Progettazione efficiente REALIZZAZIONE A Legnano, un’industria di impianti ha deciso di espandersi realizzando un nuovo edificio in Classe A+ dimostra. L’unicità del progetto risiede inoltre, non solo nelle singole soluzioni energetiche, ma anche nel modo in cui queste sono state sviluppate per creare un sistema edificio/impianto integrato. Il tema dell’energia, oltre a essere una questione tecnica da affrontare è diventato anche un tema narrativo dell’edifico. COME L’ENERGIA DIVENTA “SEGNO” 18 PROGETTO ENERGIA/80 marzo 2014 di Annalisa Galante - Politecnico di Milano 18-24 Galante LEGNANO.indd 18 3/10/2014 5:25:13 PM La facciata nord-est dell’edificio ancora in fase di cantiere vista dalla strada comunale. Pensotti Fabbrica Caldaie Legnano è un marchio storico dell’industria dell’alto milanese; attualmente parte del Gruppo Sices, ha sede a Legnano, progetta e fabbrica caldaie industriali. Si tratta di un’impresa presente sul territorio da oltre un secolo, che ha saputo rinnovarsi nel tempo, con un ingresso negli ultimi anni nei mercati esteri. La crescita del volume di affari dal 2005 ad oggi ha richiesto un aumento del personale, soprattutto nel reparto di progettazione, tale che gli uffici utilizzati dal gruppo all’interno delle strutture esistenti nel campus Tecnocity a Legnano non offrivano più spazio di espansione. Inoltre gli ambienti, pur essendo dignitosi, risultavano datati e non si prestavano a rappresentare una società con spirito di rinnovo all’avanguardia del suo settore, soprattutto ad una clientela sempre più internazionale. In questo contesto è nata la collaborazione fra Pensotti FCL e 8&partners srl, società di ingegneria di Busto Arsizio. Nello specifico Pensotti ha avanzato una 18-24 Galante LEGNANO.indd 19 richiesta per la progettazione di un nuovo palazzo ufficio come sede della società (l’edificio B6), e la ristrutturazione degli attuali uffici tecnici (unità A5/A6). L’Architetto Brugnera, in qualità di responsabile del progetto per 8&partners, ha scelto Aldar di Milano come progettista degli impianti meccanici, in quanto veniva offerta una visione della questione energetica che andava oltre la semplice scelta impiantistica. Con il supporto di Aldar, si è così formulata una proposta per l’edificio B6 dove il tema dell’energia riveste un ruolo importante per la genesi e lo sviluppo del progetto sino alla sua realizzazione. Concept L’edificio B6 implementa una serie di soluzioni e strategie energetiche innovative che assicurano il raggiungimento della Classe A+. L’unicità del progetto risiede inoltre, non solo nelle singole soluzioni energetiche, ma anche nel modo in cui queste sono state sviluppate per creare un sistema edificio/impianto integrato. Nel B6 il tema dell’energia, oltre a essere una questione tecnica da affrontare è diventato anche un tema narrativo dell’edifico. È stata presa una decisione esplicita dall’inizio del progetto di considerare l’energia non come semplice vincolo per la definizione di qualche particolare, come per esempio lo spessore di un isolante, ma come opportunità per impostare il progetto in un senso più ampio. La conseguenza di ciò è che in diversi punti è evidente una sintesi abbastanza stretta fra funzionalità energetica, estetica e forma. Per esempio: Gli orizzontamenti di piano sono realizzati in piastre in calcestruzzo armato di spessore variabile tra 25 e 30 cm con la superficie all’intradosso resa a vista; tale soluzione garantisce la massa termica necessaria al funzionamento della strategia di ventilazione notturna (descritta in seguito), oltre a conferire agli spazi una sensazione di leggerezza e semplicità. Si tratta di una decisione non presa con leggerezza in quanto togliendo i controsof- Le solette in calcestruzzo a vista forniscono la massa termica necessaria per la strategia di ventilazione notturna, attribuiscono all’edificio una sensazione di leggerezza e semplicità 3/10/2014 5:25:28 PM Progettazione efficiente REALIZZAZIONE La facciata sud-ovest: le finestre sono dotate di aggetti orizzontali e verticali 20 fitti si perde lo spazio che negli spazi ad uso laboratorio o ufficio è spesso pensato per alloggiare la componentistica degli impianti meccanici ed elettrici. Tuttavia tra le possibili soluzioni alternative (realizzazione di pilastri massicci , pavimenti in calcestruzzo), la soluzione adottata e quella che meglio unisce esigenze funzionale e estetica; PROGETTO ENERGIA/80 marzo 2014 La geometria 18-24 Galante LEGNANO.indd 20 Le finestre in facciata sono organizzate con una geometria frattale, che si ripete passando dalla facciata Nord-Est a SudOvest, ma con finestre sempre più piccole. La geometra fornisce una vista simbolica sulle attività del gruppo (si ricorda che il comportamento energetico di un gas può essere descritto per mezzo di un modello matematico di frattali), oltre a fornire allo stesso tempo una soluzione per ridurre gli apporti solari entranti dalle facciate sud-est e sud-ovest e aumentare la luce naturale entrante da quelle di nord-est. Questo fa sì che estetica e funzionalità si uniscano in modo elegante. L’atrio centrale che disimpegna tutti i piani dell’edificio serve sia per fare funzionare la strategia di ventilazione naturale sia per aumentare il livello della luce naturale ai piani inferiori. Tuttavia, associando all’atrio un diametro importante (7m), lo spazio diventa anche il fulcro dell’edificio e rafforza la sensazione di leggerezza che lo caratterizza. Anche qui forma e funzionalità diventano indivisibili; Il comfort interno Altro tema centrale al progetto è quello del comfort, sia in termini essenzialmente oggettivi, come le condizioni termiche e illuminotecniche degli ambienti, sia in senso più ampio e possibilmente più soggettivo, come la possibilità per gli occupanti di adattare i micro-ambienti di lavoro. Garantire accettabili condizioni di comfort termo-illuminotecniche negli spazi interni è ovviamente un requisito fondamentale di qualsiasi progetto architettonico. Nel caso del B6, l’importanza data al comfort durante tutte le fasi del progetto ha assicurato una buona progettazione e posa degli impianti, attestata dall’alta soddisfazione dimostrata dagli occupanti. Invece, la possibilità di fornire meccanismi che permettano agli occupanti di modificare i propri ambienti di lavoro è un tema non così comune alla progettazione, tuttavia seguito nel contesto del progetto B6 per due motivi: • gli occupanti hanno esigenze personali specifiche che l’azienda vuole riconoscere. Potendo modificare le condizioni del proprio posto di lavoro, si migliora la sensazione di benessere e quindi, si spera, il senso di appartenenza al luogo e all’azienda; • apre la strada alla generazione di ulteriori risparmi energetici, in quanto chi può modificare il proprio ambiente di lavoro è tendenzialmente meno esigente in relazione alle condizione termiche-igrometriche del proprio ambiente (Teoria del Comfort Adattivo), e per esempio quindi può essere disposto ad accettare una temperatura di 28°C in estate invece dei canoniche 26°C. In termini pratici la possibilità di adattamento è offerta da : • la possibilità di aprire le finestre nel periodo estivo; • la possibilità di aggiustare la temperatura rispetto alla temperatura di setpoint centrale (-/+1,5°C) agendo su 21 termostati distribuiti nell’edificio; • la ripartizione dei punti luci in sottoinsiemi legati alle postazioni di lavoro, ciascun gruppo individualmente controllabile; • la possibilità di controllare l’abbagliamento solare per mezzo delle tende veneziane orientabili integrate in tutte le finestre. Per evitare che l’apertura delle finestre incidesse negativamente sulle prestazioni energetiche dell’impianto di climatizzazione, è stato necessario dotare tutte le finestre di motori e coordinare la loro apertura con l’accensione dell’impianto di climatizzazione. A sua volta questo ha richiesto l’ introduzione di un sistema elettronico di supervisione (Building Management System) e la definizione di un algoritmo di controllo articolato. La posizione Il B6 si trova all’interno del campus Tecnocity, un complesso immobiliare di 25.000 m2 costruito negli anni novanta dedicato a attività industriali e commerciali che sorge a circa 400m a sud-ovest dalla stazione ferroviaria di Legnano. Il B6 si trova ai limiti del complesso, confinando con la strada comunale a nord-est e con un edificio esistente a nord-ovest. Per garantire un corretto inserimento nel tessuto urbano esistente è stato necessario 3/10/2014 5:25:33 PM Abbiamo rivolto alcune domande all’Arch. Pierangelo Brugnera, Direttore Tecnico di 8&partners. Genesi non lineare: spazio, comfort e sostenibilità Come è nato questo progetto e come si integra e si esprime la questione energetica nell’edificio? È nato dalla volontà della Proprietà di determinare e condividere una proposta progettuale che rispondesse alle necessità di spazi di lavoro di qualità, comfort e sostenibilità. La genesi del progetto è fortemente non lineare. Pensotti Fabbrica Caldaie Legnano, un marchio storico dell’industria dell’Alto Milanese è attualmente parte del gruppo SICES, e si occupa di progettazione e costruzione di caldaie industriale: trasformazione dell’energia a partire dal calore, lavorando con le leggi della termodinamica, progettando e costruendo a un sistema dinamico complesso. Il modello fisico-matematico di riferimento è teoria cinetica dei gas, i concetti di entropia, e teoria del caos sono parte di questa teoria. A partire dal proure dal contesto geometrico gramma funzionale della società, dallo studio delle relazioni tra i diversi dipartimenti, e dalle necessità di spazio presenti e future, e dei vincoli edilizio-urbanistico nonché dalla riflessione attorno ai temi anzidetti è nato il progetto, come una delle possibili sintesi di questa complessità. Avete usato i principi della bioclimatica? La strategia di raffrescamento passivo dell’edificio con ventilazione naturale è stata perseguita attraverso la progettazione di un cavedio interno all’edificio. Tale vuoto, oltre ad essere un elemento importante dal punto di vista distributivo all’interno della gestione dei flussi tra i vari dipartimenti, è pensato come “meta-caldaia”, è un vero e proprio camino di ventilazione, un contenitore all’interno del quale l’aria si muove con leggi della fisica sopra dette; l’edificio, passivamente, si raffresca. In questo modo l’edificio, al suo interno, intimamente, racconta la fisica alla base del lavoro di Pensotti. Ulteriore intento progettuale è stato quello di cercare di rappresentare questa fisica e questo lavoro consapevole anche del ruolo urbano dell’edificio stesso: il suo rapporto con la città. Come l’energia puo’ diventare “segno”? Una delle rappresentazioni geometriche del caos sono i frattali. I prospetti dell’edificio sono composti utilizzando una geometria frattale. In questo modo l’edificio si rappresenta e si relazione con il contesto. Come anticipato nello schema logico precedente, una delle rappresentazioni geometriche della complessità, e nello specifico del “caos” termodinamico interno, sono i frattali. I frattali compaiono spesso negli studi di sistemi dinamici complessi e nella teoria del caos appunto, e sono spesso descritti in modo ricorsivo da equazioni molto semplici, scritte con l’ausilio dei numeri complessi. Molti oggetti frattali sono generati attraverso un procedimento geometrico iterativo, i frattali geometrici. Una proprietà importante che un oggetto frattale deve soddisfare che è l’”autosomiglianza” (o “autosimilitudine”). Una figura si dice “autosimile” (o “autosimilare”) se ripete, in scala sempre più piccola, la sua forma. I sistemi caotici sono una regola naturale, anche da un punto di vista fisico. Molte forme presenti in natura richiamano la geometria frattale, ad esempio le forme frastagliate delle coste di un isola o le ramificazioni di un albero, altre forme presentano invece la rottura della simmetria. Quindi avete usato i frattali applicandoli in architettura? Nell’edificio Pensotti la dimensione narrativa delle dinamiche interne all’edificio viene esplicitata attraverso lo studio e la proposta di una facciata frattale; in questo modo ho cercato cercato di dare una risposta a quella domanta affrontando il tema di come dare forma all’energia, e nello specifico a quell’energia che è cifra sia del sistema edificio-impianto progettato che del lavoro della Pensotti. La facciata diventa espressione del contenuto dinamico del sistema edificio-impianto mettendosi in relazione con il contesto urbano esistente. John Ruskin, con chiarezza sintetizza come “l’architettura è espressione delle condizioni che la rendono possibile” ed è altrettanto chiara la lezione di Adolf Loos per il quale “l’interno appartiene all’edificio e l’esterno del progetto appartiene alla città”. Attraverso un processo geometrico che tiene conto dell’orientamento dell’edificio siamo arrivati a determinare i pieni e i vuoti, le opacità e le trasparenze dell’involucro esterno dell’edificio. Tale risultato è stato perseguito intersecando e verificando, o, come si usa dire oggi, “integrando” le istanze del prestazionale energetico dell’involucro e la sua relazione con il programma funzionale degli spazi interni. La sintesi dei temi esposti, in questo percorso, che tenta anche di essere anche logico, porta ad un edificio con un fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento, il raffrescamento e l’illuminazione vicino a zero, con una qualità di comfort termico elevato ma sostenibile, rispettoso del clima locale. L’atrio centrale e le ampie superficie vetrate delle facciate, pur essendo fortemente ombreggiate, assicurano elevati livelli di luce naturale in tutti gli spazi, anche nel piano seminterrato. Nelle stagioni intermedie e nel periodo estivo – in particolare in certe ore della giornata - è possibile aprire le finestre della facciata per ventilare gli spazi. Entrambe le soluzioni concorrono non solo a ridurre i consumi energetici dell’edificio, ma assicurano altresì che gli occupanti siano testimoni delle variazioni giornaliere e stagionali delle condizioni esterne con un conseguente miglioramento del benessere generale. Per fare tutto ciò il progetto architettonico si è sviluppato sia dai primissimi momenti di concept con il progetto energetico tanto che sarebbe più corretto considerare l’edificio come un unico sistema edificio-impianto. allineare il nuovo edificio con la strada e con l’edificio confinante esistente, obbligando un orientamento dell’edificio su un asse nordovest/sud-est. Si tratta di un orientamento non ideale dal punto di vista energetico. Tuttavia, scegliendo di posizionare l’ingresso principale all’interno del complesso Tecnocity e non sulla strada principale è stato possibile, entro i limiti offerti dal sito, facilitare l’ombreggiamento delle finestre, portare luce nell’atrio centrale e creare una falda per ospitare l’impianto FV da 11,5kW. 18-24 Galante LEGNANO.indd 21 L’involucro L’edificio è composto da due cuboidi intersecati; il primo opaco che ospita i primi tre piani, dotato di una facciata ventilata e il secondo dotato di una facciata continua trasparente che ospita il quarto piano. I muri opachi e la copertura sono dotati di uno strato di neopor spesso 23cm e il basamento di uno strato di polistirene estruso di 27cm. I ponti termici sono stati eliminati, creando uno strato di isolante continuo senza interruzione intorno alla struttura di calcestruzzo, posizionando per esempio le finestre all’interno dello strato dell’isolante e generando una giunzione continua fra isolante e la facciata continua al quarto piano. I serramenti sono di legno, dotati di tripli vetri basso emissivi con Argon e una trasmittanza complessiva inferiore a 0,8W/ m2K, mentre la faccia continua è dotata di tripli vetro con Kripton offrendo una trasmittanza complessiva di 0,9W/m2K. Gli apporti solari sono limitati nel periodo 3/10/2014 5:25:37 PM Progettazione efficiente REALIZZAZIONE PROGETTO ENERGIA/80 marzo 2014 22 18-24 Galante LEGNANO.indd 22 estivo dalla facciata ventilata, dagli aggetti sulle finestre e dalle tende automatizzate in copertura. Dato l’allineamento dell’edificio su un asse non perfettamente nord-sud, è stato necessario dotare le finestre della facciata sud-ovest di aggetti sia verticali sia orizzontali. Le finestre posizionate sul lato nord-est sono ombreggiate nei mesi estivi da alberi. Un ulteriore controllo dell’irraggiamento solare è offerto dalle tende veneziane esterne che permettono agli occupanti di controllare anche l’abbagliamento, sopratutto nel periodo invernale quando il sole è basso sull’orizzonte. L’estensione delle superfici trasparenti orientate a sud-ovest è stata limitata per ridurre i guadagni solari. La conseguente riduzione di luce naturale viene compensata dalla luce proveniente dall’atrio centrale e dalla superficie trasparente relativamente estesa sul lato nord-est. Si tratta di una impostazione non comune agli edifici passivi dove normalmente la superficie trasparente a sud viene maggiorata mentre quella a nord viene limitata. Tuttavia l’edificio B6 è caratterizzato da carichi interni relativamente elevati a causa della diffusione di workstation, PC e server e quindi tra le due stagioni, il periodo estivo risulta quello più critico. Un atrio diametro 7 m, convoglia luce naturale dalla serra in copertura agli altri piani dell’edificio. Oltre a fornire luce naturale, l’atrio serve anche come fonte di calore nel periodo invernale e camino per la strategia di ventilazione naturale attiva nel periodo estivo. Nel periodo invernale la serra in copertura genera calore che viene raccolto per mezzo delle bocchette collocate in alto dell’atrio e distribuito alle altre zone dell’edificio per mezzo del recuperatore di calore. Le stesse bocchette vengono chiuse nel periodo estivo per non caricare il recuperatore con aria calda, che andrebbe ad aumentare il consumo legato alla pompa di calore. Quindi complessivamente il sistema permette in modo elegante di accoppiare/disaccoppiare la serra e l’energia termica da essa generata, secondo la stagione. La ventilazione passiva Oltre ad adottare azioni per limitare l’ingresso di radiazione solare nel periodo estivo, il B6 implementa una strategia di ventilazione naturale detta “ventilazione notturna della massa termica” per dissipare in modo passivo il calore che si accumula durante il giorno. La ventilazione è innescata per effetto camino, dovuto al fatto che nelle ore serali/ notturne nel periodo estivo, la temperatura dell’aria esterna (22°C) scende sotto la temperatura dell’aria all’interno dell’edificio (26-28°C). Le aperture (di circa 22 m2) presenti nella parte alta dell’atrio centrale permettono all’aria calda di uscire, generando così una depressione che trascina all’interno dell’edificio l’aria fresca notturna. L’effetto camino è accentuato posizionando le aperture di aspirazione nel vespaio sotto l’edificio così da creare un dislivello fra ingresso ed uscita di quasi 20 m. La scelta di posizionare le aperture di aspirazione nel vespaio serve anche a raffreddare ulteriormente l’aria esterna prima di farla passare all’interno dell’edificio. L’aria è invogliata a confluire in quattro camini (con sezione minima di circa 1m2), posizionati nei quattro angoli dei quattro piani. I quattro camini sono dotati di quattro ampie bocchette di emissioni (con sezione anch’esse di 1m2) collocate in prossimità dei soffitti dei tre piani. I soffitti degli uffici sono tutti realizzati in calcestruzzo a vista e vengono quindi lambiti da una corrente di aria fresca durante le ore notturne. L’aria fresca proveniente dall’esterno, venendo in contatto con il calcestruzzo “caldo”, si scalda ed esporta dall’edificio il calore che è stato accumulato dalla struttura nelle ore diurne, mentre il calcestruzzo a sua volta si raffredda. Materialmente la strategia è stata realizzata dotando l’edificio di: • un vespaio areato alto 0.5 m; • solette in calcestruzzo a vista negli spazi uffici; • quattro camini di ventilazione che corrono verticalmente dal vespaio al terzo piano; • un ampio atrio centrale; • partizioni interne con finestre apribili; • finestre motorizzate in copertura; • un evoluto sistema di controllo elettronico (BMS). Le prime misure effettuate nel periodo dal 5 agosto al 7 ottobre del 2013 confermano che la strategia sta funzionando, soprattutto l’effetto raffrescante offerto dal passaggio dell’aria nel vespaio prima di entrare nell’edificio. Infatti è sufficiente che l’aria esterna in prossimità delle finestre in copertura scenda sotto la temperatura dell’aria all’interno della serra per innescare la ventilazione e trascinare dentro l’edificio aria più fredda dal vespaio. Cioè, con l’aria esterna di 25°C si possono raffreddare gli spazi interni a 22°C. Nelle ore diurne, l’algoritmo implementato dal BMS, chiude le serrande dei camini e sblocca le finestre in facciata per permettere agli utenti di aprirle per ventilare gli uffici in modo naturale. La possibilità di tenere le finestre aperte esiste fino a quando la temperatura dell’ aria esterna rimane su un intervallo di comfort. 3/10/2014 5:25:38 PM Progettazione efficiente Tutti i punti luci sono a LED per una potenza complessiva di quasi 7,5kW, ovvero solo 4W/m2. L’introduzione dei LED ha permesso di dimezzare la potenza installata rispetto alla soluzione originale prevista, ovvero tubi fluorescenti T5 con alimentatori elettronici. I punti luci sono collegati al sistema di controllo DALI di OSRAM che permette il controllo del singolo punto luce. L’accensione/spegnimento dei punti luce è gestito da una combinazione di sensori di presenza collocati nei singoli spazi uffici e nei bagni, e sensori di luminosità collocati all’esterno dell’edificio e ai piani intermedi inrossimità dell’atrio centrale Tuttavia il sistema di controllo non ha soddisfatto del tutto le aspettative degli occupanti, e quindi verrà a breve potenziato per offrire agli occupanti la possibilità di spegnere/accendere manualmente, entro certi limiti, i punti luci del proprio ambiente di lavoro. Infine, come già notato, collocato sul tetto dell’edificio c’è l’impianto fotovoltaico con celle policristalli da 11.5 kW. 24 PROGETTO ENERGIA/80 marzo 2014 Oltre la Classe A 18-24 Galante LEGNANO.indd 24 Nell’edificio B6 la questione energetica è stata affrontata già in fase di concept del progetto. Considerare la questione energetica già dai primi momenti di concettualizzazione offre importanti benefici in termini di tempo e di semplicità di sviluppo delle fase successive della progettazione; questo principio è valido anche in assenza di soluzioni passive spinte, come quelle implementate nell’edificio B6. Al contrario, una decisione tardiva di raggiungere una classe energetica elevata (Classe A e Classe A+ ) è costosa se non addirittura irrealizzabile; “Ma dove metto tutto questo isolante?” sembra essere il ritornello più comune. Tuttavia il vero vantaggio di considerare la questione energetica dal primo momento, è quello di permettere, come nel caso del B6, la definizione di solu- zioni passive più consistenti e radicali, che non solo portino ad una riduzione dei consumi energetici ma che migliorino la qualità della vita che scorre all’interno dell’edificio e contribuiscano ad essere segno virtuoso nel tessuto urbano che li ospita; soluzioni che, come nel caso dell’edificio B6, conducano a un sistema edificio/impianto integrato, risolto e complessivamente riuscito. I nomi dell’intervento ■ Oggetto: Nuovo edificio industriale ■ Località: Legnano (MI) ■ Committente: Pensotti Fabbrica Caldaie Legnano Spa ■ Destinazione d’uso: Laboratori ed uffici al servizio dell’Industria (E2) ■ Anno di progettazione: 2011-2012 ■ Anno di realizzazione: 2012-2013 ■ Progettazione integrata e DL : 8&partners srl ■ Progettazione energetico e DL impianti termici: Aldar Srl ■ Responsabile della sicurezza: Arch.Marco Macioce ■ Progettazione impianti elettrici e DL: Project Engineering s.r.l. ■ Fornitore materiali isolanti: Piemonti Costruzioni Srl ■ Fornitore impianti termici: Marchesotti Idrotermica srl ■ Sorgenti luminose: Switch-Made ■ Apparecchi luminosi, cavi e quadri elettrici: Piperi Dario srl Caratteristiche tecniche Efficienza energetica ■ Classe energetica: A+ con 2,65 kW/m2anno ■ Volume lordo climatizzato (V): 8.415 m3 ■ Superficie utile (S): 1756 m2 ■ Rapporto di forma (S/V): 0,34 ■ Trasmittanza involucro opaco esterno verticale: 0,128 W/m2K ■ Trasmittanza involucro copertura: 0,.105 W/m2K ■ Tipologia involucro trasparente: Triplo vetro basso emissivo con argon (finestre) o kripton (facciata continua) ■ Trasmittanza involucro trasparente: 0,78 W/m2 K (finestre) e 0,95 W/m2 K (facciata continua) ■ Tipologia sistemi di oscuramento: Veneziane esterne integrate (finestre) e tende esterne (facciata continua) ■ Tecniche orientate al risparmio energetico: Pompa di calore acqua-acqua con scambio diretto con acqua di falda. UTA con recuperatore di calore con rendimento del 87%. Pompe e ventilatori a velocità variabile. Punti luci LED con integrazione della luce diurna. Strategia di ventilazione notturna della massa con finestre e serrande motorizzate gestito da un BMS. Impianto fotovoltaico da 11.5 kWp. Impianti ■ Tipologia impianto: Pompa di calore polivalente con recupero totale ■ Potenza installata impianto termico: 165 kW ■ Tipologia impianto climatizzazione: Impianto misto aria/acqua. Distribuzione mono-tubo con ricuperatore di calore e con fancoil a quattro tubi ■ Tecnologia principale per l’illuminazione ordinaria: Sorgenti LED ■ Potenza elettrica installata :7.436 kW ■ Presenza di sistema BUS: Bus KNX con tre sotto sistemi di controllo; SIEMENS (sistema di climatizzazione), DALI (impianto di illuminazione) e BMS (supervisione e controllo della strategia di ventilazione naturale) 3/10/2014 5:25:49 PM
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