Il Giardino delle Erbe Aromatiche e Officinali

Il Giardino delle Erbe Aromatiche e Officinali
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
ISTITUTO PROFESSIONALE ALBERGHIERO TURISTICO
Sede: Via De Gasperi – Loc. Bottaro Villa San Giovanni 89018 (RC) Tel.0965499470
Codice Ministeriale: RCRH100001 – Codice Fiscale: 80001750803
www.ipalbturvillasangiovanni.it - [email protected] - [email protected]
PROGETTO DIDATTICO
DIDATTICO
Il Giardino delle
Erbe Aromatiche e Officinali
Realizzato dall’Istituto Professionale Alberghiero Turistico di Villa San Giovanni
A cura della classe III C/ Enogastronomia
Anno Scolastico 2013/2014
Il Giardino delle Erbe Aromatiche e Officinali
Indice
1. Premessa
2. Gli Orti Botanici: Cenni storici
3. I percorsi sensoriali - olfattivi nel giardino delle erbe aromatiche e
officinali dell’Istituto I.P.A.L.B.-TUR Villa San Giovanni (RC)
4. Piantina del Giardino delle erbe aromatiche officinali dell’Istituto
5. Indice delle schede
Realizzato dall’Istituto Professionale Alberghiero Turistico di Villa San Giovanni
A cura della classe III C/ Enogastronomia
Anno Scolastico 2013/2014
Il Giardino delle Erbe Aromatiche e Officinali
Premessa del Dirigente Scolastico
L’IPAL-TUR di Villa San Giovanni, all’interno di un vasto progetto di riqualificazione dell’istituto
assegnato in seguito al sequestro dell´immobile sito in via 2 novembre disposto dal Tribunale di
Reggio Calabria, ha realizzato nell’area interna, del nuovo edificio scolastico, “Il Giardino delle
Erbe Aromatiche e Officinali”.
L’ampio terreno è stato sapientemente piantumato con oltre 20 varietà di erbe e piante
aromatiche dai colori e profumi mediterranei, disposte in parcelle, cioè aiuole rettangolari
leggermente sopraelevate rispetto al sentiero.
Uno spazio “vuoto” senza identità, anzi teatro di atti di vandalismo è diventato luogo destinato
all'apprendimento e alla socialità, uno spazio laboratoriale concreto, che amplia il contesto
educativo dall’aula all’ambiente circostante, permette l’espressione delle qualità dinamiche e delle
abilità degli allievi ed esalta il ruolo dell’ istituzione scolastica quale agenzia promotrice del
recupero ambiente Il giardino offre ai ragazzi l’opportunità di entrare in contatto diretto con la
natura e i suoi ritmi, sensibilizzandoli al rispetto e alla conservazione delle tradizioni e del territorio.
La progettazione e la quotidiana manutenzione diventano opportunità per sviluppare il senso di
appartenenza, non solo al luogo istituzionale in quanto tale, ma all’intero territorio circostante.
Gli studenti sono stati formati dagli insegnanti dell’Istituto che li hanno guidati nel mondo culturale
storico, gastronomico e salutistico delle erbe aromatiche e officinali ed hanno realizzato
un opuscolo didattico che illustra le proprietà alimentari e salutistiche di tali erbe.
Ringrazio quanti hanno collaborato alla buona riuscita del progetto: gli allievi protagonisti del loro
processo di crescita umana e culturale, i docenti, preziosa guida nell’avventura formativa e, non per
ultimo, l’Assistente Tecnico di chimica Giuseppe Sergi ed il nostro DSGA ff Sig Natale Tortora
che hanno profuso, in ogni fase dell’attività progettuale, un impegno che va oltre i doveri
istituzionali.
Il Dirigente Scolastico
Prof.ssa Maria Adelaide Barbalace
Realizzato dall’Istituto Professionale Alberghiero Turistico di Villa San Giovanni
A cura della classe III C/ Enogastronomia
Anno Scolastico 2013/2014
Il Giardino delle Erbe Aromatiche e Officinali
Premessa degli Studenti
Il progetto “Il Giardino delle Erbe Aromatiche e Officinali” è un’idea dell’Assistente Tecnico di
chimica Sig. Giuseppe Sergi e del DSGA ff Sig. Natale Tortora nata per valorizzare un area
coltivabile dell’edificio scolastico e offrire ai ragazzi l’opportunità di entrare in rapporto diretto con
la natura e i suoi ritmi, consentendo, inoltre, di operare in coerenza con l’offerta formativa di questa
istituzione scolastica, con particolare riferimento alle discipline specifiche che studiano anche
l’utilizzo delle erbe aromatiche in gastronomia.
Dal punto di vista didattico è stato sviluppato dalla Prof.ssa V. Monica Costantino che ha trasmesso
vitalità, originalità e innovazione nelle metodiche di insegnamento e apprendimento.
La realizzazione di un Giardino delle Erbe Aromatiche ed Officinali ci ha consentito di scoprire
stimoli ed interessi a noi completamente nuovi.
La proposta della realizzazione di questo progetto, è stata accolta con grande entusiasmo da parte
nostra, anche se da subito si è percepita la difficoltà di carattere culturale e scientifico.
La grande fiducia che ci hanno trasmesso gli insegnanti e la conseguente libertà nelle scelte nelle
idee circa l’impostazione di questo lavoro, hanno risvegliato il nostro entusiasmo permettendoci di
sviluppare l’operatività e di raggiungere un traguardo all’inizio impensabile.
Non possiamo dimenticare l’importante collaborazione e professionalità del tecnico informatico,
Saverio Verduci, che ha risolto molti problemi operativi e grafici del progetto.
Un grazie di cuore alla Dirigente Scolastica Maria Adelaide Barbalace, alla vice preside, all’A.T di
chimica Sig. Giuseppe Sergi, al DSGA ff Sig. Natale Tortora ed a tutti gli insegnanti che hanno
supportato il nostro lavoro.
Ringraziamo con affetto per la preziosa collaborazione.
GLI STUDENTI DELLA CLASSE III C / ENOGASTRONOMIA
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A cura della classe III C/ Enogastronomia
Anno Scolastico 2013/2014
Il Giardino delle Erbe Aromatiche e Officinali
Indice Erbe Aromatiche e Officinali
Alloro
Basilico
Erba cipollina
Maggiorana
Melissa
Menta
Mirto nero
Mirto rosso
Origano
Peperoncino
Prezzemolo
Rosmarino
Salvia
Timo
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A cura della classe III C/ Enogastronomia
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Il Giardino delle Erbe Aromatiche e Officinali
Alloro
Descrizione:
L'alloro (Laurus nobilis) è una pianta aromatica
appartenente alla famiglia Lauraceae, diffusa nelle
zone di clima mediterraneo. Si presenta, poiché
spesso sottoposto a potatura, in forma arbustiva di
varie dimensioni ma è un vero e proprio albero alto
fino a 10 m. È una pianta sempreverde, perenne. Il
fusto è eretto, la corteccia verde nerastra..
Le foglie, ovate, sono verde scuro, coriacee, lucide
nella parte superiore e opache in quella inferiore e
molto profumate. L'alloro è una pianta dioica che porta cioè fiori maschili e fiori femminili su piante
separate. L'unisessualità è dovuta a fenomeni evolutivi di aborto a partire da fiori inizialmente completi. Nei
fiori femminili infatti sono presenti 2-4 staminoidi (cioè residui di stami) non funzionali, analogo fenomeno
accade per i maschili, che presentano parti femminili atrofiche (non funzionali ed atrofizzate). I fiori, di
colore giallo chiaro, riuniti a formare una infiorescenza ad ombrella, compaiono a primavera. I frutti sono
drupe nere e lucide (quando mature) con un solo seme. La impollinazione è prodotta dal vento.
Proprietà Terapeutiche:
Benché l’alloro abbia varie proprietà (aromatizzanti, stimolanti,
carminative, sudorifere, antisettiche) e le sue indicazioni siano
molteplici, la sua efficacia terapeutica è indubbiamente legata allo
stomaco: ne calma gli spasmi, favorisce la digestione e ne
combatte l’astenia.
Uso in Cucina:
L 'alloro è usato in tutto il mondo per insaporire stufati, brodi, marinate e minestre, utilizzato per
aromatizzare piatti di carne e di pesce, per profumare intingoli e aromatizzare selvaggina nonché per
insaporire alcuni salumi ma anche bevande e dolci.
Storia:
La corona di alloro era, per gli antichi romani, un ornamento di
forma circolare fatto con ramoscelli di lauro (detto anche alloro) che
veniva posto sul capo dei poeti e dei comandanti, e che veniva usato
nelle cerimonie religiose. Essa simboleggiava la cultura, il sapere ed
il potere. In latino la corona di alloro era detta laurus o laurĕa, che
indicava anche la pianta di lauro e, per estensione, la vittoria. Dalla
parola laurĕa deriva il significato moderno di “laurea” (titolo di
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studio), e il “laureato” (in latino laurĕātus) è appunto colui che porta la corona di alloro, come i dotti e i
poeti.
Basilico
Descrizione:
Il basilico (Ocimum basilicum) è una pianta erbacea annuale,
appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, normalmente coltivata
come pianta aromatica. Originario dell'India, il basilico è utilizzato
tipicamente
nella cucina
italiana e
nelle
cucine
asiatiche
in Taiwan, Thailandia, Vietnam, Cambogia e Laos, per via del marcato
profumo delle sue foglie, che a seconda della varietà può essere più o
meno dolce o pungente. Il basilico è una pianta erbacea annuale alta
fino a 60 cm, con foglie opposte, ovali, lanceolate, a volte bollose, di 25 centimetri di lunghezza. Il colore delle foglie varia dal verde pallido
al verde intenso, oppure è viola o porpora in alcune varietà. I fusti eretti, ramificati, hanno una sezione
quadrata come molte delle Lamiaceae, e hanno la tendenza a divenire legnosi e frondosi. I piccoli fiori
bilabiati, bianchi o rosei, hanno la corolla di 5 petali irregolari. Gli stami sono 4 e gialli. I fiori sono
raggruppati in infiorescenze all'ascella delle foglie. I semi sono fini, oblunghi e neri.
Proprietà Terapeutiche:
Il basilico possiede molte proprietà terapeutiche e curative, stimola e tonifica
tutto l'organismo e combatte lo stress. Stimola le ghiandole surrenali ed ha
proprietà antispasmodiche per l'apparato digerente, oltre a migliorare la
digeribilità dei cibi. Possiede anche capacità sedative, diuretiche e
antimicrobiche, da buoni risultati contro le indigestioni e come vermifugo, è
antisettico e antinfiammatorio.
Uso in Cucina:
L'impiego principale del basilico è senza dubbio in cucina per la realizzazione
di vari condimenti, primo tra tutti il pesto. Come per la maggior parte delle
erbe aromatiche, si consiglia di aggiungere il basilico nelle pietanze calde solo
a fine cottura per conservarne il sapore e la fragranza. L'uso migliore del
basilico è sicuramente crudo spezzettato a mano (pare che tagliuzzandolo con
il coltello perda il suo aroma) nelle insalate, nelle frittate e nei sughi preferibilmente pestato nel mortaio per
liberare l'aroma e per sprigionare gli oli essenziali contenuti nelle sue foglie.
Storia:
Tra gli antichi egizi e i greci, il basilico conservò una simbologia legata alla morte: ritenuto di
buon auspicio per l'aldilà, si usava per le imbalsamature. I cinesi e gli arabi ne conoscevano le proprietà
medicinali, mentre i crociati ne riempivano le navi per cacciare insetti e cattivi odori.[15]Ai tempi di antichi
Greci e Romani, il basilico era considerato un simbolo diabolico, di sfortuna e di odio. Plinio il
Vecchio attribuiva alla pianta capacità di generare stati di torpore e pazzia,[16] e secondo Crisippo poteva
essere dannoso per lo stomaco e per il fegato. Gli antichi romani lo associarono alla figura mitologica
del basilisco, creatura a forma di serpente in grado di uccidere con lo sguardo: il basilico sarebbe servito
come antidoto al suo veleno. Una leggenda africana sostiene, inoltre, che il basilico protegge contro
gli scorpioni.
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Erba Cipollina
Descrizione:
L'erba cipollina (Allium schoenoprasum ) è una
pianta aromatica tradizionalmente inserita nella
famiglia delle Liliaceae, che la recente classificazione
APG
III
attribuisce
alle Amaryllidaceae
(sottofamiglia Allioideae). L'aspetto di queste piante
è erbaceo perenne con una altezza variabile tra 15 –
50 cm. La forma biologica di queste piante è geofita
bulbosa , ossia sono piante che portano le gemme in
posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in
organi sotterranei chiamati bulbi, organo di riserva che annualmente produce nuovi fusti, foglie e fiori.
Queste piante sono molto aromatiche: odorano di cipolla per la presenza di composti solforati. Sono inoltre
completamente glabre.
Proprietà Terapeutiche:
L’ erba cipollina è nota e usata in erboristeria come antiscorbutico (combatte lo scorbuto con la presenza di
vitamine), antisettica (proprietà
di
impedire
o
rallentare
lo
sviluppo
dei
microbi), callifugo, ipoglicemizzanti (diminuisce il glucosio nel sangue), cardiotonico (regola la frequenza
cardiaca), cicatrizzante (accelera la guarigione di ferite) e vermifugo (elimina i vermi intestinali).
Uso in Cucina:
L'erba cipollina si usa
quasi esclusivamente
fresca poiché ha un
aroma lieve che si
perde facilmente. Per
proporla al meglio i
cuochi la tengono
come pianta e se ne
servono
solo
al
momento dell'effettivo
utilizzo, sciacquandola
velocemente e sminuzzandola con le forbici. Guarnisce e sottolinea il gusto di crêpes,
salse, burri aromatizzati, insalate e zuppe, ma può accompagnare anche il pesce. Grazie alla sua elasticità
viene anche usata per legare piccole preparazioni a forma di fagotto, come le crêpes, o mazzetti di verdure
lessate e accompagnate da salse, come gli asparagi, o involtini di bresaola alle erbette. È tipica della cucina
della Francia, ma è diffusa anche in Italia. Le foglie verdi sono ottime in minestre, in intingoli e insalate.
Storia:
Si dice che in Cina fosse già utilizzata più di 4000 anni fa e Marco Polo la apprezzasse talmente che
contribuì a renderla popolare in occidente. La tradizione tedesca le attribuisce proprietà magiche: bastava
sfregarsi con la pianta dell’erba cipollina per allontanare il malocchio e gli incantesimi degli gnomi cattivi
della Foresta Nera.
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Maggiorana
Descrizione:
La maggiorana è una specie del genere Origanum,
nativa dell'Europa e delle regioni centrali e
meridionali dell'Asia. Nei climi più caldi cresce fino
a circa 1000 metri s.l.m. È la specie che viene
impiegata come aromatica in cucina e si distingue
dall'Origanum vulgare per l'odore ed il gusto più
delicato. È un'erba perenne nelle regioni di
appartenenza (Africa del Nord e Asia centrale),
altrove annuale non sopravvivendo a temperature
invernali troppo rigide, legnosa alla base, con fusti
eretti alti 25-90 cm. Le foglie sono piccole, opposte,
picciolate, dotate di leggera peluria, verdi su ambo facce, intere e a margine liscio. I fiori sono bianco rosati,
odorosi, ascellate da brattee concave. La fioritura avviene nei mesi più caldi.
Proprietà Terapeutiche:
La maggiorana grazie al contenuto di vitamina C ha proprietà
antispasmodiche e si rivela utile in caso di raffreddore e tosse;
grazie invece alle sue proprietà calmanti e sedative la maggiorana è
indicata per combattere gli stati d'ansia, l'emicrania e l'insonnia.
Sotto forma di infuso la maggiorana favorisce la produzione di
succhi gastrici ed è quindi utilizzata per favorire il processo
digestivo; ha inoltre proprietà espettoranti, funghicide, battericide e
toniche. La maggiorana, per le proprietà antisettiche dell'olio essenziale, si rivela utile in caso di meteorismo
e flatulenza.
Uso in Cucina:
La maggiorana ha aroma simile all'origano, ma più delicato e
sofisticato, adatto a piatti ricchi gusto e grassi come formaggi, noci,
funghi. Tiene bene la cottura, quindi si può aggiungere a condimenti
per pasta, creme vegetali, impasti per crocchette e frittate, farciture
per torte salate. E' spesso usata come ingrediente di misti di erbe
quali le Erbe di Provenza e il Za'atar, una miscela di origine araba,
usata principalmente per aromatizzare delle particolari focaccine
alle erbe.
Storia:
Considerata simbolo di felicità, la maggiorana, indicata dagli antichi Romani come rimedio per la cura di
molti disturbi tra cui contusioni e problemi agli occhi, veniva chiamata “mazurana” ed è forse proprio dal
nome dato all’erba dai Romani, che è derivato il nome maggiorana di oggi. Un’antica leggenda narra che, fu
la dea dell’amore Afrodite a coltivare per la prima volta la maggiorana conferendole il suo tipico aroma.
Proprio per questo c’era l’usanza tra le ragazze greche di mettere sotto al cuscino un rametto di maggiorana,
che avrebbe permesso di vedere in sogno il volto del futuro sposo.
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Il Giardino delle Erbe Aromatiche e Officinali
Melissa
Descrizione:
La Melissa officinalis o melissa è una pianta
erbacea spontanea, perenne e rustica, molto
ricercata dalle api ed è appunto per questo
motivo che prende il nome dal greco mélissa.
Cresce
spontaneamente
nell'Europa
meridionale e nell'Asia occidentale. In Italia la
si può trovare lungo le siepi e nelle zone
ombrose; viene inoltre coltivata nei giardini. È
nota per le sue proprietà medicamentose ed è
molto apprezzata anche come erba aromatica.
Proprietà Terapeutiche:
Le foglie
di melissa, ricche di olio essenziale, sono impiegate negli stati d’ansia con somatizzazioni a carico del
sistema gastroenterico. Per la sua azione antispasmodica, antinfiammatoria e carminativa è indicata in caso
di dolori mestruali, nevralgie, disturbi della digestione, nausea, flatulenza crampi addominali e colite. Questa
pianta è utilizzata anche nel trattamento del mal di testa, quando è causato da tensione nervosa.
Uso in cucina:
La melissa aromatizza gelati e tisane, e si usa in genere fresca in piatti
dolci e salati come aceti e oli aromatici, salse, zuppe, condimenti. Con
il suo aroma fresco e agrumato, è ottima sia in piatti a base di pesce e
frutti di mare, che per mitigare l'aroma intenso di agnello e legumi.
Storia:
Il nome melissa proviene dal greco foglia per le api, a indicare come sia particolarmente amata da questi
insetti. Durante il Medio Evo la melissa venne molto utilizzata come erba officinale, basti pensare che Carlo
Magno ne ordinò la coltivazione nel giardino di ogni monastero del regno. L'alchimista Paracelso la
definì elisir della vita e gli arabi la usavano come cura per la malinconia.
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Menta
Descrizione:
La menta è una pianta erbacea perenne, stolonifera,
fortemente aromatica,dal tipico sapore pungente e
piccante, che appartiene alla famiglia delle
Labiate (Lamiaceae). Cresce in modo massiccio in
tutta Europa, in Asia e in Africa e predilige sia le
posizioni in pieno sole che la mezza ombra, ma può
resistere anche a basse temperature. La menta,
secondo la specie, è un'erba alta da qualche centimetro
a poco più di un metro, con steli eretti e
radici rizomatose che si espandono notevolmente nel
suolo. Le foglie sono opposte e semplici e nella
maggior parte delle specie sono lanceolate e ricoperte
di una leggera peluria di colore verde brillante.
Proprietà Terapeutiche:
Tutte le specie di menta hanno praticamente le stesse proprietà
medicinali, dovute, principalmente, a un alcool estratto dall'essenza
di menta, il Mentolo, che sembra sia stato scoperto nei Paesi Bassi
alla fine del XVIII secolo. Il mentolo si è rivelato un
ottimo stimolante per lo stomaco, con proprietà spasmolitiche
nei disturbi gastrointestinali. I flavonoidi presenti hanno attività
carminative, promuovono l'eliminazione di aria dallo stomaco e
dall'intestino, eupeptiche, per azione riflessa sulle terminazioni
nervose della parete gastrica che favoriscono l'appetito e la buona
digestione, antifermentative a livello intestinale grazie alle proprietà
antisettiche.
Uso in Cucina:
La menta è apprezzata per l'uso in cucina soprattutto in medio
oriente, India e nord Africa, ma anche in Italia e Spagna. Viene usata anche per tisane e per aromatizzare the,
bevande, dolci e piatti salati.
Storia:
Il nome MENTHA, secondo la mitologia Greca, deriva da quello di una ninfa: Minte, amata da Ade, che
Proserpina, sua moglie, per gelosia, tramuta pianta. I Cinesi, anticamente, ne vantavano le proprietà calmanti
e le sue virtù antispasmodiche. I Greci e i Romani la usavano molto per profumare la persona, le acque per il
bagno e per prepararsi infusi. Una volta era usata come cicatrizzante, posta a macerare nell'olio di oliva per
un mese al sole. Gli erbari di una volta le attribuivano un notevole impiego; per le influenze, i raffreddori,
per il mal di pancia, meteorismo e per disturbi gastrici e biliari.
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Mirto
Descrizione:
Il mirto (Myrtus communis ) è una pianta
arbustiva della famiglia delle Myrtaceae,
tipica della macchia mediterranea. Ha
portamento arbustivo o di piccolo
alberello, alto da 50 a 300 cm, molto
serrato. La corteccia è rossiccia nei rami
giovani, col tempo assume un colore
grigiastro. Ha foglie opposte, persistenti,
ovali-acute, coriacee, glabre e lucide, di
colore verde-scuro superiormente, a
margine intero, con molti punti traslucidi
in
corrispondenza
delle
glandole
aromatiche. Il mirto è una pianta rustica, si
adatta abbastanza ai terreni poveri e siccitosi ma trae vantaggio sia dagli apporti idrici estivi sia dalla
disponibilità d'azoto manifestando in condizioni favorevoli uno spiccato rigoglio vegetativo e un'abbondante
produzione di fiori e frutti.
Proprietà Terapeutiche:
Il mirto possiede importanti proprietà antinfiammatorie, le foglie infatti, cotte con il miele sono molto
efficaci per difendersi dall’influenza e dal raffreddore e per combattere la tosse. Viene assunto
comunemente sottoforma di decotto e infuso, oppure potete trovarlo come polvere, tintura madre ed estratto
acquoso.
Uso in Cucina:
Il consumo del mirto allo stato fresco può considerarsi
inesistente,mentre le foglie e le bacche sono molto usate, per
insaporire i piatti di carne (famoso il porchetto arrosto al
mirto) e pesce, e aromatizzare salumi; nel Lazio si utilizzano
per preparare il "mortatum"romano, una salsiccia al mirto. In
Sardegna è molto diffusa la trasformazione industriale delle
bacche in liquori, vini, marmellate e dolciumi: con questa
bacca, si ottiene anche un ottimo infuso, ponendo poche
foglioline di mirto nella teiera insieme alla solita miscela di
tè.
Storia:
Nella mitologia greca il mirto era considerato uno dei simboli dell’amore e della bellezza, essendo sacro
alla dea Venere: si narra che la dea, quando uscì nuda dalla schiuma del mare, si rifugiò dietro un cespuglio
di mirto, per nascondersi dagli sguardi concupiscenti di un satiro. Nel medioevo si ricavava dalla pianta una
essenza, chiamata “acqua angelica”, destinata all’industria dei profumi, e si utilizzavano le bacche mature
per fabbricare inchiostri e coloranti naturali, utilizzati soprattutto nelle concerie.
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Origano
Descrizione:
L’origano è un genere di piante aromatiche, erbacee o subarbustive, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae e
comprendente circa 45-50 specie originarie soprattutto del
bacino del Mar Mediterraneo. Le due specie più conosciute ed
utilizzate sono l'origano (Origanum vulgare) e la maggiorana
(Origanum majorana). L'origano è una delle erbe aromatiche
più utilizzate nella cucina mediterranea in virtù del suo intenso e
stimolante profumo.
Proprietà Terapeutiche:
L'origano non è importante solo per il suo utilizzo in cucina ma anche per le sue numerose proprietà
terapeutiche. I suoi principi attivi sono principalmente i fenoli Timolo e Carvacrolo oltre a grassi, proteine,
sali minerali, vitamine e carboidrati. Le sue proprietà terapeutiche sono: antalgico, antisettico, analgesico,
antispasmodico, espettorante, stomachico e tonico. Il suo olio essenziale è molto utilizzato nell'aromaterapia.
I suoi infusi sono consigliati contro la tosse, le emicranie, i disturbi digestivi e i dolori di natura reumatica
svolgendo una funzione antinfiammatoria.
Uso in Cucina:
L’ origano è molto impiegato in cucina per aromatizzare
carni, pesci, funghi, verdure, è un ingrediente fondamentale
delle pizze tradizionali come la margherita (pomodoro,
mozzarella, origano) o la napoletana, ma può essere
impiegato anche nella preparazione della salsa di pomodoro e
di insalate fresche di stagione e di molti altri piatti
mediterranei; viene utilizzato per aromatizzare pietanze cotte
o crude, formaggi, insalate di pomodori, per conservare
ortaggi sott'olio e sott'aceto, nelle salse e nei liquori digestivi.
Storia:
Noto fin dall' antichità, l' origano ha avuto buon impiego nella cucina romana. Il suo uso è continuato anche
nei secoli successivi ma per lo più limitato alle regioni del Sud. In medicina veniva utilizzato grazie al suo
profumo penetrante come disinfettante di ambienti durante le epidemie e bruciato in ampi bracieri insieme a
timo e menta. La risalita dell\'origano verso Nord è recente e, di fatto, coincide con la diffusione della pizza.
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Peperoncino
Descrizione:
Il peperoncino (Capsicum
annuum)è un arbusto perenne a
vita breve che, in condizioni di
clima
sfavorevole,
viene
coltivato come annuale. Le
piante si presentano sotto
forma di cespuglio alti da 40 a
80 cm (a seconda della specie)
con foglie di colore verde
chiaro. I fiori hanno la corolla bianca avente da 5 a 7 petali con stami giallo tenue. La sostanza artefice
principale della piccantezza è l'alcaloide capsaicina, insieme ad altre 4 sostanze naturali correlate, chiamate
collettivamente capsaicinoidi, che ne comprendono anche altre di sintesi.
Proprietà Terapeutiche:
Tra le proprietà del peperoncino troviamo quella digestiva: infatti favorisce la secrezione di succhi gastrici.
Il peperoncino ha anche proprietà antibiotiche, antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e
capsaicinoidi. E' anche molto utile nella cura di raffreddore, bronchite e sinusite; combatte la fermentazione,
la formazione di gas intestinali e il passaggio delle tossine nel sangue. Ha proprietà vasodilatatrici e
anticolesterolo. L'assunzione di peperoncino può contribuire alla prevenzione dell'arteriosclerosi e non solo,
infatti è anche una buona cura preventiva dell'infarto e delle malattie cardiocircolatorie.
Uso in Cucina:
In cucina, il peperoncino, può essere
utilizzato sia crudo ( per i più temerari )
che essiccato in polvere per insaporire salse,
sughi, ma anche carni, formaggi e salumi. È
diventato uno dei principali condimenti
della cucina mediterranea ed, infatti, è molto
utilizzato nelle regioni del sud che ne hanno
fatto la base per i prodotti tipici regionali.
Ricordiamo il particolar modo la Calabria ,
con la famosa ‘nduja, la Basilicata e
la Sicilia che lo utilizzano molto anche per
in confezionamento dei salumi tipici. All'estero il peperoncino è usato molto in Messico, suo paese di
origine, nelle salse e nel chili con carne,ed in India.
Storia:
Il peperoncino piccante era usato come alimento, fin da tempi antichissimi, in Messico e Cile 9.000 anni fa,
e già nel 5.500 a.C. era una pianta coltivata abitualmente: nel nuovo mondo veniva chiamata "chili" , nome
con cui tutt'ora viene chiamata. A portare il peperoncino dalle Americhe in Europa fu Cristoforo
Colombo nel 1514 ma il primo occidentale che lo assaggiò fu Diego Alvaro Chanca, un medico che
partecipava alla seconda spedizione di Colombo, che nel 1494 lo usò come condimento.
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Il Giardino delle Erbe Aromatiche e Officinali
Prezzemolo
Descrizione:
Il prezzemolo (Petroselinum crispum) è una pianta biennale,
originaria delle zone mediterranee. Cresce spontaneamente nei
boschi e nei prati delle zone a clima temperato; teme infatti il
freddo intenso. È una pianta erbacea. Ha una robusta radice a
fittone bianco giallastra. Le foglie sono completamente glabre e
hanno un contorno triangolare frastagliato. L'infiorescenza è una
ombrella formata da una cinquantina di piccoli fiori a cinque
petali bianchi.
Proprietà Terapeutiche:
Il prezzemolo ha molte proprietà terapeutiche e curative, visto il suo contenuto di vitamine e sali minerali;
in particolare esso contiene vitamina A, C, E, ferro, zolfo, calcio, fosforo e rame. Questo alimento è ottimo
contro l'anemia, la stanchezza e la spossatezza cronica o che si può avere dopo una malattia o uno sforzo
fisico, come rimineralizzante, in caso di carenze vitaminiche, contro i
reumatismi e la gotta, per regolarizzare il ciclo mestruale, per la ritenzione
idrica, per regolarizzare la digestione e il transito intestinale, per prevenire
flatulenze e fermentazioni, per migliorare la circolazione e tutto l'apparato
cardio-circolatorio, contro le parassitosi intestinali, le infezioni urinarie e le
mastiti. Contribuisce a tenere in buona salute i capelli e le unghie,
masticandolo rinfresca l'alito, migliora la pelle in generale dandogli
elasticità e tonicità, calma la tosse per le sue proprietà carminative.
Uso in Cucina:
Il prezzemolo in cucina è tra le erbe aromatiche più utilizzate. Va
aggiunto sempre al termine della cottura per non compromettere l’olio
essenziale che conferisce profumo e sapore. Si sposa bene con molti
cibi della dieta mediterranea, soprattutto se usato negli intingoli per
condire carne alla brace e marinate. È indispensabile in tutti i piatti a
base di pesce e per le conserve di verdura.
Il prezzemolo si trova in
molti piatti della cucina mediorientale come il tabulé o tabbouleh, una sorta di insalata fredda tipico del
Libano, della Siria e della Giordania, a base di bulgur o cous cous, di cui è l’ingrediente principale.
Storia:
Prezzemolo è il nome volgare del Petroselinum Hortense (“sedano che cresce tra le pietre”), originario del
Mediterraneo e dell’Asia Occidentale, una pianta erbacea a fusto che può arrivare fino ai 70 cm. di altezza,
dalle foglie triangolari lanceolate e dal bel colore verde prato. I Greci lo associavano alla loro mitologia, dato
che quando i serpenti divorarono l’eroe greco Archemonus, araldo della morte, il prezzemolo crebbe dove il
suo sangue bagnò il suolo. Essi adornavano le tombe con ciuffetti di prezzemolo, lo utilizzavano per
decorarsi i capelli durante i banchetti, lo intrecciavano nelle corone donate ai vincitori dei giochi. Omero
narra che gli Achei lo davano in pasto ai cavalli da corsa, convinti che esso avrebbe dato loro la giusta
energia per vincere.I Romani lo usavano per decorare le tombe dei congiunti, gli Etruschi come pianta
magica, utile nei riti propiziatori e in farmacopea per preparare gli unguenti.
Realizzato dall’Istituto Professionale Alberghiero Turistico di Villa San Giovanni
A cura della classe III C/ Enogastronomia
Anno Scolastico 2013/2014
Il Giardino delle Erbe Aromatiche e Officinali
Rosmarino
Descrizione:
Il rosmarino (Rosmarinus officinalis,) è un
arbusto appartenente alla famiglia delle
Lamiaceae.Originario dell'Europa, Asia e Africa, è
ora spontaneo nell'area mediterranea nelle zone
litoranee, garighe, macchia mediterranea, dirupi
sassosi e assolati dell'entroterra, dal livello del
mare fino alla zona collinare, ma si è acclimatato
anche nella zona dei laghi prealpini e nella Pianura
Padana nei luoghi sassosi e collinari. Richiede
posizione soleggiata al riparo di muri dai venti
gelidi; terreno leggero sabbioso-torboso ben
drenato; poco resistente ai climi rigidi e prolungati. Il rosmarino è una pianta ricchissima di olio essenziale
responsabile delle caratteristiche aromatiche di questa pianta costituito essenzialmente da pinene, conforene,
limonene, flavonoidi, acidi fenolici, tannini, resine, canfora e acido rosmarinico.
Proprietà Terapeutiche:
Il rosmarino è una pianta ricchissima di oli essenziali quali in pinene, conforene, limonene, flavonoidi, acidi
fenolici, tannini, resine, canfora e contiene anche l'acido rosmarinico che ha proprietà antiossidanti. Le sue
proprietà sono: stimolante, tonico, stomachico, antispasmodico, eupeptico, antiossidante, antinfiammatorio e
antisettico. L'olio essenziale di rosmarino è un potente antibatterico e fungicida. Ha proprietà astringenti
dovute al tannino per cui è utile per i problemi di diarrea e riducono il flusso mestruale se troppo abbondante.
Uso in Cucina:
Il rosmarino, è molto apprezzato ed utilizzato per aromatizzare varie
pietanze : il fiore viene utilizzato per aromatizzare le insalate, le foglie,
fresche o essiccate, vengono aggiunte a molte pietanze come arrosti,
intingoli, piatti a base di patate come le torte rustiche. Si usa nei patè di
fegato, con l'agnello, il manzo, il coniglio, l'anatra e l'oca; ottimo
persino su pane e focacce. Sarebbe preferibile usare il rosmarino nelle
pietanze fresco, tenendone magari un vasetto sul balcone o nell’orto.
Storia:
Il nome rosmarino, deriva dal latino ros marinus, rugiada di mare, perché cresce in prossimità del mare.
Nell’antichità veniva spesso utilizzato in sostituzione dell’incenso, troppo costoso, proprio per il suo
profumo acuto e penetrante. Il rosmarino fu considerato pianta sacra presso molte civiltà. I rametti di
rosmarino venivano bruciati nei templi della Grecia antica; fumigazioni della pianta venivano usate nel
Medioevo per allontanare spiriti maligni e come protezione contro la peste e malattie infettive. Per il suo
potere antisettico veniva utilizzato per marinare la carne, con lo scopo, oltre di insaporirle, anche per
preservarle dalla putrefazione. In passato i francesi bruciavano il rosmarino nelle corsie degli ospedali a
scopo disinfettante.
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A cura della classe III C/ Enogastronomia
Anno Scolastico 2013/2014
Il Giardino delle Erbe Aromatiche e Officinali
Salvia
Descrizione:
La salvia è una pianta a portamento cespuglioso, con fusto molto
ramificato e foglie picciolate di colore grigio-verde, ricche di oli
essenziali che le conferiscono il caratteristico aroma. I fiori
sono ermafroditi, di colore violetto e sbocciano in primavera. Il nome
salvia deriva dai termini latini "salvus” che significa “sano, salvo" o
"salus” che vuol dire “salute": l’origine del nome di questa pianta sta
ad indicare le sue virtù curative già conosciute dagli antichi romani.
Proprietà Terapeutiche:
Della salvia sono particolarmente note le sue proprietà antinfiammatorie,
balsamiche, digestive ed espettoranti. Essa inoltre è in grado di curare le sindromi
mestruali dolorose e i disturbi della menopausa (in particolare quel fastidioso
disturbo chiamato “caldane”: per questo viene anche chiamata “estrogeno
naturale”). Offre una buona risposta contro la ritenzione idrica, gli edemi, i
reumatismi e le emicranie ed è anche indicata nelle gengiviti e gli ascessi. È un
“deterrente” del diabete e accelera il processo di cicatrizzazione dopo una ferita.
Uso in Cucina:
Le foglie della salvia vengono utilizzate in cucina fresche o essiccate per
insaporire i cibi, dai primi piatti ai secondi di carne e pesce e persino nelle
torte salate. Si può anche preparare un’ottima bevanda per restituire forza ad
una persona convalescente: fare macerare per otto giorni 100gr. di foglie e
fiori essiccati in un litro di vino e bere un bicchierino dopo i pasti. Il fumo di
salvia elimina odori di cucina e di animali. Per realizzare ottime frittelle alla
salvia, preparare una ventina di foglie di salvia grosse, 200gr. di farina, acqua minerale fredda, sale e olio.
Mescolare la pastella con la farina, l'acqua e poco sale. Lavare e asciugare delle foglie di salvia e quando
l'olio è caldo, intingere le foglie nella pastella e friggerle. Sgocciolarle sulla carta assorbente e spolverare di
sale. Servirle calde e fragranti accompagnate da vino bianco secco e fresco.
Storia:
Fin dai tempi remoti era considerata la pianta dell'immortalità, poichè le si riconoscevano virtù atte a
conferire longevità. Un detto latino diceva : “perchè un uomo deve morire, quando la salvia cresce nel suo
giardino?”. Si racconta che nel XIII secolo i mercanti olandesi esportavano le foglie di salvia in Cina dove
erano molto apprezzate a tal punto che barattavano 3 ceste di Thè con uno di Salvia. Al di là delle tradizione
e degli usi empirici, recenti studi hanno appurato come, al pari del rosmarino, l'assunzione della salvia
stimoli la memoria e sia utile per il buon funzionamento del cervello, ciò spiega il suo antico impiego al fine
di alleviare le emicranie croniche. Pur essendo inserita dai Greci e dai romani nella farmacopea ufficiale, la
salvia ha tuttavia stentato a trovare utilizzo in cucina. Sarà la scuola Salernitana ed in particolare Arnaldo Di
Villanova, medico alchimista e teologo Catalano del XIII secolo, ad accreditare la salvia come condimento,
suggerendo di utilizzarla per farcire oche e porchette da fare arrosto; da allora l'uso della salvia in cucina
comincia a diffondersi, ma sempre con una certa perplessità. Tuttavia col passare del tempo, diventa uno
degli odori più tipici della cucina mediterranea ed in particolare di quella italiana.
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Anno Scolastico 2013/2014
Il Giardino delle Erbe Aromatiche e Officinali
Timo
Descrizione:
Il timo in latino Thymus Volgaris è originario delle zone del
mediterraneo occidentale. In Italia è presente in quasi tutto il
territorio, sia allo stato spontaneo che coltivato. Il timo è una
pianticella aromatica che cresce spontanea lungo i litorali e
nei luoghi sassosi, aridi e soleggiati di pianura e montagna. Il
fusto è piccolo, cespuglioso alto non più di 30cm. Le foglie
sono piccole, ovali, di colore verde grigiastro, profumate e si
usano per dare sapore a varie pietanze o alla frutta fresca. I
fiori sono piccoli, di un colore rosa porporini o violetti, talora
bianchi, sbocciano tra aprile e maggio, assai profumati sono
molto ricercati dalle api che ne ricavano un ottimo miele. Le
cime fiorite fatti seccare all'ombra sono utilizzati per decotti,
infusi, impacchi e gargarismi ad azione tonica calmante, disinfettante, antispamodica e vermfuga. Dai fiori si
ricava anche una essenza per preparare dentifrici, saponi medicinali e profumi. I frutti sono degli acheni
contenenti ciascuno 4 semi ricoperti da un guscio di colore marrone.
Proprietà Terapeutiche:
Il timo viene usato per curare le persone dall’asma, questo perché nel timo sono presenti delle proprietà
antisettiche,oltre a questo pare che il timo si molto efficace contro il dolore di testa e per le vie respiratorie.
A livello topico è un buon disinfettante della pelle e stimola la circolazione sanguigna svolgendo un'energica
azione defatigante sul viso, in più il timo è molto efficace anche nel trattamento dei capelli particolarmente
grassi.
Uso in Cucina:
Il timo in cucina è molto apprezzato sia per le qualità organolettiche che per
l'effetto digestivo. Si sposa bene con molti cibi come carni arrosto, pesce,
verdure, funghi, oli e aceti aromatici. Usato anche per profumare vini , il suo
infuso è un ottimo sostituto di tè o caffè. A differenza di ciò che accade ad
altre spezie, il timo non perde il suo aroma dopo l'essiccazione, anzi, il suo
profumo risulta più intenso, come avviene anche per l'origano e il rosmarino.
Il timo si trova in diverse miscele di spezie come nelle famose erbe di
Provenza.
Storia:
Chiamato Thimus (coraggio), dagli antichi Greci, era usato come olio per massaggi. Si racconta che i soldati
romani, prima di andare in battaglia, si immergessero in acqua di timo. Le sue proprietà antisettiche erano
note anche agli antichi Egizi che lo bruciavano nelle case e, poiché era anche un valido conservante, lo
usavano per l’imbalsamazione dei defunti. Proprio per le sue proprietà antisettiche e battericide, il timo
veniva utilizzato per la conservazione dei cibi e per preservarli dall’attacco dei batteri. Nel medioevo era
considerato simbolo di coraggio e forza interiore e le nobildonne decoravano con il timo i loro scialli,
donandone poi i rametti ai soldati in partenza per le battaglie. Il timo è altresì una delle piante citate
nell’editto di Carlo Magno, che ne ordinava la coltivazione nei giardini erboristici dell’impero.
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Anno Scolastico 2013/2014