ARTICOLO ANIFA Il comparto audioprotesico Italiano: il punto di vista A.N.I.F.A. 2010: il mercato Italiano e prospettive future di Mirella Bistocchi e Umberto Cotrona Secondo una recente indagine di Confindustria, promossa dalla Commissione Sanità dell’Associazione degli Industriali, il mercato sanitario raggiunge nel nostro paese un volume di quasi 192 miliardi di euro, contribuendo per circa l’11% al prodotto interno lordo nazionale. La filiera della salute, che comprende costruttore, commercio e servizi, rappresenta in Italia il terzo comparto produttivo in ordine di importanza dopo quello manifatturiero e quello finanziario. Il mercato audio protesico, in particolare, si suddivide idealmente in due settori: da una parte i produttori, che si occupano direttamente di ricerca, sviluppo, progettazione e costruzione degli apparecchi acustici; dall’altra i centri acustici, che si occupano invece esclusivamente della distribuzione e dell’applicazione protesica . Quest’ultima è inquadrata come procedura di assistenza sanitaria e viene erogata dall’audioprotesista, che fornisce la propria consulenza all’utente nella scelta della soluzione acustica più adatta alle sue specifiche esigenze. La terapia dell’ipoacusia rappresenta una fetta di mercato sempre più rilevante nel quadro economico italiano e si stima che i produttori in Italia abbiano complessivamente un giro di affari di oltre 80 milioni di euro. Analizzando il trend di crescita del comparto audioprotesico italiano, sulla base di una capillare attività di raccolta dati effettuata all’interno del mercato degli apparecchi acustici e dei dispositivi elettromedicali destinati a ripristinare la sensibilità uditiva, ANIFA ha prodotto questo documento proponendosi di fornire una valutazione oggettiva dell’andamento del mercato e di comprenderne le dinamiche, in modo da rendere i risultati di questa elaborazione fruibili rappresentano il 90% dei produttori italiani. Il mercato italiano 1 agli associati, che Le stime collocano in circa 7 milioni, pari al 12% della popolazione, il numero di italiani ipoacusici, ma solo il 13% di questi ha effettuato la protesizzazione ed è importante ricordare che la media europea si attesta intorno al 20%! Risultano infatti venduti in Italia dalle varie case produttrici 323.000 apparecchi acustici (dati di sell in). Stimando che il 60% dei protesizzati dispone di apparecchi binaurali, si calcola che in Italia oltre 900.000 persone siano protesizzate: è un dato importante, che da un lato mostra quanto sia ampia l’opportunità di mercato, dall’altro testimonia la relativa lentezza con cui i benefici delle nuove soluzioni siano compresi e comunicati. Ciò pone grandi sfide di opportunità a tutti gli attori ed operatori del settore: gli audio- protesisti, la distribuzione, i produttori, lo Stato. Il mercato italiano, del tutto in linea con l’Europa occidentale e il Nord America (principali mercati al mondo per i produttori di apparecchi acustici), offre numerosi tipi di apparecchi acustici adatti a risolvere i vari problemi legati all’udito. Si spazia dalle protesi acustiche programmabili fino alle più innovative protesi digitali in grado di utilizzare funzioni sofisticate di direzionalità e di screening dell’ambiente acustico per ottenere un adattamento dell’apparecchio sempre più personalizzato. E’ possibile dividere gli apparecchi acustici in due macrocategorie, pur essendo tuttavia disponibili anche tipologie diverse di prodotto come ad esempio occhiali con dispositivi a trasmissione ossea: • RETROAURICOLARI o BTE (tra cui Open e RIC) • ITE (intra-auricolari su misura). I BTE risultano essere oggi gli apparecchi più utilizzati. Solo fino a qualche anno fa gli ITE coprivano dal 40 al 50% del mercato, mentre oggi rappresentano in Italia circa il 17% del volume totale. Questo è un dato tutto Italiano, infatti in tutto il resto d’Europa la porzione di ITE oscilla entro il 10%. La facilità della regolazione, un’estetica accattivante (specialmente dopo l’avvento di Open e Ric) e la maggiore avanguardia tecnologica, con possibilità di trasmissione in FM e la connettività wireless e bluetooth, sono i fattori che spiegano questa evoluzione del mercato a favore dei BTE. 2 Inoltre, la grande facilità di utilizzo e una maggiore funzionalità dei BTE risultano essere fattori determinanti nella scelta anche degli utenti più anziani, nostro target per eccellenza, essendo l’Italia il paese europeo con il più alto numero di anziani. I dati di settore infine disegnano un quadro secondo cui la fascia entry–level rappresenta il 60% degli apparecchi acustici distribuiti, mentre il rimanente 40% del mercato si fraziona fra le restanti soluzioni protesiche offerte, dove la fascia tecnologica alta ne copre il 10% . Come abbiamo avuto già modo di scrivere, in Italia nel 2010 sono stati venduti in totale 323.000 apparecchi acustici (dato di sell in). Se confrontiamo i dati degli ultimi tre anni, vediamo che il mercato si è attestato in crescita continua: la media risulta essere pari al 4-5% annuale. Tale incremento va ben oltre l’aumento fisiologico e possiamo affermare che si tratti di un dato estremamente positivo. Nella lettura e conseguente interpretazione e valutazione di questo dato, infatti, dobbiamo tenere in massima considerazione anche il contesto economico mondiale. Il fatto che il periodo di crisi che ha attraversato, e in alcuni casi devastato, il Paese non abbia toccato il nostro settore ci dà modo di riflettere e ci spinge ad interpretare questi dati in modo da capire quale sia la platea di ascolto possibile. Risulta evidente come durante i periodi di crisi vengano riscoperti i valori fondamentali: la salute e la cura di sé non sono più procrastinabili. Al contrario, l’esigenza di agire, muoversi per fare subito quello che è davvero importante in termini di benessere e salute, spiega e sottolinea questo trend positivo costante e questo costituisce il punto di forza del nostro operato. Un elemento da valutare con molta attenzione è dato dal progressivo cambiamento della percezione dell’intervento per la soluzione dell’ipoacusia, intervento non più visto come una semplice correzione dell’udito, ma percepito finalmente in tutta la sua potenzialità come elemento che concorre al pieno sviluppo e al miglioramento della vita della persona protesizzata. La parziale perdita dell’udito infatti non coinvolge esclusivamente la sfera dei suoni e rumori, ma si estende a tutta la sfera emotivo-relazionale dell’utente fino a comprendere e conseguentemente a condizionare ogni momento della vita quotidiana. L’applicazione audioprotesica, rispondendo ad esigenze sempre più personali e sempre più personalizzabili, grazie alla microelettronica e 3 all’innovazione tecnologica, aggiunge così benessere alla vita dell’utente, ripristinando la dimensione di normalità che l’ipoacusia aveva contribuito ad allontanare. L’apparecchio acustico non viene più percepito quale elemento di alterità, banalmente come rimedio ad una mancanza, ma come il mezzo per raggiungere la piena soddisfazione della propria vita. Alla domanda se esistono nuove prospettive per il futuro, la nostra risposta consiste quindi semplicemente nello specificare quale sia l’essenza del prodotto che vendiamo: il miglioramento della qualità di vita. Un’aspirazione alla quale tutti siamo naturalmente portati e alla quale non è possibile rinunciare, neppure (ma vorremmo aggiungere “soprattutto” ) in tempi di crisi. Innovazioni e prospettive I principali produttori mondiali di apparecchi acustici sono costantemente impegnati nella ricerca e sviluppo di sistemi sempre più miniaturizzati e tecnologicamente avanzati. La ricerca tecnicoscientifica, focalizzandosi sulla qualità di vita dell’audioleso, sta sviluppando soluzioni sempre più personalizzate in grado di rispondere sia ai differenti tipi di sordità, sia alle differenti esigenze dell’utente. Gli investimenti per la ricerca e lo sviluppo nelle varie aziende sono molto impegnativi: si tratta di milioni di euro - a due cifre - per anno . Infatti gli investimenti in R&D attuati dalle aziende del settore si attestano ai più alti livelli fra quelli dell’industria elettronica, medicale e hi- tech. Le statistiche ci descrivono infatti un panorama in continua, costante evoluzione in cui una nuova piattaforma hardware o un nuovo microchip sono disponibili ogni circa due anni e in media ogni 6 mesi ci sono nuove versioni di apparecchi acustici di altissima tecnologia. In una prospettiva di espansione del mercato, si stima che le forti innovazioni tecnologiche contribuiranno ad una sempre maggiore diffusione delle apparecchiature elettromedicali e accelereranno il processo di sostituzione di quelle più obsolete, consentendo così di far accedere sempre più audiolesi al recupero audiologico ottimale. 4 Alcune informazioni su A.N.I.F.A. (Associazione Nazionale Importatori e Fabbricanti Audioprotesi) Chi è ANIFA: l’associazione che rappresenta il 95% dei produttori/importatori italiani Quali sono le finalità: l’associazione è apolitica, non ha natura commerciale e non ha scopo di lucro, persegue finalità e tutela degli interessi degli associati appartenenti al settore della produzione e/o importazione degli ausili per l’udito in un quadro di reciproco riconoscimento e nel rispetto degli interessi generali di settore. Chi sono gli associati: Amplifon Italia Spa Coselgi Spa Crai Spa Euro Sonit Srl GN Resound Italia Srl Maico Srl Oticon Italia Srl Phonak Italia Srl Siemens Hearing Instruments Srl Starkey Italy Srl Widex Italia Spa Le cariche correnti: Presidente: Mirella Bistocchi (Starkey Italy Srl) Vice Presidente e Tesoriere: Tiziano Gnocco (Crai Spa) Rinnovo delle cariche: ogni 3 anni 5
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