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Valutazione e trattamento delle abrasioni
corneali
JENNIFER L. WIPPERMAN, JOHN N. DORSCH, University of Kansas School of Medicine, USA
Il medico di base ha frequentemente a che fare con pazienti con abrasioni corneali. I pazienti riferiscono tipicamente una storia di traumi, e sintomi come sensazione di presenza di un corpo estraneo, lacrimazione, fotofobia.
La raccolta anamnestica e l’esame obiettivo devono escludere la presenza di alcune gravi cause di dolore oculare,
come lesioni penetranti, cheratiti infettive, ulcere corneali. Alla colorazione della cornea con fluoresceina l’abrasione assume un colorito giallastro in condizioni di luce normale, e verde in presenza di luce blu cobalto. Il medico deve accuratamente accertare l’eventuale presenza di corpi estranei, che vanno prontamente rimossi. Gli obiettivi del trattamento comprendono il controllo del dolore, la prevenzione delle infezioni e la guarigione dell’abrasione. Il controllo del dolore può essere ottenuto con la somministrazione topica di farmaci anti-infiammatori nonsteroidei, oppure di analgesici per via orale. In presenza di abrasioni corneali non complicate le evidenze disponibili non consigliano la somministrazione topica di farmaci cicloplegici. Il bendaggio dell’occhio non è consigliato, in quanto non migliora il dolore e può ritardare la guarigione dell’abrasione. Per prevenire le superinfezioni
batteriche vengono frequentemente prescritti antibiotici per via topica, anche se le evidenze in favore di questo
tipo di trattamento sono scarse. Le abrasioni corneali associate all’utilizzazione di lenti a contatto vanno trattate
con antibiotici topici anti-Pseudomonas. I pazienti con abrasioni di piccole dimensioni (diametro inferiore o uguale
a 4 mm), non complicate, con tendenza alla guarigione e capacità visiva normale non necessitano di un follow-up.
Tutti gli altri pazienti devono essere rivalutati dopo 24 ore. Vanno indirizzati ad uno specialista i pazienti con
sintomi che non si risolvono o si aggravano, con infiltrati o ulcere corneali, significativa diminuzione della capacità visiva, lesioni penetranti. (Am Fam Physician. 2013; 87 (2): 114-120. Copyright© 2013 American Academy of
Family Physicians).
L
e abrasioni corneali sono responsabili dell’8%
di tutte le visite per motivi riguardanti
l’occhio che avvengono a livello del medico
di base, e sono tra le più frequenti patologie oculari viste a livello di pronto soccorso.1 Dopo le congiuntiviti e le emorragie sottocongiuntivali le abrasioni corneali rappresentano la terza più importante
causa di arrossamento oculare. Le abrasioni corneali
sono responsabili di perdita di produttività in ambito lavorativo. In uno studio condotto su lavoratori di un’azienda automobilistica, un terzo di coloro che avevano presentato un’abrasione corneale
non è stato in grado di riprendere i propri compiti
lavorativi per almeno un giorno.2 Le complicanze
delle abrasioni corneali possono essere gravi, e se
non vengono trattate in maniera corretta possono
condurre alla cecità. Il medico di base deve avere
familiarità con la diagnosi ed il trattamento di queste condizioni.
Definizione
Un’abrasione corneale viene definita come un difetto della superficie epiteliale della cornea.3 Le funzioni della cornea sono di importanza vitale per una
corretta capacità visiva, e comprendono una funzione protettiva di barriera, la rifrazione della luce
e la filtrazione della luce ultravioletta (UV). Dal
momento che la cornea è la struttura più anteriore dell’occhio, essa è esposta ad un rischio di
lesioni traumatiche. Le abrasioni corneali sono più
frequentemente attribuibili a traumi meccanici,
ma possono essere causate da corpi estranei, da lenti
a contatto, da ustioni chimiche e da ustioni da esposizione eccessiva ad energia luminosa.4
Presentazione
Abrasioni corneali devono essere sospettate in qualsiasi paziente che si presenta lamentando dolore
oculare, lacrimazione, fotofobia, in particolare dopo
una storia di traumi oculari. I pazienti possono presentare blefarospasmo, sensazione di presenza di un
corpo estraneo, visione offuscata. Anche se la maggior parte dei pazienti riferisce una lesione traumatica specifica, abrasioni corneali possono anche
essere causate da traumi minimi, come ad esempio
un eccessivo sfregamento degli occhi. Il riscontro
di abrasioni “spontanee” deve far sorgere il sospetto
di una sindrome da abrasioni ricorrenti.
Diagnosi
La diagnosi di abrasioni corneali è di tipo clinico
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(Figura 1); la Tabella 1 elenca le condizioni da prendere in considerazione nella diagnosi differenziale.
Durante l’esame obiettivo dell’occhio il medico
deve ricercare evidenze di traumi penetranti, infezioni, significativa diminuzione della capacità visiva; il riscontro di tali reperti deve indurre il
medico ad un immediato invio del paziente ad uno
specialista. La valutazione iniziale va condotta utilizzando una torcia a stilo, volta ad identificare
un corpo estraneo o traumi penetranti. Traumi penetranti vanno sospettati in qualsiasi paziente con
estrusione del contenuto oculare, o con pupilla dilatata che non reagisce alla luce, o con margini irregolari. Nei casi in cui il paziente non è in grado
di tollerare l’esame obiettivo per la presenza di dolore, dopo aver escluso la presenza di una lesione
penetrante si può procedere alla somministrazione
di un anestetico per via topica. Nei pazienti con
abrasioni corneali la pupilla è tipicamente di forma
rotonda ed in posizione centrale, e può essere presente iperemia congiuntivale. Spasmi ciliari, con
conseguenti miosi, dolore e iperemia ciliare (iperemia dei vasi ciliari che circondano la cornea) possono indicare un’irite traumatica. Ulcere o infezioni corneali possono causare un’opacità corneale o infiltrati. In presenza di edema la cornea
può assumere un aspetto offuscato; ciò è spesso il
risultato di un eccessivo sfregamento oculare o di
traumi contusivi. Il medico deve inoltre esaminare
la camera anteriore dell’occhio, alla ricerca di sangue (ifema) o pus (ipopion). Questi reperti indicano una lesione grave, e devono indurre il medico
ad inviare immediatamente il paziente ad uno specialista.
Dopo l’ispezione occorre documentare l’acutezza
visiva del paziente. Quest’ultima può essere influenzata dalla presenza di un’abrasione lungo l’asse
visivo, di un significativo edema corneale, oppure
dall’utilizzazione di anestetici topici. Una diminuzione della capacità visiva superiore a 20/40
indica la necessità dell’intervento di uno specialista. Il medico deve valutare e documentare i movimenti extraoculari. La valutazione oftalmica deve
confermare la presenza di un riflesso rosso, in modo
da escludere significative lesioni del globo oculare.
La colorazione con fluoresceina è utile per identificare eventuali difetti epiteliali della cornea.
Una goccia di anestetico topico (proparacaina 0,5%)
viene applicata direttamente sull’occhio o su una
striscia di fluoresceina. Il medico abbassa la palpebra inferiore, e con la striscia di fluorescina tocca
leggermente la congiuntiva bulbare. L’ammiccamento fa spargere il colorante sulla superficie dell’occhio, e la presenza di aree di membrana basale
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Figura 1.
Algoritmo per la valutazione ed il trattamento
delle abrasioni corneali
Il paziente si presenta con sintomi come dolore oculare, lacrimazione, fotofobia, sensazione di presenza di un corpo estraneo
Eseguire un esame iniziale dell’occhio
Significativa diminuzione di capacità visiva?
Ulcerazione o infiltrato corneale?
Ipopion o ifema?
Evidenze di una lesione oculare penetrante?
Pupilla irregolare, dilatata o fissa
Estrusione di contenuti oculari
No
Sì
Inviare immediatamente il
Procedere a una colorazione
paziente a uno specialista
con fluoresceina
Identificata un’abrasione
corneale?
No
Sì
Presenza di un corpo estraneo?
Ricercare un’altra causa
Sì
Rimuovere il corpo estraneo
Trattare con antibiotici topici, più
FANS topici e analgesici per via
orale
Follow-up di 24 ore
Nei giorni successivi, in presenza
di un “anello di ruggine” inviare
il paziente a uno specialista
Sì
Rimuovere le lenti
Valutare il paziente ogni
giorno fino alla risoluzione
dei sintomi
Trattare con un fluorochinolone o un aminoglicoside topici, più FANS per via topica o
analgesici per via orale
No
Storia di utilizzazione di lenti a
contatto?
No
Trattare con antibiotici
topici, più FANS topici
o analgesici per via orale
Follow-up di 24 ore*;
se i sintomi migliorano non è necessario
un ulteriore follow-up
Indirizzare il paziente a un oftalmologo in presenza di uno
qualsiasi dei seguenti (Tabella 3):
Aggravamento della diminuzione di capacità visiva
Mancato miglioramento dei sintomi
Aumento delle dimensioni dell’erosione
Sviluppo di un’ulcerazione o di un infiltrato corneale
Mancata guarigione dell’erosione in 3-4 giorni
*
Il follow-up può non essere necessario in pazienti con abrasioni
di piccole dimensioni (diametro inferiore o uguale a 4 mm), capacità visiva normale e miglioramento dei sintomi.
FANS = farmaci anti-infiammatori non-steroidei
epiteliale esposta determina la colorazione della lesione. In presenza di una luce normale la lesione
può assumere una colorazione giallastra. L’illumi-
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Tabella 1.
Diagnosi differenziale delle abrasioni corneali
Glaucoma ad angolo acuto
Congiuntivite
Ulcera corneale
Sindrome di secchezza oculare
Cheratite infettiva
Batterica
Fungina
Erpetica
Sindrome da abrasioni ricorrenti
Uveite
nazione dell’occhio con luce blu cobalto fa invece
assumere alla lesione una colorazione verde. Filtri
blu cobalto sono presenti in molti oftalmoscopi,
così come in lampade a fessura ed in lampade di
Wood. Lesioni corneali traumatiche assumono spesso
forme lineari o a carta geografica. Nei casi in cui
sono coinvolte lenti a contatto le abrasioni possono
essere caratterizzate da diverse lesioni puntate
che coalescono tra loro in un difetto centrale di
forma rotonda. La presenza di lesioni con ramificazioni (aspetto dendritico) suggerisce la presenza di una cheratite erpetica, e deve indurre il
medico ad inviare immediatamente il paziente ad
uno specialista. La presenza di linee verticali
multiple a livello della cornea superiore suggerisce la presenza di un corpo estraneo al di sotto della
palpebra superiore. La palpebra superiore deve essere sempre sollevata per ricercare eventuali corpi
estranei.
Rimozione di un corpo estraneo
Quando viene identificato un corpo estraneo corneale, quest’ultimo deve essere rimosso per prevenire lo sviluppo di una lesione permanente, associata a diminuzione della capacità visiva. L’irrigazione della cornea con soluzione salina ha spesso
successo nell’ottenere la rimozione del corpo estraneo. Se l’irrigazione non ha successo occorre procedere alla somministrazione topica di un anestetico, seguita dall’utilizzazione (con cautela) di un
batuffolo di cotone. Se anche questo tipo di intervento non ha successo, un medico adeguatamente
addestrato ed esperto deve procedere alla rimozione
del corpo estraneo con una spatola oculare o un ago
da 25 gauge. Lo strumento deve essere usato lungo
un piano tangenziale alla superficie della cornea, e
la mano del medico deve appoggiarsi stabilmente
sull’arco zigomatico del paziente. Quando si procede alla rimozione di corpi estranei corneali oc-
corre utilizzare lenti di ingrandimento. Corpi estranei contenenti ferro lasciano spesso sulla cornea un
anello di ruggine, che deve essere anch’esso rimosso
da un medico esperto entro alcuni giorni. La profilassi antitetanica non è indicata in assenza di lesioni penetranti, ustioni chimiche, tessuti devitalizzati, traumi da materiale contaminato.5
Trattamento
Gli obiettivi del trattamento sono alleviare il dolore, prevenire le superinfezioni batteriche ed accelerare il processo di guarigione. Le opzioni terapeutiche comprendono la somministrazione di analgesici per via orale e di farmaci topici, come antibiotici, anti-infiammatori non-steroidei (FANS),
farmaci cicloplegici (Tabella 2). Pochi dei trattamenti disponibili sono stati valutati nell’ambito di
studi clinici controllati, e molte indicazioni sono
basate sul consenso di esperti e su benefici teorici.
Trattamento sintomatico
Le opzioni disponibili per alleviare la sintomatologia dolorosa comprendono analgesici orali, FANS
per via topica e, a volte, farmaci cicloplegici per via
topica. Per ottenere il sollievo del dolore possono
essere sufficienti analgesici per via orale, come paracetamolo e FANS. Nei casi più gravi possono essere necessari analgesici oppiacei. La somministrazione topica di FANS (es. diclofenac 0,1%, ketorolac 0,4%) è efficace nell’alleviare il dolore, ridurre
la necessità di utilizzare analgesici per via orale, accelerare il ritorno del paziente al lavoro senza ritardare la guarigione o aumentare il rischio di infezioni.6,7 I FANS per via topica vanno utilizzati
solo nelle erosioni corneali non-complicate, e per
non più di 1-2 giorni, in quanto un trattamento
prolungato può associarsi a tossicità corneale.8 I
FANS topici sono più costosi degli analgesici per
via orale; anche questo aspetto va preso in considerazione nella discussione tra medico e paziente
sulla scelta del trattamento.
I farmaci cicloplegici e midriatici topici sono stati
tradizionalmente utilizzati per alleviare il dolore
da abrasioni corneali; le evidenze disponibili, peraltro, non indicano effetti benefici derivanti da
questi farmaci in pazienti con erosioni non complicate.9,10 I farmaci possono essere presi in considerazione per un trattamento ambulatoriale di lesioni corneali associate ad irite traumatica; in questi pazienti la riduzione dello spasmo ciliare ottiene
un significativo miglioramento della sintomatologia dolorosa. I farmaci più frequentemente utilizzati comprendono ciclopentolato 1% e omatropina
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Tabella 2.
Farmaci oftalmici topici per il trattamento
delle abrasioni corneali
Farmaco
Dosaggio
*
Antibiotici topici
Eritromicina 0,5%, 1,25 cm di strisciata di materiale dal tucrema
betto, 4 volte al giorno per 3-5 giorni
Polimixina B /
1 goccia, 4 volte al giorno per 3-5
trimetoprim,
giorni
soluzione
Sulfacetamide 10%, 1-2 gocce, 4 volte al giorno per 3-5
soluzione
giorni
Antibiotici antipseudomonas
Ciprofloxacina 0,3%, 1,25 cm di strisciata di materiale dal tuunguento
betto, 4 volte al giorno per 3-5 giorni
Ciprofloxacina 0,3%, 1-2 gocce, 4 volte al giorno per 3-5
soluzione
giorni
Gentamicina 0,3%, 1,25 cm di strisciata di materiale dal tuunguento
betto, 2-3 volte al giorno per 3-5 giorni
Gentamicina 0,3%, 1-2 gocce, 4 volte al giorno per 3-5
soluzione
giorni
Ofloxacina 0,3%,
1-2 gocce, 4 volte al giorno per 3-5
soluzione
giorni
Cicloplegici topici**
Ciclopentolato 1% 1 goccia, se necessario ripetere dopo
5 minuti
Omatropina 5%
1 goccia, se necessario ripetere dopo
5 minuti
Farmaci anti-infiammatori non-steroidei topici
Diclofenac 0,1%
1 goccia, 4 volte al giorno per 2-3 giorni
Ketorolac 0,4%
1 goccia, 4 volte al giorno per 2-3 giorni
*
La frequenza del dosaggio può essere ridotta a 2 volte al giorno in
assenza di sensazione di corpo estraneo, e la somministrazione del farmaco può essere interrotta quando il paziente è asintomatico da 24 ore.
**
Solo per somministrazione ambulatoriale in pazienti con spasmo
ciliare
5%; una singola somministrazione ha effetti per
24-36 ore. Il paziente va informato del fatto che i
farmaci possono causare un offuscamento della
visione, per cui è necessaria un’attenzione particolare nella guida di autoveicoli. La somministrazione
di scopolamina e di atropina non è invece indicata,
a causa della lunga durata d’azione di questi farmaci. Per ottenere un sollievo sintomatologico i
pazienti possono liberamente utilizzare lacrime artificiali.
Gli anestetici topici non sono indicati, in quanto
somministrazioni ripetute di questi farmaci possono causare tossicità corneale, possono ritardare la
guarigione delle lesioni e determinare un aggravamento dei sintomi.11-13 Il bendaggio oculare non è
indicato in assenza di erosioni corneali compli-
cate.14,15 Secondo una meta-analisi della Cochrane
Collaboration l’applicazione di bendaggi oculari
non migliora la sintomatologia dolorosa e può ritardare la guarigione.15 La visione monoculare può
rendere difficoltosa la deambulazione e la guida di
autoveicoli. L’oftalmologo può prescrivere bendaggi
oculari in presenza di abrasioni di grosse dimensioni (diametro superiore a 10 mm), o come barriera protettiva in pazienti che continuano lo
sfregamento degli occhi (ad esempio bambini, o
pazienti con alterazioni cognitive).
Antibiotici topici
Anche se le evidenze in favore della somministrazione di antibiotici topici in pazienti con lesioni
corneali non complicate sono carenti, questi farmaci vengono solitamente prescritti, con l’obiettivo di prevenire le superinfezioni batteriche.4,16,17
La somministrazione topica di antibiotici è indicata in pazienti con abrasioni corneali da utilizzazione di lenti a contatto, in presenza di corpi estranei, in pazienti con una storia di traumi con agenti
vegetali o contaminanti; questi pazienti sono in effetti esposti ad un rischio più elevato di cheratite
batterica secondaria.18 Nei pazienti con abrasioni
corneali non complicate le opzioni terapeutiche
comprendono l’unguento oftalmico con eritromicina 0,5%, la soluzione oftalmica di polimixina
B/trimetoprim, la soluzione o l’unguento oftalmico
con sulfactemide 10% (Tabella 2). Gli antibiotici
topici vengono in genere somministrati 4 volte al
giorno, ed il trattamento viene continuato fino a
quando il paziente non risulta asintomatico per 24
ore. Si ritiene in genere che gli unguenti ottengano
una migliore lubrificazione delle lesioni rispetto
alle soluzioni, migliorando il comfort del paziente
e facilitando la guarigione. Le preparazioni contenenti neomicina vanno evitate a causa del rischio
di ipersensibilità da contatto. Vanno evitate anche
le preparazioni con l’associazione di più farmaci
contenenti steroidi topici, in quanto questi farmaci
aumentano il rischio di infezioni e possono ritardare la guarigione.19
Considerazioni particolari
Lenti a contatto
Nei pazienti che utilizzano lenti a contatto gli
occhi vengono spesso colonizzati da Pseudomonas aeruginosa e da altri microorganismi gram-negativi.
In seguito ad un’erosione corneale la superinfezione
batterica può rapidamente progredire fino alla perforazione della cornea e ad una perdita permanente
di capacità visiva. A questi pazienti, pertanto, vanno
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Sistema SORT (Strength of Recommendation Taxonomy, Tassonomia della forza delle evidenze):
Indicazioni per la pratica clinica
Indicazione clinica
Livello di Referenze
Commenti
evidenza bibliografiche
In pazienti con abrasioni corneali i farmaci anti-infiammatori nonB
6, 7
Meta-analisi con risultati
steroidei per via topica sono efficaci nell’alleviare il dolore, e posnon univoci
sono anticipare il ritorno all’attività lavorativa
In pazienti con abrasioni corneali non complicate i cicloplegici toB
9, 10
Review sistematica di studi
pici e i midriatici non alleviano il dolore, e non sono consigliati
clinici di qualità relativamente bassa
In pazienti con abrasioni corneali gli analgesici topici non sono conC
11-13
Studi condotti in laboratorio
sigliati, in quanto possono associarsi a tossicità corneale, ritardata
e consenso generale tra gli
guarigione, mascheramento dei sintomi
autori
Le abrasioni corneali non vanno trattate con bendaggi oculari, che
non alleviano il dolore e possono ritardare la guarigione
A
14, 15
Meta-analisi con risultati
univoci
In pazienti con abrasioni corneali gli antibiotici topici possono esseC
16, 17 Consenso generale ed evidenre utilizzati per prevenire le superinfezioni batteriche
ze non univoche
A = Evidenza coerente, di buona qualità ed orientata sul paziente; B = evidenza orientata sul paziente, scarsamente coerente o di qualità limitata; C = opinione generale, evidenza orientata sulla malattia, pratica clinica usuale, opinione di esperti, serie di casi clinici.
Per informazioni sul sistema SORT di valutazione delle evidenze, si veda al sito http://www.aafp.org/afpsort.xml
prescritti antibiotici topici con attività anti-Pseudomonas, come un fluorochinolone o un aminoglicoside20 (Tabella 2). Esistono peraltro evidenze in
favore di un aumento della resistenza ai fluorochinoloni, e di una potenziale tossicità degli aminoglicosidi a livello dell’epitelio corneale; la
somministrazione di questi farmaci va pertanto limitata ai pazienti con erosioni corneali associate all’utilizzazione di lenti a contatto.21,22
I pazienti vanno rivalutati ogni giorno fino alla guarigione dell’erosione, ed il medico deve essere pronto
ad indirizzare il paziente allo specialista. I pazienti
con infiltrati ed ulcere corneali devono essere immediatamente inviati allo specialista, in quanto tali
lesioni possono causare un danno corneale permanente.23 I pazienti con abrasioni corneali associate
all’utilizzazione di lenti a contatto non devono
essere trattati con bendaggi oculari, per il rischio
di una superinfezione batterica.24
Le lenti a contatto in uso vanno gettate, e le nuove
lenti non vanno indossate prima della guarigione
dell’erosione e della risoluzione dei sintomi. Per
evitare nuovi episodi il medico deve accertare l’utilizzazione di lenti appropriate, e deve istruire il paziente ad una corretta igiene; occorre inoltre evitare le lenti che possono essere utilizzate per periodi prolungati.
Ustioni da energia luminosa e chimiche
Le ustioni da esposizione eccessiva ad energia lu-
Tabella 3.
Indicazioni all’invio a uno specialista
di pazienti con abrasioni corneali
Ustioni chimiche
Evidenze di ulcere o di infiltrati corneali
Mancata guarigione dopo 3-4 giorni
Impossibilità di rimuovere un corpo estraneo
Aumento delle dimensioni dell’erosione dopo 24 ore
Lesione penetrante
Presenza di ifema (sangue) o ipopion (pus)
“Anello di ruggine”
Diminuzione della capacità visiva superiore a 20/40
Aggravamento dei sintomi o nessun miglioramento dopo
24 ore
minosa intensa possono causare un danno dell’epitelio corneale da esposizione diretta alla luce UV,
e possono riguardare operai addetti a saldature, soggetti che utilizzano lettini solari, la cosiddetta cecità “da neve”, oppure casi di esposizione diretta
alla luce solare.
I pazienti lamentano in genere un dolore che si sviluppa diverse ore dopo l’evento causale. La colorazione con fluoresceina evidenzia numerose erosioni superficiali “puntate” su tutta la superficie
della cornea. Le ustioni da esposizione eccessiva alla
luce vengono trattate allo stesso modo delle erosioni corneali traumatiche.
Ustioni chimiche possono causare gravi erosioni
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corneali e perdita di capacità visiva. L’esposizione
a sostanze chimiche, ad esempio prodotti per la pulizia, fertilizzanti, acidi di batterie, è particolarmente pericolosa, e può causare una vera e propria fusione della cornea.
I pazienti vanno immediatamente trattati con una
copiosa irrigazione della cornea, che va continuata
per 20-30 minuti, e devono essere poi immediatamente indirizzati ad uno specialista.
Bambini
Bambini piccoli possono non essere in grado di
riferire sintomi come la sensazione di presenza di
un corpo estraneo.
Una lesione penetrante va pertanto sospettata in
qualsiasi bambino che appaia riluttante ad aprire
un occhio. Il medico deve esaminare la superficie
interna delle palpebre alla ricerca di corpi estranei;
un approccio prudente consiglia di pulire di routine, con cautela, tali superfici utilizzando un batuffolo di cotone umido. La somministrazione topica di soluzioni di antibiotici può causare dolore,
per cui sono preferibili gli unguenti.
Sindrome da erosioni corneali ricorrenti
Un’abrasione corneale può esitare in una sindrome
da erosioni corneali ricorrenti. I pazienti affetti
da questa condizione riferiscono spesso un grave
dolore oculare che si manifesta al risveglio, e sintomi che ricordano quelli di un’erosione. Non è tuttavia identificabile una storia di traumi, ed i pazienti possono riferire episodi precedenti. Il dolore
è spesso più intenso rispetto a quello atteso in base
all’esame obiettivo ed alla colorazione con fluoresceina. In presenza di abrasioni corneali ricorrenti
i difetti evidenziabili alla colorazione della cornea
non presentano aspetti caratteristici. Il trattamento
acuto è lo stesso riservato alle abrasioni corneali
traumatiche. L’utilizzazione di gocce lubrificanti
la sera può prevenire le recidive. I casi resistenti
al trattamento, con sintomi di durata superiore a
24 ore, devono essere indirizzati ad uno specialista; un trattamento con l’applicazione di lenti a
contatto terapeutiche o con l’asportazione dei detriti epiteliali corneali può ottenere la risoluzione
dei sintomi.25 Nei casi recidivanti e refrattari al
trattamento può essere efficace una cheratectomia
foto-terapeutica.26
Follow-up ed invio allo specialista
Prevenzione
La maggior parte delle abrasioni corneali non complicate guarisce entro 24-48 ore. Nei pazienti con
lesioni non complicate di piccole dimensioni (diametro inferiore a 4 mm), con capacità visiva normale e sintomi in via di risoluzione può non essere
necessario alcun follow-up. Gli altri pazienti necessitano di una valutazione di follow-up da condurre
entro 24 ore; questa indicazione riguarda i pazienti
con abrasioni di maggiori dimensioni (diametro
superiore a 4 mm), abrasioni associate all’utilizzazione di lenti a contatto, diminuzione della capacità visiva. La Tabella 3 riporta le indicazioni all’invio del paziente ad uno specialista.
Complicanze
Le complicanze delle abrasioni corneali comprendono cheratite batterica, ulcere corneali, irite traumatica, sindrome da abrasioni corneali ricorrenti.
Le abrasioni corneali possono diventare secondariamente infette, in particolare nei casi associati a
lavori agricoli o a contatto con materiale infettivo,
con conseguente sviluppo di una cheratite batterica.18 Se non viene adeguatamente trattata una cheratite batterica può progredire in un’ulcera corneale
e in una possibile perdita permanente di capacità
visiva. I pazienti con traumi contusivi possono sviluppare un’irite traumatica.
Molte abrasioni corneali possono essere prevenute.
Tutti i soggetti che in ambito lavorativo hanno a
che fare con metalli, legno, macchine, sostanze chimiche pericolose, nonché i soggetti che praticano
sport di contatto devono indossare occhiali protettivi. Lenti di policarbonato forniscono una buona
protezione nei confronti di schegge e di traumi contusivi. I saldatori devono sempre utilizzare protezioni per gli occhi che filtrano la luce ultravioletta.
Fonti dei dati: È stata condotta una ricerca bibliografica su PubMed utilizzando la combinazione
di parole chiave corneal abrasion, corneal injury, treatment e management; corneal abrasion e antibiotics; corneal abrasion e topical non-steroidal anti-inflammatory
drugs; corneal abrasion e topical anesthetics o analgesics;
corneal abrasion e cycloplegics o mydriatics; corneal abrasion e topical steroids. La ricerca ha riguardato metaanalisi, studi randomizzati e controllati, studi
clinici, review. Sono state condotte ricerche anche sui database Cochrane Database of Systematic
Reviews, National Guideline Clearinghouse, Agency
for Healthcare Research and Quality Evidence Reports, Bandolier, UpToDate, Essential Evidence
Plus. Date delle ricerche: dal 14 al 27 Giugno 2011.
Gli autori non riferiscono rilevanti affiliazioni finanziarie.
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Gli autori
La Dr.ssa Jennifer L. Wipperman ed il Dr. John N.
Dorsch sono, rispettivamente, Clinical Assistant
Professor e Associate Professor, Department of Family & Community Medicine, University of Kansas
School of Medicine, di Wichita, Kansas (Stati Uniti).
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17 - luglio 2014 - Minuti