Centro studi Innovazione e Sostenibilità Osservatorio Innovazione e Sostenibilità Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 12/2014 a cura di Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani Sommario: News dai territori: Regione Campania: News nazionali: Rinnovabili: Edilizia scolastica: Materiali e tecnologie innovative: Rapporti e studi: Aziende: Estero: Eventi: ' 52 milioni ai Comuni per le energie rinnovabili Strategia energetica nazionale (SEN), le proposte di Ascomac Cogena in audizione alla Camera; Mini eolico e procedure d'asta per il grande eolico, criticità e correttivi proposti da Anev al Gse; Sistemi Efficienti di Utenza (Seu), da assoRinnovabili una Guida in arrivo; Prestiti per il fotovoltaico alle imprese: arriva il fondo da 2,5 miliardi; Impianti FV oltre i 3 kW accatastabili, presentata interrogazione alla Camera; I sindaci potranno affidare i lavori senza permesso di costruire. Pubblicato in Gazzetta il decreto con le deroghe alle norme sui titoli edilizi e al Codice Appalti che velocizzeranno gli interventi di riqualificazione; Al via task force Anci - Ance su edilizia; Per il fotovoltaico di domani celle solari flessibili e semi-trasparenti; E’ la geotermia a trascinare il mercato italiano. Undicesimo posto per l'Italia nella graduatoria del Renewable Energy Country Attractiveness Index; I sistemi combinati Mapei sono il vero valore aggiunto Anti-crisi Le reti fanno bene Ma in pochi se ne sono accorti. Chi è inserito in un network d’impresa ha ottenuto risultati migliori Il grande Lego della Isocell. In costruzione a Pognano il nuovo Palalido di Milano Un impegno costante per la formazione: convegni Wienerberger 2014; Una "pelle solare" per le case a schiera olandesi Il sistema della Delft University of Technology permette di sovrapporre agli edifici storici una “pelle” fotovoltaica; Renewable energy summit': investimenti in Italia rendono il doppio rispetto alla Germania News dai territori: Regione Campania: 52 milioni ai Comuni per le energie rinnovabili 13/03/2014. Bando per l'efficientamento energetico e la realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile È stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania lo scorrimento delle graduatorie dell'avviso rivolto ai Comuni campani di piccole e medie dimensioni, e le loro forme associative, per l'efficientamento energetico e la realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile a servizio di edifici di proprietà dei comuni. L'assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello ha sottolineato che sono stati messi a diposizione oltre 50 milioni di euro per finanziare i progetti di efficientamento energetico presentati dai Comuni delle 5 province: "In tempi rapidi abbiamo avviato il procedimento per dare pubblicazione all'esito della selezione per partecipare al programma, un'iniziativa strategica per la giunta regionale campana perché mette in gioco la capacità dei territori di rispondere alla sfida dell'efficientamento energetico. Innovazione, tecnologia, coinvolgimento del territorio, progetti di alta qualità sono le chiavi del programma ormai in fase di realizzazione". Fonte: sito internet infobuild energia News nazionali: Rinnovabili: Strategia energetica nazionale (SEN), le proposte di Ascomac Cogena in audizione alla Camera 20/03/2014. Puntare sul connubio “Efficienza/Risparmio energetico e Fonti rinnovabili”, promuovere la generazione distribuita e le reti energetiche private Legalità e semplificazione normativa e amministrativa; generazione centralizzata e distribuita; fonti rinnovabili, risparmio energetico ed efficienza energetica; reti energetiche intelligenti pubbliche e private; regimi di aiuto all’investimento e sostegno all’esercizio; fiscalità energetica e ambientale; trasporto e mobilità sostenibili. Sono alcuni dei Pilastri su cui poggia la proposta di Ascomac (Federazione Nazionale Commercio Macchine adente alla Confcommercio Imprese per l'Italia e Socio di Federcostruzioni) per la nuova Strategia energetica nazionale (Sen). Centro studi Innovazione e Sostenibilità Una Vision ed una Governance fondate su Obiettivi, Programmi, Misure, Strumenti orizzontali “a rete”, verticali “di filiera”, trasversali “intersettoriali”, per il migliore raggiungimento degli obiettivi europei tenuto conto dei fattori di sviluppo e delle attuali criticità. E’ quanto ha chiesto Ascomac Cogena (Associazione aderente ad Ascomac che rappresenta Imprese operanti nel settore della Efficienza energetica e della Generazione distribuita di energia da fonti rinnovabili e da cogenerazione ad alto rendimento) nel corso dell’audizione del 13 marzo scorso alla Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati in merito all’Indagine conoscitiva sulla Strategia Energetica Nazionale e sulle principali problematiche in materia di energia. Secondo Ascomac Cogena serve una nuova Strategia Energetica del Paese, traducendo le problematiche in cui versa oggi il sistema elettrico nazionale in una grande opportunità di sviluppo infrastrutturale passando dall’approccio “in rete” a quello “a rete”. Il Risparmio energetico conseguito attraverso l’Efficienza energetica e la Cogenerazione ad Alto Rendimento, e il Consumo e l’Utilizzo ad alta efficienza, grazie alla generazione distribuita programmabile ed alla integrazione con le fonti rinnovabili non programmabili, rappresentano da subito un'importante occasione di sviluppo economico, sociale e responsabile, di creazione di un nuovo mercato sostenibile, di nuove professioni e professionalità. Una Rivoluzione nella strategia energetica del Paese “Il sistema energetico nazionale è caratterizzato ancora da forti elementi di criticità e vulnerabilità – sottolinea il Presidente di Ascomac Cogena Ing. Pierluigi Corsini – e questo fattore penalizza la crescita produttiva a causa del permanente gap in termini di prezzo ma anche per un deficit infrastrutturale rispetto ad altri paesi europei”. “Per questo motivo - secondo Corsini - l’Italia deve puntare sul connubio “Efficienza/Risparmio energetico e Fonti rinnovabili”, quale importante occasione di sviluppo economico, sociale oltre che opportunità per un nuovo mercato sostenibile e per nuove professionalità”. Una strategia di sviluppo, dunque, che il nostro Paese deve necessariamente attuare, programmandone le priorità. Un quadro legislativo coerente ed organico che promuova e sviluppi: - la generazione distribuita di energia unitamente alle reti energetiche private, migliorando altresì la generazione centralizzata unitamente alle infrastrutture di rete; - azioni che contengano i consumi finali, ottimizzino l’utilizzo nei diversi settori economici a partire dalla mobilità e garantiscano ricadute occupazionali; - la promozione di strumenti di sostegno – investimento ed esercizio - non speculativi per i cittadini, aziende, amministrazioni pubbliche che intendano investire nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili. Azioni mirate per gli edifici “A tutto questo – ha sottolineato il Segretario Generale Carlo Belvedere – si devono aggiungere azioni mirate per gli edifici. Questi ultimi sono responsabili del 40% del consumo globale di energia nell'Unione europea. Pertanto riteniamo indispensabile la ristrutturazione edilizia e contestuale riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare - prodotti, edifici, quartieri, città, infrastrutture, territorio - attraverso una Progettazione Innovativa ed efficiente fondata sulla elaborazione di modelli parametrici. L’utilizzo del sistema BIM - Building Information Modeling – sostenuto dalla UE nella Edilizia sostenibile e nella Direttiva Appalti, consente di raccordare l’intera filiera dalla progettazione, alla fabbricazione, alla gestione al fine ciclo di vita di un prodotto o di una infrastruttura, basandosi su dati parametrici, condivisi tra operatori che, a diverso titolo, partecipano alla realizzazione ad es. di un edificio e di dialogare a voce unica con la Amministrazione pubblica, riducendo drasticamente ed in modo efficiente tempi e costi di realizzazione, rappresentando di fatto una banca di dati condivisa tra tutti gli operatori pubblici e privati. Proprio perché sono in gioco risorse pubbliche più o meno ingenti non importa, è indispensabile, a conclusione dei lavori, la certificazione dei risultati degli interventi effettuati da Organismi di parte terza, accreditati nel settore delle ispezioni per le costruzioni”. L’obiettivo da raggiungere è quello di progettare e gestire costruzioni/infrastrutture statiche, antisismiche ed energetiche, a ridotto consumo di acqua, ad alta riciclabilità, a impatto quasi zero”. Generazione distribuita ad alta efficienza di energia elettrica e termica Altro Pilastro portante della Proposta Ascomac Cogena è la Generazione distribuita ad alta efficienza di energia elettrica e termica sul territorio, finalizzata soprattutto all’autoproduzione e all’autoconsumo. “Su questo particolare capitolo – ha ripreso Corsini – il nostro Paese necessita di una normativa specifica affinché si sviluppino e si integrino le migliori tecnologie di generazione a basso impatto e ad alta efficienza di energia, con reti intelligenti private a supporto della generazione distribuita di energia. E’ importante considerare che la generazione distribuita, nel caso di cogenerazione ad alto rendimento, si caratterizza per la sua programmabilità e può quindi integrarsi in modo ottimale con le fonti rinnovabili non programmabili, contribuendo alla riduzione delle criticità ed al miglioramento dell’affidabilità complessiva del sistema”. Reti intelligenti private Attraverso le reti intelligenti private, sostiene Belvedere, si valorizza “l’autoapprovvigionamento energetico a favore di pluralità di clienti finali e cioè la possibilità di autoproduzione di energia da parte di aree artigianali, industriali e commerciali, centri servizi direzionali, centri commerciali, P.A, centri residenziali, condomini. Tutte realtà che, a causa della legislazione vigente, sono penalizzate se non escluse dalle potenzialità di questo strumento energetico diffuso tra utenze aggregate in sito”. Infatti, allo stato attuale, tutti questi soggetti economici che non siano "stabilimento industriale", anche se hanno una produzione di energia alimentata da fonti rinnovabili e/o da cogenerazione ad alto rendimento, possono trasferire alle utenze collegate (negozianti, affittuari, condomini) solo energia termica ma non quella elettrica. Un esempio è proprio quello dei “centri commerciali o condomini”: generalmente i singoli utenti acquistano l’energia elettrica dal sistema elettrico con aggravio economico, mentre sarebbe molto più efficiente utilizzare l'energia prodotta/autoprodotta in sito. “A questa ingiustificabile inefficienza – secondo Corsini - si aggiunge una contraddizione ed una disparità di trattamento: da un lato si sostiene l’autoconsumo in sito di energia da parte di un cliente finale, dall’altro si penalizza “l’autoconsumo” di una pluralità di clienti finali aggregati (negozianti o condomini) connessi nello stesso sito di produzione di energia, con danno dell'efficienza diffusa”. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Discriminazioni tra reti elettriche private “Su questo punto - prosegue Belvedere - abbiamo segnalato la tematica del trattamento discriminatorio tra reti elettriche private alla Autorità Garante della Concorrenza e del mercato che, con Provvedimento S 898 del dicembre 2011 ha confermato le tesi sostenute da Ascomac Cogena già dal 2008 (anno a partire dal quale il Governo ed il Parlamento hanno proposto e approvato leggi e/o recepito direttive comunitarie – D.Lgs. n. 115/2008, Legge n. 99/2009, D.Lgs. n. 28/2011, D.Lgs. n. 93/2011 il cui unico obiettivo, come nel caso di reti elettriche e sistemi di autoapprovvigionamento energetico, è la salvaguardia di diritti acquisiti e con essa la limitazione del mercato anziché, come è doveroso che sia, la tutela del consumatore/cliente finale e la competitività del Sistema Italia). L’Antitrust ha segnalato al Governo e al Parlamento la necessità di una revisione della intera materia da prevedere nell’ambito della SEN. Come noto, la Strategia Energetica Nazionale non contiene alcun cenno di ciò, come segnalato e richiesto dall’Agcm. Incentivi per la generazione elettrica e termica La promozione della generazione di energia da fonti rinnovabili ed il relativo utilizzo significano contemperare le diverse esigenze di sviluppo del mercato e di tutela del consumatore il quale deve essere messo in condizione di scegliere l’energia “verde ed efficiente” senza pagare più volte lo stesso beneficio ambientale. “Il regime di sostegno economico alla generazione elettrica e termica deve distinguere le due fasi di investimento in tecnologia e di esercizio della stessa: - aiuto all’investimento – a carico della fiscalità generale - in tecnologie a basso impatto ambientale anche nei processi di riconversione industriale dei siti di interesse nazionale contaminati, al fine di attivare crescita ed occupazione “verde”; - sostegno all’esercizio – a carico delle bollette energetiche – dell’energia generata/utilizzata/consumata da sistemi e tecnologie altamente efficienti, attraverso la valorizzazione nella bolletta energetica, della sola energia prodotta, autoprodotta o utilizzata/consumata (e non più anche della tecnologia che la genera). Tenere distinti l’aiuto all’investimento dal sostegno all’esercizio – evidenzia Belvedere - comporta una riduzione degli oneri a carico del cittadino/cliente finale, premia le migliori tecnologie nei tempi di ammortamento fiscalmente previsti, evita fenomeni speculativi e scelte “convenienti” del miglior incentivo, consente al consumatore finale di non dovere pagare per anni/decenni bollette energetiche onerose che finiscono per valorizzare tecnologie nel tempo già ammortizzate e tecnologicamente superate se non inefficienti, stimola la ricerca in nuova tecnologia. Cogenerazione ad alto rendimento, esenzione o riduzione delle accise e dell'Iva Infine, altro elemento che può decidere lo sviluppo della efficienza energetica è la piena attuazione di quanto previsto dall’art.15 della Direttiva 2003/96/CE in merito alle fonti rinnovabili e alla cogenerazione ad alto rendimento, con la esenzione/riduzione delle accise e dell’IVA su: - prodotti energetici ed elettricità utilizzati da unità/impianti di cogenerazione ad alto rendimento - consumo efficiente di energia generata da unità/impianti alimentati da fonti rinnovabili e di cogenerazione ad alto rendimento. Proprio sul tema dell’utilizzo e consumo di energia “verde” da Fonti rinnovabili ed “efficiente” da cogenerazione ad alto rendimento, si pensi al recente provvedimento a favore dei cd “energivori” e della riduzione di oneri e corrispettivi a loro carico dove il consumo riguarda la energia elettrica prelevata da rete pubblica (magari anche prodotta da impianti alimentati a BTZ). Una domanda e una proposta Perché on agevolare le Imprese Energivore, questa volta sostenendo il prelievo di energia generata da Fonti rinnovabili e/o da Cogenerazione ad alto rendimento, attuando correttamente l’articolo 15 della Direttiva 2003/96/CE, vincolando il beneficio alle Imprese cd Energivore che assumano personale e mantengano il sito produttivo in Italia? Secondo Ascomac questi benefici dovrebbero essere subordinati ad un piano di efficientamento energetico delle aziende, con obiettivi misurabili e verificati. In questo modo sarebbero fortemente incoraggiati i risparmi energetici e la realizzazione di impianti di autoproduzione ad elevata efficienza. Si creerebbe proprio quel ciclo virtuoso tra produzione di energia verde ed efficiente e consumo di energia sostenibile, oltreché opportunità di investimento in tecnologie per le quali le aziende italiane vantano una posizione di assoluta eccellenza. Un passo importante verso la Occupazione e la Decarbonizzazione. Fonte: sito internet casa e clima Rinnovabili: Mini eolico e procedure d'asta per il grande eolico, criticità e correttivi proposti da Anev al Gse 20/03/2014. Dal Gse presto risposte dettagliate su tutti gli aspetti sottoposti da Anev nel primo incontro al tavolo tecnico sulle problematiche del settore eolico Le problematiche del settore mini eolico - impianti fino a 200 kW - e i correttivi per i meccanismi delle aste per l’eolico di grande taglia, sono stati i temi al centro del primo incontro svoltosi ieri tra Anev (Associazione nazionale energia del vento) e Gse (Gestore dei servizi energetici) nell'ambito dei lavori del tavolo tecnico istituito con il protocollo d'intesa firmato la scorsa settimana tra Anev e Gse. Il protocollo d’intesa ha come scopo principale proprio l’istituzione di un tavolo tecnico permanente per facilitare i rapporti di collaborazione tra le due realtà su specifiche tematiche afferenti il settore eolico. Da Anev un vademecum L'Anev intende mettere a disposizione, sulla scorta della propria esperienza e con il supporto del Gdl mini eolico, una sorta di vademecum basato sulle best practice del settore, al fine di supportare la crescita responsabile di un comparto che può dare un ulteriore significativo contributo alla salvaguardia ambientale e dello sviluppo della generazione distribuita. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Le criticità del mini eolico Le principali criticità del mini eolico, individuate in seno al Gruppo di lavoro, formato dalle aziende associate all’Anev che operano nel settore, sono: la migliore caratterizzazione anemologica del sito; l’auspicabile certificazione della curva di potenza del generatore e delle macchine (anche in relazione alla classe di vento); la gestione della naturale overcapacity in relazione ai limiti imposti di potenza nominale. Inoltre è stato chiesto al Gse qualche chiarimento specifico sul DM 12 luglio 2012 e sulle sue procedure attuative, tra cui, specificamente, di chiarire se esistono eventuali limitazioni all’incentivazione dei progetti con macchine usate e sulle corrette modalità di rigenerazione ed eventuale derating delle stesse, ovvero che non siano previsti particolari obblighi se non quelli sulla potenza nominale di targa del generatore. Presto risposte dettagliate dal Gse Il documento completo relativo alle criticità del settore mini eolico è stato presentato durante il tavolo tecnico ed è stato esaminato dal Gestore dei servizi energetici che, pur avendo già in parte dato riscontro positivo, presto farà avere risposte dettagliate su tutti gli aspetti sottoposti alla sua attenzione. Particolare premura si sta ponendo per un settore, quello mini eolico, che rappresenta oggi una realtà importante dell’intero comprato eolico e che si prevede crescerà ancora in futuro. I correttivi per le procedure d'asta Per quanto riguarda i meccanismi delle aste, il Gdl normativa dell’Anev ha individuato dei correttivi volti a migliorare le procedure d’asta per l’assegnazione degli incentivi agli impianti eolici, affinché si garantisca la realizzabilità dei progetti, l’affidabilità dei proponenti, l’irretroattività delle modifiche introdotte, il contenimento del rischio di possibili contenziosi. In sintesi, i principi correttivi individuati dall’Associazione e sottoposti all’esame del Gse sono: maggiori certezze delle fideiussioni; controlli puntuali sui requisiti di partecipazione alle aste effettuati/finalizzati dal Gse prima della pubblicazione della lista dei soggetti aggiudicatari, per favorire la “bancabilità” e la realizzazione dei progetti; anticipazione dei contingenti non assegnati (es. eolico off-shore) e/o rinunciati; aumento del coefficiente/moltiplicatore della componente incentivo nel caso di interventi di rifacimento totale e parziale e di integrali ricostruzioni, con il vantaggio, soprattutto da punto di vista ambientale, di ottenere un potenziamento del parco macchine sullo stesso sito senza modificarlo; integrare la definizione di intervento di rifacimento. Questi gli aspetti più importanti rappresentati al Gse, perché venga garantita maggiore stabilità al settore eolico e venga ridotto al minimo il rischio di contenzioso con le aziende. Fonte: sito internet casa e clima Rinnovabili: Sistemi Efficienti di Utenza (Seu), da assoRinnovabili una Guida in arrivo 14/03/2014. Obiettivo sfruttare l'occasione offerta dalla delibera 578/2013/R/eel alle rinnovabili e in particolare al fotovoltaico, dopo il taglio degli incentivi Nei prossimi giorni assoRinnovabili presenterà ai propri soci una guida sui Sistemi Efficienti di Utenza (SEU) e un contratto standard per tutti gli investitori interessati. Nel dicembre scorso l'Autorità per l'energia elettrica e il gas (AEEG) ha emanato la delibera 578/2013/R/eel attesa da 5 anni, che definisce le modalità per la regolazione dei servizi di connessione, misura, trasmissione, distribuzione, dispacciamento e vendita nel caso di configurazioni impiantistiche rientranti nella categoria dei sistemi semplici di produzione e consumo (SSPC), ivi inclusi i sistemi efficienti d'utenza (SEU). I chiarimenti dell'Autorità sulla delibera Al fine di fornire dei chiarimenti sulla regolazione varata, l'Aeeg ha pubblicato due documenti nei quali sono indicate, rispettivamente, le definizioni rilevanti in relazione ai SSPC e i profili contrattuali per l'accesso ai servizi di trasporto, dispacciamento e vendita dell'energia elettrica immessa e prelevata per un ASSPC, a seconda che cliente finale e produttore coincidano o meno. Fonte: sito internet casa e clima Rinnovabili: Prestiti per il fotovoltaico alle imprese: arriva il fondo da 2,5 miliardi 14/03/2014. Dal 31 marzo 2014 sarà possibile richiedere l’accesso al prestito agevolato per l’installazione del fotovoltaico o per il miglioramento dei macchinari Investire in tempi di crisi o puntare su una maggiore efficienza energetica della propria azienda può essere impossibile per chi non riesce a trovare un prestito conveniente. Inutile aggiungere che spesso le banche non si assumono il rischio di finanziare le piccole e medie imprese. Confrontare le offerte di Findomestic, Agos Ducato o Compass può essere utile per scegliere il prestito più adatto alle esigenze dell'impresa. Esiste però una possibile alternativa. Il Decreto del Fare dell’ex Governo Letta prevede infatti un cospicuo fondo da erogare alle imprese. Tali finanziamenti potranno essere usati per acquistare nuovi macchinari, impianti, beni strumentali, attrezzature di fabbrica ad uso produttivo, investimenti in hardware, software e tecnologie digitali, oltre che per migliorare efficienza energetica, installando un impianto fotovoltaico. Si potranno richiedere alle banche dai 20mila ai 2 milioni di euro, per un totale stanziato dalla Cassa Depositi e Prestiti di 2,5 miliardi di euro. I prestiti potranno essere richiesti dal 31 marzo 2014 presso gli istituti di credito che hanno aderito al Plafond fornito alle imprese dalla Cassa Depositi e Prestiti, dal Ministero dello sviluppo economico e dall’Abi (Associazione bancaria italiana) per le tipologie di investimenti elencati sopra. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Per quanto riguarda il fotovoltaico, tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha specificato che l’installazione dell’impianto deve risultare «funzionale allo svolgimento dell'attività d'impresa laddove rientri nel concetto di impianti». Infatti la norma principe per accedere al Plafond resta che il prestito sia finalizzato al rilancio materiale o energetico degli strumenti usati dall’impresa per lavorare. La normativa prevede l’erogazione del finanziamento solo alle aziende classificate come micro, piccola e media dimensione. Inoltre essa dovrà avere sede stabile in Italia e deve risultare regolarmente iscritta al relativo registro delle imprese. Per coloro che siano interessati a saper a quanto potrebbe ammontare il prestito finalizzato, è possibile fare il calcolo tramite un modulo messo a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico. Il contributo, in ogni caso, dovrà essere restituito attraverso un piano di riborso all’istituto di credito erogante in rate semestrali per una durata totale di 5 anni. Infine il prestito dovrà essere concesso a un tasso del 2,75%. Altre clausole potrebbero però inficiare la possibilità di ricevere il prestito: è necessario infatti che l’impresa non risulti posta sotto procedura di liquidazione volontaria o sotto procedimenti concorsuali. In più, proprio per garantire la solidità di bilancio delle aziende richiedenti, non potranno essere erogati fondi dal Plafond a quelle aziende che non hanno restituito aiuti economici considerati incompatibili dalla Commissione europea. Potranno invece accedere al prestito agevolato tutte le società micro, piccole e medie in difficoltà individuate dal regolamento GBER. Fonte: Marco Zaninelli, sito internet infobuild energia Rinnovabili: Impianti FV oltre i 3 kW accatastabili, presentata interrogazione alla Camera 13/03/2014. Rivedere il limite di 3 kWp al di sopra del quale scattano obblighi di revisione catastale, con conseguente aggravio di Tasi e Imu Il capogruppo della Lega Nord in commissione Finanze della Camera, Filippo Busin, ha presentato un’interrogazione in commissione in merito all'aumento delle rendite catastali e delle imposte che sta colpendo i privati e le imprese che investono nel fotovoltaico. “Purtroppo registriamo una forte retromarcia del governo nei confronti dei privati e delle aziende che hanno investito nel fotovoltaico”, ha denunciato Busin in una nota. “Avevamo chiesto al governo di rivedere i limiti di 3 kWp al di sopra dei quali scattano obblighi di revisione catastale, con conseguente aggravio delle imposte sugli immobili quali Tasi e Imu. Anche le aziende hanno visto confermate le nuove regole per gli ammortamenti degli impianti, che dovranno essere pari a quelli degli immobili se il loro valore è superiore al 15% del fabbricato. Per tutta risposta il governo non ha fatto altro che confermare, senza alcuna possibilità di ripensamento, le politiche aggressive che sta mettendo in atto nei confronti di un settore che invece andrebbe sostenuto e incentivato, sia per le positive ricadute ambientali sia per una maggiore indipendenza del Paese dall’importazione di gas e idrocarburi. Invece il governo – conclude il capogruppo LN in Commissione Finanze di Montecitorio - continua a tralasciare qualsiasi considerazione politica al solo scopo di fare cassa aggredendo tutto quello che può per racimolare nuove risorse”. Un'interrogazione in proposito è stata presentata nei giorni scorsi alla Camera dal deputato Alessandro Zan (Sel), sulla base di una denuncia di Legambiente Padova. La circolare n. 36/E delle Entrate Secondo l'Agenzia delle Entrate, gli impianti fotovoltaici oltre i 3 kW sono accatastabili: nella circolare n. 36/E del dicembre scorso l'Amministrazione finanziaria ha infatti precisato che gli immobili ospitanti le centrali elettriche a pannelli fotovoltaici rientrano nella categoria “D/1 – opifici”, e nella determinazione della relativa rendita catastale devono essere inclusi i pannelli fotovoltaici, in quanto ne determinano il carattere sostanziale di centrale elettrica e, quindi, di “opificio” (risoluzione n. 3/T del 2008). Non sussiste alcun obbligo di dichiarazione al catasto, né come unità immobiliare autonoma, né come variazione della stessa, qualora sia soddisfatto almeno uno dei seguenti requisiti: - la potenza nominale dell’impianto fotovoltaico non è superiore a tre chilowatt per ogni unità immobiliare servita dall’impianto stesso; - la potenza nominale complessiva, espressa in chilowatt, non è superiore a tre volte il numero delle unità immobiliari le cui parti comuni sono servite dall’impianto, indipendentemente dalla circostanza che sia installato al suolo oppure sia architettonicamente o parzialmente integrato a immobili già censiti al catasto edilizio urbano; - per le installazioni ubicate al suolo, il volume individuato dall’intera area destinata all’intervento (comprensiva, quindi, degli spazi liberi che dividono i pannelli fotovoltaici) e dall’altezza relativa all’asse orizzontale mediano dei pannelli stessi, è inferiore a 150 metri cubi. La dichiarazione di variazione catastale è necessaria – precisa l'Agenzia delle Entrate - quando l’impianto fotovoltaico integrato su un immobile ne incrementa il valore capitale, o la redditività ordinaria, di almeno il 15%. In questo caso, infatti, l’impianto non è accatastato autonomamente, ma aumenta la rendita catastale dell’immobile principale, senza mutarne la classificazione. Fonte: sito internet casa e clima Edilizia scolastica: I sindaci potranno affidare i lavori senza permesso di costruire. Pubblicato in Gazzetta il decreto con le deroghe alle norme sui titoli edilizi e al Codice Appalti che velocizzeranno gli interventi di riqualificazione 20/03/2014 - Realizzare gli interventi di messa in sicurezza e riqualificazione degli edifici scolastici in tempi rapidi. È l'obiettivo del dpcm 22 gennaio 2014, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che introduce una serie di deroghe al Codice Appalti e alle norme sul rilascio del permesso di costruire proprio per accelerare i lavori. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Lo snellimento delle procedure faciliterà i lavori da finanziare con i 150 milioni di euro stanziati dal DL del Fare 69/2013. Secondo il sottosegretario all’Istruzione, Roberto Reggi, sul totale dei 692 interventi previsti, ne sono già stati affidati 500, mentre i Comuni, invitati dal presidente del Consiglio Matteo Renzi a segnalare una scuola su cui effettuate le operazioni di “rammendo”, hanno inviato circa 5 mila lettere, che dovranno ora essere vagliate dall’unità di missione istituita presso Palazzo Chigi. Le deroghe che accelerano i lavori Col dpcm 22 gennaio 2014, gli interventi potranno essere realizzati senza permesso di costruire a condizione che non comportino una variazione della destinazione d’uso o della sagoma degli edifici vincolati ai sensi del Codice dei Beni Culturali. Nell’affidamento dei lavori, inoltre, il dpcm ammette una serie di deroghe, come la possibilità di appalto immediato, senza attendere i trentacinque giorni successivi all’aggiudicazione definitiva, il superamento dei controlli sulla capacità economico finanziaria e tecnico organizzativa delle imprese e una maggiore libertà negli affidamenti in economia. Le altre azioni a sostegno dell’edilizia scolastica Verso la velocizzazione degli interventi sulle scuole si sono mossi anche i Comuni e le imprese, che insieme hanno dato vita ad una task force. Anci, Associazione nazionale dei comuni italiani, e Ance, Associazione nazionale costruttori edili, si sono accordati per la ricognizione delle risorse che lo Stato non è ancora riuscito a spendere e l’individuazione di procedure snelle che consentano di realizzare in tempi certi le opere indispensabili. Dal primo aprile l’unità di missione coordinerà gli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza segnalati dai sindaci direttamente al Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ricordiamo infatti che all’inizio del mese di marzo il premier ha inviato una lettera a tutti i primi cittadini, chiedendo loro di scegliere un edificio scolastico e di proporre un progetto per il suo adeguamento contenente il valore dell'intervento, le modalità di finanziamento previste e la tempistica di realizzazione. A che punto sono i lavori Con i 150 milioni stanziati dal Decreto del Fare potranno essere realizzati 692 interventi. Ricordiamo che le Regioni hanno presentato al Ministro dell’Istruzione una graduatoria di interventi immediatamente cantierabili, in ordine di priorità. Le Regioni hanno ricevuto dagli enti locali 3.302 richieste di intervento, di cui 2.515 ammissibili al finanziamento. Con i 150 milioni previsti dal Decreto del Fare è stato possibile finanziare 692 interventi. Le risorse sono state ripartite tra le Regioni dal Decreto 906/2013 dell’ex Ministro dell’Istruzione. In base alla proroga stabilita dal DL Salva Roma ter, i lavori devono essere affidati entro il 30 aprile 2014. Inizialmente, il Decreto del Fare aveva fissato come deadline il 28 febbraio. Al momento, secondo il sottosegretario all’Istruzione, Roberto Reggi, sono stati affidati più di 500 appalti. Contemporaneamente, i sindaci hanno segnalato circa 5 mila progetti, che dovranno ora essere esaminati dall’unità di missione per valutarne la fattibilità in base alle risorse a disposizione dei Comuni. Fonte: Paola Mammarella, sito internet edilportale Edilizia scolastica: Al via task force Anci - Ance su edilizia 20/03/2014. Attiva anche su dissesto idrogeologico e riqualificazione città. Dare vita a una task force che veda insieme Comuni e imprese per definire un modello di realizzazione di interventi pubblici con costi adeguati e tempi rapidi: questo l'obiettivo raggiunto al termine dell'incontro che si è tenuto nella sede dell'Associazione dei Comuni Italiani (Anci) fra il presidente, Piero Fassino, e una delegazione Ance guidata dal presidente Paolo Buzzetti. Il lavoro della task force muoverà dalla ricognizione delle risorse che finora lo Stato non è riuscito a spendere, e dalla individuazione di procedure snelle e trasparenti che consentano di realizzare in tempi certi opere indispensabili per le collettività. Tre i campi di azione sui quali si concentreranno le proposte: - scuole - dissesto idrogeologico - riqualificazione delle città A conclusione dell'azione della task force Ance-Anci le proposte saranno quindi consegnate alle unità di missione previste dal Governo, proprio per la realizzazione degli obiettivi annunciati. Fonte: sito internet edilio Materiali e tecnologie innovative: Per il fotovoltaico di domani celle solari flessibili e semi-trasparenti 14/03/2014. Nuove celle solari flessibili al tungsteno diselenide Un gruppo di ricercatori della Vienna University of Technology ha realizzato per la prima volta degli strati ultra-sottili di tungsteno e selenio. Gli esperimenti dimostrano che questo materiale può essere utilizzato per creare celle solari ultrasottili, flessibili e semi-trasparenti per i pannelli fotovoltaici, così come display flessibili per dispositivi elettronici. Il materiale assorbe la luce, in modo molto simile grafene, ma con una migliore proprietà elettronica. Lo strato è così sottile che il 95% della luce solare lo attraversa soltanto, ma un decimo del restante cinque per cento viene assorbito dal materiale e può essere convertito in energia elettrica. Una porzione maggiore della luce incidente può essere utilizzata se diversi strati ultrasottili sono impilati uno sopra l'altro. Thomas Mueller, uno dei ricercatori ha spiegato: "Stiamo immaginando celle solari sottilissime su facciate di vetro, che lasciano filtrare una parte della luce all’interno dell’edificio e allo stesso tempo producono elettricità". Centro studi Innovazione e Sostenibilità I risultati degli esperimenti della Vienna University of Technology sono stati pubblicati sulla rivista Nature Nanotechnology. Fonte: sito internet infobuild energia Rapporti e studi: E’ la geotermia a trascinare il mercato italiano. Undicesimo posto per l'Italia nella graduatoria del Renewable Energy Country Attractiveness Index 20/03/2014. Stati Uniti, Cina e Germania. Sono questi i 3 paesi in cima alle preferenze degli investitori mondiali sul mercato delle rinnovabili, che collocano il nostro paese all'undicesimo posto nella graduatoria del Renewable energy country attractiveness index elaborato dalla Ernst&Young. L'indice, che classifica 40 paesi in base al loro potenziale in termini di investimenti nelle energie rinnovabili e le opportunità di crescita, ha registrato un calo dell’11% degli investimenti, ma indica comunque elementi che fanno pensare ad una ripresa per l’anno in corso…soprattutto in Italia. ITALIA UNIDICESIMA. Dopo il dodicesimo posto dell’anno scorso, l'Italia recupera quindi una posizione soprattutto grazie alla geotermia che ci vale un quarto posto in classifica, mentre per il fotovoltaico e il solare a concentrazione ci piazziamo all’undicesimo posto, per l’idroelettrico al dodicesimo, per l’eolico offshore al ventesimo e per l’eolico su terraferma al ventiduesimo. Anche sul finanziamento degli investimenti nelle fonti rinnovabili l’Italia ottiene un buon punteggio, migliore dei francesi, che però si piazzano al nono posto nella classifica generale. A toglierci punti è soprattutto l’instabilità politica e le barriere all’attività d’impresa. Due fattori che frenano la scalata dell’Italia nel mercato delle rinnovabili e che vanno eliminati per tornare pienamente competitivi. Fonte: sito internet casa e clima Eventi: 'Renewable energy summit': investimenti in Italia rendono il doppio rispetto alla Germania 19/03/2014. Gli investimenti in Italia possono rendere il doppio rispetto alla Germania nel settore delle energie rinnovabili. Questo quello che potrebbe accadere nella seconda fase del mercato delle energie rinnovabili. Ed è per conoscere meglio questa nuova fase delle energie pulite che è iniziato oggi a Milano il 'Renewable energy summit', organizzato da Palma investimenti e servizi, in collaborazione con Ice-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane. Nello scenario energetico mondiale il nostro Paese ha tenuto il ritmo della crescita di energia del sole e del vento: sono stati installati 25 GW (Gigawatt) tra eolico e solare fotovoltaico, con un flusso totale di investimenti di oltre 70 miliardi di euro. Ora, dopo lo sviluppo iniziale, si passa alla gestione più 'matura'; un processo di cambiamento che coinvolge imprenditori, finanziatori e investitori. Il convegno si è posto l'obiettivo di far conoscere le nuove opportunità. Tra le operazioni attese, si possono prevedere "nei prossimi 24 mesi transazioni per 6-7 miliardi di euro all'anno (10% del valore totale installato)" per il "consolidamento del settore". "Siamo alla vigilia di una seconda partenza - spiega Massimo Sapienza, vicepresidente del summit e Ceo di Palma investimenti e servizi - ci sono tutti i presupposti per un rilancio puntato su un aumento di efficienza sia dal punto di vista gestionale che tecnologico". "Esistono opportunità di consolidamento - afferma Claudio Vescovo, presidente del Renewable energy summit e Investment manager della Glennmont partners - che consentono di cogliere sinergie industriali, aumenti di valore di natura finanziaria e tecnica, grazie all'ottimizzazione degli impianti". Fonte: sito internet edilio Aziende: Anti-crisi Le reti fanno bene Ma in pochi se ne sono accorti. Chi è inserito in un network d’impresa ha ottenuto risultati migliori 17/03/2014. N el 2011 erano considerate l?unica vera novità tra le soluzioni possibili a una crisi pesante e inaspettatamente lunga. A distanza di tre anni le reti d?impresa resta no uno strumento valido ma ancora poco diffuso e di non semplice applicazione. Una fotografia dettagliata del fenomeno è stata realizzata dall’Osservatorio reti d?impresa realizzato dall?Ufficio studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. I numeri dicono che nel secondo semestre del 2013 sono stati stipulati 389 nuovi contratti di rete che hanno visto coinvolte 1.555 imprese. Malgrado questa accelerazione (costante negli ultimi due anni), il fenomeno reti d?impresa risulta essere ancora poco diffuso, soprattutto perché sconta ancora la sua giovane vita e la scarsa attitudine culturale al network da parte delle nostre aziende. Non a caso a fine dicembre 2013 solo lo 0,15% delle imprese italiane era coinvolto in contratti di rete. Chi ci credeLa classifica regionale continua a essere guidata dalla Lombardia con 1.564 imprese in rete, mentre consolida la sua seconda posizione l’Emilia Romagna con 907 aziende. In terza posizione la Toscana con 689 soggetti coinvolti. Circa il 50% delle imprese italiane in rete si trovano in queste tre regioni. Se invece dobbiamo contare la densità delle reti rispetto al numero delle attività, l?Abruzzo è di gran lunga in testa, con lo 0,52% delle imprese in rete. Anche in questo caso, però, si tratta di percentuali basse. Agro-alimentare e industria in senso stretto sono i settori in cui il fenomeno è più diffuso. Le costruzioni e l?immobiliare invece sono i comparti che utilizzano di meno lo strumento. Il paradosso è che il contratto di rete appare poco utilizzato soprattutto dalle aziende meno attrezzate da un punto di vista strategico, che sono poi quelle che più di tutte avrebbero bisogno di un salto dimensionale per rafforzare la propria competitività sui mercati. «La rete sintomo di dinamismo ? spiega Gregorio De Felice, responsabile del Servizio studi di Intesa Sanpaolo e quindi viene utilizzata dalle aziende più dinamiche. Tuttavia, nel 2013 sono emersi primi segnali di inversione di tendenza: sta, infatti, crescendo il numero di soggetti che entra in rete senza precedenti Centro studi Innovazione e Sostenibilità esperienze di aggregazione o senza attività di export o partecipate estere».Esistono due indicatori che segnalano l?incisività dei network: le imprese coinvolte in rete in termini di Ebitda hanno perso in media «solo» 2 decimi di punto percentuale rispetto ai 6 decimi dalle altre aziende. In termini di redditività i riscontri dalla rete sono ancora migliori soprattutto nei casi in cui le imprese si fossero messe in rete per migliorare la loro efficienza produttiva, con immediate riduzioni dei costi. Numeri e futuro«La scarsa diffusione è per lo più imputabile a una cultura d?impresa ancora molto individualista ? continua De Felice ?. La flessibilità e il potenziale dello strumento, sembra funzionare soprattutto quando le imprese sono fra loro eterogenee e complementari e si focalizzano su obiettivi mirati sul fronte dell?innovazione, del marchio comune e dell?internazionalizzazione. È evidente che la presenza in Italia di un ambiente normativo e istituzionale sempre più favorevole allo sviluppo dei contratti di rete ha già spinto abbastanza questo strumento così come lo stesso interesse del mondo bancario. Ma sono convinto che ci sarà un ulteriore salto di qualità a cominciare da quest?anno soprattutto perché le molte piccole e piccolissime imprese italiane da sole faticano ad adottare con successo strategie di innovazione e internazionalizzazione e, quindi, a sfruttare al meglio le opportunità di crescita presenti sui mercati internazionali». I distretti che si evolvono in reti, potrebbe essere questo il percorso per una ripresa che non può dipendere soltanto dalla misure statali. Fonte: Trovato Isidoro, Corriere della sera Aziende: I sistemi combinati Mapei sono il vero valore aggiunto 18/03/2014 -L'economia esiste all'interno di una società ed entrambe esistono nell'ambiente. Questo vuol dire che il perseguimento dello sviluppo sostenibile dipende dalla capacità di garantire un'interconnessione tra economia, società e ambiente, dove ciascun elemento contribuisce al raggiungimento di un fine comune. Nel caso in cui si privilegi solamente una o due di queste dimensioni, non si verifica una condizione di sostenibilità. Mapei, leader mondiale nella produzione di adesivi e specialista in altri prodotti chimici per l'edilizia con 15 linee di prodotto, investe da oltre 30 anni in ricerca ecosostenibile dei suoi prodotti, impiegando circa 60 milioni di euro all'anno, e garantendo un impegno a 360 gradi. In questo percorso, il Gruppo ha sviluppato prodotti a basse emissioni di sostanze organiche volatili (VOC), privi di solvente e in grado di migliorare la qualità dell'aria negli edifici dove sono utilizzati, per il benessere degli applicatori e degli utilizzatori finali. Da ottobre 2005 tali prodotti, testati e certificati da istituti internazionali qualificati, sono provvisti di certificazione e marchio EC1 (a bassissima emissione di VOC) e, da giugno 2010, del marchio EMICODE EC1 PLUS (a bassissima emissione di composti organici volatili-PLUS), entrambi rilasciati dal GEV (Gemeinschaft Emissionskontrollierte Verlegewerkstoffe, Klebstoffe und Bauprodukte e.V.), associazione tedesca per il controllo delle emissioni dei prodotti per pavimentazioni, adesivi e materiali per edilizia di cui Mapei è membro. Alcuni prodotti Mapei sono inoltre certificati BLAUER ENGEL: marchio tedesco che garantisce ai posatori e agli utilizzatori finali una buona qualità dell'aria. GEV e BLAUER ENGEL sono classificazioni molto severe, che valutano le possibili emissioni di VOC dei prodotti per l'edilizia sia a breve (3 giorni) che a lungo termine (28 giorni) dall'applicazione. In più Mapei aderisce a programmi e organizzazioni internazionali come: LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) e Responsible Care. LEED è la certificazione sviluppata dall'organizzazione americana no profit US Green Building Council per la progettazione e la costruzione di edifici eco-compatibili. Responsable Care, a cui Mapei aderisce dal 1992, è il programma volontario dell'Industria Chimica mondiale basato, da un lato, sull'attuazione di principi e comportamenti riguardanti la sicurezza e la salute dei dipendenti e la protezione ambientale e, dall'altro, sull'impegno alla comunicazione dei risultati raggiunti. Tutto nell'ottica di un miglioramento continuo, significativo e tangibile a favore della sostenibilità, che assicura non solo maggiore durabilità ai progetti, evitando ripetuti interventi sugli edifici e sulle infrastrutture, ma fa anche risparmiare materiali ed energia. Ecco perché i sistemi combinati di prodotti Mapei offrono valore aggiunto a distributori, posatori, progettisti e imprese di costruzione. Fonte: Nunzia Pagani,sito internet il Giornale.it Aziende: Il grande Lego della Isocell. In costruzione a Pognano il nuovo Palalido di Milano 21/03/2014. Due squadre da 4 persone saranno sufficienti per far nascere il palazzetto per il basket da 5 mila spettatori della Armani Quattrocento pezzi che, una volta uniti, formeranno, come in una sorta di grande Lego, un gigantesco edificio a forma di astronave. È nel suo stabilimento di Pognano che la Isocell Precompressi, produttore di componenti e prefabbricati per l’edilizia, sta costruendo pilastri, travi e gradoni - pezzi in cemento armato che possono pesare 22 tonnellate e superare anche i 14 metri di lunghezza, che daranno vita al nuovo Palalido di Milano. Il progetto, che per il nuovo palazzetto di piazza Stuparich prevede una struttura futuristica a forma di nave spaziale, ha un costo complessivo che si aggira sugli otto milioni di euro, si svilupperà su una superfice di 5 mila metri quadrati e potrà contenere fino a 5.420 persone, quasi quattro volte gli abitanti di Pognano. I 130 dipendenti dell’azienda - amministrata da Giuseppe Losciuto, in società insieme ai fratelli Francesco e Salvatore - avranno tempo fino all’11 luglio per completare la costruzione. Due mesi di tempo sono ritenuti sufficienti per consegnare e montare tutto il materiale. Per questo ogni singolo pezzo è marchiato con un codice indispensabile per costruire quell’enorme puzzle tridimensionale (dal peso di circa seimila tonnellate) che formerà l’ossatura del Palalido. Per i primi pezzi il biglietto di sola andata da Pognano a Milano è previsto tra circa un mese; circa duecento i viaggi necessari per trasferire tutte le strutture. Da metà maggio inizierà poi la costruzione - o meglio, l’assemblaggio - delle varie parti, con due squadre di appena quattro persone ciascuna che si muoveranno in sincronia. Dopo i necessari collaudi, il palazzetto (che sarà in Centro studi Innovazione e Sostenibilità particolare la «casa» dell’Armani Milano Basket, ma ospiterà anche gare sportive indoor) sarà pronto a ottobre, per l’avvio della nuova stagione sportiva di pallacanestro. La commessa ottenuta dalla Isocell rappresenta una boccata d’ossigeno per il martoriato comparto dei prefabbricati,storicamente fiore all’occhiello dell’economia bergamasca, che ha visto chiusure importanti (a partire dalla Prefabbricati Cividini) o massiccio utilizzo di ammortizzatori sociali. E proprio dal fallimento della lecchese Fumagalli, dichiarato a febbraio 2013, la Isocell ha affittato uno dei suoi capannoni bergamaschi per lo stoccaggio di materiale. L’azienda di Pognano guarda anche all’estero, e tramite la Blessing International Technology (di cui il 30% è detenuto dai fratelli Losciuto) sta costruendo a Yangon, l’ex capitale della Birmania (ora Myanmar), un capannone per la produzione di prefabbricati destinati al mercato locale: «È un’idea coraggiosa, e anche un po’ geniale - commenta a questo proposito Gabriele Mazzoleni, segretario provinciale della Filca-Cisl -. Il mercato europeo si sta restringendo, e non è pensabile spostare un prefabbricato oltre una certa distanza. In una situazione del genere entrare direttamente nel mercato asiatico appare una strategia vincente». Fonte: Corriere della Sera, Bergamo Aziende: Un impegno costante per la formazione: convegni Wienerberger 2014 13/03/2014 - Dopo il successo riscontrato nel 2013, che ha visto la partecipazione di oltre tremila professionisti del settore dell’edilizia, anche quest’anno Wienerberger conferma un fitto calendario di convegni formativi, organizzati su tutto il territorio nazionale per presentare le più innovative soluzioni costruttive. I seminari affronteranno vari temi di grande attualità come la progettazione e la realizzazione di Edifici a Energia Quasi Zero, le costruzioni in muratura portante antisismica in laterizio e i sistemi costruttivi sostenibili realizzati secondo le linee guida della certificazione LEED. In particolare i vari cicli di incontri a cui aderisce Wienerberger sono realizzati in collaborazione con importanti soggetti istituzionali e professionali del mondo dell’edilizia, per approfondire le tematiche tecniche più sentite dal mercato. Fonte: sito internet edilportale Estero: Una "pelle solare" per le case a schiera olandesi Il sistema della Delft University of Technology permette di sovrapporre agli edifici storici una “pelle” fotovoltaica 13/03/2014. Gran parte del paesaggio urbano olandese è caratterizzato da case a schiera (60%, di cui circa un quarto costruite nel dopoguerra) non proprio efficienti però dal punto di vista energetico. Per convertire questi edifici "storici" in strutture energicamente efficienti senza alterare troppo la loro configurazione originaria, un team di 46 studenti della Delft University of Technology ha pensato di applicare alle pareti esterne una "solar panel skins". FUNZIONAMENTO. Si tratta di una serie di pannelli fotovoltaici che vengono applicati alle abitazioni a schiera, privilegiando la facciata che riceve il maggior numero di ore di luce durante il giorno, per captare la massima illuminazione solare. Mentre in inverno la pelle ricopre la casa interamente per contenere il calore, in autunno e in primavera può essere parzialmente aperta per favorirne la ventilazione. In estate invece l'involucro può essere completamente aperto per massimizzare la ventilazione naturale. Fonte: sito internet casa clima
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