Rassegna Stampa di martedì 1° aprile 2014 SNALS / CONFSAL Italia Oggi It.Yahoo.Com Italia Oggi Il Centro - Ed. Chieti Il Mattino - Napoli Sud Costiera La Nuova Ferrara Metro - Ed. Milano Roma SCRUTINI SALVI PER DECRETO LEGGE SCRUTINI SALVI PER DECRETO LEGGE 01/04/2014 FCA, UN SUCCESSO A TAPPE 01/04/2014 COSI' GLI "ANGELI CUSTODI" PERDONO LE ALI 01/04/2014 STABIA TERME, UN ALTRO FURTO DANNI PER OLTRE DIECIMILA EURO 01/04/2014 01/04/2014 "SENZA L'ACCORDO CON FIAT MENO SOLDI AI LAVORATORI" TRASPORTI: IL 12 APRILE L'ORSA BLOCCA TRENORD 01/04/2014 TERME, RUBATI UN PORTER E ALTRO RAME 01/04/2014 01/04/2014 Scuola, Formazione, Università, Ricerca la Repubblica Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi il Gazzettino La Notizia (Giornale.it) Italia Oggi L'Unita' il Sole 24 Ore Corriere della Sera la Repubblica la Stampa Italia Oggi il Messaggero il Messaggero Libero Quotidiano IL TEST DI MEDICINA FA ARRABBIARE I PROF "MATURITA' SNOBBATA" NUOVO TITOLO V, SUL PERSONALE DECIDE LO STATO 01/04/2014 PENSIONI ANTE FORNERO ALLA SVOLTA 01/04/2014 PER LE RETRIBUZIONI ATA LA CONFERMA E' TEMPORANEA 01/04/2014 PROROGATI GLI APPALTI DI PULIZIE GLI LSU VERSO LA STABILIZZAZIONE 01/04/2014 ESUBERI PIU' COSTOSI DA GESTIRE 01/04/2014 LICEI MUSICALI SENZA PRECEDENZE 01/04/2014 SI' ALL'UTILIZZAZIONE PER L'ASSUNTO SU SEDE D'UFFICIO 01/04/2014 APPRENDISTATO VERSIONE JUNGLA 01/04/2014 ASSENZE PER MALATTIA NUOVA CERTIFICAZIONE 01/04/2014 RIFORMARE LA FORMAZIONE DEI DOCENTI, UN PERCORSO AD OSTACOLI MA POSSIBILE 01/04/2014 ALBERGHIERO, SCELTA A 5 STELLE 01/04/2014 PRIMAVERA GREEN PER LE SCUOLE 01/04/2014 SENZA LA CATTEDRA ESTERNA MENO CHANCE DI TRASFERIMENTO 01/04/2014 CONCORSO DELLE PRO LOCO PER LE SCUOLE 01/04/2014 MATURITA' E UNIVERSITA' DIVENTARE MEDICI MISSIONE IMPOSSIBILE 01/04/2014 Int. a G.Pignataro: UN'UNIVERSITA' PER IL MEDITERRANEO 01/04/2014 CA' FOSCARI SI TINGE DI JAZZ E APRE IL FESTIVAL AGLI STUDENTI 01/04/2014 "RIFORME, UN MILIARDO DI RISPARMI" 01/04/2014 BERLUSCONI PRIGIONIERO NELLA RAGNATELA DEL PREMIER 01/04/2014 Int. a M.Mauro: MAURO: "GRASSO HA RAGIONE, SERVONO GLI ELETTI" 01/04/2014 IL PREMIER: "CATERPILLAR" PROVA A SPIANARE LE OBIEZIONI 01/04/2014 RIFORMA SENATO, RENZI LA SPUNTA 01/04/2014 VIA IL SENATO ELETTIVO: IL TESTO DEL GOVERNO VARATO ALL'UNANIMITA' IL COLLE: STRADA GIUSTA 01/04/2014 RENZI: AVANTI A MAGGIORANZA E SI PREPARA AL REFERENDUM 01/04/2014 LA VENDETTA DI LETTA 25 SENATORI TRAMANO CONTRO LA RIFORMA 01/04/2014 01/04/2014 Gazzetta del Sud Il Fatto Quotidiano il Manifesto Il Tirreno RENZI: SUL SENATO MI GIOCO TUTTO FACCIAMO LE RIFORME O VADO VIA 01/04/2014 RENZI SI SCRIVE LE RIFORME IL QUIRINALE FA SAPERE: E' OK 01/04/2014 BERLUSCONI: "NOI FEDELI, RENZI PENSI AI SUOI" 01/04/2014 OK AL NUOVO SENATO RENZI: "BASTA RINVII" +++ 01/04/2014 Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera la Stampa MF - Milano Finanza Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi il Messaggero il Messaggero il Mattino Corriere della Sera DL LAVORO, MINI-RITOCCHI SU PROROGHE E FORMAZIONE Int. a R.Bonanni: "IL NUOVO CONTRATTO A TERMINE NON DEV'ESSERE STRAVOLTO" 01/04/2014 JOBS ACT, LO SCAMBIO TUTELE-ONERI 01/04/2014 MINIMO RETRIBUTIVO INAIL A 47,58 EURO 57 01/04/2014 I PRECARI (SOCIALMENTE UTILI?) STABILI PER LEGGE 01/04/2014 LA MIA RIFORMA CHE AIUTA I GIOVANI 01/04/2014 FIAT, 6 MILIONI DI AUTO NEL 2018 01/04/2014 I FAMILIARI? SOLO COLLABORATORI 01/04/2014 LAVORO, CONVINCONO LE PRIME MOSSE DI RENZI 01/04/2014 BUONE INTENZIONI SUL LAVORO 01/04/2014 TAGLI ALLA SANITA' PER UN MILIARDO IPOTESI SLITTAMENTO DI IRAP E RENDITE 01/04/2014 LAVORO ASSUNZIONI SENZA ART.18 E ASSEGNO AI PRECARI DISOCCUPATI 01/04/2014 STIPENDI, 5 EURO PER IL BONIFICO RIVOLTA ALL'ASL 01/04/2014 SVOLTA MPS, SIENA AL 2,5% IL CONTROLLO AI FONDI ESTERI E ARRIVA IL PATTO PARASOCIALE 01/04/2014 01/04/2014 Quotidiano Data ItaliaOggi Pagina Foglio 01-04-2014 33 1 Intervento d'urgenza del governo: il paracadute vale per i presidi toscani ma non solo Scrutini salvi per decreto legge Sanati tutti gli atti firmati dai dirigenti scolastici sub iudice DI ALESSANDRA RICCIARDI R .. . . ~SChi~V~O di .ve~ers~ mvahdatì tutti gli attI firmati, i dirigenti toscani di fresca nomina. Non solo l'assegnazione delle supplenze, per esempio, ma anche gli scrutini. Un rischio concreto, in un paese in cui il ricorso ai tribunali per ottenere «giustizia» è diventato fenomeno crescente, e dagli effetti esplosivi. Ieri il consiglio dei ministri vi ha posto riparo approvando un decreto legge recante «disposizion(urgenti per il corretto svolciment~--d~ii'attività scolastica». Lo aveva ann un ciato, il ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, nel corso di un vertice tenutosi la scorsa settimana al mIllisterO con i rappresentanti di Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal, Gilda: il decreto si rendeva necessario per evitare che da oggi partisse la procedura di licenziamento dei dirigenti del concorso toscano, annullato dal Consiglio di stato. Con conseguente caducazione degli atti firmati. n dicastero di viale Trastevere ha colto la palla al balzo e ha portato al cdm un decreto che assicura un paracadute non solo ai presidi della Toscana ma anche a tutti gli altri che a breve potrebbero trovarsi nella stessa situazione. La norma infatti è utilizzabile anche per i futuri, prossimi contenziosi che dovessero portare all'eventuale invalidazione degli atti firmati dai presidi che hanno vinto il concorso indetto nel 2011. Un concorso che è finito martoriato sotto i colpi delle varie magistratura amministrative regionali, che ne hanno evidenziato più di una pecca nell'organizzazione. «Al fine di garantire l'esercizio della funzione dirigenziale a seguito di annullamento giurisprudenziale della procedura concorsuale a posti di dirigente scolastico, di cui al decreto direttoriale del 13 luglio 2011, pubblicato nella Gazzetta ufficiale, quarta serie speciale, n. 56 del 15 luglio 2011», si legge all'articolo 1 del decreto legge, <<il personale in servizio con contratto a tempo indeterminato con funzioni di dirigente scolastico, a seguito della procedura concorsuale annullata, continua a svolgere le proprie funzioni, in via transitoria e fino all'avvenuta rinnovazione della procedura concorsuali, nelle sedi di rispettiva assegnazione ... Sono fatti salvi gli atti adottati dal predetto personale nell'espletamento degli incarichi». Restano a questo punto aperti gli altri problemi della vicenda presidi. Al ministero dell'istruzione non sono ancora arrivate la risposta che, attraverso l'Avvocatura generale dello stato, era stata sollecitata proprio a Palazzo Spada. Un paio di questione per tutte: in che modo far ricorreggere le prove scritte dei candidati del concorso, garantendo l'anonimato (i compiti hanno avuto ampia circolazione anche via internet); come evitare che chi ha superato gli scritti senza finire nel mirino delle contestazioni sia costretto comunque a rifare tutte le prove, con il rischio di un risultato diverso rispetto a quello attuale. Problemi che ad oggi l'amministrazione centrale non sa come sbrogliare. Così come non è dato sapere quale futuro assegnare a chi oggi fa il preside e domani potrebbe non esserlo più. Intanto però la gestione amministrativa è salva ed è stato evitato il caos ad anno scolastico in corso. Codice abbonamento: 068391 -----© Riproduzwrw riseroata ___ Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 3 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio Il test di Medicina fa arrabbiare i prof "Maturitàsnobbata" Tra una settimana la prova per le facoltà a numero chiuso Rivolta contro l'anticipo: "Studenti distratti, dopo sarà dura" CORRADO ZUNINO lo fanno da tempo: «L'anno scorso il 98 per cento degli studenti è stato ammesso a Medicina». Quasi tutte le università, d'altronde, offrono giornate di prova. Tra i maturati - mezzo milione in media - saranno 90-100 mila gli studenti ad aver tentato l'accesso a tutte le facoltà a numero chiuso. L'anno scorso furono 84 mila solo per Medicina: si prevede una contrazione. «Negli ultimi due anni le cose sono peggiorate», spiega Rosa Soriano, docente di Lettere al classico Vittorio Emanuele II di Lanciano. Nel 20 13 i test furono retrocessi a luglio. Quest'anno, con l'ulteriore retrodatazione ad aprile, «anche i migliori stanno accusando un calo del rendimento scolastico». Dallo scientifico Nuzzi di Andria hanno chiesto al ministro Stefania Giannini di tornare a settembre per i test 2015. Diversi presidi bolognesi, del Righi, del Sabin, hanno scritto al ministero: «Chi ha deciso le date delle prove ha mostrato disinteresse per chi frequenta la scuola di secondo grado». Alla redazione di Repubblica sono arrivate decine di segnalazioni. Due genitori fiorentini hanno raccontato: «I nostri figli, gemelli, frequentano la quinta scientifico al Da Vinci di Firenze, il quarto anno l'hanno In molti licei per aiutare chi si sta preparando ai quiz sono stati sospesi i compiti in classe fatto negli Stati Uniti (Marta) e in Venezuela (Lorenzo). Fin qui hanno avuto un percorso scolastico più che buono, ma ora sono prostrati dalla concomitanza dei due esami». n padre di una ragazza diciottenne: «Studia da più di un anno come una suora di clausura a scapito di una corretta preparazione scolastica e la scorsa settimana ha partecipato al test d'ingresso all'Università Cattolica di Roma per Medicina. Un mercato delle vacche: 8500 ragazzi costretti a sperare di vincere la lotteria ed entrare tra i 270fortunatÌ». C'è chi accetta il gioco, comprende la necessità di dare alle università italiane un timing europeo e chiede alla scuola di temprare i figli: «Come genitori di una ragazza nata nel '95 siamo contenti che il test di Medicina sia stato anticipato. Lei è determinata ad affrontare entrambi gli esami: gestire priorità e impegni che si sovrappongono sarà una grande prova di maturità». © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 ROMA. Nei licei diBari,scientifici e classici, gli insegnanti del quinto anno hanno sospeso i compiti in classe. 1 ragazzi non studiano più per la stagione scolastica né hanno iniziato a preparare la Maturità. «Li vediamo, sono tesi e stanchi». Davanti a loro, e due mesi prima dell' esame di Stato, i ragazzi delle superiori hanno un nuovo ostacolo, che da tm:npo ha i connotati della prova da stress e che, quest'anno, con la rivoluzione voluta dall' ex ministro Francesco Profumo, è diventata la priorità: il test per l'accesso allefacoltàanumerochiuso,inparticolare la prova per Medicina. «Fino a metà aprile non faremo verifiche e manterremo il livello dell'impegno quotidiano basso», spiegano al classico Orazio FIacco. Gli alunni spesso sono assenti. «Gli aspiranti medici, se possono, restano a casa sui libri dei quiz, chi si presenta in aula chiede di non essere interrogato». ntest, per loro, arriveràmar- tedì prossimo: sei candidati su sette resteranno comunque fuori da Medicina. «Se dovessimo fare ora versioni di greco in classe e interrogazioni di matematica, pregiudicheremmo la media deglialunni,ancheimigliori.Eilvoto di maturità si abbasserebbe pesantemente». n preside dell'Orazio FIacco, Antonio d'Itollo, dice: «l test sono stati collocati nel periodo più sbagliato». Marcello Tendi al Socrate di Bari (Classico) si occupa di orientamento. «Ho visto i ragazzi affaticati, nervosi», racconta: «È da ottobre che in classe i libri dei test si vedono accanto ai libri di scuola». Al Socrate hanno realizzato corsi preventivi: moduli da 15 ore l'uno. Allo scientifico Scacchi 01-04-2014 21 1 /2 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 11 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio 01-04-2014 21 2/2 I candidati al test delle facoltà a numero chiuso e i posti disponibili (2014 - 2015) 60 domande in 100 minuti f quesiti hanno 5 opzioni di risposta Argomenti di cultura generale, logica, biologia, chimica, fisica e matematica Ogni prova è diversa per ciascun candidato anche se attinge allo stesso set di domande Posti disponibili t 114 iiittittii~ Posti disponibili Codice abbonamento: 068391 rispetto all'anno scorso Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 12 Quotidiano ItaliaOggi Data Pagina Codice abbonamento: 068391 Foglio 01-04-2014 33 1 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 13 Quotidiano Data ItaliaOggi Pagina Foglio 01-04-2014 34 1 La camera impegna il governo a riferire sulle risorse per salvare i pro! di «quota 96» Pensioni ante Fornero alla svolta I grillini protestano: la risoluzione approvata è debole DI NICOLA MONDELLI asso avanti verso una trasformazione in legge della proposta di legge Ghizzani (Pd)/Marzana (M5S) meglio conosciuta come «Quota 96». Ma gli ostacoli da superare sono ancora tanti. Come è noto la proposta di legge prevede la possibilità di andare in pensione anche per il personale della scuola (circa 4.000 unità secondo una stima del Miur) che ha maturato entro il 31 agosto 2012 i requisiti anagrafici e contributivi per l'accesso alla pensione di vecchiaia o a quella di anzianità richiesti dalla normativa previgente l'entrata in vigore della riforma delle pensioni dell'ex ministro del lavoro, Elsa Fornero. Si tratta per la pensione anticipata di 60 anni di età e 36 di contributi o 61 anni di età e 35 di contributi oppure, indipendentemente dall'età anagrafica, 40 anni di contributi; per la pensione di vecchiaia 65 anni e almeno 20 di contributi per gli uomini e 61 anni con 20 di contributi per le donne), della possibilità di accedere al trattamento pensionistico con i predetti requisiti an- P corché posseduti successivamente al 31 dicembre 2011, contrariamente a quanto invece dispone l'articolo 24 del decreto legge 201/2011. Il passo avanti si è concretizzato, nel corso di una riunione delle Commissioni V e dell'XI della Camera presiedute rispettivamente da Francesco Boccia e da Cesare Damiano e svoltasi giovedi 27 marzo 2014, mediante l'approvazione di una risoluzione proposta da Barbara Saltamartini (Ncd. Prima della messa in votazione ~ella Pr.0posta di risoluzione, tutte le componenti le Commissioni avevano com unque manifestato l'orientamento di considerare legittime le richieste del personale della scuola di vedersi riconoscere il diritto ad andare in pensione con i requisiti richiesti dalla normativa antecedente l'entrata in vigore della riforma Fornero, un orientamento recepito anche dal Governo attraverso il sottosegretario Giovanni Legnini. Quanto alle risorse necessarie - quelle stimate, comprensibilmente per eccesso, dall'Inps ammontano per gli anni 2014/2018 complessivamente a 430 milioni di euro - essendo consistenti richiedono, ad avviso di tutte le componenti le Commissioni, un forte coinvolgimento del Governo. Il testo della risoluzione, approvato dopo un vivace e prolungato confronto e seppure con qualche protesta da parte dei rappresentanti del M5S, impegna pertanto il Governo «a riferire alle Commissioni, prima della presentazione del documento di economia e finanza (Def 2014), in merito al reperimento delle risorse necessarie per l'adozione di urgenti iniziative normative volte a prevedere che i requisiti per il pensionamento, previsti dalla normativa antecedente alla riforma Fornero, continuino ad applicarsi ai lavoratori della scuola che abbiano maturato gli stessi requisiti entro l'anno scolastico 2011/2012 ai sensi dell'articolo 59, comma 9, della legge 449/1997». Le proteste dei grillini erano relative proprio al testo della risoluzione sottoposta a votazione. Ad avviso dei rappresentanti del Movimento la risoluzione approvata non impegnerebbe il Governo a trovare le risorse e ad inserirle nel Def, come invece richiedeva l'originaria proposta di risoluzione predisposta da Saltamartini, ma semplicemente un impegno a riferire alle Commissioni, prima della presentazione del Def 2014, in merito al reperimento delle risorse. In ogni caso, si va veramente verso la soluzione? Tutti i 4.000 potranno, a domanda, andare in pensione a partire dal prossimo lO settembre 2014? Difficile rispondere positivamente alle domande. Sono infatti ancora troppi gli ostacoli, e le proteste del M5S ne sono certamente un segnale preoccupante, da superare nonostante la volontà espressa da tutti i membri delle due Commissioni di accelerare la trasformazione in legge della proposta di legge Ghizzonil Marzana. Codice abbonamento: 068391 ----© RiprodU2WM riseroata____ll Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 14 Quotidiano Data ItaliaOggi Pagina Foglio 01-04-2014 34 1 Per le retribuzioni Ata la conferma è temporanea DI FRANco BASTIANINI Sarà Wta specifica sessione negoziale, da concludersi non oltre il 30 giugno 2014, che dovrà provvedere al riconoscimento di un emolumento una tanturn avente carattere stipendiale in favore del personale amministmtivo, tecnico ed ausiliario che negli anni scolastici 201112012, 201212013 e 201312014 ha ottenuto il riconoscimento della prima o della seconda posizione economica di cui alla sequenza contrattuale del 25 luglio 2008. Lo dispone l'articolo l-bis del decreto legge 23 gennaio 2014, n. 3, recante disposizioni temporanee e urgenti in materia di proroga degli automatismi stipendiali del pe~ sonale della scuola, convertito nella legge 19 marzo 2014, n. 41 ed entrato in vigore il 25 marzo 2014. La somma stanziata a tal fine ammonta a 38,87 milioni di euro e sarà prelevata dalle risorse finalizzate per l'autonomia dalla legge 44M997. Con l'entrata in vigore del decreto legge viene posta la parola fine, seppure temporaneamente, alla vertenza in atto da alcuni mesi tmle organizzazioni sindacali e l'anuuinistrazione scolastica a causa del rifiuto della Ragioneria generale dello stato di riconoscere al personale Ata, titolare di una prima o Wta seconda posizione economica, il trattamento economico previsto dalla predetta sequenza contrattuale 2008 e successive modificazioni fino al 31 agosto 2014 Nelle more della conclusione della sessione negoziale e comunque non oltre il 30 giugno 2014, si legge inoltre nel comma 2 del citato articolo l-bis, non si provvederà nei confronti del predetto personale Ata al recupero delle somme già corrisposte. Per effetto di quanto dispone la legge 24 dicembre 2012, n. 228 non saranno invece confermate le posizioni economiche attribuite agli assistenti amministrativi che sostituiscono i direttori dei servizi generali e amministrativi. La possibilità che le posizioni economiche possano continuare a sussistere anche a decorrere dal IO settembre 2014 è strettamente legata al rinnovo del contratto scuola. - - © Riproduzinne riseroata _____ H",","" r a ,,,,n,m ''"p,~n" 1_\7J"l\1:~~ .II-on',mo" nfr"" ,,,Il, m"r"l''' ,,,1.-,"", ,,,,,1 ,I, <que'" %' Pensioni ante Fornero alla svo1ta l grillini prote.• wno: " ,.".'n..,,"" ù Codice abbonamento: 068391 pè~=~" la"'""',~Ùm.' Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 15 Quotidiano Data ItaliaOggi Pagina Foglio 01-04-2014 35 1 La nuova disciplina vieta le utilizzazioni dei docenti a metà tra medie e superiori Esuberi più costosi da gestire Ipotesi di contratto all'esame di Funzione pubblica e Tesoro Pagina a cura DI CARLO FORTE l nuovo contratto sulle utili~za~ioni e .le ~ss~ gnazlOm prOVVISOrie rischia di far aumentare i costi di gestione dei docenti in esubero. E ciò potrebbe indurre la Funzione pubblica e il Ministero dell'economia, a 'cui spetta la verifica finale, a bloccare la firma definitica dell'accordo. Nell'ipotesi di contratto firmata il 26 marzo scorso, infatti, c'è una clausola che vieta espressamente la possibilità di utilizzare i docenti in esubero su cattedre costituite tra medie e superiori e viceversa. Pertanto, se il contratto sarà sottoscritto così com'è, la ricollocazione a orario intero dei docenti in esubero diventerà molto meno agevole. E . aumenteranno i casi di utilizzazione a orario ridotto (ma a stipendio pieno). Perché la ricollocazione dovrà essere effettuata solo su cattedre • di un unico grado: o su una cattedra di scuola media o su una cattedra di scuola superiore. Non più, come ac- I cadeva spesso fino all'anI1O scorso, su cattedre costituite con spezzoni appartenenti sia alla scuola secondaria di I grado che a quella di II grado. Per esempio: 9 ore presso una scuola superiore + altre 9 ore presso una scuola media e viceversa. La questione riguarda i docenti della Dop. La sigla sta per dotazione organica provinciale: un eufe" mismo tecnico con il quale si intende un elenco di docenti in numero eccedente rispetto al fabbisogno. Per esempio, se.le cattedre in organico sono 100 e i docenti diruol011O, la Dop è costituita dai dieci docenti in più, che costituiscono l'esubero. Va detto subito, però, che l'eccedenza fa riferimento all'organico di diritto. Che è l'elenco delle cattedre che costituiscono complessivamente la dotazione delle scuole della provincia. A settembre, però, quando le scuole fanno il conteggio definitivo delle cattedre di cui hanno bisogno, vengono fuori ulteriori disponibilità. Che vengono coperte anche con le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie. In quella fase, i docenti della Dop vengono ricollocati. Non necessariamente tramite l'assegnazione' di una cattedra della loro disciplina. Per facilitare la piena ricollocazione contemperando gli interessi del docente a riavvicinarsi alla propria _fam~glia, le utilizzazioni dei docenti in esubero vengono disposte anche su cattedre dove gli interessati vantano il possesso dell'abilitazione. E se nemmeno in tal modo si riesce a trovare loro una collocazione, la riassegnazione della cattedra avviene tenendo conto dei titoli di studio in loro possesso. Questa procedura è prevista espressamente dall'articolo 14, comma 17, del decreto legge 95/2012. Che non pone limitazioni alla possibilità di assemblare cattedre suddivise tra scuola media e su periore e viceversa. E non a caso si intitola:«Riduzione delle spese di personale». Uintenzione del legislatore, infatti, era ed è quella di evitate il più possibile di pagare stipendi in assenza di prestazione piena. Fatto, questo, che si verifica quando l'utilizzazione viene disposta su uno spezzone + diverse ore a disposizione. La piena ricollocazione dei docenti della Dop, però, di solito è preclusa nella classe di concorso di appartenenza. Proprio perché, essendo in soprannumero, spesso, le disponibilità si limitano a meri spezzoni. Spezzoni che, non di rado, altro non sono se non quello che resta delle cattedre di cui gli stessi docenti in esubero erano titolari. E quindi, per disporre la piena ricollocazione, gli uffici utilizzano gli spezzoni residui e li assemblano in cattedre che vengono assegnate agli interessati. Ma quando i docenti da ricollocare sono troppi, gli assemblaggi di spezzoni avvengono anche tra gradi di scuola diversi. Per esempio, se si tratta di un docente di lettere la cui cattedra originaria è ridotta a 9 ore, si utilizza un ulteriore spezzone di 9 ore traendolo da una scuola superiore. E così facendo la ricollocazione avviene per l'intero orario di cattedra senza ore a disposizione. Dal prossimo anno tutto questo non si potrà più fare. E quindi, un numero sempre crescente di docenti in esubero sarà ricollocato su meri spezzoni, con ore a disposizione. Di qui i maggiori oneri per lo stato rispetto al passato, Codice abbonamento: 068391 ---© Riprodll.zwne riseroata _____ Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile, Pag. 17 Quotidiano 01-04-2014 35 Foglio 1 Codice abbonamento: 068391 ItaliaOggi Data Pagina Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 18 Quotidiano ItaliaOggi Data Pagina Foglio 01-04-2014 35 1 . Sì all'utilizzazione I!!r l'assunto su sede d'ufficio I docenti-che sono stati assunti a tempo indetenninato ilIO settembre scorso, che non otterranno alcuna tra le sedi prescélte nella domanda di trasferimento, potranno comunque partecipare alle utilizzazioni. Anche se sarà data loro una sede d'ufficio. La novità è contenuta nell'aI'ticolo 2 dell'ipotesi di contratto integrativo sulle utilizzazioni siglata il 26 marzo scorso. La clausola negoziale fa luce sull'annosa questione della possibilità o mèno di partecipazione alle utilizzazioni per i neoimmessi in ruolo. Facoltà che veniva concessa pacificamente solo a coloro che rimanevano in attesa di sede definitiva anche l'anno successivo. In buona sostanza, dunque, ai docenti che subito dopo essere immessi in ruolo risultavano in esubero e venivano collocati nella Dop (dotazione organica provinciale). E ciò aveva l'aria di una vera e propria diseriminazione, a danno di un'intera categoria di docenti, che non trovava alcuna giustificazione giuridica. Dopo l'inunissione in ruolo, infatti, gli insegnanti neoassunti ricevono una sede provvisoria. E nel primo anno di ruolo vengono ammessi a partecipare ai trasferimenti, insieme a tutti gli altri docenti di ruolo. In quella sede, i docenti neoassunti presentano la domanda indicando le sedi di preferenza. Dopo di che, ad esito delle operazioni di mobilità a domanda, viene loro assegnata, una sede definitiva. Se tale sede coincide con una delle sedi indicate nella domanda, il provVedimento che ne deriva è in tutto assimilabile a un trasferimento a domanda. Ma se la sede assegnata non risolta tra quelle indicate nell'istanza, il provvedimento prende la forma di un vero e proprio trasferimento d'ufficio. FÌìlo all'anno scorso, se un docente neoimmesso in ruolo si trovava in tale situazione, poteva sperare solo nell'assegnazione provvisoria. Da quest'anno, invece, potrà partecipare anche alle operazioni di utilizzazione. Anche se il docente interessato non potrà chiedere di essere confermato con precedenza nella sede di attuale servizio. Perché tale precedenza vale solo per gli ex titolari. Codice abbonamento: 068391 --CI Riproduzione riseroata _ _ Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 19 Quotidiano ItaliaOggi Assenze per malattia nuova certificazione DI FRANco BASTIANINI Data 01-04-2014 Pagina 36 Foglio 1 presenza. Poiché non di tratta di un certificato di malattia l'attestazione non deve recare l'indicazione della diagnosi né indicare il tipo di pFestazione somministrata. ----@Riproduzwru! riseroata ___ Con la registrazione alla Corte dei Conti, avvenuta in data 19 marzo 2014, della circolare n. 212014 firmata dall'allora ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione D'Alia, possono troVare piena applicazione le nuove disposizioni in materia di assenze dal servizio per l'eft'ettuazione di visite, terapie, prestazioni specialistiche od ~sami diagnostici introdotte dall'articolo 4, comma 16 bis del decreto legge101l2013. Le nuove disposizioni, finalizzate nelle intenzioni del legislatore a contrastare il fenomeno dell'assenteismo nel pUbblico impiego, introducono una diversa modalità di giustifica.zione nel caso in cui l'assenza dal servizio sia richiesta per l'espllet8ll1lelllto di visite mediche, teprestazioni specialistiche od diagnostici, rispetto a quella richiesta nel caso di assenza per malattia protratta per un periodo superiore a dieci giorni, e in ogni caso, dopo il secondo evento di malattia nell'anno solare. . Per queste ultime la richiesta di assentarsi dal servizio deve essere giustificata esclusivamente mediante certificazione medica rilasciata dà una struttura sanitaria pubblica e da un medico convenzionato con il servizio sanitario nazionale. Per le assenze dal servizio dovute all'espletamento di visite mediche, terapie, prestazioni specialistiche od .esami diagnostico, le richieste di permessi previste dal contratto scuola in . vigore (permessi brevi di cui all'articolo 16 del contratto) e autorizzate dal dirigente scolastico devono essere invece giustificate, per effetto appunto delle modifiche introdotte appunto dal citato articolo 4, comma 16 bis, del decreto legge 10112013, mediante la presentazione di attestazione di presenza, anche in ordine all'orario, rilasciata dal medico o dalla struttura, anche privati, che hanno svolto la visita . o la prestazione o trasmeése da questi ultimi mediante posta elettronica. Dall'attéstazione di presenza debbono risultare la qualifica e la sottoscrizione dèlsoggetto che la redige, l'indicazione del medico .e/o della struttura presso cui si è svolta la visita o la prestazione, il giorno, l'orario di entrata e di uscita del dipendente dalla struttora sanitaJ,ia erogante la prestazione. bÌlportante infine la precisazione, contenuta nella circolare n. 2, in merito alla natura dell'attestazione di < • Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa Codice abbonamento: 068391 < ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 21 Quotidiano ItaliaOggi Data Pagina Codice abbonamento: 068391 Foglio 01-04-2014 36 1 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 22 Quotidiano Data ItaliaOggi Pagina Foglio 01-04-2014 37 1 L'indirizzo secondo dopo il liceo scientifico nelle iscrizioni. Ma i professionali calano Alberghiero., scelta a 5 stelle Ricerca lslol: il 500/0 dei diplomati trova subito lavoro DI EMANUELA MICUCCI T utti pazzi per ristorazione e hotel. E gli esiti occupazionali premiano la scelta. Sono 48.867 gli studenti iscritti al primo anno dell'istituto alberghiero per il 2014/15 secondo i primi dati sulle iscrizioni pubblicati dal Miur (www.iscrizioni.it). Un indirizzo che fa gola tra i 530.911 alunni che a settembre affronteranno la prima superiore, nonostante gli istituti professionali raccolgano solo il 19,1% degli iscritti, con un calo di 0,8 punti percentuali rispetto allo scorso anno, quando però era stato più netto: -2%. Con il 9,2% del totale nazionale delle iscrizioni, quindi, l'alberghiero conserva il primato tra i professionali e si posiziona al secondo posto tra gli indirizzi più scelti d'Italia. tre il-linguistico cresce dello 0,6% arrivando a 47.161 iscrizioni. Continua l'incremento dei licei, +1,2%, contro un calo dei tecnici (-0,4%) e dei professionali (-0,8%). Se nel Lazio è boom di liceali con il 61,57% dei ragazzi, il picco dei tecnici è in Veneto con il 37,9%. Mentre i professionali superano il 20% di iscritti in Basilicata (21,7%), Emilia Romagna (21,6%), Puglia e Campania (21,5%), Marche (21,3%), Siçilia (20,9%). «I ragazzi scelgono le materie scientifiche, perché garantiscono maggiori opportunìtà per loro futuro - sottolinea Gabriele Toccafondi, sottosegretario all'istruzione -. Dobbiamo implementare le attività laboratoriali investendo in una reale contaminazione tra scuola e mondo delle imprese con orientamento, alternanza, apprendistato, accompagnamento al lavoro». Del resto, l'apprendiIn testa si confermI;! il liceo scientificò con oltre stato è la forma contrat121mila richieste e il 22;9% tuale più diffusa tra i lavodelle preferenze totali. Men- ratori dipendenti qualificati nei percorsi dell'istruzione e formazione professionale (leFP): quasi il 35% dei maschi e oltre il 39% delle donne sono apprendisti. Lo rivela, in questi giorni, la seconda indagine lsfol sugli esiti occupazioni e formativi dell'leFP (www.isfol.it). Compresi dal Miur tra i professionali nei dati sulle iscrizioni, questi percorsi in modalità integrativa e complementare si confermano un buon canale di accesso al mercato del lavoro per i giovani 18-24enni: la metà dei 5.000 ragazzi del campione, infatti, risulta occupato a 3 anni dalla qualifica, sebbene la percentuale fosse del 59% tre anni fa. A tenere meglio sono stati i ragazzi usciti dai percorsi delle agenzie formative rispetto a quelli delle scuole: 55% di occupati contro il 38%. E tra le migliori prospettive occupazionali ci sono proprio i corsi in turismo e ristorazione con il 55% di occupati, secondi dopo l'area meccanica e agroalimentare (57%). Se AlmaDiploma ricorda che il 44% dei diplomati si iscriverebbe a un diverso indirizzo delle superiori, l'Isfol mostra che circa 1'83% rifarebbe la scelta di iscriversi ai percorsi IeFP e che, in una scala da 1 a lO, il voto medio che danno all'esperienza formativa svolta è di 8,4. Un volta assunti, poi, il 78% di loro è molto soddisfatto del proprio lavoro, che il 60% dichiara essere coerente con il corso di qualifica professionale. Subito dopo la qualifica, un giovane su 3 continua a formarsi, soprattutto nei IV anni di IFP e, con percentuali pi ù contenute, nella scuola superiore. I motivi sono per lo più occupazionali, legati alla convinzione di poter trovare un lavoro migliore con un altro diploma (31%), anche se risulta ampia la quota di chi fornisce ragioni più motivazionali, legate alla ritrovata voglia di studiare (29%). A distanza di tre anni, diminuiscono del 3% i giovani nei percorsi di studio (6,6%), 2/3 dei quali all'università. Codice abbonamento: 068391 ~Riproduzione riYeroata____8 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 23 Quotidiano Data ItaliaOggi Pagina Foglio 01-04-2014 38 1 L'ESPERTO RISPONDE! Il caso segnalato da un insegnante alle prese con la mobilità Senza la cattedra esterna meno chance di trasferimento Il richiedente si preclude la possibilità degli spezzoni dall'ordinamento con la nullità della clausola difforme e con la sostituzione della medesima con le disposizioni di legge con cui contrasta. Ma gli uffici periferici dell'amministrazione scolastica, per prassi, omettono cii esercitare il previo controllo di legittimità delle norme contrattuali, limitandosi alla mera applicazione delle stesse. Il docente interessato, dunque, sarà trasferito con priorità rispetto alla collega titolare dei benefici di cui alla legge 104/92, ma quest'ultima potrebbe avere gioco facile a far dichiarare dal giudice il suo diritto ad essere trasferita in luogo del collega. Trasferito d'ufficio precede chi ha la 104 Sono un docente trasferito d'ufficio l'anno scorso perché perdente posto. Dal prossimo lO settembre la mia cattedra sarà ricostituita perché c'è stato un incremento di iscrizioni e ho presentato domanda di trasferimento facendo valere la precedenza per il rientro in sede. Una mia collega ha la precedenza prevista dalla 104/92 perché assiste la madre, porlatrice di handicap grave, e sostiene che la sua precedenza dovrebbe prevalere sulla mia, perché la sua precedenza deriva da una legge e la mia solo dal contratto. Chi otterrà Antinw Di Geroninw il trasferimento? Punteggi nel passaggi Mario Viscileddn Catanzaro d'ufficio e a domanda Il docente che otterrà il trasferimento è l'insegnante già trasferito d'ufficio che chiede di rientrare in sede. Earticolo 7 del contratto sui trasferimenti, infatti, nel graduare la priorità delle precedenze, dà prevalenza assoluta a quella in capo al docente, già trasferito d'ufficio, che faccia valere la precedenza per il rientro nella sede di ex titolarità. Tale priorità deroga la normativa contenuta nella legge 104192, in ciò violando il principio di inderogabilità delle norme di legge da parte della contrattazione collettiva, contenuto nell'articolo 2 del decreto legislativo 165/200l. La violazione del principio di inderogabilità è sanzionata Ho presentato la domanda dì trasferimento e la scheda per l'individuazione dei soprannumerari ed ho riscontrato una diversità di punteggio. In particolare, nella domanda di trasferimento il sistema mi ha attribuito 3 punti per ogni anno di servizio di preruolo, mentre nella scheda dei soprannumerari mi hanno dato 3 punti per i primi 4 e 2 punti per i successivi e, per quanto riguarda la continuità, per la domanda di trasferimento non ho ottenuto la valutazione di due anni e per la scheda, invece,mi sono stati valutati 1 punto per ogni anno. Come mai? sono giuridicamente legittime. La tabella di valutazione dei titoli che si applica alla scheda di individuazione dei soprannumerari (e cioè al modulo che viene fatto compilare ai docenti ai fini della formazione della graduatoria di istituto) è quella dei trasferimenti d'ufficio. Tale tabella prevede che il servizio preruolo possa essere valutato per intero solo per i primi 4 anni e per i restanti anni solo per i 213. Ciò in analpgia con quanto avviene per la "ricostruzione di carriera (anche se dopo 18 di servizio tale differenza dovrebbe venire a cadere). Per quanto concerne, invece, la continuità, la tabella prevede la valutazione dei servizi nello stesso comune prima del compimento del triennio. Tale valutazione viene corrisposta nell'ordine di un punto per ogni anno, ma è alternativa alla continuità che viene attribuita dopo il compimento di tale triennio (non potendosi cumulare, si valuta o l'una o l'altra). CarloForte Inidonea in attesa di diventare Ata Sono un'insegnante di scuola dell'infanzia nata nel 1954 e posso fare valere una anzianità contributiva di 31 anni. Dieci anni fa sono stata dichiarata inidonea all'insegnamento per motivi di salulettera firnwta te e utilizzata in compiti di segreteria e di gestione della Le differenze di valutazione biblioteca. Su mia richiesta, ai primi di febbraio sono stata sottoposta a visita medico collegiale ritenendo le mie condizioni di salute aggravatesi soprattutto negli ultimi mesi (sono stata assente per malattia ininterrottamente dal 23 novembre 2013 al 30 gennaio 2014) e di non essere in condizione neppure di proseguire i compiti suddetti. La commissione medica mi ha invece confermata la sola inidoneità all'insegnamento e non anche quella ad altri compiti. É vero che dovrò essere trasferita nei ruolo del personale Ata? Posso impugnare il verbale della commissione medica? Franca Joppolo Napoli Nei suoi confronti trovano applicazione le nuove norme contenute nell'articolo 15 del decreto legge n.10412013 e nella circolare ministeriale del 3 dicembre 2013, ivi comprese quelle relative al trasferimento dei ruoli del personale Ata. Avverso il giudizio riguardante l'inidoneità di servizw emesso dalla commissione medi~a ospedaliera di Palermo era ammesso, fino al 31 marzo 2014, ricorso alla commissione medica di seconda istanza, funzionante a Palermo. Dallo aprile 2014 il ricorso è consentito solo alla commissione medica di seconda istanza, via dei Santi Quattro n. 19/bis - 00184 Roma, come dispone il ministero dell'economia e finanze con la circolare prot. n. 35974 dellO marzo 2014. Fmnco Bastianini riservata-II Codice abbonamento: 068391 - - © Riprodu.zione Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 25 Quotidiano LANOTiZiA Data Pagina _ _ _ _ _ _ _ _ _ GlDRNALE.IT_ Foglio 01-04-2014 5 1 /2 o Caos per i test d'ingresso anticipati Gli studenti non sanno cosa studiare Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo C'èchimoUa Gli iscritti ai test sono intanto 15 mila in meno dello scorso anno, essendo passati da 84 mila a 69 mila. Le domande previste nelle prove, come nel 2013, sono 60, ma a cambiare è il peso delle singole discipline, più sbilanciato verso le materie maggiormente attinenti al corso di laurea prescelto. Chimica passa da 8 a lO quesiti, biologia da 14 a 15, cultura e logica da 30 a 27, e matematica resta a 6. 1 candidati aVTal1l10 100 minuti a loro disposizione e il punteggio prevede un punto per ogni risposta esatta, zero per quella non data e -0,25 per ogni errore. I favoriti Ad essere favorito per l'accesso all'università è cosÌ chi è libero, quelli che tentano il test magari per la seconda o terza volta e hanno solo quel pensiero, avendo superato da tempo lo scoglio della maturità. In futuro, chi vuole tentare !'ingresso nella facoltà dei sogni dOVTà studiare con almeno due anni d'anticipo e scegliere possibilmente un liceo più scientifico, con materie più attinenti ai test, visto che già oggi i più svantaggiati sono i geometri, ragionieri e periti industriali. Ora, però, uscire dal pasticcio di una doppia e difficile preparazione è difficile. Una situazione che rischia di diventare la prima vera grana per il neo ministro dell'istruzione, la montiana del destinatario, non 068391 averi studenti. Sognano il camice bianco, i più fortunati di ereditare lo studio del papà, ma quest'anno per loro tutto è un incubo, stretti tra due fuochi, quello della maturità e quello dei test. Le prove per l'ingresso ai corsi di studi a numero chiuso sono state anticipate al prossimo 8 aprile e il risultato è stato quello di catapultare migliaia di ragazzi in un incubo, non riuscendo a studiare per 1'esame necessario al diploma e aUo stesso tempo per quello fondamentale per diventare matricole. Il Ministero ha assicurato di aver trovato la soluzione migliore possibile per gli aspiranti dottorì, ma il risultato è stato il solito pasticcio all'italiana. Caos tra i banchi Ai ragazzi è stata tolta !'importante e un po' romantica "notte prima degli esami". Sono stati scippati della spensieratezza della maturità. E tutto questo perché devono prepararsi ai test previsti tra una settimana. Se non superano quelli niente università. Ma pOlte chiuse a Medicina pure se non si ottiene il diploma di scuola superiore. Un dilemma. Le due cose sono di:fficilmente conciliabili. I prof, dai licei agli istituti tecnici, sono inferocitì. Quest'anno non devono gestire soltanto la poca voglia di studiare dei ragazzi o le loro ansie per l'esame. Gli studenti guardano solo la data dei test e hanno chiuso i libri. Lo scorso anno, quando le prove per l'ammissione all'università erano a luglio, era andata un po' meglio. Ora coincidono con quello che nelle scuole superiori dovrebbe essere il periodo dedicato allo sprint finale. Senza contare che solitamente a Medicina la percentuale degli ammessi è bassa e che sei candidati su sette verranno eliminati, essendo disponibili appena 10 mila posti. Tutti elementi che fanno aumentare l'ansia nei ragazzi. Un'altra occasione agli aspiranti medici viene data con un secondo test nazionale, previsto il 29 aprile, nelle università statali di Roma, Milano, Napoli e Bari, ugualmente in graduatoria nazionale, ma con l'ulteriore difficoltà che è solo in lingua inglese. Codice abbonamento: di MONICA TAGLlAPIETRA riproducibile. Pag. 27 Quotidiano LANOTiZiA Data Pagina Foglio GlDRNALE.IT_ crea le condizioni giuste perché tutti possano venire a studiare nel Belpaese. In Italia, del resto, si sono anche apelti corsi di laurea in lingua inglese come ingegneria e scìenze biologiche. Una graduatoria unica nazionale, secondo il Consiglio nazionale universitario, permette poi una sorta di scorrimento. In pratica: se ad esempio si sceglie Roma ma i posti sono finiti, perché sono entrati altri studenti piazzati meglio in graduatoria, si può andare in un'altra cìttà e poi tornare, tutto entro l'inizio dei corsi di laurea. Vantaggi che non sono minimamente paragonabili però alle difficoltà che stanno incontrando gli studenti. Codice abbonamento: 068391 Stefania Giannini. Le ~>iustificazioni Ma perché i test sono stati anticìpati ad aprile'? La scelta è stata dettata da lma determinazione del Consiglio nazionale universitario, che ha individuato quella data come quella per il possibile allineamento con le altre scuole internazionali, visto che non in tutti i Paesi la scuola finisce a giugno come in Italia. Anticipare le prove d'accesso all'università, secondo gli esperti 01-04-2014 5 2/2 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 28 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina I Le rifonne istituzionali IL SENATO DElLE AUTONOMIE L'approvazione in Parlamento «II pd non mi preoccupa, chi blocca il cambiamento sarà in minoranza nelle Camere e nel Paese» Foglio 01-04-2014 5 1 /2 La sfida «Mi gioco tutto: o passa o lascio la politica ma con me va a casa anche chi frena» «Riforme, un miliardo di risparmi» Renzi: approvato all'unanimità il Ddl su nuovo Senato e Titolo V - Entro Pasqua il taglio Irpef ROMA «Questo è uno di quegli obiettivi che giustificano tutta una carriera politica. lo non voglio diventare uno di quelli che per "restare" rinuncia alle proprie idee. Non sono qui per occupare una seggiola ma per cambiare l'Italia». Matteo Renzi è Matteo Renzi. E quando in serata scende in sala stampa dopo aver portato tutti i suoi ministri (compresa la centrista Stefania Giannini, che poco prima aveva giudica- Il. CRONOPROGRAMMA La prossima settimana il Def con una stima del Pil che sarà 0,8%, poi a fine mese le riforme del fisco e della pubblica amministrazione indiretto arrivato ieri dal Capo dello Stato (si veda l'articolo a fianco), Renzi tira dritto. E respinge anche il pressing di Fi sull'Italicurn, a'>Sicurando che sarà esaminato subito dopo il primo sì alla riforma costituzionale. Nessuna inversione dell'ordine, insomma, come chiedono gli azzurri. Da Palazzo Chigi smentiscono contatti diretti tra il premier e Berlusconi e sottolineano che in agenda non c'è al momento un incontro tra i due, come sembrerebbe sperare l'ormai ex Il varo del Def Il Def arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri martedì 8 o mercoledì 9 aprile. In tempo per trasmettere il docu mento a Bruxelles (entro il 10 aprile) e al Parlamento Il taglio dell'Irpef Nella settimana di Pasqua è annunciato il decreto peril taglio dell'Irpef (che dovrebbe contenere anche la sforbiciata dellO% all'Irap) e questo per consentire ai tecnici le verifiche necessarie a far arrivare80euro nelle buste paga il 27 maggio Paefisco Afine mese si procederà ad illustrare la riforma della Pubblica amministrazione, quella del fisco e gli interventi per favorire l'innovazione tecnologica. Il tutto mentre in Pa rlamento si discute del.decreto Poletti sui contratti a termine I Cavaliere. Eppure contatti tramite Denis Verdini ci sono stati. E Renzi può dire di «non avere motivi per dubitare dell'impegno di Fi sul percorso riformatore concordato». Già, perché nel patto del Nazareno non c'era solo l'Italicurn, ma anche tutto il resto: il Senato non elettivo, il Titolo V, la riduzione dei costi della politica anche tramite la norma che prevede che «gli emolumenti spettanti al presidente della Giunta e ai componenti degli organi regionali non possonq superare quelli spettanti ai sindaci dei Comuni capoluogo della Regione». La prova più vicina resta quella delle europee del 25 maggio. Ed è a quella meta che guarda Renzi, consapevole che un buon risultato del Pd è fondamentale. «Non è un caso se in questo momento quello che più di tutti, come si dice a Roma, "sta a rosica'" è Beppe Grillo - ha detto ieri in tv -. È naturale: ora che si va verso il rinnovamento si sente franare la terra sotto i piedi». Per questo il premier concentra l'agenda, dopo il viaggio di oggi e domani a Londra, tutta sui nodi interni: la prossima settimana il Def, che conterrà anche le coperture per !'intervento sull'lrpef (la stima del Pil sarà probabilmente allo 0,8%); prima di Pasqua il provvedimento sui tagli Irpef ai redditi medio bassi (fra i 45 e i 5 miliardi le risorse dai tagli di spesa); a fme aprile i "fuochi d'artificio" conIa riforma fiscale e la riforma della Pa. Incrociando le dita, e nella speranza che nel frattempo i senatori portino avanti la riforma delle riforme. © R!PRODCZIONE RISERVATA Codice abbonamento: to «inconsueto» il Dd! del governo sul Senato) ad approvare all'unanimità la riforma delle riforme, quella che abolisce Senato elettivo, Province, Cnel e materie concorrenti tra Stato e Regioni tutto d'un colpo, ha l'aria di uno che sta andando alla guerra. Dove o si vince tutto o si perde tutto. «Non so se ci sarà il lieto fme, ma questo è un buon inizio. Oggi il governodicebastaconirinvii». Il provvedimento approvato ieri non è esattamente un prendereo lasciare. Qualche piccola modifica si può fare, certo, ma senza mettere toccare i quattro paletti che lo stesso Renzi elenca: «Il nuovo Senato non dà il voto di fiducia al governo; non vota le leggi di bilancio; non ci deve essere l'elezione diretta dei senatori; niente indennità per i nuovi sena: tori». Nessun Senato elettivo, dunque, come chiesto dallo stesso presidente di Palazzo Madama Pietro Grasso. E proprio l'intervento di Grasso, eletto con le liste del Pd, non è andato per niente giù al premier: «Non si è mai visto un presidente del Senato intervenire su provvedimenti initinere, se sono arbitri non possono giocare», ha ribadito ieri sera Renzi ai microfoni di Skytg24. Ma è soprattutto ai suoi, ai senatori del Pd compresi i 25 che hanno firmato il documento della "fronda" contro un testo di riforma a loro avviso preconfezionato, che il premier vuole mandare il suo messaggio. Bello chiaro: «lo non sono per niente preoccupato per il Pd - dice in conferenza stampa -. So bene che cosa pensa la base del mio partito, ci sono deliberazioni precise degli organismi dirigenti eletti con le primarie, conosco la posizione storica del Pd in favore delle riforme. Se qualcuno vuole prendersi la responsabilità di far fallire il progetto faccia pure, noi più che dire che su questo ci giochiamo tutto non possiamo fare». Tradotto: come ho detto più di una volta, se non passa la riforma io non vado avanti. A costo, è il sottinteso, di tornare alle urne. Dire infatti di essere pronto alle dimissioni in caso di fallimento delle riforme significa in sostanza sottolineare l'assenza di alternative: ed è questa la forza del premier-segretario del Pd. Confortato dai sondaggi (<<l'ultimo Ipsos ci dà al 32%», sottolinea con i suoi) e anche dal sostegno 068391 Emilia Patta Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 31 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina I Foglio 01-04-2014 1 1 /2 Berlusconi prigioniero nella ragnatela del premier di FRANCESCO VERDERAMI R dio enzi cambia verso: alla legislatura. Da ieri !'incognita del voto anticipato a metermine viene di fatto cassata dalle variabili dello scenario politico perché, presentando la riforma del Senato e anteponendola al varo dell'Italicum, il premier allontana le urne proiettando~~lmeno fino aI2()16. _ CONTINUA ALLE PAGINE 2 E 3 )~ Illretroscena Il segrei-ario rinsalda così il rapporto con lsuoi gruppi parlamentari. Ein Consiglio de; ministri Giannini precisa: io fraintesa Una mossa che allontana il voto al 2016 (almeno) TI patto del Nazareno è stato" violato, ma Berlusconi oggi non ha la forza per opporsi al leader democratico - - SEGUE DALLA PRIMA Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del Stato si è reso protagonista di un'improvvida sortita sulla riforma di Palazzo Madama: «Si è pure permesso di dire che non avremmo i numeri, quasi fosse un capogruppo», ha commentato. Alla fine Grasso, interprete dei malumori di molti senatori, è rimasto solo. Sconfessato di fatto anche da Napolitano, pronto a coprire l'operato del governo che ha approvato all'unanimità la riforma, nonostante il ministro Giannini - segretaria di Scelta _ I sondaggi La riforma del bicameralismo oggi è sostenuta dal 76% dell'opinione pubblica: difficile per tutti affossarla civiCa - fosse entrata in Consiglio con propositi bellicosi. Raccontano che Renzi non l'abbia nemmeno degnata di una citazione. E quando Franceschini ha esortato i colleghi a «esporre le eventuali obiezioni sui provvedimenti nelle sedi dovute», la Giannini si è scusata: «Sono stata fraintesa ..». Sebbene il testo della riforma del Senato presenti aspetti lacunosi e deficitari, sottolineati da alcuni ministri durante il Consiglio, la nave va seguendo la rotta tracciata da Renzi: Palazzo Madama non voterà più la fiduc~a ai ~overni, n~n voterà le leggi ?i bilanCIO, non sara una Camera elettiva, e non si chi~erà più nemmeno Senato ma Assemblea delle Autonomie. <<Il resto lo potrete anche modifi- destinatario, non 068391 non del Senato». Gli equilibri sono cambiati da allo- - - - -----ra: il capo dei democrat si è fatto preÈvero, Renzi non fa che formalizza- mier, e Berlusconi - che poteva essere quanto già deciso il mese scorso, re la minaccia più insidiosa alla sua quando l'Assemblea di Montecitorio strategia - ora fatica persino a gestire ha stabilito che il nuovo sistema di vo- il suo partito. Un partito che secondo tosisarebbeapplicatosoloallaCame- Renzi «non ha un'exit strategy», non ra. Ma c'è un motivo se ha gestito il ha cioè alternativa, a fronte di una ripassaggio in due fasi: voleva prima forma epocale - quella dell'abolizioneutralizzare Forza Italia, garantirsi ne del bicameralismo - che oggi è chenoncisarebberostaticontraccolpi sostenuta dal 76% dell'opinione pubrispetto al suo disegno. E c'è riuscito. blica. Come potrebbe opporsi BerluHanno ragione i capigruppo azzurri sconi? Di certo non può permettersi di Brunetta e Romani a denunciare che il premere il grilletto per affossarla Nel patto del Nazareno sia stato <<ViOlato», movimento azzurro c'è un vasto fronce n'è traccia nel Mattinale che ha ri- te che - in opposizione al <<renziano portato fedelmente le parole pronun- Verdini» - fa affidamento sui malciate a gennaio da Renzi: «Vareremo pancisti del Pd al Senato, per veder l1talicum entro il 25 maggio». Ma Ber- saltare il banco. Ma è solo una speranlusconi oggi non ha la forza per im- za, nulla più. porsi, e infatti non chiede di invertire Ecco perché, nonostante Renzi apl'iter delle riforme in Parlamento, co- paia un'idrovora nei sondaggi, e lanci me era stato stabilito, si limita ad au- il suo partito verso il 35%, con Forza spicare che la legge elettorale venga Italia in caduta libera sotto il 20, il Caapprovata «quantoprima». valiere è costretto a subire il gioco. Eil La ragnatela del premier ha avvi - gioco del premier è di approfittare del luppato il Cavaliere, che chiede un quadro politico, dove si mostra come nuovo incontro al segretario del Pd dominus incontrastato: spostando per riaccreditare un asse ormai logo- più in là l'orizzonte delle urne ha salro, e spera che il suo interlocutore ten - dato il rapporto con i suoi gruppi parga fede all'intesa. Per tutta risposta, lamentari, mettendo al riparo dagli Renzi si dice «certo che Berlusconi agguati se stesso e il suo governo. A terrà fede» agli impegni assunti, ma questo punto perché dovrebbe mettenon ha in agenda un nuovo appunta - re in preventivo le elezioni, se oggi ha mento con l'ex premier. E poco im- in mano il Parlamento? Perché doporta se il leader di Forza Italia si la- vrebbe sfidare la sorte, andando al vomenta, se rammenta che al Nazareno to con il Consultellum che non gli ga<da discussione si incentrò tutta sulla rantirebbe la maggioranza al Senato? legge elettorale», che «si parlò quasi Così, chiunque tenti di sbarrargli la esclusivamente del ballottaggio da in-strada viene piallato. L'ultimo è stato serire nella riforma dell'Italicum, e Grasso, che da seconda carica dello -- - Codice abbonamento: - riproducibile. Pag. 33 Quotidiano LA STAMPA Data Pagina Foglio 01-04-2014 2 1 /2 . TI premier "Caterpillar" prova a spianare le obiezioni - , Stile guascone e tono di sfida: "Ne vedremo delle belle" uonasera-buonasera-oplà<<B và-buonasera-veloci-fordài-via-forza-svelti-come- za-dài. Forza che si còmincia, Graziano vieni, siedi, oplà, Maria Elena ci sei, dài, buonasera buonasera». È notevole la tendenza all'arabesco verbale dell'uomo detto Caterpillar, colui che s:piana tutto, avversari e istituzioni. E un tipo, Matteo Renzi, in preda alla perenne frenesia, anche di quel genere che poi ti fa perdere del tempo. Per farci capire: in chiusura di conferenza stampa, il premier si concede alle domande dei giornalisti e, per guadagnare preziosi minuti alla causa della nazione, le domande (sette) se le fa fare tutte in una volta, se le appunta, se le rigira e poi deve aver fatto un po' di confusione perché non le ricorda più, e gliele devono ripetere da capo. Ma qui il cronista è alla ricerca del solito elemento biz.. zarro di cui Renzi è sempre generoso. In realtà ci figuravamo chissà quale tensione avrebbe destabilizzato il buonumore e la sicumera di uno che dice di giocarsi la faccia sulle riforme, e pertanto la carriera, e intanto che nel suo partito e nel suo governo articolano indecisioni e obiezioni. Macché, osserva i contorsionismi della nostra Francesca Schianchi ,per non impallare le telecamere e sottolinea che la giornalista della Stampa non ha il bernoccolo dello 'yoga; assicura con impudente ironia che i parlamentari sapranno senz'altro migliorare il testo di partenza, ma saranno cosÌ rispettosi da non toccarne le pietre angolari; esordiscesottolineando l'unanimità della decisione, affinché sia chiaro che i dubbi espressi in mattinata sui giornali dal ministro Stefania Giannini erano agilmente rientrati; mette a parte l'uditorio di aver seguito il tal dibattito su twitter; fatica a trattenere la fregola per quello che capiterà ai politici nei cda delle aziende, e a breve: «Ne vedremo delle belle»; e, soprattutto; coltiva il convincimento che la trasformazione del Senato sarà fatta in prima lettura (ne sono previste quattro, due per camera) entro il 25 maggio, giorno in cui si vota per il rinnovamento Parlamento europeo. Non tanto per sfruttare le potenzialità elettorali della riforma (vabbè ...), quanto - dice - per dare un segnale a chi cerca rifugio nell'antipolitica. Non dovrebbe esserci bisogno di ricordarlo, e invece sl: o ci 'cmm::nrvo sbrighiamo, o Beppe Grillo ci rade al suolo. Infonnale come sempre, spiritoso . come sempre (perlo meno in paragone ad alcuni predecessori), cattivo come sempre, minaccioso come sempre. E ben aggrappato a se stesso, specialmente a un'equazione elementare che, con l'umore che gira, non si supera: dopo anni in cui abbiamo chiesto sacrifici alle famiglie, e nel frattempo i politici si sporcavano la camicia di sugo, ora il mio governo dà ottanta euro in busta paga e «i sacrifici cominciamo a farli noi». Per questo mi gioco tutto, dice piuttosto compiaciuto, e anche ispirato a un crescente fatalismo eroico: mi gioco tutto «perché non si può chiedere agli italiani se sono disposti a rischiare quando tu non sei disposto a farlo, allora non sei credibile». Mi gioco la mia carriera politica, dice, e mi prendo «un po' di vento in faccia». Ma è il vento del cambiamento: questa non la dice ma si intuisce che la pensa. Pensa senz'altro a completare .l'armamentario col tocco paternalistico: «Il cambiamento passa da ognuno di noi». E-va a chiudere con il classico rosario del leader che non vuole scordare le tensioni di ragazzo da cui fu mosso al pubblico servizio, e dunque del leader che non è entrato nel palazzo del potere per incollarsi alla poltrona, ma per rivoltarlo da cima a fondo. Solo dopo ci si incollerà, ma questo lo diCiamo noi. Codice abbonamento: 068391 L'orizzonte è quello delle Europee Servono risultati per arginare l'avanzata dei Cinque Stelle Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 36 Quotidiano Data Pagina IItalla0g9i I Foglio 01-04-2014 3 1 /2 Il premier minaccia le dimissioni, poi il cdm approva. Addio al bicameralismo peifetto Riforma senato., Renzi la spunta Grasso insorge. Ma anche ·'a ministra Giannini non ci sta GIAMPIERO DI SANTO l presidente del consiglio, Matteo Renzi va avanti, ma non è un viaggio comodo. Addirittura ha dovuto minacciare le dimissioni pur di difendere la riforma del senato. E alla fine l'ha spuntata: il disegno di legge di riforma c0stituzionale del senato è stato approvato ieri pomeriggio dal consiglio dei ministri. I Un colpo al bicameralismo perfetto TI ddl in sostanza cancella il bicameralismo perfetto e trasforma palazzo Madama in una. camera delle autonomie. TI senato sarà competente per le leggi costituzionsolo ali e revisione costituzionale. La riforma del Senato varata dal consiglio dei ministri mette la parola fine a una discussione trenteIinale. Così il premier Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri. «Noi approviamo un disegno di legge che intende superare il bicameralismo perfetto con quattro paletti: no al voto di fiducia, no voto sul bilanci!>, no elezione diretta dei senatori,·no indennità per i senatori». Ha detto Renzi: «Sono assolutamente certo che non ci saranno tra i senatori persone che nQIl colgano là straordinaria opportunità che stiamo vivendo. Sono certo che la stragrande maggioranza dei senatori non potrà scacciare questa speranza. lo sono convinto che non ci sia alternativa». Poi c'è il tema dell'abolizione del Cnel: «Vorrei chiedere, con il massimo rispetto che si deve al Cnel, se c'è qualcuno oggi in Italia che pensa che questa istituzione ha risposto all'obiettivo che i costituente con sguardo saggio avevano "pensato». Renzi ha aggiunto: «Penso, spero e credo si debba fare la riforma il più rapidamente possibile, siamo sensibili allo sforzo che il parRitaglio Stefania Giannini Ma Grasso non cl sta Ma il percorso parlamentare del nuovo testo, messo a punto dal ministro delle riforme Maria Elena Boschi, sarà senza dubbio assai accidentato. TI presidente del Senato, Pietro Grasso, infatti, si è già messo di traverso perché è contrario a una camera di non eletti. E anche una parte del Pd si opporrà con forza al disegno di legge del governo. Ma tant'è, ieri mattina Renzi ha fatto capire con chiarezza che non si fermerà. «O facciamo le riforme o non ha senso che gente come me sia al governo. Non ci sto a fare le riforme a metà», ha detto questa mattina, <<I1on sto a Roma perché mi sono innamorato dei palazzi: se la classe politica dice che non bisogna cambiare, faranno a meno di me e magari stampa ad uso esclusivo saranno anche più contenti». TI premier ha spiegato di nuovo, come da programma approvato dal parlamento in occasione della fiducia,che «per ridurre il numero dei parlamentari e semplificare il quadro, facciamo un senato in cui, senza indennità, siedano sindaci e presidenti di Regione». I paletti del ddl -'-_________ I principi fondamentali sono: «Senatorigratis,chenonvotino più la fiducia, che non votino il bilancio e soprattutto che il Senato non sia eletto, perchè noi in Italia abbiamo il numero di parlamentari più alto d'Europa, anzi più alto addirittura degli Usa. Diamoci una regolata». Un richiamo, quello di Renzi, al quale si è unita il ministro delle riforme Boschi che ha sottolineato ~me all~ primarie del Pd «il 70% del partito lia scelto questo modello che è stato poi confermato dalla direzione, in segreteria e dai gruppi parlamentari. È un percorso condiviso; i tempi sono maturi e ora bisogna avere il coraggio di fare le scelte». f rI d G AI ano spon e a rasso Al presidente Grasso ha risposto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. «Per noi anche le elezioni di secondo grado non sono un tabù, nel corso 'del dibattito al senato ci saranno tutti gli affinamenti necessari. È evidente che, per la filosofia stessa delle quattro letture, il testo non è blindato, non è evangelico, quindi si presta all'approfondimento quando approderà in aula. Intanto oggi occorrerà consegnarlo alle camere, appunto, approvandolo e all'unanimità. Noi non saremo sponda di alcun conseIVatorismo». Nel governo c'è chi non cl sta Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha chiesto «qualche momento di riflessione e maturazione in più, perché se la rapidità, più che un metodo, diventa Un obiettivo, - ciò può trasformarsi in un pericolo». E ha sottolineato come sia «un po' inconsueto che sia il governo a presentare del destinatario, non una proposta di legge su questo tema, selVe che il Parlamento ne discuta per ritoccare e migliO'rare alcuni aspetti». Berlusconl .detta le condizioni TI leader di Forza ltalia Silvio Berlusconi, affiancato dai suoi pasdaran, ne approfitta per rimarcare la lealtà di Forza Italia nel rispettare l'accordo con Renzi e chiedere che al primo postò dell'age:nda delle riforme deve tornare ltalicum, la legge elettorale approvata per la camera e adesso p3.ssata in secondo piano in attesa che sia risolta la grana della seconda camera. «Noi rispetteremo fino infundogliaccordicheabbiamo sottoscritto e siamo pronti a discutere tutto nel dettaglio, senza accettare testi preconfezionati, ma lavorando insieme per costruire le riforme migliori per il paese», ha scritto Berlusconi. «Renzi sia·coerente e acceleri sulla legge elettorale. L'accordo che abbiamo sottoscritto è il patto fra due leader interessati a rinnovare in profondità il paese, a rendere più sicura e forte la nostra democrazia e meno precarie le libertà civili e tepubblicane», conclude l'ex premier. Che anche attraverso il capogruppo di Fi alla camera, Renato Brunetta, insiste sul fatto che la prima riforma da realizzare per mettere in sicurezza il funzionamento istituzionale è la rifurma elettorale». La risposta della Boschi è immediata: «Non sono preoccupata, credo che troveremo con Forza Italia un accordo anche su questo» e «che prima faremo la rifurma del Senato e poi quella della legge elettorale». D'accordo, al riguardo, anche i capigruppo Pd di Camera e Senato, Speranza e Zanda. Centrale Enel Porto Tolle condannati Scaronl e Tatò Gli ex ad di Enel, Franco Tatò e Paolo Scaroni, sono stati condannati a tre anni per disastro ambientale doloso ed assolti per omesse cautele nel processo a Rovigo sulla gestione della centrale Enel di Porto riproducibile. Pag. 38 068391 E lamento vorrà fare ma i paletti sono quelli che abbiamo detto. È fondamentale che si arrivi il 25 maggio, entro le elezioni europee, con una prima lettura. «La voglia di correre non è tratto caratteriale di una persona turbata, cioè del. sottoscritto, ma una necessità per il paese». Renzi, alla domanda sulle forze interessate a bloccare le riforma in parlamento ha risposto:»1 n~mi li ~ alla fine de~a vo~one, non ~ che blocca il cambiBll?-ento c~ non la pe?sa ';O~e .nOI ~ chi dopo tre~t annI di dis.cusslOne prov~ a dm~ 'beh, pero ben altro è il problema'... i benaltristi. Massimo. rispetto. per le op~nio~i altrui, ma èè il dov~re ~ ~eCldere. Se vu?le la IDlO o~IDlone saranno mmoranza, SIa alla camera che al senato». «Superare il bicameralismo è uno di quegli o~iettivi .c~e giustifica una ~eI!l ~litica», ~ de~ Ren~I. «NOI s~amo qm perch~ vog~o che Il ~~rno cambI l'Italia. Berluscoru SI d~lD!IDda sePd~~ren~?~OInspe~ teremo gli unpegru alI unaIimJltà. In senato nessun Vietnam come crede Paolo Romani. Se lui resta all'impegno sottoscritto da Berlusconi, nessun Vietnam. Altrimenti saranno loro a non avere rispettato accordi. Ma sono certo che Berlusconi onorerà quell'intesa. Codice abbonamento: DI EMILIO GIOVENTÙ Quotidiano Data ItaliaOggi Pagina Foglio Tolle. I giudici hanno hanno anche deciso l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Assolto l'attuale ad di Enel, Fulvio Conti. «Sono completamente estraneo alla vicenda e farò immediatamente ricorso», ha detto Scaroni, «sono stupefatto da questa decisione, come dimostrato dalle difese la centrale Enel di Porto 'fulle ha canica, Terna.Aspettiamo di far sempre rispettato gli standard co~ agli italiani la visione, in vigore anche all'epoca dei fut- l'orizzonte, i piani di sviluppo di ti».«Nonpossiamochelimitarci queste aziende per decidere di a dire che rispettiamo tutte le conseguenza le persone che sasentenze della magistratura. ranno chiamate a gestirle», ha Quanto alle nomine, nei pros- commentato Renzi. simi giorni il governo dovrà esprimere le proprie linee di Terra del fuochi, Alfano: . indirizzo su Eni, Enel, Finmec-cento militari In più 01-04-2014 3 2/2 TI ministro dell'Interno, Angelino A1fano, a Napoli per presiedere il Comitato nazionale per l'Ordine e la sicurezza pubblica, ha annunciato «cento uomini in più, destinati a Napoli e Caserta, per la Terra dei Fuochi». Si tratterà·di militari. Le indagini e il controllo del territorio restano affidati dunque alle furze dell'ordine. Codice abbonamento: 068391 ---©RipToduzwne riservata-' Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 39 Quotidiano Data Pagina I Foglio 01-04-2014 2/3 1 /3 Via il Senato elettivo: il testo del governo varato all'unanimità Il Colle: strada giusta ~ Dopo le polemiche il premier ricompatta il Cdm. Aboliti pure Cnel e Titolo V: primo sì entro le europee o tutti a casa ROMA Senato non più eletto diretta- mente dal popolo, riforma del titolo V della Costituzione, abolizione del Cnel. A conclusione di due giornate infuocate da un'inedita polemica tra presidente del Senato e premier espressione dello stesso partito proprio sul futuro della Camera alta, Matteo Renzi rilancia e, almeno al momento, conquista la posta, confermando il piano di riforme del governo, ricompattando su questo il Consiglio dei ministri, ribattendo senza complessi ai «professoroni» e agli avversari interni al Pd contrari a quella che definisce «una grandissima svolta per la politica e le istituzioni». Di passata, rintuzza anche gli spunti polemici dei berluscones contrariati dalla precedenza data alla riforma del Senato rispetto all'Italicum e, infine, in serata, il premier riceve la benedizione del Colle che dopo un prolungato silenzio dà il via libera alla road map del governo. «E' noto come da tempo», riferisce infatti l'ufficio stampa del Quirinale, il presidente Napolitano sia convinto della necessità di una riforma per «il superamento del bicameralismo paritario>" ma che allo stesso tempo abbia «ritenuto di doversi astenere dal pronunciarsi sulle soluzioni definite dal governo e sottoposte all' esame Ritaglio Stefania Giannini stampa ad del Parlamento». La precisazione del Colle pesa nella polemica innescata dall'intervista di Pietro Grasso in difesa dell'attuale status del Senato. Renzi, in un'intervista a Sky, afferma che «non si è mai visto un presidente del Senato intervenire su provvedimenti in itinere: se sono arbitri non possono giocare. Quindi, se Grasso è intervenuto come presidente del Senato ha commesso un errore». Il numero uno di palazzo Madama replicato rivendicando il diritto a esprimere un'opinione, sottolineando, per altro, di aver «sempre invocato il superamento del bicameralismo paritario'> e tranquillizzando tutti sulla su «imparzialità» di presidente: «State sereni...», la sua conclusione. PERPlESSITA' SUPERATE In una lunga conferenza stampa seguita al Consiglio dei ministri, Renzi sottolinea innanzitutto l'unanimità del governo nellicenziare il ddl costituzionale che prevede anche la soppressione delle Province, superando così qualche perplessità, come quelle avanzate dal ministro Stefania Giannini (Sc) su metodo e merito della riforma. Quattro i paletti che il premier intende tener fermi su quello che sarà il "Senato delle Autonomie": non darà la fiducia al governo; no al voto sul bilancio; no a elezione uso esclusivo del diretta dei senatori; nessuna indennità per i suoi membri. Affermato che «è finito il tempo dei rinvii», Renzi ribadisce l'importanza che il primo sì alla riforma del Senato arrivi «entro le elezioni europee del 25 maggio». Quanto alle ipotizzate resistenze ad un cambiamento così radicale, il premier si dice certo che «non ci sarà tra i senatori chi non colga la straordinaria opportunità che stiamo vivendo di fronte a un'Italia in cui sta tornando la speranza che le cose cambino davvero». Rivolto ai «frenatori», che «dopo 30 anni di discussione sul bicameralismo affermano che "il problema è ben altro"'l.Renzi dice che «i nomi di chi non VlUole il cambiamento li dirò dopò la votazione, ma saranno min01.lQnza nel Senato e nel Paese». NeSsun dubbio del premier anche per quel che riguarda il Pd: «Non sono preoccupato da .,spaccature. So beQ,e~osap~nsa.la base e gli organismi democratica~ mente eletti sul superamento del bica~g!",~!.lismo. Ci ~àuna gran~ o- i:l~"cf:)fl:~sione del r5f'5geHò su cui' ci giochiamo tutto. Anche perché deve essere chiaro che se le riforme non passano si va tutti a casa. lo, ma anche chi avrà frenato». Infine, a Berlusconi che esprime dubbi sulla «coerenza» del Pd, Renzi replica garantendo per il proprio partito, dicendo peraltro di non dubitare che anche il Cavaliere man- destinatario, non 068391 Il CASO Codice abbonamento: -------------------------- riproducibile. Pag. 40 Quotidiano Data Pagina Foglio terrà fede al patto che - ricorda - 01tre all'Italicum, prevedeva la riforma di Senato, Titolo V e Cnel. Li- qui dati anche i timori di Paolo Romani sul rischio di un Vietnam al Senato: «Hai visto troppi film. Se 01-04-2014 2/3 2/3 terremo tutti fede agli impegni non ci sarà nessun Vietnam». Mario Stanganelli © RIPRODUZIONE RISERVATA «GRASSO HA SBAGLIATO AINTERVENIRE,. LA REPLICA: «RESTO IMPARZIALE, STATE SERENI». Il QUiRINAlE PRENDE LE DISTANZE te frasi I «benaltristi» I NOMI ECOGNOMI DI CHI VUOLE BLOCCARE IL GLIELI DOPO AVER VISTO COME VOTANO IN AULA llPddiviso NON HO PAURA PERCHE SO COSA PENSA LA BASE DEM PREVEDO GRANDE CONDIVISIONE CI GIOCHIAMO TUTTO Il patto con Berlusconi MANTENGONO GLI IMPEGNI Codice abbonamento: 068391 NESSUN VfETNAM DA LEADER GARANTISCO PER IL MIO PARTITO Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 41 Quotidiano Data Pagina I Foglio 01-04-2014 3 1 /2 Renzi: avanti a maggioranza E si prepara al referendum ~ Le fibrillazioni forziste e gli imminenti ,~I sondaggi evidenziano come sottoporre· arresti del Cavaliere inducono a smarcarsi il ddl ai cittadini potrebbe solo rafforzarlo COLONNELLI { Un'eventualità, quest'ultip1a"che consentirebbe a Renzi di poter imbastire un'altra campagna elettorale dall'esito scontato. La sfida ingaggiata dal premier non riguarda però solo i 315 senatori che, a vario titolo, sono coinvolti, ma punta a tagliare il cordone ombelicale tra la sinistra e url'area politico-culturale che, a: suo giudizio, «ha sempre condizionato le scelte senza pagare dazio». Ieri pomeriggio, in Consiglio dei ministri, il testo illustrato da Maria Elena Boschi è passato all'unanimità. Anche il ministro Giannini, che ha anche trovato il tempo per ricucire con la collega Ritaglio Stefania Giannini stampa ad sua non solo un testo che contiene molte delle soluzioni messe a punto dai saggi messi in pista dal Quirinale a inizio legislatura, ma anche le tante prese di posizione del Pd sulla necessità di porre fine al bicameralismo. E' per questo che sul principio del Senato ineleggibile òon è disposto a trattare: «Se lasciamo eleggere i senatori è chiaro che dovremmo cambiare anche le competenze di palazzo Madama e così non ne usciamo». Forte dei sondaggi e di un comune sentimento che intende far pagare anche alla politica il dazio della crisi, il presidente del Consiglio notava ieri che già dopo un giorno il fronte del "no" si sia ASSEDIO Il partito di Berlusconi viaggia in diviso in più rivoli e sia a caccia di ordine sparso. Oggi il senatore az- motivazioni spendi bili alle oreczurro Minzolini presenterà in au- chie dell'elettorato. la un suo personalissimo ddl costituzionale e al premier, che con- SPREAD testa la possibilità che il Senato L'assedio al Senato, trasformato diventi il Vietnam pronosticato in una sorta di palazzo d'inverno, dal capogruppo Romani, suggeri- rischia però di complicare il persce di non «indossare i panni del corso delle altre riforme che il gocolonnello Kurtz» di Apocalypse verno ha messo in cantiere. A coNow. Consapevole della fram- minciare dal Def che conterrà i mentazione interna a FI, ieri Ren- presupposti per procedere a quel zi si è limitato a rifarsi all'incon- taglio dell'Irpef prima del voto eutro al Nazareno con Berlusconi ropeo. Non a caso ieri Renzi si è del gennaio scorso. Nel sostenere intestato il calo dello spread quache «l'accordo resta valido e il Pd si a voler creare un esplicito neslo rispetterà», Renzi si è voluto so tra le riforme che renderebbeanche smarcare dalla richiesta di ro finalmente il Paese governabiun secondo incontro con il Cava- le e .la rinnovata fiducia degli inliere che, a pochi giorni dalla deci- vestitori. «Questo è sicuramente sione del giudice tra arresti domi- un buon inizio, non so se ci sarà ciliari e servizi sociali, diventereb- una buona fine», ammette il prebe particolarmente difficile da mier consapevole della valanga· spiegare al proprio elettorato. di ostacoli che incontrerà la riforBerlusconi per ora resta bloccato ma ma anche delle macerie polititra la voglia di rispettare i patti e che e istituzionali che i "frenatocoloro che consigliano lo strappo ri" dovrebbero rimuovere qualoricordandogli come andò con la ra il tentativo non andasse in porto. riforma Severino. Marco Conti <<Vado avanti e non mollo», ri© RIPRODUZIONE RISERVATA pete Renzi convinto di avere dalla uso esclusivo del destinatario, non 068391 ROMA Più del taglio dell'Irpef o della riforma della pubblica amministrazione. Più della legge elettorale o del taglio degli stipendi ai manager pubblici. Matteo Renzi sulla riforma istituzionale intende giocarsi tutto e lo ha fatto capire subito attaccando il presidente del Senato Pietro Grasso. Uno scontro frontale che il presidente del Consiglio è pronto a fare con chiunque intenda mettersi di traverso a una riforma graditissima ai cittadini con una maggioranza che sfiora 1'80%. La posta è sul piatto. L'appuntamento per una sorta di "ruba bandiera istituzionale" è per il 25 maggio, giorno del voto europeo e data entro la quale il premier dice di riuscire a portare a casa un primo passaggio della riforma o - in alternativa - di poter dare l'elenco dei frenatori. In mezzo la possibilità che la riforma istituzionale passi a maggioranza e quindi sia soggetta a referendum. Madia, non ha sollevato obiezioni. La contesa di sposta ora nell'aula di palazzo Madama nella quale, come spiega il senatore renziano Stefano Lepri, «siamo pronti a discutere ogni aspetto per migliorare il testo, ma non si può pensare di rimettere in discussione ciò che i cittadini hanno chiesto anche nel voto delle primarie». La battaglia sarà comunque durissima perché !'iceberg delle resistenze ha la parte immersa molto grande e il premier sa di dover prima di tutto compattare il suo partito e la sua maggioranza, prima di convincere Forza Italia. Codice abbonamento: Il RETROSCENA riproducibile. Pag. 43 Quotidiano Data Pagina Foglio 01-04-2014 4 1 /2 LA SPINA MONTI La titolare dell1struzione Giannini (Se) aveva espresso la propria perplessità: «Un ddl governativo è quanto meno inconsueto». Poi in Cdm è rientrata nei ranghi La vendetta di Letta 25 senatori tramano contro la riforma I ministri si allineano col premier, ma la minoranza Pd èpronta a dare battaglia in Aula. Una lettera dei senatori vicini all' ex premier chiede al segretario «di non calare disegni dall' alto» FIBRILLAZIONI NUMERI TRABALLANTI Il filo sottilissimo cui è appeso il destino del governo eper stessa ammissione dell'interessato - la faccia di Ritaglio Stefania Giannini dente del Senato, Pietro Grasso, e mettendo in chiaro di non voler essere «meri esecutori» di un disegno calato dall'alto. «Noi», precisava ieri Russo, «vogliamo aiutare Renzi a sminare il campo parlamentare dove i problemi non mancano. E non vengono dalPd. Vengono da Fi, Ncd, SceltaCivica». Concretamente, hanno «modifiche da suggerire», Renzi è rappresentato dalla maggioranza fissata a quota 160 a Palazzo Madama. Sulla carta l'asse Fi-Pd porta in dote 167 voti, un margine che non lascia certo tranquillo il premier ALLARME TIRATORI stampa ad uso esclusivo «miglioramenti» da proporre. «Non c'è alcuna volontà di frenare», ma, dice Russo, «c'è bisogno di affidare ai senatori il compito di trovare un accordo bipartisan sulle riforme perché, come si vede in queste ore, c'è il grave rischio che su questo prowedimento si scarichino altre tensioni, legate magari al Jobs Act o all'ItaliCUill» . Insomma, o tratti o con noi o il percorso della riforma in Senato sarà pieno di ostacoli E chissà se arriverà in fondo. Ma non è solo la minoranza del Pd a frenare. A puntare i piedi, ieri, è stata il ministro Stefania Giannini, Scelta civica, facendo irritare Palazzo Chigi. «È un po' inconsueto», spiegava ieri in tarda mattinata, «che sia il governo a presentare una proposta di legge su questo tema. Serve che il Parlamento ne discuta per ri- Infatti fra i 107 senatori democratici quelli che possono essere riferiti alla stretta osservanza renziana sono al massimo una cinquantina. Certo, i senatori Ncd sono 32, quelli di Scelta Civica sono 8, ma chi può garantire la fedeltà assoluta di chi deve del destinatario, non toccare e migliorare alcuni aspetti». Va bene essere veloci, ma «se il metodo diventa anche l'obbiettivo può rivelarsi pericoloso. Meglio non confondere l'irrinunciabile dibattito parlamentare con la manfrina di chi non vuole cambiare le cose». Una presa di posizione che poi, nel corso della giornata, è rientrata. In consiglio dei ministri, anzi, il ministro Giannini si è scusata con Renzi, dicendo di essere stata fraintesa. Quanto a Forza Italia, non è tra i frenatori. Piuttosto, la richiesta che viene da qui è che non si abbandoni per strada la legge elettorale. «La prima riforma da realizzare per mettere in sicurezza il funzionamento istituzionale», dicono in una nota Renato Brunetta e Paolo Romani, «è la riforma elettorale. Il continuo allungarsi dei tempi della sua approvazione rappresenta un vulnus grave». votare per la propria «soppressione» politica? 068391 II1IIII1IIII1II Èunpiccolo,maagguerrito esercito, quello formato dacoloro che non hanno nessuna intenzione di votare la riforma del Senato. Almeno non così com' è. Alcuni già si sono organizzati, altri sono pronti a farlo, altri ancora aspettano che il prowedimento cominci l'iter parlamentareperpuntareacambiarlo. Un esercito mosso da motivazioni e obiettivi diversi. Chi lo fa per conservare se stesso, chi perintima convinzione circa il fatto che questa riforma, così come votata dal consiglio dei ministri, è sbagliata. Chi,infine, lo fa perazzoppare Matteo Renzi, che su questo ha messo in gioco la sua carriera politica. In cima alla lista c'è sicura- mente una parte importante del Partito democratico chefariferimento alla minoranza del partito. Si è visto nell'ultima direzione, dove un po' tutti gli esponenti dell' opposizione interna hanno espresso critiche al disegno di legge costituzionale. Ma ancora di più la resistenza del Pd è emersa nei 25 senatori, capitanati dallettiano Francesco Russo, che l'altro giorno hanno scritto una lettera al premier prendendo le difese del presi- Codice abbonamento: ::: ELISA CALESSI ROMA riproducibile. Pag. 45 Quotidiano Data Gazzetta del Sud Pagina Foglio 01-04-2014 2/3 1 /2 Il Cdm dà il via libera con voto unanime al ddl che cambierà anche il Titolo Vdella Costituzione Renzi: sul Senato mi gioco tutto Facciamo le riforme ovado via La ministra Giannini invita il premier a non correre: il dubbio Dopo una vigilia di aspre po.lemiche, è con un voto unanime che il Consiglio dei ministri dà il via libera al ddl che cambierà Senato e Titolo V della Costituzione. Una rifonna che è "una grandissima svolta per la politica e le istituzioni» e che chiude "un dibattito trentennale», annuncia il premier Matteo Renzi al termine del Cdm, confermando che il Senato del futuro non sarà elettivo, costerà molto meno e non voterà né la fiducia né il bilancio. E lanciando il guanto di sfida al popolo dei contrari: «saranno in minoranza, al Senato e nel Paese». Renzi, quindi, non frena il treno delle riforme e dopo un Cdm durato quasi due ore appare ancora più sicuro. Anche perché, nel frattempo incassa nuovamente il sostegno del presidente Giorgio Napolitano. "È noto da tempo» che il capo dello Stato abbia espresso la sua convinzione sul «superamento del bicameralismo paritario», spiega il Quirinale. E un plauso arriva anche dall'ad della Fiat Sergio Marchionne, che invita a non frenare il premier 'rottamatorè perché i mercati «stanno apprezzando ciò che sta accadendo in Italia». .E Renzi non sembra intenzionato ad arretrare di una virgola. «È fondamentale» Ritaglio Stefania Giannini Il ministro per le Riforme e Rapporti col Parlamento Maria Elena Boschi che si arrivi all'ok della prima lettura del ddl al Senato «entro le europee», sottolinea, awertendo che, "di fronte a populismo e antipolitica», la classe politica non debba mettere, come gli struzzi, «la testa sotto la sabbia». L'obiettivo, rileva il premier, è portare avanti un «elemento di novità», owero il fatto che, ora, "i cittadini vedono come la classe politica stia rischiando assieme a loro». Concetto che, in un'intervista a Sky Tg24, Renzi gira direttamente al M5S: "Non è un caso se in questo momento quello .che più di tutti, come si dice a Roma, sta a rosicà, è Beppe Grillo». stampa ad uso esclusivo Eppure, fino a poche ore fa, il ddl destinato a 'rottamarè il vecchìo Senato era ancora circondato da ombre. Tanti erano stati i dubbi a partire da quelli, particolarmente rumorosi, rivendicati dal presidente del Senato Pietro Grasso. PerpleSSità che oggi Grasso non smentisce, rassicurando, tuttavia, "sull'imparzialità»· del suo ruolo. E a Grasso,ieri si è affiancata la ministra dell'Istruzione Stefania Giannini, che, pur votando sì in Cdm, invita Renzi a non correre avanzando un dubbio, quello sui tempi, che serpeggia anche nei partiti alleati della maggioranza. Senza contare del destinatario, non la fronda dei senatori Pd circa 25 - che già ieri aveva manifestato il suo malumore in un documento e che ieri, nelle parole della senatrice dem Angelica Saggese, rdtera il suo messaggio: «Non possiamo accettare un progetto a scatola chiusa. Serve confronto». Parole a cui Renzi risponde per le rime. «Il Pd non mi preoccupa, credo ci sarà una grande condivisione del progetto», rimarca il premier, respingendo anche il pressing di FI sulla legge elettorale. A Berlusconi, infatti, assicura che il "Pd rispetterà gli impegni», sottolineando al tempo stesso di «non avere motivi» per dubitare che sia il Cavaliere ad infrangere il patto del Nazareno. Un patto che, oltre all'Italicum, comprende anche le riforme di Senato, Titolo V, e l'abolizione del Cnel, ricorda Renzi. Riforme su cui il premier era, stato chiaro fin da questa mattina: «mi gioco tutto, io non mollo». E intanto, Napolitano si dice convinto della necessità ormai improrogabile di «una riforma costituzionale che innanzitutto segni il superamento del bicameralismo paritario e garantisca un più lineare e spedito processo di formazione e approvazione delle leggi». Chiaro? Chiarissimo. Fate le riforme e chi ha responsabilità istituzionali, se può, non si schieri. ~ . riproducibile. Pag. 47 Codice abbonamento: Michele Esposlto ROMA 068391 sui tempi serpeggia anche nei partiti alleati della maggioranza· Quotidiano Data Pagina Foglio 01-04-2014 2/3 1 /2 RENZI SI SCRIVE LE RIFORME IL QUIRINALE FA SAPERE: ÈOK IL PREMIERVA ALL'ATTACCO DEI SUOI: "O LE VOTATE O SIETE MINORANZA NEL PAESE" no di Grasso, di Grillo, della minoranza Pd, di Berlusconi danno solo una mano a Matteo. La volontà popolare è con lui. E così può uscire dalla palude degli accordi e alzare il tiro. Come sta facendo adesso". Ragiona così un renziano di stretta osservanza. Insomma, questo è il Renzi vero, non quello che ha nominato i Sottosegretari col Manuale Cencelli. E allora, "anche le elezioni il prima possibile, magari anche a giugno, sono una possibilità". Suggestioni. Ma se dietro le quinte si fanno questi ragionamenti, davanti alle quinte, Matteo Renzi va diritto come un treno. Senza mediazioni. Costi quel che costi. I Il ministro Giannini è contrario alla trasformazione della Camera Alta fatta con ddl di governo, • ma poi vota con gli altri lancio; no elezione diretta dei senatori; no indennità per i senatori". Con un avviso: "Chi vuole bloccarle è minoranza in Senato e nel paese". Grasso è servito. D'altra parte ci pensa Napolitano a ridimensionarlo, facendo arrivare al premier a tempo di record la sua approvazione. Il Capo dello Stato "ufficialmente" non si pronuncia. Ma ricorda di essere "da lungo tempo" per "il superamento del bicameralismo". La riforma del Senato "è ineludibile". Sta alla Boschi entrare nel merito. E chiarire che i ritocchi al testo presentato il 12 marzo per ora sono minimi. C'è spazio per la trattativa, evidentemente. Perché Palazzo Madama, piaccia o no al presidente del Consiglio, è sul piede di guerra. Ma lui va diritto come un treno. La compattezza del Pd? "Non mi preoccupa", dice. N onostante ci sia un documento di 25 senatori. Spiega il promotore (lettiano) Francesco Russo: "Il Senato èun campo minato, noi vogliamo aiutare il premier, scrivendo una parte del documento". Le minacce di Forza Italia e di Paolo Romani ("il Senato sarà un Yietnam?") "Romani ha visto troppi film", dice netto Renzi. E poi ribadisce: "lo l'accordo l'ho fatto con Berlusconi al Nazareno. E non ho dubbi sul fatto che lo rispetterà. Tutti hanno dato importanza all'ltalicum, ma noi abbiamo parlato soprattutto di Senato e Titolo Y". Berlusconi stesso, però, prima del Cdm dirama un comunicato per ricordare che in quell' accordo prima c'era la legge elettorale, poi l'abolizione del Senato. Romani commenta: "In quell'incontro non si entrò nel dettaglio. Si parlò di monocameralismo. N ai non siamo d'accordo sul Senato non elettivo". Serve un nuovo incontro Renzi-Berlusconi? "Penso che sarebbe necessario". E Renzi? "Non è in agenda", dicono dal suo staff. Ma è possibile? "Non per ora". N otare le parole del premier: "La riforma del Senato vale una carriera politica". Lo dice per sé o lo ricorda a Berlusconi? A FINE conferenza stampa, Renzi è abbastanza soddisfatto da lasciarsi andare a un siparietto. Parola a Delrio, per spiegare il piano di razionalizzazione di Palazzo Chigi. "Quanto risparmiamo?", gli chiede Matteo. Lui ha un attimo di esitazione. Troppo per la velocità dell' altro. Renzi passa oltre: "Non glielo diciamo oggi". Codice abbonamento: "SE LA POLITICA mette la testa sotto la sabbia come lo struzzo, tutta la classe politica deve andare a casa". È pimpante il presidente del Consiglio che si presenta alla stampa subito dopo il Cdm. Fa battute, scherza con i giornalisti. È nella sua forma smagliante da campagna elettorale. "Abbiamo votato all'unanimità il disegno di legge sulla riforma del Senato e del Titolo Y". Stefania Giannini, ministro della Scuola, prima di entrare alla riunione aveva espresso delle perplessità su un testo di iniziativa governativa. Evidentemente ha cambiato idea. Durante il Consiglio si è addirittura scusata, dicendo di essere stata fraintesa. A scanso di equivoci, Dario Franceschini non ha fatto man- ma un' altra bella conferenza stampa con le slide sui temi di fisco, Pa, innovazione e riorganizzazione dello Stato". Poi, i quattro paletti della riforma del Senato su cui non molla: "N o voto di fiducia; no voto sul bi- 068391 diWanda Marra care un richiamo al lavoro di squadra. E il ministro Martina si è espresso in favore del ddl. Un parere favorevole da un bersaniano vale doppio. "Questa volta che gli diamo?", chiede Renzi, che al tavolo della conferenza stampa ha alla sua destra Maria Elena Boschi, alla sinistra Graziano Delrio. Si rivolge alla prima. "Ah, bene la sintesi del provvedimento". Le slide, "però, no, che non sono quelle belle da televendita. Sono slide da secchiona". Poi, dopo un po', le guarda meglio e dice: "Però, sono fatte bene". Dirige il traffico, detta la linea e l'agenda. Si fa come dice lui, se no fine. "Se non si fanno le riforme, a casa io e chi frena", dice più tardi a Sky. Dunque, pensa di andare al voto? "Non ci voglio nemmeno pensare, nel senso che non voglio stare a fare la minaccia' sennò vi porto a votare', intanto perché non spetta a me ma al presidente della Repubblica". Sarà, ma in genere quando Renzi comincia a parlare di qualcosa, pur negando la, significa che ci sta pensando (vedere "Enricostaisereno"). D'altra parte i sondaggi sono ultra-favorevoli: per Swg il Pd è aI35%, per La 7 al 32,8%. Si viaggia nell' ordine dei lO punti in più rispetto al 25,4% delle politiche. "Non so se ci sarà un lieto fine, ma questo è un buon inizio". Come dire: io il mio lo faccio. Il premier intanto dà il cronoprogramma delle prossime settimane: "Martedì o mercoledì della settimana prossima facciamo il Def, nella settimana di Pasqua diamo gli 80 euro in busta paga. E "entro fine aprile faccia- Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 49 Quotidiano !ILTIRRENO Pagina 01-04-2014 4/5 Foglio 1 /2 Data ! GOVERNO ALLA PROVA Ok al nuovo Senato Renzi: <<Basta rinvii» Il (dm approva all'unanimità dopo le critiche del ministro Giannini «Se la riforma non passa vado a casa ... ma anche chi la fa cadere» di Gabriele Rizzardi t ROMA scussione trentennale. Approviamo un disegno di legge che intende superare il bicameralismo perfetto con quattro paletti: no al voto di fiducia, no voto sul bilancio, no elezione diretta dei senatori, no indennità per i senatori» annuncia il premier che, con una intervista a Sky Tg24, rassicura Berlusconi sul fatto che il Pd «rispettrà gli impegni», ironizza su Paolo Romani (Fi) che annuncia un "Yietnam in Parlamento" «<Ha visto troppi film ... ») ed esclude, almeno per adesso, elezioni anticipate. «Andare al voto? Non ci voglio nemmeno pensare anche perché la decisione spetta al presidente della Repubblica». Ma il rischio che i franchi tiratori facciano saltare il banco esiste e Renzi mette le mani avanti: <<Io confermo che senza le riforme vado a casa. Ma non sfugga che se non passano le riforme, vanno a casa anche quelli che le hanno fatte fallire ... ». Il premier ne ha anche e soprattutto per Beppe Grillo: «Come si dice a Roma, lui sta a rosicà perché vede che il rinnovamento lo stiamo facendo noi e quindi si sente franare la terra sotto i piedi». Quanto alla riforma costituzionae' i particolari li illustra in conferenza stampa Maria Elena Boschi. «Il futuro Senato si chiamerà Senato delle Autonomie e sarà composto da 148 persone; 21 nominati dal presidente della Repubblica e 127 dai rappresentanti dei Consigli regionali e dei sindaci. «Il disegno di legge prevede una composizione paritaria di tutte le Regioni e tra Regioni e sindaci, ma c'è la disponibilità a esaminare una composizione proporzionale al numero degli abitanti di ciascuna Regione» spiega il ministro per le Riforme, che annuncia anche la costituzionalizzazione della cosiddetta "ghigliottina" (per avere tempi certi, il governo può chiedere alla Camera il voto su un disegno di legge entro 60 giorni) e interviene anche sulla riforma del Titolo Y. «Sono state ridefinite alcune materie che restano di competenza delle Regioni, rimettendo allo Stato l'individuazione delle linee generali, come Salute, sicurezza alimentare e tutela paesaggistica». Codice abbonamento: 068391 «È una grandissima svolta per la politica e le istituzioni. Non so se ci sarà il lieto fine, ma questo è un buon inizio. Basta con i rinvii». È un Matteo Renzi carico e determinato quello che si presenta nella sala stampa di Palazzo Chigi per annunciare che il governo ha approvato «all'unanimità» il disegno di legge costituzionale che prevede la nascita del Senato delle Autonomie, riforma il Titolo Y della Costituzione, riduce il numero dei parlamentari, sopprime il Cnel e le Province. Le resistenze di Scelta civica, che con Stefania Giannini aveva chiesto una «pausa di riflessione» sono superate e per il premier è «fondamentale» che si arrivi all'approvazione della prima lettura del disegno di legge entro il 25 maggio, giorno in cui si voterà per le elezionieuropee. La conferenza stampa arriva dopo lo stop chiesto dal presidente del Senato, Pietro Grasso, e i dubbi espressi da molti parlamentari del Pd e di Scelta Civica. Ma Renzi ostenta sicurezza. <<Sono certo che la maggioranza dei senatori non caccerà indietro la speranza perché non c'è alternativa al futuro» spiega il premier, che dice di non essere preoccupato dalle possibili spaccature nel Pd «<Boschi ha lavorato di concerto con i gruppi parlamentarÌ...») ma non dà nulla per scontato. «Credo ci sarà una posizione di grande condivisione del progetto. Poi se qualcuno vorrà assumersi la responsabilità di far fallire questo percorso lo farà. Noi più che dire che ci giochiamo tutto, non possiamo». Ma chi è che vuole far saltare la riforma? <<I nomi e i cognomi li faremo dopo le votazioni ma saranno minoranza al Senato e nel paese. C'è un'ansia di cambiamento che non possiamo bloccare» risponde Renzi, che spiega che la trasformazione del Senato non viene proposta «solo per risparmiare» ma soprattutto per «semplificare» il processo legislativo. «La riforma che abbiamo varato oggi mette fine a una di- Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 52 Quotidiano IL TIRRENO Data Pagina Foglio 01-04-2014 4/5 2/2 Il nuovo Senato Cosa cambia in base al ddl di riforma approvato ieri dal Consiglio dei ministri Si chiamerà Senato delle Autonomie Potere legislativo sulle riforme costituzionali, che vengono approvate insieme alla Camera La durata del mandato dei membri coinciderà con quella degli organi territoriali ai quali appartengono Insieme alla Camera partecipa all'elezione del presidente della Repubblica I membri non saranno eletti direttamente dai cittadini Può chiedere alla Camera di modificare le leggi approvate, e su tale richiesta la Camera (a cui spetta la parola definitiva) dovrà a sua volta esprimersi entro 20 giorni COMPOSIZIONE Non vota il Bilancio 127 21 Presidenti Giunte regionali + Presidenti Province autonome Trento e Bolzano + sindaci e 2 consiglieri regionali Esponenti società civile (nominati dal presidente della Repubblica) Su alcune materie, tra cui anche la legge di Bilancio, in caso di parere negativo o proposte di modifica da parte del Senato, la Camera deve pronunciarsi a maggioranza assoluta Non vota la fiducia Nessuna indennità per i membri 148 Non ci saranno più i senatori a vita di nomina presidenziale membri ANSA +':'E!.nTimE!.tri Codice abbonamento: 068391 Il presidente del consiglio Matteo Renzi durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi con il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi stampa Stefania Giannini ad uso esclusivo del destinatario, non Pag. 53 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 01-04-2014 7 1 Camera. Al via le audizioni DI lavoro, mini-ritocchi su proroghe e formazione ROMA no da giorni il premier, Matteo Renzi, e il ministro, Giuliano PoI etti. Anche Maurizio Sacconi (Ncd) si oppone amodifiche al dI, che invece vorreb bero da una parte del Pd (domani ci dovrebbe essereunincontro formale con Poletti). Per il relatore, Carlo Dell'Aringa, qualche correttivo si può fare «purché tenga conto delle esigenze di flessibilità delle imprese e aiuti a promuovere la stabilità dei rapporti». . Oggi la commissione Lavoro, presieduta da Cesare Damiano, ascolterà Abi, Ania e Regioni. Le audizioni sul d134 sono iniziate ieri con Assolavoro, l'Associazione delle agenzie per il lavoro, che ha apprezzato il «corretto inserimento» nel provvedimento della somministrazione di lavoro. Ma ha chiesto un passo avanti, e arrivare a una disciplina autonoma e organica della somministrazione. CI. T. IO RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 Chiarire il regime applicabile ai contratti a termine in corso di validità affinché le imprese «possano utilizzare la più ampia facoltà di proroga (fino a 8 volte) prevista dal decreto Poletti». E sull'apprendistato andrebbe specificato se la facoltà della formazione pubblica debba riguardare i datori di lavoro (<<e allora sarebbe una vera semplificazione») o le regioni (chiamate cioè a scegliere se introdurre o meno la formazione pubblica). Sono questi alcuni dei nodi da sciogliere sul decreto Poletti che evidenzieranno oggi i consulenti del lavoro in audizione dinnanzi alla commissione Lavoro della Camera. Il governo non vuole stravolgimenti del testo che allunga1'acusalità dei contratti a termine fino a 36 mesi e semplifica 1'apprendistato, cancellando le rigidità introdotte dalla legge Fornero. Ma è disponibile a «piccoli aggiustamenti», come ripeto- Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 54 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio Raffaele Bonanni 01-04-2014 7 1 Segretario Cisl «Il nuovo contratto atermine non dev'essere stravolto» Giorgio Pogliotti ROMA «No a guerre di religione sul decreto legge occupazione. il contratto a termine, tra i contratti flessibili, è quello che dà più garanzie ai lavoratori, in quanto offre le stesse prestazioni e tutele di un contratto a tempo indeterminato». Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, interviene sul decreto all' esame della commissione Lavoro della Camera, che allunga a 36 mesi il contratto a termine per il quale non va indicata la causale, con un tet- SALARIO MINIMO to del 20% sull'organico (modificabile dal contratto nazionale). Segretario Bonanni come giudica la nuova disciplina sui contratti a termine, oggetto di forti critiche da parte di una parte della maggioranza e della Cgil che sollecitano importanti modifiche? Se non rendiamo il contratto a termine appetibile sotto il profilo della flessibilità, rischiamo che le imprese optino per altri contratti a costo zero, che in termini di salario e contribuzione sono più convenienti per le aziende ma non per i lavoratori. Piuttosto si affronti l'emergenRischiamo un esodo verso il la- za precarietà obbligando i comvoro parasubordinato o frnto au- mittenti a garantire per i lavoratonomo. Qualsiasi sindacalista tori, a parità di prestazioni, la dovrebbe avere a mente che la stessa contribuzione e lo stesso vera questione sono le false parti- salario dei dipendenti. Come giudica l'introduziote Iva, i cO.co.pro, gli associati in partecipazione, i collaboratori ne del salario minimo, un'altra delle Pubbliche amministrazio- delle novità del Dd! delega? Il salario minimo per legge è ni privi delle tutele fondamentali. Il ministro Poletti lo ha capito un elemento che scoraggia la e mi fa specie che in una parte contrattazione. Lo considero della maggioranza e nella Cgil un'intromissione della politica, prevalgano ragioni ideologiche. con il rischio che prevalgano i poLa prossima settimana siete pulismi, La contrattazione va laconvocati per un'audizione, al- sciata a imprese e sindacati, che la Camera. Cosa proponete sono in grado di prendere deciper i contratti a termine? sioni in base alla situazione ecoSenza stravolgere la discipli- nomica, Un salario medio conna, chiediamo che il tetto del trattuale, invece, può essere utileperleforme dilavoro dove, es20% rappresenti un limite complessivo alle tipologie flessibili sendoci un rapporto esclusivanella stessa azienda. E che ven- mente individuale, non si riesce ga ridotto il numero di proro- a fare contrattazione, ghe, individuando un meccaniChe messaggio vuole mandasmo per consentire uno scam- re a chi vi accusa di essere un bio tra più flessibilità e maggio- freno all'innovazione? Non si può fare di tutt'erba re retribuzione, affidato alla conun fascio, ci sono sindacati cotrattazione aziendale. TI Dd! delega contiene la no- me il nostro, che per le scelte vità del contratto di inseri- riforiniste compiute, harmo pamento a tutele crescenti. È gato un alto prezzo, in termini uno strumento utile per con- di sedi assaltate, minacce e aggressioni. Dal governo mi trastare la precarietà? Ritengo sia meglio concetrar- aspetto una stagione di riforsi sul contratto a termine, l'ap- me. Ma è difficile portare a terprendistato e il lavoro in som- mine le riforme se non si coministrazione, come strumenti struisce il consenso dialoganper il lavoro flessibile. Penso do con quelle forze che credosia inutile creare nuove forme, no in un confronto costruttivo. si rischia di fare confusione. ©R:PRODUZlONERlSERVATA 068391 Occhio sui contratti a termine. Il leader Cisl, Raffaele Bonanni, è intervenuto Codice abbonamento: sul decreto lavoro all'esame della commissione Lavoro: no a guerre di religione Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 55 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 01-04-2014 7 1 LE MISURE DEL (i(}VERNO JobsAct, verso scambio tutele-oneri Contributipiùleggeri per chi assume viaapprendistato o contratto a garanzie crescenti: ' 10prevedeiltestodelJobsAct inarrlvo al Senato. Davide Colombo" pagina 7 Sussidi estesi a un altro milione di lavoratori Niente Cigper le cessazioni aziendali Pronto il Odi del governo In settimana l'invio del testo al Senato Sei mesi per attuare cinque deleghe Jobs act, lo scambio tutele-oneri Taddei: contributi più leggeri se si assume con il contratto a garanzie crescenti o l'apprendistato Davide Colombo ROMA Il contratto a tutele crescenti sarà per le imprese come l'apprendistato, un po' più vantaggioso del contratto a tempo determinato e un po' meno vantaggioso dell'assunzione a tempo indeterminato. Dovrebbe debuttare nel gennaio del 2015 ed essere accompagnato da buona parte delle nuove misure immaginate nel disegno di legge delega che completail cosiddetto Jobs act, a partire dal compenso orario minimo dove non previsto dai contratti nazionali di categoria e i nuovi ammortizzatori sociali. Per non parlare del piano - più volte annunciato dal ministro Giuliano Poletti - di coinvolgimento attivo dei lavoratori tutelati per favorirne attività a beneficio delle comunità locali. Il testo, che si compone di due capi e sei articoli, è ancora al vaglio del Quirinale e dovrebbe essere trasmesso entro questa settimana al Senato per seguire un iter parallelo a quello appena avviato per il decreto legge sulle proroghe e la semplificazione dell' apprendistato. Dopo il via libera del Parlamento il governo avrà sei mesi di tempo per i decreti attuativi (sono cinque le deleghe previste) e un anno per le eventuali correzioni da apportare alla luce delle valutazioni d'impatto delle nuove regole. «L'idea di base è calibrare la convenienza per i datori di lavoro che devono scegliere tra un contratto e l'altro utilizzando la leva dei contributi sociali obbligatori - spiega il responsabile economico del Pd, Filippo Taddeicon una gradualità che parte dai contratti a termine, leggermente più onerosi, passa per il contratto a tutele crescenti, in cui il combinato di indennizzo in caso di chiusura di rapporto e contribuzione dovuta è un po' più leggero, fmo ad arrivare al più vantaggioso, in termini di oneri complessivi, contratto a tempo indeterminato. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a partire all'ini- tela in caso di perdita del posto; zio del 2015 con il nuovo venta- una platea che non comprende le glio di contratti possibili al netto partite Iva, sul cui abuso, insieme del previsto riordino delle attua- a quello dei co co pro, il ministeli tipologie di assunzione». ro attiverà un gruppo di lavoro. Legata a doppio fùo con il conDiverse le fonti di finanziatratto a tutele crescenti è il ridise- mento del sussidio, già ribattezgno degli ammortizzatori socia- zato "nuova Aspi", tra cui ci soli, mirato a garantire protezioni no appunto le risorse previste più uniformi ed estese, in caso di per le deroghe. Circa 600 miliodisoccupazione involontaria, sul- ni saranno garantiti dall'aboliziola base della storia contributiva ne della Cig peri casi di cessaziodei lavoratori. Q!lllo schema di ne di attività aziendale e una mipartenza, per quel che riguarda nore spesa per la Cig sarà garangli equilibrifmanziari dell' opera- tita anche dai fùtri introdotti per zione, è quello messo a punto da la sua concessione: prima di otteStefano Sacchi, che insegna nerla bisognerà aver tentato riScienza della politica all'Univer- duzione dell'orario, smaltimensità statale di Milano; uno sche- to ferie e ricorso alle solidarietà. ma fatto proprio dal team tecni- Previsto anche un meccanismo co di Matteo Renzi. Si punta di compensazione contributiva all'immediata eliminazione della a vantaggio di chi farà minor rimobilità in deroga e alla progres- corso alla cassa integrazione e siva uscita dalla cassa integrazio- un assegno di disoccupazione ne in deroga. L'anno scorso la per i lavoratori non rioccupati spesa per disoccupazione è stata dopo l'esaurimento della nuova di 7,2 miliardi: si salirebbe a 8,8 Aspi: vi si accederà con la prova miliardi coprendo circa 950mila dei mezzi basata sull'Isee. lavoratori che oggi non hanno tu- Lavoro e previdenza In caso di disoccupazione tutele estese a un altro milione di lavoratori: si punta al superamento della mobilità in deroga e alla graduale uscita dalla Cigin deroga. Filtri per la concessione di Cigordinaria e straordinaria chesaràabolita in caso di cessazione d'impresa Senza nuovi oneri è prevista l'istituzione di un'Agenzia nazionale per l'occupazione, partecipata da Stato e Regioni, vigilata dal Ministero del lavoro: avrà competenze in materia di servizi per l'impiego, politiche attive e nuova Aspi stampa del ad uso esclusivo destinatario, non l'articolo 3 del ddl prevede una delega per la semplificazione delle procedure e degli adempimenti in materia di lçlvoro: in questo ambito si punterà anche alla semplificazione delle diverse titologie contrattuali riproducibile. Pag. 56 Codice abbonamento: Il contratto a tutele crescenti, vero pilastro delJobs Act insieme all'apprendistato e i contratti a termine senza causali, dovrebbe entrare in vigore il prossimo gennaio: sarà più vantaggioso, in termini di oneri sociali, delle assunzioni a tempo 068391 Dentro la legge delega Quotidiano nSole9]{l mmrn Imponibile Minimo retributivo Inail a47,58euro Data 01-04-2014 Pagina 39 Foglio 1 mensili)>>. Se si moltiplica questo valore per 26 (ossia per il numero giornate lavorative al mese), si ottiene il corrispondente minimo giornaliero rapportato al mese, che risulta pari a 1.237,08 euro. Nel contempo sono state adeguate dall'Istituto anche le tabelle dei premi speciali unitari. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Lavoro e previdenza Codice abbonamento: 068391 Silvana Toriello Con la circolare 21 del 27 marzo scorso, l'Inail ha comunicato i minimi di retribuzione imponibile giornaliera per il calcolo dei premi assicurativi, che per l'anno in corso ammonta a 47,58 euro (1.237,08 su base mensile). Tutti i contributi e premi dovuti all'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro devono essere calcolati su un valore defInito "minimale", ossiasuunminimo diretribuzione da assoggettare al contributo globale per ogni giornata retribuita, anche nel caso in cui la retribuzione effettiva percepita dal destinatario del premio sia inferiore a questo valore. Si ricorda, inoltre, che i valori minimi di retribuzione giornaliera devono essere annualmente rivalutati in relazione all'aumento dell'indice medio del costo della vita accertato dall'Istat. Partendo da questi presupposti, una volta stabilito che nel 2013 la variazione percentuale calcolata dall'Istat è stata pari all'l,I%, l'Inail ha provveduto ad aggiornare anche i minimi di retribuzione giornaliera per l'anno 2014. Con la circolare 21 dell'Inail vengono, dunque, fIssati i minimi di retribuzione imponibile giornaliera per il calcolo dei premi assicurativi, validi per l'anno in corso. Si legge, infatti che «tali limiti minimi sono stati adeguati, ove inferiori, a 47,58 euro (9,so/0 dell'importo del trattamento minimo mensile di pensione a carico del Fondo pensioni lavoratori dipendenti in vigore alI o gennaio 2014, pari a 500,88 euro stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 57 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA - --1- -------~------------------ I Il Data 01-04-2014 Pagina 9 Foglio 1 - - ---- ----- ------- - - - ----------- ---- caso Dai curatori del decoro nei palazzi scolastici ai camminatori agli allevatori di cirnechi I precari (socialmente utili?) stabili per legge La possibile conferma per 24 mila dipendenti costerebbe 300 milioni muni e organizzati in consorzi. Assunzioni anche dettate dalla necessità di mettere una toppa ai problemi occupazionali, ma spesso dal forte odore clientelare. Con il risultato di avere alla fine molte più braccia del necessario. L'operazione era figlia di una stagione durante la quale la moltiplicazione di ruoli e funzioni nella scuola (e dunque di costi), con il beneplacito sindacale, era considerato normale. Ubriacatura che produsse, per dirne una, la figura delle scodellatrici. Che cosa fanno, lo dice la parola stessa: scodellano le pietanze nei piatti degli alunni nei refettori scolastici. Non sia mai che una bidella tocchi un mestolo. Questa storia dei pulitori precari ne ricorda molte altre simili. L'inizio di tutto si può far risalire al 1987 per iniziativa del ministro del Lavoro Rino Formica, e del segretario della Cisl Franco Marini. L'idea era quella di alleviare le tensioni sociali impiegando i più emarginati in attività di pubblica utilità: tenere in ordine le aiuole, ripiantare gli alberi bruciati, pulire le spiagge... La moneta unica era lontana e la tipografia statale stampava Bot a pieno ritmo. Anche se era facile prevederlo, nessuno si poneva il problema che la cosa prima o poi sarebbe degenerata. Lo stesso Formica arrivò a proporre di assumere nella pubblica amministrazione i contrabbandieri che si fossero redenti. Mentre il bacino assistenziale diventava pian piano un mare sterminato. Soprattutto al Sud. Nel20011'Inps censì 125 mila lavoratori socialmente utili. In Calabria i cosiddetti operai forestali raggiunsero la cifra di 11 mila e in contemporanea quella Regione conquistò il record as- soluto degli incendi. In Sicilia la Corte dei conti ha calcolato, oltre ai 20 mila dipendenti della Regione, quasi 28 mila lavoratori precari. Ma erano arrivati a sfiorare i 60 mila, senza peraltro mai alleviare un tasso di disoccupazione giovanile ormai ben superiore al 40 per cento. Le paghe sono da fame, ma è chiaro che si tratta di sussidi puri. Sussidi come quelli, non altrettanto miseri, che intascavano le 2.361 persone assunte con la scusa di fare la raccolta differenziata in Campania durante l'emergenza rifiuti: 600 lsu, 470 ex detenuti, 930 disoccupati «di prima classe», più 361 addetti ai consorzi di bacino. Saltò fuori che in 34 lavoravano a un cali center dove arrivava mediamente una telefonata alla settimana per ciascuno. Per non parlare di quei 15 (quindici) reclutati dal comune di Zafferana Etnea, in provincia di Catania, per allevare 8 (otto) cirnechi dell'Etna, cani d'una razza antichissima e prodigiosa. Oppure di quel lavoratore socialmente utile assunto dal piccolo Comune di Bompietro, nel palermitano, al quale il medesimo municipio aveva affidato la redazione di un progetto di arredo urbano per una cifra in lire corrispondente a 322 mila euro. Vette assolute di creatività pseudoassistenziale. Ma se possibile addirittura superate, sette anni fa, dall'assunzione di 110 autisti senza patente a Palermo. Dove il dipartimento trasporti della Regione siciliana, non più tardi di due anni fa, aveva chiesto di avere a disposizione 30 «camminatoID>. Per fare cosa? Portare le carte da un ufficio all'altro. Sergio Rizzo © RIPRODUZIONE RISERVATA ..,,~ prec~dstorici il'!'lpe~~ti da q}ltW:l'!l!~t;l!'!ì,nelia pullZladéllescuble; che da oggi sarebbero rimasti disoccupati dopo i tagli. Ritaglio Lavoro e previdenza Codice abbonamento: 068391 La premessa è che non vorremmo mai vedere un solo lavoratore perdere il posto. Ma apprendendo che lo Stato assumerà per due anni migliaia di«bidelli», mentre il commissario alla spending review Carlo Cottarelli stima in almeno 85 mila gli esuberi nella pubblica amministrazione, è legittimo chiedersi quale sia il confine fra l'assistenzialismo e le necessità reali del servizio pubblico. Questi «bidelli» non sono in realtà bidelli e a quanto pare non sono nemmeno 24 mila, cifra circolata domenica. Si tratta dei precari storici, gli ex lavoratori socialmente utili impegnati da una quindicina d'anni nella pulizia delle scuole, metà dei quali (dunque circa 12 mila) da oggi sarebbero rimasti disoccupati dopo i tagli conseguenti alle gare Consip, con cui la spesa è passata da 620 a 390 milioni. Per non metterli in mezzo alla strada si è deciso di impiegarli, ha scritto Libero, nel «ripristino del decoro» delle scuole. Toccherà a loro fare le piccole manutenzioni: naturalmente dopo un adeguato percorso di formazione professionale. Costo, intorno ai 300 milioni per un paio d'anni. Cifra che riporta la spesa vicina ai livelli precedenti ai tagli. Ma tant'è. Non poteva certo scoppiare proprio ora la prima bomba sociale per il governo di Matteo Renzi, ereditata dall'esecutivo precedente di Enrico Letta, ma innescata addirittura dauna quindicina d'anni. Nel 1999 l'igiene scolastica è passata per legge allo Stato insieme ai dipendenti degli enti locali che se ne occupavano. Il loro numero, negli anni, si era poi gonfiato a dismisura con gli ex lsu ingaggiati dai Co- miladi ;;~nella pu :/'ione-se'condo commissario per la revisione della spesa Carlo Cottarelli. i_- stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 58 Quotidiano I LA STAMPA Data Pagina I Foglio 01-04-2014 1 1 /2 LA MIA RIFORMA CHE AIlJD\. I GIOVANI 1 ELSA FORNERO entile Direttore, sulle strade di accesso a molte grandi città sono stati posti cartelloni che definiscono «una vergogna» la «riforma Fornero» (sottintE!ndendo «delle pensioni»). Sono stata ministro G del Lavoro e delle Politiche Sociali del governo «tecnico» presieduto da Mario Monti e in quella veste ho largamente contribuito alla stesura del testo di tale legge, approvato dal Consiglio dei Ministri e, a larga maggioranza, dai due rami del Parlamento. CONTINUA A PAGINA 27 LA MIA RIFORMA CHE AIUTA I GIOVANI n ~ ome «tecnico» non ho alle spalle un partito, un sindacato o un gruppo di potere, Sento pertanto il dovere civico - anche nei confronti delle migliaia di miei studenti ed ex studenti ai quali ho sempre cercato di trasmettere insieme alle nozioni di macroeconomia, . v;l~ri e prin~ipi etici - di ribadire, nel modo più pacato e trasparente possibile, che non c'è alcuna «vergogna» nella riforma del 2011, bensì severità accompagnata da un forte riequilibrio a favore dei giovani nei rapporti tra le generazioni. Siccome le riforme non nascono per caso, vale la pena di ricordare, anzitutto, la drammatica situaziQl1e in cui si trovavano (e non certo per colpa del gov~rno tecnico) le finanze pubbliche italiane nell'autunno 2011, con la prospettiva di un collasso che avrebbe travolto retribuzioni, servizi pubblici e pensioni con la violenza con cui aveva colpito la Grecia e con la prospettiva di riforme ben più severe, come quelle poi introdotte in Spagna. Una crisi finanziaria che, diversamente da quella greca, avrebbe, insieme all'Italia, travolto l'euro e verosimilmente l'Europa. È anche il caso di ricordare la necessità di rispettare gli impegni presi dal governo precedente con la lettera all'Unione Europea del 26 ottobre di quell'anno, nella quale si accenna esplicitamente a una severa riforma delle pensioni. Il principale mandato del governo tecnico ['l di ottemperare a tali impegni e di mettere fine allo stallo politioo. Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali fu chiesto di preparare il testo della riforma previdenziale in venti drammatici giorni (li ricordo uno per uno). La Camera approvò' il cosiddetto «decreto Salva Italia» il 16 dicembre 2011 con 402 sì, 75 rio e 22 astenuti; il Senato lo approvò definitivamente il 23 dicembre con 257 sì, 41 no e nessun astenuto. Questi numeri mostrano la consapevolezza dello «stato di necessità» nel quale il governo si trovò a operare. Mostrano anéhe che la cosiddetta «riforma Fornero» - essenziale per la credibilità, non solo finanziaria, del nostro paese, per il con- U Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non 068391 I SEGUE DALLA PRIMA PAGINA tenimento e la riduzione dello spread e per il successivo esplicito impegno della Banca Centrale Europea - fu in realtà largamente condivisa da forze politiche di segno opposto, anche se oggi, con un cinismo del quale è inutile stupirsi, la «vergognosa riforma» è soltanto opera dell'allora ministro del Lavoro. Certo, furono fatti errori, ma soltanto chi non fa non sbaglia. Nessuna riforma nasce perfetta. In quel caso, gli errori furono principalménte dovuti all'emergenza nella quale il governo si trovò a operare e alle errate informazioni statistiche fornite al Ministero di cui ero responsabile circa il numero di lavoratori che si trovavano (o che si sarebbero trovati in futuro, per via di accordi collettivi o individuali) nello speciale intervallo Odi tempo tra la fine del lavoro e l'inizio del pensionamento secondo le vecchie (peraltro insostenibili) regole. A questi lavoratori il governo di cui feci parte diede risposte, nell'ambitodi vincoli stringenti di tempo, di risorse e di informazioni (molte regioni non hanno provveduto neppure oggi, a distanza di due anni, a fornire una stima sufficientemente precisa del numero dei lavoratori salvaguardabili). Si cercò di tutelare le situazioni di emergenza e di affrontare in modo sistematico il problema dei lavoratori di età più avanzatà, in passato troppo spesso e troppo facilmente risolto con il pensionamento anticipato, senza che ciÈl servisse a migliorare le possibilità dei giovani di trovare un'occupazione. In un paese meno conflittuale del nostro, la ricerca di soluzioni condivise avrebbe consentito di risolvere più rapidamente e più efficacemente il problema. Da noi si è preferito usarlo strumentalmente e spregiudicatamimte per guadagnarsi qualche voto in più. Chi propone ora di abolire quella che viene chiamata «riforma Fornero» quando la si critica, e «riforma del governo Monti» quando la si guarda con maggiore obiettività, ha il dovere di spiegare agli italiani' come finanzierebbe i risparmi di spesa da essa derivanti già contabi~ lizzati nei conti pubblici (oltre 80 miliardi di euro entro il 2020). Forse con una nuova imposta sulla casa? E ha il dovere di spiegare, in particolare ai giovani, perché si deve cancellare una riforma che ha alleggerito il loro «debito pensionistico», perché si deve ripristinare una formula di calcolo delle pensioni che dà di più a chi ha retribuzioni più elevate e che fa pagare Codice abbonamento: ELSA FORNERO riproducibileo Pag. 59 Quotidiano Data Pagina IItalla0g9i I Foglio 01-04-2014 28 1 /2 Nonostante la ~e non lo proibisca, l'lnps non riconosce in questi casi l'esistenza dellavooo subordinato Vietato assumere la moglie o i figli Lavoro dipendente proibito per mogli e figli, nipoti e generi. lnsomma, per tutti familiari stretti. Anche se la legge non pare porre preclusioni espresse al riguardo, se l'impresa è familiare il rischio di vedere disconosciuti dall'lnps i rapporti di lavoro subordinato instaurati tra parenti e affini risulta oggi più che concreto. Per non dire certo. Tanto che, oramai, quando tra le parti corrono relazioni familiari, sono gli stessi professionisti che preferiscono indurre le aziende a considerare da subito di inquadrare i rapporti nella meno osteggiata collaborazione familiare. Il risultato finale, in definitiva, è quello di una minore garanzia degli appartenenti alla famiglia in seno all'im- presa rispetto ad altri lavoratori. La questione non appare di poco conto visto che oramai, sul territorio nazionale, essa riguarda migliaia di casi e lavoratori. Anche se a volontà contrattuale dei familiari, come sempre, prevale pure nei confronti dell'lnps, almeno fino alla pronuncia del giudice. Parisi a pago 28 A dispetto dell'assenza di norme contrarie, l'Istituto riconduce il rapporto alla collaborazione I familiari? Solo collaboratori DI MAURO PARISI LJ congiunturale (e l'lnps vuole recuperare dalla signora l'indennità di disoccupazione goduta). Le motivazioni addotte di volta in volta dall'lnps, in questo e in altri casi, si rifanno a diverse previsioni normative (cfr. art. 2, legge 463/1959) e di prassi (cfr. circo 17911989), spesso risalenti, che, pure destinate a regolamentare l'eventuale impiego quali coadiuvanti dei familiari, non risultano affatto potere precludere la facoltà di scegliere una diversa volontà contrattuale dei medesimi. A rinforzare la propria prassi, sovente l'Inps richiama la giurisprudenza delle Cassazione. Per esempio, la sentenza n. 20532 del 2008, della Suprema corte, che analizza gli elementi sintomatici della subordinazione. Una "proibizione» al lavoro dipendente tra familiari? Neppure per sogno. Solo l'enunciazione degli opportuni criteri per discriminare i rapporti dipendenti genuini da quelli non tali. Molto utile, per esempio, nel caso di supposte frodi alla legge. Come nel caso di quei familiari e affini che simulano la subordinazione per lucrare provvidenze e benefici previdenziali. Piuttosto, da qui a pensare a un limite legale al lavoro subordinato di parenti e affini, ne passa parecchia di differenza. In primo luogo poiché, molto banalmente, se davvero sussistesse una preclusione al lavoro subordinato tra parenti, tale disposizione contrasterebbe inesorabilmente con la nostra Costituzione e i suoi inderogabili principi di uguaglianza. Poi poiché è la stessa disposizione originaria e fondante il lavoro nell'impresa familiare (nonché la definizione di quest'ultima: ossia, l'art. 230bis, cod. civ., introdotto dalla riforma del diritto di famiglia del 1975) che stabilisce la residualità e marginalità del lavoro a titolo di collaborazione familiare «<salvo che sia configurabile un diverso rapporto»). Dunque, la volontà contrattuale dei familiari, come sempre, prevale anche nei confronti dell'lnps. Almeno fino alla pronuncia del giudice. Ma, soprattutto, il vincolo contrasterebbe con il buon senso e la logica. Perché un imprenditore potrebbe assumere nella sua azienda chiunque, tranne il proprio figlio? Perché il proprio marito o la propria nipote potrebbero lavorare in azienda solo in forza di rapporti meno garantiti e stabili, rispetto a quelli assicurati a qualunque altro lavoratore? Una serie di interrogativi che attendono ancora un rassicurante revirement ufficiale da parte dell'lnps. Codice abbonamento: voro dipendente proibito per mogli e figli, nipoti e generi. Insomma, per utti i familiari stretti. Anche se la legge non pare porre preclusioni espresse al riguardo, se l'impresa è familiare il rischio di vedere disconosciuti dall'Inps i rapporti di lavoro subordinato instaurati tra parenti e affini risulta più che concreto. Per non dire certo. Tanto che, oramai, quando tra le parti corrono relazioni familiari, sono gli stessi professionisti che preferiscono indurre le aziende a considerare da subito di inquadrare i rapporti nella meno osteggiata collaborazione familiare. Il risultato finale, in definitiva, è quello di una minore garanzia degli appartenenti alla famiglia in seno all'impresa rispetto ad altri lavoratori. Possibile? Esistono davvero effettivi - quantunque striscianti - divieti di,legge al lavoro subordinato tra moglie e marito o tra padre e figlio? Un quesito di non poco conto e che oramai, sul territorio nazionale, riguarda migliaia di casi e lavoratori. Tanto più che, come sovente accade, la realtà supera la fantasia. Il caso, sintomatico e realmente accaduto, è quello di un'impresa artigiana costituita come snc tra due soci, non parenti tra loro. Un giorno viene assunta quale dipendente una signora, che, dopo qualche tempo, si fidanza con uno dei soci. Nel frattempo, l'altro socio decide di cedere là sua quota e uscire dalla compagine. A questo punto, si decide di trasformare la snc in sas, facendo della signora l'accomandante. Lei, come tutti gli altri dipendenti, «transita», così, nella sas. E fin qui, tutto a posto. I guai nascono il giorno in cui la signora (accomandante) e il sociofidanzato (accomandatario), a coronamento del loro sogno d'amore, decidono di sposarsi. Infatti, due anni dopo compaiono in azienda gli ispettori dell'lnps, i quali decidono che, essendo al cospetto di un'impresa «familiare» -diciamo, per "susseguente matrimonio" -la signora debba essere considerata collaboratrice familiare a fare data dal matrimonio stesso. Una riqualificazione familiare dell'azienda e un disconoscimento del rapporto di lavoro subordinato che crea, a catena, pesanti conseguenze economiche, dato che, nel frattempo, la signora aveva avuto un bambino (e l'Inps pretende la restituzione dell'indennità di maternità percepita) e l'azienda ha subito una crisi 068391 L'lnps non riconosce il lavoro subordinato dei parenti Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 63 Quotidiano ItaliaOggi non .... Data 01-04-2014 Pagina 28 Foglio 2/2 . '. In una sas diventata •aneh&a@~mçln~nte.i . .' IflS',$ quaUtJeatacome collab.oratrice familiare. dopo i che sì ~fEf . ". L'ORD:~~:;::~omahdatariol '. . ··········.. ···..······-1 Lordinamento nonstabilisceUmiti legali al lavoro i .dipendente dei familiari/Anzi; "att," 230-bi8 cOd, civ. i prevede. ·.cQOaborazione fallliliare costituisca' ipot.esì,. . dr im;juadramènto del lavoro di ~~, renti e .di altra volontà , < •• n, . ......•... , ....•....••••• ", .. ,_ • Codice abbonamento: 068391 ,~. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 64 Quotidiano Data ItaliaOggi Pagina Foglio 01-04-2014 30 1 Lavoro, .convincono le prime mosse di Renzi inoltre non sarà più obbligatoria la forma scritta per il piano formativo individuale. Il decreto legge varato fissa da 12 mesi a tre anni ladorata massima dei contratti a tempo determinato, che potranno essere anche senza causale, con proroghe ammesse fino ad 8 volte se riferite alla stessa attività, con l'accortezza che i dipendenti a tempo non superino il 20% dei totali dell'azienda. Renzi ha inoltre previsto un disegno di legge per la delega al governo a riformare il lavoro semplificando appunto la legge dell'ex ministro Fornero. Un passaggio parlamentare, che prevede però tempi lunghi di attesa, nel quale chiederà una delega per modificare gli ammortizzatori sociali con l'obiettivo di assicurare un sistema di garanzia per tutti i lavoratori: tra le misure ipotizzate, la revisione dei criteri e oneri contributivi ordinari, la rimodulazione dell'ASpi e la sua estensione ai collaboratori e la tutela delle donna in maternità, anche in caso di contratti atipici e anche in caso di mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro nei casi delle lavoratrici parasubordinate. 'fra le altre iniziativ~, ancora in fase di stallo, troviamo anche la rimodulazione del Dure in versione virtuale, secondo col la regolarità contributiva nei confronti dell'Inps, Inail e Cassa edile sarà verificata dagli stessi interessati solo con modalità telematiche e che avrà va- lore per 120 giorni, il che abbrevia molto i tempi, poiché la versione attuale prevede tempi di verifica più lm,ghi. E previsto inoltre l'arrivo di un'agenzia unica nazionale per l'impiego, per la gestione integrata delle politiche attIve e paB8lve nno 80 ora offerta dai centri per l'impiego provinciali e dalle agenzie private. Il governo punta anche a rivedere il regime sanzionatorio per il lavoro nero, la cui quota è salita del 30%, valorizzando gli istituti prerniali e a promuovere le comunicazioni telematiche, anche per gli adempimenti legati alla costituzione, gestione e cessazione del rapporto di lavoro. Infine si cercherà di introdurre un contratto a tutele crescenti con l'obiettivo di stilare un testo organico di disciplina dei contratti esistenti, di cui ne contiamo ad oggi circa 27 tra subordinati, parasubordinati, di lavoro autonomo e speciali, con l'introduzione di nuove formule con tutele crescenti per ilavorato- neowVolo. A parte lemodiflche di apprendistato e contratti a termine, la cui attuazione dovrebbe essere pressoché immediata, il resto dei provvedimenti dovrà attendere molto di più. È prevista l'applicazione di alcuni di essi entro sei mesi dall'entrata in vigore delle legge delega sul lavoro proposta dal Consiglio dei ministri. C'è inoltre da segnalare positivamente la volontà del governo Renzi di sciogliere il Cnel, istituto inutile, costoso e pieno di vecchi esponenti di Confindustria e Cgil Cis! e UII del quale neSsuno (se non essi stessi) sentirà la mancanza. Giulia Batani Codice abbonamento: 068391 Il neo premier Matteo Renzi annuncia le sue prime mosse in materia di lavoro: vengono tolti subito alcuni vincoli assurdi imposti dalla legge Fornero, per decreto quelli su apprendistato e contratti a termine, che quindi entreranno subito a regime e per gli altri attraverso una delega al governo da esercitare nei prossimi mesi. Si tratta di un cambiamento profondo nell'ossificato mercato del lavoro in entrata del nostro paese che ha prodotto il record di giovani . disoccupati della storia nazionale. Inoltre, si tratta di una evidente scossa al sistema di relazioni sindacali che prevedeva il trito e ritrito rito della cosiddetta c~ncertazione, che assegnava ai sindacati confederali classici e alla Confindustria un immenso potere di lobbing e di veto che ha contribuito a fare entrare il paese nella palude in cui oggi, purtroppo, si trova. La Fismic apprezza moltissimo U metodo Renzi in questo campo e ne appoggia concretamente le misure finora intraprese perché appare la medicina adatta per dare una scossa salutare a un paese che ne ha~stre mo bisogno. Analizziamo di seguito le misure intraprese in materia di lavoro. Nell'immediato, a partire dall'entrata in vigore del decreto legge sul lavoro varato mercoledì scorso dal consiglio dei ministri, verranno presi provvedimenti in materia di apprendistato e contratti a termine. La volontà è quella di potenziare e semplificare l'apprendistato, inÌponendo meno vincoli in téma di formazione: la formazione pubblica, che dovevà integrarsi con il training aziendale,diviene facoltativa e sono aboliti i vincoli di stabilizzazione, Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 65 Quotidiano Data ItaliaOggi Pagina Foglio 01-04-2014 31 1 Il Consiglio nazionale in audizione alla Camera sulla conversione del decreto 34/14 . Buone intenzioni sul lavoro Su apprendistato, Dure e rapporti a termine urge restyling l Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro parteciperà stamattina presso la Commissione lavoro della Camera alle audizioni sui contenuti e sulle possibili modifiche al decreto legge 34/2014, in discussione per la conversione in legge. Sul decreto il giudizio generale è positivo specie per l'introdotta semplificazione delle regole; le modifiche proposteche pubblichiamo - mirano alla correzione di alcune criticità. I TEMPO DETERMINATO di generare molta confusione. In particolare il regime transitorio si rende necessario per due aspetti: a) per i contratti in corso di validità affinché i datori di lavoro possano utilizzare la più ampia facoltà di proroga (firto a 8 volte) prevista dal dI 34; b) che gli attuali limiti quantitativi previsti dai vigenti CcnI non trovino applicazione rispetto alle novità introdotte dal dI 34 poiché individuati, anche sotto il profilo concettuale, su un quadro normativo antecedente. 5. Al fine di evitare interpretazioni erronee, è bene sostituire il termine «imprese» con «datori di lavoro» tra i destinatari della norma che riguarda coloro i quali occupano fino a 5 dipendenti. APPRENDISTATO 1. Con riferimento al contratto di apprendistato il testo contenuto nel dI 34 non chiarisce le intenzioni del Governo in ordine alla formazione pubblica. Infatti, il testo è scritto in modo poco chiaro a tal punto che la facoltà della formazione pubblica non si comprende se riguardi il datore di lavoro (e allora si realizzerebbe una vera semplificazione), oppure che la stessa sia demandata alle regioni, nel senso se introdurre o meno la formazione pubblica. Questo profilo non è di secondo piano poiché è l'aspetto che oggi blocca l'utilizzo del contratto. Chiarire a livello normativo questo aspetto è fondamentale per evitare conflitti di competenza con possibili contenziosi rilevanti sotto il profilo costituzionale. 2. È indispensabile che le novità introdotte dal dI 34 riguardino anche i contratti di apprendistato che sono in corso di validità. Questo darebbe ulteriore impulso positivo al modello contrattuale ed eliminerebbe molto potenziale contenzioso. DURe Uintervento normativo potrà avere una reale portata semplificatrice purché però si preveda, a monte, una puntuale verifica dei contenuti delle note di rettifica (le quali non dovrebbero precludere il rilascio del Durc) e quindi della formazione degli avvisi di addebito (che sino alla scadenza dei termini per la proposizione del ricorso, o meglio sino alla sua definizione non inficiano la regolarità dell'impresa). Perché si realizzino queste condizioni bisognerebbe migliorare e perfezionare sia il sistema di emissione e di controllo da parte dell'Inps, che la capacità di relazione con gli intermediari telematici. Infatti, più è difficoltoso interagìre con l1stituto maggiore è la difficoltà per le aziende di dimostrare di essere in regola specialmente in presenza di note di rettifica e avvisi di addebito non dovuti. Codice abbonamento: 068391 Per poter rimuovere ogni equivoco sull'applicazione delle nuove regole sul contratto a tempo determinato ed eliminare quindi ipotesi di latente contenzioso, si segnalano le seguenti criticità meritevoli di modifica: 1. Precisare se la durata massima del contratto a tempo determinato prevista dal dl 34/2014 pari a 36 mesi è riferita a ciascun contratto a termine e non alla «sommatoria» dei contratti sottoscritti tra lo stesso lavoratore e lo stesso datore di lavoro. In altri termini occorre precisare nella legge se tra le stesse parti è ammessa una pluralità di contratti a termine per mansioni diverse e non equivalenti. 2. Per quanto concerne il rinvio alla contrattazione collettiva in ordine all'individuazione di un limite quantitativo diverso rispetto alla legge, si ritiene debba essere individuato in modo più puntuale soprattutto con riferimento al fatto che essa possa o meno di ridurre ed eventualmente anche azzerare il limite quantitativo del 20% 3. Il limite del 20% stabilito dalla legge è determinante ai fini della legittimità dei r:apporti di lavoro instaurati. E dunque fondamentale che la legge non lasci dubbi interpretativi. In particolare è necessario chiarire: a) se nel riferimento «all'organico complessivo» vanno considerati, oltre ai contratti di natura subordinata a tempo indeterminato, anche i lavoratori autonomi in organico, o se vanno considerati gli stessi contratti a termine che sono sottoposti al limite di contingentamento ingenerando così una spirale matematica molto complessa per i datori di lavoro. In via di semplificazione è necessario che il tetto del 20% sia riferito alla sola forza lavoro con contratto di natura subordinata a tempo indeterminato, come peraltro è già attualmente presente nella generalità dei contratti collettivi nazionali; b) se il limite deve riferirsi solo all'avvio di contratti a tempo determinato in modo dlretto, oppure anche alla somministrazione a tempo determinato. 4. Non è previsto alcun regime transitorio e questo rischia Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 66 Quotidiano Data Pagina I Il DOCUMENTO DI ECONOMIA EFINANZA SARA APPROVATO TRA UNA SETTIMANA CRESCITA RIVISTA TRA lO 0,8% ELO 0,9% Le misure del Def Un miliardo dai risparmi sulla Sanità Tagli alla sanità per un miliardo Ipotesi slittamento di Irap e rendite ~ Renzi: a maggio 80 euro in busta paga, decreto prima di Pasqua Risparmi sulla spesa per pasti, lenzuola e pulizie degli ospedali ROMA Il cantiere per il taglio dell'Irpef prosegue a pieno regime. Ieri Matteo Renzi ha confermato che dal 27 maggio i lavoratori che guadagnano fino a circa 25 mila euro avranno 80 euro in più in busta paga. Il decreto con gli sgravi fiscali arriverà la settimana di Pasqua, subito dopo il Def, il documento di economia e finanza" che sarà approvato 1'8 o il 9 aprile. Intanto continuano ad emergere particolari sulle coperture. Una buona fetta dei soldi che serviranno per ridurre il peso delle tasse sui lavoratori dovranno arrivare da tagli alla sanità. Renzi e il suo braccio destro, Graziano Delrio, hanno dato come obiettivo al ministro Lorenzin un risparmio di almeno un miliardo di euro per il 2014. Molto di più dei 300 milioni indicati nelle slides presentate dal Commissario alla spending review, Carlo Cottarelli. Dove calerà le forbici Lorenzin? Soprattutto sulla spesa «alberghiera» del siste- ma sanitario nazionale. Per pasti, pulizia, lenzuola ed altri servizi, ogni anno si spendono circa 4 miliardi di euro. L'obiettivo sarebbe dimezzare questa cifrà in un triennio. I risparmi dovrebbero essere ottenuti aumentano le categorie merceologiche assoggettate alle gare Consip. Altri risparmi dovrebbero essere ottenuti con l'efficientamento che dovrebbe passare soprattutto attraverso una revisione informatica. LO SCONTO PIENO Il provvedimento del governo arriverà dunque in tempo utile per permettere a produttori di software e sostituti d'imposta di aggiornare le procedure relative all'Irpef, in modo tale da assicurare l'effetto sulle buste paga di maggio. Mentre potrebbe avere tempi meno immediati !'intervento destinato alle imprese. Non è nemmeno escluso che slitti di fatto al prossimo anno, con effetto però sui redditi del 2014, per la diversa tempistica dei versamenti: in questo caso anche l'entrata in vigore della stretta sulle rendite finanziarie potrebbe essere rinviata al primo gen- naio dell'anno prossimo, il che semplificherebbe le relative operazioni tecniche. Per !'imposta sul reddito delle persone fisiche è confermato !'intervento sulle detrazioni per lavoro dipendente: lo sconto pieno (80 euro al mese e 1000 l'anno a regime) verrebbe applicato fino ad un imponibile di 24 mila euro o poco meno, e andrebbe poi a ,decrescere gradualmente. Restano esclusi dai benefici gli incapienti, ossia coloro che avendo redditi bassi (fino a poco più di 8 mila euro l'anno per i contribuenti senza carichi familiari) non pagano Irpef e dunque non possono trarre vantaggio da maggiori detrazioni. L'intervento sul cuneo fiscale avrà un costo ma dovrebbe anche produrre un effetto positivo sulla domanda. Se ne terrà conto in qualche modo anche nella stima di crescita del Pil, posizionata allo 0,8-0,9 per cento del Pil ossia un po' più in alto rispetto alle stime delle organizzazioni internazionali. Andrea Bassi LucaCifoni 068391 Il PROVVEDIMENTO --------,------ Codice abbonamento: RoMARenzi ha confermato che da maggio i lavoratori che guadagnano fino a circa 25 mila euro avranno 80 euro in più in busta paga. Il decreto arriverà subito dopo il Def, il documento di economia e finanza che sarà approvato 1'8 o il9 aprile. Per quanto riguarda le coperture, un parte dei soldi arriverà da tagli alla sanità. L'obiettivo è quello di risparmiare almeno un miliardo di euro per il 2014. La scure calerà soprattutto sulla spesa «alberghiera» del sistema sanitario nazionale: per pasti, pulizia, lenzuola e altri servizi, ogni anno si spendono infatti circa quattro miliardi di euro. Bassi e Cifoni a pag 6 Foglio 01-04-2014 6/7 1 /2 @ RIPRODUZJONE RISERVATA Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 67 Quotidiano 01-04-2014 7 1 Data Pagina Foglio Assunzioni senza art. 18 e assegno ai precari disoccupati ~Pronto il ddl delega che approda in Senato ~Contributi cig modulati in base all'utilizzo, CosÌ can1biano an1ll1ortizzatori e contratti JOBSACT ROMA Sei pagine per sei articoli. Il disegno di legge delega con il quale il governo vuole dare una scossa al mercato del lavoro e modificare gli ammortizzatori sociali, è finalmente pronto. Ha raggiunto il Quirinale e a giorni approderà in Parlamento per iniziare il suo iter a partire dal Senato. Nel testo ci sono tutte le novità annunciate dal governo. Naturalmente, essendo una legge delega, sono enunciati i principi e i criteri base di ogni misura: bisognerà poi attendere i decreti legislativi per i dettagli. Ma già dai titoli bisogna dare atto che la rivoluzione promessa c'è. E sarà a costo zero. I soldi che servono in più per uno strumento, saranno reperiti dalla razionalizzazione o l'eliminazione di un altro. Il ddl delega si affianca al decreto lavoro sui contratti a termine e apprendistato già all' esame della Camera. sperimentazione del contratto di inserimento le crescenti, quello che per un primo periodo (si è detto tre anni) consentirà all'imprenditore di assumere a tempo indeterminato sapendo però che, se le cose dovessero andare male, può licenziare il lavoratott!sènZa la paura di essere portato in tribunale. Alcune forme contrattuali probabilmente sparirànno. Partirà anche la sperimentazione del salario mi- ne dei contributi: pagheranno di più le aziende e i settori che ne fanno maggiore ricorso. SE IL LAVORO SFUMA In caso di perdita di lavoro si potrà usufruire dell'Aspi, assicurazione sociale per l'impiego, che sarà universalizzata con l'estensione ai co.co.co. L'importo e la durata saranno «commisurati alla storia contributiva del lavoratore». nimo. I voucher per le attività lavorative discontinue e occasiona- Ovvero dipenderanno da quanti li saranno estesi a tutti i settori contributi sono stati versati: chi più ne ha, potrà usufruire dell'asproduttivi. segno per un periodo più lungo. Prima dell'entrata a regime del SE L'AZIENDA ÈIN DIFFICOLTÀ Nei momenti di crisi aziendale e nuovo strumento ci sarà una spesolo se ci sono possibilità di recu- rimentazione biennale e risorse pero (è esclusa la concessione di definite. Chi usufruirà dell'asseammortizzatori se l'azienda chiu- gno dovrà comunque darsi da fade definitivamente) scatteranno i re: il ddl prevede che il beneficiasostegni al reddito dei lavoratori. rio sia coinvolto in attività a favoNel testo non si fa cenno alla cig in re delle comunità locali, non nederoga (che già la legge Fornero cessariamente promosse da enti prevede in esaurimento al 2016) pubblici. Per aiutare chi ha perso ma alla cassa integrazione ordina- il lavoro a trovarne un altro verria e straordinaria, strumenti che ranno razionalizzati gli incentivi esistenti e nascerà VIA L'ARTICOLO 18 PER TRE ANNI potranno essere attivati solo aver -all'assunzione senza nuovi oneri -l'Agenzia natentato la via dei contratti di soliArriverà, anche se in via sperizionale per l'occupazione. mentale, il contratto unico a tute- darietà. Ci sarà una rimodulazioGiusy Franzese In disegno di legge- delega I ._-_...... © RIPRODUZIONE RISERVATA -- RIFORMA AMMORTIZZATOIll SOCIALI Il accesso alla cig solo se non sono possibili icontratti di solidarietà ; Il più contributi per le imprese che utilizzano più cig · Il introduzione assegno universale di disoccupazione I Il coinvolgimento beneficiari ammortizzatori in lavori utili alla comunità locale , RIFORMA POLITICHE ATTIVE Il razionalizzazione incentivi alle assunzioni eall'autoimprenditorialità Il creazione Agenzia nazionale per il coordinamento politiche attive I 1I sinergie tra agenzie pubbliche e private TUTTA LA RifORMA SARA ACOSTO ZERO I BENEHCIARI DI , SOSTEGNI Al REDDITO IMPEGNATI IN I PER LA COLLETTIV SEMPLIFICAZIONE ERAZIONALlZZAZIONE DEGLI ADEMPIMENTI : BUROCRATICI , Il dimezzamento numero di atti di gestione del rapporto di lavoro ! Il introduzione sperimentale del contratto unico a tutele crescenti , Il introduzione salario minimo Il estensione voucher lavoro accessorio i NOR~1E PER CONCILIARE TEMPI 01 LAVORO EGESTIONE FIGLI : Il indennità di maternità estesa alle lavoratrici che versano contributi I alla gestione separata I Il incentivazioni accordi collettivi per favorire flessibilità orario di lavoro I Codice abbonamento: 068391 I FORME CONTRATTUALI I Il nuovo codice di lavoro Giuliano Poletti -ce.nTim~ Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 69
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