Comunità Giugno 2014 - don Egidio Todeschini

comunità
Testimoni di un evento storico
Un grande segno di speranza e un invito a vivere insieme la fede
  Domenica 27 aprile a Roma si è svolto un avvenimento veramente storico:
in Piazza San Pietro si sono ritrovati insieme quattro giganti della fede, quattro
papi che hanno segnato la storia della
Chiesa degli ultimi cinquant’anni. Papa
Francesco insieme con papa Benedetto
hanno celebrato la canonizzazione di
papa Giovanni XXIII e di Papa Giovanni
Paolo II. Mi sembra bello e doveroso fare ancora due brevi riflessioni su questo
momento così significativo.
È la prima volta nella storia che quattro
Papi si sono ritrovati insieme sulla stessa Piazza. E già questo ci dice una cosa
veramente grande: il Signore ci ha donato quattro uomini capaci di guidare la
Chiesa in momenti storici impegnativi e
difficili. La familiarità di Giovanni XXIII,
i viaggi nel mondo intero di Giovanni Paolo II, la profondità di Benedetto XVI,
l’apertura di nuovi orizzonti da parte di
Papa Francesco, ci donano la certezza
che il Signore non ci lascia mai soli nel
nostro cammino. I discepoli sfiduciati
e scoraggiati erano convinti che con la
morte in croce di Cristo si fosse conclusa
in maniera lacerante l’avventura di una
grande amicizia con Colui nel quale avevano riposto grandi speranze. A loro
il Risorto è apparso la sera di Pasqua, ha
dato loro lo Spirito, la fiducia e il vigore
di riprendere il loro cammino. A noi il
Signore ha dato quattro grandi Papi per
dirci che è proprio lo Spirito Santo a guidare la Chiesa, a mettere persone giuste, al posto giusto, al momento giusto.
Il Signore ci apra gli occhi per cogliere
questo grande segno di speranza, offerto in maniera speciale a tutte le persone
che vivono momenti difficili, di prova, di
sofferenza, di fatica, di delusione.
La celebrazione della canonizzazione ha
attirato a Roma milioni di persone. Que-
AZB 9000 ST. GALLEN
Giugno 2014
CHF 1,20
Prego segnalare cambiamenti d’indirizzo / Bitte Adressänderungen mitteilen / Svp. signaler changements d’adresse
Comunità – Heimatstrasse 13 – 9000 St. Gallen
ANNO XL – N. 6 – Mensile delle Missioni Cattoliche Italiane della Svizzera Orientale
sto fiume vivente di uomini e di donne,
giovani e anziani, ci ricorda che la Chiesa
è una grande famiglia. Nel nostro mondo
dove emergono spesso storie meschine
di egoismi, di indifferenza, di ricerca del
proprio interesse, siamo richiamati con
forza all’esperienza comunitaria del Vangelo. Solo salvando la comunione con gli
altri, la generosità, l’apertura al mondo,
potremo trovare il senso pieno della nostra vita e della nostra fede. Il Signore
ci aiuti a creare legami forti di fraternità
nella fede.
(det)
comunità
Indirizzi utili
Giugno 2014
MISSIONI CATTOLICHE ITALIANE–SVIZZERA ORIENTALE
IMPRESSUM
comunità
Testimoni di un evento storico
Un grande segno di speranza e un invito a vivere insieme la fede
il Risorto è apparso la sera di Pasqua, ha
dato loro lo Spirito, la fiducia e il vigore
di riprendere il loro cammino. A noi il
Signore ha dato quattro grandi Papi per
dirci che è proprio lo Spirito Santo a guidare la Chiesa, a mettere persone giuste, al posto giusto, al momento giusto.
Il Signore ci apra gli occhi per cogliere
questo grande segno di speranza, offerto in maniera speciale a tutte le persone
che vivono momenti difficili, di prova, di
sofferenza, di fatica, di delusione.
La celebrazione della canonizzazione ha
attirato a Roma milioni di persone. Que-
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Comunità – Heimatstrasse 13 – 9000 St. Gallen
ANNO XL – N. 6 – Mensile delle Missioni Cattoliche Italiane della Svizzera Orientale
Domenica 27 aprile a Roma si è svolto un avvenimento veramente storico:
in Piazza San Pietro si sono ritrovati insieme quattro giganti della fede, quattro
papi che hanno segnato la storia della
Chiesa degli ultimi cinquant’anni. Papa
Francesco insieme con papa Benedetto
hanno celebrato la canonizzazione di
papa Giovanni XXIII e di Papa Giovanni
Paolo II. Mi sembra bello e doveroso fare ancora due brevi riflessioni su questo
momento così significativo.
E’ la prima volta nella storia che quattro
Papi si sono ritrovati insieme sulla stessa Piazza. E già questo ci dice una cosa
veramente grande: il Signore ci ha donato quattro uomini capaci di guidare la
Chiesa in momenti storici impegnativi e
difficili. La familiarità di Giovanni XXIII,
i viaggi nel mondo intero di Giovanni Paolo II, la profondità di Benedetto XVI,
l’apertura di nuovi orizzonti da parte di
Papa Francesco, ci donano la certezza
che il Signore non ci lascia mai soli nel
nostro cammino. I discepoli sfiduciati
e scoraggiati erano convinti che con la
morte in croce di Cristo si fosse conclusa
in maniera lacerante l’avventura di una
grande amicizia con Colui nel quale avevano riposto grandi speranze. A loro
sto fiume vivente di uomini e di donne,
giovani e anziani, ci ricorda che la Chiesa
è una grande famiglia. Nel nostro mondo
dove emergono spesso storie meschine
di egoismi, di indifferenza, di ricerca del
proprio interesse, siamo richiamati con
forza all’esperienza comunitaria del Vangelo. Solo salvando la comunione con gli
altri, la generosità, l’apertura al mondo,
potremo trovare il senso pieno della nostra vita e della nostra fede. Il Signore
ci aiuti a creare legami forti di fraternità
nella fede.
(det)
San Gallo–Rorschach:
Missionario:
Rorschacherstr. 105, 9000 S. Gallo
Don Piero Corea
Tel. 079 8470441
Wil–Herisau:
Missionario:
Missionario emerito:
Lerchenfeldstrasse 5, 9500 Wil
Don Alfio Bordiga
Don Peppino Salvadè
Tel. 076 740 21 10
Tel. 071 911 58 51
Schaan–Marbach:
Missionario:
Reberastrasse 1, 9494 Schaan
Don Egidio Todeschini
Tel. 00423 2322922
Rapperwil–Jona:
Missionario:
Herrenberg 53, 8640 Rapperswil
P. Giulio De Zulian
Tel. 055 210 52 63
Coordinazione delle MCI:
Coordinatore Nazionale:
Brauerstr. 101,8004 Zürich
Don Carlo De Stasio
Tel. 044 240 51 25
CONSOLATO D’ITALIA – SAN GALLO E LIECHTENSTEIN
Frongartenstrasse 9, 9000 St. Gallen
Email: [email protected] • www.consangallo.esteri.it • Telefax 071 227 41 40
Centralino
Tel. 071 227 41 41
Segreteria
Tel. 071-227 41 44
Anagrafe/Elettorale
Tel. 071 227 41 38
Stato civile
Tel. 071 227 41 36
Cittadinanza
Tel. 071 227 41 37
Assistenza
Tel. 071 227 41 37
tale. Aderente alla Federazione Unitaria della
Passaporti/Leva
Tel. 071 227 41 34
Notarile
Tel. 071 227 41 39
Stampa Italiana all’Estero (FUSIE).
Rimpatri definitivi
Tel. 071 227 41 39
Cancelleria
Tel. 071 227 41 45
Direzione-Redazione: Don Egidio Todeschini (det).
Archivio
Tel. 071 227 41 33
Visti
Tel. 071 227 41 42
Email: [email protected]
Ufficio scuola
Archivio
Tel. 071 227 41 47
Tel. 071 227 41 33
Orari di apertura
Lunedì:09.00-12.30
Martedì:15.00–18.00
Mercoledì: 09.00–12.30
Giovedì:15.00–18.00
Venerdì: 09.00–12.30
Anno XL – N. 6 Giugno 2014 – Mensile delle Missioni Cattoliche Italiane della Svizzera Orien-
Amministrazione e indirizzi:
Heimatstrasse 13 – 9000 St. Gallen
Redazioni locali: MCI San Gallo, MCI Wil,
PATRONATO ACLI – PER I SERVIZI SOCIALI
MCI Schaan
Patronato e Assistenza sociale ACLI (Associazione Cristiana Lavoratori Italiani)
Operatori: Matteo Di Gennaro e Agnese Vailati
Tipografia: La Buona Stampa (TBS) – Via Fola 11,
6963 Pregassona
Abbonamento: CHF 12 annuo
San Gallo
Heimatstrasse 13,
9008 San Gallo
Tel. 071 244 81 01/04
Email: [email protected]
Kreuzlingen
presso il Circolo ACLI, Bärenstrasse 32.
Con due presenze al mese: 2° e 4° giovedì dalle ore 16.00 alle 19.00.
Marbach
presso la Missione Cattolica Italiana, Staatstrasse 58.
Con due presenze al mese: 1° e 3° lunedì dalle ore 15.30 alle 18.00.
Buchs
presso la sala della parrocchia, Pfrundgutstrasse 5.
Ogni sabato: ore 9.00–11.00.
Wil
Scheibenbergstrasse 14, 9500 Wil. Ogni martedì: ore 19.30–21.00
Operatore: Calludrini Franco, tel. 071 393 24 57
Consegna del materiale da pubblicare entro il giorno 15 di ogni mese
SOMMARIO
pag.   4-7
San Gallo-Rorshach
pag.   8-11
Wil–Herisau
pag. 12-15
Schaan–Marbach
pag. 16-17
Servizi Speciali
pag. 18
Patronato Acli
pag. 19-22
Scalaforum
più copie, chi cambia indirizzo, è pregato di comuni-
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
9.00-12.00
9.00-12.00; 15.00-19.00
9.00-12.00; 15.00-19.00
9.00-12.00
9.00-12.00; 15.00-18.00
PATRONATO ITAL-UIL A RORSCHACH E WIL
Rorschach
Presso la sede della Pro Senectute; Reitbahnstr. 2, 9400 Rorschach
Tutti i giovedì dalle 18.30 alle 20.00
Operatore: Gianni Ruberti
Tel. 071 220 96 22 / 077 433 44 01
Wil
Hörnlistrasse 19, 9500 Wil
Operatore: Leo Caruso
Telefono 071 220 96 22
Chi non riceve il giornale, chi non lo vuole, chi riceve
carlo alla propria Missione.
2
Lunedì
Martedì
Mercoledì
9.30-12.30; 14.00-17.30
9.30-12.30; 14.00-17.30
9.30-12.30; 14.00-17.30
Giugno 2014
Editoriale
comunità
3
Pensieri non solo per le vacanze
Come pianificare bene il proprio tempo e non rischiare di fare fallimento nella vita
  Un giorno un professore emerito venne invitato a
tenere un corso sulla pianificazione efficace del proprio tempo destinato a un gruppo di dirigenti di grandi compagnie nordamericane.
Stando in piedi, davanti a quell’élite, l’illustre insegnante li guardò uno ad uno, poi disse: “Oggi faremo un’esperienza”. E tirò fuori da sotto la cattedra un
grosso vaso di vetro che posò davanti a sé. Poi tirò
fuori una dozzina di sassi, grossi come una pallina da
tennis, e li pose con delicatezza, uno per uno dentro
nel grande vaso. Quando fu ben pieno, domandò ai
suoi allievi: “Secondo voi, il vaso è pieno?” Essi risposero in coro: “Sì”
Allora l’anziano professore si piegò e tirò fuori da sotto il tavolo un recipiente contenente della ghiaia minuta. Versò il tutto nel vaso e i sassolini andarono ad
infilarsi fra un sasso e l’altro fino alla base.
Domandò di nuovo: “E adesso è pieno?” Questa volta
i suoi brillanti
allievi cominciarono a comprendere e uno di essi disse: “Probabilmente no”.
“Bene”, riprese l’insegnante. Si piegò di nuovo e questa volta tirò fuori un sacchetto di sabbia e la versò nel
vaso. La sabbia riempì gli interstizi lasciati liberi dai
sassi e dalla ghiaia.
Ancora una volta domandò: “E adesso il vaso è pieno?”
E questa volta, senza esitare, tutti gli allievi risposero
in coro:“No!”
Bene, disse il professore. E, come i suoi allievi si attendevano, prese la caraffa d’acqua che era sulla cattedra
e riempì il vaso fino al bordo. Poi sollevando lo sguardo verso il gruppo, l’insegnante domandò: “Qual’è la
grande verità che ci dimostra questo esperimento?”.
Il più audace degli allievi, riflettendo sul tema della
conferenza per il quale il professore era stato invitato,
disse con orgoglio: “Questo dimostra che, anche quando crediamo che la nostra agenda sia completamente
piena, se lo si vuole veramente, possiamo aggiungere
ancora qualche appuntamento, qualcosa da fare”.
“No – rispose il vecchio professore – non si tratta di
questo. La grande verità che ci dimostra questa esperienza è la seguente: se noi non infiliamo i sassi grossi
per primi nel vaso, in seguito non potremo più farceli
stare tutti”.
Ci fu un profondo silenzio. Ciascuno prendeva coscienza dell’evidenza di questa verità.
Il vecchio saggio allora aggiunse: “Quali sono i grandi
sassi della vostra vita? La salute? La famiglia? Gli amici? Realizzare i vostri sogni? Fare quello che vi piace?
Imparare? Difendere una causa? Riposarsi? Dare ad
ogni cosa il suo tempo? O qualsiasi altra cosa? Quello
che dovete imparare è l’importanza di mettere i grossi
sassi al primo posto nella vostra vita, se no rischierete di fallire! Se darete la precedenza alle quisquiglie,
riempirete la vita di stupidaggini e non avrete abbastanza tempo da consacrare agli elementi importanti
della vostra vita”.
Morale della favola, non dimentichiamoci mai di porci
sempre la domanda: “Quali sono le grosse pietre della
mia vita, quelle da mettere per prime nel vaso?”.
Vi auguro che il tempo delle vacanze - ma il discorso
vale per ogni altro tempo dell’anno – vi permetta di
riflettere e di porvi la domanda fondamentale: “Quali
sono le grosse pietre della mia vita, quelle di cui mi
devo preoccupare con priorità assoluta?”. Buone vacanze!
San Gallo • Rorschach
Giugno 2014
LA MISSIONE
Missionario: Don Piero Corea
Rorschacherstrasse 105, 9000 St. Gallen
e-mail: [email protected]
www.dpcmission.com
Segreteria:
Per comunicazioni alla segreteria o per richieste di documenti, S. Messe, benedizione
delle Case, Confessioni o dialoghi spirituali
si prega di telefonare allo 079 84 70 441
Ufficio parrocchiale:
ore 9.00-11.30
SS. MESSE
Messe Feriali
Rorschach: Ogni Lunedì e ogni Venerdì alle
ore 19:00 presso la Seelenkapelle;
San Gallo: ogni Mercoledì e ogni Giovedì
alle ore 18:30 presso la Chiesa Parrocchiale di St. Fiden
Prefestive
Rheineck: ore 17.00
Festive San Gallo
Cappella degli Angeli: ore 09.30
Bruggen: ore 18.15
Festive Rorschach
Chiesa di San Colombano: ore 11.00
ALTRI SERVIZI
Confessioni: mezz'ora prima della S. Messa
Matrimoni: corso di preparazione da gennaio ad aprile di ogni anno.
Battesimi: per i battesimi annunciarsi e concordare con il Missionario
Cresima adulti: per la preparazione della Cresima prendere contatto con il Missionario
PATRONATO ACLI
Orari:
Lunedì: Ore 09.00 – 12.00
Martedì: Ore 09.00 – 12.00 / 15.00 – 19.00
Mercoledì: Ore 09.00 – 12.00 / 15.00 – 19.00
Giovedì: Ore 09.00 – 12.00
Venerdì: Ore 09.00 – 12.00 / 15.00 – 18.00
Operatori: Matteo Di Gennaro
Agnese Vailati
Telefoni: 071 – 244 81 01
071 – 244 81 04
CORRISPONDENTE CONSOLARE
E PATRONATO ITAL-UIL:
a Rorschach: tutti i Giovedì dalle ore 18:30
alle ore 20:00 nella sede della ProSenectute in Reitbahnstr. 2, 9400 Rorschach
a Arbon: tutti i Mercoledì dalle 16:30 alle
18:00 nella sede del Sindacato UNIA alla
Promenadenstr. 19, 9320 Arbon.
Operatore: Gianni Ruperti
tel: 071 220 96 22/ 077 433 44 01
comunità
4
L’Eucarestia, dono d’amore
Carissimo/a
Chi legge il Vangelo secondo Matteo,
secondo Marco, secondo Luca, nota che nel Cenacolo Gesù istituisce il
Sacramento dell’Eucaristia e del Sacerdozio senza però dare alcuna spiegazione. Abbiamo il fatto, ma non l’intelligenza di esso e neanche la sapienza
eterna in esso contenuta.
Sappiamo però che i discepoli realmente hanno mangiato la carne di Cristo Gesù e realmente hanno bevuto il
suo sangue. La carne è offerta in sacrificio di riconciliazione, comunione, espiazione, lode, benedizione. Il Sangue
è versato per la Nuova ed Eterna Alleanza. Negli Atti degli Apostoli la comunità spezza il pane facendo memoria
di Cristo Gesù. La Chiesa nascente vive
l’Eucaristia, si trova tutta unita attorno
a Gesù nel sacramento dell’amore, della carità, della speranza, ma neanche
gli Atti donano l’intelligenza e la sapienza di questo mistero che solo nel
cuore di Dio trova la pienezza della sua
comprensione. Anche San Paolo, nella
Prima Lettera ai Corinzi, parla dell’Eucaristia. La presenta come mistero di
unità, di solo corpo, che deve avere i
suoi risvolti anche e soprattutto nella
socialità. Un solo corpo sacramentale
con Cristo deve essere un solo corpo
reale, sociale, ecclesiale, cui va applicata l’unica e sola legge del corpo che
è la solidarietà, la condivisione, l’essere
ogni membro dagli altri e per gli altri,
in ogni bene materiale e spirituale.
Giovanni, il discepolo che Gesù amava, il discepolo che ha posto il suo orecchio sul cuore di Gesù nell’Ultima
Cena, colui che è capace di leggervi
dentro più di ogni altro, parla dell’Eucaristia, “ricordando” il discorso che
Gesù fece nella sinagoga di Cafarnao
proprio dopo la moltiplicazione dei
pani. Se non avessimo il Vangelo di
Giovanni, la nostra fede sul mistero
di Cristo sarebbe esposta alla mercè
di eretici, apostati, falsari della verità
storica, imbonitori di chimere umane,
schizofrenici di realtà religiose, giustificatori di immoralità, costruttori di idoli.
Tutto questo mondo sempre si è voluto
impossessare di Gesù Signore per distruggerlo nel suo corpo che è insieme
fisico, reale, ecclesiale, mistico, sociale.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
Se uno mangia di questo pane vivrà in
eterno e il pane che io darò è la mia
carne per la vita del mondo». Allora i
Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la
sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non
mangiate la carne del Figlio dell’uomo
e non bevete il suo sangue, non avete
in voi la vita. Chi mangia la mia carne
e beve il mio sangue ha la vita eterna
e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Perché la mia carne è vero cibo e il mio
sangue vera bevanda. Chi mangia la
mia carne e beve il mio sangue rimane
in me e io in lui. Come il Padre, che ha
la vita, ha mandato me e io vivo per il
Padre, così anche colui che mangia me
vivrà per me.
Giugno 2014
Questo è il pane disceso dal cielo; non
è come quello che mangiarono i padri e
morirono. Chi mangia questo pane vivrà
in eterno».
L’Eucaristia non è simbolismo, immagine, figura, segno, rappresentazione. Essa è realtà. È la realtà del corpo vero di
Cristo Gesù e del suo sangue vero. Vero
corpo e vero sangue di Gesù dono dati
all’uomo come sua nuovo nutrimento,
nuova linfa di vita, nuovo alimento di esistenza e sussistenza. Come il cibo che
assumiamo, entrando nel nostro corpo,
viene trasformato in energia di vita e la
nostra vita si conserva grazie al cibo da
noi assunto, così dicasi dell’Eucaristia, di
questo cibo divino ed umano insieme
che Gesù ci ha lasciato. Assumendo, cioè
mangiando il Corpo di Cristo e bevendo
San Gallo • Rorschach
il suo Sangue, che sono corpo e sangue
veri, reali, sostanziali, anima, spirito,
corpo del cristiano vengono alimentati
di divinità, poiché nel corpo e sangue di
Cristo vi è anche l’anima e la divinità di
Gesù Signore. Vi è tutta la Beata Trinità
che si fa nostro alimento di vita eterna.
La Beata Trinità assunta attraverso il Corpo e il Sangue di Cristo Signore, ci trasforma in essere divini. Anche il nostro
corpo partecipa della divinizzazione.
Per questo chi riceve con fede, grande
fede, questo Sacramento a poco a poco
vince il peccato e tutti i residui di peccato che hanno contaminato il suo corpo
e la sua vita.
comunità
5
Un corpo di carne si nutri di peccato, vizio, concupiscenza, ogni immoralità. Un
corpo divinizzato dall’Eucaristia aborrisce tutte queste cose, perché divenuto
“allergico” al male, come Dio per natura
è “allergico” al male. Se noi tutti credessimo in questo Sacramento, lo ricevessimo con fede, lo desiderassimo come il
nostro unico e solo bene, avessimo un
po’ più di intelligenza e sapienza della
realtà divina in esso nascosta, di sicuro
lo vivremmo in modo nuovo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione,
Angeli, Santi, dateci il vostro amore e la
vostra fede per questo dono divino che
Cristo Gesù ci ha lasciato.
L’Eucaristia diviene così il sacramento
della perfetta sconfitta del male attraverso la trasformazione del nostro corpo.
Don Piero Corea
Augurio di sante vacanze
Siamo giunti al termine di questo
intenso e ricco anno pastorale che è
stato testimone di nascite di nuove
amicizie, nuove collaborazioni; che
ha portato con sè ritrovati entusiasmi e voglia di donarsi interamente
all’opera di Grazia che il nostro Signore ha voluto donarci. Un anno,
o per meglio dire, mesi che ci hanno coinvolti tutti da vicino, che ci
hanno regalato la gioia di poterci
tendere l’un l’altro la mano, guardarci negli occhi e scoprirci l’uno
il dono dell’altro, l’uno la ricchezza
dell’altro. Siamo giunti a quel tempo
in cui pian piano desideriamo tirare
il fiato e ristabilire le forze sia spirituali che fisiche.
È giunto quel momento in cui ci saluteremo e ci augureremo “buone
ferie” con la speranza e la certezza
che al ritorno saremo tutti carichi e
motivati per dare il nostro personale
contributo ad una storia che ha bisogno di noi per essere scritta. Vo-
glio però ricordarvi che dovunque
ci troveremo a trascorrere le nostre
meritate ferie, il Signore non va in
vacanza e quindi da buoni cristiani:
1. Santificheremo il giorno del Signore;
2. Continueremo a dare una buona
testimonianza con la nostra vita;
3.Eleveremo al Signore, quotidianamente, una preghiera per ringraziare Colui che anche quest’anno ci
donerà la possibilità di trascorrere
in serenità e gioia, questo tempo
di relax per il corpo, la mente e lo
spirito.
Prima di concludere vi ricordo che
da Lunedì 14 Luglio 2014 a Domenica 10 Agosto 2014 le Sante Messe in italiano sono in tutte le zone
della Nostra Missione di San Gallo/
Rorschach sospese; per tale motivo
vi chiedo di prendere visione dell’orario delle Celebrazioni nelle varie
Parrocchie. Le Celebrazioni in Italiano riprenderanno regolarmente
in tutte le zone a partire da Sabato
16 Agosto 2014.
Che il Signore ci conceda un tempo
di riposo e di tranquillità nella Sua
Grazia e nella Sua Verità perchè ristabiliti nel corpo e nello spirito riusciremo a riprendere con maggiore
zelo, buona volontà e umiltà il lavoro nella Sua vigna.
Buone Vacanze a tutti,
Vostro Don Piero
Giugno 2014
comunità
San Gallo • Rorschach
6
La compassione regge l’universo
solo al benessere personale preoccupandosi solo del proprio tornaconto, talvolta anche a spese degli
altri. Quest’atteggiamento rischia di
distruggere l'armonia tra le persone
e di farci cadere in una condizione
vitale debole e ristretta. Per attuare
un vero cambiamento bisogna cambiare il nostro modo di pensare. Il
nostro contributo all'armonia sociale dipende dall'atteggiamento che
nutriamo verso chi ci circonda. Ciò
significa chiedersi:
Compassione significa togliere
sofferenza e dare felicità. Non c’è
spazio per l’egoismo ma quando la
compassione è autentica e profonda
si sviluppa fino ad abbracciare la vita nella sua totalità.
Compassione non significa empatia. Con l’empatia noi soffriamo con
gli altri, mentre con la compassione no. Essa è gioia nel dare gioia,
pace e conforto agli esseri viventi.
La compassione viene di solito usata per indicare sentimenti come la
compartecipazione alle sofferenze
altrui, la pietà o la commiserazione.
Commiserazione sta ad indicare la
vera amicizia, il puro amore, la vera
simpatia e contiene in sé l’idea di
pietà e preoccupazione per le sofferenze altrui.
Quindi avere compassione significa:
togliere sofferenza e dare felicità,
dare pace sicurezza a tutti gli esseri
viventi nell’universo. Gesù si è fatto
carico delle sofferenze di tutta l’umanità e ha lottato per toglierci le
sofferenze e donarci pace. Dal punto di vista superficiale si potrebbe
pensare che la compassione assomigli all’amore, ma in realtà si tratta
soltanto di una corrispondenza molto approssimativa. Se si viene traditi,
l’amore può volgere in odio mentre
una persona piena di compassione
cerca sempre in ogni caso di salvare il prossimo: “Padre perdona loro
perché non sanno quel che fanno.”
L’amore è fortemente caratterizzato
dall’egoismo mentre la compassione
si sviluppa fino a raggiungere un livello talmente ampio da abbracciare
la vita nella sua globalità. Il mondo
che ci circonda è un intreccio di fenomeni connessi l’un l’altro che si
completano reciprocamente e nel
loro insieme danno forma alla vita.
In realtà è la compassione (l’atto di
togliere sofferenze e dare felicità)
che unisce tutti questi fenomeni.
Senza il sostegno delle altre persone
o senza la protezione dei doni della
natura, non potremmo sopravvivere
un solo giorno. Quando si ha una
visione del mondo limitata, si pensa
“Cosa posso fare per questa persona?“ invece di: “Cosa può fare questa persona, questa società per me?”
È bene quindi radicare saldamente
dentro noi la condizione di compassione trasformando la tendenza
naturale a farci portare fuori dall’oscurità, dall’egoismo.
La compassione non si manifesta
mantenendo un atteggiamento di
spettatori nei confronti della vita,
bensì sgorga naturale da uno stato
vitale ricco e pieno di calore umano. Quindi è importante purificare
la propria vita per renderla forte. Se
desideriamo aprire una nuova strada verso un mondo di pace, basato sulla cooperazione armoniosa, è
necessario che ciascuno di noi alimenti il seme della compassione nel
profondo del cuore.
Meditando su quanto detto sopra
e mettendo in atto la compassione,
contribuiamo a costruire un mondo
migliore.
Dr. phil.
Fernando Perpignan.
comunità
San Gallo • Rorschach
Giugno 2014
ATTIVITÀ
Battesimi:
Per i battesimi annunciarsi e concordare
con il Missionario.
Corso prematrimoniale:
Le coppie che vorranno seguire il Corso
prematrimoniale, dovranno annunciarsi
presso la Segreteria della Missione, al numero 079 84 70 441. Eventuali eccezioni
sono da concordare con Don Piero.
San Gallo:
ogni Martedì dalle ore 14:30 presso la
Offenes Haus sita in Greithstr. 8, 9000
St. Gallen, incontro del Gruppo Anziani.
ogni Mercoledì dalle ore 19:00 presso la
Chiesa di St. Fiden, Greithstr. 7/a, catechesi aperta a tutti.
Rorschach:
• ogni lunedì alle ore 20:00 presso il St.
Kolumban Zentrum catechesi;
• ogni giovedì presso la sala dell’Altersheim in Promenadenstrasse 65, prove
della Corale Santa Cecilia;
• ogni Venerdì dalle ore 16:00 Gruppo
Anziani;
• ogni Sabato dalle ore 15:30 alle ore
16:45 Gruppo Bambini, Preadolescenti
e Adolescenti.
Rheineck:
• ogni sabato dopo la Santa Messa delle
17:00 presso la Unter Kirche Catechesi
aperta a tutti.
Sospensione delle S. Messe
Le Sante Messe delle 9:30 presso la Cappella degli Angeli saranno sospese nelle
seguenti date:
Domenica 1 Giugno 2014
Domenica 8 Giugno 2014
Domenica 22 Giugno 2014
7
ANGOLO DELLE ASSOCIAZIONI
• Associazione Fogolâr Furlan di San
Gallo organizza, domenica 8 giugno
2014, la tradizionale GRIGLIATA alla
baracca del Stephanshorn. Servizio bar
aperto dalle ore 11. MENU: Salsicce, Polenta e buon vino. Riccha tombola.
Vi aspettiamo numerosi
• Le Associazioni Alpini e Bergamaschi
di Rorschach organizzano una festa campestre nel bosco di Steinebruch (località
denominata “le Cave”)
Domenica 22 Giugno 2014
in caso di brutto tempo sarà rimandata al
29 Giugno 2014
Programma: apertura ore 9:00.
Ore 12:00 pranzo con polenta, salsicce
e cotolette. Formaggio, Insalata e fiaschi
di vino.
Vi aspettiamo numerosi.
DAL GRUPPO ANZIANI
Il Gruppo Anziani
della Missione Cattolica Italiana
di San Gallo - Rorschach organizza
Venerdì 20 Giugno 2014 alle ore 19:45
presso il centro St. Kolumban nella sala Notker
alla Kirchstrasse 9, 9400 Rorschach
UN FRANCESCO PER LA GENTE
immagini e impressioni sul primo anno di Pontificato
di Papa Francesco
Relatore
Prof. Rolando Ferrarese
del Centro culturale italiano San Gallo
e responsabile dei Corsi Dante Alighieri San Gallo
Seguirà un piccolo rinfresco.
Tutti sono cordialmente invitati a partecipare.
comunità
Wil • Herisau
Giugno 2014
LA MISSIONE
Ufficio: Missione Cattolica Italiana
Lerchenfeldstrasse 5, 9500 Wil
Tel. 076 740 21 10
Missionario: Don Alfio Bordiga
Mail: [email protected]
Missionario emerito: Don Peppino Salvadè
Tel. 071 911 58 51
LA VOCE DEL MISSIONARIO
Io prego… perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me
e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai
mandato. (Gv 17, 21)
La Missione comprende i Decanati di
Appenzell, Gossau, Wil-Wattwil
UFFICIO
Per ogni necessità, per la celebrazione dei Sacramenti, per documenti, per
incontri di direzione spirituale o Confessione, per segnalare un ammalato
in ospedale, chiamate pure al mio numero di cellulare 076 740 21 10. Se
non rispondo subito, state certi che vi
richiamerò.
SANTE MESSE
Appenzell: a Herisau seconda, quarta
e quinta domenica del mese ore 11.30;
ad Appenzell Bühler-Teufen prima domenica del mese ore 17.00 in inverno,
ore 18.00 in estate; a Bühler terza domenica del mese ore 17.00; a Degersheim terzo sabato del mese ore 17.30
(sospesa Sabato Santo e mese luglio)
Wil-Wattwil: a Wil prima, seconda*,
terza, quarta* e quinta* domenica
del mese ore 11.15; a Wattwil prima
e terza domenica del mese ore 09.15;
a Bütschwil (sospesa mese agosto)
secondo sabato del mese ore 19.00; a
Bazenheid quarta* domenica ore 10.00;
a Ebnat-Kappel seconda domenica del
mese ore 18.00; a Oberuzwil terzo sabato del mese ore 19.00 (sospesa Sabato Santo e mese luglio)
PATRONATO ACLI
Scheibenbergstrasse 14, 9500 Wil
Martedì:19.30-21.00
Operatori: Calludrini Franco
Tel. 071 393 24 57 coadiuvato da Loccisano Graziella.
PATRONATO ITAL-UIL
Hörnlistrasse 19, 9500 Wil
Lunedì:09.30-12.30/14.00-17.30
Martedì:09.30-12.30/14.00-17.30
Mercoledì:09.30-12.30/14.00-17.30
Operatore: Leo Caruso
Tel. 071 220 96 22
8
  Vorrei riflettere con voi, cari amici italiani, su queste parole di
Gesù. Un chiaro invito ai cristiani affinché formino una comunità
nel nome di Cristo Salvatore e di
Dio Padre.
Il dizionario definisce “comunità”
l’insieme di persone unite da condizioni, vincoli, interessi e modo
di vita comuni. Ma se prendiamo
la Bibbia e leggiamo la Parola di
Dio, capiamo la differenza che
passa tra comunità e comunità
cristiana. Comunità cristiana non
significa appartenere anagraficamente ad una parrocchia o ad un
paese, bensì vivere in comunione
e condividere la stessa Fede. È proprio l’appellativo “cristiano” che fa
la differenza, che ci dice a chi apparteniamo, cioè a Cristo, e come
dobbiamo comportarci, anche se
spesso ci dimentichiamo della nostra “identità”, del Battesimo.
Negli Atti degli Apostoli (2,42-47)
poi viene tracciato un quadro ideale della comunità, dell’insegna-
mento apostolico, della relazione fra credenti, della solidarietà
nell’uso dei beni, della celebrazione eucaristica e della preghiera.
«Un cuor solo, un’anima sola» (At
4, 32), questo è lo spirito che ci
viene insegnato e con il quale noi
credenti siamo chiamati a convivere, tutti uniti nell’agire, nel pensare, in un’unica direzione. Tutto
ciò trova senso nella partecipazione all’Eucaristia, dove ancor più evidente è il vincolo che lega noi fedeli a formare il corpo di Cristo. È
da questo sacrificio pasquale che
sgorga la vocazione, l’impegno e
la collaborazione nel servizio alla
comunità. Da questo si può dedurre che in una comunità cristiana
non si dovrebbero mai trovare individualismo, affanno nel solo “fare” senza il giusto spirito cristiano,
sentimenti che impediscono di riconoscerci fratelli, anche se figli di
un unico Padre. Siamo come una
grande famiglia, e come tale dobbiamo fuggire comportamenti che
mostrano antipatia o emarginazione, chiusura o ghettizzazione
verso chi vuole entrare a far parte
della comunità, giudizio verso il
prossimo o superiorità verso chi
è più debole. Tutti siamo uguali,
sullo stesso livello: abbiamo sempre qualcosa da imparare, non
possiamo permetterci di pensare
al “chi fa da sé fa per tre” o mancare di obbedienza. L’ingrediente
fondamentale è collaborare con
chi è preposto da Dio a svolgere
il servizio di guida nella comunità.
Don Alfio
Giugno 2014
Appenzell: Festa della Mamma
  Domenica 4 maggio si è vissuta in Appenzell la tradi-
zionale Festa della Mamma. Il Consiglio Pastorale, gruppo di animazione della Comunità Italiana, ha preparato
una bella Festa a tutte le Mamme presenti e ricordando
anche tutte quelle Mamme che, purtroppo, per impegni
famigliari, non erano presenti. La Festa ha avuto inizio
con una partecipata celebrazione eucaristica nella cappella dei Cappuccini. L’esempio di Maria, donna, sposa e
Madre nel mese di maggio a Lei dedicato, ha illuminato
il senso della festa e della celebrazione. Maria come ogni
Mamma si prende cura, si sacrifica, soffre pur di amare e
di donare tutto il suo Amore. Così le Mamme e le donne
del mondo hanno in Maria una campionessa nell’ “arte
di amare” e un esempio al quale guardare nei momenti
difficili della vita.
A questo proposito anche il piccolo gesto fatto a tutte le
Mamme con un semplice regalino, preparato con amore
da una cara Signora di Wil, di un simpatico grembiulino
e un colorato canovaccio da cucina, ha richiamato nel
cuore di tutte le Mamme l’atteggiamento vincente di Maria dinnanzi alla volontà di Dio: “eccomi sono la serva
del Signore”. Tutte le Mamme e le donne, come Maria, si
sentono chiamate al “servizio dell’Amore” e per questo
sacrificano volentieri tutta la loro vita, come Maria, per
amare ed essere amate.
Alla fine della Messa e durante il pranzo comunitario
nella Messmerhaus, il missionario ha dedicato a tutte le
Mamme alcune poesie, una delle quali riportiamo qui
per tutte le Mamme Italiane in migrazione. Desideriamo
infine ringraziare tutti coloro che hanno reso bella e famigliare la festa della Mamma in Appenzell: animatori,
cuochi, camerieri e musicanti e raccomandare loro di donarci sempre occasioni belle come questa per incontrarci
fra italiani e soprattutto volerci bene sempre di più.
Mamma per la tua festa
Avevo preparato un fiore di cartapesta
Gambo verde, petali rosa
Vedessi mamma che bella rosa.
Ma per la strada il fiore è caduto
o forse sull’autobus l’ho perduto
che pasticcio mammina mia!
Avevo imparato la poesia
la poesia non la ricordo più
Ora che faccio dimmelo tu?
Posso offrirti un altro fiore
Quello che nasce dal mio cuore
Posso dirti un’altra poesia
Ti voglio bene mammina mia!
comunità
Wil • Herisau
9
INCONTRI A HERISAU
  Invitiamo a partecipare agli incontri dei bambini e ragazzi,
ogni sabato presso la sala della Missione di Herisau:
• ore 14.30 - 15.30 incontro bambini dai 3-8 anni
• ore 15.45 - 16.45 incontro ragazzi dai 9-16 anni.
Ti aspettiamo a braccia aperte per passare un po’ di tempo in
amicizia e cordialità. Nella gioia semplice ma vera.
Le nostre animatrici sono impazienti di conoscerti e di iniziare
gli incontri per conoscere Gesù e la sua Parola.
Divertimento assicurato. Allora, cosa aspetti? Dai, vieni con
noi!
CELEBRAZIONI LITURGICHE
Domenica
01 Giugno
11.15 S. Messa in S. Pietro.
Venerdì
06 Giugno – S. Cuore
18.00
Confessioni individuali
19.00 S. Messa in Cappella S. Pietro.
Domenica 08 Giugno
11.15 S. Messa in S. Pietro
Venerdì
13 Giugno
19.00 Cappella di S. Pietro in onore
della Madonna di Fatima
Domenica
15 Giugno
11.15 S Messa in S. Pietro
Sabato
21 Giugno FESTA DELLE NAZIONI
17.00 S. Messa dei Popoli in San Pietro
18.00 Serata in amicizia con tutte le Missioni
Straniere nel centro parrocchiale.
Domenica
22 Giugno
11.15 S. Messa in S. Pietro
Domenica
29 Giugno
11.15 S. Messa in S. Pietro
BATTESIMI
•Marianna Amadinho Pereira battezzata a Wil (S. Pietro) il
13.04.2014
•Julia Emma Caccetta battezzata a Flawil il 12.04.2014
MATRIMONI
•Davide Caprio e Melania Harder sposati il 24.05.2014 al
Santuario di Dreibrunnen
I NOSTRI DEFUNTI
• 
Silvano Viotto
* 13.07.1941 San Stino di Livenza, (Venezia)
+ 17.03.2014 Flawil
• 
Teresa D’Amico
* 15.07.1925 Licata, Agrigento
+ 29.03.2014 Herisau
• 
Vito Vergari
* 13.12.1942 S. Pancrazio Salentino, Brindisi
+ 27.04.2014 Flawil
Giugno 2014
comunità 10
Wil • Herisau
Anima della liturgia è lo Spirito Santo
Alcune riflessioni in vista della costituzione di un Gruppo Liturgico
 Cari amici delle Comunità Italiane
di Wil/Wattwil/Gossau e Appenzell, da
qualche mese ormai ci incontriamo per
le celebrazioni liturgiche e la formazione e Vi sono riconoscente per il calore
con cui mi avete accolto e soprattutto
per l’attenta partecipazione alle funzioni religiose. Grazie! Vorrei fare su questo
punto una riflessione. Il mio ministero
fra Voi mi fa incontrare ogni domenica
diverse Comunità per formazione, tradizione e cultura e soprattutto per animazione liturgica. Con alcune giovani coppie di amici di Gossau condivido questa
esigenza e con loro sento il desiderio di
incontrarci per approfondire e riflettere
il senso della Liturgia e di come animarla
affinché sia compresa e meglio compresa. Spesso, infatti, si rischia nelle nostre
Comunità di affidarci all’improvvisazione se non alla creatività liturgica personale oppure al fatidico “si è sempre fatto
così” e “qui lo facciamo così da 50 anni!”
con esiti a volte discutibili e poco comprensibili. Pertanto prima di convocare
qualcuno di Voi per iniziare questo cammino è opportuno che facciamo alcune
riflessioni.
Come nasce il gruppo liturgico
L’animazione delle celebrazioni non
può ricadere esclusivamente sul sacerdote, anche se è il più responsabile, né
in una persona sola, pur molto capace
che sia o tale si consideri. Richiede un
gruppo di persone credenti che volontariamente forniscono un servizio a favore
della comunità, preparando, animando
e rivedendo le celebrazioni, in perfetta
sintonia con il parroco della chiesa. Al
fine di iniziare un gruppo di animazione,
dovremo tenere conto di quei cristiani
che si distinguono per la loro sensibilità liturgica, per il loro spirito ecclesiale e
l’impegno cristiano. Il responsabile della
parrocchia o della chiesa li deve scegliere e convocare per una prima riunione
per presentare loro il progetto. Con essi si
formerà il primo nucleo; più tardi, si può
fare una chiamata più generale per tutti
coloro che vogliono far parte del gruppo.
gico, la partecipazione attiva decade e
la routine prende il sopravvento nell’assemblea.
Scopo del gruppo liturgico
Un giorno Gesù disse una parabola ai
suoi ascoltatori: il regno di Dio è come
un granello di senape e al lievito che
prende una donna e lo mette in tre misure di farina fino a che non fermenta tutto
(Matteo 13, 33). Il gruppo di animazione
liturgica è come il seme di senape e il
lievito nascosto che fermenta la pasta. Il
suo obiettivo principale è ottenere che la
comunità cattolica viva intensamente lo
spirito liturgico.
Una volta che hanno vissuto intensamente le celebrazioni vorranno e faranno il possibile perché tutta l’assemblea
liturgica sperimenti e viva ciò che essi
sperimentano e vivono. Il gruppo può
essere costituito facilmente. Ma la cosa più importante è la sua continuità e
perseveranza. È un processo lungo e paziente di formazione e composizione, di
organizzazione e funzionamento che è
bene rispettare e a volte promuovere.
Il gruppo liturgico: cos’è
Non esiste nessuna definizione ufficiale nella documentazione liturgica, però
possiamo provare a dare una definizione descrittiva. Il gruppo liturgico è un
gruppo di persone che assumono con
responsabilità alcuni servizi o funzioni
nelle celebrazioni liturgiche e dedicano una parte del loro tempo a riunirsi
periodicamente per prepararle e poi le
animano con il loro servizio perché l’assemblea, riunita nel nome del Signore,
partecipi consapevole, attiva e fruttuosamente nel mistero pasquale di Cristo che
si celebra. L’esperienza di questi ultimi
anni insegna che la qualità della partecipazione e il frutto spirituale dipendono
in gran parte dalla preparazione e animazione delle azioni liturgiche. Senza la
presenza e l’attuazione del gruppo litur-
I membri del gruppo liturgico sono lievito quando danno testimonianza di fede con la loro vita, quando preparano e
rivedono accuratamente le celebrazioni,
quando si addestrano dottrinalmente,
pastoralmente e tecnicamente e quando
animano le azioni liturgiche con la loro
presenza partecipativa.
Che significa animare
L’animazione liturgica consiste nel dar
vita ed espressione alle celebrazioni,
nel coinvolgere tutti coloro che formano l’assemblea, nel creare un ambiente
di preghiera, di silenzio e di rispetto,
ed ottenere che i fedeli riuniti offrano
a Dio un culto in spirito e verità (Gv 4,
23). L’animazione liturgica deve suscitare la partecipazione interna ed esterna nell’assemblea sia che sia piccola o
numerosa, regolare o circostanziale, omogenea o differenziata. L’animazione
non consiste nell’infondere un’anima
all’assemblea, visto che la possiede dal
Battesimo, ma nel fare in modo che fiorisca e si manifesti, che vibri davanti al
mistero Pasquale di Cristo che si celebra.
Non dobbiamo dimenticare che l’anima
di tutta l’animazione liturgica è lo Spirito
Santo, presente ed operante, che porta a
termine l’opera iniziata da Gesù Cristo.
Che Dio vi benedica.
Don Alfio
Giugno 2014
comunità 11
Wil • Herisau
Tanti sacerdoti martiri della liberazione
Riflessioni a margine della festa nazionale italiana del 25 aprile
  “Tra il settembre ’43 e la primavera del
’45, in Italia furono uccisi quattrocento tra
sacerdoti e monaci. E non tutti – come si
tende a credere e a far credere – dai partigiani. Alcuni dei quali si macchiarono in
effetti di orribili delitti. Ma furono molto
di più i preti uccisi dai tedeschi – 120 – e
dai fascisti – 190. Questo accadde perché gran parte dei religiosi, soprattutto al
Nord, scelsero la causa della libertà”.
Così scrive a pag. 102 del suo libro “Viva
l’Italia” Aldo Cazzullo, soffermandosi poi
per altre quattro pagine a ricordare i casi
noti e meno noti di tanti preti, vittime di
morti atroci ed efferate, avvenute soprattutto nelle valli e sui monti dell’Appennino tosco-emiliano. Ma al di là degli elenchi, più o meno completi, più o meno
dolorosi, non ci appaga completamente
la giustificazione, secondo la quale questi martiri sarebbero stati uccisi solo per
aver scelto “la causa della libertà”, come
se si fosse trattato di vittime laiche e civili, cadute per aver scelto una parte, una fazione invece che l’altra. Certo: ci fu
anche questo. Tra chi opprimeva e chi
si ribellava, questi sacerdoti scelsero di
stare con chi coltivava idee di libertà.
Come il grande Bonhoeffer, il quale ad
un compagno di prigionia italiano nel
carcere di Tegel, che gli chiedeva come
potesse un sacerdote partecipare ad una cospirazione politica, che prevedesse
anche lo spargimento del sangue, rispose: “Quando un pazzo lancia la sua auto
sul marciapiede, io non posso come pastore accontentarmi di sotterrare i morti
e consolare le famiglie. Io, se mi trovo in
quel posto, devo saltare ed afferrare il
conducente al suo volante.” Ma sono ancora motivazioni umane, troppo umane.
Lo stesso Bonhoeffer in un famoso libro
“Resistenza e resa” spiega: “Mi sono chiesto molte volte dove passi il confine tra
la necessaria resistenza e l’altrettanto necessaria resa davanti al destino”, soprattutto quando questo assume i connotati
del volere di Dio. “Sia fatta la tua volontà” comprende sia un “Che cosa vuole
Dio da me in questa circostanza”, ma
anche “Che cosa vuole fare Dio indipendentemente da me”. “Dio non si incontra
solo nel tu, ma anche nell’esso – che in
tedesco è neutro” dirà lo stesso teologo
dal carcere. Cioè, Dio non si trova solo
nell’amore del prossimo, ma anche nel
mistero delle leggi della Storia. E allora
quando assecondare l’uno o l’altro corno del dilemma? “I limiti tra resistenza e
resa non si possono determinare sul piano dei principi” concluderà Bonhoeffer.
Forse non tutti i nostri preti martiri della
Resistenza ebbero la lucidità intellettuale del grande teologo, ma sicuramente
qualcosa di analogo sentirono agitarsi
nel loro spirito prima di scegliere la strada che li avrebbe condotti al sacrificio.
Forse intuirono che in mondo dove domina la forza e la violenza è compito del
pastore suscitare negli uomini il desiderio di vivere nell’amore di Dio all’insegna
del bene e della giustizia. Cioè, che in un
mondo dominato dalla forza, il cristiano
è chiamato a immettervi la forma più alta
e più pura della forza: l’amore.
Spesso erano preti semplici, non particolarmente intellettuali, ma che forse avevano meditato in Seminario il passo de
I Promessi Sposi in cui il Cardinal Fede-
rico Borromeo spiega a Don Abbondio
che non è vero che “se uno il coraggio
non ce l’ha, non se lo può dare”. No. Se
chiede aiuto a Dio e pensa al suo gregge
più che a se stesso, il coraggio gli verrà quasi senza accorgersene e con esso
anche la indicazione della via del bene.
Proprio quest’anno che la Pasqua cristiana si intreccia con la commemorazione
della Resistenza, sembra di vivere una
coincidenza simbolica, perché tutti questi sacerdoti rivissero sulla loro carne e
nel loro spirito la loro personale settimana di Passione, conclusa con la loro personale Via Crucis. Subirono tradimenti,
delazioni, catture inermi, torture e poi
morti spesso atroci. Ma con la loro Imitazione di Cristo seppero dimostrare che si
può tendere al Regno dei Cieli non attraverso il distacco dal mondo, ma nella sua
comunione. Il Cielo non è contrapposto
alla Terra come sua negazione, ma la Terra ne è solo un’anticipazione. Perciò sul
piano operativo già a partire dalla Terra si
deve preparare imperfettamente quaggiù
ciò che sarà eternamente perfetto lassù,
perché, come dice Bonhoeffer, “nessun
uomo può vivere senza speranza”.
A cura di Don Alfio
Schaan • Marbach
Giugno 2014
LA MISSIONE
Comprende il Principato del Liechtenstein
e tre zone del cantone di San Gallo: Werdenberg, Sarganserland, Rheintal.
Missionario: Don
Egidio
Todeschini, Reberastrasse 1, 9494 Schaan. Tel.
00423-2322922; Fax 00423-2322919;
Email:[email protected].
comunità 12
Io vado a messa dove mi capita
Lettera ai parrocchiani continuando il tema della Messa
LA MESSA
Sabato: a Marbach primo del mese ore
18.15 (Missione); ad Au secondo del mese
ore 18.15 (Altersheim); a Diepolsau terzo
del mese ore 17.00 (parrocchia); a St. Margrethen quarto del mese ore 17.00 (parrocchia)
Domenica: a Buchs ore 9.00 (parrocchia); a
Balgach ore 10.30 (Frongarten); a Schaan
ore 11.00 (S. Pietro); a Mels ore 18.00
(Cappuccini), eccetto la prima del mese;
a Flums ore 18.00 (Justuskirche), la prima
del mese.
INFORMAZIONE
Comunità: è il mensile delle Missioni di San
Gallo-Rorschach, Wil-Herisau, SchaanMarbach. Siete pregati di comunicare i vostri cambiamenti di indirizzo. Per chi non
lo riceve, basta scrivere o telefonare.
Internet: il sito www.donegidio.com contiene
informazioni sulla Missione di Schaan-Marbach. Con articoli settimanali e pubblicazioni del missionario; www.missioni.ch invece
è il sito delle Missioni Cattoliche Italiane in
Svizzera.
Angolo: ogni settimana notizie in italiano
in quattro giornali locali: Volksblatt e Vaterland, Werdenberger & Obertoggenburger, Sarganserland.
CONSOLATO
Schaan: martedì ore 18.30-20.00 alla Missione (Reberastrasse 1). Operatore sociale: Egidio Stigliano.
Buchs: sabato ore 9.00-11.00 nell’aula sotto la chiesa cattolica. Operatore sociale:
Matteo Di Gennaro.
Marbach: mercoledì ore 18.30-20.00 alla
Missione (Staatstrasse 58). Operatore sociale: Theo Palmisano.
PATRONATO
Buchs: sabato ore 9.00-11.00 nell’aula sotto la chiesa cattolica. Operatore sociale:
Matteo Di Gennaro.
Marbach: 1° e 3° lunedì del mese ore 15.3018.00 alla Missione (Staatstrasse 58).
Operatore sociale: Matteo Di Gennaro.
Heerbrugg: mercoledì ore 18.45-20.00 nella sede del Sindacato Unia (Auenstrasse
25). Operatore sociale: Gianni Ruberti Tel.
O77-4334401.
  “Mi trovo meglio con l’orario, oppure con il tal prete, poi la Messa in
quella chiesa è più corta!”.
Il Signore è sempre lo stesso, dovunque. L’importante è andare a Messa. E
questo è quello che voi già fate in estate al mare o ai monti. Ma è giusto fare
tutto il possibile per andare a Messa
nella propria parrocchia, almeno per
due motivi.
La Messa è una festa di fratelli, un “momento forte” di crescita comunitaria;
siamo invitati dal Signore a crescere,
a partecipare all’interno della comunità ecclesiale nella quale ci ha posto a
vivere.
Chi non partecipa mai o solo saltuariamente alla Messa nella propria parrocchia rimane “tagliato fuori” da tutta la
vita parrocchiale.
È durante la Messa che si danno notizie delle principali iniziative, per le
principali ricorrenze liturgiche, per
un’azione concreta di solidarietà verso i bisognosi (Missini, poveri, malati).
Chi viene regolarmente in parrocchia
è informato di tutto e non rischia di
vivere nel disimpegno, senza appartenere realmente né a questa né a quella
comunità parrocchiale.
Vi ricordo il pensiero di Giovanni Paolo II:” La parrocchia è ancora il grande punto di riferimento per il popolo
cristiano. Attraverso la sua attività pastorale, la parrocchia è orientata verso
il bene della famiglia. A sua volta la
famiglia viene chiamata a sostenere la
parrocchia nella sua Missine di costruire il Regno di Dio”.
Concludendo: Se abbiamo buona volontà, cento obiezioni non ci impediscono di fare ciò in cui creiamo. Se invece la volontà è scarsa, ogni pretesto
ci fa sentire “esonerati” dal fare ciò che
dovremmo.
Cari parrocchiani, il mio vuole essere
un affettuoso invito a partecipare con
regolarità e costanza alla Messa festiva.
Venendo più spesso in chiesa, vi accorgerete che i minuti passati insieme non
sono poi così lunghi e pesanti come
credevate. Scoprirete che il tempo dedicato al Signore non è tempo perduto.
Poi attenderete con maggior serenità
alle vostre occupazioni quotidiane.
Vi attendo con fiducia e affetto nel
Giorno del Signore. Sarà una gioia
grande per tutti!
Don Egidio
Schaan • Marbach
Giugno 2014
SOGGIORNO MARINO A BELLARIA – ANNO 2014
La Missione Cattolica di Schaan-Marbach e la Missione Cattolica di Glarus organizzano
anche quest’anno un soggiorno marino a Bellaria.
Periodo: da lunedì 25 agosto a lunedì 8 settembre 2014
Sistemazione: Hotel Ambasciatori ***
Prezzo: CHF 920 persona in camera doppia. Supplemento per camera singola: CHF
280 Hotel Ambasciatori; CHF 220 Hotel Sporting.
Le camere singole all’Ambasciatori sono molto limitate; saranno assegnate ai primi
iscritti.
Il prezzo comprende:
• Viaggio di andata e ritorno in autobus con partenze da San Gallo, Heerbrugg, Sargans, Glarus
• Camere dotate di ogni conforts
• Pensione completa: appetitosi buffet di verdure e antipasti; ricchi menu a base di
carne e pesce
• Bevande ai pasti senza limitazioni
• Servizio spiaggia (ombrellone e lettino)
Non comprende:
Assicurazione malattia, infortuni, spese di annullamento a carico dei partecipanti.
Pagamento: acconto di CHF 400 a persona da versare al momento della iscrizione.
Il saldo è da versare prima della partenza.
Iscrizioni: entro la fine giugno 2014 oppure fino a disponibilità dei posti.
TAGLIANDO DI ISCRIZIONE
Da compilare e inviare a:
Missione Cattolica Italiana, Reberastrasse 1, 9494 Schaan – Liechtenstein
Nome e Cognome ____________________________________________________
Indirizzo ___________________________________________________________
Telefono ___________________________________________________________
Desidera partecipare al soggiorno marino a Bellaria da lunedì 25 agosto a lunedì 8
settembre 2014.
comunità 13
MESE GIUGNO
Signore, insegnaci a contare i nostri
giorni e giungeremo alla sapienza del
cuore. (Dal Salmo 90)
Quest’anno il 14 febbraio ho compiuto 70
anni. Nessuno finora mi dice “vecchio”,
ma gli anni sono quelli.
Inoltre il 29 giugno ricorre il 45° anniversario della mia ordinazione sacerdotale.
Pertanto, non perché voglio che mi “facciate la festa” ma piuttosto perché voglio
condividere con voi questi due per me importanti anniversari, ho pensato di organizzare una giornata insieme.
Con questo programma: ore 11.00 S.
Messa nella chiesa parrocchiale S. Laurentius a Schaan, con la partecipazione del
Coro Italiano; segue pranzo (buffet freddo) offerto a tutti dal festeggiato nella sala
comunale; segue nel pomeriggio: spettacolo e numeri vari degli artisti (ragazzi,
giovani, cantori, musicisti, cabarettisti)
della nostra comunità.
Tutti siete gentilmente invitati a partecipare. Sarà un bel momento di vita di comunità. Vi aspetto!
Don Egidio
Cerchiamo nuovo gestore
per il Centro Italiano
della Missione Cattolica
di Marbach.
Interessati rivolgersi
al Missionario
Tel. 00423-232 29 22
comunità 14
Schaan • Marbach
Giugno 2014
DALLA VITA DELLA COMUNITÀ
Festa della Madonna della Pietra a Schaan
 Sabato 30 agosto 2014 si celebrerà
la XI Festa della Madonna della Pietra,
che ogni anno raccoglie diverse centinaia di persone da tutta la zona della
nostra Missione, dalla Svizzera e anche
dall’Italia.
Quest’anno la Festa si svolgerà a Schaan,
con il seguente programma: ore 17.00 S.
Messa nella chiesa parrocchiale St. Laurentius, presiede l’arcivescovo Wolfgang
Haas, con la partecipazione del Coro
Italiano; segue la processione con la statua della Madonna fino alla sala comunale; dopo la benedizione finale, la festa
prosegue in sala con musica e attrazioni
varie. Siete tutti invitati a partecipare alla S. Messa e processione prima e dopo
alla festa ricreativa in sala.
BATTESIMI
SPOSI
Sabato 12 aprile nella chiesa di S. Pietro a Schaan è stato battezzato Samuele Corvaglia, figlio di Alessandro e di
Mercurio Maria Francesca, che abitano
a Triesen. Padrini: Toto Domenico e
Lampert Sabrina.
Ai genitori e padrini auguriamo di crescere il loro figlio in buona salute, nella
fede della Chiesa e nell’amore del Signore.
Nei mesi da marzo a maggio si è tenuto alla Missione Cattolica di Schaan il
corso per i fidanzati che celebreranno
durante quest’anno le nozze religiose.
Vi hanno partecipato: Emilio Bongarzone con Petronela Komorova; Ciullo
Lidia con Toma Emanuele; Brillante
Francesco con Mastropasqua Teresa;
Troisio Simone con Ursula Cortese; Pi-
relli Ivan con Cristina Lederri; Megna
Giuseppe con Marica Sica; Matteo Di
Cataldo con Anna Biello; Lopez Toja
Manuel con Pinerio Mendoza Maria
Isabel.
Ai futuri sposi auguriamo una felice e
lunga vita insieme. Che il Signore benedica le nuove famiglie!
RICORDIAMO I NOSTRI DEFUNTI
Il 27 aprile all’Unispital di Zurigo
è morto Giuseppe Roberto (nella
foto), abitante a Wangs. Era nato a
Bisaccia (Avellino) il 20 dicembre
1954.
I funerali si sono svolti a Mels mercoledì 30 aprile. Lascia nel dolore la
moglie Nunzia e le tre figlie Valentina, Antonella e Claudia. L’eterno
riposo donagli, Signore e splenda a
lui la luce perpetua.
Domenica 11 maggio all’ospedale di Vaduz, dopo avere ricevuto i
conforti della fede, è deceduto Vai
Antonio (nella foto), da Vaduz. Era
nato in Sardegna l’8 luglio 1944. Nei
mesi scorsi erano morti per la stessa
malattia i fratelli Giancarlo e Piero.
I funerali si sono svolti a Vaduz mercoledì 14 maggio. Lascia nel dolore
la moglie Simone, parenti e amici.
comunità
Giugno 2014
15
Futuro della Missione Italiana
  L’Associazione “Giovani e Famiglia”
della Parrocchia di Heiligkreuz ha acquistato la casa della ex Missione. L’associazione è indipendente, è però collegata
alla parrocchia di Heiligkreuz. Per lungo
tempo il futuro della casa è rimasto incerto. Il progetto della Curia di San Gallo
per gli altri gruppi di stranieri presenti
nella città, non si è concretizzato con l’uso della casa. Gli sforzi per mantenere i
locali della casa e la cappella, sono stati
senza successo. Alla metà di Gennaio i
Padri Scalabriniani hanno comunicato
che l’immobile sarebbe stato venduto
per la fine del mese agli interessati, anche privati. La casa sarebbe stata così utilizzata commercialmente, con la perdita
della Cappella. L’Associazione “Giovani
e Famiglia” ha potuto acquistare all’ultimo istante tutto l’immobile dai Padri
Scalabriniani. Con questo acquisto non
si sono perse né la Cappella, né la sala
e gli altri locali. Probabilmente Sant’Antonio ci ha messo la sua mano! Comunque sia, tutta la casa avrà il nome: “Casa
Sant’Antonio”.
Cappella Sant’Antonio
La Cappella sarà aperta tutti i giorni e messa a disposizione per tutti come luogo di
raccoglimento, di silenzio e di preghiera.
Nei giorni feriali saranno celebrate le S.
Messe in diverse lingue, in italiano, albanese, portoghese e anche per gli ortodossi.
La parrocchia inviterà i bambini del quartiere per la messa dei fanciulli. In questo
modo i fedeli possono continuare ad onorare Sant’Antonio. Quest’anno si festeggerà il patrono della Cappella Sant’Antonio:
Sabato 14 Giugno 2014 ore 19.00 (Santa
Messa solenne nella chiesa della S. Trinità,
segue processione, benedizione e festa).
A.C.L.I., Ristorante e sala
Il patronato A.C.L.I. (Associazione Cattolica Lavoratori Internazionali) continuerà il
suo lavoro in questa casa, assistendo le persone per le pensioni di invalidità e vecchiaia, infortuni, assegni familiari, successioni e
dichiarazione redditi. Si cercherà anche una
soluzione per il ristorante. La sala verrà
utilizzata in particolare per le feste familiari. La Casa Sant’Antonio non ha scopo di
lucro. Rimarrà a disposizione di tutti. Per
questo motivo molti potranno festeggiare le
loro feste familiari a costo ridotto.
Un luogo di ricordi per gli Italiani
La Missione ha avuto un importantissimo
ruolo sociale nella vita degli italiani. Per molti è stata una alternativa alla propria famiglia
e aiutava ad orientarsi nella nuova nazione.
Ricorderemo in seguito nella sala con diverse immagini la vita rigida di quei tempi passati. Le opere degli Italiani per la nostra nazione devono essere finalmente apprezzate!
Peter Oberholzer
Festa patronale
della Cappella S.Antonio
Sabato 14 Giugno 2014
Ore 19.00 S. Messa solenne
nella Parrocchia della S. Trinità
(Corale S. Cecilia)
Ore 20.00 Processione con la statua
del Santo e Benedizione
Ore 20.30 Festa in sala e ristorante
con piccoli fuochi d’artificio
Giugno 2014
comunità 16
Servizi speciali
Il Papa ai fidanzati e agli sposi
La paura del “per sempre”, tre parole magiche, lo stile della festa cristiana
  Papa Francesco, il 14 febbraio scorso,
ai fidanzati riuniti in Piazza San Pietro,
ha risposto ad alcune domande che alcuni di loro gli hanno rivolto. Ecco le
sue risposte – che in parte riassumiamo
- semplici e molto illuminanti.
Domanda 1: la paura del “per sempre”
Santità, in tanti oggi pensano che promettersi fedeltà per tutta la vita sia
un’impresa troppo difficile. La sfida del
vivere insieme per sempre è affascinante,
ma troppo esigente.
Ringrazio per la domanda, è importante
chiedersi se è possibile amarsi “per sempre”. Oggi tante persone hanno paura di
fare scelte definitive. Un ragazzo diceva
al suo vescovo:”Io voglio diventare sacerdote, ma solo per dieci anni”. Aveva
paura di una scelta definitiva. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a
lungo. E questa mentalità porta tanti a
dire:”Stiamo insieme finché dura l’amore”. E poi? Tanti saluti e ci vediamo. Così
finisce il matrimonio. Ma cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo
non si può costruirci sopra qualcosa di
solido. Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce
e che si costruisce come una casa. E la
casa si costruisce insieme. Costruire significa favorire e aiutare la crescita. Cari
fidanzati , voi vi state preparando a costruire questa casa, per vivere insieme
per sempre. Non volete fondarla sulla
sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero,
l’amore che viene da Dio. Come l’amore
di Dio è stabile per sempre, così l’amore che fonda la famiglia vogliamo che
sia stabile e per sempre. Per favore, non
dobbiamo lasciarci vincere dalla “cultura
del provvisorio”. Questa cultura che oggi
invade tutti, questo non va!
Come si cura questa paura del “per sempre”? Si cura giorno per giorno affidandosi al Signore in una vita che diventa
cammino spirituale quotidiano, fatto di
piccoli passi, fatto di impegno a diven-
tare donne e uomini maturi nella fede...
Nella preghiera del Padre Nostro noi diciamo: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Gli sposi possono imparare a
pregare anche così:” Signore, dacci oggi
il nostro amore quotidiano”, perché l’amore quotidiano è il pane degli sposi,
il vero pane dell’anima, quello che li sostiene per andare avanti. Signore, insegnaci ad amarci, a volerci bene! Più vi
affiderete a Lui, più il vostro amore sarà
“per sempre”.
Domanda 2: stile di vita matrimoniale
Santità, vivere insieme tutti i giorni è
bello, dà gioia, sostiene. Ma è una sfida difficile. C’è uno “stile” della vita di
coppia, una spiritualità del quotidiano
che vogliamo apprendere. Può aiutarci
in questo?
Vivere insieme è un’arte, un cammino
paziente, bello, affascinante. Non finisce
quando vi siete conquistati l’un l’altro.
Anzi, è proprio allora che inizia. Questo
cammino ha delle regole che si possono
riassumere in queste tre parole che ho ripetuto tante volte alle famiglie: permesso, grazie, scusa.
“Permesso?”. È’ la richiesta gentile per
poter entrare nella vita di qualcun altro
con rispetto e attenzione. Bisogna imparare a chiedere: posso fare questo? Ti
piace che facciamo così? Che prendiamo
Giugno 2014
questa iniziativa, che educhiamo così i
figli? Vuoi che questa sera usciamo? Ma
saper entrare con cortesia nella vita degli altri non è facile. L’amore vero non si
impone con durezza e aggressività. Oggi
nelle nostre famiglie, nel nostro mondo,
spesso violento e arrogante, c’è bisogno
di molta più cortesia. E questo può incominciare in casa.
“Grazie”. Sembra facile pronunciare questa parola, ma non è così.
Però è importante. La insegniamo ai
bambini, ma poi la dimentichiamo.
Un’anziana, una volta mi diceva a Buenos Aires:”La gratitudine è un fiore che
cresce in terra nobile”. Grazie non è una
parola gentile da usare con gli estranei,
per essere educati. Bisogna sapersi dire
grazie per andare avanti bene insieme
nella vita matrimoniale.
“Scusa”. Nella vita facciamo tanti errori,
tanti sbagli. Li facciamo tutti. In genere
ciascuno di noi è pronto ad accusare l’altro e a giustificare se stesso. Impariamo
invece a riconoscere i nostri errori e a
chiedere scusa. Sappiamo che non esiste
lo sposo perfetto o la sposa perfetta. Non
parliamo della suocera perfetta... Esistiamo noi peccatori. Gesù, che ci conosce
bene, ci insegna un segreto: non finire
mai una giornata senza chiedersi perdono, senza che la pace torni nella vostra
casa. È abituale litigare tra gli sposi, sempre c’è qualcosa, forse è volato anche un
piatto, ma per favore ricordate questo:
mai finire al giornata senza fare la pace.
Non è necessario fare un discorso, a volte basta un gesto così e la pace è fatta.
Se impariamo a chiederci scusa e perdonarci a vicenda, il matrimonio andrà
avanti. Quando vengono nelle udienze
o a Messa qui a Santa Marta gli anziani sposi che fanno il 50.mo, io faccio la
domanda: “Chi ha sopportato chi?”. Tutti
si guardano, mi guardano e si dicono:
“Tutt’e due!”. E questo è bello! Questa è
una bella testimonianza.
Domanda 3: stile della celebrazione
Santità, in questi mesi stiamo facendo
tanti preparativi per le nostre nozze. Può
darci qualche consiglio per celebrare bene il nostro matrimonio?
Fate in modo che sia una festa vera, perché il matrimonio è una festa. Ma una festa cristiana, non una festa mondana! Il
Servizi speciali
motivo più profondo della gioia di quel
giorno ce lo indica il vangelo di Giovanni:
ricordate il miracolo delle nozze di Cana?
Ad un certo punto il vino viene a mancare e la festa sembra rovinata. Su suggerimento di Maria, in quel momento Gesù
si rivela per la prima volta e dà un segno:
trasforma l’acqua in vino e, così facendo,
salva la festa di nozze. Ciò che è capitato
duemila anni fa, capita a ogni festa nuziale: ciò che renderà pieno e profondamente
vero il vostro matrimonio sarà la presenza
del Signore. È la sua presenza che offre
“il vino buono”, è Lui il segreto della gioia
piena, quella che scalda il cuore. È la presenza di Gesù in quella festa. Che sia una
bella festa, ma con Gesù!
comunità 17
Al tempo stesso, però, è bene che il vostro matrimonio sia sobrio e faccia risaltare ciò che è veramente importante. Alcuni sono più preoccupati del banchetto, delle fotografie, dei vestiti e dei fiori.
Sono cose importanti in una festa, ma
solo se sono capaci di indicare il vero
motivo della vostra gioia: la benedizione del Signore del vostro amore. Fate in
modo che, come il vino di Cana, i segni esteriori della vostra festa rivelino la
presenza del Signore e ricordino a voi e
a tutti l’origine e il motivo della vostra
gioia.
Conclusione: un lavoro di oreficeria
Il matrimonio è anche un lavoro di
tutti i giorni, potrei dire un lavoro
artigianale,un lavoro di oreficeria, perché il marito ha il compito di fare più
donna la moglie e la moglie ha il compito di fare più uomo il marito. Crescere
anche in umanità, come uomo e come
donna. E questo si fa tra voi, questo si
chiama crescere insieme. Questo non
viene dall’aria! Il Signore lo benedice,
ma vien dalle vostre mani, dai vostri atteggiamenti, dal vostro modo di amarvi.
Sempre fare in modo che l’altro cresca.
Lavorare per questo.
E i figli avranno questa eredità di aver
avuto un papà e una mamma che sono
cresciuti insieme, facendosi l’un l’altro
più uomo e più donna!
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comunità 18
Patronato ACLI
Assicurazione invalidità: fatti e cifre
Nel 2013 un nuovo calo delle rendite e in aumento i provvedimenti d’integrazione
  Una recente nota dell’Ufficio
Federale delle Assicurazioni (UFAS) evidenzia che il numero delle
rendite di invalidità è diminuito di
circa il 51% dal 2003 mentre i provvedimenti d’integrazione professionale sono aumentati nettamente a
partire dal 2008. A gennaio 2014
le rendite in pagamento (incluse
quelle all’estero) erano 229'800
mentre l’anno precedente il numero raggiungeva 234'600. Dunque
una diminuzione del 2% che caratterizza il calo più significativo dal
2006, anno in cui l’effettivo delle
rendite aveva raggiunto un picco di
257’500 unità.
Nel 2002, l’AI ha concesso 27’000
nuove rendite e rimborsato provvedimenti d’integrazione professionale a 13’800 assicurati. Nel 2013 le
nuove rendite sono state 13’600 e
nello stesso periodo, il numero di
assicurati cui sono stati rimborsati
provvedimenti d’integrazione è salito a 33’700. Nel 2002 il rapporto
tra nuove rendite e beneficiari di
provvedimenti d’integrazione era
di circa 2 a 1. Nel 2013 il rapporto tra nuove rendite e beneficiari
di provvedimenti d’integrazione è
passato a circa 1 a 2.
Delle 33’700 persone cui nel 2013
sono stati rimborsati provvedimenti d’integrazione professionale, la parte preponderante (23’200
assicurati) ha beneficiato di provvedimenti mirati in particolare a
formazioni professionali di base e
riformazioni professionali. Questo
cambiamento di rotta, registrato
già dal 2004 attraverso la quarta
revisione della legge AI, si è notevolmente accentuato con le disposizioni introdotte nella quinta revisione entrata in vigore nel 2008.
Con la sesta revisione, in vigore dal
2012, una nuova normativa tende
fra l’altro a migliorare ancora la capacità al guadagno dei beneficiari
di rendite con conseguente diminuzione di nuove rendite ma anche
di possibile soppressione di quelle
già in pagamento. I passi da compiere affinché si attui l’integrazione
professionale sono sinteticamente i
seguenti.
1) Rilevamento tempestivo
È una misura preventiva volta a
garantire che i provvedimenti d’integrazione vengano attuati subito, riducendo al minimo il rischio
d’insorgenza di un’invalidità imminente.
2) Provvedimenti d’intervento
tempestivo
Lo scopo è di intervenire rapidamente e senza formalità burocratiche per far sì che l’assicurato possa
mantenere il suo posto di lavoro,
essere integrato in un nuovo posto
all’interno della stessa o di un’altra
azienda.
3) Provvedimenti di reinserimento e professionali
I provvedimenti di reinserimento
sono stati creati per gli assicurati dotati di una capacità lavorativa
limitata per motivi psichici e per
prepararli all’integrazione professionale. I provvedimenti professionali offrono invece orientamento
e servizi di collocamento agli assicurati che a causa di un’invalidità
sono limitati nella scelta del lavoro
o nell’esercizio dell’attività finora
svolta. L’AI, in questi casi, si assume le spese che l’interessato deve
sostenere a causa della sua inva-
lidità per una prima formazione
o riformazione o di un eventuale
perfezionamento professionale,
con possibilità di collocare gli assicurati presso aziende per un periodo di prova di sei mesi. Il datore
di lavoro non instaura un rapporto
di lavoro con l’assicurato e non lo
paga. Offre all’assicurato l’opportunità di dar prova delle proprie
capacità e ne può verificare la validità per l’azienda. L’assicurato riceve naturalmente dall’AI l’indennità
giornaliera.
Gaetano Vecchio / Patronato ACLI
AVVISO AGLI UTENTI
DEL PATRONATO
A.C.L.I
Il Patronato ACLI di San Gallo, a seguito della riorganizzazione della Missione Cattolica Italiana di San Gallo, a
partire da Gennaio 2014, continua ad ASSICURARE i servizi
di assistenza previdenziale e
fiscale allo stesso indirizzo in
cui ha finora operato:
Heimatstrasse 13 - 9008 St.
Gallen – Tel. 071 244 81 01/04
E-Mail: sangallo patronato.acli.it.
Il responsabile Matteo Di Gennaro, l’operatrice Agnese Vailati
Nel segno del dialogo interculturale e interreligioso
Foglio dello Scalaforum - Rorschach /San Gallo (Svizzera)
Viaggio sulle
orme dell’Uomo
Impressioni e viaggi nei 5 continenti
di Egidio Toseschini
don Egidio in uno dei suoi viaggi .
La fotografia come incontro –
Per un autore presentare le proprie opere è sempre un rischio, quando non
addirittura una pretesa, ma offre vantaggi che sono legittimi. Il vantaggio
principale è la possibilità di indicare i propri intenti.
Ora ci sono tanti modi di fare fotografia, tanti i soggetti che si possono
fotografare: i paesaggi o i fiori, le montagne, gli animali, i tramonti, la moda. E
tanti modi anche di fotografare lo stesso soggetto: vedi per esempio la donna o i
bambini. Così come anche tanti modi di viaggiare, di trascorrere le proprie
vacanze: chi va al mare e chi in montagna, chi ama conoscere altri popoli e chi
vuol fuggire lontano dalle persone, lontano dal mondo e dalle cose per stare solo
con se stesso e chi invece va alla ricerca dell’altro.
Viaggi e fotografia per me vanno insieme: sono sempre viaggi fotografici alla
ricerca dell’altro, la macchina fotografica come occasione e mezzo d’incontro e
di dialogo con le persone incontrate.
Ai lettori
Nell’anno 1969 l’editrice SEI ha pubblicato un bel
volume intitolato „Viaggio intorno all’uomo“ di
Sergio Zavoli, il principe del giornalismo
televisivo” (Indro Montanelli). In quel bel libro
l’Autore intervista e presenta alcuni personaggi
del suo tempo: da Werner von Braun ad Albert
Schweitzer, da Raoul Follerau all’abbé Pierre, da
Loris Capovilla a Paolo VI, da Federico Fellini a
Christian Barnard. Personalità eccezionali che
per vari aspetti possono essere considerate
rappresentative della loro età perché ne
incarnano e ne esprimono con maggiore vivezza
slanci e sentimenti. Ogni uomo è un segno del
suo tempo; ogni generazione ha i suoi interpreti, i
suoi grandi, i suoi miti. In quel libro però Sergio
Zavoli non ha voluto condurci ad ammirare dei
monumenti, ma andare a fondo, scoprire l’uomo.
Ha raccolto tante voci di uomini diversi per
provenienza ma compromessi con quell’unico
progetto che è l’uomo di oggi e di sempre. … Il
giornalista Zavoli ha interrogato l’uomo del suo
tempo. Il risultato è un mosaico di quella società
scritto da un interprete attento. In sostanza: un
libro che è un viaggio alla scoperta dell’uomo.
Ora non voglio paragonare la mia fotografia
all’arte di scrivere del giornalista Zavoli, ma solo
indicare una pista di lettura. ”Viaggio intorno
all’uomo” è il titolo che avrei voluto dare al mio
ultimo volume. Non l’ho fatto per non scopiazzare, ma è pur sempre, in qualche modo, il
leitmotiv delle mie preferenze quando scatto
fotografie. Né mi considero un fotografo esperto,
ma piuttosto un “fotografo della domenica”.
Parafrasando una canzone di Fabrizio De André:”
C’è chi l’amore lo fa per noia e chi lo fa per
professione. Bocca di Rosa né l’uno né l’altro, lei
lo faceva per passione”. Io uso la macchina
fotografica quando vado in vacanza; è per me
come una “compagna di viaggio”. La fotografia
dunque non è il mio mestiere, ma faccio foto per
hobby e per passione. Ma soprattutto è per me un
mezzo per incontrare le persone, per andare alla
scoperta dei loro volti.
Così si è presentato don Egidio Todeschini,
sacerdote, giornalista, scrittore e fotofotoamatore, allo Scalaforum del 21 marzo,
davanti al numeroso pubblico che ha voluto
assistere anche alla presentazione del suo
ultimo lavoro: Mirabilia
Scalaforum/foglio 34
Anno 5° - San Gallo, 30 04. 2014
2
Scalaforum 30.04.2014
Al servizio degli ultimi
Se le mie fotografie sono nate dai miei viaggi, c’è da dire ancora che
esse non sono fine a se stesse o tuttalpiù da presentare agli amici in
una serata o da guardare in Dvd davanti allo schermo.
Dalle foto sono nate le mie pubblicazioni (libri, calendari, cartoline)
con lo scopo di raccogliere dei contributi per sostenere diverse
piccoli progetti umanitari che sono stati realizzati o in via di
attuazione in varie parti del mondo: in Africa (Tanzania, Costa
d’Avorio); America Latina (Brasile, Ecuador, Guatemala, Messico);
Asia (Filippine, Sri Lanka, Papua Nuova Guinea, Isole Solomons).
Vescovi e missionari, ma anche adozioni di bambini a distanza,
scuole, ambulatori. E per questo anno 2014 in Etiopia: dieci borse di
studio per la formazione di infermiere e sostegno ai bambini del
campo profughi eritrei.
Dai viaggi alle fotografie, dalle fotografie alle pubblicazioni, dalle
pubblicazioni ai piccoli progetti, dai progetti a nuovi viaggi per
realizzare e controllare i progetti realizzati: perché nessun spicciolo
vada perduto.
Così il cerchio si chiude, oppure si apre ad altri nuovi progetti e
pubblicazioni, quindi a possibili donazioni e nuovi aiuti umanitari.
Che sono possibili grazie a tanti piccoli e grandi benefattori, che in
tutti questi anni mi hanno seguito con simpatia e sostenuto con
generosità.
Da Visibilia a Mirabilia
Nell’anno 1992 l’editrice Vita e Pensiero di Milano ha pubblicato un
poderoso volume fotografico del grande fotografo italiano Fulvio
Roiter, con il titolo Visibilia. Il titolo richiama alla mente il
caleidoscopico significato che va attribuito alla narrazione per
immagini: è un emozionante racconto che utilizza tutte le tonalità per
esprimere la multiforme tavolozza cromatica del mondo.
Cercando il titolo da dare al mio ultimo volume fotografico, mi sono
ispirato al titolo del libro di Roiter. Ma essendo il mio libro un viaggio
“intorno all’uomo” e soprattutto “dentro l’uomo” cioè alla scoperta dei
volti e dell’animo delle persone, non ho trovato di meglio di questo
titolo “Mirabilia” (cose mirabili). Non pretendo sia “mirabile” il
risultato, ma lo è “intento” della pubblicazione.
Prima di questo ho pubblicato altri quattro volumi: Appunti di viaggio,
alla scoperta dei volti (1993); Bambini (1996), con la prefazione di
Antonio Guidi; La donna nel mondo (2002), con la prefazione di
Dacia Maraini; Frauen, das wenige, was wir wissen (2008) in
Giovanni Battista Scalabrini
continuazione
collaborazione con Vinicio Fioranelli e Ursula Gebendinger, con la
prefazione di Doris Leuthard. Mirabilia è uscito per il Natale 2011;
con testi in italiano-tedesco-inglese di Michele Fazioli, Amanzio
Possenti. Consta di quattro capitoli: Popoli, Volti, Genitori, Figli.
Insieme questi cinque volumi sono un unico viaggio attraverso i
quattro continenti, una la continuazione dell’altro. Un viaggio fatto di
sguardi, di sentimenti ed emozioni, più un viaggio interiore alla
scoperta di paesaggi umani che un viaggio allo scoperta di luoghi
incantati, di spiagge vergini, di montagne e monumenti
Ogni
volto
una
storia
Tanti viaggi, tanti
ricordi. Tante persone
che
ho
incontrato
sulle
strade del mondo,
con le quali ho
scambiato
una
parola o un sorriso. Tanti uomini,
tante donne, tanti
volti. Ogni volto
una storia. Sono
contento di avere incontrato tante persone, sento la riconoscenza
per avere intrecciato la mia vita, sia pure per poco, con loro. Il nostro
incontro non ha cambiato la loro vita, ognuno ha un proprio
cammino da fare, sogni da realizzare, ognuno con un proprio
destino. Però questo mi basta per poter dire di essere fortunato di
avere fatto tanti viaggi.
“Sei nell’anima e lì ti lascio per sempre, in questo spazio indifeso”
recita una canzone. Quanti volti sono rimasti dentro la nostra anima,
quanti sguardi ci accompagneranno, forse per sempre, con i loro
occhi, con i loro ricordi. Viaggi, paesi, persone, gesti, sorrisi, colori,
emozioni, incontri che hanno arricchito la mia vita, come hanno
arricchito la vostra, che formano il nostro bagaglio visivo. Chi di noi
non ha uno sguardo particolare da ricordare: quello di una persona
amata o semplicemente di un bambino, una donna, un amico
sconosciuto incrociato per caso lungo il cammino della vita?
In questo volume i protagonisti sono persone e volti fissati in terre
lontane. Le immagini raccolte costituiscono un viaggio “intorno
all’uomo”. Un viaggio inconsueto attraverso gli occhi della gente:
occhi che ho guardato, che ci guardano, occhi da guardare, occhi
che ci scrutano, occhi da scrutare, occhi tristi, occhi felici, occhi di
chi ha ancora qualcosa da comunicare.
Occhi che mi sono entrati dentro, laggiù nel profondo. Occhi e
sguardi dai quali mi sono lasciato emozionare, che non mi hanno
lasciato indifferente. E che ormai non mi abbandonano più.
Un tempo i pittori esprimevano idee e sentimenti su tele e pareti
attraverso l’uso dei colori oppure i giochi di luce. Oggi anche una
fotografia può immortalare paesi lontani, relazioni vissute. Così è
nato questo volume fotografico: per fissare nella memoria momenti e
ricordi. Il tempo cancella tante cose, magari anche importanti, altre
invece ci restano dentro, perché momenti e ricordi irripetibili.
Ho ancora negli occhi e nel cuore questi volti, ognuno
con propri nomi e storie, tutte diverse tra loro, ognuna
carico di mistero. Sono frammenti di umanità, gocce del
grande fiume che è la vita.
3
Scalaforum – 30.04.2014
Giovanni Battista Scalabrini
Un viaggio “dentro l’uomo” per ritrovare
l’anima di persone che non incontrerò
più, ma che sono arrivate a noi,
superando
barriere
culturali
e
geografiche, pronte a comunicarci
qualcosa. Perché l’uomo è tutto nel volto
e riesce a darci qualcosa anche nel
silenzio, senza una parola. A volte uno
sguardo dice di più di un discorso. Anche
gli innamorati, quando le parole non
bastano, si guardano negli occhi. Perché
l’amore abbatte ogni barriera, alla ricerca
di contatti e di sorrisi. E un sorriso quanto
dura? Sebbene brevissimo può segnare
una vita. Allora, chi meglio di un clic può
fissare la profondità di uno sguardo? E
con gli sguardi e i volti, in questo volume
troverete tante donne e bambini, i miei
temi fotografici preferiti.
continuazione
Tra tanti viaggi, quello più bello però è il
cammino verso l’anima della gente. La mia
fotografia non è studio, non è tecnica, è
spontaneità, mezzo di incontro. Questo
volume ne è il risultato, un lavoro composto
principalmente di emozioni e di ricordi.
Dunque soprattutto un viaggio interiore.
Perché Dio ci ha donato, attraverso gli occhi,
una porta aperta sull’anima delle persone. E
ogni uomo rivela in mezzo a noi il volto di Dio,
che ci chiama a condividere una vita di
fraternità. Festa di popoli per una nuova
umanità.
Aiutare gli adulti a ritrovare la loro
infanzia
Oggi si parla spesso di bambini, sui giornali, alla tivù: bambini abbandonati, bambini
violentati, bambini feriti nell’anima e nel corpo, vittime di guerre e delle cattiverie dei
grandi. Bambini che non sono più bambini e ai quali è stata rubata l’infanzia. Niente di ciò
troverete in queste fotografie, sono istantanee per lo più di bambini felici, sorridenti. Lo so
che, purtroppo, non sono pochi i bambini nel mondo che soffrono a causa di varie forme di
violenza. Ma l’intento delle mie fotografie è un altro: aiutare noi adulti a ritrovare la nostra
infanzia, il nostro cuore perduto. I bambini sono il paradiso terrestre degli adulti. Di fronte
ai disastri che combinano i grandi, a volte mi viene da pensare che per salvare il mondo
bisognerebbe darlo in mano ai bambini. Lasciamo a loro l’incarico della pace. I loro occhi
belli e limpidi vedono più lontano dei nostri occhi bramosi e offuscati.
Per le donne le immagini più frequenti sono quelle di madri, con i bimbi in braccio o sul
dorso. Poi le donne lavoratrici, umili, spesso riprese con ceste piene di frutta, di verdure
da vendere al mercato o fascine di legna in testa per il fuoco di casa. Le si vede impastare
mattoni, cucinare all’aperto, lavare i panni nel fiume. Ed anche le donne raccolte in
preghiera. Le donne, sempre così delicate ma anche così robuste, capaci di lavorare
diciotto ore al giorno. Esse hanno energie che stupiscono gli uomini, loro affrontano
difficoltà e problemi, sorridono quando vorrebbero gridare, cantano quando avrebbero
voglia di piangere, piangono quando sono felici. Si privano per mantenere prima la
famiglia. Senza dubbio loro sono forti: sanno che un bacio e un abbraccio possono aiutare
a curare un cuore afflitto. E’ anche a tutte queste donne, incontrate sulle strade della vita,
che dedico questo volume.
…per una definizione di
viaggio
«La vera casa dell'uomo non è una casa, è
la strada. La vita stessa è un viaggio da
fare a piedi».
Bruce Chatwin
"Chi non viaggia non conosce il valore
degli uomini" dice Ibn Battuta, l'infaticabile
girovago arabo che andò da Tangeri alla
Cina e ritorno per il gusto di viaggiare. Ma
il viaggio non soltanto allarga la mente: le
dà forma. Le nostre prime esplorazioni
sono la materia prima della nostra
intelligenza.”
Bruce Chatwin,
Anatomia dell'irrequietezza.
Per Swift “esilio era il nome segreto di
viaggio”. (…) “La ‘terra straniera’ è una
realtà oggettiva, geografica, o piuttosto
una costruzione mentale in continuo
movimento?”
Roberto Bolaño,
Frammenti di un ritorno al paese natale
“Dobbiamo andare e non fermarci finché
non siamo arrivati”
“Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo
andare”
Jack Kerouac, Sulla strada
Pag. 4 – Scalaforum - 30.04.2014
Giovanni Battista Scalabrini
Foglio dello Scalaforum
I racconti di viaggio
hanno accumulato per secoli un intero arsenale di saperi che ha contribuito a definire la
nostra immagine del mondo. Senza più terre incognite da esplorare, la società
contemporanea appare ora contraddistinta da forme di mobilità molto diverse, sempre
più frenetiche, che coinvolgono non soltanto persone e oggetti, ma anche idee e culture.
Che cosa significa oggi raccontare il viaggio? Come si misura un reportage? Si tratta di
una sofisticata forma di turismo intellettuale, oppure dello spazio ideale per una
traduzione tra culture? Con sguardo comparativo e interdisciplinare, i viaggi fotografici
raccontano le trasformazioni che stanno mutando l’idea e le pratiche stesse del
viaggiare, integrando in un discorso comune metodi e riflessioni maturati nell’ambito di
discipline diverse. Un intenso dialogo tra letteratura e antropologia per ritrovare, sulle
strade del viaggio, la saggezza del lontano.
Walter Benjamin
Viaggiare, spostarsi, migrare,
… mettersi o essere in movimento sono condizioni note e comuni alle civiltà umane di
tutte le epoche e zone geografiche che si espletano di volta in volta con significati e
modalità diverse. Il tema del viaggio è, quindi, universalmente riconosciuto e rilevante. È
significativo a tale proposito notare che esso ricopre un campo metaforico ampio e
acquisito in modo similare dalle civiltà occidentali, in particolar modo per quel che
riguarda la vita umana: dalla struttura della vita come cammino, pellegrinaggio o
passaggio (la letteratura italiana ci offre un chiaro esempio con il "cammin di nostra vita"
di Dante o il "dubbioso passo" di Petrarca), al concetto della morte come "trapasso",
"ritorno a Dio", "lungo viaggio della vecchiaia", "ultimo viaggio".
In un lungo saggio, Luigi Monga accenna alle ragioni che fin dalle origini hanno portato a
collegare il viaggio all'esperienza. L'uomo ha iniziato molto presto a viaggiare.
L'ampliamento stesso della dieta dell'homo erectus da vegetariana a onnivora è stata
una delle prime cause degli spostamenti, unitamente al connaturato istinto di
aggressività verso altri individui della stessa specie. I fenomeni di transumanza al
seguito degli animali per l'approvvigionamento del cibo, le invasioni e le conquiste del
territorio. (MONGA 1996).
Monga nota che anche la Bibbia e la filosofia greca fanno largo ricorso alle metafore
legate al movimento e al viaggio: ad esempio nelle parole di Cristo "ego sum via" o nei
principi della filosofia di Eraclito in cui l'essenza stessa della natura è percepita come
movimento.
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