Scheda n.1: Padre, il mondo creda

Credere ci manda
1. PADRE, IL MONDO CREDA CHE TU MI HAI MANDATO
a. Situazione
Il Concilio Va+cano II ha inteso rinnovare la vita e l'a3vità della Chiesa secondo le necessità del mondo contemporaneo: ne ha so9olineato la «missionarietà», fondandola dinamicamente sulla stessa missione trinitaria. È quanto afferma il doc. Ad gentes: la Chiesa peregrinante per sua natura è missionaria, in quando trae origine dalla missione del Figlio e dalla missione del Spirito Santo, secon-­‐
do il disegno di Dio Padre”. Il documento parla di “amore fontale, cioè della carità di Dio Padre che gratuitamente chiamandoci a partecipare nella vita e nella gloria, ha effuso e non cessa di effondere la divina bontà”. In riferimento al programma pastorale dell’anno, ci chiediamo: da dove ha inizio la missione?, chi manda, chi è mandato? … “Piacque a Dio chiamare gli uomini e far conoscere il mistero della sua volontà”! Ne abbiamo consapevolezza? TuGa la missione trova origine e movimento dal cuore inHmo di Dio Padre?
b. Confronto con la Parola
Ef 1,3-6
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. 4In lui ci ha scelti prima
della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, 5predestinandoci a
essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d'amore della sua volontà, 6a
lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha
gratificati nel Figlio amato.
Ebrei 1, 1-4
1 Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi
antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti,
2ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per
mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le
cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo.
3Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della
sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell'alto dei
cieli, 4divenuto tanto superiore agli angeli quanto
più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.
Gv 12,49-­‐50
Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. 50E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha de9e a me".
Lc 9,34-­‐36
34Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nu-­‐
be, ebbero paura. 35E dalla nube uscì una voce, che diceva: "Ques+ è il Figlio mio, l'ele9o; ascoltatelo!". 36Appena la voce ces-­‐
sò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che ave-­‐
vano visto.
Gv 4,34
34Gesù disse loro: "Il mio cibo è fare la vo-­‐
lontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera
Gv 8,42
Disse loro Gesù: "Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato.
1
1. Padre, il mondo creda che Tu mi hai mandato
Gv 3,16-18
16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti,
non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare
il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo
di lui. 18Chi crede in lui non è condannato; ma chi
non crede è già stato condannato, perché non ha
creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
Gv 17,3-­‐8.18-­‐19
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. 4Io + ho glorificato sulla terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare. 7Ora essi sanno che tu9e le cose che mi hai dato vengono da te, 8perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. 18Come tu hai mandato me nel mondo, an-­‐
che io ho mandato loro nel mondo; 19per loro io consacro me stesso, perché siano an-­‐
ch'essi consacra+ nella verità.
c. DocumenM
DV 2
Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelarsi in persona e manifestare il mistero della sua volontà (cfr. Ef 1,9), mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fa9o carne, hanno accesso al Padre nello Spirito Santo e sono resi partecipi della divina natura (cfr. Ef 2,18; 2 Pt 1,4). Con questa Rivelazione infa3 Dio invisibile (cfr. Col 1,15; 1 Tm 1,17) nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici (cfr. Es 33,11; Gv 15,14-­‐15) e si intra3ene con essi (cfr. Bar 3,38), per invitarli e amme9erli alla comunione con sé. Questa economia della Rivelazione comprende even+ e parole in+mamente connessi, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia della salvez-­‐
za, manifestano e rafforzano la do9rina e le realtà significate dalle parole, mentre le parole proclamano le opere e illustrano il mistero in esse contenuto. La profonda verità, poi, che questa Rivelazione mani-­‐
festa su Dio e sulla salvezza degli uomini, risplende per noi in Cristo, il quale è insieme i1 mediatore e la pienezza di tu9a intera la Rivelazione. AG 2.3
La Chiesa durante il suo pellegrinaggio sulla terra è per sua natura missionaria, in quanto è dalla missio-­‐
ne del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo che essa, secondo il piano di Dio Padre, deriva la propria origine. Questo piano scaturisce dall'amore nella sua fonte, cioè dalla carità di Dio Padre. Ques+ essendo il prin-­‐
cipio senza principio da cui il Figlio è generato e lo Spirito Santo a9raverso il Figlio procede, per la sua immensa e misericordiosa benevolenza liberatrice ci crea ed inoltre per grazia ci chiama a partecipa re alla sua vita e alla sua gloria; egli per pura generosità ha effuso e con+nua ad effondere la sua divina bontà, in modo che, come di tu3 è il creatore, così possa essere anche «tu9o in tu3» (1 Cor 15,28), procurando insieme la sua gloria e la nostra felicità. ...
...Ma Dio, al fine di stabilire la pace, cioè la comunione con sé, e di realizzare tra gli uomini stessi -­‐ che sono peccatori -­‐ una unione fraterna, decise di entrare in maniera nuova e defini+va nella storia umana, inviando il suo Figlio a noi con un corpo simile al nostro, per so9rarre a suo mezzo gli uomini dal potere delle tenebre e del demonio ed in lui riconciliare a sé il mondo. Colui dunque, per opera del quale aveva creato anche l'universo Dio lo cos+tuì erede di tu9e quante le cose, per restaurare tu9o in lui.
2
Credere ci manda
VD 6
La novità della rivelazione biblica consiste nel fa9o che Dio si fa conoscere nel dialogo che desidera ave-­‐
re con noi. La Cos+tuzione dogma+ca Dei Verbum aveva esposto questa realtà riconoscendo che «Dio invisibile nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici e si intra3ene con essi, per invitarli e amme9erli alla comunione con Sé». Ma non avremmo ancora compreso a sufficienza il messaggio del Prologo di san Giovanni se ci fermassimo alla constatazione che Dio si comunica amorevolmente a noi. In realtà il Verbo di Dio, mediante il quale «tu9o è stato fa9o» (Gv 1,3) e che si «fece carne» (Gv 1,14), è il medesimo che sta «in principio» (Gv 1,1). Se qui avver+amo un’allusione all’inizio del libro della Genesi (cfr Gen 1,1), in realtà siamo pos+ di fronte ad un principio di cara9ere assoluto e che ci narra la vita in-­‐
+ma di Dio. … Dio si fa conoscere a noi come mistero di amore infinito in cui il Padre dall’eternità esprime la sua Parola nello Spirito Santo. Perciò il Verbo, che dal principio è presso Dio ed è Dio, ci rivela Dio stesso nel dialogo di amore tra le Persone divine e ci invita a partecipare ad esso. Pertanto, fa3 ad immagine e somiglianza di Dio amore, possiamo comprendere noi stessi solo nell’accoglienza del Verbo e nella docilità all’opera dello Spirito Santo. È alla luce della Rivelazione operata dal Verbo divino che si chiarisce defini+vamente l’enigma della condizione umana.
d. Per la riflessione e il confronto
-­‐
-­‐
-­‐
-­‐
-­‐
"Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro"(Gv 20,17) Abbiamo la chiara con-­‐
vinzione che il Dio crisHano è per noi “il Padre”? È questo il messaggio centrale della rivela-­‐
zione di Gesù agli uomini?
Perché il mistero della trinità è centrale nella professione della fede crisHana? In quale sen-­‐
so è il mistero più vicino a noi pur nella sua insondabile ricchezza?
Quali conseguenze concrete derivano dalla fede nel mistero trinitario per la nostra vita di credenH? Per quella delle nostre famiglie e delle comunità crisHane?
Nella nostra conoscenza crisHana, la centralità della persona di Gesù (siamo crisHani, se-­‐
guaci di Gesù) nasconde o oGenebra una visuale più completa della Rivelazione, il riferi-­‐
mento al Padre come “amore fontale” da cui ha origine tuGo il disegno della salvezza?
Siamo convinH che tuGo ha inizio e origine nel “mandato” del Padre a Cristo nello Spirito? La visuale trinitaria della missione della Chiesa suggerisce aspeY e sfumature fortemente diverse nella nostra azione pastorale?
e. TesMmoni: Edith Stein
La vita di Edith Stein è una con+nua ricerca della verità. Nata in Slesia nel 1891, da una famiglia ebrea, la verità la cerca anzitu9o negli studi filosofici, ma anche nell’impegno sociale. C’è un periodo della sua vita in cui si dichiara atea, ma non cessa di cercare e la sua ricerca la conduce vicina al ca9olicesi-­‐
mo, fino a che, il 1 gennaio 1922, riceve il Ba9esimo. Non cessa il suo cam-­‐
mino nella fede e la sua ricerca vocazionale. Si nutre del catechismo, del messale e degli scri3 di S. Teresa d’Avila. Partecipa quo+dianamente all’Eu-­‐
caris+a. Desiderosa di maggiore contemplazione, diventa carmelitana. Perse-­‐
guitata dal nazismo, in quanto ebrea, deportata ad Auschwitz insieme alla sorella; viene uccisa, nella camera a gas, il 9 agosto 1942.
«Il cuore dell’uomo racchiude un grande potenziale nascosto, un germe di vita, che però rischia di esse-­‐
re soffocato nella sua crescita da rovi ed erbacce... Le potenze virtuali che por+amo in noi hanno biso-­‐
gno di rivolgersi verso una luce che le guidi sicura, verso una forza che le liberi e perme9a loro di fiorire. Sono la luce e la forza della grazia divina».
3
1. Padre, il mondo creda che Tu mi hai mandato
«Nel tempo che ha immediatamente preceduto e seguito la mia conversione, desideravo condurre vita religiosa, ossia lasciare da parte gli even+ della terra per occuparmi unicamente delle cose di Dio. A poco a poco tu9avia ho capito che altro al mondo ci era richiesto e che anche in una vita contempla+va ogni legame esterno non deve venir troncato... Mi apparve infa3 che, più una persona è a3rata verso Dio, più deve uscire da se stessa per andare verso il mondo, al fine di portarvi l’amore divino».
«Grande distanza corre tra l’essere soddisfa3 di sé ritenendosi “buon ca9olico” che “fa il suo dovere”, e l’abbandono totale del Figlio di Dio, che ha affidato la propria vita al Padre e cammina con Lui, mano nel-­‐
la mano, tu9o aspe9ando da Lui, con la semplicità del bambino e l’umiltà del pubblicano. Una volta che l’anima ha percorso quella distanza, non può più tornare indietro».
f. Preghiera
Tu sei santo, Signore Iddio unico, che fai cose stupende.
Tu sei forte. Tu sei grande. Tu sei l’Al+ssimo. Tu sei il Re onnipotente.
Tu sei il Padre santo, il re del cielo e della terra.
Tu sei trino e uno, Signore Iddio degli dèi. Tu sei il bene, tu9o il bene,
il sommo bene, Signore Iddio vivo e vero.
Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza. Tu sei umiltà. Tu sei pazienza.
Tu sei bellezza. Tu sei sicurezza. Tu sei la pace. Tu sei gaudio e le+zia.
Tu sei la nostra speranza. Tu sei gius+zia. Tu sei temperanza.
Tu sei ogni nostra ricchezza.
Tu sei bellezza. Tu sei mitezza. Tu sei il prote9ore.
Tu sei il custode e il difensore nostro. Tu sei fortezza. Tu sei rifugio.
Tu sei la nostra speranza. Tu sei la nostra fede. Tu sei la nostra carità.
Tu sei tu9a la nostra dolcezza. Tu sei la nostra vita eterna,
grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.
(San Francesco D’Assisi, Lodi di Dio AlHssimo) 4