Valentina Colella _Abbandono Vivo Nella serie Abbandono Vivo elemento cardine è il riconoscimento della temporalità, della contaminazione dei luoghi e dell’evoluzione mentale. La dilatazione temporale si amplifica nei lavori di Valentina Colella tramite i quali suggerisce la perdita e l’abbandono, ogni segno e immagine raccontano di un mondo vissuto all'interno di una stanza, di direzioni diverse e sentimenti, di sparizioni lente e costanti fino a raggiungere il vuoto immobile nel quale solo il ricordo e la memoria personale raccontano di un’esistenza passata. Si caratterizza la storia di un passaggio, di oggetti che in un moto continuo si dissolvono, di una frammentazione ritmica lungo il pavimento e le pareti; è l’essenza stessa delle cose che fluttua nell'aria e vive. Nello scatto e nella sequenza in stop motion, nei disegni effimeri a gessetti si sovrappongono la vita e la forma fino a creare una nuova icona immaginifica. Le note lente, organiche e talvolta aggressive generano flussi di frequenze distorte che permettono di indagare sui cicli dell’esistenza. Una traversata solitaria ed intima che svela l’umanità, nonostante la presenza umana sia assente; ritualità ed azione in un fluire misterioso predispongono all'attesa, alla trasformazione e alla rigenerazione Emanuela Alfano (Co)incidenze definire è limitare… è con le parole di Oscar Wilde che ha inizio un processo creativo che vede la forma e i contorni delle cose solo come pretesto di rappresentazione delle idee e delle pulsioni. La realtà, si trasforma nel risultato della creazione artistica. L’arte stessa diviene fonte inesauribile di passioni ed impulsi impastate di elementi razionali che alla fine sfuggono alla nostra comprensione. In una ricerca quasi ossessiva della trasgressione la materia si compone e scompone fino alla reinterpretazione della realtà e alla creazione di una dimensione in continuo contrasto, la riflessione etica si oppone all'apparenza mentre il dominio dei sensi all'istinto. L’opera d’arte diventa una vita aperta all'infinito il cui fine è quello di smaterializzare il corpo ed i confini apparentemente materiali che limitano l’essere umano. Se l’arte affonda le sue radici nella continua analisi di concetti in costante evoluzione è attraverso la contraddizione e gli spiazzamenti che gli artisti rivelano il loro mondo e la situazione esistenziale dell’uomo. In ogni opera si genera il tentativo di raggiungere il sublime e di creare una corrispondenza tra la visione oggettiva delle cose e l’acquisizione del carattere soggettivo del vedere. Lo spazio, le persone e gli oggetti rappresentati sono apparentemente contratti; in realtà, invece, il risultato è infinitamente vario, infinito quanto può essere l’immaginazione di chi osserva. Gli oggetti e l’essere umano diventano scintilla d’azione; l’artista attraverso le cose esprime esperienze radicali in una non coincidenza temporale. Il tempo presente, nella sua tangibilità, sfugge totalmente diventando impalpabile. (Co)Incidenze è il risultato di un progetto espositivo, supportato da un lungo lavoro di progettazione, il cui fine è quello della valorizzazione e del confronto tra giovani artisti, scelti per le potenziali capacità di ognuno, per la sensibilità dei loro lavori, per il linguaggio del tutto personale con cui si avvicinano alla materia pittorica e fotografica. Le affinità tra di loro sono di tipo formale, basate: sulla trasformazione delle immagini, sulla destrutturazione e ricostruzione degli elementi, sul rapporto dell’essere con se stesso e con i suoi luoghi, sulla consunzione della materia, sulle alterazioni e sugli equivoci. La mostra si propone di presentare una selezione di artisti provenienti da diverse città, che insieme offrono una panoramica varia di opere che non possono riconoscersi in un’unica poetica o in un’unica tendenza, ma come il titolo suggerisce da una coincidenza, una combinazione convergente e casuale di forme, connessioni ed interazioni stilistiche e concettuali sulla base delle esperienze individuali vissute da ognuno di loro. Elda Carbonaro, Valentina Colella, Giacomo Luziani, Ettore Pinelli, Adriano Savà, Giampaolo Viola e Khadra Yusuf in un confronto diretto propongono molteplici punti di vista, frammenti, immagini e informazioni. Ogni lavoro evidenzia una incidenza di sistemi e forme che lasciano tracce profonde ed incise, segni sulle identità di ognuno che raccontano del tempo, dello spazio, dei cambiamenti, dei turbamenti e delle passioni più intime. Emanuela Alfano
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