Eco di Bergamo – 17 Maggio 2014

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L’ECO DI BERGAMO
SABATO 17 MAGGIO 2014
Primo piano
Verso le elezioni
Nuovi attacchi a Gori: benefici Imu
Lui replica: «Basta con i dossieraggi»
Nel mirino l’abitazione di via Osmano. La difesa: «Nessun intento elusivo»
Il candidato coinvolge Tentorio: «Accanimento condiviso da tutta la coalizione»
BENEDETTA RAVIZZA
Fermare il venticello
prima che possa diventare una
bufera. Dopo il caso veranda, la
casa (questa volta quella attuale,
in via Osmano, sempre in Città
Alta) di Giorgio Gori torna nel
mirino della campagna elettorale.
Secondo il candidato sindaco del
centrosinistra con modalità «accanite, che inquinano il dibattito
politico e oscurano il confronto
sulla città. Basta col dossieraggio». A seguito dell’interrogazione leghista sul porticato di via
Porta Dipinta - che ha portato alle
verifiche della polizia locale e all’accertamento di alcune irregolarità, «che verranno sanate», ha
assicurato il proprietario -, «sono
circolati altri bisbigli, altri sussurri che riguardano presunti reati
fiscali. È meglio chiarire subito:
non ho fatto nessuna operazione
fittizia per evadere le tasse», dichiara Gori che ieri sera, per evitare «il dilagare di nuovi veleni», ha
convocato una conferenza stampa nella sede del suo comitato, con
accanto Renato Guatterini, l’impresario che ha ristrutturato l’immobile di via Osmano e, in collegamento telefonico, perché all’estero per impegni professionali,
il suo commercialista Carlo Bergamo.
Il primo punto riguarda l’aliquota Iva. Secondo i «sussurri»,
irregolare perché sarebbe stata
pagata al 10% anziché al 22% (con
un milione di euro circa di differenza che sarebbe ballato).
L’Iva
«In realtà– spiegano gli addetti ai
lavori – l’applicazione del 10% è
corretta, perché vale per gli edifici
restaurati, indipendentemente
dalla loro tipologia. I lavori di restauro edilizio e urbanistico sono
stati effettuati tra il 2009 e il 2012.
L’edificio è di grande pregio, vincolato dalla Sovrintendenza».
Non solo, quindi, il pagamento è
stato corretto «ma non abbiamo
neanche usufruito, sulla dichiarazione dei redditi, del recupero del
36% delle agevolazioni sulle ristrutturazioni, perché non ci è
sembrato opportuno», precisa
Gori.
L’Imu
Fatta piazza pulita di una possibile strumentalizzazione sull’Iva,
però, ci si è subito dovuti misurare
con un’altra gatta da pelare: l’Imu.
All’atto di acquisto della casa di via
Osmano («Che non è un immobile totalmente di mia proprietà,
perché ci vivono cinque nuclei
familiari», puntualizza ancora il
Benigni: recuperiamo
il Diurno in piazza Dante
«Il Diurno di Bergamo va recuperato». A dichiararlo è il giovane candidato di Forza Italia, Stefano Benigni,
che lancia la proposta di una valorizzazione dell’ex rifugio antiaereo sotto Piazza Dante.
Per anni il sotterraneo è stato luogo di ritrovo e aggregazione, con
spazi commerciali, giochi, bar,
servizi ai cittadini. «Il Diurno di
Bergamo deve essere un punto
fermo della prossima amministrazione – dichiara Stefano Beni-
gni, coordinatore regionale dei
giovani di Forza Italia e candidato
alConsigliocomunalediBergamo
–. Si tratta di un’area di rilevanza
storica e culturale, vincolata dalla
Soprintendenza regionale ai beni
artistici e architettonici e deve tornare ad essere a disposizione dei
bergamaschi». La proposta di Benigni va nella direzione di recuperare un potenziale sia dal punto di
vista commerciale che turistico e
culturale, al momento non sfrut-
«Fondi Ue, occasioni d’oro
Bisogna saperle cogliere»
«I fondi europei hanno permesso di cambiare davvero faccia ad
alcuni territori, anche depressi, dell’Unione: bisogna saperli attrarre,
proporsi, progettare».
Patrizia Toia, europarlamentare uscente e ricandidata nella
Circoscrizione Nord Ovest per
il Pd, non ha dubbi: «Più che in
passato, la nuova programmazione 2014-2020 dei fondi europei promuove il ruolo della
città, non solo nell’ambito delle Regioni: Bergamo, città di
cultura, lavoro, turismo, potrà
Patrizia Toia FOTO BEDOLIS
Renato Guatterini e Giorgio Gori alla conferenza stampa di ieri sera
Il tweet del giorno
Cristina Parodi
Per diventare sindaco
servono le idee i progetti
veri, non gli attacchi
personali. Forza Giorgio.
#goriperbergamo
candidato del centrosinistra) i
575 metri quadri di alloggio (che
con le pertinenze arrivano a 792
tato, anzi, dimenticato. «Mi rendo
conto che il Comune da solo non
possa coprire i costi di una ristrutturazione e riqualificazione dell’intera area. Per questo ben vengano le iniziative dei privati che
negli ultimi anni hanno già dimostrato grande interesse, presentando progetti e idee per far rinascere il Diurno in una nuova veste» continua Benigni. Il grande
problema è la burocrazia: il Diurno, infatti, è di proprietà del Demanio. «La nostra città sta aspettando da troppo tempo ormai una
risposta da parte dello Stato. Le
idee ci sono, gli investitori anche,
ora dobbiamo impegnarci per
riottenere e far rinascere Piazza
Dante e tutto il Quadriportico». 1
farne parte. Ma bisogna agire,
cogliere queste occasioni».
Cosa che intende fare il candidato sindaco del centrosinistra Giorgio Gori, che ieri ha
incontrato l’onorevole Toia
nella sede di via XX Settembre
e ha ricordato l’obiettivo di
aprire a Palafrizzoni un ufficio
di progettazione europea.
«In un momento così difficile – ha detto Gori – guardare
all’Europa con determinazione, per accedere alle risorse
legate al sociale, all’innovazione, all’occupazione, è necessario. In questi anni, però, a Bergamo tutto questo non è successo: si tratta di un capitolo
che è stato completamente trascurato dall’amministrazione
uscente». 1
metri quadri), costati 11 milioni di
euro, sono stati divisi in due parti,
una intestata a Giorgio Gori e l’altra alla moglie Cristina Parodi per
la divisione dei beni. Un’operazione del tutto legittima. Risulterebbe però che entrambi (stando alle
carte che il Comune avrebbe già
prodotto) godrebbero delle agevolazioni Imu sulla prima casa.
Stando all’accusa che Gori fa risalire alla Lega - anche se per i proprietari esisterebbe ancora una
separazione fisica («Si tratta di
due tipologie edilizie diverse») di fatto il domicilio è uno, e quindi
non si avrebbe diritto al doppio
bonus. Su questo fronte, però, la
difesa è un po’ incerta.
«Sono all’estero, quindi non sono ora nelle condizioni di poter
verificare in ufficio se effettivamente ci sia stata una doppia detrazione per lo stesso nucleo», afferma Bergamo, che ridimensionare la questione: «Comunque si
tratta di poche centinaia di euro,
non mi sembra particolarmente
rilevante».
Se però si fa notare che non è
tanto la cifra a contare, quanto la
questione di principio, allora la
versione cambia: «Non c’è stato
nessun intento elusivo nella separazione immobiliare, non è certo
stata fatta per questo beneficio
irrisorio. Se il Comune accerterà
che c’è stato un errore - come fa
con tutti i contribuenti - arriverà
la cartella con una piccola penale,
che non avremo problemi a pagare».
Giorgio Gori è certo: «Questo
accanimento è frutto di un’operazione politica, di cui la Lega è solo
la parte visibile di un lavoro condiviso da tutta la coalizione». Di «atti gravi» parla anche il capogruppo del Pd Sergio Gandi, presente
ieri sera. Con un dubbio condiviso
dal centrosinistra: «Guarda caso
l’assessore che si occupa degli accertamenti fiscali è della Lega». 1
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E il verbale
dei vigili
conferma l’abuso
sulla veranda
L’abuso edilizio è ufficiale: la
veranda della villa di via Porta Dipinta,
di proprietà del candidato sindaco GiorgioGori,èstatarealizzatasenzaledovute
autorizzazioni.
A stabilirlo il verbale steso dagli
uomini dell’unità operativa della
polizia edilizia e ambientale del
Comune di Bergamo, dopo il sopralluogo di lunedì nella proprietà, alla presenza di Gori. Nel testo
del verbale, l’abuso è definito a
chiare lettere: «Dalla verifica dei
titoli menzionati si evince che il
manufatto rilevato non è riconducibile al portico indicato e definito
nei predetti titoli, essendo stato
evidentemente oggetto di lavori di
prolungamento, rifacimento in
assenza di titoli abilitativi». Ieri
Palafrizzoni ha fatto scattare la
denuncia alla Procura che non riguarda solo la veranda, ma anche
altre opere: un bersò e una casetta
per gli attrezzi. Due opere minori
che tuttavia, visto il contesto, richiedevano un’autorizzazione.
Chiarito anche il materiale di
copertura della struttura verandata, non è di «plexiglas rimovibile» come sosteneva il candidato
sindaco, ma dotata di «un tamponamento in vetro con serramenti
in metallo fissati con viti montanti
della struttura». Gori viene contraddetto anche per quanto riguarda la «precarietà» della veranda. Nel verbale infatti, viene
descritta «una struttura metallica
poggiante su pavimento in muratura piastrellato». 1
Diana Noris