Nocera LA CITTÀ MERCOLEDÌ 15 GENNAIO 2014 21 ■ e-mail: [email protected] » Contestata anche la devastazione Ordinanza bis per quindici ultrà CALCIO E VIOLENZA TIFOSI MOLOSSI NEI GUAI il tabellone con le foto degli arrestati Salvatore Capasso, venticinquenne, Antonio Capasso, ventitreenne, Giovanni Califano, ventottenne, Ernesto Greco, venticinquenne, Gerardo Tortora, ventiduenne, Marco Vispo, trentaduenne, Gennaro Benigno, ventinovenne, Gianluigi Martorelli, ventiduenne, Michele Buonfiglio, ventiduenne e Aniello Ferrentino, ventiquattrennne, tutti agli arresti domiciliari, accusati di violazione della legge sulle manifestazioni sportive, lesioni a pubblici ufficiali e violenza privata in concorso, con la nuova accusa di devastazione e saccheggio. Gli stessi finiranno alla sbar- ra davanti alla sezione penale del tribunale di Nocera Inferiore nell’udienza del prossimo ventisei febbraio, con il decreto di giudizio immediato firmato dal gip. Il pm della procura di Nocera Inferiore Roberto Lenza, titolare dell’inchiesta, chiese di nuovo gli atti relativi alla ri- chiesta di giudizio immediato dopo le conferme decise dal tribunale della libertà di Salerno chiedendo il processo con rito immediato e le nuove misure. Il quadro giudiziario si presenta ora gravissimo, con doppia misura cautelare e un imminente processo che si annuncia esemplare. Dall’altra parte il collegio difensivo degli indagati è al lavoro per puntare alle eccezionalità della vicenda penale, unicum negli ultimi anni rispetto ad episodi analoghi dagli esiti analoghi se non peggiori. I tifosi immortalati nelle immagini durante gli assalti e i lanci in piazza contro le forze dell’ordine, rompendo l’arredo urbano tra pietre, sacchi di rifiuti e oggetti contundenti, hanno una lunga casistica nella zona e non solo, con danni più e meno gravi. Il procedimento attuale, senza sbavature in punta di diritto, ha pagato probabilmente la coincidenza temporale con il brutto episodio di “antisport” del derby Salernitana-Nocerina. Di recente Mario Vitolo, padre di un tifoso della Nocerina in carcere dal venti di novembre dello scorso anno per i tafferugli con i tifosi del Perugia, aveva lanciato un appello «I nostri ragazzi-spiega Vitolo- hanno semplicemente risposto a un’aggressione difendendo i propri cari, donne e bambini che sono stati malmenati dai tifosi del Perugia. È assurdo che una persona sia tenuta in carcere per tanto tempo solo perché ha cercato di difendersi da una vile aggressione». Alfonso T. Guerritore ©RIPRODUZIONE RISERVATA ©RIPRODUZIONE RISERVATA l’indagine la vertenza ipervigile Ipervigile, Pd e 5 Stelle in campo Interrogazione del deputato Tofalo: «Dubbi sul sistema subappalti» Qualcosa adesso si muove davvero sul fronte Ipervigile. Dopo l’intervento del presidente della commissione regionale anticamorra, Gianfranco Valiante, fissato per domani a Napoli l’incontro per sbloccare la faccenda mobilità. Intanto, il Pd sta agendo su un doppio fronte: quello romano – con un interessamento dei parlamentari e del segretario nazionale Matteo Renzi – e quello locale, invocando l’amministrazione comunale ad attivarsi per una dilazione dei tributi a carico delle guardie giurate che risiedono sul territo- rio nocerino: quasi duecento su trecento. Il segretario cittadino dei democratici, Antonio Iannello, chiede che venga convocata la commissione politiche sociali per inserire la voce “guardie giurate della Ipervigile” tra i possibili destinatari del fondo sociale previsto nel bilancio. Intanto, è stata depositata l’interrogazione parlamentare - targata Movimento 5 Stelle per chiedere chiarimenti al governo sulla situazione fallimentare delle aziende di sicurezza in chiusura nell’Agro Nocerino. «Durante il wintertour Citarella prima voleva uccidere Carmine Prete poi l’ha assunto La pianificazione di un tentato omicidio ai danni di un camorrista cutoliano e l’assunzione dello stesso camorrista in una società della sua holding. Prima vittima designata, e poi dipendente, come accertato dal lavoro degli inquirenti, fuori da ogni profilo penale ma perfetto esempio delle commistioni del caso Citarella, la storia di Carmine Prete racconta tutto. L’uomo inizia la sua storia criminale nelle fila della Nco di Raffaele Cutolo, per poi passare nel gruppo della nuova famiglia, diviso dalla diaspora guidata dal nocerino Mario Pepe. Proprio per conto di Pepe, il malavitoso Prete funge da intermediario negli intricati affari dell’Agro nocerino, a cavallo tra anni ottanta e novanta, epoca della morte del costruttore Gino Citarella, padre di Giovanni e collettore delle tangenti per conto dei clan. In questo intreccio si inserisce il tentato omicidio ai danni di Carmine Prete, con la relativa condanna per Giovanni Citarella a sei anni di reclusione in concorso con Pasquale Galasso e Carmine Alfieri, passata in giudicato nel 2001 in cassazione. Lo stesso Prete, vittima designata di quell’agguato fallito, è finito alle dipendenze del suo attentatore, che partecipò all’organizzazione e alla pianificazione dell’agguato. Ferma restando l’assenza di qualunque condanna per camorra a componenti della famiglia Citarella, nonostante processi, informative e dichiarazioni di numerosi collaboratori attestassero la contiguità di Giovanni Citarella agli ambienti camorristici frequentati dal padre. In questo contesto torbido il rapporto con Prete, al lavoro per il gruppo Citarella dopo esserne stato l’obiettivo, dice tutto. Se Prete doveva morire, il movente era il suo ruolo di emissario del boss Mario Pepe e la sua contiguità con gli assassini di Gino Citarella. (a. t. g.) Si allungano i tempi di carcerazione preventiva e si rischia un forte inasprimento delle pene Era stato il tribunale del Riesame a ravvisare per primo questa ulteriore ipotesi di reato Nuova misura cautelare per i tifosi della Nocerina, già arrestati nel novembre scorso e attesi dal processo il prossimo ventisei febbraio 2014. La nuova ordinanza cautelare firmata dal gip Giovanna Pacifico è stata chiesta dal sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Nocera Inferiore Roberto Lenza dopo la riqualificazione da parte del riesame di Salerno del reato di danneggiamento nella più grave accusa di devastazione. La nuova accusa consentiva alla procura nocerina di chiedere una ulteriore misura cautelare per la maggiore durata della pena prevista, a sua volta legata all’esigenza cautelare. Il provvedimento bis è stato notificato ieri agli interessati, con le ordinanze notificate dagli uomini della polizia di stato del commissariato nocerino, guidato dal vicequestore aggiunto Giuseppe Marziano. Concretamente la nuova restrizione allunga i tempi di custodia cautelare per i tifosi. Gli ultras rischiano pene pesanti per l’aggiornamento dei capi d’imputazione, comprensivi del reato di devastazione. Il tribunale del Riesame ha contestato la nuova accusa valutando la richiesta opposta presentata dai legali, che puntavano alla sostituzione della misura, aggravando ulteriormente la posizione degli indagati. Le ordinanze-bis riguardano Giacomo Pelliccia, cinquantenne, Salvatore Vitolo, trentatreenne, Antonio Cappello, ventottenne, Raffaele Villani, trantaquattrenne, finiti in carcere in ragione dei precedenti penali, Alfonso Palermo Esposito, ventinovenne, il caso – ha spiegato il deputato Angelo Tofalo - sono passato a dare conforto ai lavoratori dell’Ipervigile, famiglie sconvolte dall’ennesimo fallimento imprenditoriale made in sud. Ho ascoltato tanti operatori della sicurezza preoccupati per il futuro che cercano di far valere i propri diritti prima che, anche questa storia, termini con il peggiore dei finali all’italiana». Ancora: «Difendere il proprio posto di lavoro è come difendere la propria dignità, la questione di gioca su due livelli e non va affrontata in modo ideologico ma con grande sen- so pratico. Il primo livello è macro-settoriale». Si legge ancora: «La domanda osservando le logiche di funzionamento nel mercato della sicurezza privata è: siamo sicuri che favorire il sistema dei network di aziende non accentri troppi poteri nelle mani di pochi e che non falsino il mercato con subappalti a un costo insufficiente a garantire i più basilari diritti dei lavoratori? Il secondo livello è specifico rispetto ai singoli comportamenti delle aziende della filiera che spesso intrecciano il complesso sistema dei network attraverso la creazione di una miriade di società che servono solo a frammentare responsabilità e liberarsi da obblighi sindacali». Patrizia Sereno ©RIPRODUZIONE RISERVATA Riciclaggio di vetture rubate Giudizio immediato per nove Fissato il giudizio immediato per nove persone indagate nell’operazione Family Cars. Il prossimo tredici marzo 2014 finiranno alla sbarra salvo richieste di rito alternativo i fratelli di Nocera Inferiore Luigi e Michele Cuomo, vertice doppio a capo della gang dei furti e del riciclaggio delle auto, Salvatore De Vivo, quarantunenne di Sarno, Antonio Serio, trentatreenne di Nocera Inferiore, Gerardo Filetti, trentunenne di Nocera Inferiore, Raffaele Mellone, trentaseienne di Pagani, Domenico Rese, ventisettenne di Nocera Infe- riore, Franco Somma, quarantunenne di Baronissi, e Florian Timofte, rumeno residente a Mentana. Il gruppo costituiva l’associazione per delinquere concentrata sulle auto rubate, coordinando incontri e rapporti con venditori ed acquirenti delle macchine procacciate. I nove indagati finiti nel decreto di giudizio immediato, stralcio del resto della maxi inchiesta dello scorso autunno, possono chiedere il rito alternativo entro venti giorni dalla notifica o attendere l’avvio del processo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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