giudizio 11 dirigenti pubblici

Non accenna a placarsi la bufera che da mesi interessa le partecipate del Comune
giudizio 11 dirigenti pubblici
Nuovo capitolo della "parentopoli" in salsa scaligera: presunte assunzioni di consanguinei e amici
VERONA - Non accenna a placarsi
la bufera giudiziaria che ormai da
mesi continua ad accanirsi con
ondate piò o meno intense, contro
il Comune di Veorna e le sue
aziende partecipate. Nella giornata di ieri undici dirigenti delle
partecipate veronesi e due membri del Consiglio di amministrazione di Amt fino a luglio 2012
sono stati rinviati a giudizio dal
procuratore capo Mario Giulio
Schinaia. Dovranno comparire
davanti al giudice per le udienze
preliminari a metà maggio.
Questa è l'ultima novità circa la
"Parentopoli" scaligera, presunto
scandalo sulle assunzione "di favore" nato in seguito ad un esposto che chiedeva di chiarire le contrattualizzazioni da tempo determinato a indeterminato di alcuni
dipendenti. Incarichi di lavoro
che tra l'altro sarebbero stati affidati a parenti e mogli di alcune
personalità politiche, a figli di
consiglieri o sindacalisti. Il reato
contestato è quindi quello di abuso d'ufficio. Per presidenti e direttori generali, dirigenti massimi
delle aziende interessate (tra cui
Amia, Amt, Agsm, Transeco), il
procuratore aveva chiesto la sospensione così come per il responsabili del settore lavori pubblici
del Comune di Verona, Luciano
Ortolani, poi ottenuta. Tuttavia,
il giudice per le indagini preliminari, decise che la misura non era
accoglibile perché era intercorso
troppo tempo.
Si parla di noi
Secondo l'accusa gli undici inda- a coloro che erano più vicini a
gati, in almeno una ventina di certe figure politiche. Figure che
casi, non avrebbero rispettato le dalle sale di palazzo Barbieri semnorme circa l'assunzione di perso- brano imperare su tutto. Questi
ne coni criteri di selezione compa- undici indagati, si guardino nomi
rativa, pubblicità, trasparenza e e cognomi, derivano tutte da aree
imparzialità.
politiche ben precise, sempre le
Sono chiamati in causa per i ruoli stesse. E negli ultimi anni il loro
dell'epoca (qualcuno è ancora nel lavoro è stato quello di avere semmedesimo ente), con l'accusa di pre una poltrona su cui sedere,
abuso d'ufficio, Ennio Cozzolotto facendosi trascinare da un ente
(per Transeco e Amia), Maurizio all'altro in un balletto poco aggraAlfeo (Amia e già dg Ser.I.T.) Al- ziato e molto pasticciato".
fonsino Ercole (ex dg Amia), Carlo
Alberto Voi e Germano Zanella (rispettivamente dg e presidente del
Cda di Amt), Francesco Barini (dal
2010 nel Cda di Amt), Carla Sarai
(negli anni componente del Cda di
Amia e Amt), Stefano Zaninelli
(dg di Atv), Giampietro Cigolini
(dg di Agsm e già ai vertici di
Amia), Giuseppe Canestrari e Riccardo Delfanti (fino al 2012 in Cda
di Amt).
opo la notizia della richiesta di
processo, è stato il "Movimento 5
stelle" veronese a commentare tra
i primi: "Questi undici indagati ha spiegato il deputato Mattia
Fantinati - sembrerebbero dimostrare che le aziende del Comune
altro non sono state, in questi
ultimi anni, che una raccolta di
poltrone più o meno grandi, di
contratti e posti di lavoro destinati
Alle dichiarazioni del grillino Fantinati, hanno fatto poi eco quelle
arrivate dal Partito democratico di
Verona. "Sindaco e amministrazione - spiegano i consilgier comunali Michele Bertucco ed Elisa
La Paglia - continuano a tenere
entrambi gli occhi chiusi quando
non si avventurano in messaggi di
vicinanza e solidarietà agli inquisiti. L'ultima assunzione inopportuna in Amia risale a meno di un
anno ed è stata scongiurata solo
grazie all'intervento del Pd in Consiglio comunale. In questi giorni
stiamo vagliando altri casi simili
in altre enti. Finché questa resterà
la città dei favori e non quella del
merito e dei diritti, finché la fedeltà al politico di turno verrà prima della valutazione delle capacità personali, Verona continuerà a
scivolare verso l'isolamento. La
strenua difesa che Tosi continua a
fare di questo sistema, dei suoi
uomini e del loro operato ricorda
una brutta copia dell'ultimo craxismo".
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Nel mirino Anche vertici Amia rinviati a giudizio
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