BREVE STORIA DI CASTEGGIO

LA BREVE STORIA DI CASTEGGIO...
UN PAESE DELL'OLTREPO' PAVESE RICCO DI STORIA E AVVENTURE
Le prime testimonianze di un insediamento umano si hanno nella cosiddetta “età del ferro”. E i primi abitanti
sono certamente dei liguri che hanno passato gli Appennini e si sono spinti verso l’interno. Sono tribù di Galli
Boi e Galli Anamares creando la Gallia Cisalpina. E questo succede sino al IV° secolo a.c.Sono popolazioni
per lo più pacifiche dedite alla pastorizia ed alla agricoltura con coltivazioni cerealicole e ovviamente della vite.
Nel 223 arrivano i Romani che stanno risalendo la penisola conquistando i vari territori. A Clastidium arriva il
Console Flaminio che la conquista e la fortifica. Diventa un magazzino di approvvigionamenti di pane, farina e
cereali (pistrinum, pistorum panetteria, panettiere da qui il nome di Pistornile) per gli eserciti romani di
passaggio. La popolazione gallo-ligure lascia fare, non interessa ciò che accade a loro basta fare commercio e
affari con chi passa sulla strada.
LA BATTAGLIA DI CASTEGGIO
Corre l’anno 222 Per Roma bisogna fare piazza pulita dei galli che occupano la pianura padana e di seguito
conquistare tutta la Gallia. Vengono inviati due consoli di provata esperienza sono Marco Claudio Marcello e
Cneo Scipione. Cingono d’assedio Acerre presso Pizzighettone (la città murata) e respingono le offerte di
pace degli Insubri. Questi vorrebbero correre in aiuto dei fratelli assediati ma i romani oramai controllano tutti i
punti strategici della pianura padana a nord del Po. Decidono di attaccare Clastidium che è un importante
punto di rifornimento romano. Appena i due consoli romani sanno dei fatti decidono una contromossa,
Marcello prende un terzo della cavalleria presente ad Acerre e circa 600 fanti e decide di correre in aiuto degli
assediati a Clastidiumi. Era quello che i Galli volevano e si apprestano alla battaglia andando incontro ai
romani ai piedi del colle, ma basterà la sola cavalleria a sconfiggere i Galli. I Romani hanno come comandante
il Console Marcello il quale ha superato i 45 anni, è considerato vecchio per quei tempi, anche se
particolarmente prestante, i Galli sono comandati da Re Viridumaro molto più giovane. Viridumaro individua il
capo romano e a sua volta Marcello viene attratto dalla armatura del Re, d’oro ed argento con lustrini e
pennacchi e con impeto lancia il suo cavallo nella direzione del Re Gallo il quale fa altrettanto ma giunto a
contatto con il console romano viene trafitto con un solo colpo di lancia il “pilum” scagliato con grande impeto
dal console romano. I Galli sbandano e i Romani hanno facile gioco.
ANNIBALE
Passano pochi anni e nel 218 a.C, ecco affacciarsi sulla scena della storia Annibale Barca il Cartaginese che
attraversa le Alpi con il suo esercito e i suoi elefanti e si dirige verso est con l’intenzione di dare battaglia ai
Romani. Passa il Po a nord di Stradella e subito si dirige verso Clastidium per impossessarsi dei rifornimenti
per l’esercito romano. Ma non ci sarà battaglia infatti il capo della guarnigione romana tale Publio Dasio da
Brindisi per 400 nummi d’oro apre le porte e lascia che i cartaginesi si impossessino del paese e dei
magazzini. Pagheranno caro questo tradimento nel 197 i romani raderanno al suolo il villaggio incendiandolo.
Di questa storia resta a imperitura testimonianza la famosa fontana di Annibale posta all’estremo est del
paese dove pare che si abbeverassero i cavalli e soprattutto gli elefanti di Annibale Barca.
NAPOLEONE 9 giugno 1800 austriaci contro francesi attorno a Casteggio prima nelle colline a sud e poi nella
piana tra Casteggio Verretto e Montebello. Una prima fase della battaglia vede i francesi in sofferenza ma poi
giunge Napoleone e la battaglia cambia i francesi incalzano e gli austriaci sono costretti e ritirarsi prima su
Voghera poi mano a mano su Tortona ed infine nella piana di Marengo dove il 14 giugno si svolgerà la famosa
e fantastica battaglia sino alla vittoria finale anche grazie alla sovrumana volontà delle truppe francesi.
La Battaglia di Montebello 20 maggio 1859 gli franco-piemontesi si scontrano con gli austro ungarici a
Montebello della Battaglia . Gli austriaci stavano arrivando da Stradella e gli abitanti di Casteggio fecero delle
barricate sulla via Emilia e sulla ferrovia per contrastare l’avanzata. Intanto da Voghera stanno arrivando gli
italiani ed i francesi. La battaglia anche questa volta si svolge attorno alla collina di Montebello e la valle del
Coppa. Gli Austriaci che andavano in direzione di Voghera furono affrontati nei pressi di Genestrello dalla
cavalleria piemontese del Reggimento Monferrato comandato da Tommaso Morelli di Popolo ferito
mortalmente durante la battaglia. Gli Austriaci lasciarono sul campo circa 1300 tra morti feriti e prigionieri,
mentre i franco-piemontesi persero circa 750 uomini. Il 21 giugno 1859 un altro Napoleone questa volta III°
salì sul Pistornile Mentre è storia e non leggenda l’episodio che riguarda il ragazzino che si immolò nei pressi
del cimitero di Genestrello così ben immortalato da Edmondo De Amicis nel suo racconto intitolato “La piccola
vedetta Lombarda”. La storia ci racconterà che il ragazzino si chiamava Giovanni Minoli e che morì in realtà
qualche mese dopo all’Ospedale militare di Voghera per una grave ferita al polmone. Non si può tralasciare di
ricordare, in questa circostanza, l’eccidio della Famiglia Cignoli per mano della truppe austriache comandate
dal Generale Urban. Gli austriaci in casa di questa famiglia trovarono forse una fiaschetta contenente polvere
da sparo, tanto bastò perche tutti i componenti maschi della famiglia ed alcuni personaggi presenti per puro
caso sull’aia furono portati sulla strada che conduce a Casteggio e barbaramente trucidati. A ricordo di
quell’eccidio in località California fu eretta a futura memoria una colonna tronca.
LUOGHI E PERSONE
Giuseppe Maria Giulietti esploratore e studioso africanista si spinge sino in Dancalia una torrida regione del
Sudan, zona Darfur per intenderci, dove per mano di capi tribù locali forse per rapina o forse solo per
rappresaglia fu assassinato assieme a sedici uomini tra cui un altro casteggiano tale Giuseppe Pisani suo
fedele compagno, amico fraterno di professione sellaio. Le spoglie di entrambi ora riposano sotto la statua
della vittoria alata dopo essere tornate dall’Africa in una cassa per munizioni, recuperate dal Barone
Fianchetti.
Albert Einstein Verso la fine del 1800 a Casteggio venne a passare le vacanze estive Albert Einstein ospite
della Famiglia Marangoni e soprattutto della signora Ernestina coniugata Pelizza. Il periodo va dai primi anni
del 1890 sino alla fine del secolo ed infatti il giovane Albert sarà ospite dei Pelizza Marangoni fino all’estate del
1899. Anche se qualcuno asserisce che ancora nei primi anni ’30 Einstein venne ancora a Casteggio poco
prima di partire definitivamente per Princeton. Ma forse questa è una leggenda suffragata però dalla
testimonianza di un casteggiano che fino a poco tempo fa’ asseriva che in quegli anni, lui ancora ragazzino,
veniva mandato in paese a comprare i sigari “pra al tudaesk”.
La statua della Vittoria realizzata nel 1926 opera dello scultore Enrico Astori di Piacenza fu inaugurata dal
Principe Umberto II° alta 18,50 metri ha richiesto 25 tonnellate di bronzo si dovette creare una speciale
fonderia per lavorare una simile mole di metallo.
La Madonna della Neve. La leggenda vuole che si tratti di una bassorilievo proveniente da un oratorio che si
trovava dove ora c’è Largo Colombo, ma una corrente di pensiero dice invece che è il coperchio di una tomba
che rappresenta comunque una Madonna in atto di preghiera. Questo bassorilievo si trova collocato sulla
facciata di una casa adiacente a Palazzo Battanoli.
La Certosa Cantù Edificata tra il 1695-1705 per volere dei monaci certosini di Pavia passerà poi di mano in
mano sino all’ultimo proprietario Prof.Cantù che ne farà dono al Comune. Restaurata recentemente ora ospita
il museo archeologico, la Biblioteca e tutte le attività culturali della città.
Le Chiese del Pistornile.
San Sebastiano del 1570 restaurata nel 1986
San Pietro Martire del 1810/1815 La chiesa parrocchiale dedicata a S. Pietro Martire sorge sulla piazza del
Pistornile, la parte alta di Casteggio. L’edificio ecclesiastico è stato costruito su una struttura già esistente:
infatti in quella zona era presente un collegio del 1500 e la conversione in chiesa risale al 1817, con un
progetto ad opera dell’architetto Giuseppe Marchesi di Pavia.
I monumenti di Piazza Martiri
Monumento ai martiri della libertà scultore Scapolla da Pavia
Monumento ai caduti di tutte le guerre e a coloro che sono morti per l’onore della patria a opera dello scultore
Civardi autore anche della stele dedicata al vignaiolo che si trova all’ingresso del paese in largo Vittorio
Veneto.
Chiese del Borgo
Chiesa Parrocchiale del S.Cuore si iniziò a costruirla nel 1937 e fu terminata nel 1941
Chiesa di San Gaetano edificata nel 1803 per volontà della Famiglia Carena, in seguito sconsacrata, ma
riaperta al culto nel 1967 da Don Lino Perotti.
Giuditta e Oloferne Autore Donatello Bronzo, h. cm 180. Eseguita tra il 1445-1460. Opera commissionata
da Cosimo de' Medici con intenti celebrativi della potenza medicea e divenuta poi emblema comunale quale
simbolo della Repubblica che abbatte i tiranni. Copia donata dal Comune di Firenze alla Città di Casteggio.
Giuliano Balestrero