Manuale di teoria per la preparazione ai test di accesso in Scienze della formazione s Scienze della formazione primaria s Scienze dell’educazione s Scienze dell’infanzia s Educatore sociale s Formatore aziendale « Libro misto scaricabile con estensioni on-line Accedi ai servizi riservati Il codice personale contenuto nel riquadro dà diritto a servizi esclusivi riservati ai nostri clienti. 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La casa editrice sarebbe particolarmente spiacente di dover promuovere, a sua tutela, azioni legali verso coloro che arbitrariamente non si adeguano a tale norma. L’Editore Testi a cura di: – Piero Bartolucci, docente di informatica e sistemi informativi – Fabio Biancalani, psicologo del lavoro e delle organizzazioni, responsabile italiano di Psytech International Ltd – Domenico Bruni, docente di lettere e filosofia – Tiziana Ceroni, collaboratore esterno della cattedra di didattica generale presso il Corso di Laurea di Scienze della Formazione Primaria, Università degli Studi “Roma Tre” – Giuseppe Del Vecchio, docente di matematica e fisica – Cesare Fregola, professore di pedagogia generale presso il Corso di Laurea specialistica per infermieri professionali e ostetricia. Università degli Studi “La Sapienza”, Roma. Professore di matematica e psicopedagogia per il master in didattica della matematica presso il Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria, Università degli Studi “Roma Tre”. Analista transazionale nei campi educativi – Annalise Iglio, insegnante, collaboratore esterno della cattedra di didattica generale presso il Corso di Laurea di Scienze della Formazione Primaria, Università degli Studi “Roma Tre” – Antonella Innamorati, collaboratore esterno della cattedra di didattica generale presso il Corso di Laurea di Scienze della Formazione Primaria, Università degli Studi “Roma Tre” – Micaela Mander, laureata in storia dell’arte, dottore di ricerca – Palmira Masillo, docente di biologia, chimica e scienze della terra – Daniela Olmetti Peja, professore associato di didattica generale, Università degli Studi “Roma Tre” – Antonio Sannino, avvocato e docente di economia e diritto Grafica di copertina a cura di Redazione: EdiSES S.r.l. Progetto grafico e composizione: EdiSES S.r.l. Fotoincisione: PrintSprint – Napoli Stampato presso la Litografia di Enzo Celebrano – Pozzuoli (Na) per conto della EdiSES S.r.l. – Via Nuova San Rocco, 62/A – P.co Soleado – Napoli http://www.edises.it ISBN e-mail: [email protected] 978 88 6584 311 6 Indice generale Prefazione Caratteristiche dell’esame di ammissione 1 2 3 L’ammissione universitaria L’offerta formativa I test a risposta multipla Allegato – Programmi relativi alla prova di ammissione alla laurea magistrale a ciclo unico Allegato – per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria Logica 1 2 3 4 I test di logica verbale I test di ragionamento verbale I test di ragionamento numerico I test di ragionamento astratto ed attitudine visuo-spaziale Cultura generale 1 2 3 4 vii ix x x xvi xxiv 1 3 59 81 113 137 Geografia Educazione civica Economia Informatica 139 163 175 187 Cultura storico-letteraria 199 1 2 3 4 Letteratura Storia Storia dell’arte Filosofia 203 255 319 343 vi Indice generale Cultura pedagogica e didattica 1 2 3 Teorie pedagogiche e problemi educativi Teorie dell’apprendimento Quadro normativo dell’autonomia didattica Cultura scientifico-matematica 1 2 3 4 5 Matematica Fisica Chimica Biologia Scienze della Terra 381 383 411 439 457 463 511 553 577 627 Prefazione Rivolto a tutti coloro che desiderano sostenere l’esame di ammissione in Scienze della formazione primaria e ai corsi di laurea di ambito formativo ed educativo afferenti alla classe L-19, questo volume costituisce un utile strumento di studio ed esercitazione. Il volume contiene tutte le conoscenze teoriche necessarie per rispondere correttamente ai quesiti ed una serie di informazioni utili per chi si accinge ad affrontare una prova di ammissione. La prima parte del volume è infatti dedicata alla prova d’esame e contiene informazioni dettagliate sulle caratteristiche dell’esame di ammissione, comprese struttura del test e modalità di svolgimento della prova, nonché una serie di consigli utili sulla gestione del tempo, le tecniche per eliminare i distrattori ed azzardare una risposta anche in assenza di certezza. Sono inoltre riportate una serie di informazioni utili alla scelta della sede presso cui effettuare la prova di ammissione: – offerta formativa per sede – presenza del numero chiuso – utenza sostenibile Il volume ha un’organizzazione disciplinare e contiene una sezione per ciascuna materia che costituisce il programma d’esame: – Ragionamento logico – Cultura generale – Cultura storico-letteraria – Cultura pedagogico-didattica – Cultura scientifico-matematica Ciascuna materia viene trattata in modo approfondito sulla base dell’analisi delle prove svolte negli anni passati. La trattazione disciplinare è suddivisa in capitoli e al termine di ciascun capitolo, una serie di quiz a risposta multipla aiuta a verificare l’acquisizione dei concetti trattati. Il codice personale, contenuto nella prima pagina del volume, consente di accedere ad una serie di servizi riservati ai clienti, tra cui: – Versione elettronica del testo (e-book scaricabile su tablet e pc) – Software di simulazione (infinite esercitazioni per materia e simulazioni d’esame gratuite) – Materiali di approfondimento. Oltre al presente volume l’offerta della collana EdiTEST per la preparazione all’esame di ammissione ai corsi di laurea in Scienze della formazione comprende: viii Prefazione ➢ Il volume Esercizi per Scienze della formazione in versione mista scaricabile: una vasta gamma di quiz a risposta multipla selezionati dalle prove d’esame degli anni passati con soluzione e commento esplicativo. I quiz sono divisi per materia e per argomento al fine di consentire un ripasso sistematico man mano che procede lo studio teorico. Nella sezione finale sono riportate tre simulazioni d’esame. Il volume cartaceo consente di scaricare gratuitamente la versione e-book e accedere ai servizi riservati (test per materia, simulazioni d’esame, aggiornamenti e contenuti extra). ➢ Il volume Logica e Cultura generale (Libro misto scaricabile): le nozioni teoriche essenziali sui principali argomenti di cultura generale (grammatica, letteratura, storia, geografia, storia dell’arte, filosofia, religione, musica, educazione civica, economia) e le più ricorrenti tipologie di quiz di logica (ragionamento verbale, logica numerica, logica astratta), oltre ad una vastissima raccolta di quiz a risposta multipla. Le due materie sono disponibili anche in volumi separati. ➢ Il volume Logica verbale: regole e modelli teorici applicabili per la soluzione di tutti i quesiti di logica verbale (sillogismi, proporzioni, equivalenze, etc.) e una vasta raccolta di quiz risolti e commentati. ➢ Il volume Logica numerica: le nozioni teoriche necessarie per risolvere le tipologie più ricorrenti di quiz di logica numerica (probabilità, proporzioni, percentuali, serie numeriche, matrici…) ed una vasta gamma di esercizi risolti e commentati. ➢ Il volume 5000 quiz di Scienze della formazione (Libro misto scaricabile): una vastissima raccolta di quiz a risposta multipla divisi per materia e per argomento e 10 simulazioni d’esame. ➢ I volumi della collana Memorix: offrono le nozioni di base delle singole discipline d’esame in modo chiaro, sintetico e facilmente memorizzabile. L’elenco completo delle nostre pubblicazioni in catalogo è disponibile sul sito www.editest.it nella collana “Ammissioni universitarie”. Potete segnalarci i vostri suggerimenti o sottoporci le vostre osservazioni all’indirizzo [email protected]. Caratteristiche dell’esame di ammissione 1 L’ammissione universitaria x 2 L’offerta formativa x 2.1 2.2 Laurea in Scienze della formazione primaria Lauree in Scienze dell’educazione e della formazione xi xiii 3 I test a risposta multipla xvi 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 Caratteristiche della prova di ammissione Modalità di svolgimento della prova Gestione del tempo Consigli generali Tecniche per eliminare i distrattori e identificare la risposta corretta xvi xvii xix xx xx Allegato – Programmi relativi alla prova di ammissione alla laurea magistrale a ciclo unico Allegato – per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria xxiv x 1 Caratteristiche dell’esame di ammissione L’ammissione universitaria Per la gran parte dei ragazzi che al termine della scuola media superiore desideri iscriversi ad un corso universitario, gli esami di ammissione e di orientamento sono diventati una realtà con cui occorre confrontarsi. Oltre ai corsi di laurea programmati a livello nazionale (Medicina e Chirurgia, Medicina veterinaria, Odontoiatria e protesi dentaria, Architettura ed Ingegneria Edile, Professioni sanitarie e Scienze della formazione primaria), un numero crescente di Università sta istituendo esami di ammissione o di orientamento per regolare le immatricolazioni ed evitare che l’elevato numero di iscritti possa compromettere la qualità dell’insegnamento o che un eccessivo numero di laureati non riesca ad essere assorbito dal mondo del lavoro. Questa tendenza è stata rafforzata dall’approvazione del Regolamento ministeriale 12/01 che ha istituito i cosiddetti “requisiti minimi”, ancorando la capacità di immatricolazioni delle Università al rispetto di una serie di parametri relativi alla adeguatezza delle strutture e del corpo docente. Con tale normativa il Ministero ha di fatto obbligato tutte le Università con strutture o docenti insufficienti rispetto al numero di iscritti a sdoppiare il corso o istituire il numero programmato, pena l’esclusione dai finanziamenti erogati dallo Stato. Per quanto riguarda i corsi di laurea ad accesso libero, che non prevedono cioè alcun esame di ammissione, va comunque rilevato che il Decreto sull’autonomia didattica degli atenei (D.M. n. 509 del 1999) ha stabilito che i regolamenti didattici dei singoli atenei “richiedono il possesso o l’acquisizione di un’adeguata preparazione iniziale”, definendo le conoscenze richieste per l’accesso e, ove necessario, le modalità di verifica. Ciò ha aperto la strada alle prove di orientamento, che hanno lo scopo di valutare la preparazione iniziale degli studenti. Questo tipo di prova non è in genere vincolante, ha il solo scopo di indirizzare ma non selezionare gli studenti. Viene generalmente indicato un punteggio minimo che corrisponde alla sufficienza; a chi ottiene un punteggio inferiore a tale soglia, non viene preclusa l’iscrizione, vengono tuttavia indicati specifici obblighi formativi da soddisfare nel primo anno di corso1. Oltre ad assicurare un’adeguata preparazione iniziale, gli esami di orientamento hanno anche lo scopo di indirizzare gli studenti verso corsi di studio più adatti alle proprie inclinazioni o capacità; in caso di risultato insufficiente, infatti, l’iscrizione non è preclusa ma “sconsigliata”. Indipendentemente dal corso di laurea che avete scelto e dal tipo di selezione che vi aspetterà, è dunque necessario che impariate a confrontarvi con questi strumenti di selezione e che iniziate a prepararvi come meglio potete ad una prova che con tutta probabilità condizionerà il vostro futuro. 2 L’offerta formativa Questo volume è indirizzato a tutti coloro che desiderano intraprendere un percorso universitario in materia di formazione ed educazione e che intendono prepararsi al meglio per le prove di ammissione o di orientamento predisposte dalle facoltà. Per tutti voi la scelta più difficile, quella cioè di cosa 1 La determinazione dei debiti formativi è basata sul punteggio ottenuto dal candidato in una o più sezioni della prova di ammissione. Esistono marcate differenze tra gli atenei in relazione sia alle sezioni significative, sia ai punteggi ritenuti sufficienti. Differenze rilevanti riguardano anche il trattamento degli studenti che entro il primo anno dall’immatricolazione non abbiano colmato le loro carenze formative: si va dal collocamento in una posizione di fuoricorso al divieto di proseguire gli studi nello stesso corso. Per questo motivo, in materia di debiti formativi, è consigliabile consultare direttamente gli organi di orientamento istituiti presso i singoli atenei. L’offerta formativa xi studiare, è già stata fatta. Resta tuttavia da prendere un’ultima decisione, non meno importante, e cioè dove studiare. L’offerta formativa dei singoli atenei è infatti notevolmente cresciuta negli ultimi anni; le università, al pari delle aziende private, stanno sempre più cercando di differenziare la propria offerta arricchendola con servizi rivolti agli studenti. Come risultato di ciò, il numero di studenti fuori sede è in costante crescita, favorito anche dagli aiuti economici forniti dallo Stato, dalle Regioni, dagli Atenei. Per questo motivo, ci è sembrato opportuno, in un manuale di questo genere, inserire una serie di informazioni che possano aiutare gli studenti ad orientarsi nel mare magnum dell’offerta formativa. Troverete di seguito una panoramica completa dell’offerta formativa di tutti gli atenei italiani comprendente Scienze della Formazione Primaria e tutti i corsi di laurea attivati nell’ambito di Scienze dell’Educazione e della Formazione, con indicazione, se presenti, dei limiti di accesso e dell’offerta potenziale. Troverete inoltre una breve panoramica delle competenze che i corsi di laurea permettono di sviluppare e degli sbocchi occupazionali offerti2. Si ricordi che, fatta eccezione per il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, l’accesso ai corsi di laurea cui questo volume è rivolto non è programmato per legge, non si tratta cioè di corsi di laurea a numero chiuso, tuttavia, nel rispetto del principio dei requisiti minimi, ciascuna facoltà ha l’obbligo di dichiarare la propria offerta potenziale “sostenibile” in base ai criteri di adeguatezza delle strutture e del corpo docente. Ciò significa che ciascuna facoltà può limitare le immatricolazioni istituendo il numero programmato e prevedendo lo svolgimento di una prova di ammissione con finalità selettive. Per questo motivo, nelle tabelle sull’offerta formativa di seguito riportate, è indicata per ciascun corso di laurea la presenza o meno della prova di ammissione, inoltre, per i corsi che non prevedono il numero programmato, è riportata l’offerta potenziale sostenibile3. 2.1 Laurea in Scienze della formazione primaria Il corso di laurea in Scienze della formazione primaria mira alla formazione degli insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria. Come tutta la disciplina legata alla formazione e al reclutamento dei docenti, anche la formazione degli insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria è stata recentemente oggetto di riforma. Il D.M. n. 249 del 2010 ha istituito la classe di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria (LM-85 bis) di durata quinquennale (e non più quadriennale) che consente l’abilitazione in entrambi i rami di insegnamento, scuola dell’infanzia e scuola primaria (e non più uno solo come avveniva in precedenza). Inoltre, consente di accedere, in qualità di docente, ai corsi di alfabetizzazione per adulti, per l’acquisizione della licenza elementare. Dal momento che la citata normativa sulla formazione iniziale dei docenti regola esclusivamente l’abilitazione all’insegnamento e non il reclutamento del personale docente e che le graduatorie cui si accedeva in passato dopo l’abilitazione sono state chiuse, l’indizione di nuovi concorsi pubblici nella scuola rappresenta per il futuro l’unico canale di accesso all’insegnamento per gli abilitati. Oltre allo sbocco dell’insegnamento, la formazione acquisita nell’area pedagogica, metodologico-didattica, psicologica e socio-antropologica, nonché le attività di tirocinio svolte presso sedi scolastiche, pre- 2 Per ulteriori approfondimenti su struttura dei corsi e sbocchi occupazionali si rimanda alla guida Studiare Scienze dell’Educazione e della Formazione scaricabile gratuitamente dal sito www.editest.it nell’apposita sezione “Orientamento”. 3 I corsi di laurea che non hanno istituito il numero programmato e che avranno un numero di domande di immatricolazione superiore all’offerta potenziale saranno tenuti a mettersi in regola l’anno successivo. xii Caratteristiche dell’esame di ammissione parano varie tipologie di figure professionali capaci di inserirsi in differenti strutture che riguardano il mondo dell’infanzia. L’accesso ai corsi di laurea in Scienze della Formazione Primaria è regolato ai sensi della legge 264/99 secondo il principio del numero programmato. Si tratta dunque di corsi per i quali il numero chiuso è stabilito a livello nazionale; il numero di posti disponibili per l’immatricolazione è determinato ogni anno con decreto ministeriale. Riportiamo di seguito l’offerta formativa stabilita dal Ministero per l’anno accademico in corso. Corso di laurea Scienze della formazione primaria a.a. 2012/2013 UNIVERSITÀ SEDI DEL CORSO DI LAUREA REGIONE POSTI DISPONIBILI* Piemonte Torino 350 Valle d’Aosta Valle d’Aosta 45 Lombardia Milano Cattolica 300 Milano “Bicocca” 400 Trentino Alto Adige Bolzano 280 Veneto Padova 300 Friuli Venezia Giulia Udine 120 Liguria Genova 100 Emilia Romagna Bologna 290 Modena e Reggio Emilia 145 Toscana Firenze 350 Umbria Perugia 130 Marche Macerata 130 Urbino 110 Roma Tre 300 Lazio Lumsa 175 Abruzzo L’Aquila 250 Molise Campobasso 100 Campania Suor Orsola Benincasa 360 Salerno 230 Bari 90 Basilicata Potenza 120 Calabria Cosenza 205 Sicilia Palermo 287 Sardegna Cagliari 94 Puglia TOTALE 5261 * Posti disponibili per gli studenti comunitari e non comunitari residenti in Italia di cui all’art. 26 L. 189/2002. Fonte dati: Miur a.a. 2012/2013. L’offerta formativa xiii 2.2 Lauree in Scienze dell’educazione e della formazione Nell’ambito della classe di laurea L-19 sono stati attivati numerosi corsi universitari volti alla formazione di figure competenti in materia di educazione e formazione, in grado di operare nei diversi contesti della vita sociale ed economica. I laureati della classe svolgono attività di educatore professionale, educatore di comunità e nei servizi sociali, animatore socio-educativo, operatore nei servizi culturali e nelle strutture educative; potranno trovare impiego in qualità di formatore o tutor nelle imprese private e nelle pubbliche amministrazioni; potranno infine essere assunti nell’ambito delle strutture prescolastiche e scolastiche, nei servizi per l’infanzia ed in tutti quei settori in cui si richieda una specifica competenza in materia di educazione infantile. A titolo di esempio riportiamo le principali figure professionali cui è possibile accedere al termine di un corso di laurea triennale in Scienze dell’educazione e della formazione: – Educatore professionale: ha l’obiettivo di promuovere la formazione e la tutela della persona, ma anche di ridurre o prevenire le condizioni di disagio. Può trovare impiego in strutture pubbliche o private come centri e strutture socio-educative, servizi sociali, centri di accoglienza, centri per anziani, sistemi penitenziari, centri di disintossicazione, comunità per soggetti in condizioni di disagio. – Educatore sociale: attua specifici progetti educativi e riabilitativi volti al benessere psico-fisico della persona, all’integrazione di soggetti in difficoltà, all’attuazione di percorsi riabilitativi nell’ambito della disabilità, della salute mentale, della tossicodipendenza, della devianza, dell’integrazione interculturale. Può trovare impiego in strutture pubbliche o private del settore socio-sanitario, ma può lavorare anche come libero professionista a livello domiciliare. – Educatore di comunità infantili: svolge attività di sostegno in tutte quelle strutture, pubbliche o private, che richiedono specifiche competenze in materia di educazione infantile. Svolge, inoltre, funzioni di supporto della famiglia e di coordinamento tra strutture scolastiche ed extrascolastiche. Può trovare impiego presso gli asili nido, i consultori, le scuole dell’infanzia, i parchi gioco ed in tutti quei contesti in cui vengano erogati servizi per la prima infanzia. – Formatore aziendale: svolge attività di docente, istruttore o tutor nelle imprese private e nelle pubbliche amministrazioni, in programmi di educazione continua e permanente e come tutor nella formazione a distanza. – Animatore culturale: opera nelle strutture educative, nei servizi culturali, presso società o enti che si occupano delle attività ludiche del tempo libero. Può trovare impiego in ludoteche, centri per soggiorni estivi, centri di infanzia, miniclub, biblioteche, ma anche presso enti pubblici che operino nel settore culturale con finalità didattiche. – Operatore interculturale: svolge attività di formatore multiculturale, esperto nella implementazione di piani di formazione multiculturale, in favore della comunicazione e dell’integrazione multietnica. Può trovare impiego presso enti pubblici, società private, organizzazioni con finalità turistiche o di cooperazione internazionale. Riportiamo di seguito l’offerta formativa completa dei corsi di laurea attivati in tutti gli atenei italiani nell’ambito della classe L-19 in Scienze dell’educazione e della formazione. xiv Caratteristiche dell’esame di ammissione Classe delle lauree in Scienze dell’Educazione e della Formazione UNIVERSITÀ CORSO NUMERO PROGRAMMATO UTENZA SOSTENIBILE Bari Scienze della Comunicazione e dell’Animazione Socio-Culturale (Taranto) No 230 Bari Scienze dell’Educazione Sì 230 230 Bari Scienze della Formazione Sì Bergamo Scienze dell’Educazione No 346 Bologna Educatore nei Servizi per l’Infanzia Sì 300 Bologna Educatore Sociale e Culturale (Bologna, Rimini) No 530 Bolzano Corso di Laurea per Educatore Sociale (Bressanone) Sì 38 Cagliari Scienze dell’Educazione e della Formazione Sì 230 Calabria Scienze dell’Educazione (Rende) Sì 230 Cassino Scienze dell’Educazione e della Formazione No 230 Catania Scienza dell’Educazione e della Formazione Sì 230 Chieti-Pescara Filosofia e Scienze dell’Educazione No 230 Enna Scienze dell’Educazione No 230 Ferrara Scienze Filosofiche e dell’Educazione No 150 Firenze Scienze dell’Educazione Sociale No 142 Firenze Scienze dell’Infanzia No 241 Foggia Scienze dell’Educazione e della Formazione No 230 Genova Scienze Pedagogiche e dell’Educazione Sì 230 L’Aquila Scienze della Formazione e del Servizio Sociale No 150 Macerata Scienze dell’Educazione e della Formazione No 197 Messina Scienze dell’Educazione e della Formazione (Messina, Noto) No 460 Milano – Bicocca Scienze dell’Educazione Sì 690 Milano “Cattolica del Sacro Cuore” Scienze dell’Educazione e della Formazione (Piacenza, Milano, Brescia) No 810 Modena e Reggio Emilia Scienze dell’Educazione (Reggio Emilia) No 230 Napoli “Suor Orsola Benincasa” Scienze dell’Educazione No 485 Padova Scienze dell’Educazione e della Formazione (Rovigo) No 140 Padova Scienze dell’Educazione e della Formazione No 200 Padova Scienze per la Formazione dell’Infanzia e della Preadolescenza No 150 L’offerta formativa xv Classe delle lauree in Scienze dell’Educazione e della Formazione UNIVERSITÀ Palermo CORSO Educazione di Comunità NUMERO PROGRAMMATO UTENZA SOSTENIBILE Sì 230 Palermo Scienze dell’Educazione Sì 230 Parma Scienze dell’Educazione e dei Processi Formativi No 230 Perugia Scienze dell’Educazione No 230 Roma “La Sapienza” Scienze dell’Educazione e della Formazione Sì 150 Roma “Tor Vergata” Scienze dell’Educazione e della Formazione No 230 Roma Tre Educatore Professionale di Comunità No 230 Roma Tre Formazione e Sviluppo delle Risorse Umane No 150 Roma Tre Scienze dell’Educazione No 460 Roma Lumsa Scienze dell’Educazione e della Formazione No 230 Salento Scienze della Formazione e Saperi Filosofici No 150 Salento Pedagogia dell’Infanzia Sì 230 Salerno Scienze dell’Educazione Sì 460 Salerno Educatore di ludoteca, laboratori socioeducativi e servizi ricreativi per l’infanzia Sì 230 Sassari Filosofia e Scienze dell’Educazione Sì 150 Siena Scienze dell’Educazione e della Formazione (Arezzo) No 80 Torino Scienze dell’Educazione (Savigliano) No 80 Torino Scienze dell’Educazione No 516 Trieste Scienze dell’Educazione (Portogruaro) No 230 Urbino Scienze dell’Educazione No 230 Verona Scienze della Formazione nelle Organizzazioni No 100 Verona Scienze dell’Educazione No 360 Università Telematica IUL Metodi e Tecniche delle interazioni educative (Firenze) No 230 Università Telematica “Leonardo da Vinci” Formazione alle Professioni Educative (Torrevecchia Teatina) No 230 Università Telematica “Guglielmo Marconi” Scienze dell’Educazione e della Formazione (Roma) No 230 Università Telematica “Pegaso” Scienze dell’Educazione e della Formazione (Napoli) No 500 Università Telematica “Niccolò Cusano” – UNISU Scienze dell’Educazione e della Formazione (Roma) No 230 Fonte dati: Miur a.a. 2012/2013. xvi 3 Caratteristiche dell’esame di ammissione I test a risposta multipla Le prove d’esame a risposta multipla si stanno affermando come valido strumento di valutazione e stanno trovando ampissimo impiego oltre che a livello universitario (sotto forma di esami di ammissione e orientamento, prove intercorso, ma anche di esami finali o selezioni a master e specializzazioni), anche in ambito lavorativo (selezioni in grandi aziende, esami di abilitazione professionale, concorsi nelle amministrazioni pubbliche). Naturalmente, un sistema di selezione così standardizzato presenta limiti evidenti, primo fra tutti l’incapacità di valutare importanti fattori caratteriali quali capacità di lavorare in team, attitudine alla leadership, orientamento positivo alla soluzione dei problemi, fattori questi che possono condizionare pesantemente la buona riuscita negli studi, ma anche la vita professionale di una persona. Nonostante ciò, l’ottimizzazione dei tempi (possibilità di valutare in breve tempo un numero elevato di candidati) e l’oggettività (capacità di svincolare il risultato dal giudizio “soggettivo” dell’esaminatore) hanno reso i test a risposta multipla il più diffuso sistema di selezione. 3.1 Caratteristiche della prova di ammissione L’accesso ai corsi di laurea in Scienze della formazione primaria è disciplinato da una normativa nazionale e prevede dunque uniformità nella composizione della prova 4. L’esame di ammissione viene svolto contemporaneamente in tutti gli atenei e prevede una prova costituita da 80 quesiti a risposta multipla con quattro alternative di cui una sola corretta, così ripartiti 5: • 40 Competenza linguistica e ragionamento logico • 20 Cultura letteraria, storico-sociale e geografica • 20 Cultura matematico-scientifica Il punteggio viene calcolato in base ai seguenti criteri • 1 punto per ogni risposta esatta • 0 punti per ogni risposta sbagliata o non data La prova ha una durata di due ore e mezzo e per far parte della graduatoria degli ammessi è necessario conseguire una votazione non inferiore a 55/80. In caso di parità di voti, prevale in ordine decrescente il punteggio ottenuto nella soluzione dei quesiti relativi ai seguenti argomenti: Competenza linguistica e ragionamento logico; Cultura letteraria, storico-sociale e geografica, Cultura scientifico-matematica. In caso di ulteriore parità prevale la votazione dell’esame di Stato; infine, in caso ancora di parità prevale lo studente più giovane. Diverso è il discorso per l’accesso agli altri corsi di laurea attivati nell’ambito della classe L-19, per i quali, non essendo presente una normativa nazionale, ciascuna Università stabilisce l’opportunità di istituire o meno un numero programmato. In questi casi anche le modalità di svolgimento della prova, la struttura, i contenuti e i criteri di valutazione sono stabiliti autonomamente da ciascun 4 5 I quesiti vertono sul programma ministeriale riportato in Allegato. La data d’esame e la composizione della prova sono contenute nel decreto che il Ministero emana ogni anno generalmente entro il mese di giugno. I test a risposta multipla xvii Ateneo che deve renderli pubblici mediante un apposito bando; tuttavia, data l’affinità delle discipline, nella maggior parte dei casi le prove di ammissione a tali corsi sono piuttosto simili a quelle previste per l’accesso ai corsi di laurea in Scienze della formazione primaria6. Gli esami di ammissione prevedono un numero variabile di quiz a risposta multipla (in genere tra gli 80 e i 100) con quattro o cinque alternative di cui una sola esatta. Per queste prove viene generalmente attribuito un punteggio positivo a ciascuna risposta corretta (+1), un punteggio nullo a ciascuna risposta omessa ed un punteggio negativo per ciascuna risposta errata (–0,20 o –0,25). Il tempo che viene concesso per terminare la prova non è quasi mai sufficiente per leggere e rispondere a tutte le domande; al candidato è pertanto richiesto di rispondere correttamente al maggior numero di domande nel minor tempo possibile. 3.2 Modalità di svolgimento della prova Esistono tecniche in grado di aiutare il candidato a massimizzare la propria prestazione senza cadere nelle insidie tipiche dei test a risposta multipla; prima di introdurre una serie di consigli utili per chi si accinge ad affrontare una prova di ammissione è importante ricordare che una buona conoscenza delle materie d’esame (e quindi uno studio approfondito dei programmi indicati dai bandi di concorso) è un prerequisito indispensabile per superare con successo una prova di ammissione. ] Leggere con attenzione il bando di concorso Ciascun esame di ammissione è disciplinato da un bando pubblico che indica il giorno e l’ora di svolgimento della prova, i titoli necessari per accedervi, le materie su cui verterà la prova ed altre informazioni utili ai candidati. ] Prestare massima attenzione alle istruzioni ed alle modalità ] di svolgimento della prova La prova di ammissione provoca nei candidati un notevole stress emotivo; mentre la scuola secondaria tende a favorire un rapporto di collaborazione tra gli studenti, per la prima volta vi troverete a competere con gli altri candidati e dall’esito di tale confronto dipenderà il vostro futuro. Per minimizzare gli effetti di tale tensione emotiva, può essere utile conoscere in anticipo le modalità di svolgimento della prova: cosa dovrete aspettarvi in sede d’esame. • • • • Prima di iniziare a ciascun candidato verrà fornito: un foglio di istruzioni un foglio su cui indicare le proprie generalità anagrafiche7 un plico contenente la prova d’esame la scheda su cui indicare le risposte 6 L’unica differenza significativa riguarda i quesiti di cultura pedagogica e didattica che sono assenti nella prova di ammissione in Scienze della formazione primaria e che di solito compaiono invece nelle prove di ammissione ai corsi di laurea triennali della classe L-19. Inoltre, va sottolineato che non tutti gli Atenei prevedono domande di area matematicoscientifica nelle prove di ammissione ai corsi afferenti alla classe L-19. Pertanto si raccomanda di consultare il bando di concorso. 7 Talvolta si tratta di moduli prestampati in cui i propri dati sono già presenti, in questo caso è importante verificarne la correttezza ed in caso di errore segnalarlo ai Commissari d’aula. xviii Caratteristiche dell’esame di ammissione Nonostante le differenze che possono caratterizzare le modalità di svolgimento nei diversi Atenei, le procedure seguite hanno alcuni elementi in comune: • identificazione del fascicolo: a ciascun candidato verrà consegnato un plico contenente la prova d’esame. Tale plico è sigillato e reca sul frontespizio una lettera (o un codice) di identificazione. È generalmente richiesto al candidato di indicare, sulla scheda delle risposte in suo possesso, il codice del suo fascicolo. • Modalità di compilazione del foglio delle risposte: le risposte vanno segnate solo sull’apposito foglio. Per effettuare calcoli, schizzi, o per qualsiasi altro tipo di minuta si possono utilizzare gli spazi e i margini della pagina del fascicolo in cui è stampato il quesito. ] Compilare correttamente il foglio delle risposte È importante ricordare che la correzione delle prove di ammissione viene effettuata mediante lettore ottico; risulta pertanto necessario seguire scrupolosamente le modalità indicate per la compilazione del foglio delle risposte, pena vedersi attribuire un punteggio inferiore a quanto si sarebbe potuto ottenere prestando maggiore attenzione. Poche semplici regole: • usare solo la penna fornita dalla commissione (o, in assenza, la tipologia di penna indicata); • segnare la risposta esatta sull’apposito foglio solo quando si è sicuri della propria scelta; • seguire scrupolosamente le indicazioni sulla compilazione delle schede delle risposte. La scheda delle risposte può presentare diverse modalità di compilazione. Riportiamo di seguito le più comuni, ma ricordiamo che tali schede sono predisposte dai singoli Atenei e possono pertanto presentare differenze significative. Per questo motivo raccomandiamo di leggere sempre con attenzione le istruzioni che vi saranno consegnate prima dell’inizio della prova. Tali istruzioni contengono sempre degli esempi grafici che chiariscono le modalità di compilazione e, se consentito, di correzione. Corretto 1. A B Non corretto C D E Corretto 1. A B 1. A B C D E 2. A B C D E 3. A B C D E Non corretto C D E 1. A B C D E 2. A B C D E In alcuni casi viene chiesto di annerire completamente la casella facendo attenzione a non uscire dai bordi. In altri casi può essere chiesto di barrare la risposta esatta. Anche qui bisogna fare attenzione a non uscire dai bordi. Una volta segnata la risposta sulla scheda, è generalmente consentito effettuare correzioni, ma anche in questo caso le modalità possono variare: 1. A B C D E In questo caso per ciascuna domanda sono presenti due file. La risposta viene segnata sulla prima fila e solo in caso di correzione viene utilizzata la seconda fila. In questo caso la risposta ritenuta valida dal lettore ottico è la C. I test a risposta multipla 1. A B C D xix E In questo caso la risposta esatta viene indicata barrando la casella. Per effettuare la correzione si annerisce completamente la casella errata e si barra la nuova casella. In questo caso la risposta ritenuta valida dal lettore è la C. È importante tener presente che qualsiasi imprecisione rispetto alle indicazioni fornite sulla compilazione comporterà la registrazione della risposta come errata (e non nulla!) da parte del lettore ottico, con conseguente decurtazione del punteggio. 3.3 Gestione del tempo Come già detto, il tempo a disposizione per completare la prova di ammissione è generalmente insufficiente per leggere tutte le domande e rispondere a ciascuna di esse dopo un minimo di ragionamento. Tenendo conto che per rispondere ad alcuni quesiti è necessario leggere lunghi brani, è facile intuire che il tempo disponibile non è sufficiente. È dunque essenziale sfruttare al meglio il tempo a propria disposizione, evitando di sprecare secondi importanti e ricordando che l’obiettivo non è quello di dare più risposte in assoluto, ma di dare il maggior numero di risposte esatte. È possibile ottimizzare il tempo a propria disposizione e massimizzare il risultato seguendo alcune semplici regole: • in primo luogo leggere rapidamente tutti i quiz e rispondere in prima battuta a tutti quelli di cui si è assolutamente certi. Ciò è possibile soprattutto con le domande nozionistiche per le quali, se si conosce la risposta, non c’è bisogno di ragionare ulteriormente. • A questo punto ricominciare a leggere i quiz soffermandosi sui quesiti la cui soluzione necessita di un ragionamento. Le domande che implicano un ragionamento e che fanno pertanto perdere più tempo sono quelle di logica e comprensione dei testi. Troverete all’interno di questo volume una sezione dedicata ai quesiti di logica in cui verranno indicate le metodologie più efficaci per risolvere questo tipo di quesiti. Per adesso, è sufficiente sottolineare che soffermarsi troppo su una singola domanda è controproducente perché può sottrarre tempo prezioso per risolvere altri quesiti e far così aumentare il punteggio globale. Alcuni manuali consigliano di dedicare ad ogni domanda un massimo di secondi (calcolato in base al rapporto tempo/numero di quesiti) e, se non si riesce a risolvere il quesito entro quel lasso, bisognerebbe passare al quesito successivo. Noi sconsigliamo questo approccio ritenendo che l’ossessione del tempo che scorre possa deconcentrare, ostacolando il ragionamento ed infine rallentando il processo decisionale. Una gestione ottimale del tempo può essere acquisita solo grazie ad un esercizio costante: il nostro consiglio è quello di effettuare quante più simulazioni d’esame possibile (con il software scaricabile dal nostro sito) e cronometrare le proprie prestazioni (grazie al timer in esso contenuto) per valutare quali sono le domande che mediamente comportano il maggior dispendio di tempo; concentrare il proprio studio su di esse porterà a migliorare le proprie performance, ed impiegare un tempo via via minore per risolvere i quesiti. xx Caratteristiche dell’esame di ammissione 3.4 Consigli generali • Ciascuna domanda va affrontata leggendo con attenzione prima di tutto il testo e poi le risposte alternative; non ci si deve mai precipitare a segnare la prima risposta che sembra corretta. • È necessario leggere con attenzione tutte le alternative, anche se la domanda sembra riguardare argomenti di cui non si sa praticamente nulla: è infatti possibile che una o più di esse contengano informazioni utili alla soluzione. • Una volta lette le risposte alternative, non si deve dedicare più di qualche secondo alla domanda; se non si trova immediatamente la soluzione, è bene barrare le alternative che sono state comunque eliminate, segnare la domanda in modo da ritrovarla rapidamente in seguito e passare subito alla domanda successiva. Tuttavia, non si deve mai abbandonare una domanda senza averla esaminata con attenzione: l’obiettivo è di rispondere rapidamente a tutte le domande facili, in modo da accumulare punti e risparmiare abbastanza tempo da poter tornare a riesaminare quelle difficili, momentaneamente abbandonate. • Una volta giunti alla fine della sezione, tornate alle domande che avete contrassegnato e momentaneamente abbandonato, concentrandovi nel tentativo di eliminare il maggior numero possibile di distrattori. 3.5 Tecniche per eliminare i distrattori e identificare la risposta corretta Per talune domande (essenzialmente di tipo nozionistico) potrebbe non essere possibile giungere alla risposta corretta mediante il ragionamento. Quando non si conosce la risposta e quando non vi è alcun ragionamento in grado di condurvi ad essa, le possibilità disponibili sono: • lasciare la risposta in bianco; • azzardare una risposta. Per scoraggiare la risposta casuale, è stata prevista la penalizzazione delle risposte sbagliate. Come regolarsi allora in caso di indecisione? Con una certa cautela, si può consigliare di rispondere anche alle domande di cui non si ha assoluta certezza, solo quando è possibile escludere almeno un paio delle alternative proposte. La penalizzazione in caso di risposta errata è infatti pari a 0,25 punti. Ciò vuol dire che in presenza di 5 alternative, dovendo azzardare una risposta, la probabilità di scegliere la risposta esatta è pari al 20%, mentre si ha l’80% di probabilità di perdere 0,25 punti. In queste condizioni non vale la pena tirare a indovinare. Tuttavia, ogni alternativa che riusciamo ad escludere dalla rosa di possibili risposte esatte fa aumentare del 20% la possibilità di acquisire 1 punto e fa ridurre di un ulteriore 20% la probabilità di perdere 0,25 punti. Ovviamente più si riducono le alternative tra cui si è indecisi, maggiore sarà la convenienza ad azzardare la risposta. • Fate attenzione alle negazioni e alle parole assolute Ogni volta che si incontrano parole come non, o eccetto nel testo o nelle alternative, è opportuno evidenziarle immediatamente per assicurarsi di tenerne conto nella scelta della risposta. Il nostro cervello è infatti abituato a ragionare in positivo e non in negativo. Istintivamente siamo portati a cercare l’unica alternativa corretta e non l’unica errata! I test a risposta multipla xxi Quale di questi musicisti NON è vissuto nel XVIII secolo? A) Vivaldi B) Bach C) Beethoven D) Wagner E) Händel La risposta corretta è la D), poiché Wagner è l’unico di questi musicisti la cui vita si è svolta interamente nel XIX secolo. • Evidenziate parole come mai, nessuno, migliore, peggiore, sempre, tutti e prestate particolare attenzione ogni volta che le incontrate. Generalmente questi termini vengono usati come distrattori per rendere falsa una risposta plausibile. Ad esempio, nella domanda: L’autore afferma che nel deserto: A) il clima è imprevedibile B) il calore è sempre insopportabile C) non piove mai D) i terremoti costituiscono un costante problema E) le notti non sono mai fredde Probabilmente nel brano l’autore parla di calore insopportabile, di assenza di piogge, di notti miti, ma i termini sempre e mai implicano un grado di generalizzazione assoluto che esclude qualsiasi eccezione. In genere nei brani gli autori si riferiscono a delle esperienze precise, circoscritte nel tempo, mentre dire che “il calore è sempre insopportabile” o che “non piove mai ” implica una condizione costante che va oltre la singola esperienza. Conviene dunque evidenziare le parole sempre nell’alternativa B), mai nella C) e nella E) e costante nella D) e verificare nel testo il grado di generalizzazione delle affermazioni. Se vi trovate nella necessità di tirare a indovinare, eliminate in primo luogo tutte le alternative che contengono termini assoluti e scegliete poi la risposta tra le alternative rimanenti. • Cercate la risposta tra i valori medi Quando tutte le alternative di una domanda sono costituite da numeri, la risposta è ovviamente facile se ricordate il valore corretto; in caso contrario, è necessario tirare a indovinare, ma con un certo raziocinio: se non avete alcuna informazione su cui basarvi, la probabilità di rispondere correttamente aumenta se si eliminano il numero più piccolo e quello più grande. In genere, i compilatori di test includono nelle risposte un numero più piccolo e uno più grande di quello corretto. Non si tratta di una regola assoluta, ma permette di eliminare possibili risposte errate. Quale era l’altezza originaria della Grande Piramide? A) 70 m B) 103 m C) 118 m D) 146 m E) 250 m Eliminati i valori estremi A) ed E), resta il 33% di probabilità di indovinare. xxii Caratteristiche dell’esame di ammissione La risposta esatta è la D). La piramide era alta originariamente 146 metri; a causa dell’erosione la sua altezza attuale è 137 metri. • Individuate le alternative simili A volte due alternative sono molto simili e differiscono anche per una sola parola; questo è spesso un indizio del punto che il compilatore del test riteneva centrale: è quindi logico pensare che una delle due alternative sia quella corretta. Ovviamente, tutte le altre alternative devono essere esaminate con attenzione e possono essere eliminate a favore di una delle due simili tra loro solo quando non si ha alcuna idea di quale sia la risposta corretta. In alcuni casi, i compilatori di test impediscono il ricorso a questo trucco inserendo due coppie di alternative simili. Il candidato immagini di dividere una pressione (al numeratore) per una forza (al denominatore). Cosa si ottiene come risultato? A) Una superficie B) Il reciproco di una superficie C) Una lunghezza D) Una potenza E) Un’energia La risposta esatta è la B); tuttavia, pur non conoscendo la risposta, si può notare come il termine “superficie” sia l’unico ripetuto in due alternative. Verosimilmente la risposta esatta potrà essere scelta tra l’alternativa A) e la B). • Procedete per esclusione Nei casi dubbi, un consiglio più generico – ma non inutile – è quello di procedere per esclusione; anche nel caso di argomenti di cui si sappia molto poco si può riuscire seguendo una certa logica ad escludere almeno due o tre delle risposte presentate: in tal caso la probabilità di individuare la risposta corretta può essere abbastanza elevata da consigliare un certo azzardo. Chi fu pugnalato nella vasca da bagno da Carlotta Corday? A) Murat B) Monet C) Marat D) Robespierre E) Maigret Questo è un classico caso di domanda in cui pur non conoscendo la risposta esatta, ragionando con una certa logica, si può giungere ad escludere diverse alternative minimizzando le possibilità di errore. Una regola che vale nella gran parte dei casi è la tendenza del compilatore ad inserire quante più risposte simili a quella esatta; in questo caso, analizzando le alternative, notiamo che 3 su 5 (A, C, D) indicano personaggi legati alla rivoluzione francese, mentre due Monet e Maigret sono estranei al gruppo (inoltre tra i due non c’è alcun elemento in comune, il primo è un famoso pittore impressionista, il secondo è un noto protagonista di romanzi polizieschi). A questo punto la scelta si restringe alle alternative A, C, D. Anche qui però si può notare un elemento ricorrente: ben 4 alternative su 5 iniziano con la lettera M. Ciò può indurci a scartare anche l’alternativa D e restringere la scelta tra la C (che è infatti la risposta esatta) e la A. I test a risposta multipla xxiii Per riassumere, dopo aver letto con attenzione le istruzioni, le domande e le risposte alternative e aver risposto alle domande con cui non si incontrano difficoltà, è necessario procedere eliminando progressivamente i distrattori meno probabili, restringendo così il campo di scelta. Non ci si deve mai bloccare troppo a lungo su una domanda a cui non si riesce a rispondere: bisogna invece evidenziarla, dopo aver cancellato i distrattori che si è sicuri essere irrilevanti, per poterla in seguito riesaminare senza perdere tempo. xxiv Caratteristiche dell’esame di ammissione ALLEGATO Programmi relativi alla prova di ammissione alla laurea magistrale a ciclo unico per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria Competenza linguistica e ragionamento logico I quesiti mirano ad accertare la capacità di usare correttamente la lingua italiana, di comprendere un testo scritto e di completare logicamente un ragionamento, in modo coerente con le premesse, che sono enunciate in forma simbolica o verbale attraverso quesiti a scelta multipla formulati anche con brevi proposizioni. I quesiti verteranno su testi di saggistica o narrativa di autori classici o contemporanei, oppure su testi di attualità comparsi su quotidiani o su riviste generaliste o specialistiche; verteranno altresì su casi o problemi, anche di natura astratta, la cui soluzione richiede l’adozione di diverse forme di ragionamento logico. Cultura letteraria, storico-sociale e geografica La prova è mirata all’accertamento delle capacità di: a) individuare le caratteristiche proprie dei generi letterari, orientarsi nella collocazione storico-culturale di un testo classico italiano, riconoscere opere e autori rilevanti della tradizione italiana; b) distinguere tipologia e rilevanza delle fonti nella ricerca storica, orientarsi nella cronologia degli eventi cruciali, riconoscendo le tappe fondamentali della storia italiana ed europea con riferimento alla specificità dell’organizzazione politica, economica e sociale e ai principali fenomeni politico-culturali dell’età moderna e contemporanea; c) distinguere e descrivere gli elementi di base della geografia astronomica, fisica, antropica, sociale ed economica. Cultura matematico-scientifica La prova è mirata all’accertamento delle capacità di risolvere semplici problemi valutando criticamente le strategie da utilizzare e di descrivere ed interpretare da un punto di vista scientifico eventi semplici del mondo circostante e della vita quotidiana, facendo riferimento alle conoscenze di base nelle seguenti aree disciplinari: a) matematica ed informatica (insiemi numerici e calcolo aritmetico, calcolo algebrico, geometria euclidea, probabilità, analisi-elaborazione-presentazione dell’informazione); b) scienze della terra e della vita (ambiente ed ecosistema, atmosfera, clima, acque, vita e organismi viventi, evoluzione biologica); c) scienze della materia (elementi e sostanze chimiche, legami e reazioni chimiche, produzione dell’energia, fotosintesi, misura delle grandezze fisiche, principi di dinamica, termodinamica, ottica, elettricità, magnetismo, astronomia, mondo microscopico). CULTURA PEDAGOGICA E DIDATTICA 1 Teorie pedagogiche e problemi educativi 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 1.10 1.11 1.12 1.13 1.14 1.15 1.16 1.17 La nascita della pedagogia Jan Amos Comenio Jean Jacques Rousseau Johann Heinrich Pestalozzi Johann Friedrich Herbart Roberto Ardigò Eduard Claparède Bogdan Suchodolski Roger Cousinet Célestin Freinet John Dewey Maria Montessori Rosa e Carolina Agazzi Jean Piaget Jerome S. Bruner Benjamin Samuel Bloom Howard Gardner Verifica 383 385 386 388 389 392 393 394 395 396 397 398 399 401 402 404 406 408 2 Teorie dell’apprendimento 411 2.1 2.2 2.3 Importanza e funzione dell’apprendimento Connessionismo e cognitivismo Il comportamentismo (Behaviorismo) 2.3.1 Ivan P. Pavlov 2.3.2 J.B. Watson 2.3.3 Edward L. Thorndike 2.3.4 Edwin R. Guthrie 2.3.5 B.F. Skinner 2.3.6 Concetti chiave Il neocomportamentismo 2.4.1 Edward C. Tolman 2.4.2 Clark L. Hull 411 412 412 413 413 414 414 415 416 418 418 419 2.4 383 382 CULTURA PEDAGOGICA E DIDATTICA 2.4.3 Concetti chiave Il cognitivismo 2.5.1 Max Wertheimer 2.5.2 Jean Piaget 2.5.3 Lev S. Vygotskij 2.5.4 La scuola di Cambridge e lo Human Information Processing (HIP) 2.5.5 La psicologia cognitiva in America 2.5.6 Ulteriori sviluppi 2.5.7 Concetti chiave Il neoconnessionismo 2.6.1 Concetti chiave La cibernetica 2.7.1 Concetti chiave Il costruttivismo 2.8.1 Concetti chiave Gli orientamenti attuali 2.9.1 Concetti chiave Verifica 420 420 421 422 422 423 423 424 425 426 428 428 430 430 432 433 435 436 3 Quadro normativo dell’autonomia didattica 439 3.1 La scuola di fronte alla complessità sociale, politica ed economica 439 3.2 3.3 I principi dell’autonomia didattica Il lessico dell’autonomia secondo il Ministero della Pubblica Istruzione Verifica 441 450 453 2.5 2.6 2.7 2.8 2.9 1.1 TEORIE PEDAGOGICHE E PROBLEMI EDUCATIVI LA NASCITA DELLA PEDAGOGIA Prima di entrare nella disamina dei vari autori che hanno contribuito alla nascita ed alla diffusione della pedagogia, proponiamo una riflessione che pone sullo sfondo l’attuale funzione della scuola così come sancito dall’Articolo 34 della Costituzione, che afferma quanto segue: “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”. Andando lontano nel tempo si ritrova un’educazione finalizzata all’insegnamento dei modelli, dei comportamenti civici e militari, come quelli raccontati da Omero, ma si scopre anche che si tratta di un tipo di educazione che rimane riservato a pochi, in ambienti sociali ristretti come quello dell’aristocrazia. La creazione e lo sviluppo della scuola vanno di pari passo con la democratizzazione dell’educazione mediante un insegnamento via via collettivo destinato a tutti. L’educazione presso i Greci pone la pòlis, la città-stato, al centro dell’attenzione e si differenzia per le varie città-stato. In particolare, l’educazione a Sparta si focalizza sull’azione ed ha dunque carattere prevalentemente fisico e militare; ad Atene, invece, l’educazione integra a quello fisico il carattere spirituale. I primi personaggi che caratterizzano l’avvento dell’ “educazione nuova” sono i Sofisti: i primi professori nella storia dell’insegnamento. L’obiettivo del loro operato è quello di formare l’uomo politico allenandolo all’arte di fare un discorso, discutere, persuadere l’avversario e confutarne le idee, insegnandogli la dialettica nella sua forma eristica (Protagora) e la retorica come arte del parlare allo scopo di dominare gli animi (Gorgia). In seguito alcuni esponenti di spicco della cultura greca, come Socrate, Platone, Aristotele, che sono stati determinanti e fondanti della filosofia e del pensiero occidentale, hanno elaborato, ciascuno, una concezione dell’educazione che ha portato alla creazione della prime istituzioni educative vere e proprie concepite come luoghi e comunità di vita e di cultura. Socrate, con l’arte della Maieutica (dal greco “l’arte della levatrice”), introduce un metodo che, con sottile ironia, pone domande che facilitano l’espressione del discepolo sollecitando risposte che portano a un dialogo serrato. In questa prospettiva, l’arte dialettica non sta più nell’imporre le proprie vedute agli altri con la retorica, arte della persuasione, come sostenevano i sofisti, ma diventa un’arte simile a quella della levatrice: come quest’ultima, doveva “tirar fuori” pensieri assolutamente personali. Parte integrante di questo metodo è il ricorso a battute brevi e taglienti in opposizione ai lunghi discorsi retorici, la cosiddetta ironia socratica. Platone traccia un piano ideale di educazione che è affidata allo Stato e nel 387 a.C. fonda l’Accademia, una scuola di filosofia caratterizzata dalla vita in comune tra maestro e discepoli (in seguito alla morte dell’eroe greco Academo, il suo nome venne dato ad un quartiere di Atene. In tale area della TEORIE PEDAGOGICHE 1 384 CULTURA PEDAGOGICA E DIDATTICA città sorse la scuola di Platone che venne per questo chiamata Accademia). Secondo Platone, lo Stato ha il compito di educare ogni cittadino alle virtù e alle funzioni della sua classe sociale, alla quale viene destinato in base all’indole. Inoltre, propone un primo modello di programmi educativi caratterizzati dallo studio di discipline, come la dialettica, la matematica, le scienze naturali e indica un itinerario strutturato: un faticoso processo formativo che dura cinquant’anni e che ha come obiettivo fondamentale la formazione politica, il dominio della virtù fondata sul primato della ragione quale condizione per il dominio della giustizia nello Stato. Secondo Platone, l’educazione doveva essere impartita sulla base delle inclinazioni degli allievi. In quest’ottica, un ruolo importante era svolto dal gioco mediante il quale si riusciva a far emergere le inclinazioni naturali dei ragazzi. Aristotele, il più grande dei filosofi greci, fonda il liceo con un’impronta scientifico-sperimentale. Dal punto di vista pedagogico conferma e sviluppa il pensiero di Platone nella convinzione che lo Stato debba garantire l’educazione e regolarla con proprie leggi per contribuire alla virtù dei cittadini. Aristotele sostiene che l’educazione sia un processo attraverso il quale, procurando esperienze adatte, è possibile sviluppare le attitudini di tutti; l’educazione è un compito politico, una funzione pubblica, un processo intenzionale che rende possibile all’uomo attuarsi come ragione e raggiungere così la felicità. Non è difficile riconoscere gli influssi dei Greci nei processi educativi attuali. I modelli educativi proposti da Socrate e Platone sono ancora rivolti ad un’élite: ne La Repubblica Platone descrive infatti la città ideale, quella in cui l’educazione è differenziata per classi sociali. Quintiliano è il primo a sostenere che tutti gli esseri umani sono dotati di un ingegno sufficiente a comprendere qualsiasi cosa: risale proprio a Quintiliano (I secolo d.C.) la nascita della scuola pubblica. Nel 78 d.C., infatti, l’imperatore Vespasiano gli affidò quella che può dirsi la prima cattedra statale in assoluto, riconoscendogli un onorario annuo di 100.000 sesterzi. Nei secoli successivi si assiste ad una lenta trasformazione determinata in prevalenza dai mutamenti politici ed economici che producono una vera e propria evoluzione nelle culture e introducono la necessità di ridefinire continuamente il ruolo dell’istruzione e dei relativi luoghi per svolgerla. Le comunità religiose diventato luoghi chiusi che garantiscono la conservazione della cultura classica dagli attacchi dei barbari; in queste scuole accedono soltanto i fanciulli e giovani aspiranti al sacerdozio. Gli alunni in queste scuole ascoltano, si esercitano, imparano a memoria e imitano nel rispetto dell’autorità, del testo che studiano e del maestro che insegna. Nella prima metà dell’undicesimo secolo e ancor di più nel dodicesimo secolo, con l’impulso al cambiamento derivato dalle crociate e dai diversi accadimenti ad esse correlate e, in seguito, con la rinascita del commercio esteso ai mercati di oriente, la ripresa delle città, il loro ripopolamento, l’avvento della borghesia, si produce una rivalutazione della cultura che con il feudalesimo era stata tenuta in poco conto. Alla rivoluzione economica si accompagna una rivoluzione intellettuale con una conseguente rivoluzione nel campo dell’istruzione, ultimo atto di una serie di avvenimenti che si verificano a partire dal Mille. Il crescente interesse per un’istruzione secolarizzata è testimoniata: – dal declino delle scuole claustrali, causato dallo sviluppo delle città; – dal trasferimento di grandi studiosi dalle scuole conventuali alle scuole ecclesiastiche delle città; – dall’abbandono delle sedi monastiche da parte di maestri giovani; – dalla crescente diserzione dalle scuole, pari all’incremento dei maestri chierici, sempre più indipendenti; – dal grande incremento delle scuole pubbliche, prime fra tutte le municipali; – dalla progressiva pubblicizzazione delle scuole cattedrali. BIOLOGIA BIOLOGIA 4 4.1 BIOLOGIA La biologia è la scienza che studia la vita (dal greco bios = vita). La scienza è lo strumento che abbiamo a disposizione per giungere alla conoscenza attuale del mondo in cui viviamo. Perciò gli scienziati sono coloro che descrivono, correlano e deducono le informazioni che il mondo, in quanto vita e, quindi, la biologia, suggerisce loro. 4.1.1 GLI ORGANISMI VIVENTI Per noi è naturale e spontaneo affermare che una pianta, un uccello, una pantera, un’ape, un uomo sono esseri viventi, mentre le rocce non lo sono. Nonostante la diversità esistente tra loro, gli esseri viventi condividono una serie di caratteristiche che li contraddistinguono. Infatti tutti gli esseri viventi: – sono composti da cellule – le cellule sono i componenti di base di tutte le strutture viventi. Alcuni organismi sono costituiti da singole cellule, come i batteri, altri da molte cellule, come l’uomo; – richiedono energia – i sistemi viventi traggono energia (sotto vari tipi di forme) dal loro ambiente e la utilizzano per convertirla in una forma che è caratteristica al proprio organismo, cioè adatta al loro metabolismo; – si riproducono – tutti gli organismi viventi si riproducono in modo sessuato o asessuato; – mostrano ereditarietà – gli organismi viventi ereditano tratti dagli “organismi-genitori” che li hanno creati. Questo meccanismo è detto ereditarietà; – rispondono all’ambiente – tutti gli organismi viventi rispondono agli stimoli dell’ambiente in cui vivono; – mantengono l’omeostasi – tutti gli esseri viventi mantengono uno stato di equilibrio interno, caratteristica detta omeostasi; – si evolvono e si adattano – tutti gli organismi viventi si evolvono e si adattano al proprio ambiente. * Ricordiamo che i virus non sono considerati organismi viventi dato che non sono in grado di moltiplicarsi autonomamente, ma per farlo necessitano di dover infettare una cellula. • Cenni storici. Le cellule furono osservate per la prima volta nel 1665 da Robert Hooke, che studiò con un microscopio rudimentale sottili fettine di sughero e vide che esse erano formate da elementi di forma regolare. Egli chiamò cellule questi elementi (dal latino cellula, “piccola stan- 578 CULTURA SCIENTIFICO-MATEMATICA za”), perché esse avevano l’aspetto di piccole scatole; in realtà quello che osservò erano pareti di cellule vegetali morte. Nel 1673 Antoni van Leeuwenhoek effettuò invece osservazioni su globuli rossi e su piccoli organismi presi da acque stagnanti. Nel 1830 Theodor Schwann compì studi al microscopio sulla cartilagine di animali, osservando che questa era formata da cellule simili a quelle delle piante e, perciò, ipotizzò le cellule come gli elementi costitutivi fondamentali di piante e animali. Nel 1860 Rudolf Virchow giunse alla conclusione che le cellule fossero le “unità vitali” di tutti gli organismi e che ogni cellula derivasse da un’altra cellula. L’insieme degli studi al microscopio e le osservazioni di numerosi ricercatori hanno quindi permesso di arrivare alla moderna definizione della cosiddetta teoria cellulare, secondo la quale: 1) tutti i viventi sono formati da una o più cellule; 2) le cellule costituiscono le unità fondamentali di ciascun organismo; 3) tutte le cellule derivano da altre cellule. • Caratteristiche della cellula. Le cellule possono essere di dimensioni e forme molto diverse. Alcune sono piccole, come alcune cellule batteriche di forma cilindrica che hanno una lunghezza di meno di un micrometro (mm, un milionesimo di metro); altre, come le cellule nervose, che hanno forme molto complesse, possono raggiungere anche diversi metri di lunghezza data la presenza di lunghi prolungamenti citoplasmatici. Tutte le cellule sono delimitate da una membrana cellulare o membrana plasmatica. La maggior parte delle cellule vegetali ha solitamente forma poliedrica, un diametro compreso tra i 20 e i 30 mm ed è delimitata da pareti cellulari rigide. Le cellule dei tessuti animali hanno forma estremamente varia, a seconda del tipo e della funzione (possono essere sferiche, dai contorni irregolari, stellate, poliedriche, cubiche, cilindriche, ecc.). Il loro diametro è compreso fra i 10 e i 20 mm e la loro superficie può non essere regolare. Vedremo più avanti che esistono due tipi di cellule: la cellula procariotica e la cellula eucariotica. 4.1.2 LA CHIMICA DELLA CELLULA • Nozioni di chimica generale. La materia è costituita da atomi, che sono formati da un nucleo centrale, dove sono presenti i protoni (carichi positivamente) ed i neutroni (senza carica), e da una zona intorno al nucleo, dove sono collocati gli elettroni (carichi negativamente). Ogni atomo è caratterizzato da un numero atomico, cioè dal numero di protoni che corrisponde al numero degli elettroni, e da un peso atomico, cioè dalla somma dei protoni e dei neutroni. Il comportamento chimico di un atomo è determinato dal numero e dalla distribuzione degli elettroni intorno al nucleo. Gli elettroni si dispongono intorno al nucleo su dei livelli energetici, tenendo presente che gli elettroni più vicini al nucleo hanno meno energia di quelli più lontani e sono, quindi, ad un livello di energia più basso. Un elettrone, per stabilità, tende ad occupare il livello libero più basso di energia, ma può essere “spinto” ad un livello di energia più alto. Un atomo ha la massima stabilità quando tutti i suoi elettroni occupano i livelli energetici più bassi e quando questi livelli sono completamente occupati da elettroni. Le reazioni chimiche tra gli atomi sono il risultato della tendenza degli atomi stessi a raggiungere la configurazione elettronica più stabile possibile. Quando due o più atomi si combinano chimicamente, si formano unità dette molecole; gli atomi sono tenuti insieme da legami chimici. I legami chimici più comuni sono quello covalente e quello ionico. Nei legami covalenti coppie di elettroni vengono condivise da atomi; talvolta la distribuzione della carica non è uguale tra gli elementi, per cui si creerà una molecola con un polo positivo e uno negativo ed il composto diventa un dipolo. I legami ionici invece si ottengono in seguito alla perdita o all’acquisto da parte degli atomi di elettroni, per cui questi atomi acquistano una carica diventando o
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