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Innovazione e Sostenibilità
Osservatorio Innovazione e Sostenibilità
Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 12/2014
a cura di Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani
Sommario:
News dai territori:
Regione Campania:
News nazionali:
Rinnovabili:
Edilizia scolastica:
Materiali e tecnologie
innovative:
Rapporti e studi:
Aziende:
Estero:
Eventi: '
52 milioni ai Comuni per le energie rinnovabili
Strategia energetica nazionale (SEN), le proposte di Ascomac Cogena in audizione alla
Camera;
Mini eolico e procedure d'asta per il grande eolico, criticità e correttivi proposti da Anev al
Gse;
Sistemi Efficienti di Utenza (Seu), da assoRinnovabili una Guida in arrivo;
Prestiti per il fotovoltaico alle imprese: arriva il fondo da 2,5 miliardi;
Impianti FV oltre i 3 kW accatastabili, presentata interrogazione alla Camera;
I sindaci potranno affidare i lavori senza permesso di costruire. Pubblicato in Gazzetta il
decreto con le deroghe alle norme sui titoli edilizi e al Codice Appalti che velocizzeranno gli
interventi di riqualificazione;
Al via task force Anci - Ance su edilizia;
Per il fotovoltaico di domani celle solari flessibili e semi-trasparenti;
E’ la geotermia a trascinare il mercato italiano. Undicesimo posto per l'Italia nella
graduatoria del Renewable Energy Country Attractiveness Index;
I sistemi combinati Mapei sono il vero valore aggiunto
Anti-crisi Le reti fanno bene Ma in pochi se ne sono accorti. Chi è inserito in un network
d’impresa ha ottenuto risultati migliori
Il grande Lego della Isocell. In costruzione a Pognano il nuovo Palalido di Milano
Un impegno costante per la formazione: convegni Wienerberger 2014;
Una "pelle solare" per le case a schiera olandesi Il sistema della Delft University of
Technology permette di sovrapporre agli edifici storici una “pelle” fotovoltaica;
Renewable energy summit': investimenti in Italia rendono il doppio rispetto alla Germania
News dai territori:
Regione Campania: 52 milioni ai Comuni per le energie rinnovabili
13/03/2014. Bando per l'efficientamento energetico e la realizzazione di impianti per la produzione di energia
rinnovabile
È stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania lo scorrimento delle graduatorie dell'avviso rivolto ai
Comuni campani di piccole e medie dimensioni, e le loro forme associative, per l'efficientamento energetico e la
realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile a servizio di edifici di proprietà dei comuni.
L'assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello ha sottolineato che sono stati messi a
diposizione oltre 50 milioni di euro per finanziare i progetti di efficientamento energetico presentati dai Comuni delle 5
province: "In tempi rapidi abbiamo avviato il procedimento per dare pubblicazione all'esito della selezione per
partecipare al programma, un'iniziativa strategica per la giunta regionale campana perché mette in gioco la capacità
dei territori di rispondere alla sfida dell'efficientamento energetico. Innovazione, tecnologia, coinvolgimento del
territorio, progetti di alta qualità sono le chiavi del programma ormai in fase di realizzazione".
Fonte: sito internet infobuild energia
News nazionali:
Rinnovabili: Strategia energetica nazionale (SEN), le proposte di Ascomac Cogena in audizione alla Camera
20/03/2014. Puntare sul connubio “Efficienza/Risparmio energetico e Fonti rinnovabili”, promuovere la generazione
distribuita e le reti energetiche private
Legalità e semplificazione normativa e amministrativa; generazione centralizzata e distribuita; fonti rinnovabili,
risparmio energetico ed efficienza energetica; reti energetiche intelligenti pubbliche e private; regimi di aiuto
all’investimento e sostegno all’esercizio; fiscalità energetica e ambientale; trasporto e mobilità sostenibili.
Sono alcuni dei Pilastri su cui poggia la proposta di Ascomac (Federazione Nazionale Commercio Macchine adente alla
Confcommercio Imprese per l'Italia e Socio di Federcostruzioni) per la nuova Strategia energetica nazionale (Sen).
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Una Vision ed una Governance fondate su Obiettivi, Programmi, Misure, Strumenti orizzontali “a rete”, verticali “di
filiera”, trasversali “intersettoriali”, per il migliore raggiungimento degli obiettivi europei tenuto conto dei fattori di
sviluppo e delle attuali criticità. E’ quanto ha chiesto Ascomac Cogena (Associazione aderente ad Ascomac che
rappresenta Imprese operanti nel settore della Efficienza energetica e della Generazione distribuita di energia da fonti
rinnovabili e da cogenerazione ad alto rendimento) nel corso dell’audizione del 13 marzo scorso alla Commissione
Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati in merito all’Indagine conoscitiva sulla Strategia
Energetica Nazionale e sulle principali problematiche in materia di energia. Secondo Ascomac Cogena serve una nuova
Strategia Energetica del Paese, traducendo le problematiche in cui versa oggi il sistema elettrico nazionale in una
grande opportunità di sviluppo infrastrutturale passando dall’approccio “in rete” a quello “a rete”. Il Risparmio
energetico conseguito attraverso l’Efficienza energetica e la Cogenerazione ad Alto Rendimento, e il Consumo e
l’Utilizzo ad alta efficienza, grazie alla generazione distribuita programmabile ed alla integrazione con le fonti
rinnovabili non programmabili, rappresentano da subito un'importante occasione di sviluppo economico, sociale e
responsabile, di creazione di un nuovo mercato sostenibile, di nuove professioni e professionalità.
Una Rivoluzione nella strategia energetica del Paese
“Il sistema energetico nazionale è caratterizzato ancora da forti elementi di criticità e vulnerabilità – sottolinea il
Presidente di Ascomac Cogena Ing. Pierluigi Corsini – e questo fattore penalizza la crescita produttiva a causa del
permanente gap in termini di prezzo ma anche per un deficit infrastrutturale rispetto ad altri paesi europei”. “Per
questo motivo - secondo Corsini - l’Italia deve puntare sul connubio “Efficienza/Risparmio energetico e Fonti
rinnovabili”, quale importante occasione di sviluppo economico, sociale oltre che opportunità per un nuovo mercato
sostenibile e per nuove professionalità”.
Una strategia di sviluppo, dunque, che il nostro Paese deve necessariamente attuare, programmandone le priorità. Un
quadro legislativo coerente ed organico che promuova e sviluppi:
- la generazione distribuita di energia unitamente alle reti energetiche private, migliorando altresì la generazione
centralizzata unitamente alle infrastrutture di rete;
- azioni che contengano i consumi finali, ottimizzino l’utilizzo nei diversi settori economici a partire dalla mobilità e
garantiscano ricadute occupazionali;
- la promozione di strumenti di sostegno – investimento ed esercizio - non speculativi per i cittadini, aziende,
amministrazioni pubbliche che intendano investire nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili.
Azioni mirate per gli edifici
“A tutto questo – ha sottolineato il Segretario Generale Carlo Belvedere – si devono aggiungere azioni mirate per gli
edifici. Questi ultimi sono responsabili del 40% del consumo globale di energia nell'Unione europea. Pertanto riteniamo
indispensabile la ristrutturazione edilizia e contestuale riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare - prodotti,
edifici, quartieri, città, infrastrutture, territorio - attraverso una Progettazione Innovativa ed efficiente fondata sulla
elaborazione di modelli parametrici.
L’utilizzo del sistema BIM - Building Information Modeling – sostenuto dalla UE nella Edilizia sostenibile e nella
Direttiva Appalti, consente di raccordare l’intera filiera dalla progettazione, alla fabbricazione, alla gestione al fine ciclo
di vita di un prodotto o di una infrastruttura, basandosi su dati parametrici, condivisi tra operatori che, a diverso titolo,
partecipano alla realizzazione ad es. di un edificio e di dialogare a voce unica con la Amministrazione pubblica,
riducendo drasticamente ed in modo efficiente tempi e costi di realizzazione, rappresentando di fatto una banca di dati
condivisa tra tutti gli operatori pubblici e privati. Proprio perché sono in gioco risorse pubbliche più o meno ingenti non
importa, è indispensabile, a conclusione dei lavori, la certificazione dei risultati degli interventi effettuati da Organismi
di parte terza, accreditati nel settore delle ispezioni per le costruzioni”.
L’obiettivo da raggiungere è quello di progettare e gestire costruzioni/infrastrutture statiche, antisismiche ed
energetiche, a ridotto consumo di acqua, ad alta riciclabilità, a impatto quasi zero”.
Generazione distribuita ad alta efficienza di energia elettrica e termica
Altro Pilastro portante della Proposta Ascomac Cogena è la Generazione distribuita ad alta efficienza di energia elettrica
e termica sul territorio, finalizzata soprattutto all’autoproduzione e all’autoconsumo. “Su questo particolare capitolo –
ha ripreso Corsini – il nostro Paese necessita di una normativa specifica affinché si sviluppino e si integrino le migliori
tecnologie di generazione a basso impatto e ad alta efficienza di energia, con reti intelligenti private a supporto della
generazione distribuita di energia. E’ importante considerare che la generazione distribuita, nel caso di cogenerazione
ad alto rendimento, si caratterizza per la sua programmabilità e può quindi integrarsi in modo ottimale con le fonti
rinnovabili non programmabili, contribuendo alla riduzione delle criticità ed al miglioramento dell’affidabilità
complessiva del sistema”.
Reti intelligenti private
Attraverso le reti intelligenti private, sostiene Belvedere, si valorizza “l’autoapprovvigionamento energetico a favore di
pluralità di clienti finali e cioè la possibilità di autoproduzione di energia da parte di aree artigianali, industriali e
commerciali, centri servizi direzionali, centri commerciali, P.A, centri residenziali, condomini. Tutte realtà che, a causa
della legislazione vigente, sono penalizzate se non escluse dalle potenzialità di questo strumento energetico diffuso tra
utenze aggregate in sito”. Infatti, allo stato attuale, tutti questi soggetti economici che non siano "stabilimento
industriale", anche se hanno una produzione di energia alimentata da fonti rinnovabili e/o da cogenerazione ad alto
rendimento, possono trasferire alle utenze collegate (negozianti, affittuari, condomini) solo energia termica ma non
quella elettrica. Un esempio è proprio quello dei “centri commerciali o condomini”: generalmente i singoli utenti
acquistano l’energia elettrica dal sistema elettrico con aggravio economico, mentre sarebbe molto più efficiente
utilizzare l'energia prodotta/autoprodotta in sito. “A questa ingiustificabile inefficienza – secondo Corsini - si aggiunge
una contraddizione ed una disparità di trattamento: da un lato si sostiene l’autoconsumo in sito di energia da parte di
un cliente finale, dall’altro si penalizza “l’autoconsumo” di una pluralità di clienti finali aggregati (negozianti o
condomini) connessi nello stesso sito di produzione di energia, con danno dell'efficienza diffusa”.
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Discriminazioni tra reti elettriche private
“Su questo punto - prosegue Belvedere - abbiamo segnalato la tematica del trattamento discriminatorio tra reti
elettriche private alla Autorità Garante della Concorrenza e del mercato che, con Provvedimento S 898 del dicembre
2011 ha confermato le tesi sostenute da Ascomac Cogena già dal 2008 (anno a partire dal quale il Governo ed il
Parlamento hanno proposto e approvato leggi e/o recepito direttive comunitarie – D.Lgs. n. 115/2008, Legge n.
99/2009, D.Lgs. n. 28/2011, D.Lgs. n. 93/2011 il cui unico obiettivo, come nel caso di reti elettriche e sistemi di
autoapprovvigionamento energetico, è la salvaguardia di diritti acquisiti e con essa la limitazione del mercato anziché,
come è doveroso che sia, la tutela del consumatore/cliente finale e la competitività del Sistema Italia). L’Antitrust ha
segnalato al Governo e al Parlamento la necessità di una revisione della intera materia da prevedere nell’ambito della
SEN. Come noto, la Strategia Energetica Nazionale non contiene alcun cenno di ciò, come segnalato e richiesto
dall’Agcm.
Incentivi per la generazione elettrica e termica
La promozione della generazione di energia da fonti rinnovabili ed il relativo utilizzo significano contemperare le
diverse esigenze di sviluppo del mercato e di tutela del consumatore il quale deve essere messo in condizione di
scegliere l’energia “verde ed efficiente” senza pagare più volte lo stesso beneficio ambientale. “Il regime di sostegno
economico alla generazione elettrica e termica deve distinguere le due fasi di investimento in tecnologia e di esercizio
della stessa:
- aiuto all’investimento – a carico della fiscalità generale - in tecnologie a basso impatto ambientale anche nei processi
di riconversione industriale dei siti di interesse nazionale contaminati, al fine di attivare crescita ed occupazione
“verde”;
- sostegno all’esercizio – a carico delle bollette energetiche – dell’energia generata/utilizzata/consumata da sistemi e
tecnologie altamente efficienti, attraverso la valorizzazione nella bolletta energetica, della sola energia prodotta,
autoprodotta o utilizzata/consumata (e non più anche della tecnologia che la genera).
Tenere distinti l’aiuto all’investimento dal sostegno all’esercizio – evidenzia Belvedere - comporta una riduzione degli
oneri a carico del cittadino/cliente finale, premia le migliori tecnologie nei tempi di ammortamento fiscalmente previsti,
evita fenomeni speculativi e scelte “convenienti” del miglior incentivo, consente al consumatore finale di non dovere
pagare per anni/decenni bollette energetiche onerose che finiscono per valorizzare tecnologie nel tempo già
ammortizzate e tecnologicamente superate se non inefficienti, stimola la ricerca in nuova tecnologia.
Cogenerazione ad alto rendimento, esenzione o riduzione delle accise e dell'Iva
Infine, altro elemento che può decidere lo sviluppo della efficienza energetica è la piena attuazione di quanto previsto
dall’art.15 della Direttiva 2003/96/CE in merito alle fonti rinnovabili e alla cogenerazione ad alto rendimento, con la
esenzione/riduzione delle accise e dell’IVA su:
- prodotti energetici ed elettricità utilizzati da unità/impianti di cogenerazione ad alto rendimento
- consumo efficiente di energia generata da unità/impianti alimentati da fonti rinnovabili e di cogenerazione ad alto
rendimento.
Proprio sul tema dell’utilizzo e consumo di energia “verde” da Fonti rinnovabili ed “efficiente” da cogenerazione ad alto
rendimento, si pensi al recente provvedimento a favore dei cd “energivori” e della riduzione di oneri e corrispettivi a
loro carico dove il consumo riguarda la energia elettrica prelevata da rete pubblica (magari anche prodotta da impianti
alimentati a BTZ).
Una domanda e una proposta
Perché on agevolare le Imprese Energivore, questa volta sostenendo il prelievo di energia generata da Fonti rinnovabili
e/o da Cogenerazione ad alto rendimento, attuando correttamente l’articolo 15 della Direttiva 2003/96/CE, vincolando
il beneficio alle Imprese cd Energivore che assumano personale e mantengano il sito produttivo in Italia? Secondo
Ascomac questi benefici dovrebbero essere subordinati ad un piano di efficientamento energetico delle aziende, con
obiettivi misurabili e verificati. In questo modo sarebbero fortemente incoraggiati i risparmi energetici e la
realizzazione di impianti di autoproduzione ad elevata efficienza. Si creerebbe proprio quel ciclo virtuoso tra produzione
di energia verde ed efficiente e consumo di energia sostenibile, oltreché opportunità di investimento in tecnologie per
le quali le aziende italiane vantano una posizione di assoluta eccellenza. Un passo importante verso la Occupazione e
la Decarbonizzazione.
Fonte: sito internet casa e clima
Rinnovabili: Mini eolico e procedure d'asta per il grande eolico, criticità e correttivi proposti da Anev al Gse
20/03/2014. Dal Gse presto risposte dettagliate su tutti gli aspetti sottoposti da Anev nel primo incontro al tavolo
tecnico sulle problematiche del settore eolico
Le problematiche del settore mini eolico - impianti fino a 200 kW - e i correttivi per i meccanismi delle aste per l’eolico
di grande taglia, sono stati i temi al centro del primo incontro svoltosi ieri tra Anev (Associazione nazionale energia del
vento) e Gse (Gestore dei servizi energetici) nell'ambito dei lavori del tavolo tecnico istituito con il protocollo d'intesa
firmato la scorsa settimana tra Anev e Gse.
Il protocollo d’intesa ha come scopo principale proprio l’istituzione di un tavolo tecnico permanente per facilitare i
rapporti di collaborazione tra le due realtà su specifiche tematiche afferenti il settore eolico.
Da Anev un vademecum
L'Anev intende mettere a disposizione, sulla scorta della propria esperienza e con il supporto del Gdl mini eolico, una
sorta di vademecum basato sulle best practice del settore, al fine di supportare la crescita responsabile di un comparto
che può dare un ulteriore significativo contributo alla salvaguardia ambientale e dello sviluppo della generazione
distribuita.
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Le criticità del mini eolico
Le principali criticità del mini eolico, individuate in seno al Gruppo di lavoro, formato dalle aziende associate all’Anev
che operano nel settore, sono: la migliore caratterizzazione anemologica del sito; l’auspicabile certificazione della
curva di potenza del generatore e delle macchine (anche in relazione alla classe di vento); la gestione della naturale
overcapacity in relazione ai limiti imposti di potenza nominale.
Inoltre è stato chiesto al Gse qualche chiarimento specifico sul DM 12 luglio 2012 e sulle sue procedure attuative, tra
cui, specificamente, di chiarire se esistono eventuali limitazioni all’incentivazione dei progetti con macchine usate e
sulle corrette modalità di rigenerazione ed eventuale derating delle stesse, ovvero che non siano previsti particolari
obblighi se non quelli sulla potenza nominale di targa del generatore.
Presto risposte dettagliate dal Gse
Il documento completo relativo alle criticità del settore mini eolico è stato presentato durante il tavolo tecnico ed è
stato esaminato dal Gestore dei servizi energetici che, pur avendo già in parte dato riscontro positivo, presto farà
avere risposte dettagliate su tutti gli aspetti sottoposti alla sua attenzione. Particolare premura si sta ponendo per un
settore, quello mini eolico, che rappresenta oggi una realtà importante dell’intero comprato eolico e che si prevede
crescerà ancora in futuro.
I correttivi per le procedure d'asta
Per quanto riguarda i meccanismi delle aste, il Gdl normativa dell’Anev ha individuato dei correttivi volti a migliorare le
procedure d’asta per l’assegnazione degli incentivi agli impianti eolici, affinché si garantisca la realizzabilità dei
progetti, l’affidabilità dei proponenti, l’irretroattività delle modifiche introdotte, il contenimento del rischio di possibili
contenziosi. In sintesi, i principi correttivi individuati dall’Associazione e sottoposti all’esame del Gse sono: maggiori
certezze delle fideiussioni; controlli puntuali sui requisiti di partecipazione alle aste effettuati/finalizzati dal Gse prima
della pubblicazione della lista dei soggetti aggiudicatari, per favorire la “bancabilità” e la realizzazione dei progetti;
anticipazione dei contingenti non assegnati (es. eolico off-shore) e/o rinunciati; aumento del coefficiente/moltiplicatore
della componente incentivo nel caso di interventi di rifacimento totale e parziale e di integrali ricostruzioni, con il
vantaggio, soprattutto da punto di vista ambientale, di ottenere un potenziamento del parco macchine sullo stesso sito
senza modificarlo; integrare la definizione di intervento di rifacimento.
Questi gli aspetti più importanti rappresentati al Gse, perché venga garantita maggiore stabilità al settore eolico e
venga ridotto al minimo il rischio di contenzioso con le aziende.
Fonte: sito internet casa e clima
Rinnovabili: Sistemi Efficienti di Utenza (Seu), da assoRinnovabili una Guida in arrivo
14/03/2014. Obiettivo sfruttare l'occasione offerta dalla delibera 578/2013/R/eel alle rinnovabili e in particolare al
fotovoltaico, dopo il taglio degli incentivi
Nei prossimi giorni assoRinnovabili presenterà ai propri soci una guida sui Sistemi Efficienti di Utenza (SEU) e un
contratto standard per tutti gli investitori interessati.
Nel dicembre scorso l'Autorità per l'energia elettrica e il gas (AEEG) ha emanato la delibera 578/2013/R/eel attesa da
5 anni, che definisce le modalità per la regolazione dei servizi di connessione, misura, trasmissione, distribuzione,
dispacciamento e vendita nel caso di configurazioni impiantistiche rientranti nella categoria dei sistemi semplici di
produzione e consumo (SSPC), ivi inclusi i sistemi efficienti d'utenza (SEU).
I chiarimenti dell'Autorità sulla delibera
Al fine di fornire dei chiarimenti sulla regolazione varata, l'Aeeg ha pubblicato due documenti nei quali sono indicate,
rispettivamente, le definizioni rilevanti in relazione ai SSPC e i profili contrattuali per l'accesso ai servizi di trasporto,
dispacciamento e vendita dell'energia elettrica immessa e prelevata per un ASSPC, a seconda che cliente finale e
produttore coincidano o meno.
Fonte: sito internet casa e clima
Rinnovabili: Prestiti per il fotovoltaico alle imprese: arriva il fondo da 2,5 miliardi
14/03/2014. Dal 31 marzo 2014 sarà possibile richiedere l’accesso al prestito agevolato per l’installazione del
fotovoltaico o per il miglioramento dei macchinari
Investire in tempi di crisi o puntare su una maggiore efficienza energetica della propria azienda può essere impossibile
per chi non riesce a trovare un prestito conveniente. Inutile aggiungere che spesso le banche non si assumono il
rischio di finanziare le piccole e medie imprese.
Confrontare le offerte di Findomestic, Agos Ducato o Compass può essere utile per scegliere il prestito più adatto alle
esigenze dell'impresa. Esiste però una possibile alternativa. Il Decreto del Fare dell’ex Governo Letta prevede infatti un
cospicuo fondo da erogare alle imprese.
Tali finanziamenti potranno essere usati per acquistare nuovi macchinari, impianti, beni strumentali, attrezzature di
fabbrica ad uso produttivo, investimenti in hardware, software e tecnologie digitali, oltre che per migliorare efficienza
energetica, installando un impianto fotovoltaico.
Si potranno richiedere alle banche dai 20mila ai 2 milioni di euro, per un totale stanziato dalla Cassa Depositi e Prestiti
di 2,5 miliardi di euro.
I prestiti potranno essere richiesti dal 31 marzo 2014 presso gli istituti di credito che hanno aderito al Plafond fornito
alle imprese dalla Cassa Depositi e Prestiti, dal Ministero dello sviluppo economico e dall’Abi (Associazione bancaria
italiana) per le tipologie di investimenti elencati sopra.
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Per quanto riguarda il fotovoltaico, tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha specificato che l’installazione dell’impianto deve
risultare «funzionale allo svolgimento dell'attività d'impresa laddove rientri nel concetto di impianti».
Infatti la norma principe per accedere al Plafond resta che il prestito sia finalizzato al rilancio materiale o energetico
degli strumenti usati dall’impresa per lavorare. La normativa prevede l’erogazione del finanziamento solo alle aziende
classificate come micro, piccola e media dimensione. Inoltre essa dovrà avere sede stabile in Italia e deve risultare
regolarmente iscritta al relativo registro delle imprese.
Per coloro che siano interessati a saper a quanto potrebbe ammontare il prestito finalizzato, è possibile fare il calcolo
tramite un modulo messo a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico. Il contributo, in ogni caso, dovrà
essere restituito attraverso un piano di riborso all’istituto di credito erogante in rate semestrali per una durata totale di
5 anni. Infine il prestito dovrà essere concesso a un tasso del 2,75%.
Altre clausole potrebbero però inficiare la possibilità di ricevere il prestito: è necessario infatti che l’impresa non risulti
posta sotto procedura di liquidazione volontaria o sotto procedimenti concorsuali.
In più, proprio per garantire la solidità di bilancio delle aziende richiedenti, non potranno essere erogati fondi dal
Plafond a quelle aziende che non hanno restituito aiuti economici considerati incompatibili dalla Commissione europea.
Potranno invece accedere al prestito agevolato tutte le società micro, piccole e medie in difficoltà individuate dal
regolamento GBER.
Fonte: Marco Zaninelli, sito internet infobuild energia
Rinnovabili: Impianti FV oltre i 3 kW accatastabili, presentata interrogazione alla Camera
13/03/2014. Rivedere il limite di 3 kWp al di sopra del quale scattano obblighi di revisione catastale, con conseguente
aggravio di Tasi e Imu
Il capogruppo della Lega Nord in commissione Finanze della Camera, Filippo Busin, ha presentato un’interrogazione in
commissione in merito all'aumento delle rendite catastali e delle imposte che sta colpendo i privati e le imprese che
investono nel fotovoltaico.
“Purtroppo registriamo una forte retromarcia del governo nei confronti dei privati e delle aziende che hanno investito
nel fotovoltaico”, ha denunciato Busin in una nota. “Avevamo chiesto al governo di rivedere i limiti di 3 kWp al di sopra
dei quali scattano obblighi di revisione catastale, con conseguente aggravio delle imposte sugli immobili quali Tasi e
Imu. Anche le aziende hanno visto confermate le nuove regole per gli ammortamenti degli impianti, che dovranno
essere pari a quelli degli immobili se il loro valore è superiore al 15% del fabbricato. Per tutta risposta il governo non
ha fatto altro che confermare, senza alcuna possibilità di ripensamento, le politiche aggressive che sta mettendo in
atto nei confronti di un settore che invece andrebbe sostenuto e incentivato, sia per le positive ricadute ambientali sia
per una maggiore indipendenza del Paese dall’importazione di gas e idrocarburi. Invece il governo – conclude il
capogruppo LN in Commissione Finanze di Montecitorio - continua a tralasciare qualsiasi considerazione politica al solo
scopo di fare cassa aggredendo tutto quello che può per racimolare nuove risorse”.
Un'interrogazione in proposito è stata presentata nei giorni scorsi alla Camera dal deputato Alessandro Zan (Sel), sulla
base di una denuncia di Legambiente Padova.
La circolare n. 36/E delle Entrate
Secondo l'Agenzia delle Entrate, gli impianti fotovoltaici oltre i 3 kW sono accatastabili: nella circolare n. 36/E del
dicembre scorso l'Amministrazione finanziaria ha infatti precisato che gli immobili ospitanti le centrali elettriche a
pannelli fotovoltaici rientrano nella categoria “D/1 – opifici”, e nella determinazione della relativa rendita catastale
devono essere inclusi i pannelli fotovoltaici, in quanto ne determinano il carattere sostanziale di centrale elettrica e,
quindi, di “opificio” (risoluzione n. 3/T del 2008).
Non sussiste alcun obbligo di dichiarazione al catasto, né come unità immobiliare autonoma, né come variazione della
stessa, qualora sia soddisfatto almeno uno dei seguenti requisiti:
- la potenza nominale dell’impianto fotovoltaico non è superiore a tre chilowatt per ogni unità immobiliare servita
dall’impianto stesso;
- la potenza nominale complessiva, espressa in chilowatt, non è superiore a tre volte il numero delle unità immobiliari
le cui parti comuni sono servite dall’impianto, indipendentemente dalla circostanza che sia installato al suolo oppure
sia architettonicamente o parzialmente integrato a immobili già censiti al catasto edilizio urbano;
- per le installazioni ubicate al suolo, il volume individuato dall’intera area destinata all’intervento (comprensiva,
quindi, degli spazi liberi che dividono i pannelli fotovoltaici) e dall’altezza relativa all’asse orizzontale mediano dei
pannelli stessi, è inferiore a 150 metri cubi.
La dichiarazione di variazione catastale è necessaria – precisa l'Agenzia delle Entrate - quando l’impianto fotovoltaico
integrato su un immobile ne incrementa il valore capitale, o la redditività ordinaria, di almeno il 15%. In questo caso,
infatti, l’impianto non è accatastato autonomamente, ma aumenta la rendita catastale dell’immobile principale, senza
mutarne la classificazione.
Fonte: sito internet casa e clima
Edilizia scolastica: I sindaci potranno affidare i lavori senza permesso di costruire. Pubblicato in Gazzetta il decreto
con le deroghe alle norme sui titoli edilizi e al Codice Appalti che velocizzeranno gli interventi di riqualificazione
20/03/2014 - Realizzare gli interventi di messa in sicurezza e riqualificazione degli edifici scolastici in tempi rapidi. È
l'obiettivo del dpcm 22 gennaio 2014, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che introduce una serie di deroghe al Codice
Appalti e alle norme sul rilascio del permesso di costruire proprio per accelerare i lavori.
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Lo snellimento delle procedure faciliterà i lavori da finanziare con i 150 milioni di euro stanziati dal DL del Fare
69/2013. Secondo il sottosegretario all’Istruzione, Roberto Reggi, sul totale dei 692 interventi previsti, ne sono già
stati affidati 500, mentre i Comuni, invitati dal presidente del Consiglio Matteo Renzi a segnalare una scuola su cui
effettuate le operazioni di “rammendo”, hanno inviato circa 5 mila lettere, che dovranno ora essere vagliate dall’unità
di missione istituita presso Palazzo Chigi.
Le deroghe che accelerano i lavori
Col dpcm 22 gennaio 2014, gli interventi potranno essere realizzati senza permesso di costruire a condizione che non
comportino una variazione della destinazione d’uso o della sagoma degli edifici vincolati ai sensi del Codice dei Beni
Culturali.
Nell’affidamento dei lavori, inoltre, il dpcm ammette una serie di deroghe, come la possibilità di appalto immediato,
senza attendere i trentacinque giorni successivi all’aggiudicazione definitiva, il superamento dei controlli sulla capacità
economico finanziaria e tecnico organizzativa delle imprese e una maggiore libertà negli affidamenti in economia.
Le altre azioni a sostegno dell’edilizia scolastica
Verso la velocizzazione degli interventi sulle scuole si sono mossi anche i Comuni e le imprese, che insieme hanno dato
vita ad una task force. Anci, Associazione nazionale dei comuni italiani, e Ance, Associazione nazionale costruttori edili,
si sono accordati per la ricognizione delle risorse che lo Stato non è ancora riuscito a spendere e l’individuazione di
procedure snelle che consentano di realizzare in tempi certi le opere indispensabili.
Dal primo aprile l’unità di missione coordinerà gli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza segnalati dai sindaci
direttamente al Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ricordiamo infatti che all’inizio del mese di marzo il premier ha
inviato una lettera a tutti i primi cittadini, chiedendo loro di scegliere un edificio scolastico e di proporre un progetto
per il suo adeguamento contenente il valore dell'intervento, le modalità di finanziamento previste e la tempistica di
realizzazione.
A che punto sono i lavori
Con i 150 milioni stanziati dal Decreto del Fare potranno essere realizzati 692 interventi. Ricordiamo che le Regioni
hanno presentato al Ministro dell’Istruzione una graduatoria di interventi immediatamente cantierabili, in ordine di
priorità. Le Regioni hanno ricevuto dagli enti locali 3.302 richieste di intervento, di cui 2.515 ammissibili al
finanziamento. Con i 150 milioni previsti dal Decreto del Fare è stato possibile finanziare 692 interventi. Le risorse
sono state ripartite tra le Regioni dal Decreto 906/2013 dell’ex Ministro dell’Istruzione.
In base alla proroga stabilita dal DL Salva Roma ter, i lavori devono essere affidati entro il 30 aprile 2014.
Inizialmente, il Decreto del Fare aveva fissato come deadline il 28 febbraio.
Al momento, secondo il sottosegretario all’Istruzione, Roberto Reggi, sono stati affidati più di 500 appalti.
Contemporaneamente, i sindaci hanno segnalato circa 5 mila progetti, che dovranno ora essere esaminati dall’unità di
missione per valutarne la fattibilità in base alle risorse a disposizione dei Comuni.
Fonte: Paola Mammarella, sito internet edilportale
Edilizia scolastica: Al via task force Anci - Ance su edilizia
20/03/2014. Attiva anche su dissesto idrogeologico e riqualificazione città.
Dare vita a una task force che veda insieme Comuni e imprese per definire un modello di realizzazione di interventi
pubblici con costi adeguati e tempi rapidi: questo l'obiettivo raggiunto al termine dell'incontro che si è tenuto nella
sede dell'Associazione dei Comuni Italiani (Anci) fra il presidente, Piero Fassino, e una delegazione Ance guidata dal
presidente Paolo Buzzetti.
Il lavoro della task force muoverà dalla ricognizione delle risorse che finora lo Stato non è riuscito a spendere, e dalla
individuazione di procedure snelle e trasparenti che consentano di realizzare in tempi certi opere indispensabili per le
collettività.
Tre i campi di azione sui quali si concentreranno le proposte:
- scuole
- dissesto idrogeologico
- riqualificazione delle città
A conclusione dell'azione della task force Ance-Anci le proposte saranno quindi consegnate alle unità di missione
previste dal Governo, proprio per la realizzazione degli obiettivi annunciati.
Fonte: sito internet edilio
Materiali e tecnologie innovative: Per il fotovoltaico di domani celle solari flessibili e semi-trasparenti
14/03/2014. Nuove celle solari flessibili al tungsteno diselenide
Un gruppo di ricercatori della Vienna University of Technology ha realizzato per la prima volta degli strati ultra-sottili di
tungsteno e selenio. Gli esperimenti dimostrano che questo materiale può essere utilizzato per creare celle solari
ultrasottili, flessibili e semi-trasparenti per i pannelli fotovoltaici, così come display flessibili per dispositivi elettronici.
Il materiale assorbe la luce, in modo molto simile grafene, ma con una migliore proprietà elettronica. Lo strato è così
sottile che il 95% della luce solare lo attraversa soltanto, ma un decimo del restante cinque per cento viene assorbito
dal materiale e può essere convertito in energia elettrica. Una porzione maggiore della luce incidente può essere
utilizzata se diversi strati ultrasottili sono impilati uno sopra l'altro.
Thomas Mueller, uno dei ricercatori ha spiegato: "Stiamo immaginando celle solari sottilissime su facciate di vetro, che
lasciano filtrare una parte della luce all’interno dell’edificio e allo stesso tempo producono elettricità".
Centro studi
Innovazione e Sostenibilità
I risultati degli esperimenti della Vienna University of Technology sono stati pubblicati sulla rivista Nature
Nanotechnology.
Fonte: sito internet infobuild energia
Rapporti e studi: E’ la geotermia a trascinare il mercato italiano. Undicesimo posto per l'Italia nella graduatoria del
Renewable Energy Country Attractiveness Index
20/03/2014. Stati Uniti, Cina e Germania. Sono questi i 3 paesi in cima alle preferenze degli investitori mondiali sul
mercato delle rinnovabili, che collocano il nostro paese all'undicesimo posto nella graduatoria del Renewable energy
country attractiveness index elaborato dalla Ernst&Young.
L'indice, che classifica 40 paesi in base al loro potenziale in termini di investimenti nelle energie rinnovabili e le
opportunità di crescita, ha registrato un calo dell’11% degli investimenti, ma indica comunque elementi che fanno
pensare ad una ripresa per l’anno in corso…soprattutto in Italia.
ITALIA UNIDICESIMA. Dopo il dodicesimo posto dell’anno scorso, l'Italia recupera quindi una posizione soprattutto
grazie alla geotermia che ci vale un quarto posto in classifica, mentre per il fotovoltaico e il solare a concentrazione ci
piazziamo all’undicesimo posto, per l’idroelettrico al dodicesimo, per l’eolico offshore al ventesimo e per l’eolico su
terraferma al ventiduesimo.
Anche sul finanziamento degli investimenti nelle fonti rinnovabili l’Italia ottiene un buon punteggio, migliore dei
francesi, che però si piazzano al nono posto nella classifica generale. A toglierci punti è soprattutto l’instabilità politica
e le barriere all’attività d’impresa. Due fattori che frenano la scalata dell’Italia nel mercato delle rinnovabili e che vanno
eliminati per tornare pienamente competitivi.
Fonte: sito internet casa e clima
Eventi: 'Renewable energy summit': investimenti in Italia rendono il doppio rispetto alla Germania
19/03/2014. Gli investimenti in Italia possono rendere il doppio rispetto alla Germania nel settore delle energie
rinnovabili. Questo quello che potrebbe accadere nella seconda fase del mercato delle energie rinnovabili. Ed è per
conoscere meglio questa nuova fase delle energie pulite che è iniziato oggi a Milano il 'Renewable energy summit',
organizzato da Palma investimenti e servizi, in collaborazione con Ice-Agenzia per la promozione all'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane.
Nello scenario energetico mondiale il nostro Paese ha tenuto il ritmo della crescita di energia del sole e del vento: sono
stati installati 25 GW (Gigawatt) tra eolico e solare fotovoltaico, con un flusso totale di investimenti di oltre 70 miliardi
di euro. Ora, dopo lo sviluppo iniziale, si passa alla gestione più 'matura'; un processo di cambiamento che coinvolge
imprenditori, finanziatori e investitori.
Il convegno si è posto l'obiettivo di far conoscere le nuove opportunità. Tra le operazioni attese, si possono prevedere
"nei prossimi 24 mesi transazioni per 6-7 miliardi di euro all'anno (10% del valore totale installato)" per il
"consolidamento del settore". "Siamo alla vigilia di una seconda partenza - spiega Massimo Sapienza, vicepresidente
del summit e Ceo di Palma investimenti e servizi - ci sono tutti i presupposti per un rilancio puntato su un aumento di
efficienza sia dal punto di vista gestionale che tecnologico". "Esistono opportunità di consolidamento - afferma Claudio
Vescovo, presidente del Renewable energy summit e Investment manager della Glennmont partners - che consentono
di cogliere sinergie industriali, aumenti di valore di natura finanziaria e tecnica, grazie all'ottimizzazione degli impianti".
Fonte: sito internet edilio
Aziende: Anti-crisi Le reti fanno bene Ma in pochi se ne sono accorti. Chi è inserito in un network d’impresa ha
ottenuto risultati migliori
17/03/2014. N el 2011 erano considerate l?unica vera novità tra le soluzioni possibili a una crisi pesante e
inaspettatamente lunga. A distanza di tre anni le reti d?impresa resta no uno strumento valido ma ancora poco diffuso
e di non semplice applicazione. Una fotografia dettagliata del fenomeno è stata realizzata dall’Osservatorio reti
d?impresa realizzato dall?Ufficio studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. I numeri dicono che nel secondo semestre del
2013 sono stati stipulati 389 nuovi contratti di rete che hanno visto coinvolte 1.555 imprese. Malgrado questa
accelerazione (costante negli ultimi due anni), il fenomeno reti d?impresa risulta essere ancora poco diffuso,
soprattutto perché sconta ancora la sua giovane vita e la scarsa attitudine culturale al network da parte delle nostre
aziende. Non a caso a fine dicembre 2013 solo lo 0,15% delle imprese italiane era coinvolto in contratti di rete. Chi ci
credeLa classifica regionale continua a essere guidata dalla Lombardia con 1.564 imprese in rete, mentre consolida la
sua seconda posizione l’Emilia Romagna con 907 aziende. In terza posizione la Toscana con 689 soggetti coinvolti.
Circa il 50% delle imprese italiane in rete si trovano in queste tre regioni. Se invece dobbiamo contare la densità delle
reti rispetto al numero delle attività, l?Abruzzo è di gran lunga in testa, con lo 0,52% delle imprese in rete. Anche in
questo caso, però, si tratta di percentuali basse. Agro-alimentare e industria in senso stretto sono i settori in cui il
fenomeno è più diffuso. Le costruzioni e l?immobiliare invece sono i comparti che utilizzano di meno lo strumento. Il
paradosso è che il contratto di rete appare poco utilizzato soprattutto dalle aziende meno attrezzate da un punto di
vista strategico, che sono poi quelle che più di tutte avrebbero bisogno di un salto dimensionale per rafforzare la
propria competitività sui mercati. «La rete sintomo di dinamismo ? spiega Gregorio De Felice, responsabile del Servizio
studi di Intesa Sanpaolo e quindi viene utilizzata dalle aziende più dinamiche. Tuttavia, nel 2013 sono emersi primi
segnali di inversione di tendenza: sta, infatti, crescendo il numero di soggetti che entra in rete senza precedenti
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Innovazione e Sostenibilità
esperienze di aggregazione o senza attività di export o partecipate estere».Esistono due indicatori che segnalano
l?incisività dei network: le imprese coinvolte in rete in termini di Ebitda hanno perso in media «solo» 2 decimi di punto
percentuale rispetto ai 6 decimi dalle altre aziende. In termini di redditività i riscontri dalla rete sono ancora migliori
soprattutto nei casi in cui le imprese si fossero messe in rete per migliorare la loro efficienza produttiva, con
immediate riduzioni dei costi. Numeri e futuro«La scarsa diffusione è per lo più imputabile a una cultura d?impresa
ancora molto individualista ? continua De Felice ?. La flessibilità e il potenziale dello strumento, sembra funzionare
soprattutto quando le imprese sono fra loro eterogenee e complementari e si focalizzano su obiettivi mirati sul fronte
dell?innovazione, del marchio comune e dell?internazionalizzazione. È evidente che la presenza in Italia di un ambiente
normativo e istituzionale sempre più favorevole allo sviluppo dei contratti di rete ha già spinto abbastanza questo
strumento così come lo stesso interesse del mondo bancario. Ma sono convinto che ci sarà un ulteriore salto di qualità
a cominciare da quest?anno soprattutto perché le molte piccole e piccolissime imprese italiane da sole faticano ad
adottare con successo strategie di innovazione e internazionalizzazione e, quindi, a sfruttare al meglio le opportunità di
crescita presenti sui mercati internazionali». I distretti che si evolvono in reti, potrebbe essere questo il percorso per
una ripresa che non può dipendere soltanto dalla misure statali.
Fonte: Trovato Isidoro, Corriere della sera
Aziende: I sistemi combinati Mapei sono il vero valore aggiunto
18/03/2014 -L'economia esiste all'interno di una società ed entrambe esistono nell'ambiente. Questo vuol dire che il
perseguimento dello sviluppo sostenibile dipende dalla capacità di garantire un'interconnessione tra economia, società
e ambiente, dove ciascun elemento contribuisce al raggiungimento di un fine comune. Nel caso in cui si privilegi
solamente una o due di queste dimensioni, non si verifica una condizione di sostenibilità.
Mapei, leader mondiale nella produzione di adesivi e specialista in altri prodotti chimici per l'edilizia con 15 linee di
prodotto, investe da oltre 30 anni in ricerca ecosostenibile dei suoi prodotti, impiegando circa 60 milioni di euro
all'anno, e garantendo un impegno a 360 gradi. In questo percorso, il Gruppo ha sviluppato prodotti a basse emissioni
di sostanze organiche volatili (VOC), privi di solvente e in grado di migliorare la qualità dell'aria negli edifici dove sono
utilizzati, per il benessere degli applicatori e degli utilizzatori finali.
Da ottobre 2005 tali prodotti, testati e certificati da istituti internazionali qualificati, sono provvisti di certificazione e
marchio EC1 (a bassissima emissione di VOC) e, da giugno 2010, del marchio EMICODE EC1 PLUS (a bassissima
emissione di composti organici volatili-PLUS), entrambi rilasciati dal GEV (Gemeinschaft Emissionskontrollierte
Verlegewerkstoffe, Klebstoffe und Bauprodukte e.V.), associazione tedesca per il controllo delle emissioni dei prodotti
per pavimentazioni, adesivi e materiali per edilizia di cui Mapei è membro.
Alcuni prodotti Mapei sono inoltre certificati BLAUER ENGEL: marchio tedesco che garantisce ai posatori e agli
utilizzatori finali una buona qualità dell'aria. GEV e BLAUER ENGEL sono classificazioni molto severe, che valutano le
possibili emissioni di VOC dei prodotti per l'edilizia sia a breve (3 giorni) che a lungo termine (28 giorni)
dall'applicazione. In più Mapei aderisce a programmi e organizzazioni internazionali come: LEED (Leadership in Energy
and Environmental Design) e Responsible Care. LEED è la certificazione sviluppata dall'organizzazione americana no
profit US Green Building Council per la progettazione e la costruzione di edifici eco-compatibili. Responsable Care, a cui
Mapei aderisce dal 1992, è il programma volontario dell'Industria Chimica mondiale basato, da un lato, sull'attuazione
di principi e comportamenti riguardanti la sicurezza e la salute dei dipendenti e la protezione ambientale e, dall'altro,
sull'impegno alla comunicazione dei risultati raggiunti.
Tutto nell'ottica di un miglioramento continuo, significativo e tangibile a favore della sostenibilità, che assicura non
solo maggiore durabilità ai progetti, evitando ripetuti interventi sugli edifici e sulle infrastrutture, ma fa anche
risparmiare materiali ed energia. Ecco perché i sistemi combinati di prodotti Mapei offrono valore aggiunto a
distributori, posatori, progettisti e imprese di costruzione.
Fonte: Nunzia Pagani,sito internet il Giornale.it
Aziende: Il grande Lego della Isocell. In costruzione a Pognano il nuovo Palalido di Milano
21/03/2014. Due squadre da 4 persone saranno sufficienti per far nascere il palazzetto per il basket da 5 mila
spettatori della Armani
Quattrocento pezzi che, una volta uniti, formeranno, come in una sorta di grande Lego, un gigantesco edificio a forma
di astronave. È nel suo stabilimento di Pognano che la Isocell Precompressi, produttore di componenti e prefabbricati
per l’edilizia, sta costruendo pilastri, travi e gradoni - pezzi in cemento armato che possono pesare 22 tonnellate e
superare anche i 14 metri di lunghezza, che daranno vita al nuovo Palalido di Milano. Il progetto, che per il nuovo
palazzetto di piazza Stuparich prevede una struttura futuristica a forma di nave spaziale, ha un costo complessivo che
si aggira sugli otto milioni di euro, si svilupperà su una superfice di 5 mila metri quadrati e potrà contenere fino a
5.420 persone, quasi quattro volte gli abitanti di Pognano. I 130 dipendenti dell’azienda - amministrata da Giuseppe
Losciuto, in società insieme ai fratelli Francesco e Salvatore - avranno tempo fino all’11 luglio per completare la
costruzione. Due mesi di tempo sono ritenuti sufficienti per consegnare e montare tutto il materiale. Per questo ogni
singolo pezzo è marchiato con un codice indispensabile per costruire quell’enorme puzzle tridimensionale (dal peso di
circa seimila tonnellate) che formerà l’ossatura del Palalido. Per i primi pezzi il biglietto di sola andata da Pognano a
Milano è previsto tra circa un mese; circa duecento i viaggi necessari per trasferire tutte le strutture.
Da metà maggio inizierà poi la costruzione - o meglio, l’assemblaggio - delle varie parti, con due squadre di appena
quattro persone ciascuna che si muoveranno in sincronia. Dopo i necessari collaudi, il palazzetto (che sarà in
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particolare la «casa» dell’Armani Milano Basket, ma ospiterà anche gare sportive indoor) sarà pronto a ottobre, per
l’avvio della nuova stagione sportiva di pallacanestro. La commessa ottenuta dalla Isocell rappresenta una boccata
d’ossigeno per il martoriato comparto dei prefabbricati,storicamente fiore all’occhiello dell’economia bergamasca, che
ha visto chiusure importanti (a partire dalla Prefabbricati Cividini) o massiccio utilizzo di ammortizzatori sociali. E
proprio dal fallimento della lecchese Fumagalli, dichiarato a febbraio 2013, la Isocell ha affittato uno dei suoi capannoni
bergamaschi per lo stoccaggio di materiale. L’azienda di Pognano guarda anche all’estero, e tramite la Blessing
International Technology (di cui il 30% è detenuto dai fratelli Losciuto) sta costruendo a Yangon, l’ex capitale della
Birmania (ora Myanmar), un capannone per la produzione di prefabbricati destinati al mercato locale: «È un’idea
coraggiosa, e anche un po’ geniale - commenta a questo proposito Gabriele Mazzoleni, segretario provinciale della
Filca-Cisl -. Il mercato europeo si sta restringendo, e non è pensabile spostare un prefabbricato oltre una certa
distanza. In una situazione del genere entrare direttamente nel mercato asiatico appare una strategia vincente».
Fonte: Corriere della Sera, Bergamo
Aziende: Un impegno costante per la formazione: convegni Wienerberger 2014
13/03/2014 - Dopo il successo riscontrato nel 2013, che ha visto la partecipazione di oltre tremila professionisti del
settore dell’edilizia, anche quest’anno Wienerberger conferma un fitto calendario di convegni formativi, organizzati su
tutto il territorio nazionale per presentare le più innovative soluzioni costruttive.
I seminari affronteranno vari temi di grande attualità come la progettazione e la realizzazione di Edifici a Energia Quasi
Zero, le costruzioni in muratura portante antisismica in laterizio e i sistemi costruttivi sostenibili realizzati secondo le
linee guida della certificazione LEED.
In particolare i vari cicli di incontri a cui aderisce Wienerberger sono realizzati in collaborazione con importanti soggetti
istituzionali e professionali del mondo dell’edilizia, per approfondire le tematiche tecniche più sentite dal mercato.
Fonte: sito internet edilportale
Estero: Una "pelle solare" per le case a schiera olandesi Il sistema della Delft University of Technology permette di
sovrapporre agli edifici storici una “pelle” fotovoltaica
13/03/2014. Gran parte del paesaggio urbano olandese è caratterizzato da case a schiera (60%, di cui circa un quarto
costruite nel dopoguerra) non proprio efficienti però dal punto di vista energetico.
Per convertire questi edifici "storici" in strutture energicamente efficienti senza alterare troppo la loro configurazione
originaria, un team di 46 studenti della Delft University of Technology ha pensato di applicare alle pareti esterne una
"solar panel skins".
FUNZIONAMENTO. Si tratta di una serie di pannelli fotovoltaici che vengono applicati alle abitazioni a schiera,
privilegiando la facciata che riceve il maggior numero di ore di luce durante il giorno, per captare la massima
illuminazione solare. Mentre in inverno la pelle ricopre la casa interamente per contenere il calore, in autunno e in
primavera può essere parzialmente aperta per favorirne la ventilazione. In estate invece l'involucro può essere
completamente aperto per massimizzare la ventilazione naturale.
Fonte: sito internet casa clima