NOTA CONGIUNTURALE Maggio 2014

Italian Trade Commission – Jakarta
Trade Promotion Office of the Italian Embassy
Indonesia
Nota Congiunturale
Maggio 2014
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Italian Trade Commission – Jakarta
Trade Promotion Office of the Italian Embassy
LA SITUAZIONE MACROECONOMICA STRUTTURALE E CONGIUNTURALE DELL’INDONESIA
I dati macroeconomici del 2013 descrivono bene l’andamento dell’economia indonesiana, con una variazione
del Pil a prezzi costanti del 5.78% rispetto al 2012, a quota 908,4 miliardi di dollari1, un tasso d’inflazione all’
8.38%. L’economia indonesiana, la prima del Sud-Est asiatico, conferma la propria solidità con tassi di crescita
dal 2004 stabilmente superiori al 5%, tra i più alti dell’area. Il FMI prevede che la crescita rimarrà sostenuta nei
prossimi anni, con tassi medi attorno al 6% fino al 20182.
Il Pil pro capite tra il 2007 e il 2012 ha subito un incremento medio annuo del 13,4% quasi raddoppiando il
proprio valore (da 1.897 a 3.660 dollari statunitensi) mentre nel 2013 per via della svalutazione della valuta
locale si attesta a circa 3200 dollari. Entro il 2020 il Governo si prefigge il raddoppio del PIL pro capite per una
crescita media del 7% al fine di fare rientrare l’Indonesia a pieno titolo nel novero dei Paesi a medio reddito.
La crescita economica, insieme alla stabilità politica del Paese, ha contribuito a rafforzare la fiducia dei mercati
internazionali nella sostenibilità dello sviluppo del paese a medio-lungo termine, grazie anche alle prudenti
politiche fiscali e monetarie del Governo di Giacarta.
Secondo stime della Banca Mondiale il ceto medio indonesiano è cresciuto del 56.5% nel periodo 2003-2013,
con un tasso di espansione più rapido di quello cinese.
Il tasso di inflazione, dopo il picco dell’11% del 2008 – effetto del taglio dei sussidi al carburante e del rincaro di
alcuni beni di largo consumo come soia e olio di palma – è sceso nel 2009 al minimo storico, pari al 2,7%, per
effetto della crisi internazionale. Il successivo rialzo al 6,9% a fine 2010 è stato alimentato in parte dalla ripresa
economica interna, dalle prolungate cattive condizioni climatiche e soprattutto dalla congiuntura internazionale
di estrema volatilità e dal rincaro dei prezzi dei beni alimentari di base (riso, soia, zucchero, grano, mais)
nonchè di altre importazioni critiche per il Paese (in particolare fertilizzanti, sementi e mangimi per animali). Nel
2011 il tasso di inflazione era comunque già tornato al 3,7%, nel 2012 si è attestato al 4,2% ovvero nel target
governativo del 5% con un’oscillazione massima del +-1% mentre nel 2013 è raddoppiato di nuovo a circa il
9% dovuto principalmente alla svalutazione della valuta locale fino al 26% nel mese di dicembre rispetto al
dollaro. Le stime sull’inflazione del FMI prevedono una crescita media del 5,5% fino al 2017.
1
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Fonte: FMI, - World Economic outlook Database, ottobre 2013
Fonte: FMI, - World Economic outlook Database, febbraio 2014
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Trade Promotion Office of the Italian Embassy
Il deficit e il debito pubblico appaiono largamente sotto controllo e il costante accumulo di riserve in valuta
estera, pari a 103 milliardi di dollari al 31 marzo 2014, rappresenta una ulteriore garanzia della solidità del
Paese.
Inoltre l’Indonesia, grazie al trend economico positivo degli ultimi anni e all’accumulo di riserve
monetarie, è riuscita a restituire anticipatamente le quote dovute al FMI per gli interventi successivi alla crisi
della fine degli anni Novanta.
Tra i principali nodi da risolvere emergono l’adeguamento delle infrastrutture alla capacità di sviluppo del
Paese e la riduzione dei sussidi pubblici ai carburanti e all’energia elettrica (che assorbono il 3% del PIL), da
finanziare in primis con l’ampliamento della ancora limitata base fiscale (le tasse sul reddito rappresentano
infatti solo il 15% del PIL).
Secondo le stime del rapporto "Southeast Asian Economic Outlook" dell'OCSE, il tasso di crescita medio
dovrebbe attestarsi attorno al 6% nel periodo 2012-2016, superando quello di tutti gli altri Paesi della regione.
Il vantaggio competitivo dell'Indonesia risiede nel suo ampio e crescente mercato nazionale che isola in
maniera significativa l'economia dagli shock esogeni.
TAB. 1 - La Crescita dell’economia indonesiana rispetto agli altri paesi ASEAN
Valori in migliaia di dollari
2008
2009
2010
510.313
538.764
708.371
846.45
894.854
870.3
1.262.523
1.266.249
1.630.472
1.826.811
1.946.765
1870.7
S. Korea
931.405
834.060
1.014.890
1.116.247
1.151.271
1221.8
Malesia
231.072
202.284
246.828
287.943
307.178
312.4
Singapore
189.964
185.638
227.382
259.849
267.941
295.7
Tailandia
272.578
263.711
318.908
345.672
376.989
387.2
Vietnam
90.302
93.170
103.575
122.722
137.681
170.6
Indonesia
India
2011
2012
2013*
Fonte: FMI - World Economic outlook Database.
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Il tasso di disoccupazione diminuisce costantemente, attualmente si attesta al 6.3% (calcolato sulla base di
una forza lavoro di circa 110.8 milioni di indonesiani), seppur considerando che il 59% dei lavoratori resta
impiegato nell’economia sommersa.
Resta peraltro prioritario nell’agenda governativa l’obiettivo di ricondurre il tasso di povertà” tra l’8 e il 10%
entro il 2014, rispetto all’attuale 11.37% (circa 28 milioni di abitanti). Per quanto riguarda le riforme strategiche
per la crescita, è da menzionare il Programma di accelerazione economica per il periodo 2011-2015 MP3I
(Masterplan for the Acceleration and Expansion of Indonesia’s Economic Development 2011-2015), lanciato
dal governo indonesiano nel 2011.
L’obiettivo del Governo è di imprimere una crescita a ritmi costanti annui del 7-8%, al fine di raggiungere un
livello di reddito pro-capite pari a 12-16.000 USD, rispetto al livello attuale di circa 3600 USD nel 2013 e di far
diventare l’Indonesia la decima economia mondiale nel 2025. Gli investimenti previsti sono pari a 4.012 trilioni
di rupie (468 miliardi USD), di cui il 51% provenienti dal settore privato, il 18% dalle imprese statali, il 10% dal
Governo centrale e locale e il 21% attraverso lo schema della “Public Private Partnership.”
Il Master Plan si impernia sullo sviluppo di 6 “corridoi economici” nelle principali isole indonesiane, intesi quali
aree a vocazione economica specializzata:

Sumatra: settore minerario e agricolo (in particolare olio di palma).

Giava: settore manifatturiero e servizi.Kalimantan: settore minerario.

Sulawesi: settore agricolo, piantagioni, pesca.

Bali-Nusa Tenggara: turismo e produzione alimentare.

Papua-Maluku: risorse naturali.
Gli ambiziosi target del MP3EI - Master Plan per l'accelerazione ed espansione dell’economia indonesiana - da
raggiungere entro il 2025 si otterranno concentrandosi su tre linee d’azione principali:
1. Aumentare il valore aggiunto, l'espansione della catena del valore per i processi produttivi industriali e
aumentare l'efficienza della rete di distribuzione. Inoltre aumentare la capacità del settore produttivo
nell’accesso e l’utilizzo delle risorse naturali e del capitale umano. Questi obiettivi possono essere
raggiunti attraverso la creazione di nuove attività economiche nelle regioni focus per la crescita
economica.
2. Incoraggiare l'efficienza nella produzione e migliorare le stragetie di marketing per integrare
ulteriormente i mercati nazionali, al fine rafforzare la competitività e di conseguenza l'economia
nazionale.
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3. Incrementare l’innovazione di processo e di marketing con un focus sul rafforzamento complessivo
della competitività globale sostenibile creando un'economia sempre più incentrata sull'innovazione.
INTERSCAMBIO COMMERCIALE DELL’INDONESIA - DATI DI FONTE LOCALE IN USDI dati sull’interscambio commerciale globale dell’Indonesia del 2013 segnalano una significativa ripresa ai livelli
pre-crisi del 2009. I flussi commerciali dell’Indonesia con il resto del mondo continuano a mantenersi elevati
con l’interscambio commerciale globale che è stato pari a quasi 370 miliardi di dollari nel 2013 in diminuzione
di circa il 5% rispetto al 2012.
Da annoverare che nel 2013 sia le esportazioni che le importazioni hanno subito una lieve flessione
provocando un campanello d’allarme presso il Governo che vede la sua politica d’incentivazione delle
esportazioni subire un freno inaspettato. Il saldo della bilancia commerciale ha registrato un lieve deficit per un
controvalore di 4 miliardi di dollari.
TAB. 2 -Bilancia commerciale dell’Indonesia
Var%
2012
2013
Esportazioni
198,820
182,552
-3.93%
Importazioni
191,691
186,628
-2.64%
Interscambio
390,511
369,180
-5.46%
2013/2012
Fonte: FMI – Valori in migliaia di dollari
Principali Partner commerciali dell’Indonesia
Nel 2013 le importazioni indonesiane hanno segnato una diminuzione di circa il 3%. Cina, Giappone,
Singapore, Stati Uniti, Malesia, Corea del Sud e Thailandia rappresentano sia i principali mercati di sbocco che
di approvvigionamento.
Nel panorama dei Paesi fornitori, La Cina si conferma il primo partner commerciale, effetto tra l’altro
dell’entrata in vigore, dal 1 gennaio 2010, dell’Accordo di Libero Scambio con i Paesi membri dell’ASEAN. Tra i
Paesi UE l’Italia è il terzo partner commerciale dell’Indonesia dopo i Paesi Bassi e la Germania che si
conferma al primo posto.
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TABELLA N.3
RANK
PAESE
IMPORT
EXPORT
TOTAL
1
Cina
29,849,464,777
22,601,487,232
52,450,952,009
2
Giappone
19,284,588,211
27,086,258,755
46,370,846,966
3
Singapore
25,581,521,014
16,686,278,643
42,267,799,657
4
Stati Uniti
9,065,659,976
15,691,706,437
24,757,366,413
5
Malesia
13,322,532,977
10,666,609,471
23,989,142,448
6
Korea
11,592,633,392
11,422,476,224
23,015,109,616
7
India
3,963,980,281
13,031,302,738
16,995,283,019
8
Tailandia
10,703,097,275
6,061,869,962
16,764,967,237
9
Taiwan
4,480,274,083
5,862,445,946
10,342,720,029
10
Australia
5,038,166,465
4,370,482,145
9,408,648,610
11
Arabia Saudita
6,526,424,476
1,734,016,654
8,260,441,130
12
Germania
4,426,341,994
2,883,422,566
7,309,764,560
13
Paesi Bassi
1,033,812,974
4,105,967,064
5,139,780,038
14
Vietnam
2,722,637,451
2,400,879,753
5,123,517,204
15
Hong Kong
2,092,391,804
2,693,254,437
4,785,646,241
16
Filippine
777,383,933
3,816,962,607
4,594,346,540
17
Italia
1,695,547,570
2,128,608,268
3,824,155,838
18
Brasile
2,215,964,397
1,514,413,165
3,730,377,562
19
Russia
2,593,637,267
930,251,554
3,523,888,821
20
Emirati Arabi Uniti
1,809,358,016
1,589,066,711
3,398,424,727
Fonte: BPS- Istituto di Statistica Indonesiano - Valori in migliaia di USD
Commercio dell’Indonesia con i principali Paesi europei
L’Italia nel 2013 è diventato il secondo esportatore tra i paesi UE scavalcando la Francia che era
tradizionalmente il secondo fornitore. Solo la Spagna ha fatto meglio in termini percentuali ma il suo export è
meno della metà di quello italiano mentre la Germania consolida la sua leadership in Indonesia.
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Tabella n.4
RANK
PAESE
TOTALE
PERCENTUALE
1
GERMANY
4,426,341,994
5.7%
2
ITALY
1,695,547,570
11.3%
3
FRANCE
1,590,710,178
-17.3%
4
UNITED KINGDOM
1,081,917,473
-20.8%
5
NETHERLANDS
1,033,812,974
-17.4%
6
SWEDEN
825,575,642
-36.4%
7
BELGIUM
642,540,994
2.3%
8
SPAIN
545,165,285
18.7%
9
FINLAND
442,542,480
-1.4%
10
AUSTRIA
383,601,878
18.2%
Fonte: BPS- Istituto di Statistica Indonesiano - Valori in migliaia di USD
Principali partner commerciali dell’indonesia
Tra i Paesi UE , la Germania è al primo posto seguita dai Paesi Bassi mentre l’Italia si posiziona al Terzo
posto. I Paesi Bassi e la Gran Bretagna sono i primi investitori esteri in Indonesia mentre l’Italia si posiziona al
sesto posto trai Paesi UE.
Tabella n.5
Paese
2012
Export
Totale
4,188.5
3,074.9
7,263.4
880.2
4,664.3
Italia
1,523.8
UK
Francia
Germania
Paesi Bassi
Import
2013
Import
Export
Totale
4,426.3
2,883.4
7,309.7
5,544.5
1,033.8
4,105.9
5,139.7
2,277
3,800.8
1,695.5
2,128.6
3,824.1
1,366.3
1,696.8
3,063.1
1,081.9
1,634.8
2,716.7
1,924.2
1,128.2
3,052.4
1,590.7
1,062.7
2,653.4
Fonte: BPS- Istituto di Statistica Indonesiano - Valori in migliaia di USD
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ANDAMENTO DELL’INTERSCAMBIO COMMERCIALE CON L’ITALIA\ – DATI DI FONTE ISTAT –
L’interscambio con l’Italia ha recuperato e superato il livello pre-crisi, dopo la flessione del 2009 imputabile al
generale rallentamento del commercio internazionale.
L’interscambio Italia-Indonesia si è attestato nel 2013 a 3,05 miliardi di euro, in diminuzione del 10 % rispetto
al 2012, nondimeno è proseguito il calo iniziato nel 2012 del deficit commerciale italiano, pari a 783 milioni di
euro nel 2013 con un conseguente diminuzione del gap commerciale con l’Indonesia.
Interscambio commerciale Italia-Indonesia
2010
2011
2012
2013
Esportazioni
632,614
789,032
1,228,014
1,132,312
Importazioni
2,055,910
2,657,097
2,080,152
1,915,503
(1,423,296)
(1,868,065)
(852,138)
(783,191)
Var % Esportazioni
-26.9
24.7
55.6
-7.8
Var % Importazioni
28.4
29.2
-21.7
-7.9
-
31.2
-54.4
-0.08
Saldo
Var % Saldo
Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT, valori in migliaia di euro. *Variazioni percentuali sull’anno precedente
L’importante incremento delle esportazioni italiane registrato negli ultimi 5 anni con aumenti medi annuali del
15 % ha subito un arresto nel 2013. Si è infatti registrata una lieve diminuzione di circa l’8%, in controvalore da
1,230 miliardi ad 1,132 miliardi di euro.
Per quanto riguarda le principali voci dell’interscambio, l’Indonesia è un mercato di sbocco significativo per
l’Italia soprattutto per il settore dei beni strumentali (macchinari e apparecchiature) e a seguire quello dei
prodotti della metallurgia, prodotti chimici, apparecchiature elettriche e per uso domestico, dell’agricoltura,
pesca e silvicoltura e infine autoveicoli. Nello specifico, nel 2013 le nostre esportazioni del comparto dei beni
strumentali (macchine utensili, macchinari per impieghi generali e speciali ecc.) rappresentano una quota di
quasi il 70% del nostro export come peraltro nel 2012.
La sola vendita di macchinari di vario tipo rappresenta il 40% del nostro export. Per quanto riguarda le altre
voci dell’export italiano in Indonesia nel 2013 si segnalano l’exploit dei mobili che hanno raddoppiato il loro
controvalore per circa 12 milioni di euro, i medicinali in crescita del 40% per un controvalore di 13,5 milioni e gli
autoveicoli, in aumento del 75% per 24 milioni di euro.
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Esportazioni italiane
Altre macchine per impieghi speciali
Altre macchine di impiego generale
Macchine di impiego generale
Macchine per la formatura dei metalli e altre
macchine utensili
Tubi, condottum profilati cavi e relativi
accessori in acciaio (esclusi quelli in acciaio
colato)
Prodotti di colture agricole non permanenti
Cuoio conciato e lavorato; articoli da viaggio,
borse, pelletteria e selleria; pellicce preparate e
tinte
Autoveicoli
Rifiuti
Motori, generatori e trasformatori elettrici;
apparecchiature per la distribuzione e il
controllo dell'elettricita
Prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti
azotati, materie plastiche e gomma sintetica in
forme primarie
Altri prodotti chimici
Metalli di base preziosi e altri metalli non
ferrosi; combustibili nucleari
Parti ed accessori per autoveicoli e loro motori
Medicinali e preparati farmaceutici
Pietra, sabbia e argilla
Mobili
Articoli in materie plastiche
Pitture, vernici e smalti, inchiostri da stampa e
adesivi sintetici (mastici)
Pietre tagliate, modellate e finite
Importazioni italiane
1,927.0
3,753.0
9,437.0
Var
%
216.9
3.9
-9.4
0.5
0.9
2.3
42.0
88.0
110.6
0.02
1.3
2,814.0
2,125.0
-24.5
0.5
-20.1
1.1
1,715.0
1,677.0
-2.2
0.4
26,962.0
24.2
0.9
40,466.0
36,092.0
-10.8
8.8
14,323.0
43,686.0
24,816.0
24,098.0
73.3
- 44.8
0.9
0.9
22.0
2,354.0
9.0
5,629.0
-60.7
139.1
0.004
1.4
21,385.0
22,183.0
3.7
0.8
5,673.0
5,531.0
-2.5
1.4
22,238.0
21,765.0
-2.1
0.8
45,707.0
34,844.0
-23.8
8.5
18,663.0
18,934.0
1.5
0.7
303,784.0
97,482.0
-67.9
0.6
16,548.0
18,834.0
13.8
0.7
30,955.0
36,362.0
17.5
0.0
18,687.0
9,743.0
12,080.0
5,804.0
10,760.0
14,970.0
13,392.0
12,511.0
11,819.0
11,208.0
-19.9
37.4
3.6
103.6
4.2
0.6
0.5
0.5
0.4
0.4
1,879.0
12.0
29.0
27,853.0
6,044.0
2,267.0
10.0
9.0
21,875.0
5,290.0
20.7
-16.0
-68.7
-21.5
-12.5
0.0
5.3
1.3
0.03
0.3
11,229.0
11,105.0
-1.1
0.4
118.0
107.0
-9.4
0.9
10,170.0
10,213.0
0.4
0.4
1,167.0
1,238.0
6.1
0.3
2012
2013
Var %
2012
2013
274,949.0
180,788.0
200,481.0
312,018.0
172,121.0
99,391.0
13.5
-4.8
-50.4
11.5
6.4
3.7
608.0
3,612.0
10,421.0
36,159.0
42,948.0
18.8
1.6
56,799.0
35,122.0
-38.2
38,652.0
30,887.0
21,709.0
Le importazioni dall’Italia sono diminuite di circa l’8%, per circa 570 milioni di euro rispetto al 2012
confermando il trend negativo registrato negli ultimi anni. L’ammontare delle nostre importazioni ha raggiunto i
2,08 miliardi di euro dai 2,65 del 2012.
Le importazioni italiane sono rappresentate soprattutto da materie prime, prodotti agricoli e alimentari (oli e
grassi vegetali e animali), in particolare l’olio di palma con una quota del 31% del nostro import, i prodotti
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dell’industria estrattiva (antracite) in diminuzione del 26% per una quota di circa il 10% del nostro import, fibre
tessili e prodotti chimici.
Questi prodotti costituiscono i settori di punta dell’export indonesiano verso il resto del mondo insieme a gas
naturale e petrolio greggio. Da sottolineare per la prima volta da 5 anni a questa parte la flessione dell’export di
calzature (-6.5%) verso l’Italia e la decisa flessione dei prodotti chimici che ha registrato una diminuzione del
67% per un controvalore di oltre 206 milioni di euro.
Esportazioni italiane
104 - Oli e grassi vegetali e animali
051 - Antracite
012 - Prodotti di colture permanenti
152 - Calzature
205 - Altri prodotti chimici
141 - Articoli di abbigliamento, escluso
l'abbigliamento in pelliccia
102 - Pesce, crostacei e molluschi lavorati e
conservati
131 - Filati di fibre tessili
244 - Metalli di base preziosi e altri metalli non
ferrosi; combustibili nucleari
151 - Cuoio conciato e lavorato; articoli da viaggio,
borse, pelletteria e selleria; pellicce preparate e
tinte
201 - Prodotti chimici di base, fertilizzanti e
composti azotati, materie plastiche e gomma
sintetica in forme primarie
221 - Articoli in gomma
132 - Tessuti
310 - Mobili
171 - Pasta-carta, carta e cartone
206 - Fibre sintetiche e artificiali
264 - Prodotti di elettronica di consumo audio e
video
321 - Gioielleria, bigiotteria e articoli connessi;
pietre preziose lavorate
139 - Altri prodotti tessili
162 - Prodotti in legno, sughero, paglia e materiali
da intreccio
720,982.0
256,180.0
149,671.0
129,684.0
97,482.0
Var
%
31.0
-25.9
10.3
-6.5
-67.9
61,119.0
62,537.0
51,779.0
Importazioni italiane
3,622.0
.
1,118.0
5,497.0
18,934.0
Var
%
20.8
.
50.0
42.5
1.5
0.9
0.3
0.3
1.3
4.6
2,549.0
3,962.0
55.4
1.0
1.6
231.0
20.0
-91.4
0.0
19.7
1.5
1,624.0
1,935.0
19.2
0.5
36,362.0
17.5
1.3
16,548.0
18,834.0
13.8
4.6
40,466.0
36,092.0
-10.8
1.3
21,709.0
26,962.0
24.2
6.6
45,707.0
34,844.0
-23.8
1.3
22,238.0
21,765.0
-2.1
5.3
39,985.0
22,863.0
27,853.0
24,347.0
24,125.0
29,674.0
28,742.0
21,875.0
21,761.0
19,173.0
-25.8
25.7
-21.5
-10.6
-20.5
1.1
1.1
0.8
0.8
0.7
3,609.0
6,270.0
5,804.0
22,515.0
924.0
3,976.0
9,466.0
11,819.0
7,103.0
963.0
10.2
51.0
103.6
-68.5
4.2
1.0
2.3
2.9
1.7
0.2
15,857.0
13,786.0
-13.1
0.5
1,249.0
1,420.0
13.7
0.4
11,826.0
11,800.0
-0.2
0.4
2,198.0
1,185.0
-46.1
0.3
10,546.0
11,286.0
7.0
0.4
6,303.0
4,668.0
-25.9
1.1
12,681.0
11,112.0
-12.4
0.4
1,101.0
1,573.0
42.9
0.4
2012
2013
2012
2013
550,448.0
345,557.0
135,737.0
138,712.0
303,784.0
26.6
9.5
5.5
4.8
3.6
3,000.0
.
746.0
3,859.0
18,663.0
2.3
2.3
42,067.0
-18.8
34,346.0
41,125.0
30,955.0
10
Italian Trade Commission – Jakarta
Trade Promotion Office of the Italian Embassy
Per quanto riguarda la presenza imprenditoriale italiana in Indonesia, secondo le rilevazioni della banca dati
Ice Reprint sono presenti 61 filiali e uffici di rappresentanza di aziende italiane. Le filiali sono distribuite nei
settori del commercio all’ingrosso, della logistica, della chimica e delle costruzioni, dell’energia.
In termini generali, si segnala che nel corso del 2013 sostanzialmente tutte le aziende italiane presenti in
Indonesia hanno preannunciato piani di espansione della propria attività, grazie ai positivi risultati economici
aziendali e al dinamismo del Paese.
Tra le principali imprese italiane presenti: la Perfetti (industria dolciaria), Maccaferri (infrastrutture), Eni e
Saipem (energia), IVECO e PIAGGIO, (automotive), ENEL (energia), DANIELI, SAVINO DEL BENE
(spedizioniere).
L’immagine dell’Italia è particolarmente buona in Indonesia, con un profondo e diffuso riconoscimento dei
marchi storici, quali Piaggio/Vespa, Ferrari, Maserati, case di alta moda, etc. E’ relativamente meno diffusa la
conoscenza delle capacità tecnologiche del nostro Paese, soprattutto nei settori più avanzati, quali
meccatronica, aerospazio, servizi, IT.
11