23 L’ECO DI BERGAMO SABATO 17 MAGGIO 2014 Primo piano Verso le elezioni Nuovi attacchi a Gori: benefici Imu Lui replica: «Basta con i dossieraggi» Nel mirino l’abitazione di via Osmano. La difesa: «Nessun intento elusivo» Il candidato coinvolge Tentorio: «Accanimento condiviso da tutta la coalizione» BENEDETTA RAVIZZA Fermare il venticello prima che possa diventare una bufera. Dopo il caso veranda, la casa (questa volta quella attuale, in via Osmano, sempre in Città Alta) di Giorgio Gori torna nel mirino della campagna elettorale. Secondo il candidato sindaco del centrosinistra con modalità «accanite, che inquinano il dibattito politico e oscurano il confronto sulla città. Basta col dossieraggio». A seguito dell’interrogazione leghista sul porticato di via Porta Dipinta - che ha portato alle verifiche della polizia locale e all’accertamento di alcune irregolarità, «che verranno sanate», ha assicurato il proprietario -, «sono circolati altri bisbigli, altri sussurri che riguardano presunti reati fiscali. È meglio chiarire subito: non ho fatto nessuna operazione fittizia per evadere le tasse», dichiara Gori che ieri sera, per evitare «il dilagare di nuovi veleni», ha convocato una conferenza stampa nella sede del suo comitato, con accanto Renato Guatterini, l’impresario che ha ristrutturato l’immobile di via Osmano e, in collegamento telefonico, perché all’estero per impegni professionali, il suo commercialista Carlo Bergamo. Il primo punto riguarda l’aliquota Iva. Secondo i «sussurri», irregolare perché sarebbe stata pagata al 10% anziché al 22% (con un milione di euro circa di differenza che sarebbe ballato). L’Iva «In realtà– spiegano gli addetti ai lavori – l’applicazione del 10% è corretta, perché vale per gli edifici restaurati, indipendentemente dalla loro tipologia. I lavori di restauro edilizio e urbanistico sono stati effettuati tra il 2009 e il 2012. L’edificio è di grande pregio, vincolato dalla Sovrintendenza». Non solo, quindi, il pagamento è stato corretto «ma non abbiamo neanche usufruito, sulla dichiarazione dei redditi, del recupero del 36% delle agevolazioni sulle ristrutturazioni, perché non ci è sembrato opportuno», precisa Gori. L’Imu Fatta piazza pulita di una possibile strumentalizzazione sull’Iva, però, ci si è subito dovuti misurare con un’altra gatta da pelare: l’Imu. All’atto di acquisto della casa di via Osmano («Che non è un immobile totalmente di mia proprietà, perché ci vivono cinque nuclei familiari», puntualizza ancora il Benigni: recuperiamo il Diurno in piazza Dante «Il Diurno di Bergamo va recuperato». A dichiararlo è il giovane candidato di Forza Italia, Stefano Benigni, che lancia la proposta di una valorizzazione dell’ex rifugio antiaereo sotto Piazza Dante. Per anni il sotterraneo è stato luogo di ritrovo e aggregazione, con spazi commerciali, giochi, bar, servizi ai cittadini. «Il Diurno di Bergamo deve essere un punto fermo della prossima amministrazione – dichiara Stefano Beni- gni, coordinatore regionale dei giovani di Forza Italia e candidato alConsigliocomunalediBergamo –. Si tratta di un’area di rilevanza storica e culturale, vincolata dalla Soprintendenza regionale ai beni artistici e architettonici e deve tornare ad essere a disposizione dei bergamaschi». La proposta di Benigni va nella direzione di recuperare un potenziale sia dal punto di vista commerciale che turistico e culturale, al momento non sfrut- «Fondi Ue, occasioni d’oro Bisogna saperle cogliere» «I fondi europei hanno permesso di cambiare davvero faccia ad alcuni territori, anche depressi, dell’Unione: bisogna saperli attrarre, proporsi, progettare». Patrizia Toia, europarlamentare uscente e ricandidata nella Circoscrizione Nord Ovest per il Pd, non ha dubbi: «Più che in passato, la nuova programmazione 2014-2020 dei fondi europei promuove il ruolo della città, non solo nell’ambito delle Regioni: Bergamo, città di cultura, lavoro, turismo, potrà Patrizia Toia FOTO BEDOLIS Renato Guatterini e Giorgio Gori alla conferenza stampa di ieri sera Il tweet del giorno Cristina Parodi Per diventare sindaco servono le idee i progetti veri, non gli attacchi personali. Forza Giorgio. #goriperbergamo candidato del centrosinistra) i 575 metri quadri di alloggio (che con le pertinenze arrivano a 792 tato, anzi, dimenticato. «Mi rendo conto che il Comune da solo non possa coprire i costi di una ristrutturazione e riqualificazione dell’intera area. Per questo ben vengano le iniziative dei privati che negli ultimi anni hanno già dimostrato grande interesse, presentando progetti e idee per far rinascere il Diurno in una nuova veste» continua Benigni. Il grande problema è la burocrazia: il Diurno, infatti, è di proprietà del Demanio. «La nostra città sta aspettando da troppo tempo ormai una risposta da parte dello Stato. Le idee ci sono, gli investitori anche, ora dobbiamo impegnarci per riottenere e far rinascere Piazza Dante e tutto il Quadriportico». 1 farne parte. Ma bisogna agire, cogliere queste occasioni». Cosa che intende fare il candidato sindaco del centrosinistra Giorgio Gori, che ieri ha incontrato l’onorevole Toia nella sede di via XX Settembre e ha ricordato l’obiettivo di aprire a Palafrizzoni un ufficio di progettazione europea. «In un momento così difficile – ha detto Gori – guardare all’Europa con determinazione, per accedere alle risorse legate al sociale, all’innovazione, all’occupazione, è necessario. In questi anni, però, a Bergamo tutto questo non è successo: si tratta di un capitolo che è stato completamente trascurato dall’amministrazione uscente». 1 metri quadri), costati 11 milioni di euro, sono stati divisi in due parti, una intestata a Giorgio Gori e l’altra alla moglie Cristina Parodi per la divisione dei beni. Un’operazione del tutto legittima. Risulterebbe però che entrambi (stando alle carte che il Comune avrebbe già prodotto) godrebbero delle agevolazioni Imu sulla prima casa. Stando all’accusa che Gori fa risalire alla Lega - anche se per i proprietari esisterebbe ancora una separazione fisica («Si tratta di due tipologie edilizie diverse») di fatto il domicilio è uno, e quindi non si avrebbe diritto al doppio bonus. Su questo fronte, però, la difesa è un po’ incerta. «Sono all’estero, quindi non sono ora nelle condizioni di poter verificare in ufficio se effettivamente ci sia stata una doppia detrazione per lo stesso nucleo», afferma Bergamo, che ridimensionare la questione: «Comunque si tratta di poche centinaia di euro, non mi sembra particolarmente rilevante». Se però si fa notare che non è tanto la cifra a contare, quanto la questione di principio, allora la versione cambia: «Non c’è stato nessun intento elusivo nella separazione immobiliare, non è certo stata fatta per questo beneficio irrisorio. Se il Comune accerterà che c’è stato un errore - come fa con tutti i contribuenti - arriverà la cartella con una piccola penale, che non avremo problemi a pagare». Giorgio Gori è certo: «Questo accanimento è frutto di un’operazione politica, di cui la Lega è solo la parte visibile di un lavoro condiviso da tutta la coalizione». Di «atti gravi» parla anche il capogruppo del Pd Sergio Gandi, presente ieri sera. Con un dubbio condiviso dal centrosinistra: «Guarda caso l’assessore che si occupa degli accertamenti fiscali è della Lega». 1 ©RIPRODUZIONE RISERVATA E il verbale dei vigili conferma l’abuso sulla veranda L’abuso edilizio è ufficiale: la veranda della villa di via Porta Dipinta, di proprietà del candidato sindaco GiorgioGori,èstatarealizzatasenzaledovute autorizzazioni. A stabilirlo il verbale steso dagli uomini dell’unità operativa della polizia edilizia e ambientale del Comune di Bergamo, dopo il sopralluogo di lunedì nella proprietà, alla presenza di Gori. Nel testo del verbale, l’abuso è definito a chiare lettere: «Dalla verifica dei titoli menzionati si evince che il manufatto rilevato non è riconducibile al portico indicato e definito nei predetti titoli, essendo stato evidentemente oggetto di lavori di prolungamento, rifacimento in assenza di titoli abilitativi». Ieri Palafrizzoni ha fatto scattare la denuncia alla Procura che non riguarda solo la veranda, ma anche altre opere: un bersò e una casetta per gli attrezzi. Due opere minori che tuttavia, visto il contesto, richiedevano un’autorizzazione. Chiarito anche il materiale di copertura della struttura verandata, non è di «plexiglas rimovibile» come sosteneva il candidato sindaco, ma dotata di «un tamponamento in vetro con serramenti in metallo fissati con viti montanti della struttura». Gori viene contraddetto anche per quanto riguarda la «precarietà» della veranda. Nel verbale infatti, viene descritta «una struttura metallica poggiante su pavimento in muratura piastrellato». 1 Diana Noris
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