RETYRE: verso il futuro del RICOSTRUITO

Entro il 2014 i risultati di un progetto di ricerca europeo sul labelling del ricostruito
Retyre:
verso il futuro
del ricostruito
L’unione europea ha finanziato un progetto di ricerca denominato “Retyre” con l’obiettivo di
consentire anche ai ricostruttori indipendenti di ottemperare alle future normative in materia
di labelling che nei prossimi anni coinvolgeranno anche la ricostruzione
Luca Ricci
Economico, ecologico e affidabile, sono le tre classiche argomentazioni che, particolarmente nei
comparti industriali, sostengono la
ricostruzione di pneumatici che in
alcuni paesi avanzati, come gli Stati Uniti, rappresentano oltre il 50%
del mercato del ricambio.
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Ma nei prossimi anni occorrerà un
ulteriore cambio di passo. Anche i
ricostruiti dovranno ottemperare
alle disposizioni in materia di labelling, l’etichettatura dei pneumatici.
Su questo tema l’Unione Europea
ha messo a disposizione 1.8 milioni
di euro per un progetto che mira a
consentire ai ricostruttori indipendenti di ottemperare alle normative ottimizzando i costi. Per fare il
punto sulla situazione, Pneurama
ha intervistato Anna Molinari, Innovation & Grant Consulting presso
Uniresearch, la società specializzata che ha supportato il BIPAVER,
Confidiamo e ci auguriamo
che il progetto RETYRE sia
in grado di “fare storia” e di
fornire al settore e ai legislatori
una prova scientifica che i
pneumatici ricostruiti sono
del tutto comparabili ai nuovi
per quanto concerne aspetti
di sicurezza ed impatto
ambientale.
Foto del
consortium,
all’ultima General
Assembly a
Terragona
Anna Molinari,
Innovation & Grant
Consulting di
Uniresearch
associazione Europea dei ricostruttori, nella stesura e gestione del
progetto.
Cos’è il progetto RETYRE?
Il termine “RETYRE” è un acronimo
per: “Classification of REtreaded
truck TYres in order to comply with
future environmental performance
and safety REquirements”, ossia:
“Classificazione dei pneumatici ricostruiti autocarro per conformarsi
ai futuri requisiti in termini di prestazioni e sicurezza ambientale”.
Il progetto prende in considerazione il possibile impatto che la nuova
normativa europea sui pneumatici – riguardante le prestazioni
dei pneumatici nuovi in termini di
sicurezza ed impatto ambientale (introduzione dell’etichetta del
pneumatico), – potrebbe avere
sulle piccole e medie imprese che
lavorano nel settore della ricostruzione dei pneumatici. Una delle
possibili conseguenze potrebbe essere un lento declino dell’interesse
del mercato verso i pneumatici ricostruiti, il che comprometterebbe
le attività e la produzione dei ricostruttori europei.
L’obiettivo di fondo del progetto è
definire, in modo scientifico ed efficiente, una metodologia per la
classificazione dei pneumatici ricostruiti capace di soddisfare i requisiti (già imposti per i pneumatici
nuovi) legati all’impatto ambientale
e alla sicurezza.
L’idea è di studiare e testare separatemente tutti i parametri più
rilevanti legati alla carcassa, al
processo di ricostruzione e al battistrada applicato, al fine di determinare la loro specifica influenza
sulle prestazioni del pneumatico
ricostruito. Il risultato dei test determinerà il ruolo dei diversi fattori
in gioco nel processo di ricostruzione e permetterà, attraverso
l’utilizzo di un sofisticato software
che incrocerà la notevole mole di
dati, di predire le prestazioni di un
pneumatico ricostruito ancora prima della sua produzione, in termini
di aderenza sul bagnato, consumo
e livello di rumore.
15 partner (associazioni nazionali di ricostruttori, piccole e medie
imprese del settore, industrie ed
istituti scientifici per i test e le analisi dei risultati), che rappresentano
sette diverse nazioni europee, collaborano al progetto come “project
consortium”. Il coordinatore è
BIPAVER (rappresentato da KCL)
- l’associazione europea per i ricostruttori - , nella persona di Ruud
J. L. Spuijbroek, Segretario Generale di BIPAVER. Tra i partecipanti
sono rappresentate 5 associazioni
nazionali: AIRP (rappresentata da
Promotec, Italia), BRV (Germania),
AER (Spagna), SVP-CR (Repubblica Ceca) e VACO (Olanda).
Il costo di Retyre è ampiamente
sostenuto dall’Unione Europea.
Sotto quale programma la Commissione Europea finanzia il progetto?
Il progetto RETYRE è co-finanziato
dalla commissione europea all’interno del programma specifico
“Capacità” che attua il settimo
Programma quadro per la ricerca
e lo sviluppo tecnologico. Le attività e i progetti sostenuti dal programma quadro Capacità “Ricerca
a vantaggio delle PMI” mirano a
rafforzare la capacità di innovazione delle PMI europee e hanno lo
scopo di colmare, con supporto di
fondi europei, la distanza tra concetti tecnologici innovativi e la loro
realizzazione commerciale. In parpneurama 1 2014 
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Retyre: verso il futuro del ricostruito
Sopra:
sistema usato da
Bast per testare
i pneumatici
ricostruiti.
A fianco:
macchinario
per testare la
resistenza al
rotolamento
(test Drum) nei
laboratory IDIADA
ticolare il programma si propone di
favorire l’outsourcing delle attività
di ricerca legate alla produzione da
parte di piccole e medie imprese,
che in molti casi non ne hanno la
capacità interna, ad istituti e centri
di ricerca specializzati.
Qual’è il ruolo di Uniresearch, l’azienda per cui lavora, all’interno
dell’iniziativa?
Uniresearch, con sede principale in
Olanda, è una compagnia di consulenza tecnico-manageriale con
20 anni di esperienza nella stesura
e sostegno di progetti europei con
focus sull’innovazione tecnologica.
Siamo stati contattati dal BIPAVER
per collaborare all’individuazione
di un possibile finanziamento europeo necessario a sostenere i costi
dei test indispensabili a verificare la
compatibilità dei pneumatici ricostruiti con le future norme.
Al fine di ottenere finanziamenti
dalla Commissione Europea per un
progetto di ricerca è necessario:
-trovare un tema/oggetto del
progetto che corrisponda ad un
specifico bisogno della comunità
europea (definiti nelle specifiche
“call” dei Programmi di lavoro);
-sviluppare e proporre un progetto di ricerca solido ed innovativo
che rispetti specifiche condizioni. Le numerosissime proposte
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di progetto vengono analizzate e
valutate da un gruppo di esperti e
viene stabilita una graduatoria;
-se la proposta è in graduatoria
sopra una certa soglia, il “consortium” (gruppo di partecipanti
all’idea di progetto) viene invitato
dalla Comissione Europea per la
“fase di negoziazione”, al fine di
allineare le richieste dei partner
ai bisogni della comunità europea.
Uniresearch ha sostenuto i membri
del consortium durante la preparazione della proposta di progetto, ed
ha collaborato a garantire 1,8 milioni di euro per il progetto durante
la fase di negoziazione.
A che punto si trova attualmente il
progetto? Per quando è prevista la
scadenza?
La durata del progetto è di 30 mesi.
Essendo cominciato ufficialmente
ad aprile 2012, gennaio 2014 corrisponde al mese 22 e la fine prevista
del progetto è settembre 2014; la
durata totale del progetto (e rispettiva scadenza) era stata pianificata
così da avere disponibili i risultati preliminari prima della fine del
2014, quando le norme legislative
sull’etichettatura dei pneumatici avrebbero dovuto considerarsi
applicabili anche al settore dei ricostruiti. Ad oggi, la scadenza uf-
ficiale è stata prorogata a marzo
2016. C’è però da dire che la commissione comincerà la sua analisi
degli scenari normativi e di mercato circa 12 mesi prima. BIPAVER ha
quindi bisogno di tempo tra la fine
del progetto e l’inizio dell’analisi
da parte della commissione, per
diffondere i risultati ottenuti e creare un atteggiamento positivo tra
i politici del settore, e per definire
una procedura di type approval per
ricostruiti a Ginevra.
Uno dei principali ostacoli alla diffusione dei pneumatici ricostruiti
è la scarsa conoscenza dei loro
benefici economici e ambientali.
Ritiene che il progetto potrà migliorare questa percezione?
Sicuramente! Questo fa anche
parte dello scopo del progetto.
Confidiamo e ci auguriamo che il
progetto RETYRE sia in grado di
“fare storia” e di fornire al settore
e ai legislatori una prova scientifica
che i pneumatici ricostruiti sono del
tutto comparabili ai nuovi per quanto concerne aspetti di sicurezza ed
impatto ambientale. Come recita lo
slogan del progetto: “ReTyre: tyre
label for retreaded tyres, the next
step” l’etichetta per pneumatici ricostruiti rappresenta il prossimo
passo verso un futuro migliore per
tutto il settore della ricostruzione. 