comunità Testimoni di un evento storico Un grande segno di speranza e un invito a vivere insieme la fede Domenica 27 aprile a Roma si è svolto un avvenimento veramente storico: in Piazza San Pietro si sono ritrovati insieme quattro giganti della fede, quattro papi che hanno segnato la storia della Chiesa degli ultimi cinquant’anni. Papa Francesco insieme con papa Benedetto hanno celebrato la canonizzazione di papa Giovanni XXIII e di Papa Giovanni Paolo II. Mi sembra bello e doveroso fare ancora due brevi riflessioni su questo momento così significativo. È la prima volta nella storia che quattro Papi si sono ritrovati insieme sulla stessa Piazza. E già questo ci dice una cosa veramente grande: il Signore ci ha donato quattro uomini capaci di guidare la Chiesa in momenti storici impegnativi e difficili. La familiarità di Giovanni XXIII, i viaggi nel mondo intero di Giovanni Paolo II, la profondità di Benedetto XVI, l’apertura di nuovi orizzonti da parte di Papa Francesco, ci donano la certezza che il Signore non ci lascia mai soli nel nostro cammino. I discepoli sfiduciati e scoraggiati erano convinti che con la morte in croce di Cristo si fosse conclusa in maniera lacerante l’avventura di una grande amicizia con Colui nel quale avevano riposto grandi speranze. A loro il Risorto è apparso la sera di Pasqua, ha dato loro lo Spirito, la fiducia e il vigore di riprendere il loro cammino. A noi il Signore ha dato quattro grandi Papi per dirci che è proprio lo Spirito Santo a guidare la Chiesa, a mettere persone giuste, al posto giusto, al momento giusto. Il Signore ci apra gli occhi per cogliere questo grande segno di speranza, offerto in maniera speciale a tutte le persone che vivono momenti difficili, di prova, di sofferenza, di fatica, di delusione. La celebrazione della canonizzazione ha attirato a Roma milioni di persone. Que- AZB 9000 ST. GALLEN Giugno 2014 CHF 1,20 Prego segnalare cambiamenti d’indirizzo / Bitte Adressänderungen mitteilen / Svp. signaler changements d’adresse Comunità – Heimatstrasse 13 – 9000 St. Gallen ANNO XL – N. 6 – Mensile delle Missioni Cattoliche Italiane della Svizzera Orientale sto fiume vivente di uomini e di donne, giovani e anziani, ci ricorda che la Chiesa è una grande famiglia. Nel nostro mondo dove emergono spesso storie meschine di egoismi, di indifferenza, di ricerca del proprio interesse, siamo richiamati con forza all’esperienza comunitaria del Vangelo. Solo salvando la comunione con gli altri, la generosità, l’apertura al mondo, potremo trovare il senso pieno della nostra vita e della nostra fede. Il Signore ci aiuti a creare legami forti di fraternità nella fede. (det) comunità Indirizzi utili Giugno 2014 MISSIONI CATTOLICHE ITALIANE–SVIZZERA ORIENTALE IMPRESSUM comunità Testimoni di un evento storico Un grande segno di speranza e un invito a vivere insieme la fede il Risorto è apparso la sera di Pasqua, ha dato loro lo Spirito, la fiducia e il vigore di riprendere il loro cammino. A noi il Signore ha dato quattro grandi Papi per dirci che è proprio lo Spirito Santo a guidare la Chiesa, a mettere persone giuste, al posto giusto, al momento giusto. Il Signore ci apra gli occhi per cogliere questo grande segno di speranza, offerto in maniera speciale a tutte le persone che vivono momenti difficili, di prova, di sofferenza, di fatica, di delusione. La celebrazione della canonizzazione ha attirato a Roma milioni di persone. Que- AZB 9000 ST. GALLEN Giugno 2014 CHF 1,20 Prego segnalare cambiamenti d’indirizzo / Bitte Adressänderungen mitteilen / Svp. signaler changements d’adresse Comunità – Heimatstrasse 13 – 9000 St. Gallen ANNO XL – N. 6 – Mensile delle Missioni Cattoliche Italiane della Svizzera Orientale Domenica 27 aprile a Roma si è svolto un avvenimento veramente storico: in Piazza San Pietro si sono ritrovati insieme quattro giganti della fede, quattro papi che hanno segnato la storia della Chiesa degli ultimi cinquant’anni. Papa Francesco insieme con papa Benedetto hanno celebrato la canonizzazione di papa Giovanni XXIII e di Papa Giovanni Paolo II. Mi sembra bello e doveroso fare ancora due brevi riflessioni su questo momento così significativo. E’ la prima volta nella storia che quattro Papi si sono ritrovati insieme sulla stessa Piazza. E già questo ci dice una cosa veramente grande: il Signore ci ha donato quattro uomini capaci di guidare la Chiesa in momenti storici impegnativi e difficili. La familiarità di Giovanni XXIII, i viaggi nel mondo intero di Giovanni Paolo II, la profondità di Benedetto XVI, l’apertura di nuovi orizzonti da parte di Papa Francesco, ci donano la certezza che il Signore non ci lascia mai soli nel nostro cammino. I discepoli sfiduciati e scoraggiati erano convinti che con la morte in croce di Cristo si fosse conclusa in maniera lacerante l’avventura di una grande amicizia con Colui nel quale avevano riposto grandi speranze. A loro sto fiume vivente di uomini e di donne, giovani e anziani, ci ricorda che la Chiesa è una grande famiglia. Nel nostro mondo dove emergono spesso storie meschine di egoismi, di indifferenza, di ricerca del proprio interesse, siamo richiamati con forza all’esperienza comunitaria del Vangelo. Solo salvando la comunione con gli altri, la generosità, l’apertura al mondo, potremo trovare il senso pieno della nostra vita e della nostra fede. Il Signore ci aiuti a creare legami forti di fraternità nella fede. (det) San Gallo–Rorschach: Missionario: Rorschacherstr. 105, 9000 S. Gallo Don Piero Corea Tel. 079 8470441 Wil–Herisau: Missionario: Missionario emerito: Lerchenfeldstrasse 5, 9500 Wil Don Alfio Bordiga Don Peppino Salvadè Tel. 076 740 21 10 Tel. 071 911 58 51 Schaan–Marbach: Missionario: Reberastrasse 1, 9494 Schaan Don Egidio Todeschini Tel. 00423 2322922 Rapperwil–Jona: Missionario: Herrenberg 53, 8640 Rapperswil P. Giulio De Zulian Tel. 055 210 52 63 Coordinazione delle MCI: Coordinatore Nazionale: Brauerstr. 101,8004 Zürich Don Carlo De Stasio Tel. 044 240 51 25 CONSOLATO D’ITALIA – SAN GALLO E LIECHTENSTEIN Frongartenstrasse 9, 9000 St. Gallen Email: [email protected] • www.consangallo.esteri.it • Telefax 071 227 41 40 Centralino Tel. 071 227 41 41 Segreteria Tel. 071-227 41 44 Anagrafe/Elettorale Tel. 071 227 41 38 Stato civile Tel. 071 227 41 36 Cittadinanza Tel. 071 227 41 37 Assistenza Tel. 071 227 41 37 tale. Aderente alla Federazione Unitaria della Passaporti/Leva Tel. 071 227 41 34 Notarile Tel. 071 227 41 39 Stampa Italiana all’Estero (FUSIE). Rimpatri definitivi Tel. 071 227 41 39 Cancelleria Tel. 071 227 41 45 Direzione-Redazione: Don Egidio Todeschini (det). Archivio Tel. 071 227 41 33 Visti Tel. 071 227 41 42 Email: [email protected] Ufficio scuola Archivio Tel. 071 227 41 47 Tel. 071 227 41 33 Orari di apertura Lunedì:09.00-12.30 Martedì:15.00–18.00 Mercoledì: 09.00–12.30 Giovedì:15.00–18.00 Venerdì: 09.00–12.30 Anno XL – N. 6 Giugno 2014 – Mensile delle Missioni Cattoliche Italiane della Svizzera Orien- Amministrazione e indirizzi: Heimatstrasse 13 – 9000 St. Gallen Redazioni locali: MCI San Gallo, MCI Wil, PATRONATO ACLI – PER I SERVIZI SOCIALI MCI Schaan Patronato e Assistenza sociale ACLI (Associazione Cristiana Lavoratori Italiani) Operatori: Matteo Di Gennaro e Agnese Vailati Tipografia: La Buona Stampa (TBS) – Via Fola 11, 6963 Pregassona Abbonamento: CHF 12 annuo San Gallo Heimatstrasse 13, 9008 San Gallo Tel. 071 244 81 01/04 Email: [email protected] Kreuzlingen presso il Circolo ACLI, Bärenstrasse 32. Con due presenze al mese: 2° e 4° giovedì dalle ore 16.00 alle 19.00. Marbach presso la Missione Cattolica Italiana, Staatstrasse 58. Con due presenze al mese: 1° e 3° lunedì dalle ore 15.30 alle 18.00. Buchs presso la sala della parrocchia, Pfrundgutstrasse 5. Ogni sabato: ore 9.00–11.00. Wil Scheibenbergstrasse 14, 9500 Wil. Ogni martedì: ore 19.30–21.00 Operatore: Calludrini Franco, tel. 071 393 24 57 Consegna del materiale da pubblicare entro il giorno 15 di ogni mese SOMMARIO pag. 4-7 San Gallo-Rorshach pag. 8-11 Wil–Herisau pag. 12-15 Schaan–Marbach pag. 16-17 Servizi Speciali pag. 18 Patronato Acli pag. 19-22 Scalaforum più copie, chi cambia indirizzo, è pregato di comuni- Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì 9.00-12.00 9.00-12.00; 15.00-19.00 9.00-12.00; 15.00-19.00 9.00-12.00 9.00-12.00; 15.00-18.00 PATRONATO ITAL-UIL A RORSCHACH E WIL Rorschach Presso la sede della Pro Senectute; Reitbahnstr. 2, 9400 Rorschach Tutti i giovedì dalle 18.30 alle 20.00 Operatore: Gianni Ruberti Tel. 071 220 96 22 / 077 433 44 01 Wil Hörnlistrasse 19, 9500 Wil Operatore: Leo Caruso Telefono 071 220 96 22 Chi non riceve il giornale, chi non lo vuole, chi riceve carlo alla propria Missione. 2 Lunedì Martedì Mercoledì 9.30-12.30; 14.00-17.30 9.30-12.30; 14.00-17.30 9.30-12.30; 14.00-17.30 Giugno 2014 Editoriale comunità 3 Pensieri non solo per le vacanze Come pianificare bene il proprio tempo e non rischiare di fare fallimento nella vita Un giorno un professore emerito venne invitato a tenere un corso sulla pianificazione efficace del proprio tempo destinato a un gruppo di dirigenti di grandi compagnie nordamericane. Stando in piedi, davanti a quell’élite, l’illustre insegnante li guardò uno ad uno, poi disse: “Oggi faremo un’esperienza”. E tirò fuori da sotto la cattedra un grosso vaso di vetro che posò davanti a sé. Poi tirò fuori una dozzina di sassi, grossi come una pallina da tennis, e li pose con delicatezza, uno per uno dentro nel grande vaso. Quando fu ben pieno, domandò ai suoi allievi: “Secondo voi, il vaso è pieno?” Essi risposero in coro: “Sì” Allora l’anziano professore si piegò e tirò fuori da sotto il tavolo un recipiente contenente della ghiaia minuta. Versò il tutto nel vaso e i sassolini andarono ad infilarsi fra un sasso e l’altro fino alla base. Domandò di nuovo: “E adesso è pieno?” Questa volta i suoi brillanti allievi cominciarono a comprendere e uno di essi disse: “Probabilmente no”. “Bene”, riprese l’insegnante. Si piegò di nuovo e questa volta tirò fuori un sacchetto di sabbia e la versò nel vaso. La sabbia riempì gli interstizi lasciati liberi dai sassi e dalla ghiaia. Ancora una volta domandò: “E adesso il vaso è pieno?” E questa volta, senza esitare, tutti gli allievi risposero in coro:“No!” Bene, disse il professore. E, come i suoi allievi si attendevano, prese la caraffa d’acqua che era sulla cattedra e riempì il vaso fino al bordo. Poi sollevando lo sguardo verso il gruppo, l’insegnante domandò: “Qual’è la grande verità che ci dimostra questo esperimento?”. Il più audace degli allievi, riflettendo sul tema della conferenza per il quale il professore era stato invitato, disse con orgoglio: “Questo dimostra che, anche quando crediamo che la nostra agenda sia completamente piena, se lo si vuole veramente, possiamo aggiungere ancora qualche appuntamento, qualcosa da fare”. “No – rispose il vecchio professore – non si tratta di questo. La grande verità che ci dimostra questa esperienza è la seguente: se noi non infiliamo i sassi grossi per primi nel vaso, in seguito non potremo più farceli stare tutti”. Ci fu un profondo silenzio. Ciascuno prendeva coscienza dell’evidenza di questa verità. Il vecchio saggio allora aggiunse: “Quali sono i grandi sassi della vostra vita? La salute? La famiglia? Gli amici? Realizzare i vostri sogni? Fare quello che vi piace? Imparare? Difendere una causa? Riposarsi? Dare ad ogni cosa il suo tempo? O qualsiasi altra cosa? Quello che dovete imparare è l’importanza di mettere i grossi sassi al primo posto nella vostra vita, se no rischierete di fallire! Se darete la precedenza alle quisquiglie, riempirete la vita di stupidaggini e non avrete abbastanza tempo da consacrare agli elementi importanti della vostra vita”. Morale della favola, non dimentichiamoci mai di porci sempre la domanda: “Quali sono le grosse pietre della mia vita, quelle da mettere per prime nel vaso?”. Vi auguro che il tempo delle vacanze - ma il discorso vale per ogni altro tempo dell’anno – vi permetta di riflettere e di porvi la domanda fondamentale: “Quali sono le grosse pietre della mia vita, quelle di cui mi devo preoccupare con priorità assoluta?”. Buone vacanze! San Gallo • Rorschach Giugno 2014 LA MISSIONE Missionario: Don Piero Corea Rorschacherstrasse 105, 9000 St. Gallen e-mail: [email protected] www.dpcmission.com Segreteria: Per comunicazioni alla segreteria o per richieste di documenti, S. Messe, benedizione delle Case, Confessioni o dialoghi spirituali si prega di telefonare allo 079 84 70 441 Ufficio parrocchiale: ore 9.00-11.30 SS. MESSE Messe Feriali Rorschach: Ogni Lunedì e ogni Venerdì alle ore 19:00 presso la Seelenkapelle; San Gallo: ogni Mercoledì e ogni Giovedì alle ore 18:30 presso la Chiesa Parrocchiale di St. Fiden Prefestive Rheineck: ore 17.00 Festive San Gallo Cappella degli Angeli: ore 09.30 Bruggen: ore 18.15 Festive Rorschach Chiesa di San Colombano: ore 11.00 ALTRI SERVIZI Confessioni: mezz'ora prima della S. Messa Matrimoni: corso di preparazione da gennaio ad aprile di ogni anno. Battesimi: per i battesimi annunciarsi e concordare con il Missionario Cresima adulti: per la preparazione della Cresima prendere contatto con il Missionario PATRONATO ACLI Orari: Lunedì: Ore 09.00 – 12.00 Martedì: Ore 09.00 – 12.00 / 15.00 – 19.00 Mercoledì: Ore 09.00 – 12.00 / 15.00 – 19.00 Giovedì: Ore 09.00 – 12.00 Venerdì: Ore 09.00 – 12.00 / 15.00 – 18.00 Operatori: Matteo Di Gennaro Agnese Vailati Telefoni: 071 – 244 81 01 071 – 244 81 04 CORRISPONDENTE CONSOLARE E PATRONATO ITAL-UIL: a Rorschach: tutti i Giovedì dalle ore 18:30 alle ore 20:00 nella sede della ProSenectute in Reitbahnstr. 2, 9400 Rorschach a Arbon: tutti i Mercoledì dalle 16:30 alle 18:00 nella sede del Sindacato UNIA alla Promenadenstr. 19, 9320 Arbon. Operatore: Gianni Ruperti tel: 071 220 96 22/ 077 433 44 01 comunità 4 L’Eucarestia, dono d’amore Carissimo/a Chi legge il Vangelo secondo Matteo, secondo Marco, secondo Luca, nota che nel Cenacolo Gesù istituisce il Sacramento dell’Eucaristia e del Sacerdozio senza però dare alcuna spiegazione. Abbiamo il fatto, ma non l’intelligenza di esso e neanche la sapienza eterna in esso contenuta. Sappiamo però che i discepoli realmente hanno mangiato la carne di Cristo Gesù e realmente hanno bevuto il suo sangue. La carne è offerta in sacrificio di riconciliazione, comunione, espiazione, lode, benedizione. Il Sangue è versato per la Nuova ed Eterna Alleanza. Negli Atti degli Apostoli la comunità spezza il pane facendo memoria di Cristo Gesù. La Chiesa nascente vive l’Eucaristia, si trova tutta unita attorno a Gesù nel sacramento dell’amore, della carità, della speranza, ma neanche gli Atti donano l’intelligenza e la sapienza di questo mistero che solo nel cuore di Dio trova la pienezza della sua comprensione. Anche San Paolo, nella Prima Lettera ai Corinzi, parla dell’Eucaristia. La presenta come mistero di unità, di solo corpo, che deve avere i suoi risvolti anche e soprattutto nella socialità. Un solo corpo sacramentale con Cristo deve essere un solo corpo reale, sociale, ecclesiale, cui va applicata l’unica e sola legge del corpo che è la solidarietà, la condivisione, l’essere ogni membro dagli altri e per gli altri, in ogni bene materiale e spirituale. Giovanni, il discepolo che Gesù amava, il discepolo che ha posto il suo orecchio sul cuore di Gesù nell’Ultima Cena, colui che è capace di leggervi dentro più di ogni altro, parla dell’Eucaristia, “ricordando” il discorso che Gesù fece nella sinagoga di Cafarnao proprio dopo la moltiplicazione dei pani. Se non avessimo il Vangelo di Giovanni, la nostra fede sul mistero di Cristo sarebbe esposta alla mercè di eretici, apostati, falsari della verità storica, imbonitori di chimere umane, schizofrenici di realtà religiose, giustificatori di immoralità, costruttori di idoli. Tutto questo mondo sempre si è voluto impossessare di Gesù Signore per distruggerlo nel suo corpo che è insieme fisico, reale, ecclesiale, mistico, sociale. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Giugno 2014 Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». L’Eucaristia non è simbolismo, immagine, figura, segno, rappresentazione. Essa è realtà. È la realtà del corpo vero di Cristo Gesù e del suo sangue vero. Vero corpo e vero sangue di Gesù dono dati all’uomo come sua nuovo nutrimento, nuova linfa di vita, nuovo alimento di esistenza e sussistenza. Come il cibo che assumiamo, entrando nel nostro corpo, viene trasformato in energia di vita e la nostra vita si conserva grazie al cibo da noi assunto, così dicasi dell’Eucaristia, di questo cibo divino ed umano insieme che Gesù ci ha lasciato. Assumendo, cioè mangiando il Corpo di Cristo e bevendo San Gallo • Rorschach il suo Sangue, che sono corpo e sangue veri, reali, sostanziali, anima, spirito, corpo del cristiano vengono alimentati di divinità, poiché nel corpo e sangue di Cristo vi è anche l’anima e la divinità di Gesù Signore. Vi è tutta la Beata Trinità che si fa nostro alimento di vita eterna. La Beata Trinità assunta attraverso il Corpo e il Sangue di Cristo Signore, ci trasforma in essere divini. Anche il nostro corpo partecipa della divinizzazione. Per questo chi riceve con fede, grande fede, questo Sacramento a poco a poco vince il peccato e tutti i residui di peccato che hanno contaminato il suo corpo e la sua vita. comunità 5 Un corpo di carne si nutri di peccato, vizio, concupiscenza, ogni immoralità. Un corpo divinizzato dall’Eucaristia aborrisce tutte queste cose, perché divenuto “allergico” al male, come Dio per natura è “allergico” al male. Se noi tutti credessimo in questo Sacramento, lo ricevessimo con fede, lo desiderassimo come il nostro unico e solo bene, avessimo un po’ più di intelligenza e sapienza della realtà divina in esso nascosta, di sicuro lo vivremmo in modo nuovo. Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci il vostro amore e la vostra fede per questo dono divino che Cristo Gesù ci ha lasciato. L’Eucaristia diviene così il sacramento della perfetta sconfitta del male attraverso la trasformazione del nostro corpo. Don Piero Corea Augurio di sante vacanze Siamo giunti al termine di questo intenso e ricco anno pastorale che è stato testimone di nascite di nuove amicizie, nuove collaborazioni; che ha portato con sè ritrovati entusiasmi e voglia di donarsi interamente all’opera di Grazia che il nostro Signore ha voluto donarci. Un anno, o per meglio dire, mesi che ci hanno coinvolti tutti da vicino, che ci hanno regalato la gioia di poterci tendere l’un l’altro la mano, guardarci negli occhi e scoprirci l’uno il dono dell’altro, l’uno la ricchezza dell’altro. Siamo giunti a quel tempo in cui pian piano desideriamo tirare il fiato e ristabilire le forze sia spirituali che fisiche. È giunto quel momento in cui ci saluteremo e ci augureremo “buone ferie” con la speranza e la certezza che al ritorno saremo tutti carichi e motivati per dare il nostro personale contributo ad una storia che ha bisogno di noi per essere scritta. Vo- glio però ricordarvi che dovunque ci troveremo a trascorrere le nostre meritate ferie, il Signore non va in vacanza e quindi da buoni cristiani: 1. Santificheremo il giorno del Signore; 2. Continueremo a dare una buona testimonianza con la nostra vita; 3.Eleveremo al Signore, quotidianamente, una preghiera per ringraziare Colui che anche quest’anno ci donerà la possibilità di trascorrere in serenità e gioia, questo tempo di relax per il corpo, la mente e lo spirito. Prima di concludere vi ricordo che da Lunedì 14 Luglio 2014 a Domenica 10 Agosto 2014 le Sante Messe in italiano sono in tutte le zone della Nostra Missione di San Gallo/ Rorschach sospese; per tale motivo vi chiedo di prendere visione dell’orario delle Celebrazioni nelle varie Parrocchie. Le Celebrazioni in Italiano riprenderanno regolarmente in tutte le zone a partire da Sabato 16 Agosto 2014. Che il Signore ci conceda un tempo di riposo e di tranquillità nella Sua Grazia e nella Sua Verità perchè ristabiliti nel corpo e nello spirito riusciremo a riprendere con maggiore zelo, buona volontà e umiltà il lavoro nella Sua vigna. Buone Vacanze a tutti, Vostro Don Piero Giugno 2014 comunità San Gallo • Rorschach 6 La compassione regge l’universo solo al benessere personale preoccupandosi solo del proprio tornaconto, talvolta anche a spese degli altri. Quest’atteggiamento rischia di distruggere l'armonia tra le persone e di farci cadere in una condizione vitale debole e ristretta. Per attuare un vero cambiamento bisogna cambiare il nostro modo di pensare. Il nostro contributo all'armonia sociale dipende dall'atteggiamento che nutriamo verso chi ci circonda. Ciò significa chiedersi: Compassione significa togliere sofferenza e dare felicità. Non c’è spazio per l’egoismo ma quando la compassione è autentica e profonda si sviluppa fino ad abbracciare la vita nella sua totalità. Compassione non significa empatia. Con l’empatia noi soffriamo con gli altri, mentre con la compassione no. Essa è gioia nel dare gioia, pace e conforto agli esseri viventi. La compassione viene di solito usata per indicare sentimenti come la compartecipazione alle sofferenze altrui, la pietà o la commiserazione. Commiserazione sta ad indicare la vera amicizia, il puro amore, la vera simpatia e contiene in sé l’idea di pietà e preoccupazione per le sofferenze altrui. Quindi avere compassione significa: togliere sofferenza e dare felicità, dare pace sicurezza a tutti gli esseri viventi nell’universo. Gesù si è fatto carico delle sofferenze di tutta l’umanità e ha lottato per toglierci le sofferenze e donarci pace. Dal punto di vista superficiale si potrebbe pensare che la compassione assomigli all’amore, ma in realtà si tratta soltanto di una corrispondenza molto approssimativa. Se si viene traditi, l’amore può volgere in odio mentre una persona piena di compassione cerca sempre in ogni caso di salvare il prossimo: “Padre perdona loro perché non sanno quel che fanno.” L’amore è fortemente caratterizzato dall’egoismo mentre la compassione si sviluppa fino a raggiungere un livello talmente ampio da abbracciare la vita nella sua globalità. Il mondo che ci circonda è un intreccio di fenomeni connessi l’un l’altro che si completano reciprocamente e nel loro insieme danno forma alla vita. In realtà è la compassione (l’atto di togliere sofferenze e dare felicità) che unisce tutti questi fenomeni. Senza il sostegno delle altre persone o senza la protezione dei doni della natura, non potremmo sopravvivere un solo giorno. Quando si ha una visione del mondo limitata, si pensa “Cosa posso fare per questa persona?“ invece di: “Cosa può fare questa persona, questa società per me?” È bene quindi radicare saldamente dentro noi la condizione di compassione trasformando la tendenza naturale a farci portare fuori dall’oscurità, dall’egoismo. La compassione non si manifesta mantenendo un atteggiamento di spettatori nei confronti della vita, bensì sgorga naturale da uno stato vitale ricco e pieno di calore umano. Quindi è importante purificare la propria vita per renderla forte. Se desideriamo aprire una nuova strada verso un mondo di pace, basato sulla cooperazione armoniosa, è necessario che ciascuno di noi alimenti il seme della compassione nel profondo del cuore. Meditando su quanto detto sopra e mettendo in atto la compassione, contribuiamo a costruire un mondo migliore. Dr. phil. Fernando Perpignan. comunità San Gallo • Rorschach Giugno 2014 ATTIVITÀ Battesimi: Per i battesimi annunciarsi e concordare con il Missionario. Corso prematrimoniale: Le coppie che vorranno seguire il Corso prematrimoniale, dovranno annunciarsi presso la Segreteria della Missione, al numero 079 84 70 441. Eventuali eccezioni sono da concordare con Don Piero. San Gallo: ogni Martedì dalle ore 14:30 presso la Offenes Haus sita in Greithstr. 8, 9000 St. Gallen, incontro del Gruppo Anziani. ogni Mercoledì dalle ore 19:00 presso la Chiesa di St. Fiden, Greithstr. 7/a, catechesi aperta a tutti. Rorschach: • ogni lunedì alle ore 20:00 presso il St. Kolumban Zentrum catechesi; • ogni giovedì presso la sala dell’Altersheim in Promenadenstrasse 65, prove della Corale Santa Cecilia; • ogni Venerdì dalle ore 16:00 Gruppo Anziani; • ogni Sabato dalle ore 15:30 alle ore 16:45 Gruppo Bambini, Preadolescenti e Adolescenti. Rheineck: • ogni sabato dopo la Santa Messa delle 17:00 presso la Unter Kirche Catechesi aperta a tutti. Sospensione delle S. Messe Le Sante Messe delle 9:30 presso la Cappella degli Angeli saranno sospese nelle seguenti date: Domenica 1 Giugno 2014 Domenica 8 Giugno 2014 Domenica 22 Giugno 2014 7 ANGOLO DELLE ASSOCIAZIONI • Associazione Fogolâr Furlan di San Gallo organizza, domenica 8 giugno 2014, la tradizionale GRIGLIATA alla baracca del Stephanshorn. Servizio bar aperto dalle ore 11. MENU: Salsicce, Polenta e buon vino. Riccha tombola. Vi aspettiamo numerosi • Le Associazioni Alpini e Bergamaschi di Rorschach organizzano una festa campestre nel bosco di Steinebruch (località denominata “le Cave”) Domenica 22 Giugno 2014 in caso di brutto tempo sarà rimandata al 29 Giugno 2014 Programma: apertura ore 9:00. Ore 12:00 pranzo con polenta, salsicce e cotolette. Formaggio, Insalata e fiaschi di vino. Vi aspettiamo numerosi. DAL GRUPPO ANZIANI Il Gruppo Anziani della Missione Cattolica Italiana di San Gallo - Rorschach organizza Venerdì 20 Giugno 2014 alle ore 19:45 presso il centro St. Kolumban nella sala Notker alla Kirchstrasse 9, 9400 Rorschach UN FRANCESCO PER LA GENTE immagini e impressioni sul primo anno di Pontificato di Papa Francesco Relatore Prof. Rolando Ferrarese del Centro culturale italiano San Gallo e responsabile dei Corsi Dante Alighieri San Gallo Seguirà un piccolo rinfresco. Tutti sono cordialmente invitati a partecipare. comunità Wil • Herisau Giugno 2014 LA MISSIONE Ufficio: Missione Cattolica Italiana Lerchenfeldstrasse 5, 9500 Wil Tel. 076 740 21 10 Missionario: Don Alfio Bordiga Mail: [email protected] Missionario emerito: Don Peppino Salvadè Tel. 071 911 58 51 LA VOCE DEL MISSIONARIO Io prego… perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. (Gv 17, 21) La Missione comprende i Decanati di Appenzell, Gossau, Wil-Wattwil UFFICIO Per ogni necessità, per la celebrazione dei Sacramenti, per documenti, per incontri di direzione spirituale o Confessione, per segnalare un ammalato in ospedale, chiamate pure al mio numero di cellulare 076 740 21 10. Se non rispondo subito, state certi che vi richiamerò. SANTE MESSE Appenzell: a Herisau seconda, quarta e quinta domenica del mese ore 11.30; ad Appenzell Bühler-Teufen prima domenica del mese ore 17.00 in inverno, ore 18.00 in estate; a Bühler terza domenica del mese ore 17.00; a Degersheim terzo sabato del mese ore 17.30 (sospesa Sabato Santo e mese luglio) Wil-Wattwil: a Wil prima, seconda*, terza, quarta* e quinta* domenica del mese ore 11.15; a Wattwil prima e terza domenica del mese ore 09.15; a Bütschwil (sospesa mese agosto) secondo sabato del mese ore 19.00; a Bazenheid quarta* domenica ore 10.00; a Ebnat-Kappel seconda domenica del mese ore 18.00; a Oberuzwil terzo sabato del mese ore 19.00 (sospesa Sabato Santo e mese luglio) PATRONATO ACLI Scheibenbergstrasse 14, 9500 Wil Martedì:19.30-21.00 Operatori: Calludrini Franco Tel. 071 393 24 57 coadiuvato da Loccisano Graziella. PATRONATO ITAL-UIL Hörnlistrasse 19, 9500 Wil Lunedì:09.30-12.30/14.00-17.30 Martedì:09.30-12.30/14.00-17.30 Mercoledì:09.30-12.30/14.00-17.30 Operatore: Leo Caruso Tel. 071 220 96 22 8 Vorrei riflettere con voi, cari amici italiani, su queste parole di Gesù. Un chiaro invito ai cristiani affinché formino una comunità nel nome di Cristo Salvatore e di Dio Padre. Il dizionario definisce “comunità” l’insieme di persone unite da condizioni, vincoli, interessi e modo di vita comuni. Ma se prendiamo la Bibbia e leggiamo la Parola di Dio, capiamo la differenza che passa tra comunità e comunità cristiana. Comunità cristiana non significa appartenere anagraficamente ad una parrocchia o ad un paese, bensì vivere in comunione e condividere la stessa Fede. È proprio l’appellativo “cristiano” che fa la differenza, che ci dice a chi apparteniamo, cioè a Cristo, e come dobbiamo comportarci, anche se spesso ci dimentichiamo della nostra “identità”, del Battesimo. Negli Atti degli Apostoli (2,42-47) poi viene tracciato un quadro ideale della comunità, dell’insegna- mento apostolico, della relazione fra credenti, della solidarietà nell’uso dei beni, della celebrazione eucaristica e della preghiera. «Un cuor solo, un’anima sola» (At 4, 32), questo è lo spirito che ci viene insegnato e con il quale noi credenti siamo chiamati a convivere, tutti uniti nell’agire, nel pensare, in un’unica direzione. Tutto ciò trova senso nella partecipazione all’Eucaristia, dove ancor più evidente è il vincolo che lega noi fedeli a formare il corpo di Cristo. È da questo sacrificio pasquale che sgorga la vocazione, l’impegno e la collaborazione nel servizio alla comunità. Da questo si può dedurre che in una comunità cristiana non si dovrebbero mai trovare individualismo, affanno nel solo “fare” senza il giusto spirito cristiano, sentimenti che impediscono di riconoscerci fratelli, anche se figli di un unico Padre. Siamo come una grande famiglia, e come tale dobbiamo fuggire comportamenti che mostrano antipatia o emarginazione, chiusura o ghettizzazione verso chi vuole entrare a far parte della comunità, giudizio verso il prossimo o superiorità verso chi è più debole. Tutti siamo uguali, sullo stesso livello: abbiamo sempre qualcosa da imparare, non possiamo permetterci di pensare al “chi fa da sé fa per tre” o mancare di obbedienza. L’ingrediente fondamentale è collaborare con chi è preposto da Dio a svolgere il servizio di guida nella comunità. Don Alfio Giugno 2014 Appenzell: Festa della Mamma Domenica 4 maggio si è vissuta in Appenzell la tradi- zionale Festa della Mamma. Il Consiglio Pastorale, gruppo di animazione della Comunità Italiana, ha preparato una bella Festa a tutte le Mamme presenti e ricordando anche tutte quelle Mamme che, purtroppo, per impegni famigliari, non erano presenti. La Festa ha avuto inizio con una partecipata celebrazione eucaristica nella cappella dei Cappuccini. L’esempio di Maria, donna, sposa e Madre nel mese di maggio a Lei dedicato, ha illuminato il senso della festa e della celebrazione. Maria come ogni Mamma si prende cura, si sacrifica, soffre pur di amare e di donare tutto il suo Amore. Così le Mamme e le donne del mondo hanno in Maria una campionessa nell’ “arte di amare” e un esempio al quale guardare nei momenti difficili della vita. A questo proposito anche il piccolo gesto fatto a tutte le Mamme con un semplice regalino, preparato con amore da una cara Signora di Wil, di un simpatico grembiulino e un colorato canovaccio da cucina, ha richiamato nel cuore di tutte le Mamme l’atteggiamento vincente di Maria dinnanzi alla volontà di Dio: “eccomi sono la serva del Signore”. Tutte le Mamme e le donne, come Maria, si sentono chiamate al “servizio dell’Amore” e per questo sacrificano volentieri tutta la loro vita, come Maria, per amare ed essere amate. Alla fine della Messa e durante il pranzo comunitario nella Messmerhaus, il missionario ha dedicato a tutte le Mamme alcune poesie, una delle quali riportiamo qui per tutte le Mamme Italiane in migrazione. Desideriamo infine ringraziare tutti coloro che hanno reso bella e famigliare la festa della Mamma in Appenzell: animatori, cuochi, camerieri e musicanti e raccomandare loro di donarci sempre occasioni belle come questa per incontrarci fra italiani e soprattutto volerci bene sempre di più. Mamma per la tua festa Avevo preparato un fiore di cartapesta Gambo verde, petali rosa Vedessi mamma che bella rosa. Ma per la strada il fiore è caduto o forse sull’autobus l’ho perduto che pasticcio mammina mia! Avevo imparato la poesia la poesia non la ricordo più Ora che faccio dimmelo tu? Posso offrirti un altro fiore Quello che nasce dal mio cuore Posso dirti un’altra poesia Ti voglio bene mammina mia! comunità Wil • Herisau 9 INCONTRI A HERISAU Invitiamo a partecipare agli incontri dei bambini e ragazzi, ogni sabato presso la sala della Missione di Herisau: • ore 14.30 - 15.30 incontro bambini dai 3-8 anni • ore 15.45 - 16.45 incontro ragazzi dai 9-16 anni. Ti aspettiamo a braccia aperte per passare un po’ di tempo in amicizia e cordialità. Nella gioia semplice ma vera. Le nostre animatrici sono impazienti di conoscerti e di iniziare gli incontri per conoscere Gesù e la sua Parola. Divertimento assicurato. Allora, cosa aspetti? Dai, vieni con noi! CELEBRAZIONI LITURGICHE Domenica 01 Giugno 11.15 S. Messa in S. Pietro. Venerdì 06 Giugno – S. Cuore 18.00 Confessioni individuali 19.00 S. Messa in Cappella S. Pietro. Domenica 08 Giugno 11.15 S. Messa in S. Pietro Venerdì 13 Giugno 19.00 Cappella di S. Pietro in onore della Madonna di Fatima Domenica 15 Giugno 11.15 S Messa in S. Pietro Sabato 21 Giugno FESTA DELLE NAZIONI 17.00 S. Messa dei Popoli in San Pietro 18.00 Serata in amicizia con tutte le Missioni Straniere nel centro parrocchiale. Domenica 22 Giugno 11.15 S. Messa in S. Pietro Domenica 29 Giugno 11.15 S. Messa in S. Pietro BATTESIMI •Marianna Amadinho Pereira battezzata a Wil (S. Pietro) il 13.04.2014 •Julia Emma Caccetta battezzata a Flawil il 12.04.2014 MATRIMONI •Davide Caprio e Melania Harder sposati il 24.05.2014 al Santuario di Dreibrunnen I NOSTRI DEFUNTI • Silvano Viotto * 13.07.1941 San Stino di Livenza, (Venezia) + 17.03.2014 Flawil • Teresa D’Amico * 15.07.1925 Licata, Agrigento + 29.03.2014 Herisau • Vito Vergari * 13.12.1942 S. Pancrazio Salentino, Brindisi + 27.04.2014 Flawil Giugno 2014 comunità 10 Wil • Herisau Anima della liturgia è lo Spirito Santo Alcune riflessioni in vista della costituzione di un Gruppo Liturgico Cari amici delle Comunità Italiane di Wil/Wattwil/Gossau e Appenzell, da qualche mese ormai ci incontriamo per le celebrazioni liturgiche e la formazione e Vi sono riconoscente per il calore con cui mi avete accolto e soprattutto per l’attenta partecipazione alle funzioni religiose. Grazie! Vorrei fare su questo punto una riflessione. Il mio ministero fra Voi mi fa incontrare ogni domenica diverse Comunità per formazione, tradizione e cultura e soprattutto per animazione liturgica. Con alcune giovani coppie di amici di Gossau condivido questa esigenza e con loro sento il desiderio di incontrarci per approfondire e riflettere il senso della Liturgia e di come animarla affinché sia compresa e meglio compresa. Spesso, infatti, si rischia nelle nostre Comunità di affidarci all’improvvisazione se non alla creatività liturgica personale oppure al fatidico “si è sempre fatto così” e “qui lo facciamo così da 50 anni!” con esiti a volte discutibili e poco comprensibili. Pertanto prima di convocare qualcuno di Voi per iniziare questo cammino è opportuno che facciamo alcune riflessioni. Come nasce il gruppo liturgico L’animazione delle celebrazioni non può ricadere esclusivamente sul sacerdote, anche se è il più responsabile, né in una persona sola, pur molto capace che sia o tale si consideri. Richiede un gruppo di persone credenti che volontariamente forniscono un servizio a favore della comunità, preparando, animando e rivedendo le celebrazioni, in perfetta sintonia con il parroco della chiesa. Al fine di iniziare un gruppo di animazione, dovremo tenere conto di quei cristiani che si distinguono per la loro sensibilità liturgica, per il loro spirito ecclesiale e l’impegno cristiano. Il responsabile della parrocchia o della chiesa li deve scegliere e convocare per una prima riunione per presentare loro il progetto. Con essi si formerà il primo nucleo; più tardi, si può fare una chiamata più generale per tutti coloro che vogliono far parte del gruppo. gico, la partecipazione attiva decade e la routine prende il sopravvento nell’assemblea. Scopo del gruppo liturgico Un giorno Gesù disse una parabola ai suoi ascoltatori: il regno di Dio è come un granello di senape e al lievito che prende una donna e lo mette in tre misure di farina fino a che non fermenta tutto (Matteo 13, 33). Il gruppo di animazione liturgica è come il seme di senape e il lievito nascosto che fermenta la pasta. Il suo obiettivo principale è ottenere che la comunità cattolica viva intensamente lo spirito liturgico. Una volta che hanno vissuto intensamente le celebrazioni vorranno e faranno il possibile perché tutta l’assemblea liturgica sperimenti e viva ciò che essi sperimentano e vivono. Il gruppo può essere costituito facilmente. Ma la cosa più importante è la sua continuità e perseveranza. È un processo lungo e paziente di formazione e composizione, di organizzazione e funzionamento che è bene rispettare e a volte promuovere. Il gruppo liturgico: cos’è Non esiste nessuna definizione ufficiale nella documentazione liturgica, però possiamo provare a dare una definizione descrittiva. Il gruppo liturgico è un gruppo di persone che assumono con responsabilità alcuni servizi o funzioni nelle celebrazioni liturgiche e dedicano una parte del loro tempo a riunirsi periodicamente per prepararle e poi le animano con il loro servizio perché l’assemblea, riunita nel nome del Signore, partecipi consapevole, attiva e fruttuosamente nel mistero pasquale di Cristo che si celebra. L’esperienza di questi ultimi anni insegna che la qualità della partecipazione e il frutto spirituale dipendono in gran parte dalla preparazione e animazione delle azioni liturgiche. Senza la presenza e l’attuazione del gruppo litur- I membri del gruppo liturgico sono lievito quando danno testimonianza di fede con la loro vita, quando preparano e rivedono accuratamente le celebrazioni, quando si addestrano dottrinalmente, pastoralmente e tecnicamente e quando animano le azioni liturgiche con la loro presenza partecipativa. Che significa animare L’animazione liturgica consiste nel dar vita ed espressione alle celebrazioni, nel coinvolgere tutti coloro che formano l’assemblea, nel creare un ambiente di preghiera, di silenzio e di rispetto, ed ottenere che i fedeli riuniti offrano a Dio un culto in spirito e verità (Gv 4, 23). L’animazione liturgica deve suscitare la partecipazione interna ed esterna nell’assemblea sia che sia piccola o numerosa, regolare o circostanziale, omogenea o differenziata. L’animazione non consiste nell’infondere un’anima all’assemblea, visto che la possiede dal Battesimo, ma nel fare in modo che fiorisca e si manifesti, che vibri davanti al mistero Pasquale di Cristo che si celebra. Non dobbiamo dimenticare che l’anima di tutta l’animazione liturgica è lo Spirito Santo, presente ed operante, che porta a termine l’opera iniziata da Gesù Cristo. Che Dio vi benedica. Don Alfio Giugno 2014 comunità 11 Wil • Herisau Tanti sacerdoti martiri della liberazione Riflessioni a margine della festa nazionale italiana del 25 aprile “Tra il settembre ’43 e la primavera del ’45, in Italia furono uccisi quattrocento tra sacerdoti e monaci. E non tutti – come si tende a credere e a far credere – dai partigiani. Alcuni dei quali si macchiarono in effetti di orribili delitti. Ma furono molto di più i preti uccisi dai tedeschi – 120 – e dai fascisti – 190. Questo accadde perché gran parte dei religiosi, soprattutto al Nord, scelsero la causa della libertà”. Così scrive a pag. 102 del suo libro “Viva l’Italia” Aldo Cazzullo, soffermandosi poi per altre quattro pagine a ricordare i casi noti e meno noti di tanti preti, vittime di morti atroci ed efferate, avvenute soprattutto nelle valli e sui monti dell’Appennino tosco-emiliano. Ma al di là degli elenchi, più o meno completi, più o meno dolorosi, non ci appaga completamente la giustificazione, secondo la quale questi martiri sarebbero stati uccisi solo per aver scelto “la causa della libertà”, come se si fosse trattato di vittime laiche e civili, cadute per aver scelto una parte, una fazione invece che l’altra. Certo: ci fu anche questo. Tra chi opprimeva e chi si ribellava, questi sacerdoti scelsero di stare con chi coltivava idee di libertà. Come il grande Bonhoeffer, il quale ad un compagno di prigionia italiano nel carcere di Tegel, che gli chiedeva come potesse un sacerdote partecipare ad una cospirazione politica, che prevedesse anche lo spargimento del sangue, rispose: “Quando un pazzo lancia la sua auto sul marciapiede, io non posso come pastore accontentarmi di sotterrare i morti e consolare le famiglie. Io, se mi trovo in quel posto, devo saltare ed afferrare il conducente al suo volante.” Ma sono ancora motivazioni umane, troppo umane. Lo stesso Bonhoeffer in un famoso libro “Resistenza e resa” spiega: “Mi sono chiesto molte volte dove passi il confine tra la necessaria resistenza e l’altrettanto necessaria resa davanti al destino”, soprattutto quando questo assume i connotati del volere di Dio. “Sia fatta la tua volontà” comprende sia un “Che cosa vuole Dio da me in questa circostanza”, ma anche “Che cosa vuole fare Dio indipendentemente da me”. “Dio non si incontra solo nel tu, ma anche nell’esso – che in tedesco è neutro” dirà lo stesso teologo dal carcere. Cioè, Dio non si trova solo nell’amore del prossimo, ma anche nel mistero delle leggi della Storia. E allora quando assecondare l’uno o l’altro corno del dilemma? “I limiti tra resistenza e resa non si possono determinare sul piano dei principi” concluderà Bonhoeffer. Forse non tutti i nostri preti martiri della Resistenza ebbero la lucidità intellettuale del grande teologo, ma sicuramente qualcosa di analogo sentirono agitarsi nel loro spirito prima di scegliere la strada che li avrebbe condotti al sacrificio. Forse intuirono che in mondo dove domina la forza e la violenza è compito del pastore suscitare negli uomini il desiderio di vivere nell’amore di Dio all’insegna del bene e della giustizia. Cioè, che in un mondo dominato dalla forza, il cristiano è chiamato a immettervi la forma più alta e più pura della forza: l’amore. Spesso erano preti semplici, non particolarmente intellettuali, ma che forse avevano meditato in Seminario il passo de I Promessi Sposi in cui il Cardinal Fede- rico Borromeo spiega a Don Abbondio che non è vero che “se uno il coraggio non ce l’ha, non se lo può dare”. No. Se chiede aiuto a Dio e pensa al suo gregge più che a se stesso, il coraggio gli verrà quasi senza accorgersene e con esso anche la indicazione della via del bene. Proprio quest’anno che la Pasqua cristiana si intreccia con la commemorazione della Resistenza, sembra di vivere una coincidenza simbolica, perché tutti questi sacerdoti rivissero sulla loro carne e nel loro spirito la loro personale settimana di Passione, conclusa con la loro personale Via Crucis. Subirono tradimenti, delazioni, catture inermi, torture e poi morti spesso atroci. Ma con la loro Imitazione di Cristo seppero dimostrare che si può tendere al Regno dei Cieli non attraverso il distacco dal mondo, ma nella sua comunione. Il Cielo non è contrapposto alla Terra come sua negazione, ma la Terra ne è solo un’anticipazione. Perciò sul piano operativo già a partire dalla Terra si deve preparare imperfettamente quaggiù ciò che sarà eternamente perfetto lassù, perché, come dice Bonhoeffer, “nessun uomo può vivere senza speranza”. A cura di Don Alfio Schaan • Marbach Giugno 2014 LA MISSIONE Comprende il Principato del Liechtenstein e tre zone del cantone di San Gallo: Werdenberg, Sarganserland, Rheintal. Missionario: Don Egidio Todeschini, Reberastrasse 1, 9494 Schaan. Tel. 00423-2322922; Fax 00423-2322919; Email:[email protected]. comunità 12 Io vado a messa dove mi capita Lettera ai parrocchiani continuando il tema della Messa LA MESSA Sabato: a Marbach primo del mese ore 18.15 (Missione); ad Au secondo del mese ore 18.15 (Altersheim); a Diepolsau terzo del mese ore 17.00 (parrocchia); a St. Margrethen quarto del mese ore 17.00 (parrocchia) Domenica: a Buchs ore 9.00 (parrocchia); a Balgach ore 10.30 (Frongarten); a Schaan ore 11.00 (S. Pietro); a Mels ore 18.00 (Cappuccini), eccetto la prima del mese; a Flums ore 18.00 (Justuskirche), la prima del mese. INFORMAZIONE Comunità: è il mensile delle Missioni di San Gallo-Rorschach, Wil-Herisau, SchaanMarbach. Siete pregati di comunicare i vostri cambiamenti di indirizzo. Per chi non lo riceve, basta scrivere o telefonare. Internet: il sito www.donegidio.com contiene informazioni sulla Missione di Schaan-Marbach. Con articoli settimanali e pubblicazioni del missionario; www.missioni.ch invece è il sito delle Missioni Cattoliche Italiane in Svizzera. Angolo: ogni settimana notizie in italiano in quattro giornali locali: Volksblatt e Vaterland, Werdenberger & Obertoggenburger, Sarganserland. CONSOLATO Schaan: martedì ore 18.30-20.00 alla Missione (Reberastrasse 1). Operatore sociale: Egidio Stigliano. Buchs: sabato ore 9.00-11.00 nell’aula sotto la chiesa cattolica. Operatore sociale: Matteo Di Gennaro. Marbach: mercoledì ore 18.30-20.00 alla Missione (Staatstrasse 58). Operatore sociale: Theo Palmisano. PATRONATO Buchs: sabato ore 9.00-11.00 nell’aula sotto la chiesa cattolica. Operatore sociale: Matteo Di Gennaro. Marbach: 1° e 3° lunedì del mese ore 15.3018.00 alla Missione (Staatstrasse 58). Operatore sociale: Matteo Di Gennaro. Heerbrugg: mercoledì ore 18.45-20.00 nella sede del Sindacato Unia (Auenstrasse 25). Operatore sociale: Gianni Ruberti Tel. O77-4334401. “Mi trovo meglio con l’orario, oppure con il tal prete, poi la Messa in quella chiesa è più corta!”. Il Signore è sempre lo stesso, dovunque. L’importante è andare a Messa. E questo è quello che voi già fate in estate al mare o ai monti. Ma è giusto fare tutto il possibile per andare a Messa nella propria parrocchia, almeno per due motivi. La Messa è una festa di fratelli, un “momento forte” di crescita comunitaria; siamo invitati dal Signore a crescere, a partecipare all’interno della comunità ecclesiale nella quale ci ha posto a vivere. Chi non partecipa mai o solo saltuariamente alla Messa nella propria parrocchia rimane “tagliato fuori” da tutta la vita parrocchiale. È durante la Messa che si danno notizie delle principali iniziative, per le principali ricorrenze liturgiche, per un’azione concreta di solidarietà verso i bisognosi (Missini, poveri, malati). Chi viene regolarmente in parrocchia è informato di tutto e non rischia di vivere nel disimpegno, senza appartenere realmente né a questa né a quella comunità parrocchiale. Vi ricordo il pensiero di Giovanni Paolo II:” La parrocchia è ancora il grande punto di riferimento per il popolo cristiano. Attraverso la sua attività pastorale, la parrocchia è orientata verso il bene della famiglia. A sua volta la famiglia viene chiamata a sostenere la parrocchia nella sua Missine di costruire il Regno di Dio”. Concludendo: Se abbiamo buona volontà, cento obiezioni non ci impediscono di fare ciò in cui creiamo. Se invece la volontà è scarsa, ogni pretesto ci fa sentire “esonerati” dal fare ciò che dovremmo. Cari parrocchiani, il mio vuole essere un affettuoso invito a partecipare con regolarità e costanza alla Messa festiva. Venendo più spesso in chiesa, vi accorgerete che i minuti passati insieme non sono poi così lunghi e pesanti come credevate. Scoprirete che il tempo dedicato al Signore non è tempo perduto. Poi attenderete con maggior serenità alle vostre occupazioni quotidiane. Vi attendo con fiducia e affetto nel Giorno del Signore. Sarà una gioia grande per tutti! Don Egidio Schaan • Marbach Giugno 2014 SOGGIORNO MARINO A BELLARIA – ANNO 2014 La Missione Cattolica di Schaan-Marbach e la Missione Cattolica di Glarus organizzano anche quest’anno un soggiorno marino a Bellaria. Periodo: da lunedì 25 agosto a lunedì 8 settembre 2014 Sistemazione: Hotel Ambasciatori *** Prezzo: CHF 920 persona in camera doppia. Supplemento per camera singola: CHF 280 Hotel Ambasciatori; CHF 220 Hotel Sporting. Le camere singole all’Ambasciatori sono molto limitate; saranno assegnate ai primi iscritti. Il prezzo comprende: • Viaggio di andata e ritorno in autobus con partenze da San Gallo, Heerbrugg, Sargans, Glarus • Camere dotate di ogni conforts • Pensione completa: appetitosi buffet di verdure e antipasti; ricchi menu a base di carne e pesce • Bevande ai pasti senza limitazioni • Servizio spiaggia (ombrellone e lettino) Non comprende: Assicurazione malattia, infortuni, spese di annullamento a carico dei partecipanti. Pagamento: acconto di CHF 400 a persona da versare al momento della iscrizione. Il saldo è da versare prima della partenza. Iscrizioni: entro la fine giugno 2014 oppure fino a disponibilità dei posti. TAGLIANDO DI ISCRIZIONE Da compilare e inviare a: Missione Cattolica Italiana, Reberastrasse 1, 9494 Schaan – Liechtenstein Nome e Cognome ____________________________________________________ Indirizzo ___________________________________________________________ Telefono ___________________________________________________________ Desidera partecipare al soggiorno marino a Bellaria da lunedì 25 agosto a lunedì 8 settembre 2014. comunità 13 MESE GIUGNO Signore, insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore. (Dal Salmo 90) Quest’anno il 14 febbraio ho compiuto 70 anni. Nessuno finora mi dice “vecchio”, ma gli anni sono quelli. Inoltre il 29 giugno ricorre il 45° anniversario della mia ordinazione sacerdotale. Pertanto, non perché voglio che mi “facciate la festa” ma piuttosto perché voglio condividere con voi questi due per me importanti anniversari, ho pensato di organizzare una giornata insieme. Con questo programma: ore 11.00 S. Messa nella chiesa parrocchiale S. Laurentius a Schaan, con la partecipazione del Coro Italiano; segue pranzo (buffet freddo) offerto a tutti dal festeggiato nella sala comunale; segue nel pomeriggio: spettacolo e numeri vari degli artisti (ragazzi, giovani, cantori, musicisti, cabarettisti) della nostra comunità. Tutti siete gentilmente invitati a partecipare. Sarà un bel momento di vita di comunità. Vi aspetto! Don Egidio Cerchiamo nuovo gestore per il Centro Italiano della Missione Cattolica di Marbach. Interessati rivolgersi al Missionario Tel. 00423-232 29 22 comunità 14 Schaan • Marbach Giugno 2014 DALLA VITA DELLA COMUNITÀ Festa della Madonna della Pietra a Schaan Sabato 30 agosto 2014 si celebrerà la XI Festa della Madonna della Pietra, che ogni anno raccoglie diverse centinaia di persone da tutta la zona della nostra Missione, dalla Svizzera e anche dall’Italia. Quest’anno la Festa si svolgerà a Schaan, con il seguente programma: ore 17.00 S. Messa nella chiesa parrocchiale St. Laurentius, presiede l’arcivescovo Wolfgang Haas, con la partecipazione del Coro Italiano; segue la processione con la statua della Madonna fino alla sala comunale; dopo la benedizione finale, la festa prosegue in sala con musica e attrazioni varie. Siete tutti invitati a partecipare alla S. Messa e processione prima e dopo alla festa ricreativa in sala. BATTESIMI SPOSI Sabato 12 aprile nella chiesa di S. Pietro a Schaan è stato battezzato Samuele Corvaglia, figlio di Alessandro e di Mercurio Maria Francesca, che abitano a Triesen. Padrini: Toto Domenico e Lampert Sabrina. Ai genitori e padrini auguriamo di crescere il loro figlio in buona salute, nella fede della Chiesa e nell’amore del Signore. Nei mesi da marzo a maggio si è tenuto alla Missione Cattolica di Schaan il corso per i fidanzati che celebreranno durante quest’anno le nozze religiose. Vi hanno partecipato: Emilio Bongarzone con Petronela Komorova; Ciullo Lidia con Toma Emanuele; Brillante Francesco con Mastropasqua Teresa; Troisio Simone con Ursula Cortese; Pi- relli Ivan con Cristina Lederri; Megna Giuseppe con Marica Sica; Matteo Di Cataldo con Anna Biello; Lopez Toja Manuel con Pinerio Mendoza Maria Isabel. Ai futuri sposi auguriamo una felice e lunga vita insieme. Che il Signore benedica le nuove famiglie! RICORDIAMO I NOSTRI DEFUNTI Il 27 aprile all’Unispital di Zurigo è morto Giuseppe Roberto (nella foto), abitante a Wangs. Era nato a Bisaccia (Avellino) il 20 dicembre 1954. I funerali si sono svolti a Mels mercoledì 30 aprile. Lascia nel dolore la moglie Nunzia e le tre figlie Valentina, Antonella e Claudia. L’eterno riposo donagli, Signore e splenda a lui la luce perpetua. Domenica 11 maggio all’ospedale di Vaduz, dopo avere ricevuto i conforti della fede, è deceduto Vai Antonio (nella foto), da Vaduz. Era nato in Sardegna l’8 luglio 1944. Nei mesi scorsi erano morti per la stessa malattia i fratelli Giancarlo e Piero. I funerali si sono svolti a Vaduz mercoledì 14 maggio. Lascia nel dolore la moglie Simone, parenti e amici. comunità Giugno 2014 15 Futuro della Missione Italiana L’Associazione “Giovani e Famiglia” della Parrocchia di Heiligkreuz ha acquistato la casa della ex Missione. L’associazione è indipendente, è però collegata alla parrocchia di Heiligkreuz. Per lungo tempo il futuro della casa è rimasto incerto. Il progetto della Curia di San Gallo per gli altri gruppi di stranieri presenti nella città, non si è concretizzato con l’uso della casa. Gli sforzi per mantenere i locali della casa e la cappella, sono stati senza successo. Alla metà di Gennaio i Padri Scalabriniani hanno comunicato che l’immobile sarebbe stato venduto per la fine del mese agli interessati, anche privati. La casa sarebbe stata così utilizzata commercialmente, con la perdita della Cappella. L’Associazione “Giovani e Famiglia” ha potuto acquistare all’ultimo istante tutto l’immobile dai Padri Scalabriniani. Con questo acquisto non si sono perse né la Cappella, né la sala e gli altri locali. Probabilmente Sant’Antonio ci ha messo la sua mano! Comunque sia, tutta la casa avrà il nome: “Casa Sant’Antonio”. Cappella Sant’Antonio La Cappella sarà aperta tutti i giorni e messa a disposizione per tutti come luogo di raccoglimento, di silenzio e di preghiera. Nei giorni feriali saranno celebrate le S. Messe in diverse lingue, in italiano, albanese, portoghese e anche per gli ortodossi. La parrocchia inviterà i bambini del quartiere per la messa dei fanciulli. In questo modo i fedeli possono continuare ad onorare Sant’Antonio. Quest’anno si festeggerà il patrono della Cappella Sant’Antonio: Sabato 14 Giugno 2014 ore 19.00 (Santa Messa solenne nella chiesa della S. Trinità, segue processione, benedizione e festa). A.C.L.I., Ristorante e sala Il patronato A.C.L.I. (Associazione Cattolica Lavoratori Internazionali) continuerà il suo lavoro in questa casa, assistendo le persone per le pensioni di invalidità e vecchiaia, infortuni, assegni familiari, successioni e dichiarazione redditi. Si cercherà anche una soluzione per il ristorante. La sala verrà utilizzata in particolare per le feste familiari. La Casa Sant’Antonio non ha scopo di lucro. Rimarrà a disposizione di tutti. Per questo motivo molti potranno festeggiare le loro feste familiari a costo ridotto. Un luogo di ricordi per gli Italiani La Missione ha avuto un importantissimo ruolo sociale nella vita degli italiani. Per molti è stata una alternativa alla propria famiglia e aiutava ad orientarsi nella nuova nazione. Ricorderemo in seguito nella sala con diverse immagini la vita rigida di quei tempi passati. Le opere degli Italiani per la nostra nazione devono essere finalmente apprezzate! Peter Oberholzer Festa patronale della Cappella S.Antonio Sabato 14 Giugno 2014 Ore 19.00 S. Messa solenne nella Parrocchia della S. Trinità (Corale S. Cecilia) Ore 20.00 Processione con la statua del Santo e Benedizione Ore 20.30 Festa in sala e ristorante con piccoli fuochi d’artificio Giugno 2014 comunità 16 Servizi speciali Il Papa ai fidanzati e agli sposi La paura del “per sempre”, tre parole magiche, lo stile della festa cristiana Papa Francesco, il 14 febbraio scorso, ai fidanzati riuniti in Piazza San Pietro, ha risposto ad alcune domande che alcuni di loro gli hanno rivolto. Ecco le sue risposte – che in parte riassumiamo - semplici e molto illuminanti. Domanda 1: la paura del “per sempre” Santità, in tanti oggi pensano che promettersi fedeltà per tutta la vita sia un’impresa troppo difficile. La sfida del vivere insieme per sempre è affascinante, ma troppo esigente. Ringrazio per la domanda, è importante chiedersi se è possibile amarsi “per sempre”. Oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive. Un ragazzo diceva al suo vescovo:”Io voglio diventare sacerdote, ma solo per dieci anni”. Aveva paura di una scelta definitiva. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo. E questa mentalità porta tanti a dire:”Stiamo insieme finché dura l’amore”. E poi? Tanti saluti e ci vediamo. Così finisce il matrimonio. Ma cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce e che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce insieme. Costruire significa favorire e aiutare la crescita. Cari fidanzati , voi vi state preparando a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. Come l’amore di Dio è stabile per sempre, così l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla “cultura del provvisorio”. Questa cultura che oggi invade tutti, questo non va! Come si cura questa paura del “per sempre”? Si cura giorno per giorno affidandosi al Signore in una vita che diventa cammino spirituale quotidiano, fatto di piccoli passi, fatto di impegno a diven- tare donne e uomini maturi nella fede... Nella preghiera del Padre Nostro noi diciamo: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Gli sposi possono imparare a pregare anche così:” Signore, dacci oggi il nostro amore quotidiano”, perché l’amore quotidiano è il pane degli sposi, il vero pane dell’anima, quello che li sostiene per andare avanti. Signore, insegnaci ad amarci, a volerci bene! Più vi affiderete a Lui, più il vostro amore sarà “per sempre”. Domanda 2: stile di vita matrimoniale Santità, vivere insieme tutti i giorni è bello, dà gioia, sostiene. Ma è una sfida difficile. C’è uno “stile” della vita di coppia, una spiritualità del quotidiano che vogliamo apprendere. Può aiutarci in questo? Vivere insieme è un’arte, un cammino paziente, bello, affascinante. Non finisce quando vi siete conquistati l’un l’altro. Anzi, è proprio allora che inizia. Questo cammino ha delle regole che si possono riassumere in queste tre parole che ho ripetuto tante volte alle famiglie: permesso, grazie, scusa. “Permesso?”. È’ la richiesta gentile per poter entrare nella vita di qualcun altro con rispetto e attenzione. Bisogna imparare a chiedere: posso fare questo? Ti piace che facciamo così? Che prendiamo Giugno 2014 questa iniziativa, che educhiamo così i figli? Vuoi che questa sera usciamo? Ma saper entrare con cortesia nella vita degli altri non è facile. L’amore vero non si impone con durezza e aggressività. Oggi nelle nostre famiglie, nel nostro mondo, spesso violento e arrogante, c’è bisogno di molta più cortesia. E questo può incominciare in casa. “Grazie”. Sembra facile pronunciare questa parola, ma non è così. Però è importante. La insegniamo ai bambini, ma poi la dimentichiamo. Un’anziana, una volta mi diceva a Buenos Aires:”La gratitudine è un fiore che cresce in terra nobile”. Grazie non è una parola gentile da usare con gli estranei, per essere educati. Bisogna sapersi dire grazie per andare avanti bene insieme nella vita matrimoniale. “Scusa”. Nella vita facciamo tanti errori, tanti sbagli. Li facciamo tutti. In genere ciascuno di noi è pronto ad accusare l’altro e a giustificare se stesso. Impariamo invece a riconoscere i nostri errori e a chiedere scusa. Sappiamo che non esiste lo sposo perfetto o la sposa perfetta. Non parliamo della suocera perfetta... Esistiamo noi peccatori. Gesù, che ci conosce bene, ci insegna un segreto: non finire mai una giornata senza chiedersi perdono, senza che la pace torni nella vostra casa. È abituale litigare tra gli sposi, sempre c’è qualcosa, forse è volato anche un piatto, ma per favore ricordate questo: mai finire al giornata senza fare la pace. Non è necessario fare un discorso, a volte basta un gesto così e la pace è fatta. Se impariamo a chiederci scusa e perdonarci a vicenda, il matrimonio andrà avanti. Quando vengono nelle udienze o a Messa qui a Santa Marta gli anziani sposi che fanno il 50.mo, io faccio la domanda: “Chi ha sopportato chi?”. Tutti si guardano, mi guardano e si dicono: “Tutt’e due!”. E questo è bello! Questa è una bella testimonianza. Domanda 3: stile della celebrazione Santità, in questi mesi stiamo facendo tanti preparativi per le nostre nozze. Può darci qualche consiglio per celebrare bene il nostro matrimonio? Fate in modo che sia una festa vera, perché il matrimonio è una festa. Ma una festa cristiana, non una festa mondana! Il Servizi speciali motivo più profondo della gioia di quel giorno ce lo indica il vangelo di Giovanni: ricordate il miracolo delle nozze di Cana? Ad un certo punto il vino viene a mancare e la festa sembra rovinata. Su suggerimento di Maria, in quel momento Gesù si rivela per la prima volta e dà un segno: trasforma l’acqua in vino e, così facendo, salva la festa di nozze. Ciò che è capitato duemila anni fa, capita a ogni festa nuziale: ciò che renderà pieno e profondamente vero il vostro matrimonio sarà la presenza del Signore. È la sua presenza che offre “il vino buono”, è Lui il segreto della gioia piena, quella che scalda il cuore. È la presenza di Gesù in quella festa. Che sia una bella festa, ma con Gesù! comunità 17 Al tempo stesso, però, è bene che il vostro matrimonio sia sobrio e faccia risaltare ciò che è veramente importante. Alcuni sono più preoccupati del banchetto, delle fotografie, dei vestiti e dei fiori. Sono cose importanti in una festa, ma solo se sono capaci di indicare il vero motivo della vostra gioia: la benedizione del Signore del vostro amore. Fate in modo che, come il vino di Cana, i segni esteriori della vostra festa rivelino la presenza del Signore e ricordino a voi e a tutti l’origine e il motivo della vostra gioia. Conclusione: un lavoro di oreficeria Il matrimonio è anche un lavoro di tutti i giorni, potrei dire un lavoro artigianale,un lavoro di oreficeria, perché il marito ha il compito di fare più donna la moglie e la moglie ha il compito di fare più uomo il marito. Crescere anche in umanità, come uomo e come donna. E questo si fa tra voi, questo si chiama crescere insieme. Questo non viene dall’aria! Il Signore lo benedice, ma vien dalle vostre mani, dai vostri atteggiamenti, dal vostro modo di amarvi. Sempre fare in modo che l’altro cresca. Lavorare per questo. E i figli avranno questa eredità di aver avuto un papà e una mamma che sono cresciuti insieme, facendosi l’un l’altro più uomo e più donna! Giugno 2014 comunità 18 Patronato ACLI Assicurazione invalidità: fatti e cifre Nel 2013 un nuovo calo delle rendite e in aumento i provvedimenti d’integrazione Una recente nota dell’Ufficio Federale delle Assicurazioni (UFAS) evidenzia che il numero delle rendite di invalidità è diminuito di circa il 51% dal 2003 mentre i provvedimenti d’integrazione professionale sono aumentati nettamente a partire dal 2008. A gennaio 2014 le rendite in pagamento (incluse quelle all’estero) erano 229'800 mentre l’anno precedente il numero raggiungeva 234'600. Dunque una diminuzione del 2% che caratterizza il calo più significativo dal 2006, anno in cui l’effettivo delle rendite aveva raggiunto un picco di 257’500 unità. Nel 2002, l’AI ha concesso 27’000 nuove rendite e rimborsato provvedimenti d’integrazione professionale a 13’800 assicurati. Nel 2013 le nuove rendite sono state 13’600 e nello stesso periodo, il numero di assicurati cui sono stati rimborsati provvedimenti d’integrazione è salito a 33’700. Nel 2002 il rapporto tra nuove rendite e beneficiari di provvedimenti d’integrazione era di circa 2 a 1. Nel 2013 il rapporto tra nuove rendite e beneficiari di provvedimenti d’integrazione è passato a circa 1 a 2. Delle 33’700 persone cui nel 2013 sono stati rimborsati provvedimenti d’integrazione professionale, la parte preponderante (23’200 assicurati) ha beneficiato di provvedimenti mirati in particolare a formazioni professionali di base e riformazioni professionali. Questo cambiamento di rotta, registrato già dal 2004 attraverso la quarta revisione della legge AI, si è notevolmente accentuato con le disposizioni introdotte nella quinta revisione entrata in vigore nel 2008. Con la sesta revisione, in vigore dal 2012, una nuova normativa tende fra l’altro a migliorare ancora la capacità al guadagno dei beneficiari di rendite con conseguente diminuzione di nuove rendite ma anche di possibile soppressione di quelle già in pagamento. I passi da compiere affinché si attui l’integrazione professionale sono sinteticamente i seguenti. 1) Rilevamento tempestivo È una misura preventiva volta a garantire che i provvedimenti d’integrazione vengano attuati subito, riducendo al minimo il rischio d’insorgenza di un’invalidità imminente. 2) Provvedimenti d’intervento tempestivo Lo scopo è di intervenire rapidamente e senza formalità burocratiche per far sì che l’assicurato possa mantenere il suo posto di lavoro, essere integrato in un nuovo posto all’interno della stessa o di un’altra azienda. 3) Provvedimenti di reinserimento e professionali I provvedimenti di reinserimento sono stati creati per gli assicurati dotati di una capacità lavorativa limitata per motivi psichici e per prepararli all’integrazione professionale. I provvedimenti professionali offrono invece orientamento e servizi di collocamento agli assicurati che a causa di un’invalidità sono limitati nella scelta del lavoro o nell’esercizio dell’attività finora svolta. L’AI, in questi casi, si assume le spese che l’interessato deve sostenere a causa della sua inva- lidità per una prima formazione o riformazione o di un eventuale perfezionamento professionale, con possibilità di collocare gli assicurati presso aziende per un periodo di prova di sei mesi. Il datore di lavoro non instaura un rapporto di lavoro con l’assicurato e non lo paga. Offre all’assicurato l’opportunità di dar prova delle proprie capacità e ne può verificare la validità per l’azienda. L’assicurato riceve naturalmente dall’AI l’indennità giornaliera. Gaetano Vecchio / Patronato ACLI AVVISO AGLI UTENTI DEL PATRONATO A.C.L.I Il Patronato ACLI di San Gallo, a seguito della riorganizzazione della Missione Cattolica Italiana di San Gallo, a partire da Gennaio 2014, continua ad ASSICURARE i servizi di assistenza previdenziale e fiscale allo stesso indirizzo in cui ha finora operato: Heimatstrasse 13 - 9008 St. Gallen – Tel. 071 244 81 01/04 E-Mail: sangallo patronato.acli.it. Il responsabile Matteo Di Gennaro, l’operatrice Agnese Vailati Nel segno del dialogo interculturale e interreligioso Foglio dello Scalaforum - Rorschach /San Gallo (Svizzera) Viaggio sulle orme dell’Uomo Impressioni e viaggi nei 5 continenti di Egidio Toseschini don Egidio in uno dei suoi viaggi . La fotografia come incontro – Per un autore presentare le proprie opere è sempre un rischio, quando non addirittura una pretesa, ma offre vantaggi che sono legittimi. Il vantaggio principale è la possibilità di indicare i propri intenti. Ora ci sono tanti modi di fare fotografia, tanti i soggetti che si possono fotografare: i paesaggi o i fiori, le montagne, gli animali, i tramonti, la moda. E tanti modi anche di fotografare lo stesso soggetto: vedi per esempio la donna o i bambini. Così come anche tanti modi di viaggiare, di trascorrere le proprie vacanze: chi va al mare e chi in montagna, chi ama conoscere altri popoli e chi vuol fuggire lontano dalle persone, lontano dal mondo e dalle cose per stare solo con se stesso e chi invece va alla ricerca dell’altro. Viaggi e fotografia per me vanno insieme: sono sempre viaggi fotografici alla ricerca dell’altro, la macchina fotografica come occasione e mezzo d’incontro e di dialogo con le persone incontrate. Ai lettori Nell’anno 1969 l’editrice SEI ha pubblicato un bel volume intitolato „Viaggio intorno all’uomo“ di Sergio Zavoli, il principe del giornalismo televisivo” (Indro Montanelli). In quel bel libro l’Autore intervista e presenta alcuni personaggi del suo tempo: da Werner von Braun ad Albert Schweitzer, da Raoul Follerau all’abbé Pierre, da Loris Capovilla a Paolo VI, da Federico Fellini a Christian Barnard. Personalità eccezionali che per vari aspetti possono essere considerate rappresentative della loro età perché ne incarnano e ne esprimono con maggiore vivezza slanci e sentimenti. Ogni uomo è un segno del suo tempo; ogni generazione ha i suoi interpreti, i suoi grandi, i suoi miti. In quel libro però Sergio Zavoli non ha voluto condurci ad ammirare dei monumenti, ma andare a fondo, scoprire l’uomo. Ha raccolto tante voci di uomini diversi per provenienza ma compromessi con quell’unico progetto che è l’uomo di oggi e di sempre. … Il giornalista Zavoli ha interrogato l’uomo del suo tempo. Il risultato è un mosaico di quella società scritto da un interprete attento. In sostanza: un libro che è un viaggio alla scoperta dell’uomo. Ora non voglio paragonare la mia fotografia all’arte di scrivere del giornalista Zavoli, ma solo indicare una pista di lettura. ”Viaggio intorno all’uomo” è il titolo che avrei voluto dare al mio ultimo volume. Non l’ho fatto per non scopiazzare, ma è pur sempre, in qualche modo, il leitmotiv delle mie preferenze quando scatto fotografie. Né mi considero un fotografo esperto, ma piuttosto un “fotografo della domenica”. Parafrasando una canzone di Fabrizio De André:” C’è chi l’amore lo fa per noia e chi lo fa per professione. Bocca di Rosa né l’uno né l’altro, lei lo faceva per passione”. Io uso la macchina fotografica quando vado in vacanza; è per me come una “compagna di viaggio”. La fotografia dunque non è il mio mestiere, ma faccio foto per hobby e per passione. Ma soprattutto è per me un mezzo per incontrare le persone, per andare alla scoperta dei loro volti. Così si è presentato don Egidio Todeschini, sacerdote, giornalista, scrittore e fotofotoamatore, allo Scalaforum del 21 marzo, davanti al numeroso pubblico che ha voluto assistere anche alla presentazione del suo ultimo lavoro: Mirabilia Scalaforum/foglio 34 Anno 5° - San Gallo, 30 04. 2014 2 Scalaforum 30.04.2014 Al servizio degli ultimi Se le mie fotografie sono nate dai miei viaggi, c’è da dire ancora che esse non sono fine a se stesse o tuttalpiù da presentare agli amici in una serata o da guardare in Dvd davanti allo schermo. Dalle foto sono nate le mie pubblicazioni (libri, calendari, cartoline) con lo scopo di raccogliere dei contributi per sostenere diverse piccoli progetti umanitari che sono stati realizzati o in via di attuazione in varie parti del mondo: in Africa (Tanzania, Costa d’Avorio); America Latina (Brasile, Ecuador, Guatemala, Messico); Asia (Filippine, Sri Lanka, Papua Nuova Guinea, Isole Solomons). Vescovi e missionari, ma anche adozioni di bambini a distanza, scuole, ambulatori. E per questo anno 2014 in Etiopia: dieci borse di studio per la formazione di infermiere e sostegno ai bambini del campo profughi eritrei. Dai viaggi alle fotografie, dalle fotografie alle pubblicazioni, dalle pubblicazioni ai piccoli progetti, dai progetti a nuovi viaggi per realizzare e controllare i progetti realizzati: perché nessun spicciolo vada perduto. Così il cerchio si chiude, oppure si apre ad altri nuovi progetti e pubblicazioni, quindi a possibili donazioni e nuovi aiuti umanitari. Che sono possibili grazie a tanti piccoli e grandi benefattori, che in tutti questi anni mi hanno seguito con simpatia e sostenuto con generosità. Da Visibilia a Mirabilia Nell’anno 1992 l’editrice Vita e Pensiero di Milano ha pubblicato un poderoso volume fotografico del grande fotografo italiano Fulvio Roiter, con il titolo Visibilia. Il titolo richiama alla mente il caleidoscopico significato che va attribuito alla narrazione per immagini: è un emozionante racconto che utilizza tutte le tonalità per esprimere la multiforme tavolozza cromatica del mondo. Cercando il titolo da dare al mio ultimo volume fotografico, mi sono ispirato al titolo del libro di Roiter. Ma essendo il mio libro un viaggio “intorno all’uomo” e soprattutto “dentro l’uomo” cioè alla scoperta dei volti e dell’animo delle persone, non ho trovato di meglio di questo titolo “Mirabilia” (cose mirabili). Non pretendo sia “mirabile” il risultato, ma lo è “intento” della pubblicazione. Prima di questo ho pubblicato altri quattro volumi: Appunti di viaggio, alla scoperta dei volti (1993); Bambini (1996), con la prefazione di Antonio Guidi; La donna nel mondo (2002), con la prefazione di Dacia Maraini; Frauen, das wenige, was wir wissen (2008) in Giovanni Battista Scalabrini continuazione collaborazione con Vinicio Fioranelli e Ursula Gebendinger, con la prefazione di Doris Leuthard. Mirabilia è uscito per il Natale 2011; con testi in italiano-tedesco-inglese di Michele Fazioli, Amanzio Possenti. Consta di quattro capitoli: Popoli, Volti, Genitori, Figli. Insieme questi cinque volumi sono un unico viaggio attraverso i quattro continenti, una la continuazione dell’altro. Un viaggio fatto di sguardi, di sentimenti ed emozioni, più un viaggio interiore alla scoperta di paesaggi umani che un viaggio allo scoperta di luoghi incantati, di spiagge vergini, di montagne e monumenti Ogni volto una storia Tanti viaggi, tanti ricordi. Tante persone che ho incontrato sulle strade del mondo, con le quali ho scambiato una parola o un sorriso. Tanti uomini, tante donne, tanti volti. Ogni volto una storia. Sono contento di avere incontrato tante persone, sento la riconoscenza per avere intrecciato la mia vita, sia pure per poco, con loro. Il nostro incontro non ha cambiato la loro vita, ognuno ha un proprio cammino da fare, sogni da realizzare, ognuno con un proprio destino. Però questo mi basta per poter dire di essere fortunato di avere fatto tanti viaggi. “Sei nell’anima e lì ti lascio per sempre, in questo spazio indifeso” recita una canzone. Quanti volti sono rimasti dentro la nostra anima, quanti sguardi ci accompagneranno, forse per sempre, con i loro occhi, con i loro ricordi. Viaggi, paesi, persone, gesti, sorrisi, colori, emozioni, incontri che hanno arricchito la mia vita, come hanno arricchito la vostra, che formano il nostro bagaglio visivo. Chi di noi non ha uno sguardo particolare da ricordare: quello di una persona amata o semplicemente di un bambino, una donna, un amico sconosciuto incrociato per caso lungo il cammino della vita? In questo volume i protagonisti sono persone e volti fissati in terre lontane. Le immagini raccolte costituiscono un viaggio “intorno all’uomo”. Un viaggio inconsueto attraverso gli occhi della gente: occhi che ho guardato, che ci guardano, occhi da guardare, occhi che ci scrutano, occhi da scrutare, occhi tristi, occhi felici, occhi di chi ha ancora qualcosa da comunicare. Occhi che mi sono entrati dentro, laggiù nel profondo. Occhi e sguardi dai quali mi sono lasciato emozionare, che non mi hanno lasciato indifferente. E che ormai non mi abbandonano più. Un tempo i pittori esprimevano idee e sentimenti su tele e pareti attraverso l’uso dei colori oppure i giochi di luce. Oggi anche una fotografia può immortalare paesi lontani, relazioni vissute. Così è nato questo volume fotografico: per fissare nella memoria momenti e ricordi. Il tempo cancella tante cose, magari anche importanti, altre invece ci restano dentro, perché momenti e ricordi irripetibili. Ho ancora negli occhi e nel cuore questi volti, ognuno con propri nomi e storie, tutte diverse tra loro, ognuna carico di mistero. Sono frammenti di umanità, gocce del grande fiume che è la vita. 3 Scalaforum – 30.04.2014 Giovanni Battista Scalabrini Un viaggio “dentro l’uomo” per ritrovare l’anima di persone che non incontrerò più, ma che sono arrivate a noi, superando barriere culturali e geografiche, pronte a comunicarci qualcosa. Perché l’uomo è tutto nel volto e riesce a darci qualcosa anche nel silenzio, senza una parola. A volte uno sguardo dice di più di un discorso. Anche gli innamorati, quando le parole non bastano, si guardano negli occhi. Perché l’amore abbatte ogni barriera, alla ricerca di contatti e di sorrisi. E un sorriso quanto dura? Sebbene brevissimo può segnare una vita. Allora, chi meglio di un clic può fissare la profondità di uno sguardo? E con gli sguardi e i volti, in questo volume troverete tante donne e bambini, i miei temi fotografici preferiti. continuazione Tra tanti viaggi, quello più bello però è il cammino verso l’anima della gente. La mia fotografia non è studio, non è tecnica, è spontaneità, mezzo di incontro. Questo volume ne è il risultato, un lavoro composto principalmente di emozioni e di ricordi. Dunque soprattutto un viaggio interiore. Perché Dio ci ha donato, attraverso gli occhi, una porta aperta sull’anima delle persone. E ogni uomo rivela in mezzo a noi il volto di Dio, che ci chiama a condividere una vita di fraternità. Festa di popoli per una nuova umanità. Aiutare gli adulti a ritrovare la loro infanzia Oggi si parla spesso di bambini, sui giornali, alla tivù: bambini abbandonati, bambini violentati, bambini feriti nell’anima e nel corpo, vittime di guerre e delle cattiverie dei grandi. Bambini che non sono più bambini e ai quali è stata rubata l’infanzia. Niente di ciò troverete in queste fotografie, sono istantanee per lo più di bambini felici, sorridenti. Lo so che, purtroppo, non sono pochi i bambini nel mondo che soffrono a causa di varie forme di violenza. Ma l’intento delle mie fotografie è un altro: aiutare noi adulti a ritrovare la nostra infanzia, il nostro cuore perduto. I bambini sono il paradiso terrestre degli adulti. Di fronte ai disastri che combinano i grandi, a volte mi viene da pensare che per salvare il mondo bisognerebbe darlo in mano ai bambini. Lasciamo a loro l’incarico della pace. I loro occhi belli e limpidi vedono più lontano dei nostri occhi bramosi e offuscati. Per le donne le immagini più frequenti sono quelle di madri, con i bimbi in braccio o sul dorso. Poi le donne lavoratrici, umili, spesso riprese con ceste piene di frutta, di verdure da vendere al mercato o fascine di legna in testa per il fuoco di casa. Le si vede impastare mattoni, cucinare all’aperto, lavare i panni nel fiume. Ed anche le donne raccolte in preghiera. Le donne, sempre così delicate ma anche così robuste, capaci di lavorare diciotto ore al giorno. Esse hanno energie che stupiscono gli uomini, loro affrontano difficoltà e problemi, sorridono quando vorrebbero gridare, cantano quando avrebbero voglia di piangere, piangono quando sono felici. Si privano per mantenere prima la famiglia. Senza dubbio loro sono forti: sanno che un bacio e un abbraccio possono aiutare a curare un cuore afflitto. E’ anche a tutte queste donne, incontrate sulle strade della vita, che dedico questo volume. …per una definizione di viaggio «La vera casa dell'uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi». Bruce Chatwin "Chi non viaggia non conosce il valore degli uomini" dice Ibn Battuta, l'infaticabile girovago arabo che andò da Tangeri alla Cina e ritorno per il gusto di viaggiare. Ma il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma. Le nostre prime esplorazioni sono la materia prima della nostra intelligenza.” Bruce Chatwin, Anatomia dell'irrequietezza. Per Swift “esilio era il nome segreto di viaggio”. (…) “La ‘terra straniera’ è una realtà oggettiva, geografica, o piuttosto una costruzione mentale in continuo movimento?” Roberto Bolaño, Frammenti di un ritorno al paese natale “Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati” “Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare” Jack Kerouac, Sulla strada Pag. 4 – Scalaforum - 30.04.2014 Giovanni Battista Scalabrini Foglio dello Scalaforum I racconti di viaggio hanno accumulato per secoli un intero arsenale di saperi che ha contribuito a definire la nostra immagine del mondo. Senza più terre incognite da esplorare, la società contemporanea appare ora contraddistinta da forme di mobilità molto diverse, sempre più frenetiche, che coinvolgono non soltanto persone e oggetti, ma anche idee e culture. Che cosa significa oggi raccontare il viaggio? Come si misura un reportage? Si tratta di una sofisticata forma di turismo intellettuale, oppure dello spazio ideale per una traduzione tra culture? Con sguardo comparativo e interdisciplinare, i viaggi fotografici raccontano le trasformazioni che stanno mutando l’idea e le pratiche stesse del viaggiare, integrando in un discorso comune metodi e riflessioni maturati nell’ambito di discipline diverse. Un intenso dialogo tra letteratura e antropologia per ritrovare, sulle strade del viaggio, la saggezza del lontano. Walter Benjamin Viaggiare, spostarsi, migrare, … mettersi o essere in movimento sono condizioni note e comuni alle civiltà umane di tutte le epoche e zone geografiche che si espletano di volta in volta con significati e modalità diverse. Il tema del viaggio è, quindi, universalmente riconosciuto e rilevante. È significativo a tale proposito notare che esso ricopre un campo metaforico ampio e acquisito in modo similare dalle civiltà occidentali, in particolar modo per quel che riguarda la vita umana: dalla struttura della vita come cammino, pellegrinaggio o passaggio (la letteratura italiana ci offre un chiaro esempio con il "cammin di nostra vita" di Dante o il "dubbioso passo" di Petrarca), al concetto della morte come "trapasso", "ritorno a Dio", "lungo viaggio della vecchiaia", "ultimo viaggio". In un lungo saggio, Luigi Monga accenna alle ragioni che fin dalle origini hanno portato a collegare il viaggio all'esperienza. L'uomo ha iniziato molto presto a viaggiare. L'ampliamento stesso della dieta dell'homo erectus da vegetariana a onnivora è stata una delle prime cause degli spostamenti, unitamente al connaturato istinto di aggressività verso altri individui della stessa specie. I fenomeni di transumanza al seguito degli animali per l'approvvigionamento del cibo, le invasioni e le conquiste del territorio. (MONGA 1996). Monga nota che anche la Bibbia e la filosofia greca fanno largo ricorso alle metafore legate al movimento e al viaggio: ad esempio nelle parole di Cristo "ego sum via" o nei principi della filosofia di Eraclito in cui l'essenza stessa della natura è percepita come movimento. Maria Rosa Alessandrini MIRABILIA, volume di 272 pagine, formato 22 x 31 cm, 243 foto a colori. Testi in italiano, tedesco, inglese, di Michele Fazioli, Amanzio Possenti, Egidio Todeschini. Per ordinazioni (CHF 40.--): Egidio Todeschini, Reberastr. 1, 9494 Schaan FL. Tel. 00423-232 29 22 - Fax 00423-232 29 19 - Email: [email protected] Scalaforum: MCI San Gallo- Rorschach Padre Angelo Negrini - fondatore [email protected] Sede operativa e redazione del Foglio: Centro Socio Culturale Italiano Unt. Graben 1 – 9000 St. Gallen – 071 2237693 prof. Rolando Ferrarese - responsabile [email protected] *************************************** Fondatore: Padre Angelo Negrini Presidente Onorario: Gianni Franchi (San Gallo) Coordinamento: prof. Rossella Pauletti (San Gallo) [email protected] prof. Rolando Ferrarese (Arbon) Pubbliche relazioni e Stampa: Dr.ssa Caterina Corea (San Gallo) [email protected] Assistente Ecclesiastico: Don Piero Corea Segreteria: Filippo Barbarotto – Horn TG [email protected] Tutte le foto sono di Egidio Todeschini e sono pubblicate per gentile concessione dell’autore. Vogliate favorire i nostri inserzionisti! Consulenze psicologiche individuali, di coppia e familiari in lingua italiana e tedesca Pizzeria da Franco Parkstrasse 14 9430 St. Margrethen Tel. 071 744 21 71 Öffnungszeiten Montag bis Samstag 11.00 – 14.00 / 17.30 – 22.30 Katia Annunziata Trinidad Bleichestrasse 11 9000 S. Gallo Tel. 076 – 748 25 57 [email protected] www.psychologischeberatung-sg.ch Per le vostre Gite / Pellegrinaggi / Escursioni vogliate contattarci o chiedere un preventivo I PROSSIMI NOSTRI VIAGGI A Monza per la Formula 1 Domenica 7 settembre 2014 Affrettarsi a iscriversi per poter riservare i biglietti NUOVA LINEA IN PULLMAN SVIZZERA – PUGLIA ITALIA PARTENZE SVIZZERA: VENERDI SERA WINTERTHUR WIL SG SAN GALLO ROHRSCHACH BUCHS SG HEIDILAND COIRA 17.30 18.00 18.30 19.00 20.00 20.30 21.00 PARTENZE ITALIA: SABATO SERA TAURISANO GALLIPOLI MAGLIE LECCE BRINDISI GROTTAGLIE TARANTO BARI IMPORTANTE: BAGAGLI COMPRESI NEL COSTO DEL VIAGGIO : 1 VALIGIA + UN BORSONE +BAGAGLIO A MANO A PERSONA. 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