la Rassegna Pellegrinaggio da Padre Pio Pellegrinaggio da Padre Pio Economico CONOMICO e E Finanziario INANZIARIO SETTIMANALE ettimanale e 6-7-8-9 marzo 2014 per info e prenotazioni www.larassegna.it www.larassegna.it Numero 7 - 20 febbraio 2014 - Anno 70 - Euro 0,90 339.2061474 6-7-8-9 marzo 2014 per info e prenotazioni fondata fondatanel nel 1906 1906 339.2061474 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione abbonamento postale - D.L.353/2003 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.n. 46)46) art. 1, 1, comma 1, DCB Bergamo Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in in abbonamento postale - D.L. 27/02/2004 art. comma 1, DCB Bergamo Turismo, tutti i consigli per accogliere russi e spagnoli Confartigianato Bergamo «Gli autoriparatori restano al passo con l’innovazione» ► a pagina [ Bergamo verso il voto ] Zapperi M segue a pagina Dopo il referendum La condizione dei giovani che non studiano e non lavorano e dei giovani che cercano di lavorare e non ci riescono, negli ultimi anni si sta trasformando in una gabbia dalla quale è sempre più difficile fuggire. Meno di un terzo riesce ad uscirne nel giro di un anno e moltissimi iniziano a vivere alla giornata, una quotidianità ai margini e in sordina, privati del senso di progettualità e di speranza per il proprio futuro. La Rassegna racconta la testimonianza di Valeria, Luca, Giovanna e Paolo che rappresentano sì una goccia nell’oceano, ma testimoniano una delusione, un rammarico e talvolta 9 770393 750004 7 Bergamo è decisa a non lasciarsi scappare l’opportunità rappresentata dall’Expo, occasione per dare una scossa alla crisi ma anche forte stimolo ad inaugurare un nuovo modo di promuovere e far crescere il territorio. Attorno alla Camera di Commercio, promotrice del coordinamento, si sono così raccolti Comune, Provincia, Imprese & Territorio, Confindustria Bergamo, Università e Diocesi, firmando un protocollo che sancisce la collaborazione in tema di ideazione e realizzazione di iniziative ed attività che valorizzino il sistema economico, sociale e culturale della provincia. Per il presidente dell’Ente camerale Paolo Malvestiti questa unità di intenti è già un valore, «la strada giusta per cogliere una sfida importante come Expo per ridare slancio ad territorio e ad un Paese che continua a convivere con la crisi». Tra i dossier già aperti, oltre al meeting dei Paesi inseriti nei cluster tematici in svolgimento in Fiera, ci sono un sito, la partecipazione al padiglione Italia e un “Fuori Expo” dedicato alle tecnologie della nutrizione al Kilometro Rosso. ] ravaschio a Svizzera che mette un freno all’immigrazione è razzismo, xenofobia, masochismo o qualcosa d’altro? Innanzitutto è un voto così di misura che forse non è neanche rappresentativo del comune sentire di tutti gli svizzeri, ma in ogni caso è un segnale dell’esistenza di un problema crescente e non limitato solo alla Confederazione. Il referendum criticato dal governo e buona parte del parlamento, voluto da un partito nazionalista ed antieuropeista come l’Unione di centro, con lo slogan “contro l’immigrazione di massa”, è infatti passato con il 50,3% di favorevoli, sul 56% dei votanti, quindi con i “sì” di poco più di un quarto degli elettori. Ma si sa che chi non partecipa perde sempre. Entro tre anni così il consiglio federale dovrà quindi rinegoziare i trattati internazionali esistenti in materia e introdurre leggi che fissino dei contingenti di manodopera. Con questo la Svizzera si sta allontanando da un’Europa nella quale non è mai entrata, riaffermando la sua peculiarità di paese autonomo e isolazionista. Già questo può essere una segue a pagina 3 cinismo che non possono lasciare indifferenti. Non è più il tempo della filosofia “mors tua vita mea”, ma è il tempo della collaborazione, del rispetto e delle riforme che diano speranza ad un paese che nega l’evidenza e sottovaluta un problema che è urgentissimo. È giusto chiedere alle generazioni del futuro un cambio di mentalità, maggiore flessibilità e anche sacrificio, ma in cambio bisogna dare loro qualcosa che li sproni, che li aiuti a superare le tante difficoltà e che li aiuti a credere nuovamente in loro stessi e nel domani. Oggi purtroppo non accade. alle pagine 8 e 9 In vista dell’evento internazionale sancita la collaborazione tra Camera di Commercio, Comune, Provincia, Imprese & Territorio, Confindustria Bergamo, Università e Diocesi 3 L 40007 ► a pagina expo, «Bergamo si compatta per vincere la sfida» Immigrazione, e se avessero ragione gli svizzeri? di stefano 13 Non lavorano e non fanno formazione, sono giovani e dal futuro incerto. La Rassegna ha raccolto le loro testimonianze. "L'occupazione? La trovi solo se hai conoscenze" ancano ormai solo tre mesi alle elezioni che decreteranno chi guiderà Bergamo nei prossimi cinque anni ma non si coglie, e nemmeno si intravede, quell’attesa e quel fervore che in passato hanno sempre contraddistinto il periodo d’avvento. Sarà la crisi economica che porta inevitabilmente a ripiegarsi in una dimensione personale, sarà che la politica nazionale con i suoi balletti e le sue convulsioni cattura tutte le attenzioni. Ma sarà anche che chi finora è sceso in campo, da una parte e dall’altra dello schieramento politico, non è stato in grado di accendere il confronto, di lanciare una suggestione, di coinvolgere i cittadini. Sul fronte del centrosinistra, non ce ne vogliano i diretti interessati (Giorgio Gori, Nadia Ghisalberti e Luciano Ongaro), i dibattiti che hanno preceduto le Primarie per la scelta del candidato sindaco che andranno in scena domenica, sono apparsi stanchi rituali in cui ciascuno, senza nemmeno troppa convinzione, ha recitato il proprio compitino davanti ai soliti [ ► a pagina "Neet", quattro storie tra rabbia e delusione Poche idee e molti slogan, così la città resta apatica di cesare 11 Commercio, in tre Distretti la spesa è scontata ► alle pagine 4 e 5 Il polemIco di Marco ciMMino Sì, l’Italia è governata dai veri padroni della politica L' Italia, sulla carta, è una democrazia rappresentativa: non è un concetto complicato, e vuol dire che, siccome non si può andare in piazza e votare per alzata di mano, come fanno i capifamiglia dell’Appenzell, ogni tanto, tutti cittadini vanno a votare e scelgono qualcuno che alzi la mano al posto loro. In definitiva, dunque, è come se ognuno dei nostri mille e qualcosa parlamentari avesse sessantamila mani, e le alzasse o abbassasse a nome di sessantamila cittadini. Naturalmente, in realtà, le cose sono un tantino diverse: tanto per cominciare, i minorenni non votano, non votano i delusi, non votano gli incazzati e così via. Diciamo che, ragionevolmente, ogni parlamentare rappresenta quarantamila Italiani: mi pare che rimanga, comunque la si veda, una cifra rispettabile. Ora, provate a porvi alcune domandine, che io stesso mi sono posto parecchie volte. segue a pagina 2 Le aziende tornano a casa. Barcella: «Serve clima favorevole» Fra i motivi del rientro in patria delle imprese, le difficoltà logistiche e il costo del lavoro in aumento. Zanetti: «è una fase importante» ► a pagina 10 Pellegrinaggio da Padre Pio 6-7-8-9 marzo 2014 per info e prenotazioni GIOVANNA 339.2061474 2 la Rassegna 20 febbraio 2014 Il polemIco PUNTI DI VISTA PUNTI DI VISTA Sì, l’Italia è governata dai veri padroni della politica Franco Frigeri di di Franco Frigeri COMMENTI www.larassegna.it seguici su PUNTI DI VISTA PUNTI DI VISTA PUNTI DI VISTA PUNTI DI VISTA Visita il sito Direttore responsabile: Giuseppe Ruggieri In redazione: Anna Facci Grafica: Andrea Locatelli Direzione e redazione: via Mazzini, 24 - 24128 Bergamo - tel. 035 213030 - fax 035 224572 E-mail: [email protected] Web: www.larassegna.it Editrice: La Rassegna Srl PUNTI DI VISTA fondata nel 1906 [email protected] (commenti su www.larassegna.it) PUNTI DI VISTA La prima è: come mai, se uno dovrebbe rappresentare quarantamila persone, bastavano poche centinaia di preferenze per essere eletti, quando ancora si potevano esprimere preferenze? La seconda è: come mai, se siamo una democrazia rappresentativa, da un po’ di tempo, nessuno ci domanda da chi ci sentiamo rappresentati e i parlamentari vengono scelti dai partiti, per così dire, a prescindere? La terza, infine è: com’è che continuiamo a definirci una democrazia, ossia il governo del popolo, se chi governa non viene scelto dal popolo ma da qualcun altro? Queste tre questioncine, apparentemente complicate, secondo me, hanno un’unica risposta, molto generica, certo, e semplice, ma, in fondo, calzante. Colpa dell’Illuminismo. Già vi vedo, cari i miei tre lettori: e cosa c’entra adesso la filosofia? C’entra, c’entra. Furono gli illuministi a voler, per primi, conciliare due concetti, allora come ora, difficilmente conciliabili: la necessità di giustizia sociale e politica e l’uso efficace del potere. In fondo, il buon governo è ancora oggi un equilibrio fra ordine e libertà. Gli autocrati dell’epoca accettarono una formula che, a quanto pare, permetteva il benessere delle classi subalterne, senza intaccare l’essenza del potere assoluto: tutto per il popolo, niente con il popolo. Chiarissimo. Lasciate fare a noi, che vi vogliamo bene e decidiamo quello che va meglio per voi, che siete ignoranti, ingenui, privi di una visione d’insieme del Paese. Insomma: siccome siete un po’ come dei bambini sotto tutela, di voi ci occuperemo noialtri, come dei bravi e coscienziosi papà. Ora, tutto dipende proprio da quel “noialtri”: chi sarebbero, oggi, questi “noialtri”? Perché, un tempo, i “noialtri” si chiamavano Federico di Prussia, Pietro il Grande, Maria Teresa d’Absburgo: non erano mica le nullità o i malfattori di oggi. Finché a fare il principe illuminato c’era uno così, magari l’idea poteva pure sembrare buona: ma, dove a comandare sono dei parassiti, degli incapaci o degli imbroglioni, le cose cambiano un pochino. E aggiungo che un conto è governare in virtù della legge salica o per diritto divino, sia pure coadiuvati dalle baionette, altro è autoproclamarsi imperatori con atto arbitrario ed unilaterale, sia pure coadiuvati da un sistema corrotto, al solo scopo di riempirsi le tasche e di poter dire: “Lei non sa chi sono io!”. Perciò, mi sento di postulare che l’odierno disgusto per la politica derivi da questa unica matrice: l’origine del potere. Passi essere governati da gente dappoco, se questa gente, bene o male, l’avessimo scelta noi: basta fare mea culpa e, la prossima vol- ta, mandarli a casa. E questa sarebbe la cosiddetta “rappresentatività”. Oppure, vada a farsi benedire la rappresentatività, se chi ci governa dimostra di fare qualcosa di buono per noi: di valere qualcosa, a prescindere dalle preferenze. Quel che è francamente insopportabile è che, a capo del Paese, vi sia della gentucola che nessuno ha votato e che, per di più, inanella un disastro dietro l’altro: come dire “Tutto contro il popolo e niente con il popolo”. Becchi e bastonati, insomma. Un illuminismo che spenga la luce: un concetto patrimoniale di potere e di Stato. Esaminata in questo contesto, tutta la nostra vita democratica ci appare assai poco democratica. In tempi che oggi ci sembrano una sorta di oscura dittatura democristiana, quando si voleva fare qualche scelta davvero epocale, ci si rivolgeva, comunque, alla gente, con lo strumento del referendum: il divorzio o l’aborto divisero l’Italia, anche dolorosamente, ma si pervenne ad una scelta che era della maggioranza dei cittadini. Oggi, nel pieno trionfo di una democrazia invisibile ai più, nessuno si sogna, non si dice di domandarci cosa ne pensiamo di immigrazione clandestina, di proibizionismo, di stipendi pubblici, di scelte strategiche in ogni campo, ma neppure se Tizio o Caio ci piacciano come nostri rappresentanti in Parlamento. Ho il sospetto, ad esempio, che, se qualcuno domandasse agli Italiani se l’Unione Europea, così com’è, sembri loro un buon affare, i granitici entusiasmi eurocentrici di qualcuno subirebbero un brusco risveglio. Così come per l’inevitabilità e, anzi, l’evidente beneficio per l’Italia delle frontiere aperte a tutti i flussi migratori, dati per scontati da tanti politici: se ci domandassero cosa ne pensiamo davvero, scommetto che ci sarebbero delle belle sorprese. Credo che sia proprio per questo che nessuno si sogni di porci domande del genere. La rappresentatività, dunque, si è trasformata in una trappola: i nostri politici non sono più persone che interpellano la propria gente, per portare le sue istanze in alto loco, ma, piuttosto, una camarilla di imbroglioni, che dicono di conoscere queste istanze, quando, invece, si limitano a rappresentare i propri esclusivi interessi. La conclusione è che l’Italia è governata dai veri padroni della politica, che non sono i cittadini, ma le Banche, Bilderberg, i partiti, i sindacati, le lobbies. I parlamentari rappresentano questi qui, non certo la gente. Intanto, sulla sua nuvoletta, Diderot se la ride, mentre gioca a ramino con Giuseppe II e Caterina di Russia. PUNTI DI VISTA PUNTI DI VISTA dalla prima pagina Il lavoro in un vicolo cieco Che cosa si può fare per creare nuovi posti di lavoro? Su questo punto le idee che da anni circolano in Italia sono sempre più o meno le stesse. Attenuare o abolire l’articolo 18, prevedere un contratto di lavoro unico a tutele crescenti, ridurre il cuneo fiscale, alleggerire l’Irap, estendere il sussidio di disoccupazione a tutte le categorie di lavoratori. E poi la solita (giustissima) nenia antiburocratica: ridurre e semplificare gli adempimenti. Il difficile è tradurle in pratica. Ci sono misure che costano tantissimo e non si sa dove prendere i soldi (sussidio di disoccupazione universale). Altre possono essere efficaci solo se attuate in misura massiccia solo aumentando il deficit pubblico (è il caso di uno sgravio sostanzioso dei contribuenti sociali). In breve, siamo di fronte al “problema della coperta corta”. Se si tira la coperta da un lato per sostenere i consumi non si riesce a tirarla dall’altro lato, quello degli sgravi alle imprese. E viceversa. Perché per ridurre le tasse bisogna ridurre la spesa pubblica, ma se si riduce la spesa pubblica è difficile sostenere i consumi. Insomma un dilemma davvero difficile. Però, anziché chiederci che cosa lo Stato potrebbe fare per noi, spostando risorse di qui e di là, potremo capovolgere il problema e chiederci che cosa potremmo fare noi se lo Stato non ci mettesse i bastoni tra le ruote. E la risposta è: tantissimo. Se solo lo Stato permettesse ai privati di sottoscrivere nuovi patti senza pretendere una tangente su ogni contratto (sotto forma di imposte, tasse, bolli e balzelli di ogni tipo), noi potremmo produrre più Pil. Producendo più Pil la torta da dividere sarebbe più grande, e lo Stato stesso ci potrebbe guadagnare qualcosa e potremmo avere più posti di lavoro. E’ davvero così difficile? La perdita del senso del dovere In questo tempo gramo e confuso c’è una crescente attenzione per alcuni aspetti della moralità pubblica. Uno di essi è la perdita del senso del dovere. La perdita viene per lo più giustificata dal rimando alle responsabilità altrui: se sono i capi da dare il cattivo esempio, si comprende come il meccanismo di deresponsabilizzazione si diffonde a macchia d’olio. I cattivi maestri si possono trovare tuttavia in molti ambiti della scena pubblica: si tenga conto dell’influenza che hanno specialmente sui giovani alcuni comportamenti o stili di vita immorali di protagonisti dello spettacolo e dello sport; o si pensi alle auto-giustificazioni o alla negazione della responsabilità giuridica o morale che figure di rilievo della politica danno di propri comportamenti scorretti, perfino quando essi siano stati accertati e condannati a livello di azione giudiziaria. Questo modo di fare corrompe le scelte e le motivazioni di tanti: i corrotti diventano a loro volta corruttori, e questi si giustificano con la logica perversa del “così fan tutti”. La diffusione di comportamenti corrotti va poi di pari passo con la crescita della disaffezione al bene comune. La logica che sembra giustificare le scelte diventa quella del “che me ne viene?". La preoccupazione del benessere proprio e della propria lobby prevale su ogni considerazione volta al maggiore bene di tutti. Si perde così il senso dell’impresa collettiva, della speranza di una giustizia più grande, si spegne la passione per ciò che è possibile, da fare al servizio degli altri per la costruzione di un domani migliore per tutti. L’impegno nelle riforme necessarie al bene comune e i comportamenti rigorosi potrebbero essere un segnale di inversione di questo negativo stato di cose. Una nuova stagione per il Paese? Sembra essersi aperta una nuova stagione della politica italiana. C’è la diffusa domanda di cambiamento e la speranza di mettere alle spalle questa lunga crisi, con le sue sofferenze sociali e persino con quel senso di smarrimento che ha fatto crescere l’insicurezza e indebolito le relazioni tra le persone. Tutto questo può e deve mettersi al servizio di un rilancio dell’Italia sul piano economico, sociale, civile, democratico. L’opportunità però è legata alla responsabilità e alla capacità di affrontare a viso aperto questa sfida. E’ sbagliata l’idea che, nella postmodernità, la politica si riduca a un conflitto di potere tra leader solitari e, al fondo, intercambiabili. La leadership è certamente un valore aggiunto in una comunità politica. La sua forza comunicativa è ancor più oggi parte vitale di un progetto, oltre che condizione che efficacia. Ma il consenso verso un progetto deve poi tornare nella società in termini di fiducia, di partecipazione, di coinvolgimento nell’innovazione. Altrimenti il potere fine a se stesso diventa solo subalternità a una politica impotente, che delega fuori dalle istituzioni democratiche le scelte cruciali riguardanti la distribuzione delle ricchezze, dei diritti, delle opportunità. L’unità delle maggiori forze politiche è peraltro la condizione di un nuovo radicamento nella società e di una rivitalizzazione del circuito democratico. La transizione incompiuta del nostro paese ci ha condotto alle soglie di una paralisi del sistema. E’ quindi necessario dare vita a un progetto di cambiamento della società e dello Stato, a un progetto di governo dell’Italia. Un governo che guardi oltre le contingenze. E che concepisca il nostro paese come vettore di un’Europa rinnovata. Siamo dentro un cambio d’epoca e non dobbiamo fuggire dal campo di battaglia. Sede legale: via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo Presidente: Ivan Rodeschini Registrazione: Tribunale di Bergamo n. 185 del 20/02/1950 Abbonamenti: via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo tel. 035 4120304 - fax 035 4120149 Abbonamento: annuale € 41 pagabile con bonfico bancario in favore di “La Rassegna Srl” presso Banca Popolare di Bergamo, Filiale di Bergamo Clementina IBAN: IT79M0542811111000000060227 Stampa: Sigraf spa - via Redipuglia, 77 24047 Treviglio (Bg) - tel. 0363 300330 - fax 0363 343282 Pubblicità: La Rassegna Srl Pubblicità, via Mazzini, 24 - 24128 - Bergamo, tel. 035 213030 - [email protected] Spedizione in abbonamento postale la Rassegna 20 febbraio 2014 3 COMMENTI Dopo il referenDum Bergamo verso il voto Immigrazione, e se avessero ragione gli svizzeri? dalla prima pagina Poche idee e molti slogan, così la città resta apatica dalla prima pagina quattro gatti che, incuranti del loro inguaribile masochismo, si sono sottoposti al supplizio verbale. E anche provando ad entrare nel merito delle proposte di ciascuno, su tanti fronti (dalla viabilità alla sicurezza), ci è parso di ascoltare slogan più che idee, ricette teoriche imbevute più di ideologia che di pragmatismo, proclami più che soluzioni concrete. Soprattutto, colpisce l’assenza di un’idea forte, di una proposta certo non esaustiva di un programma ma in grado, anche solo per il suo valore simbolico, di tracciare una linea d’azione. Per fare un esempio utile a capirsi, quando Ignazio Marino si è candidato a sindaco di Roma ha subito detto che se fosse stato eletto avrebbe pedonalizzato via dei Fori Imperiali (la grande arteria che porta da piazza Venezia al Colosseo). Proposta, poi tradotta in pratica, che ha acceso un dibattito, provocato una discussione, alimentato il confronto sull’eterno tema della convivenza tra auto e pedoni dentro il tessuto urbano. In sedicesimo, in una realtà come quella bergamasca che pure a sua volta continua ad oscillare pericolosamente fra “pedonalizzatori selvaggi” e iscritti al “partito dell’automobile”, non sarebbe male se qualcuno partorisse alcunché di utile ad avviare un dibattito che fuoriesca dalle trincee delle opposte tifoserie. Tanto più sarebbe interessante che uscisse dalle forze politiche che si candidano in alternativa a chi in questi cinque anni è stato capace di coniugare soluzioni manifestamente contraddittorie come l’eliminazione della corsia preferenziale in viale Papa Giovanni e le Zone a Traffico Limitato. Volgendo lo sguardo dall’altra parte, non è che nemmeno i cittadini che sono orientati a centrodestra abbiano di che entusiasmarsi. Da settimane le cronache dei giornali raccontano di vertici, incontri, trattative tra partiti, liste civiche, formazioni quasi unipersonali. Non è dato sapere di che discutono, qualcuno avanza richieste di posti e altri rimandano a dopo l’auspicata vittoria. Sia come sia, sembra totalmente assente il dialogo e il confronto con gli elettori. Non c’è ascolto dei quartieri e manca anche qui un bouquet di idee forti su cui incardinare la battaglia per la conquista di Palazzo Frizzoni. La città resta sullo sfondo, abulica e apatica, quasi rassegnata ad un ruolo da vittima sacrificale. Non stupiamoci se di qui a tre mesi, alle urne aperte, molta gente preferirà una gita in montagna. Cesare Zapperi (commenti su www.larassegna.it) spiegazione del voto. Va però contro la storia e la globalizzazione e di questo rischia di pagare le conseguenze. La reintroduzione di un meccanismo di tetti all’entrata di lavoratori è una barriera protezionistica, contro la progressiva liberalizzazione di movimento di persone e merci (capitali compresi) che l’Unione europea sta di fatto imponendo alla Svizzera anche se la confederazione non ne fa parte. Il lavoro svizzero portato via agli svizzeri però in questo momento può solleticare la pancia, ma non è un problema, al momento. Per il futuro non si sa, ed è su questa paura che l’Unione di centro ha giocato. Eppure i sì al referendum sono stati particolarmente alti (68%) nel Canton Ticino, che ha poco più di 340 mila abitanti (siamo a un terzo della provincia di Bergamo) e dove sono raddoppiati in pochi anni, a circa 60 mila i frontalieri italiani, ormai un terzo della forza lavoro del territorio. I disoccupati nel Canton Ticino però sono circa 8 mila, numeri quasi da condominio, un po’ di più i ticinesi in cerca di lavoro: se i frontalieri scomparissero sarebbe più che probabile una paralisi dell’attività, ma c’è paura nel futuro, magari anche di fronte alla possibilità di un rientro dei capitali italiani che darebbe problemi alle banche locali. La “ribellione” elvetica all’ordine imposto dall’Europa ovviamente va di traverso all’Unione europea. Il commissario al mercato interno Ue Viviane Reding aveva ammonito prima del referendum che “la Svizzera non può scegliere ciò che le piace”; insomma, i trattati vanno presi in blocco, non piluccando solo quello che si gradisce. La prima ritorsione, inevitabile, è stato il blocco del mandato alla Commissione europea per negoziare un trattato istituzionale con la Svizzera, per meglio inquadrare le relazioni politiche, economiche e commerciali basate su un centinaio di intese bilaterali, che adesso rischiano di saltare, facendo magari ricomparire barriere commerciali. A questo punto il problema forse è più di Berna che di Bruxelles. L’Europa può fare a meno della Svizzera, più di quanto la Svizzera possa a meno dell’Europa. E questo proprio a partire dal lavoro: sono stimati in 110 mila i posti vacanti nelle imprese svizzere. Con una disoccupazione svizzera che resta nonostante la crisi al 3,5% (ma in Canton Ticino già sale al 4,9%, che è comunque quasi un terzo di quella italiana), è più reale l’allarme la scarsità di manodopera che quello per i cittadini senza lavoro. Anche se poi, in realtà, anche quello votato nel referendum non è un blocco totale all’immigrazione. Dalla norma attuale che consente a chiunque abbia un lavoro e risorse sufficienti a mantenersi di trasferirsi nella confederazione si tornerebbe al “contingentamento” di una volta, quando bisognava chiedere il permesso all’ufficio per la manodopera estera che lo subordinava al fatto che la qualifica richiesta non fosse presente tra gli svizzeri disoccupati. Con i tetti massimi annuali, flessibili a seconda delle esigenze dell’economia, ci sarà un po’ di buro- crazia in più, qualche maggiore difficoltà forse per gli impiegati e i tecnici, ma come si emigrava negli anni Cinquanta si potrà emigrare anche adesso, ricordando che già adesso il numero di immigrati in Svizzera si è progressivamente dimezzato dal 2008 (erano arrivati a 100 mila in un anno), mentre il Pil nello stesso periodo è sempre stato in crescita, con l’eccezione di un anno. Un problema di convivenza comunque c’è indubbiamente. Gli stranieri regolarmente residenti in Svizzera sono oltre il 23%: 1,9 milioni su una popolazione di 8,1. Non c’è niente di simile nell’Unione europea, dove il record è di Germania e Regno Unito che sono al 12%, mentre in Italia sono al 9% e già si è ipersensibili. Vuol dire che mentre in Italia c’è un immigrato ogni 10 abitanti, in Svizzera ce n’è uno ogni quattro e la situazione pone anche qualche questione di difesa dell’identità. Se ci fosse la stessa proporzione di stranieri della Svizzera nell’Unione europea sarebbero 115 milioni su un totale di 500 milioni di abitanti. Forse a quel punto anche i buonisti potrebbero avere opinioni diverse. Il buonismo fa sì che nell’immigrazione come nelle crisi aziendali fa salire tutti sulla barca fino a quando questa affonda. E’ questo il timore svizzero. Certo, non fa piacere a noi italiani essere quelli esclusi. Ma se diciamo “fora di ball” a qualcuno, tra l’altro senza riuscirci, dobbiamo aspettarci quantomeno un po’ di reciprocità. La differenza la fa l’approccio al problema che non c’è spazio per tutti e in prospettiva ce ne sarà ancora meno. La Svizzera affronta la questione con le quote all’immigrazione - che si può stare certi saranno fatte rispettare, come negli Stati Uniti -, l’Europa con le banlieue e gli eufemistici “centri di accoglienza”. Forse hanno ragione loro. Stefano Ravaschio (commenti su www.larassegna.it) la Lettera Viviamo in un Paese che ha perso il buon senso Gent.mo Sig. Cimmino, mi permetto di commentare due dei suoi articoli apparsi nelle scorse settimane sulla Rassegna. Il primo articolo è quello: “E se i delinquenti stranieri li rimandassimo al loro paese?”. Concordo pienamente con il suo pensiero e mi ha fatto piacere che qualcuno abbia avuto il coraggio di pubblicare un tale concetto. Il buon senso è diventato un valore in via di estinzione e in Italia, purtroppo in qualsiasi campo, non lo si usa più. Io utilizzerei il suo articolo per farci un referendum, vedi gli svizzeri, e sono convinta che la gente normale accetterebbe una politica in tal senso nei confronti dei deliquenti. Sono convinta che il circolo vizioso che si è creato in negativo potrebbe essere ribaltato in quanto adottando il siste- ma da Lei proposto innescherebbe proprio l’opposto. Parlo da mamma che non può permettersi di mandare in palestra da sola la figlia undicenne, se pur residente in un paese nelle vicinanze di Bergamo, proprio per questo motivo. Settimana scorsa, queste brave persone, hanno trafugato negli spogliatoi e oltre ai portafogli e ai cellulari si sono rubati pure un’auto......e questo ormai è all’ordine del giorno. Oggi ho letto: “Il mio grido disperato contro un paese che va in malora”: e come faccio a non essere d’accordo??? Ci ritroviamo a proteggere da se stessi una manica di deficienti che tanto sportivi non sono se tutte le domeniche scatenano guerriglie......per una partita di calcio. Massimo rispetto per le forze dell’ordine che, sottopagati e con organici all’osso, devono mettere a repentaglio se stessi per star dietro a tutte queste brave persone di cui siamo circondati. E poi ti ritrovi con l’auto rigata, sicuramente da un fancazzista che non sa cosa vuol dire lavorare sempre e duramente per potersela permettere, e per ottenere uno straccio di risarcimento ti costringono a fare una denuncia contro ignoti presso i Carabinieri. C’era la fila in caserma, tutti per danni o furti, mi sono scusata più volte con l’appuntato che mi ha stilato la denuncia poiché ritenevo che avessero cose più gravi e urgenti da seguire che stare a fare il segretario, ma lui molto gentilmente mi ha semplicemente detto: “Non si deve scusare signora, siamo in Italia!” Purtroppo, siamo in Italia... Cordialmente Silvia Licini 4 20 febbraio 2014 GAMO VERSO BER la Rassegna «Rafforziamo lo spirito di squadra per vincere una grande sfida» Bergamo è decisa a non lasciarsi scappare l’opportunità rappresentata dall’Expo, occasione per dare una scossa alla crisi ma anche forte stimolo ad inaugurare un nuovo modo di promuovere e far crescere il territorio. Così, alla vigilia della prima grande manifestazione legata all’evento mondiale - il meeting dei Paesi inseriti nei cluster di prodotto che porta in Fiera e in città 300 delegati di 70 nazioni, tra cui anche rappresentati “di peso” come Cina e Russia – le amministrazioni pubbliche, le organizzazioni economiche, la Diocesi e l’Università si sono riunite per ufficializzare, attraverso la firma di un protocollo, la propria collaborazione in tema di ideazione, promozione e realizzazione di iniziative ed attività che valorizzino il Matteo Zanetti sistema economico, sociale e culturale della provincia. Attorno alla Camera di Commercio, promotrice del coordinamento, si sono raccolti quindi Comune, Provincia, Imprese & Territorio, Confindustria Bergamo, Università e Diocesi, che con la sigla dell’accordo danno una struttura più organica ad un confronto e a sinergie che erano già in atto. «Come è nello spirito dei bergamaschi che preferiscono prima lavorare sui progetti e poi annunciarli – ha sottolineato il vicepresidente dell’Ente camerale Matteo Zanetti, alla guida del Tavolo di coordinamento tecnico-operativo – formalizziamo oggi una cabina di regia che era già attiva da settembre e che ora punta a mettere a fuoco ogni aspetto strategico in chiave Expo, a sviluppare iniziative e a monitorare i diversi passaggi». «Si tratta – ha aggiunto – di una piattaforma comune d’impegno, perché per sfide importanti come questa è utile che ci sia una condivisione sin dall’inizio, anche sul fronte degli stanziamenti economici che, ovviamente, saranno necessari». Il percorso, in effetti, sta già dando risul- tati. «È in fase di realizzazione – ha ricordato Zanetti – il sito “bergamoexpo2015”, che presenterà riunite tutte le eccellenze del territorio sul versante imprenditoriale ma anche su quello paesaggistico, turistico e culturale. Ci stiamo inoltre coordinando, attraverso l’assessore provinciale Silvia Lanzani, per la presenza del nostro territorio nel padiglione Italia, mentre la grandissima intuizione di portare a Bergamo i Paesi dei cluster si sta riempiendo di ulteriori significati. Il meeting ha attirato infatti l’interesse e la partecipazione anche di nazioni maggiori come Cina e Russia e offre sin da ora l’opportunità di veicolare l’immagine e il nome della città nel mondo e di stringere rapporti concreti». Altri aspetti su cui la cabina di regia si è mossa sono quelli di tipo culturale, «dove sono presenti iniziative diverse che necessitano di un coordinamento», e la mobilità attraverso incontri con Sacbo e Atb. Un altro dossier già aperto riguarda l’ipotesi di realizzare nell’area del Kilometro Rosso un’esclusiva idea di “Fuori Expo 2015” dedicata alle tecnologie per la nutrizione, con il co-marketing della società Expo 2015. «Si è potuto procedere speditamente grazie alla grande collaborazione e allo spirito costruttivo e disinteressato di tutti i soggetti coinvolti, che stavano già lavorando su progetti ed hanno voluto condividere l’esperienza», ha tenuto a precisare il vicepresidente. Ora l’azione si fa più serrata ed è prevista l’individuazione di almeno una decina di sottotemi, «ognuno affidato ad un responsabile che relazionerà al tavolo, così da aumentare l’attenzione e l’efficacia dell’azione in ogni settore». «In parte sono ambiti su cui si è già aperto un confronto, che ora saranno approfonditi ed entreranno in una fase sempre più concreta ed operativa – ricorda Zanetti -. Si va dalle iniziative culturali all’accoglienza, dal sito alla mobilità, alla presenza nel padiglione Italia». Altri approfondimenti tematici attivati dal Tavolo di coordinamento sono la progettazione e la realizzazione, d’intesa con Fondazione Creberg e Università, della mostra su Palma il Vecchio, nel periodo di svolgimento dell’Expo, un’edizione speciale di BergamoScienza 2015 e della Settimana per l’Energia, che saranno in gran parte dedicate ai temi sviluppati dall’Expo. Su questa impalcatura si potranno inserire proposte per nuove iniziative e potranno essere costituite specifiche strutture operative ed organizzative. «L’obiettivo è rappresentare il territorio a 360 gradi – ha concluso Zanetti – anche per questo il protocollo è aperto a realtà ed associazioni che vi si riconoscono». Camera Di CommerCio Malvestiti: «La collaborazione è già un valore importante» Il presidente Paolo Malvestiti alla firma del protocollo con il segretario generale dell’Ente camerale Emanuele Prati Un primo risultato l’Expo l’ha prodotto e di questo è particolarmente fiero Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio, che ha promosso la nascita del tavolo di coordinamento. «Questo protocollo indica chiaramente la volontà di collaborare da parte di tutti i soggetti coinvolti – ha rimarcato - ed è la strada giusta per cogliere un’opportunità importante come Expo per ridare slancio ad territorio e ad un Paese che continua a convivere con la crisi». In gioco non ci sono solo i visitatori che arriveranno per l’esposizione ma anche la visibilità internazionale e la possibilità di sviluppare progetti e collaborazioni. Bergamo ha dalla sua il valore sul piano del patrimonio artistico e culturale, delle bellezze paesaggistiche e naturali e delle sue imprese. «È necessario fin d’ora attivare azioni specifiche finalizzate al coinvolgimento delle imprese in progetti inerenti l’Esposizione Universale, cogliendo eventuali opportunità offerte prima, come fase di avvicinamento, durante l’esposizione e dopo il 2015 – dice ancora Malvestiti -. Per questo la Camera di Commercio si è posta come cabina di regia dei progetti che nasceranno nel nostro territorio. Interpretando la sua funzione istituzionale e in stretto raccordo con le Associazioni di categoria sta puntando inoltre a coinvolgere pienamente il mondo imprenditoriale attraverso l’offerta di servizi di accompagnamento, di formazione e di informazione necessari perché le aziende partecipino da protagoniste alle opportunità offerte da questo evento storico». imprese & territorio «In gioco la capacità di costruire chance per il futuro» Getta lo sguardo anche oltre l’Expo Giuseppe Guerini, presidente di Imprese e Territorio, il Comitato unitario che raccoglie dieci associazioni d’impresa. «Il tavolo è un’occasione per porre le basi per lavorare insieme – ha ribadito – e affrontare le sfide che ci attendono. Si parla di risorse energetiche e approvvigionamento alimentare e, più in generale, di cambiare approccio rispetto ai concetti di giustizia ed equità. L’impresa diffusa presente sul nostro territorio è chiamata a fare proprie queste problematiche, attorno alle quali si giocano le chance per il futuro». «Si dice che per competere professionalmente occorre arricchire il proprio curriculum – ha chiarito con un esempio -, ebbene, in questo caso di tratta di arricchire il curriculum del territorio, con la capacità di presentarsi compatto e fare sistema». Ed è già il momento di operare concretamente. «Con la presenza dei Paesi cluster dovremo pensare sin da ora di stringere delle relazioni – ha ribadito -. Gli stessi soggetti Giuseppe Guerini che partecipano al tavolo dell’Expo sono inoltre coinvolti in questi giorni nei lavori per l’aggiornamento dello studio Ocse, che la Camera di Commercio ha voluto rifinanziare. Si tratta di un’altra tappa importante per delineare le prossime strategie». GAMO VERSO BER la Rassegna Con il coordinamento della Camera di Commercio, Comune, Provincia, Imprese & Territorio, Confindustria Bergamo, Università e Diocesi hanno firmato il protocollo che sancisce la collaborazione e scandisce le modalità di intervento per cogliere le opportunità dell’evento internazionale provinCia «Al lavoro «La riqualificazione già dal 2010, dell’area esterna di Astino valutati più la nostra grande opera» di 200 progetti» Ettore Pirovano e Silvia Lanzani La Provincia di Bergamo è stata la prima in Lombardia a siglare, nel 2010, con la società Expo, allora guidata da Lucio Stanca, un protocollo d’intesa. Lo ha ricordato il presidente Ettore Pirovano sottolineando perciò come l’Ente si sia mosso per tempo e con lungimiranza sull’argomento, «intrattenendo e sviluppando proficui rapporti in questi anni». E la nascita di un assessorato dedicato «non è stata solo l’assegnazione di una delega ma ha comportato l’organizzazione di una struttura che ha lavorato alacremente – ha ricordato proprio l’assessore Silvia Lanzani – dando vita al tavolo di coordinamento attorno al quale si sono seduti e confrontati i soggetti che oggi formalizzano questo ulteriore impegno di collaborazione». In questi anni la Provincia ha ricevuto più di 200 progetti e realizzato più di 500 incontri «ed ora, per realizzare la parte più legata alla commercializzazione dell’offerta è giusto che intervenga la Camera di Commercio», ha evidenziato l’architetto Lanzani. «Non sappiano che distino avrà la Provincia, ma è certo che tutto ciò che è stato fatto sin qui – ha confermato Pirovano – sarà portato avanti». Franco Tentorio e Andrea Pezzotta attorno al monastero di Astino, che ha ottenuto anche lo stanziamento di contributi regionali». L’obiettivo è recuperare la natura agricola del luogo, creando orti e percorsi fruibili dai cittadini e dalle scuole, in perfetta linea con i temi dell’Expo legati alla sostenibilità del cibo e dell’ambiente. università La mostra di Palma il Vecchio tra gli eventi clou Anche l’Università plaude al lavoro di squadra che Bergamo sta realizzando ed è ben lieta di portare il proprio contributo al sistema territoriale. «Il nostro Ateneo partecipa anche al tavolo delle Università lombarde sull’Expo - ha ricordato prorettore delegato ai Rapporti con Enti e Istituzioni pubbliche del territorio Remo Morzenti Pellegrini - ed è proprio in questa sede che abbiamo avuto la riprova della grande attenzione con cui Bergamo guarda all'evento internazionale. Era infatti la primavera del 2010 quando il tavolo provinciale veniva portato ad esempio come l'unica esperienza attiva in regione». Dal punto di vista più strettamente operativo, l'Università cittadina curerà la parte scientifica della mostra di Remo Morzenti Pellegrini Palma il Vecchio, promossa dalla Fondazione Credito Bergamasco e in programma nel 2015 in contemporanea con il periodo di svolgimento dell’Expo. L’artista (nato a Serina attorno al 1480 e morto a Venezia nel 1528) non è mai stato celebrato in un’esposizione che ne racconti l’intera carriera, arricchita dalla possibilità di visitare le opere presenti sul territorio. Tra i dossier già aperti, oltre al meeting in svolgimento in Fiera, ci sono un sito, la partecipazione al padiglione Italia e un “Fuori Expo” dedicato alle tecnologie della nutrizione al Kilometro Rosso DioCesi «Si stanno gettando le basi di un cambiamento culturale» Don Cristiano Re Ha scelto di definire il nuovo coordinamento «tavolo di Comunità» don Cristiano Re, direttore dell’Ufficio per la Pastorale sociale e incaricato diocesano all’Expo, evidenziando come questo impegno a confrontarsi e mettersi insieme sia «uno dei primi risultati veri di Expo». «La Chiesa da sempre riflette sulle tematiche proposte dall’esposizione – ha ricordato -, si nutre e cerca di nutrire 5 Dalla Regione un fondo per sostenere le iniziative locali E “Lombardia Expo Tour” farà tappa a Bergamo il 23 marzo Comune Di Bergamo «Bergamo farà la sua parte - è l’impegno del sindaco Franco Tentorio - per fare in modo che l’Expo non sia solo un evento legato all’area milanese, ma arrivi anche in città». I versanti su cui si concentra l’impegno dell’Amministrazione sono il rilancio dell’offerta turistica e la messa in rete delle diverse iniziative culturali. «Sul turismo lavoriamo di concerto con la delegata Roberta Garibaldi – ha ricordato l’assessore all’Urbanistica e all’Expo Andrea Pezzotta -, mentre in fatto di eventi, che avranno come clou la mostra su Palma il Vecchio, vogliamo dare vita ad un palinsesto organico raccogliendo e coordinando le manifestazioni che si realizzano in città». Ma la volontà è anche quella di realizzare «un’opera che resti nel tempo». «Non una grande infrastruttura – ha precisato Pezzotta -, ma la riqualificazione dell’area verde 20 febbraio 2014 attorno a questi argomenti. Il tavolo che oggi viene presentato è il luogo in cui possiamo dare il nostro contributo per fare in modo che l’evento internazionale porti con sé anche un cambiamento culturale ora, durante e dopo la conclusione. Ciò che Expo ci lascerà sarà ciò che potremo immaginare per il nostro futuro in fatto di convivenza, comunità, alimentazione, in ultima analisi di giustizia». Bergamo sarà la seconda tappa di “Lombardia Expo Tour” il programma di promozione dell’esposizione mondiale nei confronti dei cittadini varato dalla Regione. L’iniziativa debutta a Brescia il 22 febbraio, mentre sarà a Bergamo domenica 23 marzo, per poi proseguire con cadenza mensile in ciascuno dei capoluoghi lombardi fino al 15 marzo 2015. La manifestazione si tiene nelle piazze cittadine e prevede mercati con prodotti del territorio, in collaborazione con Coldiretti, e concerti a chilometro zero, ossia con l’esibizione di artisti locali, sotto la regia del cantautore laghée Davide Van De Sfroos, con il duplice obiettivo di far conoscere i temi dell’Expo e insieme valorizzare il patrimonio enogastronomico, artistico e culturale locale. «Musica, poesia, tradizione, gastronomia, arte, storia e natura, sono tutte iniziative - ha sottolineato il presidente Roberto Maroni coerenti con il tema Expo, sul quale la Regione sta lavorano in maniera molto intensa». «Gli eventi del “Lombardia Expo tour” - ha spiegato – hanno come minimo comune denominatore la filosofia del chilometro zero. Tra questi è da segnalare la tappa speciale alla Villa Reale di Monza, dove il 5 luglio organizzeremo un grande evento dopo quello dell’anno Lombardia scorso nello Expo Tour stesso periodo. Sono stati invitati il presidente del Consiglio, il presidente della Repubblica, i consoli e gli ambasciatori. Mentre, il giorno successivo, si terrà nel parco della villa un grande concerto, questa volta con artisti non solo lombardi, sul modello del “concertone” del primo maggio di Roma. Un'occasione per far vedere al mondo che Expo vuol dire certamente infrastrutture e logistica, ma anche una festa, un'occasione positiva e gioiosa che coinvolge tutti i cittadini». Il progetto di Van De Sfroos si chiama “Terra & Acqua” «e - ha detto l’artista - cerca di spiegare il territorio, le sue culture e le tante storie che lo formano e lo fanno sviluppare. In ogni tappa sarà organizzata in modo da far conoscere a tutti, ma davvero a tutti, l'Expo e dare l'occasione al territorio di mettersi in vetrina con le sue peculiarità ed eccellenze. Tra queste intendo anche quegli artisti che cantano della loro terra ma non sono super conosciuti. E di certo – ha assicurato – non mancheranno delle belle sorprese». I territori saranno quindi gli autentici protagonisti, con le loro storie e i loro personaggi, che saranno documentati anche con un Tourmovie. Il “Lombardia Expo Tour” viaggerà in parallelo al “World Expo Tour”, che, dopo le tappe europee, toccherà i Paesi dei cosiddetti “Brics” (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) e “next eleven” (Bangladesh, Egitto, Indonesia, Iran, Messico, Nigeria, Pakistan, Filippine, Turchia, Corea del Sud e Vietnam), «che avranno bisogno delle imprese lombarde perché vivranno un grande sviluppo economico e infrastrutturale nei prossimi 10/15 anni», ha evidenziato Maroni, che ha anche annunciato che a giugno, «in sede di assestamento di Bilancio, sarà costituito un “fondo Expo”, al quale verranno destinati diversi milioni di euro per co-finanziare le attività che i Comuni, le Province, le associazioni e le realtà del territorio decideranno spontaneamente di fare per promuovere Expo». bardia.it www.regione.lom 6 la Rassegna 20 febbraio 2014 La Regione vara la legge per le imprese Il Consiglio regionale, con voto unanime, ha approvato nei giorni scorsi il Progetto di legge sulla “Libertà di impresa e competitività”, una risposta al mondo delle imprese in difficoltà. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha annunciato che nei prossimi giorni convocherà le parti sociali, per dare rapida attuazione alle misure, che garantiranno un sostegno adeguato e rapido per le imprese lombarde”. La legge ha una dotazione finanziaria di 20 milioni e si articola in più punti. Eccoli: ■ Accordo per la competitività - Permette l’abbattimento di tutti gli oneri burocratici conseguenti l’avvio o l’ampliamento di una attività di impresa, la riduzione del carico fiscale, la contestuale valutazione (in via preventiva) degli interessi pubblici e privati, la concentrazione di agevolazioni e contributi. ■ Riduzione del carico fiscale - Progressiva riduzione del carico fiscale, regionale e locale, per le mpmi. ■ Accesso al credito e finanziamenti - I punti principali sono: potenziamento degli interventi di garanzia per le micro piccole imprese tramite l’ottimizzazione della filiera delle garanzie e la riorganizzazione del sistema regionale dei Confidi; differenziazione degli interventi per micro piccole e medie grandi imprese (esempi: minibond, fondi di investimento in capitale di rischio), promuovendo modelli sperimentali alternativi di finanziamento per le medie e grandi imprese; sperimentazione della moneta complementare (sistema elettronico di compensazione multilaterale). ■ Razionalizzazione dei Suap - Definizione dei criteri per la gestione associata delle relative funzioni e progressiva delega delle stesse alle Camere di commercio. Prevista una dotazione finanziaria di 20 milioni per sostenere il mondo produttivo. Promessi l’abbattimento degli oneri burocratici, la riduzione del carico fiscale, un più agevole accesso al credito e una revisione del sistema dei controlli ■ Fascicolo elettronico d’impresa - Viene istituito presso le Camere di commercio il “Fascicolo elettronico” con lo scopo di raccogliere in un unico punto tutte le informazioni, i documenti e gli atti concernenti la vita dell’impresa. Ogni Amministrazione, comprese quelle preposte ai controlli, non potrà richiedere all’impresa documenti, autorizzazioni, atti e certificazioni che sono depositati presso il fascicolo elettronico e sono telematicamente consultabili. ■ Conferenza di servizi telematica - La valutazione degli interessi pubblici complessi connessi al rilascio di autorizzazioni e permessi avviene in sede di Conferenza di servizi, da espletarsi in una sola seduta e in via telematica. Ciascuna Amministrazione rilascia il proprio parere contestualmente ed esclusivamente in via telematica. LA FORMULA DEL RISPARMIO CITROËN HA UN RISULTATO VINCENTE. 5 ANNI DI TRANQUILLITÀ sette bandi della Camera di Commercio Interventi di consulenza e formazione: finanziamenti alle aziende ■ Comunicazione unica - Con un’unica dichiarazione in via telematica al Registro delle imprese si avvia l’attività; la documentazione viene conservata presso la sede dell’impresa e successivamente acquisita al Fascicolo elettronico d’impresa. ■ Sistema dei controlli - Il ricorso a controlli e verifiche presso le aziende non può avvenire se non dopo aver esperito l’esame dei documenti archiviati nel Fascicolo elettronico. L’attività di verifica e controllo non può sospendere l’attività di impresa, anche qualora siano riscontrate difformità deve essere concesso all’impresa un termine per sanare i vizi rilevati. Di norma le attività di controllo, specie quelle dipendenti da autorità amministrative regionali (Arpa e Asl), avvengono sulla base di “cheklist” previamente definite, condivise e pubblicate dalla Giunta regionale. La definizione di ruoli e compiti per evitare inutili e costose sovrapposizioni, vale il principio secondo cui ciò che è stato già oggetto di controllo da parte di una autorità amministrativa, salvo modifiche intervenute, si considera positivamente verificato. Si riconosce pieno valore legale alle certificazioni rilasciate dagli enti di certificazione, sollevando l’impresa e l’imprenditore dalla conseguente responsabilità: si sposta l’asse del controllo dall’impresa all’ente certificatore (società o professionista). + 5 CITROËN NEMO A 7.631 EURO FINO A -37% ANNI DI MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA INCLUSA CITROËN BERLINGO A 8.671 EURO +5 FINO A -39% Per le imprese con sede legale e operativa in provincia di Bergamo, è aperta la possibilità di presentare la propria candidatura a due tipologie di bandi: “Bandi di concorso per l’assegnazione di finanziamenti per la realizzazione di interventi di assistenza e di consulenza a favore delle micro, piccole e medie imprese” e “Bandi di concorso per l’assegnazione di voucher per interventi di formazione”. Nel primo caso sono 4 i bandi messi a disposizione dall’Ente camerale: “Sviluppo d’impresa”; “Sviluppo d’impresa cooperativa”; “Azioni di supporto all’internazionalizzazione delle imprese” e “Azioni di supporto all’analisi finanziaria delle imprese e ai rapporti con il sistema creditizio”. Nel secondo caso sono invece 3 i bandi messi a disposizione dalla camera di Commercio: bando di concorso per l’assegnazione di voucher a favore delle imprese industriali per interventi di formazione; bando di concorso per l’assegnazione di voucher a favore delle micro, piccole e medie imprese della provincia di Bergamo per interventi di formazione; bando di concorso per l’assegnazione di voucher a favore delle imprese e degli aspiranti imprenditori nel settore del commercio, turismo e servizi della provincia di Bergamo per interventi di formazione. Le modalità per accedere ai bandi sono pubblicate sul sito della Camera di Commercio alla voce “Contributi e finanziamenti” (documenti da compilare e testi di riferimento per ogni bando). Tutti e 7 i bandi resteranno aperti fino ad esaurimento dei fondi in dotazione e comunque fino al prossimo 31 dicembre. Gli interventi di consulenza e di assistenza e formazione previsti dai bandi saranno realizzati con il coordinamento dell’Azienda Speciale Bergamo Sviluppo. www.citroen.it ANNI DI ASSISTENZA STRADALE CITROËN JUMPY A 11.763 EURO = 50% FINO A -43% FINO AL DI SCONTO SULL’ACQUISTO DEL VEICOLO CITROËN JUMPER A 11.139 EURO FINO A -50% SOLO CITROËN TI FA LAVORARE NELLE MIGLIORI CONDIZIONI. SE ACQUISTI UN VEICOLO COMMERCIALE CITROËN CON FINANZIAMENTO O LEASING A TASSO AGEVOLATO TAN 3,99% HAI LO SCONTO FINO AL 50% E: 5 anni di tranquillità (2 anni di garanzia e 3 anni di estensione di garanzia). 5 anni /180.000 Km di manutenzione ordinaria e straordinaria. 5 anni di assistenza stradale. 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Primo canone 2.637€ IVA esclusa + 59 canoni mensili da 346€ IVA esclusa – possibilità di riscatto 503€ IVA esclusa - nessuna spesa di istruttoria - spese di gestione contratto che ammontano allo 0,09% dell’importo relativo al prezzo di vendita del veicolo decurtato del primo canone. TAN 3,99% TAEG/ISC 6,08%. Il canone include i servizi opzionali FreeDrive Business (manutenzione ordinaria e straordinaria 60 mesi/180.000 Km) e Azzurro Insieme (Antifurto con polizza furto e incendio, Prov. Mi). Importo mensile dei servizi IVA esclusa 153 €. Esempio di finanziamento rateale rivolto ai Clienti Busin ess possessori di partita IVA riferito a Citroën Jumper Furgone L1H1 28 2.2 HDi 110 FAP. Prezzo di vendita promozionato in caso di permuta o rottamazione e sottoscrizione di finanziamento rateale Speciale B2B di Citroën Financial Services comprensivo di servizio FreeDrive per la durata indicata (manutenzione ordinaria e straordinaria per 60 mesi /180.000 Km) 14.965€ IVA inclusa, messa su strada inclusa (IPT esclusa). Anticipo 2.993 €. Imposta sostitutiva sul contratto in misura di legge. Spese di incasso mensili 3,5€. Importo totale del credito 12.322€. Spese pratica 350€. Importo totale dovuto 13.650€. 60 rate mensili da 419€. TAN (Fisso) 3,99%, TAEG 6,19%. La rata mensile comp rende il servizio facoltativo FreeDrive Business (manutenzione ordinaria e straordinaria per 60 mesi/180.000 Km) e Azzurro Clas sic (Antifurto con polizza furto e incendio, Prov. Mi). Importo mensile dei servizi 188€. Note legali comuni: l’estensione di Garanzia triennale è ricompresa nel servizio FreeDrive Business. Vantaggio economico riconosciuto al Cliente in entrambi gli esempi rappresentati pari a 10.981€, di cui 9.352,60€ riconosciuti per azione promozion ale, permuta o rottamazione e 1.628€ nel caso di sottoscrizione del servizio FreeDrive per la durata indicata, su un prezzo di vendita di 22.120€ (IVA esclusa, messa su strada esclusa, IPT esclusa). Scade il 28/02/ 2014. Salvo approvazione Citroën Financial Services – divisione Banque PSA Finance – Succursale d’Italia. Fogli informativi ana litici presso la Concessionaria. Le foto sono inserite a titolo informativo. 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Si tratta di sconti o formule convenienza da spendere in molteplici attività, così da soddisfare sia le esigenze quotidiane - come la spesa per alimentari e prodotti di largo consumo - sia i bisogni sul versante del tempo libero, della cura della persona e della casa. Si può spaziare dal fornaio al fruttivendolo, dalla gastronomia al market, dal bar al ristorante passando per pizzerie, negozi di abbigliamento, farmacie, librerie, cartolerie, articoli regalo, tabaccai, fioristi, acconciature, estetica, lavasecco, fotografi, arredamenti, soluzioni informatiche. C’è, insomma, la possibilità di trovare gran parte di ciò che si cerca a condizioni di favore. L’operazione si inserisce nella volontà di promuovere il commercio locale portata avanti dai distretti nella convinzione che negozi e servizi siano fondamentali per tenere vivi e attrattivi i centri storici ed i paesi. I carnet rappresentano anche un modo «per affrontare tutti insieme il momento di crisi», che colpisce consumatori e imprese. Sono infatti un supporto alle famiglie, ma danno anche una mano all’economia locale facendo rimanere i consumi sul territorio. Campagna di Natale, la solidarietà fa ancora centro La campagna natalizia promossa dal Centro Missionario Diocesano, dall’Associazione Pro Jesu-onlus e dall’Ascom ha fatto ancora centro ed ha raccolto 75mila euro da destinare ai tre progetti selezionati per questa edizione. Riceveranno così 25mila euro le famiglie cristiane di Terra Santa, sostenute attraverso la Congregazione per le Chiese Orientali e la Custodia di Terra Santa; la scuola materna di Malindi in Kenya, gestita da suor Anna Muduwa, di una congregazione locale fondata da due sacerdoti comboniani; e il fondo “famiglia-lavoro” della Diocesi di Bergamo gestito dalla Caritas, con uno contributo di 20mila euro che va alla Caritas Diocesana e di 5mila all’Associazione Ruah. A questi si aggiungono i 9mila euro del premio “Papa Giovanni XXIII” destinato a tre missionari bergamaschi e la borsa di studio in memoria di don Fausto Dossi di 3mila euro. “Guarda la stella! Per un Natale nella luce della missione” era il messaggio scelto per le festività 2013 di un’operazione ampia e capace di coinvolgere su versanti diversi molte realtà del territorio. I commercianti Ascom, gli ambulanti Fiva, i panificatori Aspan, ma anche l’Associazione Bergamo Tua e la Comunità delle botteghe di Bergamo Alta, hanno partecipato acquistando ed esponendo il kit con la stella simbolo dell’iniziativa per diffondere nel quotidiano i valori del progetto e il significato autentico del Natale cristiano. Il BreBemi shopping Il progetto si chiama “Sconta lo shopping” ed ha visto l’adesione di oltre 90 attività presenti nei comuni di Romano di Lombardia, Antegnate, Barbata e Fontanella. I buoni possono essere spesi dal primo marzo al 15 aprile e offrono complessivamente ad ogni famiglia la possibilità di risparmiare oltre 1.500 euro. La distribuzione è curata dalle Amministrazioni comunali, con l’aiuto delle imprese della moderna distribuzione. In questo distretto è attivo anche il nuovo sito www.brebemishopping.com, dove oltre 70 operatori stanno già pubblicando promozioni, consigli, servizi, informazioni sulla propria offerta e che nelle prossime settimane si arricchirà della possibilità per i clienti di prenotare il prodotto e di ritirarlo in negozio o di acquistarlo online. Si tratta perciò di uno strumento che fa crescere la presenza sul web delle attività, passando dalla semplice pubblicazione di contenuti alla vendita vera e propria. honio Nei comuni di Comuni di Vertova, Cene, Colzate, Fiorano al Serio e Gazzaniga sono 75 gli esercenti che prendono parte a “Tutto un altro sconto”, il carnet di buoni distribuito dai Comuni del valore complessivo di 700 euro, che sarà spendibile dal primo al 31 marzo. L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto “Tutta un'altra musica”, che partendo da una passione e una tradizione radicata nell’area, ha portato alla creazione di un concorso aperto a tutti i musicisti del Distretto e oltre e di un’estrazione a premi tra chi voterà l’artista preferito facendo la spesa nei negozi. Distretto Del CommerCio asta Del serio Anche i cittadini dell’alta Valle Seriana possono risparmiare sulla spesa con “Shopping sul Serio”, che riunisce le promozioni di 47 negozi, pubblici esercizi e imprese di servizi dei Comuni di Valbondione, Ardesio, Gandellino, Gromo, Oltressenda Alta, Oneta, Premolo, Valgoglio e Villa d’Ogna. I buoni sconto sono validi dal primo marzo al 31 maggio ed hanno in valore totale di circa 400 euro. I carnet arrivano a ciascuna famiglia grazie alla distribuzione curata dalle Amministrazioni. Treviglio, anche i commercianti in campo per la Croce rossa L’iniziativa che vede l’Ascom al fianco del Centro Missionario Diocesano e dell’Associazione Pro Jesu ha permesso di raccogliere 75mila euro da destinare a tre progetti. Il sostegno anche a chi ha perso il lavoro Distretto del commercio Bergamo Centro ha dedicato alla campagna le luminarie. All’insegna della trasparenza e con la volontà di ringraziare chi ha portato avanti le diverse attività di raccolta fondi, gli organizzatori forniscono anche un rendiconto dettagliato. Lo stand ad Oriocenter, realizzato grazie alla disponibilità della direzione del centro e dell’Ascom e gestito dai volontari, ha raccolto più di 18.500 euro. Gli stand del confezionamento all’Iper di Seriate hanno portato più di 5mila euro, cui si aggiunge il contributo di Iper di 6.500 euro. Hanno superato i 4mila euro le donazioni alla Capanna de “L’Eco di Bergamo” sul Sentierone, mentre i panettoni solidali hanno raggiunto quota 5.500 euro. Su Websolidale-onlus sono state vendute più di 10mila cartoline per pari a 10.268 euro e sono stati coinvolti 8.538 visitatori diversi. Nella cartolina solidale sono poi stati coinvolti 18 scuole (34 classi) e tre oratori, per un totale di mille bambini e ragazzi, mentre le scuole Fantoni, liceo Artistico e Scienze Umane delle Sacramentine hanno allestito un’esposizione nel contesto delle iniziative del Distretto del commercio di Bergamo Centro, negli spazi messi a disposizione dalla Banca Popolare. Il coinvolgimento e l’animazione dell’Adasm nella promozione in particolare del progetto del Kenya ha toccato 49 scuole materne e raccolto più di 8mila euro. A questo si aggiungono i contributi di tanti sponsor e il fiore all’occhiello rappresentato dal concerto di Natale, trasmesso anche via web. Oltre che dai numeri il valore del progetto è dato dalla «dedizione di centinaia di persone – è stato sottolineato nella conferenza stampa conclusiva - che, in una o un'altra iniziativa, si sono alternati dedicando tempo, competenza, insieme ad un mare immenso di passione e di convinzione, per offrire il proprio contributo, libero e generoso, all’intera iniziativa: nei servizi più umili e nascosti, come nei momenti di maggiore aggregazione e visibilità». A metà strada la raccolta fondi per l’acquisto di due ambulanze C’è anche l’impegno dei commercianti trevigliesi in pensione nella raccolta fondi per l’acquisto di due nuove ambulanze per la Croce rossa locale, che ne ha urgente bisogno per sostituire mezzi non più idonei al servizio. La sfida è a metà. Il comitato che promuove l’iniziativa ha infatti già raccolto quasi 40mila euro dei 70mila necessari per l’intera operazione, garantendo così l’acquisto di un primo mezzo. Non ci si può però rilassare, visto che a giugno scadrà la convenzione con la Regione per la seconda ambulanza. Il comitato, guidato Gianenrico Bresciani, vede tra i componenti Lino Ronchi, storico salumiere oggi impegnato in diverse attività sociali e nel recupero della memoria del commercio cittadino, nonché collaboratore del gruppo Ascom e consigliere di 50 & Più Fenacom, che ha coinvolto attorno al progetto altri colleghi in pensione. Per centrare l’obiettivo l’or- ganizzazione proseguirà l’opera di sensibilizzazione di più soggetti possibili. Anche il sindaco di Treviglio Giuseppe Pezzoni, ad esempio, si è impegnato nel coinvolgere gli altri comuni della Bassa Bergamasca e del milanese coperti dal servizio della Cri (in totale sono 23, per un bacino di circa 150mila abitanti). Tra le prossime iniziative c’è una festa dei “Cavalieri al merito della Repubblica”, in programma in primavera al parco del Roccolo, ulteriore occasione per sollecitare l’attenzione e raccogliere fondi. Le ambulanze trevigliesi percorrono più di 300mila chilometri all’anno ed hanno visto aumentare progressivamente la quota degli spostamenti per le emergenze. Per dare il proprio contributo si può effettuare un bonifico con queste coordinate: iban IT 72 N 08899 53640 000000024444, causale “due ambulanze per la Cri di Treviglio”. Nella foto: da sinistra Gianenrico Bresciani, Giuseppe Pezzoni, Silvio Rozzoni, Lino Ronchi 8 la Rassegna 20 febbraio 2014 FOCUS Neet, una generazione con la speranza al lumicino di marco All’inizio erano soprannominati “mammoni” o “bamboccioni”. Poi per qualcuno sono diventati semplicemente i “fannuloni” e i “lazzaroni”. Comunque sia, la sostanza non è cambiata: sono tutti appellativi poco simpatici utilizzati per indicare quei giovani che fino a tarda età non riescono a rendersi economicamente indipendenti dai propri genitori o a costruirsi una quotidianità caratterizzata da autonomia e progettualità. Oggi gli economisti e i sociologi li chiamano Neet, che è l'acronimo inglese di "Not (engaged) in Education, Employment or Training" e indica quelle persone tra i 15 e i 29 anni che non sono impegnate nel ricevere alcuna istruzione o formazione, che non hanno un lavoro, né sono occupate in altre attività assimilabili come i tirocini o i lavori domestici. E per l’Italia non ci sono buone notizie: nell’ultima rilevazione Istat è stato necessario cambiare il campione di riferimento dei Neet, aumentandolo da 29 a 34 anni; sono infatti sempre di più coloro che dopo aver superato la soglia dei 30 anni, continuano a vivere sulle spalle dei genitori come eterni adolescenti. Un dato sconcertante se pensiamo che fino a qualche tempo fa, i 34 anni segnavano la nascita del primo o del secondo figlio, una promozione lavorativa o l’acquisto della casa definitiva; tutto merito o difetto della “famiglia” che in Italia rappresenta il vero ammortizzatore sociale, ma che in moltissimi casi non aiuta il giovane a diventare adulto. Nel resto d’Europa se un giovane è disoccupato, può contare su un sostegno al reddito e su politiche attive, che lo aiutano a trovare un impiego e, non per un ultimo, su un supporto propositivo della famiglia, che lo sprona a migliorare la propria vita. In Italia è diverso: non esistono strumenti efficaci di politiche attive del lavoro, si è quasi dimenticato il valore dell’impegno e della determinazione, chi perde il lavoro, torna a vivere con i genitori e chi un lavoro non l’ha mai avuto o cercato, continua a vivere alla giornata. Certo è che più a lungo si rimane Neet, più è difficile ricollocarsi e il risultato è un gruppo cospicuo di individui, che rappresenta una risorsa sprecata del Paese. E purtroppo il fenomeno cresce con la crisi e le storie di giovani in bilico tra speranze, fallimenti quotidiani e lavoretti mal pagati, sono all’ordine del giorno. E la domanda, ormai sulla bocca di tutti, nasce spontanea: di chi è la colpa? Delle istituzioni che non sono in grado di offrire strumenti efficaci, utili alla collocazione professionale o delle nuove generazioni, che non posseggono la tempra e la motivazione necessarie e preferiscono vivacchiare, cullati dalla lamentela e dalla routine? Una risposta assoluta non esiste, forse il responso potrebbe essere “un po’ tutti e due”. Da una parte la percentuale in continua ascesa di Neet, racconta molto della qualità e dell’efficacia dell’investimento (non) attuato per rafforzare le conoscenze e le capacità delle nuove generazioni e per preparare i giovani ad entrare nel mercato del lavoro; dall’altra una cultura tutta italiana che tende a legare i figli con Bergamaschi D ottor Bergamaschi la leggo spesso e ho sentito il bisogno di farle pervenire il mio disagio crescente. Mio figlio ha 20 anni, un diploma di ragioneria conseguito nel 2012 e non ha mai lavorato un giorno in vita sua. Sostiene che il lavoro lo cerca, ma non lo trova e ultimamente ha cominciato ad alzarsi tardi alla mattina ed è sempre molto nervoso. Come madre sono preoccupata e la mia apprensione si è accentuata ulteriormente da quando ho visto una trasmissione sul fenomeno dei Neet, giovani alla deriva che non hanno speranza per il futuro. Che possiamo fare noi genitori? Una madre disperata, Bergamo un filo invisibile come per proteggerli da delusioni, fallimenti e frustrazioni, (dimenticando che fanno parte del gioco della vita), fa il resto. Uscire dall’empasse si può, ma è necessario un radicale rinnovamento economico e sociale senza precedenti: in primo luogo è fondamentale riformare profondamente le politiche attive per il lavoro, i Centri per l’Impiego e le agenzie formative, dando loro una dimensione di natura nazionale: occorre infatti qualificare e monitorare in maniera diversa la formazione professionale, elargendo le risorse pubbliche solo a chi raggiunge dei risultati effettivi ed eliminando dal campo tutte quelle pseudo realtà che utilizzano i finanziamenti per organizzare percorsi formativi generici e poco professionalizzanti o per pagare gli stipendi ai propri dipendenti e le bollette della propria struttura. Poi è necessario proporre ai giovani una cultura nuova, attraverso la partecipazione ad attività di orientamento e di formazione breve, utili ad acquisire consapevolezza personale e professionale e competenze spendibili nel mercato del lavoro. Per qualcuno forse un’utopia, ma io spero di no. Chi mi conosce, lo sa, non è mia abitudine fare paragoni o peggio, essere ripetitivo, ma non posso non pensare al resto dell’Europa dove al giovane in cerca di prima occupazione e al disoccupato di ogni età, non solo vengono proposti moduli formativi, che consentono il conseguimento di una professionalità riconosciuta e in linea con le esigenze del mercato, ma sono anche accompagnati nella ricerca di un lavoro attraverso un efficiente servizio di intermediazione. Questo accade in Germania, Olanda e Danimarca, in Italia purtroppo no. Il risultato è che sempre di più le nostre città sono abitate da giovani senza ambizione e scoraggiati, che non hanno fiducia nelle istituzioni e in loro stessi e soprattutto che non pensano valga la pena lottare. Anche la nostra città non fa eccezione: i Neet sono numerosi e accomunati dallo stesso destino: che sia per mancanza di risorse personali (volontà, motivazione, competenze) o per colpa delle istituzioni, sono persone private della capacità di scegliere e quindi esclusi dalle opportunità della vita. Io ne ho incontrate qualcuna, ho parlato con loro e ascoltato le loro storie; non posso e non voglio tirare conclusioni o giudicare la loro vita, ma alla luce delle nostre chiacchierate, mi permetto di dedicare loro un pensiero dell’artista Michelangelo Buonarrotti: "Il più grande pericolo per noi non è che miriamo troppo in alto e non riusciamo a raggiungere il nostro obiettivo, ma è che miriamo troppo in basso e senza accorgerci, lo raggiungiamo". le testimonianze La rabbia dei giovani: «Il lavoro lo trovi solo se hai le giuste conoscenze» Negli ultimi anni la condizione dei giovani che non studiano e non lavorano e dei giovani che cercano di lavorare e non ci riescono, si sta trasformando in una gabbia dalla quale è sempre più difficile fuggire; meno di un terzo riesce ad uscirne nel giro di un anno e moltissimi iniziano a vivere alla giornata, una quotidianità ai margini e in sordina, privati del senso di progettualità e di speranza per il proprio futuro. Valeria, Luca, Giovanna e Paolo rappresentano una goccia nell’oceano, ma le loro parole intrise di delusione, rammarico e talvolta cinismo non possono lasciare indifferenti. Non è più il tempo della filosofia “mors tua vita mea”, ma è il tempo della collaborazione, del rispetto e delle riforme che diano speranza ad un paese che nega l’evidenza e sottovaluta un problema che è urgentissimo. È giusto chiedere alle generazioni del futuro un cambio di mentalità, maggiore flessibilità e anche sacrificio, ma in cambio bisogna dare loro qualcosa che li sproni, che li aiuti a superare le tante difficoltà e che li aiuti a credere nuovamente in loro stessi e nel domani. Oggi purtroppo non accade. ■ Giovanna: «La meritocrazia in questo Paese è merce rara» Incontro Giovanna un sabato mattina in un bar del centro città; siamo d’accordo che facciamo colazione e intanto mi racconta qualcosa di lei. Arriva un po’ in ritardo ed è in imbarazzo: «Scusa, ma ho fatto la notte e questa mattina ci sono stati un po’ di problemi…». Giovanna ha 31 anni, una laurea in biologia e un passato da ricercatrice universitaria. «Dopo la laurea, quella dei 5 anni, il mio professore mi ha proposto un’esperienza come assistente, ovviamente gratis e in seguito come ricercatrice universitaria; lì mi pagavano, ma non in modo da rendermi autonoma». L’esperienza come assistente è durata circa 18 mesi, quella come ricercatrice quasi tre anni e intanto Giovanna sperava di costruire il suo futuro proprio in Università. Ma l’inizio della crisi e la diminuzione dei finanziamenti non hanno reso possibile il suo sogno. «Per i due anni successivi ho inviato decine di domande di lavoro ai centri biomedici, ai laboratori di analisi e alle case farmaceutiche, ma nessuno mi ha mai contattato; era come se non esistessi. Poi una vicina ha avuto bisogno di assistenza per la notte e mi sono offerta io; in un certo senso è stata la mia fortuna. Sono paziente e capisco qualcosa di medicina, così si è sparsa la voce e oggi se va bene, riesco a fare tre, quattro, notti al mese… è molto poco, ma almeno posso concedermi una pizza con le amiche una volta tanto. Per tutto il resto ci pensano i miei genitori: vestiti, auto e vacanze» Giovanna ha definitivamente rinunciato al sogno di lavorare, occupandosi di qualcosa per il quale ha studiato e investito tanto e da qualche mese ha cominciato a cercare un’occupazione come impiegata generica, barista e cameriera, ma non ha esperienza e poi «una laureata non la vogliono al ristorante». Prima di andare, mi sussurra con una punta di rancore «l’Italia è diventato un paese senza valori e senza sogni, dove l’impegno e la meritocrazia non esistono più». Chissà da quanto tempo lo voleva dire a qualcuno. ■ Luca: «Immaginavo la mia vita in modo diverso» Un passato da magazziniere, poi un diploma di geometra conseguito alla scuola serale, ottime competenze informatiche, uno stage di quattro mesi presso uno studio di architettura con la promessa velata di una sua possibile trasformazione in contratto a tempo determinato, ma che nella realtà si è rivelato solamente un escamotage ufficializzato per fare da fattorino al responsabile dell’ufficio e poi più nulla, solo delusione e tanto risentimento. È arrabbiato Luca quando mi incontra: «Dopo moltissime serate passate a studiare, immaginavo la mia vita in modo diverso; sono appassionato di design d’interni e con lo stage avrei dovuto cominciare a toccare con mano il mestiere, ma ciò non è accaduto; se tutto fosse andato bene, avrei dovuto continuare a lavorare part time presso lo studio e nel frattempo frequentare una scuola di design d’interni a Milano. Ma in realtà avevano bisogno di un tuttofare e non c’è mai stata l’intenzione di insegnarmi nulla. Ho re- sistito perché sono uno che non molla, ma non ne è valsa la pena». Luca ha 23 anni e oggi passa le sue giornate a cercare un’occupazione «all’inizio rispondevo solo alle inserzioni che riguardavano il mio settore, adesso mi propongo come addetto vendite, come magazziniere, come autista per le consegne, come operaio, ma riesco solo a trovare delle collaborazioni come venditore e la remunerazione è sempre legata alle provvigioni. Le risposte sono sempre le stesse: non ho esperienza oppure con il diploma devo aspirare a qualcosa d’altro. Il risultato è che alla fine nessuno mi offre una possibilità. Loro non sanno che a me va bene tutto, che non voglio diventare ricco, ma solo mettere via qualche soldo per poter continuare a studiare. Ci sono anche i miei che mi danno una mano, mi pagano la rata dell’auto ed è già molto per le loro possibilità». Luca è determinato e non si perde d’animo: «un giorno diventerò un interior designer, ne sono sicuro». la Rassegna 20 febbraio 2014 FOCUS è la generazione che non ha un lavoro, non lo cerca più e non fa formazione. Sono in tanti a non aver più una direzione. Per aiutarli, sarebbe necessario un radicale rinnovamento economico e sociale, in primo luogo riformando profondamente le politiche attive per il lavoro, i Centri per l’Impiego e le agenzie formative ■ Paolo: «Mi manca il coraggio di buttarmi nella mischia» ■ Valeria: «Non far niente è noioso, ma poi ci si abitua» Abbassa gli occhi Valeria, 27 anni, quando racconta le sue giornate vuote: «Non fare niente è noioso, ma alla fine ci si abitua». Una qualifica professionale di segretaria d’azienda «per far contenta mia madre, che mi voleva vedere in ufficio», un tentativo durato pochissimo presso uno studio commercialista «per ottimizzare i miei tre anni di studio», il conseguente invio di curricula per trovare un’altra occasione mai arrivata e oggi ancora tanti dubbi sulla strada da percorrere. «Se potessi tornare indietro, non darei più retta alla mia famiglia e comincerei subito a lavorare come commessa in un negozio di abbigliamento; è un lavoro che si comincia da giovani e chi vuole iniziarlo alla mia età non ha chance. Mi sono anche stancata di entrare nei negozi a chiedere se hanno bisogno di aiuto, tanto la risposta è sempre la stessa: sono senza esperienza». Valeria ha anche ipotizzato di rispolverare il suo titolo di studio perché «ho capito che il lavoro che piace, non esiste» ma non ha avuto fortuna. «Oggi è necessario avere oltre alle competenze informatiche, un minimo di conoscenze nella contabilità e io non le posseggo e francamente l’idea di ricominciare a studiare e di chiedere ulteriori soldi ai miei, non mi piace». Mi saluta dicendomi che nei giorni scorsi un amico le ha proposto un lavoro come cameriera a Londra in un ristorante italiano e sta pensando di accettare. «Dopo tanto tempo di inattività, ho bisogno di nuovi stimoli e se l’opportunità me la offre un paese diverso dal mio, la prendo al volo; se rimango qui, so cosa mi aspetta, là magari è tutta un’altra cosa». Paolo ha 19 anni e vive tra il letto e il divano di casa da quasi tre anni. «Ho interrotto la scuola di perito meccanico perché non mi piaceva studiare; e poi volevo andare a lavorare per essere autonomo e non dipendere più da mio padre», ma alla fine un lavoro non l’ha mai trovato. All’inizio l’ha cercato, poi quando ha capito che erano necessarie delle competenze, si è arreso. E si è arresa anche la sua famiglia. « I primi tempi mio padre mi accompagnava a portare il curriculum nelle agenzie di lavoro interinale e nelle aziende, qualche volta ha anche tentato di convincermi a ritornare sui libri, poi ha smesso quando anche lui ha perso il lavoro, cioè due anni fa». Paolo ha le idee chiare sulla vita «Oggi non ha senso studiare, perché non aiuta più a trovare un’occupazione, come una volta succedeva. Il lavoro? Lo trova chi ha le conoscenze giuste, non le competenze...». E così vive una vita sprecata, scandita da pomeriggi trascorsi davanti alla televisione o al computer senza troppi pensieri a guardare i modelli delle nuove moto immesse sul mercato. «I soldi non sono un grosso problema», sottolinea con orgoglio «mia nonna mi passa 40 euro alla settimana, una sorta di paghetta che mi permette di pagarmi le sigarette e se va bene, di farmi qualche birra con gli amici. Se un domani questo denaro finisce, ci penserò, ora è inu- tile». Mi impressiona il pessimismo di Paolo, la sua assoluta sicurezza nel vedere sempre “il bicchiere mezzo vuoto”, la sua indifferenza alla vita, che non può e non deve essere patrimonio di un ragazzo di 19 anni. E poi alla fine, ma solo alla fine, con una punta di coraggio si confida: «Ho capito che mi manca il coraggio di buttarmi nella mischia e ho paura di fare la fine di mio padre che, dopo anni di lavoro e sacrificio, si è ritrovato a vivere sul divano come me. Magari uno di questi giorni vado a chiedere un po’ di informazioni a qualche meccanico che aggiusta le moto, che sono la mia passione; già le riparo gratis agli amici, non vedo perché non potrei guadagnarci dei soldi…». 9 10 la Rassegna 20 febbraio 2014 Le aziende tornano a casa, Barcella: «Va ricreato un clima favorevole» A volte ritornano. Sono le aziende che hanno delocalizzato in paesi lontani e che ora cominciano a riconsiderare il rientro nel paese d’origine, o magari in altri paesi vicini, sia perché hanno deciso di elevare la qualità delle loro produzioni, sia perché i costi locali cominciano a crescere. C’è il caso di Mediolanum Farmaceutici che ha lasciato l’impianto di Parigi per concentrare la manifattura in provincia di Lodi. Nannini di Firenze ha abbandonato l’Europa dell’Est, gli Yacht di Azimut hanno lasciato la Turchia per tornare in Italia, la Bolzoni Auramo ha ricollocato a Piacenza la produzione di forche per carrelli elevatori, dopo averla trasferita anni addietro in Estonia, Finlandia e Spagna. E’ un flusso in senso contrario che è probabilmente ancora molto minoritario rispetto a quello principale, ma in Europa ci si sta cominciando a porre il problema di come agevolarlo, nell’ambito di un processo di re-industrializzazione che sembra essere fondamentale per far ripartire l’economia del continente. Se ne è parlato a Bergamo, nella sede di Confindustria, dove si è riunito il gruppo di studio internazionale del CCMI (Commissione consultiva per le trasformazioni industriali del Comitato Economico e Sociale Europeo - CESE) sul tema: "Riportare le industrie in Europa nel quadro del processo di re-industrializzazione". Di questo organismo fa parte anche Antonello Pezzini, bergamasco, imprenditore, rappresentante di Confindustria in Europa. Dati alla mano, il fenomeno in Italia è particolarmente significativo, anche se nella Bergamasca non si hanno grandi segnali in questo senso. Luciano Fratocchi, Università de l'Aquila, con il suo gruppo di lavoro, ha creato una banca dati dove sono stati analizzati circa 400 casi di reshoring, 194 europei, di cui 79 in Italia, e 176 americani. “Non è un fenomeno recentissimo - ha spiegato - che tuttavia si è accentuato negli ultimi due anni e riguarda un po’ tutti i settori industriali, in particolare l’industria tessile, elettronica e meccanica”. Fra i motivi per il rientro spiccano le difficoltà logistiche e il costo del lavoro in aumento, nonché la volontà di puntare sul made in. “Se vengono considerati i costi totali, non solo quello del lavoro - ha concluso - non sempre la delocalizzazione è la migliore soluzione, molto dipende ovviamente dal tipo di prodotto”. In Francia il ministero dell’Industria si è attivato, creando uffici dedicati e mettendo a pun- A Bergamo riunito il gruppo di studio internazionale del Cese sul fenomeno della rilocalizzazione. Fra i motivi per il rientro in patria, le difficoltà logistiche e il costo del lavoro in aumento, nonché la volontà di puntare sul "made in". Zanetti: «Sfida importante se legata all'obiettivo della reindustrializzazione del nostro continente» Alberto Barcella to un software destinato alle piccole e medie imprese che possono autoanalizzarsi e capire meglio se ha senso o meno rientrare. Costi nascosti e riposizionamento di gamma emergono, anche dai primi rilievi in Francia, fra le motivazioni principali del rientro, come ha sottolineato Francois Magnien, del ministero du redressement productif francese. "Rilocalizzare le imprese è una sfida importante se legata all'obiettivo della reindustrializzazione dell'Europa - ha spiegato Matteo Zanetti, vice-presidente di Confindustria Bergamo nel suo saluto - ma nel nostro Paese dobbiamo fronteggiare innanzitutto un problema più generale del ridimensionamento dell’industria manifatturiera”. L'obiettivo dell'Unione Europa, su cui sta spingendo in modo particolare Antonio Tajani, vice-presidente della Commissione Europea, responsabile di industria e imprenditoria, è far crescere il peso del manifatturiero al 20% entro il 2020. Bergamo, pur in calo, vanta ancora un significativo 33,4% sul pil. "L’Europa - ha sottolineato Luca Zanotti, CEO Tenaris Dalmine - non ha purtroppo politiche univoche. L'obiettivo del 20-20-20, cioè quello di ridurre le emissioni di gas serra del 20%, alzare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20% il risparmio energetico entro il 2020 non si concilia con l'obiettivo della rinascita industriale, perché grava l'industria di costi impropri, come quelli legati al sostegno artificioso delle energie rinnovabili". Proprio la partita energetica appare cruciale: Proprietà Industriale, le aperture dello Sportello informativo Lo “Sportello Valorizzazione della Proprietà Industriale” è un servizio di orientamento individuale di primo livello utile a ottenere informazioni e pareri tecnico-scientifici in materia di Proprietà Industriale e Brevettazione. Il servizio, attivato nell’ambito del progetto “Tutela e valorizzazione della Proprietà Industriale a supporto dell’innovazione e della competitività delle mpmi bergamasche”, è in particolare rivolto a tutti gli interessati a conoscere ad esempio gli strumenti di tutela esistenti, la brevettabilità di ritrovati, la possibilità per la registrazione di marchi, le modalità e i costi di deposito, effettuare ricerche di anteriorità o, ancora, ottenere informazioni sulla contraffazione. Lo sportello riceve gratuitamente, su appuntamento, dalle 14 alle 17 ogni primo mercoledì del mese, nella sede di Bergamo Sviluppo, a Bergamo (prossima data per fissare un appuntamento: mercoledì 5 marzo); e il 26 marzo, nella sede del POINT di Dalmine. Le imprese possono fruire gratuitamente anche del “Servizio di assistenza tecnica mirata in materia di Proprietà industriale” a cura di professionisti esperti. dà un lato l’Italia spicca in Europa per gli alti costi energetici, ma è tutta l’Europa che non è competitiva con gli Stati Uniti, i quali, grazie alle massicce riserve di shalegas e ad altri fattori competitivi come la flessibilità del lavoro e un clima generale più favorevole all’impresa, stanno facendo grandi passi per favorire il ritorno industriale. "Il problema - ha riconosciuto anche Edgardo Iozia, relatore finale per la commissione - è che in Europa la consapevolezza della centralità dell'industria sta emergendo con difficoltà. Spesso il commissario Tajani è solo, anche per questo il Comitato economico e sociale sta facendo azione di sostegno". Anche per Alberto Barcella, consigliere delegato di B.M. spa, già presidente di Confindustria Lombardia e di Confindustria Bergamo, il fenomeno del reshoring deve essere considerato nel grande contesto della reindustrializzazione europea, dove però esistono grandi differenze in fatto di tassazione, costo del lavoro, costi energetici, burocrazia. Secondo l'imprenditore i processi di internazionalizzazione produttiva di questi anni sono stati una risposta all'esigenza di accrescere la competitività sui mercati globali e non solamente al tentativo di contenere i costi. "Bisogna puntare a creare e ricreare un clima favorevole agli insediamenti industriali - ha auspicato - perché solo l'industria garantirà la crescita in Europa e l'equità sociale, altrimenti non c'è rilocalizzazione che tenga". Per Barcella è inoltre miope cercare di favorire il rientro nel singolo paese, perché la visione deve essere più europea. Fenomeni di rientro delle industrie, ha auspicato Marco Tullio Cicerone (Uil Bergamo) dovrebbero essere accompagnati, “per esempio sfruttando le facilitazioni concesse alle start-up". Ma il sindacalista ha anche messo in evidenza come quello della rilocalizzazione non sia un processo semplice. “Quando un’azienda se ne va – ha rilevato – spesso si perde anche il connesso tessuto di piccole e piccolissime imprese, che è poi difficilissimo ricreare”. I commercialisti ricevuti dal governo Pellicioli: «Chiesto un fisco più umano» Dopo la richiesta avanzata all’apposita Commissione di Garanzia, da parte del Comitato di Coordinamento delle Associazioni di categoria dei commercialisti, volta alla regolarizzazione del diritto di sciopero, i rappresentanti dello stesso sono stati ricevuti dal vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Luigi Casero. L’incontro, al quale ha partecipato, in qualità di membro del Comitato, il bergamasco Angelo Pellicioli, si è svolto in modo costruttivo per entrambe le parti. La delegazione del Coordinamento ha esposto al vice ministro la proposta di costruire, tramite i commercialisti, un nuovo e più appropriato rapporto fra fisco e contribuenti. Il Governo non solo ha preso atto della proposta, ma ne ha avvalorato l’importanza e l’inderogabilità; ciò anche sulla base degli avvenimenti che hanno caratterizzato lo scontro in essere fra Equitalia e Il rappresentante bergamasco del Coordinamento sindacale della categoria: «Al viceministro Casero offerta la nostra disponibilità a collaborare in merito all'emanazione delle nuove norme» contribuenti, con particolare riguardo alle imprese. "Al Governo - spiega Pellicioli - abbiamo fornito tutta la disponibilità dei commercialisti ad essere sentiti, in via consultiva ed in modo serio e costruttivo, in ordine all’emanazione delle principali norme fiscali . Inoltre abbiamo posto la ferma protesta della categoria circa gli interventi legislativi ad horas che hanno il solo effetto di far impazzire gli addetti ai lavori, costretti a seguire le continue giravolte last minute del Fisco". E’ pure stata posta sul tavolo la questione degli accessi fiscali da parte della Guardia di Finanza, per nulla mirati alla ricerca dei veri potenziali ed eclatanti evasori, ma sempre più rivolti, spesso per comodità di raggiungimento di target, al micro commercio (es.: controllo scontrini) ed alla piccola imprenditoria. Accessi effettuati sovente con protervia e con arroganza, senza tenere in debita considerazione i diritti dei cittadini contribuenti. Al vice ministro il Coordinamento ha poi partecipato i gravi problemi cui devono sottostare i commercialisti in ambito alla normativa sull’antiriciclaggio. A costoro, di fatto, sono stati addossati compiti ispettivi che Angelo Pellicioli non competono, con l’assunzione di pesanti responsabilità civili e penali. Tutti provvedimenti, questi, che, oltre a distogliere i professionisti contabili dalle loro precipue mansioni, non sono certo rivolti alla ricerca dei veri evasori operanti sull’estero. Evasori che, con i mezzi oggi a disposizione, risultano peraltro facilmente individuabili, anche senza sovraccaricare di oneri e responsabilità categorie professionali già sufficientemente oberate dalla burocrazia. "Ho poi personalmente esposto, al vice ministro, - continua Pellicioli - la necessita che venga portata al più presto davanti al Parlamento la questione concernente la costituzionalità della legge conosciuta come “Statuto del contribuente” . E questo al fine di fornire un minimo di certezza del diritto in un settore ormai alla completa deriva legislativa, a causa del continuo fare e disfare da parte dello Stato. Tutti sappiamo che la trafila costituzionale richiede notevole tempo. Per questo ho ribadito al vice Ministro che, nelle more, basterebbe che il Governo adottasse l’assunto di una sentenza della Suprema Corte, la quale ha precisato che la legge sullo Statuto del Contribuente, pur non essendo di rango costituzionale, si pone sicuramente sopra la normale legislazione. Per ultimo ho informato il vice Ministro dell’imminente istituzione, da parte del Coordinamento, dell’Osservatorio permanente della professione di commercialista, la cui nascita potrebbe costituire un interessante novità nell’ instaurazione di un nuovo rapporto fra fisco e contribuente". Il rappresentante del Governo ha quindi ufficializzato il tavolo permanente di incontri con il Coordinamento, anche in previsione di un imminente cambio di governo del Paese; confermando, in tal modo, la certezza di un proseguimento degli incontri, anche in un prossimo futuro. la Rassegna 20 febbraio 2014 11 Turismo, Bergamo piace a russi e spagnoli Ecco come accoglierli al meglio di Laura Quando un turista russo, amante dello sport all’aria aperta e della buona cucina, arriva nella stanza di un hotel per trascorrere le sue vacanze in assoluto relax, sente subito il bisogno di togliersi le scarpe, di infilare un accappatoio e accendere un bollitore d’acqua calda per coccolarsi con un buon tè. Meglio ancora se la camera è ben riscaldata, il frigo bar è stipato di bottigliette di vodka e la tv è sintonizzata su canali russi. Già, perché i sovietici, quando si recano all’estero, non perdono le loro abitudini e sono pronti a spendere cifre alte pur di soddisfare le proprie esigenze. Lo spagnolo, invece, è diverso. Il suo carattere più vivace e caliente lo porta a preferire la vita sociale, con ricchi aperitivi tra amici e lunghe serate nei locali che si concludono all’alba con churros e cioccolata calda. La colazione invece dev’essere rigorosamente salata mentre il dolce viene relegato al break di metà mattina. Insomma, se in passato erano soprattutto gli inglesi a programmare una vacanza a Bergamo, oggi grazie anche ai voli low cost in transito dall’aeroporto di Orio al Serio, le provenienze sono molto diversificate, con una forte presenza di russi e spagnoli. «Ogni visitatore porta con sé un bagaglio culturale e di tradizioni che varia non solo da nazione a nazione, ma anche da regione a regione – ha spiegato la delegata al Turismo di Palafrizzoni Roberta Garibaldi –, diventa quindi fondamentale offrire servizi mirati. Questo è l’input che di recente ha spinto alcuni docenti dell’Università di Bergamo a svolgere uno studio per far conoscere agli operatori delle strutture ricettive le abitudini degli iberici e dei sovietici. Ciò che ne è CeresoLi scaturito è una piccola guida scaricabile sul sito del Comune di Bergamo che contiene piccoli accorgimenti rivolti a tutti i gestori che intendono rendere indimenticabile il soggiorno nel loro hotel». Oggi la Russia è il quinto paese straniero per rilevanza nella Grande Bergamo e il settimo a livello provinciale. L’aumento sostanziale delle presenze è stato registrato a partire dal biennio 2010-11, quando i turisti sovietici sono raddoppiati passando da 12mila a oltre 24mila. L’ondata di viaggiatori dall’Est Europa arriva soprattutto in primavera (aprile e maggio) e in autunno (settembre, ottobre, novembre); minore è l’affluenza in estate, fatta eccezione per il mese di luglio. Se fino a qualche anno fa i cittadini benestanti della Federazione russa preferivano recarsi nei luoghi di interesse storico-artistico del Vecchio Continente, oggi il pubblico è cambiato: a viaggiare per l’Europa, e in particolare in Bergamasca, sono soprattutto gli studenti e la nascente classe media di impiegati e professionisti. «In certi casi, specie nel passato, ci sono stati piccoli dissapori e motivi di incomprensione tra gli albergatori italiani e la clientela russa – spiega la docente di Slavistica Maria Chiara Pesenti che, insieme alla laureanda Marzia Germiniasi, ha collaborato a questa indagine –. Alcuni atteggiamenti che noi consideriamo inconsueti o bruschi in realtà rappresentano semplicemente il modo naturale di porsi, tipico di una cultura diversa dalla nostra. Conoscere le caratteristiche culturali degli ospiti di una certa nazionalità, soprattutto dei russi, consente di gestire nel Dall’Università una piccola guida con gli accorgimenti per rendere speciale il soggiorno. Bollitore dell’acqua in camera e vodka nel frigo bar fanno sentire a casa i clienti sovietici. Per gli iberici l’attenzione va agli orari dei pasti Bancarelle, «riordino condiviso con il Comune» Con il placet della Giunta riunitasi la scorsa settimana, scatta il piano di riordino delle fiere ad opera dell’amministrazione comunale, non senza l’intervento della Commissione commercio su aree pubbliche, di cui fa parte anche Fiva-Ascom, e il confronto con Unione Consumatori, Adiconsum e Coldiretti. Il piano ridisegna e ritocca le fiere del centro storico, dei borghi e dei quartieri rendendole più in linea con lo spirito originario che da sempre accompagna queste manifestazioni. Non mancano paletti sulle categorie merceologiche, mentre vengono imposti gazebo uguali per tutti, con tanto di stemma del Comune. Scompaiono le bancarelle all’esterno del luna park per la festa di Primavera che negli ultimi anni da 16 si erano ridotte a due. La Sagra del Perdono d’Assisi, in calendario il 2 agosto in Sant’Alessandro, viene abolita per “legge” (la norma prevede infatti che i banchi debbano essere almeno tre), ma nulla, di fatto, cambierà per le due bancarelle storiche che avranno la concessione di occupazione del suolo pubblico per un giorno. Positivo il commento di Mauro Dolci, presidente provinciale Fiva, all’indomani del nuovo provvedimento, anche se non nasconde il timore per la riorganizzazione dei gazebo: «Siamo disponibili ai cam- La Giunta ha fissato alcuni "paletti" per migliorare l’esposizione e valorizzare la tipicità delle manifestazioni. Dolci (Fiva): «Ci sarà qualche problema logistico con i nuovi gazebo» Il presidente della Fiva Mauro Dolci biamenti – afferma -, purché siano condivisi e condivisibili perché da sempre siamo contrari a posizioni unilaterali. Dopo anni di inerzia è comprensibile l’intento dell’amministrazione di porre ordine ed esaltare la tipicità e il tema di ogni fiera. Ora l’unica preoccupazione è per la logistica: i nuovi gazebo è vero che danno un’impressione di maggiore ordine, ma la metratura inferiore rispetto ai banchi renderanno più difficile l'esposizione della merce per molti ambulanti». Grazie all’intervento di Fiva è sta- ta scongiurata la scomparsa di due categorie merceologiche importanti come l’abbigliamento e i casalinghi: «Abbiamo insistito per mantenere abiti e capi di abbigliamento che rappresentano una vera e propria attrattiva, soprattutto durante la Fiera di Santa Lucia - continua Dolci -. Ci sarà così solo qualche piccolo cambiamento: non sono ammessi banchi di abbigliamento di generi misti con prezzo fisso o a stock e capi intimi e lingerie. Via libera a pigiameria e calzetteria di moda, oltre a banchi monotematici (solo maglioni, solo capi spalla) di provata qualità e accessori, dalle sciarpe ai guanti, ai cappelli. Quanto ai casalinghi, sono al bando posateria, piatti ed elettrodomestici, mentre continueremo a vedere esposti banchi di porcellane e confezioni regalo». Cancellate anche le attività di somministrazione , ma nessuno tocca ovviamente crepes, frittelle, caldarroste e pannocchie che da sempre invadono con i loro profumi il Sentierone e fanno subito “fiera”. Al bando invece salamelle alla brace e gastronomia. modo migliore anche il proprio stile di comportamento nei loro confronti. Per far sentire questi visitatori a loro agio e meno spaesati, per esempio, tutti gli albergatori dovrebbero avere mappe, riviste o guide allo shopping in cirillico». In generale, i russi richiedono piena affidabilità degli hotel e dei pacchetti “all inclusive” e il 72% paga la vacanza in contanti. Nonostante un’estrazione culturale medio-alta, l’inglese non è ancora sufficientemente conosciuto, quindi anche le strutture ricettive orobiche si dovranno attrezzare in tal senso. Stessa cosa dicasi per gli iberici per i quali lo studio della seconda lingua straniera a scuola non è comune come da noi. Oggi la Spagna rappresenta, insieme alla Germania, il primo Paese estero per rilevanza di arrivi nella Grande Bergamo e il quarto a livello provinciale, dietro a Germania, Francia e Regno Unito. Sarà perché la nostra città, tranquilla, a misura d’uomo, facilmente raggiungibile dalle maggiori città spagnole anche con voli low cost, ha il vantaggio di rispon- dere ai principali interessi dei turisti iberici: da un lato possiede un grande patrimonio artistico, religioso e culturale, dall’altro offre gli scenari naturali in cui il suo complesso monumentale è immerso. A questo si aggiungono la ricchezza della provincia, con la varietà delle sue proposte turistiche, le sue valli, i paesaggi montani e lacustri, oltre alla tradizione enogastronomica. Infine, l’ottima posizione, dalla quale è facile raggiungere i maggiori laghi e le città lombarde, anche solo per un’escursione di una giornata, influisce positivamente sulla scelta di pernottare nel territorio orobico. «Negli ultimi anni il turismo spagnolo è stato influenzato dalla crisi economica – afferma la docente di Lingua spagnola Marina Bianchi, co-autrice dello studio insieme al professor Fabio Antonietti –, questo non significa che siano diminuite le persone che decidono di visitare Bergamo. Nonostante il calo dal 2010 al 2012, il trend riferito al periodo 20032012 di presenza degli spagnoli sul territorio bergamasco è comunque positivo: l’aumento è stato di 32.709 presenze, pari a una crescita del 239%. Rispetto a qualche anno fa, però, il visitatore iberico tende a organizzare soggiorni più brevi, privilegiando la vacanza low cost. Per accogliere al meglio gli spagnoli, un albergatore deve ricordare che loro fanno tutto più tardi, pranzano verso le 14.30 e non cenano mai prima delle 21. Bevono inoltre molta birra e amano i piatti tipici del nostro territorio. Sono inoltre abituati ad avere connessioni wifi ovunque vadano. Consiglio infine a tutti i gestori di tradurre i loro siti in un buon spagnolo perché una pagina web mal tradotta diventa incomprensibile per un madrelingua e rappresenta un cattivo biglietto da visita». Dal 20 febbraio Artway, arte e divertimento responsabile in 12 locali Ritorna “Artway, l’arte in movimento”, la manifestazione in cui i locali di Bergamo diventano luogo di aggregazione e palcoscenico per i giovani artisti. L’iniziativa, nata nel 2006 e giunta quest’anno alla decima edizione, è promossa dall’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Bergamo, in collaborazione con Ascom e Confesercenti, con il patrocinio dell’Asl di Bergamo. La prima tappa sarà a The Tucans Pub dove, il 20 febbraio dalle 21, andranno in scena due performance: quella di David Paysden, giovanissimo cantautore inglese dallo stile unico che lo fa sembrare sbarcato direttamente dagli Anni 60 e quella dei Folklan, istrionico quartetto italiano di musica folk semplice ma aggressiva, diretta ma alternativa. Il cartellone prosegue ogni giovedì fino al primo maggio. Gli altri appuntamenti saranno, nell’ordine: Birreria di Città Alta, Tassino Cafè, Circolino di Città Bassa, Velvet, Sant’Orsola Pub, Caffè della Funicolare, Midori Cafè, Edonè, Workcoffee, Bar del Polaresco, cui si aggiunge, l’8 maggio, un evento “in stile Artway” da Vini e Spiriti. Oltre a fare spazio ai giovani artisti, la manifestazione promuove il divertimento responsabile, durante le serate vengono perciò proposti speciali cocktail analcolici Artway al costo di tre euro. Il programma si concluderà alla fine di maggio con una serata al Chiostro di San Francesco. Per i dettagli delle serate: www.giovani.bg.it Dal primo marzo Bergamo Film Meeting, coinvolti anche bar e ristoranti Anche i locali di città e provincia sono coinvolti nella 32ª edizione di Bergamo Film Meeting, il Festival internazionale del cinema d’autore in programma dall’8 al 16 marzo all’Auditoruim di piazza della Libertà. Viene infatti riproposto il circuito After Bfm che dall'1 al 23 marzo coinvolge bar e ristoranti per far vivere appieno lo spirito del Festival. Ne fanno parte Osteria della Birra, Clock Tower Pub, Maite, Vertigo, Reef Café, Al Quadrato, Ocabianca Osteria, Edoné e Osteria ai Tre Gobbi. In questi locali sarà possibile trovare materiale informativo e gadget riguardanti la manifestazione e la birra dedicata al Festival prodotta dal Birrificio Indipendente Elav di Comun Nuovo, ma anche eventi speciali legati al festival promossi dai gestori. Sui social network saranno pubblicate fotografie, informazioni utili e calendario delle iniziative. Sarà inoltre utilizzato l'hashtag #After BFM per tenere aggiornati via Twitter e Instagram. Al circuito si aggiunge il Meeting Point in piazza della Libertà, una tensostruttura che ospiterà incontri con gli autori, una zona relax, un punto ristoro, degustazioni, dj set, feste e musica live. La rassegna si compone di circa 90 film provenienti dal panorama cinematografico nazionale e internazionale, con particolare attenzione al cinema autoriale e d'essai. È suddivisa in sezioni e accompagnata da mostre, laboratori, workshop. Un appuntamento consolidato ed apprezzato sia per la proposta culturale sia per l’attività di promozione e diffusione del “cinema che c’è ma non si vede”. 12 20 febbraio 2014 la Rassegna materiali attrezzature impianti e veicoli per l’edilizia convegni 15-17 marzo Lariofiere Erba orari 9:00-20:00 | domenica 9:00-19:00 www.fierameci.com Per esporre telefonare al numero 031.637639 la Rassegna 20 febbraio 2014 13 Autoriparatori, «sempre al passo con l’innovazione» Pronta la 14esima edizione del corso di “autronica”, che ha anticipato l’evoluzione delle qualifiche sancita ora anche dal legislatore. Belotti: «Con la crisi, trascurata la manutenzione periodica, un errore perché si rischiano danni ingenti» ■ Circolazione dei mezzi pesanti, il calendario dei divieti Pubblichiamo il calendario 2014, diramato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con le date e gli orari dei divieti di circolazione dei mezzi pesanti fuori dai centri abitati. ● Tutte le domeniche di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre e dicembre dalle ore 8 alle ore 22; ● Tutte le domeniche di giugno, luglio, agosto e settembre dalle 7 alle 23; ● 18 aprile dalle 14 alle 22; ● 19 aprile dalle 8 alle 16; ● 21 aprile dalle 8 alle 22; ● 22 aprile dalle 8 alle 14; ● 25 aprile dalle 8 alle 22; ● 1° maggio dalle 8 alle 22; ● 2 giugno dalle 8 alle 22; ● Tutti i sabati di luglio dalle 7 alle 22 (eccetto il 5 luglio dalle 7 alle 14); ● Tutti i sabati di agosto dalle 7 alle 22 (eccetto il 2 agosto da mezzanotte alle 22 e il 30 agosto dalle 8 alle 22); ● 1° agosto dalle 16 alle 24; ● 8 agosto dalle 14 alle 22; ● 15 agosto dalle 7 alle 22; ● 1° novembre dalle 8 alle 22; ● 6 dicembre dalle 8 alle 14, ● 8 dicembre dalle 8 alle 22; ● 25 e 26 dicembre (Natale e Santo Stefano) dalle 8 alle 22. Il decreto riguarda veicoli e complessi di veicoli per il trasporto di cose che hanno una massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate. Per i mezzi diretti all’estero il termine è anticipato di due ore mentre per quelli diretti in Sardegna è anticipato di quattro ore, come pure nel caso di veicoli diretti agli interporti di rilevanza nazionale. Per maggiori informazioni: ufficio Aree di mestiere: 035 274295; e-mail: [email protected]. gamo si prepara a lanciare la quattordicesima edizione del corso professionalizzante di “Autronica”, principale percorso formativo di aggiornamento teorico-pratico per gli operatori del comparto, in partenza a maggio. «Si tratta di un fiore all’occhiello per la nostra Organizzazione – sottolinea Ernesto Belotti, capo Area Servizi di via Torretta e autoriparatore di professione – e ogni anno registra sempre più iscritti, con molti imprenditori che lo frequentano anche annualmente. Possiamo dire che è stato pionieristico rispetto ai tempi, consentendo agli autoriparatori di approfondire le novità di un settore in piena evoluzione tecnologica, soprattutto per quanto riguarda i motori e la sicurezza, che impone una specializzazione sempre più elevata». «In un certo senso – continua le imprese di autoriparazione nel settore della meccatronica suddivise per polo territoriale Polo Meccanica Motoristica Elettrauto TOTALE Meccatronici 95 443 57 90 126 109 100 56 8 53 10 6 19 8 8 2 103 496 67 96 145 117 108 58 1.076 114 1.190 Albino Bergamo Calusco Clusone Grumello Romano Treviglio Zogno Totale (Dati Camera di Commercio) Le automobili sono ormai diventate “ipertecnologiche”, grazie soprattutto all’evoluzione dell’elettronica che negli anni si è ritagliata un ruolo da protagonista (e con l’avvento dei veicoli euro 6 la sua “invadenza” sarà ancora maggiore). Così, anche il comparto dell’autoriparazione, che nella Bergamasca sfiora le 1.200 aziende considerando i soli meccanici ed elettrauto, si è notevolmente evoluto rispetto al passato, puntando su una specializzazione sempre maggiore, in grado di abbracciare una pluralità di competenze. Una qualificazione che circa un anno fa anche il legislatore si è trovato a dover normare con l’istituzione della categoria della meccatronica, superando così la vecchia suddivisione fra meccanica-motoristica ed elettrauto. Intanto, Confartigianato Ber- NB: Le aziende della categoria Meccanica - Motoristica spesso hanno anche l’abilitazione ad elettrauto Belotti – anche grazie a questa preparazione, gli autoriparatori bergamaschi che già svolgono l’attività hanno potuto affrontare senza problemi l’avvento legislativo della meccatronica, che in molti casi si è limitato alla presa d’atto burocratica di una realtà già presente nelle officine. Per chi invece inizia una nuova attività, il percorso previsto dal legislatore per l’ottenimento della certificazione permette di avere una buona preparazione». Il capo Area Servizi di Confartigianato Bergamo spiega come l’autoriparatore moderno i ragazzi delle medie di ponteranica e sorisole in via torretta Ernesto Belotti, capo Area Servizi sia una figura lontanissima dal “meccanico” degli anni passati e che per questo motivo la formazione e l’aggiornamento costante sono diventati imprescindibili per rimanere sul mercato, «altrimenti – chiosa Belotti – nel giro di pochi anni si rischia di chiudere perché non si è competitivi». Nonostante la ricerca di maggiore qualità e professionalità, però, anche il settore dell’autoriparazione sta risentendo della crisi economica dei privati e delle aziende, che spesso e vo- Orientamento, in cattedra i giovani artigiani È stata una lezione davvero speciale quella a cui hanno partecipato, nelle scorse settimane nell’Auditorium di via Torretta, i ragazzi di terza media delle scuole di Ponteranica e Sorisole. In veste di docenti, infatti, anche alcuni componenti del Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Bergamo, guidato da Daniele Lo Sasso, che hanno coinvolto gli alunni in un viaggio tra le opportunità offerte del mondo artigiano, anche al fine di orientarli nella scelta di un futuro percorso for- lentieri trascurano una manutenzione periodica dei veicoli. «Se da un lato – evidenzia Belotti – il parco veicoli è invecchiato perché la gente acquista meno il nuovo, e quindi c’è maggiore bisogno di manutenzione, dall’altro le persone stanno più attente ai costi e cercano di ritardare per quanto possibile tagliandi e revisioni. Anche le imprese, rispetto al passato, hanno ridotto le spese di rappresentanza e i chilometraggi delle auto aziendali. Trascurare questo aspetto è un grande errore perché, per non spendere cifre comunque limitate, ci si ritrova dopo quattro o cinque anni a dover sborsare migliaia di euro per i danni causati dalla prolungata incuria. Le difficoltà esistono, sono comprensibili, ma una cura periodica delle proprie vetture può davvero evitare spiacevoli sorprese». Le imprese interessate a partecipare al nuovo corso di “Autronica” possono contattare l’ufficio Formazione al numero: 035 274325; e-mail: [email protected]. mativo. La lezione è iniziata con gli interventi della componente di giunta di Confartigianato Bergamo Valentina Trevaini e del past-president dei Giovani Oscar Mora, che hanno raccontato agli studenti la propria esperienza imprenditoriale e crescita professionale. Successivamente sono intervenuti alcuni giovani imprenditori che hanno portato la propria testimonianza: si è trattato di Fabio Ambrosi della ditta FSG Fotovoltaic solar garden Srl, di Diego Armellini titolare dello studio di decorazione Soqquadro, di Emanuele Balasso della ditta Galassia 3D Innovative Industrial Solution e della presidente del Gruppo Giovani di Confartigianato Lecco Ilaria Bonacina. AGENDA ■ Cibo e arte, lunedì un convegno L’Area Alimentari e l’Area Immagine-Arte-Comunicazione di Confartigianato Bergamo organizzano per lunedì 24 febbraio, alle 18, nell’Auditorium di via Torretta, un convegno di aggiornamento che avrà al centro la presentazione della manifestazione fieristica “Cibarti” in programma a Lecce dal 30 maggio al 2 giugno. Durante l’incontro, oltre alle proposte operative per partecipare alla fiera dedicata alle eccellenze alimentari coniugate con l’arte, si discuterà delle iniziative messe in campo da Confartigianato Bergamo per la promozione del comparto agroalimentare-artistico. Dopo i saluti del presidente Angelo Carrara interverranno i capi Area Alimentari Giosuè Berbenni e ImmagineArte-Comunicazione Andreina Facchinetti. Per adesioni e informazioni: ufficio Aree di mestiere (tel. 035 274267; e-mail: [email protected]). ■ Caldaie a condensazione, impiantisti a lezione Giovedì 27 febbraio, dalle 14 alle 19, la sede di via Torretta ospita un corso rivolto alla categoria degli impiantisti termici sulle caldaie a condensazione. Al centro della lezione la normativa vigente, le precauzioni nell’installazione, i sistemi di scarico delle condense acide e i dispositivi obbligatori. Per informazioni e iscrizioni: ufficio Formazione: 035 274306; e-mail: [email protected]. ■ Siae, ultimi giorni per l’abbonamento C’è tempo fino a venerdì 28 febbraio per rinnovare l’abbonamento alla Siae. Anche quest’anno, grazie alla convenzione stipulata da Confartigianato, gli artigiani associati potranno ottenere la riduzione dei compensi sulla diffusione di musica nel proprio negozio o laboratorio. Nello specifico, la riduzione è pari al 25% per la musica d’ambiente, al 40% per la diffusione su automezzi pubblici e al 10% per “trattenimenti musicali senza ballo” (ex concertini). Per informazioni contattare l’ufficio Marketing al numero 035 274229-210; e-mail: [email protected]. Si ricorda inoltre che è in essere la convenzione stipulata fra Confartigianato e Scf (Consorzio fonografici) per il pagamento dei diritti discografici a tariffe agevolate. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.scfitalia.it, oppure chiamando il numero verde: 800.429.060. L’ufficio Aree di mestiere di Confartigianato Bergamo è a disposizione per ulteriori chiarimenti (tel. 035 274355; e-mail: [email protected]). ■ Capab, i pasticcieri rinnovano le cariche Rinnovo delle cariche per il Capab, il consorzio artigiani pasticcieri bergamaschi presieduto da Giosuè Berbenni, che mercoledì 26 febbraio alle 20.30 si riunirà all’Auditorium di via Torretta per l’assemblea annuale. All’ordine del giorno, dopo la relazione del presidente e l’approvazione del bilancio 2013, ci sarà infatti la votazione per le nuove cariche sociali che guideranno il consorzio nel triennio 2014/2016. I soci che intendono presentare la propria candidatura possono chiamare la Segreteria ai seguenti numeri: 035 274295 (Danilo Bianchi), 035 274331 (Patrizia Pezzotti). ■ Riduzione premi Inail, domande in scadenza Scade venerdì 28 febbraio il termine per la presentazione delle domande online per la riduzione del premio assicurativo Inail. Lo sconto riguarda le aziende che hanno realizzato interventi per migliorare le condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Per maggiori informazioni chiamare l’ufficio Ambente e Sicurezza al numero 035 274342-266; e-mail: [email protected]. ■ Anap, iscrizioni all’assemblea C’è tempo fino a venerdì 28 febbraio per iscriversi all’Assemblea annuale dell’Anap Bergamo, l’Associazione anziani e pensionati di Confartigianato in programma sabato 22 marzo al cineteatro “Monsignor Tomasini” di Clusone. Gli interessati possono chiamare il numero: 035 274240. ■ Acconciatori, al via il primo corso qualificante Partirà a marzo, nella sede di via Torretta a Bergamo, il primo corso propedeutico alla qualifica di “Acconciatore 2014”, rivolto sia a chi lavora da tempo nel settore ma non ha frequentato un centro di formazione per ottenere la qualifica, sia a chi vuole ottenere l’abilitazione per iniziare un’attività e ha già lavorato in un’impresa di acconciatura. Al termine del corso, strutturato in 400 ore, gli allievi sosterranno l’esame finale il cui superamento consentirà di conseguire un certificato di competenza con valenza di “Qualifica abilitante all’esercizio della professione di acconciatore” ai sensi della Legge 14 del 2005. Le materie affrontate spaziano fra argomenti gestionali, culturali, scientifici e normativi, indispensabili all’esercizio della professione in forma imprenditoriale. Per informazioni iscrizioni chiamare l’ufficio Formazione al numero: 035 274325; e-mail: [email protected]. 14 la Rassegna 20 febbraio 2014 caldo & freddo al tuo servizio Da anni siamo un punto di riferimento nel campo del condizionamento e della refrigerazione. Da oggi garantiamo allo stesso modo tutto il calore che serve per ogni tipo di realtà: commerciale, industriale, pubblica e privata. Alte prestazioni e tecnologia d’avanguardia nel rispetto dell’ambiente. via Arcene, 27/29 • 24040 Ciserano (Bg) • tel. 035 48 13 382 • www.emmetreclimaservice.it centro assistenza autorizzato caldo_e_freddo_A4_tr.indd 1 15/01/14 15.06 la Rassegna PAGINA A CURA DELLA 20 febbraio 2014 15 FOGALCO Commercio e artigianato, nuovi contributi per chi apre a Bergamo soggetti ammessi alla selezione Hanno diritto a partecipare alla selezione per l’erogazione del contributo coloro che: a) non si trovano in una delle condizioni di incapacità a contrattare con la Pubblica Amministrazione di cui all’articolo 120 della legge n. 689/1981 e s.m.i.; b) possiedono i requisiti morali e professionali per lo svolgimento di attività commerciali di cui all’art. 71 del D.Lgs. n. 59/2010 e s.m.i. e all’art. 65 e 66 della L.R. n. 6/2010 e s.m.i.; c) non si trovano nelle condizioni previste dal Libro I, Titolo I, Capo II del D.Lgs. 159/2011 (Codice delle leggi antimafia); d) non hanno ottenuto, nell’esercizio finanziario corrente e nei due esercizi finanziari precedenti, contributi pubblici percepiti in regime “de minimis” per un importo complessivo superiore a € 200.000 (regolamento CE n. 1998/2006). Inoltre, qualora risultino titolari di imprese attive alla data di presentazione della domanda di contributo, non hanno diritto a partecipare alla selezione coloro che risultino legali rappresentanti e/o soci (nel caso di società) di: • imprese sottoposte a procedure concorsuali o coattive • imprese che non risultino in regola con le iscrizioni al registro delle imprese e/o Rea ed altri albi, ruoli e registri camerali obbligatori per le relative attività • imprese che non risultino in regola con il versamento dei contributi e delle previdenze del personale dipendente. entità dei contributi Il contributo per ogni attività è pari al 50% degli investimenti previsti e documentati, fino ad un massimo di 15.000 euro di contribuzione. In ogni caso sono ammesse richieste di contributo per investimenti il cui ammontare minimo non sia inferiore a 15.000 euro. La liquidazione del contributo avviene secondo le seguenti modalità: • l’acconto, pari al 50% dell’importo, è erogato a seguito della constatazione dell’effettiva operatività dell’attività commerciale o artigianale per la quale il contributo stesso è stato richiesto • la restante quota del 50% è erogata l’anno successivo a quello di inizio dell’attività, a seguito di constatazione della permanenza dell’operatività della stessa. Il contributo è soggetto alla ritenuta di acconto del 4%, ex art. 28 del D.P.R. 600/1973 e s.m.i. spese ammissibili I contributi dovranno essere utilizzati per supportare le spese riconducibili alla creazione della nuova attività e in particolare dovranno riguardare: • costi relativi alla costituzione dell’attività (comprese le spese di attivazione delle utenze varie e di affitto dell’immobile) • costi della garanzia dei consorzi fidi • acquisto di beni, macchinari, attrezzature, arredi, strutture non in muratura e rimovibili necessari N ell’ambito delle iniziative volte a riqualificare gli spazi urbani, il Comune di Bergamo intende selezionare e, quindi, finanziare progetti a sostegno della costituzione di nuove attività commerciali e artigianali in aree in cui le stesse risultino carenti e in cui siano mancanti alcune tipologie di offerte commerciali. Possono presentare richiesta per ottenere il contributo coloro che siano intenzionati ad avviare una nuova attività commerciale o artigianale nelle aree da rivitalizzare. I beneficiari del contributo si impegnano a mantenere l’attività realizzata con il sostegno del Comune nelle vie della città indicate e a non cederla a terzi per un periodo di almeno tre anni dalla data di erogazione del contributo. all’attività • impianti generali e opere edilizie • quote del contratto di franchising • acquisto e sviluppo di software gestionali, professionali e altre applicazioni aziendali inerenti l’attività dell’impresa • registrazione e sviluppo di marchi e brevetti e relative spese per consulenze specialistiche • spese per il piano di comunicazione. Sono finanziabili gli interventi effettuati successivamente alla data di pubblicazione del bando. Tutte le spese effettuate e riconducibili alle categorie di cui sopra non potranno essere regolate per contanti o attraverso cessione di beni o compensazione di qualsiasi genere tra il beneficiario e il fornitore e dovranno essere documentate con idonea fatturazione e relativa attestazione di pagamento (assegno, bonifico, ricevuta bancaria, pagamento con bancomat/carta di credito). Criteri di valutazione Ad ogni progetto sarà assegnato un punteggio sulla base dei seguenti criteri e parametri, tenendo conto che potranno essere totalizzati al massimo 70 punti. La soglia minima di ammissibilità è di 40 punti su 70. • Esperienza del titolare e dei soci (20 punti) • Fattibilità economico/finanziaria (15 punti) • Completezza dell’offerta commerciale (10 punti) • Livello di innovazione della proposta (10 punti) • Disponibilità dei locali (10 punti) • Accuratezza e qualità della documentazione (5 punti) Dal Comune quinto bando per favorire gli insediamenti in aree carenti di servizi. Inseriti i quartieri di Grumello del Piano, Longuelo, Celadina e le vie Verdi, Locatelli e Zelasco. Il sostegno massimo è di 15mila euro ● le aree interessate Quartieri di Longuelo, Grumello al Piano e Celadina; vie Pignolo, Bonomelli, San Giovanni, Verdi (parte alta, zona Caserma Montelungo), Locatelli, Zelasco, Quarenghi, San Bernardino (tratto compreso tra le intersezioni con largo Cinque Vie e via Previtali), via Moroni. ● le tipologie Di offerta CommerCiale/ artigianale previste Esercizio di vicinato alimentare multiprodotto (ad esempio minimarket); esercizio di vicinato alimentare monoprodotto (panettiere, fruttivendolo, salumiere, etc.); attività artigianale alimentare con vendita di prodotti da forno, pasta fresca, raviolificio; fiorista; attività di fotografo; attività di riparazione elettrodomestici/radio/tv; cartoleria; libreria; rivendita di giornali; ferramenta; casalinghi; merceria; sartoria; erboristeria; lavasecco; negozio di antiquariato; negozio di modellismo; galleria d’arte; fashion design shop; antichi mestieri (calzolaio, tappezziere, corniciaio, etc.) Sono escluse le attività automatizzate, come distributori automatici o con gettone. esame delle domande Il Dirigente della Direzione Edilizia Privata e Attività Economiche provvede a redigere la graduatoria sulla base dei criteri stabiliti, della quale sarà data pubblicità tramite la pubblicazione sul sito del Comune di Bergamo. Nel corso dell’istruttoria sarà facoltà del dirigente richiedere ulteriore documentazione o chiarimenti ad integrazione della domanda presentata. Il mancato invio della stessa, entro il termine perentorio di 10 giorni dalla data di ricevimento della richiesta, comporterà l’automatica inammissibilità della domanda. presentazione delle domande di contributo La domanda di contributo, da redigere su apposito modulo allegato al bando (scaricabile dal sito www.comune.bergamo.it), dovrà essere consegnata entro e non oltre le ore 12,30 del giorno 15 aprile 2014 all’Ufficio Protocollo del Servizio Gestione Documentale del Comune di Bergamo – piazza Matteotti n. 3. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere allo Sportello del Credito della Cooperativa Fogalco in via Borgo Palazzo 137 a Bergamo, tel. 035 4120321 (responsabile del servizio Matteo Milesi) 16 la Rassegna 20 febbraio 2014 Le ultime novità fiscali Con la collaborazione del centro studi Seac aCCertamento ■ mod. uniCo 2014 sC ■ verifica presso terzi È stato pubblicato sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate il Provvedimento di approvazione del mod. UNICO 2014 SC che le società di capitali e gli enti commerciali residenti in Italia ed i soggetti non residenti equiparati devono presentare per la dichiarazione dei redditi relativi al 2013. Provvedimento Agenzia Entrate 31.1.2014 Sentenza CTR Liguria 22.2.2013, n. 47/6/2013 È nullo l’avviso di accertamento emesso nei confronti di un contribuente sulla base dei documenti reperiti nel corso di una verifica presso terzi, qualora gli stessi non siano allegati all’atto. La mancata allegazione determina, infatti, una lesione al diritto di difesa del contribuente. ■ mod. consolidato 2014 Provvedimento Agenzia Entrate 31.1.2014 È stato pubblicato sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate il Provvedimento di approvazione del mod. “Consolidato nazionale e mondiale” utilizzabile per la dichiarazione dei soggetti ammessi alla tassazione di gruppo di imprese controllate residenti nonché alla determinazione dell’unica base imponibile 2013 per il gruppo di imprese non residenti. ■ studi di settore Sentenza CTP Agrigento 13.12.2013, n. 991/05/13 In sede di accertamento tramite gli studi di settore gli stessi possono essere integrati / sostituiti da elementi particolari caratteristici del contribuente: infatti, è da escludere ogni automatismo del predetto strumento essendo necessaria la valutazione della situazione effettiva del contribuente. ■ percentuali di ricarico “modeste” Sentenza Corte Cassazione 29.1.2014, n. 1839 Qualora l’Ufficio accerti, nei confronti di un imprenditore che ha applicato percentuali di ricarico “troppo modeste” rispetto al settore di appartenenza, l’antieconomicità del comportamento posto in essere dal contribuente, incombe su quest’ultimo fornire le necessarie spiegazioni. In mancanza è legittimo l’accertamento induttivo effettuato dall’Ufficio. ■ studi di settore Sentenza Corte Cassazione 29.1.2014, n. 1846 Lo scostamento del reddito dichiarato rispetto a quello presunto da GERICO non può essere giustificato dalla malattia cronica degenerativa di cui è affetto il contribuente, la cui manifestazione ha avuto inizio in periodi precedenti rispetto a quello oggetto di accertamento tramite gli studi di settore, qualora l’effettiva incidenza della malattia sulla capacità lavorativa del soggetto non trovi riscontro in un accertamento concreto riferito al particolare stadio evolutivo della patologia o in episodi di tipo acuto. Né è sufficiente addurre l’assunzione di dipendenti quale elemento oggettivo della riduzione del reddito. ■ accertamento bancario e invito irregolare al contribuente Sentenza Corte Cassazione 29.1.2014, n. 1857 Non incidono sulla validità dell’accertamento bancario le irregolarità contenute nell’invito a produrre la documentazione contabile ed amministrativa inviato dall’Ufficio al contribuente. In particolare non rileva la mancata indicazione nell’invito dell’oggetto dei chiarimenti che il contribuente avrebbe dovuto fornire né la fissazione di un termine inferiore a 15 giorni per l’esibizione della documentazione. ■ accertamento “anticipato” Sentenza Corte Cassazione 29.1.2014, n. 1869 È nullo l’accertamento emesso prima dello scadere dei 60 giorni dal termine della verifica ancorché stia per spirare il termine concesso all’Ufficio per l’attività di accertamento. ■ redditometro e somme corrisposte alla colf Sentenza Corte Cassazione 29.1.2014, n. 2015 Ai fini del redditometro rilevano anche le somme corrisposte alla colf. Peraltro, la dichiarazione del contribuente in merito all’entità delle predette somme è insufficiente a invalidare l’atto impositivo emesso dall’Ufficio, utilizzando il metodo induttivo, sulla base di presunzioni semplici. ■ accertamento bancario sul c/c del socio di srl Sentenza Corte Cassazione 30.1.2014, n. 2029 L’accertamento bancario effettuato nei confronti di una srl può essere annullato qualora lo stesso sia basato sulle movimentazioni del c/c di un socio, qualora l’Ufficio non dimostri la pertinenza alla società dei dati raccolti dalla G.d.F. aDempimenti ■ obbligo pos per professionisti Decreto Ministero sviluppo economico e MEF 24.1.2014 È stato pubblicato sulla G.U. 27.1.2014, n. 21 il Decreto attuativo delle disposizioni ex art. 15, comma 5, DL n. 179/2012 che ha introdotto l’obbligo, in capo ai soggetti esercenti l’attività di vendita di prodotti e di prestazioni di servizi, anche professionali, di accettare pagamenti tramite carte di debito. In particolare, l’obbligo scatta dal 28.3.2014 e fino al 30.6.2014 riguarda: − i pagamenti di importo superiore a € 30; − i soggetti il cui fatturato 2013 è superiore a € 200.000. Con un successivo Decreto possono essere individuate nuove soglie. Si evidenzia che nell’iter di conversione del Decreto c.d. “Milleproroghe” è stato approvato un emendamento che “sospenderebbe” il tutto fino al 30.6.2014. ■ abolizione “limitata” imu abitazione principale Legge 29.1.2014, n. 5 È stata pubblicata sulla G.U. 29.1.2014, n. 23 la Legge di conversione del DL n. 133/2013 che ha disposto l’abolizione “limitata” dell’IMU per alcune tipologie di immobili nonché la proroga del termine di versamento della seconda rata dell’acconto IRES / IRAP 2013 per i soggetti IRES. agevolazioni ■ agevolazione prima casa e possesso di altro immobile Sentenza CTR Puglia 3.12.2013, n. 134/03/13 L’agevolazione “prima casa” spetta anche in caso di possesso, nel medesimo Comune di ubicazione di quello agevolato, di un altro immobile accatastato come abitazione ma, di fatto, inutilizzabile a scopo abitativo. ■ agevolazione prima casa e separazione Sentenza Corte Cassazione 3.2.2014, n. 2263 Decade dall’agevolazione “prima casa” il coniuge che, nell’ambito della sentenza di separazione, cede l’immobile all’altro coniuge prima del decorso dei 5 anni dall’acquisto senza procedere a riacquistarne un altro entro 1 anno. ■ agevolazione prima casa e contestazione mancato trasferimento residenza Sentenza Corte Cassazione 5.2.2014, n. 2527 È fissato in 3 anni, decorrenti dalla scadenza dei 18 mesi entro i quali il contribuente che intende beneficiare dell’agevolazione “prima casa” deve trasferire la residenza nel Comune in cui è ubicato l’immobile agevolato, il termine entro il quale l’Ufficio può contestare il mancato trasferimento della residenza stessa. Contenzioso ■ sentenza priva di sottoscrizione Sentenza CTR Lombardia 25.11.2013, n. 313/67/2013 La sentenza contenente la sottoscrizione del relatore / estensore della stessa ma priva di quella del Presidente della CTP è nulla. Detta mancanza, infatti, inficia la decisione e ne comporta l’inevitabile annullamento. ■ notifica atti tramite corriere Sentenza Corte Cassazione 30.1.2014, n. 2035 Nell’ambito del contenzioso tributario è nulla la notifica di atti effettuata tramite un servizio di spedizione privato (ad esempio, corriere) in quanto lo stesso non riveste la qualifica di pubblico ufficiale. Diversamente, qualora l’atto sia notificato mediante il servizio postale, ossia mediante spedizione in plico con raccomandata A/R, quest’ultimo riveste la qualifica di atto pubblico con la conseguenza che le attestazioni in esso contenute “godono della stessa fede privilegiata di quelle relative alla procedura di notificazione a mezzo posta eseguita tramite ufficiale giudiziario”. DiChiarazioni ■ Credito iva e omessa dichiarazione iva Sentenza Corte Cassazione 29.1.2014, n. 1845 ■ mod. uniCo 2014 enC Provvedimento Agenzia Entrate 31.1.2014 È stato pubblicato sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate il Provvedimento di approvazione del mod. UNICO 2014 ENC che gli enti non commerciali residenti in Italia ed i soggetti non residenti equiparati devono presentare per la dichiarazione dei redditi relativi al 2013. ■ mod. irap 2014 Provvedimento Agenzia Entrate 31.1.2014 È stato pubblicato sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate il Provvedimento di approvazione del mod. IRAP 2014 che i soggetti interessati devono utilizzare per la dichiarazione ai fini dell'imposta regionale sulle attività produttive per il 2013. imposte Dirette ■ rinuncia rivalutazione terreno / partecipazione Sentenza CTR Lombardia 21.11.2013, n. 168/65/2013 La rinuncia alla rivalutazione del valore di un terreno / partecipazione (nel caso di specie effettuata ai sensi del DL n. 203/2005), attestata dal mancato versamento dell’intero ammontare dell’imposta sostitutiva dovuta, consente di ottenere il rimborso di quanto già versato. Nel caso di specie, un contribuente, dopo aver proceduto alla redazione della perizia di stima e al versamento della prima rata dell’imposta sostitutiva dovuta, avvedutosi di un errore nella perizia stessa, aveva “rinunciato” alla rivalutazione omettendo il pagamento delle rate successive e richiedendo il rimborso di quanto già versato. Il credito IVA risultante dalla dichiarazione annuale presentata tardivamente e considerata omessa (ossia presentata oltre 90 giorni dalla scadenza) non può essere riportato nella dichiarazione relativa all’anno successivo. L’utilizzo in detrazione di detto credito è, infatti, “impedito” dal mancato rispetto del “principio di contiguità temporale dei periodi d’imposta cui è subordinata … l’operatività della compensazione tra il credito ed il debito tributario”. Il predetto credito, pertanto, può essere esclusivamente chiesto a rimborso. imposte inDirette ■ mod. uniCo 2014 pf ■ Collaboratore di studio professionale Provvedimento Agenzia Entrate 31.1.2014 È stato pubblicato sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate il Provvedimento di approvazione del mod. UNICO 2014 PF che le persone fisiche devono presentare per la dichiarazione dei redditi relativi al 2013. ■ mod. uniCo 2014 sp Provvedimento Agenzia Entrate 31.1.2014 È stato pubblicato sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate il Provvedimento di approvazione del mod. UNICO 2014 SP che le società di persone e soggetti equiparati devono presentareper la dichiarazione dei redditi relativi al 2013. ■ imposta di registro e cessione d’azienda Sentenza CTR Lombardia 7.6.2013, n. 144/06/2013 In caso di cessione d’azienda, l’imposta di registro va applicata con aliquote differenziate sulla base dei singoli beni che la costituiscono qualora nel contratto siano previsti corrispettivi distinti per ciascuno di essi. irap Sentenza CTR Lombardia 1.10.2013, n. 90/22/13 Non è soggetto ad IRAP il professionista che presta la propria attività presso uno studio professionale prevalentemente in qualità di collaboratore. Infatti, la sussistenza dell’autonoma organizzazione è esclusa qualora la struttura di cui il soggetto si avvale sia riferibile all’altrui responsabilità. ■ studio associato e attività di amministratore di condominio Sentenza Corte Cassazione 27.1.2014, n. 1575 È soggetto ad IRAP lo studio associato che la Rassegna svolge anche l’attività di amministratore di ondominio. Infatti il lavoro svolto da una pluralità di professionisti fa presumere la sussistenza di un’autonoma organizzazione, salva prova contraria. ■ professionista che si avvale solo di praticanti Sentenza Corte Cassazione 5.2.2014, n. 2520 Non è soggetto ad IRAP il professionista che nello svolgimento dell’attività si avvale esclusivamente di praticanti, la cui presenza nello studio è collegata prevalentemente alla relativa formazione professionale, non partecipando gli stessi alla produzione del reddito in modo autonomo. iva ■ status di esportatore abituale e omessa dichiarazione iva Sentenza CTR Lombardia 11.4.2013, n. 175/07/13 20 febbraio 2014 società di persone a seguito di un accertamento effettuato nei confronti della società qualora allo stesso non sia stato notificato l’accertamento emesso alla società. ■ notifica cartella da equitalia Sentenza CTP Campobasso 27.8.2013, n. 134 È nulla la cartella di pagamento notificata da Equitalia al contribuente con raccomandata A/R. La notifica, infatti, deve essere effettuata tramite gli specifici intermediari (ufficiali di riscossione, messi comunali, ecc.) ovvero tramite PEC. ■ Debiti erariali e società di capitali estinta Sentenza CTP Como 22.10.2013, n. 74/05/13 I soci rispondono dei debiti erariali residui della società (di capitali) in liquidazione, cancellata dal Registro delle Imprese, nei limiti di quanto percepito in sede di riparto finale. Lo status di esportatore abituale non è collegato alla presentazione della dichiarazione IVA annuale. Pertanto, in caso di omessa presentazione, il contribuente mantiene, al sussistere dei requisiti richiesti, la predetta qualifica. sanzioni ■ spese di ristrutturazione su immobile in comodato La tardiva registrazione delle fatture emesse è sanzionabile in quanto non configura un’ipotesi di violazione meramente formale. Sentenza Corte Cassazione 29.1.2014, n. 1859 È detraibile l’IVA relativa alle spese sostenute da una società per la ristrutturazione dell’immobile strumentale ad essa concesso in comodato da parte dell’amministratore, considerata l’inerenza di tali spese all’attività. previDenza ■ aliquote 2014 / gestione separata inps Circolare INPS 4.2.2014, n. 18 ■ tardiva registrazione fatture emesse Sentenza Corte Cassazione 15.1.2014, n. 656 ■ omesso versamento di ritenute Sentenza Corte Cassazione 7.2.2014, n. 5905 Non configura reato penale l’omesso versamento delle ritenute operate dal datore di lavoro sulle retribuzioni dei dipendenti qualora lo stesso dimostri la mancanza della liquidità necessaria. Nel caso di specie l’impresa, in crisi di liquidità, aveva “preferito” utilizzare le risorse finanziarie disponibili per corrispondere gli stipendi ai dipendenti. Sono stati comunicati le aliquote ed il massimale di reddito da utilizzare per il calcolo dei contributi previdenziali dovuti per il 2014 da parte degli iscritti alla Gestione separata INPS. In particolare (Informativa SEAC 7.2.2014, n. 37): − per i soggetti sprovvisti di altra copertura previdenziale l’aliquota è pari al: ● 27,72% per i lavoratori autonomi titolari di partita IVA (“liberi professionisti”); ● 28,72% per gli altri soggetti iscritti in via esclusiva alla Gestione separata, ossia per i lavoratori autonomi non titolari di partita IVA, quali, ad esempio, co.co.co., co.co.pro., associati in partecipazione con apporto di solo lavoro, venditori porta a porta, borsisti; − per i pensionati ed i soggetti iscritti ad altre forme previdenziali l’aliquota è stabilita nella misura del 22%. versamenti ■ aliquote 2014 / ivs artigiani e commercianti Risoluzione Agenzia Entrate 4.2.2014, n. 16/E Circolare INPS 4.2.2014, n. 19 Sono stati comunicati le aliquote ed i minimali e massimali di reddito da utilizzare per il calcolo dei contributi previdenziali dovuti per il 2014 da parte degli iscritti alla Gestione IVS artigiani e commercianti (Informativa SEAC 7.2.2014, n. 37). risCossione ■ nullità cartella di pagamento Sentenza CTR Liguria 18.11.2013, n. 150/08/2013 È nulla la cartella di pagamento, emessa a seguito di controllo automatizzato della dichiarazione, se la stessa non è stata preceduta dall’invio al contribuente di un avviso bonario. ■ iscrizione a ruolo soci di società di persone Sentenza CTR Lombardia 7.6.2013, n. 80/33/13 È nulla l’iscrizione a ruolo nei confronti del socio di una ■ mod. f24 Crediti pp.aa Provvedimento Agenzia Entrate 31.1.2014 È stato pubblicato sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate il Provvedimento di approvazione del nuovo “mod. F24 Crediti PP.AA.” utilizzabile da imprese / lavoratori autonomi per la compensazione dei crediti derivanti da somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni di servizi rese nei confronti della Pubblica Amministrazione con le somme “da accertamento tributario” dovute relativamente ad alcuni istituti definitori della pretesa tributaria e deflattivi del contenzioso (Informativa SEAC 6.2.2014, n. 36). ■ Codice tributo crediti con la p.a. compensabili È stato istituito il seguente codice tributo da riportare nel campo “importi a credito compensati” del nuovo “mod. F24 Crediti PP.AA.”: − PPAA – “Crediti nei confronti di Pubbliche Amministrazioni per il pagamento di somme dovute in base agli istituti definitori della pretesa tributaria e deflativi del contenzioso tributario-articolo 28-quinquies del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602”. ■ Causale contributo Consulenti del lavoro di la spezia e Belluno Risoluzione Agenzia Entrate 6.2.2014, n. 17/E Sono state istituite le seguenti causali contributo per il versamento, con il mod. F24, dei contributi associativi dovuti dagli iscritti ai Consigli Provinciali dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di La Spezia e Belluno: − “SP00 – Consulenti del Lavoro – Consiglio provinciale di LA SPEZIA”; − “BL00 – Consulenti del Lavoro – Consiglio provinciale di BELLUNO”. fisCo, san marino esCe Dalla BlaCk-list La Repubblica di San Marino è espunsa dalla “black list” fiscale. Il decreto è stato firmato il 12 febbraio scorso dal ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. Si tratta di un passo fondamentale per la piena normalizzazione delle relazioni economico finanziarie tra i due Paesi. Da parte italiana - si legge in una nota del ministero - vi era piena consapevolezza delle aspettative sanmarinesi ed e' stato quindi assegnato carattere prioritario alla valutazione approfondita, da parte della amministrazioni competenti, di tutti gli elementi che rilevavano al fine del percorso di eliminazione di San Marino dalla "black list". Elemento determinante per la valutazione italiana è stata la ratifica, il 3 ottobre scorso, della “Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di San Marino per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali”, nonché la realizzazione di numerosi interventi di adeguamento sostanziale del quadro normativo sanmarinese ai più avanzati standard internazionali in materia di trasparenza e scambio di informazioni. Ulteriore elemento determinante per la decisione del Governo italiano è stata l’approvazione, da parte delle autorità sanmarinesi, di una importante riforma fiscale che persegue l’obiettivo di un recupero di efficienza nel prelievo tributario e lo avvicina a livelli adeguatamente congrui rispetto a quelli italiani. 17 PUNTO LAVORO a cura di Ascom e Seac Pensioni superiori al minimo, nuovo criterio di rivalutazione In questi ultimi 15 anni l’adeguamento al costo della vita (la cosiddetta perequazione automatica), per i pensionati con importi superiori “al minimo”, è stato oggetto di particolari attenzioni da parte del legislatore che ha rivisto le regole allo scopo di aggiustare i conti pubblici. Per il biennio 2012/2013, già chiuso, la manovra “Monti/Fornero” del 2011, aveva stabilito che la rivalutazione andasse riconosciuta esclusivamente alle pensioni di importo complessivo fino a tre volte il trattamento minimo Inps, cioè nella misura del 100% sulla quota di pensione non superiore a 1.443 euro mensili. la rivalutazione con il vecchio criterio Dal primo gennaio di quest’anno la situazione dei pensionati riguardo la perequazione sarebbe dovuta ritornare alle regole ordinarie, stabilite con la legge finanziaria del 1999, cioè in base ai seguenti scaglioni: • sulla quota di pensione fino a tre volte il trattamento minimo Inps con il tasso di aumento pieno, cioè al 100% (per il 2014 si sarebbe dovuto applicare l’1,2% pieno); • sulla quota di pensione superiore a tre volte e fino a cinque volte il minimo Inps con il tasso al 90% (per il 2014 si sarebbe dovuto applicare l’1,08% cioè il 90% di 1,2%); • sulla quota di pensione superiore a cinque volte il minimo Inps, con il tasso al 75% (per il 2014 si sarebbe dovuto applicare lo 0,90% cioè il 75% di 1,2%). Per esempio, su una pensione mensile lorda di 2.000 euro, la rivalutazione 2014 sarebbe dovuta avvenire in questo modo: • 1,2% sulla quota di pensione fino a 1.486,29 euro (tre volte il minimo Inps); • 1,08% su 513,71 (quota di pensione superiore a tre volte il minimo Inps). il nuovo criterio 2014 La legge di stabilità 2014 (legge n. 147 del 2013, comma 483) ha sostituito questo criterio con un altro a cui ha dato validità di un triennio, cioè per gli anni dal 2014 al 2016. A partire da quest’anno, dunque, la rivalutazione si applica per ogni singolo beneficiario in funzione dell’importo complessivo delle pensioni ad un tasso unico individuato dalla classe a cui appartiene la pensione (o la somma di più trattamenti): al 100% sulle pensioni d’importo complessivamente fino a tre volte il trattamento minimo Inps; al 95% sulle pensioni d’importo complessivamente superiori a tre volte e fino a quattro volte il minimo Inps; al 75% sulle pensioni d’importo complessivamente superiori a quattro volte e fino a cinque volte il minimo Inps; al 50% sulle pensioni d’importo complessivamente superiori a cinque volte e fino a sei volte il minimo Inps; al 40% sulle pensioni d’importo complessivamente superiori a sei volte il minimo Inps, ma senza rivalutare la quota di pensione d’importo superiore a sei volte il minimo Inps (anno 2014); al 45% sulle pensioni d’importo complessivamente superiori a sei volte il minimo Inps (anni 2015 e 2016). In altre parole, una volta individuato in quale classe (o fascia) ricade il beneficiario (considerando tutte le pensioni di cui sia titolare), è al relativo tasso che viene applicata la rivalutazione. La tabella che si riporta indica le fasce di importo mensile e la relativa rivalutazione spettante per il 2014. Riprendendo l’esempio precedente (vecchio criterio di rivalutazione), in base al nuovo criterio il pensionato che percepisca una o più pensioni per un importo complessivo paria 2.000 euro mensili lordi ha diritto ad una rivalutazione per l’anno 2014 dell’1,14%. L’intero importo di pensione viene rivalutato in base a tale tasso, mentre con il vecchio criterio degli scaglioni la rivalutazione sarebbe stata superiore, cioè dell’1,2% almeno fino a euro 1.486,29 mensili. LA PEREQUAZIONE DELLE PENSIONI SUPERIORI AL MINIMO PER IL 2014 (1) Importo pensione 2013 Fino a 1.486,29 euro Tra 1.486,30 e 1.504,12 euro Tra 1.504,13 e 1.981,72 euro Tra 1.981,73 e 2.003,12 euro Tra 2.003,13 e 2.477,15 euro Tra 2.477,16 e 2.499,44 euro Tra 2.499,45 e 2.972,59 euro Tra 2.972,59 e 2.990,42 euro Oltre 2.990,42 euro (1) Aumento (in percentuale) nel 2014 fascia 1,2% (100% tasso Istat) Aumento che garantisce una pensione pari a 1.504,12 euro mensili (clausola di salvaguardia) I 1,14% (95% tasso Istat) Aumento che garantisce una pensione pari a 2.003,12 euro mensili (clausola di salvaguardia) II 0,90% (75% tasso Istat) Aumento che garantisce una pensione pari a 2.499,44 euro mensili (clausola di salvaguardia) III 0,60% (50% tasso Istat) Aumento che garantisce una pensione pari a 2.990,42 euro mensili (clausola di salvaguardia) IV 0,48% (40% tasso Istat) La rivalutazione è applicata fino all’importo complessivo di 2.990,42 Euro (la quota invece eccedente tale importo non subisce incrementi) V Tasso Istat di rivalutazione dell’1,2 per cento 18 la Rassegna 20 febbraio 2014 Il il mensile dei bergamaschi che amano la buona tavola IN EDICOLA E ON-LINE affaridigola.it www. abbonamenti: via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo - tel. 035.4120304 pubblicità: via Mazzini, 24 - Bergamo - tel. 035.213030 - [email protected] la Rassegna 20 febbraio 2014 19 IMMOBILI AFFITTO IMMOBILI COMMERCIALI G BERGAMO Casafeltri affitta in zona di pregio e silenziosa, a pochi passi dal tribunale e i più importati uffici statali, ufficio di 165 mq elegantemente ristrutturato. 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