INTERROGAZIONE BARACCOPOLI ABUSIVA ROM ALLA EX

Trento, 13/11/2014
Al Presidente del Consiglio comunale
Renato Pegoretti
INTERROGAZIONE
BARACCOPOLI ABUSIVA ROM ALLA EX-SLOI . IL MONDO DEGLI
INVISIBILI CHE LA GIUNTA GOVERNATA DAL SINDACO
ANDREATTA FINGE DI NON VEDERE. COME RISPONDE IL
SINDACO AI CITTADINI PREOCCUPATI PER LA LORO SALUTE E
PER I LORO QUARTIERI ORMAI AL COLLASSO?
La situazione di Trento nord è sempre stata di particolare criticità soprattutto a livello urbanistico
data la mancanza di progettazione in un'area che a livello di scempio urbanistico presenta i maggiori
conti in materia di risanamento e di bonifica terreni e aree residenziali. Come non bastasse a ciò si
aggiunga che nella zona del Magnete nonostante una ordinanza di sgombero si continua con lo
spettacolo indecente delle baraccopoli oltre la ferrovia Trento Malè dei rom. l'"Affaire Magnete"era
stato connotato così. Riproduco un estratto di un quotidiano on-line locale datato 2008.
Così riportava:
Il problema vero, quello grosso, è la gestione del territorio, che per tanti, tanti anni, ha alimentato l
'unica "industria" che mai abbia abbisognato di incentivi, ma di complicità e connivenze sì:
l'industria del cemento, con rendite e profitti da capogiro.Abbiamo assistito, impotenti, al "sacco di
Trento". Qualche voce coraggiosa si è levata, fuori dal coro dei tanti silenzi. Un "Tridente" (non è
un caso!) costituito da Magnete, , Area ex Michelin, Area ex Italcementi al vertice di un iceberg
della Trento, paradiso immobiliare, nel segno della continuità Dellai-Pacher.
In breve, l' affare Magnete ha origini antiche. Ci limitiamo alle ultime vicende. Nell' accordo di
programma tra Stato, Provincia autonoma e comune di Trento (permuta di beni demaniali), aveva
suscitato clamore l' acquisto della Provincia autonoma del Magnete, realizzato in prossimità delle
aree inquinate di Trento nord. Il costruttore Tosolini cedeva alla Provincia autonoma parte del
complesso per circa 30 milioni di ? (60 miliardi di vecchie lire), destinato al polo finanziario,
quando il Ministero delle Finanze già era proprietario del "Sigaro", sede dell ex Centro Servizi delle
Imposte Dirette del Trentino Alto Adige, che, nel vortice delle permute, sarebbe stato destinato alla
Questura, con spreco di risorse pubbliche sia per la ristrutturazione di viale Verona, sia per il
complesso di via Brennero, entrambi destinati al nuovo uso. Inoltre, quanto pagato dalla Provincia
autonoma pareva eccessivo, fino a pensare potersi trattare di un regalo ai "poteri forti". Forti
preoccupazioni, infine, venivano sollevate, circa la salubrità dei terreni sui quali sorgeva il
Magnete, con possibili danni alla salute di chi vi andava ad abitare (basti pensare all' acquisto da
parte dell'ITEA di 44 appartamenti) o a lavorare. Chi ha un briciolo di memoria storica non può
aver dimenticato che quel sito era una vera e propria discarica di rifiuti industriali fortemente
inquinanti, provenienti dai limitrofi stabilimenti (Sloi, Carbochimica,OMT, Galtarossa).
I terreni sul quale insorge il complesso sono con grande ipotesi reale inquinati. Questo è un dato di
fatto acquisito. Si dice, tuttavia, che l'inquinamento, quello pericoloso, si trova nelle aree limitrofe
ex Sloi e ex Carbochimica. Ma le sostanze cancerogene sono in profondità e non in superficie; da
escludere, secondo i tecnici di Appa e Apss, un inquinamento atmosferico.
Secondo le fonti ufficiali nessun problema. Sappiamo invece che la concessione edilizia per la
realizzazione del Magnete poneva prescrizioni tali da escludere la presenza di inquinanti delle aree
circostanti.
Quindi l?area doveva comunque essere bonificata, mentre non si è fatto nulla ed intanto le
residenzialità sono aumentate come sono aumentate le unità locative commerciali che lì hanno
eletto domicilio! E fin qui la storia vecchia ormai quella nuova non pone misure migliorative anzi!
Gli anni passano la situazione non migliora anzi al disastro urbanistico ed agli enormi giri di
speculazioni dei poteri forti si sono aggiunti in quella area problematiche pesantissime in ordine
all'aspetto di politiche abitative e di abusivismo abitativo che in loco hanno trovato dimora
riscontrabile non tanto nelle certificazioni anagrafiche di residenza ma quanto nella occupazione
abusiva dei posti .
Così oltre alle innumerevoli segnalazioni fatte dagli stessi residenti ormai esasperati tanto la
situazione è degenerata nel degrado totale e nella incuria generale degli Organismi pubblici preposti
alla tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza (totale disastro in materia di conferimenti rifiuti
urbani, di promiscuità abitative con situazioni di mereticio nel complesso Magnete, disagi abitativi
riferiti nel quartiere Magnete ITEA spa per le condizioni pessime del complesso edilizio
residenziale e con alcuni assegnatari di etnia sinta che lì alloggiano che compromettono la
vivibilità) si deve aggiungere l'altro “bubbone sociale” della città che è quello dei rom .
I vigili di quartiere che hanno lì un punto fisso di postazione sono ben al corrente della situazione
sia per quanto attiene il mancato rispetto del regolamento polizia urbana in materia di conferimento
Tares sia per quanto riguarda il bivaccamento abusivo dei rom che vivono da oltre un anno (in totale
sfregio della Ordinanza di sgombero che era stata emanata dal Sindaco per ripristinare la situazione
di sicurezza del posto) al di là dei binari della Ferrovia della Trento- Malè. Sono stati stilati,
raccontano i residenti parecchi verbali da parte dei vigili di quartiere per segnalare la situazione di
totale inosservanza in materie che determinano la qualità di vita e la tenuta sociale dei rioni ma
senza alcun risultato effettivo al seguito.
I residenti hanno così investito la scrivente di prendere posizione rispetto alla combustione di
materiali in plastica o similari.
La segnalazione di una colonna di fumo prodotta dalla combustione degli pneumatici e di altri
rifiuti è stata regolarmente effettuata agli agenti di quartiere che sono destinati al presidio del
quartiere. Pare che vengano bruciati vecchi pneumatici e materiali ritenuti dalla legge rifiuti speciali
da trattare con particolari procedure di smaltimento e conferimento in siti dedicati . La combustione
di materiali, senza tener conto dei rischi ormai noti che ne derivano per la salute umana e per
l’ambiente, specialmente quando si tratta di prodotti sintetici o derivati da petrolio, che inquinano il
suolo, le falde acquifere, e liberano nell’atmosfera sostanze estremamente pericolose e tossiche è
vietata dalla legge. Un residente del posto ha fornito alla scrivente 4 diversi filmati che riproducono
lo stato in cui vivono questi nuovi questuanti che di giorno sono molesti nell'accattonaggio e di sera
si ritirano nei loro “quartieri degradati” quattro baracche di cartone adibite a domiciliazioni
improvvisate , situazioni di politiche abitative che sono assolutamente inaccettabili in una normale e
strutturata società civile. I filmati parlano da sé e riproducono in particolare:
3) il fumo che esce dalla vegetazione e si infiltra fino ai condomini;
4) il fumo di colore scuro per la combustione di materiale tossico (tipo pneumatici).
I rom abusivi che abitano nel campo inoltre creano altro disordine pubblico e alimentano in
dismisura la problematica rispetto al conferimento TARES in quanto spesso riferiscono i residenti
vanno rovistare nei rifiuti dei condomini lasciando poi tutto lo scarto dei rifiuti sparso sul suolo. I
residenti riferiscono che vengono bruciati nel campo ogni genere di materiale che trovano sul loro
cammino producendo la pericolosissima “diossina”. Si riferisce inoltre di una condotta irrispettosa
del nostro regolamento di polizia urbana n. 124 modificato nel 2012 art. 41 – cura degli animali- .
In un filmato inviato si sentono i cani abbaiare tutta la notte e a tutte le ore . Gli stessi poi si
riferisce attraversano i binari facendo suonare i treni che stanno per arrivare. Anche in questo caso
le leggi ci sono, è che sono come sempre più spesso accade, disattese nel loro rispetto e nella loro
applicazione. La fattispecie è infatti ampiamente e rigorosamente contemplata dal D.lgs. 03/04/2006
N. 152 e norme collegate nonché dal nostro regolamento di polizia urbana art. 28 – accensione
fuochi -è vietato su tutto il territorio comunale smaltire tramite combustione rifiuti di qualsiasi
genere.
Tutta questa situazione è inaccettabile non soltanto per l'alto livello di degrado sociale e urbano che
la questione riveste ma anche per quelle che sono nella nostra normale accezione di civiltà e di etica
un mortificante decadimento strutturale e civile della nostro impianto societario nonché un
pericolosissimo vulnus in materia di tutela dell'ambiente e della salute umana. Questo genere di
politiche di accoglienza tout- court senza regole e senza alcun rispetto né per il territorio ospitante
né per i suoi residenti censiti anagraficamente (pertanto cittadini a tutti gli effetti anche in materia di
rispetto dei doveri derivanti dallo status di cittadinanza pagamento tasse dirette ed indirette) sta
portando al tracollo dello stato sociale e ad un livello di disuguaglianza sociale e di “anarchia
governativa” che non è più tollerabile e che rischia di diventare esplosiva da un momento all'altro.
Tutto ciò premesso si interroga il Sindaco e l'Assessore competente per conoscere:
1) Se era a conoscenza dei fatti indicati nel documento e dello stato di totale incuria in cui
versa il quartiere Magnete e complesso Leonardo in località Magnete;
2) come intenda ripristinare lo stato di decoro e di sicurezza della quota residenziale residente
in loco rispetto alla situazione di alta tensione sociale rappresentata dalla baraccopoli di rom
che occupano abusivamente il “rudere” ex Sloi così come documentato nel filmato allegato
di cui altri tre all'occorrenza in possesso della scrivente;
3) se sia stato attivato il Servizio ambiente e il corpo forestale per un sopralluogo sul posto
quali Organi di controllo e vigilanza competenti per gli accertamenti stesso che il caso
richiede dato che quanto qui illustrato è stato più volte riportato e riferito agli agenti di
polizia urbana che prestano servizio in zona. Eventualmente si chiede di conoscere le
determinazioni che la pubblica amministrazione ha prodotto al riguardo (Ordinanza ad hoc
così come il D. Lgs. n. 152/2006 disciplina in materia);
4) se data assunta una totale incuria in materia di rispetto tenuta cani da parte dei rom , rispetto
della tutela dell'ambiente e rispetto delle regole che disciplinano la società civile trentina sia
intenzione di codesto governo cittadino di centrosinistra di porre fine alla indecente politica
di accoglienza miope e cieca che ci riporta a livelli poco consoni delle” favelas
brasiliane”.Si desidera avere dettagliata risposta da parte del Primo cittadino quale Autorità
garante per legge in materia di pubblica sicurezza e della salute pubblica.
F.to
Gabriella Maffioletti