Quanto a me e alla mia casa, vogliamo servire il Signore! (Gs 24, 15

Quanto a me e alla mia casa, vogliamo servire il
Signore! (Gs 24, 15 b).
In questo versetto si evince la voglia di qualcuno a servire il Signore.
Ma chi è questo qualcuno? Il nostro vicino di casa? Il fratello o sorella
seduto/a nella panca accanto alla nostra? Il pastore/a della nostra
comunità? NO!!!! Siamo noi stessi, noi che abbiamo voglia di servire il
Signore.
Questa voglia di servirlo è presente in noi veramente? Questo versetto ci
rappresenta sul serio? Oppure siamo di quelle persone che ci sediamo sulla
panca la domenica, troviamo la pappa pronta, ci ascoltiamo un bel culto,
mangiamo all'agape senza preoccuparci del fratello o della sorella che si
sono adoperati per preparare tutto? Questa non è un accusa contro
qualcuno, un voler puntare a tutti i costi il dito, ma un voler portarvi alla
riflessione.
Tanto tempo fa ero io stessa quella che si sedeva nella panca, che si
fermava a l'agape e non muoveva un dito, che non sentiva la responsabilità
di servire la chiesa perché c'era chi lo faceva per me. Oggi cosa è cambiato?
Sono una nuova creatura che sta crescendo e la crescita comprende il
servizio.
Servire una comunità cosa significa? Significa servire Dio nella sua casa,
significa essere un poco Marta e un poco Maria, ma vuol dire anche sapere
che siamo tutti membra di un medesimo corpo e se una mano od un occhio
decide di non "collaborare" significa che lo deve fare un piede che però non
è in grado di fare quello che fa una mano o un occhio.
Spesso non ci rendiamo conto che, come dice la Bibbia, "la messe e tanta e
gli operai sono pochi", ma tra questi pochi c'è chi fa e chi no.
Senza voler istillare, il senso di colpa, ma il senso di responsabilità sì, chi
non fa, sappia che il servizio ricade sempre su quei pochi e si rischia che
quei pochi vadano in tilt.
Ho sentore, infatti, che molti di noi che fanno le cose per il Signore,
seppure lo fanno con gioia e con amore e continueranno a farlo, perchè
amano Dio è i fratelli, siano stanchi e provati.
Nel versetto che vi ho citato si parla della nostra casa, ma di che casa si
tratta? Della mia famiglia? E se io non ho una famiglia? Secondo me qui si
tratta non di una famiglia in senso fisico, ma in senso spirituale: la chiesa
e i fratelli e le sorelle che la compongono (tutti i fratelli e le sorelle che la
compongono).
Quindi tutti ci dovremmo riconoscere in questa casa spirituale dove
ognuno nel suo piccolo sente la voglia di servire il Signore.
Giosuè 24:15a E se vi sembra sbagliato servire il SIGNORE, scegliete oggi
chi volete servire mi è venuto alla mente anche l'inizio del versetto 15, perché nessuno vi
obbliga al servizio, nemmeno Dio, ma qui si tratta solo di capire cosa
vogliamo fare e chi vogliamo essere: vogliamo metterci a scaldare la panca
della chiesa? O vogliamo essere servitori gioiosi di Dio?
Anche Gesù è venuto per servire e non per essere servito. E non si è mai
tirato indietro e lo ha fatto pure per chi non lo meritava: dei peccatori come
noi!!! Eppure lo ha fatto e la prova di questo è simboleggiata dalla Croce,
ma anche rappresentata molto bene dall'episodio biblico " la lavanda dei
piedi".
A tale proposito vorrei raccontarvi una vicenda che mi è stata riportata. Un
pastore si reca in America per un corso di aggiornamento e in un incontro
viene riproposta la lavanda dei piedi. Il pastore in questione, si sentiva in
imbarazzo perché qualcuno era in ginocchio davanti a lui e aveva la voglia
di dire a chi era in ginocchio di alzarsi.
Ma se al posto di un vostro fratello o vostra sorella ci fosse Gesù a servirvi
a tavola, ad esempio, voi non vi sentireste in dovere di dirgli fermati un
attimo, riposati? faccio io? E perché questo a volte non avviene con i nostri
fratelli e sorelle?
Devo essere sincera, però, che mi è capitato di trovare dei fratelli e sorelle
meravigliosi che mi hanno dato una bella strigliatina e mi hanno detto di
fermarmi un attimo che facevano loro al posto mio.
Chi si prende la responsabilità di un servizio alla comunità, sappia anche
che non può fare le cose solo quando ne ha voglia, ma sempre e quando
proprio non gli è possibile, deve essere garante che quel servizio se lo
prende in carico, per quella volta qualcun'altro.
Cerchiamo quindi di servire con gioia il Signore, sapendo che, non solo
facciamo la sua volontà, ma aiutiamo gli altri operai della messe che si
adoperano affinché tutto proceda nella casa di Dio.
Vostra servitrice e sorella in Cristo
VALERIA