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CONFIMI
Rassegna Stampa del 23/10/2014
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INDICE
CONFIMI
23/10/2014 Il Gazzettino - Vicenza
In tv l'assurdo spreco della Cittadella del giustizia
6
23/10/2014 L'Arena di Verona
Cattolica racconta a Corte San Felice un anno in positivo
7
CONFIMI WEB
22/10/2014 www.agvnews.it 09:23
L'agenda di mercoledì 22 ottobre
9
22/10/2014 agenparl.com 13:23
ANIEM UMBRIA: CONFIMI IMPRESA UMBRIA, ASSURDO AUMENTARE L'IVA SULLA
VENDITA DI IMMOBILI
13
22/10/2014 borsaitaliana.it 15:15
Economia e finanza: gli avvenimenti di MERCOLEDI' 22 ottobre -5-
14
22/10/2014 www.borsaitaliana.it 07:53
Economia e finanza: gli avvenimenti di MERCOLEDI' 22 ottobre -8-
15
SCENARIO ECONOMIA
23/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale
Bonus bebè, c'è il tetto di 90 mila euro Le Regioni: manovra da cambiare
17
23/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale
Il summit europeo tenta l'intesa su stimoli e conti
19
23/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale
Risparmi senza crescita e tensioni internazionali I lati negativi (poco evidenti) del
petrolio a ottanta dollari
21
23/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale
«Banche, undici a rischio in Europa»
22
23/10/2014 Il Sole 24 Ore
Sala: porteremo all'Expo un milione e mezzo di visitatori dalla Cina
24
23/10/2014 Il Sole 24 Ore
Unione bancaria, sfida da vincere
26
23/10/2014 Il Sole 24 Ore
Irap, fondi e utili: resta la retroattività
28
23/10/2014 Il Sole 24 Ore
Manovra «bollinata», ecco i nuovi tagli
30
23/10/2014 Il Sole 24 Ore
Saltano le risorse per «Piano export» e investimenti esteri
32
23/10/2014 Il Sole 24 Ore
Gay: «Il Made in Italy sia il motore del Paese»
34
23/10/2014 Il Sole 24 Ore
BTp Italia a quota 4,5 miliardi
36
23/10/2014 Il Sole 24 Ore
L'Italia rilancia sul Giappone
37
23/10/2014 Il Sole 24 Ore
Un outsider che viene dal «largo consumo»
39
23/10/2014 La Repubblica - Nazionale
"Cannavaro, un milione frodato al Fisco"
40
23/10/2014 La Repubblica - Nazionale
Luxottica rinnova il vertice Mehboob-Khan lascia Wella e prende il timone con Vian
42
23/10/2014 La Stampa - Nazionale
Intesa Sanpaolo, nuovi vertici per la Banca dei Territori
43
23/10/2014 MF - Nazionale
Tasse sulle Fondazioni, boom del 100%
44
23/10/2014 MF - Nazionale
Euler Hermes lancia le cauzioni anche in Italia, mercato da mezzo miliardo di premi
45
23/10/2014 MF - Nazionale
Che bisogno ha Club Med di aprire resort in Asia? È sull'Europa che occorre
investire
46
23/10/2014 Panorama
tu QuoQue, Padoan
47
23/10/2014 Panorama
Mps e il rischio di un nuovo aumento
48
23/10/2014 Panorama
fisco le patrimoniali nascoste nella manovra
49
SCENARIO PMI
23/10/2014 Corriere della Sera - Brescia
A Provaglio, dove operano i Ris dei metalli
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23/10/2014 Il Sole 24 Ore
Sace aumenta risultato tecnico e profitti
54
22/10/2014 Azienda Banca
Un nuovo modello di servizio per la banca online
55
22/10/2014 Azienda Banca
La bancassicurazione passa dal web
57
CONFIMI
2 articoli
23/10/2014
Il Gazzettino - Vicenza
Pag. 2
(diffusione:86966, tiratura:114104)
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SUGLI SCHERMI IN TRINCEA DENTRO la città Una troupe di "Agorà"ha filmato il tribunale semideserto e il
nuovo padiglione inutilizzato Beozzo ( Api ) e Venzo (Artigiani): «Conseguenze pesanti per le imprese,
bisogna resistere in tutti i modi»
In tv l'assurdo spreco della Cittadella del giustizia
Giovanni Guarise
BASSANO Un collegamento in diretta tv per affrontare i problemi degli imprenditori ha dato l'occasione di
rilanciare a livello nazionale la causa del Tribunale di Bassano, portando le telecamere della Rai nel nuovo
palazzo di giustizia per denunciare uno spreco di risorse senza precedenti nel territorio. La mossa a sorpresa
è arrivata martedì, quando il presidente di Apindustria Bassano, William Beozzo, ha ospitato nella sua ditta
Farm srl. di Tezze sul Brenta la giornalista Irene Benassi, inviata della trasmissione "Agorà", per parlare di
attualità politica ed economica insieme al presidente della Confartigianato, Sandro Venzo. Una volta
terminato il collegamento, i rappresentanti della piccola impresa e dell'artigianato hanno accompagnato la
troupe televisiva in via Marinali, a Bassano. La squadra è stata accolta dal sindaco Riccardo Poletto e dal
presidente dell'Ordine degli avvocati, Francesco Savio, per un giro di due ore nelle stanze vuote della
Cittadella della Giustizia. Il servizio verrà trasmesso in una delle prossime puntante (forse già domani) del
programma, che va in onda ogni mattina su Rai 3, dalle 8 alle 10. «Al di là delle problematiche sui danni per il
territorio determinati dalla soppressione, abbiamo mostrato agli italiani l'intero spreco di un immobile che
ancora non sappiamo come verrà utilizzato - racconta Savio - e che per ospitare eventualmente gli uffici
comunali renderebbe necessario un ulteriore esborso di circa tre milioni di euro. Questo è un problema che
riguarda l'Italia, non solo i bassanesi, così come i tempi più lunghi e i costi più alti che la nuova geografia
giudiziaria ha portato un po' ovunque. Se qui abbiamo sprecato 12 milioni, ad esempio, a Chiavari ne sono
stati buttati altri 15: si tratta di una infame delapidazione di denaro pubblico» . E mentre il sindaco Poletto
intende mantenere il nuovo palazzo vincolato ai fini della giustizia fino all'ultimo giorno utile, per non staccare
anche il filo al quale è appesa l'ultima speranza, un nuovo grido di battaglia arriva dalle categorie
economiche, Apindustria e Confartigianato in primis: «Dopo aver parlato delle difficoltà in cui versano le
nostre imprese per un sistema Paese che non funziona - spiega Beozzo - abbiamo portato una testimonianza
concreta con il Tribunale, che blocca la giustizia portando a conseguenze devastanti per il Bassanese. Non ci
vogliamo arrendere a questa situazione». «Chi ha più energie le deve mettere in campo - aggiunge Sandro
Venzo - e noi siamo pronti a fare scintille. Il territorio deve rialzare la testa». Dopo la visita a Bassano in
mattinata, la troupe della Rai ha concluso il suo giro a Vicenza per incontrare il presidente del Tribunale del
capoluogo, Oreste Carbone, che avrebbe ammesso le difficoltà in cui versa l'intera provincia dopo la
revisione della geografia giudiziaria entrata in vigore lo scorso 13 settembre. Proprio in quel giorno molti
hanno celebrato i funerali del nostro Tribunale, ma l'apertura di alcuni uffici per lo smaltimento dell'arretrato
civile e il vincolo di giustizia del nuovo edificio lasciano ancora qualche margine di riscossa. La battaglia
continua.
Foto: In alto il presidente di Apindustria Bassano, William Beozzo, che ha ospitato la troupe di "Agorà". A sin.
il tribunale di via Marinali; sotto, la nuova Cittadella della giustizia, costata 12 milioni di euro: se si dovesse
ristrutturarla per un impiego non giudiziario, occorrerebbero altri 3 milioni.
CONFIMI - Rassegna Stampa 23/10/2014
6
23/10/2014
L'Arena di Verona
Pag. 31
(diffusione:49862, tiratura:383000)
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VALPANTENA. La compagnia di assicurazioni
Cattolica racconta a Corte San Felice un anno in positivo
Il nuovo piano industriale e l'aumento di capitale deciso da Cattolica Assicurazioni sono «il frutto di un
percorso avviato sette anni fa, che guarda al futuro, reso possibile grazie ai cambiamenti interni che hanno
visto protagonista la nostra cooperativa». Così a Corte San Felice il presidente del gruppo Cattolica
Assicurazioni Paolo Bedoni ha spiegato le ultime novità relative alla compagnia ai soci della Valpantena.
«Fino al 2012 ogni anno scadevano sei consiglieri su diciotto e il corpo della governance risultava troppo
fragile per sostenere le scelte dell'alta dirigenza», ha commentato Bedoni. «Ora siamo in linea con le altre
realtà sul mercato, pur continuando a far leva sul nostro modello cooperativo e sui suoi valori di riferimento».
L'amministratore delegato Giovan Battista Mazzucchelli ha ripercorso le varie tappe che hanno portato
Cattolica a essere il quarto gruppo assicurativo a livello nazionale. «Negli ultimi anni abbiamo attuato
interventi vigorosi e rigorosi, rimettendo l'imbarcazione sulla linea di galleggiamento: abbiamo unificato le reti
distributive, potenziato le tecnologie e fatto del settore auto il core business», ha illustrato Mazzucchelli.
«Oggi vogliamo progredire ancora, accelerando la nostra crescita profittevole e investire in nuove tecnologie,
come stanno facendo i nostri competitors». All'incontro hanno partecipato molti soci, tra cui due che si sono
particolarmente distinti per il loro impegno nel sociale. Marco Natali, tesoriere nazionale di Confprofessioni, si
è adoperato per l'attivazione di un centro regionale per curare disturbi dell'appredimento come dislessia,
disgrafia e discalculia, che si trova ora in via Salvo D'Acquisto. «Quando ho scoperto che mia figlia ne
soffriva, ho preferito impegnarmi per una soluzione pubblica, perché avevo capito che molti bambini avevano
le stesse difficoltà», ha raccontato Natali. «Per la creazione del centro ho chiesto aiuto alla Fondazione
Cattolica e da tre anni sono socio della cooperativa». Assieme a lui, premiato anche Arturo Alberti, presidente
di Apindustria e membro della Fondazione della Comunità Veronese. «La Fondazione si occupa di mettere in
comunicazione le necessità sociali presenti sul territorio, a 360 gradi, con la volontà di donare dei cittadini»,
ha detto Alberti. Tra il pubblico, molti agenti della zona, tra cui Giorgio Nordera, che ha spiegato il sentimento
dei soci: «È una delle poche realtà veronesi che negli ultimi sei anni ha distribuito dividendi ed è cresciuta,
nell'ottica di una gestione etica e di grande attenzione nei confronti dei giovani e delle persone
disagiate».M.TR.
CONFIMI - Rassegna Stampa 23/10/2014
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CONFIMI WEB
4 articoli
22/10/2014
09:23
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L'agenda di mercoledì 22 ottobre
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MILANO (ore 10) - convegno Marta - Meet the most Advanced and Revolutionary Technologies Available "Tecnologie e modelli innovative del sistema elettrico tra cambio di paradigm e ruoli degli attori di mercato".
Partecipa, fra gli altri, Luca Valerio Camerano, A2A. (Centro Svizzero, via Palestro, 2). MILANO (o re10.30) convegno inaugurale 51ma edizione di Smau "Expo 2015 e l'Italia dell'innovazione: le imprese al centro, i
territori protagonisti". (Fieramilanocity). MILANO (ore 11) - "La clessidra ambientale. Un approccio innovativo
che garantisce l'equilibrio tra nutrizione umana e tutela dell'ambiente", incontro di Assica, Assocarni e
Unaitalia. (Expo Gate, via Luigi Beltrami, Largo Cairoli). GENOVA (ore 10) - assemblea delegati Cgil Liguria.
Partecipa, tra gli altri, Susanna Camusso, segretario generale Cgil. (Piazzale San Benigno, 10).
BOLOGNA (ore 10) - inaugurazione di Saie - Salone dell'industrializzazione edilizia nell'edizione che celebra i
50 anni. (BolognaFiere). ROMA (ore 9.30) - si aprono i lavori della V Edizione del Festival della Diplomazia
"Prevenire conflitti - Elaborare soluzioni", sotto l'Alto Patronato del presidente della Repubblica. (Campidoglio,
Palazzo dei Conservatori, sala Pietro da Cortona). Alle 11,30 presso la Luiss Guido Carli, Sala delle Colonne,
viale Pola, 12 incontro su "Generazione Digitale". Partecipano, tra gli altri, Alessandro Fusacchia, Capo di
gabinetto ministero dell'Istruzione; Nicola Ciniero, amministratore delegato Ibm Italia; Cristiano Cannarsa,
presidente e amministratore delegato Sogei. ROMA (ore 10) - convegno "Per una sanita' amica degli anziani"
promosso da Fipac. Partecipano, tra gli altri, Vito De Filippo, sottosegretario alla Sanita'; Marco Venturi,
presidente nazionale Confesercenti. (Auditorium "Antonio Nori", via Nazionale, 60).
ROMA (ore 11) - convegno "Singapore: quali opportunita' per le nostre pmi", organizzato dalla Camera di
commercio Italiana a Singapore e dall'Asian Trading Project, in collaborazione con la Camera di commercio
di Roma e Workshop Eurasia. (Via De' Burro', 147). ROMA (ore 11) - convegno "Bnl e il Cinema: nuovi
strumenti di sostegno al settore" organizzato da Bnl. Partecipano, tra gli altri, Luigi Abete, presidente di Bnl
Gruppo Bnp Paribas; Nicola Borrelli, dg direzione generale per il Cinema Mibac; Francesca Cima, presidente
Produttori Anica; Andrea Occhipinti, presidente Distributori Anica. (Area ospitalita' Bnl, Festival internazionale
del Film di Roma, Auditorium Parco della Musica di Roma).
ROMA (ore 11.30) - conferenza stampa di presentazione dell'evento Unirete. Ore 11,30. Partecipa, tra gli
altri, Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria. (Palazzo Lancellotti, piazza Navona, 114). ROMA (ore 17) Incontro sulle tesi contenute nel libro "Welfare e diritto al reddito. Le politiche di reddito minimo nell'Europa a
27" (Edizioni Franco Angeli), Gianluca Busilacchi, presidente commissione sanità del consiglio regionale delle
Marche, docente universitario e autore di numerose pubblicazioni sul tema. Tra i presenti Giuliano Poletti,
ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Domenico Carrieri, professore ordinario di sociologia economica
all'Università La Sapienza di Roma, e Micaela Campana, responsabile Welfare Segreteria Nazionale Pd.
Coordina da Silvana Amati, Ufficio di presidenza del Senato. Presso la Sala Caduti di Nassirya al Senato
della Repubblica,
ROMA (ore 18) - presentazione del "Rapporto europeo 2014 sulla sicurezza stradale di mobilita' urbana".
Partecipano, tra gli altri, Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario di Stato alle Infrastrutture e ai trasporti;
Angelo Sticchi Damiani, presidente Aci; Alessandro Cattaneo, vicepresidente Anci; Marco Mauri,
amministratore delegato Dekra Italia. ( MoMeC, via della Colonna Antonina, 52). ROMA (ore 18) presentazione del volume "Stato e criminalita' - Un rapporto non sempre dicotomico" a cura di Societa'
Libera. Partecipa, tra gli altri, Vincenzo Boccia, presidente Comitato Credito e Finanza di Confindustria. (
Senato, Palazzo Giustiniani, sala Zuccari). NAPOLI (ore 11) - presentazione del volume "L'Economia reale
nel Mezzogiorno" edito da Il Mulino. Partecipano, tra gli altri, Maurizio Barracco, presidente Banco di Napoli;
Umberto Quadrino, presidente Fondazione Edison; Alberto Quadrio Curzio; Marco Fortis; Chicco Testa,
CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 23/10/2014
9
22/10/2014
09:23
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CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 23/10/2014
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presidente Assoelettrica. (Sala assemblee del Banco di Napoli, via Toledo, 177).
BRUXELLES (ore 12) - voto Parlamento su Commissione europea. ROMA (ore 9.30) - l'Aula della Camera
prosegue le votazioni al decreto legge sblocca Italia, del disegno di legge di riforma delle tasse
automobilistiche, discute il disegno di legge sul conflitto d'interesse e quello sulla Legge europea. ROMA (ore
14) - Presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani riunione tra i senatori di Forza Italia e il presidente Silvio
Berlusconi per fare il punto della situazione sullo scenario politico. ROMA (ore 13.30) - le commissioni Esteri
e Finanze della Camera proseguono l'esame del disegno di legge dell'accordo Italia-Usa su compliance
fiscale. ROMA (ore 14) - il comitato ristretto delle commissioni Esteri e Difesa della Camera esamina il
disegno di legge quadro sulle missioni internazionali. ROMA (ore 14) - in commissione Finanze della Camera
interrogazioni a risposta immediata su temi di competenza del ministero dell'Economia. ROMA (ore 14) - la
commissione Lavoro di Montecitorio ascolta i rappresentanti di Abi e Ania sul disegno di legge delega sul
lavoro.
ROMA (ore 14) - la commissione Affari costituzionali della Camera ascolta l'Avvocato generale dello Stato,
Michele Giuseppe Dipace, sulle riforme istituzionali. ROMA (ore 14) - la commissione Trasporti di
Montecitorio ascolta i rappresentanti di Google Italy, sul sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici.
ROMA (ore 14.30) - la commissione Attivita' produttive della Camera ascolta il commissario dell'Enit,
Cristiano Radaelli, sulle iniziative in corso per il sostegno e la promozione del turismo italiano. ROMA (ore
14.45) - la commissione Finanze della Camera prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo sulla
tassazione dei tabacchi lavorati. ROMA (ore 14.45) - la commissione Lavoro di Montecitorio ascolta i
rappresentanti della Confapi sul disegno di legge delega sul lavoro. Ore 14,45. ROMA (ore 15) - la
commissione Finanze della Camera prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo sulla composizione,
le attribuzioni e il funzionamento delle commissioni censuarie. ROMA (ore 15) - in Aula alla Camera question
time. ROMA (ore 15.10) - la commissione Lavoro di Montecitorio ascolta i rappresentanti della Confimi sul
disegno di legge delega sul lavoro.
ROMA (ore 15.30) - la commissione Lavoro di Montecitorio ascolta i rappresentanti della Fidaldo sul disegno
di legge delega sul lavoro. ROMA (ore 15.30) - la commissione Agricoltura della Camera inizia l'esame del
documento conclusive dell'indagine conoscitiva sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari nazionali
con riferimento all'Esposizione universale di Milano 2015. ROMA (ore 15.30) - la commissione Finanze di
Montecitorio prosegue l'esame della risoluzione sul riordino della riscossione coattiva. ROMA (ore 15.45) - la
commissione Finanze della Camera prosegue la discussione della risoluzione sulla stabilizzazione e sul
rafforzamento degli incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia.
ROMA (ore 16) - in Aula a Montecitorio comunicazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi, sul
consiglio europeo del 24 ottobre. ROMA (ore 9) - la commissione Industria del Senato ascolta i
rappresentanti dell'Asi sul disegno di legge sulle politiche spaziali e aerospaziali. ROMA (ore 9.30) - in Aula al
Senato comunicazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sul Consiglio Ue che si svolgerà venerdì
24. ROMA (ore 14) - la commissione Giustizia del Senato prosegue l'esame del disegno di legge sulla
responsabilita' civile dei magistrati. ROMA (ore 14.30) - la commissione Affari costituzionali del Senato
prosegue l'esame del disegno di legge sulla riforma della Pa. ROMA (ore 14.30) - la commissione Finanze
del Senato prosegue, per un parere al Governo, l'esame dello schema di decreto legislativo sulle commissioni
censuarie.
ROMA (ore 14.30) - la commissione Industria del Senato ascolta i vertici della Cassa depositi e prestiti sulle
strategie dei nuovi vertici delle societa' partecipate dallo Stato. ROMA (ore 15) - la commissione Affari
costituzionali del Senato prosegue l'esame del disegno di legge per la regolamentazione delle lobby. ROMA
(ore 15) - la commissione Finanze di Palazzo Madama prosegue, per un parere al Governo, l'esame del
decreto legislativo sulla tassazione dei tabacchi. ROMA (ore 15) - la commissione Lavori pubblici del Senato
prosegue l'esame del disegno di legge di riforma del codice della strada. ROMA (ore 15) - la commissione
Agricoltura del Senato prosegue l'esame del disegno di legge sulla competitivita' in agricoltura collegato alla
22/10/2014
09:23
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manovra.
ROMA (ore 15.30) - il comitato ristretto della commissione Lavoro del Senato prosegue l'esame del disegno
di legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. ROMA (ore 15.30) - la commissione
Lavori pubblici del Senato prosegue l'esame del Quarto pacchetto ferroviario. ROMA (ore 16.30) - in Aula al
Senato comunicazioni del presidente del Senato, Pietro Grasso, sul contenuto proprio del disegno di legge
Pa, collegato alla manovra. ROMA (ore 16.45) - l'Aula di Palazzo Madama prosegue l'esame del decreto
legge con la riforma del processo civile. ROMA (ore 8.30) - la commissione bicamerale di controllo sugli enti
previdenziali ascolta i vertici della Cassa previdenziale dei geometri liberi professionisti, sulla funzionalita' del
sistema previdenziale pubblico e privato. ROMA (ore 8.30) - la commissione bicamerale d'inchiesta sulle
attivita' illecite connesse al ciclo dei rifiuti ascolta il presidente dell'Autorita' anticorruzione, Raffaele Cantone.
ROMA (ore 14) - la commissione bicamerale d'inchiesta sulle mafie ascolta gli amministratori giudiziari di
Italgas, e gli amministratori giudiziari di Gas Natural Italia. ROMA (ore 18.30) - Il Presidente Sergio
Chiamparino convoca una seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni sulla legge di stabilità (Roma,
Via Parigi, 11). ROMA (ore 9) - In occasione del Festival del film di Roma, all'Auditorium Parco della Musica
(Teatro Studio Gianni Borgna) proiezione stampa di "Stonehearst Asylum", per la sezione Mondo Genere.
ROMA (ore 9.30) - Sarà Noa Achinoam Nini, artista impegnata nell'utilizzo della musica come mezzo di
riavvicinamento fra popoli in conflitto, la madrina d'eccezione che inaugurerà la quinta edizione di Diplomacy,
il Festival della Diplomazia che si svolgerà a Roma dal 22 al 31 ottobre. La cantante israeliana parteciperà
alla cerimonia di apertura, nella Sala Pietro da Cortona (Palazzo dei Conservatori) in Campidoglio, e terrà un
discorso sulla diplomazia e sul dialogo internazionale come strumenti primari per la prevenzione e la
risoluzione delle crisi a livello internazionale.
MILANO (ore 10-19) - Tutti i fan di Penny e dei suoi amici "cervelloni" potranno vedere per la prima volta in
Italia la mostra "The Big Bang Theory Exhibition", organizzata da Joi e Warner Bros Television che in
collaborazione con talentuosi artisti internazionali hanno saputo catturare la difficile equazione tra amore,
scienza e risate al centro della comedy. La mostra si terrà fino al 23 Ottobre, presso EnergoLab in via Plinio
38. Inoltre il Fuori Milan Games Week celebrerà l'irriverente serie tv con due speciali proiezioni: l'anteprima
degli episodi #1 e #2 dell'ottava stagione che arriverà in Italia solo nel 2015. Appuntamento per queste
speciali proiezioni al Cinema Apollo alle ore 20/21 e 22/23. ROMA (ore 10.30) - Presso la sede Rai di Viale
Mazzini 14 (Sala A) presentazione di "Una pallottola nel cuore", cCollection di 4 film per la tv: La maga di
piazza Navona; La ragazza del parco; Il passato che ritorna; Il vero e il falso. Con Gigi Proietti e con
Francesca Inaudi, Licia Maglietta, Marco Marzocca, Paola Minaccioni, Teco Celio, Franco Castellano. Regia
di Luca Manfredi. Una coproduzione Rai Fiction - Compagnia Leone Cinematografica. Prodotto da Francesco
e Federico Scardamaglia. Bruno Palmieri è un cronista di nera del Messaggero. Quarant'anni trascorsi per le
strade di Roma, attraverso i quartieri del centro, le vie antiche, le periferie degradate, i quartieri ricchi e quelli
popolari. Una memoria minuziosa dei fatti e soprattutto delle persone. E una pallottola vicino al cuore. Al
termine della proiezione, ore 12.00 circa, incontro con il cast. In onda su Rai1, lunedì 27 ottobre ore 21.15.
ROMA (ore 10.30) - Presso la Regione Lazio (Sala Tevere, via Cristoforo Colombo 212) conferenza stampa
di presentazione di "Notizia Cristiana", nuova testata giornalistica a carattere nazionale rivolta a un pubblico
di non vedenti. MILANO (ore 11) - Presso la Sala Stampa di Palazzo Marino conferenza stampa di
presentazione della XXIV edizione di Invideo - Festival internazionale di video e cinema oltre. Saranno
presentate in anteprima per la stampa due opere della selezione internazionale: Planets di Igor Imhoff (Italia,
2012, 9'11"); e Hypocentre di Maxim Contour e Claire Lopez (Francia, 2013, 4'28"). I direttori artistici Romano
Fattorossi e Sandra Lischi presenteranno il programma alla presenza di Filippo Del Corno, Assessore alla
Cultura del Comune di Milano, e del Maestro Enrico Intra, che presenterà in anteprima il progetto XY.
VENEZIA (ore 12) - Al termine del tradizionale incontro preparatorio con i rappresentanti dei Paesi per
l'organizzazione delle Partecipazioni nazionali alla 56. Esposizione Internazionale d'Arte (Venezia, 9 maggio 22 novembre 2015) il Presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta sarà lieto di ricevere i giornalisti per
22/10/2014
09:23
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CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 23/10/2014
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la presentazione di Okwui Enwezor, Direttore del Settore Arti Visive della Biennale di Venezia, Curatore della
56. Esposizione Internazionale d'Arte. Appuntamento in Ca' Giustinian - San Marco 1364/a (1° piano).
ROMA (ore 15.30) - In occasione del Festival del film di Roma, presso l'Alitalia Ulisse Lounge (Secondo
Piano - Giardino Pensile, Auditorium Parco Della Musica), Rai Cinema e Doppia Difesa presentano "Un'Altra
Storia", tre spot e un cortometraggio contro la violenza sulle donne. Saranno presenti, oltre al cast, Michelle
Hunziker, Giulia Bongiorno, Tomaso Trussardi, Paolo Del Brocco. Rai Cinema e Doppia Difesa - la
Fondazione creata da Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno, hanno dato vita a un'innovativa campagna
sociale, incentrata su un linguaggio cinematografico che prende spunto dal genere commedia romantica
sentimentale. Tre spot e un cortometraggio con un registro diverso, stile sit-com, su un tema delicato come la
violenza sulle donne. ROMA (ore 18.30) - Presso la Libreria Arion Esposizioni (Palazzo delle Esposizioni, via
Milano 15/17), presentazione del libro "Bolero" di Carmelo Abbate. Con l'Autore interviene Giuliano Ferrara.
ROMA (ore 19.30) - In occasione del Festival del film di Roma, all'Auditorium Parco della Musica, Studio 3,
proiezione stampa del film "Index Zero", il primo film di Lorenzo Sportiello, il primo film di fantascienza italiano
da 17 anni. Nel cast: Antonia Liskova, Simon Merrells, Ana Ularu.
22/10/2014
13:23
agenparl.com
Sito Web
pagerank: 5
(AGENPARL) - Perugia, 22 ott - Giudizio assolutamente negativo dell'Aniem Umbria - Associazione
Nazionale delle imprese edili manifatturiere dell'Umbria - sull'emendamento approvato dalla Commissione
Ambiente della Camera ed ora all'esame dell'Aula di Montecitorio che prevede il passaggio dell'Iva dal 4% al
10% sull'acquisto di nuove costruzioni direttamente dall'impresa. Maurizio Giovannoni, Presidente Aniem
Umbria, rileva come "in un momento di persistente contrazione del mercato immobiliare e di scarsa
propensione al consumo sembra una misura suicida quella di disincentivare ulteriormente la vendita di
immobili. E' una scelta che va contro il buon senso e la logica, che va nella direzione opposta a quanto
richiesto da tutti. Non se ne comprende minimamente la ratio che certo non può riscontrarsi nella
preannunciata volontà di compensare la riduzione dell'Iva sui lavori in casa. Gli incentivi al recupero, alle
manutenzioni ed alla riqualificazione energetica non possono essere finanziati con un aumento del peso
fiscale sulle alienazioni immobiliari, che decreterebbe la fine di un settore già in ginocchio, con migliaia di
imprese che hanno già chiuso la loro attività. Abbiamo apprezzato e continuiamo a farlo l'impostazione
generale del decreto Sblocca Italia, ma questa misura è inaccettabile. Auspichiamo invece - conclude
Giovannoni - che nel percorso parlamentare possano essere adottate ulteriori misure di semplificazione delle
procedure urbanistiche ed in particolare di incentivo alla riqualificazione di aree dismesse. Chiediamo
l'eliminazione di passaggi inutili e ripetitivi che non fanno altro che generare momenti di contrattazione
politica, spesso poco trasparenti. Su questo aspetto fondamentale, per le nostre aree urbane, occorre
un'azione più determinata ed incentivata per una politica industriale più convinta che possa contemplare in
maniera strutturale anche la riqualificazione di aree degradate".
CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 23/10/2014
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ANIEM UMBRIA: CONFIMI IMPRESA UMBRIA, ASSURDO AUMENTARE
L'IVA SULLA VENDITA DI IMMOBILI
22/10/2014
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POLITICA E ATTIVITA' PARLAMENTARE - Roma: la commissione Finanze della Camera prosegue l'esame
dello schema di decreto legislativo sulla composizione, le attribuzioni e il funzionamento delle commissioni
censuarie. Ore 15,00
- Roma: in Aula alla Camera question time. Ore 15,00
- Roma: la commissione Lavoro di Montecitorio ascolta i rappresentanti della Confimi sul disegno di legge
delega sul lavoro. Ore 15,10
- Roma: la commissione Lavoro di Montecitorio ascolta i rappresentanti della Fidaldo sul disegno di legge
delega sul lavoro. Ore 15,30
- Roma: la commissione Agricoltura della Camera inizia l'esame del documento conclusive dell'indagine
conoscitiva sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari nazionali con riferimento all'Esposizione
universale di Milano 2015. Ore 15,30
- Roma: la commissione Finanze di Montecitorio prosegue l'esame della risoluzione sul riordino della
riscossione coattiva. Ore 15,30
- Roma: la commissione Finanze della Camera prosegue la discussione della risoluzione sulla stabilizzazione
e sul rafforzamento degli incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia. Ore 15,45
- Roma: in Aula a Montecitorio comunicazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi, sul consiglio
europeo del 24 ottobre. Ore 16,00
- Roma: la commissione Giustizia del Senato prosegue l'esame del disegno di legge sulla responsabilita'
civile dei magistrati. Ore 14,00
- Roma: la commissione Affari costituzionali del Senato prosegue l'esame del disegno di legge sulla riforma
della Pa. Ore 14,30
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CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 23/10/2014
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Economia e finanza: gli avvenimenti di MERCOLEDI' 22 ottobre -5-
22/10/2014
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dello schema di decreto legislativo sulla composizione, le attribuzioni e il funzionamento delle commissioni
censuarie. Ore 15,00
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- Roma: la commissione Lavoro di Montecitorio ascolta i rappresentanti della Confimi sul disegno di legge
delega sul lavoro. Ore 15,10
- Roma: la commissione Lavoro di Montecitorio ascolta i rappresentanti della Fidaldo sul disegno di legge
delega sul lavoro. Ore 15,30
- Roma: la commissione Agricoltura della Camera inizia l'esame del documento conclusive dell'indagine
conoscitiva sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari nazionali con riferimento all'Esposizione
universale di Milano 2015. Ore 15,30
- Roma: la commissione Finanze di Montecitorio prosegue l'esame della risoluzione sul riordino della
riscossione coattiva. Ore 15,30
- Roma: la commissione Finanze della Camera prosegue la discussione della risoluzione sulla stabilizzazione
e sul rafforzamento degli incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia. Ore 15,45
- Roma: in Aula a Montecitorio comunicazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi, sul consiglio
europeo del 24 ottobre. Ore 16,00
- Roma: la commissione Industria del Senato ascolta i rappresentanti dell'Asi sul disegno di legge sulle
politiche spaziali e aerospaziali. Ore 9,00
- Roma: in Aula al Senato comunicazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sul Consiglio Ue che si
svolgera' venerdi' 24. Ore 9,30
- Roma: la commissione Giustizia del Senato prosegue l'esame del disegno di legge sulla responsabilita'
civile dei magistrati. Ore 14,00
- Roma: la commissione Affari costituzionali del Senato prosegue l'esame del disegno di legge sulla riforma
della Pa. Ore 14,30
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Economia e finanza: gli avvenimenti di MERCOLEDI' 22 ottobre -8-
SCENARIO ECONOMIA
22 articoli
23/10/2014
Corriere della Sera - Ed. nazionale
Pag. 8
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Bonus bebè, c'è il tetto di 90 mila euro Le Regioni: manovra da cambiare
Si terrà conto del reddito dei coniugi. Il Tesoro in un tweet: bollinatura della Ragioneria Le nuove assunzioni
Sale a 8.066 euro il tetto alla decontribuzione per i neoassunti
Antonella Baccaro
ROMA La legge di Stabilità ha ottenuto ieri sera il visto della Ragioneria, la «bollinatura», ed è stata
trasmessa al Quirinale nella sua versione ufficiale, dopo che un testo non vidimato era già stato consegnato
al capo dello Stato. Lo ha annunciato con un tweet il Tesoro: «Completato il corredo tecnico dalla Ragioneria
Generale dello Stato il ddl Stabilità viene ora trasmesso al #Quirinale».
Mentre l'incontro inizialmente previsto per oggi tra l'esecutivo e l'Anci, l'associazione dei Comuni, è stato
rinviato a giovedì 30 ottobre, stamattina alle 8 la manovra sarà al centro del vertice tra il governo e le Regioni
riunitesi ieri in conferenza straordinaria sui tagli da 4 miliardi previsti dalla manovra. «La decisione - ha detto
al termine il presidente Sergio Chiamparino, che si è definito un "sostenitore incondizionato di Renzi" - è di
andare all'incontro, augurandoci che sia possibile aprire un percorso breve di confronto che consenta di
costruire insieme, e di rendere sostenibile, per la parte che riguarda le Regioni, la manovra». La proposta
delle Regioni sarà «l'applicazione rigorosa dei costi standard», secondo lo schema già proposto al
commissario alla spending review , Carlo Cottarelli.
Intanto ieri, in assenza di un testo ufficiale, sono circolate notizie tratte da nuove bozze della legge, alcune
smentite dallo stesso dicastero. È il caso del bonus-bebè che ieri pomeriggio sembrava dovesse essere
conferito in un'unica soluzione annua, per un importo non inferiore ai 900 euro, solo alle famiglie con reddito
basso, inferiore ai 30 mila euro annui, definiti con il metodo di calcolo dell'Isee.
Ma il Tesoro è intervenuto con due tweet per puntualizzare che il bonus verrà erogato mensilmente, anche
per i figli adottati, e spetterà quando il reddito dei coniugi complessivamente al lordo non superi i 90 mila
euro. La misura varrà per i bambini nati tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. Dunque le coperture
riguarderanno un arco di tempo che va dal 2015 al 2020.
Intanto si chiarisce la vicenda del pagamento delle pensioni il 10 di ciascun mese che aveva messo in
allarme i sindacati. È stato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a dire che l'ipotesi, prevista inizialmente,
sarebbe ormai circoscritta a «chi è titolare di più pensioni». Poletti ha anche annunciato un'altra novità: nella
legge di Stabilità non ci sarebbero interventi per i forestali della Calabria mentre «sarebbe fondata» la notizia
di norme per i lavoratori socialmente utili di Palermo e Napoli.
Dal Tesoro, in merito agli sgravi Irap, giunge la precisazione che questi porteranno un risparmio per le
imprese di 7,7 miliardi, comprensivi dei 2,1 derivanti dalla riduzione dell'aliquota dal 3,9% al 3,5% decisa con
il decreto 66. L'aliquota tornerà al 3,9%, con effetto retroattivo dal 2014, ma l'aumento verrà compensato
dall'eliminazione dalla base imponibile del costo del lavoro dei contratti a tempo indeterminato. Poiché però la
legge di Stabilità entra in vigore nel 2015 l'acconto per ora verrà pagato con aliquota al 3,5% salvo
compensare nel 2015 a saldo.
Sembra chiarito un altro punto della manovra, quello relativo al tetto della decontribuzione triennale per le
nuove assunzioni a tempo indeterminato. Tale tetto salirebbe a 8.066 euro dai 6.200 euro ipotizzati
inizialmente. Lo sgravio varrebbe per i neoassunti entro il 31 dicembre 2015 e per tre anni. Il tetto di 8.066
euro consentirebbe di assumere con zero-contributi lavoratori la cui retribuzione sia sotto i 30 mila euro lordi
annui.
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Le misure
L'aiuto per tre anni Dal 2015 arriva bonus bebè per i redditi complessivi lordi dei genitori fino a 90 mila euro
all'anno. L'assegno - erogato su base mensile - dovrebbe ammontare a non meno di 900 euro annui e varrà
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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I provvedimenti
23/10/2014
Corriere della Sera - Ed. nazionale
Pag. 8
(diffusione:619980, tiratura:779916)
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
18
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fino a fine 2017
Anticipo in busta paga Sarà possibile su base volontaria chiedere l'anticipo del trattamento di fine rapporto
in busta paga. Potranno richiederlo solo
i dipendenti privati, non i dipendenti pubblici e nemmeno i lavoratori agricoli
Meno Irap alle imprese Decisa anche la cancellazione della componente del costo del lavoro (per
il personale a tempo indeterminato) dell'Irap. Aumenta invece l'aliquota ordinaria dell'imposta che passa dal
3,5% al 3,9%
Foto: Sul canale economia del sito del Corriere della Sera tutte le misure contenute nella legge di Stabilità
23/10/2014
Corriere della Sera - Ed. nazionale
Pag. 10
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Juncker: 300 miliardi. Più tempo sul deficit Gli esami Oggi il vertice sul piano di crescita e sul nodo dei Paesi
a rischio bocciatura
Ivo Caizzi
BRUXELLES - I 300 miliardi di nuovi investimenti, promessi dalla Commissione europea entrante del
lussemburghese Jean-Claude Juncker per rilanciare la crescita e l'occupazione, da definire entro dicembre.
Le modifiche nelle leggi di stabilità di Francia, Italia e altri Paesi membri con i conti pubblici in difficoltà, volute
dalla Commissione europea in scadenza questo mese, da concordare con i nuovi commissari sempre entro
fine anno. Sulla base di queste due ipotesi di compromesso passa al massimo livello politico del Consiglio dei
capi di Stato e di governo dell'Ue, in programma oggi e domani a Bruxelles, la composizione dello scontro in
atto in Europa sulla flessibilità nei bilanci nazionali e sugli investimenti per la crescita e l'occupazione.
Dall'Europarlamento, dalla Germania e dalla Commissione europea sono arrivati ieri vari segnali di apertura
per la conclusione positiva di questa trattativa. Ha iniziato Juncker a Strasburgo, dove la sua squadra di
commissari è stata approvata dalla maggioranza composta dai suoi popolari, dai socialisti e dai liberali con
423 si, 209 no e 67 astenuti. «Entro Natale» è la scadenza promessa dal lussemburghese per presentare il
suo piano con 300 miliardi di investimenti aggiuntivi per la crescita, dopo che il mese prossimo si insedierà
alla guida della Commissione al posto del portoghese Josè Manuel Barroso.
Da Berlino fonti del governo hanno fatto sapere di un possibile rinvio al summit Ue di dicembre della
discussione sul progetto di bilancio della Francia, che è il caso più delicato tra quelli sotto osservazione per il
mancato rispetto gli impegni Ue. La Commissione europea si sarebbe poi limitata a usare e-mail e una
teleconferenza per chiedere chiarimenti a Roma sulla legge di Stabilità. L'istituzione di Barroso, fino a tarda
sera, non ha confermato le indiscrezioni diffuse dal quotidiano Financial Times di Londra, che ventilavano
entro ieri l'invio a cinque Paesi di lettere ufficiali dagli effetti politici e mediatici generalmente traumatici.
Il summit dei 28 capi di governo inizia oggi con in agenda temi di energia, cambiamenti climatici, ebola,
terrorismo islamico. Solo domani è prevista la discussione sull'economia, a cui è stato invitato il presidente
della Banca centrale europea Mario Draghi (che dovrebbe anticipare ai leader in modo informale i risultati
delle verifiche sulla solidità delle principali banche europee). Ma l'aspettativa di varie delegazioni è che il
negoziato sulla flessibilità e gli stimoli per la crescita inizi da oggi,a margine dei lavori, per avvicinare i due
schieramenti contrapposti. I Paesi del Nord sostenitori del rigore finanziario, guidati dalla cancelliera tedesca
Angela Merkel, vorrebbero il rispetto degli impegni Ue nelle leggi di stabilità di Francia e Italia, senza dover
sborsare in cambio per nuovi investimenti pubblici. Il presidente francese Francois Hollande e il premier
Matteo Renzi, sollecitano una vera svolta dell'Europa verso politiche orientate a rilanciare la crescita e
l'occupazione entro il semestre di presidenza italiano dell'Ue, che termina a fine anno. L'annuncio di Juncker
a Strasburgo, la disponibilità di Berlino a non accelerare i tempi sulle leggi di Stabilità e la maggiore prudenza
della Commissione uscente di Barroso in questi suoi ultimi giorni di verifiche sembrano aprire più spazi alle
trattative.
Il presidente uscente del Consiglio Ue, il belga Herman Van Rompuy, che verrà sostituito dal già designato
successore polacco Donald Tusk, ha invitato anche Juncker alla due giorni del summit per dare il segnale del
passaggio da una stagione a un'altra. Quella nuova, però, potrebbe non coincidere con le speranze di
Hollande e Renzi. La nomina di Tusk, di Juncker e dei suoi due vicepresidenti coordinatori dei portafogli
economici della Commissione, il finlandese Jyrki Katainen e il lettone Valdis Dombrovskis, è stata imposta
direttamente da Merkel, che li considera fidati europopolari e convinti sostenitori dei rigore nei conti pubblici.
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2,8 per cento
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
19
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Il summit europeo tenta l'intesa su stimoli e conti
23/10/2014
Corriere della Sera - Ed. nazionale
Pag. 10
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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il rapporto deficit/Pil italiano
nel 2013
128 per cento
il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo
44,2 per cento la disoccupazione giovanile nell'ultima rilevazione
di agosto
Foto: Il programma da 300 miliardi della nuova Commissione della Ue sarà presentato prima di Natale ha
detto ieri il presidente entrante Jean-Claude Juncker (foto)
23/10/2014
Corriere della Sera - Ed. nazionale
Pag. 36
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Risparmi senza crescita e tensioni internazionali I lati negativi (poco
evidenti) del petrolio a ottanta dollari
Stefano Agnoli
Dai 115 dollari dello scorso giugno agli 82-85 di questi giorni. A prima vista per un Paese come l'Italia che
importa più del 90% del petrolio che le serve, e per l'Europa che ne è storicamente dipendente, il calo del
prezzo del barile dovrebbe essere una buona notizia. Più o meno velocemente la discesa si rifletterà anche
sul prezzo di benzina e gasolio pagato da consumatori e aziende. La bolletta energetica nazionale scenderà,
il sistema delle imprese ne beneficerà riguadagnando competitività. Come ha ricordato l' Economist , una
caduta di 10 dollari del barile trasferisce all'incirca mezzo punto del Pil mondiale dai Paesi produttori a quelli
consumatori. Tutto facile? Non proprio. In un contesto come l'attuale ci sono parecchi dubbi che questo
spostamento avvenga senza intoppi. Nel suo ultimo bollettino l'Agenzia internazionale dell'energia ha dovuto
abbassare le stime sulla domanda mondiale di petrolio per il 2014. La revisione era a sua volta motivata dal
taglio della crescita delle maggiori economie del pianeta. Non è scontato che imprese e consumatori in
difficoltà destinino a spesa e investimenti risparmi che potrebbero magari servire a ripagare debiti. Quando il
barile «strappa» con questa violenza, infine, non è solo l'economia a subirne i contraccolpi. Tensioni e
instabilità reali si potrebbero avvertire proprio sul fronte dei Paesi produttori, i cui budget interni sono a
rischio. Non è un mistero che negli ultimi anni i prezzi di break-even del petrolio dei produttori (il prezzo che
serve a coprire gli impegni statali, a iniziare dagli stipendi) siano lievitati. L'Iran sarebbe addirittura a 150
dollari al barile, l'Algeria sopra i 120 dollari, la Russia (il 50% del budget statale russo viene dall'energia) poco
sotto. Anche l'Arabia Saudita sarebbe al limite, intorno a 80 dollari. E tra i tanti focolai di incertezza
internazionale non si sente proprio il bisogno di una nuova preoccupazione legata ai prezzi del barile.
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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ANALISI COMMENTi Il corsivo del giorno
23/10/2014
Corriere della Sera - Ed. nazionale
Pag. 39
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Voci dalla Spagna sui risultati degli stress test. Ma la Bce: soltanto speculazione Fitch teme per tre istituti
italiani. Borse ancora in ripresa, Piazza Affari maglia rosa
Fabrizio Massaro
MILANO A quattro giorni dalla pubblicazione dei risultati degli stress test e degli esami complessivi (
comprehensive assessment ) della Bce sulle prime 128 banche dell'Eurozona - funzionali a far scattare, dal 4
novembre, la vigilanza unica di Francoforte sugli istituti maggiori - è la stessa authority presieduta da Mario
Draghi a scendere in campo per frenare le speculazioni sulle banche promosse e soprattutto su quelle
bocciate. E l'ha fatto con una nota in cui chiarisce che l'esame di stress test e qualità degli attivi ( asset
quality review ) «non è ancora completato e nessun risultato finale è stato comunicato alle banche coinvolte».
Di conseguenza «qualsiasi notizia sui risultati degli stress test di qui a domenica prossima, quando verranno
resi noti ufficialmente, è assolutamente speculativa».
Il tema quanto mai caldo considerato che oggi la banca centrale comunica i risultati effettivi ai singoli istituti. I
quali fino a domenica potranno prendere atto dei risultati e cominciare ad approntare le contromisure, anche
convocando i consigli di amministrazione. Anche quelli di oggi «saranno comunque dati preliminari»,
sottolineano fonti della Bce, perché la decisione finale sarà presa dal consiglio dei governatori domenica
mattina prima della diffusione dei risultati a mezzogiorno. La Bce chiede che nell'aqr il patrimonio di vigilanza
sia almeno dell'8% e che negli stress test non scenda sotto il 5,5% nello scenario estremo. In caso di
sforamento, le banche hanno 15 giorni (per gli aqr) o fino a 9 mesi (per gli stress test) per indicare i piani di
rafforzamento.
Sul mercato intanto i rumor si susseguono, anche se in maniera non univoca. Le Borse ne hanno preso atto
mostrando una volatilità più attenuata: ieri Piazza Affari ha recuperato ancora, +1,09%, mentre più moderata
è stata la crescita delle altre piazze europee. Il grande rumor è arrivato ieri mattina dalla Spagna: secondo
l'agenzia Efe undici banche non supereranno i test Bce. E tre sarebbero italiane: Montepaschi, Banco
Popolare e Bpm. A queste si aggiungono tre banche greche (Piraeus Bank, Eurobank Ergasias e Alpha
Bank), due austriache (Erste Bank e una seconda non identificata), una portoghese (dovrebbe essere BCP
Millennium), una belga (Dexia) e una cipriota, anche se i risultati sono ancora suscettibili di revisione. Ma
sono circolate anche stime differenti.
In un report del 20 ottobre Jp Morgan ha promosso Mps, ieri positiva in Borsa (+4,16%): solo nello scenario
peggiore la banca senese avrà un deficit patrimoniale di 200 milioni. Più problematica la situazione per
Carige, per la quale la banca Usa stima un deficit di 400 milioni. Intanto l'agenzia di rating Fitch in un report
ha sottolineato che alcuni istituti italiani medi rischiano di non superare gli stress test a causa dei rischi al
ribasso legati alle sofferenze, alla redditività e all'andamento dell'economia.
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L'andamento di Piazza Affari d'Arco Banca Carige Monte dei Paschi di Siena Credito Valtellinese Popolare
dell'Emilia Romagna Popolare di Milano Popolare di Sondrio Popolare di Vicenza Banco Popolare Credito
Emiliano Iccrea Holding Intesa Sanpaolo Mediobanca Unicredit Ubi Banca Veneto Banca Le 15 banche
italiane sotto esame 20.975 20.363 19.140 17.916 19.751 18.528 4 ago 18 ago 1 set 15 set 29 set 13 ott Ftse
Mib Ieri +1,09%
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del sito del
Corriere della Sera spunti, retroscena e analisi di finanza e risparmio
La scheda
Sono 128 gli istituti europei sottoposti alla verifica degli attivi (asset quality review, aqr) e agli stress test per il
passaggio alla vigilanza Bce
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
22
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«Banche, undici a rischio in Europa»
23/10/2014
Corriere della Sera - Ed. nazionale
Pag. 39
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
23
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I requisiti di patrimonio richiesti sono dell'8% nell'aqr (sommando i rafforzamenti avvenuti nel 2014) e del
5,5% negli stress test
Le ipotesi sull'Italia negli stress test: rendimento Btp al 2015 tra 4,1- 5,6%; Pil tra +1,2% e -1,6%; tasso di
disoccupazioneal 13,7%
23/10/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 1
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Sala: porteremo all'Expo un milione e mezzo di visitatori dalla Cina
Rita Fatiguso
Rita Fatiguso u pagina 13
PECHINO. Dal nostro corrispondente
In quindici mesi, vale a dire dall'ultima volta che ha messo piede qui, in Cina, per la firma del padiglione
nazionale, l'entusiasmo dei cinesi per l'Expo milanese è schizzato alle stelle. Giuseppe Sala, commissario del
governo, raccoglie i frutti di una decisione maturata quasi per riflesso condizionato nel passaggio di consegne
da Shanghai 2010 a Milano 2015.
Lei c'era, allora, e dell'Expo 2015 ha poi vissuto tutti gli snodi, inclusa l'apertura ai cinesi decisa quattro anni
fa. Che effetto le fa vedere che sono i fan più accaniti dell'Expo 2015?
In Cina, ci sono dei presupposti davvero straordinari per quanto riguarda non solo l'Expo, ma i rapporti
italocinesi. Come me la spiego tanto entusiasmo? Non è un gioco di parole: infatti in linea di massima non è
semplice spiegare cosa è l'Expo, ma in Cina è un evento molto conosciuto perché è stato un evento recente
e di grande successo, di orgoglio per i cinesi. Qui in Cina siamo partiti con questo grande vantaggio. La parte
istituzionale cinese è stata, inoltre, molto collaborativa, a partire dall'ambasciata cinese a Roma. Piuttosto
avremmo avuto spazio per altri padiglioni, ma loro si sono fermati a tre. Infine, c'è stato l'apporto essenziale
dei tour operator cinesi.
Dobbiamo credere alla profezia del milione di turisti cinesi all'Expo di Milano 2015?
Il mood oggi è "non ci basta il milione, vogliamo portarne un milione e mezzo, di cinesi all'Expo". Una cosa di
cui sarei estremamente contento se si verificasse, insomma i presupposti ci sono.
Vista da qui si ha l'impressione che l'Expo sia un po' considerata come una vetrina per mettersi in mostra su
un palcoscenico più ampio, essenzialmente europeo. Cosa ne pensa di questa angolazione?
Penso che non sia sbagliata, i cinesi sanno benissimo che la conoscenza che c'è in Europa della Cina è
ancora molto limitata. A parte chi ha viaggiato da almeno vent'anni in Cina e la conosce, per il resto ci sono
molti stereotipi. Loro si stanno internazionalizzando a vari livelli e questa mi sembra una buona opportunità...
Il padiglione nazionale metterà in mostra usi e costumi di almeno una dozzina di province cinesi.
Appunto, anche il roadshow che parte da Pechino ha lo scopo di far incontrare le varie culture locali. Ma è
l'Italia che ha bisogno di conoscere i cinesi.
L'Expo agevolerà il business con la Cina?
Noi stiamo creando delle opportunità. L'Expo in sé non è un evento di natura commerciale, ma stiamo
lavorando con la Camera di commercio di Milano, con la Fiera di Milano e con il ministero degli Affari esteri
per creare una piattaforma B2B che permetterà scambi e contatti tra imprese italiane e cinesi. Ci sarà un
luogo fisico, anche. All'interno dell'Expo o della Fiera di Milano è da vedere, all'inizio sarà una piattaforma
telematica, poi ci saranno anche contatti concreti.
La Cina è sempre più attenta alla sicurezza alimentare, il tema sembra tagliato ad arte per le necessità e le
riflessioni di questa fase dello sviluppo cinese.
Anche per questo si tratta di un'opportunità per loro. Bisognerà capire loro come vedono, a questo punto, il
futuro delle tecnologie nel settore alimentare. Da questo punto di vista loro sono attentissimi, noi non
dobbiamo avere preconcetti ma dobbiamo essere davvero una piattaforma aperta. La Cina anche dal punto
di vista dell'agrofood è una grandissima potenza.
Un'urgenza che ci sembra di aver individuato è il costo dell'accoglienza durante l'Expo, molti cinesi
viaggeranno per la prima volta, se saranno in tanti come si spera, dove li mettiamo e soprattutto, quanto
dovranno pagare per soggiornare?
Ci stiamo lavorando, sui giornali milanesi il dibattito è aperto, però è chiaro che sarebbe folle proporre prezzi
troppo alti per sei mesi. Se fossero anche solo 900mila i cinesi da ospitare tutto ciò potrà funzionare se ci
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
24
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INTERVISTA AL COMMISSARIO
23/10/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 1
(diffusione:334076, tiratura:405061)
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
25
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saranno le condizioni, altrimenti si perde business. Inoltre i cinesi alle loro abitudini ci tengono e gli
albergatori, magari, non le conoscono. Stiamo organizzando incontri con gli operatori proprio per parlare con
loro di questo.
Un altro intoppo da evitare è quello dei dati biometrici per i visti ai cinesi. Prescritti dall'Europa dovrebbero
scattare, ironia della sorte, proprio con l'apertura dell'Expo, a maggio 2015. A che punto siamo?
Ne riparleremo con la Farnesina. Tecnicamente le azioni possibili sono due: lavorare con Bruxelles perché
questo evento che non è solo italiano, ma anche europeo. Nessuno contesta la necessità ma dobbiamo
vedere se riusciamo a prendere qualche mese sull'entrata in vigore di questa misura. La seconda possibilità
vede come interlocutore il governo cinese, al momento le impronte possono essere raccolte solo nei cinque
consolati italiani, è troppo poco per un paese così grande. Bisogna vedere se è possibile contare su altri
centri visti. Bisogna assolutamente lavorare sia con Bruxelles sia qui, per evitare che l'entusiasmo cinese si
smorzi.
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I TRE PADIGLIONI CINESI 4.590
Il padiglione nazionale
La Cina si presenta a Milano con tre padiglioni. Il primo è quello ufficiale, che consta di una metratura
seconda solo alla Germania, quasi 4.600 metri quadrati. Il tema della partecipazione cinese è "Terra di
speranza, cibo per la vita"
1.270
Il China Corporate United
È il secondo padiglione presente, che avrà un'estensione di 1.270 metri quadrati. Vi partecipa una cordata di
oltre venti imprese, che rappresentano la filosofia cinese nell'affrontare i probelmi alimentari e ambientali
3 milioni
Il padiglione China Vanke Co.
L'investimento che il colosso immobiliare cinese ha effettuato per un padiglione proprio, che ricrea le
atmosfere della Cina tradizionale
Foto: Al timone dell'Expo. Il commissario unico Giuseppe Sala
23/10/2014
Il Sole 24 Ore
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Unione bancaria, sfida da vincere
Ana Patricia Botín
Oggi le banche sono di fronte a sfide senza precedenti. Alcune sono scoraggianti, altre entusiasmanti, ma
tutte impongono alle banche un cambiamento.
La sfida più profonda è quella rappresentata dai cambiamenti nel comportamento dei consumatori. Il cliente
è sempre stato il re, ma il re non è mai stato così potente. Ana Patricia Botín
Ciò avviene grazie soprattutto alla rivoluzione digitale, che sta dando ai clienti più scelta e informazioni che
mai. È un cambiamento esponenziale, creativo e distruttivo al tempo stesso: modelli d'impresa leggendari
vengono sradicati e altri prendono forma nel giro di mesi, se non di settimane. Nel frattempo, la fiducia dei
cittadini nelle banche non è mai stata così bassa e il flusso di nuove regole non è mai stato così intenso.
Come se non bastasse, dobbiamo fronteggiare la seria possibilità di una crescita tendenziale più bassa nel
mondo sviluppato, oltre a una situazione persistente di inflazione bassa, tassi di interesse bassi e crescita del
credito bassa.
Come dovrebbero reagire le banche? Qual è la nostra funzione. Le banche esistono per aiutare le persone e
le imprese a prosperare. Troppi banchieri hanno perso di vista questo scopo nella fase che ha preceduto il
disastro. Per riconquistare la fiducia dell'opinione pubblica, dobbiamo ripensare il nostro modo di lavorare.
Qui al Banco Santander lo faremo puntando sulla semplicità, il rapporto personale e l'equità. Per conquistare
e conservare la clientela nell'era del digitale dobbiamo capire che la fedeltà è più importante che mai. Non è
più sufficiente seguire passo passo i clienti. Dobbiamo essere un passo avanti, anticipare quello che
desiderano. Dobbiamo creare rapporti prolungati nel tempo in cui rivestiamo la funzione di soci, non di
venditori. È questa la strada per garantire un rendimento sostenibile ai nostri azionisti.
Per riuscirci, le banche devono innovare. Oltre a costruire le relazioni personali con i nostri clienti nelle filiali,
dobbiamo offrire un servizio di prima qualità su web e telefono. Anche se siamo grandi corporation dobbiamo
avere lo spirito di una piccola start-up. Per riuscire a fare tutto questo sarà fondamentale il ruolo dei regulator.
Il programma di riforme lanciato nel 2009 sarà sostanzialmente completato quando il G20 terrà il suo
prossimo vertice, a novembre. I requisiti patrimoniali delle banche, secondo il Comitato per la stabilità
finanziaria, si sono moltiplicati per sette.
Le nuove regole dovranno superare alcuni semplici test. Consentiranno alle banche di assolvere alla loro
funzione mettendo il settore bancario nelle condizioni di sostenere adeguatamente la crescita? La nuova
struttura normativa creerà le condizioni perché una banca possa fallire senza oneri per i contribuenti?
Dobbiamo trovare il giusto equilibrio fra obbiettivi concorrenti: rafforzare il capitale e la liquidità; ridurre la
complessità; incrementare la possibilità di risoluzione; migliorare la conduzione dell'attività mettendo al tempo
stesso le banche nelle condizioni di sostenere la crescita. Non sarà facile. In certi istituti, per esempio,
potrebbe essere necessario separare o vietare determinate branche di attività, ma se una politica del genere
venisse applicata a tutte le banche si correrebbe il rischio di limitare l'accessibilità ai servizi bancari e far
aumentare il prezzo di certi prodotti per i clienti individuali e le Pmi. Sull'altro versante, potrebbe essere
necessario un indice di leva per evitare un eccessivo indebitamento del sistema finanziario nel suo
complesso. Ma se questo dovesse diventare il principale vincolo di capitale per certi istituti, il rischio sarebbe
di mettere a repentaglio il principio cruciale "più capitale per più rischio", creando incentivi sbagliati per le
banche. Sul più lungo termine, può essere utile disporre di un requisito di capacità idoneo ad assorbire le
perdite, che faccia in modo che il costo della crisi di una banca ricada sui suoi creditori e non sul
contribuente; ma tutto questo non deve tradursi in strutture di finanziamento che favoriscono il debito
finanziario rispetto ai depositi.
Detto tutto ciò, è evidente che le banche devono cambiare. In Europa la crisi ha dimostrato che per avere
crescita e stabilità servono non soltanto banche solide, ma un sistema istituzionale comunitario rafforzato.
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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VIGILANZA E CRESCITA
23/10/2014
Il Sole 24 Ore
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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Abbiamo fatto passi in avanti molto importanti quando abbiamo gettato le basi dell'Unione bancaria. Questo
contribuirà a rimuovere l'incertezza, grazie al processo di stress test/revisione della qualità degli attivi e grazie
al supervisore unico. Consentirà ristrutturazioni o risoluzioni ordinate delle banche in crisi e preparerà la
scena per una maggiore integrazione, efficienza e competitività.
Tutto questo dovrebbe stimolare le banche a cambiare modo di pensare. Finora abbiamo visto l'Eurozona
come un insieme di mercati, ma per la Bce (e per noi del Banco Santander) diventerà una cosa sola: un unico
insieme di regole, un unico supervisore, un unico mercato.
Ana Patricia Botín è presidente del Banco Santander
(Traduzione di Fabio Galimberti)
23/10/2014
Il Sole 24 Ore
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Irap, fondi e utili: resta la retroattività
Giovanni Parente
L'aumento dell'aliquota Irap al 3,9% resta retroattivo. Stessa sorte per il rincaro della tassazione su fondi
pensione e fondazioni. E si applicherà dal 1° gennaio 2014 anche la tassazione dei proventi percepiti sulle
polizze vita.
Giovanni Parente u pagina 45
L'aumento dell'aliquota Irap resta retroattivo. Nessun passo indietro anche sull'aumento della tassazione per
i fondi pensione e le fondazioni. Stesso discorso anche per lo stop all'esenzione dall'Irpef per i capitali
percepiti in caso di morte dai beneficiari di polizze vita.
L'ultima bozza del Ddl di Stabilità «bollinata» conferma gli aumenti di imposta in deroga allo Statuto del
contribuente, oltre a modificare il regime della deduzione dei costi black list (si veda l'articolo in pagina). A
cominciare dall'Irap. I versamenti per il 2014 dovranno, quindi, essere effettuati con un'aliquota più alta
rispetto a quella che aveva ridotto il decreto sul bonus Irpef (Dl 66/2014) e per la quale era stato introdotto a
copertura l'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie dal 20% al 26% a partire dal 1° luglio scorso.
Così l'aliqauota ordinaria dell'Irap da applicare sarà quella del 3,9% e non più del 3,5 per cento. Nel
determinare il saldo dell'Irap in scadenza il 16 giugno 2015, non si potrà beneficiare neanche della nuova
agevolazione sulla deduzione integrale del costo del lavoro derivante da contratti a tempo indeterminato. La
"neutralizzazione" della componente lavoro dalla base imponibile Irap scatterà soltanto dall'esercizio
successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014. Tradotto in soldoni, il beneficio si vedrà solo al momento
dei versamenti d'imposta da effettuare nel 2016, al netto della scelta per l'acconto previsionale. L'anno
prossimo, invece, nessun nuovo vantaggio: l'Irap, dunque, si calcolerà con l'aliquota del 3,9% e con la
deduzione limitata per le retribuzioni dei dipendenti a tempo indeterminato (7.500 euro a testa per gli over 35
e 13.500 per donne e under 35, con importi raddoppiati in talune regioni meridionali). L'unica mitigazione alla
retroattività è rappresentata dal fatto che vengono fatti salvi i minori versamenti in acconto effettuati in base
all'aliquota 3,5% utilizzando il metodo previsionale, come aveva espressamente stabilito dal decreto Irpef
(articolo 2, comma 2, del Dl 66/2014).
La retroattività, però, non si ferma all'Irap. Tutto confermato anche sul versante fondi pensione e fondazioni.
L'incremento della tassazione dei proventi percepiti dai fondi pensione, passa dall'11,5% al 20% con efficacia
retroattiva dal 1° gennaio 2014 al netto dei riscatti già effettuati. Per quanto riguarda gli investimenti in titoli di
Stato di Paesi white list è confermata la tassazione del 12,5 per cento.
Scatteranno, invece, dal 2015 le nuove aliquote sulla tassazione delle Casse di previdenza (dal 20 al 26%) e
sull'imposta sostitutiva sulla rivalutazione del Tfr (dall'11 al 17%).
Capitolo fondazioni e trust. L'incremento dal 5% al 77,74% della quota imponibile dei dividendi percepiti dagli
enti non commerciali sarà applicabile con riferimento alle distribuzioni di utili effettuate dal 1° gennaio 2014.
L'imposta dovuta dagli enti non commerciali (in primo luogo trust e fondazioni bancarie) sarà quindi pari al
21,38% (il 27,5% del 77,74%) del dividendo percepito.
La retroattività "colpisce" anche il comparto assicurazioni. Il Ddl di Stabilità sancisce l'addio all'esenzione
dalla tassazione Irpef per «i capitali percepiti in caso di morte in dipendenza di contratti di assicurazione sulla
vita, a copertura del rischio demografico». Solo che inizieranno a essere tassati i proventi percepiti dai
beneficiari dalle polizze vita a partire dal 1° gennaio 2014 e non quindi dalla "naturale" entrata in vigore del
Ddl di stabilità (ossia dal 2015).
L'ultima bozza del disegno di legge conferma anche un altro addio all'esenzione. Si tratta dell'esonero dal
bollo auto per le auto d'epoca, che quindi dovranno essere soggette al prelievo. L'unica magra consolazione
che almeno in questo caso la disposizione non sarà retroattiva.
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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FOCUS LEGGE DI STABILITÀ
23/10/2014
Il Sole 24 Ore
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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© RIPRODUZIONE RISERVATAI punti critici
IRAP
La revisione del prelievo
per l'imposta regionale
Il testo definitivo del disegno di legge di stabilità conferma il ritorno (dal 3,5% al 3,9%) all'applicazione
dell'aliquota piena per il periodo d'imposta 2014. Confermata anche l'esclusione dalla base imponibile del
costo del lavoro riferito ai rapporti di lavoro a tempo indeterminato per il 2015
FONDAZIONI La stretta fiscale
su trust e fondazioni
Il disegno di legge per la stabilità conferma che l'intervento destinato ad allargare significativamente la base
imponibile per le fondazioni e i trust produrrà effetti a partire dagli utili messi in distribuzione dal 1° gennaio
2014. Con un incremento del prelievo di fatto retroattivo
FONDI PENSIONE IL secondo pilastro
non fa pace con il Fisco
La deroga allo Statuto del contribuente si estende anche alla tassazione dei proventi percepiti che passa
dall'11,5% al 20% con efficacia retroattiva dal 1° gennaio 2014 al netto dei riscatti già effettuati. E sarà
retroattiva anche la tassazione dei proventi percepiti dai beneficiari di polizze vita
23/10/2014
Il Sole 24 Ore
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Manovra «bollinata», ecco i nuovi tagli
È la Difesa la più penalizzata - Risparmi anche su Tar, Consiglio di Stato e Corte dei conti FORZE ARMATE I
risparmi della Difesa si concentrano su approvvigionamenti militari e pianificazione delle Forze armate
Marco Mobili Marco Rogari
ROMA
Arriva nella serata di ieri la tanto attesa "bollinatura" della Ragioneria generale dello Stato al disegno di legge
di stabilità varato dal Governo la scorsa settimana. Un lungo e articolato lavoro di verifica dei 47 articoli che
compongono il Ddl e degli allegati che, mai come quest'anno, rappresentano la bussola per orientarsi
soprattutto sulla portata della cura dimagrante cui saranno sottoposti ministeri, enti di rilevanza costituzionale
(dalla Corte dei conti ai Tar), enti pubblici (dall'Istat al Commercio estero) e organismi internazionali (Onu in
testa).
Un puzzle complesso che nel totale già annunciato dallo stesso premier, Matteo Renzi, dovrà portare a una
riduzione complessiva delle spese dello Stato per almeno 6,1 miliardi di euro. Una grossa parte arriverà dai
ministeri, a partire dai 2,5 miliardi alle singole voci di spesa di diretta competenza dei dicasteri con
portafoglio. Oltre ai tagli espressamente codificati nella Sezione III del Ddl sotto la voce "Misure di settore", si
va dalla riduzione del 5% dei trasferimenti alla Rai del canone Tv alla vendita degli alloggi della Difesa, e che
nel loro complesso dovrebbero ridurre la spesa per oltre 1,4 miliardi (si veda Il Sole 24 Ore di sabato scorso,
si dovranno sommare 1,017 miliardi che emergono dalle riduzioni delle dotazioni finanziarie a disposizione di
vari ministri.
In questo caso i tagli, frutto del lavoro di scrematura delle proposte fatte pervenire nelle settimane scorse
all'Economia dai singoli ministeri, vedono al primo posto la Difesa che con 504 milioni di riduzione
contribuisce al 50% del taglio complessivo. Di questi 504 milioni ben 496 arriveranno dalla revisione delle
spese per la pianificazione delle Forze armate e l'approvvigionamento militare. Altra sforbiciata pesante in
arrivo anche per l'istruzione che subirà una stretta per altri 148,6 milioni. Con un taglio di circa 55 milioni
all'istruzione secondaria di primo grado, di 36 milioni per l'istruzione primaria e di altri 30 per la prescolastica.
La Giustizia e l'Interno sono gli altri due ministeri che si vedono ridurre i fondi, rispettivamente, per 102 milioni
e per 100 milioni. Il taglio del Guardasigilli si concentra sulla giustizia civile e penale (64,1 milioni) e il restante
quasi tutto sull'amministrazione penitenziaria (36,1 milioni). Dal Viminale i risparmi colpiranno soprattutto
l'ordine pubblico e la sicurezza con un taglio di circa 74 milioni sui 100 complessivi previsti dall'elenco 2. Di
questi 42,7 riguarderanno le risorse destinate al contrasto e alla tutela dell'ordine pubblico e circa 30 quelle
destinate per la pianificazione e il coordinamento delle Forze di polizia.
Nel mosaico dei tagli ai ministeri entrano di diritto anche i 38,7 milioni riportati nella tabella D allegata alla
"stabilità" 2015 e che riporta il dettaglio delle riduzioni apportate alle autorizzazioni di legge di spesa corrente
già disposte. Dieci pagine dettagliate in cui spiccano il taglio ai contributi per le emittenti televisive, quelli per
lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio e dell'ambiente, il fondo per la formazione e l'aggiornamento
della dirigenza scolastica o ancora i tirocini nella Pa.
Ma la spending review targata Renzi non si limita ai soli ministeri. Nel mirino sono finiti anche 43 enti e
organismi pubblici. Questi contribuiranno alla riduzione delle spese per poco più di 22 milioni di euro. L'Istat,
ad esempio, si vedrà ridurre i trasferimenti, a decorrere dal 2015, per 2 milioni. Mentre per l'Agea la riduzione
di risorse sarà di 3 milioni. Stesso taglio per la valorizzazione dell'istituto di tecnologia. Penalizzata la
promozione all'estero, l'internazionalizzazione delle imprese e l'attrazione degli investimenti esteri che si
vedranno tagliare fondi per oltre 1,5 milioni. Lo stesso Cantone si vedrà tagliare subito 100mila euro dalla
somma che deve ancora essere assegnata all'autorità anticorruzione. La spending made in italy non
risparmierà neanche i contributi a organismi internazionali. Dei 25 milioni di risparmio ben 20 saranno sotto la
voce Onu e altri 3 sotto la casella Osce.
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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La legge di stabilità LE MISURE DEL GOVERNO
23/10/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 3
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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Infine, 10 milioni arriveranno complessivamente dal taglio ai bilanci di organi a rilevanza costituzionale: circa
6 saranno dalla Corte dei conti e 3,2 da Consiglio di Stato e Tar.
Tra le voci di riduzione della spesa ci sono anche quelle in conto capitale (circa 864 milioni indicati nella
Tabella E) che impattano su missioni e programmi dei ministeri: tra questi 463,7 milioni tagliati al fondo per lo
sviluppo e la coesione, i 200 milioni di contributo in conto impianti per le Fs. Ma ci sono anche i 75 milioni
tagliati per le Zone franche urbane e i 25 milioni per Tetra, la rete tecnologica di comunicazione tra le forze
dell'ordine.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Lamappa 5.931 825 3.209 I TAGLI AI MINISTERI Riduzione delle dotazioni
finanziarie delle spese 2015. Dati in migliaia di euro Difesa Istruzione Giustizia Interno Economia Beni e
attività culturali e turismo 21.500 Sviluppo economico 11.722 Salute 11.350 Infrastrutture e trasporti 11.281
Politiche agricole 8.303 Ambiente 6.580 0 Lavoro 4.600 Affari esteri TOTALE 1.017.702 TOTALE 10.000
TOTALE 25.243 TOTALE 22.060 di cui I TAGLI AGLI ORGANI COSTITUZIONALI Riduzione degli
stanziamenti 2015. Dati in migliaia di euro I TAGLI AGLI ORGANISMI INTERNAZIONALI Riduzione contributi
2015. Dati in migliaia di euro Altri 2.243 I TAGLI A ENTI E ORGANISMI PUBBLICI Riduzione dei trasferimenti
2015. Dati in migliaia di euro Assegnazione all'agenzia per le erogazioni in agricoltura (A.G.E.A.) Istat
Consiglio di presidenza della giustizia tributaria Consob Anac 3.000 2.000 Agenzia Ice 1.550 300 200 100
504.495 148.610 102.724 100.923 85.614 Corte dei Conti Consiglio di stato e Tar Csm Consiglio giustizia
amministrativa Sicilia 35 583 Agenzia delle dogane e dei monopoli Formez Enti parco Enac Enea 1.000 1.000
1.000 1.000 ONU 20.000 OSCE 3.000
IL GIRO DI VITE
2,5 miliardi Tagli ai ministeri con portafoglio
Dai dicasteri arriverà oltre un terzo
della stretta sulla spesa dello Stato
463,7 milioni Fondo sviluppo e coesione
Una riduzione consistente
tra le spese in conto capitale
74 milioni Ordine pubblico e sicurezza
Verranno in massima parte da questo
comparto i tagli del Viminale
64,1 milioni Giustizia civile e penale
La quota maggiore dei tagli
al ministero della Giustizia
Foto: Bollinatura. Ieri è arrivato il sigillo della Ragioneria generale dello Stato alla legge di stabilità
23/10/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 3
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Saltano le risorse per «Piano export» e investimenti esteri
INIZIATIVE A RISCHIO Il governo aveva annunciato un mix di azioni per 270 milioni in tre anni. Spunta
invece un taglio di 7 milioni per contributi ad enti vari
Carmine Fotina
ROMA
Saltano i fondi per il Piano sul made in Italy. Il finanziamento per le nuove attività di promozione e per
l'attrazione degli investimenti esteri non compare nella Tabella C della legge di stabilità, nonostante quanto
era stato previsto con il decreto Sblocca Italia. A prima vista un'altra occasione persa, a dispetto degli
annunci, e al pari del mancato rifinanziamento della "nuova Sabatini" che agevola l'acquisto di macchinari
industriali (si veda Il Sole 24 Ore di ieri).
Sulle politiche per l'internazionalizzazione si attendeva una robusta iniezione di risorse, per circa 130 milioni
nel primo anno. Il premier Matteo Renzi, a luglio, di ritorno dalla missione istituzionale in Africa subsahariana,
aveva preannunciato che il piano sarebbe stato un pilastro del programma dei "mille giorni" per guadagnare
«oltre un punto di Pil dalla crescita delle esportazioni, con 22mila nuove aziende italiane presenti sui mercati
esteri».
Le iniziative, la cui elaborazione è stata curata nei dettagli dal viceministro per lo Sviluppo economico Carlo
Calenda, erano state poi presentate in conferenza stampa dal ministro Federica Guidi il 29 agosto. Il
comunicato preannunciava un Piano «per oltre 270 milioni di euro nel triennio 2015-2017». Non ce n'è
traccia. Ma non basta. Perché, a fronte del mancato finanziamento del Piano, la Tabella C contiene un'altra
sorpresa, stavolta con il segno meno: scatta un taglio di 6,9 milioni, praticamente il 50%, per un mix di
stanziamenti previsti a «sostegno all'internazionalizzazione»: organizzazione mostre, funzionamento camere
di commercio italiane all'estero, consorzi per le materie prime, supporto prodotti agroalimentari.
Ora c'è da attendersi il pressing del ministero di via Molise per ottenere dal premier e dal ministero
dell'Economia un recupero delle risorse durante il passaggio parlamentare.
Per quanto riguarda il Piano, il decreto Sblocca Italia elencava una lunga serie di azioni rinviando però
l'individuazione delle coperture alla Stabilità. Il contenitore doveva essere l'Agenzia Ice attraverso il «Fondo
per la promozione degli scambi e l'internazionalizzazione delle imprese». Ma, per questa voce, la Tabella C,
che contiene gli stanziamenti da quantificare anno per anno con la Stabilità, non va oltre la conferma della
dotazione già prevista a legislazione vigente, ovvero 19,107 milioni. Invariato anche il finanziamento delle
spese di funzionamento dell'Agenzia (14,8 milioni).
Il Piano appare ora legato a filo doppio a possibili integrazioni in Parlamento. A rischio c'è un pacchetto
composto da 5 azioni all'estero ed altrettante in Italia. Tra le prime spiccano accordi con la grande
distribuzione per inserire marchi italiani; il progetto di comunicazione contro il fenomeno dell'"italian sounding"
e un'iniziativa specifica per concretizzare la ricaduta commerciale dell'Expo nell'agroindustria e in altri settori
industriali. In Italia l'obiettivo è rafforzare i principali eventi fieristici; finanziare le imprese che assumono dei
manager temporanei per l'export; favorire la diffusione dell'e-commerce per le vendite oltreconfine;
organizzare un roadshow in 20 piazze finanziarie per attrarre investimenti stranieri. Gli obiettivi sono apparsi
subito ambiziosi: 50 miliardi di dollari di esportazioni in più al 2016 e 20 miliardi di flussi aggiuntivi di
investimento in Italia.
Ottime intenzioni in cerca adesso delle risorse perdute.
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IL PROGETTO
68 milioni
Azioni all'estero nel 2015
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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Made in Italy. Non aumenta la dote Ice
23/10/2014
Il Sole 24 Ore
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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La stima del costo delle cinque azioni previste dal Piano all'estero, dagli accordi con la grande distribuzione
alle iniziative contro l'italian sounding. Ammonta invece a 62 milioni l'insieme delle iniziative previste in Italia
22mila
Potenziali nuovi esportatori
Il Piano punta a favorire lo sbarco nei mercati internazionali di 22mila nuove imprese. Ulteriori obiettivi: 50
miliardi di dollari di esportazioni in più al 2016 e 20 miliardi di flussi aggiuntivi di investimento in Italia
23/10/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 7
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Gay: «Il Made in Italy sia il motore del Paese»
LE PRIORITÀ «Serve un potenziamento dell'Ace e la riduzione della pressione fiscale sugli immobili
d'impresa»
Nicoletta Picchio
ROMA
Un patrimonio italiano e anche europeo. È quel made in Italy che rappresenta un valore del paese e che ci fa
essere unici nella qualità. Protagonista è l'impresa, con le sue eccellenze: «una ricchezza italiana, una unicità
che non può essere contraffatta». È partendo da questa considerazione che Marco Gay, presidente dei
Giovani imprenditori di Confindustria, si rivolge al governo e alla politica: «Si sta andando avanti con coraggio
sulle riforme, ci sono vari cantieri aperti. Ma quello che manca è il cantiere dell'impresa, un industrial compact
nostro. Occorre una strategia di lungo periodo di politica industriale che metta al centro l'impresa come
motore della crescita e dell'occupazione».
Bene l'avvio delle riforme, sottolinea Gay, ma occorre far ripartire il mercato per ritrovare la fiducia e ridare
slancio all'economia. Il mondo dell'impresa c'è e vuol fare la propria parte, consapevole del ruolo che ricopre
nel paese. "Fatti. In Italia" è il titolo del convegno dei Giovani che si aprirà domani, il tradizionale
appuntamento autunnale che si svolgerà a Napoli. «Le nostre proposte dimostrano il desiderio di essere
partecipi nella sfida per il futuro del paese. I Giovani imprenditori hanno voglia di fare, di investire, di far
ripartire le nostre aziende. Scommettendo sul paese». Fatti, in Italia, quindi: i prodotti, sinonimo di qualità e di
eccellenza; le scelte, per creare un ambiente più favorevole all'impresa.
Il governo ha messo mano ad una serie di riforme: si va nella giusta direzione?
Il governo sta dimostrando velocità, coraggio, determinazione. Le azioni che sta avviando devono essere
concretizzate con la stessa velocità dal Parlamento. Serve responsabilità da parte della classe politica per
dare seguito alle riforme e renderle operative. La direzione è quella giusta, penso ad interventi come quello
sull'Irap, che aspettavamo da anni. Oppure alla possibilità di assumere per tre anni con un risparmio sui
contributi: è uno stimolo per le aziende a crescere e ad assumere.
Il numero di 800mila posti in tre anni è verosimile?
È auspicabile. Ma non bisogna dimenticare che il lavoro si crea facendo ripartire il mercato. Bisogna ridare
slancio alla domanda interna. Ed è fondamentale la fiducia per far ripartire gli investimenti. Occorre che il
governo rimetta in moto gli investimenti pubblici e crei le condizioni per dare una spinta a quelli privati.
E quindi si torna alle riforme e ad una politica industriale: quali sono gli interventi che ha in mente?
Li presenterò nel dettaglio domani, nelle tesi con cui aprirò il convegno. Penso per esempio ad un
potenziamento dell'Ace, con cui si defiscalizzano gli utili reinvestiti. Non chiediamo incentivi, piuttosto misure
che possano facilitare le azioni delle imprese. Interventi anticiclici che magari hanno un costo immediato per
le finanze pubbliche ma che nel medio periodo hanno ricadute positive sull'economia. Il successo della Legge
Sabatini è la riprova che c'è la voglia di investire e dimostra l'utilità di un suo rifinanziamento. Tra le priorità
rimane fondamentale, inoltre, la riduzione della pressione fiscale sugli immobili d'impresa che sta strozzando
le aziende. Bisogna ritrovare la fiducia, creare un ecosistema favorevole alle imprese: la spinta naturale degli
imprenditori è crescere, anche dimensionalmente.
Quali sono le priorità?
Il rilancio degli investimenti pubblici, la semplificazione burocratica, perché oggi un mese all'anno viene
dedicato dalle aziende per adempiere agli obblighi della burocrazia, con spreco di tempo e risorse. E poi la
lotta all'evasione fiscale, una forte spending review, per rendere disponibili risorse da destinare allo sviluppo.
Un percorso virtuoso che potrà attrarre anche investimenti esteri?
Sono favorevole ad un arrivo di capitali stranieri da noi se questo significa sviluppo di imprese nel nostro
paese. Diverso è se un'azienda multinazionale arriva per comprare un concorrente e chiudere l'impresa.
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
INTERVISTA Marco Gay Presidente Giovani Confindustria
23/10/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 7
(diffusione:334076, tiratura:405061)
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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Spetta al governo avere una visione e valutare.
Riforme e fiducia, quindi...
Sì, noi Giovani imprenditori crediamo nell'Italia e nel suo futuro. L'economia oggi è in ginocchio ma siamo il
secondo paese manifatturiero europeo e senza i vincoli che oggi ci troviamo a fronteggiare potremmo
certamente diventare il primo.
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IL CONVEGNO
Si svolge oggi e domani a Napoli, presso Città della Scienza, il 29° convegno dei Giovani Imprenditori di
Confindustria dal titolo "Fatti. In Italia". Interverrà, tra gli altri, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.
Chiuderà i lavori il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi
Foto: Marco Gay
23/10/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 8
(diffusione:334076, tiratura:405061)
BTp Italia a quota 4,5 miliardi
Termina l'offerta retail - Cannata (Mef): la cedola potrebbe aumentare DOMANDA SOTTO LE ATTESE Ieri
richieste per soli 532 milioni: sono lontani i record di raccolta del passato Gli ultimi due BTp Italia avevano
superato 20 miliardi
Mara Monti
MILANO
La prima tranche di sottoscrizione del BTp Italia, quella dedicata al retail, si è fermata a 4,572 miliardi di
euro. Questa mattina è il turno degli investitori istituzionali che hanno due ore di tempo - dalle 9 alle 11 - per
immettere gli ordini sulla piattaforma dell'EuroMot. Un ammontare al di sotto delle aspettative dal momento
che si era ipotizzata una eventuale chiusura anticipata delle sottoscrizioni di ieri che non è avvenuta avendo
raccolto nella giornata soltanto 532 milioni di euro. A dare impulso all'ultima fase del collocamento della
settima tranche sono state le parole di Maria Cannata, responsabile debito pubblico del Mef, che nel
giudicare «soddisfacente» il risultato retail, non ha escluso che «il tasso minimo reale garantito dell'1,15%
fissato per l'emissione del BTp Italia in corso, possa essere rivisto al rialzo al termine del collocamento,
considerata la volatilità del mercato registrata negli ultimi giorni».
Il tasso finale verrà, infatti, comunicato da Tesoro oggi al termine del collocamento dopo il tasso minimo
garantito fissato venerdì scorso. Non è escluso che l'ultima comunicazione dovrà tenere conto dell'escursione
subita in questi giorni dal mercato: basti pensare che il benchmark di riferimento ovvero il BTp Italia 2020 ha
subito una variazione di 10 punti base da lunedì quando il rendimento era schizzato all'1,30% per poi portarsi
ai livelli di ieri della chiusura all'1,23%. Anche lo spread tra BTp e Bund ha avuto giornate di forte volatilità
passando da 175 punti base a 165 di ieri. Nonostante questi fattori, «il BTp Italia si conferma un prodotto che
piace ai risparmiatori individuali che cercano una semplice tutela del proprio risparmio», ha commentato
Cannata.
Sembra difficile, se non impossibile, che la finestra di questa mattina dedicata agli investitori istituzionali
possa avvicinarsi ai 20,5 miliardi complessivi raccolti ad aprile, molto probabilmente il riferimento sarà il primo
BTp Italia scadenza marzo 2016 quando il Tesoro raccolse 7,3 miliardi, ma in quella fase il titolo garantiva
una cedola del 2,45 per cento. Tra i motivi del minore appeal del BTp Italia c'è sicuramente un tasso reale
annuo minimo garantito dell'1,15%, considerato basso ma comunque figlio della deflazione. Il tasso reale
minimo sull'emissione di aprile, sempre con scadenza a sei anni, era stato invece all'1,65%. In precedenza, la
quinta emissione di BTp Italia, novembre 2013, aveva raccolto ordini complessivi per 22,27 miliardi, offriva un
tasso reale annuo minimo del 2,15% e una scadenza di quattro anni.
Nessuno si spinge a fare previsioni su quanto potrà essere aumentato il tasso finale. Molto dipenderà da
come andrà il mercato questa mattina e se i dati in calendario a comunicare dal Pmi dell'eurozona con
particolare attenzione a quelli di Francia e Germania: eventuali segnali di debolezza della fiducia delle
imprese potrebbero essere letti negativamente dai mercati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Tutti iBTp Italia TUTTI I BTP ITALIA BTp Italia BTp Italia 2 BTp Italia 3 BTp
Italia 4 BTp Italia 5 BTp Italia 6 BTp Italia 7 APR 2020 NOV 2017 APR 2017 OTT 2016 GIU 2016 MAR 2016
OTT 2020 APR 2014 NOV 2013 APR 2013 OTT 2012 GIU 2012 MAR 2012 OTT 2014 Scadenza Emissioni
Cedola min. reale annua 2,45% 3,55% 2,55% 2,25% 2,15% 1,65% 1,15% 4,57* 22,27 20,60 18,00 17,05
1,70 7,30 collocati al retail Ammontare collocato (in mld di €) 3,63% CTZ 4,48% CCTeu 2,54% CCT 4,86%
BTP Italia rivalutato 7,19% BTP €i rivalutato 7,71% BOT 0,10% Estero in valuta 3,02% Estero in euro 66,48%
BTP COMPOSIZIONE DEI TITOLI DI STATO In circolazione al 30 settembre 2014
Foto: - Fonte: Dipartimento del Tesoro
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La lunga crisi TITOLI DI STATO
23/10/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 19
(diffusione:334076, tiratura:405061)
L'Italia rilancia sul Giappone
Infrastrutture, turismo e agro-alimentare tra i settori di maggiore interesse PIÙ INVITANTE Tokyo promette di
diventare attraente per gli investitori stranieri, a cominciare dalla corporate tax che vuole far scendere sotto il
30%
Stefano Carrer
TOKYO. Dal nostro corrispondente
A dare il viatico all'Italy-Japan Business Group (la cui assemblea plenaria si svolgerà a Torino lunedì
prossimo), ci ha pensato il primo ministro giapponese. Shinzo Abe, nell'incontro con il premier Matteo Renzi a
margine del recente vertice Asem di Milano, ha sottolineato che, per la Corporate Japan, l'Italia e l'Europa
rappresentano una terra per potenziali ulteriori investimenti, anche di rilevante profilo. Secondo le
indiscrezioni, per esemplificare avrebbe accennato esplicitamente alla volontà di espansione nel settore
ferroviario della Hitachi (che ha fatto una offerta per Ansaldo Sts e Ansaldo Breda, in concorrenza con quella
di una cordata cinese: Finmeccanica dovrebbe decidere a novembre), nel quadro di una forte
decentralizzazione per aree regionali ormai diventata una caratteristica strategica dei grandi gruppi nipponici.
Al Business Forum dell'Asem, invece, Abe ha sottolineato che il Giappone sta cambiando per diventare uno
dei Paesi più attraenti per gli investimenti diretti stranieri, sollecitando quelli europei e italiani. Non è mancato
qualche osservatore che ha fatto la tara alle sue dichiarazioni, paragonandole magari alla politica degli
"annunci anticipati" (su misure non necessariamente scontate) che i critici addebitano a Renzi: per esempio,
ha dato per assodato che la corporate tax in Giappone scenderà sotto il 30% nei prossimi anni (il che è tutto
da vedere) e che lui personalmente tiene moltissimo alla conclusione rapida del Free trade agreement con la
Ue (e con gli Usa in ambito Tpp), la cui finalizzazione non appare ancora vicina. Abe, infine, ha riaffermato
l'investimento strategico nell'Expo milanese 2015 in quanto vetrina globale del settore alimentare, che in
Giappone l'Abenomics intende trasformare proprio in direzione dell'export. È un Sol levante, insomma, che
vuole somigliare di più all'Italia, come esportatore di prodotti alimentari e importatore di turisti. Non a caso,
per la prima volta a memoria d'uomo, di recente la bilancia dei pagamenti turistica giapponese è passata in
positivo; non però - ovviamente - con il nostro Paese, anche se un numero insolito di italiani ha visitato
l'arcipelago nell'estate scorsa proprio grazie all'Abenomics che ha provocato la svalutazione dello yen. L'Italia
non demorde in alcuni dei suoi tradizionali punti di forza, come si è visto alla recente fiera del turismo Jata di
Tokyo (dove l'Enit ha organizzato anche un meeting B2B tra 163 buyers e 751 sellers). È appena iniziata,
inoltre, la nuova edizione di "3000 anni di vino italiano", manifestazione-ombrello per la promozione dei vini
italiani in Giappone sorta tre anni fa come settimana e ora estesasi su un arco di un mese e mezzo in 25
province. «Le vendite dei nostri spumanti sono in aumento del 50%. Quasi raddoppiate anche quelle di vini
fortificati, che però partono da livelli bassi», rileva Aristide Martellini, direttore dell'Ice a Tokyo. Barometro
positivo anche per le articolazioni della simpatia verso l'Italia. «Tutto quello che fanno gli italiani è bello», ha
dichiarato il sindaco di Nagoya, Takeshi Kawamura, alla cerimonia di venerdì scorso per l'entrata in servizio
dei nuovi autobus urbani il cui design è stato realizzato da una studentessa dell'Iaad di Torino, Alessia Frau,
su allegri motivi astratti - che richiamano la città piemontese - prescelti da un referendum popolare.
Nel settore trasporti, la giapponese Terra Motors inizia dall'Italia il suo ingresso nel mercato europeo dei
motocicli elettrici, presentando il suo "A4001" all'Eicma di Milano di inizio novembre.
Oscar Farinetti, che dal Giappone iniziò la campagna internazionale di espansione di Eataly, interverrà
all'assemblea di Torino (città prescelta quest'anno anche per via del decennale della scomparsa del
fondatore e animatore dell'Ijbg, Umberto Agnelli), che sarà aperta dal saluto del sindaco Piero Fassino,
mentre la sessione "politica" sarà guidata dal viceministro allo sviluppo economico Carlo Calenda. «Le
prospettive della cooperazione nel settore industriale, anche verso Paesi terzi, e in quello dell'energia
saranno in primo piano - afferma il co-presidente dell'Ijbg, Giorgio Zappa - Altri panel si focalizzeranno in
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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Asia. Lunedì a Torino si svolgerà l'assemblea plenaria dell'Italy-Japan business group - Il focus sarà sugli
investimenti
23/10/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 19
(diffusione:334076, tiratura:405061)
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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particolare sul comparto alimentare e sul turismo». L'esordio come co-presidente giapponese di Masami
Iijima, numero uno della casa di trading Mitsui, segnala altresì il ruolo crescente delle trading house nella
promozione di business e di investimenti. A margine della riunione, il premio giornalistico della Fondazione
Italia-Giappone intitolato a Umberto Agnelli sarà consegnato da Donna Allegra Agnelli a Mario Sechi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA L'IMPORT DEL GIAPPONE DAL MONDO Quote%per macroarea.
Dati2012 Il peso del Sol Levante per ilmadein Italy Unione Europea (di cui 1,1% l'Italia) 9,4% Oceania 6,9%
America Centro Meridionale 3,8% Paesi europei extra Ue 3,7% America Settentrionale 10,3% Medio Oriente
19,2% Asia Orientale 43,3% Africa 2,4% Asia Centrale 1,0% EXPORT ITALIANO VERSO TOKYO Gennaio luglio. Miliardi di euro IMPORT ITALIANO DA TOKYO Gennaio - luglio. Miliardi di euro 2014 1,60 2013 1,56
Var. 2014/13 +2,6% 2013 3,67 2014 3,30 Var. 2014/13 -10,1%
Foto: - Fonte: Istat, Ice, Onu-Comtrade
Foto: - Nota: il Pil è rilevato su dati Esa95 Eurostat a prezzi costanti destagionalizzati; le variazioni T/T sono
quelle dell'ultimo trimestre rispetto al precedente annualizzate.
23/10/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 35
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Un outsider che viene dal «largo consumo»
Simone Filippetti
In America quelli come lui li chiamano «Underdog». Noi diremmo lo «sfavorito», il cavallo su cui nessuno
punterebbe, ma che poi si piazza vincitore, a sorpresa. Il nuovo co-amministratore delegato Adil MehboobKhan dal nome quasi impronunciabile in italiano è in realtà molto italiano: ha sposato una moglie italianissima
e ha vissuto tanti anni a Roma per la Procter&Gamble, che ha i suoi uffici proprio nella capitale. Per trovare
un profilo simile a capo di un'azienda bisogna andare nella conterranea Safilo e la cosa non è casuale.
Simone Filippetti
u Continua da pagina 35
Ma al di là del passaporto del nuovo ceo di Luxottica, conta il suo curriculum. E da quello si coglie che la
Luxottica post-Guerra e post-Cavatorta (il cui regno è durato appena un mese) sposterà probabilmente il suo
baricentro. Con un manager che ha passato tutta la sua vita, lavorativa, nella più grande multinazionale al
mondo del largo consumo, ci si aspetta una virata sul «consumer» a scapito del lusso, come strategia. L'italopakistano è un commerciale e la scelta proposta da Egon Zhender, e ovviamente avallata da Del Vecchio, si
può leggere in controluce come la conferma che l'industria sta per imboccare una strada diversa da quella del
business delle licenze, che negli ultimi 15 anni è stata la fortuna degli occhialieri. L'industria è a uno snodo: il
futuro riserverà meno licenze di grandi griffe.
Coincindenza, o forse no, la nomina di Mehboob è speculare a quella fatta, un anno fa, dalla concorrente
Safilo. A Longarone hanno chiamto Luisa Delgado, ex Ikea, una manager commerciale pura e anch'essa
proveniente dal largo consumo. Oggi, alla guida dei due principali produttori di occhiali al mondo, ci sono due
manager con un Dna spiccatamente di largo consumo.
E visto quello che è successo proprio a Safilo, dove la holding del lusso Kering, proprietaria di Gucci si è
riportata in-house la produzione di occhiali, prima appaltata a Safilo appunto (per opera peraltro dell'ex
manager Roberto Vedovotto), è probabile che l'industria sia davanti a uno snodo: quella di Kering sarebbe
solo l'inizio di un nuovo trend. Le grandi maison mondiali tenderanno sempre più a riportarsi in azienda le
produzioni. Per gli occhialieri un futuro più di prodotto che di licenza. E allora ecco che un commerciale è il
manager ideale per cavalcare il cambio.
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SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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LE SCELTE PER IL MANAGEMENT
23/10/2014
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 22
(diffusione:556325, tiratura:710716)
"Cannavaro, un milione frodato al Fisco"
Napoli, la Guardia di Finanza indaga la sua società di noleggio di barche di lusso e gli sequestra beni per 900
mila euro L'ex capitano della Nazionale, tramite l'avvocato: "Sono tranquillo. Io, contribuente da record, pago
sempre le tasse" "La Fd service srl, gestita insieme alla moglie, permetteva di eludere la normativa tributaria"
DARIO DEL PORTO
NAPOLI. Un dribbling alle tasse da un milione di euro. Una società «costituita ai soli fini fiscali» avrebbe
permesso all'ex capitano della Nazionale di calcio, Fabio Cannavaro, di acquistare e utilizzare tre
imbarcazioni da diporto eludendo la normativa tributaria. Ieri è scattato il sequestro, eseguito dal Gico della
Guardia di Finanza, di beni dell'importo di circa 900 mila euro, ritenuti riconducibili al campione del Mondo di
Berlino 2006.
Il pm Fabrizio Vanorio, che coordina le indagini con il procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli, indaga per
frode fiscale e contesta un'evasione di oltre un milione dalle imposte dirette e all'Iva fra il 2005 e il 2010.
Al centro dell'inchiesta, partita a seguito di una verifica da parte dell'Agenzia delle Entrate, la "Fd service srl",
società di noleggio di imbarcazioni di lusso gestita da Cannavaro insieme alla moglie, Daniela Arenoso.
Secondo l'accusa, «la Fd service è nata per effetto di una simulazione e ha operato grazie a simulazioni.
Tant'è che la dichiarata attività commerciale di noleggio natanti nella realtà nonè mai stata effettuata», scrive
il giudice Claudio Marcopido. Le tre barche risultate nella disponibilità della società, un Pershing 62
denominata Massivus , un Pershing 76 chiamata Chriman Naplese un Pershing 72 chiamata Chriman II ,
«sono state utilizzate da Cannavaro e dalla ristretta cerchia dei suoi familiari». Un riscontro all'ipotesi
accusatoria è arrivato dai rappresentanti delle società di ormeggio sentiti su delega della Procura: «Tutti gli
ormeggiatori si sono espressi con certezza in termini di uso personale dei natanti da parte di Cannavaro»,
rileva il giudice. I magistrati considerano l'ex calciatore «unico finanziatore della società, nonché effettivo
proprietario delle imbarcazioni». La moglie, Daniela Arenoso, pur per un certo periodo amministratore della
società, avrebbe utilizzato le barche, rileva il giudice, «di certo più come moglie che come imprenditrice». Il
ruolo di «prestanome» sarebbe stato invece «scientemente assunto» da Eugenio Tuccillo, un pensionato di
75 anni che rilevò le quote della società nel corso della verifica mettendola poco dopo in liquidazione. Nel
2012, anche dopo il passaggio di mano della società, Cannavaro ha continuato ad effettuare da Dubai, dove
ha chiuso la carriera di calciatore, versamenti mensili sui conti della Fd Service «per consentire ad altri in suo
nome», come il commercialista Giovanni De Vita, «di gestire la società. Il passaggio di quote sarebbe dunque
avvenuto «al solo fine di liquidare la società ed eludere l'accertamento delle imposte da parte del Fisco». Il
sequestro «per equivalente» è stato applicato su beni immobili fino a 650 mila euro. I sigilli sono stati apposti
inoltre inoltre a una barca modello Itama 38, del valore di circa 180 mila euro, ritenuto oggetto di una «fittizia
cessione», finalizzata secondoi magistrati «a sottrarsi alla riscossione» da parte del fisco. L'imbarcazione fu
venduta a una società totalmente partecipata dal cognato di Cannavaro, Giuseppe Noviello (che non risulta
indagato) e da un ex dipendente della Sd Service, Giuseppe Fiorentino.
Gli avvocati Luigi Petrillo e Virgilio Marino, legali degli indagati, ricordano che sulla vicenda ««è in atto da
anni un importante contenzioso tributario che non si è ancora concluso».
E attraverso l'avvocato Petrillo arriva anche la replica dell'ex calciatore: «Fabio Cannavaro non può e non
deve essere bollato come un evasore fiscale.
Basti dire che fin quando ha giocato in Italia prima ed in Europa poi versava all'erario una media di quasi
quattro milioni di euro l'anno in imposte, diventando uno dei principali contribuenti campani. Pensare che una
persona di questo tipo si esponga a contestazioni di natura penale per risparmiare qualche punto percentuale
sulle tasse apparea chiunque un'enormità, a prescindere dalla fondatezza delle pretese dell'Agenzia delle
Entrate, di cui discuteremo in Tribunale».
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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L'inchiesta
23/10/2014
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 22
(diffusione:556325, tiratura:710716)
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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LE TAPPE LA PROCURA La Procura di Napoli indaga su una società di noleggio di imbarcazioni di lusso
che sarebbe stata costituita solo al fine di aggirare le norme fiscali DAL 2005 AL 2010 I magistrati calcolano
una presunta evasione alle imposte dirette e all'Iva, nel periodo compreso tra il 2005 e il 2010, pari a circa un
milione di euro IL VALORE Il pm Vanorio indaga per frode fiscale. Il Gico ha sequestrato beni riconducibili a
Cannavaro del valore di circa 900 mila euro PER SAPERNE DI PIÙ napoli.repubblica.it www.gdf.it
Foto: I CONIUGI SOTTO ACCUSA Fabio Cannavaro, 41 anni, ex giocatore di Napoli, Parma, Juve e Real
Madrid e Al-Ahli (ritirato dal calcio nel 2011) insieme alla moglie Daniela Arenoso con cui gestiva la Fd
Service Srl
23/10/2014
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 30
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Luxottica rinnova il vertice Mehboob-Khan lascia Wella e prende il timone
con Vian
Il cda del gruppo e il Comitato risorse umane danno l'ok all'unanimità all'arrivo del manager di Procter &
Gamble
MILANO. Il consiglio di amministrazione di Luxottica, riunitosi ieri pomeriggio, ha approvato all'unanimità
l'indicazione per il nuovo Ceo-mercati che andrà a sostituire il dimissionario Enrico Cavatorta.
Sarà Adil Mehboob-Khan, manager del gruppo Procter & Gamble e dal 2011 presidente del marchio Wella,
ad affiancare dal primo gennaio 2015 Massimo Vian, l'uomo che avrà la responsabilità di operations e
prodotti di Luxottica.
Nel prossimo cda del 29 ottobre il presidente Leonardo Del vecchio passerà tutte le deleghe operative a Vian
mentre Mehboob-Khan verrà cooptato nel consiglio Luxottica ma sarà operativo dal primo gennaio 2015
quando terminerà il suo incarico alla Wella. «Il comitato risorse umane, immediatamente riunitosi su invito del
presidente Leonardo Del Vecchio - spiega un comunicato della società - ha preso atto dell'elevato profilo
professionale di Adil Mehboob-Khan e ha espresso parere favorevole sui profili retributivi dei due futuri coCeo, Adil Mehboob-Khan e Massimo Vian: la definitiva attribuzione delle remunerazioni sarà formalizzata non
appena entrambi i co-Ceo saranno operativi».
Il cda Luxottica aveva inoltre proceduto a ricostituire il Comitato risorse umane nominando Marco Mangiagalli
al posto di Roger Abravanel che si era dimesso in polemica con Del Vecchio e con la nuova governance con
doppio amministratore delegato adottata dalla società. La decisione sul rinnovo completo dei vertici di
Luxottica ha invece contribuito a spingere in alto il titolo che sta parzialmente recuperando la debacle della
settimana scorsa. Le azioni Luxottica ieri hanno chiuso a quota 38,13 euro con un rialzo del 2,47%.
Foto: PRESIDENTE Leonardo Del Vecchio, presidente e proprietario di Luxottica, ha scelto Adil MehboobKhan come co-Ceo
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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LA GIORNATA
23/10/2014
La Stampa - Ed. nazionale
Pag. 24
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Intesa Sanpaolo, nuovi vertici per la Banca dei Territori
[R. E.]
Cambiano i direttori regionali della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo con una svolta generazionale (l'età
media si riduce di dieci anni) realizzata attingendo da risorse interne, e una casella, quella di responsabile di
Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria che si tinge di rosa con l'arrivo di Cristina Balbo. «Sono certo che i nuovi
capi sapranno raccogliere il meglio dell'eredità dei loro predecessori e superare di slancio le grandi sfide
professionali che hanno di fronte», commenta il ceo Carlo Messina. Accanto alla Balbo, la prima donna nella
storia del gruppo a cui è affidata una direzione regionale, il giro di incarichi vede Paolo Giuseppe Graziano
diventare responsabile della Lombardia, Alessandro D'Oria di Milano e Provincia, Luca Severini di Emilia
Romagna, Marche, Abruzzo e Molise, Pierluigi Monceri di Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna nonché
direttore generale di Banca Cr Firenze. Francesco Guido sarà a capo di Campania, Basilicata, Calabria,
Puglia e Sicilia e direttore generale del Banco di Napoli mentre Renzo Simonato mantiene la responsabilità
del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, insieme all'incarico di direttore generale della Cassa di
Risparmio del Veneto.
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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Nel Nord-Ovest il primo direttore donna
23/10/2014
MF - Ed. nazionale
Pag. 1
(diffusione:104189, tiratura:173386)
Tasse sulle Fondazioni, boom del 100%
Andrea Di Biase
Con la manovra le imposte relative ai soli dividendi saliranno da 3 a 47,5 milioni per i sette grandi soci di
Intesa Sanpaolo e di Unicredit (Compagnia San Paolo, Cariplo, Cariparo, CrFirenze, Carisbo, Cariverona e
Crt). Scoppia la protesta dell'Acri (Di Biase a pag. 7) Dura presa di posizione delle fondazioni di origine
bancaria contro gli ultimi provvedimenti del governo sulla tassazione di rendite finanziarie e dividendi, il cui
effetto, a loro giudizio, sarà quello di ridurre drasticamente le risorse destinate al terzo settore e al
volontariato. La stragrande maggioranza dei proventi incassati ogni anno dalle fondazioni (1,48 miliardi nel
2013), che costituiscono la base per le erogazioni ai territori (885 milioni lo scorso anno), derivano infatti dagli
strumenti finanziari (azioni, titoli a reddito fisso, gestioni patrimoniali) in cui è investito l'ingente patrimonio
(circa 40 miliardi a fine 2013) degli enti ex bancari. Finora le fondazioni, che pur essendo a tutti gli effetti dei
soggetti non profit non hanno goduto (contrariamente ai luoghi comuni e come invece accade in altri Paesi
europei) di una fiscalità di vantaggio, pagavano le imposte sulla base delle aliquote in vigore per i soggetti
privati con finalità di lucro: il 12,5% sulle rendite finanziarie e il 27,5% sui dividendi percepiti ma a fronte di
una base imponibile limitata al 5%. Sulla base di questo carico fiscale, le tasse pagate dal sistema delle
fondazioni a valere sui bilanci 2013 è stato di 170 milioni. Una cifra che, in base alla nuova aliquota sulle
rendite finanziarie (20% anziché 12,5%) e alle modifiche relative alla tassazione dei dividendi contenute nella
bozza della legge di Stabilità, secondo le stime dell'Acri è destinata a lievitare fino a 340 milioni in relazione ai
bilanci 2014, per poi salire a 360 milioni rispetto ai conti del 2015. L'articolo 41 comma 21 della manovra
prevede infatti che la base imponibile per la tassazione dei dividendi passi, a parità di aliquota (ferma al
27,5%), dal 5 al 77,74%. Ma questo solo per gli enti non commerciali come le fondazioni, non invece per i
soggetti privati con finalità di lucro come le società di capitali. Per fare un esempio, sui dividendi percepiti nel
2014, le fondazioni azioniste di Intesa Sanpaolo e Unicredit pagheranno dunque un'imposta superiore a
quella che saranno tenuti a versare gli azionisti privati. Se il provvedimento contenuto nella manovra dovesse
diventare legge, sui 188 milioni complessivamente percepiti lo scorso 22 maggio, le cinque fondazioni
azioniste della Ca' de Sass sarebbero tenute a versare al Fisco 40 milioni anziché i 2,6 milioni che
dovrebbero versare con riferimento alla base imponibile tuttora in vigore. Allo stesso modo la Fondazione
Cariverona (20,3 milioni il dividendo incassato da Unicredit lo scorso giugno) e la Fondazione Crt (14,7
milioni) sarebbero chiamate a pagare rispettivamente 4,3 e 3,13 milioni, anziché i 278 mila e i 202 mila euro
che pagherebbero con l'attuale imposizione fiscale, che continuerà a valere per le società con fini di lucro. Il
paradosso ha mandato su tutte le furie il presidente dell'Acri e della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti,
che ieri ha denunciato l'incongruenza della norma che avvantaggia soggetti «le cui risorse, a differenza di
quanto avviene per le Fondazioni, non vengono riversate a favore della collettività». Concetto sottolineato
anche dalle associazioni che riuniscono gli operatori del Terzo settore. La Confederazione permanente delle
associazioni, federazioni e reti di volontariato ha espresso preoccupazione per la norma che «in virtù
dell'ampliamento dal 5 al 77,74% della base imponibile sulla tassazione dei dividendi» andrebbe «a colpire le
erogazioni al volontariato delle Fondazioni di origine bancaria». (riproduzione riservata)
Foto: Giuseppe Guzzetti Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.it/stabilità
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STRETTA BRUTALE GLI ENTI DI ORIGINE BANCARIA NEL 2014 POTREBBERO PAGARE 340 MILIONI
DI EURO CONTRO I 170 MILIONI DEL 2013
23/10/2014
MF - Ed. nazionale
Pag. 1
(diffusione:104189, tiratura:173386)
Euler Hermes lancia le cauzioni anche in Italia, mercato da mezzo miliardo
di premi
Anna Messia
(Messia a pag. 17) Euler Hermes lancia le cauzioni anche in Italia, mercato da mezzo miliardo di premi Euler
Hermes, la compagnia del gruppo Allianz, leader mondiale nell'assicurazione del credito, è pronta a investire
ancora sull'Italia, con l'ingresso in un nuovo ramo d'attività, le cauzioni. Un settore in cui la società non era
ancora presente nella Penisola nonostante, a livello mondiale, sia uno specialista anche in questa attività. Il
cantiere per l'avvio del ramo è aperto già da un po' di tempo, tanto che Euler Hermes ha già designato il
responsabile di questa nuova divisione. Si tratta di Dario Locatelli, nominato head of bonding di Euler Hermes
Italia, che ha già maturato una lunga esperienza nel settore, prima in Zurich e poi in Axa e Rsa Sun
Insurance. Michele Pignotti, capo della regione Paesi Mediterranei, Medio Oriente e Africa in Euler Hermes,
spiega le ragioni della scelta. Domanda. Dottor Pignotti, perché avete deciso di entrare nel mercato delle
cauzioni in Italia? Risposta. Il mercato delle cauzioni in Italia è il più grande in Europa con circa 500 milioni di
premi, con l'intero mercato europeo che vale 5,4 miliardi. Rappresenta quindi un'ottima opportunità di
business nonostante oltre 50 players assicurativi in aggiunta al settore bancario, gestiscano l'intero
portafoglio del mercato. D. Si tratta, però, anche di un comparto che può rivelarsi rischioso. R. È un mercato
che negli ultimi 10 anni si è dimostrato profittevole per chi ha saputo ben equilibrare i rischi tenendo sotto
controllo il combined ratio. Euler Hermes ha un'esperienza pluridecennale nel settore e nei principali Paesi.
Pensi che il primo bond fu emesso nel 1957. Siamo pronti a giocare un ruolo di primo piano grazie a una
solidità finanziaria unica, con un rating S&P e Dagong AA-. Dalla nostra parte abbiamo poi il costante
monitoraggio dei trend dei pagamenti di oltre 40 milioni di imprese nel mondo. Alla conoscenza del mercato
locale, Euler Hermes aggiunge inoltre un profondo know how globale, che le consentirà di garantire i
business delle imprese italiane anche al di fuori dei confini nazionali e in Paesi dove normalmente risulta
difficile coprire il rischio. D. Una scommessa anche sulla ripresa dell'economia italiana? R. Crediamo nel
Paese Italia dove deteniamo il 49% del mercato dell'assicurazione del credito. Proprio per questo motivo
abbiamo deciso di mettere a disposizione delle imprese italiane un altro strumento finanziario come il
bonding, che va a integrare i prodotti già presenti sul mercato. A rafforzare l'investimento c'è poi la
consolidata cooperazione con Allianz Italia. A oggi tutti i piani di investimento sono stati rispettati così come i
primi risultati in termini di new business. (riproduzione riservata)
Foto: Michele Pignotti Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.it/euler
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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INTERVISTA
23/10/2014
MF - Ed. nazionale
Pag. 20
(diffusione:104189, tiratura:173386)
Che bisogno ha Club Med di aprire resort in Asia? È sull'Europa che
occorre investire
Gaetano Casertano*
L'opa sul tour operator francese Club Med ha innescato una forte competizione tra due cordate concorrenti:
quelle guidate rispettivamente dalla cinese Fosum e dalla Global Resort, controllata a sua volta dal finanziere
italiano Andrea Bonomi. Le due offerte hanno impostazioni industriali diverse. A favore della scelta cinese si è
schierato il presidente del Club Med, Henri Giscar D'estaing, che apprezza l'ipotesi di espansione nei nuovi
mercati asiatici e in particolare in Cina, dove si prospetta la costruzione di nuovi villaggi. In questo caso si
tratterebbe di una vera svolta, se si considera la centralità dell'Europa e che solo nel recente passato Club
Med ha aperto un importante villaggio in Francia, a Valmorel. Infatti, il tour operator è nato ed è radicato nel
territorio francese. Senza entrare nel dibattito tutto francofono relativo alla territorialità e alla perdita
dell'identità nazionale, è evidente che in determinati settori economici, come appunto il turismo, le logiche
finanziarie non sempre sono strettamente legate al variare dei fattori macroeconomici, ma hanno radici su
fattori diversi quali, tra i primi, quello della bellezza del territorio. I flussi turistici, il cosiddetto incoming, sono
quelli che hanno tenuto in piedi i risultati economici delle aziende turistiche continentali in quanto l'Europa,
Francia e Italia in particolare, esercitano una forte attrattiva. Ci si chiede allora perché andare a posizionare
gli investimenti in strutture turistiche in Asia piuttosto che potenziare quelle esistenti o nuove in Paesi il cui
sforzo di marketing per attrarre turisti, proprio dall'Asia, è già consolidato ed è in crescita. E allora ci si chiede
anche perché il Club Med, che si vuole posizionare nell'alto di gamma, con i famosi due o tre tridenti, abbia
abbandonato in Italia posizioni uniche come Otranto, Cefalù e Pisticci che aveva da numerosi anni. Una
scelta strana visto che l'Italia è riconosciuta in tutto il mondo come luxury destination per i suoi prodotti quale
moda, cultura, cibo e paesaggio. Su questo punto anche l'offerta della Global Resort, che si caratterizza per
un piano di investimenti più massiccio, non sembra dare una particolare enfasi. Inoltre, un punto importante in
termini economici di investimenti sul turismo è determinato dal fatto che i margini di profitto dalla gestione di
un'attività turistica, con eccezione, forse, del segmento del lusso, stanno diminuendo; il recupero di questa
marginalità può essere ottenuto attraverso un investimento sulla parte immobiliare che, combinata con il
risultato gestionale, può incrementare la redditività complessiva dell'investimento. In sostanza, se nel giro di
qualche anno il resort è ben gestito e funziona, crea flussi di cassa e anche il valore immobiliare cresce. Ci si
domanda allora per quale motivo si vada a investire in Asia dove il ciclo immobiliare è già cresciuto a due
cifre percentuali, e proprio il governo cinese sta mettendo in piedi delle misure volta a frenare la crescita
eccessiva dei valori del mattone, in pratica la speculazione. Se si guarda invece al mercato europeo, qui i
valori sono più depressi, e siccome nel turismo ci vuole qualche anno per vedere una gestione che rende
bene, forse si potrebbe pensare a investire in Europa, peraltro meno esposta ai problemi di sicurezza, che
sono molto sentiti in ambito turistico. Inoltre, un investimento fatto oggi in un mercato immobiliare
caratterizzato da bassi prezzi consentirebbe di profittare della la futura ripresa di un settore che è ciclico,
come definito da tutte le teorie economiche in materia. (riproduzione riservata) *docente di Finanza
Immobiliare, Luiss Guido Carli Roma
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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COMMENTI & ANALISI
23/10/2014
Panorama - N.44 - 29 ottobre 2014
Pag. 11
(diffusione:446553, tiratura:561533)
tu QuoQue, Padoan
Giorgio Mulè
in dal giorno della sua nomina salutammo molto favorevolmente l'ingresso nel governo di Pier Carlo Padoan.
Di lui conoscevamo bene la storia e le idee perché per anni, da capo economista e vicedirettore generale
dell'Ocse, aveva scritto su Panorama analisi lucide sullo stato dell'economia e sulle misure da prendere per
rilanciare questa povera Italia, purtroppo affogata nel pantano degli esecutivi guidati da Mario Monti e da
Enrico Letta. Erano iniziative certamente liberali, coraggiose e per certi versi sorprendenti quelle suggerite su
questo giornale da Padoan tra il 2011 e l'inizio del 2014. Per capirci: il Padoan che conoscevamo era quello
che, giustissimamente, affermava: «Nelle condizioni italiane una riduzione significativa delle imposte non può
che passare per una altrettanto significativa riduzione delle spese». Oppure: «Facilitare la crescita significa
sostenere le imprese nella conquista di quote di mercato mondiale e invogliarle ad assumere». E ancora:
«Bisogna semplificare e accelerare la giustizia amministrativa». Ora: gli approfondimenti sulla legge di
stabilità, sul Jobs act, sulla riforma della scuola e sulle politiche del governo Renzi, sviluppati all'interno di
questo numero di Panorama, dimostrano con il rigore dei numeri che tutto ciò non sta accadendo e che non
c'è neppure la speranza che possa accadere nei mesi a venire. Al contrario: assistiamo a una pericolosissima
e inutile «melina», mascherata dal solito rincorrersi di annunci roboanti. La verità è che la legge di stabilità,
che il 15 ottobre il premier aveva presentato come fatta e finita, è arrivata al Quirinale solo nel pomeriggio del
21 ottobre. Il ministro Padoan non appartiene certamente alla combriccola dello Zecchino d'Oro di cui ama
circondarsi Renzi. Quel che sfugge è vedere una persona saggia e di esperienza come lui tenere bordone al
presidente del Consiglio anche a costo di nascondere ciò che accade in Italia. Come può l'esperto Padoan
lasciarsi andare a previsioni avventurose come la creazione di 800 mila posti di lavoro in tre anni («Ma
potremmo sbagliarci per difetto» ha aggiunto), quando nella molto presunta legge di stabilità ci sono risorse
che a stento basteranno per garantire gli sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato fino a primavera
2015? Dal Padoan che conoscevamo ci saremmo aspettati di vedere all'opera un garante della verità, visto il
ruolo centrale che ha il ministro dell'Economia, in grado di valutare il presente e di amministrare
realisticamente il futuro. E invece anche lui sembra aver trovato uno strapuntino nella grande giostra renziana
dove l'annuncio o il tweet a effetto sono essenziali per garantirsi il consenso nell'immediato. Attenti, però,
perché prima o poi la giostra si fermerà e dovremo tutti necessariamente fare i conti con la crudeltà dei
numeri e dei fatti concreti. E saranno dolori.
La tua opinione è un fatto Caro direttore, confesso di essermi perso. Sulla legge di stabilità non faccio in
tempo al mattino a leggere il giornale che al pomeriggio trovo smentite e nuove indiscrezioni sui siti internet,
per concludere la sera con talk show dove esponenti del governo o lo stesso presidente Renzi annunciano
nuove e diverse azioni. Ma perché, nel nome della trasparenza, questa benedetta legge di stabilità non viene
distribuita quando viene annunciata? Gugliemo Di Bernardo, Roma
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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editoriale
23/10/2014
Panorama - N.44 - 29 ottobre 2014
Pag. 29
(diffusione:446553, tiratura:561533)
Mps e il rischio di un nuovo aumento
Anche se la banca superasse gli stress test europei, non scongiurerebbe la necessità di raccogliere mezzi
freschi.
Ansia da stress test a Siena. Domenica 26 ottobre saranno pubblicati i risultati degli esami Bce e dell'Eba
(European banking authority) su 128 istituti europei. Per il Monte dei Paschi sarà una giornata col fiato
sospeso. Nei giorni scorsi si sono intensificati i rumor che inseriscono l'istituto nella lista delle banche
bocciate. Non solo. Iniziano già a trapelare ipotesi su una possibile carenza di capitale compresa tra 0,5 e 1,7
miliardi di euro per la banca senese. Rocca Salimbeni ha smentito, ma sui mercati il titolo è finito
sull'ottovolante, dopo aver registrato negli ultimi sei mesi un calo del 40 per cento delle azioni. In borsa la
banca vale ora circa 4,5 miliardi, meno dei 5 miliardi raccolti a giugno con l'aumento di capitale. Quante sono
le probabilità che Mps non passi gli esami? Gli analisti sono divisi. Vincenzo Longo, strategist Ig,è trai
pessimisti: per lui le probabilità «arrivano al 70 per cento». Secondo l'esperto, la banca senese è quella piùa
rischio per colpa dei bilanci sofferentie del portafoglio di crediti deteriorati. Allo stesso tempoè un istituto che
faticaa recuperare redditività. Ammettendo che la banca non superi lo stress test, che cosa accadrà? Ci sarà
bisogno di una nuova ricapitalizzazione. Rimane da capire chi metterà i soldi, visto che i fondi hanno già dato
il loro contributoa giugno. L'ultima volta che sono stati condotti gli stress test, nel 2011, ci sono state otto
bocciature in Europa. Tre degli istituti che non hanno superato gli esami hanno avviato pesanti
ristrutturazioni, gli altri si sono fusio sono stati ceduti. Non tutti però vedono nero nel futuro di Siena. Secondo
gli analisti di Fidentiis «l'attuale posizione patrimoniale della banca potrebbe consentirle di non fallire l'esame
sulla cosiddetta "asset quality review", vale a dire l'analisi della qualità degli attivi, e probabilmente di passare
gli stress test». Ci sarebbe però subito un'altra prova da affrontare: gli analisti non escludono che nel breve
termine Mps possa avere bisogno comunque di fondi. Stavolta il rischio è di non poter generare abbastanza
capitale per ripagare la parte dei Monti bond ancora da rimborsare. (Sandra Riccio)
40
% il ribasso del titolo mps in borsa negli ultimi 6 mesi
Foto: Fabrizio Viola, amministratore delegato del monte dei paschi di siena, e alessandro profumo,
presidente.
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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economia scenari _
23/10/2014
Panorama - N.44 - 29 ottobre 2014
Pag. 75
(diffusione:446553, tiratura:561533)
La stangata sul risparmio previdenziale, l'aumento della tassazione sul Tfr, la previsione di nuove entrate
sulla casa: la sinistra perde il pelo ma non il vizio...
Oscar Giannino
Il problema del fisco in Italia è che continua a dar ragione a Mark Twain. Lui diceva che c'è una sola
differenza tra l'impagliatore e l'esattore pubblico: l'impagliatore si accontenta della vostra pelle. Purtroppo,
continua a essere vero anche nella bozza di legge di stabilità varata dall'attuale governo, che pure ha il vanto
di abbattere di 18 miliardi le entrate, di azzerare la componente lavoro dell'Irap, di aggiungere 1,9 miliardi di
incentivi agli assunti a tempo determinato, mezzo miliardo di bonusbebè, confermare gli eco-incentivi e quelli
alla ristrutturazione, e via continuando. Che cosa fa storcere il naso a un incorreggibile liberale, allora?
Parecchie cose. Una certa qual disinvoltura su numeri e saldi, per cominciare. E poi tre scelte di fondo. Sui
numeri è presto detto: se si dice che ci sono meno entrate per 18 miliardi, quanto meno insieme
bisognerebbe dire che ce ne sono di aggiuntive per 3 miliardi e mezzo, che diventano 4 e mezzo a dire il vero
se ci aggiungiamo il prelievo straordinario annunciato sui giochi legali (al momento nessuno ci fa caso o
quasi, ma per i conti delle aziende concessionarie è una botta clamorosa, visto che lo Stato da loro ha
ricavato 8,4 miliardi in tasse nel 2013). Direte voi: non sottilizziamo. Mica vero. In altri tempi, assumere 3,8
miliardi di euro di incassi dalla lotta all'evasione come copertura ex ante di nuova spesa pubblica avrebbe
fatto urlare allo scandalo assoluto. Si tratta di questioni di sostanza, di sana e prudente gestione della
contabilità pubblica, non di sfumature. Ma le cose più dure da mandar giù sono altre: le tre scelte di fondo che
ispirano la filosofia delle entrate della legge di stabilità. La prima è la stangata sul risparmio previdenziale,
venduta come «allineamento alle medie europee». Si passa dall'11,5 per cento di tassazione dei fondi di
previdenza integrativa, al 20. Per le casse previdenziali professionali, l'aliquota sale dal 20 al 26 per cento.
L'allineamento all'Europa, già utilizzato per elevare al 26 l'aliquota sui conti correnti mentre i titoli di Stato
restano tassati al 12,5, non c'entra assolutamente nulla. L'idea vera è quella di scoraggiare gli italiani al
risparmio, perché occorre incentivare i consumi. È la tenaglia fiscale che risponde alla stessa filosofia del
bonus di 80 euro sul versante della spesa, confermato per il 2015. Ma questa idea è profondamente
sbagliata. Per almeno due ragioni. La prima è che viviamo in un Paese dove la previdenza pubblica,
malgrado il drastico innalzamento dell'età pensionabile disposto dalla legge Fornero, pesa per il 16 per cento
del Pil cioè 3 punti più della media europea e oltre 4 rispetto alla media Ocse. E questo bel peso si regge solo
grazie a oltre 50 miliardi di euro l'anno che vengono dalla fiscalità generale, rispetto ai contributi raccolti, che
sono l'unica fonte per pagare i trattamenti visto che il sistema resta a ripartizione. In un sistema tanto
squilibrato, dopo anni trascorsi a tentare di convincere gli italiani a metter da parte quote crescenti del proprio
salario per una pensione integrativa che si aggiunga a quella molto più magra di un tempo che maturerà col
sistema non più agganciato alle ultime retribuzioni, diamo oggi agli italiani un messaggio totalmente opposto.
Spendete cari italiani, perché sulla pensione integrativa lo Stato allunga le mani. Come le allunga sul Tfr sia
che decidiate di ritirarlo in busta, visto che vi alzerà il prelievo Irpef complessivo, sia che lo facciate restare
accantonato, visto che l'aliquota sale anche in quel caso di 6 punti rispetto a oggi. Dicono che sia
un'impostazione keynesiana. Non è vero per nulla. Dimenticano che per il buon economista invocato dai
fautori di Stato e deficit la leva essenziale per uscire dalla crisi sono gli investimenti: e colpire il risparmio
previdenziale significa proprio disboscare le masse finanziarie che, accantonate con versamenti rateali,
intanto vengono impiegate sui mercati acquistando titoli privati e pubblici, e a sostegno delle imprese. Ma la
cosiddetta stretta sulle rendite finanziarie non è solo sbagliata economicamente, è anche una vera e propria
trappola verbale cara alla sinistra. Oggi tornata platealmente di moda, citando a raffica Thomas Piketty e il
suo tomo che invoca tasse patrimoniali à gogo. L'aliquota del 26 per cento sul conto corrente, che con il
concomitante bollo titoli patrimoniale può arrivare per interesse composto anche a una tassa superiore al 40
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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fisco le patrimoniali nascoste nella manovra
23/10/2014
Panorama - N.44 - 29 ottobre 2014
Pag. 75
(diffusione:446553, tiratura:561533)
SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014
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per cento del rendimento maturato, colpisce il ceto medio e basso, non certo magnati e industriali. La stessa
cosa avviene con lo stellare aumento della tassazione sugli immobili, ascesa in 4 anni da poco più di 9
miliardi annui a, ci scommetto, oltre 28 miliardi in questo 2014 (e occhio alla local tax semplificata annunciata
dal governo, perché nelle bozze fino a due settimane fa si parlava di un plafond «contenuto», si fa per dire, in
30 miliardi annui di entrata, cioè un ulteriore aumento nel 2015). E oggi si aggiunge un terzo pilastro: la sberla
al risparmio previdenziale. Paragonare risparmi, pensioni e case alla manomorta dei latifondisti da colpire nel
Settecento illuminista è un trucco che solo a dei malati di mente può risultare accettabile. Eppure così va il
mondo, in un'Italia in cui parole e fatti coincidono in sempre minor misura. Infine. Ancora una volta nella legge
di stabilità lo Stato gioca da baro con la retroattività degli aumenti fiscali. Lo sgravio Irap annunciato per 5
miliardi nel 2015 in realtà vale poco più della metà, perché contestualmente si rialza al 3,9 per cento l'aliquota
e lo si fa retroattivamente, cioè a partire dal primo gennaio 2014 quando alle imprese si era detto che
quest'anno pagavano un 10 per cento in meno, sgravio che ovviamente scompare. Idem dicasi per gli aggravi
di aliquota sul risparmio previdenziale. Anche quelli retroattivi dal 2014. Con tanti saluti alla delega fiscale
innovativa, allo Statuto del contribuente, all'impegno di retrocedere al contribuente onesto almeno parte dei
proventi della lotta all'evasione invece usati per coprire nuova spesa. Peccato. Peccato continuare a
prevedere clausole di garanzie con ulteriori aumenti fiscali nel triennio a venire: se i governi toppano sui conti
dovrebbe bloccarsi automaticamente la spesa come negli Usa, non aumentare automaticamente le entrate.
Peccato che le imprese ancora non saldate dallo Stato non siano ammesse a compensazione fiscale
immediata. Peccato non far pagare all'Agenzia delle entrate un 15 per cento del petitum al contribuente come
ristoro del danno e tempo perso, se è questi a vincere. Niente di tutto questo. Speriamo di essere ancora in
grado di pagare qualcosa, quando il fisco italiano deciderà di cambiare strada e di non essere un impagliatore
di cadaveri.
Foto: Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.
Foto: fino a due settimane fa si ipotizzava un plafond di entrate sul mattone pari a 30 miliardi annui in
aumento rispetto al 2014
SCENARIO PMI
4 articoli
23/10/2014
Corriere della Sera - Brescia
Pag. 10
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Si chiama Aqm e sta per «Assicurazione e qualificazione dei metalli» ma in realtà da 30 anni è il punto di
riferimento tecnologico e culturale per oltre sei mila imprese del territorio bresciano
Massimiliano Del Barba
Il nome non è dei più sexy: «Assicurazione e qualificazione dei materiali». E, per la verità, nemmeno
l'acronimo, che nel tempo ha perso il significato originario per assumere un significante del tutto
indipendente, più moderno e al passo coi tempi: Aqm, che riassume le tre attività core di testing, training e
consulting. Ma si sa, i bresciani non brillano per senso estetico e, trent'anni fa, nessuno si era curato della
eufonia della sigla.
Camici bianchi, microscopi, provette, forni, bollitori e raggi x. «Siamo i Ris della metallurgia» scherza l'ad
Gabriele Ceselin, che nei 3.500 metri quadrati della struttura di Provaglio d'Iseo ci ha praticamente passato
tutta la carriera. «Quando siamo nati, nel 1982, era appena arrivato dal Giappone il nuovo verbo toyotista.
L'obiettivo era la qualità totale e serviva un luogo per interpretarla».
Torniture, fresature, getti, raccordi. Molto di ciò che ha reso ricca Brescia è passato da qui, perché il cliente di
Aqm è sempre stato la piccola officina, il medio produttore di componenti, l'artigiano che compie lavorazioni
conto terzi. «Facciamo prove di laboratorio, attività di collaudo e di sviluppo dei prodotti, formiamo i tecnici,
aggiorniamo i professionisti, forniamo consulenza. Praticamente tutto ciò che una piccola impresa non
potrebbe mai realizzare al suo interno. Abbiamo seimila clienti, con una media di mille euro a ordine»
prosegue Ceselin.
Aqm, che tecnicamente è una Srl compartecipata da Camera di commercio, Aso Siderurgica, Provincia, Omr,
A2A, Banco di Brescia, Aib (3,33%), Beretta oltre a 150 altre realtà industriali del territorio, ha praticamente
ricoperto il ruolo della grande impresa in un distretto che di colossi non ne ha mai contati molti. L'elenco dei
soci, infatti, è come il catalogo delle navi dell'Iliade: ci sono tutti gli ultimi cinquant'anni della cultura industriale
che ha edificato la narrazione della cività pedemontana fra Oglio e Mincio.
Lo scorso settembre il centro servizi ha siglato un accordo di collaborazione con la Asm, la più grande
associazione mondiale dedicata ai metalli che in Aqm realizzerà alcuni corsi di aggiornamento ma, forse, la
vera chicca di Provaglio è il laboratorio per la failure analysis , una serie di impianti che analizzano i guasti dei
prototipi per poi prevenirli in fase di produzione: «Controlliamo dagli spilli agli F35. Funzioniamo come un
reparto di patologia del Civile. Una delle ultimi missioni ha riguardato la turbina di un motore a reazione. Non
funzionava e noi abbiamo lavorato giorno e notte per capirne il motivo» racconta l'ad.
Ma, se Aqm sta alla qualità del prodotto, è il Csmt di via Branze, zona Ingegneria, che sta al trasferimento
tecnologico della ricerca applicata. E non è un caso se i due organismi condividano il board. A cominciare dal
presidente, che in entrambi i casi è il direttore Divisione armi di Beretta, Riccardo Trichilo. «In pratica ragiona il manager - Aqm e Csmt fanno ciò che nel mondo fanno le multinazionali con i propri supplier, e cioè
assicurano la ricaduta sul tessuto industriale di riferimento del valore aggiunto generato dalle attività interne
di R&D». In parole più semplici, quel che si chiama portar via dai sottoscala sporchi di grasso i fornitori
strategici. «Ed è quello- conclude Trichilo - che, anche grazie a noi, è accaduto in questi anni a Brescia, dove
la lean production , con i suoi pavimenti lucidi e la razionalità delle operazioni, dall'esclusività delle
capodistretto più avanzate malgrado il nanismo e malgrado la crisi sta divenendo un patrimonio condiviso
della cultura industriale bresciana».
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La società
Aqm è nato nel 1982
SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 23/10/2014
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A Provaglio, dove operano i Ris dei metalli
23/10/2014
Corriere della Sera - Brescia
Pag. 10
(diffusione:619980, tiratura:779916)
SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 23/10/2014
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
ed è una Srl partecipata, oltre che
da Camera
di commercio
e Provincia,
da circa 180
fra imprese
e associazioni di categoria Ogni anno porta a termine seimila servizi fra prove
di laboratorio
e attività
di collaudo
e sviluppo
dei prodotti
Foto: Alla ricerca
del guasto Fra le attività di Aqm anche la failure analysis , un servizio che permette di individuare nei prodotti
difetti e problemi meccanici
23/10/2014
Il Sole 24 Ore
Pag. 38
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Sace aumenta risultato tecnico e profitti
L.Ser.
ROMA
Sace continua ad aumentare i margini nonostante un contesto internazionale non facile. La società guidata
da Alessandro Castellano ha approvato ieri i conti dei nove che mostrano ancora una volta l'utile in forte
crescita, a quota 377,5 milioni, in aumento del 15,4% rispetto a fine settembre 2013. I premi lordi subiscono
una lieve flessione, passando da 207,6 milioni a 196,1 milioni. A pesare anche l'incremento dei sinistri, saliti
del 36,5%, a quota a 278,1 milioni, che risentono dell'effetto delle sanzioni applicate all'Iran e il conseguente
blocco dei pagamenti alla aziende italiane che esportano in quel paese. Il comunicato della società, a questo
proposito, spiega che i sinistri si riferiscono in larga parte «a indennizzi corrisposti ad aziende italiane per
esportazioni in Iran, dove le sanzioni internazionali hanno determinato crescenti difficoltà nel rimborso dei
prestiti».
Il risultato del conto tecnico si attesta a 352,8 milioni (+40,4%) principalmente per l'«effetto positivo della
variazione dei recuperi (252,8 milioni)». Il risultato della gestione ordinaria è pari a 555 milioni (in crescita del
23,6%), a cui ha positivamente contribuito la gestione finanziaria. L'utile lordo si attesta 549,9 milioni
(+17,7%).
Nel corso del terzo trimestre Sace ha lanciato due iniziative per ampliare l'attività della società a sostegno
delle imprese esportatrici. A settembre è stato attivato il Fondo sviluppo export, della capacità di 350 milioni e
gestito da Amundi sgr, dedicato alla sottoscrizione di bond emessi da Pmi non quotate con vocazione
all'export. Ed è stato lanciato il prodotto che rende più facile lavorare all'estero in tempi di crisi: Trade
Finance, che consente all'esportatore di incassare subito quanto dovuto concedendo ai clienti esteri dilazioni
di pagamento mettendosi al riparo dal rischio di insolvenza.
I risultati dei primi nove mesi lasciano ipotizzare che anche quest'anno Sace chiuderà il bilancio con un utile
netto vicino a 400 milioni, se non al di sopra. Entro la fine dell'anno la società ha in programma di lanciare un
bond ibrido da 500 milioni i cui proventi potrebbero essere destinati al pagamento di un dividendo
straordinario, come del resto avvenuto a dicembre dello scorso anno quando fu staccata una extra-cedola da
un miliardo di euro.
Sempre ieri sulle prospettive di Sace è intervenuto l'ad di Cdp, Giovanni Gorno Tempini, in occasione di
un'audizione al Senato, il quale ha affermato che «per Sace si è ipotizzata anche un'apertura di capitale, ora
siamo in una fase riflessiva legata alle novità normative che si stanno verificando sulla società e alla volatilità
dei mercati».
Le novità normative sono due, contenute nel decreto Competitività, e prevedono che Sace possa erogare
anche in Italia finanziamenti diretti alle imprese, da un parte. Dall'altra viene introdotta una garanzia dello
Stato per operazioni "non di mercato", ossia operazioni in settori strategici o di aziende di rilevante interesse
nazionale.
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SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 23/10/2014
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Assicurazioni. Utile netto in crescita a 377 milioni nei nove mesi - Premi in lieve calo
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Azienda Banca - N.196 - ottobre 2014
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Un nuovo modello di servizio per la banca online
UNA VOLTA SI CHIAMAVANO BANCHE DIRETTE. OGGI CHE LA BASE UTENTI DEL WEB SI È
DECISAMENTE ALLARGATA, ANCHE DAL PUNTO DI VISTA ANAGRAFICO, LE BANCHE ONLINE
STANNO SVILUPPANDO STRATEGIE PER RINNOVARE IL LORO MODELLO DI SERVIZIO OLTRE LA
PIATTAFORMA WEB, GRAZIE A NUOVE OFFERTE A VALORE AGGIUNTO E ALLA COSTRUZIONE DI
UN RAPPORTO CON IL TERRITORIO MEDIANTE RETI DI PROMOTORI. NE PARLIAMO CON ANDREA
GORLATO, RESPONSABILE AREA COMMERCIALE DI IW BANK
È lo sviluppo di un modello di servizio capace di soddisfare le esigenze di diversi segmenti di clientela la sfida
della "terza fase" delle banche dirette in Italia. Ammesso che abbia senso chiamarle ancora così, come
spiega Andrea Gorlato, Responsabile Area Commerciale di IW Bank - Gruppo UBI Banca. «In futuro la banca
sarà sempre più un mix dei diversi canali - afferma - e certamente il quadro delle banche digitali italiane è
composto da storie differenti, ma con alcuni punti in comune. Anche noi, come IW Bank, siamo cambiati
rispetto agli esordi e in questa evoluzione ci siamo rafforzati: oggi siamo una banca multicanale a 360 gradi,
in cui il cliente trova soluzioni ai diversi bisogni finanziari, ma con un forte orientamento al mondo degli
investimenti». Non più solo trader Infatti IW Bank resta ancora oggi tra le banche leader nel trading online e
nel risparmio gestito: i dati Assosim relativi al primo semestre 2014 la collocano al secondo posto per volumi
di transazioni in equity a Piazza Affari e la piattaforma di risparmio gestito comprende ormai 90 case
d'investimento e qualcosa come 3mila fondi. «In questi anni, però, abbiamo visto cambiare anche i clienti racconta Gorlato -, qualche anno fa erano un target molto ben delineato, digitalmente evoluti e preparati dal
punto di vista tecnico, soprattutto per quanto riguarda i trader. Oggi la nostra clientela è più trasversale e l'età
anagrafica di chi si affida ai nostri servizi è più variegata. Guardando alle masse, stiamo comunque parlando
di una clientela di fascia medio-alta, che per capitale e per reddito può essere definita come benestante».
Partire dal light banking Da qui la sfida, inedita, di dover "soddisfare tutti": e se il punto di riferimento non è
più solo quello semplice, low cost e multicanale del "light banking", tradurlo in un modello di servizio è più
complesso. «Il cliente che vuole fare da sé online cerca molti prodotti e servizi - commenta Gorlato - e li vuole
utilizzare in orari molto allargati: la mattina presto, la sera tardi o il sabato. La multicanalità non vuol dire solo
web e mobile disponibili e funzionanti in ogni momento, ma anche un contact center telefonico con orari ampi
e operativo anche il sabato. Un discorso analogo vale anche per le filiali: noi ne abbiamo due, a Milano, cui si
aggiungono le nostre quattro Trading Room, e altre banche nate nell'online hanno aperto punti fisici sul
territorio». Gestori iperspecializzati a disposizione Per una clientela di fascia alta, con masse importanti
presso la banca, il "fai da te" non può bastare. «Abbiamo previsto referenti specifici, veri e propri gestori, per
clienti con certe tipologie di attività o con una operatività specifica - prosegue Gorlato. Abbiamo clusterizzato
le loro esigenze per individuare i gestori di riferimento più adatti, che intrattengono con loro dei contatti anche
quotidiani: stiamo parlando di un supporto spesso iperspecializzato, fatto ad esempio da colleghi con
esperienze pregresse di desk e sale trading. Si tratta di servizi a valore aggiunto che anche la banca online
deve poter offrire: oggi il consumatore dà grande attenzione alla qualità ed è disposto anche a pagare di più
per un livello di servizio elevato». Crescono i trader occasionali. E andranno educati Ed è in questo contesto
che si inserisce anche l'allargamento della base clienti interessata ai servizi di trading. «Forse il cliente
italiano sta evolvendo - afferma Gorlato - o forse gli attuali scarsi rendimenti dell'obbligazionario stanno
portando i risparmiatori a cercare nuove strade, ma le stime attuali parlano di circa 600mila trader saltuari,
che affiancano il nocciolo duro di circa 10-20mila heavy trader e un altro centinaio di migliaia di trader evoluti.
Questa nuova clientela è alla ricerca di formazione e informazione: webinar, materiale informativo, attività di
educazione finanziaria. Cose che finora, forse, in Italia non sono state erogate sul grande pubblico». Sul
territorio con i promotori L'esigenza di servire in modo nuovo la clientela spiega anche l'annuncio della
fusione con UBI Banca Private Investment, i cui dettagli saranno diffusi nei prossimi mesi: analogamente a
quanto deciso da altre banche, da Fineco alla neonata Widiba, alla piattaforma digitale per il banking in
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STRATEGIE - IW BANK
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autonomia si aggiungerà così una rete di promotori. «Il mercato ci sta dicendo che le cosiddette banche
"dirette" sono in molti casi già passate dal modello puramente online a una forma di territorialità - spiega
Gorlato - e oggi le performance molto positive delle reti di promotori offrono una grande occasione per
migliorare il livello del servizio». In ascolto, al telefono e sul web Il che non vuol dire che si toglierà attenzione
all'online. Anzi: IW Bank è presente al momento con nove canali di ascolto e comunicazione con i navigatori,
clienti o meno. Un Forum online, una chat, un profilo Facebook, due su Twitter (uno per la banca, l'altro per il
suo ufficio stampa), un canale YouTube, una pagina su Google Plus e una, a taglio forse più professionale,
sul social network LinkedIn. «Il nono punto di presenza, il più recente, è Pinterest (una piattaforma social per
la condivisione di fotografie, video e immagini, NdR) - racconta Gorlato - su cui siamo arrivati da poco con
una campagna di engagement: chiediamo agli utenti di segnalarci fotografie sul tema "Che cosa conta
davvero?", il tema della campagna digitale di IWBank attualmente on air. Sul web bisogna chiedere alle
persone di commentare e condividere pensieri ed esperienze: questo vuol dire anche esporsi a critiche o
riscontri negativi. Ed è un bene: avere un feedback negativo su un prodotto o un servizio serve moltissimo.
Grazie all'opinione dei clienti abbiamo, ad esempio, cambiato gli orari di accesso ad alcuni mercati o esteso
gli orari di attività del customer care. Abbiamo una tradizione come banca telefonica e i nostri operatori,
dipendenti della banca, gestiscono tra le 1.500 e le 2.000 chiamate al giorno». Solidità per tenere il passo con
l'innovazione A determinare la capacità di stare sul mercato e rinnovare il modello di servizio sarà anche la
capacità di tenere il passo con l'innovazione, «che corre davvero sempre più veloce - aggiunge Gorlato. Oggi
l'IT costa forse meno (in termini relativi) di qualche anno fa ma richiede investimenti sempree più rilevanti in
termini assoluti da effettuarsi in tempi molto più rapidi: se un cliente deve attendere mesi per avere una
funzionalità già offerta da altre banche, ti percepisce come in ritardo sul mercato. La contaminazione in atto
tra il settore bancario e altri player è sotto gli occhi di tutti: non solo le compagnie di telecomunicazioni, ma
anche la GDO, da cui abbiamo molto da imparare per quanto riguarda i sistemi di loyalty, e le catene di
fashion retailer, per esempio per la multicanalità. E nei pagamenti sono di fatto già presenti gli Over The Top
come Google e recentemente Apple, per non parlare dei Big Data, un ambito in cui le grandi aziende di altri
settori sono già arrivate a essere degli eccellenti profilatori di clientela, per esempio Facebook. Tutte le
banche stanno lavorando a un CRM multicanale per vincere questa sfida del servizio, ma per le realtà minori
la velocità dell'evoluzione tecnologica e l'entità degli investimenti devono certamente pesare: penso ad
esempio al trading, dove la normativa è stringente e la tecnologia vive continue rivoluzioni. Chi non ha la
solidità per fare investimenti rischia di restare fuori dal mercato». Un modello anche per le PMI? E nel
generale rinnovamento del modello di servizio potrebbe anche arrivare una offerta rivolta al mondo delle PMI
, rompendo il legame tradizionale tra banca "diretta" e cliente privato. «Il problema della conoscenza del
cliente piccolo operatore economico o PMI è reale - conclude Gorlato -, tali tipologie di clientela hanno
bisogno di supporto specialistico e portano con sé la necessità di un monitoraggio più stringente rispetto al
privato: bisogna guardare ai bilanci, all'operatività aziendale, ci sono imposizioni normative molto peculiari
etc. Però non è da escludere che il mercato possa arrivare ad un modello di servizio anche per la piccola
impresa "all'italiana", visto anche il suo peso sull'economia nazionale. Sicuramente l'attuale situazione di
mercato non spinge le banche online a provare ad innovare in questa direzione: con l'arrivo della ripresa,
però, le cose potrebbero cambiare». Alberto Grisoni
Foto: Andrea Gorlato, Responsabile Area Commerciale di IW Bank
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La bancassicurazione passa dal web
Il web diventa uno strumento di servizio, di distribuzione e di segmentazione evoluta anche per la
bancassurance. «Innanzitutto web vuol dire per il cliente semplicità di accesso ai servizi - afferma Béatrice
Derouvroy, Direttore Generale di AXA MPS -; l'home insurance AXA MPS, infatti, non si limiterà a rendere
disponibili le informazioni obbligatorie ma diventerà una piattaforma di servizio completa per il cliente dove
saranno disponibili tutti i documenti contrattuali, in cui sarà possibile seguire lo status di liquidazione del
sinistro e dove, progressivamente, potrà essere effettuata un'ampia gamma di attività dispositive: dalla
denuncia dei sinistri al pagamento delle polizze». Un tool online per trovare la polizza adeguata Sul fronte
dell'offerta, il nuovo prodotto di AXA MPS "Tutta la Vita" è collegato a un applicativo web che permette ai
clienti di accedere a un'area dedicata in cui inserire i propri dati e quelli relativi al nucleo familiare, per
valutare ad personam i bisogni di protezione e individuare, quindi, le soluzioni più adeguate. «Una volta
inserita l'età e i dati relativi alla propria famiglia, i clienti visualizzano un elenco di possibili scenari di avversità
cui potrebbero andare incontro, con le relative soluzioni assicurative - precisa Derouvroy. Si tratta di una
soluzione lifecycle in cui sono comprese tre garanzie, modulabili a seconda delle necessità, che tutelano sia il
sottoscrittore sia la sua famiglia in caso di perdita di autosufficienza, malattia grave o prematura scomparsa.
Un'evoluzione della nostra proposizione che riflette una posizione di leadership sul mercato ramo IV stand
alone (LTC e Critical Illness), un comparto in cui, grazie alle polizze di new business individuali, godiamo di
una market share bancassicurativa dell'85%». Polizze ad hoc per natura di impresa E anche uscendo dal
web e guardando alla clientela di PMI e liberi professionisti, nel ramo Danni la segmentazione evoluta si
ripropone, attraverso specifiche garanzie in base al settore di appartenenza. «40mila clienti hanno scelto
Protezione Business, inaugurata nell'aprile del 2013: una piattaforma multi-garanzia capace di coprire in
maniera modulare i rischi che imprese di diversa natura possono affrontare durante le varie fasi di vita
aziendale - racconta Derouvroy. Inoltre, abbiamo iniziato ad ampliare ulteriormente le protezioni,
introducendo coperture mirate a preservare la business continuity dell'azienda: una a tutela del conto
corrente, per far fronte a imprevisti che potrebbero compromettere la capacità di proseguire l'attività, e una
che appare come una assoluta novità nel mercato bancassicurativo, ovvero la Protezione Incassi POS che
assicura l'azienda in caso di business interruption causata da incendio o guasti alle apparecchiature elettriche
ed elettroniche, per cui è previsto un indennizzo per il danno diretto all'incasso medio giornaliero veicolato
tramite POS». La protezione guarda al web Il mondo dei pagamenti elettronici, l'identità digitale e la
navigazione sicura su web, inoltre, sono nuovi trend che rientrano anche nell'offerta bancassicurativa per i
privati. «Con Mia Protezione abbiamo creato una polizza che protegge anche dai rischi legati all'utilizzo del
web: furto di identità, controversie per acquisti online, lesione della e-reputation - chiarisce Derouvroy. In
realtà, si tratta di una unica soluzione ramo Danni in cui sono presenti 17 garanzie, acquistabili anche
singolarmente: una polizza nata dalla esigenza di razionalizzare la preesistente gamma di prodotti di
protezione per le Persone e il Patrimonio e per cui continuiamo a elaborare nuove tutele, tra cui quella
riguardante la perdita di impiego e la garanzia sulle Energie Rinnovabili all risks». Sottoscrizione via home
banking. E ora arriva Widiba Oltre a proteggere i clienti che operano su web e a segmentare in modo evoluto
l'offerta attraverso strumenti online, AXA MPS sta inaugurando anche un nuovo modello distributivo via web,
con l'obiettivo di rafforzare ulteriormente la propria presenza nel mondo digital, grazie all'home banking e
all'avvento della neonata Widiba. «Abbiamo già distribuito a 100mila clienti del Gruppo Montepaschi una
polizza RC Auto, con e senza installazione della black box, raccogliendo 19,07 milioni di euro, ovvero
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INNOVATION HUB - BANCASSURANCE AXA MPS HA INIZIATO A ESPLORARE I CANALI ONLINE CON
UN DUPLICE SCOPO: DA UN LATO, LA POSSIBILITÀ DI SEGMENTARE IN MODO EVOLUTO LA
PROPRIA OFFERTA, ATTRAVERSO STRUMENTI DI ASSESSMENT CAPACI DI INDIRIZZARE I CLIENTI
VERSO IL PRODOTTO PIÙ ADATTO ALLA LORO PROTEZIONE. DALL'ALTRO, SFRUTTARE I CANALI DI
REMOTE BANKING PER OFFRIRE, AD ESEMPIO, ANCHE IN MOBILITÀ LA REGINA DELLE
ASSICURAZIONI DANNI: L'RC AUTO
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accrescendo la nostra raccolta del 36% in un solo anno - conclude Derouvroy. Il futuro è anche nel web,
mediante home banking, per permettere di accedere in modo semplice e continuo, anche in mobilità, alla
soluzione assicurativa e AXA accompagnerà anche MPS nella nuova avventura digitale di Widiba. D'altronde,
la multicanalità e la distribuzione attraverso i canali digitali sono alcune delle nuove sfide della
bancassurance. E al centro di tutto, rimane la centralità del cliente, pilastro della strategia di AXA MPS».
IL MONDO SOCIAL PER LA CONSAPEVOLEZZA DEI GIOVANI Di fronte a una sensibilità crescente degli
italiani al concetto di protezione, AXA MPS ha raccolto la sfida dell'informazione e della sensibilizzazione
verso queste tematiche, attivando nuovi canali di comunicazione che attirino la clientela più giovane.
«Accanto a una offerta dedicata, per cui abbiamo previsto fondi pensione aperti e PIP, siamo attivi nel
promuovere l'importanza di prepararsi per tempo alla pensione, con una attenzione particolare ai giovani dichiara Derouvroy. E lo facciamo utilizzando i loro canali informativi, ovvero i social media: abbiamo creato il
blog Previsionari che a pochi mesi dal lancio ha già raggiunto oltre 500mila utenti unici ed è da poco sbarcato
su Twitter, per rendere immediato lo scambio di informazioni con la community, che sul portale è risultata
particolarmente attiva, con oltre 50 commenti al mese».
PROTEZIONE VITA: AL PRIMO SEMESTRE RACCOLTI 41,1 MILIONI Nel primo semestre del 2014 AXA
MPS ha raggiunto nel Vita una raccolta pari a 2,9 miliardi di euro, in crescita del 17% rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno. «In una congiuntura di tassi bassi, abbiamo registrato una crescita sostenuta per i
prodotti di risparmio e investimento e stiamo inoltre accompagnando la banca verso prodotti a rischio aperto spiega Derouvroy. Oltre ai prodotti di protezione dai rischi legati all'andamento dei mercati, la nostra
attenzione va anche a soluzioni nate per tutelare il benessere della famiglia nel suo complesso e il trend per
la protezione Vita nel 2014 è positivo, con una raccolta al primo semestre 2014 pari a 41,1 milioni di euro».
Foto: Béatrice Derouvroy, Direttore Generale di AXA MPS