30 maggio 2014 - Comunità del Garda

Dal 24 al 30 maggio 2014
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da BRESCIA OGGI
da L’ARENA
da L’ADIGE
dal TRENTINO
dalla GAZZETTA DI MANTOVA
dal CORRIERE DELLA SERA
da BRESCIA OGGI
giovedì 29 maggio 2014 – PROVINCIA – Pagina 19
TURISMO & TERRITORIO. Inizia oggi la nuova stagione per le 39 strutture bresciane inserite nel circuito regionale: al
Valmalza di Ponte di Legno la cerimonia ufficiale
Inverno addio, con l´estate riaprono i rifugi
Elia Zupelli
Dal Guglielmo all´Alta Valcamonica idee e proposte per tutti i gusti In primo piano l´agroalimentare, ma spazio
anche a cultura e arte
Ormai l´inverno è un concetto che il pensiero non considera, la bella stagione è sbocciata che è un piacere, il «count
down» collettivo di escursionisti e appassionati delle gite in quota è arrivato finalmente agli sgoccioli.
Dopo qualche mese di letargo, oggi i 180 rifugi della Lombardia riaprono ufficialmente le porte ai loro ospiti, pronti ad
una stagione estiva che si annuncia caldissima.
Le 39 insegne bresciane, naturalmente, non si faranno trovare impreparate: proprio in queste ore, sullo sfondo del
rifugio Valmalza - struttura abbarbicata sulle pendici di Pontedilegno - si sta infatti svolgendo la simbolica giornata di
inaugurazione indetta come ogni anno dall´associazione gestori rifugi di Lombardia, con l´obiettivo di presentare alle
autorità e soprattutto ai tantissimi appassionati che frequentano le montagne il quadro delle offerte e tutte le novità
in rampa di lancio per la prossima stagione escursionistica. Durante la quale saranno protagonisti anche gli altri rifugi
autoctoni, che stanno altrettanto riscaldando i motori in vista della prevedibile «invasione» di turisti destinata a
caratterizzare i mesi a venire.
Non a caso, oltre all´immancabile e ultracollaudata proposta enogastronomica e ristorativa scandita nel segno della
tradizione locale, il business dei rifugi - in controtendenza rispetto alla difficile contingenza economica - si sta
dimostrando un mercato in buona salute, capace di generare interessanti opportunità d´impiego stagionali: basta
consultare il portale di riferimento rifugi.lombardia.it per scoprire come cuochi, camerieri e «tuttofare», siano
professionalità decisamente ambìte in quota.
I CONTATTI per candidarsi? A portata di clic direttamente sul sito. Non solo. Al medesimo indirizzo web è possibile
scaricare anche la relativa app per smartphone, che già nella scorsa stagione aveva rappresentato un vero e proprio
punto di riferimento per gli amanti della montagna, in quanto strumento tecnologico perfetto per «strategizzare» in
maniera estremamente efficiente tanto una vacanza, quanto una semplice gita fuoriporta, magari a due passi da casa.
Per il resto, il portale raccoglie una preziosa serie di altre risorse e contenuti, che vanno dalle indicazioni organizzative
a seconda della meta scelta, del periodo e delle attività di interesse, fino alle dettagliate descrizioni dei rifugi e itinerari
percorribili (sia tragitti impegnativi, che sentieri amatoriali ideali per le famiglie).
Senza scordare inoltre l´elenco costantemente aggiornato delle numerose iniziative culturali che ogni anno animano i
rifugi lombardi, trasformandoli nella meta ideale per un target eterogeneo, capace di coniugare le esigenze
enogastronomiche dei gourmet più irriducibili, con le velleità «no limits» dei giovani alla ricerca di una vacanza ad alto
tasso di adrenalina.
IL TUTTO nel segno di un solo denominatore comune: il sorprendente territorio bresciano, che dalle valli ai laghi,
passando attraverso parchi, riserve e zone protette brulicanti di flora e fauna dall´interesse naturalistico nazionale
(come il Parco naturale dell´Adamello o il Parco regionale dell´Alto Garda Bresciano) non finisce mai di incantare chi
decide di esplorarlo.
Un univeso da riscoprire e da esplorare anche per chi ce l´ha a portata di mano, reo, magari, di dare bellezze e
paesaggi per scontati.
giovedì 29 maggio 2014 – PROVINCIA – Pagina 29
DESENZANO. Lavori di manutenzione in corso nelle principali darsene turistiche pubbliche, prima fase di un più
completo e oneroso piano di adeguamento
Nei porti è scattata l´operazione restyling
Alessandro Gatta
Alla Zattera, a Rivoltella e ai pontili del capoluogo avviato un «tagliando» di sicurezza per gli ormeggi Poi da
autunno gli ampliamenti e le ristrutturazioni
Proseguono spediti i lavori di manutenzione dei tre principali porti di Desenzano, avviati un paio di settimane fa. Primi
i cantieri alla Zattera di Rivoltella, che volgono al termine, ora anche al porto dei Pontili, al centro di Desenzano.
È LA PRIMA FASE di un´opera più ampia e che vale un investimento da 130mila euro, diviso tra Comune e l´Autorità di
bacino (ex Demanio): la premessa a un più generale progetto di ampliamento, che coinvolgerà sia il porto di
Desenzano che quello di Rivoltella, già inserito nel Piano triennale.
L´assessore Maurizio Maffi conferma che alla Zattera il restyling è ausi completato: sono stati sostituiti gli otto pali
d´ingresso, ormai vecchi ormai, allargate le corsie d´ingresso e rinforzato il frangiflutti. Ultime rifiniture in corso, pochi
giorni di lavoro.
Manutenzione a buon punto anche al porto di Rivoltella, anche qui un intervento «light» in attesa del previsto
ampliamento: aggiunti nuovi pali in legno in ingresso e in uscita, per «addensare la barriera protettiva vicino agli
scogli».
Piccole chiatte in movimento anche al porto dei Pontili, a Desenzano: la prima parte prevede una generale
sostituzione degli «attrezzi» da ormeggio, operazione quasi invisibile perché si volge quasi tutto sott´acqua. Prima di
tutto le catenarie, a cui le barche ormeggiate possono attaccarsi da poppa; poi i pendini (o trappe), ovvero le catene
ancorate al fondale, in ultimo i golfari, anelli fissati a muro. Sono stati intanto già sostituiti i pali delle linee di ingresso
e in uscita, molti dei quali vecchissimi.
La parte più complicata rientrerà nella «manutenzione straordinaria»: interventi più massicci, spiega ancora Maffi, da
svolgere dopo la «stagione»: nuove scalette, nuove passerelle, oltre al dragaggio e ripascimento delle spiagge.
giovedì 29 maggio 2014 – PROVINCIA – Pagina 29
TREMOSINE. Primi effetti dei sequestri giudiziari legati all´inchiesta sui presunti abusi edilizi, ma nella zona nord
l´attività velica è entrata nel vivo
«Sigilli» a Campione, meeting europeo a rischio
Annullate le prenotazioni dei concorrenti stranieri al campionato continentale di barche radiocomandate
Sarà una stagione di eventi a due velocità quella che graviterà attorno a Campione del Garda. L´inchiesta sui presunti
abusi edilizi che ha travolto la frazione di Tremosine rischia di «zavorrare» anche il calendario di manifestazioni.
Avrebbe infatti dovuto passare anche dal campionato europeo di barche radiocomandate, in programma dal 27
settembre al 3 ottobre prossimo, il rilancio economico di Campione del Garda. Ma i sequestri giudiziari legati
all´inchiesta, rischiano di far saltare il banco. È infatti arrivato l´inevitabile annullamento da parte di Campione spa
delle prenotazioni degli appartamenti già effettuate dai concorrenti stranieri che avrebbero dovuto partecipare
all´evento autunnale.
Decisione inevitabile dopo i sigilli alle unità immobiliari. «Un vero disastro - commenta il presidente del Vela club
locale, Renato Bolis -, adesso c´è il rischio concreto che non si faccia più nulla. L´area concessa dal Comune lo scorso
luglio in comodato, ovvero la parte a sud della strada comprendente lo scivolo alaggio imbarcazioni, è sotto sequestro.
E ogni attività istituzionale si è fermata».
Non utilizzabile è anche il lungolago che avrebbe dovuto ospitare a fine settembre il campionato europeo di barche
radiocomandate. Quasi cento sono i concorrenti stranieri già accreditati, a cui andrebbero ovviamente aggiunte oltre
duecento persone di indotto. Grasso che cola per una frazione che spera con questo evento sportivo di allungare
ancora un po´ la stagione turistica. Ma senza alloggi come si farà? «La nostra preoccupazione - spiega Bolis - è che la
comunicazione di Campione spa a quanti hanno già prenotato, possa potenzialmente generare un effetto a catena,
che potrebbe portare la classe internazionale a trovare altre location disponibili ad ospitare l´evento. A livello
organizzativo, noi e il gruppo radiovelisti di Idro non abbiamo contratto impegni particolarmente gravosi, ma è chiaro
che l´annullamento della manifestazione sarebbe un nuovo colpo alle attività e al paese».
Dall´altra parte del delta di Campione, nella zona nord, l´attività del Centro Velico Federale di Univela prosegue a
pieno ritmo. Ieri si è disputata la prova inaugurale dell´International Youth Cup, il nuovo evento voluto dalla
Federazione Italiana Vela e dalla sua omologa russa. Anche la Francia partecipa al meeting a inviti riservato ai velisti
under 19 delle classi 420, 29er, Laser Radial e tavole a vela. Il format prevede due giorni di regate di flotta e una
giornata di team race. Presenti circa 80 atleti. «L´evento - osserva Alessandra Sensini, direttore tecnico delle squadre
nazionali giovanili di vela -, offre agli atleti l´opportunità di fare esperienza e di prepararsi in campo internazionale».
martedì 27 maggio 2014 – PROVINCIA – Pagina 49
GARDONE RIVIERA. Il presidente del Vittoriale sarà processato nel mese di novembre
Abuso d´ufficio, rinvio a giudizio
per Giordano Bruno Guerri
Consulenza alla sua compagna: il giudice contesta la procedura
Sarà processato. Sicuramente in modo diverso rispetto al suo omonimo finito sul rogo. Ma certo è una bella grana per
il presidente della fondazione del Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, Giordano Bruno Guerri.
L´accusa nei suoi confronti è d´abuso d´ufficio: tutto avrebbe tratto origine da una consulenza affidata alla compagna.
La notizia del rinvio a giudizio è stata diffusa nei giorni scorsi dal quotidiano «Il Giorno».
IL PRESIDENTE della fondazione, attraverso il proprio legale, replica alle accuse che si concretizzerebbero nell´aver
utilizzato fondi pubblici per remunerare la compagna, alla quale sarebbe stata affidata una consulenza legale e
organizzativa sull´attività della fondazione. Secondo l´accusa non ci sarebbero state procedure comparative e
tantomeno verifiche sui risultati ottenuti. Le indagini sono condotte dal Pm Valeria Bolici e dal procuratore aggiunto
Fabio Salamone.
È l´avvocato Giuseppe Mariani, del foro di Bari, difensore di Giordano Bruno Guerri, a fornire alcunee precisazioni,
«NEI CONFRONTI del mio assistito è stato emesso, dal Giudice per l´udienza preliminare presso il Tribunale di Brescia,
decreto che dispone il giudizio in relazione ad un´ipotesi accusatoria di abuso d´ufficio, contestata al professor Guerri
con riguardo ad un incarico di consulenza gestionale, da lui conferito (nella sua qualità di presidente della Fondazione
"Il Vittoriale degli Italiani") all´avvocato Paola Veneto, nell´agosto del 2009; il corrispettivo dell´incarico in questione
era pari a 15mila euro per una durata annuale. Nel corso del dibattimento, il professor Guerri avrà modo di dimostrare
di aver agito nell´interesse dell´ente da lui rappresentato, scegliendo di avvalersi dell´ausilio di una professionista
esterna di provata validità».
Un incarico, prosegue il legale, assegnato «nell´ottica della più proficua gestione delle relazioni pubbliche della
Fondazione "Il Vittoriale", la cui immagine è stata incontestabilmente da lui restaurata e rilanciata, come attestato dal
sensibile incremento di visitatori e della rinnovata attenzione verso un patrimonio culturale già avviato verso il
declino».
Il processo si terrà nel Novembre prossimo. Una grana per il presidente della Fondazione, che però, da quanto è
sembrato di cogliere dalle dichiarazioni del legale, appare fiducioso di poter dimostrare d´aver agito esclusivamente
nell´interesse dell´ente.
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da L’ARENA
venerdì 30 maggio 2014 – PROVINCIA – Pagina 25
TRASPORTI. Gli amministratori di Atv hanno illustrato le numerose novità riguardanti soprattutto l'offerta dedicata
ai turisti in arrivo sul Benaco
Dal lago alla città il bus è «no stop»
Camilla Ferro
Presentati i servizi estivi che collegheranno il Garda-Baldo e l'entroterra a Verona e al Catullo Linee più veloci e bus
serali fino all'una di notte
I conti di Atv sono sani, il bilancio del 2013 ha chiuso in attivo di 2,5 milioni, nell'ultimo anno sono stati assunti cento
autisti e c'è un progetto da 5 milioni per finanziare, a breve, l'acquisto di nuovi autobus.
I numeri per far bene ci sono. «E l'impegno per migliorare il servizio, pure», sottolinea il presidente Massimo
Bettarello, «basta che la Regione non ci tolga i soldi risparmiati per darli ad aziende che vanno male. Pare che a
Venezia stiano facendo uno studio in tal senso, mi auguro siano solo chiacchiere». Potrebbe essere, invece, che anche
per il trasporto pubblico valga la regola dei vasi comunicanti come è stato per la sanità: l'Ulss 22 di Bussolengo ha
spedito in laguna l'utile di 12 milioni per tappare il rosso di altre aziende malandate.
«Mi auguro», chiosa Bettarello, «che il sacrificio fatto per amministrare Atv in economicità producendo nel contempo
numeri con segno più e incrementando l'offerta, sia un merito e non un boomerang che ci torna contro».
Tradotto: quello che Atv ha guadagnato, resti ad Atv. «Perchè Atv ha tanti progetti in cantiere che stanno prendendo
forma grazie anche all'aiuto di partner importanti», ribadisce il presidente, «ma per migliorare il servizio, per
ottimizzarlo, dobbiamo poter investire le risorse di bilancio che necessariamente non devono andare via da qui».
Primo banco di prova è l'estate. L'estate, il lago, Verona e la sua provincia da collegare con una rete di trasporto
funzionante. Veloce.
Sono state presentate ieri tutte le novità operative dal 9 giugno. A raccontarle, insieme a Bettarello, c'erano il suo vice
Turrini, il direttore Zaninelli, il dirigente alla pianificazione Zanderigo e l'assessore provinciale ai trasporti Mazzi:
«Avremo un'attenzione speciale per il Benaco e per i milioni di turisti in arrivo». «Il servizio estivo programmato con la
Provincia», ha spiegato Zaninelli, «consentirà di contare su un notevole potenziamento dell'offerta, sia in termini di
frequenza che di estensione della rete, a sostegno della grande domanda di mobilità dei turisti. Inoltre, tutti i servizi
del lago saranno attivi ininterrottamente fino al 14 settembre, senza alcuna riduzione di corse durante le giornate
festive».
Nel dettaglio il versante veronese del lago sarà servito da linee ad alta frequenza: corse ogni ora da Riva a Malcesine e
ogni mezz'ora nel tratto compreso tra Malcesine e Peschiera; sempre ogni ora un bus porterà la gente da Verona al
lago via Peschiera e uno da Garda arriverà a Verona via Lazise, alternando un servizio rapido (con fermate solo a
Verona, Lazise, Cisano, Bardolino, Garda) e uno locale che effettuerà tutti gli stop lungo il percorso.
«Un'altra grande novità», ha detto Bettarello, «è il collegamento tra l'aeroporto Catullo e il lago con un bus ogni ora.
Inoltre, abbiamo predisposto il prolungamento dell'orario delle corse: l'ultimo autobus lago-Verona arriverà in città
all'una di notte e l'ultimo in direzione lago arriverà a Garda alla stessa ora. Sempre in tema di linee serali, viene
confermato servizio post-Arena: in occasione delle serate di opera, la corsa partirà da piazza Bra' mezz'ora dopo il
termine della rappresentazione, per riportare gli spettatori fino a Malcesine, grazie alla collaborazione con
Federalberghi».
«In effetti finalmente Atv ci ha garantito questo servizio che chiedevamo con insistenza», ha ribadito il presidente
degli albergatori Bertoncelli, «per noi operatori turistici è un aiuto importante da dare ai nostri ospiti».
Oltre che la rete lungo la costa, Atv ha potenziato anche quella nell'entroterra andando a servire le località montane
del Baldo come Prada, San Zeno, Albisano, Marciaga oltre che Ferrara di Monte Baldo, Spiazzi (dove è inoltre attivo il
servizio per il Santuario di Madonna della Corona) e Caprino, così come Costermano, Albarè, Affi, Cavaion, Calmasino,
Piovezzano, Pastrengo, Sandrà, Colà.
«La nuova mappa dei trasporti a servizio dell'entroterra sarà completata dalla dorsale Caprino-Costermano- AffiCavaion - Sega - Domegliara», ha sottolineato Zanderigo, «che collegherà ogni ora e mezza queste località con Verona.
Sempre nell'ottica della massima funzionalità, le partenze e gli arrivi a Verona della linea che collega in 50 minuti
Garda alla città sono state programmate per consentire la coincidenza con i treni per il Brennero. Infine, riproponiamo
anche per il 2014 la corsa Riva-Peschiera-Venezia, servizio che, con le sue tre corse alla settimana tutti i martedì,
mercoledì e giovedì, offrirà ai turisti del Benaco anche la possibilità di godersi una gita giornaliera in laguna».
mercoledì 28 maggio 2014 – NECROLOGI – Pagina 19
AMBIENTE. Dal 23 al 27 giugno all'università
Depurazione, le acque reflue da scarico a risorsa
Al forum a Palazzo Giuliari esperti provenienti da 41 Paesi
Una “bioplastica” che può essere utilizzata per produrre sacchetti biodegradabili. E' uno dei prodotti che derivano
dallo sfruttamento ecosostenibile delle acque reflue. Già, proprio quelle che comunemente consideriamo “di scarico”
e che, invece, possono diventare una risorsa. In che modo? Se ne parlerà dal 23 al 27 giugno all'ateneo scaligero
durante la conferenza internazionale “EcoSTP2014-Ecotechnologies for Wastewater Treatment”, organizzato da
Università di Verona, Politecnico di Milano, Istituto di Ricerca sulle Acque del Cnr, Consiglio di Bacino Veronese, Acque
Veronesi, Azienda Gardesana Servizi, Ordine degli Ingegneri Verona e provincia per parlare di risparmio energetico,
innovazioni tecnologiche con minimo impatto sull'ambiente, riduzione di emissioni. Oltre 250 contributi da 41 Paesi
del mondo, con l'obiettivo di portare a Verona la scienza internazionale e farla incontrare con le realtà che a vario
titolo si occupano di acqua nel nostro territorio.
“Perché Verona? L'università scaligera è la rappresentante italiana di un network che raggruppa 27 Paesi dell'Unione
Europea e nel nostro dipartimento di Biotecnologie da 15 anni un team lavora proprio con le acque reflue utilizzando
due bioreattori: uno produce gas metano, l'altro accumula bioplastica”, spiega Mario Pezzotti, delegato del rettore
alla Ricerca.
Un'attenzione, quella per l'ambiente, cui già da tempo lavorano anche altri soggetti locali. Come Ags (Azienda
gardesana servizi), impegnata nella realizzazione del nuovo collettore del Garda. O Depurazioni Benacensi, che pensa
a una nuova struttura che permetta di abbattere gli odori e di trasformare i fanghi in biogas. O ancora Acque Veronesi,
che sottopone a continui controlli e verifiche i circa 70 depuratori che gestisce in tutta la provincia. Il programma del
convegno è consultabile sul sito www.ecostp.org. E.PAS.
mercoledì 28 maggio 2014 – PROVINCIA – Pagina 41
BARDOLINO. Aerei speciali e sofisticati sorvoleranno i cieli del paese domenica 21 settembre con le Frecce Tricolori
Air show, per la prima volta
arriveranno F-16 e Tornado
Camilla Madinelli
Lo spettacolo, per la flotta schierata in cielo, sarà di gran lunga superiore alle esibizioni organizzate negli scorsi anni
Aerei speciali e super sofisticati sorvoleranno per la prima volta i cieli di Bardolino, domenica 21 settembre, in
occasione dell'Air show 2014 e dell'atteso spettacolo delle Frecce Tricolori. Oltre ai velivoli del 313° Gruppo
addestramento acrobatico, cioè la Pattuglia acrobatica nazionale famosa in tutto il mondo, e oltre ai numerosi velivoli
civili che hanno dato adesione al meeting aereo benacense, è stata confermata la presenza del Reparto sperimentale
volo dell'Aeronautica militare italiana e dell'F-16 Display Team dell'Aeronautica militare del Belgio.
Ciò significa l'arrivo quel giorno, sul lago di Garda, di alcune eccezionali macchine volanti, mai viste prima in azione da
queste parti: il velivolo da trasporto tattico di media grandezza Alenia C27J; il bireattore da combattimento Tornado,
nella versione standard in dotazione al Sesto Stormo di Ghedi (Brescia) dell'Aeronautica militare; il caccia AMX Ghibli,
aereo monomotore da attacco e ricognizione; il jet supersonico F-16, nato come caccia leggero e poi evolutosi in
velivolo multiruolo, protagonista anche di numerosi film come «Tuono blu» o «L'aquila d'acciaio». Tutti questi aerei
rendono l'appuntamento di Bardolino unico tra gli Air show programmati in tutta Europa, e uno spettacolo di gran
lunga superiore, per la flotta schierata in cielo, a quelli del 2008 e 2010, comunque molto apprezzati da un folto
pubblico sia di curiosi che di appassionati. Oltre 200 mila persone, infatti, in ognuna di quelle edizioni, avevano invaso
Bardolino, paesi limitrofi e colline adiacenti all'area di volo per vedere i 10 aerei delle Frecce, la pattuglia acrobatica
più numerosa al mondo, famosa per il suo programma di volo e la bravura dei piloti.
Al lavoro da mesi, per mandare gli inviti e gestire le relazioni con le istituzioni civili e militari coinvolte nella giornata di
festa aerea, ci sono il coordinatore generale della manifestazione per conto del Comune di Bardolino, Giorgio Aloisi, ex
fotografo delle Frecce Tricolori, affiancato da Maurizio de Rinaldis, già comandante della Pattuglia acrobatica
nazionale e direttore tecnico dell'evento benacense. L'obiettivo non è solo far stare col naso all'insù e divertire le
persone che accorreranno a Bardolino, ma anche fornire a operatori del turismo e del commercio lacustre
l'opportunità di destagionalizzare i flussi turistici e rendere «appetitoso» a italiani e stranieri un soggiorno sul lago al
termine della stagione estiva. Albergatori, ristoratori e attività commerciali potranno proporre a settembre uno
speciale pacchetto weekend dedicato a «Bardolino Air show 2014»: l'evento di domenica, insieme alle prove generali
del sabato che sono un altro spettacolo, potranno essere al centro di una mini vacanza di fine estate sul Garda.
martedì 27 maggio 2014 – PROVINCIA – Pagina 47
TORRI. Dodici gli appuntamenti in calendario
«Suoni del Garda»
Ora la rassegna fa tappa in paese
Lo scopo è offrire buona musica e far riscoprire i luoghi del sacro
Farà tappa anche a Torri il secondo Festival d'area «I suoni del Garda», proposto dall'associazione culturale Brixia
Symphony Orchestra di Brescia, con la direzione artistica di Giovanna Sorbi, che è stato presentato a Gardone Riviera.
La rassegna organizzata con la Comunità del Garda, il sostegno della Provincia di Brescia e dei Comuni, tra i quali
anche Torri, proporrà nella località lacustre veronese il 14 agosto alle 21, nella chiesa parrocchiale dei santi Pietro e
Paolo apostoli, l'esibizione dell'Ensemble La Rossignol che interpreterà «Audite Coeli».
La Comunità del Garda, unico organismo rappresentativo dell'intera regione benacense, concorre alla realizzazione e
all'organizzazione dell'evento: un circuito di spettacoli inseriti in un unico cartellone, col diretto coinvolgimento di
Comuni afferenti all'intero bacino lacustre e al suo immediato entroterra.
Lo scopo non è solo quello di offrire ai residenti e agli ospiti il linguaggio e il messaggio universali della musica, ma
anche quello di valorizzare le peculiarità e le bellezze artistiche e paesaggistiche di una vasta area che comprende le
province di Brescia e Verona e di stimolare un percorso spirituale mirato alla scoperta dei luoghi del sacro e della
spiritualità, con uno sguardo proteso verso Expo 2015.
Il progetto è ambizioso, in quanto la Comunità del Garda si propone di farlo diventare negli anni un appuntamento
periodico e continuativo, ampliandolo e promuovendolo sempre più, in Italia e all'estero. Ci saranno dodici
appuntamenti, concentrati nei mesi di maggio, giugno, luglio e agosto, con un'appendice finale in dicembre per
l'impedibile e tradizionale «Concerto degli auguri» di Villa Alba. Oltre alla Brixia Symphony Orchestra, tra i protagonisti
ci sono ensemble e solisti di assoluto rilievo, con alcune riconferme come il Quartetto d'arpe «Arpe Diem», L'Ensemble
«La Rossignol», l'«Ensemble Triodance» (oboe Franco Tangari, clarinetto Sergio Delmastro e fagotto Fausto Polloni),
l'organista Marcello Rossi, gli «Archi della Brixia» col violino solista Serafino Tedesi, il soprano Silvia Mapelli, i cantanti
vincitori del Concorso lirico internazionale «Giacinto Prandelli» 2014 e alcune novità (gli ensemble Trio Musicadarte, I
Piccoli cantori delle Colline di Brianza e il Coro giovanile Fonte Gaia di Rovagnate, il Trio d'archi Goldberg). L.B.
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da L’ADIGE
Ciclabile pronta tra un anno
Sta per arrivare l'atteso anello mancante, il tratto di pista ciclabile che supera lo snodo cruciale di Arco centro, nei
pressi del ponte sul fiume Sarca. Quel segmento di soli 85 metri che consentirà di completare finalmente l'asse nordsud dell'Alto Garda.
Un ulteriore passo in avanti è stato fatto: l'amministrazione comunale di Arco sta predisponendo gli ultimi tasselli per
ottenere il finanziamento e poi partire con il bando di gara e con i lavori. Il costo dell'opera è di un milione e mezzo di
euro di cui 980.622,30 per lavori a base d'asta e 519.377,70 per somme a disposizione dell'amministrazione.
L'assessore municipale Stefano Miori spera che per l'estate 2015 tutto possa essere pronto. Al più tardi nell'autunno.
Martedì scorso l'area tecnica del Comune ha approvato i progetti predisposti dagli ingegneri Francesco Deneci, Jerzy
Michno e dal perito edile Lorenzo Modena. «Ora possiamo accedere al Fondo unico territoriale - ha spiegato Miori - e
ottenere il finanziamento provinciale attraverso la Comunità di Valle Alto Garda e Ledro. Stiamo ancora attendendo la
relazione idraulica dal Servizio bacini montani della Provincia che sarà di supporto alla progettazione esecutiva. Io
credo, anzi spero che tutto possa essere pronto per la stagione estiva 2015, al più tardi entro l'autunno 2015».
Il percorso si snoderà lungo 85 metri e avrà una larghezza di 3 metri. Buona parte della sede ciclabile sarà a sbalzo
sopra il corso d'acqua del Sarca. La sezione di 3 metri è stata rispettata lungo tutto il tragitto, limitandosi ad alcune
eccezioni legate alla presenza di fabbricati che restringevano la carreggiata verso l'argine (ex macello), o alla presenza
di un percorso pedonale parallelo e adiacente di adeguate dimensioni (lungo l'area verde di fronte al foro Boario).
Nel dettaglio si prevede la realizzazione del tratto ciclabile sul lato ovest del fiume Sarca fino ad arrivare al ponte sulla
statale 45 bis, in corrispondenza dell'approdo della centralissima via Segantini. Il percorso si mantiene sul ciglio
dell'argine nei tratti iniziali, attraversa e ridisegna l'area verde comunale lungo via della Cinta, esce a sbalzo sul Sarca
tramite una propria struttura, che in parte poggia in alveo lungo alla base dell'argine, ed infine rientra portandosi su
via della Cinta sino all'incrocio con via Segantini e il ponte.
«La pista ciclabile - chiarisce Miori - scorrerà sullo spessore dell'argine fatto salvo il tratto dove c'è la sede dell'Autovar
dove ci sarà questo balcone a sbalzo sull'alveo del fiume. Poi il tracciato rientrerà e verrà ristretta la sede stradale nel
tratto a tre corsie. L'incrocio, molto delicato tra via Segantini, la statale, la via che viene da Prabi e la ciclabile, verrà
segnalato con un nuovo manto stradale in asfalto stampato tipo bolognini». 30/05/2014
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dal TRENTINO
Il progetto alla Mala nell’ambito di un’operazione che ha a capo la Erag Srl
Tra i soci Trentino Sviluppo. Civettini: «Il Comune non entrerà nella società»
Nago e Torbole «vedono» il teleriscaldamento
NAGO-TORBOLE Il teleriscaldamento dovrebbe arrivare anche a Nago e Torbole. Se a Riva, dove è presente ormai da
tempo, il riscaldamento "a distanza" è garantito dalla centrale di cogenerazione Alto Garda Power spa costruita
all'interno del perimetro delle Cartiere del Garda, nel comune confinante si punterà su un impianto di cogenerazione a
biomassa legnosa. La società che intende farsi capo dell'operazione è la Erag srl, parte in causa dell'accordo tra la
Provincia e la società Pasina per l'interruzione nel sito in località Navicello (a Rovereto) di ogni attività di ricevimento e
stoccaggio del cosiddetto materiale "forsu", ovvero rifiuto maleodorante e umido, con l’impegno ad avviare la
completa “liberazione” e pulizia delle strutture deputate al processo di trattamento del forsu e limitare l’attività di
compostaggio al solo residuo verde e ceneri da biomassa: il tutto da una parte con la cessione del terreno in località
Navicello a Trentino Sviluppo e dall’altra con l’entrata di Trentino Sviluppo nel capitale di Erag srl, una "new.co" in
predicato di gestire la produzione di energia elettrica e l’alimentazione di un anello di teleriscaldamento al servizio del
comune di Nago-Torbole, grazie alla combustione del cippato prodotto e degli scarti del verde. «Da tempo la società spiega il sindaco di Nago-Torbole Luca Civettini - ha acquistato un lotto deputato a "base operativa" in località Mala,
nel quale produrre energia elettrica attraverso il cippato. Dopodiché, sulla scorta della norma provinciale che prevede
in sostanza che il calore non venga sprecato, con la parte non utilizzata per la produzione di energia elettrica hanno
intenzione di relizzare il teleriscaldamento. La vendita del lotto era stata effettuata dalla precedente amministrazione
e noi eravamo un po' preoccupati, non volendo che il problema di puzza del Navicello fosse "trasportato" a Nago. La
Erag però ci ha tranquillizzati e ci ha mostrato il funzionamento di un impianto analogo a Dobbiaco. Da parte nostra
non abbiamo comunque accolto l'invito a diventare soci, ma ci siamo proposti eventualmente come utenti. Le
preadesioni al servizio - si parla di alberghi e altri "grossi", non utenze singole - sono partite a Nago, dopodiché si sono
estese anche a Torbole: come Comune abbiamo ipotizzato interesse per l'allacciamento del nuovo centro scolastico di
Tezze, della Pavese e del municipio. Dopo l'accordo con la Provincia ora sembrano esserci le risorse e l'idea che hanno
è partire quest'autunno con la costruzione della centralina e poi con i primi allacciamenti dalla Mala al resto
dell'abitato. Poiché servono degli scavi, escludiamo categoricamente che si cominci d'estate». 30/05/14
Arco, ma cambia giorno (martedì) e sede (viale delle Palme). Bresciani: «Iniziativa da valorizzare»
Il mercato contadino ci riprova
ARCO L'obiettivo è far decollare l'iniziativa che fin qui, a detta degli stessi promotori, ha stentato un po' a ripetere il
successo che, invece, si è registrato altrove. L'amministrazione comunale ha deciso di correggere il tiro per quanto
riguarda il mercato contadino apportando alcune importanti novità che prenderanno piede a partire dalla settimana
prossima, quando le bancarelle torneranno ad “aprire i battenti”. L'assessore al commercio Stefano Bresciani ha
deciso di cambiare il giorno e anche il luogo del mercato, non più all'interno dell'ex tennis (ed ex Agio) ma su viale
delle Palme, dove già si svolge il normale mercato bisettimanale. Si partirà, dunque, martedì 3 giugno quando verrà
inaugurata la nuova stagione del mercato contadino la cui gestione è stata affidata ancora alla Coldiretti di Trento,
rinnovando la convenzione almeno fino a fine anno. Poi si tireranno le somme e si deciderà il da farsi. Il mercato
contadino è nato per favorire le occasioni di diretto contatto tra produttori e consumatori, calmierare i prezzi dei
prodotti agricoli, garantire l’origine e la qualità dei prodotti acquistati, incentivare il consumo stagionale e far
conoscere le aziende agricole, valorizzando le produzioni locali. Ad Arco le bancarelle ci sono dal maggio del 2012.
«Finora il riscontro è stato positivo – commenta l'assessore Bresciani, che ha assunto da poco la competenza assieme
ai gradi di vicesindaco – tuttavia si è ritenuto che l'iniziativa potesse essere ulteriormente valorizzata con alcune
modifiche che sono state approvate dal consiglio comunale lo scorso 19 maggio». Invariati il numero e il tipo di
bancarelle a disposizione: tre per produzioni zootecniche, anche ovi-caprine e altro (latticini e insaccati); tre per
prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati (anche pane); tre per prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati biologici
(anche piante officinali); due per il settore florovaistico (anche piante da orto) e trasformati, anche biologiche; due per
i prodotti ortofrutticoli con stagionalità corta, a rotazione; uno per miele e trasformati; e uno per vino e altre
produzioni di nicchia. La decisione di spostare il mercato contadino sancisce il definitivo addio al progetto della
copertura dell'area ex tennis, iniziativa programmata dalla precedente amministrazione comunale e già finanziata
dalla Provincia ma osteggiata da una parte della popolazione che alla fine è riuscita a convincere la nuova giunta a
rinunciare al contributo e a “rimandare” i soldi a Trento. Sta prendendo piede, invece, il progetto che punta a
realizzare sotto gli ex campi da tennis un parcheggio interrato. L'iniziativa è privata. Il Comune ne ricaverebbe vari
benefici per la collettività, a partire dai posti auto in posizione strategica. (gl.m.) 29/05/14
Dopo i sei mesi sperimentali, non sono stati registrati disservizi per gli utenti nonostante il calo di ore
Comunità, «salvi» i 42 part-time
ALTO GARDA Sono "salvi" almeno per tutto il 2014 i part time - complessivamente 42, tra definitivi e temporanei concessi ai dipendenti della Comunità Alto Garda e Ledro. Poiché non è più possibile coprire le ore di mancata attività
di chi non lavora a tempo pieno con assunzioni a tempo determinato, nel concedere tutti i part time richiesti si
temevano ripercussioni sul servizio agli utenti, perciò la Giunta del presidente Salvador Valandro di concerto con il
segretario Paulo Nino Copat all'inizio dell'anno aveva deciso di concedere - salvo eccezioni - solo trasformazioni a
tempo parziale del rapporto di lavoro della durata sperimentale di sei mesi anziché dei canonici dodici, chiedendo al
segretario stesso di verificare l'andamento gestionale di servizi e uffici interessati alla riduzione. A giugno, dunque, se
le cose non fossero andate per il verso giusto, alcuni part time concessi sub judice sarebbero potuti essere negati.
L'unico obbligo, infatti, è di garantire il tempo parziale ad almeno il 15% dei dipendenti (quindi 18 su 120), mentre
ogni altra concessione è per l'amministrazione una semplice facoltà. Ora il presidente e il segretario, da verifiche
effettuate nel corso di questo primo semestre, hanno rilevato che, nonostante l'avvenuta concessione dei part-time
temporanei (parzialmente senza copertura delle ore lavorative risultanti in riduzione), le esigenze di servizio e in
particolare gli adempimenti di front office e per la effettuazione delle attività direttamente rivolte agli utenti sono
stati comunque fronteggiati con il supporto fornito da parte degli altri dipendenti assegnati agli uffici interessati alla
riduzione. I part time con maggiore legittimità, almeno secondo gli amministratori, erano quelli del personale osa-oss
(6 richieste) e degli educatori che operano all'istituto Casa Mia (3 richieste), che quindi sono stati confermati da subito
a tempo parziale per tutto il 2014, mentre per gli altri la concessione, di sei mesi, era stata sperimentale, non potendo
assumere nessun altro per coprire il monte ore. Valandro aveva parlato di sfida che i dipendenti avrebbero dovuto
affrontare, sottolineando che tutti coloro a cui era stato concesso il part time erano chiamati a dimostrare di riuscire a
mandare avanti il servizio così, con nessuno che avrebbe dovuto sentirsi di avere il tempo parziale assicurato. Se dopo
sei mesi si fosse scelto di diminuire i part time, l'ipotesi era quella di istituire graduatorie di merito per valutare i
bisogni reali di chi fa domanda. Una prospettiva per ora scongiurata. (m.cass.) 28/05/14
La Provincia ha riconosciuto ufficialmente il reticolo di percorsi gestito dall’associazione Agba
Via libera al bike park del Garda
ALTO GARDA Via libera al Bike Park Garda Trentino: la Provincia, tramite il dirigente del servizio turismo, ha infatti
riconosciuto formalmente il reticolo di sentieri riservati alle due ruote di fatto esistente dal novembre 2012 (costituito
dai tracciati "Seicentouno", "Val del Diaol" e "Velo Freeride Martini") di cui è ora tutti gli effetti gestrice l'associazione
sportiva Alto Garda Bike Arena (con acronimo Agba), che ha sede a Torbole e la cui intenzione era e sarà quella di
rendere "legali" e magari anche più divertenti i percorsi già esistenti, in un'ottica di consentire il passaggio con bici da
enduro, oltre che con quelle da downhill (discesa). Tra gli obblighi a carico del sodalizio individuati dal referente
provinciale ci sono assicurare un’adeguata manutenzione del tracciato (e in particolare una corretta regimazione delle
acque superficiali che preservi i pendii da fenomeni di dissesto idrogeologico direttamente causati dall’erosione del
suolo, provocata dal continuo passaggio delle bici), segnalare adeguatamente in tutto il loro sviluppo i bike park con
interdizione all’escursionismo a piedi, segnalare - qualora il tracciato attraversi altre infrastrutture viabili - le
intersezioni sia sui tracciati stessi che sulle infrastrutture attraversate e stipulare una idonea copertura assicurativa
per la responsabilità civile per i danni derivanti agli utenti e i terzi per fatti imputabili a responsabilità del gestore. Altre
prescrizioni sono che la larghezza massima del tracciato non deve superare un metro e venti e che il tracciato "Velo
Freeride Martini", insistente parzialmente su vecchia mulattiera selciata, sia oggetto di attenta analisi nella
manutenzione, in particolare evitando lo scalzamento dei conci della storica mulattiera con interventi mirati di
consolidamento. Il punto di partenza ufficiale del progetto era stato quello della sottoscrizione di un protocollo
d'intesa da parte dei sindaci di Nago-Torbole e di Arco e del presidente della Comunità di Valle, con la prospettiva di
attivare questa nuova proposta "outdoor" in tempo per l'estate. Si tratta appunto di realizzare sul territorio di
competenza percorsi dedicati alla mountain bike (in particolare, oltre che per la specialità "downhill", per il
"freeride"): i sentieri (e i boschi) concessi in maniera gratuita dai due Comuni coinvolti (inizialmente si parlava di
quattro, uno sullo Stivo e tre sul Baldo) e per cinque anni saranno a disposizione dell'associazione referente. Alla base
di questa proposta, la tutela e la garanzia della pratica degli sport all'aria aperta, nel caso particolare alla mountain
bike, disciplina in costante crescita. 27/05/14
Molti prenotano la vacanza on line e sfuggono agli operatori e alla loro offerte
Per loro (ma anche over 55 e altri target emergenti) servono testimonial e idee
Intercettare e dialogare col «viaggiatore invisibile»
ALTO GARDA Dopo la rielezione del presidente Marco Benedetti, Ingarda ha presentato il proprio piano per il 2014. Da
una parte l'Apt benacense vuole tener conto delle tendenze globali: la crescita della vacanza breve, praticata più volte
all’anno e studiata su misura, la crescita della vacanza attiva (con il 10% dei turisti che sono mossi dalla motivazione di
praticare sport), la domanda di un ambiente salubre con sensibilità verso un turismo green ed ecosostenibile, etico e a
“km 0”, la crescita di segmenti specifici e nicchie di mercato (over 55, lusso low cost, ossia con attenzione al giusto
rapporto qualità-prezzo, famiglie multigenerazionali e "bizcation", ovvero abbinare il viaggio di lavoro a ulteriori
momenti di relax), il ruolo sempre più importante di internet (con il wi-fi, possibilmente gratuito, che è ormai
d'obbligo), la crescita del segmento di viaggiatori giovani (il 20% degli arrivi complessivi), l'aumento dei turisti
provenienti dai Paesi emergenti, la nascita del viaggiatore "invisibile" (in quanto prenota online) agli operatori.
Dall'altra Ingarda cerca di capire cosa cercano specificamente gli ospiti del suo ambito: le analisi confermano il forte
interesse per la vacanza sportiva (in percentuale più alta tra gli stranieri), l'attenzione per l'approccio riposo-relax
(preponderante in estate, al 40,9%, contro il 26,7% dell'inverno) e il crescente gradimento per gastronomia, wellness e
cultura a completamento dell’offerta. Il 37% di chi arriva nell'Alto Garda è composto da turisti in coppia, con a seguire
famiglie (27% in inverno, 30% in estate) e dagli amici. L'ospite estivo ha l'età media più bassa in provincia: 41 anni.
Internet è la fonte preponderante per raccogliere informazioni sulla destinazione, con a seguire conoscenza personale
e passaparola. Secondo il piano di Ingarda, nonostante il crescente utilizzo del web il cartaceo resta importante per
materiali specifici quali le cartine per il target sportivo. L'Apt vuole dare importanza al punto di vista dell’ospite
(dandogli possibilità di dialogare con la destinazione), vuole cercare testimonial che possano “raccontare” le bellezze
del territorio e valorizzare ulteriormente la proposta enogastronomica, storica e culturale confezionando proposte da
distribuire sui mercati, oltre a essere all’avanguardia per intercettare il “viaggiatore invisibile” nella sua scelta della
vacanza e comunicargli l’offerta del territorio. Per far fronte alla voglia di vacanze esperienziali, si vuole valorizzare
quello che il territorio sa esprimere. Per le vacanze brevi, inoltre, l'idea è di interagire a livello di Garda Unico con il
sistema aeroportuale di Verona e le compagnie low cost per intercettare meglio i flussi, monitorando poi i mercati
emergenti, anche se viene ritenuto opportuno concentrarsi sul presidio dei propri mercati di riferimento con azioni
mirate e innovative con l’obiettivo di presentare una proposta aggregata che valorizzi le peculiarità della zona.
25/05/14
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dalla GAZZETTA DI MANTOVA
Castiglione. Le guardie del parco del Mincio intervengono nell’area umida a Valle
Al via un tavolo di confronto tra Brescia e Mantova per la salvaguardia dell’oasi
Tagli abusivi dei canneti
Distrutti i nidi degli uccelli
CASTIGLIONE La zona umida di Valle, territorio sul quale l’amministrazione di Castiglione sta investendo come area
ecologica, è stata oggetto di un grave illecito. Le Guardie Ecologiche Volontarie del Parco del Mincio, che operano su
convenzione tra comune e Parco, hanno rilevato il taglio di gran parte del canneto e del cariceto della località Valle, a
Lonato. Su questo illecito (i canneti sono protetti da una legge regionale), effettuato durante la fase di riproduzione
degli uccelli acquatici presenti distruggendo così i loro nidi, per l'interessamento congiunto degli assessori all'ambiente
dei comuni di Castiglione e di Lonato, sono intervenute le guardie Ecozoofile e potrebbero procedere a sanzioni per i
responsabili, identificati anche con l'aiuto di testimoni. Non è da escludere, inoltre, anche di intervenire con ordinanza
di ripristino dello stato dei luoghi con ripiantumazione del canneto. Già nel 2013 fu autorizzata l’apertura di una tesa
di caccia per gli anatidi, in territorio di Lonato del Garda, al confine con il Comune di Castiglione. I lavori, iniziati a
marzo 2014, in piena stagione riproduttiva, sono stati conclusi il 3 maggio 2014. «Ci auguriamo, e lavoreremo per
questo anche in collaborazione con la Provincia di Mantova, che gli uffici preposti della Provincia di Brescia rivedano
l'autorizzazione alla installazione del capanno di caccia e che questo venga rimosso» hanno affermato le autorità di
Lonato. Negli ultimi anni sono diversi gli interventi di valorizzazione dell’area attuati dal Comune di Castiglione, come il
rimboschimento di estese superfici per un totale di circa 220mila metri quadrati, ma anche progetti in corso in
partenariato con la Provincia di Mantova, il Consorzio Forestale Padano e altri Comuni della provincia, per i quali ha
ottenuto un contributo da parte della Fondazione Cariplo. Nel febbraio 2013, inoltre, è stato realizzato uno studio di
fattibilità per un osservatorio all’interno di un percorso faunistico-didattico, e il collegamento, con i percorsi ciclopedonali esistenti, con il bosco didattico, realizzato nel 2012, e con la cascina didattica che si vuole realizzare
all’interno della vicina cascina Valle. «Questo articolato progetto e quindi l'interesse e l'impegno della città di
Castiglione alla valorizzazione naturalistica dell'intera area umida di Valle - afferma il vice sindaco Claudio Leoci - è
stato segnalato all'assessore all'ambiente del comune di Lonato. Ho proposto agli assessori competenti delle due
Provincie, e a Bianchi, un tavolo di confronto, per condividere un percorso che possa portare alla salvaguardia e
valorizzazione dell'intera area, che si presta per un’oasi naturalistica sovracomunale». (l.c.) 28/05/14
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dal CORRIERE DELLA SERA
Mercoledì 28 Maggio, 2014 - CORRIERE DEL TRENTINO - TRENTO
Trentino sviluppo, inizia la nuova fase
Incorporate Manifattura, Arca e porfido. Una new.co per staccare il turismo
TRENTO — Inizia la nuova fase di Trentino sviluppo. Come anticipato sul Corriere del Trentino di ieri Progetto
Manifattura verrà inglobato nella spa pubblica, ma la riorganizzazione verrà estesa anche al Distretto del porfido e ad
Arca Casa Legno. Inoltre la giunta provinciale ha scelto come intervenire sul comparto turistico: Trentino sviluppo farà
nascere una new.co che controllerà al 100%, per dare autonomia al settore, ma nel contempo evitare di rinunciare del
tutto al recente accorpamento. Il presidente Ugo Rossi: «L'idea di base è la semplificazione».
Incorporazioni
Trentino sviluppo, sotto la guida di Flavio Tosi, creerà una unica nuova area in cui confluiranno Progetto Manifattura e
Distretto del porfido e delle pietre trentine (nati entrambi nel 2009), insieme a Arca Casa Legno, (nata nel 2012). Tutte
e tre le società sono controllate al 100% da Trentino sviluppo. In questo modo in via Zeni nascerà un'area unica che
metterà a fattore comune le esperienze finora accumulate nei settori: green, meccatronica, edilizia in legno e settore
lapideo. Una «task-force» per attrarre imprese e potenziali investitori dall'Italia e dall'estero. Inoltre la semplificazione
dell'assetto societario e in particolare l'incorporazione delle tre società controllate porterà a un risparmio «nell'ordine
dei 200.000 euro annui a partire dal 2015».
Turismo
Rispetto alle quattro ipotesi che la giunta teneva in considerazione (due interne a Trentino sviluppo, vale a dire
divisione turismo o new.co; due più radicali, una nuova Trentino marketing o un'Agenzia controllata dalla Provincia) la
scelta è caduta sulla new.co. Verrà creata una società controllata al 100% da Trentino sviluppo (il contrario delle altre
tre incorporazioni). Il suo scopo sarà quello di seguire il settore «promozione e promo-commercializzazione». Avrà un
proprio bilancio, autonomo rispetto a quello della controllante. Non sarà un distacco totale però: di circa 140
dipendenti che attualmente compongono l'organico della Trentino sviluppo nata dopo l'incorporazione di Trentino
marketing, solo circa 30-40 unità passeranno alla new.co. Una parte del personale (rispetto alle circa 70 unità addette
al turismo) rimarrà nella struttura di Trentino sviluppo, proprio per garantire tutte quelle attività che vengono
considerate trasversali, vale a dire amministrazione, personale ecc. L'idea è comunque di favorire economie di scala,
particolarmente importanti in questo periodo.
Sulla governance della new.co si sta ancora decidendo fra due modelli: il primo prevede un amministratore unico, che
consentirebbe anche di fare a meno di un collegio sindacale; il secondo invece prevede la nomina di un consiglio di
amministrazione ristretto, per permettere alle associazioni di categoria di partecipare.
Il governatore
Dietro all'incorporazione delle tre società in Trentino sviluppo, Rossi colloca la volontà di «semplificazione, evitando
duplicazioni. Arriviamo a un sistema che può presentarsi come una piattaforma integrata, al fine di promuovere al
meglio il territorio». La riorganizzazione però taglierà fuori il presidente di Manifattura, Gianluca Salvatori. «Ma le sue
competenze e i suoi contatti saranno valorizzati» assicura il presidente. Sul fronte turistico Rossi ricorda che la
proposta «verrà vagliata dagli albergatori. La società sarà autonoma e avrà un suo bilancio, ma rimarranno azioni
trasversali con Trentino sviluppo. Se si promuoverà il brand trentino nei settori industriali, artigianali e agricoli, anche
il turismo dovrà far parte dell'iniziativa».
Enrico Orfano
Martedì 27 Maggio, 2014 - CORRIERE DEL VENETO - VERONA
Veneto Sviluppo, salvi cda ed Sgr E le reti sostituiscono i distretti
Venezia cambia la norma di sostegno al manifatturiero
VENEZIA — Via libera anche dal consiglio regionale al progetto di legge 431 del 2014, numero progressivo che d'ora
innanzi ricorderà il modo con cui, superando una fase non priva di preoccupazioni per le conseguenze che avrebbe
potuto avere sul futuro del sistema economico veneto, si è «salvata» la finanziaria regionale Veneto Sviluppo da una
spending review paralizzante. I consiglieri regionali, in altri termini, hanno approvato una norma che rettifica la
spending review approvata lo scorso anna con la legge 39, firmata dal consigliere regionale Costantino Toniolo (Ncd),
che impone il tetto di tre consiglieri di amministrazione alle società partecipate dalla Regione, con l'obbligo ulteriore
di sceglierne due fra i dipendenti della Regione stessa.
Una soluzione impraticabile per un intermediario vigilato da Bankitalia come Veneto Sviluppo (che infatti la legge
nazionale sulla spending review escludeva dall'applicazione) che in più, avendo come socie al 49% una cordata di 11
banche, non avrebbe potuto garantire una rappresentanza accettabile delle stesse nel board. Per la stessa ragione non
si sarebbe nemmeno potuto creare la Società di gestione del risparmio (Sgr) con una partecipazione paritetica fra
Veneto Sviluppo e la finanziaria regionale del Friuli Venezia Giulia Friulia, per intervenire nel capitale delle medie
imprese, pronta per partire e al palo da due mesi per l'inghippo sui cda.
Già, due mesi persi per tornare semplicemente al punto di partenza. In un'impasse che era stato censurato anche dal
presidente degli Industriali del Veneto, Roberto Zuccato. La soluzione che libera il campo da ogni ostacolo alla fine è
stata individuata nonostante un ultimo ritocco in corso d'opera nella commissione del consiglio regionale. Inizialmente
5 consiglieri, Carlo Alberto Tesserin (Ncd), Federico Caner (Lega), Arianna Lazzarini (Lega), Piergiorgio Cortelazzo (Fi) e
Dario Bond (Fi), avevano proposto un testo che, semplicemente, escludeva Veneto Sviluppo dalle maglie della legge
39. Poi, mercoledì scorso, il compromesso su una proroga a tempo indeterminato alla deroga riservata dalla legge alla
finanziaria regionale, all'inizio limitata a due soli anni. Le altre limitazioni potranno creare problemi non tanto nei tetti
degli emolummenti, ampiamente rispettato, quanto in quello delle assunzioni con concorso, visto che Veneto Sviluppo
è una società con contratto privatistico che applica il contratto dei bancari.
Per il legislatore veneto e per il mondo produttivo regionale ieri è stata però una data da ricordare anche per un
secondo provvedimento che modifica, a 11 anni di distanza, la disciplina a sostegno dei distretti manifatturieri. La
Regione, infatti, estenderà il proprio intervento anche, se non soprattutto, sulle «reti d'impresa», superando la
perimetrazione territoriale degli aggregati industriali a favore di filiere, anche temporanee, da definire con contratti di
rete e consorzi anche temporanei. Per il 2014 i finanziamenti stabiliti sono pari a 950 mila euro. «Era il giugno 2012 –
ha ricordato con soddisfazione il presidente di Confartigianato del Veneto, Giuseppe Sbalchiero - quando l'assessore
regionale Isi Coppola ci presentò in anteprima il nuovo disegno di legge al cui testo avevamo lavorato alacremente e
con grande disponibilità da parte della Regione. Sapevamo di aver fatto un buon lavoro ed eravamo certi che l'iter
sarebbe stato rapido».
Domenica 25 Maggio, 2014 - BRESCIA
Garda, il rilancio dell’idroscalo Il Comune: diventi un parco
Il sindaco pensa a una convenzione e sogna una spiaggia
Chissà quanti milioni di euro ci vorrebbero per comprare l’Idroscalo di Desenzano, un’area di 37 mila metri quadrati
ricoperta di verde e con un invidiabile fronte lago. Oggi non c’è più alcun soldato a presidiare il cancello di viale Motta.
All’interno — villa a parte — il tempo sembra essersi fermato: l’architettura è rimasta quella degli anni Trenta, quando
il maresciallo Francesco Agello stabilì il record mondiale di velocità per idrovolanti: era il 1934. E tre anni prima il
ministero della Guerra acquisì quell’appezzamento per 600 mila lire. Un’area all’epoca strategica, ma che oggi è
semplicemente ferma. Bloccata. Un realtà che andrebbe «sdoganata», come ha scritto Maurizio Pegrari in un fondo
sul Corriere . Il docente chiede all’Aeronautica, proprietaria del terreno, di «valutare non la cessione, ma la
condivisione di almeno una parte di questo paradiso».
Il problema è che l’idroscalo non rientra tra le aree militari alienabili. «Non è nella lista delle dismissioni annunciate
dal ministero», conferma il sindaco di Desenzano, Rosa Leso. L’amministrazione, in base alla legge sul federalismo
fiscale, ha scritto mesi fa una lettera alla Difesa manifestando il proprio interesse per il parco dell’idroscalo. «La
risposta — ricorda il primo cittadino — «è stata un no categorico».
La giunta ha però intenzione di cercare altre strade, anche se teme che sarà un muro contro muro. Un eventuale
acquisto non sarebbe fattibile: avrebbe un costo insostenibile per le casse comunali. Pertanto la soluzione, se esiste,
non può che passare attraverso l’idea di una convezione. E su questo terreno le idee non mancano.
L’amministrazione vorrebbe chiedere all’aeronautica di «rendere disponibile» una porzione di quei 37 mila metri
quadri. Esclusa la villa, dove ancora oggi vivono le famiglie di alcuni militari, il resto dell’idroscalo potrebbe essere
trasformato in un grande parco pubblico, «magari creando all’interno un museo dell’Alta velocità, che potrebbe
fungere pure da attrazione turistica», spiega il sindaco. L’alternativa è chiedere la disponibilità della parte che si
affaccia a lago, un’ipotesi più difficile che sarebbe il vero sogno.
«Se si potesse, ci faremmo volentieri una spiaggia. Perché no?», sorride Bertoni, che più volte è entrato nell’area
militare, e sa bene che dentro l’idroscalo «non ci sono attività». Eppure «l’aeronautica la considera un’area
strategica». Una volta all’anno si tiene un’esercitazione, ma per il resto è tutto fermo. Per smuovere qualcosa,
l’impegno del comune di Desenzano di certo non basta. Lo stesso Pegrari ha scritto che quella dell’idroscalo è una
questione che dovrebbe essere avvertita da parte «dell’intera comunità gardesana». Una proposta nella quale confida
anche Rosa Leso: «Se ci fossero anche degli enti sovracomunali, sarebbe più facile ottenere qualcosa».
L’amministrazione aveva già pensato di prendere contatti con alcuni parlamentari bresciani, in primis Alfredo Bazoli e
Paolo Corsini. L’obiettivo? Ottenere un incontro con il ministro della Difesa, Roberta Pinotti per esporle il problema e
capire se ci sono possibilità per una convenzione, pur sapendo che l’idroscalo non è nella lista delle aree alienabili.
Ora però «la priorità dell’amministrazione — spiega il vicesindaco — è un’altra: ottenere dall’aeronautica il permesso
di far passare davanti all’idroscalo la passeggiata a lago». Un percorso da 400 mila euro che dovrebbe unire
Desenzano a Rivoltella. L’autorità di bacino e la sovrintendenza hanno dato il via libera, ora l’incognita è quella
dell’aeronautica.
Matteo Trebeschi
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