Fino agli anni ’70 del novecento chi avesse percorso la via stretta Paleocapa fra Nese e Alzano — antica Contrada del Ponte Baldo, collegamento fra Nese e Bergamo fino ai primi decenni del secolo — avrebbe attraversato uno sito d grande bellezza paesaggistica, a monte dell’antico borgo di San Pietro, costituito da un complesso di tre grandi ville, coi relativi estesi parchi, integrato con il paesaggio agrario pedecollinare, la cui definizione risaliva al periodo fra la fine dell’ottocento e l’inizio del nuovo secolo. La bella e appartata Villa Paglia (già Villa Pesenti-Pigna e, ancor prima Villa Bidasio), l’elegante villa di Carlo Pesenti (Montecchio), la villa Monzini e i loro giardini sono il prodotto di riforme di nuclei preesistenti avvenute a cavallo fra XIX e XX secolo ad opera di famiglie alto borghesi, come la famiglia Pesenti: antiche residenze adibite al soggiorno stagionale (da cui l’appellativo “casa di villeggiatura” ricorrente nei documenti ottocenteschi), con annesse case coloniche e “da massaro” per la conduzione dell’attività agricola (vigneti, principalmente, ma anche coltivazione di gelsi, frutteti, aree boscate). Sono proprio la proprietà Dossi, cui corrisponde il complesso di Villa Paglia, e quella di Montecchio ad attrarre per prime l’attenzione della famiglia Pesenti nell’ultimo decennio del XIX secolo, ovvero nel momento di massima crescita della loro società per la produzione delle calci idrauliche e dei cementi, con stabilimento in Alzano Sopra. Villa Paglia nella sua configurazione attuale è infatti l'esito di una serie di trasformazioni, realizzate in tempi differenti, di un nucleo edificato le cui origini, come quelle delle proprietà vicine, risalgono forse al XV o XVI secolo. Probabilmente verso la fine del settecento il nucleo rurale originario viene trasformato in villa di campagna dai Bidasio Imberti (nel 1788 vi nacque l'ing. Pietro Paleocapa, da Cecilia Bidasio Imberti e da Mario Paleocapa, Cancelliere della Repubblica Veneta). Sopra: la Villa Paglia in un’immagine d’epoca, con il laghetto in primo piano. Sotto: una delle sale, con camino in pietra e solaio ligneo. L’edificio è censito già nel catasto Napoleonico (1813) quale “casa di villeggiatura”; a questa soglia doveva avere già assunto approssimativamente l’impianto che conserva tuttora, e che l’osservazione diretta informa tuttavia essere il frutto di ampliamenti e modifiche avvenuti in tempi più antichi, proprio per l’irregolarità geometrica di impianto, il diverso spessore murario, ecc. Dopo diversi passaggi di proprietà nel corso del XIX secolo, nel 1891 la “casa di villeggiatura con annesso giardino” viene acquistata dalla famiglia Pesenti, rappresentata come sempre dal cav. Carlo; questo acquisto costituisce, per quanto ci è noto, la prima di numerose iniziative volte a dotare i membri della famiglia di residenze di prestigio nel territorio di Alzano; al 1897 risale infatti l’acquisto della vicina proprietà Montecchio, e la ridefinizione architettonica delle preesistenze. All’acquisto segue l’avvio di un complessivo processo di riforma della proprietà, divenuta residenza di Daniele Pesenti e della moglie Giuseppina Pigna (il matrimonio tra Daniele e Giuseppina, nipote di Paolo Pigna, suggella peraltro il legame con la Cartiera Paolo Pigna, la cui direzione è assunta da Daniele alla morte di Carillo Pigna). Con questo acquisto hanno inizio gli interventi di aggiornamento funzionale e decorativo della villa, sia dell’esterno che degli interni: ci si riferisce, ad esempio, alle verande in aggetto (bow-windows) in graniglia di cemento bianca e nera; all’intero secondo piano della villa, evidentemente riconfigurato secondo un disegno unitario e del quale si conservano ancora i raffinati pavimenti in parquet ad intarsio e i serramenti interni, con i vetri acidati a disegno. Nell’angolo nord-ovest della proprietà (verso la chiesa di San Giorgio) viene costruita la “casa con stalla, rimessa e scuderia” a due piani: benché si tratti di edifici di servizio, non si rinuncia a conferir loro una definizione architettonica decorosa e unitaria. “L’età è la maggior gloria di un edificio” — John Ruskin, 1849 Di grande importanza è anche il giardino: ai giardini delle loro ville i Pesenti dedicano infatti un’attenzione particolare, pari a quella riservata alle residenze. Esito certamente di una collaborazione fra la famiglia Pesenti-Pigna e qualcuna delle importanti ditte di giardinaggio allora attive in Alzano (come quella di Alessandro Andreini, la ditta Scarpellini e quella di Emilio Andreini), il giardino di Villa Pesenti-Pigna riveste un’importanza particolare dovuta al fatto di essere uno dei pochi esempi di giardino di inizio novecento giunti quasi intatti fino ad oggi, ricco di esemplari ormai monumentali di specie arboree esotiche e, all’epoca del loro impianto, rare e pregiate. Nel 1912 la proprietà della villa passa agli eredi di Daniele, i figli Carillo, Giulia, Teresina, Augusta e Barbara, e alla moglie Giuseppina, usufruttuaria. Il possedimento passa in seguito alla sola Teresa Pesenti Pigna, sposata all’ingegner Guido Paglia; nel 1954 si apre la successione in favore dell’ingegner Mario Paglia. La famiglia Paglia abita la villa per diversi decenni e, nel 1990, la cede al Comune di Alzano. Nell’atto di vendita sono espressamente indicate clausole a favore della conservazione della integrità dell’edificio e del parco. KILOMETRO della CULTURA organizza: 5—6 aprile 2014 IL LUNGO VIAGGIO DI ALZANO NEL TEMPO AMBITO 3 LA MEMORIA NEI LUOGHI DELL’ABITARE E DELLA SOCIALITÀ Nelle pagine precedenti: dettagli dei raffinati interni, con infissi in legno e specchiature vetrate a disegno, e dei parquet, differenti per disegno in ogni sala e camera, realizzati ad intarsio con l’impiego di differenti specie legnose (abete, pitch-pine, rovere, ecc.). Sopra: un dettaglio del giardino e dell’edificio della scuderia/rimessa prima dell’intervento di ristrutturazione, con la testa di cavallo in chiave alla volta dell’ingresso. Organizzato da: Comune di Alzano Lombardo Villa Paglia e giardino (già Pesenti Pigna) Informazioni: Pagina web sul sito www. comune.alzano.bg.it Schede informative redatte da: F. Bonomi, S. Brugnetti, M. Carlessi, A. Kluzer, C. Mazzoleni ITINERARIO 22-3 Visite guidate Domenica 6 aprile ore 15,00—16,00—17,00
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