Light first. Brother. Light First. Light First. Social innovation through lighting. Voglio una luce che illumini i sorrisi delle persone che incontro per la strada, perché quella è una luce che crea felicità e la rende contagiosa. Voglio una luce che la sera accompagni i nostri figli e che guidi i loro passi verso casa. Voglio una luce che scaldi le serate al parco con i bambini e che lasci una scia di giochi e di risate. Voglio una luce che porti la vita nelle nostre città, donando nuove sfumature agli angoli bui, a quelli ormai dimenticati. Voglio una luce che riveli e faccia riscoprire i segreti della nostra storia e della nostra cultura, illuminando i monumenti e gli edifici che parlano del passato. Voglio una luce che dia forma agli edifici, alle iniziative, ai sogni degli architetti e dei designer. Voglio una luce che segni l’inizio e la fine delle strade delle nostre città. Light first. Adolfo. 1 Content. 1 5 Light first. Social innovation through lighting. • Science. • Industry. 2 5 Light first. Every project counts. • Technology. • Design. 4 Light first. Open network. Light first. Making in Italy. 87 • People for better life. • Hubs and links. 29 Referenze: aree applicative. Architetturale Arte & cultura Grandi aree Luoghi di culto Parchi & Giardini Spazi commerciali Stradale & Urbana Strutture ricettive Uffici 81 • The Making. • The i-factor. 3 Light first. Vital energy. 75 • Light is human. • Light is environment. 2 3 Light first. Social innovation through lighting. 5 Light first. Social innovation through lighting. Socially engaged. Ambiente difeso, benessere biologico e psicologico, economie sostenibili: i nostri impegni, dal 1959, sono per uno sviluppo positivo della vita e delle società attraverso la luce. Promuoviamo un uso responsabile dell’energia presso le organizzazioni pubbliche, i protagonisti dell’architettura, dell’industria e del commercio, a supporto delle città, per un reale miglioramento della vita sociale. Vogliamo che, con la luce, i luoghi pubblici e quelli del lavoro siano fulcro della vita, integrandosi nel tessuto che li circonda, per diventare centri nei quali sorrisi, incontri, sguardi e strette di mano abbiano ancora un senso. Knowledge based wellbeing. Un nuovo benessere sociale e privato, basato su energie vitali, su qualità delle tecnologie e delle conoscenze. Per questo ci siamo impegnati nella ricerca di prodotti e soluzioni, nell’aumento delle performance dei sistemi d’illuminazione. Abbiamo costruito con iniziative politiche, territoriali e internazionali, una storia, ideale e concreta, proiettata verso il futuro, che attrae e supporta le spinte più positive, scientificamente ed eticamente avanzate, della società contemporanea. Is there life on Light? La luce genera innovazione attraverso sistemi tecnologici, industriali e di design integrati tra loro. Le soluzioni che rompono gli schemi con il passato, nella nostra organizzazione, sono create dal dialogo costante con i protagonisti internazionali del progetto e delle idee, dal confronto con i migliori produttori di tecnologie. C’è tanta vita nella luce. 6 7 Light first. Social innovation through lighting. Our Social Advertising. Innovazione totale, anche nelle idee e nelle posizioni che comunichiamo. Abbiamo scelto di non parlare solo ai progettisti ma al pubblico, utilizzatore ultimo dei vantaggi della qualità della luce. Abbiamo scelto di prendere posizione su grandi temi sensibili, d’interesse sociale. With iGuzzini against light pollution. Nel 1993 esce una serie di annunci sorprendenti ed eccentrici rispetto alle logiche di prodotto. L’inquinamento luminoso, fenomeno allora conosciuto solo dagli astronomi, diventava il pretesto per articolare una serie di riflessioni intorno alla qualità della luce e del progetto “Chi ha rubato la Via Lattea?”, immagini provocatorie costruivano situazioni evocative al servizio di un obiettivo socialmente utile. Better Light for a Better Life. Per migliorare l’ambiente in cui viviamo, occorre essere coscienti di come la luce, progettata ed usata correttamente, rappresenti un reale differenziale di qualità della vita. Nel 2004 abbiamo scelto di valorizzare anche il lavoro di squadra, con Partners for better light, dando spazio sulla scena dei cantieri ad architetti, lighting designer, committenti e tecnici iGuzzini considerati parte di questa squadra. 8 9 Light first. Science. The brain factory. È entusiasmante lavorare sulla luce in una prospettiva di lunga durata. C’è la determinazione nello scoprire nuove vie e nel raggiungere i risultati; c’è la capacità di declinare i verbi al futuro e di usare parole che parlano nel tempo, come studio e come ricerca. Esploriamo i confini della scienza, per creare una luce migliore. Le competenze sui materiali acrilici -origine del Gruppo Guzzini- ed in particolare sulle tecniche di metallizzazione connesse, ha motivato la produzione di strumenti ottici sofisticati, migliorati anche con la messa a punto di processi molecolari. Lavoriamo sulla fisica dei materiali per migliorare i meccanismi di dissipazione termica, sui trattamenti nano-tecnologici delle finiture per garantire resistenza alla corrosione, sull’elettronica avanzata per incrementare affidabilità ed efficienza, per regolare flussi e qualità cromatiche. La programmazione di specifici software, a partire dal 1983 (con un programma per il calcolo delle performance illuminotecniche dei prodotti negli ambienti), ha favorito la definizione del modo più efficiente nell’utilizzo degli apparecchi. Connessioni a smart grid, sensoristica, multilayering sono ulteriori territori di sviluppo delle nostre ricerche scientifiche. 10 11 Light first. Science. Skills for society. I risultati delle nostre sperimentazioni nel campo della foto-biologia, cioè sugli effetti biologici dell’esposizione alla luce, sono diventati linee guida internazionali (quale produttore del settore oggi non parla di luce biodinamica? La nostra ricerca è iniziata nel 1988). Gli studi condotti con il Lighting Research Center di Troy, si sono basati sulle relazioni fra le variazioni delle caratteristiche della luce e i ritmi circadiani degli esseri viventi. Nel 1992 ne è scaturito un brevetto ed un sistema d’illuminazione bio-dinamica con cui riprodurre, in luoghi artificiali, il naturale modificarsi della luce solare: in grado non solo di migliorare le qualità di vita e di lavoro in ambienti confinati (come per esempio le sale di controllo di impianti petrolchimici, di call center, etc.) ma anche di coadiuvare le attività riabilitative delle persone uscite dallo stato di coma. La nostra ricerca è stata sollecitata da domande di qualità ambientale, di sicurezza, di risparmio, di riduzione dell’inquinamento luminoso. Abbiamo inventato, a metà degli anni ‘80, i diffusori in policarbonato per l’illuminazione pubblica. La loro infrangibilità e trasparenza, unita a riflettori innovativi per l’epoca, hanno favorito la definizione di prodotti specialisti in comfort visivo e risparmio sui consumi energetici. La difficoltà degli astronomi nell’osservazione del cielo notturno, si è collegata a quelle soluzioni, lanciando il nostro forte impegno contro inquinamento luminoso e luce parassita, con la produzione di apparecchi che evitano la dispersione di luce. Queste competenze e la collaborazione con ENEL, la più grande azienda pubblica europea di gestione dell’illuminazione delle città, hanno permesso, nel 2009, di realizzare, con i LED di potenza, associati ancora una volta a nuove ottiche, uno dei primi apparecchi realmente efficaci nella riduzione dei consumi energetici nell’illuminazione urbana. “Luce e democrazia” è la ricerca, realizzata alla fine degli anni ‘90, con l’Università di Harvard sulla nuova luce per le città. Il risultato di questo studio sono i primi prototipi mai realizzati di apparecchi LED con tecnologia RGB, programmati e gestiti da software in grado di rispondere alle sollecitazioni dell’ambiente. La piazza del Municipio di Boston è stata organizzata per flussi di luce indicativi dei diversi attraversamenti, operativi sugli assi dello spazio e del tempo. Dal 2000 al 2007 abbiamo partecipato al progetto di ricerca internazionale Office21, coordinato da Frauenhofer Institut e che aveva Microsoft tra i partner, per indagare come il lavoro in rete influenzi la conformazione, e quindi la luce, negli ambienti di lavoro. Abbiamo anche introdotto nuove tipologie per illuminare le opere d’arte, i musei, i siti archeologici e gli edifici storici, condotto studi e ricerche che hanno prodotto nuove modalità di applicazione della luce (indiretta per esterni, diffusa a luminanza controllata, grafica). Nel 2006, con il progetto “Conoscere la Forma”, con l’Istituto Italiano per il Restauro ed il Museo francese del Louvre, abbiamo approfondito gli aspetti percettivi e culturali legati al rapporto tra luce ed opera d’arte. Le nostre attività di ricerca proseguono in modo continuato. Abbiamo depositato decine di brevetti d’invenzione, approfondito le particolari esigenze d’illuminazione delle opere d’arte, valorizzato le merci, rese più confortevoli e sicure le città. Tutte ricerche condotte con la Harvard University, il MIT di Boston, il Frauenhofer Institut, il Lighting Research Center di Troy-USA ed insieme a numerose Istituzioni ed Università italiane. 12 13 Light first. Industry. It’s in the Process. L’industria oggi non è ripetizione, ma variabilità, adattamento, complessità; noi l’abbiamo risolta collaborando per avere i migliori componenti, condividendo le informazioni ed allineando tutti sulle ultime tecnologie presenti sul mercato. Lavoriamo con accreditate aziende produttrici di sorgenti e materie prime nel mondo; eseguiamo test di laboratorio e in linea, per garantire qualità, sicurezza ed affidabilità. Abbiamo circa 500 partner di filiera e tutti partecipano alla fase di sviluppo, perché l’eccellenza delle performance riusciamo ad averla solo da collaborazioni di grande qualità che investono nell’innalzamento dei parametri e che credono nell’integrazione totale: elaboriamo insieme previsioni, tempi, standard e lotti di produzione. Al centro del nostro lavoro c’è l’intero sistema: vogliamo condividere la stessa etica del lavoro che si manifesta nella qualità degli ambienti, nell’ascolto del cliente in ogni reparto, nel rispetto e nel coinvolgimento delle persone con formazione continua e aggiornamento, indispensabili in un settore in rapida evoluzione tecnologica. Le organizzazioni sono costituite da persone, la loro fiducia, il loro entusiasmo, la loro serenità è molto importante per noi. Quality first. Abbiamo adottato il World Class Manufacturing. è un modo di lavorare che prevede, con l’applicazione di metodi e standard, l’eliminazione di ogni tipo di spreco e perdita: zero difetti, zero guasti, zero rifiuti, zero infortuni, consegna tempestiva dei componenti da parte del fornitore allo stabilimento, da qui alla rete di vendita ed ai cantieri. La nostra qualità è nel rispetto dei tempi e nella soluzione di particolari esigenze con la produzione di prodotti speciali, è nei servizi internazionali, nello scambio e nella formazione tecnica. 14 15 Light first. Industry. Certificazioni Aziendali 1994 Certificazione aziendale di Qualità ISO 9001 2008 Certificazione aziendale ambientale ISO 14001 2014 Certificazione aziendale ISO 50001 Energy Management Systems Standard Certificazioni prodotti Reliability for a better light. Già dal 1973 il rispetto delle norme di sicurezza e dei più severi standard internazionali sono stati al centro del nostro lavoro. Il Laboratorio Fotometrico ha permesso l’ottenimento di certificazioni importanti. Il Laboratorio Normativo è stato riconosciuto e accreditato ENEC/UL, tra i primi europei e da CQC (China Quality Certification Centre) secondo la procedura WMT IECEE (Worldwide System for Conformity Testing and Certification of Electrotechnical Equipment and Components), ai fini del rilascio del marchio CCC (China Compulsory Certification) in accordo alle norme IEC. Questo risultato è importante perché siamo stati il primo laboratorio privato di un’azienda non cinese a ottenere questo riconoscimento ed anche il primo di un’azienda d’illuminazione, in assoluto. Gli accreditamenti WMT e CTDP attestano che il laboratorio è in grado di operare nel rispetto degli standard internazionali di qualità dei laboratori di prova (ISO IEC 17025) e di svolgere autonomamente tutte le indagini per valutare la rispondenza dei prodotti alle norme applicabili, praticamente, in tutto il mondo. Questo permette agli istituti terzi deputati, il rilascio dei marchi di omologazione, sulla base dei test condotti al nostro interno. I riconoscimenti e la positiva reputazione del nostro brand sono garanzia di affidabilità, sicurezza e performance dei nostri prodotti. dal 1976 tutti i prodotti ottengono il marchio IMQ dal 1996 tutti i prodotti ottengono il marchio ENEC dal 2004 tutti i prodotti ottengono il marchio CCC Certificazione normativa di sicurezza 1973 avvio 1992 accreditamento IMQ/ procedura S.M.T., per l’ottenimento dei marchi IMQ ed ENEC (anche con DEMKO/UL) 2004 accreditamento UL (Underwriters Laboratories) per l’ottenimento del marchio UL 2011 accreditamento CQCC (China Quality Certification Center) per l’ottenimento del marchio CCC (China Compulsory Certification). Certifcazione Fotometrica 1981 avvio 1997 accreditamento IMQ per l’ottenimento del marchio IMQ Performance - certificazione dati fotometrici ed efficienza energetica 2011 accreditamento UL ad operare in accordo alla norma LM79 - certificazione dati fotometrici ed efficienza energetica 16 17 Light first. Led is more. Technology. Led is More. Progettare con i LED significa studiare nuove geometrie ed elaborare innovative strategie di relazione tra i diversi elementi tecnologici che formano gli apparecchi. è un lavoro complesso che si articola per sistemi integrati ed esalta le competenze uniche e le conoscenze più profonde. è il nostro sapere consolidato sui materiali che ci rende forti sulla produzione e regolazione dei flussi luminosi attraverso la costruzione d’impianti ottici sempre innovativi. Il mondo esprime esigenze che siamo chiamati a comprendere e soddisfare. La risposta è in progetti/prodotti unici nell’ideazione, nel servizio, nell’avanzamento: sono soluzioni ad alta intensità. Talmente intense da stare tutte dentro il più piccolo dei prodotti. 18 Laser Blade 19 Light first. Led is more. Technology. It’s in the Product. Innovare bene, sull’intera organizzazione, con continuità, ha costruito il nostro successo internazionale. Scegliamo i migliori fornitori per LED, sorgenti e materie prime, per dare performance, sicurezza e affidabilità nel tempo. Le parti meccaniche sono progettate nei dettagli per garantire durata e corretto smaltimento del calore, la calibratura delle parti elettroniche favorisce la soddisfazione dei parametri tecnici più corretti per i LED. Le nostre tecnologie garantiscono l’emissione del flusso luminoso all’inizio della vita dell’apparecchio e I nostri apparecchi sono testati una CCT stabile (costanza cromatica) per tutta la secondo la norma LM80 sua durata ma anche per tutti i LED installati (Approved Method for in ogni unità e tra tutti gli apparecchi con lo stesso Measuring Lumen Maintenance CCT. La luce che emettono arriva sulle aree da of LED Light Sources). illuminare con estrema precisione ed uniformità, annullando la luce parassita. Abbiamo scelto di produrre prevedendo già lo smaltimento a fine utilizzo di ogni apparecchio: tutti i componenti possono essere separati agevolmente, non esistono collanti. Lun-Up 20 21 Light first. Led is more. Design. Graphic lighting. Talvolta la luce nasce dalla progettazione delle ombre, dall’enfasi di linee, dai contrasti e dai suoi attraversamenti, crea con l’architettura un’armonia o un contrappunto ritmico. Il Graphic Lighting per esempio è una disciplina possibile solo con strumenti disegnati a partire da idee d’uso che impongono vincoli progettuali di integrazione degli apparecchi nell’architettura o di scomparsa dalla visione o che miniaturizzano i loro ingombri. La grande innovazione inaugura nuove opportunità e nuove discipline. Una lama di luce può scandire il ritmo dello spazio, inaugurando un originale pensiero sul rapporto fra luce e costruito, tra luce e scena urbana. Trick 22 23 Light first. Led is more. Design. Design connection. Unire elementi esistenti con connessioni sempre diverse per l’apertura di nuove possibilità: il design, quello della nostra esperienza storica, non si esaurisce nel disegno dei prodotti ma coinvolge l’intera attività. Siamo protagonisti del mondo italiano del Design, abbiamo collaborato con le migliori università, con i più importanti nomi del progetto e dell’elaborazione storica e critica della programmazione formale e industriale. Abbiamo organizzato, nel mondo, convegni, mostre, momenti di formazione, ricevuto premi internazionali. La luce si crea realizzando apparecchi eleganti, che arredano lo spazio, e governando le emissioni, con l’obiettivo di ottenere una certa qualità visiva in un particolare contesto. Un apparecchio, infatti, deve essere valutato in funzione del tipo di luce che emette, per le prestazioni, l’affidabilità, per le caratteristiche illuminanti e per l’esperienza estetica che offre una volta installato. La luce è capace di trasformare la funzione in emozione, di rendere un edificio, un valore collettivo e di fare, di un paesaggio, un’esperienza percettiva. La luce è, prima di tutto. 24 Wow 25 Light first. Led is more. Design. Light is for people. Affiancando i progettisti già nelle prime fasi, spesso persone, le stesse si parlano e confrontano: studiando soluzioni nuove e su misura collaborare significa alimentare una rete di dell’architettura, abbiamo modo di risolvere le elaborazione teorica e di scambio concreto, di relazioni che la luce instaura tra gli edifici e gli verifiche sul campo. Il design della luce è un esseri viventi: c’interessiamo non solo per illuminare percorso di buone pratiche: si tratta di creare un lo spazio, quanto evidenziare le qualità di un luogo. insieme tecnologico che eroghi luce esatta, Abbiamo vissuto grandi esperienze umane, equilibrata, stabile. E bellezza. La luce è anche incontrato sensibilità diverse, lavorando una direttrice, si lascia usare come una guida insieme a partner, a straordinari progettisti da tutto il semantica, utilizza segni, graffiti, crea rotture di mondo: molte delle nostre soluzioni sono continuità, sottolinea angoli e curvature, maturate dalle loro sollecitazioni. Ogni volta, le idee, i vettorializza le linee per indicare direzioni, enfatizza pensieri, i dialoghi ruotano intorno agli i volumi. utilizzatori, a coloro che vivranno la propria vita sotto Palco quegli apparecchi. Il design si fa per le 26 27 Light first. Every project counts. Ogni progetto, ogni edificio, ogni luogo è un centro del mondo. Il nostro lavoro trova senso compiuto nelle applicazioni, nelle diverse aree nelle quali la luce artificiale è al lavoro. è questa una dinamica di lancio e di rinnovo: definiamo continuamente nuovi modi di disegnare e nuovi contesti di applicazione. La luce è la protagonista di una profonda rivoluzione dell’architettura; motiva lo spazio, afferma, evoca, allude, difende i progetti. 29 Light first. Room 1004. Linked Hibrid - Pechino, Cina Progetto architettonico: Steven Holl Architects Light First. Light first. Abebe. Viadotto - Chaumont, Francia Progetto illuminotecnico: Jean François Touchard Light First. Light first. Monalisa. Centro Culturale Niemeyer - Aviles, Spagna Progetto architettonico: Oscar Niemeyer Light First. Light first. Renzo. High Museum of Arts - Atlanta, USA Progetto architettonico: Renzo Piano Building Workshop Light First. Light first. Who else? National Center for Performing Arts - Pechino, Cina Progetto architettonico: Paul Andreu Architects Associated con ADPI e BIAD Progetto illuminotecnico: Lighting Planners Associates Inc. Kaoru Mende - Yosuke Hiraiwa Light First. Light first. Gate 24. Queen Alia International Airport - Amman, Giordania Progetto architettonico ed illuminotecnico: Foster + Partners Light First. Light first. Speed of Light. Moschea di Hassan - Il Cairo, Egitto Progetto illuminotecnico: Simos Simon Architect - Eclaraigist Light First. Light first. Cucu. Negozio Camper - Barcellona, Spagna Light First. Light first. Filomena. Fondazione Capucci- Firenze, Italia Progetto architettonico ed illuminotecnico: Michele De Lucchi con Enrico Quell e Alessandro Ciancio Light First. Light first. BMW, die Welt. BMW Welt - Monaco, Germania Progetto architettonico: Coop Himmelblau - Wolf D. Prix Progetto illuminotecnico: a-g Licht GbR, Wilfried Kramb, Michaela Kruse Light First. Light first. Guten Morgen Camburg. Ponte - Camburg, Germania Progetto illuminotecnico: Planergruppe Weidemann, Gilbert Weidemann Light First. Light first. Need help? Pangu Plaza Hotel - Pechino, Cina Progetto architettonico: C.Y. Lee Architects Progetto illuminotecnico: Studio Methis - Marinella Patetta, BPI - Brandston Partnership Inc. Light First. Light first. Dr. Lucija. Policlinico Novamed - Zagabria, Croazia Progetto architettonico: Ante Nikša Bili, Vanja Bišcanic, Suncica Mastelic-Ivic Progetto illuminotecnico: Dean Skira, Maja Lipovcic Light First. Light first. Hug a tree. Città Vecchia – Baku, Azerbaijan Light First. Light first. Good night Florence. Piazza del Duomo - Firenze, Italia Progetto illuminotecnico: Illum Srl Direzione lavori: Andrea Carlesi, Giulia Secci Light First. Light first. Dirty dancing. Stazione di Paddington - Londra, Regno Unito Progetto architettonico: Oxford Architects Progetto illuminotecnico: GIA Equation Light First. Light first. Cinderella. Padiglione Rossi - San Pietroburgo, Russia Light First. Light first. Wow & Ooooooh. Studio Maillol y Maillol - Panama City, Panama Progetto architettonico e illuminotecnico: Maillol y Maillol Light First. Light first. Join the driftbar.co.uk Heron Tower - Londra, Regno Unito Progetto architettonico: Kohn Pedersen Fox Progetto illuminotecnico: Illuminating Concept Light First. Light first. Renzo vs Frank. Art Institute of Chicago - Chicago, USA Progetto architettonico: Renzo Piano Building Workshop Light First. Light first. Angelo mio. Parco della Memoria - San Giuliano di Puglia, Italia Progetto architettonico: Sud Arch Light First. Light first. Baby at work. Sede Rubensluciano – Stra, Italia Progetto architettonico ed illuminotecnico: Simone Micheli Light First. Light first. Vital energy. 75 Light first. Vital energy. Light is human. Spinta vitale per l’uomo, luce per le cellule del corpo, utile, personale, variabile. Dalla pelle al cuore siamo fatti di luce, è uno dei linguaggi con i quali le cellule comunicano tra loro. È energia, la stessa materia dei corpi viventi; mettere in contatto queste due dimensioni e semplificarne il dialogo è possibile solo partendo da un obiettivo di benessere. Le cellule non sono singole entità, ma un unico sistema complesso di differenti elementi connessi, che scambiano informazioni sul contesto. La qualità di questa relazione è condizionata dai sensi e quindi anche dalle caratteristiche luminose dell’ambiente intorno: più bellezza, più comfort, più esattezza, negli spazi sociali, lavorativi, espositivi, commerciali, ma anche nei grandi luoghi pubblici come aeroporti e stazioni. Ogni giorno nascono nuovi mondi che possono essere illuminati non secondo effimeri fini estetici, ma per una maggior qualità della vita negli ambienti, per un personalizzato piacere operativo e relazionale. Light is environment. Abbiamo fatto dell’efficienza energetica e dell’intelligenza dei sistemi d’illuminazione gli argomenti al centro nella nostra ricerca d’innovazione, che non si esaurisce nei prodotti, ma coinvolge le strutture e i processi industriali. Sul fronte dei consumi energetici degli apparecchi abbiamo voluto porre una concreta attenzione agli sprechi dovuti a inutili dispersioni dei sistemi d’illuminazione pubblica. Un impegno tradottosi in soluzioni più razionali ed efficienti nell’uso dell’energia, anche negli uffici e nei luoghi di lavoro. Tutti i nuovi prodotti hanno sorgenti a LED, sono gestiti da sistemi elettronici che governano i cicli delle accensioni in funzione delle reali esigenze d’illuminazione. Prodotti progettati per durare, ma già concepiti per essere facilmente disassemblati e smaltiti. Sostenibilità non come limite ma come realtà e come sfida, come confronto da cui far scaturire innovazione e progresso. Tutto il nostro complesso produttivo ha certificazione ambientale ISO 14001. I nostri stessi edifici sono simbolo di attenzione e di cura dell’ambiente naturale e umano. 76 77 Light first. Vital energy. Il progetto del quartier generale di Recanati ha fatto di ciascun edificio un caso di studio. Grande attenzione è stata riservata al comfort delle persone ed all’inserimento ambientale e paesaggistico delle diverse strutture. Nel progettare i Laboratori della Luce, si è lavorato sulle soluzioni architettoniche e sulle prestazioni degli impianti per minimizzare l’impronta energetica della costruzione. L’edificio dei laboratori ha ottenuto un punteggio pari a 3,5 in base al protocollo Sustainable Building Challenge di iiSBE, miglior risultato fra le strutture per uffici in Italia. La sede spagnola a Sant Cugat del Vallès in Barcellona, ha saputo fondere uso dei materiali e attenzione ai consumi energetici; il contenitore in vetro, sferico, è reso efficiente da un approfondito studio della posizione dell’intera superficie in cristallo rispetto all’irraggiamento solare. L’edificio che ospita la sede inglese, a Londra, ha un’eccellente 71% sulla scala di valutazione BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method), cosa che ha permesso al progetto di aggiudicarsi il Guilford Society Design Awards per la categoria “Nuovi edifici”. 78 79 Light first. Making in Italy. 81 Light first. Making in Italy. The Making. Un’industria è forte quando appartiene a un distretto internazionale e quando contribuisce allo sviluppo non solo economico, ma anche sociale e culturale, del proprio territorio. Il nostro lavoro non può prescindere dalla costante attenzione alla nostra storia, agli uomini, alle idee, alle caratteristiche della nostra terra. Questa regione, le Marche, è il luogo dell’armonia, dell’arte e della cultura: un contesto abitato da persone-cittadini del mondo felici della propria terra, perché quando si vive in un posto così, è difficile non esserlo. Il carattere del territorio partecipa alla creazione di prodotti e servizi assicurandone caratteri di unicità. La tradizione industriale italiana è riconosciuta per la capacità d’intercettare il buon gusto e i valori degli oggetti. Ecco perché nel nostro lavoro sono presenti storie fondate su valori originari: famiglia, territorialità, cultura come conoscenza diffusa, internazionalizzazione. E design: una pratica che nell’arco degli anni si è concretizzata con grande forza, il design è l’unico linguaggio della società in grado di dare un lessico all’industria. Conoscenza e innovazione hanno costruito un’organizzazione che aumenta il valore dei prodotti ponendo l’attenzione sui processi, sui contributi che ogni giorno una grande comunità di persone produce nel proprio lavoro; per questo ci piace parlare di Making in Italy, per sottolineare proprio l’insieme dei processi, l’importanza che il fare quotidiano, di ogni individuo, ha in questa realtà. 82 83 Light first. Making in Italy. The i-factor. Italia. La nostra storia inizia più di un secolo fa, con Fratelli Guzzini, con la produzione di oggetti per la casa, poi evoluta con iGuzzini Illuminazione (1959) e con Teuco (1972), nei settori della luce e del wellness. Design, ricerca, tecnologie, prodotti, mercati, internazionalizzazione, sono discipline che sviluppiamo a partire dai valori di una solida etica industriale. Il lavoro nel design ha favorito quello nell’architettura. Se i proiettori Shuttle disegnati da Gecchelin, premiati col Compasso d’Oro 1989, hanno rappresentato la grande scuola del design italiano, dalla collaborazione con architetti, progettisti e lighting designer sono nati prodotti che innovano le tipologie applicative, nuovi modi per illuminare: Gae Aulenti e Piero Castiglioni per Cestello (1990); Renzo Piano per Nuvola (1990 ) e Le Perroquet (2000), e poi ancora Foster, Fuksas, Andreu, Willmotte, Cucinella, De Lucchi. Nei primi anni ‘60, in anticipo su tutta l’industria italiana, apriamo le prime sedi nel mondo, a sostenere un impetuoso sviluppo internazionale che evolve dagli anni ‘90 con le filiali e nel 2008 con le unità produttive in Cina e Nord America, basi operative e di servizio nelle aree in cui si sta costruendo il futuro. La luce è studio e innovazione, per questo sosteniamo la crescita anche con iniziative culturali. Nel 1981 il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano ospita la mostra-manifesto “Capire la luce”, con la quale proponiamo alla cultura del progetto, una nuova strategia, che negli anni successivi, si sviluppa nella stretta collaborazione anche con lighting designer capiscuola di questa nuova professione. Nel 1983 mettiamo a punto uno dei primi software di progettazione illuminotecnica, dalla metà degli anni ‘80 organizziamo percorsi di formazione e convegni basati su ricerche innovative, con l’intervento di grandi specialisti internazionali. Promuoviamo la luce come leva per qualificare il vivere civile, attraverso campagne di comunicazione che danno evidenza a temi fondamentali: nel 1993 avviamo la lotta contro l’inquinamento luminoso e nel 2000 l’uso della luce bio-dinamica. Da lì in poi è sulla luce come strumento d’innovazione sociale che s’indirizza la nostra piattaforma culturale. Siamo partner di progetti in tutto il mondo, mettendo a disposizione conoscenza e servizi specialistici: lavoriamo su processi integrati che permettono l’offerta di apparecchi d’illuminazione intelligenti, in grado di gestire, in modo sostenibile e preciso, le proprie performance: design italiano, affidabilità costruttiva, elettronica avanzata, insiemi dal grande valore aggiunto. 84 85 Light first. Open network. 87 Light first. Open network. People for better life. Continuità. Continuità nelle relazioni, nel servizio, nell’innovazione. Siamo una comunità internazionale di persone, discipline e competenze ampie e diversificate: incontrare, lasciarsi contaminare, è una ricchezza, una consapevolezza radicata nella nostra organizzazione e nel nostro lavoro. 88 89 Light first. Open network. Essere aperti e curiosi verso le differenze, rispettare gli interlocutori con spirito di collaborazione; ricerchiamo una continua generazione di nuova conoscenza. I nostri ambienti e metodi di lavoro sono cosmopoliti, operando in sedi e fusi orari diversi. L’Open Network favorisce l’incontro di linguaggi e culture tecniche anche distanti: tutte accomunate però da un’unica lingua, quella della luce. La filiera, dai fornitori agli utenti finali, attraverso ricercatori, progettisti e designer è una rete nelle reti, si organizza intorno a momenti, anche on line, di scambio e formazione; siamo una organizzazione concreta fatta di laboratori, industrie partner, uffici e showroom, luoghi di raccolta di idee e progetti, punti di studio e dialogo. Lavorare insieme per soddisfare requisiti di sicurezza e di performance ovunque nel mondo, per disegnare e produrre soluzioni corrette. La nostra struttura professionale assiste i progettisti e i committenti attraverso partner assistance center che lavorano su più continenti in tempo reale. Creiamo valore oggi per costruire, con la luce, il futuro dell’architettura, delle città, degli uomini e della natura. Non ci limitiamo a illuminare il lavoro di altri, mettiamo in comune il nostro sapere per interagire con i luoghi, per dare forza a grandi e piccoli cantieri, per aiutare le imprese commerciali a fare il business migliore, le città e i grandi eventi mondiali a presentarsi in modo unico. Entriamo nelle intenzioni e nelle coordinate dei progetti, proponiamo tecnologie, ottimizziamo soluzioni derivate da esperienze, apparecchi speciali e progetti d’illuminazione speciali, scegliendo sempre di stare dallo stesso lato del tavolo di chi progetta. 90 91 Light first. Open network. Hubs and Links. La comunità ha punti di riferimento reali, basi di servizio (partner assistance centre) e supporto logistico in Europa, Asia, America ed Oceania ed alimenta account in diversi social network on line. 3 79 Piattaforme logistiche e produttive Brevetti internazionali Europa Asia Nord America 22 Sedi operative 92 19 Centri di assistenza per i partner 1202 Collaboratori 78 Partner internazionali 93 Light First. ...e quindi uscimmo a riveder le stelle. Dante Alighieri. Fotografie: Archivio iGuzzini Fernando Alda Engelhardt-Sellin Gabriele Basilico Stefano Belardinelli Stefano Boldrini Michel Denancè Didier Boy De La Tour Giorgio Di Tullio Jurgen Eheim Cristian Fattinnanzi Gianni Berengo Gardin Adrià Goula Matteo Guzzini Lv Hengzhong Matiaz Kacicnik Gabriele Mannelli Sanchez y Montoro James Newton Giuseppe Saluzzi Thomas Schlenkrich Vjekoslav Skledar Mario Tordini Nigel Young 274 Km Content Design: Giorgio Di Tullio Creative Direction: Michael Goettsche Art Direction: Fabrizio Frasca Coordinamento e Produzione: iGuzzini Business Innovation & Networking Finito di stampare: Marzo 2014 Light First. 9.5851.000.0 Light first. Eataly.
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