CANTO DI NATALE - Istitutocomprensivocavaria.it

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SCHEDA LIBRO
Il libro è stato scritto da Charles Dickens nel dicembre del 1843
ed è ambientato nella capitale inglese, Londra.
Il titolo originario è “A Christmas Carol”.
E’ una fiaba molto interessante ed anche istruttiva: accanto ad
elementi di pura fantasia come i fantasmi, che rendono la narrazione
intrigante ed avvincente, il racconto presenta la realtà complessa
dell’animo di ogni uomo, con i suoi difetti, quali l’egoismo, l’avidità
e la superbia, e i suoi lati positivi.
A noi generalmente questo libro è piaciuto molto; ma soprattutto ci
è piaciuto il finale, quando Scrooge, dopo l’esperienza vissuta,
diventa buono, perché lascia aperta la speranza che qualunque
uomo, anche quello più cattivo, possa in qualche modo diventare un
esempio di altruismo e di nobiltà d’animo.
Valentina, Margherita, Daniele, Erica
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INTRODUZIONE
Il protagonista di questa fiaba è il Sig. Scrooge, un uomo avido,
incallito risparmiatore, duro di cuore e insensibile verso chiunque e
qualunque situazione.
Nonostante i suoi difetti, non cancellò dalla targa fuori della porta
del suo ufficio, un importante studio legale della cittadina londinese,
il nome del suo migliore amico, Marley, suo compagno in affari che
purtroppo era morto ormai da sette anni.
Scrooge viveva una vita solitaria: nessuno lo salutava mai e la sua
avarizia lo rendeva duro con tutti.
Alla vigilia di Natale, mentre stava tornando a casa, sul battente
della porta d’ingresso del suo appartamento,apparve la testa del suo
socio Marley. A Scrooge sembrò di aver avuto delle allucinazioni, ma
quando entrò in casa, si rese conto che non era così: vide infatti il
fantasma del collega che camminava nel suo salotto.
Lo spettro di Marley, incatenato con pesanti anelli di ferro, lo
avvisò che avrebbe ricevuto la di visita di tre fantasmi che lo
avrebbero aiutato a prendere coscienza della sua misera condizione
per facilitare in lui un cambiamento radicale del suo modo di vivere.
Scrooge capì che Marley gli voleva molto bene, tanto da aiutarlo a
rinnovare la sua vita per evitare una fine orribile. Così aspettò
trepidante e pieno di paura l’arrivo dei tre spiriti.
Manuel, Greta, Lorenzo, Noemi
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Greta
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IL PRIMO SPIRITO
Il campanile della chiesa vicino la casa di Scrooge batté l’una e una
luce invase la stanza dell’uomo che si ritrovò faccia a faccia con il
primo fantasma. Sembrava un bambino e nello stesso tempo un
vecchio che una lente sovrannaturale aveva ridotto di statura. Dei
lunghi capelli bianchi gli scendevano fino alle spalle, aveva una pelle
rosea e liscia senza neanche una ruga. Indossava una tunica bianca
con una cintura lucente alla vita. Sotto il braccio aveva una specie
di spegni moccolo.
Scrooge, quando lo vide, gli domandò se era uno dei tre spiriti che
Marley gli aveva preannunciato. Il fantasma gli rispose che era lo
spirito dei Natali passati.
Lo spettro posò la sua mano sul cuore di Scoorge; poi attraversarono
il muro dell’appartamento e si ritrovarono in aperta campagna.
L’uomo riconobbe quel posto: era lì che aveva trascorso la sua
infanzia. Insieme al fantasma si incamminò verso una scuola dove
vide un bambino rimasto solo: era Scrooge stesso da piccolo.
Cambiarono Natale e la figura di Scoorge da bambino diventò più
grande. Apparve una bimba che gli disse che il padre era diventato
buono ed era disposto a farlo tornare a casa. Scoorge ripensò a
quanto era dolce la sua piccola sorellina.
Passarono al terzo Natale. Arrivarono nel luogo dove Scoorge aveva
fatto l’apprendistato. Lui e un altro impiegato, finito di lavorare,
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iniziarono a fare festa mangiando e bevendo a volontà. Scoorge era
molto felice.
Passarono al quarto Natale e Scoorge era ormai adulto. Stava
parlando con una ragazza che gli diceva che era cambiato e un idolo
d’oro, il denaro, aveva preso il suo posto nel suo cuore; dette
queste cose, lo lasciò.
Passarono al quinto Natale: si trovarono in una stanza con un
chiasso assordante. Tutti i presenti iniziarono a prendere in giro
Scoorge che sentendo quegli insulti implorò il fantasma di tornare a
casa. Lo spirito lo trattene, ma Scrooge lo spense con lo spegni
moccolo.
Si ritrovò nella sua stanza e cadde in un sonno profondo
Giorgia, Andrea, Saba, Gaia
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IL SECONDO SPIRITO
SPIRITO
Scrooge si svegliò di colpo e vide una luce rossastra provenire da
un’altra stanza. Aprì la porta e vide un uomo: capì che si trovava
faccia a faccia con il secondo spirito. Esso indossava una semplice
toga chiusa con una cintura e teneva in mano una cornucopia con cui
illuminava la stanza.
Scrooge disse al fantasma di condurlo dove avrebbe voluto. L’uomo
toccò così la veste dello spirito e si ritrovarono immediatamente
fuori l’appartamento, in città, la mattina di Natale. Il cielo era
nuvoloso, ma la gente che incontrava, era cordiale e di ottimo
umore.
Il fantasma portò Scrooge fuori la casa del suo impiegato Bob e
benedì questa dimora. Dalla finestra videro che la moglie stava
preparando la cena e tutta la famiglia stava aiutandola. Nel
frattempo arrivò la figlia maggiore, Martha, andata all’estero in
cerca di lavoro. La moglie per fare uno scherzo al marito, disse alla
figlia Martha di nascondersi. Quando entrò Bob la moglie gli disse
che la figlia non sarebbe arrivata per le feste: non fece in tempo a
rattristarsi, che Martha saltò fuori dal nascondiglio e abbracciò il
padre. A cena il figlio più piccolo Tinitim fece una preghiera per il
datore di lavoro del padre, cioè Scrooge. Era chiaro che quella
famiglia, pur essendo povera e semplice, era però molto ricca di
amore e generosità verso tutti.
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Poi lo spirito portò Scrooge fuori la casa del nipote e qui vide i suoi
amici e parenti prenderlo in giro e divertirsi danzando e ballando.
Infine Scrooga si ritrovò in un luogo buio: davanti a lui vide due
bambini che si aggrappavano alla veste del fantasma. L’uomo gli
domandò chi fossero e lo spirito gli rispose che erano i figli
dell’uomo, l’ignoranza e la miseria. Scrooge provava tenerezza per
quei bambini e chiese dove vivessero. Il fantasma ripetè le stesse
cattive parole che Scrooge aveva usato quella mattina nei confronti
dei due gentiluomini che erano venuti nel suo ufficio a chiedergli
delle offerte per i poveri.
Quando il campanile battè le dodici, il fantasma scomparve.
Andrea, Walid, Elena, Arianna
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IL TERZO SPIRITO
Questo terzo fantasma era lento, pauroso perché sembrava avvolto
da un alone di oscurità. Aveva un mantello nero che gli copriva il
corpo, lasciava visibile solo una mano tesa in avanti. Scrooge, quando
gli fu accanto, era pieno di terrore. Il fantasma puntò la mano
davanti a sé e il povero Scrooge si fece guidare verso nuove
esperienze.
Si incamminarono verso la Borsa degli scambi. Lo spirito si fermò su
un gruppo di uomini d’affari che dicevano che una persona era
morta.
Lo spettro poi lo portò in una stradina e ne indicò altri due: anche
loro erano uomini d’affari e Scrooge li conosceva molto bene.
Discutevano e cercavano di scoprire chi fosse morto in quei giorni.
Poi il fantasma portò Scrooge in un negozio. Il proprietario stava
aspettando delle donne che dovevano vendergli degli indumenti.
Quando arrivarono, le donne si misero a parlare anche loro di un
uomo morto poco tempo prima.
Scrooge cominciò a capire che il deceduto, di cui tutti parlavano,
era proprio lui.
Il disgraziato supplicò il fantasma di evitargli una morte così atroce,
ma capì da solo che l‘unica cosa che poteva fare per evitare ciò, era
essere altruista e gentile con gli altri.
Miryea, Linda, Giacomo, Alessandro
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Margherita
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LA CONCLUSIONE
Scrooge era ancora a letto quando si affacciò alla finestra e chiese
al primo ragazzino che trovò per strada che giorno fosse. Il
ragazzo, stupito, rispose che era il giorno di Natale. Scrooge era
terrorizzato all’idea che doveva andare da suo nipote ed era in
ritardo. Quando uscì, chiese al primo ragazzo che incontrò se
potesse andare a comprargli il tacchino più grande che poteva
trovare e se potesse portarlo alla casa di Bob, il suo impiegato.
Nel frattempo, felice e sereno, fece una passeggiata e andò da suo
nipote. Qui ritrovò tutti i suoi parenti; per prima cosa chiese loro
scusa per il suo comportamento arrogante. Suo nipote, felicissimo
che il vecchio zio fosse venuto a casa sua per trascorrere insieme la
giornata del Natale, lo perdonò subito.
Il giorno dopo Scrooge si recò all’ufficio e aspettò impaziente il suo
impiegato Bob che, come sempre, era in ritardo. Arrivato, Scrooge,
che era “in vena di scherzi” rimproverò aspramente il suo impiegato
per il ritardo. Subito dopo gli disse che gli avrebbe aumentato lo
stipendio e che avrebbe finanziato tutte le spese necessarie per la
guarigione di suo figlio TiniTim. Incredulo ma contento, Bob rientrò
a casa e diede la bella notizia alla moglie.
Alice, Alessandra, Arianna, Francesca
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Scrooge cambiò veramente vita e per sempre: con tutte le
persone che incontrava, si mostrava sempre gentile e socievole.
Il suo cuore era finalmente guarito!!!
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