IL CORRIERE DELLA SCIENZA... I.I.S.S. BOSELLI N° 32 febbraio2014 FOTOSINTESI - posizionare la foglia nel fondo del contenitore e coprirla con l'imbuto OBIETTIVO: Dimostrare la liberazione di ossigeno ( O2 ) durante la fotosintesi. •prendere la provetta di vetro, riempirla con acqua gassata e posizionarla in modo rovesciato sull'estremità dell'imbuto MATERIALI: - un imbuto trasparente • - un contenitore di vetro/plastica OSSERVAZIONI CONCLUSIONI: - una provetta di vetro - una bottiglia di acqua gassata - una foglia di felce o pianta acquatica PROCEDIMENTO: - prendere il contenitore e versarvi dell'acqua gassata E La foglia, attraverso il processo di fotosintesi, libera ossigeno ( O2 ) e di conseguenza si potranno notare delle bollici ne che risalgono lungo la provetta di vetro. Sommario COMPETENZE: F OTOS I N TE S I 1 C R I M A TO GR A F I A DE LLE F O GLI E 2 E S PE R I M E N TO D E LL ’ OS M OS I 3 PR E PA R A ZI ONE D E LL O Y OGUR T DE L LA TTE F R E S C O 4 LA C O ND UZI ONE NE I S OLI DI 5 VULCANO IN CASA 6 S C OM M E T TI C H E R I E S C O A M E S C OLA R E A C Q UA E OLI O? 7 UN M O DE LL I N O D I A PPA R ATO R E S PI R ATOR I O 8- 9 R I C ON OS C I M E NT O D I S O S TA NZE OR GA NI C H E I N DI VE R S I TI P I DI M A TE R I A LI 10 R E A ZI O NE TR A S ODI O M E TA LLI C O E A C Q U A 11 DECOPOMPOSIZIONE DI UNA SOSTANZA PURA CON IL CALORE 12 PAGINA 1 Possiamo affermare che le piante svolgono una fotosintesi che ha come conseguenza la liberazione di ossigeno. Davide Valenti - Valerio Rubegni IL CORRIERE DELLA SCIENZA... I.I.S.S. BOSELLI — N° 32 febbraio 2014 CRIMATOGRAFIA DELLE FOGLIE assorbente, una moneta, beacher, alcool, graffetta. lo. Il colore verde delle foglie in realtà è il risultato del mescolamento di colori diversi, che corrispondono a sostanze diverse. Alcune sostanze presenti nella foglia vengono attratte dall’alcool mentre altre restano attaccate alla carta e quindi non vengono attratte dall’alcool. PROCEDIMENTO: COMPETENZE: saper separare le OBBIETTIVO: separare i vari colori nascosti in quello che in apparenza sembra il colore unico della foglia. MATERIALE: foglie di spinacio, carta Appoggiare una foglia di spinacio su di una striscia di carta assorbente. varie sostanze che si presentano con colori diversi presenti nella foglia. Farci scorrere sopra ripetutamente il bordo di una moneta. Tracciare una linea verde a circa 2 cm dal bordo. Versare nel beacher pochi ml di alcool. Inserire la striscia nel beacher, con la linea verde verso il basso, facendo in modo che l’estremità della striscia sfiori appena l’alcool. Aspettare fino a quando l’alcool risale lungo la striscia quasi al bordo del bicchiere. Far asciugare la striscia di carta su di un termosifone. OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: L’alcool risale lungo la striscia di carta spostando il pigmento colorato e separandolo in colori diversi, che sono, a partire dal fondo: marrone/verde, verde brillante e gialPAGINA 2 Alice Lacqua - Giorgia Onnis IL CORRIERE DELLA SCIENZA... I.I.S.S. BOSELLI — N° 32 febbraio 2014 ESPERIMENTO DELL’OSMOSI OBIETTIVO: verificare l’osmosi MATERIALI: 1 patate cruda Sale grosso OSSERVAZIONI: dopo un po’ di tempo si vedrà che la patata che prima era p i e n a d ’ a c q u a s a r à vuota e l’altra sarà piena. Questo grazie al principio della osmosi. Recipienti Acqua PROCEDIMENTO: 1)Tagliare la patata cruda a metà 2)scavarci dentro in tutte e 2 le metà CONCLUSIONI: L’esperimento è riuscito perché siamo riusciti a verificare il principio dell’ osmosi che è infatti il passaggio di acqua da una soluzione meno concentrata ad una che lo è maggiormente, separate fra loro da una membrana semipermeabile, ossia una membrana permeabile all’acqua ma non ai soluti. 3)prendere 2 recipienti 4)nel primo recipiente metterci l’acqua 5)nel secondo recipiente metterci il sale grosso 6)infilare le patate nei 2 recipienti 7)nel recipiente con l’acqua metterci la patata con all’interno il sale 8) nel secondo recipiente con il sale metterci la patata con all’interno l’acqua. Paola Kuci - Stela Mamica PAGINA 3 IL CORRIERE DELLA SCIENZA... I.I.S.S. BOSELLI — N° 32 febbraio 2014 PREPARAZIONE DELLO YOGURT DEL LATTE FRESCO OBBIETTIVO:Ottenere yogurt dal latte fresco chiuso in un contenitore sterilizzato, avvolto in un panno di lana e messo al forno per tutta la notte. MATERIALI: 500 ml di latte, yogurt intero naturale, contenitore sterilizzato, panno di lana. conservarlo in frigo se si vuole arrestare la fermentazione. OSSERVAZIONE: Per completare questo esperimento bisogna anche essere a conoscenza della presenza dei batteri nel latte che svolgono la fermentazione necessaria per la formazione dello yogurt. CONCLUSIONE: Alla fine dell'esperimento si ottiene uno yogurt. PROCEDIMENTO: Utilizzare del latte fresco intero pastorizzato. Per preparare 500 ml di yogurt, far riscaldare 500 ml di latte a fiamma moderata. La temperatura ideale del latte dovra’ essere tra i 38 e i 42°C , perche’ al di la’ di queste temperature i batteri o muoiono o restano inattivi. Mescolarvi uno yogurt intero naturale, di quelli in commercio, chiudere in un contenitore sterilizzato creando ambiente anaerobico, avvolgerlo in un panno di lana e lasciarlo o in forno appena tiepido tutta la notte. Il mattino seguente battere leggermente lo yogurt con un cucchiaio di legno e PAGINA 4 Manuel Torriano - Kevin Vejseli IL CORRIERE DELLA SCIENZA... I.I.S.S. BOSELLI — N° 32 febbraio 2014 LA CONDUZIONE NEI SOLIDI Se hai usato un cucchiaio di legno e pla OBBIETTIVO: la pallina si deve at- stica il sasso rimane attaccato perchè il taccare ai cucchiai di legno e di plastica burro non fonde. MATERIALI: un recipiente, cucchiai di diversi materiali, burro, palline colora- CONCLUSIONE: nel cucchiaio di mete (o sassi), acqua calda tallo le palline cadono nell'acqua mentre nei cucchiai di legno e di plastica rimangono attaccati. PROCEDIMENTO: 1. 2. 3. Prendere alcuni cucchiai di diversi materiali che abbiano grosso modo la stessa lunghezza e metterli verticalmente all'interno di un recipiente vuoto resistente al calore. Sul manico di ciascun cucchiaio attacca con un poco di burro una pallina o sasso. In tutti i casi la pallina deve trovarsi alla stessa distanza dell'estremità inferiore del cucchiaio. Versa nel recipiente un po' d'acqua calda del rubinetto senza usarne troppa, basta che essa bagni la parte inferiore di tutti i cucchiai. Osservare attentamente per qualche minuto. Chiara Spotorno - Mattia Servetto OSSERVAZIONE: dopo qualche decina di secondi, il burro attaccato al manico dei cucchiai di acciaio e metallo fonde: quindi le palline che erano attaccate a quei cucchiai cadono nell'acqua. PAGINA 5 IL CORRIERE DELLA SCIENZA... I.I.S.S. BOSELLI — N° 32 febbraio 2014 VULCANO IN CASA INGREDIENTI: Un po' di permanganato di potassio (KMnO4) in polvere. Della glicerina o glicerolo che dir si voglia (si può acquistare in farmacia) Qualche goccia di un qualsiasi acido, va benissimo l'aceto o il succo di limone Della polvere di alluminio. PROCEDIMENTO: In un mortaio di vetro o porcellana, o altro recipiente adatto si mescolano circa due cucchiaini da caffè di permanganato di potassio con un pizzico di polvere d'alluminio. Si mette la miscela ottenuta su di una lastra di metallo o su un vecchio piattino di porcellana, si forma un monticello e in cima si fa una cavità. Si mettono nella cavità 2-3 gocce di glicerina pura, si aggiunge poi una goccia di acido. La miscela comincerà a sfrigolare e produrrà, per un breve periodo, una vivace fiamma, con lancio attorno di "lapilli" incandescenti che non sono alPAGINA 6 tro che particelle di polvere di alluminio infiammate. Dopo pochi istanti la fiamma si spegnerà, la miscela rimarrà incandescente per qualche istante e poi finirà per spegnersi. COSA SUCCEDE: Il permanganato di potassio reagisce con l'acido dando origine ad una piccola quantità di anidride permanganica (Mn2O7), sostanza altamente ossidante che reagisce con la glicerina con forte produzione di calore che fa bruciare il resto della glicerina e l'alluminio presente nella miscela. Qui potete vedere un breve filmato sull'esperienza. ATTENZIONE: il permanganato di potassio (che abbiamo già incontrato in altre esperienze) è velenoso e macchia sia la pelle sia i vestiti, va quindi trattato con cautela. Elisa Rosa - Sonia Imovilli IL CORRIERE DELLA SCIENZA... I.I.S.S. BOSELLI — N° 32 febbraio 2014 SCOMMETTI CHE RIESCO A MESCOLARE ACQUA E OLIO? OCCORRENTE: 1) olio; 2) acqua; 3) una bottiglietta di plastica; 4) lecitina di soia. PROCEDIMENTO: Se in una bottiglia di plastica aggiungiamo acqua e olio, come tutti sanno, l'olio si dispone sopra l'acqua e ne resta nettamente separato. L'olio è meno denso dell'acqua e per questo motivo galleggia. Se agitiamo la bottiglietta, si forma un liquido torbido e biancastro, ma se lasciamo riposare la bottiglia, l'olio comincia a separarsi dall'acqua e, trascorso un tempo sufficiente, la situazione ritorna come quella di partenza. Le molecole dell'olio sono idrofobiche, cioè non polari, e non si legano, né interagisono in alcun modo, con le molecole polari dell'acqua. fosfolipide), ha una testa polare e una coda non polare. Con queste caratteristiche può interagire sia con l'acqua polare, sia con l'olio non polare. Infatti forma una specie di "bolle" con le code non polari dirette verso l'interno e le teste polari verso l'esterno, dentro cui vengono racchiuse gocce d'olio. Si forma così un'emulsione d'olio e acqua, che si mescolano. Allo stesso modo la lecitina può formare "bolle d'aria" formando una schiuma. Il sapone con cui ci laviamo ha proprietà simili alla lecitina e per questo riesce, per esempio, a sgrassarci le mani! Migena Celaj - Sabina Terziu Se aggiungiamo un cucchiaino di lecitina di soia alla bottiglietta contenente acqua e olio e poi agitiamo, vediamo che succede qualcosa di diverso. Quando la lecitina si è ben sciolta, si forma un liquido biancastro ma questa volta è stabile, l'acqua non tende più a separarsi dall'olio e si forma anche la schiuma. Cosa è successo? La lecitina di soia è una molecola particolare (un PAGINA 7 IL CORRIERE DELLA SCIENZA... I.I.S.S. BOSELLI — N°32 febbraio 2014 UN MODELLINO DI APPARATO RESPIRATORIO COSTRUZIONE: Per costruire il modellino di apparato respiratorio abbiamo utilizzato i seguenti materiali: • bottiglia di plastica rigida e trasparente; • Das; • cannucce; • palloncini di gomma • nastro adesivo. Abbiamo unito, con del nastro adesivo, una cannuccia con due pezzetti più piccoli, tali da simulare la trachea e i bronchi. Abbiamo fissato, sempre col nastro adesivo, due palloncini alle due estremità inferiori della cannuccia: essi simulano i polmoni. Poi abbiamo bloccato l’apertura della bottiglia, precedentemente tagliata a metà, con del Das e vi abbiamo infilato la cannuccia fino a fissarla. La bottiglia in questo caso simula la cassa toracica anche se nel nostro modello non può espandersi o comprimersi. A questo punto abbiamo tagliato un palloncino e l’abbiamo usato per chiudere la parte inferiore della bottiglia, simulando così il diaframma. Il modellino è concluso. PAGINA 8 FUNZION AM ENTO DEL M O D E L L I N O E AN A L O G I A C O N L’ AP PAR AT O R E S P I R AT O R I A : Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, i polmoni non hanno muscoli propri, ma si dilatano e si comprimono per via dei movimenti della cassa toracica e del diaframma. Questo modellino mostra come, tirando il palloncino inferiore verso il basso, la pressione nella bottiglia diminuisce e l'aria penetra all'interno dei palloncini che si gonfiano. Allo stesso modo, l’inspirazione, cioè l’introduzione di aria, avviene in quanto il diaframma si abbassa, la cassa toracica i espande, la pressione dell'aria nella cavità toracica diminuisce e i polmoni si riempiono dell'aria proveniente dai bronchi. IL CORRIERE DELLA SCIENZA... I.I.S.S. BOSELLI — N°32 febbraio 2014 Rilasciando e spingendo leggermente il palloncino verso l’alto, invece, i palloncini si comprimono e l’aria fuoriesce dalla cannuccia. Ciò corrisponde all’espirazione, cioè all’emissione di aria, che avviene grazie al sollevamento del diaframma e alla diminuzione di volume della cassa toracica: la pressione dell'aria aumenta e i polmoni si svuotano. La respirazione di solito avviene "automaticamente", senza l'intervento della volontà, in quanto il movimento dei muscoli respiratori è controllato da un gruppo di cellule nervose del cervello. Si può intervenire sulla respirazione, cioè trattenere il respiro, solo per un breve periodo di tempo (qualche secondo), poiché dopo aumenta l'anidride carbonica presente nel sangue e si è obbligati a respirare, perché il sistema “automatico” prende il sopravvento su quello volontario. Notari Anita e Magnani Beatrice 2^A PAGINA 9 IL CORRIERE DELLA SCIENZA... I.I.S.S. BOSELLI — N° 32 febbraio 2014 RICONOSCIMENTO DI SOSTANZE ORGANICHE IN DIVERSI TIPI DI MATERIALI MATERIALI: Un fornello ad alcool, una pinzetta in metallo lunga, fiammiferi, campioni di sostanze diverse (un pezzetto di mela, della carta stagnola, un pezzo di vetro, del legno, della carta, della lana, un chiodo...) COSA FARE: Prova bruciare uno alla volta i campioni di sostanza ed osserva cosa accade. COSA ACCADE: Le sostanze organiche, come ad esempio quelle che formano il legno, la mela o la lana, bruciano sviluppando calore e lasciando un residuo nero (dovuto alla presenza di carbonio). Botta Giada - Lavagna Giulia PAGINA 10 IL CORRIERE DELLA SCIENZA... I.I.S.S. BOSELLI — N° 32 febbraio 2014 REAZIONE TRA SODIO METALLICO E ACQUA CONCLUSIONI: la reazione tra sodio e acqua produce una scintilla causata dalla rottura dei legami, nel momento in cui gli atomi vengono a contatto. Come gli altri metalli alcalini, il sodio è soffice, leggero, color bianco argento, reattivo. Non si trova libero in natura. Il sodio galleggia nell'acqua e la riduce rilasciando idrogeno e formando idrossido. STRUMENTI: - Bilancia - Beker - Termometro - Spatola - Acqua a 38°C circa - Sodio OBIETTIVO: OSSERVAZIONI: se tritato in una polvere abbastanza fine, il sodio si incendia spontaneamente nell'acqua. La reazione riuscirà perfettamente ad una temperatura di circa 38°C dell’acqua. Rubegni Valerio individuare la reazione tra sodio e acqua. PROCEDIMENTO: tagliare 0.3 g circa di sodio e farlo reagire in una soluzione di acqua ad una temperatura di 38°C circa, in modo da favorire gli urti tra le molecole e rendere evidente la riuscita della reazione che produce una piccola esplosione. PAGINA 11 I.I.S.S. BOSELLI — N° 32 febbraio 2014 IL CORRIERE DELLA SCIENZA... DECOMPOSIZIONE DI UNA SOSTANZA PURA CON IL CALORE serite in una provetta l’estremità del tubo di gomma collegato alla beuta caudata. OBIETTIVI: riconoscere se la sostanza iniziale una • Accendete il becco Bunsen sotto la sostanza semplice o composta. beuta e osservate quello che succede. MATERIALI: - beuta caudata con tappo di gomma; – tampone di lana di vetro; – 5 provette, tubo di gomma; – becher da 500 cm3; • Quando la provetta con il tubo non contiene più acqua, tappatela con un dito, toglietela dal becher, trasferitela nel portaprovette e chiudetela con un tappo; inserite poi il tubo in un’altra provetta e ripetete la medesima operazione per tutte le provette presenti nel becher. – becco Bunsen con treppiedi e reticella Eseguite con le provette man mano diporcellanata; sponibili il saggio di riconoscimento del gas, utilizzando lo stecco di legno Incan– portaprovette; descente, e osservate che cosa succe– stecchi di legno tenero; de. – spatola; Dopo aver raccolto il gas nelle 5 provet– acqua; – 5 g di sostanza dell’insegnante; pura te, togliete il tappo alla beuta e continuafornita te il riscaldamento per altri 10 minuti. Rubegni Valerio - Valenti Davide – fiammiferi. SVOLGIMENTO: • Mettete 5 g del solido bianco nella beuta caudata con il tubo di gomma inserito. • Riempite tutte le provette di acqua e chiudetele con un tappo. • Nel becher contenente per tre quarti acqua introducete,con l’imboccatura verso il basso, tutte le provette piene di acqua; togliete con la spatola il tappo e inPAGINA 12
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