L IC A , Voi. X L V (n. ser. v o i. XV), T a v . VII.
Bttb. l'eiilnl
S p ie g a z io n e della
Tavola V i l i [ X I X ]
F io. 1. — Parahoplitts alF. Weissi N'kii.m. e U ni.in
r>l |ix>i. Ripa su lla destra d ell'U eb i Scebeli, a circa 2 km.
a valle di M ustahil lU- X. 208i pag. 2!) {1011.
2. — Cheloniceras SoebeIii nov. sp.
(tiri interni della (ig. A li, tav. X X II.
R ipa sulla destra d e ll' U ebi Sce­
beli, a circa 3 km. a valle di M ustahil ( U . S . 253) pag. 43 |115|.
9. — Parahoplites rudis nov. sp. — l 73 ioti). - Esemplare della tig. 2, tav. XVJII. - Ripa su lla destra d ell'U ebi
Scelteli, a circa 3 km. a valle di M ustahil I U. S. 2121. pag. 31 (103|.
4. — Desmoceras Revoili P khv. — Oagiagur ( U. S . 738)
pag. 86 |108|.
6. — Hypacanthoplites milletlanus in'O uii.l
Sperone a SSW di Kitaurar ( U . S . 713) pag. 34 |1(>6).
6. — Douvilleioerai chelonioeratitorme nov. ->p.
Itugda Arabie i l l . X. 22< n) i ]>ag. 38 III11!7. — Heterotissotia (?) sp.
(ìollitiu a S did fortino ili (litigalo: cali:, nodulosi ( U . S . 925) pag. 49 [121J.
N. R. — T u tte le ligure, salvo indicazioni apeciali, sono in grandezza naturale.
A
I h n i v i l / c ì i ' c r n s c l i i ' / i i n i i ' i ' n i t ì / i t r n i r n. sp.
S e z i o n e d e i r e s e i n p l a c e r i p r o i l o l l o n e l l a lig. lì.
H — D fH in n r fn is lici'nìli I ' m i v
I
|i.
I . i n e a Inliulo ■lei 11’ e i t e n p i a i e l'i p r «n I■■t In n e l l a lig. *1.
U — l ' a r a h o p t i t e a al l .
l l ’ris.si N. e Ult i ..
Palaeontographìa Italica, vo i. X L V (n. sci. voi. X V ), |S|H
S e z i o n e d e l l ' e s e m p l a l e r i p r o d o t t o n e l l a lig. 1.
P A L A F O r J T O G R A P H IA IT A L IC A , Voi. X L V (n. ser. v o i. XV), T a v . Vili.
G. TAVANI, t'aimu lu tilu c u lv f/u 'ii
l 'f t '/ ii i V K
d illa S o m a lia t tt£ U 't» (ja itin .
f'ittv . x i X j
S p i e g a z i o n e d e l l a 'l’a v o l a IX | X X ]
F io . 1.
2.
8.
— Cheloniceras Migliorini! nov. sp.
Furrtteh
4.
li.
Parahoplites d r .
9.
Muatahil,
p o n t e ili b a r c h e . l i M u s t a h i l . a i t i l a s t r a d a p e r U a g i a g n r ( U . S . 7 6 7 ) - p n g . 4 3 1115],
sont nli cus
C l i e l o a l o e r a i o r o a ml i l u n t
Xittililits
6- 8 .
Km . 8 circa dal b iv io F.l F n rru c h -p o n te di barche di
sulla strada per l'ngiagur ili. S. 767) pag- 13 |H 5 |.
— Cheloniceras rude nov. sp. vnr. crassicostata nov. var.
I 72 130).
Ripa suIIn destra dell' Uebi Sce­
lteli, n r im i 3 ki■■. n vul|i> ili Mustahil lU. S. 223)
png. 41! 11 IH|.
Chelonloeras Migliorinii nov sp.
SO 11Klj. . Esemphire
ilnlln lig. 1, tav. X V I. Km. H
dui hivio E1
M. i v e i i
noi
ip
II v i i m i
Hip»
M| ■r. ■111 • u S S \ V
i l ' S . t ì Hl i
png.
Somalile9vertebrali* nov
gen. et sp.
suliapicale (U .S . 4!l|
— Somaliles vertebrali! nov. gen. et sp.
Il
a SW
di
ili
Eh'
Kilmnnr:
fati
cali',
t l 1. S . 2 8 3 |
p n g . 3<l | U h 2 | .
11 li «tl l o a
i i ia r n o s o aojn nal.nnto a
|lltl|.
Ripa a E di Uur (ìodnrro: liv. so tto sta n te alcalo,
png. 17 |119|.
Ripa a S W ili E lo f a n ( U . S . 248)
pag. 17 |119|.
marnoso
N . B . — T u tte le ligure, salvo indicazioni speciali, B onn in grandezza naturale.
V
1)
A — Cheloniceras rinie n. sp. vnr. crassicostata n. var.
B, U, B — Sinnatiti’s rrrtcliratis n. sp.
B l
linea lohale sim m etrica.
l’a l n c n i i t o g r n p l i l n
Itn llra, voi.
X I.V
(n. t e r .
voi.
XV-,
im a.
2) sezion e
S ezion e d e ll’eaemplare riprodotto nella fig. 2.
1) l s-' 4) linea lobale asim m etrica
1) ( X 4)
P A L A E O N T O G R A P H I A IT A L IC A , Voi. X L V (n. ser. v o i. X V), T a v . IX.
G. TAVAN I,
Fauna nn<locoUt/n%
a evctui'ca d illa Som alia t d d l ’Ogadin,
[Tav. X X J .
S p i e g a z i o n e d e l l a T a v o l a X [X X 1J
F io . 1, 2. — Douvilleioerae variabile uov.
» 3.
4.
sp.B u c ln
A m W e lU . S. 22'>0.
22 1!*) - pag. 37 |l<fl|.
— Cheloniceraspustulosum nov. sp.
— Km. 8 circa <InI b ivio RI Kurrnch - ponte 'li barche d i Mustahil,
sulla «Invia per Cngingur I l T S. 7(>7i png. 45 |M 7|.
—• Parahoplitesrudie nov. sp.
i
ili lixn.
Itipu sulla «lustra d ell'U oln Sm inili, a circa 2 Um. a valle
ili M ustahil ( U. S . 2lì!ii png. 31
1103).
N. 11.
A
Tubiti In ligure, huIvo indicazioni speciali, sono in Kiaiiilne’.r.n nntnrale.
Dourilteicernx variabile n. sp. — S ezion e dell'esem plare riprodotto uolla (ig. 2.
B — l'arahoplitex rm lis u. sp. — Seziono dell'esem plare riprodotto nella tig. 4.
P alae o n lo g rap h ia
Ita lic a , v o i. X L V (n. t e r . voi. X V I. ISIS
P A L A E O N T O G R A P H I A IT A L IC A , Voi. X L V (n. ser. v o i. X V ), T a v . X..
S p i e g a z i o n e d e l l a T a v o l a XI [ XXI Ij
Km. 14 circa dal bi vi o El F u m i' li - p on te di barche
di M ustahil. sulla strada per C agiagur ( U . S . 777) pag- 31 | l (,3|.
pustulosum Iiov. sp. Esem plare della lig. 3. tav X X I . - Km. H circa dui b ivio Kl Furrueh ponte ili barrite di Mustnbil, sulla strada per Cagiagur (U S. 7<i7l pag. 45 111*7].
Soebelii nov. sp.
I u giri interni.
Ripa sulla destra d e ll'l'o h i Scebeli, a circa 3 km.
a valle ili Mustahil II' S. 2ó3i pag. 43 |115|.
rude nov sp
59 |u i i
Ripa a NE di Bue (hi lnrro iti. I> |52fili> pag 4 5 (117].
eli. Cornuoli lii’ ltun i
Ripa suda destra ibdl'Uebi Scebeli. a circa 2km. a val l e di
MuHtttliil III. S. 2321 pag. 42 ]l 14 1.
F ig . 1, 2 . — Parahoplites (Pseudothurmannia) incertus nov sp.
3.
Cheìoniceras
4.
Cheìoniceras
5.
Cheìoniceras
6.
Chelonioerae
N. H. — T u tte le ligure, s a lv i indicazioni speciali, sono in grandezza naturale.
A — Chelotticcnis Sceltela n. sp.
B — Che.lonice.nts n u le n. sp.
P eU e o tilo em p h la
Italica , voi.
S ezion e d ell'esem plare riprodotto n ella lig. 4.
Sezione d ell’ esem plare riprodotto nella fig. 5.
X L . V ( n . s e r . v o i . X V ’, l 'Il H .
P A L A E O M T O G R A P H I A
G. TAVANI,
F a u n a iH ulttroloyti'a cretacea U tllu
I T A L IC A , V oi. X L V
u m ilia c it e li' Offa ita i.
in. s e r . v o i . X V ) , T a v .
XI.
[T a v .
X X IIJ ,