CONFIMI Rassegna Stampa del 23/10/2014 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE CONFIMI 23/10/2014 Il Gazzettino - Vicenza In tv l'assurdo spreco della Cittadella del giustizia 6 23/10/2014 L'Arena di Verona Cattolica racconta a Corte San Felice un anno in positivo 7 CONFIMI WEB 22/10/2014 www.agvnews.it 09:23 L'agenda di mercoledì 22 ottobre 9 22/10/2014 agenparl.com 13:23 ANIEM UMBRIA: CONFIMI IMPRESA UMBRIA, ASSURDO AUMENTARE L'IVA SULLA VENDITA DI IMMOBILI 13 22/10/2014 borsaitaliana.it 15:15 Economia e finanza: gli avvenimenti di MERCOLEDI' 22 ottobre -5- 14 22/10/2014 www.borsaitaliana.it 07:53 Economia e finanza: gli avvenimenti di MERCOLEDI' 22 ottobre -8- 15 SCENARIO ECONOMIA 23/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale Bonus bebè, c'è il tetto di 90 mila euro Le Regioni: manovra da cambiare 17 23/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale Il summit europeo tenta l'intesa su stimoli e conti 19 23/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale Risparmi senza crescita e tensioni internazionali I lati negativi (poco evidenti) del petrolio a ottanta dollari 21 23/10/2014 Corriere della Sera - Nazionale «Banche, undici a rischio in Europa» 22 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Sala: porteremo all'Expo un milione e mezzo di visitatori dalla Cina 24 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Unione bancaria, sfida da vincere 26 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Irap, fondi e utili: resta la retroattività 28 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Manovra «bollinata», ecco i nuovi tagli 30 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Saltano le risorse per «Piano export» e investimenti esteri 32 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Gay: «Il Made in Italy sia il motore del Paese» 34 23/10/2014 Il Sole 24 Ore BTp Italia a quota 4,5 miliardi 36 23/10/2014 Il Sole 24 Ore L'Italia rilancia sul Giappone 37 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Un outsider che viene dal «largo consumo» 39 23/10/2014 La Repubblica - Nazionale "Cannavaro, un milione frodato al Fisco" 40 23/10/2014 La Repubblica - Nazionale Luxottica rinnova il vertice Mehboob-Khan lascia Wella e prende il timone con Vian 42 23/10/2014 La Stampa - Nazionale Intesa Sanpaolo, nuovi vertici per la Banca dei Territori 43 23/10/2014 MF - Nazionale Tasse sulle Fondazioni, boom del 100% 44 23/10/2014 MF - Nazionale Euler Hermes lancia le cauzioni anche in Italia, mercato da mezzo miliardo di premi 45 23/10/2014 MF - Nazionale Che bisogno ha Club Med di aprire resort in Asia? È sull'Europa che occorre investire 46 23/10/2014 Panorama tu QuoQue, Padoan 47 23/10/2014 Panorama Mps e il rischio di un nuovo aumento 48 23/10/2014 Panorama fisco le patrimoniali nascoste nella manovra 49 SCENARIO PMI 23/10/2014 Corriere della Sera - Brescia A Provaglio, dove operano i Ris dei metalli 52 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Sace aumenta risultato tecnico e profitti 54 22/10/2014 Azienda Banca Un nuovo modello di servizio per la banca online 55 22/10/2014 Azienda Banca La bancassicurazione passa dal web 57 CONFIMI 2 articoli 23/10/2014 Il Gazzettino - Vicenza Pag. 2 (diffusione:86966, tiratura:114104) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SUGLI SCHERMI IN TRINCEA DENTRO la città Una troupe di "Agorà"ha filmato il tribunale semideserto e il nuovo padiglione inutilizzato Beozzo ( Api ) e Venzo (Artigiani): «Conseguenze pesanti per le imprese, bisogna resistere in tutti i modi» In tv l'assurdo spreco della Cittadella del giustizia Giovanni Guarise BASSANO Un collegamento in diretta tv per affrontare i problemi degli imprenditori ha dato l'occasione di rilanciare a livello nazionale la causa del Tribunale di Bassano, portando le telecamere della Rai nel nuovo palazzo di giustizia per denunciare uno spreco di risorse senza precedenti nel territorio. La mossa a sorpresa è arrivata martedì, quando il presidente di Apindustria Bassano, William Beozzo, ha ospitato nella sua ditta Farm srl. di Tezze sul Brenta la giornalista Irene Benassi, inviata della trasmissione "Agorà", per parlare di attualità politica ed economica insieme al presidente della Confartigianato, Sandro Venzo. Una volta terminato il collegamento, i rappresentanti della piccola impresa e dell'artigianato hanno accompagnato la troupe televisiva in via Marinali, a Bassano. La squadra è stata accolta dal sindaco Riccardo Poletto e dal presidente dell'Ordine degli avvocati, Francesco Savio, per un giro di due ore nelle stanze vuote della Cittadella della Giustizia. Il servizio verrà trasmesso in una delle prossime puntante (forse già domani) del programma, che va in onda ogni mattina su Rai 3, dalle 8 alle 10. «Al di là delle problematiche sui danni per il territorio determinati dalla soppressione, abbiamo mostrato agli italiani l'intero spreco di un immobile che ancora non sappiamo come verrà utilizzato - racconta Savio - e che per ospitare eventualmente gli uffici comunali renderebbe necessario un ulteriore esborso di circa tre milioni di euro. Questo è un problema che riguarda l'Italia, non solo i bassanesi, così come i tempi più lunghi e i costi più alti che la nuova geografia giudiziaria ha portato un po' ovunque. Se qui abbiamo sprecato 12 milioni, ad esempio, a Chiavari ne sono stati buttati altri 15: si tratta di una infame delapidazione di denaro pubblico» . E mentre il sindaco Poletto intende mantenere il nuovo palazzo vincolato ai fini della giustizia fino all'ultimo giorno utile, per non staccare anche il filo al quale è appesa l'ultima speranza, un nuovo grido di battaglia arriva dalle categorie economiche, Apindustria e Confartigianato in primis: «Dopo aver parlato delle difficoltà in cui versano le nostre imprese per un sistema Paese che non funziona - spiega Beozzo - abbiamo portato una testimonianza concreta con il Tribunale, che blocca la giustizia portando a conseguenze devastanti per il Bassanese. Non ci vogliamo arrendere a questa situazione». «Chi ha più energie le deve mettere in campo - aggiunge Sandro Venzo - e noi siamo pronti a fare scintille. Il territorio deve rialzare la testa». Dopo la visita a Bassano in mattinata, la troupe della Rai ha concluso il suo giro a Vicenza per incontrare il presidente del Tribunale del capoluogo, Oreste Carbone, che avrebbe ammesso le difficoltà in cui versa l'intera provincia dopo la revisione della geografia giudiziaria entrata in vigore lo scorso 13 settembre. Proprio in quel giorno molti hanno celebrato i funerali del nostro Tribunale, ma l'apertura di alcuni uffici per lo smaltimento dell'arretrato civile e il vincolo di giustizia del nuovo edificio lasciano ancora qualche margine di riscossa. La battaglia continua. Foto: In alto il presidente di Apindustria Bassano, William Beozzo, che ha ospitato la troupe di "Agorà". A sin. il tribunale di via Marinali; sotto, la nuova Cittadella della giustizia, costata 12 milioni di euro: se si dovesse ristrutturarla per un impiego non giudiziario, occorrerebbero altri 3 milioni. CONFIMI - Rassegna Stampa 23/10/2014 6 23/10/2014 L'Arena di Verona Pag. 31 (diffusione:49862, tiratura:383000) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato VALPANTENA. La compagnia di assicurazioni Cattolica racconta a Corte San Felice un anno in positivo Il nuovo piano industriale e l'aumento di capitale deciso da Cattolica Assicurazioni sono «il frutto di un percorso avviato sette anni fa, che guarda al futuro, reso possibile grazie ai cambiamenti interni che hanno visto protagonista la nostra cooperativa». Così a Corte San Felice il presidente del gruppo Cattolica Assicurazioni Paolo Bedoni ha spiegato le ultime novità relative alla compagnia ai soci della Valpantena. «Fino al 2012 ogni anno scadevano sei consiglieri su diciotto e il corpo della governance risultava troppo fragile per sostenere le scelte dell'alta dirigenza», ha commentato Bedoni. «Ora siamo in linea con le altre realtà sul mercato, pur continuando a far leva sul nostro modello cooperativo e sui suoi valori di riferimento». L'amministratore delegato Giovan Battista Mazzucchelli ha ripercorso le varie tappe che hanno portato Cattolica a essere il quarto gruppo assicurativo a livello nazionale. «Negli ultimi anni abbiamo attuato interventi vigorosi e rigorosi, rimettendo l'imbarcazione sulla linea di galleggiamento: abbiamo unificato le reti distributive, potenziato le tecnologie e fatto del settore auto il core business», ha illustrato Mazzucchelli. «Oggi vogliamo progredire ancora, accelerando la nostra crescita profittevole e investire in nuove tecnologie, come stanno facendo i nostri competitors». All'incontro hanno partecipato molti soci, tra cui due che si sono particolarmente distinti per il loro impegno nel sociale. Marco Natali, tesoriere nazionale di Confprofessioni, si è adoperato per l'attivazione di un centro regionale per curare disturbi dell'appredimento come dislessia, disgrafia e discalculia, che si trova ora in via Salvo D'Acquisto. «Quando ho scoperto che mia figlia ne soffriva, ho preferito impegnarmi per una soluzione pubblica, perché avevo capito che molti bambini avevano le stesse difficoltà», ha raccontato Natali. «Per la creazione del centro ho chiesto aiuto alla Fondazione Cattolica e da tre anni sono socio della cooperativa». Assieme a lui, premiato anche Arturo Alberti, presidente di Apindustria e membro della Fondazione della Comunità Veronese. «La Fondazione si occupa di mettere in comunicazione le necessità sociali presenti sul territorio, a 360 gradi, con la volontà di donare dei cittadini», ha detto Alberti. Tra il pubblico, molti agenti della zona, tra cui Giorgio Nordera, che ha spiegato il sentimento dei soci: «È una delle poche realtà veronesi che negli ultimi sei anni ha distribuito dividendi ed è cresciuta, nell'ottica di una gestione etica e di grande attenzione nei confronti dei giovani e delle persone disagiate».M.TR. CONFIMI - Rassegna Stampa 23/10/2014 7 CONFIMI WEB 4 articoli 22/10/2014 09:23 www.agvnews.it Sito Web La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'agenda di mercoledì 22 ottobre pagerank: 6 MILANO (ore 10) - convegno Marta - Meet the most Advanced and Revolutionary Technologies Available "Tecnologie e modelli innovative del sistema elettrico tra cambio di paradigm e ruoli degli attori di mercato". Partecipa, fra gli altri, Luca Valerio Camerano, A2A. (Centro Svizzero, via Palestro, 2). MILANO (o re10.30) convegno inaugurale 51ma edizione di Smau "Expo 2015 e l'Italia dell'innovazione: le imprese al centro, i territori protagonisti". (Fieramilanocity). MILANO (ore 11) - "La clessidra ambientale. Un approccio innovativo che garantisce l'equilibrio tra nutrizione umana e tutela dell'ambiente", incontro di Assica, Assocarni e Unaitalia. (Expo Gate, via Luigi Beltrami, Largo Cairoli). GENOVA (ore 10) - assemblea delegati Cgil Liguria. Partecipa, tra gli altri, Susanna Camusso, segretario generale Cgil. (Piazzale San Benigno, 10). BOLOGNA (ore 10) - inaugurazione di Saie - Salone dell'industrializzazione edilizia nell'edizione che celebra i 50 anni. (BolognaFiere). ROMA (ore 9.30) - si aprono i lavori della V Edizione del Festival della Diplomazia "Prevenire conflitti - Elaborare soluzioni", sotto l'Alto Patronato del presidente della Repubblica. (Campidoglio, Palazzo dei Conservatori, sala Pietro da Cortona). Alle 11,30 presso la Luiss Guido Carli, Sala delle Colonne, viale Pola, 12 incontro su "Generazione Digitale". Partecipano, tra gli altri, Alessandro Fusacchia, Capo di gabinetto ministero dell'Istruzione; Nicola Ciniero, amministratore delegato Ibm Italia; Cristiano Cannarsa, presidente e amministratore delegato Sogei. ROMA (ore 10) - convegno "Per una sanita' amica degli anziani" promosso da Fipac. Partecipano, tra gli altri, Vito De Filippo, sottosegretario alla Sanita'; Marco Venturi, presidente nazionale Confesercenti. (Auditorium "Antonio Nori", via Nazionale, 60). ROMA (ore 11) - convegno "Singapore: quali opportunita' per le nostre pmi", organizzato dalla Camera di commercio Italiana a Singapore e dall'Asian Trading Project, in collaborazione con la Camera di commercio di Roma e Workshop Eurasia. (Via De' Burro', 147). ROMA (ore 11) - convegno "Bnl e il Cinema: nuovi strumenti di sostegno al settore" organizzato da Bnl. Partecipano, tra gli altri, Luigi Abete, presidente di Bnl Gruppo Bnp Paribas; Nicola Borrelli, dg direzione generale per il Cinema Mibac; Francesca Cima, presidente Produttori Anica; Andrea Occhipinti, presidente Distributori Anica. (Area ospitalita' Bnl, Festival internazionale del Film di Roma, Auditorium Parco della Musica di Roma). ROMA (ore 11.30) - conferenza stampa di presentazione dell'evento Unirete. Ore 11,30. Partecipa, tra gli altri, Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria. (Palazzo Lancellotti, piazza Navona, 114). ROMA (ore 17) Incontro sulle tesi contenute nel libro "Welfare e diritto al reddito. Le politiche di reddito minimo nell'Europa a 27" (Edizioni Franco Angeli), Gianluca Busilacchi, presidente commissione sanità del consiglio regionale delle Marche, docente universitario e autore di numerose pubblicazioni sul tema. Tra i presenti Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Domenico Carrieri, professore ordinario di sociologia economica all'Università La Sapienza di Roma, e Micaela Campana, responsabile Welfare Segreteria Nazionale Pd. Coordina da Silvana Amati, Ufficio di presidenza del Senato. Presso la Sala Caduti di Nassirya al Senato della Repubblica, ROMA (ore 18) - presentazione del "Rapporto europeo 2014 sulla sicurezza stradale di mobilita' urbana". Partecipano, tra gli altri, Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario di Stato alle Infrastrutture e ai trasporti; Angelo Sticchi Damiani, presidente Aci; Alessandro Cattaneo, vicepresidente Anci; Marco Mauri, amministratore delegato Dekra Italia. ( MoMeC, via della Colonna Antonina, 52). ROMA (ore 18) presentazione del volume "Stato e criminalita' - Un rapporto non sempre dicotomico" a cura di Societa' Libera. Partecipa, tra gli altri, Vincenzo Boccia, presidente Comitato Credito e Finanza di Confindustria. ( Senato, Palazzo Giustiniani, sala Zuccari). NAPOLI (ore 11) - presentazione del volume "L'Economia reale nel Mezzogiorno" edito da Il Mulino. Partecipano, tra gli altri, Maurizio Barracco, presidente Banco di Napoli; Umberto Quadrino, presidente Fondazione Edison; Alberto Quadrio Curzio; Marco Fortis; Chicco Testa, CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 23/10/2014 9 22/10/2014 09:23 www.agvnews.it Sito Web CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 23/10/2014 10 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato presidente Assoelettrica. (Sala assemblee del Banco di Napoli, via Toledo, 177). BRUXELLES (ore 12) - voto Parlamento su Commissione europea. ROMA (ore 9.30) - l'Aula della Camera prosegue le votazioni al decreto legge sblocca Italia, del disegno di legge di riforma delle tasse automobilistiche, discute il disegno di legge sul conflitto d'interesse e quello sulla Legge europea. ROMA (ore 14) - Presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani riunione tra i senatori di Forza Italia e il presidente Silvio Berlusconi per fare il punto della situazione sullo scenario politico. ROMA (ore 13.30) - le commissioni Esteri e Finanze della Camera proseguono l'esame del disegno di legge dell'accordo Italia-Usa su compliance fiscale. ROMA (ore 14) - il comitato ristretto delle commissioni Esteri e Difesa della Camera esamina il disegno di legge quadro sulle missioni internazionali. ROMA (ore 14) - in commissione Finanze della Camera interrogazioni a risposta immediata su temi di competenza del ministero dell'Economia. ROMA (ore 14) - la commissione Lavoro di Montecitorio ascolta i rappresentanti di Abi e Ania sul disegno di legge delega sul lavoro. ROMA (ore 14) - la commissione Affari costituzionali della Camera ascolta l'Avvocato generale dello Stato, Michele Giuseppe Dipace, sulle riforme istituzionali. ROMA (ore 14) - la commissione Trasporti di Montecitorio ascolta i rappresentanti di Google Italy, sul sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici. ROMA (ore 14.30) - la commissione Attivita' produttive della Camera ascolta il commissario dell'Enit, Cristiano Radaelli, sulle iniziative in corso per il sostegno e la promozione del turismo italiano. ROMA (ore 14.45) - la commissione Finanze della Camera prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo sulla tassazione dei tabacchi lavorati. ROMA (ore 14.45) - la commissione Lavoro di Montecitorio ascolta i rappresentanti della Confapi sul disegno di legge delega sul lavoro. Ore 14,45. ROMA (ore 15) - la commissione Finanze della Camera prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo sulla composizione, le attribuzioni e il funzionamento delle commissioni censuarie. ROMA (ore 15) - in Aula alla Camera question time. ROMA (ore 15.10) - la commissione Lavoro di Montecitorio ascolta i rappresentanti della Confimi sul disegno di legge delega sul lavoro. ROMA (ore 15.30) - la commissione Lavoro di Montecitorio ascolta i rappresentanti della Fidaldo sul disegno di legge delega sul lavoro. ROMA (ore 15.30) - la commissione Agricoltura della Camera inizia l'esame del documento conclusive dell'indagine conoscitiva sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari nazionali con riferimento all'Esposizione universale di Milano 2015. ROMA (ore 15.30) - la commissione Finanze di Montecitorio prosegue l'esame della risoluzione sul riordino della riscossione coattiva. ROMA (ore 15.45) - la commissione Finanze della Camera prosegue la discussione della risoluzione sulla stabilizzazione e sul rafforzamento degli incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia. ROMA (ore 16) - in Aula a Montecitorio comunicazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi, sul consiglio europeo del 24 ottobre. ROMA (ore 9) - la commissione Industria del Senato ascolta i rappresentanti dell'Asi sul disegno di legge sulle politiche spaziali e aerospaziali. ROMA (ore 9.30) - in Aula al Senato comunicazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sul Consiglio Ue che si svolgerà venerdì 24. ROMA (ore 14) - la commissione Giustizia del Senato prosegue l'esame del disegno di legge sulla responsabilita' civile dei magistrati. ROMA (ore 14.30) - la commissione Affari costituzionali del Senato prosegue l'esame del disegno di legge sulla riforma della Pa. ROMA (ore 14.30) - la commissione Finanze del Senato prosegue, per un parere al Governo, l'esame dello schema di decreto legislativo sulle commissioni censuarie. ROMA (ore 14.30) - la commissione Industria del Senato ascolta i vertici della Cassa depositi e prestiti sulle strategie dei nuovi vertici delle societa' partecipate dallo Stato. ROMA (ore 15) - la commissione Affari costituzionali del Senato prosegue l'esame del disegno di legge per la regolamentazione delle lobby. ROMA (ore 15) - la commissione Finanze di Palazzo Madama prosegue, per un parere al Governo, l'esame del decreto legislativo sulla tassazione dei tabacchi. ROMA (ore 15) - la commissione Lavori pubblici del Senato prosegue l'esame del disegno di legge di riforma del codice della strada. ROMA (ore 15) - la commissione Agricoltura del Senato prosegue l'esame del disegno di legge sulla competitivita' in agricoltura collegato alla 22/10/2014 09:23 www.agvnews.it Sito Web CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 23/10/2014 11 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato manovra. ROMA (ore 15.30) - il comitato ristretto della commissione Lavoro del Senato prosegue l'esame del disegno di legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. ROMA (ore 15.30) - la commissione Lavori pubblici del Senato prosegue l'esame del Quarto pacchetto ferroviario. ROMA (ore 16.30) - in Aula al Senato comunicazioni del presidente del Senato, Pietro Grasso, sul contenuto proprio del disegno di legge Pa, collegato alla manovra. ROMA (ore 16.45) - l'Aula di Palazzo Madama prosegue l'esame del decreto legge con la riforma del processo civile. ROMA (ore 8.30) - la commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali ascolta i vertici della Cassa previdenziale dei geometri liberi professionisti, sulla funzionalita' del sistema previdenziale pubblico e privato. ROMA (ore 8.30) - la commissione bicamerale d'inchiesta sulle attivita' illecite connesse al ciclo dei rifiuti ascolta il presidente dell'Autorita' anticorruzione, Raffaele Cantone. ROMA (ore 14) - la commissione bicamerale d'inchiesta sulle mafie ascolta gli amministratori giudiziari di Italgas, e gli amministratori giudiziari di Gas Natural Italia. ROMA (ore 18.30) - Il Presidente Sergio Chiamparino convoca una seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni sulla legge di stabilità (Roma, Via Parigi, 11). ROMA (ore 9) - In occasione del Festival del film di Roma, all'Auditorium Parco della Musica (Teatro Studio Gianni Borgna) proiezione stampa di "Stonehearst Asylum", per la sezione Mondo Genere. ROMA (ore 9.30) - Sarà Noa Achinoam Nini, artista impegnata nell'utilizzo della musica come mezzo di riavvicinamento fra popoli in conflitto, la madrina d'eccezione che inaugurerà la quinta edizione di Diplomacy, il Festival della Diplomazia che si svolgerà a Roma dal 22 al 31 ottobre. La cantante israeliana parteciperà alla cerimonia di apertura, nella Sala Pietro da Cortona (Palazzo dei Conservatori) in Campidoglio, e terrà un discorso sulla diplomazia e sul dialogo internazionale come strumenti primari per la prevenzione e la risoluzione delle crisi a livello internazionale. MILANO (ore 10-19) - Tutti i fan di Penny e dei suoi amici "cervelloni" potranno vedere per la prima volta in Italia la mostra "The Big Bang Theory Exhibition", organizzata da Joi e Warner Bros Television che in collaborazione con talentuosi artisti internazionali hanno saputo catturare la difficile equazione tra amore, scienza e risate al centro della comedy. La mostra si terrà fino al 23 Ottobre, presso EnergoLab in via Plinio 38. Inoltre il Fuori Milan Games Week celebrerà l'irriverente serie tv con due speciali proiezioni: l'anteprima degli episodi #1 e #2 dell'ottava stagione che arriverà in Italia solo nel 2015. Appuntamento per queste speciali proiezioni al Cinema Apollo alle ore 20/21 e 22/23. ROMA (ore 10.30) - Presso la sede Rai di Viale Mazzini 14 (Sala A) presentazione di "Una pallottola nel cuore", cCollection di 4 film per la tv: La maga di piazza Navona; La ragazza del parco; Il passato che ritorna; Il vero e il falso. Con Gigi Proietti e con Francesca Inaudi, Licia Maglietta, Marco Marzocca, Paola Minaccioni, Teco Celio, Franco Castellano. Regia di Luca Manfredi. Una coproduzione Rai Fiction - Compagnia Leone Cinematografica. Prodotto da Francesco e Federico Scardamaglia. Bruno Palmieri è un cronista di nera del Messaggero. Quarant'anni trascorsi per le strade di Roma, attraverso i quartieri del centro, le vie antiche, le periferie degradate, i quartieri ricchi e quelli popolari. Una memoria minuziosa dei fatti e soprattutto delle persone. E una pallottola vicino al cuore. Al termine della proiezione, ore 12.00 circa, incontro con il cast. In onda su Rai1, lunedì 27 ottobre ore 21.15. ROMA (ore 10.30) - Presso la Regione Lazio (Sala Tevere, via Cristoforo Colombo 212) conferenza stampa di presentazione di "Notizia Cristiana", nuova testata giornalistica a carattere nazionale rivolta a un pubblico di non vedenti. MILANO (ore 11) - Presso la Sala Stampa di Palazzo Marino conferenza stampa di presentazione della XXIV edizione di Invideo - Festival internazionale di video e cinema oltre. Saranno presentate in anteprima per la stampa due opere della selezione internazionale: Planets di Igor Imhoff (Italia, 2012, 9'11"); e Hypocentre di Maxim Contour e Claire Lopez (Francia, 2013, 4'28"). I direttori artistici Romano Fattorossi e Sandra Lischi presenteranno il programma alla presenza di Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, e del Maestro Enrico Intra, che presenterà in anteprima il progetto XY. VENEZIA (ore 12) - Al termine del tradizionale incontro preparatorio con i rappresentanti dei Paesi per l'organizzazione delle Partecipazioni nazionali alla 56. Esposizione Internazionale d'Arte (Venezia, 9 maggio 22 novembre 2015) il Presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta sarà lieto di ricevere i giornalisti per 22/10/2014 09:23 www.agvnews.it Sito Web CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 23/10/2014 12 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato la presentazione di Okwui Enwezor, Direttore del Settore Arti Visive della Biennale di Venezia, Curatore della 56. Esposizione Internazionale d'Arte. Appuntamento in Ca' Giustinian - San Marco 1364/a (1° piano). ROMA (ore 15.30) - In occasione del Festival del film di Roma, presso l'Alitalia Ulisse Lounge (Secondo Piano - Giardino Pensile, Auditorium Parco Della Musica), Rai Cinema e Doppia Difesa presentano "Un'Altra Storia", tre spot e un cortometraggio contro la violenza sulle donne. Saranno presenti, oltre al cast, Michelle Hunziker, Giulia Bongiorno, Tomaso Trussardi, Paolo Del Brocco. Rai Cinema e Doppia Difesa - la Fondazione creata da Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno, hanno dato vita a un'innovativa campagna sociale, incentrata su un linguaggio cinematografico che prende spunto dal genere commedia romantica sentimentale. Tre spot e un cortometraggio con un registro diverso, stile sit-com, su un tema delicato come la violenza sulle donne. ROMA (ore 18.30) - Presso la Libreria Arion Esposizioni (Palazzo delle Esposizioni, via Milano 15/17), presentazione del libro "Bolero" di Carmelo Abbate. Con l'Autore interviene Giuliano Ferrara. ROMA (ore 19.30) - In occasione del Festival del film di Roma, all'Auditorium Parco della Musica, Studio 3, proiezione stampa del film "Index Zero", il primo film di Lorenzo Sportiello, il primo film di fantascienza italiano da 17 anni. Nel cast: Antonia Liskova, Simon Merrells, Ana Ularu. 22/10/2014 13:23 agenparl.com Sito Web pagerank: 5 (AGENPARL) - Perugia, 22 ott - Giudizio assolutamente negativo dell'Aniem Umbria - Associazione Nazionale delle imprese edili manifatturiere dell'Umbria - sull'emendamento approvato dalla Commissione Ambiente della Camera ed ora all'esame dell'Aula di Montecitorio che prevede il passaggio dell'Iva dal 4% al 10% sull'acquisto di nuove costruzioni direttamente dall'impresa. Maurizio Giovannoni, Presidente Aniem Umbria, rileva come "in un momento di persistente contrazione del mercato immobiliare e di scarsa propensione al consumo sembra una misura suicida quella di disincentivare ulteriormente la vendita di immobili. E' una scelta che va contro il buon senso e la logica, che va nella direzione opposta a quanto richiesto da tutti. Non se ne comprende minimamente la ratio che certo non può riscontrarsi nella preannunciata volontà di compensare la riduzione dell'Iva sui lavori in casa. Gli incentivi al recupero, alle manutenzioni ed alla riqualificazione energetica non possono essere finanziati con un aumento del peso fiscale sulle alienazioni immobiliari, che decreterebbe la fine di un settore già in ginocchio, con migliaia di imprese che hanno già chiuso la loro attività. Abbiamo apprezzato e continuiamo a farlo l'impostazione generale del decreto Sblocca Italia, ma questa misura è inaccettabile. Auspichiamo invece - conclude Giovannoni - che nel percorso parlamentare possano essere adottate ulteriori misure di semplificazione delle procedure urbanistiche ed in particolare di incentivo alla riqualificazione di aree dismesse. Chiediamo l'eliminazione di passaggi inutili e ripetitivi che non fanno altro che generare momenti di contrattazione politica, spesso poco trasparenti. Su questo aspetto fondamentale, per le nostre aree urbane, occorre un'azione più determinata ed incentivata per una politica industriale più convinta che possa contemplare in maniera strutturale anche la riqualificazione di aree degradate". CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 23/10/2014 13 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ANIEM UMBRIA: CONFIMI IMPRESA UMBRIA, ASSURDO AUMENTARE L'IVA SULLA VENDITA DI IMMOBILI 22/10/2014 15:15 borsaitaliana.it Sito Web pagerank: 5 POLITICA E ATTIVITA' PARLAMENTARE - Roma: la commissione Finanze della Camera prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo sulla composizione, le attribuzioni e il funzionamento delle commissioni censuarie. Ore 15,00 - Roma: in Aula alla Camera question time. Ore 15,00 - Roma: la commissione Lavoro di Montecitorio ascolta i rappresentanti della Confimi sul disegno di legge delega sul lavoro. Ore 15,10 - Roma: la commissione Lavoro di Montecitorio ascolta i rappresentanti della Fidaldo sul disegno di legge delega sul lavoro. Ore 15,30 - Roma: la commissione Agricoltura della Camera inizia l'esame del documento conclusive dell'indagine conoscitiva sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari nazionali con riferimento all'Esposizione universale di Milano 2015. Ore 15,30 - Roma: la commissione Finanze di Montecitorio prosegue l'esame della risoluzione sul riordino della riscossione coattiva. Ore 15,30 - Roma: la commissione Finanze della Camera prosegue la discussione della risoluzione sulla stabilizzazione e sul rafforzamento degli incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia. Ore 15,45 - Roma: in Aula a Montecitorio comunicazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi, sul consiglio europeo del 24 ottobre. Ore 16,00 - Roma: la commissione Giustizia del Senato prosegue l'esame del disegno di legge sulla responsabilita' civile dei magistrati. Ore 14,00 - Roma: la commissione Affari costituzionali del Senato prosegue l'esame del disegno di legge sulla riforma della Pa. Ore 14,30 --In collaborazione con Borsa Italiana www.borsaitaliana.it Red(RADIOCOR) 22-10-14 12:42:58 (0310) NNNN CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 23/10/2014 14 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Economia e finanza: gli avvenimenti di MERCOLEDI' 22 ottobre -5- 22/10/2014 07:53 www.borsaitaliana.it Sito Web POLITICA E ATTIVITA' PARLAMENTARE - Roma: la commissione Finanze della Camera prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo sulla composizione, le attribuzioni e il funzionamento delle commissioni censuarie. Ore 15,00 - Roma: in Aula alla Camera question time. Ore 15,00 - Roma: la commissione Lavoro di Montecitorio ascolta i rappresentanti della Confimi sul disegno di legge delega sul lavoro. Ore 15,10 - Roma: la commissione Lavoro di Montecitorio ascolta i rappresentanti della Fidaldo sul disegno di legge delega sul lavoro. Ore 15,30 - Roma: la commissione Agricoltura della Camera inizia l'esame del documento conclusive dell'indagine conoscitiva sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari nazionali con riferimento all'Esposizione universale di Milano 2015. Ore 15,30 - Roma: la commissione Finanze di Montecitorio prosegue l'esame della risoluzione sul riordino della riscossione coattiva. Ore 15,30 - Roma: la commissione Finanze della Camera prosegue la discussione della risoluzione sulla stabilizzazione e sul rafforzamento degli incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia. Ore 15,45 - Roma: in Aula a Montecitorio comunicazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi, sul consiglio europeo del 24 ottobre. Ore 16,00 - Roma: la commissione Industria del Senato ascolta i rappresentanti dell'Asi sul disegno di legge sulle politiche spaziali e aerospaziali. Ore 9,00 - Roma: in Aula al Senato comunicazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sul Consiglio Ue che si svolgera' venerdi' 24. Ore 9,30 - Roma: la commissione Giustizia del Senato prosegue l'esame del disegno di legge sulla responsabilita' civile dei magistrati. Ore 14,00 - Roma: la commissione Affari costituzionali del Senato prosegue l'esame del disegno di legge sulla riforma della Pa. Ore 14,30 --In collaborazione con Borsa Italiana www.borsaitaliana.it Red(RADIOCOR) 22-10-14 07:37:19 (0024)PA 5 NNNN CONFIMI WEB - Rassegna Stampa 23/10/2014 15 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Economia e finanza: gli avvenimenti di MERCOLEDI' 22 ottobre -8- SCENARIO ECONOMIA 22 articoli 23/10/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 8 (diffusione:619980, tiratura:779916) Bonus bebè, c'è il tetto di 90 mila euro Le Regioni: manovra da cambiare Si terrà conto del reddito dei coniugi. Il Tesoro in un tweet: bollinatura della Ragioneria Le nuove assunzioni Sale a 8.066 euro il tetto alla decontribuzione per i neoassunti Antonella Baccaro ROMA La legge di Stabilità ha ottenuto ieri sera il visto della Ragioneria, la «bollinatura», ed è stata trasmessa al Quirinale nella sua versione ufficiale, dopo che un testo non vidimato era già stato consegnato al capo dello Stato. Lo ha annunciato con un tweet il Tesoro: «Completato il corredo tecnico dalla Ragioneria Generale dello Stato il ddl Stabilità viene ora trasmesso al #Quirinale». Mentre l'incontro inizialmente previsto per oggi tra l'esecutivo e l'Anci, l'associazione dei Comuni, è stato rinviato a giovedì 30 ottobre, stamattina alle 8 la manovra sarà al centro del vertice tra il governo e le Regioni riunitesi ieri in conferenza straordinaria sui tagli da 4 miliardi previsti dalla manovra. «La decisione - ha detto al termine il presidente Sergio Chiamparino, che si è definito un "sostenitore incondizionato di Renzi" - è di andare all'incontro, augurandoci che sia possibile aprire un percorso breve di confronto che consenta di costruire insieme, e di rendere sostenibile, per la parte che riguarda le Regioni, la manovra». La proposta delle Regioni sarà «l'applicazione rigorosa dei costi standard», secondo lo schema già proposto al commissario alla spending review , Carlo Cottarelli. Intanto ieri, in assenza di un testo ufficiale, sono circolate notizie tratte da nuove bozze della legge, alcune smentite dallo stesso dicastero. È il caso del bonus-bebè che ieri pomeriggio sembrava dovesse essere conferito in un'unica soluzione annua, per un importo non inferiore ai 900 euro, solo alle famiglie con reddito basso, inferiore ai 30 mila euro annui, definiti con il metodo di calcolo dell'Isee. Ma il Tesoro è intervenuto con due tweet per puntualizzare che il bonus verrà erogato mensilmente, anche per i figli adottati, e spetterà quando il reddito dei coniugi complessivamente al lordo non superi i 90 mila euro. La misura varrà per i bambini nati tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. Dunque le coperture riguarderanno un arco di tempo che va dal 2015 al 2020. Intanto si chiarisce la vicenda del pagamento delle pensioni il 10 di ciascun mese che aveva messo in allarme i sindacati. È stato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a dire che l'ipotesi, prevista inizialmente, sarebbe ormai circoscritta a «chi è titolare di più pensioni». Poletti ha anche annunciato un'altra novità: nella legge di Stabilità non ci sarebbero interventi per i forestali della Calabria mentre «sarebbe fondata» la notizia di norme per i lavoratori socialmente utili di Palermo e Napoli. Dal Tesoro, in merito agli sgravi Irap, giunge la precisazione che questi porteranno un risparmio per le imprese di 7,7 miliardi, comprensivi dei 2,1 derivanti dalla riduzione dell'aliquota dal 3,9% al 3,5% decisa con il decreto 66. L'aliquota tornerà al 3,9%, con effetto retroattivo dal 2014, ma l'aumento verrà compensato dall'eliminazione dalla base imponibile del costo del lavoro dei contratti a tempo indeterminato. Poiché però la legge di Stabilità entra in vigore nel 2015 l'acconto per ora verrà pagato con aliquota al 3,5% salvo compensare nel 2015 a saldo. Sembra chiarito un altro punto della manovra, quello relativo al tetto della decontribuzione triennale per le nuove assunzioni a tempo indeterminato. Tale tetto salirebbe a 8.066 euro dai 6.200 euro ipotizzati inizialmente. Lo sgravio varrebbe per i neoassunti entro il 31 dicembre 2015 e per tre anni. Il tetto di 8.066 euro consentirebbe di assumere con zero-contributi lavoratori la cui retribuzione sia sotto i 30 mila euro lordi annui. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le misure L'aiuto per tre anni Dal 2015 arriva bonus bebè per i redditi complessivi lordi dei genitori fino a 90 mila euro all'anno. L'assegno - erogato su base mensile - dovrebbe ammontare a non meno di 900 euro annui e varrà SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 17 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I provvedimenti 23/10/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 8 (diffusione:619980, tiratura:779916) SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 18 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato fino a fine 2017 Anticipo in busta paga Sarà possibile su base volontaria chiedere l'anticipo del trattamento di fine rapporto in busta paga. Potranno richiederlo solo i dipendenti privati, non i dipendenti pubblici e nemmeno i lavoratori agricoli Meno Irap alle imprese Decisa anche la cancellazione della componente del costo del lavoro (per il personale a tempo indeterminato) dell'Irap. Aumenta invece l'aliquota ordinaria dell'imposta che passa dal 3,5% al 3,9% Foto: Sul canale economia del sito del Corriere della Sera tutte le misure contenute nella legge di Stabilità 23/10/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 10 (diffusione:619980, tiratura:779916) Juncker: 300 miliardi. Più tempo sul deficit Gli esami Oggi il vertice sul piano di crescita e sul nodo dei Paesi a rischio bocciatura Ivo Caizzi BRUXELLES - I 300 miliardi di nuovi investimenti, promessi dalla Commissione europea entrante del lussemburghese Jean-Claude Juncker per rilanciare la crescita e l'occupazione, da definire entro dicembre. Le modifiche nelle leggi di stabilità di Francia, Italia e altri Paesi membri con i conti pubblici in difficoltà, volute dalla Commissione europea in scadenza questo mese, da concordare con i nuovi commissari sempre entro fine anno. Sulla base di queste due ipotesi di compromesso passa al massimo livello politico del Consiglio dei capi di Stato e di governo dell'Ue, in programma oggi e domani a Bruxelles, la composizione dello scontro in atto in Europa sulla flessibilità nei bilanci nazionali e sugli investimenti per la crescita e l'occupazione. Dall'Europarlamento, dalla Germania e dalla Commissione europea sono arrivati ieri vari segnali di apertura per la conclusione positiva di questa trattativa. Ha iniziato Juncker a Strasburgo, dove la sua squadra di commissari è stata approvata dalla maggioranza composta dai suoi popolari, dai socialisti e dai liberali con 423 si, 209 no e 67 astenuti. «Entro Natale» è la scadenza promessa dal lussemburghese per presentare il suo piano con 300 miliardi di investimenti aggiuntivi per la crescita, dopo che il mese prossimo si insedierà alla guida della Commissione al posto del portoghese Josè Manuel Barroso. Da Berlino fonti del governo hanno fatto sapere di un possibile rinvio al summit Ue di dicembre della discussione sul progetto di bilancio della Francia, che è il caso più delicato tra quelli sotto osservazione per il mancato rispetto gli impegni Ue. La Commissione europea si sarebbe poi limitata a usare e-mail e una teleconferenza per chiedere chiarimenti a Roma sulla legge di Stabilità. L'istituzione di Barroso, fino a tarda sera, non ha confermato le indiscrezioni diffuse dal quotidiano Financial Times di Londra, che ventilavano entro ieri l'invio a cinque Paesi di lettere ufficiali dagli effetti politici e mediatici generalmente traumatici. Il summit dei 28 capi di governo inizia oggi con in agenda temi di energia, cambiamenti climatici, ebola, terrorismo islamico. Solo domani è prevista la discussione sull'economia, a cui è stato invitato il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi (che dovrebbe anticipare ai leader in modo informale i risultati delle verifiche sulla solidità delle principali banche europee). Ma l'aspettativa di varie delegazioni è che il negoziato sulla flessibilità e gli stimoli per la crescita inizi da oggi,a margine dei lavori, per avvicinare i due schieramenti contrapposti. I Paesi del Nord sostenitori del rigore finanziario, guidati dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, vorrebbero il rispetto degli impegni Ue nelle leggi di stabilità di Francia e Italia, senza dover sborsare in cambio per nuovi investimenti pubblici. Il presidente francese Francois Hollande e il premier Matteo Renzi, sollecitano una vera svolta dell'Europa verso politiche orientate a rilanciare la crescita e l'occupazione entro il semestre di presidenza italiano dell'Ue, che termina a fine anno. L'annuncio di Juncker a Strasburgo, la disponibilità di Berlino a non accelerare i tempi sulle leggi di Stabilità e la maggiore prudenza della Commissione uscente di Barroso in questi suoi ultimi giorni di verifiche sembrano aprire più spazi alle trattative. Il presidente uscente del Consiglio Ue, il belga Herman Van Rompuy, che verrà sostituito dal già designato successore polacco Donald Tusk, ha invitato anche Juncker alla due giorni del summit per dare il segnale del passaggio da una stagione a un'altra. Quella nuova, però, potrebbe non coincidere con le speranze di Hollande e Renzi. La nomina di Tusk, di Juncker e dei suoi due vicepresidenti coordinatori dei portafogli economici della Commissione, il finlandese Jyrki Katainen e il lettone Valdis Dombrovskis, è stata imposta direttamente da Merkel, che li considera fidati europopolari e convinti sostenitori dei rigore nei conti pubblici. © RIPRODUZIONE RISERVATA 2,8 per cento SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 19 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il summit europeo tenta l'intesa su stimoli e conti 23/10/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 10 (diffusione:619980, tiratura:779916) SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 20 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato il rapporto deficit/Pil italiano nel 2013 128 per cento il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo 44,2 per cento la disoccupazione giovanile nell'ultima rilevazione di agosto Foto: Il programma da 300 miliardi della nuova Commissione della Ue sarà presentato prima di Natale ha detto ieri il presidente entrante Jean-Claude Juncker (foto) 23/10/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 36 (diffusione:619980, tiratura:779916) Risparmi senza crescita e tensioni internazionali I lati negativi (poco evidenti) del petrolio a ottanta dollari Stefano Agnoli Dai 115 dollari dello scorso giugno agli 82-85 di questi giorni. A prima vista per un Paese come l'Italia che importa più del 90% del petrolio che le serve, e per l'Europa che ne è storicamente dipendente, il calo del prezzo del barile dovrebbe essere una buona notizia. Più o meno velocemente la discesa si rifletterà anche sul prezzo di benzina e gasolio pagato da consumatori e aziende. La bolletta energetica nazionale scenderà, il sistema delle imprese ne beneficerà riguadagnando competitività. Come ha ricordato l' Economist , una caduta di 10 dollari del barile trasferisce all'incirca mezzo punto del Pil mondiale dai Paesi produttori a quelli consumatori. Tutto facile? Non proprio. In un contesto come l'attuale ci sono parecchi dubbi che questo spostamento avvenga senza intoppi. Nel suo ultimo bollettino l'Agenzia internazionale dell'energia ha dovuto abbassare le stime sulla domanda mondiale di petrolio per il 2014. La revisione era a sua volta motivata dal taglio della crescita delle maggiori economie del pianeta. Non è scontato che imprese e consumatori in difficoltà destinino a spesa e investimenti risparmi che potrebbero magari servire a ripagare debiti. Quando il barile «strappa» con questa violenza, infine, non è solo l'economia a subirne i contraccolpi. Tensioni e instabilità reali si potrebbero avvertire proprio sul fronte dei Paesi produttori, i cui budget interni sono a rischio. Non è un mistero che negli ultimi anni i prezzi di break-even del petrolio dei produttori (il prezzo che serve a coprire gli impegni statali, a iniziare dagli stipendi) siano lievitati. L'Iran sarebbe addirittura a 150 dollari al barile, l'Algeria sopra i 120 dollari, la Russia (il 50% del budget statale russo viene dall'energia) poco sotto. Anche l'Arabia Saudita sarebbe al limite, intorno a 80 dollari. E tra i tanti focolai di incertezza internazionale non si sente proprio il bisogno di una nuova preoccupazione legata ai prezzi del barile. © RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 21 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ANALISI COMMENTi Il corsivo del giorno 23/10/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 39 (diffusione:619980, tiratura:779916) Voci dalla Spagna sui risultati degli stress test. Ma la Bce: soltanto speculazione Fitch teme per tre istituti italiani. Borse ancora in ripresa, Piazza Affari maglia rosa Fabrizio Massaro MILANO A quattro giorni dalla pubblicazione dei risultati degli stress test e degli esami complessivi ( comprehensive assessment ) della Bce sulle prime 128 banche dell'Eurozona - funzionali a far scattare, dal 4 novembre, la vigilanza unica di Francoforte sugli istituti maggiori - è la stessa authority presieduta da Mario Draghi a scendere in campo per frenare le speculazioni sulle banche promosse e soprattutto su quelle bocciate. E l'ha fatto con una nota in cui chiarisce che l'esame di stress test e qualità degli attivi ( asset quality review ) «non è ancora completato e nessun risultato finale è stato comunicato alle banche coinvolte». Di conseguenza «qualsiasi notizia sui risultati degli stress test di qui a domenica prossima, quando verranno resi noti ufficialmente, è assolutamente speculativa». Il tema quanto mai caldo considerato che oggi la banca centrale comunica i risultati effettivi ai singoli istituti. I quali fino a domenica potranno prendere atto dei risultati e cominciare ad approntare le contromisure, anche convocando i consigli di amministrazione. Anche quelli di oggi «saranno comunque dati preliminari», sottolineano fonti della Bce, perché la decisione finale sarà presa dal consiglio dei governatori domenica mattina prima della diffusione dei risultati a mezzogiorno. La Bce chiede che nell'aqr il patrimonio di vigilanza sia almeno dell'8% e che negli stress test non scenda sotto il 5,5% nello scenario estremo. In caso di sforamento, le banche hanno 15 giorni (per gli aqr) o fino a 9 mesi (per gli stress test) per indicare i piani di rafforzamento. Sul mercato intanto i rumor si susseguono, anche se in maniera non univoca. Le Borse ne hanno preso atto mostrando una volatilità più attenuata: ieri Piazza Affari ha recuperato ancora, +1,09%, mentre più moderata è stata la crescita delle altre piazze europee. Il grande rumor è arrivato ieri mattina dalla Spagna: secondo l'agenzia Efe undici banche non supereranno i test Bce. E tre sarebbero italiane: Montepaschi, Banco Popolare e Bpm. A queste si aggiungono tre banche greche (Piraeus Bank, Eurobank Ergasias e Alpha Bank), due austriache (Erste Bank e una seconda non identificata), una portoghese (dovrebbe essere BCP Millennium), una belga (Dexia) e una cipriota, anche se i risultati sono ancora suscettibili di revisione. Ma sono circolate anche stime differenti. In un report del 20 ottobre Jp Morgan ha promosso Mps, ieri positiva in Borsa (+4,16%): solo nello scenario peggiore la banca senese avrà un deficit patrimoniale di 200 milioni. Più problematica la situazione per Carige, per la quale la banca Usa stima un deficit di 400 milioni. Intanto l'agenzia di rating Fitch in un report ha sottolineato che alcuni istituti italiani medi rischiano di non superare gli stress test a causa dei rischi al ribasso legati alle sofferenze, alla redditività e all'andamento dell'economia. © RIPRODUZIONE RISERVATA L'andamento di Piazza Affari d'Arco Banca Carige Monte dei Paschi di Siena Credito Valtellinese Popolare dell'Emilia Romagna Popolare di Milano Popolare di Sondrio Popolare di Vicenza Banco Popolare Credito Emiliano Iccrea Holding Intesa Sanpaolo Mediobanca Unicredit Ubi Banca Veneto Banca Le 15 banche italiane sotto esame 20.975 20.363 19.140 17.916 19.751 18.528 4 ago 18 ago 1 set 15 set 29 set 13 ott Ftse Mib Ieri +1,09% Foto: Sul canale economia del sito del Corriere della Sera spunti, retroscena e analisi di finanza e risparmio La scheda Sono 128 gli istituti europei sottoposti alla verifica degli attivi (asset quality review, aqr) e agli stress test per il passaggio alla vigilanza Bce SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 22 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato «Banche, undici a rischio in Europa» 23/10/2014 Corriere della Sera - Ed. nazionale Pag. 39 (diffusione:619980, tiratura:779916) SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 23 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I requisiti di patrimonio richiesti sono dell'8% nell'aqr (sommando i rafforzamenti avvenuti nel 2014) e del 5,5% negli stress test Le ipotesi sull'Italia negli stress test: rendimento Btp al 2015 tra 4,1- 5,6%; Pil tra +1,2% e -1,6%; tasso di disoccupazioneal 13,7% 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) Sala: porteremo all'Expo un milione e mezzo di visitatori dalla Cina Rita Fatiguso Rita Fatiguso u pagina 13 PECHINO. Dal nostro corrispondente In quindici mesi, vale a dire dall'ultima volta che ha messo piede qui, in Cina, per la firma del padiglione nazionale, l'entusiasmo dei cinesi per l'Expo milanese è schizzato alle stelle. Giuseppe Sala, commissario del governo, raccoglie i frutti di una decisione maturata quasi per riflesso condizionato nel passaggio di consegne da Shanghai 2010 a Milano 2015. Lei c'era, allora, e dell'Expo 2015 ha poi vissuto tutti gli snodi, inclusa l'apertura ai cinesi decisa quattro anni fa. Che effetto le fa vedere che sono i fan più accaniti dell'Expo 2015? In Cina, ci sono dei presupposti davvero straordinari per quanto riguarda non solo l'Expo, ma i rapporti italocinesi. Come me la spiego tanto entusiasmo? Non è un gioco di parole: infatti in linea di massima non è semplice spiegare cosa è l'Expo, ma in Cina è un evento molto conosciuto perché è stato un evento recente e di grande successo, di orgoglio per i cinesi. Qui in Cina siamo partiti con questo grande vantaggio. La parte istituzionale cinese è stata, inoltre, molto collaborativa, a partire dall'ambasciata cinese a Roma. Piuttosto avremmo avuto spazio per altri padiglioni, ma loro si sono fermati a tre. Infine, c'è stato l'apporto essenziale dei tour operator cinesi. Dobbiamo credere alla profezia del milione di turisti cinesi all'Expo di Milano 2015? Il mood oggi è "non ci basta il milione, vogliamo portarne un milione e mezzo, di cinesi all'Expo". Una cosa di cui sarei estremamente contento se si verificasse, insomma i presupposti ci sono. Vista da qui si ha l'impressione che l'Expo sia un po' considerata come una vetrina per mettersi in mostra su un palcoscenico più ampio, essenzialmente europeo. Cosa ne pensa di questa angolazione? Penso che non sia sbagliata, i cinesi sanno benissimo che la conoscenza che c'è in Europa della Cina è ancora molto limitata. A parte chi ha viaggiato da almeno vent'anni in Cina e la conosce, per il resto ci sono molti stereotipi. Loro si stanno internazionalizzando a vari livelli e questa mi sembra una buona opportunità... Il padiglione nazionale metterà in mostra usi e costumi di almeno una dozzina di province cinesi. Appunto, anche il roadshow che parte da Pechino ha lo scopo di far incontrare le varie culture locali. Ma è l'Italia che ha bisogno di conoscere i cinesi. L'Expo agevolerà il business con la Cina? Noi stiamo creando delle opportunità. L'Expo in sé non è un evento di natura commerciale, ma stiamo lavorando con la Camera di commercio di Milano, con la Fiera di Milano e con il ministero degli Affari esteri per creare una piattaforma B2B che permetterà scambi e contatti tra imprese italiane e cinesi. Ci sarà un luogo fisico, anche. All'interno dell'Expo o della Fiera di Milano è da vedere, all'inizio sarà una piattaforma telematica, poi ci saranno anche contatti concreti. La Cina è sempre più attenta alla sicurezza alimentare, il tema sembra tagliato ad arte per le necessità e le riflessioni di questa fase dello sviluppo cinese. Anche per questo si tratta di un'opportunità per loro. Bisognerà capire loro come vedono, a questo punto, il futuro delle tecnologie nel settore alimentare. Da questo punto di vista loro sono attentissimi, noi non dobbiamo avere preconcetti ma dobbiamo essere davvero una piattaforma aperta. La Cina anche dal punto di vista dell'agrofood è una grandissima potenza. Un'urgenza che ci sembra di aver individuato è il costo dell'accoglienza durante l'Expo, molti cinesi viaggeranno per la prima volta, se saranno in tanti come si spera, dove li mettiamo e soprattutto, quanto dovranno pagare per soggiornare? Ci stiamo lavorando, sui giornali milanesi il dibattito è aperto, però è chiaro che sarebbe folle proporre prezzi troppo alti per sei mesi. Se fossero anche solo 900mila i cinesi da ospitare tutto ciò potrà funzionare se ci SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 24 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA AL COMMISSARIO 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 25 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato saranno le condizioni, altrimenti si perde business. Inoltre i cinesi alle loro abitudini ci tengono e gli albergatori, magari, non le conoscono. Stiamo organizzando incontri con gli operatori proprio per parlare con loro di questo. Un altro intoppo da evitare è quello dei dati biometrici per i visti ai cinesi. Prescritti dall'Europa dovrebbero scattare, ironia della sorte, proprio con l'apertura dell'Expo, a maggio 2015. A che punto siamo? Ne riparleremo con la Farnesina. Tecnicamente le azioni possibili sono due: lavorare con Bruxelles perché questo evento che non è solo italiano, ma anche europeo. Nessuno contesta la necessità ma dobbiamo vedere se riusciamo a prendere qualche mese sull'entrata in vigore di questa misura. La seconda possibilità vede come interlocutore il governo cinese, al momento le impronte possono essere raccolte solo nei cinque consolati italiani, è troppo poco per un paese così grande. Bisogna vedere se è possibile contare su altri centri visti. Bisogna assolutamente lavorare sia con Bruxelles sia qui, per evitare che l'entusiasmo cinese si smorzi. © RIPRODUZIONE RISERVATA I TRE PADIGLIONI CINESI 4.590 Il padiglione nazionale La Cina si presenta a Milano con tre padiglioni. Il primo è quello ufficiale, che consta di una metratura seconda solo alla Germania, quasi 4.600 metri quadrati. Il tema della partecipazione cinese è "Terra di speranza, cibo per la vita" 1.270 Il China Corporate United È il secondo padiglione presente, che avrà un'estensione di 1.270 metri quadrati. Vi partecipa una cordata di oltre venti imprese, che rappresentano la filosofia cinese nell'affrontare i probelmi alimentari e ambientali 3 milioni Il padiglione China Vanke Co. L'investimento che il colosso immobiliare cinese ha effettuato per un padiglione proprio, che ricrea le atmosfere della Cina tradizionale Foto: Al timone dell'Expo. Il commissario unico Giuseppe Sala 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) Unione bancaria, sfida da vincere Ana Patricia Botín Oggi le banche sono di fronte a sfide senza precedenti. Alcune sono scoraggianti, altre entusiasmanti, ma tutte impongono alle banche un cambiamento. La sfida più profonda è quella rappresentata dai cambiamenti nel comportamento dei consumatori. Il cliente è sempre stato il re, ma il re non è mai stato così potente. Ana Patricia Botín Ciò avviene grazie soprattutto alla rivoluzione digitale, che sta dando ai clienti più scelta e informazioni che mai. È un cambiamento esponenziale, creativo e distruttivo al tempo stesso: modelli d'impresa leggendari vengono sradicati e altri prendono forma nel giro di mesi, se non di settimane. Nel frattempo, la fiducia dei cittadini nelle banche non è mai stata così bassa e il flusso di nuove regole non è mai stato così intenso. Come se non bastasse, dobbiamo fronteggiare la seria possibilità di una crescita tendenziale più bassa nel mondo sviluppato, oltre a una situazione persistente di inflazione bassa, tassi di interesse bassi e crescita del credito bassa. Come dovrebbero reagire le banche? Qual è la nostra funzione. Le banche esistono per aiutare le persone e le imprese a prosperare. Troppi banchieri hanno perso di vista questo scopo nella fase che ha preceduto il disastro. Per riconquistare la fiducia dell'opinione pubblica, dobbiamo ripensare il nostro modo di lavorare. Qui al Banco Santander lo faremo puntando sulla semplicità, il rapporto personale e l'equità. Per conquistare e conservare la clientela nell'era del digitale dobbiamo capire che la fedeltà è più importante che mai. Non è più sufficiente seguire passo passo i clienti. Dobbiamo essere un passo avanti, anticipare quello che desiderano. Dobbiamo creare rapporti prolungati nel tempo in cui rivestiamo la funzione di soci, non di venditori. È questa la strada per garantire un rendimento sostenibile ai nostri azionisti. Per riuscirci, le banche devono innovare. Oltre a costruire le relazioni personali con i nostri clienti nelle filiali, dobbiamo offrire un servizio di prima qualità su web e telefono. Anche se siamo grandi corporation dobbiamo avere lo spirito di una piccola start-up. Per riuscire a fare tutto questo sarà fondamentale il ruolo dei regulator. Il programma di riforme lanciato nel 2009 sarà sostanzialmente completato quando il G20 terrà il suo prossimo vertice, a novembre. I requisiti patrimoniali delle banche, secondo il Comitato per la stabilità finanziaria, si sono moltiplicati per sette. Le nuove regole dovranno superare alcuni semplici test. Consentiranno alle banche di assolvere alla loro funzione mettendo il settore bancario nelle condizioni di sostenere adeguatamente la crescita? La nuova struttura normativa creerà le condizioni perché una banca possa fallire senza oneri per i contribuenti? Dobbiamo trovare il giusto equilibrio fra obbiettivi concorrenti: rafforzare il capitale e la liquidità; ridurre la complessità; incrementare la possibilità di risoluzione; migliorare la conduzione dell'attività mettendo al tempo stesso le banche nelle condizioni di sostenere la crescita. Non sarà facile. In certi istituti, per esempio, potrebbe essere necessario separare o vietare determinate branche di attività, ma se una politica del genere venisse applicata a tutte le banche si correrebbe il rischio di limitare l'accessibilità ai servizi bancari e far aumentare il prezzo di certi prodotti per i clienti individuali e le Pmi. Sull'altro versante, potrebbe essere necessario un indice di leva per evitare un eccessivo indebitamento del sistema finanziario nel suo complesso. Ma se questo dovesse diventare il principale vincolo di capitale per certi istituti, il rischio sarebbe di mettere a repentaglio il principio cruciale "più capitale per più rischio", creando incentivi sbagliati per le banche. Sul più lungo termine, può essere utile disporre di un requisito di capacità idoneo ad assorbire le perdite, che faccia in modo che il costo della crisi di una banca ricada sui suoi creditori e non sul contribuente; ma tutto questo non deve tradursi in strutture di finanziamento che favoriscono il debito finanziario rispetto ai depositi. Detto tutto ciò, è evidente che le banche devono cambiare. In Europa la crisi ha dimostrato che per avere crescita e stabilità servono non soltanto banche solide, ma un sistema istituzionale comunitario rafforzato. SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 26 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato VIGILANZA E CRESCITA 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 27 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Abbiamo fatto passi in avanti molto importanti quando abbiamo gettato le basi dell'Unione bancaria. Questo contribuirà a rimuovere l'incertezza, grazie al processo di stress test/revisione della qualità degli attivi e grazie al supervisore unico. Consentirà ristrutturazioni o risoluzioni ordinate delle banche in crisi e preparerà la scena per una maggiore integrazione, efficienza e competitività. Tutto questo dovrebbe stimolare le banche a cambiare modo di pensare. Finora abbiamo visto l'Eurozona come un insieme di mercati, ma per la Bce (e per noi del Banco Santander) diventerà una cosa sola: un unico insieme di regole, un unico supervisore, un unico mercato. Ana Patricia Botín è presidente del Banco Santander (Traduzione di Fabio Galimberti) 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) Irap, fondi e utili: resta la retroattività Giovanni Parente L'aumento dell'aliquota Irap al 3,9% resta retroattivo. Stessa sorte per il rincaro della tassazione su fondi pensione e fondazioni. E si applicherà dal 1° gennaio 2014 anche la tassazione dei proventi percepiti sulle polizze vita. Giovanni Parente u pagina 45 L'aumento dell'aliquota Irap resta retroattivo. Nessun passo indietro anche sull'aumento della tassazione per i fondi pensione e le fondazioni. Stesso discorso anche per lo stop all'esenzione dall'Irpef per i capitali percepiti in caso di morte dai beneficiari di polizze vita. L'ultima bozza del Ddl di Stabilità «bollinata» conferma gli aumenti di imposta in deroga allo Statuto del contribuente, oltre a modificare il regime della deduzione dei costi black list (si veda l'articolo in pagina). A cominciare dall'Irap. I versamenti per il 2014 dovranno, quindi, essere effettuati con un'aliquota più alta rispetto a quella che aveva ridotto il decreto sul bonus Irpef (Dl 66/2014) e per la quale era stato introdotto a copertura l'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie dal 20% al 26% a partire dal 1° luglio scorso. Così l'aliqauota ordinaria dell'Irap da applicare sarà quella del 3,9% e non più del 3,5 per cento. Nel determinare il saldo dell'Irap in scadenza il 16 giugno 2015, non si potrà beneficiare neanche della nuova agevolazione sulla deduzione integrale del costo del lavoro derivante da contratti a tempo indeterminato. La "neutralizzazione" della componente lavoro dalla base imponibile Irap scatterà soltanto dall'esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014. Tradotto in soldoni, il beneficio si vedrà solo al momento dei versamenti d'imposta da effettuare nel 2016, al netto della scelta per l'acconto previsionale. L'anno prossimo, invece, nessun nuovo vantaggio: l'Irap, dunque, si calcolerà con l'aliquota del 3,9% e con la deduzione limitata per le retribuzioni dei dipendenti a tempo indeterminato (7.500 euro a testa per gli over 35 e 13.500 per donne e under 35, con importi raddoppiati in talune regioni meridionali). L'unica mitigazione alla retroattività è rappresentata dal fatto che vengono fatti salvi i minori versamenti in acconto effettuati in base all'aliquota 3,5% utilizzando il metodo previsionale, come aveva espressamente stabilito dal decreto Irpef (articolo 2, comma 2, del Dl 66/2014). La retroattività, però, non si ferma all'Irap. Tutto confermato anche sul versante fondi pensione e fondazioni. L'incremento della tassazione dei proventi percepiti dai fondi pensione, passa dall'11,5% al 20% con efficacia retroattiva dal 1° gennaio 2014 al netto dei riscatti già effettuati. Per quanto riguarda gli investimenti in titoli di Stato di Paesi white list è confermata la tassazione del 12,5 per cento. Scatteranno, invece, dal 2015 le nuove aliquote sulla tassazione delle Casse di previdenza (dal 20 al 26%) e sull'imposta sostitutiva sulla rivalutazione del Tfr (dall'11 al 17%). Capitolo fondazioni e trust. L'incremento dal 5% al 77,74% della quota imponibile dei dividendi percepiti dagli enti non commerciali sarà applicabile con riferimento alle distribuzioni di utili effettuate dal 1° gennaio 2014. L'imposta dovuta dagli enti non commerciali (in primo luogo trust e fondazioni bancarie) sarà quindi pari al 21,38% (il 27,5% del 77,74%) del dividendo percepito. La retroattività "colpisce" anche il comparto assicurazioni. Il Ddl di Stabilità sancisce l'addio all'esenzione dalla tassazione Irpef per «i capitali percepiti in caso di morte in dipendenza di contratti di assicurazione sulla vita, a copertura del rischio demografico». Solo che inizieranno a essere tassati i proventi percepiti dai beneficiari dalle polizze vita a partire dal 1° gennaio 2014 e non quindi dalla "naturale" entrata in vigore del Ddl di stabilità (ossia dal 2015). L'ultima bozza del disegno di legge conferma anche un altro addio all'esenzione. Si tratta dell'esonero dal bollo auto per le auto d'epoca, che quindi dovranno essere soggette al prelievo. L'unica magra consolazione che almeno in questo caso la disposizione non sarà retroattiva. SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 28 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato FOCUS LEGGE DI STABILITÀ 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 29 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato © RIPRODUZIONE RISERVATAI punti critici IRAP La revisione del prelievo per l'imposta regionale Il testo definitivo del disegno di legge di stabilità conferma il ritorno (dal 3,5% al 3,9%) all'applicazione dell'aliquota piena per il periodo d'imposta 2014. Confermata anche l'esclusione dalla base imponibile del costo del lavoro riferito ai rapporti di lavoro a tempo indeterminato per il 2015 FONDAZIONI La stretta fiscale su trust e fondazioni Il disegno di legge per la stabilità conferma che l'intervento destinato ad allargare significativamente la base imponibile per le fondazioni e i trust produrrà effetti a partire dagli utili messi in distribuzione dal 1° gennaio 2014. Con un incremento del prelievo di fatto retroattivo FONDI PENSIONE IL secondo pilastro non fa pace con il Fisco La deroga allo Statuto del contribuente si estende anche alla tassazione dei proventi percepiti che passa dall'11,5% al 20% con efficacia retroattiva dal 1° gennaio 2014 al netto dei riscatti già effettuati. E sarà retroattiva anche la tassazione dei proventi percepiti dai beneficiari di polizze vita 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 3 (diffusione:334076, tiratura:405061) Manovra «bollinata», ecco i nuovi tagli È la Difesa la più penalizzata - Risparmi anche su Tar, Consiglio di Stato e Corte dei conti FORZE ARMATE I risparmi della Difesa si concentrano su approvvigionamenti militari e pianificazione delle Forze armate Marco Mobili Marco Rogari ROMA Arriva nella serata di ieri la tanto attesa "bollinatura" della Ragioneria generale dello Stato al disegno di legge di stabilità varato dal Governo la scorsa settimana. Un lungo e articolato lavoro di verifica dei 47 articoli che compongono il Ddl e degli allegati che, mai come quest'anno, rappresentano la bussola per orientarsi soprattutto sulla portata della cura dimagrante cui saranno sottoposti ministeri, enti di rilevanza costituzionale (dalla Corte dei conti ai Tar), enti pubblici (dall'Istat al Commercio estero) e organismi internazionali (Onu in testa). Un puzzle complesso che nel totale già annunciato dallo stesso premier, Matteo Renzi, dovrà portare a una riduzione complessiva delle spese dello Stato per almeno 6,1 miliardi di euro. Una grossa parte arriverà dai ministeri, a partire dai 2,5 miliardi alle singole voci di spesa di diretta competenza dei dicasteri con portafoglio. Oltre ai tagli espressamente codificati nella Sezione III del Ddl sotto la voce "Misure di settore", si va dalla riduzione del 5% dei trasferimenti alla Rai del canone Tv alla vendita degli alloggi della Difesa, e che nel loro complesso dovrebbero ridurre la spesa per oltre 1,4 miliardi (si veda Il Sole 24 Ore di sabato scorso, si dovranno sommare 1,017 miliardi che emergono dalle riduzioni delle dotazioni finanziarie a disposizione di vari ministri. In questo caso i tagli, frutto del lavoro di scrematura delle proposte fatte pervenire nelle settimane scorse all'Economia dai singoli ministeri, vedono al primo posto la Difesa che con 504 milioni di riduzione contribuisce al 50% del taglio complessivo. Di questi 504 milioni ben 496 arriveranno dalla revisione delle spese per la pianificazione delle Forze armate e l'approvvigionamento militare. Altra sforbiciata pesante in arrivo anche per l'istruzione che subirà una stretta per altri 148,6 milioni. Con un taglio di circa 55 milioni all'istruzione secondaria di primo grado, di 36 milioni per l'istruzione primaria e di altri 30 per la prescolastica. La Giustizia e l'Interno sono gli altri due ministeri che si vedono ridurre i fondi, rispettivamente, per 102 milioni e per 100 milioni. Il taglio del Guardasigilli si concentra sulla giustizia civile e penale (64,1 milioni) e il restante quasi tutto sull'amministrazione penitenziaria (36,1 milioni). Dal Viminale i risparmi colpiranno soprattutto l'ordine pubblico e la sicurezza con un taglio di circa 74 milioni sui 100 complessivi previsti dall'elenco 2. Di questi 42,7 riguarderanno le risorse destinate al contrasto e alla tutela dell'ordine pubblico e circa 30 quelle destinate per la pianificazione e il coordinamento delle Forze di polizia. Nel mosaico dei tagli ai ministeri entrano di diritto anche i 38,7 milioni riportati nella tabella D allegata alla "stabilità" 2015 e che riporta il dettaglio delle riduzioni apportate alle autorizzazioni di legge di spesa corrente già disposte. Dieci pagine dettagliate in cui spiccano il taglio ai contributi per le emittenti televisive, quelli per lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio e dell'ambiente, il fondo per la formazione e l'aggiornamento della dirigenza scolastica o ancora i tirocini nella Pa. Ma la spending review targata Renzi non si limita ai soli ministeri. Nel mirino sono finiti anche 43 enti e organismi pubblici. Questi contribuiranno alla riduzione delle spese per poco più di 22 milioni di euro. L'Istat, ad esempio, si vedrà ridurre i trasferimenti, a decorrere dal 2015, per 2 milioni. Mentre per l'Agea la riduzione di risorse sarà di 3 milioni. Stesso taglio per la valorizzazione dell'istituto di tecnologia. Penalizzata la promozione all'estero, l'internazionalizzazione delle imprese e l'attrazione degli investimenti esteri che si vedranno tagliare fondi per oltre 1,5 milioni. Lo stesso Cantone si vedrà tagliare subito 100mila euro dalla somma che deve ancora essere assegnata all'autorità anticorruzione. La spending made in italy non risparmierà neanche i contributi a organismi internazionali. Dei 25 milioni di risparmio ben 20 saranno sotto la voce Onu e altri 3 sotto la casella Osce. SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 30 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La legge di stabilità LE MISURE DEL GOVERNO 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 3 (diffusione:334076, tiratura:405061) SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 31 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Infine, 10 milioni arriveranno complessivamente dal taglio ai bilanci di organi a rilevanza costituzionale: circa 6 saranno dalla Corte dei conti e 3,2 da Consiglio di Stato e Tar. Tra le voci di riduzione della spesa ci sono anche quelle in conto capitale (circa 864 milioni indicati nella Tabella E) che impattano su missioni e programmi dei ministeri: tra questi 463,7 milioni tagliati al fondo per lo sviluppo e la coesione, i 200 milioni di contributo in conto impianti per le Fs. Ma ci sono anche i 75 milioni tagliati per le Zone franche urbane e i 25 milioni per Tetra, la rete tecnologica di comunicazione tra le forze dell'ordine. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lamappa 5.931 825 3.209 I TAGLI AI MINISTERI Riduzione delle dotazioni finanziarie delle spese 2015. Dati in migliaia di euro Difesa Istruzione Giustizia Interno Economia Beni e attività culturali e turismo 21.500 Sviluppo economico 11.722 Salute 11.350 Infrastrutture e trasporti 11.281 Politiche agricole 8.303 Ambiente 6.580 0 Lavoro 4.600 Affari esteri TOTALE 1.017.702 TOTALE 10.000 TOTALE 25.243 TOTALE 22.060 di cui I TAGLI AGLI ORGANI COSTITUZIONALI Riduzione degli stanziamenti 2015. Dati in migliaia di euro I TAGLI AGLI ORGANISMI INTERNAZIONALI Riduzione contributi 2015. Dati in migliaia di euro Altri 2.243 I TAGLI A ENTI E ORGANISMI PUBBLICI Riduzione dei trasferimenti 2015. Dati in migliaia di euro Assegnazione all'agenzia per le erogazioni in agricoltura (A.G.E.A.) Istat Consiglio di presidenza della giustizia tributaria Consob Anac 3.000 2.000 Agenzia Ice 1.550 300 200 100 504.495 148.610 102.724 100.923 85.614 Corte dei Conti Consiglio di stato e Tar Csm Consiglio giustizia amministrativa Sicilia 35 583 Agenzia delle dogane e dei monopoli Formez Enti parco Enac Enea 1.000 1.000 1.000 1.000 ONU 20.000 OSCE 3.000 IL GIRO DI VITE 2,5 miliardi Tagli ai ministeri con portafoglio Dai dicasteri arriverà oltre un terzo della stretta sulla spesa dello Stato 463,7 milioni Fondo sviluppo e coesione Una riduzione consistente tra le spese in conto capitale 74 milioni Ordine pubblico e sicurezza Verranno in massima parte da questo comparto i tagli del Viminale 64,1 milioni Giustizia civile e penale La quota maggiore dei tagli al ministero della Giustizia Foto: Bollinatura. Ieri è arrivato il sigillo della Ragioneria generale dello Stato alla legge di stabilità 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 3 (diffusione:334076, tiratura:405061) Saltano le risorse per «Piano export» e investimenti esteri INIZIATIVE A RISCHIO Il governo aveva annunciato un mix di azioni per 270 milioni in tre anni. Spunta invece un taglio di 7 milioni per contributi ad enti vari Carmine Fotina ROMA Saltano i fondi per il Piano sul made in Italy. Il finanziamento per le nuove attività di promozione e per l'attrazione degli investimenti esteri non compare nella Tabella C della legge di stabilità, nonostante quanto era stato previsto con il decreto Sblocca Italia. A prima vista un'altra occasione persa, a dispetto degli annunci, e al pari del mancato rifinanziamento della "nuova Sabatini" che agevola l'acquisto di macchinari industriali (si veda Il Sole 24 Ore di ieri). Sulle politiche per l'internazionalizzazione si attendeva una robusta iniezione di risorse, per circa 130 milioni nel primo anno. Il premier Matteo Renzi, a luglio, di ritorno dalla missione istituzionale in Africa subsahariana, aveva preannunciato che il piano sarebbe stato un pilastro del programma dei "mille giorni" per guadagnare «oltre un punto di Pil dalla crescita delle esportazioni, con 22mila nuove aziende italiane presenti sui mercati esteri». Le iniziative, la cui elaborazione è stata curata nei dettagli dal viceministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda, erano state poi presentate in conferenza stampa dal ministro Federica Guidi il 29 agosto. Il comunicato preannunciava un Piano «per oltre 270 milioni di euro nel triennio 2015-2017». Non ce n'è traccia. Ma non basta. Perché, a fronte del mancato finanziamento del Piano, la Tabella C contiene un'altra sorpresa, stavolta con il segno meno: scatta un taglio di 6,9 milioni, praticamente il 50%, per un mix di stanziamenti previsti a «sostegno all'internazionalizzazione»: organizzazione mostre, funzionamento camere di commercio italiane all'estero, consorzi per le materie prime, supporto prodotti agroalimentari. Ora c'è da attendersi il pressing del ministero di via Molise per ottenere dal premier e dal ministero dell'Economia un recupero delle risorse durante il passaggio parlamentare. Per quanto riguarda il Piano, il decreto Sblocca Italia elencava una lunga serie di azioni rinviando però l'individuazione delle coperture alla Stabilità. Il contenitore doveva essere l'Agenzia Ice attraverso il «Fondo per la promozione degli scambi e l'internazionalizzazione delle imprese». Ma, per questa voce, la Tabella C, che contiene gli stanziamenti da quantificare anno per anno con la Stabilità, non va oltre la conferma della dotazione già prevista a legislazione vigente, ovvero 19,107 milioni. Invariato anche il finanziamento delle spese di funzionamento dell'Agenzia (14,8 milioni). Il Piano appare ora legato a filo doppio a possibili integrazioni in Parlamento. A rischio c'è un pacchetto composto da 5 azioni all'estero ed altrettante in Italia. Tra le prime spiccano accordi con la grande distribuzione per inserire marchi italiani; il progetto di comunicazione contro il fenomeno dell'"italian sounding" e un'iniziativa specifica per concretizzare la ricaduta commerciale dell'Expo nell'agroindustria e in altri settori industriali. In Italia l'obiettivo è rafforzare i principali eventi fieristici; finanziare le imprese che assumono dei manager temporanei per l'export; favorire la diffusione dell'e-commerce per le vendite oltreconfine; organizzare un roadshow in 20 piazze finanziarie per attrarre investimenti stranieri. Gli obiettivi sono apparsi subito ambiziosi: 50 miliardi di dollari di esportazioni in più al 2016 e 20 miliardi di flussi aggiuntivi di investimento in Italia. Ottime intenzioni in cerca adesso delle risorse perdute. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL PROGETTO 68 milioni Azioni all'estero nel 2015 SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 32 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Made in Italy. Non aumenta la dote Ice 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 3 (diffusione:334076, tiratura:405061) SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 33 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La stima del costo delle cinque azioni previste dal Piano all'estero, dagli accordi con la grande distribuzione alle iniziative contro l'italian sounding. Ammonta invece a 62 milioni l'insieme delle iniziative previste in Italia 22mila Potenziali nuovi esportatori Il Piano punta a favorire lo sbarco nei mercati internazionali di 22mila nuove imprese. Ulteriori obiettivi: 50 miliardi di dollari di esportazioni in più al 2016 e 20 miliardi di flussi aggiuntivi di investimento in Italia 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 7 (diffusione:334076, tiratura:405061) Gay: «Il Made in Italy sia il motore del Paese» LE PRIORITÀ «Serve un potenziamento dell'Ace e la riduzione della pressione fiscale sugli immobili d'impresa» Nicoletta Picchio ROMA Un patrimonio italiano e anche europeo. È quel made in Italy che rappresenta un valore del paese e che ci fa essere unici nella qualità. Protagonista è l'impresa, con le sue eccellenze: «una ricchezza italiana, una unicità che non può essere contraffatta». È partendo da questa considerazione che Marco Gay, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, si rivolge al governo e alla politica: «Si sta andando avanti con coraggio sulle riforme, ci sono vari cantieri aperti. Ma quello che manca è il cantiere dell'impresa, un industrial compact nostro. Occorre una strategia di lungo periodo di politica industriale che metta al centro l'impresa come motore della crescita e dell'occupazione». Bene l'avvio delle riforme, sottolinea Gay, ma occorre far ripartire il mercato per ritrovare la fiducia e ridare slancio all'economia. Il mondo dell'impresa c'è e vuol fare la propria parte, consapevole del ruolo che ricopre nel paese. "Fatti. In Italia" è il titolo del convegno dei Giovani che si aprirà domani, il tradizionale appuntamento autunnale che si svolgerà a Napoli. «Le nostre proposte dimostrano il desiderio di essere partecipi nella sfida per il futuro del paese. I Giovani imprenditori hanno voglia di fare, di investire, di far ripartire le nostre aziende. Scommettendo sul paese». Fatti, in Italia, quindi: i prodotti, sinonimo di qualità e di eccellenza; le scelte, per creare un ambiente più favorevole all'impresa. Il governo ha messo mano ad una serie di riforme: si va nella giusta direzione? Il governo sta dimostrando velocità, coraggio, determinazione. Le azioni che sta avviando devono essere concretizzate con la stessa velocità dal Parlamento. Serve responsabilità da parte della classe politica per dare seguito alle riforme e renderle operative. La direzione è quella giusta, penso ad interventi come quello sull'Irap, che aspettavamo da anni. Oppure alla possibilità di assumere per tre anni con un risparmio sui contributi: è uno stimolo per le aziende a crescere e ad assumere. Il numero di 800mila posti in tre anni è verosimile? È auspicabile. Ma non bisogna dimenticare che il lavoro si crea facendo ripartire il mercato. Bisogna ridare slancio alla domanda interna. Ed è fondamentale la fiducia per far ripartire gli investimenti. Occorre che il governo rimetta in moto gli investimenti pubblici e crei le condizioni per dare una spinta a quelli privati. E quindi si torna alle riforme e ad una politica industriale: quali sono gli interventi che ha in mente? Li presenterò nel dettaglio domani, nelle tesi con cui aprirò il convegno. Penso per esempio ad un potenziamento dell'Ace, con cui si defiscalizzano gli utili reinvestiti. Non chiediamo incentivi, piuttosto misure che possano facilitare le azioni delle imprese. Interventi anticiclici che magari hanno un costo immediato per le finanze pubbliche ma che nel medio periodo hanno ricadute positive sull'economia. Il successo della Legge Sabatini è la riprova che c'è la voglia di investire e dimostra l'utilità di un suo rifinanziamento. Tra le priorità rimane fondamentale, inoltre, la riduzione della pressione fiscale sugli immobili d'impresa che sta strozzando le aziende. Bisogna ritrovare la fiducia, creare un ecosistema favorevole alle imprese: la spinta naturale degli imprenditori è crescere, anche dimensionalmente. Quali sono le priorità? Il rilancio degli investimenti pubblici, la semplificazione burocratica, perché oggi un mese all'anno viene dedicato dalle aziende per adempiere agli obblighi della burocrazia, con spreco di tempo e risorse. E poi la lotta all'evasione fiscale, una forte spending review, per rendere disponibili risorse da destinare allo sviluppo. Un percorso virtuoso che potrà attrarre anche investimenti esteri? Sono favorevole ad un arrivo di capitali stranieri da noi se questo significa sviluppo di imprese nel nostro paese. Diverso è se un'azienda multinazionale arriva per comprare un concorrente e chiudere l'impresa. SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 34 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA Marco Gay Presidente Giovani Confindustria 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 7 (diffusione:334076, tiratura:405061) SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 35 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Spetta al governo avere una visione e valutare. Riforme e fiducia, quindi... Sì, noi Giovani imprenditori crediamo nell'Italia e nel suo futuro. L'economia oggi è in ginocchio ma siamo il secondo paese manifatturiero europeo e senza i vincoli che oggi ci troviamo a fronteggiare potremmo certamente diventare il primo. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL CONVEGNO Si svolge oggi e domani a Napoli, presso Città della Scienza, il 29° convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria dal titolo "Fatti. In Italia". Interverrà, tra gli altri, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Chiuderà i lavori il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi Foto: Marco Gay 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 8 (diffusione:334076, tiratura:405061) BTp Italia a quota 4,5 miliardi Termina l'offerta retail - Cannata (Mef): la cedola potrebbe aumentare DOMANDA SOTTO LE ATTESE Ieri richieste per soli 532 milioni: sono lontani i record di raccolta del passato Gli ultimi due BTp Italia avevano superato 20 miliardi Mara Monti MILANO La prima tranche di sottoscrizione del BTp Italia, quella dedicata al retail, si è fermata a 4,572 miliardi di euro. Questa mattina è il turno degli investitori istituzionali che hanno due ore di tempo - dalle 9 alle 11 - per immettere gli ordini sulla piattaforma dell'EuroMot. Un ammontare al di sotto delle aspettative dal momento che si era ipotizzata una eventuale chiusura anticipata delle sottoscrizioni di ieri che non è avvenuta avendo raccolto nella giornata soltanto 532 milioni di euro. A dare impulso all'ultima fase del collocamento della settima tranche sono state le parole di Maria Cannata, responsabile debito pubblico del Mef, che nel giudicare «soddisfacente» il risultato retail, non ha escluso che «il tasso minimo reale garantito dell'1,15% fissato per l'emissione del BTp Italia in corso, possa essere rivisto al rialzo al termine del collocamento, considerata la volatilità del mercato registrata negli ultimi giorni». Il tasso finale verrà, infatti, comunicato da Tesoro oggi al termine del collocamento dopo il tasso minimo garantito fissato venerdì scorso. Non è escluso che l'ultima comunicazione dovrà tenere conto dell'escursione subita in questi giorni dal mercato: basti pensare che il benchmark di riferimento ovvero il BTp Italia 2020 ha subito una variazione di 10 punti base da lunedì quando il rendimento era schizzato all'1,30% per poi portarsi ai livelli di ieri della chiusura all'1,23%. Anche lo spread tra BTp e Bund ha avuto giornate di forte volatilità passando da 175 punti base a 165 di ieri. Nonostante questi fattori, «il BTp Italia si conferma un prodotto che piace ai risparmiatori individuali che cercano una semplice tutela del proprio risparmio», ha commentato Cannata. Sembra difficile, se non impossibile, che la finestra di questa mattina dedicata agli investitori istituzionali possa avvicinarsi ai 20,5 miliardi complessivi raccolti ad aprile, molto probabilmente il riferimento sarà il primo BTp Italia scadenza marzo 2016 quando il Tesoro raccolse 7,3 miliardi, ma in quella fase il titolo garantiva una cedola del 2,45 per cento. Tra i motivi del minore appeal del BTp Italia c'è sicuramente un tasso reale annuo minimo garantito dell'1,15%, considerato basso ma comunque figlio della deflazione. Il tasso reale minimo sull'emissione di aprile, sempre con scadenza a sei anni, era stato invece all'1,65%. In precedenza, la quinta emissione di BTp Italia, novembre 2013, aveva raccolto ordini complessivi per 22,27 miliardi, offriva un tasso reale annuo minimo del 2,15% e una scadenza di quattro anni. Nessuno si spinge a fare previsioni su quanto potrà essere aumentato il tasso finale. Molto dipenderà da come andrà il mercato questa mattina e se i dati in calendario a comunicare dal Pmi dell'eurozona con particolare attenzione a quelli di Francia e Germania: eventuali segnali di debolezza della fiducia delle imprese potrebbero essere letti negativamente dai mercati. © RIPRODUZIONE RISERVATA Tutti iBTp Italia TUTTI I BTP ITALIA BTp Italia BTp Italia 2 BTp Italia 3 BTp Italia 4 BTp Italia 5 BTp Italia 6 BTp Italia 7 APR 2020 NOV 2017 APR 2017 OTT 2016 GIU 2016 MAR 2016 OTT 2020 APR 2014 NOV 2013 APR 2013 OTT 2012 GIU 2012 MAR 2012 OTT 2014 Scadenza Emissioni Cedola min. reale annua 2,45% 3,55% 2,55% 2,25% 2,15% 1,65% 1,15% 4,57* 22,27 20,60 18,00 17,05 1,70 7,30 collocati al retail Ammontare collocato (in mld di €) 3,63% CTZ 4,48% CCTeu 2,54% CCT 4,86% BTP Italia rivalutato 7,19% BTP €i rivalutato 7,71% BOT 0,10% Estero in valuta 3,02% Estero in euro 66,48% BTP COMPOSIZIONE DEI TITOLI DI STATO In circolazione al 30 settembre 2014 Foto: - Fonte: Dipartimento del Tesoro SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 36 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La lunga crisi TITOLI DI STATO 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 19 (diffusione:334076, tiratura:405061) L'Italia rilancia sul Giappone Infrastrutture, turismo e agro-alimentare tra i settori di maggiore interesse PIÙ INVITANTE Tokyo promette di diventare attraente per gli investitori stranieri, a cominciare dalla corporate tax che vuole far scendere sotto il 30% Stefano Carrer TOKYO. Dal nostro corrispondente A dare il viatico all'Italy-Japan Business Group (la cui assemblea plenaria si svolgerà a Torino lunedì prossimo), ci ha pensato il primo ministro giapponese. Shinzo Abe, nell'incontro con il premier Matteo Renzi a margine del recente vertice Asem di Milano, ha sottolineato che, per la Corporate Japan, l'Italia e l'Europa rappresentano una terra per potenziali ulteriori investimenti, anche di rilevante profilo. Secondo le indiscrezioni, per esemplificare avrebbe accennato esplicitamente alla volontà di espansione nel settore ferroviario della Hitachi (che ha fatto una offerta per Ansaldo Sts e Ansaldo Breda, in concorrenza con quella di una cordata cinese: Finmeccanica dovrebbe decidere a novembre), nel quadro di una forte decentralizzazione per aree regionali ormai diventata una caratteristica strategica dei grandi gruppi nipponici. Al Business Forum dell'Asem, invece, Abe ha sottolineato che il Giappone sta cambiando per diventare uno dei Paesi più attraenti per gli investimenti diretti stranieri, sollecitando quelli europei e italiani. Non è mancato qualche osservatore che ha fatto la tara alle sue dichiarazioni, paragonandole magari alla politica degli "annunci anticipati" (su misure non necessariamente scontate) che i critici addebitano a Renzi: per esempio, ha dato per assodato che la corporate tax in Giappone scenderà sotto il 30% nei prossimi anni (il che è tutto da vedere) e che lui personalmente tiene moltissimo alla conclusione rapida del Free trade agreement con la Ue (e con gli Usa in ambito Tpp), la cui finalizzazione non appare ancora vicina. Abe, infine, ha riaffermato l'investimento strategico nell'Expo milanese 2015 in quanto vetrina globale del settore alimentare, che in Giappone l'Abenomics intende trasformare proprio in direzione dell'export. È un Sol levante, insomma, che vuole somigliare di più all'Italia, come esportatore di prodotti alimentari e importatore di turisti. Non a caso, per la prima volta a memoria d'uomo, di recente la bilancia dei pagamenti turistica giapponese è passata in positivo; non però - ovviamente - con il nostro Paese, anche se un numero insolito di italiani ha visitato l'arcipelago nell'estate scorsa proprio grazie all'Abenomics che ha provocato la svalutazione dello yen. L'Italia non demorde in alcuni dei suoi tradizionali punti di forza, come si è visto alla recente fiera del turismo Jata di Tokyo (dove l'Enit ha organizzato anche un meeting B2B tra 163 buyers e 751 sellers). È appena iniziata, inoltre, la nuova edizione di "3000 anni di vino italiano", manifestazione-ombrello per la promozione dei vini italiani in Giappone sorta tre anni fa come settimana e ora estesasi su un arco di un mese e mezzo in 25 province. «Le vendite dei nostri spumanti sono in aumento del 50%. Quasi raddoppiate anche quelle di vini fortificati, che però partono da livelli bassi», rileva Aristide Martellini, direttore dell'Ice a Tokyo. Barometro positivo anche per le articolazioni della simpatia verso l'Italia. «Tutto quello che fanno gli italiani è bello», ha dichiarato il sindaco di Nagoya, Takeshi Kawamura, alla cerimonia di venerdì scorso per l'entrata in servizio dei nuovi autobus urbani il cui design è stato realizzato da una studentessa dell'Iaad di Torino, Alessia Frau, su allegri motivi astratti - che richiamano la città piemontese - prescelti da un referendum popolare. Nel settore trasporti, la giapponese Terra Motors inizia dall'Italia il suo ingresso nel mercato europeo dei motocicli elettrici, presentando il suo "A4001" all'Eicma di Milano di inizio novembre. Oscar Farinetti, che dal Giappone iniziò la campagna internazionale di espansione di Eataly, interverrà all'assemblea di Torino (città prescelta quest'anno anche per via del decennale della scomparsa del fondatore e animatore dell'Ijbg, Umberto Agnelli), che sarà aperta dal saluto del sindaco Piero Fassino, mentre la sessione "politica" sarà guidata dal viceministro allo sviluppo economico Carlo Calenda. «Le prospettive della cooperazione nel settore industriale, anche verso Paesi terzi, e in quello dell'energia saranno in primo piano - afferma il co-presidente dell'Ijbg, Giorgio Zappa - Altri panel si focalizzeranno in SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 37 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Asia. Lunedì a Torino si svolgerà l'assemblea plenaria dell'Italy-Japan business group - Il focus sarà sugli investimenti 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 19 (diffusione:334076, tiratura:405061) SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 38 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato particolare sul comparto alimentare e sul turismo». L'esordio come co-presidente giapponese di Masami Iijima, numero uno della casa di trading Mitsui, segnala altresì il ruolo crescente delle trading house nella promozione di business e di investimenti. A margine della riunione, il premio giornalistico della Fondazione Italia-Giappone intitolato a Umberto Agnelli sarà consegnato da Donna Allegra Agnelli a Mario Sechi. © RIPRODUZIONE RISERVATA L'IMPORT DEL GIAPPONE DAL MONDO Quote%per macroarea. Dati2012 Il peso del Sol Levante per ilmadein Italy Unione Europea (di cui 1,1% l'Italia) 9,4% Oceania 6,9% America Centro Meridionale 3,8% Paesi europei extra Ue 3,7% America Settentrionale 10,3% Medio Oriente 19,2% Asia Orientale 43,3% Africa 2,4% Asia Centrale 1,0% EXPORT ITALIANO VERSO TOKYO Gennaio luglio. Miliardi di euro IMPORT ITALIANO DA TOKYO Gennaio - luglio. Miliardi di euro 2014 1,60 2013 1,56 Var. 2014/13 +2,6% 2013 3,67 2014 3,30 Var. 2014/13 -10,1% Foto: - Fonte: Istat, Ice, Onu-Comtrade Foto: - Nota: il Pil è rilevato su dati Esa95 Eurostat a prezzi costanti destagionalizzati; le variazioni T/T sono quelle dell'ultimo trimestre rispetto al precedente annualizzate. 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 35 (diffusione:334076, tiratura:405061) Un outsider che viene dal «largo consumo» Simone Filippetti In America quelli come lui li chiamano «Underdog». Noi diremmo lo «sfavorito», il cavallo su cui nessuno punterebbe, ma che poi si piazza vincitore, a sorpresa. Il nuovo co-amministratore delegato Adil MehboobKhan dal nome quasi impronunciabile in italiano è in realtà molto italiano: ha sposato una moglie italianissima e ha vissuto tanti anni a Roma per la Procter&Gamble, che ha i suoi uffici proprio nella capitale. Per trovare un profilo simile a capo di un'azienda bisogna andare nella conterranea Safilo e la cosa non è casuale. Simone Filippetti u Continua da pagina 35 Ma al di là del passaporto del nuovo ceo di Luxottica, conta il suo curriculum. E da quello si coglie che la Luxottica post-Guerra e post-Cavatorta (il cui regno è durato appena un mese) sposterà probabilmente il suo baricentro. Con un manager che ha passato tutta la sua vita, lavorativa, nella più grande multinazionale al mondo del largo consumo, ci si aspetta una virata sul «consumer» a scapito del lusso, come strategia. L'italopakistano è un commerciale e la scelta proposta da Egon Zhender, e ovviamente avallata da Del Vecchio, si può leggere in controluce come la conferma che l'industria sta per imboccare una strada diversa da quella del business delle licenze, che negli ultimi 15 anni è stata la fortuna degli occhialieri. L'industria è a uno snodo: il futuro riserverà meno licenze di grandi griffe. Coincindenza, o forse no, la nomina di Mehboob è speculare a quella fatta, un anno fa, dalla concorrente Safilo. A Longarone hanno chiamto Luisa Delgado, ex Ikea, una manager commerciale pura e anch'essa proveniente dal largo consumo. Oggi, alla guida dei due principali produttori di occhiali al mondo, ci sono due manager con un Dna spiccatamente di largo consumo. E visto quello che è successo proprio a Safilo, dove la holding del lusso Kering, proprietaria di Gucci si è riportata in-house la produzione di occhiali, prima appaltata a Safilo appunto (per opera peraltro dell'ex manager Roberto Vedovotto), è probabile che l'industria sia davanti a uno snodo: quella di Kering sarebbe solo l'inizio di un nuovo trend. Le grandi maison mondiali tenderanno sempre più a riportarsi in azienda le produzioni. Per gli occhialieri un futuro più di prodotto che di licenza. E allora ecco che un commerciale è il manager ideale per cavalcare il cambio. © RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 39 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LE SCELTE PER IL MANAGEMENT 23/10/2014 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 22 (diffusione:556325, tiratura:710716) "Cannavaro, un milione frodato al Fisco" Napoli, la Guardia di Finanza indaga la sua società di noleggio di barche di lusso e gli sequestra beni per 900 mila euro L'ex capitano della Nazionale, tramite l'avvocato: "Sono tranquillo. Io, contribuente da record, pago sempre le tasse" "La Fd service srl, gestita insieme alla moglie, permetteva di eludere la normativa tributaria" DARIO DEL PORTO NAPOLI. Un dribbling alle tasse da un milione di euro. Una società «costituita ai soli fini fiscali» avrebbe permesso all'ex capitano della Nazionale di calcio, Fabio Cannavaro, di acquistare e utilizzare tre imbarcazioni da diporto eludendo la normativa tributaria. Ieri è scattato il sequestro, eseguito dal Gico della Guardia di Finanza, di beni dell'importo di circa 900 mila euro, ritenuti riconducibili al campione del Mondo di Berlino 2006. Il pm Fabrizio Vanorio, che coordina le indagini con il procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli, indaga per frode fiscale e contesta un'evasione di oltre un milione dalle imposte dirette e all'Iva fra il 2005 e il 2010. Al centro dell'inchiesta, partita a seguito di una verifica da parte dell'Agenzia delle Entrate, la "Fd service srl", società di noleggio di imbarcazioni di lusso gestita da Cannavaro insieme alla moglie, Daniela Arenoso. Secondo l'accusa, «la Fd service è nata per effetto di una simulazione e ha operato grazie a simulazioni. Tant'è che la dichiarata attività commerciale di noleggio natanti nella realtà nonè mai stata effettuata», scrive il giudice Claudio Marcopido. Le tre barche risultate nella disponibilità della società, un Pershing 62 denominata Massivus , un Pershing 76 chiamata Chriman Naplese un Pershing 72 chiamata Chriman II , «sono state utilizzate da Cannavaro e dalla ristretta cerchia dei suoi familiari». Un riscontro all'ipotesi accusatoria è arrivato dai rappresentanti delle società di ormeggio sentiti su delega della Procura: «Tutti gli ormeggiatori si sono espressi con certezza in termini di uso personale dei natanti da parte di Cannavaro», rileva il giudice. I magistrati considerano l'ex calciatore «unico finanziatore della società, nonché effettivo proprietario delle imbarcazioni». La moglie, Daniela Arenoso, pur per un certo periodo amministratore della società, avrebbe utilizzato le barche, rileva il giudice, «di certo più come moglie che come imprenditrice». Il ruolo di «prestanome» sarebbe stato invece «scientemente assunto» da Eugenio Tuccillo, un pensionato di 75 anni che rilevò le quote della società nel corso della verifica mettendola poco dopo in liquidazione. Nel 2012, anche dopo il passaggio di mano della società, Cannavaro ha continuato ad effettuare da Dubai, dove ha chiuso la carriera di calciatore, versamenti mensili sui conti della Fd Service «per consentire ad altri in suo nome», come il commercialista Giovanni De Vita, «di gestire la società. Il passaggio di quote sarebbe dunque avvenuto «al solo fine di liquidare la società ed eludere l'accertamento delle imposte da parte del Fisco». Il sequestro «per equivalente» è stato applicato su beni immobili fino a 650 mila euro. I sigilli sono stati apposti inoltre inoltre a una barca modello Itama 38, del valore di circa 180 mila euro, ritenuto oggetto di una «fittizia cessione», finalizzata secondoi magistrati «a sottrarsi alla riscossione» da parte del fisco. L'imbarcazione fu venduta a una società totalmente partecipata dal cognato di Cannavaro, Giuseppe Noviello (che non risulta indagato) e da un ex dipendente della Sd Service, Giuseppe Fiorentino. Gli avvocati Luigi Petrillo e Virgilio Marino, legali degli indagati, ricordano che sulla vicenda ««è in atto da anni un importante contenzioso tributario che non si è ancora concluso». E attraverso l'avvocato Petrillo arriva anche la replica dell'ex calciatore: «Fabio Cannavaro non può e non deve essere bollato come un evasore fiscale. Basti dire che fin quando ha giocato in Italia prima ed in Europa poi versava all'erario una media di quasi quattro milioni di euro l'anno in imposte, diventando uno dei principali contribuenti campani. Pensare che una persona di questo tipo si esponga a contestazioni di natura penale per risparmiare qualche punto percentuale sulle tasse apparea chiunque un'enormità, a prescindere dalla fondatezza delle pretese dell'Agenzia delle Entrate, di cui discuteremo in Tribunale». SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 40 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'inchiesta 23/10/2014 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 22 (diffusione:556325, tiratura:710716) SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 41 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LE TAPPE LA PROCURA La Procura di Napoli indaga su una società di noleggio di imbarcazioni di lusso che sarebbe stata costituita solo al fine di aggirare le norme fiscali DAL 2005 AL 2010 I magistrati calcolano una presunta evasione alle imposte dirette e all'Iva, nel periodo compreso tra il 2005 e il 2010, pari a circa un milione di euro IL VALORE Il pm Vanorio indaga per frode fiscale. Il Gico ha sequestrato beni riconducibili a Cannavaro del valore di circa 900 mila euro PER SAPERNE DI PIÙ napoli.repubblica.it www.gdf.it Foto: I CONIUGI SOTTO ACCUSA Fabio Cannavaro, 41 anni, ex giocatore di Napoli, Parma, Juve e Real Madrid e Al-Ahli (ritirato dal calcio nel 2011) insieme alla moglie Daniela Arenoso con cui gestiva la Fd Service Srl 23/10/2014 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 30 (diffusione:556325, tiratura:710716) Luxottica rinnova il vertice Mehboob-Khan lascia Wella e prende il timone con Vian Il cda del gruppo e il Comitato risorse umane danno l'ok all'unanimità all'arrivo del manager di Procter & Gamble MILANO. Il consiglio di amministrazione di Luxottica, riunitosi ieri pomeriggio, ha approvato all'unanimità l'indicazione per il nuovo Ceo-mercati che andrà a sostituire il dimissionario Enrico Cavatorta. Sarà Adil Mehboob-Khan, manager del gruppo Procter & Gamble e dal 2011 presidente del marchio Wella, ad affiancare dal primo gennaio 2015 Massimo Vian, l'uomo che avrà la responsabilità di operations e prodotti di Luxottica. Nel prossimo cda del 29 ottobre il presidente Leonardo Del vecchio passerà tutte le deleghe operative a Vian mentre Mehboob-Khan verrà cooptato nel consiglio Luxottica ma sarà operativo dal primo gennaio 2015 quando terminerà il suo incarico alla Wella. «Il comitato risorse umane, immediatamente riunitosi su invito del presidente Leonardo Del Vecchio - spiega un comunicato della società - ha preso atto dell'elevato profilo professionale di Adil Mehboob-Khan e ha espresso parere favorevole sui profili retributivi dei due futuri coCeo, Adil Mehboob-Khan e Massimo Vian: la definitiva attribuzione delle remunerazioni sarà formalizzata non appena entrambi i co-Ceo saranno operativi». Il cda Luxottica aveva inoltre proceduto a ricostituire il Comitato risorse umane nominando Marco Mangiagalli al posto di Roger Abravanel che si era dimesso in polemica con Del Vecchio e con la nuova governance con doppio amministratore delegato adottata dalla società. La decisione sul rinnovo completo dei vertici di Luxottica ha invece contribuito a spingere in alto il titolo che sta parzialmente recuperando la debacle della settimana scorsa. Le azioni Luxottica ieri hanno chiuso a quota 38,13 euro con un rialzo del 2,47%. Foto: PRESIDENTE Leonardo Del Vecchio, presidente e proprietario di Luxottica, ha scelto Adil MehboobKhan come co-Ceo SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 42 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LA GIORNATA 23/10/2014 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 24 (diffusione:309253, tiratura:418328) Intesa Sanpaolo, nuovi vertici per la Banca dei Territori [R. E.] Cambiano i direttori regionali della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo con una svolta generazionale (l'età media si riduce di dieci anni) realizzata attingendo da risorse interne, e una casella, quella di responsabile di Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria che si tinge di rosa con l'arrivo di Cristina Balbo. «Sono certo che i nuovi capi sapranno raccogliere il meglio dell'eredità dei loro predecessori e superare di slancio le grandi sfide professionali che hanno di fronte», commenta il ceo Carlo Messina. Accanto alla Balbo, la prima donna nella storia del gruppo a cui è affidata una direzione regionale, il giro di incarichi vede Paolo Giuseppe Graziano diventare responsabile della Lombardia, Alessandro D'Oria di Milano e Provincia, Luca Severini di Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise, Pierluigi Monceri di Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna nonché direttore generale di Banca Cr Firenze. Francesco Guido sarà a capo di Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia e direttore generale del Banco di Napoli mentre Renzo Simonato mantiene la responsabilità del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, insieme all'incarico di direttore generale della Cassa di Risparmio del Veneto. SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 43 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Nel Nord-Ovest il primo direttore donna 23/10/2014 MF - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:104189, tiratura:173386) Tasse sulle Fondazioni, boom del 100% Andrea Di Biase Con la manovra le imposte relative ai soli dividendi saliranno da 3 a 47,5 milioni per i sette grandi soci di Intesa Sanpaolo e di Unicredit (Compagnia San Paolo, Cariplo, Cariparo, CrFirenze, Carisbo, Cariverona e Crt). Scoppia la protesta dell'Acri (Di Biase a pag. 7) Dura presa di posizione delle fondazioni di origine bancaria contro gli ultimi provvedimenti del governo sulla tassazione di rendite finanziarie e dividendi, il cui effetto, a loro giudizio, sarà quello di ridurre drasticamente le risorse destinate al terzo settore e al volontariato. La stragrande maggioranza dei proventi incassati ogni anno dalle fondazioni (1,48 miliardi nel 2013), che costituiscono la base per le erogazioni ai territori (885 milioni lo scorso anno), derivano infatti dagli strumenti finanziari (azioni, titoli a reddito fisso, gestioni patrimoniali) in cui è investito l'ingente patrimonio (circa 40 miliardi a fine 2013) degli enti ex bancari. Finora le fondazioni, che pur essendo a tutti gli effetti dei soggetti non profit non hanno goduto (contrariamente ai luoghi comuni e come invece accade in altri Paesi europei) di una fiscalità di vantaggio, pagavano le imposte sulla base delle aliquote in vigore per i soggetti privati con finalità di lucro: il 12,5% sulle rendite finanziarie e il 27,5% sui dividendi percepiti ma a fronte di una base imponibile limitata al 5%. Sulla base di questo carico fiscale, le tasse pagate dal sistema delle fondazioni a valere sui bilanci 2013 è stato di 170 milioni. Una cifra che, in base alla nuova aliquota sulle rendite finanziarie (20% anziché 12,5%) e alle modifiche relative alla tassazione dei dividendi contenute nella bozza della legge di Stabilità, secondo le stime dell'Acri è destinata a lievitare fino a 340 milioni in relazione ai bilanci 2014, per poi salire a 360 milioni rispetto ai conti del 2015. L'articolo 41 comma 21 della manovra prevede infatti che la base imponibile per la tassazione dei dividendi passi, a parità di aliquota (ferma al 27,5%), dal 5 al 77,74%. Ma questo solo per gli enti non commerciali come le fondazioni, non invece per i soggetti privati con finalità di lucro come le società di capitali. Per fare un esempio, sui dividendi percepiti nel 2014, le fondazioni azioniste di Intesa Sanpaolo e Unicredit pagheranno dunque un'imposta superiore a quella che saranno tenuti a versare gli azionisti privati. Se il provvedimento contenuto nella manovra dovesse diventare legge, sui 188 milioni complessivamente percepiti lo scorso 22 maggio, le cinque fondazioni azioniste della Ca' de Sass sarebbero tenute a versare al Fisco 40 milioni anziché i 2,6 milioni che dovrebbero versare con riferimento alla base imponibile tuttora in vigore. Allo stesso modo la Fondazione Cariverona (20,3 milioni il dividendo incassato da Unicredit lo scorso giugno) e la Fondazione Crt (14,7 milioni) sarebbero chiamate a pagare rispettivamente 4,3 e 3,13 milioni, anziché i 278 mila e i 202 mila euro che pagherebbero con l'attuale imposizione fiscale, che continuerà a valere per le società con fini di lucro. Il paradosso ha mandato su tutte le furie il presidente dell'Acri e della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, che ieri ha denunciato l'incongruenza della norma che avvantaggia soggetti «le cui risorse, a differenza di quanto avviene per le Fondazioni, non vengono riversate a favore della collettività». Concetto sottolineato anche dalle associazioni che riuniscono gli operatori del Terzo settore. La Confederazione permanente delle associazioni, federazioni e reti di volontariato ha espresso preoccupazione per la norma che «in virtù dell'ampliamento dal 5 al 77,74% della base imponibile sulla tassazione dei dividendi» andrebbe «a colpire le erogazioni al volontariato delle Fondazioni di origine bancaria». (riproduzione riservata) Foto: Giuseppe Guzzetti Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.it/stabilità SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 44 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato STRETTA BRUTALE GLI ENTI DI ORIGINE BANCARIA NEL 2014 POTREBBERO PAGARE 340 MILIONI DI EURO CONTRO I 170 MILIONI DEL 2013 23/10/2014 MF - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:104189, tiratura:173386) Euler Hermes lancia le cauzioni anche in Italia, mercato da mezzo miliardo di premi Anna Messia (Messia a pag. 17) Euler Hermes lancia le cauzioni anche in Italia, mercato da mezzo miliardo di premi Euler Hermes, la compagnia del gruppo Allianz, leader mondiale nell'assicurazione del credito, è pronta a investire ancora sull'Italia, con l'ingresso in un nuovo ramo d'attività, le cauzioni. Un settore in cui la società non era ancora presente nella Penisola nonostante, a livello mondiale, sia uno specialista anche in questa attività. Il cantiere per l'avvio del ramo è aperto già da un po' di tempo, tanto che Euler Hermes ha già designato il responsabile di questa nuova divisione. Si tratta di Dario Locatelli, nominato head of bonding di Euler Hermes Italia, che ha già maturato una lunga esperienza nel settore, prima in Zurich e poi in Axa e Rsa Sun Insurance. Michele Pignotti, capo della regione Paesi Mediterranei, Medio Oriente e Africa in Euler Hermes, spiega le ragioni della scelta. Domanda. Dottor Pignotti, perché avete deciso di entrare nel mercato delle cauzioni in Italia? Risposta. Il mercato delle cauzioni in Italia è il più grande in Europa con circa 500 milioni di premi, con l'intero mercato europeo che vale 5,4 miliardi. Rappresenta quindi un'ottima opportunità di business nonostante oltre 50 players assicurativi in aggiunta al settore bancario, gestiscano l'intero portafoglio del mercato. D. Si tratta, però, anche di un comparto che può rivelarsi rischioso. R. È un mercato che negli ultimi 10 anni si è dimostrato profittevole per chi ha saputo ben equilibrare i rischi tenendo sotto controllo il combined ratio. Euler Hermes ha un'esperienza pluridecennale nel settore e nei principali Paesi. Pensi che il primo bond fu emesso nel 1957. Siamo pronti a giocare un ruolo di primo piano grazie a una solidità finanziaria unica, con un rating S&P e Dagong AA-. Dalla nostra parte abbiamo poi il costante monitoraggio dei trend dei pagamenti di oltre 40 milioni di imprese nel mondo. Alla conoscenza del mercato locale, Euler Hermes aggiunge inoltre un profondo know how globale, che le consentirà di garantire i business delle imprese italiane anche al di fuori dei confini nazionali e in Paesi dove normalmente risulta difficile coprire il rischio. D. Una scommessa anche sulla ripresa dell'economia italiana? R. Crediamo nel Paese Italia dove deteniamo il 49% del mercato dell'assicurazione del credito. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di mettere a disposizione delle imprese italiane un altro strumento finanziario come il bonding, che va a integrare i prodotti già presenti sul mercato. A rafforzare l'investimento c'è poi la consolidata cooperazione con Allianz Italia. A oggi tutti i piani di investimento sono stati rispettati così come i primi risultati in termini di new business. (riproduzione riservata) Foto: Michele Pignotti Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.it/euler SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 45 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERVISTA 23/10/2014 MF - Ed. nazionale Pag. 20 (diffusione:104189, tiratura:173386) Che bisogno ha Club Med di aprire resort in Asia? È sull'Europa che occorre investire Gaetano Casertano* L'opa sul tour operator francese Club Med ha innescato una forte competizione tra due cordate concorrenti: quelle guidate rispettivamente dalla cinese Fosum e dalla Global Resort, controllata a sua volta dal finanziere italiano Andrea Bonomi. Le due offerte hanno impostazioni industriali diverse. A favore della scelta cinese si è schierato il presidente del Club Med, Henri Giscar D'estaing, che apprezza l'ipotesi di espansione nei nuovi mercati asiatici e in particolare in Cina, dove si prospetta la costruzione di nuovi villaggi. In questo caso si tratterebbe di una vera svolta, se si considera la centralità dell'Europa e che solo nel recente passato Club Med ha aperto un importante villaggio in Francia, a Valmorel. Infatti, il tour operator è nato ed è radicato nel territorio francese. Senza entrare nel dibattito tutto francofono relativo alla territorialità e alla perdita dell'identità nazionale, è evidente che in determinati settori economici, come appunto il turismo, le logiche finanziarie non sempre sono strettamente legate al variare dei fattori macroeconomici, ma hanno radici su fattori diversi quali, tra i primi, quello della bellezza del territorio. I flussi turistici, il cosiddetto incoming, sono quelli che hanno tenuto in piedi i risultati economici delle aziende turistiche continentali in quanto l'Europa, Francia e Italia in particolare, esercitano una forte attrattiva. Ci si chiede allora perché andare a posizionare gli investimenti in strutture turistiche in Asia piuttosto che potenziare quelle esistenti o nuove in Paesi il cui sforzo di marketing per attrarre turisti, proprio dall'Asia, è già consolidato ed è in crescita. E allora ci si chiede anche perché il Club Med, che si vuole posizionare nell'alto di gamma, con i famosi due o tre tridenti, abbia abbandonato in Italia posizioni uniche come Otranto, Cefalù e Pisticci che aveva da numerosi anni. Una scelta strana visto che l'Italia è riconosciuta in tutto il mondo come luxury destination per i suoi prodotti quale moda, cultura, cibo e paesaggio. Su questo punto anche l'offerta della Global Resort, che si caratterizza per un piano di investimenti più massiccio, non sembra dare una particolare enfasi. Inoltre, un punto importante in termini economici di investimenti sul turismo è determinato dal fatto che i margini di profitto dalla gestione di un'attività turistica, con eccezione, forse, del segmento del lusso, stanno diminuendo; il recupero di questa marginalità può essere ottenuto attraverso un investimento sulla parte immobiliare che, combinata con il risultato gestionale, può incrementare la redditività complessiva dell'investimento. In sostanza, se nel giro di qualche anno il resort è ben gestito e funziona, crea flussi di cassa e anche il valore immobiliare cresce. Ci si domanda allora per quale motivo si vada a investire in Asia dove il ciclo immobiliare è già cresciuto a due cifre percentuali, e proprio il governo cinese sta mettendo in piedi delle misure volta a frenare la crescita eccessiva dei valori del mattone, in pratica la speculazione. Se si guarda invece al mercato europeo, qui i valori sono più depressi, e siccome nel turismo ci vuole qualche anno per vedere una gestione che rende bene, forse si potrebbe pensare a investire in Europa, peraltro meno esposta ai problemi di sicurezza, che sono molto sentiti in ambito turistico. Inoltre, un investimento fatto oggi in un mercato immobiliare caratterizzato da bassi prezzi consentirebbe di profittare della la futura ripresa di un settore che è ciclico, come definito da tutte le teorie economiche in materia. (riproduzione riservata) *docente di Finanza Immobiliare, Luiss Guido Carli Roma SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 46 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato COMMENTI & ANALISI 23/10/2014 Panorama - N.44 - 29 ottobre 2014 Pag. 11 (diffusione:446553, tiratura:561533) tu QuoQue, Padoan Giorgio Mulè in dal giorno della sua nomina salutammo molto favorevolmente l'ingresso nel governo di Pier Carlo Padoan. Di lui conoscevamo bene la storia e le idee perché per anni, da capo economista e vicedirettore generale dell'Ocse, aveva scritto su Panorama analisi lucide sullo stato dell'economia e sulle misure da prendere per rilanciare questa povera Italia, purtroppo affogata nel pantano degli esecutivi guidati da Mario Monti e da Enrico Letta. Erano iniziative certamente liberali, coraggiose e per certi versi sorprendenti quelle suggerite su questo giornale da Padoan tra il 2011 e l'inizio del 2014. Per capirci: il Padoan che conoscevamo era quello che, giustissimamente, affermava: «Nelle condizioni italiane una riduzione significativa delle imposte non può che passare per una altrettanto significativa riduzione delle spese». Oppure: «Facilitare la crescita significa sostenere le imprese nella conquista di quote di mercato mondiale e invogliarle ad assumere». E ancora: «Bisogna semplificare e accelerare la giustizia amministrativa». Ora: gli approfondimenti sulla legge di stabilità, sul Jobs act, sulla riforma della scuola e sulle politiche del governo Renzi, sviluppati all'interno di questo numero di Panorama, dimostrano con il rigore dei numeri che tutto ciò non sta accadendo e che non c'è neppure la speranza che possa accadere nei mesi a venire. Al contrario: assistiamo a una pericolosissima e inutile «melina», mascherata dal solito rincorrersi di annunci roboanti. La verità è che la legge di stabilità, che il 15 ottobre il premier aveva presentato come fatta e finita, è arrivata al Quirinale solo nel pomeriggio del 21 ottobre. Il ministro Padoan non appartiene certamente alla combriccola dello Zecchino d'Oro di cui ama circondarsi Renzi. Quel che sfugge è vedere una persona saggia e di esperienza come lui tenere bordone al presidente del Consiglio anche a costo di nascondere ciò che accade in Italia. Come può l'esperto Padoan lasciarsi andare a previsioni avventurose come la creazione di 800 mila posti di lavoro in tre anni («Ma potremmo sbagliarci per difetto» ha aggiunto), quando nella molto presunta legge di stabilità ci sono risorse che a stento basteranno per garantire gli sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato fino a primavera 2015? Dal Padoan che conoscevamo ci saremmo aspettati di vedere all'opera un garante della verità, visto il ruolo centrale che ha il ministro dell'Economia, in grado di valutare il presente e di amministrare realisticamente il futuro. E invece anche lui sembra aver trovato uno strapuntino nella grande giostra renziana dove l'annuncio o il tweet a effetto sono essenziali per garantirsi il consenso nell'immediato. Attenti, però, perché prima o poi la giostra si fermerà e dovremo tutti necessariamente fare i conti con la crudeltà dei numeri e dei fatti concreti. E saranno dolori. La tua opinione è un fatto Caro direttore, confesso di essermi perso. Sulla legge di stabilità non faccio in tempo al mattino a leggere il giornale che al pomeriggio trovo smentite e nuove indiscrezioni sui siti internet, per concludere la sera con talk show dove esponenti del governo o lo stesso presidente Renzi annunciano nuove e diverse azioni. Ma perché, nel nome della trasparenza, questa benedetta legge di stabilità non viene distribuita quando viene annunciata? Gugliemo Di Bernardo, Roma SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 47 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato editoriale 23/10/2014 Panorama - N.44 - 29 ottobre 2014 Pag. 29 (diffusione:446553, tiratura:561533) Mps e il rischio di un nuovo aumento Anche se la banca superasse gli stress test europei, non scongiurerebbe la necessità di raccogliere mezzi freschi. Ansia da stress test a Siena. Domenica 26 ottobre saranno pubblicati i risultati degli esami Bce e dell'Eba (European banking authority) su 128 istituti europei. Per il Monte dei Paschi sarà una giornata col fiato sospeso. Nei giorni scorsi si sono intensificati i rumor che inseriscono l'istituto nella lista delle banche bocciate. Non solo. Iniziano già a trapelare ipotesi su una possibile carenza di capitale compresa tra 0,5 e 1,7 miliardi di euro per la banca senese. Rocca Salimbeni ha smentito, ma sui mercati il titolo è finito sull'ottovolante, dopo aver registrato negli ultimi sei mesi un calo del 40 per cento delle azioni. In borsa la banca vale ora circa 4,5 miliardi, meno dei 5 miliardi raccolti a giugno con l'aumento di capitale. Quante sono le probabilità che Mps non passi gli esami? Gli analisti sono divisi. Vincenzo Longo, strategist Ig,è trai pessimisti: per lui le probabilità «arrivano al 70 per cento». Secondo l'esperto, la banca senese è quella piùa rischio per colpa dei bilanci sofferentie del portafoglio di crediti deteriorati. Allo stesso tempoè un istituto che faticaa recuperare redditività. Ammettendo che la banca non superi lo stress test, che cosa accadrà? Ci sarà bisogno di una nuova ricapitalizzazione. Rimane da capire chi metterà i soldi, visto che i fondi hanno già dato il loro contributoa giugno. L'ultima volta che sono stati condotti gli stress test, nel 2011, ci sono state otto bocciature in Europa. Tre degli istituti che non hanno superato gli esami hanno avviato pesanti ristrutturazioni, gli altri si sono fusio sono stati ceduti. Non tutti però vedono nero nel futuro di Siena. Secondo gli analisti di Fidentiis «l'attuale posizione patrimoniale della banca potrebbe consentirle di non fallire l'esame sulla cosiddetta "asset quality review", vale a dire l'analisi della qualità degli attivi, e probabilmente di passare gli stress test». Ci sarebbe però subito un'altra prova da affrontare: gli analisti non escludono che nel breve termine Mps possa avere bisogno comunque di fondi. Stavolta il rischio è di non poter generare abbastanza capitale per ripagare la parte dei Monti bond ancora da rimborsare. (Sandra Riccio) 40 % il ribasso del titolo mps in borsa negli ultimi 6 mesi Foto: Fabrizio Viola, amministratore delegato del monte dei paschi di siena, e alessandro profumo, presidente. SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 48 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato economia scenari _ 23/10/2014 Panorama - N.44 - 29 ottobre 2014 Pag. 75 (diffusione:446553, tiratura:561533) La stangata sul risparmio previdenziale, l'aumento della tassazione sul Tfr, la previsione di nuove entrate sulla casa: la sinistra perde il pelo ma non il vizio... Oscar Giannino Il problema del fisco in Italia è che continua a dar ragione a Mark Twain. Lui diceva che c'è una sola differenza tra l'impagliatore e l'esattore pubblico: l'impagliatore si accontenta della vostra pelle. Purtroppo, continua a essere vero anche nella bozza di legge di stabilità varata dall'attuale governo, che pure ha il vanto di abbattere di 18 miliardi le entrate, di azzerare la componente lavoro dell'Irap, di aggiungere 1,9 miliardi di incentivi agli assunti a tempo determinato, mezzo miliardo di bonusbebè, confermare gli eco-incentivi e quelli alla ristrutturazione, e via continuando. Che cosa fa storcere il naso a un incorreggibile liberale, allora? Parecchie cose. Una certa qual disinvoltura su numeri e saldi, per cominciare. E poi tre scelte di fondo. Sui numeri è presto detto: se si dice che ci sono meno entrate per 18 miliardi, quanto meno insieme bisognerebbe dire che ce ne sono di aggiuntive per 3 miliardi e mezzo, che diventano 4 e mezzo a dire il vero se ci aggiungiamo il prelievo straordinario annunciato sui giochi legali (al momento nessuno ci fa caso o quasi, ma per i conti delle aziende concessionarie è una botta clamorosa, visto che lo Stato da loro ha ricavato 8,4 miliardi in tasse nel 2013). Direte voi: non sottilizziamo. Mica vero. In altri tempi, assumere 3,8 miliardi di euro di incassi dalla lotta all'evasione come copertura ex ante di nuova spesa pubblica avrebbe fatto urlare allo scandalo assoluto. Si tratta di questioni di sostanza, di sana e prudente gestione della contabilità pubblica, non di sfumature. Ma le cose più dure da mandar giù sono altre: le tre scelte di fondo che ispirano la filosofia delle entrate della legge di stabilità. La prima è la stangata sul risparmio previdenziale, venduta come «allineamento alle medie europee». Si passa dall'11,5 per cento di tassazione dei fondi di previdenza integrativa, al 20. Per le casse previdenziali professionali, l'aliquota sale dal 20 al 26 per cento. L'allineamento all'Europa, già utilizzato per elevare al 26 l'aliquota sui conti correnti mentre i titoli di Stato restano tassati al 12,5, non c'entra assolutamente nulla. L'idea vera è quella di scoraggiare gli italiani al risparmio, perché occorre incentivare i consumi. È la tenaglia fiscale che risponde alla stessa filosofia del bonus di 80 euro sul versante della spesa, confermato per il 2015. Ma questa idea è profondamente sbagliata. Per almeno due ragioni. La prima è che viviamo in un Paese dove la previdenza pubblica, malgrado il drastico innalzamento dell'età pensionabile disposto dalla legge Fornero, pesa per il 16 per cento del Pil cioè 3 punti più della media europea e oltre 4 rispetto alla media Ocse. E questo bel peso si regge solo grazie a oltre 50 miliardi di euro l'anno che vengono dalla fiscalità generale, rispetto ai contributi raccolti, che sono l'unica fonte per pagare i trattamenti visto che il sistema resta a ripartizione. In un sistema tanto squilibrato, dopo anni trascorsi a tentare di convincere gli italiani a metter da parte quote crescenti del proprio salario per una pensione integrativa che si aggiunga a quella molto più magra di un tempo che maturerà col sistema non più agganciato alle ultime retribuzioni, diamo oggi agli italiani un messaggio totalmente opposto. Spendete cari italiani, perché sulla pensione integrativa lo Stato allunga le mani. Come le allunga sul Tfr sia che decidiate di ritirarlo in busta, visto che vi alzerà il prelievo Irpef complessivo, sia che lo facciate restare accantonato, visto che l'aliquota sale anche in quel caso di 6 punti rispetto a oggi. Dicono che sia un'impostazione keynesiana. Non è vero per nulla. Dimenticano che per il buon economista invocato dai fautori di Stato e deficit la leva essenziale per uscire dalla crisi sono gli investimenti: e colpire il risparmio previdenziale significa proprio disboscare le masse finanziarie che, accantonate con versamenti rateali, intanto vengono impiegate sui mercati acquistando titoli privati e pubblici, e a sostegno delle imprese. Ma la cosiddetta stretta sulle rendite finanziarie non è solo sbagliata economicamente, è anche una vera e propria trappola verbale cara alla sinistra. Oggi tornata platealmente di moda, citando a raffica Thomas Piketty e il suo tomo che invoca tasse patrimoniali à gogo. L'aliquota del 26 per cento sul conto corrente, che con il concomitante bollo titoli patrimoniale può arrivare per interesse composto anche a una tassa superiore al 40 SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 49 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato fisco le patrimoniali nascoste nella manovra 23/10/2014 Panorama - N.44 - 29 ottobre 2014 Pag. 75 (diffusione:446553, tiratura:561533) SCENARIO ECONOMIA - Rassegna Stampa 23/10/2014 50 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato per cento del rendimento maturato, colpisce il ceto medio e basso, non certo magnati e industriali. La stessa cosa avviene con lo stellare aumento della tassazione sugli immobili, ascesa in 4 anni da poco più di 9 miliardi annui a, ci scommetto, oltre 28 miliardi in questo 2014 (e occhio alla local tax semplificata annunciata dal governo, perché nelle bozze fino a due settimane fa si parlava di un plafond «contenuto», si fa per dire, in 30 miliardi annui di entrata, cioè un ulteriore aumento nel 2015). E oggi si aggiunge un terzo pilastro: la sberla al risparmio previdenziale. Paragonare risparmi, pensioni e case alla manomorta dei latifondisti da colpire nel Settecento illuminista è un trucco che solo a dei malati di mente può risultare accettabile. Eppure così va il mondo, in un'Italia in cui parole e fatti coincidono in sempre minor misura. Infine. Ancora una volta nella legge di stabilità lo Stato gioca da baro con la retroattività degli aumenti fiscali. Lo sgravio Irap annunciato per 5 miliardi nel 2015 in realtà vale poco più della metà, perché contestualmente si rialza al 3,9 per cento l'aliquota e lo si fa retroattivamente, cioè a partire dal primo gennaio 2014 quando alle imprese si era detto che quest'anno pagavano un 10 per cento in meno, sgravio che ovviamente scompare. Idem dicasi per gli aggravi di aliquota sul risparmio previdenziale. Anche quelli retroattivi dal 2014. Con tanti saluti alla delega fiscale innovativa, allo Statuto del contribuente, all'impegno di retrocedere al contribuente onesto almeno parte dei proventi della lotta all'evasione invece usati per coprire nuova spesa. Peccato. Peccato continuare a prevedere clausole di garanzie con ulteriori aumenti fiscali nel triennio a venire: se i governi toppano sui conti dovrebbe bloccarsi automaticamente la spesa come negli Usa, non aumentare automaticamente le entrate. Peccato che le imprese ancora non saldate dallo Stato non siano ammesse a compensazione fiscale immediata. Peccato non far pagare all'Agenzia delle entrate un 15 per cento del petitum al contribuente come ristoro del danno e tempo perso, se è questi a vincere. Niente di tutto questo. Speriamo di essere ancora in grado di pagare qualcosa, quando il fisco italiano deciderà di cambiare strada e di non essere un impagliatore di cadaveri. Foto: Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Foto: fino a due settimane fa si ipotizzava un plafond di entrate sul mattone pari a 30 miliardi annui in aumento rispetto al 2014 SCENARIO PMI 4 articoli 23/10/2014 Corriere della Sera - Brescia Pag. 10 (diffusione:619980, tiratura:779916) Si chiama Aqm e sta per «Assicurazione e qualificazione dei metalli» ma in realtà da 30 anni è il punto di riferimento tecnologico e culturale per oltre sei mila imprese del territorio bresciano Massimiliano Del Barba Il nome non è dei più sexy: «Assicurazione e qualificazione dei materiali». E, per la verità, nemmeno l'acronimo, che nel tempo ha perso il significato originario per assumere un significante del tutto indipendente, più moderno e al passo coi tempi: Aqm, che riassume le tre attività core di testing, training e consulting. Ma si sa, i bresciani non brillano per senso estetico e, trent'anni fa, nessuno si era curato della eufonia della sigla. Camici bianchi, microscopi, provette, forni, bollitori e raggi x. «Siamo i Ris della metallurgia» scherza l'ad Gabriele Ceselin, che nei 3.500 metri quadrati della struttura di Provaglio d'Iseo ci ha praticamente passato tutta la carriera. «Quando siamo nati, nel 1982, era appena arrivato dal Giappone il nuovo verbo toyotista. L'obiettivo era la qualità totale e serviva un luogo per interpretarla». Torniture, fresature, getti, raccordi. Molto di ciò che ha reso ricca Brescia è passato da qui, perché il cliente di Aqm è sempre stato la piccola officina, il medio produttore di componenti, l'artigiano che compie lavorazioni conto terzi. «Facciamo prove di laboratorio, attività di collaudo e di sviluppo dei prodotti, formiamo i tecnici, aggiorniamo i professionisti, forniamo consulenza. Praticamente tutto ciò che una piccola impresa non potrebbe mai realizzare al suo interno. Abbiamo seimila clienti, con una media di mille euro a ordine» prosegue Ceselin. Aqm, che tecnicamente è una Srl compartecipata da Camera di commercio, Aso Siderurgica, Provincia, Omr, A2A, Banco di Brescia, Aib (3,33%), Beretta oltre a 150 altre realtà industriali del territorio, ha praticamente ricoperto il ruolo della grande impresa in un distretto che di colossi non ne ha mai contati molti. L'elenco dei soci, infatti, è come il catalogo delle navi dell'Iliade: ci sono tutti gli ultimi cinquant'anni della cultura industriale che ha edificato la narrazione della cività pedemontana fra Oglio e Mincio. Lo scorso settembre il centro servizi ha siglato un accordo di collaborazione con la Asm, la più grande associazione mondiale dedicata ai metalli che in Aqm realizzerà alcuni corsi di aggiornamento ma, forse, la vera chicca di Provaglio è il laboratorio per la failure analysis , una serie di impianti che analizzano i guasti dei prototipi per poi prevenirli in fase di produzione: «Controlliamo dagli spilli agli F35. Funzioniamo come un reparto di patologia del Civile. Una delle ultimi missioni ha riguardato la turbina di un motore a reazione. Non funzionava e noi abbiamo lavorato giorno e notte per capirne il motivo» racconta l'ad. Ma, se Aqm sta alla qualità del prodotto, è il Csmt di via Branze, zona Ingegneria, che sta al trasferimento tecnologico della ricerca applicata. E non è un caso se i due organismi condividano il board. A cominciare dal presidente, che in entrambi i casi è il direttore Divisione armi di Beretta, Riccardo Trichilo. «In pratica ragiona il manager - Aqm e Csmt fanno ciò che nel mondo fanno le multinazionali con i propri supplier, e cioè assicurano la ricaduta sul tessuto industriale di riferimento del valore aggiunto generato dalle attività interne di R&D». In parole più semplici, quel che si chiama portar via dai sottoscala sporchi di grasso i fornitori strategici. «Ed è quello- conclude Trichilo - che, anche grazie a noi, è accaduto in questi anni a Brescia, dove la lean production , con i suoi pavimenti lucidi e la razionalità delle operazioni, dall'esclusività delle capodistretto più avanzate malgrado il nanismo e malgrado la crisi sta divenendo un patrimonio condiviso della cultura industriale bresciana». © RIPRODUZIONE RISERVATA La società Aqm è nato nel 1982 SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 23/10/2014 52 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato A Provaglio, dove operano i Ris dei metalli 23/10/2014 Corriere della Sera - Brescia Pag. 10 (diffusione:619980, tiratura:779916) SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 23/10/2014 53 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ed è una Srl partecipata, oltre che da Camera di commercio e Provincia, da circa 180 fra imprese e associazioni di categoria Ogni anno porta a termine seimila servizi fra prove di laboratorio e attività di collaudo e sviluppo dei prodotti Foto: Alla ricerca del guasto Fra le attività di Aqm anche la failure analysis , un servizio che permette di individuare nei prodotti difetti e problemi meccanici 23/10/2014 Il Sole 24 Ore Pag. 38 (diffusione:334076, tiratura:405061) Sace aumenta risultato tecnico e profitti L.Ser. ROMA Sace continua ad aumentare i margini nonostante un contesto internazionale non facile. La società guidata da Alessandro Castellano ha approvato ieri i conti dei nove che mostrano ancora una volta l'utile in forte crescita, a quota 377,5 milioni, in aumento del 15,4% rispetto a fine settembre 2013. I premi lordi subiscono una lieve flessione, passando da 207,6 milioni a 196,1 milioni. A pesare anche l'incremento dei sinistri, saliti del 36,5%, a quota a 278,1 milioni, che risentono dell'effetto delle sanzioni applicate all'Iran e il conseguente blocco dei pagamenti alla aziende italiane che esportano in quel paese. Il comunicato della società, a questo proposito, spiega che i sinistri si riferiscono in larga parte «a indennizzi corrisposti ad aziende italiane per esportazioni in Iran, dove le sanzioni internazionali hanno determinato crescenti difficoltà nel rimborso dei prestiti». Il risultato del conto tecnico si attesta a 352,8 milioni (+40,4%) principalmente per l'«effetto positivo della variazione dei recuperi (252,8 milioni)». Il risultato della gestione ordinaria è pari a 555 milioni (in crescita del 23,6%), a cui ha positivamente contribuito la gestione finanziaria. L'utile lordo si attesta 549,9 milioni (+17,7%). Nel corso del terzo trimestre Sace ha lanciato due iniziative per ampliare l'attività della società a sostegno delle imprese esportatrici. A settembre è stato attivato il Fondo sviluppo export, della capacità di 350 milioni e gestito da Amundi sgr, dedicato alla sottoscrizione di bond emessi da Pmi non quotate con vocazione all'export. Ed è stato lanciato il prodotto che rende più facile lavorare all'estero in tempi di crisi: Trade Finance, che consente all'esportatore di incassare subito quanto dovuto concedendo ai clienti esteri dilazioni di pagamento mettendosi al riparo dal rischio di insolvenza. I risultati dei primi nove mesi lasciano ipotizzare che anche quest'anno Sace chiuderà il bilancio con un utile netto vicino a 400 milioni, se non al di sopra. Entro la fine dell'anno la società ha in programma di lanciare un bond ibrido da 500 milioni i cui proventi potrebbero essere destinati al pagamento di un dividendo straordinario, come del resto avvenuto a dicembre dello scorso anno quando fu staccata una extra-cedola da un miliardo di euro. Sempre ieri sulle prospettive di Sace è intervenuto l'ad di Cdp, Giovanni Gorno Tempini, in occasione di un'audizione al Senato, il quale ha affermato che «per Sace si è ipotizzata anche un'apertura di capitale, ora siamo in una fase riflessiva legata alle novità normative che si stanno verificando sulla società e alla volatilità dei mercati». Le novità normative sono due, contenute nel decreto Competitività, e prevedono che Sace possa erogare anche in Italia finanziamenti diretti alle imprese, da un parte. Dall'altra viene introdotta una garanzia dello Stato per operazioni "non di mercato", ossia operazioni in settori strategici o di aziende di rilevante interesse nazionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 23/10/2014 54 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Assicurazioni. Utile netto in crescita a 377 milioni nei nove mesi - Premi in lieve calo 22/10/2014 Azienda Banca - N.196 - ottobre 2014 Pag. 52 (diffusione:7800, tiratura:7500) Un nuovo modello di servizio per la banca online UNA VOLTA SI CHIAMAVANO BANCHE DIRETTE. OGGI CHE LA BASE UTENTI DEL WEB SI È DECISAMENTE ALLARGATA, ANCHE DAL PUNTO DI VISTA ANAGRAFICO, LE BANCHE ONLINE STANNO SVILUPPANDO STRATEGIE PER RINNOVARE IL LORO MODELLO DI SERVIZIO OLTRE LA PIATTAFORMA WEB, GRAZIE A NUOVE OFFERTE A VALORE AGGIUNTO E ALLA COSTRUZIONE DI UN RAPPORTO CON IL TERRITORIO MEDIANTE RETI DI PROMOTORI. NE PARLIAMO CON ANDREA GORLATO, RESPONSABILE AREA COMMERCIALE DI IW BANK È lo sviluppo di un modello di servizio capace di soddisfare le esigenze di diversi segmenti di clientela la sfida della "terza fase" delle banche dirette in Italia. Ammesso che abbia senso chiamarle ancora così, come spiega Andrea Gorlato, Responsabile Area Commerciale di IW Bank - Gruppo UBI Banca. «In futuro la banca sarà sempre più un mix dei diversi canali - afferma - e certamente il quadro delle banche digitali italiane è composto da storie differenti, ma con alcuni punti in comune. Anche noi, come IW Bank, siamo cambiati rispetto agli esordi e in questa evoluzione ci siamo rafforzati: oggi siamo una banca multicanale a 360 gradi, in cui il cliente trova soluzioni ai diversi bisogni finanziari, ma con un forte orientamento al mondo degli investimenti». Non più solo trader Infatti IW Bank resta ancora oggi tra le banche leader nel trading online e nel risparmio gestito: i dati Assosim relativi al primo semestre 2014 la collocano al secondo posto per volumi di transazioni in equity a Piazza Affari e la piattaforma di risparmio gestito comprende ormai 90 case d'investimento e qualcosa come 3mila fondi. «In questi anni, però, abbiamo visto cambiare anche i clienti racconta Gorlato -, qualche anno fa erano un target molto ben delineato, digitalmente evoluti e preparati dal punto di vista tecnico, soprattutto per quanto riguarda i trader. Oggi la nostra clientela è più trasversale e l'età anagrafica di chi si affida ai nostri servizi è più variegata. Guardando alle masse, stiamo comunque parlando di una clientela di fascia medio-alta, che per capitale e per reddito può essere definita come benestante». Partire dal light banking Da qui la sfida, inedita, di dover "soddisfare tutti": e se il punto di riferimento non è più solo quello semplice, low cost e multicanale del "light banking", tradurlo in un modello di servizio è più complesso. «Il cliente che vuole fare da sé online cerca molti prodotti e servizi - commenta Gorlato - e li vuole utilizzare in orari molto allargati: la mattina presto, la sera tardi o il sabato. La multicanalità non vuol dire solo web e mobile disponibili e funzionanti in ogni momento, ma anche un contact center telefonico con orari ampi e operativo anche il sabato. Un discorso analogo vale anche per le filiali: noi ne abbiamo due, a Milano, cui si aggiungono le nostre quattro Trading Room, e altre banche nate nell'online hanno aperto punti fisici sul territorio». Gestori iperspecializzati a disposizione Per una clientela di fascia alta, con masse importanti presso la banca, il "fai da te" non può bastare. «Abbiamo previsto referenti specifici, veri e propri gestori, per clienti con certe tipologie di attività o con una operatività specifica - prosegue Gorlato. Abbiamo clusterizzato le loro esigenze per individuare i gestori di riferimento più adatti, che intrattengono con loro dei contatti anche quotidiani: stiamo parlando di un supporto spesso iperspecializzato, fatto ad esempio da colleghi con esperienze pregresse di desk e sale trading. Si tratta di servizi a valore aggiunto che anche la banca online deve poter offrire: oggi il consumatore dà grande attenzione alla qualità ed è disposto anche a pagare di più per un livello di servizio elevato». Crescono i trader occasionali. E andranno educati Ed è in questo contesto che si inserisce anche l'allargamento della base clienti interessata ai servizi di trading. «Forse il cliente italiano sta evolvendo - afferma Gorlato - o forse gli attuali scarsi rendimenti dell'obbligazionario stanno portando i risparmiatori a cercare nuove strade, ma le stime attuali parlano di circa 600mila trader saltuari, che affiancano il nocciolo duro di circa 10-20mila heavy trader e un altro centinaio di migliaia di trader evoluti. Questa nuova clientela è alla ricerca di formazione e informazione: webinar, materiale informativo, attività di educazione finanziaria. Cose che finora, forse, in Italia non sono state erogate sul grande pubblico». Sul territorio con i promotori L'esigenza di servire in modo nuovo la clientela spiega anche l'annuncio della fusione con UBI Banca Private Investment, i cui dettagli saranno diffusi nei prossimi mesi: analogamente a quanto deciso da altre banche, da Fineco alla neonata Widiba, alla piattaforma digitale per il banking in SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 23/10/2014 55 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato STRATEGIE - IW BANK 22/10/2014 Azienda Banca - N.196 - ottobre 2014 Pag. 52 (diffusione:7800, tiratura:7500) SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 23/10/2014 56 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato autonomia si aggiungerà così una rete di promotori. «Il mercato ci sta dicendo che le cosiddette banche "dirette" sono in molti casi già passate dal modello puramente online a una forma di territorialità - spiega Gorlato - e oggi le performance molto positive delle reti di promotori offrono una grande occasione per migliorare il livello del servizio». In ascolto, al telefono e sul web Il che non vuol dire che si toglierà attenzione all'online. Anzi: IW Bank è presente al momento con nove canali di ascolto e comunicazione con i navigatori, clienti o meno. Un Forum online, una chat, un profilo Facebook, due su Twitter (uno per la banca, l'altro per il suo ufficio stampa), un canale YouTube, una pagina su Google Plus e una, a taglio forse più professionale, sul social network LinkedIn. «Il nono punto di presenza, il più recente, è Pinterest (una piattaforma social per la condivisione di fotografie, video e immagini, NdR) - racconta Gorlato - su cui siamo arrivati da poco con una campagna di engagement: chiediamo agli utenti di segnalarci fotografie sul tema "Che cosa conta davvero?", il tema della campagna digitale di IWBank attualmente on air. Sul web bisogna chiedere alle persone di commentare e condividere pensieri ed esperienze: questo vuol dire anche esporsi a critiche o riscontri negativi. Ed è un bene: avere un feedback negativo su un prodotto o un servizio serve moltissimo. Grazie all'opinione dei clienti abbiamo, ad esempio, cambiato gli orari di accesso ad alcuni mercati o esteso gli orari di attività del customer care. Abbiamo una tradizione come banca telefonica e i nostri operatori, dipendenti della banca, gestiscono tra le 1.500 e le 2.000 chiamate al giorno». Solidità per tenere il passo con l'innovazione A determinare la capacità di stare sul mercato e rinnovare il modello di servizio sarà anche la capacità di tenere il passo con l'innovazione, «che corre davvero sempre più veloce - aggiunge Gorlato. Oggi l'IT costa forse meno (in termini relativi) di qualche anno fa ma richiede investimenti sempree più rilevanti in termini assoluti da effettuarsi in tempi molto più rapidi: se un cliente deve attendere mesi per avere una funzionalità già offerta da altre banche, ti percepisce come in ritardo sul mercato. La contaminazione in atto tra il settore bancario e altri player è sotto gli occhi di tutti: non solo le compagnie di telecomunicazioni, ma anche la GDO, da cui abbiamo molto da imparare per quanto riguarda i sistemi di loyalty, e le catene di fashion retailer, per esempio per la multicanalità. E nei pagamenti sono di fatto già presenti gli Over The Top come Google e recentemente Apple, per non parlare dei Big Data, un ambito in cui le grandi aziende di altri settori sono già arrivate a essere degli eccellenti profilatori di clientela, per esempio Facebook. Tutte le banche stanno lavorando a un CRM multicanale per vincere questa sfida del servizio, ma per le realtà minori la velocità dell'evoluzione tecnologica e l'entità degli investimenti devono certamente pesare: penso ad esempio al trading, dove la normativa è stringente e la tecnologia vive continue rivoluzioni. Chi non ha la solidità per fare investimenti rischia di restare fuori dal mercato». Un modello anche per le PMI? E nel generale rinnovamento del modello di servizio potrebbe anche arrivare una offerta rivolta al mondo delle PMI , rompendo il legame tradizionale tra banca "diretta" e cliente privato. «Il problema della conoscenza del cliente piccolo operatore economico o PMI è reale - conclude Gorlato -, tali tipologie di clientela hanno bisogno di supporto specialistico e portano con sé la necessità di un monitoraggio più stringente rispetto al privato: bisogna guardare ai bilanci, all'operatività aziendale, ci sono imposizioni normative molto peculiari etc. Però non è da escludere che il mercato possa arrivare ad un modello di servizio anche per la piccola impresa "all'italiana", visto anche il suo peso sull'economia nazionale. Sicuramente l'attuale situazione di mercato non spinge le banche online a provare ad innovare in questa direzione: con l'arrivo della ripresa, però, le cose potrebbero cambiare». Alberto Grisoni Foto: Andrea Gorlato, Responsabile Area Commerciale di IW Bank 22/10/2014 Azienda Banca - N.196 - ottobre 2014 Pag. 76 (diffusione:7800, tiratura:7500) La bancassicurazione passa dal web Il web diventa uno strumento di servizio, di distribuzione e di segmentazione evoluta anche per la bancassurance. «Innanzitutto web vuol dire per il cliente semplicità di accesso ai servizi - afferma Béatrice Derouvroy, Direttore Generale di AXA MPS -; l'home insurance AXA MPS, infatti, non si limiterà a rendere disponibili le informazioni obbligatorie ma diventerà una piattaforma di servizio completa per il cliente dove saranno disponibili tutti i documenti contrattuali, in cui sarà possibile seguire lo status di liquidazione del sinistro e dove, progressivamente, potrà essere effettuata un'ampia gamma di attività dispositive: dalla denuncia dei sinistri al pagamento delle polizze». Un tool online per trovare la polizza adeguata Sul fronte dell'offerta, il nuovo prodotto di AXA MPS "Tutta la Vita" è collegato a un applicativo web che permette ai clienti di accedere a un'area dedicata in cui inserire i propri dati e quelli relativi al nucleo familiare, per valutare ad personam i bisogni di protezione e individuare, quindi, le soluzioni più adeguate. «Una volta inserita l'età e i dati relativi alla propria famiglia, i clienti visualizzano un elenco di possibili scenari di avversità cui potrebbero andare incontro, con le relative soluzioni assicurative - precisa Derouvroy. Si tratta di una soluzione lifecycle in cui sono comprese tre garanzie, modulabili a seconda delle necessità, che tutelano sia il sottoscrittore sia la sua famiglia in caso di perdita di autosufficienza, malattia grave o prematura scomparsa. Un'evoluzione della nostra proposizione che riflette una posizione di leadership sul mercato ramo IV stand alone (LTC e Critical Illness), un comparto in cui, grazie alle polizze di new business individuali, godiamo di una market share bancassicurativa dell'85%». Polizze ad hoc per natura di impresa E anche uscendo dal web e guardando alla clientela di PMI e liberi professionisti, nel ramo Danni la segmentazione evoluta si ripropone, attraverso specifiche garanzie in base al settore di appartenenza. «40mila clienti hanno scelto Protezione Business, inaugurata nell'aprile del 2013: una piattaforma multi-garanzia capace di coprire in maniera modulare i rischi che imprese di diversa natura possono affrontare durante le varie fasi di vita aziendale - racconta Derouvroy. Inoltre, abbiamo iniziato ad ampliare ulteriormente le protezioni, introducendo coperture mirate a preservare la business continuity dell'azienda: una a tutela del conto corrente, per far fronte a imprevisti che potrebbero compromettere la capacità di proseguire l'attività, e una che appare come una assoluta novità nel mercato bancassicurativo, ovvero la Protezione Incassi POS che assicura l'azienda in caso di business interruption causata da incendio o guasti alle apparecchiature elettriche ed elettroniche, per cui è previsto un indennizzo per il danno diretto all'incasso medio giornaliero veicolato tramite POS». La protezione guarda al web Il mondo dei pagamenti elettronici, l'identità digitale e la navigazione sicura su web, inoltre, sono nuovi trend che rientrano anche nell'offerta bancassicurativa per i privati. «Con Mia Protezione abbiamo creato una polizza che protegge anche dai rischi legati all'utilizzo del web: furto di identità, controversie per acquisti online, lesione della e-reputation - chiarisce Derouvroy. In realtà, si tratta di una unica soluzione ramo Danni in cui sono presenti 17 garanzie, acquistabili anche singolarmente: una polizza nata dalla esigenza di razionalizzare la preesistente gamma di prodotti di protezione per le Persone e il Patrimonio e per cui continuiamo a elaborare nuove tutele, tra cui quella riguardante la perdita di impiego e la garanzia sulle Energie Rinnovabili all risks». Sottoscrizione via home banking. E ora arriva Widiba Oltre a proteggere i clienti che operano su web e a segmentare in modo evoluto l'offerta attraverso strumenti online, AXA MPS sta inaugurando anche un nuovo modello distributivo via web, con l'obiettivo di rafforzare ulteriormente la propria presenza nel mondo digital, grazie all'home banking e all'avvento della neonata Widiba. «Abbiamo già distribuito a 100mila clienti del Gruppo Montepaschi una polizza RC Auto, con e senza installazione della black box, raccogliendo 19,07 milioni di euro, ovvero SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 23/10/2014 57 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INNOVATION HUB - BANCASSURANCE AXA MPS HA INIZIATO A ESPLORARE I CANALI ONLINE CON UN DUPLICE SCOPO: DA UN LATO, LA POSSIBILITÀ DI SEGMENTARE IN MODO EVOLUTO LA PROPRIA OFFERTA, ATTRAVERSO STRUMENTI DI ASSESSMENT CAPACI DI INDIRIZZARE I CLIENTI VERSO IL PRODOTTO PIÙ ADATTO ALLA LORO PROTEZIONE. DALL'ALTRO, SFRUTTARE I CANALI DI REMOTE BANKING PER OFFRIRE, AD ESEMPIO, ANCHE IN MOBILITÀ LA REGINA DELLE ASSICURAZIONI DANNI: L'RC AUTO 22/10/2014 Azienda Banca - N.196 - ottobre 2014 Pag. 76 (diffusione:7800, tiratura:7500) SCENARIO PMI - Rassegna Stampa 23/10/2014 58 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato accrescendo la nostra raccolta del 36% in un solo anno - conclude Derouvroy. Il futuro è anche nel web, mediante home banking, per permettere di accedere in modo semplice e continuo, anche in mobilità, alla soluzione assicurativa e AXA accompagnerà anche MPS nella nuova avventura digitale di Widiba. D'altronde, la multicanalità e la distribuzione attraverso i canali digitali sono alcune delle nuove sfide della bancassurance. E al centro di tutto, rimane la centralità del cliente, pilastro della strategia di AXA MPS». IL MONDO SOCIAL PER LA CONSAPEVOLEZZA DEI GIOVANI Di fronte a una sensibilità crescente degli italiani al concetto di protezione, AXA MPS ha raccolto la sfida dell'informazione e della sensibilizzazione verso queste tematiche, attivando nuovi canali di comunicazione che attirino la clientela più giovane. «Accanto a una offerta dedicata, per cui abbiamo previsto fondi pensione aperti e PIP, siamo attivi nel promuovere l'importanza di prepararsi per tempo alla pensione, con una attenzione particolare ai giovani dichiara Derouvroy. E lo facciamo utilizzando i loro canali informativi, ovvero i social media: abbiamo creato il blog Previsionari che a pochi mesi dal lancio ha già raggiunto oltre 500mila utenti unici ed è da poco sbarcato su Twitter, per rendere immediato lo scambio di informazioni con la community, che sul portale è risultata particolarmente attiva, con oltre 50 commenti al mese». PROTEZIONE VITA: AL PRIMO SEMESTRE RACCOLTI 41,1 MILIONI Nel primo semestre del 2014 AXA MPS ha raggiunto nel Vita una raccolta pari a 2,9 miliardi di euro, in crescita del 17% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. «In una congiuntura di tassi bassi, abbiamo registrato una crescita sostenuta per i prodotti di risparmio e investimento e stiamo inoltre accompagnando la banca verso prodotti a rischio aperto spiega Derouvroy. Oltre ai prodotti di protezione dai rischi legati all'andamento dei mercati, la nostra attenzione va anche a soluzioni nate per tutelare il benessere della famiglia nel suo complesso e il trend per la protezione Vita nel 2014 è positivo, con una raccolta al primo semestre 2014 pari a 41,1 milioni di euro». Foto: Béatrice Derouvroy, Direttore Generale di AXA MPS
© Copyright 2024 ExpyDoc