Trimestrale - Dir. resp. Luciano Foglietta - Red. C.so Mazzini, 65 - FORLÌ - tel. 0543/35929 - Reg. Tribunale Forlì n. 568 del 18/3/1980 - Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Forlì. In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio P.T. di Forlì per restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. COSTO IN ABBONAMENTO 10 euro. 4 6 10 L’esperto risponde: i danni del fumo della sigaretta Come posso difenderlo dal cancro Lo stress emozionale e la risposta psicologica alla malattia come POSSO Difenderlo dal cancro 100 s e t te m b r e 2 0 14 indice Editoriale L’esperto risponde: i danni del fumo della sigaretta Intervista al dott. Fabio Falcini Come posso difenderlo dal cancro L’alimentazione: risotto al limone e yogurt Lo stress emozionale e la risposta psicologica alla malattia La Prevenzione: liberi senza il fumo Il Gruppo IDA Oncologia e cure palliative Il Volontariato: i Volontari al 35° compleanno dello IOR 3 4 5 6 8 10 14 15 16 19 L’Associazione Vittorio Tison Intervista al dott. Nestori Masalu Investimenti IOR 2013 Bilanci sintetici IOR Dalla sede di Cesena Dalla sede di Faenza Dalla sede di Forlì Dalla sede di Imola Dalla sede di Lugo Dalla sede di Ravenna Dalla sede di Riccione Dalla sede di Rimini 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 aBbonati Desideri ricevere informazioni sulle manifestazioni, sui progetti e, in generale, sulle attività dell’Istituto Oncologico Romagnolo? Ricevi a casa la tua copia dell’Informatore IOR! Manda una e-mail con il tuo indirizzo a [email protected] oppure telefona allo 0543 35929 sedi ior Forlì: Corso Mazzini 65 - tel. 0543 35929 - [email protected] Meldola c/o IRST: Via P. Maroncelli 40 - tel. 0543 739110 - [email protected] Cesena: Via Montalti 48 - tel. 0547 24616 - [email protected] Ravenna: Via Salara 36/38 - tel. 0544 34299 - [email protected] Faenza: Corso Mazzini 153 - tel. 0546 661505 - [email protected] Imola: Via Emilia 34 - tel. 0542 011600 - [email protected] Lugo: Via Tellarini 96 - tel. 0545 32033 - [email protected] Rimini: Via Matteotti 43/A - tel. 0541 29822 - [email protected] Riccione: Piazza Matteotti 5 - tel. 0541 606060 - [email protected] Santarcangelo: P.zza Gramsci 7 - tel. 0541 623946 - [email protected] 2 Editoriale Insieme abbiamo trasformato l’impossibile in possibile Cari Amici, il 18 luglio 1979 fondavo, insieme all’amico Salvatore Lombardo e ad altri tredici amici, l’Istituto Oncologico Romagnolo. Siete stati Voi, però, con il vostro lavoro e il vostro sostegno in questi trentacinque anni, ad averlo reso grande: oggi, infatti, è un monumento di solidarietà che ogni giorno dona speranza e sollievo a molti pazienti oncologici. Da pochi mesi sono ritornato in veste di Presidente nel nostro IOR, questa elezione mi riempie di gioia ed orgoglio, perché guardandomi alle spalle, mi rendo conto di ciò che abbiamo costruito insieme. Alla fine degli anni settanta il cancro era un nemico quasi invincibile, non esisteva la Ricerca, non venivano assistiti a dovere i pazienti in fase critica, non esistevano programmi di prevenzione e c’erano solo 2 oncologie in Romagna. Chi veniva toccato dal cancro aveva pochissime possibilità di sconfiggerlo. Poi, insieme abbiamo trasformato l’impossibile in possibile, le paure in energia e le speranze in certezze. Oggi siamo in migliaia tra Volontari, Sostenitori, Soci, Amici, Medici, Professionisti e Ricercatori. Abbiamo 7 Reparti oncologici, 3 Day Hospital e 8 Hospice in Romagna; abbiamo formato con le borse di studio IOR oltre 230 professionisti e abbiamo uno dei più avanzati centri di Ricerca in Italia: l’IRST IRCCS. Oggi, chi viene toccato dal cancro ha oltre il 50% di possibilità di sconfiggerlo, perché grazie alla Prevenzione, alla Ricerca e alle Cure più innovative possiamo fare la differenza. prof. Dino Amadori, Presidente IOR Oggi ripartiamo da queste certezze, ripartiamo da Voi che ci avete sempre sostenuto e che avete sempre creduto che una cosa impossibile potesse diventare possibile, che un sogno potesse diventare realtà. La battaglia è ancora lunga, ma stiamo camminando nella strada giusta e abbiamo le armi giuste per combatterla. Il nostro obiettivo per i prossimi decenni sarà quello di dare la possibilità a tre persone su quattro, che verranno toccate dal cancro, di sconfiggerlo: io ci credo e, insieme, possiamo farcela. Voglio infine ringraziare in particolar modo chi ha guidato lo IOR in questi 35 anni: Salvatore Lombardo, Roberto Pinza e Sergio Mazzi, che hanno dimostrato amorevole cura e grande lungimiranza nella gestione e valorizzazione del nostro Istituto. Vorrei terminare questo mio editoriale, confidandoVi un piccolo segreto: la scoperta più grande che ho fatto nella mia lunga vita di Medico e Ricercatore è stata la Vostra solidarietà. Non finirò mai di ringraziarVi per questo. Con affetto, Dino Amadori 3 L’esperto risponde I Danni del fumo della sigaretta A cura delle biologhe dott.ssa Claudia Monti e dott.ssa Franca Gentilini Gentili Claudia e Franca, mi chiamo Giorgio e sono un fumatore “ incallito” da oltre 10 anni. Fumo circa 15/20 sigarette al giorno, però pratico regolarmente sport e attività fisica. Quali sono gli esami che mi consigliate per valutare il mio stato di salute? E cosa può essermi utile per smettere? Lo IOR fornisce dei servizi in merito? Ed è vero che dopo aver smesso di fumare i polmoni impiegano 10 anni per “disintossicarsi”? Grazie mille. Giorgio Caro Giorgio, non ci dici quanti anni hai! Se sei molto giovane e hai cominciato a fumare a 13/14 anni è più probabile che tu abbia strutturato una dipendenza medio - alta, in quanto la tua identità personale si è formata incorporando la sigaretta e danni maggiori, perché hai immesso con l’abitudine al fumo sostanze tossiche nei tuoi polmoni, quando questi erano ancora in formazione, non completamente sviluppati e con difese verso gli agenti esterni ancora immature e quindi meno efficaci. Il fare sport e attività fisica è senz’altro utile al tuo stato di salute generale, ma non ha alcun potere di neutralizzare le sostanze tossiche che tu introduci fumando. Inoltre, le tue prestazioni sportive sono condizionate dal fatto che, fumando, il tuo sangue veicola meno ossigeno ai muscoli, perché dalla combustione della sigaretta si produce un veleno, il monossido di carbonio, che si lega ai tuoi globuli rossi al posto dell’ossigeno. I danni alla salute che la tua abitudine al fumo ti sta procurando non sono ancora evidenziabili con esami clinici specifici perché, purtroppo il fumo di tabacco è un killer silenzioso che agisce lentamente, 4 ma inesorabilmente, e quando ci sono sintomi evidenti a volte può essere troppo tardi. E’ quindi molto importante che tu stia riflettendo sulla possibilità di smettere di fumare, perché è sicuramente l’azione che ti può dare in tempi abbastanza brevi, una diminuzione sostanziale dei rischi per la tua salute. Per smettere è utile che individui quali sono le situazioni che ti richiedono il supporto della sigaretta ed elabori una serie di comportamenti sostitutivi (non dannosi naturalmente!), che ti permettano di gestire il disagio di quei momenti. La tua pratica regolare di attività fisica e sportiva ti può sicuramente aiutare! Se pensi di non farcela da solo o vuoi informazioni più dettagliate puoi rivolgerti ad uno dei tanti Centri Antifumo presenti in Romagna (ce n’è almeno uno in ogni provincia), con i quali lo IOR collabora e che sostiene anche fattivamente attraverso la disponibilità di operatori dedicati. Un grande “in bocca al lupo” a sostegno di questa decisione così importante per la tua salute attuale e futura. Claudia e Franca Inviate le vostre domande a: [email protected] Pubblicheremo quelle più interessanti nei prossimi numeri! Intervista al Dott. Fabio Falcini Nuovo Coordinatore Comitato Medico Scientifico IOR Dott. Falcini, come ha conosciuto lo IOR? “Nel 1978, al secondo anno di medicina ho conosciuto il prof. Amadori e da quel momento ho iniziato a lavorare con lui, realizzando lo studio sulla mortalità oncologica in Romagna. Sono stato uno dei primi borsisti IOR. Già a quei tempi, lo IOR era il supporto fondamentale alle attività sanitarie pubbliche e l’unico sostegno alla ricerca.” Qual è il compito del Comitato Medico Scientifico IOR? “Credo che il Comitato Medico Scientifico IOR debba supportare i Volontari nella loro opera capillare sul territorio, dall’altra ed essere fucina di idee e progetti scientifici in collaborazione con IRST.” Il Comitato IOR è nato prima della nascita dell’AUSL unica della Romagna, che ruolo ha avuto nella creazione della rete oncologica romagnola? “Lo IOR è stato il primo esempio di Area Vasta, creando e appoggiando un patto tra gli oncologi della Romagna è stato il motore fondamentale che ha permesso di raggiungere l’obiettivo della sopravvivenza tra le più alte del mondo. Lo IOR è stato anche il fulcro per la realizzazione dell’IRST e per la sua trasformazione in Istituto a carattere scientifico.” Come nuovo Coordinatore Comitato Medico Scientifico IOR, cosa vuole proporre per i prossimi anni? “Ci aspetta un altro grande obiettivo: creare una rete di Istituti Scientifici Oncologici Territoriali. Gli istituti attualmente sono ospedali completi a sé stanti, che spesso duplicano le attività sanitarie nel territorio. Dobbiamo sviluppare un Istituto Scientifico che possa portare, in tutta la Romagna, la migliore qualità di cura e ricerca ottimizzando le risorse. Di fronte ad un obiettivo così importante il Comitato IOR diventerà parte trainante del progetto, costruendo il nuovo patto tra i professionisti, rilevando ogni criticità esistente e monitorando nel tempo i risultati. è chiaro che la collaborazione tra Comitato IOR e Comitato IRST sarà fondamentale.” Tornando alla sua attività di medico: cosa si intende per “prevenzione” e come si è evoluto nel tempo questo concetto? “Prevenire significa mettere in atto tutto ciò che consenta di anticipare sia il cancro, sia la sua diagnosi. Per molto tempo si è pensato solo alle diagnosi precoci (prevenzione secondaria), che cercano di trovare precursori del cancro o di diagnosticare il tumore nella fase iniziale, per poter consentire interventi chirurgici ridotti, meno terapie e maggiore sopravvivenza. Oggi ci stiamo spostando sulla prevenzione primaria, cioè sulle azioni che possano ridurre l’insorgenza del tumore. Visto che il 40% delle cause di insorgenza dei tumori dipende dalle nostre scelte, ci stiamo concentrando sugli stili di vita (alimentazione, attività fisica, fumo, radiazioni…) e sullo studio della prevenzione molecolare.” Qual è lo stato dell’arte della prevenzione in Romagna, paragonandola al resto dell’Italia? “La Romagna è tra le aree italiane dove l’attenzione alla prevenzione è più spiccata, lo dimostrano le adesioni alle campagne di screening.” Cosa comporta investire nella prevenzione? “Investire in prevenzione significa dare un futuro migliore alle prossime generazioni. Questo comporterà: meno interventi chirurgici, meno terapie, meno giornate di malattia, meno mortalità, maggiore qualità di vita…” 5 Come posso difenderlo dal cancro A cura del dott. Fabio Falcini, Coordinatore Comitato Medico Scientifico IOR 4 febbraio 2014: Giornata Mondiale contro il cancro Tra i miti da sfatare: “Non si può fare niente contro il cancro” Negli anni ‘90 il “Progetto Genoma” aspirava a decifrare il codice genetico umano, l’attesa degli oltre 200.000 geni responsabili del destino biologico di ogni individuo teneva vivo e vivace l’entusiasmo della ricerca scientifica. Poi la sorpresa. Il numero dei geni della specie umana è di circa 30.000 unità, troppo pochi per spiegare la complessità delle malattie che affliggono l’uomo, in particolare del “flagello” cancro. Prende forma una nuova intuizione: le informazioni genetiche scritte nel DNA non vengono tradotte in maniera lineare, ma esistono interconnessioni tra i vari passaggi, per cui metaboliti e proteine possono influenzare la trascrizione del genoma, interagendo con i livelli superiori. Questo significa che il patrimonio genetico ereditato dai genitori può andare incontro a modificazioni reversibili, determinate dall’ambiente, responsabile dell’insorgenza dei tumori nel 90-95% dei casi. Oggi sappiamo che 1/3 dei tumori maligni (non solo del polmone) si sviluppa per esposizione a cancerogeni presenti nel fumo di tabacco, mentre in un altro terzo dei casi sono le abitudini alimentari che “nutrono” le cellule neoplastiche, soprattutto dell’apparato digerente ma anche di organi sensibili ad agenti ormonali, come mammella, ovaio, prostata, testicolo. 6 Prevenzione primaria significa quindi conoscere i fattori di rischio ambientali e attuare i comportamenti che ne riducano l’esposizione, soprattutto nelle fasi di maggiore vulnerabilità biologica (sviluppo embrio-fetale, infanzia e adolescenza), quando la crescita cellulare è molto veloce e i tessuti sono facile bersaglio di agenti dannosi. È evidente il ruolo determinante delle madri, sia nel presente (infanzia e adolescenza) che nel futuro dei figli: lo stile di vita acquisito in giovane età ha una maggiore probabilità di essere mantenuto da adulti. L’American Cancer Society (ACS) ha pubblicato nel 2012 le ultime linee guida sulla prevenzione dei tumori, sottolineando il valore di un insieme di comportamenti che interagiscono tra loro per difendere l’organismo dallo sviluppo di patologie. Attività fisica regolare e alimentazione ricca di vegetali rafforzano il sistema immunitario, garantiscono equilibrio ormonale, migliorano l’efficienza dei neuro-trasmettitori: le raffinate dinamiche della biologia molecolare dipendono anche dalla semplice quotidianità. Il cibo, anello di congiunzione tra uomo e ambiente: quale preferire? Le sostanze cancerogene presenti nell’ambiente sono “lipofile”, si accumulano nel grasso animale, pertanto i vegetali dovrebbero abbondare in tavola, ad ogni pasto e anche in occasione degli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio, scegliendo le varietà di frutta e verdura di stagione (per limitare la contaminazione chimica da pesticidi), e a maturazione completa (per garantire la miglior ricchezza di micronutrienti). Nei vegetali si concentrano vitamine e sali minerali, ma anche sostanze fitochimiche che in recenti studi di laboratorio si stanno rivelando in grado di contrastare la moltiplicazione delle cellule tumorali. Va abbandonato il concetto di povertà nutrizionale di questi alimenti: la frutta secca ha un alto contenuto di calcio e di proteine, mentre gli acidi grassi omega-3 abbondano nei semi oleaginosi, e ancora, i cereali integrali apportano fibre, vitamine e sali minerali in quantità e qualità decisamente superiori rispetto agli stessi raffinati. Al contrario sarebbero da evitare alimenti ad alta densità calorica (“junk food”), sbilanciati verso un eccesso di zuccheri semplici e grassi saturi, in quanto determinano un repentino innalzamento della glicemia con ipersecrezione di insulina e aumentata produzione di alcuni fattori di crescita che vanno a stimolare la moltiplicazione incontrollata di cellule particolarmente vulnerabili, ponendo in questo modo le basi per la predisposizione a neoplasie. I grassi non sono da eliminare: l’olio extravergine d’oliva crudo ha un valore nutrizionale eccellente, al contrario dei grassi vegetali idrogenati (margarine, olio di palma e di cocco). Anche le modalità di preparazione dei cibi possono favorire il contatto con sostanze a potenziale effetto cancerogeno (interferenti endocrini): l’Istituto Superiore di Sanità ha recentemente pubblicato un decalogo per il cittadino in cui, tra i vari consigli, compaiono anche quelli di non consumare alimenti con parti bruciate o carbonizzate e di non versare cibi caldi in contenitori in plastica. La diffusione tra gli adolescenti del “binge drinking”, l’ubriacatura del sabato sera, pone le premesse per un drammatico e precoce aumento di numerosi tumori, in particolare a carico di apparato digerente e mammella, per amplificazione dell’effetto cancerogeno dell’alcol che va a colpire cellule più vulnerabili di quelle dell’adulto. Rispetto a questo grave fattore di rischio, così come del fumo di sigaretta, le madri possono certamente intervenire con il loro ruolo educativo, anche se di fronte ad un “vizio” che è diventato “moda” l’intera società e le istituzioni hanno il dovere di interrogarsi e soprattutto di agire. L’ACS sottolinea un altro aspetto fondamentale dello stile di vita, l’attività fisica regolare, consigliandone a bambini e adolescenti almeno 60 minuti al giorno. Si pone il limite di 30 minuti davanti a PC o videogiochi, introducendo anche la tematica più attuale della relazione tra onde elettromagnetiche e danni biologici. Al momento non esistono dati scientifici inconfutabili, si preferisce pertanto adottare il principio di precauzione verso i bambini, con distanze minime di almeno un metro da dispositivi come radiosveglie e babyphone, e soprattutto con limitato utilizzo del telefono cellulare. Restano ancora numerosi interrogativi nell’ambito della conoscenza della cancerogenesi, ma i progressi compiuti fino ad oggi sono molto consistenti e ci stanno offrendo opportunità di investimento sulla salute delle future generazioni, che per la prima volta dipendono da un valore affettivo straordinario: quello delle madri. Modificato da: “Cancer is a preventable disease that requires major lifestyle changes. (Anand P et al: Pharm Res. 2008 Sep; 25(9): 2097-116) 7 L’alimentazione Risotto al limone e yogurt A cura di Irene Bianchi, Volontaria IOR Il limone: la piccola quantità di succo e scorza di limone rende questo risotto appetitoso senza renderlo di difficile digestione. E’ bene ricordare che il limone e gli agrumi in genere, per le loro proprietà antiossidanti sono importanti prima e dopo i trattamenti antitumorali, poiché proteggono le cellule dai danni derivanti dall’ossidazione. Viceversa l’utilizzo di grandi quantità di antiossidanti “extra dieta” come integratori supplementari è sconsigliato durante la chemioterapia e la radioterapia, perché l’effetto protettivo potrebbe agire anche sulle cellule tumorali, riducendo l’efficacia dei trattamenti. E’ buona norma parlare con l’oncologo di questi argomenti. Lo yogurt: durante e dopo le terapie antitumorali il corpo ha bisogno di proteine per riparare i tessuti, per mantenere la massa muscolare e per contribuire a prevenire le infezioni. Lo yogurt, che apporta proteine, arricchisce di sapore questo risotto e lo rende morbido e vellutato, senza appesantirlo con grandi quantità di grassi. Composto per circa ¼ del peso totale da proteine, lo yogurt è particolarmente ricco di acido glutammico, che entra in molti processi metabolici, è un costituente fondamentale di molte proteine, ha un ruolo di neurotrasmettitore nel sistema nervoso. la ricetta Ingredienti per 2 persone: 160 g di riso, il succo di 1 limone biologico, 1 vasetto di yogurt, 2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva, un pizzico di sale, la scorza grattugiata di mezzo limone. È importante utilizzare un limone da coltivazione biologica, ben lavato, poiché la scorza degli agrumi non naturali è sempre cosparsa di pesticidi e conservanti assai nocivi per la nostra salute. A piacere potremo aggiungere: 1 cucchiaino di erbe aromatiche (erba cipollina, timo, maggiorana, menta...secondo il nostro gusto) e parmigiano grattugiato. Preparazione: mentre portiamo a ebollizione circa 350 ml di acqua, tostiamo un paio di minuti il riso nell’olio, mescolando, poi sfumiamo con il succo di limone. Aggiungiamo poco per volta l’acqua bollente e portiamo quasi a cottura, mescolando sempre. Un pizzico di sale sarà sufficiente, poiché l’agro del limone e dello yogurt rendono il risotto saporito senza necessità di aggiungere altri ingredienti... a tutto vantaggio della digeribilità, sempre importante quando il nostro sistema digerente è messo a dura prova dalle terapie! Un paio di minuti prima del termine di cottura, uniamo il vasetto di yogurt e amalgamiamo, per mantecare bene. Infine aggiungiamo la scorza del limone grattugiata e diamo un’ultima mescolata per distribuire l’aroma. Il risotto è pronto. Se ci piacciono, possiamo aggiungere anche un pizzico di erbe aromatiche. Come ultimo tocco, se vogliamo renderlo più ricco, possiamo cospargerlo di parmigiano grattugiato. 8 Bomboniere Solidali Ognuno di noi, nel suo piccolo, può fare tanto... Quale momento è migliore di una occasione speciale? L’Istituto Oncologico Romagnolo ONLUS offre la possibilità di aiutare le persone che soffrono e che hanno bisogno di ognuno di noi, anche nelle nostre occasioni Speciali della Vita. Il Matrimonio, il Battesimo, la Comunione, la Cresima e la Laurea sono i momenti più felici che desideriamo condividere con chi più amiamo... un semplice gesto di solidarietà è il modo migliore per celebrare l’Amore e la Gioia di un traguardo così importante e unico! Regala alle persone più care della Tua vita una Bomboniera Solidale dello IOR, donerai, con una piccola offerta, una grande e concreta Speranza a chi vive la malattia oncologica, contribuendo a finanziare la ricerca scientifica, l’assistenza, le cure palliative e la prevenzione in campo oncologico in Romagna. La tua occasione speciale per la ricerca: scegli le bomboniere solidali IOR! Chiamaci per qualsiasi informazione o personalizzazione: telefono 0543 35929 (Daria) oppure scrivendo a [email protected] 9 lo stress emozionale e la risposta psicologica alla malattia A cura del Gruppo di lavoro in Psiconcologia dello IOR Il Gruppo di lavoro di Psiconcologia IOR L’Istituto Oncologico Romagnolo, consapevole della importanza della ricerca scientifica nel migliorare le prestazioni assistenziali per le persone colpite dal cancro e per i loro familiari, si è fatto promotore e finanziatore, già nel 2010-2011, di un progetto di ricerca in campo psiconcologico. Il Gruppo di Lavoro in Psiconcologia IOR, coordinato dal prof. Luigi Grassi, è stato l’ideatore di un progetto approvato dal comitato Etico di Area Vasta Romagna e IRST per uno studio multicentrico che ha coinvolto sia l’Italia che altri Paesi europei. Lo scopo principale 10 dello studio è stato di identificare le variabili emozionali e gli stili di risposta psicologica alla malattia e la associazione tra queste e l’aderenza alle terapie antiemetiche in pazienti in trattamento chemioterapico, nonché il tipo di comunicazione medico-paziente. Come ipotesi di lavoro ci si attendeva che alcune variabili psicologiche, specificamente una condizione di “disadattamento” e stress emozionale, la tendenza a vivere in maniera costantemente ansiosa o rinunciataria o disperata la malattia, potessero influenzare la relazione medico-paziente e la ade- renza alle terapie farmacologiche. Hanno preso parte a questo studio oltre trecento pazienti reclutati in alcuni centri oncologici in Italia (Area vasta Romagna, Treviso e Ferrara), Spagna (Barcellona) e Austria (Graz). I diversi dati interessanti emersi dallo studio possono essere sintetizzati nel modo seguente: • il 60% circa dei pazienti ha presentato livelli di stress emozionale (ansia, depressione) clinicamente significativi e degni di attenzione psicologica; • il livello di stress e una tendenza ad affrontare la malattia con sentimenti di inermità e disperazione si sono associati ad una percezione del rapporto con il proprio medico come distaccato e freddo, scarsamente supportivo e poco interessato (ad es. “Mi è sembrato che il mio medico non fosse per niente interessato al mio stato d’animo”; “Non mi sono sentito capito dal mio medico”); • gli stili di relazione emozionale alla malattia si sono associati alle convinzioni rispetto alla utilità o, al contrario, alla tossicità delle terapie antineopla- stiche. In particolare, un livello elevato di stress psicologico e risposte di inermità, incapacità di reagire alla malattia e scarsa speranza per i futuro si sono dimostrati collegati alla percezione che i trattamenti contro il cancro fossero tossici e pericolosi, con più svantaggi che benefici; • infine, il livello di stress emozionale, inclusivi di ansia e depressione hanno influenzato, indipendentemente dalle terapie antiemetiche assunte, la presenza di nausea ritardata post-chemioterapia. Oltre ad essere stati presenti a congressi internazionali e spediti su riviste scientifiche, i dati indicano l’importanza di valutare sempre e regolarmente con grande attenzione la risposta emozionale delle persone colpite da malattie oncologiche e gli stili di risposta allo stress, poiché se questi non sono individuati e correttamente e tempestivamente trattati, le conseguenze sulla qualità della vita, il rapporto medico paziente, i sintomi secondari alle terapie antineoplastiche nonché la stessa aderenza alle cure possono essere negativamente influenzate. Ha sostenuto Il servizio IOR di accompagnamento gratuito dei pazienti oncologici presso i propri luoghi di cura Il ruolo della Psiconcologia nei 35 anni di vita dello IOR A cura del prof. Luigi Grassi Coordinatore del Gruppo di lavoro in Psiconcologia dello IOR L’interesse per le implicazioni emozionali delle patologie tumorali è nato all’interno dello IOR a partire dalla metà degli anni ’80 quando sono stati promossi diversi progetti di ricerca relativamente alle conseguenze psicologiche nelle persone colpite dal cancro e alla definizione di nuovi modelli formativi per i Volontari. Dalla fine degli anni ’80 lo IOR ha sviluppato progetti più specifici di formazione psicologica per i Volontari e programmi di assistenza specialistica per i pazienti e per i loro familiari. Tale attività si è ampliata e incrementata fino alla costituzione del Gruppo di lavoro in Psiconcologia dello IOR, formato da figure professionali specialistiche (psicologi e psichiatri con formazione psicoterapeutica) che operano nelle diverse realtà assistenziali (reparti di oncologia, day-hospital e ambulatori oncologici, hospice, assistenza domiciliare) e nelle sedi IOR. È stato, in questo senso, messo a punto un piano formativo più omogeneo, secondo le più recenti linee-guida, rivolto ai Volontari dello IOR e finalizzato ad ottimizzare le loro competenze comunicative e relazionali verso i pazienti e le loro famiglie. È stato sviluppato un programma educazionale su diverse tematiche psicologiche, attraverso la preparazione di materiale informativo di ampia diffusione nei diversi contesti. Si sono potenziati, in tutta l’Area Vasta della Romagna, le attività assistenziali dei Servizi di Psiconcologia nei quali è possibile usufruire di consulenze psicologiche, interventi psicologici nelle campagne di prevenzione, supporto e intervento psicologico individuale e di gruppo per i pazienti e 12 ai loro familiari durante le diverse fasi della malattia oncologica. È stato reso più definito il modello di selezione, formazione e supervisione dei Volontari dello IOR, la formazione e la supervisione degli operatori sanitari. Sono state rese più esplicite le collaborazioni con le Università e le scuole di specializzazione in psicoterapia finalizzandole al tutoraggio dei laureati in Psicologia e degli psicologi iscritti alle scuole di psicoterapia. Sono stati attivati percorsi di ricerca su diversi aspetti della psiconcologia, tra cui il progetto internazionale (Variabili psicosociali e relazionali implicate nella aderenza alle terapie antiemetiche in corso di chemioterapia) coordinato dal Gruppo di lavoro in Psiconcologia, sulle variabili psicologiche nell’influenzare la aderenza alle terapie, la relazione medico paziente e lo stile di risposta emotiva alla malattia, al quale hanno partecipato Italia, Spagna e Austria. Sono stati organizzati eventi congressuali e workshop su tematiche psiconcologiche rivolti alle figure mediche e infermieristiche che lavorano in ambito oncologico e palliativistico. È stata infine promossa la partecipazione del Gruppo di Lavoro a convegni e simposi nazionali ed internazionali, nei quali sono state presentate le significative esperienze del Gruppo di lavoro in Psiconcologia dello IOR. Il futuro del Gruppo di lavoro in Psiconcologia dello IOR resterà caratterizzato dalla triplice attenzione agli aspetti di assistenza globale, alle persone affette da cancro e ai loro familiari, alla formazione dei Volontari e delle figure professionali sui temi della psiconcologia e alla ricerca scientifica. Noi ! Volontari I.O.R. Siamo qui con i nostri progetti per accompagnarvi e sostenervi Progetto Margherita e La Forza e il Sorriso per far ritrovare il sorriso alle Signore in trattamento oncologico Spazio Libreria e spazio Musica per offrire compagnia e rendere più piacevole la degenza in Ospedale Mercatini e altre iniziative per raccogliere fondi per la ricerca e per i tanti servizi che offriamo Servizio di accompagnamento gratuito dei Pazienti oncologici presso i luoghi di cura Accoglienza e Ascolto in Degenza, in Day Hospital e in Hospice Tel. 0543 35929 [email protected] www.ior-romagna.it La Prevenzione 1 Liberi senza il fumo 2 3 Titolo Rubrica 1A cura di dott.ssa Franca Gentilini, 2 dott.ssa Claudia Monti e 3 a cura Silvia dott.ssa di di Marco Il 31 maggio 2014 si è celebrato in tutto il mondo la 27° Giornata Mondiale contro il fumo, l’Istituto Oncologico Romagnolo è dal 1992 in prima fila in questa importante sfida. Le Collaboratrici IOR Franca Gentilini, Silvia di Marco e Claudia Monti, grazie alle importanti collaborazioni con le AUSL della Romagna, hanno realizzato numerosi Progetti in questi 23 anni, nelle scuole di ogni ordine e grado, per la promozione della salute, con un particolare riguardo alla tematica del fumo. Questo lavoro ha permesso in 23 anni di sensibilizzare oltre 110.000 studenti romagnoli, coinvolgendoli in progetti con l’obiettivo di diffondere precocemente tra i giovani atteggiamenti di salute legati da un lato alla prevenzione dall’abitudine al fumo e dall’altro alla formazione dei genitori ed educatori riguardo all’importanza di far crescere i giovani in ambienti liberi dal fumo, per difenderli dai danni del fumo passivo. Nel 2013/2014 i progetti messi in campo dall’Istituto Oncologico Romagnolo sono stati quattro: il primo “Infanzia a Colori” rivolto alle scuole dell’Infanzia e alle scuole Primarie, il secondo “Liberi di scegliere” destinato alle scuole Secondarie di I grado, il terzo “Scuole libere dal fumo” per le scuole Secondarie di II grado e il quarto “Paesaggi di prevenzione” per le scuole secondarie di I e II grado. I temi trattati sono quelli della prevenzione delle dipendenze: inoltre alle classi che hanno aderito è stata offerta la possibilità di realizzare laboratori di approfondimento scientifico. Quest’anno questi progetti hanno coinvolto direttamente quasi 11.000 alunni e le rispettive famiglie e 14 circa 500 docenti, oltre a numerosi operatori dei vari servizi sanitari dell’Area Vasta Romagna. Un grazie particolare a tutti i docenti che hanno accolto le nostre proposte e si sono impegnati con noi nel promuovere il benessere dei ragazzi e nel renderli piu’ responsabili nelle scelte di salute. Franca, Claudia e Silvia Il Gruppo IDA consiglia Il Gruppo IDA e l’associazione Soul Brothers insieme per “AlimentiAMO la salute” A cura del Gruppo I.D.A. (Informazione, Dialogo e Aiuto per donne operate al seno) la nuova rubrica riguardante le donne, la malattia e la salute attraverso la proposta di libri, ricette, film, aforismi, mostre, spettacoli e tanto altro. Associazione Musicale Culturale DOMENICA 5 OT TOBRE DALLE 16.30 ALLE 18.30 presso Casa Artusi (Chiesa dei Servi) Forlimpopoli AlimentiAMO AMO la SALUT E mangiando cibi sani e gustosi INV ITO ALL INCONTRO E possibile mangiare sano con gusto? Come scegliere i migliori ingredienti? Come influisce sulla salute ciò che si mangia? Come orientarsi nelle corsie del supermercato? Ci aiuteranno a scoprirlo: dott.ssa Lucia Bedei U.O. Prevenzione Oncologica Forlì, AUSL della Romagna dott. Sergio Guidi Referente Biodiversità ARPA Emilia-Romagna dott.ssa Carla Brigliadori to be continued... Durante l'incontro verrà inoltre presentato il corso di cucina “CuciniAMO la PREVENZIONE: cibi anticancro” che si terrà a Casa Artusi. Il corso teorico-pratico si svolgerà in un’unica lezione, dalle 20.30 alle 22.30, e verrà ripetuto in tre serate nel periodo ottobre-novembre. Il numero dei partecipanti per ciascun incontro è di massimo 25 persone. Chi fosse interessato al corso “CuciniAMO la PREVENZIONE: cibi anticancro” potrà prenotarsi per una delle tre serate telefonando, dal 6 ottobre 2014, al 0543 35929 (IOR Forlì). La quota di partecipazione al corso è di euro 15,00 a persona. Responsabile Scuola di Cucina Casa Artusi Ingresso libero Per informazioni sul Gruppo IDA IOR: tel. 0543 35929 - [email protected] 15 ONCOLOGIA E CURE PALLIATIVE, PREMESSE PER UN MODELLO INTEGRATO DI CURE A cura del dott. Davide Tassinari, Direttore reparto oncologico dell’ospedale di Rimini Introduzione Nell’ultimo numero de “L’informatore” dell’Istituto Oncologico Romagnolo, partendo dal concetto di sostenibilità economica del sistema “Oncologia” si arrivava alla necessità di una integrazione tra Oncologia Medica e Cure Palliative quale strumento per garantire una elevata qualità assistenziale da un lato, ed una sostenibilità economica del sistema dall’altro. La necessità di una integrazione tra oncologia medica e cure palliative nasce già diversi anni fa, quando ad un Modello Sequenziale delle cure (a sua volta distinto tra modello prevalentemente oncologico, e prevalentemente palliativistico) veniva contrapposto un modello di intervento in cui la componente oncologica e la componente palliativistica andavano ad integrarsi progressivamente, fin dalle fasi iniziali della malattia (Cure Simultanee o Cure Palliative Precoci). Allo stesso modo, negli anni recenti il modello integrato di cure oncologiche e cure palliative ha trovato una sua validazione anche su modelli sperimentali, evidenziando come i pazienti con malattia oncologica in fase avanzata seguiti fin dalle fasi precoci della malattia da equipe di oncologi e palliativisti avevano sopravvivenze più lunghe ed una migliore qualità della vita rispetto a pazienti seguiti secondo il modello tradizionale di cura. In relazione al contesto normativo italiano, 2 aspetti aggiuntivi meritano di essere presi in considerazione: • la legge 38/2010, che istituisce, tra le altre cose, la rete delle cure palliative e la rete della terapia 16 del dolore; • l’accordo Stato/Regioni del luglio 2012, che va ad inquadrare, da un punto di vista organizzativo, le peculiarità della offerta assistenziale, all’interno delle 2 reti, così come identificate dalla legge 38/2010. Alla luce di queste premesse, alcune considerazioni possono aiutarci a capire non solo il contesto attuale all’interno del quale si sviluppa la realtà oncologica, ma anche e soprattutto ci consentono di tracciare i possibili scenari futuri in cui l’assistenza al paziente oncologico verrà a svilupparsi a livello nazionale e sul nostro territorio. Dalla compartimentalizzazione dei servizi alla creazione di modelli integrati di assistenza Anche se esiste un consenso unanime sulla necessità di un modello integrato di assistenza che preveda la condivisione dei percorsi tra oncologo medico e palliativista, nella pratica clinica il passaggio dal modello sequenziale a quello integrato è spesso complesso, con difficoltà di carattere culturale, organizzativo e giuridico amministrativo. Queste sinteticamente le ragioni che possono ostacolare il processo di integrazione: • mancata condivisione dei percorsi assistenziali tra oncologo medico e palliativista; • mancata integrazione nei processi assistenziali tra cure attive contro la malattia, e cure palliative e di supporto; • confusione nei ruoli tra oncologo medico e palliativista all’interno del processo unitario di presa in carico del paziente; • c ompartimentalizzazione della assistenza all’interno delle strutture organizzative delle aziende sanitarie (Unità Operative, Dipartimenti, Presidi Ospedalieri); •d ifficoltà nel creare ambiti di assistenza e momenti di incontro/condivisione tra professionisti sul singolo caso o sullo specifico percorso; •d ifficoltà ad inserire le cure palliative all’interno dei percorsi assistenziali di presa in carico del paziente con malattia oncologica; •d ifficoltà ad inserire l’oncologia medica ed i trattamenti antineoplastici all’interno dei percorsi di cure palliative e terapia del dolore. Da queste considerazioni emerge come la ragione primaria delle difficoltà nella integrazione tra oncologia medica e cure palliative sia principalmente dovuta alla compartimentalizzazione di 2 mondi, quello delle cure antineoplastiche (intese classicamente come chirurgia, radioterapia e oncologia medica) e quello delle cure palliative (comprensive anche della terapia del dolore), e come questi 2 mondi, ormai sempre più strutturati come rete di servizi (rete oncologica, rete delle cure palliative, rete della terapia del dolore), abbiano difficoltà nell’incontrarsi in percorsi strutturati di assistenza integrata. Modelli integrati di assistenza nella rete delle reti Diversi modelli organizzativi sono stati ipotizzati per superare lo stallo della compartimentalizzazione tra il mondo della oncologia e quello delle cure palliative, e tra questi, quello che più si avvicina al modello integrato di assistenza oncologica/palliativistica ipotizzato nelle “cure simultanee” o nelle “cure palliative precoci” è quello della “Rete delle Reti” e degli interventi modulati sulla base delle necessità del paziente nel corso della storia naturale della sua malattia. Il modello, che di fatto si basa sull’ovvietà che offrire al paziente ciò di cui ha bisogno nel momento in cui il bisogno è realmente manifesto, in contesti appositamente disegnati per rispondere a quello specifico bisogno migliora il risultato finale delle cure, rappresenta di fatto una profonda rivoluzione nel processo assistenziale, spostando l’attenzione dalle dinamiche intrinseche di una Unità Operativa o di un Dipartimento, a quelle del percorso assistenziale del paziente che viene posto al centro del processo di cura. Due le conseguenze che il modello di “Rete delle Reti” determina nei percorsi assistenziali al paziente oncologico: • il percorso assistenziale diventa il centro attorno a cui si focalizza la presa in carico del paziente, e sul percorso si alternano gli interventi dei professionisti; • il modello integrato di “Rete delle Reti” tende a fare saltare l’assetto compartimentalizzato della assistenza, in cui i problemi vengono affrontati in maniera sequenziale, e non integrata. Il modello assistenziale della Romagna e le ipotesi di “rete delle reti” sul nostro territorio Riguardo alla ipotesi della realizzazione anche sul territorio romagnolo di una Rete delle Reti, possono essere fatte alcune considerazioni conclusive. E’ noto come la realtà assistenziale della Romagna stia attraversando una fase importante di riorganizzazione dei servizi che riguarda sia la dimensione del paziente oncologico che quella di tutti gli altri servizi offerti al cittadino. Nello specifico del rapporto tra Oncologia Medica e Cure Palliative, su tutte le sedi erogative oncologiche e di cure palliative della Romagna sono operativi modelli integrati di assistenza in cui oncologi medici e palliativisti cooperano nella presa in carico del paziente consolidando da un lato il modello delle “cure simultanee” o delle “cure palliative precoci”, e verificando dall’altro modelli sperimentali di intervento modulati sulla base della tipologia di pazienti in carico alle differenti realtà assistenziali. Importante, a questo proposito, lo sforzo organizzativo messo in atto per arrivare a definire un modello ottimale di intervento, con significativi risultati preliminari che evidenziano come sul territorio romagnolo già di fatto esista un modello integrato di assistenza al paziente oncologico volto a garantire standard assistenziali elevati su tutte le sedi erogative. 17 Festa della Mamma 2014 SEDE DI RAVENNA Ravenna Russi Mezzano, Savarna San Zaccaria Marina di Ravenna S. Pietro in Vincoli Cervia e Pinarella Anno 2013 Anno 2014 14.545 13.016 3.500 3.297 2.371 2.342 767 1.049 1.760 1.517 735 745 4.625 4.000 Piante distribuite nei giorni successivi: 480 Totale: 28.302 26.445 SEDE DI FAENZA Faenza Castelbolognese Riolo Terme Casola Valsenio Brisighella Modigliana Tredozio Solarolo Marradi Anno 2013 Anno 2014 8.677 9.077 2.255 2.855 810 1.140 910 915 860 1.055 1.555 1.315 720 730 450 650 560 Totale: 16.797 17.736 SEDE DI LUGO Lugo (Piazza) Lugo (Ipercoop) Lugo (Crai Pagliuti) Lugo (Crai Esseci) Lugo (Conad) Belricetto Bizzuno Giovecca S. Maria Fabriago San Bernardino San Lorenzo San Potito Villa San Martino Voltana Alfonsine (Conad) Alfonsine (Coop) Alfonsine (Piazza Gramsci) Alfonsine (Piazza Monti) Bagnacavallo (Piazza) Bagnacavallo (Pieve) Bagnacavallo (Conad) Masiera Traversara Villanova Bagnara Conselice Lavezzola San Patrizio Cotignola Barbiano Fusignano Filo D’Argenta Massalombarda S. Agata sul Santerno Anno 2013 Anno 2014 9.529 7.328 2.845 2.005 755 621 525 230 250 430 360 255 480 505 540 455 1.500 1.425 465 450 540 480 465 405 400 300 1.705 1.485 285 270 1.620 1.335 1.277 1.109 840 1.065 3.640 2.910 492 530 715 840 315 305 1.050 830 490 480 945 660 1.945 2.039 952 1.002 1.181 1.080 1.025 1.365 646 599 2.310 2.566 1.755 1.740 3.235 2.855 995 900 Totale: 46.073 40.854 18 SEDE DI FORLI’ Forlì (15 postazioni) Forlimpopoli Castrocaro, Terra Del Sole Dovadola Bertinoro Rocca San Casciano Galeata (Civitella-Santa Sofia) Predappio Premilcuore San Piero In Bagno Anno 2013 Anno 2014 22.286 22.135 1.975 1.343 3.980 4.096 570 546 1.173 870 489 675 2.645 2.950 2.828 2.991 480 450 3.180 3.165 Totale: 39.606 39.220 SEDE DI MELDOLA Piazza Meldola IRST Anno 2013 Anno 2014 2.227 2.755 570 610 Totale: 2.797 3.365 SEDE DI CESENA Cesena Milano Marittima Cesenatico San Mauro Pascoli Savignano, Sogliano Gambettola, Longiano, Gatteo, Sant’Angelo di G. Anno 2013 Anno 2014 8.742 7.451 1.250 1.287 791 3.523 1.505 1.518 980 1.044 4.884 4.981 Totale: SEDE DI IMOLA Imola 18.152 19.804 Anno 2013 Anno 2014 1.560 2.740 Totale: 1.560 2.740 SEDE DI RIMINI Rimini Miramare Bellaria Viserba Villa Verucchio Santarcangelo Torre Pedrera Anno 2013 Anno 2014 16.879 15.143 1.370 1.532 1.126 1.045 2.470 585 4.505 3.646 4.075 3.169 1.655 1.365 Piante distribuite nei giorni successivi: 105 235 Totale: 32.184 26.719 SEDE DI RICCIONE Anno 2013 Anno 2014 Riccione 8.498 8.032 Cattolica 4.793 3.955 Misano Adriatico 1.269 1.445 Coriano 1.605 1.366 S. Giovanni in Marignano 627 416 Morciano 1.500 1.485 Piante distribuite nei giorni suc170 cessivi: Totale: 18.292 16.869 TOTALI TOTALE RICAVI TOTALE COSTI Anno 2013 Anno 2014 € 203.762 € 193.751 € 75.496 € 73.560 UTILE NETTO € 128.266 € 120.192 Il Volontariato 1 I Volontari al 35° 2 compleanno dello IOR 3 Titolo Rubrica Domenica 6 aprile quasi 400 Volontari IOR si sono ritrovati alla Fiera di Forlì per festeggiare il 35° compleanno dell’Istituto Oncologico Romagnolo e, insieme ai rappresentanti dell’Area Vasta, dell’IRST di Meldola e della Regione Emilia Romagna, ragionare sugli obiettivi raggiunti e sulle sfide dei prossimi 35 anni. Durante il Convegno sono emersi dati e storie che hanno raccontato come in 35 anni si sia fatta la differenza nella lotta contro il cancro in Romagna. Mario Pretolani, Consigliere delegato IOR, ha presentato i traguardi sinora raggiunti: “oggi lo IOR è una Cooperativa composta da quasi 3.000 soci, sorretta da un esercito di oltre 1.000 Volontari, con 10 Sedi e 100 Punti IOR sul territorio, con decine di migliaia di Sostenitori e Amici. E tutta questa solidarietà si è tramutata in questi anni in quasi 60 milioni di euro investiti in Ricerca, Prevenzione e Assistenza, cambiando il volto delle oncologie romagnole. Abbiamo organizzato oltre 150 convegni scientifici, molti di caratura nazionale ed internazionale, sostenuto borse di studio in favore di oltre 230 medici oncologici, oggi stimati professionisti in Italia e all’estero, ideato e relizzato l’IRST di Meldola, che ora ora è il nostro fiore all’occhiello.” Sono intervenuti nel dibattito il dott. Fabio Falcini, Responsabile prevenzione oncologica, e il dott. Luca Moroni, presidente della Federazioni Cure Palliative, che hanno descritto gli investimenti promossi dallo IOR in questi due ambiti. Un momento toccante è stato il ringraziamento del Presidente Sergio Mazzi, ancora in carica, e di Mario Pretolani al dott. Vincenzo Erroi per l’ottimo lavoro svolto, in oltre 30 anni, in qualità di Direttore, conferendogli la Medaglia dello IOR. Il Vicepresidente Barbara Bonfiglioli ha sottolineato il sempre più determinante ruolo dei Volontari IOR in un sistema complesso composto da Regione, Azienda USL Romagna e l’IRST di Meldola, nel quale i Volontari avranno un ruolo sempre maggiore nel perseguire la comune mission della sconfitta del cancro. Sul palco era presente il prof. Dino Amadori, il Convegno è stato anche un passaggio simbolico di consegne della guida dello IOR, con il dott. Sergio Mazzi che ha chiuso i lavori con queste toccanti parole: “questo non è solo il compleanno del nostro Istituto, è il Vostro compleanno. Nel nostro ricordo è il compleanno delle persone che, purtroppo, non sono riuscite a sconfiggere la malattia oncologica, ed è per Voi e per loro che noi continueremo ad impegnarci senza sosta. Oggi Vi chiedo una cosa importante che è quella di riportare ai Vostri amici e conoscenti i nostri risultati, in modo da trasformare la battaglia contro il cancro, nella battaglia di tutti. Grazie di cuore a tutti i Volontari, Medici, Ricercatori, Soci, Sostenitori e Amici dell’Istituto Oncologico Romagnolo per la Vostra partecipazione, il Vostro impegno e il Vostro sostegno.” 19 L’Associazione Vittorio Tison Il compianto dott. Vittorio Tison, socio fondatore dello IOR L’Associazione Vittorio Tison – “Cultura e solidarietà” ONLUS nasce nel gennaio 1999 in memoria di Vittorio Tison, stimato anatomopatologo, impegnato nel corso della sua vita in opere di volontariato in Tanzania. L’iniziativa è di Dino Amadori e di alcuni amici e colleghi Tison, che attraverso l’operato dell’Associazione intendono perpetuare il ricordo della grande professionalità ed umanità di quest’uomo. La scelta prioritaria di intervento dell’Associazione è stata quella di realizzare un progetto per il controllo del cancro in Tanzania, dove i tumori maligni rappresentano la seconda causa di morte, dopo le tre grandi malattie infettive (malaria, AIDS, tubercolosi). Proprio per questo motivo, su questo territorio, l’Associazione ha deciso di promuovere iniziative nel campo dell’educazione sanitaria, della prevenzione primaria, della diagnosi precoce e della cura dei tumori. La sede prescelta è la città di Mwanza, che sorge sul lago Vittoria e dove ha sede il Bugando Medical Center (BMC), ospedale di circa 800 posti letto gestito dalla Conferenza Episcopale della Tanzania. Il progetto si realizza nell’ambito di un patto di gemellaggio che l’Associazione Vittorio Tison insieme con l’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR), l’Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la Cura dei Tumori (IRST IRCCS) e l’Istituto Oncologico Veneto (IOV) ha siglato con il BMC e il Ministero della Salute tanzanese. Lo IOR ha sostenuto il progetto con oltre 180.000 euro in dieci anni, grazie a questi contributi è stato possibile negli anni portare avanti ambiziosi progetti 20 non solo nel campo della prevenzione, della cura e dell’assistenza, ma anche della ricerca e della formazione. Foto di gruppo durante il “Theoretical and practical course in oncology” Ed è proprio in quest’ultimo ambito, così strategico per un’efficace intervento di controllo del cancro, che si è realizzato il più recente intervento dell’Associazione, la quale ha realizzato grazie al sostegno dello IOR un corso in lingua inglese dal titolo “Theoretical and practical course in oncology”, indirizzato a medici, infermieri e tecnici farmacisti del BMC e tenutosi a Mwanza il 9, 10, 11 giugno 2014. Il corso ha affrontato i principali argomenti relativi alla gestione infermieristica e farmaceutica delle cure oncologiche, ed un video esplicativo delle principali procedure è stato realizzato in IRST come parte integrante del materiale didattico. L’esperienza è stata accolta con grande interesse e partecipazione da parte degli iscritti, a conferma della necessità di questa tipologia di interventi di cooperazione volti a favorire la formazione oncologica degli operatori. Intervista al dott. Nestori Masalu Ex borsista IOR, Direttore reparto oncologia del Bugando Medical Center Dott. Masalu, che piacere incontrarla. “Il piacere è tutto mio.” Di cosa si occupa in Tanzania? “Sono un medico oncologo, Responsabile del reparto Oncologico del “Bugando Medical Centre” di Mwanza in Tanzania. Seguo sia la parte amministrativa che la supervisione dei trattamenti. Il reparto oncologico è stato creato dall’Associazione Vittorio Tison, sostenuta dall’Istituto Oncologico Romagnolo e dall’IRST IRCCS.” Qual è la situazione in Tanzania? “In Tanzania e a Mwanza in particolare, i tumori maligni rappresentano la seconda causa di morte dopo le principali malattie infettive (AIDS, malaria e tubercolosi). Fra le diverse neoplasie maligne prevalgono i tumori correlati a fattori eziologici biologici in particolare le infezioni virali. Si tratta di neoplasie nei confronti delle quali le possibilità di controllo sono reali e molteplici, dalla prevenzione primaria e alla diagnosi precoce.” Qual è stato il suo percorso formativo? “Prima ho studiato come patologo, poi, nel 2004, grazie ad una borsa di studio dello IOR ho potuto frequentare la specializzazione in Oncologia presso l’Università di Ferrara.” In quanti lavorate al reparto di Oncologia del Bugando Medical Centre? “Io sono stato il primo, successivamente sono state formate tre infermiere. Oggi siamo circa in 30, tra medici, infermieri e data manager. Ora molti stu- diano pediatria oncologica e oncologia in Tanzania Abbiamo creato il reparto per la radioterapia e creato il bunker nella quale presto verrà ospitata il macchinario che verrà donato dall’IRST.” Quanti pazienti assistite ogni anno? “Tanti, quasi 16.000 all’anno, sia adulti che bambini, ci occupiamo di tutte le patologie oncologiche. In Tanzania siamo uno dei 3 centri nazionali, per questo siamo l’unico riferimento per 12 milioni di persone in Tanzania, su una popolazione totale di 42 milioni.” Incredibile, tutto questo con solo 30 professionisti? “No no, abbiamo formato quasi 100 volontari che ogni giorno assistono centinaia di pazienti al loro domicilio, portando a loro la morfina e abbiamo creato un network di insegnamento per gli screening. I nostri Volontari, come da voi in Italia, fanno un corso di formazione specifico presso l’ospedale. Molto spesso sono gli stessi che seguono i pazienti anche per altre patologie, come l’HIV.” Cosa significa la parola “Ricerca” per lei? “La Ricerca è importantissima, senza di essa non ci sarebbe la cura.” E cosa pensa di IOR e IRST? “Grazie alla borsa di studio dello IOR ho potuto studiare e specializzarmi in Oncologia a Ferrara, questo è stato un piccolo passo, oggi grazie a queste due realtà assistiamo e curiamo migliaia di persone in Tanzania. Io posso dire solo grazie di cuore a tutti Voi!” 21 Investimenti IOR 2013 Nel 2013 i principali investimenti dello IOR sono stati: 1.264.313 653.038 euro investiti in attività di cura e assistenza ai pazienti e ai loro famigliari 139.394 euro investiti in attività di sensibilizzazione, prevenzione e screening 209.845 euro investiti in cure palliative e assistenza ai pazienti in fase critica euro investiti in progetti di ricerca e borse di studio per ricercatori Con i quali abbiamo sostenuto: 4 progetti di Ricerca internazionali per un totale di 550.000 euro la sensibilizzazione di oltre 13.000 studenti romagnoli ai corretti stili di vita 47 tra borse di studio e contratti di collaborazione di Medici, Ricercatori, Biologi, Data Manager e Psicologhe che hanno assistito e curato migliaia di Pazienti romagnoli e partecipato ai principali progetti di Ricerca svolti in Romagna il progetto di ampliamento dell’IRST - IRCCS con 110.000 euro l’acquisto attrezzature mediche e scientifiche per l’IRST per un valore di 70.000 euro 113 signore assistite dal progetto “La Forza e il Sorriso” attrezzature ed arredi per l’Hospice di Faenza dal valore di 7.853 euro 22 la realizzazione dell’Hospice “Villa Adalgisa” di Ravenna parte dell’acquisto ed installazione del nuovo Mammotome per l’Ospedale di Lugo con 28.500 euro oltre 150 signore assistite dal progetto “Margherita” sostenuto parte dello screening a Cesena per la prevenzione del tumore al colon retto l’accompagnato gratuito dei pazienti oncologici in 1351 visite presso i propri luoghi di cura corsi di formazione Medici e Ricercatori romagnoli i corsi gratuiti del SERT per smettere di fumare Bilanci sintetici IOR COOPERATIVA ASSOCIAZIONE IOR XXVII Convegno dei Volontari XXVII Convegno dei Volontari IOR DOMENICA 6 APRILE 2014, ore 9.00 DOMENICA 6 APRILE 2014, ore 9.00 FIERA di FORLI’ - Via Punta di Ferro 1 FIERA di FORLI’ - Via Punta di Ferro 1 23 Dalla sede di Cesena L’estate solidale di Cesena In occasione dei suoi primi 35 anni, l’Istituto Oncologico Romagnolo ha organizzato una mostra itinerante, al fine di sensibilizzare la popolazione romagnola sulle attività promosse e sui risultati raggiunti al fianco delle strutture sanitarie pubbliche. La mostra, che si è rivelata un’importante occasione per conoscere ciò che è stato realizzato nel nostro territorio grazie alla generosità della popolazione romagnola, è stata così ospitata presso la Biblioteca Malatestiana di Cesena, lungo il Tunnel della Piastra Servizi dell’ospedale Bufalini e nella Sala espositiva della Biblioteca Comunale di Gambettola. sueti mazzi floreali decorati con i simboli di questa festa: il grano, l’aglio e la lavanda. I proventi dell’iniziativa hanno così permesso di realizzare un incasso di oltre 3.000 euro. Lavanda e aglio: i tradizionali simboli della Fiera di San Giovanni reinterpretati dalle Volontarie IOR di Cesena La mostra itinerante IOR allestita lungo il Tunnel della Piastra Servizi dell’ospedale Bufalini di Cesena Dal 21 al 24 giugno, in occasione della consueta festa patronale di San Giovanni, i Volontari della Sede IOR di Cesena hanno distribuito lungo Corso Sozzi, in una rinnovata ed ampliata esposizione, una vasta gamma di grembiuli e articoli per la casa, realizzati interamente da loro. Non potevano mancare i con- 24 La Sede IOR di Cesena desidera in queste pagine esprimere tutta la sua gratitudine nei confronti di quelle realtà che, nel corso della campagna del 5x1.000, hanno deciso di sostenere l’Istituto Oncologico Romagnolo, permettendo la diffusione presso le loro sedi di depliants, locandine ed espositori. Si ringraziano (in ordine alfabetico): Agenzia Immobiliare Rubboli, Apofruit, Banca di Cesena, C.A.C., CAMAC, CNA, CAIEC, Calcestruzzi del Savio, CEISA, Centrale del latte di Cesena, CGIL, CO.M.CE., CNA, Confartigianato, Consorzio di Bonifica della Romagna, Gruppo Martini, Gruppo Hera, Gruppo Trevi, Orogel, Pasticceria Romagna, RBM, SFIR, Technogym, UIL, Unicredit, Unindustria, Viaggi Manuzzi. Dalla sede di Faenza Festa Paesana di Ambiente e di Caccia di Granarolo Faentino Grazie di cuore all’Associazione di Promozione Sociale Starinsieme, presieduta da Juri Montecchian, che anche quest’anno ha devoluto un contributo di 500 euro a sostegno delle nostre attività, rinnovando in tal modo una collaborazione che dura ormai da oltre 15 anni. Grazie di cuore! Il Responsabile della Sede IOR di Faenza, Paolo Baldassari, ritira l’assegno Contributo di 1000 euro donato dalla Festa della Fiorentina di Castel Bolognese Venerdì 2 maggio, nella sala della BCC di Castel Bolognese, il Comitato della Sagra della Fiorentina e del Sangiovese ha promosso la cerimonia di consegna delle donazioni alle varie associazioni invitate e fra queste anche lo IOR. Dopo un breve intervento del Presidente della BCC della Romagna Occidentale, Luigi Cimatti, degli organizzatori della Sagra, Farolfi Francesco, Bassi Roberto, Fini Euterio, Cavina Giovanni e, in ultimo, del Sindaco di Castel Bolognese, Daniele Bambi, si è proceduto alla consegna delle buste contenenti gli assegni. E’ seguito un piccolo buffet conviviale durante il quale il Consigliere di Faenza, Paolo Baldassari, e il Volontario referente per il comune di Castel Bolognese, Francesco Mambelli, hanno intrattenuto i presenti sugli scopi e sulle finalità dell’Istituto Oncologico Romagnolo. Servizio d’Accompagnamento gratuito per pazienti oncologici A sostegno del servizio di accompagnamento gratuito dei pazienti oncologici presso i luoghi di cura, attivo a Faenza da diversi anni grazie alla diponibilità di una decina di autisti Volontari, sono giunti due preziosi contributi da realtà locali. Il Rotary Club di Faenza e l’azienda Cisa hanno donato rispettivamente 300 e 1000 euro. Grazie di cuore. INVITO Venerdì 12 settembre, dalle 15.00 alle 19.00 presso il Parco dell’Hospice “VILLA AGNESINA” Via Castel Raniero 29 (in caso di maltempo presso Parrocchia di Errano) si terrà la FESTA DELL’HOSPICE a favore della cultura delle Cure Palliative. Ricco programma di spettacoli (danza, musica, teatro, burattini, sbandieratori) per grandi e piccini. Iniziativa sostenuta e promossa dai Volontari IOR. 25 Dalla sede di Forlì Predappio “Insieme per la Speranza” 11 aprile 2014 11° Edizione Maria, Volontaria IOR di Meldola Ringraziamo di cuore tutti i Volontari di Forlì, Meldola, Bertinoro, Forlimpopoli, San Piero in Bagno, Santa Sofia, Predappio, Galeata, Premilcuore, Rocca San Casciano, Castrocaro e Terra del Sole, Dovadola e tutti i sostenitori IOR per le numerose iniziative organizzate a favore dell’Istituto Oncologico Romagnolo. Ringraziamo la Scuola di Ballo New Dance Club che in occasione del Saggio di fine anno svoltosi lo scorso 31 maggio ha raccolto e devoluto allo IOR 500 euro. Progetto Margherita Il 1° Luglio 2014 sono stati inaugurati presso la Sede di Forlì i locali che ospitano il Progetto Margherita. Alleghiamo la bellissima testimonianza del Volontario Parrucchiere dopo il primo appuntamento: “grazie per avermi dato la possibilità di far felice delle persone con un niente; i pochi minuti di questa mattina sono stati i migliori spesi e sicuramente quelli dove ho guadagnato più di tutto il tempo che passo in salone. La felicità della Signora di questa mattina è stata veramente grande e l’emozione provata per me è stata unica. Grazie a voi , e grazie per quello che voi fate tutti i giorni per le persone che hanno bisogno di appoggio, di aiuto e sostegno. E’ grande quello che fate, e sono orgoglioso di farne parte, anche se in maniera molto piccola. Alla prossima, sempre con molto piacere. Un Volontario Parrucchiere.” 26 Anna, Luciana, Marisa e Agostino del Punto IOR di Galeata durante la Festa della Mamma Un giovanissimo “Volontario IOR” all’opera durante la Festa della Mamma presso il Conad Stadium sabato 10 maggio 2014: grazie al suo allegro contributo, abbiamo registrato un importante aumento delle offerte! Dalla sede di Imola 1 2 3 Didascalia Il momento della consegna delle attrezzature DONATE ATTREZZATURE ALL’UOC DI IMOLA IN RICORDO DEL PREFETTO MANGANELLI Inaugurate il 29 marzo ad Imola le attrezzature acquisite con le donazioni in ricordo di Antonio Manganelli, Capo della Polizia di Stato prematuramente scomparso il 20 marzo 2013. Lo IOR ha contribuito nella raccolta delle donazioni provenienti da tutta Italia destinate all’UOC di Oncologia di Imola, come da richiesta della famiglia. I fondi raccolti hanno permesso l’acquisto di 7 monitor per la misurazione automatica di pressione e pulsossimetria, del valore totale di 8.500 euro, a cui si sono aggiunti un televisore 55 pollici e ulteriori fondi che saranno utilizzati per aprire una nuova raccolta per l’acquisto di un visualizzatore elettronico di vene. La moglie Adriana Piancastelli ha ringraziato tutti i presenti ricordando che la scelta di questo riconoscimento era stato fatta insieme al marito. “Ci siamo rivolti a Imola su suggerimento di alcuni amici e in un ospedale così piccolo abbiamo trovato professionalità, umanità, ricerca, tanta attenzione nel garantire la riservatezza e ad incentivare tutti noi ad essere un grande team in questa grande sfida. Qui abbiamo ricevuto interesse per la persona prima che per la personalità e per l’uomo prima che per il malato”. La Sede di Imola cerca Volontari per attività di raccolta fondi e sensibilizzazione. Non occorre essere professionisti della solidarietà per essere Volontario IOR, basta essere animati da entusiasmo e motivazione. Verrà organizzato un percorso di formazione specifico in autunno. Dona qualcosa di così prezioso come parte del tuo tempo libero e contribuirai attivamente nella lotta contro il cancro in Romagna. Informazioni presso la Sede di Imola. I VOLONTARI IOR DI IMOLA La primavera ha visto i Volontari di Imola impegnati con i banchetti delle Uova di Pasqua Solidali e le Azalee della Festa della Mamma, per sostenere la ricerca oncologica e promuovere la cultura della prevenzione. Grazie di cuore ai Volontari e ai Sostenitori! Il banchetto dei Volontari IOR a Imola 27 Dalla sede di Lugo TESTIMONE DI UNA COMUNITA’ SOLIDALE CHE HA DONATO 8 MILIONI DI EURO ALLO IOR DAL 1988 AL 2012 Nel territorio dei Comuni della Bassa Romagna sono attivi 21 Punti IOR e 40 punti di distribuzione delle azalee per la Festa della Mamma, con un record, nel 2010, di 3.333 azalee distribuite. In 25 anni, dal 1988 al 2012 il bilancio economico della presenza territoriale raggiunge la cifra stratosferica di 8 milioni di euro, così suddivisi: 5 milioni di offerte, 1,5 milioni di euro dalle manifestazioni (Sagre e Festa della Mamma) e altri 1,5 milioni di euro da eredità e lasciti testamentari. Grazie di cuore! Rositano Tarlazzi, Consigliere IOR di Lugo In occasione del 35° anniversario dello IOR, è tempo di bilanci nella Bassa Romagna, fra le Sedi storiche dello IOR, Lugo fu l’ultima ad aprire nel settembre 1987, ma non fu un’apertura “a freddo”. Nei Comuni del Comprensorio Lughese, era stata realizzata, fin dai primi anni ottanta, una rete di Punti IOR che coprivano un vasto territorio. L’organizzazione delle Sagre a sostegno dello IOR, coinvolgeva intere comunità, a cominciare dal 1983 a Lavezzola, nel 1985 a San Patrizio e nel 1986 a Filo d’Argenta. Negli anni questa presenza, si è ramificata ulteriormente fino a coprire tutti i nove Comuni della Bassa Romagna, con risultati eccezionali. Per ultimo, dal 2008, i Volontari dell’Associazione “Giovanni Melandri” di Massa Lombarda, che da oltre vent’anni operavano per l’Ant di Bologna, sono attivi per lo IOR. Un’organizzazione capillare che non ha eguali, dallo scorso anno la Festa per la Vita si è rinnovata cambiando nome in “Sagra del Cappelletto”, ed ha ottenuto un successo che è andato oltre ogni più rosea previsione, con un utile I Volontari IOR Romano, Ebe e Severina all’Ipercoop di Lugo di 27.000 euro. 28 Dalla sede di RAVENNA MUSICA per sostenere l’Assistenza Domiciliare Il 10 aprile scorso, presso la Sala Corelli del Teatro Alighieri di Ravenna, si è svolto il secondo Concerto d’Opera in memoria di Franca Giardini. Il prezioso ricavato, che ha superato gli 800 euro, è stato finalizzato al Servizio di Assistenza Domiciliare attivo sul territorio di Ravenna. Grazie alla generosità del sovrintendente di Ravenna Festival dott. A. De Rosa, alla disponibilità della Sig. Monica De Rosa, alla sensibilità della Fam. Gualdi e di tutti coloro che hanno partecipato e contribuito alla buona riuscita dell’evento. Cibo e convivialità Nuovamente a pranzo insieme per lo IOR, a San Zaccaria, il 23 marzo scorso, per raccogliere fondi per la ricerca. Grazie alla buona sinergia di “San Zaccaria Insieme” che ha promosso e organizzato l’iniziativa, ai Volontari di Ravenna presenti e a tutti i partecipanti, si è potuto raccogliere la somma di 1.755 euro. A Villanova di Ravenna, il 12 aprile scorso, la cena per sostenere la ricerca oncologica. Anche questa volta, la bella e fruttuosa collaborazione tra il Circolo Endas G. Mazzini, promotore e organizzatore della serata, i volontari di Ravenna e i numerosissimi partecipanti, ha permesso di raccogliere la somma di 4.457 euro. E non poteva mancare la merenda per lo IOR, organizzata dalla Fam. Coatti di Anita, con la Festa del bombolone. In questa occasione il ricavato che ha superato i 200 euro è stato devoluto per la ricerca. In occasione della Festa della Mamma, lo scorso mese di maggio, l’impegno rinnovato dai Volontari della Sede di Ravenna e dei Punti IOR esterni, ha permesso di incrementaVolontarie di Godo all’ESP di Ravenna re i fondi per la ricerca, grazie alla preziosissima somma raccolta di 26.445 euro. Pasqua solidale a Ravenna e dintorni Ceramiche faentine, cioccolato, soprese e, come sempre, tanta solidarietà. Grazie alla quale si è raccolta la bella somma di 730 euro. L’Hospice Villa Adalgisa ha festeggiato il suo primo anno di attività martedì 3 giugno, regalando ai propri assistiti, alle loro famiglie e a tutti coloro che desideravano partecipare, un momento di Festa a favore delle Cultura e delle Cure Palliative. Grazie alla gentile e solidale partecipazione di numerosi artisti locali e non, si è susseguito un ricco programma di spettacoli (danza, musica d’autore, canti, clown terapia e altro) che ha allietato grandi e piccini. Grazie all’equipe dell’hospice e ai Volontari IOR di Ravenna che hanno organizzato l’evento. 29 Dalla sede di Riccione Un’estate di solidarietà Un’estate dedicata al servizio gratuito di accompagnamento Pazienti e alla raccolta fondi per implementare questo sevizio che dall’attivazione, avvenuta quasi due anni fa, ha visto incrementare il numero di richieste in misura importante. Il servizio gratuito offerto dallo IOR, raccoglie un’esigenza sempre più forte di assistenza del paziente oncologico e della famiglia che si trova a vivere l’impegnativo percorso della malattia, e vuole essere uno strumento per assistere i famigliari, prendendosi cura dei pazienti, accompagnandoli ai luoghi di cura per le terapie. Il servizio attualmente utilizza un mezzo dello IOR e si avvale di una decina di Volontari che, coordinati dalla Sede, sono impegnati quotidianamente su tutto il territorio. Il costante aumento delle richieste ha portato a programmare un potenziamento del servizio stesso ed è per questo che la Sede IOR di Riccione ha deciso di finalizzare il ricavato delle iniziative estive proprio al rafforzamento di quest’ultimo. Un ringraziamento particolare va inoltre a tutti i Volontari impegnati nell’attività di Compagnia e Ascolto presso i Day hospital di Cattolica e Rimini. La Notte Rosa La notte rosa...di solidarietà! Ancora una volta con i nostri palloncini rosa abbiamo colorato di solidarietà Riccione, il Parco Oltremare, Misano e Cattolica! A tutti i Volontari, grazie!! Auguri a Luisa e Vincenzo da tutta la Sede di Riccione per i 50 anni di matrimonio! 30 Dalla sede di rimini Festa di Primavera Si è svolta domenica 15 giugno, presso l’Azienda Agricola Collina dei Poeti, la Festa di Primavera, tradizionale cena di beneficenza organizzata dallo IOR di Santarcangelo per raccogliere fondi da destinare all’oncologia del territorio, giunta alla decima edizione. La serata è stata l’occasione d’incontro tra i Volontari IOR, i medici delle strutture ospedaliere della Romagna e numerose Aziende del territorio che hanno deciso di sostenere l’evento. Riccardo Astolfi, Consigliere IOR di Santarcangelo e promotore dell’iniziativa, ha infatti ringraziato di cuore tutte le Aziende partner di questo evento: Banca Malatestiana, Banca Romagna Est, Banca Valmarecchia, IGF, Impresa edile F.lli Vignali, Paglierani, le Aziende sponsor F.lli Anelli, Gnoli Costruzioni, Santarini Group, Cofer, Vici Vision e Vivaio Fabbri, i Sostenitori e i Volontari IOR che hanno reso possibile questa bellissima serata. Anche il prof. Dino Amadori, Presidente dell’Istituto Oncologico Romagnolo, ha voluto esprimere il suo personale ringraziamento a tutti i partecipanti, ricordando come in 35 anni, insieme, si sia fatta la differenza in Romagna. La serata ha permesso al nostro Istituto di ricavare un utile netto di 7.000 euro. La Sede IOR di Rimini desidera inoltre ringraziare tutti i Volontari per il grande impegno di questi ultimi mesi, che ci hanno visti impegnati in alcune delle manifestazioni più importanti e impegnative dell’anno. Come consuetudine infatti, in occasione della Festa della Mamma, i Volontari IOR sono stati presenti sulle piazze con le Azalee, distribuendo oltre 1760 piante, raccogliendo fondi per finanziare le attività di ricerca e assistenza dello IOR in ambito oncologico. Altro momento ormai tradizionale è stato il week end della Notte Rosa, che ha visto i nostri Volontari impegnati per il “Capodanno dell’estate” romagnola. Grazie al loro impegno, lo IOR ha organizzato dei banchetti lungo il litorale riminese, distribuendo le magliette ed i palloncini solidali con il logo dell’evento, dando la possibilità di trasformare uno degli eventi più festosi dell’estate romagnola in un importante momento di solidarietà. Un ringraziamento particolare alla famiglia Mancuso, che ha deciso anche quest’anno di destinare allo IOR il ricavato del IV torneo di calcio Memorial Giovanni Mancuso. Vorremmo infine ricordare a tutti che lo IOR di Rimini si è trasferito dall’Ufficio in Corso d’Augusto alla nuova Sede in Via Matteotti 43/A. Vi Aspettiamo! Festa di Primavera I Volontari di Santarcangelo e Rimini assieme al dott. Tassinari e al prof. Amadori al taglio della torta 31 Cosa posso fare io per la lotta contro il cancro? Puoi sostenere le attività dell’Istituto Oncologico Romagnolo in molti modi: 1. con una donazione; 2. con un lascito o un legato; 3. devolvendo i proventi di un evento/manifestazione; 4. aderendo alle nostre occasioni speciali (bomboniere, strenne natalizie, ecc.); 5. aderendo alle nostre iniziative dedicate alle aziende; 6. collaborando come Volontario; 7. destinando il Tuo 5 per mille allo IOR. SIAMO QUI, con i nostri Volontari, Medici e Ricercatori perchè da sempre crediamo nella solidarietà e nella ricerca oncologica. Con il vostro aiuto continueremo a farlo. Per avere ulteriori informazioni è possibile consultare il nostro sito www.ior-romagna.it oppure telefonare allo 0543 35929
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