Me ensile O Obblig gazion ni Quadro Q ma acroeconom mico e titoli di Stato L’’accelerazione dei settori pro oduttivi e la cre escita dei consu umi dovrebberro sostenere la a ripresa del ciclo statuniten nse nel 2° trim mestre, con il PIL stimato i n espansione tra il 3,5% e il 4% t/t an nnualizzato. La graduale rip presa dell’infla azione e i con ntinui progresssi sul mercato del lavoro co omplicano il co ompito del FO OMC, impegna ato a discuteree, definire e co omunicare la propria p exit sttrategy. Prrosegue la ripresa europea che però stenta ad acceleraare: se da un lato i dati di produzione in ndustriale e consumi mostrrano significattivi recuperi, si deteriora il quadro delle indagini co ongiunturali d di aprile e maggio. m L’eleva ato tasso di disoccupazion ne e l’inattesa flessione de ell’inflazione frrenano il recup pero del ciclo e spingono la B BCE a intervenire. 13 giugno o 2014 Nota menssile Intesa Sanpa aolo Servizio Studi e Ricerche Ricerca per investitori privati e PM MI Paolo Guida a La a posizione asssunta dalla BC CE nella riunione di inizio giu ugno detterà probabilmente p e il tono sul mercato m dei tito oli di Stato perr i prossimi me esi. L’Istituto ceentrale si è sosstanzialmente impegnato a tenere i tassi fermi per oltrre due anni e a stimolare un na ripresa efficciente del mecccanismo di trrasmissione deella politica mo onetaria. Quessto scenario sii traduce in un u supporto pe er il debito so ovrano, sopratttutto periferico o. Obbligazio O ni Corpora ate Obbligazio O ni Paesi em mergenti Le e ultime settim mane hanno faatto registrare una performan nce positiva pe er i titoli emessi in euro e in n dollari dai PPaesi emergen nti: da inizio anno a la perfo ormance, sia in dollari sia in euro, si irrobustisce ulteeriormente, po ortandosi rispe ettivamente a +8,4% e +4,8. Confermiam mo la view co omplessiva Neutrale e la preeferenza in chiave tattica perr i titoli più leg gati all’euro sia a in termini di valuta di emisssione, che in termini t di area a geografica di riferimento. Tassi e O Obbligazioni 13.06.20 014 Var. 1M Tasso Reffi BCE (%) 0,15 0 -0,10 Tasso Fed d funds (%) 0,25 0 0,00 Rendimen nto BTP 2 anni (%) 0,55 0 -0,25 -0,15 Rendimen nto BTP 10 anni (%) 3,73 Crossove r (pb) 235 2 -43 Spread Em mergenti (pb) 134 1 -9 Performaance totali (Total return, %) Performaance titoli di Stato 1,08 Performaance Corporate IG 0,45 Performaance Corporate HY 0,79 H Performaance Emergenti 1,42 Nota: HY= High Yield d; IG= Investment Grade, in euro. Fo onte: JP Morgan, Ibo oxx, Thomson Reuteers-EcoWin Serena Marchesi Analista Finanzziario Fulvia Risso Analista Finanzziario Cecilia Bara azzetta Le e recenti mosse ultra-espansive della BCE hanno h fornito nuova benzina a al mercato della d carta a sp pread, con gli investitori ch he hanno privilegiato i bond d HY rispetto ai titoli IG. Sul mercato primario gli emittenti continuano a sfruttare e condizioni d i mercato molto attraenti pe er allungare la a vita media deel proprio debiito e abbassare e il costo del ffunding. Manteniamo inalterrata la view Moderatamente M e Positiva, ma invitiamo a mo onitorare atten ntamente le po osizioni in essere, stanti le crriticità valutativve da tempo seegnalate. Performance P ob bbligazioni da inizio anno Analista Finanzziario Nota: HY= High Yield; IG = Invvestment Grade, in euro. e Fonte: JP Morgan Eu ro EMBI, Global Boffa-ML Euro Corporate Index, Bloomberg,, elaborazioni Intesa a Sanpaolo I prezzi del preesente documeento sono agg giornati alle orre 11:00 del 13.06.2014 (sa alvo diversa ndicazione). in Pe er la certificazio one degli analistti e per importa anti comunicazi oni si rimanda all’Avvertenza Generale. G Analista Finanzziario Indice Scenario Macro 2 Titoli di Stato 6 Obbligazioni Corporate C 10 Obbligazioni Paesi Emergenti 12 Strategie, portaffogli e idee di investimento 15 Mensile Obbligazion O ni 13 3 giugno 2014 4 Stati S Unitti: solida la ripressa nel 2° trimestrre, si com mplica il ccompito del FOMC L’’accelerazione dei settori pro oduttivi e la cre escita dei consu umi dovrebberro sostenere la a ripresa del ciclo USA nel 2°° trimestre con n il PIL stimato in espansione tra il 3,5% e il 4% t/t annualizzato. La graduale ripressa dell’inflazione e i contin nui progressi ssul mercato del d lavoro com mplicano il co ompito del FOM MC, impegnatto a discutere, definire e com municare la pro opria exit strate egy. Le e prospettive aappaiono solidee per la ripresa a del ciclo neg li Stati Uniti do ove, alla delusiione del PIL pe er il 1° trimesttre, hanno fattto seguito una serie di segnaali positivi dai dati di aprile e maggio, a pa artire dalle ind dagini per setto ori produttivi. In particolare ill Beige Book, redatto r in prep parazione al FO OMC di metà giugno, indicaa espansione dell’attività d in tutte le aree e in tutti i setttori, con in pa articolare il Manifatturiero che c mostra una significativa accelerazione. Tale dinamicca del resto trrova conferma anche nei datti delle indagin ni ISM che, peer il Manifatturiero appunto,, registrano in n maggio il quaarto aumento mensile consecutivo dell’ind ice di riferimen nto. Opposta l’evoluzione de ella fiducia nel non-Manifattturiero, con l’in ndice in leggeraa flessione ma a ancora su live elli elevati. Positive le indicazioni dai settori produttivi per il 2° trimestre In ndicazioni inco oraggianti giun ngono dal fronte dei consu umi con le vendite al dettaglio che in maggio m crescon no in misura in nferiore alle attese (+0,3% m m/m), ma si co onfermano perr il 4° mese co onsecutivo in eespansione. Laa minor crescitta in maggio in noltre è ampia amente compe ensata dalla re evisione al rialzzo del dato di aprile a e conferma la forza deella domanda interna. Solida anche la dinamica dei consumi Se egnali positivi si raccolgono del resto anch he dal mercato o del lavoro, con c il rapporto o di maggio ch he non si disccosta dalle previsioni e mostra una dinaamica solida per p i nuovi occupati. Nel co omplesso, infatti, rimane stabile la crescita occupazionalee che negli ultimi 3 mesi si attesa a 234 mila m buste pagaa mensili. Il tassso di disoccup pazione rimanee fermo, a sorp presa, al 6,3% % così come il tasso di parteecipazione alla forza lavoro, invariato al 62 2,8% (minimi da marzo 197 78). Appare po ositivo il quadrro complessivo o con le misure e di disoccupazzione allargata a tutte in calo a maggio e le e indagini cong giunturali che segnalano s l’em mergere di nuovve pressioni sa alariali. Proseguono i miglioramenti sul s mercato del la avoro In n uno scenario o che è di solida ripresa, la a principale ecccezione è rappresentata dal mercato Im mmobiliare, an ncora condizio onato dalla diffficoltà di acceesso al credito o per le famig glie e dalla dinamica debo ole degli inveestimenti. Qu uesto settore non pare però p destare particolari preoccupazioni nella lettura dello scenario della Fed: i m membri del Bo oard continuan no infatti a discutere della possibile exiit strategy, an nche alla lucee di segnali incoraggianti sul fronte de ell’inflazione. Entrambe le misure m dei prezzi al consum o (PCE e CPI) hanno mostrato tassi di crrescita positivi (m/m) sia in marzo m che aprile, con riferimeento tanto alla a dinamica corre quanto a quella headlinee. Si complica dunque il compito del FOM MC, che non solo dovrà maturare m un co onsenso intern no sulle prosssime mosse, ma m dovrà ancche porre gra ande attenzion ne a come modificare m la fo orward guidancce e comunicare le proprie d ecisioni al merrcato. Fed attenta a mercato Immobiliare e inflazione, e strategy discute della exit Indagini ISM e produzione ind dustriale Fo onte: Bloomberg In ntesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricercche Misu ure dell'inflazio one: CPI e PCE a confronto (% %, a/a) Fonte: Bloomberg 2 Mensile Obbligazion O ni 13 3 giugno 2014 4 Zona Z euro o: indicazioni misste dai d dati ma la a ripresa rimane ffragile Prrosegue la ripresa europea che però stenta ad acceleraare: se da un lato i dati di produzione in ndustriale e consumi mostrrano significattivi recuperi, si deteriora il quadro delle indagini co ongiunturali d di aprile e maggio. m L’eleva ato tasso di disoccupazion ne e l’inattesa flessione de ell’inflazione frrenano il recup pero del ciclo e spingono la B BCE a intervenire (vedi Focus). Dopo la deboleezza del ciclo nei n mesi invern nali si raccolgo ono indicazionii contrastanti dai d dati più re ecenti: se infaatti gli indici reali per prod duzione indusstriale e vendite al dettaglio segnano im mportanti recu uperi in aprile superando le attese, allo sstesso tempo le indagini co ongiunturali mostrano m una inattesa battu uta d’arresto e un deterioraamento della fiducia f di consumatori e im mprese. Più neel dettaglio il dato d sui consu umi per la zon na euro segna un ampio recupero, così co ome gli indici d di produzione industriale che e tornano in teerritorio positivvo sia in Germa ania, che in Frrancia e Italia. I dati rappressentano certam mente segnali incoraggianti,, anche se una parte del rimbalzo dipend de dal confronto con i livelli particolarment p te depressi del periodo invern nale. Recuperano produzione industriale a consumi in aprile n contrasto con n le statistiche reali appare in nvece la dinam mica degli indicatori prospettici: se per le In in ndagini della Commissione Europea (ch he coinvolgon no sia consum matori, che imprese) si re egistrano anco ora marginali miglioramenti,, giunge assollutamente inaspettato il ralllentamento mprese Manifatturiere e di Servizi non de ei PMI. Gli ind dici di fiducia elaborati da Markit M per le im so olo frenano in n maggio, maa in Francia addirittura si confermano in territorio recessivo, a dimostrazione d del fatto che la ripresa in Europa riman ne ancora len nta, fragile e soprattutto esstremamente d disomogenea nel n confronto tra t i vari Paesi. Ma è debole la dinamica delle indagini congiunturali A confermare laa fragilità del ciclo c di crescita a contribuiscon no anche i datti su inflazione e e mercato de el lavoro: se, infatti, la diso occupazione in n aprile ha inizziato a restituire segnali di progressiva sttabilizzazione e addirittura rallentamento, r per il tasso d d’inflazione il mese m di magg gio ha visto un’ulteriore sorrpresa in neg gativo. La stim ma flash per l’indice CPI ha h segnato un ulteriore ra allentamento d dallo 0,7% dii aprile a 0,5% % a/a, mancaando le attese e di 0,6% e soprattutto mostrando m un calo strutturale che ha coin nvolto anche l’’indice core. L’inflazione L al netto delle co omponenti più ù volatili (alimeentari ed enerrgia), che fino ora aveva consservato una dinamica più so olida e robustaa, ha mostrato o un ampio ra allentamento d da +1,0% a +0,7% + a/a, alim mentando i timori di possibiili spirali deflazzionistiche che però la BCE p per il momento o continua ad escludere. e Rimane fragile e la ripresa, frenata da disoccupazione e inflazione Produzione P Industriale e indagini PMI No ote: l’indice di Produ uzione Industriale è riferito all’asse sinisttro. Fonte: Bloombeerg In ntesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricercche Infla azione, tassi di policy della BC CE e euro/dolla aro Fonte: Bloomberg 3 Mensile Obbligazioni 13 giugno 2014 Focus BCE: un piano in tre fasi per stimolare credito, crescita e inflazione La riunione di giugno per la Banca Centrale Europa ha segnato un netto punto di svolta nella gestione della politica monetaria e ha visto non solo l’annuncio del tanto atteso taglio dei tassi d’interesse, ma anche una serie di misure volte a sostenere la liquidità, stimolare la dinamica del credito e contrastare le spinte deflattive. Più nel dettaglio il piano d’intervento delineato da Draghi non si scosta significativamente dalla funzione di reazione già esplicitata nelle settimane precedenti la riunione (vedi focus Mensile Obbligazioni maggio 2014), ma piuttosto sviluppa un intervento in tre diverse fasi: - la prima serie di misure è volta a garantire un approccio più accomodante della politica monetaria e rafforzare la forward guidance. In questo senso il taglio dei tassi (non solo refi portato da 0,25% a 0,15%, ma anche il tasso sui depositi in negativo e il tasso di rifinanziamento principale allo 0,4%) e il relativo restringimento del corridoio garantiscono un ulteriore abbassamento del costo del denaro e segnano il punto di minimo per i tassi d’interesse europei. In conferenza stampa il presidente Draghi ha infatti chiarito come i livelli attuali rappresentino i valori di minimo per i tassi di policy europei, considerato anche il fatto che la BCE è la prima tra le grandi banche centrali mondiali a sperimentare un tasso sui depositi negativo. Inoltre, il prolungamento delle aste a rubinetto fino almeno alla fine del 2016 e l’estensione della piena allocazione anche alle aste a tre mesi, costituiscono di fatto una garanzia implicita del fatto che i tassi di policy rimarranno bassi (sugli attuali livelli) ancora per molto tempo (più a lungo che per la Banca d’Inghilterra o la Fed); - la seconda parte del pacchetto BCE punta invece a rinforzare il buon funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Il Board di Francoforte persegue tale obiettivo grazie all’avvio di un programma di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (OMRLT), finalizzate a migliorare l’erogazione di prestiti bancari a favore del settore privato non finanziario dell’area dell’euro, esclusi i prestiti concessi alle famiglie per l’acquisto di abitazioni. Più nel dettaglio è stato annunciato il lancio di due aste iniziali a settembre e dicembre 2014, poi seguite da una serie di altre operazioni di rifinanziamento programmate su base trimestrale e condizionate nell’ammontare dall’effettiva erogazione di nuovi prestiti da parte delle banche commerciali del sistema europeo. Oltre a meccanismi di verifica rispetto all’effettivo utilizzo dei fondi presi a prestito, il nuovo schema prevede un tasso di finanziamento particolarmente agevolato (refi più uno spread di 10pb) e l’obbligo di rimborso anticipato qualora la crescita degli impieghi non dovesse rivelarsi adeguata e coerente; - infine vi è un’ultima fase d’intervento per il pacchetto annunciato ed è quello di ribadire la disponibilità della BCE a intervenire con strumenti di stimolo non convenzionali qualora si dimostrasse necessario. Il riferimento è non solo ai lavori preparatori per l’acquisto definitivo di attività cartolarizzate (Asset Backed Security, ABS), ma anche alla decisione di sospendere la sterilizzazione del programma SMP (Security Market Programme). Infatti, l’annuncio di quest’ultima iniziativa di fatto trasforma ex-post il programma di acquisto SMP in uno strumento di stimolo quantitativo. Una decisione del genere assume un profilo piuttosto rilevante dal momento che giustifica in modo formale eventuali programmi di stimolo quantitativo in futuro. Nel complesso la BCE, con il pacchetto di misure, non delude il mercato e compie un passo importante nel tentativo di contrastare le pressioni disinflazionistiche, dato che il primo e principale obiettivo della Banca rimane quello di garantire il mantenimento della stabilità dei prezzi. Nel commentare l’aggiornamento delle stime di crescita ed inflazione per il biennio 201416, Draghi ha sottolineato come le aspettative di medio termine per l’inflazione rimangano ben ancorate, escludendo quindi scenari deflazionistici per il momento, anche se il Presidente ha sottolineato i rischi legati a un profilo d’inflazione che rimanga troppo bassa per un periodo di tempo troppo lungo. In tal senso le misure di stimolo alla liquidità dovrebbero sostenere una ripresa della crescita per la dinamica del credito e per i prezzi, stimolando così anche l’economia. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 4 Mensile Obbligazioni 13 giugno 2014 La BCE spera di tenere sotto controllo le attese di mercato monetario e indebolire il cambio attraverso il tasso sui depositi in negativo e l’estensione delle aste a piena allocazione. L’introduzione delle OMRLT e la sospensione della sterilizzazione del programma SMP hanno invece lo scopo di stimolare la liquidità sistemica e aumentare la massa monetaria in circolazione. Nel caso queste misure non dovessero rivelarsi sufficienti a determinare una risalita dell’inflazione, rimane aperta la possibilità di un programma di stimolo quantitativo, anche se prima di arrivare a una decisione di questo tipo la BCE vorrà valutare attentamente l’evoluzione dello scenario macro e del cambio nei prossimi mesi. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 5 Mensile Obbligazioni 13 giugno 2014 Titoli di Stato: la BCE dà rinnovato impulso al trend positive sui governativi La posizione assunta dalla BCE nella riunione di inizio giugno detterà probabilmente il tono sul mercato dei titoli di Stato per i prossimi mesi. L’Istituto centrale si è sostanzialmente impegnato a tenere i tassi fermi per oltre due anni e a stimolare una ripresa efficiente del meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Questo scenario si traduce in un supporto per il debito sovrano, soprattutto periferico. L’ultimo mese è stato decisamente positivo per i titoli di Stato dell’area euro, con ritorni totali non trascurabili per i paesi periferici: circa +1% per Italia e Portogallo, circa +1,5% per Spagna e Irlanda e quasi +5% per la Grecia. Positive anche le performance del debito core, che si attestano tra lo 0,5% e l’1%. Alla base di questa accelerazione di un trend già impostato positivamente da inizio anno è stato molto probabilmente il cambio di marcia della Banca Centrale Europea. Dopo che nella riunione di inizio maggio Draghi aveva dato per scontato un taglio dei tassi a giugno, il mercato ha iniziato a prezzare una BCE più espansiva. L’attesa della BCE ha sostenuto i titoli di Stato nell’ultimo mese…. Di più, il 5 giugno la BCE è riuscita comunque a sorprendere i mercati con un insieme di decisioni importanti (si veda Focus nella sezione Macro per i dettagli). Infatti, l’Istituto Centrale ha significativamente potenziato le misure di stimolo monetario, spingendosi in parte oltre le attese di mercato. In particolare la decisione di abbassare il corridoio dei tassi di riferimento e l’impegno a mantenere tali livelli fermi per oltre due anni, oltre ad avere un impatto sul cambio, implica sul segmento breve della curva delle scadenze previsioni di tassi stabili per i paesi core (come la Germania) e in moderata discesa per i periferici. Segmento breve: tassi stabili sui core, in flessione sui periferici Più complesse le prospettive sul tratto intermedio e lungo. Se la BCE convincerà i mercati dell’efficacia dei suoi strumenti, verranno probabilmente riviste al rialzo le previsioni di crescita e d’inflazione implicite nei prezzi dei titoli mettendo pressione sul comparto a scadenze più lontane del debito sovrano – soprattutto dei paesi core - per il conseguente rialzo dei tassi di mercato. Migliori le prospettive per i periferici, grazie anche all’insieme di altre misure poste in essere per far tornare efficiente il meccanismo di trasmissione della politica monetaria e del credito. Questi strumenti dovrebbero di fatto aiutare a ridurre la dispersione di prospettive economiche tra core e periferici, elemento che si dovrebbe tradurre in una compressione degli spread soprattutto sulle scadenze intermedie. Segmento lungo alla prova dell’efficacia delle decisioni della BCE. Se riparte il ciclo economico e del credito ancora bene i periferici, qualche pressione sui core Monitor titoli di Stato 5,8 4,8 1 mese 3,8 da inizio anno (scala ds) 39 34 29 24 19 14 9 4 -1 2,8 1,8 0,8 Grecia Irlanda Portogallo Spagna Italia Belgio Olanda Francia Austria Germania -0,2 Nota: indici total return EFFAS Bloomberg. Fonte: Bloomberg Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 6 Mensile Obbligazioni 13 giugno 2014 Previsioni Intesa Sanpaolo Riteniamo che queste considerazioni irrobustiscano la nostra view sul debito core Neutrale in chiave tattica e Moderatamente Negativo in chiave strategica. Analoghe le considerazioni per la view sui periferici, che resta sia in chiave tattica che in chiave strategica Moderatamente Positiva. Riteniamo che il debito italiano possa comportarsi in linea con gli altri paesi della periferia con qualche possibilità di upside nel caso i prossimi dati di crescita – finora punto di debolezza insieme al debito pubblico per gli asset domestici – riservino sorprese verso l’alto. Treasury 2 anni 5 anni 10 anni 30 anni Bund 11.06.14 0,44 1,72 2,65 3,48 giu-14 0,50 1,90 2,90 3,86 set-14 0,90 2,20 3,10 3,99 dic-14 1,10 2,30 3,20 4,04 mar-15 1,40 2,60 3,50 4,34 Fonte: Bloomberg, Intesa Sanpaolo 2 anni 5 anni 10 anni 30 anni giu-14 0,80 1,57 3,00 3,91 11.06.14 0,07 0,45 1,44 2,37 giu-14 0,10 0,57 1,50 2,26 set-14 0,20 0,70 1,60 2,31 dic-14 0,30 0,90 1,80 2,47 mar-15 0,40 1,00 2,00 2,67 set-14 70 90 130 145 dic-14 60 90 120 140 mar-15 50 80 110 130 Fonte: Bloomberg, Intesa Sanpaolo BTP 11.06.14 0,60 1,43 2,77 3,99 2 anni 5 anni 10 anni 30 anni set-14 0,90 1,60 2,90 3,76 dic-14 0,90 1,80 3,00 3,87 Fonte: Bloomberg, Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche mar-15 0,90 1,80 3,10 3,97 Spread BTP-Bund 11.06.14 2 anni 54 5 anni 98 10 anni 134 30 anni 162 giu-14 70 100 150 165 Fonte: Bloomberg, Intesa Sanpaolo 7 Mensile Obbligazioni 13 giugno 2014 Italia rimandata a settembre Commissione Europea e da S&P’s dalle raccomandazioni della Con una politica monetaria ultra-accomodante, lo scoglio che deve essere superato per un’ulteriore accelerazione della performance positiva del debito sovrano italiano resta lo scenario di crescita, legato a filo doppio alle prospettive sullo stock di debito, che appesantiscono a parità di altre condizioni le valutazioni dei nostri titoli di Stato rispetto agli altri periferici. A queste conclusioni si arriva anche considerando le ultime valutazioni della Commissione Europea e dell’agenzia di rating S&P’s che durante il corso degli ultimi giorni hanno riconosciuto i progressi fatti dal nostro Paese in termini di finanza pubblica e di riforme ma lo scenario di crescita deludente resta alla base di valutazioni non particolarmente brillanti. Le raccomandazioni con cui la Commissione Europea certifica lo stato dei conti pubblici dell’Unione, Paese per paese concedono più tempo all’Italia: Bruxelles non boccia la decisione del Paese di rinviare al 2016 il pareggio di bilancio strutturale e decide di non avviare la procedura per squilibri economici eccessivi. Il giudizio complessivo sul nostro Paese è tuttavia in chiaro-scuro. Secondo la Commissione, “lo scenario macroeconomico sul quale si fondano le proiezioni di bilancio del programma è leggermente ottimistico, in particolare per quanto riguarda gli ultimi anni del programma. Nel 2014 è prevista una deviazione dal percorso di aggiustamento verso l'obiettivo a medio termine che, se si ripetesse l'anno successivo, potrebbe essere valutata come significativa”. “Il raggiungimento degli obiettivi di bilancio, inoltre, non è totalmente suffragato da misure sufficientemente dettagliate, soprattutto a partire dal 2015”. Nel complesso, pertanto, si evince che la Commissione non esclude la necessità di una procedura per deficit eccessivo ma rimanda il giudizio alla nuova Commissione, che sarà composta da esponenti espressione delle recenti elezioni. Inoltre, secondo la Commissione, “l'aggiustamento strutturale prospettato (soltanto 0,1 punti percentuali del PIL) è inferiore “all'aggiustamento strutturale richiesto di 0,7 punti percentuali del PIL” e quindi il Consiglio Europeo “è del parere che siano necessari sforzi aggiuntivi, in particolare nel 2014, per garantire la conformità ai requisiti del Patto di stabilità e crescita”. Ossia, Bruxelles parla, tradotto in termini assoluti, della necessità di una nuova manovra pari a poco meno di 10 miliardi di euro per l’anno in corso. Se dunque numerosi sono i dubbi e i rilievi espressi dalla Commissione, Bruxelles riconosce comunque all'Italia un impegno nel campo delle riforme per migliorare la competitività e indirizzare l’attività economica verso un percorso di crescita più robusta e sostenibile. Alla luce di questo quadro, le raccomandazione della UE all’Italia sono sintetizzate in otto punti: (1) rafforzare le misure di bilancio per il 2014 e per il 2015 e portare a compimento l'ambizioso piano di privatizzazioni; (2) trasferire ulteriormente il carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, ai beni immobili e all'ambiente, nel rispetto degli obiettivi di bilancio; (3) potenziare gli sforzi intesi a far progredire l'efficienza e la trasparenza della Pubblica Amministrazione, (4) rafforzare la resilienza del settore bancario, (5) valutare gli effetti delle riforme del mercato del lavoro già implementate considerando anche la necessità di ulteriori interventi. Gli altri punti sono relativi alla necessità di migliorare il sistema scolastico, di semplificare il contesto normativo a vantaggio delle imprese e dei cittadini e infine di razionalizzare nei settori dei trasporti, energetico e delle infrastrutture strategiche. Alle raccomandazione della Commissione ha risposto a stretto gito il Tesoro, che – sul tema più spinoso della necessità di una manovra aggiuntiva nell’anno in corso - si dice fiducioso rispetto al raggiungimento degli obiettivi di bilancio senza ulteriori interventi, e imputa il diverso orientamento dell’Unione alla mancata considerazione di minori spese pianificate ancora non specificate, e agli introiti delle privatizzazioni. Alla Commissione Europea ha fatto eco Standard & Poor's che ha confermato il rating sovrano dell'Italia a BBB, con un Outlook che rimane Negativo. La decisione giunge in parte a sorpresa Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 8 Mensile Obbligazioni 13 giugno 2014 dato che non era atteso nessun ritocco sul livello della valutazione, ma la speranza che l’Agenzia migliorasse le prospettive da Negative a Stabili era invece più concreta. L’Outlook, invece, rimane invariato in quanto, come recita il comunicato, "riflette la visione dei rischi sulle finanze pubbliche derivanti dalle basse prospettive di crescita reali e nominali". La criticità più pesante che grava sul debito italiano resta dunque la crescita: con il 1° trimestre dell’anno che ha visto un’inattesa contrazione del PIL, l’obiettivo del Governo di un +0,8% per l’intero 2014 appare almeno per il momento allontanarsi. In particolare, secondo S&P’s, "le modeste prospettive di crescita riflettono i progressi solo incerti compiuti dai precedenti tre governi nel riformare il mercato del lavoro domestico e i mercati dei beni, che riteniamo meno flessibili di quelli dei principali partner commerciali dell'Italia". In merito al nuovo Esecutivo l'Agenzia definisce "incoraggianti" le linee guida inserite nel DEF ma ritiene necessario vedere quanto dei pacchetti annunciati e in quali tempi si riuscirà a realizzare. Moody’s ha una valutazione identica a quella di S&P’s sul debito italiano (Baa2, Outlook Negativo) mentre Fitch si posiziona su uno scalino più elevato (BBB+, Outlook Negativo). Ora l’attenzione si sposta su Moody’s che ha in agenda la rivalutazione del proprio giudizio sull’Italia. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 9 Mensile Obbligazioni 13 giugno 2014 Obbligazioni Corporate: dalla BCE nuova benzina alla ricerca di rendimento Le recenti mosse ultra-espansive della BCE hanno fornito nuova benzina al mercato della carta a spread, con gli investitori che hanno privilegiato i bond HY rispetto ai titoli IG. Sul mercato primario gli emittenti continuano a sfruttare condizioni di mercato molto attraenti per allungare la vita media del proprio debito e abbassare il costo del funding. Manteniamo inalterata la view Moderatamente Positiva, ma invitiamo a monitorare attentamente le posizioni in essere, stanti le criticità valutative da tempo segnalate. L’evento chiave delle ultime settimane è stata la riunione della BCE d’inizio giugno. Già dal meeting di maggio la Banca Centrale Europea aveva preparato il terreno a un intervento incisivo che si è poi materializzato in un pacchetto di misure molto articolato. Il 5 giugno scorso Draghi ha, infatti, annunciato non solo un taglio “segnaletico” dei tassi di politica monetaria (refi allo 0,15% da 0,25%, tasso sui depositi in territorio negativo a -0,1% da 0%), ma anche una serie di misure volte a sostenere la liquidità (con nuovi finanziamenti a lungo termine legati alla concessione di crediti al settore privato, denominati T-Ltro), stimolare la dinamica del credito e contrastare le spinte disinflazionistiche (per maggiori dettagli sulla struttura dei singoli interventi si veda la sezione Macro e Titoli di Stato). Riunione BCE: evento chiave delle ultime settimane Sul comparto a tasso fisso la performance valutata sull’ultimo mese e da inizio anno evidenzia come la ricerca di rendimento, ormai da lungo tempo un leit motiv costante dei mercati abbia trovato nuova benzina nelle mosse ultra-espansive della BCE. La BCE fornisce nuova benzina alla ricerca di rendimento e… Obbligazioni in euro e in dollari: la performance dell'ultimo mese e quella da inizio anno (ritorno totale, dati in %) La dinamica del premio al rischio sui titoli IG e HY, dati espressi in punti base da inizio 2014 6,0 100 5,0 5,4 1 mese 4,6 Da inizio anno 4,2 4,0 3,4 330 HY (asse destro) 310 85 2,0 1,0 IG (asse sin.) 95 90 2,8 3,0 350 0,4 0,9 0,5 1,0 0,2 HY (EUR) Bancarie (EUR) IG (USD) 270 75 0,0 IG (EUR) 290 80 HY (USD) Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg, aggiornati all’11.06.2014 70 gen-14 250 feb-14 mar-14 mag-14 giu-14 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Thomson Reuters, dati aggiornati al 10.06.2014 Da inizio 2014 il mercato delle obbligazioni societarie in euro ha quindi registrato ritorni totali ampiamente positivi. Gli IG hanno beneficiato del doppio effetto di restringimento degli spread e di flessione dei tassi core. Sugli HY, strutturalmente meno sensibili al fattore tassi risk-free, la diminuzione del premio al rischio è stata pari al 15% (poco sopra 250pb, si veda grafico sopra). L’elemento più interessante è rappresentato dal fatto che, all’interno del comparto HY, le migliori performance relative sono state messe a segno dai titoli con rating più basso, ove i tassi d’insolvenza sono elevati (10% circa nel 2013 a fronte di tassi inferiori al 3% sugli HY, si cfr. grafico). Tale fenomeno si presta a una doppia lettura: da un lato conferma che la ricerca di pick-up rappresenta il fattore chiave delle scelte d’investimento, dall’altro suscita il timore che il mercato del credito sia entrato in fase di surriscaldamento, con gli investitori che mostrano eccessiva tolleranza nei confronti dell’assunzione del rischio di credito. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche apr-14 … sugli HY le migliori performance interessano i rating più bassi 10 Mensile Obbligazioni 13 giugno 2014 Sul mercato primario l’attività si è mantenuta vivace: a fronte della persistente difficoltà delle banche nella concessione di nuovo credito, il mercato dei capitali sta diventando un’opzione sempre più interessante per le aziende, sia che si tratti di società con rating solido (in area Investment Grade, pari o superiore a BBB-) che di realtà con situazioni finanziarie più “tirate” e quindi con rating High Yield (inferiore a BBB-). Il clima favorevole ha inoltre consentito l’accesso al mercato anche per realtà prive di rating ufficiale da parte delle agenzie; in fasi di mercato caratterizzate da minore tolleranza al rischio, tali tipi di aziende trovano più difficoltà a collocare i propri bond. Primario: attività vivace con effetto-sostituzione rispetto al canale bancario Per gli emittenti i vantaggi di rivolgersi al mercato sono collegati alla fase di tassi di interesse molto bassi e di premi al rischio contenuti (che portano a un costo medio di indebitamento conveniente), alla deducibilità fiscale degli interessi pagati sul debito, nonché alla pressione degli azionisti che premono perché il debito possa essere utilizzato per il riacquisto di azioni (operazioni di buy-back). In questo caso occorre però fare attenzione: la posizione dell’obbligazionista diviene più critica poiché l’emissione del bond determina, a parità di altre condizioni, un indebolimento del profilo patrimoniale dell’azienda. Con riferimento alle aziende italiane di piccole dimensioni il decreto competitività, in approvazione a breve, conterrà alcune norme che dovrebbero agevolare l’emissione di titoli di debito non quotati eliminando alcuni vincoli (limiti patrimoniali, svantaggi fiscali e limitazioni per i soggetti autorizzati all’acquisto di tali bond). I vantaggi per gli emittenti e le norme del decreto italiano “competitività” Per quanto riguarda le prospettive del comparto della carta a spread riteniamo non si vedano, per ora, segnali di un’imminente correzione, al di là di qualche temporanea presa di beneficio, fisiologica a fronte del lunghissimo rally. Le criticità valutative che da tempo segnaliamo restano però intatte e, pertanto, tutte le posizioni aperte debbono essere attentamente monitorate. Dal fronte dei tassi core le decisioni della BCE dovrebbero favorire tassi sostanzialmente stabili sul tratto breve, mentre sul segmento medio-lungo della curva vediamo con maggiore probabilità un possibile rialzo nella seconda parte del 2014. La propensione al rischio potrebbe ancora favorire i segmenti più reattivi, titoli High Yield e obbligazioni bancarie subordinate. Prospettive ancora Moderatamente Positive, ma le criticità valutative inducono a un monitoraggio attento In termini settoriali/geografici i bond bancari, anche e soprattutto domestici, potrebbero rappresentare, nel medio-lungo periodo, un buon investimento dal momento che l’analisi della qualità degli attivi e gli stress bancari, in vista dell’assunzione delle funzioni di vigilanza accentrata da parte della BCE (novembre 2014), stanno determinando un progressivo rafforzamento patrimoniale degli istituti bancari. Il restringimento degli spread sui governativi, frutto della politica accomodante della BCE, favorirà le banche dei Paesi periferici dell’Eurozona, Italia inclusa. I bond bancari domestici potrebbero sovra-performare Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 11 Mensile Obbligazion O ni 13 3 giugno 2014 4 Titoli T eme ergenti: supporta ati dalla ricerca di d extra rendimen nto Le e ultime settim mane hanno fa atto registrare una performan nce positiva pe er i titoli emessi in euro e in n dollari dai PPaesi emergen nti: da inizio anno a la perfo ormance, sia in dollari sia in euro, si irrobustisce ulteeriormente, po ortandosi rispe ettivamente a +8,4% e +4,8. Confermiam mo la view co omplessiva Neutrale e la pre eferenza in chiave tattica perr i titoli più leg gati all’euro sia a in termini di valuta di emisssione, che in termini t di area a geografica di riferimento. e ultime settim mane hanno fa atto registrare una performan nce positiva pe er i titoli emessi in euro e Le in n dollari dai Paaesi emergenti che, così com me le altre classsi di investime ento a premio o rispetto ai tittoli emergen nti, hanno beneficiato della ricercaa di extra-rendimento, supportati da all’orientamento ultra espan nsivo assunto dalla BCE. L’’indice JPM Embi Global, relativo alle em missioni in dollari, ha messo o a segno dal 12 maggio al l’11 giugno una performance del 2%. Questo Q risultato o deriva da un u ritorno tota ale marginalm mente positivo dei titoli di riferimento (T Treasury +0,3% % nello stesso periodo analizzzato) unito a u un’ampia diminuzione del premio per il risschio (-19pb,, a 278pb l’11 l giugno 2014). Conssiderazioni sim mili si traggo ono anche da all’andamento o delle emissio oni in euro, il cui c recupero n nel periodo temporale di riferimento è sttato dell’1,4% % grazie a un na modesta discesa d dei taassi di riferime ento (Bund) unita u a un re estringimento dello spread (--8pb, a 135pb b). Da inizio an nno la perform mance, sia in dollari d sia in eu uro, si irrobusttisce ulteriorme ente, portando osi rispettivameente a +8,4% e +4,8%. L’’impostazione dello scenario o di crescita e di orientamen nto di politica monetaria globale resta su upportiva. Le p principali banch he centrali dei paesi avanzatii manterranno i tassi bassi pe er un lungo pe eriodo di temp po (soprattutto o in Europa e in Giappone) ffavorendo la ricerca dei cosid ddetti carry trrade, ossia la rricerca di extraa-rendimento finanziandosi f i n valute i cui tassi d’interessse risultano molto m compresssi. Questo qua adro favorisce l’afflusso l d’invvestimenti di portafoglio: seccondo i dati ra accolti da JP M Morgan le ultim me 10 settima ane hanno reg gistrato flussi in i entrata costtanti, quasi azzzerando le fuo oriuscite registtrate da inizio anno. a Le performancce molto differenziate segnalano s comee resti cruciale un’accurata u selezione per paesi Re estano d’altraa parte imporrtanti le valutazioni sui sin goli paesi, co ome evidente dall’ampia va ariabilità di perrformance non n solo per valutta ma anche p per area geogra afica. In America Latina la crrescita fatica a ripartire men ntre l’Europa Emergente E ap ppare meglio posizionata, p an nche grazie allla scia delle ultime mossse della Bancca Centrale EEuropea; infin ne, l’area asiatica resta pe esantemente ccondizionata dalla performan nce della Cina,, per la quale persistono p risch hi al ribasso in n termini di creescita. Titoli T dei Paesi emergenti eme essi in euro, ind dice total returrn e spread s (in pb) Titoli dei Paesi eme ergenti emessii in dollari, indiice total return ne spre ead (in pb) Fo onte: Bloomberg Fonte: Bloomberg In ntesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricercche 12 2 Mensile Obbligazion O ni 13 3 giugno 2014 4 Pe ertanto conferrmiamo la view w complessiva Neutrale e la preferenza in n chiave tattica a per i titoli più legati all’eu uro sia in term mini di valuta di emissione,, che in termini di area geografica di rifferimento. Ritteniamo, infattti, che questo o comparto è quello che possa p più beneficiare del nuovo orientam mento della BCE. ento per la vieew e per l’inte era asset classs restano le Il focolaio di risschio più evidente al mome te ensioni in Ucraina che d’altra a parte appaion no essersi affieevolite dopo le elezioni nel pa aese del 25 maggio. m La conclusione del processo eletttorale e la p proclamazione il 7 giugno del nuovo presidente Poro oshenko di perr sé eliminano o un elemento o di incertezza dallo scenario o dovuto al fa atto che in Ucrraina non si riu uscisse a forma are un Governo o e ci fosse un’escalation delle tensioni; in noltre la probaabilità di sanzzioni internazio onali più seve re alla Russia sembra di co onseguenza diminuire. Si affievoliscon no le tensioni in n Ucraina…. Ora O l’attenzionee si sposta in America Latin na dove, nel ccorso della secconda parte dell’anno, si te erranno diversee tornate eletttorali rilevanti per il futuro dell’area. Già à a metà giugno sono in ag genda le elezio oni presidenzia ali in Colombia a, mentre in otttobre su terra anno le elezion ni in Brasile. In n questo caso il risultato sa arà probabilme ente un markket mover, alm meno dopo i mesi estivi, so oprattutto in q quanto l’esito non è sconta ato, con un caalo di consenssi per l’attuale Presidente Dilma Roussef cche si sta registtrando nelle ultime settimanee s sposta sulla …. e il focus si politica in America Latina Euro E Embi Glob bal, performancce relative tra aree a geografich he No ota: indici total returrn normalizzati a 10 00 lo 02.01.2014. Fo onte: Bloomberg In ntesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricercche 13 3 Mensile Obbligazioni 13 giugno 2014 L’Argentina si prepara al verdetto della corte suprema L’Argentina è in attesa della sentenza da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti, che si dovrà pronunciare sul ricorso del Governo di Buenos Aires contro la sentenza del giudice Thomas Griesa, che ha condannato il Paese sudamericano a rimborsare in toto i titoli ufficialmente defaultati nei primi anni Duemila, ma ancora in possesso dei cosiddetti fondi “avvoltoi”. L’ammontare complessivo del contenzioso non è particolarmente rilevante – si tratta di circa 1,33 miliardi di dollari – ma la posta in gioco è elevata. Ricordiamo che nel novembre del 2012 la sentenza Griesa aveva dato ragione ai fondi che chiedevano il rimborso di quanto dovuto – capitale più interessi – in base alla clausola del pari passu. Nel caso in cui il ricorso di Buenos Aires venisse respinto, la sentenza di Griesa diverrebbe immediatamente esecutiva. A quel punto, secondo alcune indiscrezioni di stampa, la Presidente Kirchner, sarebbe pronta a dichiarare un nuovo default sul debito sovrano, in modo da ristrutturare i titoli di Stato e pagare così i detentori dei titoli defaultati a condizioni penalizzanti rispetto a quelle concesse dai giudici statunitensi. Non è chiaro come potrebbe essere gestita questa operazione senza penalizzare gli attuali possessori del titoli ristrutturati, che d’altra parte rappresentano un impegno che Buenos Aires ha sempre sostenuto di voler onorare in toto. Nel complesso, qualunque sarà la contromossa argentina, in ogni caso saranno molto probabili turbolenze finanziare. A questo probabilmente si sta preparando la Banca centrale del Paese, acquistando dollari statunitensi sul mercato ad un ritmo elevato, in modo da rimpolpare le riserve, attualmente pari a poco meno di 29 miliardi di dollari, che potrebbero rendersi necessarie per difendere la valuta domestica. I mercati al momento non puntano verso scenari estremi. I titoli governativi argentini ristrutturati negli ultimi 12 mesi hanno messo a segno una performance di oltre il 45% con il Costo della Protezione dal rischio di insolvenza (CDS) del Paese che dal picco dello scorso inizio febbraio a 2898pb è sceso fino agli attuali 1781pb. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 14 Mensile Obbligazioni 13 giugno 2014 Strategie, portafogli e idee di investimento Le argomentazioni riguardanti i giudizi sotto riportati sono disponibili sulle pubblicazioni: Scenario 2014, Mensile Azioni, Mensile Obbligazioni, Mensile Valute e Mensile Materie Prime, disponibili sul sito internet di Intesa Sanpaolo. View e portafogli strategici Lo scenario sulle principali aree di investimento Mercati Scenario precedente Monetario euro Monetario Italia Obbligazionario euro Obbligazionario Germania Obbligazionario Italia Obbligazionario dollaro Obbligazionario Corporate Obbligazionario Emergenti Azionario Europa Azionario Italia Azionario Stati Uniti Azionario Giappone Azionario Emergenti Negativo Neutrale Neutrale Negativo Moderatamente Positivo Moderatamente Negativo Neutrale Neutrale Positivo Positivo Positivo Positivo Moderatamente Positivo Scenario attuale Rendimento netto % medio periodo (base annua) Negativo 0,8-1,1 Neutrale nd Neutrale 0,7-1,8 Negativo nd Moderatamente Positivo nd Moderatamente Negativo 0,0-1,0 (-0,9-0,1 in euro) Neutrale 0,9-1,6 Neutrale 0,2-2,0 Positivo 3,3-7,4 Positivo 2,5-7,8 Positivo 3,6-7,3 (2,6-6,4 in euro) Positivo 2,8-7,5 (3,1-7,8 in euro) Moderatamente Positivo 2,3-5,9 (1,4-5,0 in euro) Nota: si veda il documento Scenario 2014 per approfondire la metodologia utilizzata. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo ed Eurizon Capital su dati Bloomberg. Giudizi aggiornati al 17.04.2014 Asset allocation strategica (%) Attività finanziaria Monetario euro Obbligazioni euro Obbligazioni dollaro Obbligazioni yen Obbligazioni paesi Emergenti Obbligazioni Corporate UEM Obbligazioni Alto Rendimento Totale Obbligazioni Azioni Italia Azioni Europa Azioni America Azioni Giappone Azioni Pacifico escl. Giappone Azioni Economie Emergenti Totale Azioni R Esposizione valutaria Dollaro Yen Sterlina Prudente 18 25 2 3 3 21 3 57 4 5 8 4 2 2 25 Moderato 7 18 2 3 4 3 5 35 9 12 16 10 6 5 58 Dinamico 5 5 0 0 0 0 0 5 15 22 23 14 10 6 90 Attivo 0 5 10 15 16 14 1,7 7 29 4,1 13 39 7,5 14 43,3 8,3 15,6 0 0 0 0 0 0 0 17 24 26 16 11 7 100 Nota: R è il rischio del portafoglio di investimento - VaR a 3 mesi. Fonte: elaborazioni Eurizon Capital e Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. I profili di investimento si riferiscono a un VaR del portafoglio compreso tra 0% e 6,5% per il profilo Prudente, tra 6,51% e 12,5% per il profilo Moderato, tra 12,51% e 25% per il profilo Dinamico e tra il 25,01% e il 50% per il profilo Attivo. Il VaR (Valore a Rischio) è una misura di rischio applicata agli investimenti finanziari. Tale misura indica la perdita percentuale massima del capitale investito dopo un certo periodo di tempo (detto orizzonte temporale del VaR, nel nostro caso, 3 mesi), associata a una certa probabilità (99% nel nostro caso). Ad esempio un VaR trimestrale di 5% al 99% significa che, con una confidenza del 99%, la perdita potenziale massima del portafoglio su un orizzonte di 3 mesi è del 5%, in altri termini c’è una probabilità dell’1% che il portafoglio abbia una perdita superiore al 5% Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 15 Mensile Obbligazioni 13 giugno 2014 View e portafogli tattici Riepilogo delle strategie di mercato DJ Euro Stoxx Auto Banche Risorse di base Chimici Costruzioni e Materiali Servizi finanziari Alimentari Farmaceutici Beni e servizi Industriali Assicurazioni Media Energia Beni personali e per la casa Real Estate Retail Tecnologici Telecom Turismo e Tempo libero Utility Obbligazionario Governativi area euro Governativi area euro breve termine Governativi area euro medio termine Governativi area euro lungo termine Governativi area euro - core Governativi area euro - periferici Governativi Italia Governativi Italia breve termine Governativi Italia medio termine Governativi Italia lungo termine Valute EUR/USD EUR/JPY EUR/GBP EUR/ZAR EUR/AUD EUR/NZD 3m 12m M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE M.POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO M. POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE M.POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE M. NEGATIVO NEUTRALE NEUTRALE M. NEGATIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO M. POSITIVO M. NEGATIVO M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE NEGATIVO POSITIVO M. NEGATIVO M. NEGATIVO M. POSITIVO M. POSITIVO 3m 12m Stoxx 600 Eurostoxx 300 FTSE-MIB CAC 40 DAX FTSE 100 S&P 500 M. POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO POSITIVO POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO POSITIVO Obbligazioni Corporate Obbligazioni Corporate Investment Grade Obbligazioni Corporate High Yield Obbligazioni Bancarie M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE Obbligazioni Paesi Emergenti USD M. NEGATIVO NEUTRALE Obbligazioni Paesi Emergenti EUR M. POSITIVO NEUTRALE Obbligazioni Paesi Emerg. EUR - Am. Latina NEUTRALE NEUTRALE Obbligazioni Paesi Emerg. EUR - Est Europa NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE Commodity WTI M. POSITIVO NEUTRALE Brent M. POSITIVO NEUTRALE Gas naturale NEUTRALE NEUTRALE Oro NEUTRALE NEUTRALE Argento NEUTRALE M. POSITIVO Rame NEUTRALE NEUTRALE Alluminio M. POSITIVO M. POSITIVO Zinco NEUTRALE NEUTRALE Nikel M. POSITIVO NEUTRALE Mais M. POSITIVO NEUTRALE Frumento M. POSITIVO M. POSITIVO Soia M. POSITIVO NEUTRALE Cotone M. POSITIVO NEUTRALE Nota: M. POSITIVO = moderatamente positivo, M. NEGATIVO = moderatamente negativo; I giudizi si basano sull’analisi del Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, attraverso l’utilizzo di modelli econometrici e analisi economico-finanziarie sulle principali attività finanziarie. Ulteriori approfondimenti sulle motivazioni alla base dei giudizi sono disponibili nei documenti Scenario, Mensile Azioni, Mensile Obbligazioni, Mensile Valute e Mensile Materie Prime, disponibili sul sito di Intesa Sanpaolo. I giudizi a 3 mesi si riferiscono ad una performance attesa pari (Neutrale), superiore (Positivo) o inferiore (Negativo) all’investimento monetario espresso dal tasso Euribor a 3 mesi. I giudizi a 12 mesi si riferiscono ad una performance attesa pari (Neutrale), superiore (Positivo) o inferiore (Negativo) alla redditività di lungo periodo della classe di attività finanziaria. I settori si riferiscono alla composizione dell’Eurostoxx 300. Gli indici obbligazionari sono di fonte JPMorgan EMU, Iboxx e JPMorgan EMBI. Fonte: Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 16 Mensile Obbligazioni 13 giugno 2014 Portafogli tattici Attività finanziaria Prudente Moderato Dinamico Strategico Tattico Diff. Strategico Tattico Diff. Strategico Tattico Monetario 16 9 -7 6 0 -6 4 0 Monetario Euro 16 9 -7 6 0 -6 4 0 Totale Obbligazionario 55 58 3 33 35 2 4 4 Obbligazionario Euro BT 6 6 0 4 4 0 1 1 Obbligazionario Euro MT 5 5 0 3 3 0 1 1 Obbligazionario Euro LT 14 14 0 9 9 0 2 2 Obbligazionario Dollaro 0 0 0 0 0 0 0 0 Obbligazionario Internazionale 3 3 0 5 5 0 0 0 Obbligazionario Paesi Emergenti 3 4 1 4 5 1 0 0 Obbligazionario Corporate EMU 21 22 1 3 4 1 0 0 Obbligazionario High Yield 3 4 1 5 5 0 0 0 Totale Azionario 24 28 4 56 60 4 87 91 Azionario Italia 3 4 1 8 9 1 14 15 Azionario Europa 4 5 1 10 11 1 19 20 Azionario America 5 7 2 11 13 2 16 18 Azionario Giappone 3 3 0 9 9 0 13 13 Azionario Internazionale/Settoriale 5 5 0 8 8 0 12 12 Azionario Pacifico AC ex Giappone 2 2 0 7 7 0 9 9 Azionario Economie Emergenti 2 2 0 3 3 0 4 4 Absolute return 5 5 0 5 5 0 5 5 Totale 100 100 0 100 100 0 100 100 Attivo Diff. Strategico Tattico -4 0 0 -4 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 100 100 1 16 19 1 20 22 2 14 18 0 14 11 0 20 20 0 10 6 0 6 4 0 0 0 0 100 100 Diff. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 2 4 -3 0 -4 -2 0 0 Fonte: elaborazioni Eurizon Capital e Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. Per la definizione dei profili di investimento si veda nota della tabella precedente. Aggiornamento al 11.04.2014 Idee di investimento Titoli di Stato e Sovranazionali Sulla base dello scenario descritto nella sezione Titoli di Stato, forniamo una breve panoramica sui titoli - all’interno del settore dei governativi area euro e sovranazionali - che riteniamo possano avere nei prossimi mesi prospettive favorevoli, altri che potrebbero invece avere prospettive meno favorevoli. Titoli con prospettive favorevoli. Confermiamo come preferibile il posizionamento su titoli di Stato di Paesi dell’area euro non-core, come l’Italia e il Portogallo. Tra le diverse scadenze, riteniamo che lo spazio maggiore di riduzione dello spread sia presente su quelle medio-lunghe e che tale riduzione sia in grado di compensare l’atteso moderato rialzo dei tassi core. Selezione di titoli governativi e sovranazionali con prospettive favorevoli Titolo Cedola Scadenza ISIN Tipo Rating Scadenze 2-5 anni BTP Italia 2,55 22.10.2016 IT0004863608 TVI BBB Scadenze 5-10 anni Portogallo 3,85 15.04.2021 PTOTEYOE0007 BB BTP 3,75 01.09.2024 IT0005001547 TF BBB Scadenze oltre 10 anni BTP 3,5 01.03.2030 IT0005024234 TF BBB BTP 4,0 01.02.2037 IT0003934657 TF BBB CDS Prezzo Rend. 87 104,1 0,95 141 107,1 2,35 87 107,45 2,46 87 101.48 2.96 87 105.03 3.21 Nota: i rendimenti sono espressi in percentuale, al netto della tassazione. Per i titoli a tasso variabile il rendimento a scadenza è un rendimento tendenziale calcolato unicamente sulla base della cedola in corso. TF=Tasso Fisso; TV=Tasso Variabile; TVI=Indicizzato inflazione; ZC=Zero Coupon. Il rating si riferisce all’agenzia Standard&Poor’s. Dati aggiornati alle ore 10.30 del 12.06.2014. Fonte: Bloomberg; elaborazioni Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Titoli con prospettive non favorevoli. Parallelamente, all’interno del nostro scenario centrale, sconsigliamo un investimento in Bund. L’ampia liquidità offerta dalle banche potrebbe supportare ancora la valutazione dei titoli core ma con rendimenti molto compressi che, in termini di ritorno totale, non appaiono particolarmente attraenti. Tra i titoli italiani, le scadenze brevi potrebbero risentire in misura più ampia dell’atteso rialzo dei tassi core, seppur non imminente, a fronte di spread che sono già fortemente compressi su quel tratto di curva. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 17 Mensile Obbligazioni 13 giugno 2014 Selezione di titoli governativi e sovranazionali con prospettive non favorevoli Titolo Cedola Scadenza ISIN Tipo Rating CDS Scadenze 0-2 anni BTP 3,75 15.04.2016 IT0004712748 TF BBB 87 Scadenze 2-5 anni BTP 4,00 01.02.2017 IT0004164775 TF BBB 87 BEI 4,75 15.10.2017 XS0308505055 TF AAA ND Bund 4,25 04.07.2018 DE0001135358 TF AAA 19 BTP 4,25 01.02.2019 IT0003493258 TF BBB 87 Scadenze 5-10 anni Bund 3,75 04.01.2019 DE0001135374 TF AAA 19 OAT 8,50 25.10.2019 FR0000570921 TF AA 36 OAT 4,25 25.10.2018 FR0010670737 TF AA 36 Scadenze oltre 10 anni Bund 6,25 04.01.2024 DE0001134922 TF AAA 19 BEI 4,50 15.10.2025 XS0427291751 TF AAA ND Prezzo Rend. 105.691 0.157 108.08 0.39 114.87 -0.284 116.24 -0.278 112.87 0.868 115.61 -0.136 141.32 -0.259 116.37 -0.051 144.78 0.624 126.6 1.381 Nota: i rendimenti sono espressi in percentuale, al netto della tassazione. Per i titoli a tasso variabile il rendimento a scadenza è un rendimento tendenziale calcolato unicamente sulla base della cedola in corso. TF=Tasso Fisso; TV=Tasso Variabile; TVI=Indicizzato inflazione; ZC=Zero Coupon. Il rating si riferisce all’agenzia Standard&Poor’s. Dati aggiornati alle ore 10.30 del 12.06.2014. Fonte: Bloomberg; elaborazioni Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Obbligazioni Corporate ed Emergenti Dopo l’ultima riunione della BCE la politica monetaria è divenuta più accomodante e il rischio di un significativo rialzo dei tassi di mercato si è ridimensionato nel breve termine. Tuttavia, per scadenze dal 2015 in poi e con spread più elevati, il tasso variabile può rappresentare una buona alternativa al tasso fisso, che ha raggiunto livelli di prezzo/rendimento in alcuni casi eccessivi. Con riferimento agli emittenti, resta preferibile, in una logica più conservativa, la scelta di un’elevata qualità del credito, come nel caso di General Electric, RBS e Morgan Stanley. In Italia, ENI e Mediobanca offrono la consueta buona qualità creditizia, mentre MPS presenta un maggior grado di rischio ma compensato da una maggiore redditività. Sul fronte dei Paesi emergenti, l’Ungheria offre una buona protezione dalle turbolenze recenti, sebbene la redditività resti molto contenuta. Selezione di titoli Corporate ed Emergenti con prospettive favorevoli Titolo ISIN Prezzo Scadenze 0-2 anni MPS TV 19.11.2015 (Euribor 6M+3%) IT0004854615 101.6 ENI TV 29.06.2015 (Euribor 3M+0,89%) IT0004503766 100.67 RBS TV 22.02.2016 (Euribor 6M+1,1%) NL0009354513 100.85 Scadenze oltre 2 anni ISIN Prezzo Morgan Stanley TV 31.05.2017 (Euribor 3Mx2) XS0775206351 98.78 General Electric TV 15.06.2017 (Euribor 6M+0,84%) XS0626808223 101.47 Ungheria 3,875% 2020 XS0212993678 106.24 Mediobanca 3,2% 22.01.2022 XS0993892735 102.56 Rend. Rating CDS 1.53 BBB (Fitch) 0.35 A 0.65 ARend. Rating 0.839 A0.47 AA+ 2.204 BB 2.187 BBB 148 58 72 CDS 61 44 164 77 Nota: i rendimenti sono espressi in percentuale, al netto della tassazione. Per i titoli a tasso variabile il rendimento a scadenza è un rendimento tendenziale calcolato unicamente sulla base della cedola in corso. TF=Tasso Fisso; TV=Tasso Variabile; TVI=Indicizzato inflazione; ZC=Zero Coupon. Il rating si riferisce all’agenzia Standard&Poor’s. Dati aggiornati alle ore 10.30 del 12.06.2014. Fonte: Bloomberg; elaborazioni Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo I livelli minimi di rendimento raggiunti da alcune banche americane o europee possono renderne opportuno un alleggerimento, approfittando di prezzi che scontano ampiamente la cedola elevata. Anche diversi paesi Emergenti come la Slovacchia, il Messico e il Sud Africa, indicati di seguito, presentano una redditività oramai scarsa. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 18 Mensile Obbligazioni 13 giugno 2014 Selezione di titoli non Corporate ed Emergenti con prospettive non favorevoli Titolo ISIN Prezzo Rend. Scadenze 0-2 anni Sud Africa 4,5% 05.04.2016 XS0250007498 106,58 0.70 Morgan Stanley 4,375% 12.10.2016 XS0270800815 107.99 0.04 Barclays 4,4% 29.12.2015 IT0006707159 105.38 0.01 Rating CDS BBB AA 178 61 54 Scadenze oltre 2 anni Messico 5,5% 10.02.2020 XS0206170390 121.45 0.90 BBB+ 68 Slovacchia 4,625% 19.01.2017 SK4120008301 110.08 0.14 A 42 Nota: i rendimenti sono espressi in percentuale, al netto della tassazione. Per i titoli a tasso variabile il rendimento a scadenza è un rendimento tendenziale calcolato unicamente sulla base della cedola in corso. TF=Tasso Fisso; TV=Tasso Variabile; TVI=Indicizzato inflazione; ZC=Zero Coupon. Il rating si riferisce all’agenzia Standard&Poor’s. Dati aggiornati alle ore 10.30 del 12.06.2014. Fonte: Bloomberg; elaborazioni Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Obbligazioni in Valuta estera Tra le valute destinate a rafforzarsi nei prossimi due anni, secondo le nostre previsioni, ci sono il dollaro canadese, la corona norvegese, la corona svedese, la sterlina inglese e il dollaro americano (si veda il Mensile Valute del 06.06.2014 e i Focus Emergenti del 01.04.2014 e del 5.12.2013). Trattandosi di investimenti che intendono trarre vantaggio dal movimento della valuta, l’emittente dovrebbe essere di buona qualità, come nel caso delle BEI e dell’Italia, mentre nel caso si fosse interessati ad un maggior rendimento (e dunque maggior rischio) la Croazia, di seguito indicata, rappresenta una buona opportunità per l’investimento in dollari americani. Selezione di titoli in valuta estera con prospettive favorevoli Titolo ISIN Valuta BEI 1% 24.04.2018 XS0921767116 CAD BEI 2,5% 17.01.2018 XS0875329848 NOK BEI 2,75% 13.11.2023 XS0852107266 SEK BEI 1,5% 01.02.2019 XS0881488430 GBP Croazia 6,375% 24.03.2021 XS0607904264 USD Italy 5,375% 12.06.2017 US465410BS63 USD Prezzo 100.84 102.58 103.89 97.75 111.4 111.24 Rend. 1.30 1.44 1.95 1.81 3.68 0.87 Rating AAA AAA AAA AAA BB AAA CDS ND ND ND ND 242 ND Nota: i rendimenti sono espressi in percentuale, al netto della tassazione. Per i titoli a tasso variabile il rendimento a scadenza è un rendimento tendenziale calcolato unicamente sulla base della cedola in corso. TF=Tasso Fisso; TV=Tasso Variabile; TVI=Indicizzato inflazione; ZC=Zero Coupon. Il rating si riferisce all’agenzia Standard&Poor’s. Dati aggiornati alle ore 10.30 del 12.06.2014. Fonte: Bloomberg; elaborazioni Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 19 Mensile Obbligazioni 13 giugno 2014 Legenda Asset Swap Spread (ASW) Bias Credit Default Swap (CDS) Credit Watch Indice EMBIG Indice Euro EMBIG Indici Itraxx Outlook Rating Relazione prezzo-rendimento Spread Titoli Governativi (Benchmark Spread) Tassi reali Total Return Si ottiene dalla differenza tra il rendimento effettivo a scadenza di un titolo corporate/emergente e il tasso fisso di un contratto swap di pari durata. In caso di allargamento degli ASW gli investitori, percependo una situazione di maggiore rischiosità (a livello di singolo emittente/paese), richiedono un rendimento (o premio al rischio) più elevato sui titoli corporate/emergenti Orientamento di politica monetaria (espansivo o restrittivo) da parte della Banca Centrale I CDS sono contratti che consentono di “assicurarsi” contro il rischio di insolvenza di un emittente (corporate o sovrano) attraverso il pagamento di un premio periodico Indica una prossima revisione del rating in senso positivo (Positive Credit Watch) o negativo (Negative Credit Watch) da parte di un’agenzia di rating Indice JPMorgan che raggruppa i titoli emergenti denominati in dollari che soddisfano determinati criteri di liquidità Indice JPMorgan che raggruppa i titoli emergenti denominati in euro che soddisfano determinati criteri di liquidità Gli indici Itraxx sono indici europei di CDS e rappresentano il prezzo medio delle coperture da un possibile default di un basket di emittenti obbligazionari. I principali indici sono: l’indice Europe (125 nomi Investment Grade), HiVol (30 nomi non finanziari) e Crossover (50 nomi non finanziari aventi rating sub-investment grade) Giudizio sulle prospettive future di un emittente (Positivo, Stabile, Negativo) Valutazione sintetica attribuita ad emittenti di obbligazioni da parte di agenzie specializzate che determinano il grado di solidità finanziaria ed affidabilità della società/paese emittente. In funzione della capacità di ripagare il debito, le agenzie di rating classificano le società/paesi in investment grade e in speculative grade (società/paesi che presentano un rischio di insolvenza da medio ad elevato) Il prezzo di un’obbligazione è in relazione inversa al rendimento a scadenza della stessa Differenza di rendimento di un titolo corporate/emergente rispetto ad un titolo governativo di pari durata Tassi di interesse al netto del tasso d’inflazione Risultato di un investimento sotto forma di percentuale rispetto all'importo investito. Il rendimento viene calcolato considerando i flussi di cassa prodotti dall'investimento, come dividendi e cedole, nonché gli eventuali guadagni e/o perdite in conto capitale I rating delle agenzie a confronto Investment grade Speculative grade (o high yield) S&P e Fitch AAA AA+ AA AAA+ A ABBB+ BBB BBBBB+ BB BBB+ B BCCC+ CCC CCCCC C D Moody’s Aaa Aa1 Aa2 Aa3 A1 A2 A3 Baa1 Baa2 Baa3 Ba1 Ba2 Ba3 B1 B2 B3 Caa1 Caa2 Caa3 Ca C D Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo da siti agenzie Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 20 Mensile Obbligazioni 13 giugno 2014 Avvertenza generale Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo svolgimento dell’attività di investimento, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito. I dati citati nel presente documento sono pubblici e resi disponibili dalle principali agenzie di stampa (Bloomberg, Thomson Reuters). Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters, FactSet (JCF) o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti eventualmente determinati dall’utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi. Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli analisti finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le rispettive famiglie possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti. Il presente documento è pubblicato con cadenza mensile. Il precedente report è stato distribuito in data 16.05.2014. Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, esclusivamente a soggetti residenti in Italia mediante la messa a disposizione dello stesso attraverso il sito internet di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com) e, per i clienti di Banca IMI, nella sezione Market Hub del sito internet di Banca IMI (https://markethub.bancaimi.com/home_public.html). Note Metodologiche Il presente documento è stato preparato sulla base della seguente metodologia. Titoli di Stato I commenti sui titoli di stato si basano sulle notizie e i dati macroeconomici e di mercato disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e Thomson Reuters. Le previsioni macroeconomiche e sui tassi d’interesse sono realizzate dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, tramite modelli econometrici dedicati. I titoli di stato si riferiscono ai Paesi più industrializzati (G7) e la loro evoluzione è valutata sulla base delle prospettive prevedibili di finanza pubblica degli emittenti. La scelta della scadenza tiene conto della conformazione e delle prospettive di conformazione della curva dei rendimenti, nonché del rapporto rischio-rendimento delle obbligazioni. Obbligazioni Corporate I commenti sulle obbligazioni Corporate si basano sulle notizie e i dati di mercato disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e Thomson Reuters. Le previsioni sui tassi d’interesse sono realizzate dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, tramite modelli econometrici dedicati. L’evoluzione di prezzi e rendimenti delle obbligazioni Corporate è valutata sulla base delle prospettive prevedibili del merito di credito degli emittenti delle obbligazioni. La scelta della scadenza tiene conto della conformazione e delle prospettive di conformazione della curva dei rendimenti, nonché del rapporto rischio-rendimento delle obbligazioni. Obbligazioni di Paesi Emergenti I commenti sulle obbligazioni dei Paesi Emergenti si basano sulle notizie e i dati di mercato disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e Thomson Reuters. Le previsioni sui tassi d’interesse sono realizzate dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, tramite modelli econometrici dedicati. L’evoluzione di prezzi e rendimenti delle obbligazioni dei Paesi Emergenti è valutata sulla base delle prospettive prevedibili di finanza pubblica degli emittenti, nonché sulla base di previsioni sull’economia e di valutazioni sulla stabilità politica dei singoli Paesi o sul merito di credito degli emittenti. La scelta della scadenza tiene conto della conformazione e delle prospettive di conformazione della curva dei rendimenti, nonché del rapporto rischio-rendimento delle obbligazioni. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 21 Mensile Obbligazioni 13 giugno 2014 Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse Gli interessi e i conflitti di interesse – come disciplinati dagli artt. 69-quater e 69-quinquies del Regolamento Consob n° 11971/99 e successive modificazioni ed integrazioni (di seguito “Regolamento Emittenti”), dall’art. 24 del “Regolamento in materia di organizzazione e procedure degli intermediari che prestano servizi di investimento o di gestione collettiva del risparmio” emesso da Consob e Banca d’Italia, dalla NASD Rule 2711 e dalla NYSE Rule 472 di FINRA, nonché dalle FSA Conduct of Business Sourcebook rules COBS 12.4.9R (3) e COBS 12.4.10R (5) – presenti tra il Gruppo Intesa Sanpaolo e gli emittenti di strumenti finanziari e i relativi gruppi di appartenenza citati nel presente documento sono disponibili, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 69-septies del Regolamento Emittenti, dalle suddette Rules di FINRA e FSA, unitamente alla “Policy per studi e ricerche” e all’estratto del “Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse”, sul sito internet di Intesa Sanpaolo http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_archivio_conflitti.jsp Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha posto in essere idonei meccanismi organizzativi e amministrativi (quali, tra gli altri, Information Barriers, Crossing Procedures, Watch e Restricted List) atti a gestire i conflitti di interesse derivanti dalle molteplici attività del Gruppo Intesa Sanpaolo in rapporto alle raccomandazioni prodotte. Certificazione degli analisti Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, il cui nome e ruolo sono riportati nella prima pagina del documento, dichiarano che: (a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale, obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata degli analisti; (b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse. Altre indicazioni 1. Né gli analisti né qualsiasi altra persona della loro famiglia hanno interessi finanziari nei titoli delle Società citate nel documento. 2. Né gli analisti né qualsiasi altra persona della loro famiglia operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle Società citate nel documento. 3. Tre degli analisti citati nel documento (Fulvia Risso, Serena Marchesi e Paolo Guida) sono soci AIAF. 4. Gli analisti citati nel documento non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking. Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Banca IMI e Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Chi riceve il presente documento è obbligato a uniformarsi alle indicazioni sopra riportate. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Responsabile Retail Research Paolo Guida Analista Azionario Ester Brizzolara Laura Carozza Piero Toia Analista Obbligazionario Serena Marchesi Fulvia Risso Cecilia Barazzetta Analista Valute e Materie prime Mario Romani Editing: Raffaella Caravaggi, Sonia Papandrea Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 22
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