N. 2 – SETTEMBRE/DICEMBRE 2014 ■Mete da Scoprire Parigi, shopping nella capitale della moda Trieste, a spasso tra i castelli sul mare Andar sulle tracce di Goethe a Francoforte ■Ricette Locali Mangiar bene con 10 euro, ecco 5 menu low cost ■Arte & Dintorni And the Oscar goes to Italy! ■Che Musica, Maestro! Il mito del giovane cavaliere licenzioso ■Mondo Tecnologico Google Glass, il futuro è appena iniziato I MILLE TESORI DELL’ANTICA “NEAPOLIS” BREAK RIVISTA DI BORDO N. 2 – SETTEMBRE/DICEMBRE 2014 Direttore responsabile NICOLA CATENARO Proprietario ed editore BALTOUR Srl Contrada Piano Delfico – Teramo (TE) Iscrizione Reg. Stampa Tribunale di Teramo N. 4/03 dell’11 febbraio 2003 Redazione Contrada Piano Delfico – Teramo (TE) tel. 0861.554889 – fax 0861.554481 www.baltour.it – [email protected] Progetto grafico POMILIO BLUMM Srl Stampa Coptip – Industrie Grafiche Via Gran Bretagna 50, Modena MO 41122 C.F. e P.IVA 00159910363 Sommario Mete da Scoprire I mille tesori dell’antica “Neapolis” 6 Parigi, shopping nella capitale della moda 8 Trieste, a spasso tra i castelli sul mare 10 Andar sulle tracce di Goethe a Francoforte 12 Il Personaggio Intervista a Marco Gay: Facciamo trionfare l’Italia del cambiamento 14 Intervista a Matteo Colaninno: Priorità assoluta alla crescita 16 Intervista ad Alessandro Lunelli: L’ingegnere delle bollicine 18 Ricette Locali Mangiar bene con 10 euro, ecco 5 menu low cost Per la pubblicità su “Break” è possibile contattarci all’indirizzo e-mail [email protected] Foto copertina: guney cuceloglu flickr.com/photos/guneyc/10691517864 Foto Napoli sotterranea (pag. 7): Feline DaCat flickr.com/photos/feline_dacat/4102489879 La riproduzione intera o parziale di testi e o fotografie è vietata: tutti i diritti sono riservati. 20 Moda & Tendenze I colori scaldano l’inverno, la donna si veste con brio 22 Che Musica, Maestro! Il mito del giovane cavaliere licenzioso 25 Intervista ad Andrea Castagna: Avere un violino del ‘38 per amico 26 Arte & Dintorni And the Oscar goes to Italy! 27 Camille Claudel, la scultrice che amò Rodin alla follia 29 Mondo Tecnologico Google Glass, il futuro è appena iniziato 31 Il viaggio nel futuro (odierno) di Asimov 33 Bus che Passione Il futuro della mobilità passa per l’autobus 34 3 L’importanza di sviluppare il mercato del trasporto pubblico L’intervento In Italia ogni giorno si effettuano teso come connubio inimitabile di quasi 40 milioni di spostamenti ex- qualità, stile e innovazione, dall’alitra-urbani. Parte di questi avvengono mentare alla moda, dall’arredo alla a bordo di pullman, e allora parlare meccanica. E qual è il prodotto più ai lettori di questa rivista vuol dire “Made in Italy” di tutti se non l’Italia parlare all’Italia che viaggia, produce, stessa, le nostre città, i nostri borghi, studia, lavora. Se il futuro dell’Italia il ricchissimo patrimonio artistico e dipende in gran parte dalla capa- culturale? Nel 2013 il nostro paese cità di valorizzare il nostro capitale ha attratto oltre 47 milioni di visitaumano, la mobilità “fisica” di com- tori dall’estero. Eppure, a dispetto petenze e talenti gioca un ruolo di primissimo piano. Un patrimonio immenso di possibilità, obiettivi e aspirazioni personali che sempre meno avverte i confini interni alla penisola e pensa alle frontiere nazionali in modo diverso rispetto al passato. Nel 2013, gli italiani hanno compiuto oltre 63 milioni di viaggi per vacanza o lavoro in Italia e all’estero, con una riduzione del 20% rispetto all’anno precedente. La crisi ha colpito soprattutto il segmento dei viaggi d’affari, segno evidente del peso che si è abbattuto su imprese e lavoratori e delle difficili scelte di contenimento dei costi che le aziende sono costrette ad assumere. Per questo è importante che il mercato del trasporto pubblico si sviluppi in maniera efficiente e su basi di sostenibilità industriale. Solo così potremo rispondere alle esigenze attuali e saremo pronti a cogliere le opportunità che si apriranno nei prossimi anni. E le maggiori occasioni di crescita verranno dall’evolvere della domanda mondiale, con paesi che sempre più apprezzano il “Made in Italy”, in- 4 del potenziale enorme, siamo solo la quinta destinazione mondiale del turismo internazionale. Anche qui, una rete di trasporto extra-urbano integrata ed efficiente è una condizione ineludibile per attrarre più turismo, in quantità e qualità. Carlo Calenda Viceministro allo Sviluppo Economico Erogare servizi di qualità a tariffe competitive L’editoriale Baltour ha ricevuto, nella suggestiva cornice di Giardini Naxos, il premio nazionale “SMART MOVE” promosso da ANAV, l’Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori aderente a Confindustria. Il premio ci è stato assegnato «per la realizzazione di un progetto esemplare di mobilità collettiva accessibile e sostenibile». «L’intelligente ed efficace allocazione delle risorse aziendali – si legge ancora nella motivazione – ha consentito all’impresa di cogliere una molteplicità di obiettivi: il miglioramento della qualità del servizio offerto all’utenza, bigliettazione elettronica, integrazione modale, istituzione nuove linee, oltre alla riduzione delle esternalità prodotte (impatto ambientale), all’aumento della sicurezza e della soddisfazione del personale (oggetto di specifici programmi di formazione). Per la molteplicità delle iniziative avviate Baltour si rivela una delle esperienze migliori di mobilità collettiva nel settore del trasporto con autobus sulle lunghe distanze». Siamo felici del riconoscimento che Baltour ha ricevuto e l’obiettivo futuro della nostra azienda è quello di continuare ad erogare servizi di qualità sempre più elevata a tariffe competitive (a partire da 1 euro) e di continuare con il piano di investimenti fin qui portati avanti ampliando le linee e rinnovando c osta nte m e nte il parco autobus. Con piacere comunico che a settembre 2014 quindici nuovi autobus Neoplan Cityliner verranno impiegati sulle linee nazionali. Tali nuovi autobus sono dotati di ogni comfort: prese elettriche su ogni sedile, wi-fi free, toilette, climatizzazione computerizzata, sistemi di sicurezza lane guard system (LGS) per il controllo della corretta posizione del veicolo nella corsia, maximum speed control (MSC) per il controllo della velocità di marcia e sedili ergonomici con sedute ulteriormente distanziate così da permettere all’utente un viaggio ancora più comodo. Anche i nostri ingegneri informatici lavorano ogni giorno per rendere i nostri sistemi tecnologici e software sempre più all’avanguardia, ottenere la ricerca degli orari e delle tariffe low cost più intuitiva e le prenotazioni più veloci, consentire check in direttamente da dispositivi mobile (smartphone o tablet) senza bisogno di mostrare il biglietto cartaceo. Agostino Ballone Presidente e CEO Gruppo Baltour Per concludere, ringrazio vivamente il Viceministro Calenda per il Suo significativo intervento su questa edizione di “Break” e ringrazio oltremodo i passeggeri per aver scelto di viaggiare con Baltour e coloro i quali hanno partecipato con entusiasmo al contest letterario “Diario di bordo”. Vi assicuro che leggere i vostri racconti è stato per noi molto importante e siamo contenti di potervi accompagnare nei vostri spostamenti e partecipare in qualche misura a momenti importanti della vostra vita. Buon Viaggio. 5 I mille tesori dell’antica “Neapolis” Mete da Scoprire “Spaccanapoli”, la strada che taglia in due il centro storico di Napoli Napoli, «una tribù che vive nel ventre di una grande città di mare». La “napoletanità” vista con gli occhi di Pasolini è questa: un popolo dal carattere irripetibile, «che nei suoi vichi, nelle sue piazzette nere o rosa, continua come se nulla fosse successo a fare i suoi gesti, a lanciare le sue esclamazioni, a dare nelle sue escandescenze, a compiere le proprie guappesche prepotenze». Ancora oggi visitare Napoli significa immergersi in quest’unicità tutta particolare che vive tra i vicoli, le sue piazze e soprattutto la sua gente. Un viaggio che può iniziare proprio dal nucleo più storico e tipico: “Spaccanapoli”, dalla strada o decumano che come una lama affilata taglia in due il centro antico. Storia e cultura, arte e tradizione si mescolano in quest’area che, vista dall’alto del Colle San Martino, svela la singolare e suggestiva perfezione quasi geometrica del “taglio”. Sette le vie (Maddaloni, Capitelli, Croce, San Biagio dei Librai, Vicaria Vecchia, Giudecca e Tupputi) che la compongono e che racchiudono le tante stratificazioni storiche e artistiche vissute dalla città (non a caso “Spaccanapoli” è parte del più vasto centro storico dichiarato “patrimonio mondiale dell’umanità” dall’Unesco nel 1997). In via Maddaloni appare Palazzo Carafa, tra i maggiori esempi del 6 Mete da Scoprire > I mille tesori dell’antica “Neapolis” Napoli sotterranea barocco napoletano, si passa in via Croce ed ecco la chiesa di Santa Maria con il suo splendido chiostro maiolicato. Si arriva poi nella piazzetta Nilo, il “Corpo di Napoli”, dove la statua del dio Nilo porta indietro il tempo di duemila anni. Il tratto più antico è in via San Biagio dei Librai, uno dei decumani principali dell’antica città greco-romana. Nei dintorni c’è anche la celebre strada dei presepi, San Gregorio Armeno, poi lo “Spaccanapoli” continua fino ad arrivare alla via Duomo gli assemblatori di quel tempo): si va dalle statue lignee degli abili intagliatori di scuola napoletana ai busti, dai tessuti pregiati ai dipinti. Preziosissima la collezione di argenti (circa 70 pezzi a partire dal ‘300) così come i gioielli tra cui la collana donata dai Borbone (1679), la mitra d’argento dorato del 1713 e il manto di San Gennaro coperto di pietre preziose e smalti. L’“altra faccia” di Napoli invece è quella che vive a 40 metri di profondità, ben nascosta dai rumori del centro storico. È il grembo da cui nacque l’antica Neapolis, un articolato dedalo di Il viaggio inizia da cunicoli, cisterne e cavità che si “Spaccanapoli”: storia e estende per diversi chilometri e che risale a oltre duemila anni cultura, arte e tradizione fa. Visitare la Napoli sotterranea si mescolano in quest’area significa ripercorrere da un’altra angolazione la lunghissima stoche svela la perfezione quasi ria della città. E di storia vivono geometrica del “taglio” anche le oltre 25 sezioni del museo archeologico, tra i primi in Europa costituiti, tra ‘700 e e alla cattedrale di San Gennaro. ‘800, in un imponente palazzo Qui, il 19 settembre, si ricorda seicentesco. Al suo interno il martirio del Santo con l’attesa sono esposti oltre tremila redel miracolo della liquefazione perti, centinaia di migliaia quelli del sangue. Un rito collettivo che conservati, databili dalla preistoogni anno si nutre di devozione ria alla tarda antichità, e provepopolare e folklore. Nel vicino nienti da vari siti del Meridione e museo è in mostra il “Tesoro” di dall’acquisizione di raccolte antiSan Gennaro. Inestimabile il suo quarie a iniziare dalla collezione valore frutto del lavoro di scultori, Farnese appartenuta alla dinacesellatori saldatori, “mettitori stia reale dei Borbone, fondatori d’insieme” (come erano chiamati del Museo. “L’altra faccia” della città è quella che vive a 40 metri di profondità, ben nascosta dai rumori del centro storico Collegamenti giornalieri BALTOUR per NAPOLI: • dall’Abruzzo una partenza giornaliera • dall’Emilia Romagna 2 partenze giornaliere • dal Lazio 3 partenze di cui 2 giornaliere e una tre volte a settimana • dalla Lombardia 4 partenze di cui 3 giornaliere e una tre volte a settimana • dalle Marche una partenza giornaliera • dal Piemonte 4 partenze di cui 3 giornaliere e una tre volte a settimana • dalla Toscana 3 partenze di cui una giornaliera e 2 tre volte a settimana • dal Veneto una partenza giornaliera 7 Parigi, shopping nella capitale della moda Mete da Scoprire Parigi è da sempre la capitale indiscussa della moda e in tutto il mondo le sue griffe sono sinonimo di eleganza, creatività e passione. Da Chanel a Louis Vuitton, da Hèrmes a Yves Saint Laurent, fino a Christian Dior o Pierre Cardin, tutte le grandi firme dell’alta moda “abitano” qui e qui mettono in scena il loro genio in indimenticabili sfilate da sogno. Un rito di portata mondiale che si ripete ogni anno sulle passerelle delle fashion week. Non è un caso quindi se l’alta moda sia nata proprio nella capitale francese: era la seconda metà dell’Ottocento quando Charles Worth, per la prima volta, distinse la moda in base alle stagioni dando dignità alla figura dello stilista, crea- 8 tore dei modelli e non più “semplice” sarto. Poi la Belle Époque e il lusso di quegli anni, il boom degli anni Sessanta, le top degli Ottanta e via fino ai giorni nostri, con le sfilate dell’haute couture e del prêt-à-porter che ancora oggi annunciano gli stili che faranno tendenza in tutto il pianeta. Per vivere queste magiche atmosfere all’ombra della Tour Eiffel, basta immergersi nelle vie dello shopping della città e passeggiare tra le vetrine dei grandi stilisti che popolano il Triangolo d’oro (Champs-Élysées, avenue Montaigne e avenue George-V) o l’elegantissima rue du FaubourgSaint-Honoré con le gallerie di Montpensier, Beaujolais e Valois che circondano i giardini del Palais Royal e le colonne di Buren, a pochi passi dal Museo del Louvre. Ci sono poi le piazze Sèvres-Babylone e delle Victoires, il quartiere Saint-Sulpice e le emergenti boutiques del Marais che, oltre ad avere una posizione centrale, è anche il cuore delle nuove tendenze in tema di moda e di design. Atmosfere indimenticabili nel Triangolo d’oro, tra le vetrine dei grandi stilisti E che dire dei grandi magazzini, veri e propri templi consacrati allo shopping più sfrenato. Sulla rive gauche c’è Bon Marché, il più antico e tra i più lussuosi con le prestigiose vetrine che espongono grandi marchi. L’Hôtel de Ville, un tempo chiamato il Bazar Napoléon, è oggi meta delle fashion victim per il suo assortimento di tendenza. Il BHV ha anche un grande reparto dedicato al bricolage e un intero piano per l’arredamento. Altra “istituzione” sono le Galeries Lafayette con i tanti marchi e lo spazio offerto ai Mete da Scoprire > Parigi, shopping nella capitale della moda nuovi stilisti per farsi conoscere. La struttura si trova dietro l’Opéra Per chi ama il “brocantage” sul Boulevard Haussmann ed è tappa obbligata è il mercato un vero capolavoro dell’Art nouveau parigina. Al suo interno, fa delle pulci di Saint-Ouen, scena una cupola neo-bizantina il più grande al mondo mentre dalla terrazza si gode una meravigliosa vista panoramica. Vicino, infine, c’è il Printemps, grande magazzino aperto nel ai duemila commercianti che qui 1865 e diviso in cinque categorie espongono i loro mobili, tappezche vanno dalla cosmesi all’abbi- zerie, opere d’arte e oggettistica gliamento, dall’arte di vivere agli di ogni sorta. Vivaci, colorati e accessori fino alla moda uomo. cosmopoliti sono anche i mercati Non solo alta moda e vetrine però di Saint-Denis o di Versailles, di a Parigi. Gli appassionati di “bro- Raspail, Monge e degli Enfants cantage” ad esempio non pos- Rouges; mentre i “bouquinistes” sono lasciarsi sfuggire il mercato – siamo sulla Senna nei pressi delle pulci di Saint-Ouen, il più del quartiere Saint-Michel – accolgrande a livello mondiale grazie gono turisti e visitatori con le loro UN CAPODANNO PER TUTTI I GUSTI Parigi, si sa, è una meta ideale da visitare in ogni periodo dell’anno. Festeggiare la notte di San Silvestro nella capitale francese ha però un “sapore” tutto speciale. Le scelte sono tante: un Capodanno romantico nella città degli innamorati, un brindisi in piazza oppure una tranquilla vacanza in famiglia, magari con una visita al Disneyland Paris per fare un regalo ai più piccoli. Tradizionale l’appuntamento in piazza agli Champs-Élysées. La festa inizia già a metà serata per poi concludersi con i suggestivi giochi di luce alla Tour Eiffel, quando iniziano i fatidici dodici rintocchi. In migliaia si recano qui per celebrare la notte più lunga dell’anno tra brindisi – ovviamente con un bicchiere di champagne – musica, balli e tanto divertimento. Lo spettacolo si fa ancora più emozionante se goduto sugli Champs de Mars, proprio ai piedi della Torre, mentre un luogo più tranquillo per festeggiare è la collina di Montmartre con la sua vista mozzafiato su tutta la città. E, una volta fatto il brindisi, non resta che continuare a divertirsi tra i tanti locali del quartiere e i cabaret della vicina Pigalle. Imperdibili anche gli spettacoli a La Belle Époque e ai mitici Lido e Moulin Rouge. Il classico cenone nei ristoranti parigini è invece la scelta per i più “tradizionalisti”, chi è in vacanza con la sua dolce metà invece non ha proprio alternative: ultimo dell’anno con cena romantica su uno dei bateaux mouches che risalgono la Senna sotto il cielo illuminato a festa dalle mille luci della città. Capodanno all’insegna della fantasia infine per le famiglie: la destinazione ideale in questo caso non può che essere il Disneyland Paris, tra migliaia di luci, giochi e spettacoli pirotecnici che faranno la felicità di grandi e bambini. occasioni di antichi libri, fumetti, cartoline e tanto altro. Colori e odori, invece, si mescolano tra il famosissimo mercato dei fiori sull’Île de la Cité e i tanti mercatini che popolano un po’ tutti i quartieri. Da novembre e fino all’Epifania, infine, anche Parigi come tantissime altre città europee scopre il fascino e l’atmosfera dei mercatini natalizi. Collegamenti giornalieri BALTOUR per PARIGI: • da Aosta 5 partenze a settimana • da Torino 2 partenze di cui una giornaliera e una 5 volte a settimana • da Milano 3 partenze di cui una giornaliera e due 5 volte a settimana • da Venezia una partenza 4 volte a settimana • da Padova una partenza 4 volte a settimana • da Verona una partenza 4 volte a settimana • da Bologna 2 partenze di cui una giornaliera e una 4 volte a settimana • da Trieste una partenza 4 volte a settimana • da Firenze una partenza 4 volte a settimana • da Roma 2 partenze di cui una giornaliera e una 3 volte a settimana • da Ancona 2 partenze di cui una giornaliera e una 4 volte a settimana • da Pescara/Teramo/Foggia 2 partenze di cui una giornaliera e una 4 volte a settimana 9 Trieste, a spasso tra i castelli sul mare Mete da Scoprire Trieste, la città dove si respira aria di confine. Da sempre in bilico tra Mitteleuropa e Sud, tra il blu dell’Adriatico e i toni aspri del promontorio carsico, Trieste stupisce con il suo racconto fatto di culture che s’incontrano e si confondono, luoghi storici e paesaggi avvolti dai colori della macchia mediterranea. La città che fu fonte d’ispirazione per scrittori e poeti come Joyce, Svevo e Saba, va vissuta nelle vie del centro, tra una passeggiata sulla riviera o alla scoperta dei suoi palazzi che parlano i linguaggi del neoclassico, del liberty o del barocco. A fare da anfiteatro a questo spettacolo, la signorile piazza dell’Unità, una delle più ampie al mondo tra quelle che si affacciano sul mare. Non meno suggestivo, però, è il percorso alla scoperta dei castelli triestini. A iniziare da quello di Miramare, a picco sul mare sulla punta del promontorio di Grignano. Le “bianche torri” spiccano sulla struttura, splendido esempio di residenza principesca del XIX secolo. Fu costruito tra il 1856 e il 1860 per volere dell’arciduca Massimiliano d’Austria e fu abitato anche da Carlotta di Sassonia: ancora oggi si scorgono negli interni alcuni quadri 10 Castello di Miramare da lei dipinti. Il complesso si presenta come una costruzione rivisitata di una rocca medievale e, all’interno, ci sono oltre venti stanze tra cui le “Sale del Trono” e le “Sale Massimiliano” con la camera da letto arredata come la cabina di una nave. Il castello è circondato da un grande parco, tra i più belli d’Italia, con pregiate specie botaniche europee ed esotiche. Dal 1955 il castello è museo statale. Il castello di Duino appare arroccato su uno sperone carsico a pochi chilometri da Trieste. Le sue sale sono più di diciotto, tutte ricche di testimonianze lasciate dalla nobile famiglia dei Principi della Torre e Tasso, proprietaria del complesso. Nel grande parco si possono ammirare distese multicolori di fiori di ogni specie, mentre i suoi viali romantici Un percorso nella città che ispirò scrittori e poeti come Joyce, Svevo e Saba sono pieni di statue e reperti archeologici, terrazze e spalti aperti sul mare. Da vedere la scala del Palladio e il fortepiano del 1810 (suonato da Listz). La leggenda narra che una dama bianca fu gettata dal marito dalle mura del castello. Mete da Scoprire > Trieste, a spasso tra i castelli sul mare Il cielo però ebbe pietà di lei e le diede un corpo di roccia prima che s’infrangesse sugli scogli. La sua anima sarebbe ancora lì, in una rupe a picco sulla baia vicino ai resti del maniero di Duino. Pare poi che al castello antico si fosse fermato Dante e infatti dal “Sommo Poeta” prende il nome uno scoglio. Tra gli artisti ospitati dal complesso ci sono Strauss, Liszt, Twain, D’Annunzio e Rilke: al poeta praghese è intitolata la passeggiata panoramica fino alla baia di Sistiana. Il castello di San Giusto si erge invece sul colle che domina Trieste. La costruzione della fortezza, vo- La leggenda narra che nel maniero di Duino si sia fermato anche il Sommo Poeta UN TUFFO NELLA “GROTTA GIGANTE” ALTA 98 METRI Collegamenti giornalieri BALTOUR per TRIESTE: • da Abruzzo/Emilia Romagna/ Tra i poli di maggiore interesse scientiLombardia/Marche/Piemonte/ fico e naturalistico dell’intera regione, Toscana/Veneto la Grotta Gigante è la grotta turistica 3 volte a settimana con la sala più grande al mondo (è entrata nel Guinness dei primati nel 1995). Situata nell’omonimo Borgo (Grotta Gigante, appunto), a soli quindici chilometri dalla città, è costituita da un’enorme cavità di 360mila metri cubi, larga 76 metri e lunga 167. La volta raggiunge i 98 metri. La visita guidata si svolge lungo un percorso di 850 metri che scende fino a 100 metri di profondità. Ricca di stalattiti e stalagmiti, si distingue inoltre per le concentrazioni di calcite che coprono le pareti. La storia della Grotta accompagna il visitatore dal lontano Neolitico, quando la cavità fu frequentata nella sua parte più accessibile, fino all’Ottocento e alla nascita della speleologia scientifica e alle prime ricerche sul misterioso fiume sotterraneo Timavo. Al suo interno è installata una sensibilissima strumentazione scientifica, costituita da sismografi e pendoli geodetici, che rendono l’ambiente un laboratorio davvero unico. Nel sito si trovano infine un centro accoglienza visitatori, un centro didattico e il Museo scientifico speleologico. Fotografia per gentile concessione di Promotion Grotta Gigante luta dagli imperatori d’Austria per proteggere la città, si protrasse dal 1468 al 1636. Dal 1936 il castello, trasformato in museo e aperto al pubblico, è diventato uno dei simboli di Trieste. Al suo interno ospita due importanti sezioni dei Musei civici di Storia e Arte. Ultima proposta il castello di Muggia, più volte ampliato e ristrutturato nel Medioevo. Il nucleo originario era costruito con blocchi di arenaria, ma oggi di esso resta ben poco. Il castello rimase difesa militare fino al 1700, poi fu abbandonato a se stesso fino al 1900 quando fu comprato da un privato che ne ampliò la parte interna trasformandolo in casa privata. Nel 1991 lo scultore Villi Bossi acquistò il castello, ridando dignità al maniero che poi ha ospitato la casa privata dello scultore e il suo studio. 11 Andar sulle tracce di Goethe a Francoforte Mete da Scoprire Una metropoli in bilico tra la sua eccellenza della cultura tedesca. innata modernità e i segni indele- All’indirizzo Großer Hirschgraben bili del proprio passato. Questa è si trova la casa in cui nacque il Francoforte, cuore pulsante del grande poeta e scrittore nel 1749. mondo degli affari e centro eu- Qui Goethe trascorse i primi anni ropeo tra i più vitali in tanti set- della sua esistenza insieme alla tori, dall’architettura e il design al sorella Cornelia, più piccola di appolo fieristico e pena quindici i servizi (suo il mesi. Figlio di secondo ae- Nella metropoli tedesca un consigliere roporto d’Euimperiale, fu tanti i segni lasciati dal suo ropa per trafeducato in fico). Ma la personaggio più noto, casa prima del quinta città trasferimento a una vera icona culturale tedesca Lipsia dove, nel per popola1765, iniziò a zione non frequentare l’uè certo da meno quanto a niversità. L’edificio originale è anspunti culturali e artistici per dato distrutto durante la Seconda chi la visita con gli occhi del Guerra Mondiale ma poi è stato riturista. Spunti che s’incon- costruito dopo il 1945 secondo l’atrano nella parte più storica, spetto che aveva. La casa rispeccon la piazza Römerberg nel chia il gusto estetico del padre e cuore dell’Altstadt, e nel ricco la sua passione per l’Italia, evidenMuseumsufer (la “riva dei mu- temente trasmessa al figlio. Tanto sei”) sul Meno o nel quartiere nell’arredamento e nei mobili della Sachsenhausen con le sue tipi- cucina e del soggiorno, quanto in che taverne di sidro. E, ancora, nel giardino botanico e nei luoghi più moderni come la via dello shopping Zeil e la Main Tower, il grattacielo aperto al pubblico da cui ammirare tutta Francoforte a 200 metri d’altezza. Uno dei percorsi più affascinanti Collegamenti giornalieri è sicuramente quello che riBALTOUR per FRANCOFORTE: percorre le tracce lasciate in città dal suo personaggio più • da Milano/Torino una partenza giornaliera noto, Johann Wolfgang von Goethe, icona per 12 Mete da Scoprire > Andar sulle tracce di Goethe a Francoforte Vista del Duomo di San Bartolomeo e del ponte Eiserner Steg quelli delle stanze, si respira la cultura borghese del tardo barocco. Il luogo più suggestivo è lo studio dello scrittore, al secondo piano, ancora arredato come allora. Qui Goethe compose i suoi capolavori: “I dolori del giovane Werther”, “Götz von Berlichingen” e la prima parte del “Faust”. Annessa alla casa c’è il museo con quattordici stanze in cui sono esposte ricche collezioni di grafici, dipinti e busti del Settecento e dell’Ottocento. Tutte testimonianze che danno l’idea del profondo legame che unì il poeta ad artisti della sua città, quali Caspar, Johann Heinrich Füssli, David Friedrich e i pittori di Francoforte. Gli stili presenti nel museo, vera e propria pinacoteca, vanno dal tardo barocco al classicismo fino al romanticismo e al Biedermeier. Dal museo, l’itinerario sulle tracce di Goethe prosegue in Goetheplatz. La piazza fu rinominata così nel 1849 (prima era la Stadtallee) e qui si erge il monumento dedicato allo scrittore realizzato Arredato come allora lo studio dove Goethe compose “I dolori del giovane Werther” e la prima parte del “Faust” dallo scultore bavarese Ludwig Schwanthaler. La statua in bronzo poggia su un piedistallo e presenta rilievi allegorici e scene epiche tratte dalle opere di Goethe. Sempre in Goetheplatz, si trova anche il monumento dedicato all’inventore della stampa Johannes Guttenberg. Goethe amava molto il centro storico e il suo labirinto di vie e stradine. Un altro luogo particolarmente frequentato soprattutto per scrivere e tradurre era il verde della Sachsenhausen, l’area oltre l’Eiserner Steg, ponte DUE PASSI LUNGO LA “RIVA DEI MUSEI” Con la Museumsufer, la “Riva dei Musei”, Francoforte è uno dei centri museali più importanti d’Europa. Sono più di venti le strutture presenti sul lungofiume o nelle vicinanze del Meno, ben nove solo sulla riva sud: il Giersch, la Liebieghaus, l’Istituto d’arte Städel, il museo tedesco di architettura, quello delle comunicazioni, il museo tedesco del film, delle culture mondiali, di arti applicate e quello delle icone. Sulla riva nord si trovano invece il museo ebraico e il museo storico. Creata negli anni ‘80, la Museumsufer è una delle aree più frequentate della città. Da non perdere la “Notte dei Musei” e il “Museumsuferfest” che, ad agosto, per tre giorni ospita ogni anno oltre due milioni e mezzo di appassionati e visitatori. di ferro realizzato nel 1869 e oggi attraversato da circa diecimila persone al giorno. A Mühlberg c’è il punto dove Goethe cadde da una scala dopo una notte brava. Su Hühnerweg, invece, un bel giardino in stile rococò ospita la Willemer Häuschen, abitazione estiva del banchiere Johann Jakob Willemer e posto frequentato dallo scrittore. Un ultimo luogo importante, infine, è la Peterskirche, dove sono sepolti i genitori del poeta. Pass È un unico ticket di viaggio che consente di girare l’Europa in libertà con i bus di linea del Gruppo Baltour. L’Eurolines Pass consente, infatti, di viaggiare in tutta Europa, senza limiti di chilometraggio e a prezzo fisso e vantaggioso, indipendentemente dal numero e dalla lunghezza delle tratte percorse. Il Pass permette al titolare di viaggiare per il tempo di validità (15 giorni oppure 30) nell’ambito di tutte le linee della rete Eurolines. Il Pass comprende: il trasporto di due valigie di 150 cm o un’unica valigia di dimensioni maggiori oltre al bagaglio a mano, le eventuali traversate in traghetto, i pedaggi autostradali e le tasse sui viaggi. Il Pass non comprende: i diritti di prenotazione delle singole tratte (3/4 euro a prenotazione, a persona). Previste tariffe “giovani” per i passeggeri fino a 26 anni. 13 Facciamo trionfare l’Italia del cambiamento Il Personaggio > Intervista a Marco Gay di Matteo Giudici, Vice Direttore “Quale Impresa” (rivista dei Giovani Imprenditori di Confindustria) È Marco Gay, classe 1976, to- larsi di dosso l’etichetta dei “fi- Presidente del Consiglio di 39 rinese, il nuovo Presidente gli di papà” – tanto da averne anni e il Parlamento più giovane Nazionale dei Giovani Imprenditori. fatto il titolo del libro che rac- della storia repubblicana. L’altra Giovani, responsabilità, futuro, conta la propria storia – non è quella della disoccupazione giomerito, competenza, cambia- una contraddizione? vanile al 42% e della inarrestamento: ecco le parole chiave in- «Amare la propria famiglia e ri- bile fuga dei cervelli. Come si torno a cui la nuova Presidenza la- specchiarsi in essa non vuol dire può superare questo dualismo? vorerà con l’obiettivo di contribu- essere “figli di papà”. Per me è «Facendo trionfare l’Italia del camire alla costruzione di una visione impossibile rinnegare le proprie biamento, che ha molti più espostrategica per il futuro del Paese, radici, ma credo sia giusto far nenti di quanto si possa immagiincentrata sull’innovazione come capire che ognuno è autonomo nare. Auspico che la prima condriver per lo sviluppo. Gay ha ini- e che compie il proprio percorso tribuisca a invertire la tendenza ziato il proprio percorso nell’imdella seconda. Creare opportupresa di famiglia e oggi, guarnità di lavoro è la grande respondando alle nuove sfide, si defini- «Creare impresa e ricchezza sabilità che ereditiamo. I Giovani sce uno “startupper”. Imprenditori possono e devono è l’unica medicina per dare il loro contributo. Creare imMarco, come ci si sente ad avere fronteggiare la crisi» presa e creare ricchezza è l’unica ricevuto un incarico così impormedicina sicura per fronteggiare tante e strategico e con una canquesta crisi». didatura unica? «È un privilegio e un onore. Il sen- forte delle sue idee e anche dei Impresa e politica: guardando timento che provo è di grande re- suoi sbagli. I valori rappresentati agli ultimi anni viene da dire “odi sponsabilità ed emozione nel po- dalla famiglia sono centrali nella et amo”. Come imprenditori cosa ter rappresentare quella che, per mia visione della vita; rivestire un chiedete alla politica e cosa vome, è una delle classi dirigenti più ruolo sociale come imprenditore lete o potete dare? dinamiche del Paese. Condividerò significa lavorare con la consape- «Chiediamo di creare le conditutte le scelte strategiche con il volezza di dover creare le condi- zioni per farci lavorare! Penso ad Movimento, certo che l’obiettivo è zioni perché i nostri figli abbiano un piano strategico di politiche incomune: contribuire al futuro del almeno le nostre stesse opportu- dustriali per i prossimi dieci anni. nostro Paese». nità. Il futuro è soprattutto loro ed Perché visione e strategia non abbiamo il dovere di restituirgli un possono rimanere solo parole da Nel tuo profilo si legge che mondo di cui essere orgogliosi». campagna elettorale, ma sono trovi nella famiglia “larga parte una necessità economica. La podelle tue motivazioni”. Per un Ci sono due Italie che convi- litica ha il compito di segnare la Movimento che vuole scrol- vono. Una è quella che ha un rotta e di mantenerla. Il nostro 14 Il Personaggio > Intervista a Marco Gay compito come imprenditori è essere a disposizione, dando contributi mai scontati e portando alla ribalta le eccellenze del nostro Paese e la nostra grande voglia di fare. Siamo consapevoli del nostro ruolo e determinati nel portarlo avanti». è cambiato e sono convinto che l’eccellenza italiana e il Made in Italy ci faranno tornare a crescere così come i tanti progetti finché finalmente potremo smettere di parlarne perché i gap saranno superati. L’Europa non è solo il nostro mercato domestico ma anche un orizzonte politico: dobbiamo pretendere che si vada oltre all’unione monetaria per realizzare gli Stati Uniti d’Europa, che potrebbero diventare una delle principali potenze mondiali anche se ancora non ce ne rendiamo conto. Il fallimento è un tema sensibile: oggi in Italia rimangono dei pregiudizi che trasformano in colpa personale quello che invece è magari un momento congiunturale di grave difficoltà e che potrebbe tornare ad essere una eccellenza domani. Bisogna concentrare i nostri sforzi perché, laddove non ci sia dolo, non si vada a distruggere l’industria che oggi resiste nel nostro Paese ma anzi ad aiutarla a risollevarsi». Rifacciamo questa intervista fra tre mesi. E poi fra tre anni. Quali risultati concreti pensi o speri di «Le nostre eccellenze ci potermi raccontare? faranno tornare a crescere «Questa è una bella domanda! Fra Le start up sono molto di moda così come le tante start up» tre mesi sono certo che avremo nel dibattito pubblico e tu stesso dato il via ai progetti principali e ti definisci uno “startupper”. Ma che il nostro Movimento sarà decome possono delle microimterminato a lavorare unito dentro prese rappresentare una solu- e prodotti realizzati dagli startup- e fuori Confindustria. Fra tre anni zione alla gravissima emorragia per, basti pensare al fenomeno spero che avremmo raggiunto gli industriale dell’Italia? fab lab». obiettivi che ci siamo posti, ma è «Sono un imprenditore ed anche certo che avremo contribuito con uno startupper. Non è una con- Nella tua squadra ci sono dele- il massimo sforzo e passione alla traddizione, anzi: anche le grandi ghe nuove: politiche di genere, crescita di tante nuove imprese e aziende di oggi all’inizio erano restart e rapporti comunitari. del nostro Paese». start up. Senza industria non c’è Donne, Europa e strategie post futuro ma senza innovazione non fallimento sono temi strategici? Dietro il Presidente dei Giovani c’è industria, perché le start up «Sono alcuni dei temi strategici, Imprenditori, Marco Gay chi è? e gli spin off sono poli di innova- sicuramente di grande attualità. «Un ragazzo, marito e padre, che zione e di ricerca e possiedono L’imprenditoria femminile è un è un imprenditore come molti, quella flessibilità e quelle oppor- motore di crescita straordina- che crede in quello che fa ed è tunità che spesso le aziende più rio. Bisogna sottolineare l’impor- orgoglioso di far parte dei Giovani strutturate non hanno. Il mondo tanza delle politiche di genere Imprenditori di Confindustria». 15 Priorità assoluta alla crescita Il Personaggio > Intervista a Matteo Colaninno I due volti di Matteo Colaninno, imprenditore e politico. Nel 1999 ha iniziato l’attività imprenditoriale dedicandosi allo sviluppo delle attività industriali e finanziarie che fanno capo alla holding di famiglia, Omniaholding. È vicepresidente del Gruppo Piaggio, il più importante costruttore europeo di scooter e moto. Dal 2005 al 2008 è stato presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria. È stato invece eletto per la prima volta alla Camera nel 2008 e sui banchi di Montecitorio siede tuttora con il PD. bile impiegare dieci anni per tornare ai livelli di PIL pre-crisi. Serve un passo decisamente più svelto, se vogliamo fare nascere nuove aziende, creare lavoro e rendere il nostro alto debito pubblico sostenibile nel tempo». alcune corde e non altre. In ogni caso, sia pure molto differenti, sono due “mestieri” bellissimi». Quale messaggio vorrebbe consegnare alle nuove generazioni, lei che giovane lo è ancora? «Vorrei accuratamente evitare slogan superficiali e vuota retorica. La disoccupazione giovanile ben «È impensabile impiegare oltre il 40% e la fuga di tantisdieci anni per tornare simi laureati verso altri Paesi alla ricerca di lavoro e futuro non inai livelli di PIL pre-crisi ducono certo all’ottimismo. La reServe un passo più svelto» altà è durissima, tuttavia da quarantenne voglio incitare con forza i ventenni e i trentenni a credere Lo slogan che campeggia Politico, ma anche imprenditore. che le cose in Italia possono camnella homepage del suo sito è: Quale ruolo sente più suo? biare, soprattutto con il loro con“Coraggio, responsabilità, cre- «Ho avuto l’opportunità e il pri- tributo. È essenziale pretendere scita”. Quale di questi tre termini vilegio di potermi impegnare in un Paese migliore e più innovativo ritiene sia prioritario per il futuro Parlamento, un’esperienza vis- nei prossimi anni e per questo c’è del nostro Paese? suta intensamente, che ti tra- un bisogno estremo dell’energia «La priorità assoluta va data alla smette il senso del bene co- e della “fame” di futuro che solo crescita, e non solo perché ve- mune e ti fa avvertire un carico i più giovani possono mettere niamo da cinque anni orribili che di responsabilità particolare per in campo». hanno segnato in profondità il no- quello che fai e per come lo fai. stro Paese. Abbiamo perduto de- L’impresa rimane, in prospet- Qual è secondo lei l’effetto più cine di migliaia di aziende e più tiva, il mio punto di riferimento, il importante che il Governo Renzi di un milione di posti di lavoro, ci mondo da cui provengo e a cui sta avendo sul Paese? siamo riscoperti più poveri e con tornerò quando terminerà la mia «Il governo Renzi sta compiendo una grande paura del domani, che vita politica. Non posso dire di ogni sforzo per intercettare la diftende a paralizzarci. Ecco perché sentirmi più a mio agio nei panni fusa domanda di cambiamento crescere in maniera sostenuta è del politico, piuttosto che in quelli che esprimono gli italiani. Per vindiventato un imperativo catego- dell’imprenditore, semplicemente cere la sfiducia e restituire sperico. È semplicemente impensa- perché ciascun ruolo va a toccare ranza, l’unica strada possibile 16 Il Personaggio > Intervista a Matteo Colaninno è quella delle riforme, perché l’Italia per troppo tempo è rimasta prigioniera di logiche ed equilibri non più sostenibili. Fisco, burocrazia, lavoro, giustizia, scuola, istituzioni: sono tutti grandi capitoli da affrontare per rendere l’Italia un Paese più moderno «Da quarantenne voglio incitare i ventenni e i trentenni a credere che le cose in Italia possono cambiare con il loro contributo» ed efficiente. Gli italiani, soprattutto nell’ultima tornata elettorale, hanno chiesto cambiamenti tangibili e misurabili non solo alla politica italiana, ma anche all’Europa. Superato il momento più drammatico della crisi dei debiti sovrani, è tempo di dire basta a politiche di austerity inadatte a ricostruire un orizzonte di ripresa. La battaglia in Europa è appena cominciata ed è immaginabile sarà lunga e difficile, ma certamente non può sfuggire ai falchi del rigore uno scenario con 25 milioni di disoccupati e un tasso di crescita 2014 stimato dalla BCE per l’eurozona ad un misero 1,1 per cento». Come vede il futuro del nostro Paese tra cinque anni? Su cosa sarebbe pronto a scommettere? «Spero in un’Italia capace di capitalizzare i risultati del vasto processo di riforme avviato dal governo Renzi. Al di là di complicazioni e incidenti di percorso inevitabili, sono pronto a scommettere che questo è il giro giusto per conseguire finalmente obiettivi concreti, mettendosi alle spalle gli annunci che tanto male hanno fatto alla credibilità della classe politica in passato. Se così fosse, con l’aiuto di una congiuntura economica più favorevole, credo potremo ragionare di un altro Paese: anzitutto rinvigorito psicologicamente, perché capace di dimostrare a se stesso e agli altri che è possibile cambiare la propria immagine di Paese inaffidabile e inesorabilmente destinato allo sfascio. E poi, perché dovrebbe essere così assurdo immaginare un’Italia in cui i servizi pubblici sono efficienti e il fisco equo perché tutti pagano le tasse? Troppo spesso noi italiani dimentichiamo l’unicità e la bellezza del nostro Paese, apprezzato in tutto il mondo: ecco, è arrivato il momento di dimostrare che siamo anche capaci di farlo funzionare bene». 17 L’ingegnere delle bollicine Il Personaggio > Intervista ad Alessandro Lunelli Alessandro Lunelli, 36 anni, è un ingegnere sui generis. La sua professionalità e la sua esperienza sono al servizio di vino e bollicine, quelle ispirate da sempre ai migliori champagne d’Oltralpe. Alessandro, infatti, rappresenta la terza generazione della famiglia Lunelli alla guida delle Cantine Ferrari. Da pochi mesi è anche alla guida dei Giovani Imprenditori di Confindustria del Trentino Alto-Adige. Con lui abbiamo avuto un confronto a tutto campo. Eccovi il risultato, davvero interessante. Dopo la laurea in ingegneria elettronica, la scelta di farsi le ossa all’estero prima ancora di approdare nell’azienda di famiglia: perché questo tipo di percorso? «Da vari anni abbiamo firmato dei patti di famiglia, un insiemi di accordi e regole che vincolano i percorsi di carriera dei familiari che vogliono entrare in azienda. Sia per questo motivo sia per la volontà di crescere professionalmente tramite un’importante esperienza in Italia e all’estero, ho deciso di lavorare per due grandi realtà: McKinsey & Company e Unilever. Dopo anni di esperienza in Italia ho voluto inoltre allargare i miei orizzonti trasferendomi all’estero per imparare a conoscere nuovi mercati. Ho scelto l’Asia come mia destinazione poiché lì risiedono i mercati del futuro: nel triangolo compreso tra Tokyo, Mumbai e Giacarta si trova più della metà della popolazione mondiale e le economie crescono a doppia cifra. Dopo sei anni di esperienza internazionale, ho deciso, in accordo con la mia famiglia, di rientrare per affiancare mia sorella e i miei cugini nella gestione delle varie aziende del Gruppo Lunelli». «Da alcuni anni il mercato domestico ha rallentato la crescita, mentre il mercato mondiale è in forte espansione» 18 Il Personaggio > Intervista ad Alessandro Lunelli Cosa dobbiamo ancora imparare giovani imprenditori ad investire esteri e contemporaneamente dal mondo asiatico, dove lei ha tempo per la formazione perso- continuiamo ad investire per mimosso i primi passi, per affron- nale. Considero inoltre di prima- gliorare la qualità dei nostri vini, tare con il giusto approccio il ria importanza il lavoro di promo- promuovendo nelle nostre campamercato globale? zione della cultura d’impresa». gne un’agricoltura biologica e ap«L’esperienza asiatica, da brand plicando uno stringente protocollo manager di una grande multina- Lei rappresenta con sua so- di agricoltura sostenibile di monzionale, mi ha consentito di cono- rella e i suoi cugini la terza ge- tagna nei vigneti che non controlscere molte realtà e cogliere un nerazione della famiglia Lunelli liamo direttamente. Credo inoltre valore comune a tutte le persone alla guida delle Cantine Ferrari. che il mercato vitivinicolo italiano, che ho incontrato: una grande vo- Come affrontate il passag- particolarmente frammentato, suglia di emergere, lavorando con gio generazionale? birà degli accorpamenti inevitapassione, energia e con spirito di «Il passaggio generazionale intra- bili, perché l’unione fa la forza. In sacrificio ogni giorno. Per tutti i preso dalla mia famiglia mi ha questa ottica abbiamo da poco miei ex colleghi asiatici era nor- permesso di capire quelli che, a acquisito il 50% di una storica male, anzi necessario, lasciare mio parere, sono i tre punti chiave cantina del Prosecco Superiore di la propria città di origine per tro- per il successo. Innanzitutto è ne- Valdobbiadene, la Bisol, per realizvare un buon lavoro, costruire una cessario che i figli maturino delle zare sinergie in Italia e all’estero carriera di successo e dare così importanti esperienze fuori dalla un futuro migliore ai propri figli. propria azienda, sia in Italia che Solo con questo approccio si può all’estero, per apprendere nuove «Il settore vitivinicolo pensare di affrontare un mercato competenze, allargare i propri è frammentato ma subirà globale sempre più competitivo. orizzonti e imparare a lavorare Viste le grandi differenze culturali sotto la guida di altri. In secondo inevitabili accorpamenti tra gli stati asiatici, ho inoltre im- luogo è fondamentale che i paperché l’unione fa la forza» parato che, benché il mercato sia dri siano profondamente convinti globale, i consumatori sono locali della necessità di effettuare il e vi è quindi la necessità di avere passaggio e, passo dopo passo, un’approfondita conoscenza dei lascino spazio sia dal punto di vi- e per creare un polo d’eccellenza singoli paesi in cui si opera per sta formale che sostanziale alle del vino italiano che sappia propoter aver successo». nuove generazioni. Infine, il pas- porre al consumatore più attento saggio generazionale deve essere la miglior espressione del territoÈ da pochi mesi alla guida programmato per tempo quando rio di appartenenza: dal Ferrari dei Giovani Imprenditori di l’azienda è sana, il timoniere ha la Trentodoc in Trentino Alto-Adige, Confindustria del Trentino Alto- barra ben dritta e il mare è calmo, che rappresenta l’eccellenza del Adige. Quali sono i suoi princi- e si può quindi passare il timone Metodo Classico, a Bisol, da sempali obiettivi? senza ansie contingenti». pre un marchio di riferimento del «La nostra mission per il prossimo Prosecco Superiore, ai vini delle triennio si esprime su vari livelli: Ritiene che il settore enologico Tenute Lunelli, dall’elegante sain primo luogo è importante, so- possa esprimere di più in Italia grantino della zona di Montefalco prattutto in questo momento di rispetto a quanto sta facendo? fino ai grandi rossi della Toscana». crisi in cui le aziende chiudono «Assolutamente sì. Da alcuni anni e gli imprenditori sono disorien- il mercato domestico ha rallen- Cosa consiglierebbe a un giovane tati, cercare di fare squadra co- tato la crescita, mentre il mer- che volesse fare impresa oggi? struendo un sano spirito associa- cato mondiale è in forte espan- «Aprire gli occhi al mondo per capire tivo che promuova lo scambio di sione e il consumatore, sempre come funziona il mercato globale, idee, la condivisione di progetti e più esperto ed attento, richiede accumulare esperienze, conoscere la creazione sia di rapporti perso- una qualità maggiore. Proprio per persone e affrontare con il masnali che professionali. In secondo questo motivo con Ferrari stiamo simo entusiasmo qualsiasi sfida, luogo è fondamentale stimolare i spingendo sempre più sui mercati per tradurla in opportunità». 19 Mangiar bene con 10 euro, ecco 5 menu low cost Ricette Locali Chi l’ha detto che per mangiare giasche e verdure a bene bisogna spendere tanto? piacimento. Un piatto La crisi ci chiede sacrifici, è vero, non complicato e sicurama risparmiare non sempre signi- mente economico rispetto ad alfica rinunciare a una dieta sana e tri a base di carne. E a chiudere a prodotti di qualità. E il “made in il pasto, dei gustosi biscottini al Italy” ne ha davvero molti anche cocco pronti in pochi minuti: baa prezzi accessibili per tutte le ta- stano un paio di uova e un po’ di sche. Allora proviamo noi a fare il farina al cocco e il gioco è fatto. nostro menu, anzi i nostri menu, Ancor più rapido e semplice il sesenza però metter da parte la condo menu: piadina romagnola qualità in cucina. e insalatona. Ideale per un pranzo Antipasto, secondo e dolce per la “di corsa”, può esser preparato nostra prima proposta “low cost”. da chiunque. Gli ingredienti sono Si parte con i crostini di polenta semplicissimi: farina, lardo, aca base di funghi e pomodori, fa- qua tiepida o latte se si vogliono cilissimi da preparare, e si prose- le piadine più compatte e un cucgue con un pollo alla cacciatora chiaino di sale. S’impasta il tutto alla toscana accompagnato velocemente, si lascia riposare e con olive tagsi cuoce sulla piastra caldissima. Per completare, si possono far- 20 cire le piadine a piacimento con salumi, formaggi nostrani o verdure. E se proprio non basta, si può accompagnare la piadina farcita con un’insalatona a base di funghi e carne di pollo. Ed ecco il terzo menu, s’inizia ancora con un antipasto “light”: la bruschetta (usate il pane casereccio avanzato) farcita con olive nere, finocchietto o aneto e un filo d’olio extravergine. Più corposo e dal sapore invernale il primo piatto. Se avete in frigo un broccolo romano e un ultimo pezzo di gorgonzola, preparate un buon risotto caldo e delicato e, anche in questo caso, avrete risolto un pasto completo, genuino, spendendo pochissimo. Incontro tra Sud e Nord nel quarto menu con le barchette napoletane e la frittata alla savoiarda. Le barchette non sono altro che zucchine cotte a vapore, divise a metà e svuotate della polpa, e poi riempite con un composto a base di besciamella, pesce, noce moscata, tuorli e parmigiano. Ricette Locali > Mangiar bene con 10 euro, ecco 5 menu low cost La frittata alla savoiarda si cucina invece sbucciando le patate a dadini e facendole cuocere con il burro. Nel frattempo si taglia anche del lardo a dadini e lo si unisce alle patate. A parte si sbattono le uova, le erbe aromatiche, si aggiunge il formaggio a dadini che andrà versa to sulle patate e quindi il composto andrà cotto in padella. Per l’ultima proposta gastrono mica “low cost” abbiamo infine un primo e un secondo, quest’ultimo a base di pesce. S’inizia con gli spaghetti al profumo. Oltre alla pasta, servono soltanto alici sot tolio, una manciata di capperi, qualche pomodoro secco, prezzemolo, un po’ di buccia grattugiata di limone, aglio e peperoncino. Gli ingredienti vanno fatti cuocere in padella, sfumati con un bicchiere di vino bianco e poi aggiunti agli spaghetti. Semplice no? Per secondo preparate invece dei tranci di verdesca al cartoccio. I tranci, scongelati e macerati con del vino bianco, andranno messi in casseruola e cotti al cartoccio in forno con l’aggiunta di pomodorini e una cipolla di Tropea tagliati a fette sottilissime, olio extravergine, sale, pepe e origano. MA C’È ANCHE LA PROPOSTA “VEGANA” E infine un menu alternativo per gli amanti, e sono sempre di più, della cucina vegana. Fare una spesa “vegetale” non è difficile ed è molto economico se si sceglie di acquistare ad esempio direttamente dal produttore. Con meno di 10 euro si pos- sono portare ingredienti sani e preparare un menu completo. Prima però alcune regole di base per chi ama la cucina vegana: rispettare il fabbisogno giornaliero di calorie (circa duemila al giorno), garantire sempre al corpo un giusto apporto di fibre e vitamine e rispettare un’adeguata distribuzione delle sostanze nutritive. Per i prodotti, ecco una possibile lista della spesa vegana a basso costo: latte di soia, riso integrale, pasta, broccoli e patate bollite, olio extravergine, semi di girasole e tanta frutta di stagione. Con meno di 10 euro al giorno, si possono quindi acquistare questi prodotti e, ruotando le pietanze e cambiando frutta, garantire i piatti della giornata senza rinunciare ad un giusto apporto di calorie e di tutti gli elementi nutritivi. 21 I colori scaldano l’inverno, la donna si veste con brio Moda & Tendenze Spazio ai colori e alle linee mor- verno sarà la pelliccia, proposta bide per gettarsi alle spalle il gri- sulle passerelle di tutto il mondo giore dell’inverno. Il primo must nelle versioni più originali, fandella moda donna per la stagione tasiose e sorprendenti. Pollice fredda è presto detto: no ai toni in alto per quelle eco e in pelo “cupi”, divertitevi con la fantasia lungo, così come per gli inserti di e giocate con tutti i colori. A fare pelliccia a rendere ancora più imtendenza sono le tonalità più ac- portanti i look da sera. E se procese e brillanti come il turchese prio volete osare, arricchite con e il rosso carminio ma non man- piume di struzzo i vostri cappotti, cano i cromatismi tenui e un po’ i top o le gonne. acquerellati con tutta la delica- Altro mood della stagione? tezza dei water-colors. L’ispirazione al passato, agli anni C’è insomma molto brio nell’in- ‘60 e ‘70 con i tagli geometrici e verno quest’anno. Vale per i co- un po’ astratti. C’è il ritorno ai lori ma anche per la scelta degli mini dress patchwork indossati outfit. Le sfilate di Milano, Parigi con stivali alti, così come gli abiti e New York hanno dettato i trend svasati che fanno così “Sixties”. da seguire, vediamone alcuni. Il tartan sarà tra i motivi per ecTrionfano le linee morbide dice- cellenza anche quest’anno e stavamo, quelle soffici che regalano volta il “quadrettato” si presenun “comfort look” con cappotti in terà ancora nel classico rosso, versione extralarge, superavvol- senza escludere però varianti più genti e morbidissimi, chiusi alla fantasiose. Insomma la stagione vita da maxi cinture. Anche la fredda sarà tutt’altro che noiosa maglieria cambia forma e diventa negli armadi femminili. avvolgente, specie nella variante Basta sperimentare e usare un “abito lungo” oppure nell’ensem- pizzico di creatività, senza però ble maglione più pantalone. Non strafare, e il gioco è fatto. Ultimo sembra passar mai di moda ne- consiglio per essere sempre alla anche lo stile militare che per moda: tra i “must have” dell’aul’autunno-inverno sarà declinato tunno-inverno non mancherà il attraverso diverse interpretazioni tailleur-pantalone in stile anni della field-jacket o i soprabiti a ‘70, meno rigoroso e più sentrapezio con bottoni dorati. suale se impreziosito con inserti Ma il pezzo davvero glam dell’in- trasparenti. 22 Moda & Tendenze > I colori scaldano l’inverno, la donna si veste con brio E L’UOMO DIVENTA CHIC CON UN PIZZICO DI FANTASIA E come vestirà invece l’uomo? Niente esagerazioni ma tanta eleganza e sobrietà. Segno dei tempi forse, fatto sta che sulle passerelle sono scese fantasie rassicuranti e classiche, vagamente minimaliste. Sarà out il look grunge, vincono invece raffinatezza e virilità, senza mai ostentarle. Bene lo stile urban e contemporaneo, con qualche accenno allo sporty style purché ricercato e non banale. A dominare saranno i colori blu e grigio, i più originali potranno scegliere però di osare scegliendo effetti cromatici di maggior impatto come il verde oliva e militare o nuance arancio ruggine e marrone che richiamano i colori caldi della terra. Passando agli outfit, il cappotto si sa non passa mai di moda, quest’anno anzi avrà un mood assai retrò e da grandi stelle del passato. Declinato in diversi modelli, dal militaresco al britannico, sarà in lana e chiuso in vita da grandi cinture di tessuto. Eppure negli armadi faranno la loro comparsa anche scelte più fantasiose come maxi pashmine o addirittura caldissimi poncho in colori bruciati. Il capo “must” dell’anno sarà però il panciotto doppiopetto: ebbene sì, proprio il panciotto smette di essere demodè e sbuca prepotente sopra a maglie e camicie o sotto blazer sartoriali. Per la sera, bene completi in velluto e le classicissime giacche smoking, mentre per i look più informali e il tempo libero ottima la scelta di maglioni avvolgenti e supermorbidi, con texture calde e corpose. Andranno abbinati a pantaloni svasati leggermente sul fondo, a vita alta e indossati con cinture morbide. Il tocco chic sarà il foulard, passato attorno al collo e legato a nodo, in ogni caso usato al posto della cravatta. Capitolo accessori, spazio ai cappellini beanie in lana, alle stole in tessuti importanti e da coordinare a sia a look pensati per il giorno sia a completi eleganti. Anche ai piedi l’uomo punterà su scarpe molto classiche e stringate o su stivaletti monk in pelle, impreziositi da borchie per chi proprio non può rinunciare a un tocco d’originalità in più. Irrinunciabili le maxi bag da weekend, anche se è sempre più cool la pochette da uomo. Un accessorio originalissimo e molto pratico per portar con sé tablet, cellulare e necessaire. 23 Prenotare è facilissimo! Vai su www.baltour.it www.eurolines.it o www.sena.it e seleziona le tue preferenze di viaggio. Verifica la disponibilità e acquista il biglietto direttamente online con carta di credito oppure prenota il tuo posto sul sito e ritira il biglietto presso una qualsiasi ricevitoria Sisal... ...è comodo e senza costi aggiuntivi: basta recarsi in una delle 40.000 tabaccherie e ricevitorie Sisal presenti in Italia, con il numero di prenotazione fornito dal sistema. Al termine della transazione, l’operatore vi rilascerà una ricevuta di avvenuto pagamento con gli estremi del viaggio, da conservare con cura ed esibire al personale di bordo. Per maggiori informazioni visita i nostri siti web. Il mito del giovane cavaliere licenzioso Che Musica, Maestro! Luciano Paesani, regista e titolare della cattedra di storia del teatro e dello spettacolo all’Università di Chieti-Pescara, ritiene che le giovani generazioni debbano conoscere di più e meglio la musica e il teatro. «Contrariamente a quanto avviene in altri Paesi, come ad esempio Germania e Inghilterra – afferma durante l’intervista al nostro giornale – in Italia manca un’educazione musicale degna di questo nome». E allora perché non partire o ripartire dall’“opera delle opere”, il “Don Giovanni” che Mozart scrisse con Lorenzo Da Ponte, da sempre oggetto di studi appassionati da parte di Paesani? «C’è una tale simbiosi tra il libretto di Da Ponte e le musiche di Mozart – sottolinea il docente – tale da poterlo ritenere un capolavoro assoluto. Nel momento in cui subentra la fusione con la musica, ciò che si raggiunge con il libretto scritto per il “Don Giovanni” si raggiunge solo in parte o in minima parte nell’opera precedente, “Le nozze di Figaro”, o in quella successiva, “Così fan tutte”». Cos’ha di straordinario il Don Giovanni di Mozart? «Il Don Giovanni è un personaggio straordinario e incredibile in quanto, con l’affermazione dell’erotismo e dell’ateismo, scardina nel Seicento le categorie della morale e propone una sua morale che non ha nulla a che vedere con la Chiesa o con lo Stato. La donna e il vino diventano per lui Va là, che sei il grand’uom! Sappi ch’io sono innamorato d’una bella dama, e son certo che m’ama. La vidi, le parlai; meco al casino questa notte verrà... Zitto, mi pare sentire odor di femmina. Leporello (il servo di Don Giovanni): (Cospetto! che odorato perfetto!) Don Giovanni: All’aria mi par bella. Leporello: (E che occhio, dico!) Don Giovanni: Ritiriamoci un poco, e scopriamo terren. Leporello: Già prese foco! Dal testo del libretto di Lorenzo Da Ponte “Don Giovanni”, dramma giocoso in due atti, atto primo scena quarta Nella foto: Ruggero Raimondi nel ruolo di Don Giovanni nell’omonimo film di Joseph Losey (1979) e per il suo straordinario senso della vita una sorta di rivelazione bacchica». Mozart, ci racconta Paesani, attendeva da tempo un librettista che fosse al suo livello. E in Da Ponte intravide «una capacità diversa». «Tra i due nacque una collaborazione che, da quanto risulta, si esprimeva attraverso uno stretto e costante controllo di Mozart sul lavoro dell’altro. Il “Don Giovanni” fu commissionato dal teatro di Praga, l’unico teatro municipale in Europa e come tale non sottoposto al controllo della corte e dell’imperatore. Il teatro di Praga sceglieva con i musicisti dell’orchestra il repertorio da eseguire. Di conseguenza, spiega Paesani, «il livello culturale era molto più elevato e il pubblico era molto più esigente e colto di qualsiasi altro pubblico fosse presente nei Paesi in cui il melodramma era all’apice. E il Don Giovanni nacque proprio perché Praga aveva riconosciuto la grandezza di Mozart con “Le nozze di Figaro”, opera che invece era stata boicottata a Vienna dove era più forte il peso della censura». A Praga, invece, «il successo fu straordinario. La gente fischiava per strada le arie di Mozart il quale, dopo tante repliche, fu invitato lui stesso a dirigere una sua rappresentazione de “Le nozze di Figaro”. E lui, commosso, compose una sinfonia, la numero 38, per sdebitarsi e ringraziare Praga». 25 Avere un violino del ‘38 per amico Che Musica, Maestro! «La vita, amico, è l’arte dell’incontro». Andrea Castagna, giovane violinista affermato in campo internazionale, ama citare il titolo di un vecchio disco di Vinícius de Andrea Castagna Moraes, Giuseppe Ungaretti e Sergio Endrigo, pubblicato dalla Fonit Cetra nel 1969, per illustrare il suo pensiero su come certe occasioni possano cambiare la vita di una persona. E lui, che viene da un piccolo capoluogo di provincia come Teramo, ne sa qualcosa. Figlio d’arte, ha iniziato giovanissimo, con il padre Antonio, pianista, un’intensa attività artistica in duo e poi ha proseguito come solista. «Faccio parte di una famiglia di musicisti – spiega – ma i miei avi contano più giuristi e filosofi che musicisti. Ero così piccolo quando ho 26 iniziato a suonare che neanche in repertori più moderni. Oggi inlo ricordo. Forse fu mia madre, segna Musica d’insieme per strualla disperata ricerca di qualcosa menti ad arco al Conservatorio con cui tenermi occupato, ad ini- “Luca Marenzio” di Darfo Boario, ziarmi allo studio della musica». sede staccata di Brescia, e ringrazia i suoi maestri Marco Renzi, Alessandro Milani, Luigi Piovano e Antonio Anselmi. A loro una speciale dedica per le prime vetrine importanti e le avventure concertistiche. Un grazie anche a chi, come Domenico Di Gregorio dell’etichetta abruzzese “Wide Classique”, gli offre carta bianca per i suoi progetti discografici. Nella memoria e nel curriculum di Andrea iniziano ad accumularsi anche i bei ricordi: l’esordio con la Sinfonica di Bari nel 2005; la tournee in Giappone con l’Accademia di Santa Cecilia; l’uscita del primo disco da soliIl violino ha ammaliato sin da sta, con riscontri immediati a lisubito Andrea, che si è dedicato vello nazionale e internazionale e con grande passione allo studio il successo decretato dalle tante dello strumento (lui oggi suona richieste su iTunes e dalle quatun Marino Capicchioni del 1938) tro stelle assegnate dalla rivista fino ad ottenere i primi successi. “Musica”. L’anno scorso la soddiAma suonare il violino perché, sfazione di suonare con il quarspiega, «ha una sensualità di- tetto Petite Opera Ensemble e il versa dagli altri strumenti ed un tenore José Carreras a Belfast e suono penetrante e profondo. E a Dublino. I progetti per il futuro la ricerca della limpidezza del sono tanti ma c’è n’è uno, in parsuono, nella mia attività, è una ticolare, a cui Andrea tiene molto delle cose che mi affascinano e riguarda la sua città: «Vorrei ridi più». La sua esperienza musi- portare qui i tanti musicisti che cale non si è limitata peraltro ad si fanno conoscere fuori e coesplorare gli ambiti della musica struire un’orchestra stabile. Mi classica ma ha spaziato anche piacerebbe davvero molto». And the Oscar goes to Italy! Arte & Dintorni di Sergio Di Sabatino L’86ª edizione degli Academy il trionfo di Roberto Benigni per La Awards è stata davvero speciale vita è bella. per l’Italia: Paolo Sorrentino ha Di qualche anno prima è la quasi vinto l’Oscar per La grande bel- doppietta di Giuseppe Tornatore lezza nella categoria «Miglior Film con Nuovo Cinema Paradiso del Straniero», riportando nel Bel 1990 e Gabriele Salvatores con Paese la statuetta che mancava Mediterraneo del 1992. da quindici anni. Negli anni ‘70 Durante la notte il nostro paese degli Oscar “La grande bellezza” di colleziona an2014, la pellicora più staSorrentino ha riportato cola “made in tuette con i Italy”, oltre ad nel Bel Paese la statuetta che grandissimi aver vinto i preFederico Fellini, mancava da quindici anni cedenti ricoVittorio De Sica noscimenti cied Elio Petri, rinematografici, spettivamente quali un Golden Globe e un BAFTA con Amarcord del 1975, Il giardino Awards, ha battuto la concorrenza dei Finzi Contini del 1972 e l’attuarappresentata dai film Alabama lissimo Indagine su un cittadino al Monroe – Una storia d’amore di di sopra di ogni sospetto del 1971. Felix Van Groeningen (Belgio), Il Tra gli anni ‘50 e ‘60 una vera e sospetto di Thomas Vinterberg propria supremazia artistica di regi(Danimarca), The Missing Picture sti quali Vittorio De Sica e Federico di Rithy Panh (Cambogia) e Omar Fellini domina la sezione degli di Hany Abu-Assad (Palestina). awards dedicata ai film stranieri, riDi fatto, i film italiani mancavano spettivamente con Ieri, oggi e donella gara degli Academy Awards mani del 1965, 8½ del 1964, Le da qualche anno: l’ultima nomina- notti di Cabiria del 1958 e La strada tion per il «Miglior Film Straniero» del 1957 eleggendo l’onirico cinearisale infatti a La bestia nel cuore sta riminese il terzo regista più predi Cristina Comencini nel 2006. Ma miato della storia degli Oscar con 5 una mancanza ancora più lunga statuette soltanto dopo Billy Wilder era proprio quella tra i vincitori: e Francis Ford Coppola, segue a era il lontano 1999 quando un’e- ruota l’istrionico Vittorio De Sica mozionata Sophia Loren annunciò con 4 ...e scusate se è poco! Ancora oggi registi quali Gabriele Muccino (Sette anime, La ricerca della felicità), Giuseppe Tornatore (Una pura formalità, La leggenda del pianista sull’oceano, La migliore offerta) e lo stesso Sorrentino (This must be the place) sono ricercatissimi dalle grandi star d’oltreoceano quali Will Smith, Geoffrey Rush e Tim Roth, Sean Penn, ben felici di essere nei loro cast. Non bisogna dimenticare che due colonne portanti del cinema quali Francis Ford Coppola e Martin Scorsese non nascondono affatto le loro orgogliose origini italiane 27 Arte & Dintorni > And the Oscar goes to Italy! Dall’alto: Federico Fellini riceve l’Oscar; Philippe Noiret e il piccolo Salvatore Cascio in “Nuovo cinema Paradiso” (1988); Clint Eastwood ne “Il buono, il brutto, il cattivo” (1966); cast di “Mediterraneo” (1991). Pagina precedente: (in alto) Toni Servillo ne “La grande bellezza” (2013); (in basso) Una scena de “La vita è bella” (1997). C’è da sperare che la tradizione cinematografica italiana, fatta di grande cultura e raffinatezza, prosegua ancora ed anche Brian De Palma, Michael Cimino, Robert De Niro e Sofia Coppola non sono da meno. Un discorso a parte nei rapporti tra Italia e cinema d’oltremare lo merita Quentin Tarantino, il cui nome tradisce chiare origini. Regista e grande cultore della materia, molto apprezzato da pubblico e critica, pesca a piene mani nella grande tradizione del cinema di genere “poliziottesco” anni ‘70 italiano, nello “spaghetti western” di Sergio Leone e nelle colonne sonore pluripremiate del maestro Ennio Morricone. Restando nel vecchio West, Clint Eastwood, attore e regista più volte onorato delle attenzioni dell’Academy Awards, deve molta della sua fortuna al regista romano Leone che, realizzando i suoi film tra Spagna e Appennini centrali (non proprio il West degli USA!), codificò una nuova maniera di fare film di western regalando al giovane e praticamente sconosciuto attore americano fama mondiale. C’è soltanto da sperare che questa lunga tradizione cinematografica, fatta di grande cultura, raffinatezza e rispetto da parte di tutto il mondo della celluloide internazionale prosegua ancora, magari con maggiore costanza negli anni futuri. Auspicando di sentire sempre più spesso la fatidica frase …and the Oscar goes to Italy! 28 Camille Claudel, la scultrice che amò Rodin alla follia Arte & Dintorni Di storie così tormentate il mondo dell’arte non ne ha raccontate poi molte. Celebre l’amore che per decenni unì Frida Kahlo a Diego Rivera, forse meno conosciuto ma altrettanto intenso e passionale fu il legame tra il grande scultore Auguste Rodin e la sua musa Camille Claudel. Siamo sul finire dell’Ottocento: lei poco più che ventenne ma già artista di talento (a soli diciotto anni la prima esposizione al Salon), lui sposato e di lì a poco il più grande scultore francese dell’epoca. Carattere ribelle e deciso, Camille arrivò a Parigi con la famiglia nel 1883 e iniziò a prendere lezioni dal maestro. L’anno seguente entrò nel suo studio privato come modella e sbozzatrice. Il passo dalla collaborazione artistica alla passione amorosa è breve: la giovane diventa amante e musa, compagna e fonte d’ispirazione per lo scultore che proprio in quegli anni dà vita a capolavori come il gruppo “Les Bourgeois de Calais”. Per due anni condividono la stessa villa che aveva visto nascere l’amore tra George Sand e Alfred de Mausset. Lei migliora la sua arte, realizza parti delle opere di Rodin (sue le mani e i piedi nelle figure della “Porta dell’Inferno”) ritrae il suo amante e racconta la sua passione attraverso l’arte. In questi anni realizza la sua scultura più famosa, il bronzo “La Valse” che ritrae una coppia men- tre danza un valzer. Celebre invece la serie di disegni erotici di Rodin dedicati all’amante. L’idillio però si rompe, la relazione con Auguste si fa problematica, tormentata. Eppure il legame va avanti nonostante la frequentazione per due anni con il pianista Debussy: troppo forte il sentimento della donna per il suo mentore, troppo grande il desi- derio di vivere quell’amore alla luce del sole. Rodin, al contrario, decide di restare con la moglie Rose Beuret che le ha dato un figlio. «C’è sempre qualcosa di assente che mi tormenta», scriveva Camille e quest’assenza diventa vuoto quando lui, a metà degli anni Novanta, rompe definitivamente la storia. Sono anni prolifici per la scultrice – “Clotho” è del 1893, le varie versioni de “La Petite Châtelaine” (La piccola castellana) sono state realizzate tra il 1893 e il ‘98, il capolavoro “L’Âge mûr” (L’età matura) è del 1899 – ma la fine della relazione lascia un segno indelebile nel suo animo. L’amore si trasforma in ossessione, delirio e mania di persecuzione. Camille si ritira nel suo atelier di Quai de Bourbon e distrugge molte delle sue opere. Dopo la morte del padre, nel 1913, viene fatta rinchiudere in un manicomio vicino Parigi dalla madre e dal fratello Paul. Poi, il trasferimento nell’istituto di Montdevergues a Montfavet dove morirà in solitudine nel 1943. Oggi, parte delle sue creazioni si trova in una sala a lei dedicata al Musée Rodin di Parigi, vicino a quelle del suo grande amore. 29 Arte & Dintorni > Camille Claudel, la scultrice che amò Rodin alla follia L’opera del grande scultore parigino Auguste Rodin è stata celebrata quest’anno in Italia con la mostra “Rodin. Il marmo la vita”: oltre 60 le sculture esposte prima a Palazzo Reale a Milano e poi alle Terme di Diocleziano a Roma. Quanto alla storia con Camille, è stato il cinema negli ultimi a raccontare la profondità di questo legame così tormentato A settant’anni dalla morte, il regi- sta Bruno Dumont ha portato sul grande schermo gli ultimi anni di Claudel, quelli dell’internamento, ispirandosi alla corrispondenza con il fratello, lo scrittore Paul. Nel film “Camille Claudel 1915”, è Juliette Binoche a interpretare una Camille ormai consumata dalla follia. Nel 1988, il personaggio della scultrice e il suo amore per Rodin erano stati narrati nel film “Camille Claudel” di Bruno Nuytten. Per la sua interpretazione, Isabelle Adjani vinse un César e l’Orso d’argento a Berlino come migliore attrice (cinque in tutto i premi del cinema francese assegnati alla pellicola). In alto: Isabelle Adjani nel film “Camille Claudel” di Bruno Nuytten, 1988; “Clotho” (scagliola), 1893; Accanto: “LÂge mûr” (bronzo), 1902. 30 Google Glass, il futuro è appena iniziato Mondo Tecnologico Si dice che per fare di un prodotto un successo va prima creata la giusta attesa. Regola del marketing, fatto sta che anche nel Bel Paese l’aspettativa cresce di mese in mese aspettando l’arrivo dell’ultimo feticcio tecnologico. Parliamo ovviamente dei Google Glass, i futuristici occhiali del colosso di Mountain View che consentono a chi li indossa di proiettarsi nella “realtà aumentata” e accedere a informazioni aggiuntive su tutto ciò che ci circonda. La grande G lì svelò per la prima volta nel 2012, poi l’edizione Explorer dedicata agli sviluppatori e, solo a metà di quest’anno, la vendita aperta sul mercato degli Stati Uniti al prezzo di 1.500 dollari. A giugno i Glass hanno fatto il loro sbarco in Europa, per ora però solo nel Regno Unito. Gli occhiali hanno un display ad alta definizione montato su una lente per proiettare immagini direttamente sugli occhi dell’utente. I contenuti vengono così visualizzati come se si avesse davanti uno schermo da 25 pollici a una distanza di due metri. Disponibili in cinque colori e compatibili con ogni smartphone, gli occhiali sono dotati della tecnologia Bluetooth. Sul lato destro della montatura c’è un touchpad per scorrere tra i menù e i contenuti. La fotocamera ha un sensore da 5 megapixel, disponibile poi un comparto audio e la connettività wi-fi. I Google Glass cambieranno la nostra vita? Secondo chi li ha testati non potrà essere altrimenti viste tutte le funzionalità degli occhiali del futuro. Basterà usare la voce per dare un comando (o usare il touchpad), fare ricerche su Google, consultare notizie su Internet o dare un’occhiata ai social network. Non solo, con i Glass si potrà parlare in videoconferenza, telefonare, girare video, scattare immagini o trovare le giuste indicazioni stradali tramite il Google Maps. E queste sono solo le funzioni base, perché le applicazioni già sviluppate e quelle future promettono di aumentare e di molto il raggio d’azione degli occhiali. C’è ad esempio l’app per dettare un messaggio di posta elettronica o quella per identificare una persona conosciuta in mezzo alla folla tramite il riconoscimento facciale. Il nuovo modello explorer annunciato a giugno prevede tra l’altro l’aggiunta di un mirino alla fotocamera (oltre ad una memoria da 2 Gigabyte e una batteria migliore) ma soprattutto due schede Google Now per avere traccia dei pacchi spediti tramite i servizi postali e trovare l’auto nel parcheggio senza impazzire. Le funzionalità insomma sono moltissime e nei campi più disparati. Basti pensare alla medicina: gli sviluppatori hanno studiato un’applicazione come Drchrono for Glass che dà ai me- 31 Mondo Tecnologico > Google Glass, il futuro è appena iniziato dici la possibilità di controllare le cate. Ma sono solo alcuni esempi, verno britannico avrebbe già decartelle cliniche dei pazienti sem- perché il futuro dei Glass sembra ciso di adottare misure preventive plicemente indossando i Glass. appena iniziato. per impedirne l’uso in auto. In pratica tutti i dati sulla salute della persona assistita sono a PRIVACY E NON SOLO OCCHIALI ALLA MODA portata d’occhio, così come le immagini, i video o le note scritte Non è tutto oro quel che luccica Da oggetto di culto “tecnologico” dai dottori salvate in un apposito come si suol dire. Sin dal loro lan- ad accessorio di tendenza. La sistema elettronico e condivisibili cio, i Glass hanno infatti creato “rivoluzione” lanciata dai Glass con gli altri medici di una strut- dubbi su diversi fronti. Primo fra ha toccato anche il mondo della tura ospedaliera. Un chirurgo del tutti quello sulla tutela della riser- moda. Google si è infatti affidata Royal London Hospital è andato vatezza. Basti pensare cosa suc- all’Italian style per rendere più addirittura oltre trasmettendo in cede quando qualcuno “scatta” “cool” i nuovi occhiali e ha siglato streaming un’intera operazione una foto ad uno sconosciuto un accordo con la Luxottica per che è stata seguita in tempo re- senza che quest’ultimo ne sia lavorare insieme ad una nuova ale da più di 13mila allievi in ol- a conoscenza. È insomma il di- generazione di smart eyewear tre 110 nazioni tramite tablet, PC lemma della privacy uno dei prin- supertecnologici, coinvolgendo o smartphone. Altri impieghi “so- cipali nodi da sciogliere, ma di anche i due marchi più famosi cialmente utili” sono stati già spe- “dubbi” sull’uso corretto degli oc- del gruppo: Ray-Ban e gli Oakley. rimentati dai vigili del fuoco, in chiali tecnologici ce ne sono altri: Un’altra partnership è quella con North Carolina, per conoscere la diversi cinema USA (quelli inglesi la stilista americana Diane von posizione degli idranti o le mappe potrebbero seguire a ruota) hanno Fürstenberg per la realizzazione di un edificio in casi di emergenza. bandito gli eyewear per paura che di 5 nuove montature “griffate” Sarebbero infine già pronti due fossero utilizzati per produrre co- con 8 diverse sfumature. Per la software che consentiranno di pie pirata dei film in proiezione. nuova collezione, la testimonial salvare foto delle violazioni stra- I Glass potrebbero poi distrarre scelta è proprio una delle ideadali o di identificare le auto ricer- mentre si guida e per questo il go- trici dei mitici Glass. 32 Il viaggio nel futuro (odierno) di Asimov Mondo Tecnologico New York 1964. La Grande Mela al fine di creare un ambiente che ospita l’Esposizione Universale si adatti meglio a loro», scriveva sui progressi della scienza ma il Asimov prevedendo la diffusione New York Times vuole andare oltre di massa di “pannelli elettrolumila Fiera Mondiale, vuole entrare nescenti”. «Soffitti e pareti splennel futuro, provare a immaginare deranno in modo soffuso – concome sarà il mondo cinquant’anni tinuava – e in una varietà di codopo. E a chi chiederlo se non a lori che cambierà con la semplice lui, il gran maestro della fanta- pressione di un pulsante». E cosa scienza Isaac Asimov. L’articolo si nascondeva dietro quei pannelli “Visit to the World’s Fair of 2014” elettroluminescenti se non la “nouscì nell’agosto del ‘64, da al- stra” tecnologia a cristalli liquidi? lora tanto è cambiato: la Guerra Impressionanti poi le intuizioni sul Fredda è finita, c’è il colosso ci- modo di comunicare tra gli esseri nese a inseguire l’America, tec- umani del Terzo Millennio: «Si ponologia e globalizzazione hanno trà sia vedere che sentire la perrivoluzionato ogni aspetto dell’in- sona con la quale si sta parlando teragire umano. Difficile preve- al telefono» (siamo o non siamo la dere tutto questo cinquant’anni generazione dei videofonini?) e anfa, eppure diverse profezie di cora «lo schermo potrà essere utiquell’articolo sembrano essersi lizzato non solo per vedere la peravverate esattamente come le sona che si chiama, ma per consulaveva descritte lo scrittore nato tare documenti e fotografie e legin Russia. «Gli uomini continue- gere brani di libri». Sembra quasi ranno ad allontanarsi dalla natura un prototipo dello smartphone o Isaac Asimov del tablet. Poi la televisione, che nel 2014 avrà “schermi a muro” mentre «faranno la loro comparsa dei cubi trasparenti che, ruotando lentamente, permetteranno una visione tridimensionale». Lo schermo in 3D insomma. Asimov immaginava poi un 2014 dove gli aerei avrebbero sostituito gli altri mezzi di trasporto mentre l’agricoltura tradizionale avrebbe tenuto il passo “con grande difficoltà”, quasi sostituita da «fattorie che si concentreranno su microorganismi più efficienti», come gli OGM aggiungiamo noi. Un futuro “straordinario” quindi, se non fosse per la scomparsa di molti lavori sostituti “dall’automazione” e per quella malattia che Asimov attribuisce a tutta l’umanità del 2014: la noia, «un male che si diffonderà crescendo d’intensità ogni anno con conseguenze mentali, emotive e sociologiche». 33 BUS CHE PASSIONE Il futuro della mobilità passa per l’autobus di Alessandro Smania (*) L’alternarsi del sole e della luna, delle stagioni, dell’alta e della bassa marea, la rotazione dei pianeti intorno al sole: il movimento caratterizza tuto il nostro universo. La mobilità appartiene al passato, al presente e al futuro dell’uomo. Solo chi si muove, assapora la libertà. La mobilità ci fa scoprire mondi nuovi e ci schiude orizzonti. Ci consente di andare in vacanza, a scuola o al posto di lavoro, a teatro o allo stadio oppure di fare shopping. I moderni mezzi di trasporto sono ormai irrinunciabili nella nostra vita. I veicoli consumano però energia, utilizzano in prevalenza materie prime fossili, emettono anidride carbonica (CO2) e altre sostanze tossiche che inquinano l’aria. Di fronte a questo scenario un costruttore ha l’obbligo morale di assumersi l’impegno di rendere la mobilità quanto più possibile ecocompatibile. Chi si muove in autobus contribuisce già a contenere sensibilmente le emissioni di CO2. Un autobus di linea emette meno di un terzo di gas serra rispetto ad un’autovettura. Nella classifica dei mezzi di trasporto, l’emissione di CO2 per passeggero di un tradizionale autobus urbano corrisponde solamente al 5% circa dell’emissione se comparata a quella di un’autovettura. Ciò significa che si raggiungono valori di circa 10 grammi di CO2 per persona e chilometro. Questi valori sono ulteriormente abbattibili tramite studi e ricerche che sono volti a scoprire tutto quanto possa contribuire allo sviluppo di mezzi e modalità di trasporto ad impatto zero: nuovi materiali, nuove forme di propulsione, nuovi modelli di mobilità integrata. In collaborazione con l’Accademia delle Arti di Berlino, MAN Truck & Bus ha lavorato su vari concetti di design come contributo creativo allo sviluppo avanzato del trasporto in autobus. I risultati dello studio possono essere ammirati in progetti di design innovativi per i veicoli del trasporto pubblico, che coniugano sapientemente l’idea di massima mobilità con uno sviluppo ed una progettazione del prodotto non convenzionale. Nelle discussioni congiunte con gli esperti del settore autobus di MAN, sono stati elaborati nove concetti futuribili, che vanno dalle soluzioni “Convoy” per le flotte di autobus ad un nuovo posto di lavoro per l’autista, da un progetto di interior design modulare ad un flusso di salita e discesa più sicuro e veloce fino ai supporti per le biciclette e le carrozzine nel vano passeggeri. L’intenso dibattito sul tema dimostra chiaramente quanto potenziale ci sia nella progettazione del bus come mezzo di trasporto moderno ed ecocompatibile. In “Quello che vogliono le città”, uno studio realizzato per MAN 34 (*) Direttore Marketing & Comunicazione MAN Truck & Bus Italia BUS CHE PASSIONE da parte dell’università di Monaco di Baviera, 15 metropoli di tutto il mondo hanno dichiarato, ognuna a suo modo, come vogliono sviluppare la mobilità urbana nel futuro. Utilizzando gli esempi provenienti da diverse città, lo studio evidenzia le opportunità e le sfide che comporta la sempre maggiore urbanizzazione. Già oggi queste città stanno creando i presupposti per una mobilità efficiente, accessibile ed ecologica. L’obiettivo primario è comunque comune a tutti: l’espansione ed il miglioramento di tutti gli aspetti del trasporto pubblico locale. Questo significa soprattutto più percorsi, frequenze più elevate ed una maggiore affidabilità del servizio. Il modo in cui le grandi città stanno reagendo alle richieste dei loro cittadini tiene conto di diversi fattori: oltre all’ottimizzazione dei tempi di percorrenza, la qualità di ciò che offre il trasporto pubblico locale è decisiva nella scelta delle modalità di erogazione. Piani di mobilità integrati, modalità di trasporto combinato, rispetto dell’ambiente e carburanti alternativi: lo studio mette a confronto diverse soluzioni innovative e fornisce una panoramica delle varie strategie per la mobilità sostenibile. Nelle immagini, alcuni progetti di design innovativo sviluppati da Man per i futuri veicoli del trasporto pubblico. 35 PayPal è il metodo semplice, rapido e sicuro per pagare e farsi pagare online, anche attraverso dispositivi mobili. Il servizio consente di inviare denaro senza condividere i propri dati finanziari e offre la flessibilità di pagare tramite conto corrente, carta di credito o finanziamento promozionale. 143 milioni di persone usano già PayPal in 193 Paesi. Con PayPal puoi comprare il tuo biglietto online quando vuoi, dove vuoi e in tutta sicurezza. 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