UC Lascia stare i santi - Università degli Studi di Ferrara

Periodico dell’Università di Ferrara
Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011
LASCIA STARE I SANTI. UNA STORIA DI RELIQUIE E DI SCIENZIATI
Sabato 29 marzo a ibs.it l’autore Guido Barbujani
dialoga con Paola Spinozzi
Nella foto: Guido Barbujani
Che cosa succede quando un genetista lavora con storici, filologi, archeologi, e persino
con un vescovo? Quando, per fare il suo mestiere, deve rischiare la vita nel deserto
siriano? L’avventura di uno scienziato alle prese con un caso eccezionale: la ricognizione
delle reliquie di San Luca evangelista.
Un enigma tutto da risolvere, attraverso il resoconto di una ricerca storico-genetica molto
particolare, ovvero cercare di capire se le reliquie, conservate a Padova in un antico
sarcofago da oltre 800 anni, possano almeno ipoteticamente essere o meno quelle di San
Luca evangelista, morto a Tebe in età avanzata intorno al 150 d.C. come vuole la tradizione.
Ci svelerà solo alcuni dei tanti passaggi di mistero di questa straordinaria avventura,
avvolta in un alone misto di suspense, curiosità e scienza, Guido Barbujani, genetista e
docente del Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie di Unife, sabato 29 marzo
alle 18, nella libreria ibs.it (p.zza Trento e Trieste - Ferrara), nel corso della
presentazione del suo ultimo libro Lascia stare i santi. Una storia di reliquie e di
scienziati (Einaudi, 2014), dialogando con Paola Spinozzi, docente di Letteratura
inglese di Unife.
Eccone alcuni assaggi.
Il 17 settembre del 1998, nella basilica di Santa Giustina a Padova, un piccolo gruppo di
studiosi assiste all’apertura di una cassa di piombo, sigillata da oltre 500 anni. Dentro ci
sono i resti di uno scheletro senza testa, di un uomo vissuto nel I secolo. La sua identità,
attribuita dalla tradizione va verificata dalla scienza: sono davvero i resti di San Luca
evangelista? O la reliquia autentica è custodita altrove? La risoluzione dell’enigma è
affidata dal vescovo a storici, filologi, archeologi, e infine – fra pochi scienziati in un
Periodico dell’Università di Ferrara
Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011
mare di umanisti – al professor Guido Barbujani, chiamato ad analizzare il Dna dello
scheletro e a sancirne la compatibilità con le tramandate origini del santo.
Un’avventura inconsueta e, al tempo stesso divertente: un lungo viaggio, non soltanto
intellettuale, che porterà Barbujani – e i lettori con lui - fino in Siria, ad Aleppo, città
millenaria, tra colonnelli corrotti, campioni di sangue clandestini e inconvenienti climatici.
Ma anche nei recessi, a volte prosaici, a volte entusiasmanti del lavoro dello scienziato, tra
congressi e luminari geniali.
Una vicenda affascinante, sul confine tra Oriente e Occidente, ma anche su quello tra
cultura umanistica e scientifica, ove la penna del Barbujani scienziato si confonde con
quella, estremamente abile, del narratore.
L’evento si configura come il quarto appuntamento di “Unife in libreria”, il nuovo ciclo
di incontri con l’autore a cura dell'Ufficio Comunicazione ed Eventi di Unife, rivolto
a tutta la comunità universitaria e non solo, che prosegue e consolida un già avviato
rapporto di collaborazione con le librerie cittadine, con l’intento di valorizzare le relazioni
tra Università e sistema- città, nell’ottica di Ferrara città universitaria.
“Unife in libreria” proseguirà con:
Venerdì 18 aprile, ore 18, presentazione del volume di Chiara Ceci, Emma Wedgwood
Darwin. Ritratto di una vita, evoluzione di un’epoca (Sironi Editori). Dialoga con
l'autore Maria Grazia Campantico (nell'ambito del ciclo di appuntamenti scientifici I
Venerdì dell’Universo).
Guido Barbujani, genetista delle popolazioni, è Ordinario del Dipartimento di Scienze
della vita e biotecnologia dell’Università di Ferrara. Nei suoi studi piú recenti, si è
occupato di Dnaantico nell’uomo di Cro-Magnon, negli etruschi e nei nuragici. Ha
pubblicato i romanzi Dilettanti (Marsilio, 1993), Dopoguerra (Sironi, 2002), Questione di
razza (Mondadori, 2003), Morti e sepolti (Bompiani, 2010) e i saggi L’invenzione delle
razze (Bompiani 2006), Europei senza se e senza ma (Bompiani 2008) e, con Pietro Cheli,
Sono razzista e me ne vanto (Laterza, 2008).
Paola Spinozzi è docente di Letteratura Inglese del Dipartimento di Studi umanistici
dell’Università di Ferrara. I suoi interessi di ricerca includono le teorie e le metodologie
di comparazione fra la letteratura e le arti visive; la retorica della scienza; le
rappresentazioni letterarie, la narrazione e la divulgazione di teorie scientifiche; l’utopia
come genere letterario e l’utopismo. È autrice di Sopra il reale. Osmosi interartistiche nel
Preraffaellitismo e nel Simbolismo inglese (2005) e di The Germ. Origins and Progenies
of Pre-Raphaelite Interart Aesthetics (2012, con E. Bizzotto). É curatrice di Origins as a
Paradigm in the Sciences and in the Humanities (2010, con A. Zironi), Discourses and
Narrations in the Biosciences (2011, con B. Hurwitz), Histoire transnationale de l’utopie
littéraire et de l’utopisme (Paris: Champion, 2008, con V. Fortunati e R. Trousson
Periodico dell’Università di Ferrara
Aut. Tribunale n. 5 del 4/10/2011
Ferrara, 26 marzo 2014
Maria Grazia Campantico