Chiusura Con.Sud Cantine della Bardulia

Anno XLI - GENNAIO 2014 - Una copia
se non diremo cose
che a qualcuno spiaceranno,
non diremo mai la verità
3,00
1/2014
w w w. i l f i e r a m o s c a . i t
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003
(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA
Mensile di cultura, informazione e attualità
Chiusura Con.Sud
Barletta ha perso
una “fucina” formativa
Cantine della Bardulia
Una realtà nello sviluppo
dell’economia locale
1/2014
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9
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11
13
15
Renzi, il mithos, il sogno velleitario;
Letta il reality, la concretezza operativa, la praticità del risultato
Vita amministrativa
Renzi ci fa sognare (purché non ci prepari
un brusco risveglio)
di Renato Russo
Provincia
Consuntivo di fine anno. Ventola e Damiani
tirano le somme
La Provincia BAT è la prima in Italia ad aver
approvato lo schema di Bilancio di Previsione 2014-2016
In libreria
2400 pagine e 2850 fotografie. Dopo dieci
anni con la seconda parte del quarto volume si è conclusa la storia di Barletta
di Renato Russo
Turismo
Resoconto primo meeting sulle politiche di
promozione nel territorio della BAT
di Gianluca Laforgia
11
17
La Provincia BAT prima in Italia ad
aver approvato in Giunta lo schema
di Bilancio di Previsione 2014-2016
Agricoltura
Le cantine della Bardulia: una realtà nello
sviluppo della economia agricola locale
di Giuseppe Santaniello
18
19
Agenzia Puglia Imperiale: l’importanza della programmazione è basilare
20
Giustizia
La Mediaconciliazione: una giustizia più
rapida ed economica
20
21
UAL
Preoccupazione e sconcerto
di Francesco Filannino
Il comando provinciale dei Vigili del Fuoco
a Barletta
Prefettura
Messaggio di insediamento del Prefetto di
Barletta Andria Trani: a tutela della sicurezza della collettività
di Clara Minerva
1329
Dopo dieci anni con la seconda parte
del quarto volume si è conclusa la storia di Barletta
22
Per non dimenticare
Attualità dell’Archivio della Memoria
di Luigi Di Cuonzo
23
29
34
35
Chiesa
La vita è una storia di incontri
di don Cosimo Damiano Falconetti
Archivio storico
L’archivio storico a supporto della didattica
formativa della scuola
di Michele Grimaldi
30
Cultura
Con la chiusura della Cons.Sud Barletta ha
perso una “fucina formativa”
31
Scuola
Biblioteche scolastiche una grande risorsa non sempre adeguatamente sfruttata
di Ruggiero Mascolo
33
17
Scuola Elementare “G. Modugno”: Happy
open day: school, sport and family
39
41
43
45
Le cantine della Bardulia: una realtà nello sviluppo della economia
agricola locale
Scuola Media “Renato Moro”: Musica e
canti nella chiesa di “S. Nicola”
Alunni della scuola media “De Nittis” alla
riscoperta della storia dell’ex Distilleria di
Barletta
GOS
L’hub provinciale dell’innovazione sociale
al GOS di Barletta
Editoria
Autori barlettani - produzione editoriale
2013
Musica
Moked, il portale dell’ebraismo italiano.
La musica salvata, premio a Francesco
Lotoro
Enigmistica
Cruciverba simmetrico con riferimento a
Barletta
di Franco Lamonaca
29
29
Il lavoro degli storici collega il passato al presente, chiarisce le azioni
trasmesse nel tempo, fino a noi
46
47
Sport
Libro-fotoreportage sugli esordi giovanili
di Pietro Mennea
Gruppo sportivo Avis-Barletta: gli straordinari esordi dell’estate ‘62
di Renato Russo
48
49
Brevi di sport
Arti marziali / Motociclismo
6
7
Asd Barletta Sportiva: 2013 un anno da
incorniciare
RUBRICHE
Lettere al direttore
- Quelle gru ferme
- Un disegno inedito su Mennea
- Ancora su Mennea
- Perché non scrive più articoli di fondo?
- E chi lo dice che non è un Fracanzano?
- Il mancato abbattimento del muro di
Villa Bonelli…
-L’insegnamento, una missione che
46
Rassegna stampa “Libertas Sprint”
Libro-fotoreportage sugli esordi
giovanili di Pietro Mennea
dura per tutta la vita
- Sul riordino delle Province
22
24
26
50
52
Libri del mese
- Il primo cicettario
- La cena di Natale
a cura della Libreria Liverini
In città
Notizie in breve
Bar.S.A.
La situazione economica della società e
sviluppi normativi in tema di società pubbliche
di Luigi Pannarale
Poesia
Frammenti di vita di Gaetana De Zio
di Franco Lamonaca
La Stradina dei Poeti
Vernacolo
Varretta maje
di Lase (Sebastiano Lavecchia)
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E ACCESSORI
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Barletta - BT
Via Callano 163 int. 56
t. 0883 347 831
f. 0883 347 832
[email protected]
4 IL FIERAMOSCA
GENNAIO
2014
GENNAIO
2014
IL FIERAMOSCA
5
Lettere al direttore
Lettere al direttore
Ancora su Mennea
Carissimo direttore,
vi ringrazio di aver risposto alla mia email. In allegato invio una foto di Pietro
Mennea, Salvatore Pallamolla e una collega di scuola scattata a Bari credo negli
anni ‘70-71 e una poesia in vernacolo su
Pietro.
www.ilfieramosca.it
e-mail
[email protected]
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Chiusura Con.Sud
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Una realtà nello sviluppo
dell’economia locale
n° 1 - gennaio 2014
anno XLI
Direttore responsabile
RENATO RUSSO
Spedizione
in abbonamento postale 45%
Registrazione presso Tribunale
di Trani n. 140 del 1-3-1975
Stampa in proprio
su carta ecologica riciclata
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Direzione, Redazione
e Amministrazione
Editrice Rotas s.r.l.
Via Risorgimento, 8
Tel. 0883.536323
Fax 0883.535664
BARLETTA
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ISSN 1722-8972
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per l’Italia per l’estero 85,00
per le Americhe 110,00
Quelle gru ferme
Le scrivo perché ricordo
che negli anni passati si occupava di urbanistica e anzi per
molti anni ha anche diretto una
rivista di pianificazione territoriale (oltre ad essere stato più
volte assessore all’Urbanistica
e relatore di proposte innovative sul territorio).
(…) nella nuova 167 non
le pare che regni il caos? Basta
dare un’occhiata dalla 16 bis
per rendersene conto: fabbricati qua e là incompleti, tante gru mandano in porto la costruzio(ne ho contate undici), quasi ne… Ancora una cosa: a parte
tutte ferme, e fra un palazzo e il disordine del disegno urbal’altro cumuli di rifiuti… Che nistico dell’area vasta, a me
razza di periferia è questa? per sembra che neanche le distanze
non dire dei dislivelli esistenti fra le costruzioni siano state rispettate.
fra un palazzo e l’altro.
Pino Dicuonzo
Ricordo le belle parole
della relazione Cirillo letta in
Consiglio Comunale quando ci
L’assessore Pelle inforfecero intravedere una nuova mi la città. Per molti anni ho
zona di espansione elegante, seguito le vicende urbanistimentre qui mancano le resi- che territoriali, ma con mio
denze pertinenziali…. Dove grande disappunto negli ulandranno i bambini a giocare? timi anni non si è mai tentato
Io abito in un complesso Sal- un approccio urbanistico di
zo (via Madonna della Croce ampio respiro sulle prospet247), mio cugino in un altro tive pianificatrice della città,
complesso Salzo (via dei Pini ma si è proceduto a casaccio,
85): all’interno grandi aiuole, con assessori improvvisati ed
larghi vialetti, alti lampioni, estemporanei e nessun progetci si vive bene, specialmente to di ampliamento territoriale
d’estate i bambini hanno il loro organico e realistico (è inadespazio vitale…
guatamente applicato quello
Ho detto di quelle palazzine esistente).
quasi tutte ferme, fatto il rustico
Ricordo solo una volta che
non vanno avanti
il sindaco Maffei
per
mancanza
convocò un inconNON TANTO PER CONOSCERE
QUANTO PER OPERARE
di soci, perché
tro in sala Giunta
molti hanno abper illustrare un
bandonato per la
piano di coordinacrisi economica
mento operativo
e d’altra parte qui
fra Piano di Zona e
a pagare sono le
PRG, in proiezione
cooperative, non
PUG… Ma fu solo
di imprese che
una mera enunciarischiano del prozione di intenti perprio e comunque
ché non se ne fece
Antonio Falconetti
nulla…
Un suggerimento all’assessore Pelle: faccia il punto della
situazione e in una breve relazione ne informi la città, che
gliene sarà grata, perché oggi
giorno ne è disinformata.
Un disegno inedito
su Mennea
Grazie per la cartolina celebrativa che riproduce Mennea nel momento in cui vinse
la medaglia d’Oro a Mosca nel
1980. A mia volta le invio una
cartolina da me prodotta con
semplice finalità amatoriale
ripresa da un disegno in mio
possesso del 1992 (…)
Perché non scrive
più articoli di fondo?
Ricordo che per tanti anni la rivista ha
esordito con un suo articolo di fondo, in
cui faceva il punto sulla situazione politico-amministrativa, ma ormai da tanto tempo ce ne ha privato. Come mai?
Ruggiero Seccia
Gianni Galeotti
Reggio Emilia
Perché e inutile, perché agli uomini
politici al potere non interessa più nulla
del tuo punto di vista sulla politica, sino
al punto che un consigliere regionale mi
ha persino rimproverato di occuparmene:
“Come ti sei permesso di scrivere di politica?” mi ha redarguito. Cioè il giovanotto
non mi rispondeva se le cose da me denunciate fossero vere o false, ma come mi ero
permesso di interloquire nei fatti suoi…
Caro Direttore,
con vivo disappunto ho letto sul mensile di dicembre “Il Fieramosca”, alla pagina - Lettere al Direttore - l’articolo di
Ruggiero Doronzo, “Cesare Fracanzano
errata corrige”, dove menziona l’opera in
mio possesso della mia famiglia e dice testualmente: “… mentre il quadro Esperti
va assegnato ad altra mano rispetto a quella fracanziana”.
Se non è la mano fracanziana, a quale
altra mano lo attribuisce? Poteva darci un
suggerimento? Perché screditare l’opera?
Quali mezzi ha per asserire ciò? L’ho forse
interpellato per periziarlo? (cosa non facile, dove anche i più esperti supportati da
mezzi e tecniche moderne, possono sbagliare le attribuzioni). Oppure è stato mio
ospite e ha ammirato il quadro posizionato
a 3 metri di altezza e questo gli è bastato
per esprimere un giudizio insindacabile?
Facendo parte della famiglia da più
di 50 anni, a mia memoria, Don Camillo,
uomo integerrimo, ne ha sempre parlato
come opera di Cesare Fracanzano (tramandata dagli avi per tradizione orale).
In una pubblicazione di Michele Cassandro “Cesare Fracanzano e il suo tempo” - 1932, cita a pag. 31 “Nella quadreria
Esperti, … spicca fra tutte una scena campestre di Cesare Fracanzano, eseguita con
vigore plastico, articolari anatomici fedeli
al vero, tenerezze di colore e morbidezza
di chiaroscuro. È un soggetto profano, ma
tratto con castigatezza.”
Antonietta Fioravante Esperti
Il mancato abbattimento
del muro di Villa Bonelli…
Ho letto, nel suo ricordo del sindaco
Michele Tupputi, ch’egli menò vanto di
aver impedito, nel 1975, l’abbattimento
del muro di villa Bonelli. A quel tempo
io avevo dieci anni e avevo letto la favola
del “gigante egoista” di Oscar Wilde. Vi si
narrava la storia di un omone burbero sempre solo che viveva in un grande palazzo
circondato da un muro impenetrabile anche
alla vista e mi sembrò naturale l’accostamento delle due situazioni, almeno riguardo
all’esistenza del muro. Ancora oggi a me
sembra che sia un grave errore quello di impedire la vista del bel giardino di Villa Bonelli, con quel muro spesso e alto, è come se
aldilà non ci fosse nulla, il vuoto… Mentre
sarebbe bellissimo poter godere della vista
del bel giardino interno… Insomma a mio
parere Villa Bonelli con quel muro è come
se per la città non esistesse, tanto meno per
i suoi bambini…
Antonio Piazzolla
L’insegnamento, una missione
che dura per tutta la vita
Sono un’insegnante in pensione dal
1990. Ho dedicato tutta la mia vita alla cura
di diverse generazioni di bambini dalla
prima alla quinta elementare: ogni giorno
ringrazio il Signore per questa “missione”
che fin da giovanissima ho sognato di svolgere. Ho fatto tanti sacrifici, ma quando
incontro i miei ex-alunni ormai adulti e realizzati vengo pienamente ripagata dai loro
abbracci e sorrisi. La pensione non è stata
un punto di arrivo, perché “un insegnante è
tale per sempre”.
Chiara Castellano
Sul riordino delle Province
Caro direttore,
ti invio la foto del convegno tenutosi a
Monza sul riordino delle Province, seguirà
breve relazione sui risultati del convegno.
Cordiali saluti
Michele Sarcina
RASSEGNA STAMPA DA “URBANISTICA E TERRITORIO”
1990-1997
a cura di Renato Russo
Una foto d’altri tempi, manifestazione Comitato di Lotta - Barletta Provincia. Roma, via dei
Fori Imperiali, 9 dicembre 1990. E oggi, Provincia BAT una chimera?
EDITRICE ROTAS
6 IL FIERAMOSCA
E chi lo dice che
non è un Fracanzano?
GENNAIO
2014
GENNAIO
2014
IL FIERAMOSCA
7
Vita amministrativa
RENZI CI FA SOGNARE
(purché non ci prepari un brusco risveglio)
di Renato Russo
ti costa solo
30,00 euro
COME ABBONARSI
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allo 0883 536 323 o via fax allo 0883 535 664
oppure via e-mail all'indirizzo: [email protected]
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85,00 per l'Europa ed euro 110,00 per le Americhe
• il prezzo di copertina è di euro 3,00; il prezzo degli arretrati è di 4,50
per ciascun numero
• il pagamento è anticipato e si può effettuare a mezzo:
– conto corrente postale n. 13433701
– bonifico bancario IBAN: IT34 B057 8741 3500 3957 2000 043
– assegno bancario
– vaglia postale
intestati a
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via Risorgimento, 8
76121 Barletta (BT)
8 IL FIERAMOSCA
GENNAIO 2014
CALENDARIO IN OMAGGIO AGLI ABBONATI
R
enzi, a pelle, ci piace moltissimo, come alla stragrande
maggioranza degli elettori della sua parte politica, perché
egli interpreta e assimila in sé le più incisive qualità che un capo
deve avere agli occhi del suo elettorato: giovane, comunicativo,
estroverso, disinvolto, efficiente, carismatico, la battuta rapida e tagliente, tutte qualità che delineano il profilo di un vero leader. Ma
un conto è l’immagine, un altro conto è la parvenza che si fa sostanza. Un conto è l’enfatizzata esternazione di intenti, altro conto è la
loro attuazione. Certo, mi piacerebbe che Renzi mantenesse, nella
fase operativa, una sia pur modesta percentuale delle sue mirabolanti promesse… anche se nutro qualche perplessità che non sarà
così e che potrebbe accadere a lui quello che avevo paventato per
Grillo e per il suo movimento.
Ricordo quando il guru genovese all’inizio della sua performance elettorale calamitò milioni di consensi, attratti dal suo messaggio messianico, interprete di un generalizzato malessere sociale
con punte di drammatica insostenibilità soprattutto nelle famiglie
disagiate e nelle aziende marginali a rischio di chiusura, mentre,
dopo il trionfale esito elettorale, di fronte all’assunzione di responsabilità, vanificò le molte attese suscitate conducendo alla paralisi
progressiva un movimento che decidendo di non schierarsi con nessuna forza politica, finì col condannare il Paese alla più completa
ingovernabilità, costringendo destra e sinistra all’inciucio, da lui
stesso paradossalmente provocato! Mutatis mutandis, temo che il
sindaco di Firenze possa restare lui pure vittima della stessa sindrome, quella della inadeguatezza al ruolo di “salvatore della patria”.
E infatti Renzi, al quale è riuscita l’analoga operazione di intercettare milioni di elettori impazienti di un autentico rinnovamento,
vive lo stesso difficile momento, cioè del passaggio dalla fase delle
enunciazioni demolitorie a quelle propositive in schemi operativi
possibili e realizzabili. Con una non trascurabile variante, che mentre Grillo parla da oppositore, Renzi è stato chiamato a guidare il
maggior partito che sostiene il Governo e quindi non poteva sfuggirgli che, finita la fase nella quale doveva gioco forza vestire i
panni del rottamatore (per battere un prudentissimo Bersani), dopo
l’elezione a dominus del partito, gli sarebbe poi toccato il ruolo del
risanatore.
Con una diversa prospettiva, rispetto alle dinamiche del movimento pentastellare, che mentre i grillini sono nella stragrande
maggioranza ubbidienti al loro capo, i seguaci di Renzi non saranno
invece sempre disposti a seguirlo nella imprevedibilità delle sue
funamboliche sarabande. E già le prime avvisaglie si sono avvertite
quando il sindaco gigliato ha incominciato ad impartire direttive
sul modo migliore di affrontare le problematiche del “welfare” per
uscire dalla crisi, lasciando allibiti e increduli la Camusso, Landini
e compagni coi quali pure sembrava si fosse inteso in un primo
momento, mentre ora sembra che abbia virato di 180 gradi la bussola sposando in extremis le tesi aperturiste al ridimensionamento
dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, mutuato dal fido consigliere Davide Faraone, mentre in realtà altro non è che la pedissequa
riproposizione dell’antica impostazione migliorista di Pietro IchiGENNAIO
2014
no che per essa fu emarginato
dalla CGIL e dal Partito.
Di questi giorni l’ultimo
giro di valzer, nel momento
che, disinvolto e spregiudicato, spalanca le porte a Berlusconi per
un’ipotesi d’intesa di legislatura, che aveva invece violentemente
stigmatizzato quando si propose segretario del Partito (con la mia
segreteria manderemo il cavaliere in pensione definitivamente!). E
il metodo della consultazione che aveva preteso dal segretario Bersani? Niente di niente, decide tutto da solo il che fa dire a Scalfari
che non c’è più ormai un PD ma un partito di Renzi, facilitato dalla
sua polverizzazione in correnti, correntine e spifferi… Anche Scalfari associa Grillo a Renzi, con la differenza che “Grillo scassa il
partito, Renzi scassa il paese”.
* * *
Renzi il mithos, Letta il reality
Due percorsi diversi, due diversi modi di interpretare e affrontare i problemi e le prospettive delle loro soluzioni, la via del mithos e quella del logos, cioè la via mitica che propone un intreccio
narrativo meramente desiderativo, e la via logica, espressione di
una impostazione realistica che declina premesse programmatorie
con prevedibili conseguenze pratiche, mentre Renzi preferisce continuare a parlare per prevedibili enunciazioni che rappresentano la
più allettante prospettiva risanatoria dei nostri malesseri, quella che
più si confà alle aspettative della gente, cioè breve nei tempi e concreta nei risultati… Ma sarà poi così facile realizzarla? ne dubitiamo. E intanto comincia la fronda, all’interno del suo stesso partito:
prima D’Alema, poi Fassina, oggi Bersani.
Renzi, il mithos, il sogno velleitario, la trasfigurazione visionaria, l’ambizione onirica espressione di una personalità egotica;
Letta il reality, la concretezza operativa, la praticità del risultato
accessibile, l’equilibrio delle compatibilità conflittuali che frenano sul compromesso improduttivo per orientare il confronto su una
concretezza operativa.
Renzi rappresenta il nuovo? ne dubito. Credo che il nuovo sia
rappresentato invece più da Letta (e qui prescindo da appartenenze
correntizie alle quali sono estraneo) al quale contestano di non avere le qualità per governare con determinazione, mentre poi quelli
che lo contestano, sono gli stessi che gli cospargono la strada di
chiodi appuntiti per forargli i pneumatici in corsa per tendergli trappoloni e deragliarlo nel precipizio. Il più delle volte sono quegli
stessi che lo criticano perché non avrebbe il coraggio di imporre
drastici tagli (purché non si tratti naturalmente in loro danno, ma
sempre in danno altrui…).
Fin qui, ognuno per conto proprio, a seguitare per la propria
strada, mentre se invece concorressero lealmente insieme verso la
medesima meta (la governabilità dettata dal buon senso), allora sì,
potremmo forse sperare in un’alba anticipatrice di più ottimistiche
prospettive.
IL FIERAMOSCA
9
Provincia
Provincia
CONSUNTIVO DI FINE ANNO
La Provincia BAT è la prima in Italia ad aver approvato
in Giunta lo schema di Bilancio di Previsione 2014-2016
VENTOLA E DAMIANI TIRANO LE SOMME
LA CUI APPROVAZIONE DEFINITIVA È STATA ALL’ATTENZIONE DEL
CONSIGLIO PROVINCIALE NELLA SEDUTA DEL 30 DICEMBRE SCORSO
N
el solco del lavoro sin qui svolto, è stata una seduta operosa e concreta quella del Consiglio Provinciale di oggi
nella quale sono stati approvati tutti i provvedimenti di programmazione finanziaria quali il Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per il triennio 2014-2016, il Documento unico
di programmazione 2014-2016 e Bilancio di previsione finanziario 2014-2016, il Programma triennale delle opere pubbliche per
il triennio 2014/2016 e l’elenco annuale per l’esercizio 2014.
«Anche in questi giorni di fine anno e nel pieno rispetto dei
termini previsti dalle leggi in materia - ha dichiarato il Presidente della Provincia di Barletta Andria Trani, Francesco Ventola - il Consiglio ha approvato gli atti fondamentali per l’attività
dell’ente nell’interesse di tutti i nostri concittadini. Tra i pochi se
non primi in Italia, a dimostrazione della serietà e del senso di
responsabilità con i quali vogliamo contraddistinguerci nel fare
buona politica, abbiamo approvato il Documento Unico di Programmazione 2014-2016 e Bilancio di previsione 2014-2016.
Con tale approvazione abbiamo voluto assicurare il prosieguo
di tutti gli interventi previsti nel Progetto “ProvinciAmica” nei
confronti del quale tutte le forze politiche provinciali si sono
espresse favorevolmente. Allo stesso modo, tale approvazione ci
consentirà di andare avanti senza ritardi per tutte le procedure
finalizzate alla realizzazione delle opere pubbliche previste soprattutto in materia di viabilità ed edilizia scolastica. Sono questi
gli strumenti che le norme ci mettono a disposizione per incidere,
con i nostri limiti di competenza e di spesa. Per questo siamo
INSOPPRIMIBILITÀ DELLE PROVINCE!
La Corte Costituzionale con sentenza n. 220, pubblicata il
19.7.2013, ha dichiarato l’illegittimità della normativa di riordino delle Province su cui avevamo manifestato pesanti dubbi
di costituzionalità.
Com’è noto, successivamente il governo Letta ha presentato
il disegno di legge costituzionale per sopprimere le Province
e il disegno di legge ordinaria n. 1542 del 20.8.2013 con cui,
di fatto, si eliminano le Province sostituendole con enti di area
vasta posti in completa balia delle Regioni.
In tal modo l’Autonomia provinciale viene totalmente vanificata.
È evidente l’intento elusivo della sentenza della Corte. È essenziale ricordare, sul punto, che entrambi siffatti disegni di
legge si pongono in aperto e irriducibile contrasto con il principio di sussidiarietà che, costituendo manifestazione dei diritti
inviolabili dell’Uomo di cui all’art. 2 Cost., è chiaramente immodificabile e, pertanto, in nessun caso può essere derogato,
neppure con una legge costituzionale.
Il presidente del Mida
Nicola Di Modugno
10 IL FIERAMOSCA
N
Il presidente della Provincia Francesco Ventola con l’assessore alla
Programmazione Economica e Finanziaria Dario Damiani
soddisfatti e ringrazio le diverse componenti politiche e tecniche,
il lavoro compiuto consentirà di fornire risposte importanti in
termini sociali e di opportunità produttive ed occupazionali - ha
concluso il Presidente Ventola -».
«Con l’approvazione dei documenti di bilancio odierni - ha
aggiunto l’Assessore alla Programmazione economica e finanziaria, patrimonio Dario Damiani - la Provincia di Barletta Andria Trani aggiunge un altro tassello al suo distinguersi positivamente. Infatti, a seguito dell’ammissione alla sperimentazione
del nuovo sistema contabile, la nostra Provincia ha approvato
il primo bilancio predisposto secondo gli schemi ed i principi
contabili introdotti dai decreti sulla sperimentazione dei nuovi
sistemi contabili della Regione e degli enti locali (armonizzazione). L’adesione alla sperimentazione del bilancio armonizzato ci
consente di poter godere delle premialità che il Governo centrale
assicura agli enti come il nostro che vi partecipa».
Alcuni dati in merito al bilancio e al programma triennale
delle opere pubbliche 2014-2016. Per quanto riguarda il bilancio, le entrate e le spese pareggiano per e 63.372.579,37 mentre
per il programma triennale delle opere pubbliche la disponibilità
finanziaria è di e 78.302.454,73 così ripartita: e 5.200.000,00
entrate acquisite mediante contrazione mutuo, e 130.731,49
stanziamenti di bilancio e e 72.971.723,24 altri finanziamenti
regionali, statali, UPI ed eventuali cessioni.
«Oltre ai Consiglieri Provinciali, un sentito ringraziamento
- hanno infine voluto aggiungere il Presidente e l’Assessore al
ramo - va fatto al Dirigente del settore Finanziario e tributi, dott.
Yanko Tedeschi, e a tutto il personale, per l’ottimo lavoro svolto
anche in questi giorni a cavallo delle feste Natalizie e di fine
d’anno».
GENNAIO
2014
elle stesse ore in cui il Governo centrale si appresta a
porre la parola fine sul futuro delle Province, la Provincia di Barletta - Andria - Trani è la prima in Italia ad aver approvato in Giunta lo schema di Bilancio di Previsione 2014-2016, la
cui approvazione definitiva è stata all’attenzione del Consiglio
provinciale nella seduta del 30 dicembre scorso.
«Potrebbe essere l’ultimo Natale per il nostro Ente, ma non
l’ultimo per il nostro territorio, che in questi anni ha saputo dimostrare di voler stare insieme, con grande capacità di autodeterminazione. Nessuno potrà mai cancellare la coesione e la comunità
d’intenti maturati nel corso degli anni» ha affermato il Presidente
della Provincia di Barletta Andria Trani Francesco Ventola.
Nonostante il Disegno di Legge Del Rio, sullo svuotamento
delle Province, stia continuando il proprio iter al Parlamento, continuano ad infuriare le polemiche sull’utilità del provvedimento.
«Sinceramente è un dibattito che non mi ha mai appassionato
- ha spiegato il Presidente Ventola -. Ho sempre ritenuto necessaria, nel nostro Paese, una cura dimagrante che riguardasse tutti
gli organi istituzionali, Province comprese, ma che iniziasse dal
Parlamento, coinvolgesse le Regioni ed arrivasse soprattutto ai
tanti enti inutili che proliferano in Italia e costano milioni e milioni di soldi pubblici».
Quanto al Ddl Del Rio, Ventola afferma: «Ho il terrore che
si stia combinando l’ennesimo pasticcio tipicamente italiano.
Si dice di voler risparmiare tagliando la spesa pubblica, e con
questo Disegno di Legge non vengono abolite le Province ma le
elezioni provinciali e le cariche elettive, cioè quelle stabilite dai
cittadini con lo strumento democratico del voto. Rimangono gli
enti in quanto tali, rimangono i dipendenti e per giunta si vanno
a costituire ben 9 Città Metropolitane (con la possibilità che si
moltiplichino), delle quali nessuno ha ancora capito quali saranno le funzioni, quanto costeranno ed a cosa serviranno. È una
vera presa in giro. Se davvero il Governo avesse voluto abolire le
Province, sarebbe stato più semplice chiuderle, trasferendo com-
NUOVA SEDE
BARLETTA
VIA REGINA MARGHERITA 34
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GENNAIO
2014
Due momenti del Consiglio Provinciale
petenze e personale a Comuni e Regioni. Invece, come sempre in
Italia qualcuno ha voluto complicarsi la vita e complicarla a noi
cittadini».
Intanto, come si diceva, la Bat è la prima Provincia italiana
ad aver approvato in Giunta lo schema di Bilancio di Previsione finanziario 2014-2016. «Il 30 dicembre scorso il Documento
Unico di Programmazione (DUP) ed il Bilancio di Previsione
2014-2016 sono stati all’attenzione del Consiglio provinciale - ha
affermato l’Assessore alla Programmazione Economica e Finanziaria Dario Damiani -. Si tratta del primo Bilancio predisposto
secondo gli schemi ed i principi contabili introdotti dai decreti
sulla sperimentazione dei nuovi sistemi contabili delle Regioni e
degli enti locali (armonizzazione). L’adesione alla sperimentazione - prosegue l’Assessore Damiani -, deliberata dalla Giunta provinciale nel mese di settembre, rappresenta una sfida importante
per l’organo esecutivo e per il Consiglio, che sarà chiamato ad
approvare, primo in Italia, il Bilancio armonizzato per il 2014».
IL FIERAMOSCA
11
In libreria
2400 pagine e 2850 fotografie
DOPO DIECI ANNI CON LA SECONDA PARTE DEL QUARTO
VOLUME SI È CONCLUSA LA STORIA DI BARLETTA
di Renato Russo
I
l progetto di riscrivere una storia di Barletta, aggiornando
quella ormai obsoleta di Sabino Loffredo ferma all’Unità d’Italia venne al sindaco Francesco Salerno a gennaio del 2004,
quindi esattamente dieci anni fa. Lui mi propose come modello il volume Trani città d’arte, di cultura, di storia di Mario Schiralli (direttore della Biblioteca comunale tranese) per i tipi Capone editore: 208
pagine di grande formato e 94 foto a colori di Ornella Cucci. Ma il
mio progetto era più ambizioso: proposi di riscrivere la storia della
città su due volumi: il primo, impostato cronologicamente, dalle prime
notizie preistoriche fino ai giorni nostri, passando attraverso le diverse
epoche tradizionali (antichità, età romana, età moderna ed evo contemporaneo) e attraversando le diverse dominazioni, 314 pagine e 530
fotografie in bianco-nero.
Il secondo volume sarebbe stato invece impostato tematicamente, cioè settorialmente: i grandi avvenimenti storici e poi le strade
e le piazze, i monumenti, le chiese, il porto, i grandi personaggi,
l’economia, il commercio, l’arte, lo sport, la cultura, il turismo e
così via: 324 pagine e 702 foto.
Poiché però era sembrato a molti che l’ultima parte della storia
fosse stata trattata troppo sinteticamente, ecco che ci venne l’idea di
realizzare un volume solo sul Novecento al quale l’amministrazione
Maffei diede la sua adesione, anche questo un progetto in due volumi,
il primo cronologico sulla puntuale ricostruzione dei fatti, e il secondo
sui Protagonisti edito recentemente per un totale di circa 690 pagine e
1400 immagini.
In 220 minibiografie il racconto di un secolo
Personaggi dimenticati, archiviati in polverose monografie, relegati in rarefatti ricordi che il nostro viaggio a ritroso ha cercato
di rievocare facendoli rivivere nel loro tempo, riaccendendo le luci
sull’offuscato limbo della memoria, su vicende smemorate dagli anni
trascorsi nelle turbolenze di passioni ormai sopite, sulle quali una irrimediabile lontananza ha steso un velo di fatalistica rassegnazione.
In questo libro abbiamo cercato di far rivivere il Novecento attraverso la ricostruzione biografica dei suoi personaggi più rappresentativi. Sono tanti? Sono pochi? È giusto avere fatto queste scelte e non
altre? Chi lo può dire.
Mi è capitato di ricordare alcuni personaggi del passato che il
tempo aveva rimosso dalla memoria e che un impulso emotivo aveva
fatto riaffiorare da una lunga dimenticanza. Per ciascuno, una luce che
tornava a illuminarsi, un capitolo che si riapriva, una esistenza che riviveva sia pure nel corto respiro di poche pagine e di qualche sbiadita
fotografia. La ricostruzione di un puzzle, un vivace mosaico che attorno al personaggio si rianimava percorrendo le sue stesse vie, attraversando le sue medesime piazze, frequentando i suoi stessi ambienti, la
sua vita contestualizzata con le sue vicende umane e professionali.
L’animosità degli incontri politici per la formazione di un’amministrazione comunale, le estenuanti procedure per la costruzione di
un ospedale, la rapida illusoria crescita di un’economia in espansione che, con altrettanta velocità, le contingenze dei mercati ridimensionano fin quasi ad annullarla del tutto.
12 IL FIERAMOSCA
GENNAIO
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GENNAIO
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Come nella proiezione di un film,
scorrono davanti ai nostri occhi i fotogrammi di una, dieci, cento vite, che si
intrecciano tra di loro, si incontrano,
si scontrano, si esaltano, si deprimono, mentre ruit hora, il tempo scorre
inesorabile senza che ce ne accorgiamo.
Nella politica come nella cultura,
nell’economia come nello sport, sono
loro i protagonisti che hanno fatto la
nostra storia, nel passato più remoto
come in quello più recente, nel bello
come nel cattivo tempo. Un libro, allora, che non ho scritto da solo ma insieme a tutti questi personaggi, le loro
vicende ricostruite e intrecciate sulla
trama di un fitto reticolo disegnato
sulle coordinate del tempo e dello spazio del nostro vissuto.
Tutto è passato così in fretta
quasi senza
che ce ne accorgessimo…
Tutto scorre davanti ai nostri occhi,
eppure tutto è passato così in fretta,
quasi senza che ce ne accorgessimo...
Pensiamo per un attimo alla esaltante vicenda di Pietro Mennea che
portò la città sulle vette del mondo;
ovunque lui corresse c’era sempre un
ambasciatore della nostra città a rappresentarci, ad esaltarci nelle vittorie,
a deprimerci nelle sconfitte, ma comunque c’eravamo. Pensiamo a Luigi
Scuro che fondò la Cementeria, la più
grande industria della città e una delle più grandi della regione, a Michele
Cassandro, fertile autore di libri di
storia e ai figli Anna, Giovanni Italo,
Paolo Emilio, Manlio Livio, tutti brillanti studiosi. Pensiamo a Vitantonio
Lattanzio, promotore della Associazione degli Amici dell’Arte e della
Storia barlettana, e a suo figlio Ruggero, il grande chirurgo che rilanciò il
nostro ospedale e fu il principale promotore della costruzione del nuovo.
Pensiamo a Isidoro Alvisi, il sindaco della ricostruzione, il primo - se
dovessimo stilare una graduatoria di
IL FIERAMOSCA
13
In libreria
valori - dall’unità d’Italia ai nostri giorni. E dopo di lui Peppino
Palmitessa, saggio, equilibrato, competente, col senso della misura, umano, una gran bella figura di educatore quale sarà difficile
trovarne dopo di lui... E Ciccio Salerno che visse dieci anni da primattore, due volte sindaco della città, carattere duro, drastico fino
all’intolleranza, eppure gran realizzatore, e quando sembrava che la
sua stella tornasse a brillare, fu ghermito da un destino imprevedibile e implacabile.
Una sezione a parte meriterebbero i sacerdoti, “pietre vive per
la costruzione di un edificio dello spirito”, un gran numero che - nel
secolo - hanno condiviso, col loro impegno e la loro abnegazione, le
fatiche e le ansie, le poche gioie e i molti affanni di intere generazioni accompagnate dall’alba delle loro esuberanti giovanili esistenze
passate all’oratorio, sino al crepuscolo di un transito confortato dalla
consolatoria promessa della resurrezione. E anche qui, nella moltitudine di esperienze pastorali, alcune doverose segnalazioni, come
quella di don Peppuccio Damato grande animatore del Certame;
di mons. Raffaele Dimiccoli fertile promotore di iniziative sociali e religiose, nonché suscitatore di numerose vocazioni; di mons.
Nicola Monterisi luminosa figura di pastore impegnato fra fede e
dottrina; e del canonico Salvatore Santeramo fra i nostri storici più
illustri.
Poi ci sono i personaggi dimenticati che hanno dato lustro alla città e che tuttavia una persistente, incomprensibile, deliberata volontà
continua a tenere relegati ai margini della storia. Pensiamo a Valdemaro Vecchi, grande tipografo, editore di Benedetto Croce, che aprì
la strada alla famiglia Laterza e che aveva la sua tipografia nei locali
dell’antico convento di S. Domenico, ad angolo fra corso Garibaldi e
via Cavour. Il monumento funebre al figlio Tommasino, all’ingresso
del cimitero, sta a ricordarci questa ingiuria della memoria.
Pensiamo a Sabino Castellano, il primo vero scopritore di Canne, agli inizi degli anni Venti; dalle sue scoperte e dai suoi studi
prenderanno le mosse tutte le ulteriori indagini sulla Cittadella; meriterebbe che almeno gli intitolassimo l’Antiquarium... Pensiamo a
Teodoro Giannone che fu un grande educatore perché - direttore
della Scuola Arti e Mestieri - seppe contemperare lo studio con la
pratica e al tempo stesso fu figura non retorica di autentico antifascista che pagò sulla sua persona, con l’isolamento e l’emarginazione,
il prezzo di una dignità mai contrattata.
Scorrendo le date dei protagonisti del secolo scorso, il più longevo
è Mauro Di Pinto, ultracentenario, docente di disegno per oltre cin-
14 IL FIERAMOSCA
Turismo
quant’anni, pittore per una vita, che quest’anno, anzi, proprio nei giorni
in cui diamo alle stampe la prima parte di questo libro (novembre 2012)
compie cent’anni, e gli facciamo i migliori auguri.... Il più giovane,
Giuseppe Carli, prima medaglia d’Oro al valor militare della prima
Guerra Mondiale, scomparso nel fuoco della mitraglia austriaca sulle
balze del Carso.
E tra il popolo, quanti personaggi apparentemente minori, comparse, sì, ma genuine caratterizzazioni del nostro film, il sale della
nostra storia, che meriterebbero un libro a parte.
Piripicchio, al secolo Michele Genovese, con la bombetta e il
bastoncino per divertire una generazione di bimbi e non solo; Mingherill, questuante suscettibile, con la coppola storta e i piedi scalzi;
u poët, Luigi Piazzolla da Barletta, grezzo e rozzo e tuttavia efficace
nella sua disarmante genuinità ispirativa; zi’ Canonico, il soprannome
col quale Luigi Doronzo, proprietario del Cinema Teatro Dilillo, ha rallegrato per generazioni i suoi compaesani con le sue divertenti storielle,
brevi sapidi racconti che hanno finito col diventare un retaggio dei nostri
più coloriti aneddoti popolareschi; zi’ Russ, il fitta-tini Michele Tupputi,
che prendeva il soprannome dal colore della sua folta capigliatura, pittoresco interprete delle rappresentazioni della Disfida; Nanill (Gaetano)
che su un trabiccolo a tre ruote, vendeva semi di zucca davanti ai cinema
confezionandoli in piccoli cartocci conici ricavati da stracci di giornale;
Michele Conteduca, che su via Milano dispensava la sua antica arte
galenica, retaggio di remote tradizioni; u sindch dà chiazzett, Giacinto
Damato, un omino riservato e gentile, che gestiva il bar sullo slargo che
in fondo a corso Garibaldi immetteva su via Duomo; l’estroso Borgiàc,
il noto disegnatore Giacomo Borraccino, la graffiante matita che per un
decennio - l’ultimo del Novecento - ci ha divertito con le sue pungenti
caricature sui personaggi più noti della città.
Nove tavole genealogiche
Un capitolo a parte meritano le nove tavole genealogiche di altrettante famiglie che arricchiscono il volume: la famiglia Cafiero,
due rami: Pietrantonio sposato con Fortunata Cafiero che annovera
fra i suoi discendenti un altro Pietrantonio, Ferdinando quello della donazione e Luigi sindaco di Barletta durante la grande guerra;
e Gaetano sposato con Rosaria Celentano che annovera fra i suoi
discendenti Giovanni, Arcangelo, Cesare ed altri. La famiglia De
Martino-Norante che fra i suoi discendenti vanta un Raffaele, Giuseppe per arrivare a tempi più vicini don Luciano e don Giulio.
La famiglia Esperti, antichissima ma che noi abbiamo cominciato a contare dal suo trasferimento a Barletta, nel 1700, e che
vanta personaggi notevolissimi come Giorgio,
suo figlio Francesco Saverio e il di lui figlio
Consalvo. La famiglia Picardi che si incardina in un grande personaggio, il giovanissimo
Francesco, giunto a Barletta a 16 anni. Farà il
bottaio, fonderà uno stabilimento vinicolo e si
crescerà i fratelli Antonio, Ciro, Rosa, Giovanni
e Gennaro e i figli Vincenzo, Michele, Antonio,
Umberto e Anna Veneranda, ciascuno con il suo
nucleo familiare e la sua discendenza: cento
personaggi, molti dei quali non s’incontravano
da anni, e che noi abbiamo fatto ritrovare tutti
insieme a Natale, quando il volume è andato in
libreria e questi duecento attori, grandi e piccoli,
scomparsi e sopravvissuti, si sono ritrovati tutti
assieme in una precisa ricostruzione. E poi le
famiglie Nagel, di Valentino, famosi spedizionieri, Perfetti che vantava la prima giornalista
del nostro secolo, Reichlin, di Pietro il podestà
fascista, Violante di Antonio, primo sindaco socialista di Barletta, poi antifascista e direttore
dell’“Avanti”.
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Resoconto primo meeting sulle politiche
di promozione nel territorio della BAT
di Gianluca Laforgia
S
i è concluso positivamente il Primo meeting
sulle politiche di promozione turistica nel territorio della BAT, tenutosi lunedì 13 Gennaio, a Barletta, presso l’Auditorium dell’Istituto Tecnico Economico
Statale “M. Cassandro”, e organizzato dall’Associazione Guide Turistiche Conf-BAT (associata ConfCommercio), in collaborazione e col patrocinio della Provincia di Barletta Andria Trani e la città di Barletta, e col
patrocinio dell’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e
Turismo della Regione Puglia, Puglia Promozione, Assessorato alla Cultura e al Turismo della Città di Andria
e l’Assessorato al Turismo e alle Politiche Giovanili
Un momento dell’incontro
della città di Trani.
Un meeting ricco di idee, buoni propositi, con qualche punta di sana il “Progetto Unione Europea 2020”, presentato da Giuseppe Dimiccoli,
polemica, ma ben gestito dal moderatore Vincenzo Misuriello, esperto di giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno; la Carta Europea del Turismo
politiche turistico-culturali. Il saluto istituzionale del Presidente della Pro- Sostenibile, a cura del Presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, una
vincia BAT, Francesco Ventola, ha aperto la prima sessione del meeting, carta sostenuta da Europark, federazione delle aree protette europee, e da
cui è seguito quello di Giusy Caroppo, assessore alle politiche delle identi- Federparchi italiana con il sostegno del Ministero dell’Ambiente, per cui siatà culturali e dell’offerta turistica della città di Barletta, il tanto atteso arrivo mo stati l’unico parco del centro-sud ad essere scelto per questo importante
dell’assessore alla Regione, Silvia Godelli, che ha ben accolto l’iniziativa riconoscimento. Inoltre, “la didattica museale delle bellezze archeologiche e
e, naturalmente, quello del sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, che ha artistiche e il target giovanile”, a cura di Luigi Di Gioia, presidente Dromos.
salutato a nome di tutta la città ospitante l’evento.
it Canosa; ed ancora proposte per migliorare l’offerta turistica di Barletta a
Una giornata di riflessione, studio, approfondimento, ma soprattutto partire dall’esperienza sul campo grazie allo storico dell’arte - guida turistica
proposte, dando la possibilità agli interlocutori d’interfacciarsi direttamente
Luisa Filannino, che ha ben analizzato l’odierna offerta turistica di Barletta,
con i rappresentanti delle istituzioni ed avere delle prime risposte. I temi
cogliendone gli aspetti critici al fine di risolverli, con proposte e possibili solusono stati tanti e variegati, da quello della valorizzazione della figura prozioni chiare e concrete, grazie all’esperienza sul campo. L’ultimo relatore del
fessionale di guida turistica e accompagnatore turistico, recentemente
meeting, ma non per qualità e mole propositiva, Francesco Brescia, responriconosciuta in Puglia, che ha visto come relatori il consigliere alla Regiosabile dell’ Ufficio Stampa Unpli BAT, che, dopo aver ricordato le grandi conne Puglia, Franco Pastore, tra i promotori delle prime due leggi regionali
quiste e gli eventi svolti e in programma della novella Unpli BAT, ha trattato
che regolamentano la figura di guida turistica e accompagnatore. Gli fa
eco Gianluca Laforgia, presidente dell’Associazione guide turistiche Conf- la comunicazione in ambito turistico, dunque le migliori strategie e i metodi di
BAT, che pone l’attenzione su ciò che la recente normativa regionale non programmazione, attraverso la sua personale esperienza pluriennale in Pro
è ancora riuscita a risolvere, vale a dire l’abusivismo e la mancanza di Loco e le sue competenze.
Alla fine di entrambe le sessioni, la Vicepresidente dell’Associazione
un tariffario. Tra gli altri temi, quello dell’accoglienza e la valorizzazione
G.T.
Conf-BAT, Grazia Dibenedetto, ha moderato un interessante e profituristica nel territorio attraverso il web, con la presentazione di un nuovo
cuo
dibattito-confronto
con i cittadini, gli operatori del settore, i titolari di
progetto “Liditaliani.it”, a cura di Giuseppe Luce. Altresì la relazione sulle
strutture
ricettive,
guide
turistiche, docenti e studenti, al fine di raccogliere
odierne tendenze del mercato turistico, i nuovi bacini occupazionali e le
esperienze
e
sviluppare
incoming.
necessarie politiche di accoglienza e valorizzazione nel nostro territorio,
L’Associazione
Guide
Turistiche Conf-BAT, organizzatrice dell’evento,
presentato da Alessandro Buongiorno, direttore dell’Agenzia Puglia Impeha
salutato
i
presenti
rimandandoli
a un secondo meeting che si terrà dopo
riale Turismo. Il turismo “accessibile“ è stato invece magistralmente affrontato dall’arch. Sergio Minutiello, responsabile A.G.A.B.A.T., Associazione l’estate, meeting che servirà a verificare l’effettiva realizzazione dei progetGiovani Architetti Provincia BAT, applicato ai siti di attrazione turistica e ti presentati al primo incontro, di cui la stessa associazione s’impegna a
culturale del nostro territorio e l’accoglienza nei confronti di persone con farsi da portavoce presso le istituzioni, nonché alla presentazione di nuove
disabilità. Francesco Divenuto, delegato Confcommercio Imprese per l’Ita- proposte. Impegno primario dell’Associazione G.T. Conf-BAT è far sì che
lia - Barletta, infine, ha parlato dell’esperienza della Confcommercio nella le brillanti idee emerse nell’arco della giornata non rimangano solo enunrete applicata al turismo e della volontà di dar vita ad una associazione ciazioni, come di solito accade in questi casi.
Si ringrazia il prezioso contributo del media partner Zero Assoluto e
di categoria, al fine di tutelare la professione di guida turistica in Puglia,
degli sponsor: Saint Patrick risto-pub, Osteria di Veleno, centro Optical
partendo proprio da Barletta.
Nel pomeriggio, alla presenza dell’assessore al turismo e alle politiche Store, Eolo B&B, Agenzia Viaggi e Vantaggi, Quo Vadis american-bar, Begiovanili, Fabrizio Sotero e dell’assessore alle politiche delle identità cultu- bop caffetteria, La Casa del Babà, Elabpoint e libreria Cialuna.
rali della città di Barletta, Giusy Caroppo, si sono affrontati nuovi temi come
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IL FIERAMOSCA
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Agricoltura
LE CANTINE DELLA BARDULIA
VINO
A REGOLA
D’ARTE
UNA REALTÀ NELLO SVILUPPO DELLA ECONOMIA AGRICOLA LOCALE
dal grappolo d’uva al prelibato bicchiere di vino
dall’olivo in natura coltivato all’essenza di olio fruttato
di Giuseppe Santaniello
A
EDITRICE ROTAS BARLETTA
lcune notizie recentemente diffuse - il fermo di autocisterne di
latte in entrata ai valichi di Ventimiglia e del Brennero, gli scarichi di rifiuti tossici nella terra dei fuochi - hanno accresciuto una giusta
apprensione per il consumo dei prodotti alimentari. Certamente le personali sensazioni gustative ed olfattive sono determinanti nella scelta del
prodotto migliore ma, è necessario fare molta attenzione alla qualità ed
alla tracciabilità. Su queste corrette esigenze del consumatore è stata
sviluppata da “le Cantine della Bardulia” la produzione vinicola doc-igt
ed olearia dop.
Le “Cantine della Bardulia” è una società agricola cooperativa di coltivatori diretti con una trentennale esperienza nel settore. È stata infatti costituita il 20/2/1980 ed associa oggi 420 aziende agricole con un produzione
annua di q.li 400.000 di uve per vini da tavola, doc ed igt, diversificata in
varie tipologie, e q.li 12.000 di olive per olio extravergine del valore complessivo di 16 milioni di euro. Gli impianti di trasformazione e di produzione
sono allocati in un complesso di proprietà sito alla periferia del centro abitato di Barletta sulla strada provinciale per Foggia al Km.742+600 dove sono
posti anche la direzione e gli uffici amministrativi, un attrezzato laboratorio
chimico, i depositi per la fornitura ai soci dei servizi vari, concimi ed antiparassitari, ed un punto di degustazione-vendita diretta della produzione.
La Bardulia, come comunemente chiamata, rappresenta oggi una
delle realtà produttive più importanti nel mondo cooperativo non solo
regionale ma anche nazionale in quanto, nata in una logica da welfare
state, ha sin dai primi anni abbandonato l’originaria funzione sociale di
assistenza ed ha assunto gradualmente una nuova mission per riuscire a
competere nel mercato e - come specificato nell’oggetto sociale dell’atto
costitutivo - per conseguire mediante, la commercializzazione su scala
nazionale ed internazionale, una tipicizzazione dei prodotti della zona,
sempre nel rispetto dei criteri per la definizione della prevalenza in tema
16 IL FIERAMOSCA
Via Foggia, 118 - Barletta
Tel. 0883 510 421 - Fax 0883 510 429
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Il complesso della Cantina in via Foggia
GENNAIO
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GENNAIO
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di mutualità prevista dalla normativa in vigore. Il cambiamento è avvenuto
con l’iniezione in una sana vena di imprenditorialità e con la convinzione
che la qualità e la tracciabilità non potessero più rappresentare solo un
optional. Questa “consapevolezza gestionale” ha determinato una produzione vinicola ed olearia molto apprezzata ed ha facilitato uno sviluppo
commerciale non solo locale e nazionale ma, anche internazionale con la
instaurazione di rapporti nel mercato della Germania, Francia, Svezia ed
una particolare attenzione ad altri Paesi extraeuropei ed Asiatici.
Il continuo e graduale rinnovamento delle attrezzature e degli impianti della Bardulia, realizzato in modo da coniugare le più sofisticate
tecnologie enologiche e le antiche tradizioni vinicole di Barletta, sono
la dimostrazione e costituiscono una prima garanzia per i consumatori
di una produzione vinicola di qualità. Anche nel processo di produzione
dell’olio sono dedicate la stessa particolare attenzione e competenza.
Questa impostazione è stata originata dalle particolari esigenze delle numerose aziende agricole associate. Il sistema agricolo locale è caratterizzato da una parcellizzazione delle aziende a conduzione diretta molte
delle quali sono ancora orientate su produzioni di uve per vini comuni da
tavola con sistemi di allevamento del vigneto in impianti a tendone.
Il merito maggiore della strategia aziendale è quello di svolgere anche una funzione calmieristica nel mercato locale delle uve comuni o di
massa, caratterizzato ogni anno da una eccessiva volatilità dei prezzi
per la legge dell’offerta, concentrata in poche settimane. La Bardulia ha
infatti attivato, per la potenzialità dei suoi impianti e dell’incantinamento,
la trasformazione e commercializzazione della produzione delle uve comuni dei propri soci destinata ad essere vinificata fuori dal territorio. Nel
contempo, con le produzioni tipiche, ha assicurato il recupero del vitigno
autoctono “uva di troia” con impianti a spalliera in via di estinzione, e la
sopravvivenza degli oliveti secolari in corso di estirpazione, legalmente riconosciuti con decreto legislativo della Regione Puglia. La Cantina
svolge anche una assistenza diretta in campagna alle aziende associate,
specializzate in queste produzioni, basata sull’uso ridotto ma essenziale
dei fitofarmaci ed antiparassitari nelle varie epoche fenologiche.
La Bardulia è riuscita nella qualificazione della produzione vinicola ed
olearia definendo il lay-out produttivo in distinte linee di trasformazione:
una per i mosti concentrati ed i vini comuni da tavola e l’altra per i vini ad
indicazione geografica tipica (igt) ed a denominazione di origine controllata (doc) dove primeggia il vino doc Rosso Barletta di antica tradizione
dal vitigno autoctono uva di troia. La separazione delle lavorazioni, attivata anche nel frantoio oleario, è facilitata dai diversi periodi di maturazione e cioè nei mesi di agosto-settembre delle prime uve comuni e nel
mese di ottobre delle uve doc e igt. Nei mesi da novembre a gennaio, poi,
la trasformazione delle olive a denominazione di origine protetta (dop) e
del fruttato di alberi secolari.
Queste produzioni di nicchia sono qualitativamente garantite in quanto devono rispettare i relativi disciplinari, stabiliti con decreti legge, nei
quali sono specificati i requisiti: il tipo di vitigno autoctono compreso nel
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17
UAL
Agricoltura
Agenzia Puglia Imperiale
L’importanza della
programmazione è basilare
I
L’interno del punto vendita e degustazione
codice ampelografico nazionale, il territorio locale vocato, le rese massime per ettaro, la struttura degli alberi, le proprietà organolettiche delle
produzioni. Inoltre sono previsti, in campagna ed in cantina, specifici controlli da parte degli Enti certificatori della Camera di Commercio di Bari ed
è possibile risalire soggettivamente all’origine in tutta la filiera.
È quindi questa per il consumatore la garanzia di qualità e di
tracciabilità dei prodotti tipici della Bardulia: dal grappolo di uva al
bicchiere di vino, dall’olivo al fruttato di olio.
La Bardulia, con molta lungimiranza, ha anticipato quelli che sono
gli attuali indirizzi della Politica Agricola Comunitaria (PAC) 2014-2020
recentemente approvati in via definitiva dalla Comunità Europea dopo
l’approfondito esame del Trilogo dei Paesi componenti. La “tipicizzazione
della produzione locale”, già prevista nell’atto costitutivo, non può essere
realizzata altrove in quanto intimamente legata al territorio, alle specifiche condizioni pedoclimatiche, all’impiego di tecniche agroecologiche ed
ecosostenibili frutto delle secolari tradizioni e conoscenze dei “contadini”,
alla prossimità fisica produzione-consumo in una controllata filiera, alla
protezione legale e rispetto dei disciplinari.
In altri settori del manifatturiero “industriale” locale, purtroppo, si
sono verificate negli ultimi anni esperienze negative ed un duro colpo
di mannaia è stato inferto alla economia del territorio. Alcuni “capitani
di industria nostrani” hanno delocalizzato la loro attività trasferendo in
altri Paesi extracomunitari la produzione e gli impianti, per i quali alcuni
avevano anche ottenuto finanziamenti europei, licenziando manodopera
specializzata e distruggendo quello che doveva essere un “fiorente distretto industriale”.
Invece, sulle eccellenze prodotte, trasformate e commercializzate in
una tracciabile filiera da “le Cantine della Bardulia” - i vini doc-igt dei vitigni autoctoni, l’olio dop delle olive della cultivar coratina e del fruttato proveniente da alberi secolari del territorio - deve innestarsi il volano per lo
sviluppo della economia locale, ma soprattutto la salute ed il benessere
dei consumatori che dovrebbero apprezzare, in una sana degustazione,
la genuinità e le proprietà organolettiche di questi prodotti qualitativamente superiori. Questa è la sfida di Barletta dei prossimi anni!
Di fronte alla difficile emergenza economica che ha colpito il Paese
anche la città di Barletta è attualmente provata dagli effetti di un default
al quale non era preparata. Ma, la riconosciuta caratteriale operosità del
popolo barlettano e degli agricoltori in particolare, sta cercando di trovare nuove strade produttive con la valorizzazione del ricco patrimonio
storico-culturale unitamente a quella che è la sua tradizionale e sana produzione agricola, vinicola ed olearia, con una testimoniale presenza nel
prossimo EXPO 2015. La città deve riconquistare il ruolo che ha sempre
avuto nella sua storia!
18 IL FIERAMOSCA
primi giorni del nuovo anno vedono l’Agenzia Puglia Imperiale Turismo già in moto sul fronte della
promozione turistica del territorio. In questo senso, infatti, il presidente ed amministratore unico dell’Agenzia,
Michele Marcovecchio, ha convocato un doppio incontro
mirato alla programmazione delle attività da svolgere nel
2014, a cominciare dall’imminente appuntamento con la
Borsa Internazionale del Turismo che si terrà dal 13 al 15
febbraio prossimo nel capoluogo lombardo. All’incontro,
tecnicamente denominato Comitato di Pilotaggio, sono
stati invitati a partecipare i sindaci e gli assessori al turismo e alle attività produttive degli 11 Comuni che fanno
parte dell’Agenzia Puglia Imperiale Turismo e della Provincia Bat: fissato per il giorno giovedì 16 gennaio 2014
presso la sede di palazzo Caccetta (via Ognissanti n. 5 a
Trani), i temi in discussione sono stati appunto la partecipazione alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano,
e più in generale la programmazione delle attività di promozione turistica per il 2014.
Immediatamente dopo è stato programmato il secondo incontro, al quale sono stati invitati a partecipare gli
operatori turistici, le Pro Loco e le associazioni dei Comuni per l’esame di proposte che sono venute dagli stessi intervenuti.
“L’importanza della programmazione è basilare spiega Marcovecchio - perché un settore importante
come quello della promozione turistica ha bisogno di
essere discusso e condiviso in largo anticipo. A testimonianza di questo possiamo portare il successo registrato
lo scorso anno dalla Settimana del Patrocinio Culturale
in Puglia Imperiale svoltasi a maggio ma “lanciata” in
febbraio proprio in occasione della Bit di Milano: alla presenza di gran parte dei sindaci e degli assessori al ramo
del nostro territorio di riferimento, fu lanciata e condivisa la nostra idea, poi portata avanti e realizzata nei mesi
successivi, riscuotendo grande successo e consensi. Non
dimentichiamo che, nel corso del 2013, abbiamo anche
partecipato ad altre fiere ed eventi (Borsa di Paestum, Itb
di Berlino ed altri) programmati con anticipo e condivisi
con successo”.
“Ho convocato una doppia riunione - conclude Marcovecchio - proprio per poter raccogliere il maggior numero di adesioni e di proposte, e l’auspicio è che siano in
primo luogo i Comuni a dare man forte in questo senso,
forti dei risultati di visibilità e promozione dati in tutti
questi anni alle diverse specificità del territorio che essi
rappresentano”.
GENNAIO
2014
PREOCCUPAZIONE E SCONCERTO
per gli effetti di una protesta legittima, ma senza
testa né coda e dagli effetti deleteri e devastanti
di Francesco Filannino
T
utti noi pensavamo di dover rivivere esperienze già vissute ed affrontarle con la solita corsa a riempire i serbatoi
dei nostri mezzi di trasporto, manifestando la solidarietà di circostanza ed eventualmente condividendo, in via generale, gli obiettivi dei promotori, aspettando - con rassegnazione o insofferenza
- la conclusione della protesta-sciopero.
Invece, abbiamo cominciato a trovarci di fronte ad una moltitudine eterogenea di cittadini, di certo non autotrasportatori né
agricoltori; a qualcosa di diverso, di nuovo ed antico allo stesso
tempo.
E abbiamo compreso che il caos esistente ad ogni livello e l’assenza di qualsivoglia punto di riferimento efficace a dar risposte
- anche temporanee -, avrebbe amplificato questa protesta sociale
ed ogni disagio rappresentato, sia pur sottovalutato un po’ da tutti
e da gran parte del mondo politico, impantanato - com’è da lungo
tempo - a discutere questioni spesso incomprensibili e inconcludenti e, comunque, lontano dalla gente comune.
E abbiamo registrato:
- la preoccupazione dei titolari di negozi della città, consapevoli
dei danni commerciali che andavano subendo - proprio adesso
che si sperava di migliorare i propri bilanci aziendali - ma pensando di muoversi individualmente o attraverso gruppi senza
guida e scoordinati tra loro;
- la rabbia di improvvisati rappresentanti dei cittadini che, al Sindaco e ai responsabili delle Forze dell’Ordine, hanno ribadito
concetti e rivendicazioni che sono sembrati, purtroppo, uguali a
quelli di sempre e rappresentati prevalentemente a tutela del singolo e non della collettività; si è ascoltato e condiviso il dramma
espresso da chi ha ribadito la propria difficoltà ad arrivare a fine
mese, a trovare un qualunque lavoro, l’insofferenza a ricorrere
al lavoro nero o a sopportare prestazioni sottopagate e senza
regole di sorta, la rabbia per i propri figli costretti ad emigrare.
La massiccia adesione a questa forma di protesta e la mancanza di promotori dichiarati, riconosciuti e riconoscibili è, però,
destinata a causare danni difficilmente riparabili, producendo un
peggioramento dello “stato di salute” dell’intero Sistema Paese,
senza ridurre i tempi necessari al miglioramento delle sue condizioni generali e sottoponendo le Istituzioni dello Stato e la politica
in generale ad un nervosismo che ingenera più confusione e non
fa decidere nel migliore dei modi e tempi, utili per dare risposte
veloci ed eque.
Nonostante tutto sentiamo il dovere di condividere e rispettare
tali sofferenze umane ed imprenditoriali, senza accettare né ora
né mai azioni sconsiderate, aggressive e violente nei confronti di
propri simili, come quelle registrate a Barletta, verosimilmente,
per effetto anche di infiltrazioni delinquenziali forestiere.
- Alle Forze dell’Ordine continuiamo ad esprimere tutto il nostro
ringraziamento per la loro opera orientata a garantire la sicurezza dei cittadini e la legalità nell’intera città.
GENNAIO
2014
- Alle stesse e alle Autorità Giudiziarie chiediamo di insistere per
far emergere il malaffare ed ogni tipo di comportamento fuorilegge, dentro e fuori le Istituzioni ed in ogni ambito di vita e di
lavoro.
- Alle Istituzioni Pubbliche preposte - di ogni ordine, grado e livello territoriale - chiediamo di svolgere celermente la propria
funzione di servizio pubblico e di entità di riferimento permanente e sicuro per tutti i cittadini e disagiati di ogni tipo, dando
risposte concrete e durature, ed orientate ad una ripresa dello
sviluppo e delle condizioni di vita della comunità barlettana e
dell’intero Paese.
- Agli uomini politici di questa città - di maggioranza e di opposizione, del governo locale e di quello regionale - chiediamo più
attenzione verso i cittadini - lavoratori e disoccupati, studenti
ed anziani -, svolgendo un ruolo di rappresentanza istituzionale all’altezza del momento, con senso del dovere, dell’impegno
totale in favore della collettività e senza favoritismi o clientele
di sorta, dando buon esempio di vita pubblica e privata, senza
arricchimenti indebiti legati al ruolo politico rivestito.
- Come pure sensibilizziamo ogni attore e spettatore della protesta a non lasciarsi trascinare in pericolose situazioni in odor di
Usura, Racket, Abusivismo, Contraffazione, Riciclaggio, partecipando e migliorando, con proposte e senso di appartenenza, il
funzionamento e le capacità rivendicative delle proprie associazioni e organizzazioni sindacali e “vigilando” anche sull’attività
delle pubbliche istituzioni e di chi le rappresenta.
Purché fatto con gli strumenti della civiltà, della democrazia
e della tolleranza reciproca! Consapevoli che, con le minacce, gli
insulti, l’aggressione fisica e la violenza non si va da nessuna parte!
IL FIERAMOSCA
19
Prefettura
Giustizia
La Mediaconciliazione
una giustizia più rapida ed economica
“L
20 IL FIERAMOSCA
Messaggio di insediamento del Prefetto di Barletta Andria Trani
A tutela della sicurezza della collettività
1
La sua presenza è garanzia di maggiore sicurezza
e costante presidio del territorio BAT
“F
inalmente dopo
tanti anni e tante battaglie, nel 2014 verrà istituito a Barletta
il Comando Provinciale dei Vigili del
Fuoco. Otterremo
contemporaneamente più sicurezza, un
migliore coordinamento con le altre
forze dell’Ordine e
un presidio sempre
più mirato alla protezione del territorio”. Lo ha sottolineato il consigliere
regionale del Pd, Ruggiero Mennea, commentando l’annuncio
del Sottosegretario agli Interni, on. Gianpiero Bocci, della collocazione del Comando Provinciale dei Vigili del fuoco a Barletta. La decisione è stata resa nota nel corso dell’incontro sulla
“Sicurezza nelle aziende”, che si è tenuto nel Palazzo della Prefettura di Barletta, al quale ha partecipato anche Mennea: “Si
tratta di una notizia - ha spiegato il consigliere e vicepresidente
della Commissione Attività Produttive della Regione Puglia - di
una decisione che aspettavamo da tempo e per la quale ringrazio il Prefetto di Barletta-Andria-Trani, Carlo Sessa, l’on. Gero
Grassi, l’onorevole Bocci e il sindaco Pasquale Cascella. È una
scelta - ha aggiunto - che servirà a garantire un monitoraggio costante dell’intera provincia e a migliorare il lavoro prezioso che i
Vigili del fuoco svolgono per l’intera comunità. Inoltre - ha rilevato il consigliere Pd - i Vigili del fuoco potranno interagire con
maggiore efficacia con le altre forze dell’Ordine che, oggi più
che mai, hanno bisogno di tutto il supporto necessario alle loro
complesse e delicate attività. La scelta di ubicare il Comando
nell’ex mattatoio Comunale di Barletta - continua il Consigliere
Democratico - consente, tra l’altro, di recuperare e riutilizzare
un immobile in disuso, valorizzandolo e restituendolo al servizio
pubblico in favore dei cittadini.
Pertanto - conclude Mennea - ai Vigili del fuoco dobbiamo
rivolgere, oltre che il nostro ringraziamento, anche tutto il nostro
impegno costante per offrire le migliori condizioni in cui svolgere un lavoro che salva, ogni anno nel nostro Paese, centinaia di
vite. Al Sottosegretario on. Giampiero Bocci, voglio rivolgere,
con l’orgoglio della mia terra, un sentito apprezzamento per aver
determinato una tale decisione in un momento di tensione sociale
che necessita, mai come ora, di una più incisiva presenza degli
organi dello Stato sul nostro territorio”.
GENNAIO
2014
di Clara Minerva*
N
ell’assumere le funzioni
di Prefetto della provincia di
Barletta-Andria-Trani, desidero rivolgere un indirizzo
di saluto alla
cittadinanza
operosa di questa bellissima e storica
Terra di Puglia, alle rappresentanze
elettive, alle Autonomie Locali, gli Enti
più vicini ai bisogni del territorio e alle
istituzioni tutte civili, militari e religiose con le quali lavorerò costantemente,
con la collaborazione dei miei uffici, in
stretta sinergia, per il bene comune,
alla Magistratura, garante giurisdizionale del controllo di legalità e della
tutela dei diritti, alle donne e uomini
delle Forze di Polizia e dei Vigili del
Fuoco che operano ogni giorno con
grande impegno e spirito di servizio a
tutela della sicurezza della collettività,
al mondo della scuola e dell’Università, luoghi privilegiati per la formazione della cittadinanza, alle Organizzazioni sindacali e alle Associazioni
di categoria con le quali intercorrerà
un dialogo costante, alle organizzazioni di protezione civile, al mondo
dell’associazionismo e del volontaria-
to, preziose risorse per la collettività,
agli organi locali di informazione che
costituiranno un riferimento costante
per la comunicazione istituzionale.
Mi preme sottolineare quanto senta alta la responsabilità del ruolo che
oggi ufficialmente assumo nella mia
Regione di origine e che intendo interpretare con il massimo impegno e
dedizione, convinta che le complesse
sfide del tempo in cui viviamo esigano
una risposta in grado di tutelare i diritti
di tutti, soprattutto dei più deboli e le
aspettative delle nuove generazioni.
Desidero continuare nel rapporto di leale collaborazione che il mio
predecessore ha riservato ai rappresentanti elettivi e istituzionali e alle
diverse espressioni della società civile, proseguendo un percorso, insieme
ai rappresentanti della Magistratura
e delle Forze dell’Ordine, che possa
contribuire concretamente al benessere e alla tranquillità delle Comunità
anche attraverso un’azione complessiva di prevenzione e tutela dei territori
da ogni forma di illegalità.
Con questa assunzione di impegno desidero rivolgere i più sentiti e
cordiali auguri ai cittadini della provincia, con l’auspicio che il 2014 possa essere davvero l’anno della ripresa
grazie all’azione corale di tutti.
* prefetto di Barletta, Andria, Trani
EN ISO 9001 (2008)
IQ-0703-16
Azienda iscritta
all’UNAE Puglia n. 266
impianti & costruzioni industriali
GENNAIO
2014
SOA 8612/04/00
OS30 - classifica VI
OG10 - classifica V
OG1 - classifica III
OG11 - classifica III
2
3
L’esperienza e la diversità dei temi trattati nei suoi
libri e la fruibilità narrativa dai lettori ricercata, e in
gran parte condivisa, lo fa considerare tra gli scrittori
più accreditati per la gradevole piacevolezza degli
argomenti trattati e condivisi, e per l’attualità delle
situazioni descritte.
Scorrendo i titoli, diversi ma di grande attualità, della
sua notevole “produzione” si ha la conferma orientativa delle scelte condivise dai lettori e delle loro
preferenze di acquisto fatte - non soltanto durante le
preparate manifestazioni editoriali organizzate per la
“prima presentazione del libro” - mediante le richieste dei nuovi libri editi, esposti e proposti nelle tante e
diverse “settimane di cultura” e nelle “conversazioni
con gli autori”.
4
AUTORI VARI
4
MATTEO
BONADIES
undici in vent’anni
Introduzione di Vito Cracas
E 6,00
a Mediaconciliazione: una giustizia più rapida ed economica” è stato il titolo dell’incontro-dibattito che si è
tenuto a Barletta lo scorso 10 dicembre presso la sala S. Antonio in
via Madonna degli Angeli n. 2. Lo scopo dell’evento, organizzato da Assinpro - Associazione Industriali Sesta Provincia Pugliese,
in collaborazione con l’organismo di mediazione Tota Consulting
s.r.l, ha avuto come oggetto l’illustrazione delle novità introdotte in
materia di mediazione civile e commerciale dal “Decreto del Fare”,
con legge n. 98 del 9.8.2013 entrata in vigore il 21.9.2013.
Tale dettato normativo ha reso obbligatorio, in afferenza a specifiche tipologie di controversie in materia civile e commerciale, il
tentativo di conciliazione tra le parti con la mediazione, divenuta, in
tal modo, condizione necessaria per la procedibilità della domanda
giudiziale. L’obbligo riguarda un numero considerevole di materie
tra cui i diritti reali, le successioni ereditarie, i contratti assicurativi,
bancari e finanziari e la diffamazione a mezzo stampa.
Nel corso dell’evento, partecipato da illustri relatori quali l’ing.
Maria Virginia Crescente - presidente Assinpro, il dott. Candido Tota - direttore della Tota Consulting s.r.l., il prof. Gianpaolo
Impagnatiello - ordinario di procedura civile presso la Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università di Foggia, l’avv. Roberto De Meo
- componente del comitato scientifico della Tota Consulting s.r.l.,
formatore accreditato dal Ministero e mediatore professionista nonché l’avv. Luigi Carpentiere - avvocato del Foro di Trani, è stato
illustrato il funzionamento e l’utilità del nuovo istituto giuridico,
volto a ridurre il numero del contenzioso giudiziale civile e commerciale nonché, al contempo, gli esborsi delle parti in causa; il tutto non senza una reciproca soddisfazione dei contendenti derivante
da un accordo avallato proprio dagli stessi.
In particolare, dopo la presentazione dei relatori e l’introduzione del lavori da parte dell’ing. Crescente, l’avv. Carpentiere si è soffermato sull’effettiva utilità che lo strumento giuridico in questione
può garantire al cittadino in fase precontenziosa, peraltro obbligatoria, in considerazione da un lato delle problematiche e cronicità
che caratterizzano il nostro sistema giudiziario e dall’altro in relazione all’annosa questione della durata del processo, il problema
più grave della giustizia nel nostro Paese, costantemente esposto a
censure in sede Europea. In particolare, oltre a porre l’accento sul
significato di alcuni dati che dimostrano l’esistenza di una giustizia
civile troppo farraginosa, i relatori hanno illustrato i capisaldi del
nuovo dettato normativo ed in particolare le questioni relative alla
competenza territoriale dell’organismo di mediazione, alla durata
del procedimento, alla obbligatorietà dell’assistenza legale, alla
condizione di procedibilità, alla obbligatorietà di un primo incontro informativo, alla gratuità del primo incontro in caso di mancato
accordo, alla sanzione automatica per la mancata partecipazione al
primo incontro di mediazione, alla esecutività immediata dell’accordo in presenza degli avvocati.
A tirare le somme, infine, dell’evento - dibattito è intervenuto
il prof. Impagnatiello, il quale, oltre ad auspicare la praticabilità
dell’istituto anche per le materie non obbligatorie, ha enfatizzato
l’effettiva utilità del nuovo istituto anche nell’ottica della eliminazione della imprevedibilità della decisione giudiziale, attesa proprio
la composizione bonaria della contesa avallata dalle stesse parti in
caso di buona riuscita dell’attività di conciliazione.
Il comando provinciale
dei Vigili del Fuoco a Barletta
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IL FIERAMOSCA
21
Per non dimenticare
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IL PRIMO CICETTARIO
Tante idee, tante ricette, tutte da
provare! Facili, veloci e sicure.
Parola di Cicetta
Chiesa
di Luigi Di Cuonzo*
di Annamaria Ieva (Cicetta)
pp. 152 - i 15,00
Annamaria è una serena mamma di
famiglia, infermiera per vocazione e
appassionata della vita, che ha deciso
molto chaplinianamente che “una giornata senza un sorriso è una giornata sprecata”. E con questo silenzio
imperativo bene impresso negli occhi, affronta la quotidianità con
piglio caparbio. Per lei le “cicettine” sono le amiche con cui dialogare in web 2.0, con le quali vivere esperienze di gioia e di sofferenza
senza alcuna finalità che non sia altro del dare per ricevere, sorrisi e
coraggio, naturalmente. Per fare questo, ben consapevole dell’impostura del km.0, si è attrezzata per una cucina a mt.1, la distanza, cioè
del braccio dal frigorifero, la vera cava della sostenibilità dal quale
attingere risultati sorprendenti che partono come avventure temerarie
e si sostanziano in ricordi emozionanti.
LA CENA DI NATALE
di Io che amo solo te
di Luca Bianchini
Mondadori
pp. 195 - i 13,00
È la vigilia di Natale e sono tutti più romantici, più buoni, ma anche un po’ più
isterici. Polignano a Mare si sveglia magicamente sotto la neve che stravolge la vita del Paese, dividendolo
tra chi ha le gomme termiche e chi no.
La più sconvolta è Matilde, che riceve quella mattina un anello con
smeraldo da don Mimì, suo marito, “colpevole” di averla troppo trascurata negli ultimi tempi. Lei si esalta a tal punto da improvvisare un
cenone per quella stessa sera nella loro grande casa, soprannominata
“Petruzzelli”, in cui troneggia un albero di Natale alto quattro metri e
risplendono le luminarie sul tetto. L’obiettivo di Matilde è sfidare davanti a tutti Ninella, la consuocera, il grande amore di gioventù di suo
marito. E Ninella, che a cinquant’anni è ancora una guerriera, accetta
la sfida. Sbaglia però a farsi la tinta “biondo Kidman”, che la renderà
meno sicura, ma non per questo meno bella.
Quella sera, alla stessa tavola imbandita si siederanno, tra gli altri: una
diciassettenne ossessionata dalla verginità (Nancy); una zia con tendenze leghiste (Dora); una coppia (Chiara e Damiano) in cui il marito
forse ha messo incinte due donne, e un ragazzo gay (Orlando) che ha
dovuto scrivere a mano su pergamena undici menu, in cui spicca il
“supplì alla cozza tarantina” preparato con il Bimby.
Tra cocktail di gamberi, regali riciclati, frecciate e risate, ne succederanno di tutti i colori. Ma ai due consuoceri, Ninella e don Mimì,
importerà solo essere seduti uno accanto all’altra.
22 IL FIERAMOSCA
La vita è una storia di incontri
Attualità dell’Archivio
della Memoria
N
on ama, la nostra
Memoria, essere
identificata come animatrice
di un luogo museale. E, anche se è fiera di presentarsi
con una Mostra permanente
di foto e di poster, con pochi cimeli bellici e qualche
vecchia bandiera, preferisce
essere conosciuta come Archivio. Punta, comunque,
molto di più sul contatto con le persone che scoprono, in quelle foto
ordinatamente arringate negli armadi con le ante a giorno, la loro vera
essenza di documenti.
Chiare, immediate, quelle foto come le parole stringate dei diari di
alcuni giovani soldati, diciottenni o ventenni, quei paracadutisti ariani
del Terzo Reich, affascinati più dalla vista degli ulivi e delle vigne
delle nostre campagne che non esultanti per la smania di ricoprirsi di
gloria e di eroismo per aver eseguito a perfezione gli ordini di aggressione ben precisi dei loro capi, pur accuratamente registrati nelle loro
annotazioni quotidiane.
Di quei visi, di quella loro minacciosa presenza, di quella loro spavalda sicumera, ignoriamo tutto. Nulla sappiamo della sorte riservata
loro, al ritorno nella propria Patria a guerra finita. Sono stati insigniti
di medaglia d’oro al valor militare? Sono stati processati, incarcerati,
passati per le armi? È proprio lui, Walter Geriche, quell’ufficiale presente in quasi tutte le foto di Coblenza? E, se è lui, se rispondesse al
vero che si appresta a festeggiare un suo genetliaco prossimo al secolo
di vita, non è anche lecito chiedersi come è stato possibile coprire
responsabilità così gravi per le efferatezze consumate a Barletta?
La Memoria non accetta compromessi. La Memoria non sopporta
occultamenti, non riserva neanche piccoli spazi all’oblio.
La Memoria nasce e attecchisce tra gli uomini e si assicura diffusione e continuità nei luoghi della loro convivenza civile e sociale.
A Barletta, la Memoria, abita nel Castello, nei Giardini Fratelli Cervi,
nella Chiesetta del Crocifisso in Via Andria, al ponte sul fiume Ofanto,
nelle strade e nelle viuzze insanguinate dalle trentaquattro vittime civili
nel settembre del 1943, in Piazza Conteduca alla stazione ferroviaria,
difesa inutilmente dai nostri soldati, vittime dell’aggressione nazista,
all’alba di domenica 12 settembre 1943, sul muro laterale del Palazzo
delle Regie Poste italiane, su quel marciapiede sul quale caddero, trucidati
barbaramente i nostri Vigili urbani insieme ai due netturbini.
A Barletta, dove la Resistenza ebbe inizio con un corale canto di
Te Deum della popolazione riversatasi nella Chiesa di San Domenico,
la sera dell’8 settembre 1943, giorno dell’annuncio di Badoglio agli
Italiani dell’Armistizio, e proseguì con la lotta dei pochi soldati al
comando del Colonnello Francesco Grasso, nei giorni susseguenti, la
Memoria, vive per strada. La puoi incontrare, se sai leggere, sul volto
di tutti i cittadini che si ritengono eredi e tutori dei valori per i quali i
loro padri seppero sacrificare finanche la vita.
* responsabile dell’Archivio della Memoria e della Resistenza
GENNAIO
2014
Lettera aperta di don Cosimo Damiano Falconetti ai suoi parrocchiani
C
la Parrocchia Santissima
Trinità e che al più presto
conoscerò meglio. Dal primo ottobre quante strette
di mano, quanti auguri,
presentazioni, sorrisi e carezze ai bambini: Dio è già
all’opera alla grande tra di
noi. Il suo Vangelo di pace
e serenità continua a correre tra di noi. Ringrazio
di cuore il carissimo don
Francesco Piazzolla, mio
predecessore e primo parroco, che tanto ha fatto per
questa comunità. Lo ricorderemo sempre nelle nostre preghiere perché il Signore lo assista e benedica
nel suo nuovo ministero di Don Cosimo Falconetti
docente di Sacra Scrittura,
di rettore della Chiesa del Purgatorio e direttore dell’Apostolato Biblico diocesano.
In questi miei anni di sacerdozio mi sono convinto della preziosità della varietà dei carismi e dei vari servizi che
sacerdoti e laici possiamo offrire per un mondo migliore secondo il disegno di Dio e che è proprio vero quanto
San Paolo scrive nella sua Prima Lettera ai Corinzi (1Cor 3,
4-19): Quando uno dice: «Io sono di Paolo»,
e un altro: «Io sono di Apollo», non vi dimoDON COSIMO DAMIANO FALCONETTI nasce a Barletta il 27 febbrastrate semplicemente uomini? Ma che cosa
io 1975. Frequenta sin da bambino la parrocchia San Benedetto dove, sotto
è mai Apollo? Cosa è Paolo? Ministri attrala guida di Don Vincenzo Frezza e Don Angelo Dipasquale, scorge in sé i
verso i quali siete venuti alla fede e ciascuno
primi segni vocazionali. Fa così ingresso nel seminario diocesano di Trani e
secondo che il Signore gli ha concesso. Io ho
frequenta il IV e V ginnasio al Liceo De Sanctis della medesima città. Passa,
piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha
poi, al Pontificio Seminario Regionale Liceale di Taranto e al Pontificio Sefatto crescere. Ora né chi pianta, né chi irrìga
è qualche cosa, ma Dio che fa crescere. minario Regionale Pugliese Pio XI di Molfetta.
Non c’è differenza tra chi pianta e chi
È ordinato diacono il 18 settembre 1999 e sacerdote il 23 settembre 2000.
irrìga,
ma ciascuno riceverà la sua mercede
Intanto dal settembre 1999 è inviato a Roma per la specializzazione in Sacra
secondo il proprio lavoro. Siamo infatti collaTeologia e consegue il 25 ottobre 2001 la Licenza in Teologia Biblica presso
boratori di Dio, e voi siete il campo di Dio,
la Pontificia Università Gregoriana. Il 25 marzo 2003 è nominato Docente
l’edificio di Dio. Secondo la grazia di Dio che
incaricato di Scienze Bibliche presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose
mi è stata data, come un sapiente architetto
io ho posto il fondamento; un altro poi vi coSan Nicola il Pellegrino in Trani. Dal 23 settembre del 2000 al 31 agosto del
struisce sopra. Ma ciascuno stia attento come
2003 svolge il suo primo incarico pastorale come vicario parrocchiale della
costruisce. Chiesa Matrice San Ferdinando Re in San Ferdinando di Puglia. Dall’1 setInfatti nessuno può porre un fondamentembre 2003 al 30 settembre 2013 esplica il suo ministero sacerdotale come
to diverso da quello che già vi si trova, che è
parroco della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù in San Ferdinando di Puglia.
Gesù Cristo. E se, sopra questo fondamento, si
Il 1 ottobre del 2013 è nominato parroco dell’appena consacrata (28-09-2013)
costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l’opera di ciascuno sarà ben
Chiesa parrocchiale della SS. Trinità di Barletta.
arissimi sono trascorsi quasi due mesi da quando
sono con voi nella Parrocchia SS. Trinità. Il Signore
mi ha voluto qui con voi nel ministero di parroco. Da subito
ho accolto la proposta del Vescovo, convinto che la volontà
di Dio va accettata sempre e con prontezza. La gioia e il senso divino del ministero sacerdotale scaturiscono da un sì a
Dio, sempre sincero e radicale.
Il sacerdote è il missionario del Regno di Dio. È un inviato. Pertanto deve essere sempre pronto ad andare per annunciare il Vangelo e il Regno di Dio, memore di quello che
lo stesso Gesù disse, quando avrebbero voluto trattenerlo:
ho altre pecore che non sono di questo ovile; anche queste io devo
condurre (Gv 10, 16).
Il distacco dalla comunità parrocchiale del Sacro Cuore
di Gesù in San Ferdinando di Puglia è stato lungo, faticoso e doloroso, per il profondo legame spirituale e affettivo
instauratosi in questi 10 anni di parrocato e nei precedenti
come vicario parrocchiale nella Chiesa Madre della stessa
città. Il Signore ferisce e risana: prego per tutte quelle persone, giovani, bambini, anziani e famiglie con i quali ho
vissuto i miei primi indimenticabili tredici anni di sacerdozio. Affido al Cuore Sacratissimo di Gesù il carissimo don
Ruggiero Lattanzio, anch’egli sacerdote barlettano, che mi
è succeduto con singolare zelo sacerdotale nella guida della
stessa parrocchia.
Ora il Signore mi dona ancora grandi tesori spirituali:
siete tutti voi che ho già avvicinato nel grande quartiere del-
GENNAIO
2014
IL FIERAMOSCA
23
Chiesa
In città
NOTIZIE IN BREVE
NOTIZIE IN BREVE
La chiesa della SS.ma Trinità (FOTORUDY)
visibile: la farà conoscere quel giorno che
si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà
la qualità dell’opera di ciascuno. Se l’opera
che uno costruì sul fondamento resisterà,
costui ne riceverà una ricompensa; ma se
l’opera finirà bruciata, sarà punito: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il
fuoco. Non sapete che siete tempio di Dio e
che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno
distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà
lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi. Nessuno si illuda. Se qualcuno tra
voi si crede un sapiente in questo mondo,
si faccia stolto per diventare sapiente; perché la sapienza di questo mondo è stoltezza
davanti a Dio.
La Parola di Dio ci libera da ogni
smania di grandezza, da ogni sorta di
delirio di perfezione e ci fa umili operai nella vigna del Signore, come ci ricordava il grande Papa Benedetto XVI
all’inizio del suo ministero petrino.
Umiltà e semplicità sono la via maestra
della santità. Ecco a cosa dobbiamo
tendere. Ecco il nostro obiettivo. Tutto
si farà per la santità. Aiutiamoci e tiriamo sulla barca della chiesa quanti sembrano ammarati e naufraghi, nessuno
escluso. La misericordia di Dio, ci dice
sempre Papa Francesco, è per tutti, e
nessuno deve vergognarsi e stancarsi
di invocarla. La nostra Parrocchia della Santissima Trinità dovrà essere sempre più,
comunità d’amore, di fraternità e di riconciliazione. Bandiamo discordie, invidie e gelosie. Vedrete quanto è buono
e quanto è soave che i fratelli vivano insieme. È come rugiada dell’Ermon, che scende sui monti di Sion. Là il Signore dona la
benedizione e la vita per sempre. Grazie
a tutti voi grandi e piccoli. Auguri per
la nuova chiesa. Il Signore ci benedica
per questo tratto di strada che faremo
insieme.
don Cosimo Damiano Falconetti
24 IL FIERAMOSCA
IL DIAC. FRANCESCO D. RIZZI
ORDINATO PRESBITERO DA MONS.
GIOVAN BATTISTA PICHIERRI
Sabato 28 dicembre 2013, a Barletta, nella
Parrocchia Spirito Santo, alle 19.30, durante
una solenne concelebrazione eucaristica
presieduta da S.E. Mons. Giovan Battista
Pichierri, Arcivescovo di Trani-BarlettaBisceglie, il diac. Francesco Daniele Rizzi è
stato ordinato presbitero.
Don Francesco Daniele ha presieduto la
prima messa domenica 29 dicembre 2013 a
Barletta, nella Parrocchia Spirito Santo, alle
ore 11.00, e a Corato, nella Parrocchia Sacra
Famiglia, alle ore 19.30.
È figlio di Domenico, diacono permanente, e
di Sara, insegnante di religione.
Don Francesco Daniele è nato a Barletta il 10
luglio 1987. Proviene dalla Parrocchia Spirito
Santo in Barletta. Ha conseguito il diploma
di maturità presso il Liceo Scientifico di
Barletta. Successivamente, per verificare
la propria vocazione, ha frequentato l’anno
propedeutico presso il Pontificio Seminario
Regionale di Molfetta, dove ha proseguito
gli studi filosofici e teologici per sei anni.
Al termine è stato collaboratore presso
la Parrocchia S. Andrea in Bisceglie. Il 5
gennaio 2013 è stato ordinato diacono. Dall’1
settembre 2013 è divenuto collaboratore
nella Parrocchia Sacra Famiglia in Corato,
nella quale, dopo l’ordinazione, sarà Vicario
Parrocchiale.
22a GIORNATA PRO TERRA SANTA
Il giorno 6 gennaio 2014, alle ore 19.30,
presso la sala “Jolly” del ristorante il
“Brigantino 2” in Barletta, è stata celebrata la
22a GIORNATA PRO TERRA SANTA a cura
della Delegazione di Barletta dell’Ordine
Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
L’occasione di incontro è stata incentrata
sulle riflessioni del Vicario episcopale Mons.
Filippo Salvo che ha parlato sul tema: “La
fede, un cammino di ricerca in Francesco
d’Assisi e nella enciclica Lumen Fidei di
papa Francesco”.
La serata si è conclusa con l’estrazione del
biglietto vincente della consueta riffa di
beneficenza il cui ricavato è stato destinato
interamente ai bisogni delle popolazioni
della Terra Santa.
Ha presieduto la Delegata di Barletta, la dott.
ssa Maria Nigro, che ha tracciato una breve
sintesi del bilancio delle attività svolte dalla
Delegazione di Barletta nel corso del 2013;
hanno presenziato il Preside della sezione
Nazareth-Barletta il prof. Ferdinando Parente
ed il Luogotenente per l’Italia Meridionale
Adriatica il dott. Rocco Saltino.
Papa Francesco in preghiera presso il sepolcro della Venerabile Suor Maria Chiara
Damato nel Monastero delle Clarisse ad Albano Laziale che chiude le Ville Pontificie di
Castel Gandolfo. Accanto al papa, la madre vicaria del Monastero suor Maria Concetta, barlettana (al secolo Sabina Sfregola).
GENNAIO
2014
L’OFANTO, UNA MOSTRA DELL’UNESCO
In occasione della settimana DESS, Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile, dal titolo: I paesaggi della bellezza,
dalla valorizzazione alla creatività, il Club UNESCO di Barletta con
il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, ha organizzato delle
iniziative, che hanno come
(FOTORUDY)
protagonista: “Il fiume
Ofanto ieri, oggi, domani.
Storia, geografia, sviluppo,
prospettive”.
In continuità con un discorso, già avviato da tempo,
che punta alla valorizzazione dei beni culturali ed
ambientali locali, il Club
Unesco di Barletta, in collaborazione con i Club di
Canosa, Cerignola e del
Vulture, ha aderito al progetto DESS 2013 incentrandolo sul più importante corso d’acqua pugliese intendendo ricongiungere e mettere a
sistema tutte quelle realtà territoriali, da Torella dei Lombardi, nel cui
territorio ricadono le sorgenti del fiume, fino a Barletta, dove sfocia,
in Adriatico, per centrare l’ambizioso obiettivo dell’istituzione di una
riserva naturale. Inoltre i Club Unesco, insieme, mirano a sensibilizzare le popolazioni alla conservazione di un bene che ancora in molti
non si accorgono di avere vicino, vivendo il territorio, come bene
comune da preservare e curare.
È importantissimo per noi ascoltare non solo le esperienze e le esigenze che dall’interno della Chiesa si presentano, ma decisamente
opportuno e favorevole aprirsi ad un confronto con singoli, associazioni e Istituzioni che dall’esterno si confrontano quotidianamente
con l’esperienza dei credenti e della Chiesa”.
24 ALLOGGI IACP
Piano nazionale di edilizia abitativa: Regione Puglia e Comune di
Barletta firmano il protocollo d’intesa per la realizzazione dei 24 alloggi di edilizia popolare. All’interno dell’ufficio politiche abitative
della Regione Puglia a Bari, l’ultimo atto burocratico ovvero il protocollo d’intesa tra Regione Puglia e Comune è stato firmato.
Il progetto esecutivo debitamente approvato dagli organi competenti
dovrà essere poi trasmesso, al Responsabile Regionale dell’attuazione
dell’Accordo di programma Stato-Regione, dal Comune entro 90 giorni dalla sottoscrizione del protocollo d’intesa. L’inizio dei lavori dovrà
avvenire entro 270 giorni dalla sottoscrizione dell’accordo.
VINCENZO GENCHI, CAMPIONE MONDIALE
Il prestigioso riconoscimento Vincenzo, figlio e nipote
d’arte, lo ha conquistato al
“Salone culinario mondiale
2013” presentando una creazione dolciaria sul tema:
“La magia di Merlino” ambientato nella terra di Camelot. Il dolce misurava un
metro di altezza per 16 Kg
di peso. Figlio e nipote d’arte perché suo padre è Francesco, maestro di cucina e
suo nonno Vincenzo, chef storico del ristorante “Il Brigantino”.
TRANI, IL VESCOVO INCONTRA
IL MONDO DELLO SPORT
L’incontro, attorno al tema “Chiesa locale e mondo dello sport per un
comune impegno educativo”, si è tenuto a Trani, presso l’Auditorium
“Chiesa S. Luigi” ed è stato presieduto da S.E. mons. Giovan Battista
Pichierri, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie.
Le motivazioni alla base dell’iniziativa sono contenute in una lettera
che mons. Pichierri ha inviato ai presidenti di associazioni sportive
laiche e cristiane, enti di promozione sportiva e a tutti gli operatori
ed educatori impegnati nel settore sportivo o del territorio diocesano.
“La Chiesa diocesana di Trani-Barletta-Bisceglie si appresta a vivere
nei prossimi anni l’esperienza del primo Sinodo diocesano. Il Sinodo
è una grande esperienza di ascolto e di comunione che ha per obiettivo un percorso di crescita in comune, secondo i principii del dialogo
e del confronto.
GENNAIO
2014
DE NITTIS A PADOVA SESTO
A consuntivo delle presenze dei visitatori
nelle mostre a livello nazionale, la mostra della collezione De Nittis a palazzo
Zabarella, a Padova, ha fatto registrare
157.097 visitatori, collocandosi al sesto
posto, dopo “Il Palazzo enciclopedico” a
Venezia (475mila), “L’anima e la materia”
a Palazzo Pitti a Firenze (208.814mila),
“Tiziano” presso le scuderie del Quirinale (204.371), “Manet” nel Palazzo Ducale
di Venezia (180.236), Modigliani” a Palazzo Reale a Milano (180.000). Al settimo e ottavo posto rispettivamente la rassegna Brueghel nel Chiostro del Bramante a Padova
(140.000) e la rassegna su “Pietro Bembo e il Rinascimento” sempre
a Padova (100.000).
Una esposizione che da barlettani abbiamo sentito come estranea, l’ennesima conferma che la signora Angiuli, con la complicità
dell’Amministrazione Maffei, ha voluto ancora una volta mortificarci
esportando De Nittis, senza darci la possibilità di ammirare nella nostra città una mostra completa della collezione del grande pittore.
APPELLO DEI CONSIGLIERI COMUNALI DEL CENTRO
DESTRA CONTRO L’INVASIONE DEI CINESI
A fronte di una situazione occupazionale critica, il Gruppo consiliare del centro destra di Barletta ha mandato una istanza al Presidente
della Repubblica Napolitano per lamentare l’esorbitante numero di
cinesi che sta invadendo i nostri mercati non solo al Nord, ma anche
in maniera sempre più consistente al Sud, e quindi nella nostra città.
Fenomeno ancora sommerso che proprio per questo necessita di una
accurata indagine che i firmatari hanno chiesto alle massime autorità
istituzionali del territorio.
IL FIERAMOSCA
25
La situazione economica della società e sviluppi
normativi in tema di società pubbliche
Conto Economico Preconsuntivo 2013
La tabella di seguito riportata sintetizza i dati più significativi
del preconsuntivo al 31 dicembre 2013 raffrontato con i dati economici del consuntivo al 31 dicembre 2012 in migliaia di euro:
I dati sopra esposti evidenziano, come già avvenuto negli ultimi due esercizi, un calo dei ricavi da prestazione di euro 957 mila
pari al 6%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, parzialmente assorbito dalla costante riduzione dei costi per consumi
operativi e servizi a seguito anche della progressiva internalizzazione di numerose attività. Il margine operativo lordo (EBITDA)
di euro 628 mila, si è ridotto del 55% rispetto a quello dello stesso
periodo dell’anno precedente. Il costo del lavoro registra un incremento del 4%, raggiungendo il 69% del valore della produzione.
La situazione finanziaria della Società potrebbe presentare delle criticità a partire da metà gennaio 2014, con possibile ricorso sia
pure per brevi periodi a capitali di terzi.
Sviluppi in materia di società pubbliche
Il testo della Legge di stabilità approvato definitivamente in
Senato abroga la norma inerente la dismissione obbligatoria delle
partecipazioni per i Comuni fino a 50.000 abitanti nonché quelle
relative alla dismissione delle società strumentali ed al divieto di
costituzione di enti ed organismi di cui alla spending review (che
scadevano a fine anno).
Nello specifico i commi 561 e 562 abrogano le seguenti norme:
- articolo 14 comma 32 del dl 78/10 s.m.i., inerente il divieto di
costituzione e mantenimento delle società detenute dai Comuni
con popolazione fino a 30.000 abitanti e di quelle con popolazione compresa fra 30.000 e 50.000 abitanti;
- commi 1,2,3 , 3-sexies, 9, l0 e 1l dell’articolo 4 del dl 95/2012
s.m.i. inerenti l’obbligo di procedere alla dismissione delle c.d.
26 IL FIERAMOSCA
società strumentali nonché alcuni vincoli sul personale delle
stesse;
- commi da 1 a 7 dell’articolo 9 del dl 95/2012 s.m.i. che prevedevano il divieto di istituzione e la soppressione di enti, agenzie
e organismi comunque denominati e di qualsiasi natura giuridica che esercitavano anche
in via strumentale, funzioni
fondamentali spettanti a comuni, province e città metropolitane. (Comunicato stampa ANCI del 24 dicembre
2013).
Di seguito si riportano i
commi 561 e 562 dell’art. 1
della legge di stabilità 2014:
- 561. Il comma 32 dell’articolo 14 del decreto-legge 31
maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla
legge 30 luglio 2010, n. 122,
è abrogato.
- 562. Al decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7
agosto 2012, n. 135, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) i commi l, 2, 3, 3-sexies, 9, 10 e 11 dell’articolo 4 e i commi da
1 a 7 dell’articolo 9 sono abrogati;
b) al comma 4 dell’articolo 4 le parole: «delle società di cui al
comma 1» sono sostituite dalle seguenti: «delle società controllate direttamente o indirettamente dalle amministrazioni
pubbliche di cui all’articolo l, comma 2, del decreto legislativo
n. 165 del 2001, che abbiano conseguito nell’anno 2011 un
fatturato da prestazione di servizi a favore di amministrazioni
pubbliche superiore al 90 per cento dell’intero fatturato».
Le nuove disposizioni segnano un deciso cambiamento di approccio delle modalità con cui il legislatore italiano intende affrontare le problematiche legate alle società partecipate dagli enti
locali, in forte controtendenza rispetto ai tanti e mal coordinati
provvedimenti approvati nel corso degli ultimi anni. Finalmente
la logica dei tagli lineari sembra lasciare il posto a una maggiore
attenzione verso le tante realtà locali che hanno sempre informato
la loro attività ai princìpi di efficienza, efficacia ed economicità.
Sopravvivono invece, fra gli altri, i commi 7 e 8 dello stesso
articolo 4 della spending review che sanciscono rispettivamente:
•la regola secondo la quale le pubbliche amministrazioni
dall’1/1/2014 acquisiscono sul mercato tramite gara i beni e servizi strumentali alla propria attività;
• l’eccezione alla suddetta regola, secondo la quale a decorrere
dalla stessa data l’affidamento diretto può avvenire solo a favore
di società «in house», conformi a quanto stabilito dalla giurisprudenza comunitaria.
Il legislatore pone così termine a un lungo dibattito che aveva
portato alcune sezioni regionali di controllo della Corte dei conGENNAIO
2014
Il presidente della Bar.S.A. l’avv. Luigi Pannarale
ti (Campania, Liguria e Abruzzo) a considerare il comma 8 una
norma speciale per le società «in house», mentre altre a ritenere
(Lombardia e Puglia), anche a seguito della sentenza della Corte
costituzionale n. 229 del 16/07/2013, che il principio sancito dal
comma 8 poteva essere invocato solo nel caso di sussistenza di
peculiari caratteristiche che non rendessero possibile all’amministrazione pubblica controllante un efficace e utile ricorso al mercato. Dunque, con l’abrogazione di buona parte dell’art. 4 della
spending review le società strumentali «in house» degli enti locali
sembrano riacquistare piena legittimità e il nostro ordinamento interno torna ad essere allineato, almeno in questo caso, con
i princìpi affermati dalla giurisprudenza comunitaria, secondo la
quale l’in house providing è un modello organizzativo a cui le amministrazioni pubbliche possono legittimamente ricorrere (Fonte
ANCI, 6 dicembre 2013).
Alla luce di quanto sopra riportato e tenuto conto di quanto
espresso dal prof. Michele Castellano nel suo parere pro-veritate,
il quadro normativo di riferimento per l’affidamento di servizi pubblici ed attività strumentali, è oggi rappresentato da principi e regole elaborati e consolidati in sede comunitaria e, per i sp1, anche
dall’art. 34, commi 20-27, d.l. 179/2012 (conv. Legge 221/2012).
In base a tali principi le forme attraverso cui possono essere scelti
i soggetti cui affidare la gestione dei servizi possono essere:
a) ricorso al mercato;
b) gara a “doppio oggetto” per individuare il socio operativo di
società mista;
c) affidamento “in house”.
La presenza del socio privato di Barsa e la perdita delle qualità
operative dello stesso rendono necessaria la regolarizzazione degli
GENNAIO
2014
affidamenti in corso. Per quanto riguarda i servizi pubblici locali, i
commi 20 e 21 dell’art. 34 L. 221/2012 prevedono quanto segue:
- Comma 20. Per i servizi pubblici locali di rilevanza economica,
al fine di assicurare il rispetto della disciplina europea, la parità
tra gli operatori, l’economicità della gestione di garantire adeguata informazione alla collettività di riferimento, l’affidamento
del servizio è effettuato sulla base di apposita relazione, pubblicata sul sito internet dell’ente affidante, che dà conto delle ragioni
e della sussistenza dei requisiti previsti dall’ordinamento europeo
per la forma di affidamento prescelta e che definisce i contenuti
specifici degli obblighi di servizio pubblico e servizio universale,
indicando le compensazioni economiche se previste.
- Comma 21. Gli affidamenti in essere alla data di entrata in vigore del presente decreto non conformi ai requisiti previsti dalla
normativa europea devono essere adeguati entro il termine del
31 dicembre 2013 pubblicando, entro la stessa data, la relazione
prevista al comma 20. Per gli affidamenti in cui non è prevista
una data di scadenza gli enti competenti provvedono contestualmente ad inserire nel contratto di servizio o negli altri atti che
regolano il rapporto un termine di scadenza dell’affidamento.
Il mancato adempimento degli obblighi previsti nel presente
comma determina la cessazione dell’affidamento alla data del
31 dicembre 2013.
Considerazioni conclusive
Il quadro normativo attuale, quale che sia la scelta dell’Amministrazione Comunale sulle modalità di affidamento dei servizi
attualmente gestiti da Barsa, induce a ritenere comunque opportuna la preventiva acquisizione della quota di proprietà del socio
privato. La totale partecipazione pubblica renderebbe legittimi
tutti gli attuali e futuri affidamenti senza precludere all’Ente la
possibilità di un futuro cambiamento di gestione. In quest’ottica,
il CdA della Società, nella sua ultima seduta del 19 dicembre u.s.
ha deliberato di procedere ad acquisire una quotazione da parte
della Società di Revisione finalizzata alla valutazione della quota
di proprietà del Socio di minoranza, rinviando ad un momento
successivo l’analisi delle ulteriori questioni che 1’Amministrazione vorrà affrontare nell’ambito del nuovo quadro normativo che si
è venuto a delineare.
Barletta, 30 dicembre 2013
Per il consiglio di amministrazione
il presidente
prof. avv. Luigi Pannarale
IL FIERAMOSCA
27
Archivio storico
PEDICO
L’archivio storico a supporto della
didattica formativa della scuola
Per quanto possa sembrare assurdo, ci sono ancora ragazzi di Scuola
Media che ignorano l’esistenza della Disfida di Barletta…
È sperabile che il Comune non sia insensibile a questa problematica
di Michele Grimaldi
T
Via F. d’Aragona, 46 - angolo Via S. Antonio
Barletta
roppo spesso ci si meraviglia (o inorridisce?) se,
chiedendo ad un ragazzo di terza media che abita in
via Vitrani, il perché il quartiere dove si trova la via si chiami
“Medaglie d’Oro” o ancora peggio quando, mostrando vecchi
manifesti che annunciavano la rievocazione del Certame
Cavalleresco della Disfida di Barletta si fa la fatidica domanda
“…conoscete Ettore Fieramosca? ” ci si sente rispondere di non
saperlo assolutamente.
Non pensiate che quello riportato sia un caso sporadico,
tutt’altro! Questo confermato da un’attività quarantennale in un
Istituto culturale che fa dell’attività didattica il suo pane quotidiano
avendo uno strettissimo rapporto interpersonale con studenti che
vanno dai 10 anni ai 20.
Questo perché la storia, anche nei contesti scolastici più
“illuminati”, è troppo spesso materia di studio (quando la si
studia!) acritico, quasi mnemonico; il libro di testo si accetta come
insieme di verità rivelate, come qualcosa di cristallizzato.
I tentativi degli editori di alternare la narrazione di fatti storici
con riproduzioni di documenti di archivio o comunque di fonti
deve spesso lasciare il passo alla necessità di correre per terminare
i programmi ministeriali e quelle illustrazioni sono frequentemente
solo oggetto di sguardi frettolosi che lo studente può dedicare a
ciò che non è da studiare.
Eppure la reciprocità di interesse fra Scuola e Archivi è
innegabile: la Scuola ha necessità di creare stimoli nuovi negli
alunni per motivarli a conoscenze che rischiano di diventare sempre
più astratti; ha necessità, se il processo dell’autonomia scolastica
come sembra, è destinato a realizzarsi, di radicarsi sempre più
sul territorio, di interagire con esso e quindi di conoscerlo anche
storicamente.
Gli archivi, una volta risolto il problema della conservazione
e della salvaguardia, hanno il problema della valorizzazione,
dell’apertura a una nuova utenza, di rendere reale una ricaduta che
in parti giustifichi gli investimenti fatti in inventari e strumenti di
consultazione.
L’attenzione degli Storici alla storia sociale e locale,
come orizzonte più ristretto ma più significativo, si deve alla
generazione di studiosi che, durante il ventennio successivo alla
fine della Seconda Guerra Mondiale, rifondò il modo di fare Storia,
ridefinendo sia gli oggetti di indagine sia le tecniche di raccolta ed
interpretazione delle informazioni, e focalizzando l’attenzione non
tanto sulla narrazione o sulla descrizione di singoli avvenimenti,
isolati nel tempo e nello spazio, quanto piuttosto sulla conoscenza,
GENNAIO
2014
Un’immagine dell’epico scontro (FOTORUDY)
scientificamente fondata, delle convinzioni condivise dai nostri
antenati e sulla fitta trama delle loro azioni.
Il lavoro degli storici (la Storiografia) collega il passato al
presente, precisa i comportamenti degli antenati per chiarirne le
azioni, gli intendimenti, le convinzioni e gli affetti trasmessi, nel
tempo, fino a noi. Gli storici, uomini del presente, interrogano e
spiegano il passato in modo da chiarirne le differenze ed analogie,
vicinanze e distanze rispetto all’oggi, giacché il passato influenza
il presente più di quanto comunemente si creda.
L’emergere del tema della didattica negli archivi italiani, inteso
con riferimento alle attività educative e ai rapporti con il mondo della
scuola e della formazione risale alla fine degli anni ’70, in ritardo e
con caratteristiche diverse, rispetto ad analoghe realtà europee.
Il
dibattito si aprì, fra gli anni ’70 e ’80, attorno alla fisionomia e
all’identità professionale dell’archivista, forte in Italia di una
prestigiosa tradizione scientifica ma contemporaneamente attento
e aperto al nuovo clima culturale.
Alla spontaneità sperimentale,
generosa e disorganica di questa “prima generazione” di attività
didattiche seguì una fase di inevitabile riflessione, in cui si posero
interrogativi e si evidenziarono modelli di lavoro.
Dall’interno degli ambienti scolastici si metteva in guardia
inoltre da alcuni usi didattici impropri dell’archivio: la visita
guidata passiva, l’esibizione di singoli documenti più o meno
famosi nel quadro di una limitativa “sindrome dell’originale”, il
“labirinto puro”, ossia la proposta di una ricerca eccessivamente
ampia, totalmente disorientante il “falso labirinto”, ossia una
ricerca talmente semplificata da non consentire il ritrovamento
se non di quanto fosse già stato predisposto. Dall’approccio alla
documentazione storica, oltre all’effetto emotivo della visione delle
carte, dovrebbe scaturire una voglia di conoscenza meno superficiale
che passa, questa, necessariamente attraverso l’avvicinarsi ai libri di
storia locale i quali, per fortuna, nella nostra Città non mancano
ma che purtroppo non sono corredo irrinunciabile delle biblioteche
presenti in ogni ordine e grado di Istituti scolastici.
La lodevole iniziativa di rifocillare le smagrite biblioteche
scolastiche, pensiamo, debba essere abbracciata con entusiasmo
dall’Ente Comune il quale oltre a rendere un servizio a coloro i
quali saranno i prossimi amministratori locali, si renderebbe autore
di una proficua azione di marketing turistico che spingerebbe intere
famiglie locali a visitare i propri tesori storici e non disperdere
attenzioni ed economie in siti che hanno molto meno appeal dal
punto di vista storico fuori dalla Città.
IL FIERAMOSCA
29
Cultura
Scuola
Con la chiusura della Con.Sud
Barletta ha perso una “fucina formativa”
Biblioteche scolastiche una grande risorsa
non sempre adeguatamente sfruttata
di Ruggiero Lamacchia*
1993-2013, esattamente vent’anni, la durata della convenzione stipulata fra Comune di Barletta e CON.SUD per
la nascita di una scuola di restauro, un centro servizi per
la documentazione, la convenzione e la valorizzazione dei
beni culturali.
Nel corso di questo lasso di tempo sono stati realizzati
molteplici attività, ma soprattutto un lungo fecondo periodo
di formazione professionale. Terminato il periodo concertato,
la CON.SUD ha chiuso nell’indifferenza del Comune, della
Provincia e della Regione, mentre si sono aperte le porte ad
altre iniziative di tipo universitario: ma ce n’era proprio bisogno? E quei locali che fine faranno? Si dice saranno utilizzati
per una scuola d’arte: ma se esistono già a Bari, Foggia e Cerignola? Mentre la scuola di restauro c’era già, ed aveva operato bene, e allora perché non stipulare un nuova convenzione
e operare per la sua continuità? Da Ruggiero Lamacchia, direttore della CON.SUD di Barletta, abbiamo raccolto questa
testimonianza.
La Puglia un contenitore, una “fucina formativa”, per i
giovani “ambiziosi”, per apprendere la difficile arte del restauro. Siamo consapevoli che la formazione sia ancora un
valore, un diritto fondamentale e irrinunciabile della persona
sancito anche dalla nostra Costituzione (art. 35, comma II),
oltre che un’occasione straordinaria di crescita per ogni cittadino?
Il Centro Servizi per la documentazione, la conservazione
e la valorizzazione dei beni culturali (CON.SUD) con sede
in Barletta, nello storico ex convento di San Domenico, preso in consegna il 23 aprile 1993 dal Comune di Barletta, data
l’inizio dei lavori di restauro, ufficialmente, in data 23 ottobre
2013 “a cessé d’exercer sa mission éducative”.
Attività professionale che ha contribuito nel corso di due
decenni a sanare situazioni di disagio, ad arginare e restituire fiducia a coloro, che dopo aver conseguito il corso di studi presso gli Istituti d’Arte, le Accademie di Belle Arti e una
buona parte di laureati, avevano perso qualsiasi speranza di
entrare nel mondo del restauro.
Il CONsorzio SUD, dopo una attenta analisi dei bisogni
dei territori di Puglia, Basilicata e Calabria, tramite le positive esperienze di Laboratorio di quartiere (che proprio nel
Mezzogiorno è stata realizzata dalla Dioguardi con l’apporto
progettuale di Renzo Piano) e di Scuola cantiere, ha inserito
la realizzazione del Centro di servizi per la documentazione,
la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali.
La CON.SUD, con l’impegno educativo quotidiano e la
formazione professionale ha contribuito in questi anni al
30 IL FIERAMOSCA
di Ruggiero Mascolo
pieno sviluppo delle persone, delle comunità e dei territori,
partecipando al raggiungimento e al miglioramento delle
competenze professionali, all’esercizio delle virtù sociali della partecipazione, della solidarietà e dell’accoglienza, nella
prospettiva della costruzione di un ethos civile condiviso.
Oggi la formazione professionale deve rappresentare un
importante volano per lo sviluppo, costituire il vero ammortizzatore sociale del futuro e un cardine delle politiche di
welfare. Senza formazione non potrà ridursi l’instabilità e la
precarietà nei rapporti di lavoro, poiché ogni aggiornamento
e cambiamento nei processi lavorativi rischia di tradursi in
un dramma sociale.
La vera questione, durante questi anni, è stata quella di
mettere in campo strumenti e metodologie attraverso i quali
garantire a tutti i giovani, in possesso di un livello di istruzione superiore, la possibilità di costruire il proprio sapere
professionale, specie di quei talenti che rischiano di non potersi manifestare, perché non dispongono dentro al circuito
familiare né di risorse, né di opportunità.
Quando si parla di “esercizio del diritto alla formazione”
intendiamo che tutti i cittadini devono avere le stesse occasioni, devono accedere a uno strumento di crescita professionale
con il quale inserirsi in breve tempo nel mercato del lavoro
per i ragazzi delle famiglie meno abbienti, per le quali sarebbe stato insostenibile il “costo” per la frequenza di istituzioni
di Roma, Firenze, Venezia per citarne alcune.
La CON.SUD, con la sua tipicità formativa, si era ben inserita nel territorio pugliese con la presenza di Università Statali, di Accademie di Belle Arti, di Licei Artistici e di Istituti
d’arte.
* direttore Enaip/Con.Sud fino al 31 marzo 2010
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GENNAIO
2014
R
educative, la biblioteca viene in qualche
modo appiattita sulla scuola e non riconosciuta per le opportunità che è in grado
di offrire. Soprattutto, il libro non diventa
l’occasione di una crescita, ma rimane lo
spezzone di un’esercitazione senza respiro che toglie valore alla stessa istruzione
che lo mette a disposizione.
Come altrimenti spiegare il fatto che
il numero degli utenti delle biblioteche si
riduce drasticamente una volta che cessa
il curriculum scolastico? L’attività di ricerca dei ragazzi, per risultare formativa,
occorre che sia organizzata nell’ambito
di un progetto che prevede la collaborazione di insegnanti e bibliotecari.
Il problema delle biblioteche scolastiche,
largamente inutilizzate, divenCome Philippe Fix vede la Biblioteca comunale
Per quanto attiene la lettura e la fre- (1968)
ta a questo punto fondamentale. Cosa
quenza delle biblioteche, la popolaziofare?
ne italiana pare suddivisa in due fasce, quella dei lettori reali e
In primo luogo denunziare che una scuola che non utilizza le
quella dei lettori potenziali ciascuna animata per motivi diversi risorse della sua biblioteca, è una scuola dell’inefficienza e dello
dal desiderio di passare all’altra. Particolarmente gli utenti reali, spreco. In secondo luogo, catalogarne e pubblicizzarne i volumi,
nella gran parte studenti, sognano di diventare utenti potenziali farla conoscere a studenti, genitori, organi collegiali. Le più reuna volta che non avranno più bisogno della biblioteca per le loro centi tendenze sono inclini a considerare in termini unitari l’uso
pratiche di “ricerca”. Ciò grazie ad una pratica educativa di fatto del patrimonio bibliografico di un territorio, favorendo operazioni
improntata all’imperativo “Primo, non leggere”.
coordinate di catalogazione e di servizio di lettura. Per la scuola,
Infatti gli studenti sono spinti a frequentare le biblioteche pub- d’altra parte, da tempo si sostiene la necessità di una sua apertura
bliche “soprattutto” per trovare le informazioni di cui hanno biso- all’esterno. La realtà è però diversa e la biblioteca scolastica costigno per svolgere le ricerche scolastiche.
tuisce l’esempio di una struttura isolata in una scuola che è, a sua
Nel complesso però queste si rilevano episodiche e prive di un volta, isolata dal mondo esterno.
progetto finalizzato all’acquisizione di una metodologia di lavoro
E tutte le istituzioni culturali ed educative sembrano governate
e di strumenti operativi. Di conseguenza la biblioteca non si rivela in Italia, e in particolare nel Meridione, da una logica di chiusura e
strumento di crescita in grado di sviluppare capacità più complessi- di isolamento. La scuola non sfrutta le risorse della sua biblioteca
ve, ma viene percepita quale deposito statico di libri atti a risponde- e utilizza male la biblioteca pubblica perché non la conosce. La bire a quesiti momentanei. Vissuta attraverso esperienze scarsamente blioteca pubblica d’altra parte non riesce ad ottenere che la scuola
s’impegni in progetti che determinino negli allievi l’abitudine alla
lettura. Si tratta di occasioni mancate che mostrano il colpevole
spreco che nel nostro paese si fa di mezzi di opportunità educative.
Volendosi proporre degli scopi operativi, la prima questione
da affrontare è quella del personale che dovrà provvedere al funzionamento della biblioteca scolastica; esso dovrà essere messo
in condizione di acquisire una specifica professionalità, che gli
consenta di essere preparato per un lavoro che attiene sia a esigenze didattiche che a competenze biblioteconomiche. Dovrà perciò
avere una specifica preparazione, lavorare a tempo pieno nella biblioteca e avere carattere di stabilità.
iandando indietro nel tempo, ci
è capitato di rileggere un articolo del prof. Ruggiero Mascolo (allora
direttore della Biblioteca Comunale di
Barletta) sulle biblioteche scolastiche
(Fieramosca n. 8, dicembre 1984). C’è
parso di grande interesse, soprattutto
perché a quel tempo mancava la ricerca
su Internet, oggi largamente utilizzata dai
ragazzi. Ed è proprio questa mancanza
che dà il senso della grande distanza che
passa fra due epoche così profondamente segnate da una irrompente tecnologia.
Avranno un futuro le biblioteche scolastiche? Noi riteniamo di sì, ed è confortante
sapere che ci sono scuole che continuano
ad aggiornarle di titoli…
GENNAIO
2014
IL FIERAMOSCA
31
Scuola
Scuola Elementare “G. Modugno”
liceo classico “a. casardi”
Happy open day: school, sport and family
una formazione integrata dalle radici classiche
Aperte le porte al territorio con attività didattiche, ludiche e sportive
openday
D
Informazioni
sui percorsi formativi
a.s. 2014/2015
DOMENICA
26 GENNAIO 2014
Liceo Classico e delle Scienze Umane
EDITRICE ROTAS BARLETTA
DOMENICA
2 FEBBRAIO 2014
Liceo Musicale
omenica, 15 dicembre 2013 grande successo della scuola
“G. Modugno” che in una giornata festiva, in clima natalizio, ha aperto le porte al territorio con attività didattico-ludicosportive dimostrando di essere una SCUOLA AMICA dei bambini
e delle bambine, riconoscimento attribuitole dall’Unicef tramite
l’Ufficio Scolastico Regionale. La scuola ha dimostrato di essere
un luogo di incontro e di confronto, di crescita e di condivisione
per la formazione delle nuove generazioni e un luogo di cooperazione e di sinergia per la crescita dei futuri cittadini della nostra
comunità locale, regionale, nazionale, europea, globale.
All’appuntamento sono giunti mamme, papà e bambini che,
accolti da hostess e steward di classi quinte, sono stati accompagnati alla scoperta della scuola e sono stati coinvolti direttamente
e attivamente nei laboratori dislocati nei vari ambienti scolastici:
musicale, sportivo, informatico, scientifico, ludico e ludiforme, …
In particolare piccoli e grandi visitatori hanno partecipato con entusiasmo ai vari laboratori: hanno osservato nei monitor le immagini ingrandite dai microscopi digitali di cui è dotato il laboratorio
scientifico assistendo anche alla realizzazione di esperimenti di
chimica e di fisica; sono entrati nella biblioteca interattiva dotata di LIM dove si svolgevano attività di lettura animata; hanno
svolto giochi interattivi utilizzando i computer di cui il laboratorio multimediale è fornito e hanno potuto conoscere le molteplici potenzialità della LIM collegata al server; hanno partecipato
ad attività sportive svolte in palestra e in altri ambienti scolastici
preventivamente allestiti nell’ambito del Progetto “Orientiamoci
diversamente”.
Durante la manifestazione i genitori hanno incontrato la dirigente scolastica prof.ssa Eleonora Iuliano e i docenti per ricevere
tutte le informazioni al fine di approfondire la conoscenza dell’of-
Il Dirigente Scolastico
Prof. Giuseppe Lagrasta
liceo classico
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classico
La scuola mette a disposizione postazioni multimediali
con personale addetto alle iscrizioni on-line
ogni mattina dalle ore 10:00 alle 12:00
scienze umane
Il Dirigente e l’intera comunità scolastica incontreranno
gli alunni delle terze medie e i loro genitori dalle 10:00 alle 13:00
musicale
Da sinistra: il Dirigente scolastico prof.ssa E. Iuliano, il prof. M. Pellico,
la prof.ssa P. Barbaro, la ref. di circolo S. Piccolo, l’ins. M. Mascolo
GENNAIO
2014
GENNAIO
2014
Attività laboratoriali di musica e scienze
ferta formativa dell’Istituto; visitare gli ambienti scolastici per
scoprire e conoscere la funzionalità delle strutture, la ricchezza
delle dotazioni strumentali di supporto alla didattica e dei laboratori condotti dalle insegnanti e dagli alunni; apprezzare l’organizzazione della didattica destinata a migliorare la crescita culturale
e professionale degli studenti.
Graditissima la partecipazione delle figure istituzionali come il
prof. Marino Pellico, Referente Regionale per le attività motorie,
fisiche e sportive dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia,
la prof.ssa Patrizia Barbaro Referente esperta FEDEITALIA per
il progetto “Orientiamoci diversamente”, la Presidente dell’AGE
sig.ra Nunzia Roggio che hanno apprezzato i lavori e le attività
svolte dai gruppi di alunni e docenti.
La manifestazione è proseguita nelle sedi Maria Montessori,
Via Ofanto 4, Piazza Plebiscito e San Ruggero, durante le ore curriculari di lunedì 16 dicembre, per visitare i locali scolastici ed
essere informati sull’offerta formativa.
La Dirigente ha ringraziato tutti i docenti ed il personale ATA
per la grande collaborazione ed impegno, ed il DSGA per l’efficienza dell’organizzazione.
IL FIERAMOSCA
33
Scuola
Scuola Media “Renato Moro”
Musica e canti nella
chiesa di “S. Nicola”
N
el clima natalizio, gli alunni della scuola media “R.
Moro” nella continuità con una tradizione annuale, hanno partecipato ad una bella serata di musica e canti nella chiesa di
S. Nicola, un vero concerto intitolato “Gli occhi del Natale”.
Il concerto per coro, flauto e pianoforte, è stato organizzato
dalle docenti Maria Stella Di Lillo (che ha preparato il coro e la
sceneggiatura), Luisa Antonacci e Francesca Filograsso.
Promotrice e animatrice della iniziativa la solerte dirigente
Grazia Di Nunno la quale non manca di esprimere il suo convincimento che la musica aiuta i processi mentali, favorendo - nei ragazzi - lo studio di tutte le materie, oltre a rappresentare un’ottima
occasione di incontro e familiarizzazione fra di loro.
Animatore, e non solo spettatore ospitante della bella serata,
il parroco di S. Nicola, don Vito Carpentiere, che oltre tutto ha
una possente voce che - da solo - riempie di già tutta la chiesa.
Don Vito, che ha preso la parola al termine della manifestazione,
non ha mancato di sottolineare l’importanza di incontri come questi, che avvicinano di più gli animi, che inducono al perdono, che
ci stimolano alla partecipazione. Don Vito ha anche sottolineato
come la musica rappresenti un veicolo formativo per ogni ragazzo,
un’ottima distrazione rispetto a tante altre invece diseducative.
Open day alla Scuola Media “R. Moro”
per la presentazione dell’offerta formativa
In occasione delle iscrizioni dell’anno scolastico
2013-2014, domenica 12 gennaio la Scuola Media “R.
Moro” ha organizzato un open day per l’offerta formativa, focalizzata sulla giornata della legalità e sulla
necessità della crescita umana e culturale dell’alunno.
Ad accogliere gli alunni e le loro famiglie è stata la dirigente scolastica prof. Grazia Di Nunno che ha fatto
conoscere gli spazi della scuola: aule didattiche dotate
di lavagne interattive multimediali, il laboratorio linguistico-multimediale, la biblioteca, la palestra, il laboratorio scientifico e l’aula digitale, realizzati con fondi
europei. Numerosi i progetti del PON F3, del Pon C1:
laboratorio d’arte, di giornalismo, progetto biblioteca,
corsi di inglese e spagnolo con certificazione Oxford
Cambridge, laboratorio informatico con esami finali
per il conseguimento della patente europea. E inoltre
sono previsti incontri sulla legalità. Insomma un importante percorso progettuale frutto di un serio lavoro
organizzativo che vede la R. Moro all’avanguardia di
un impegno didattico formativo fortemente incisivo,
diretto anche a combattere la dispersione scolastica, che
si avvale della collaborazione di numerosi enti pubblici
di primordine
34 IL FIERAMOSCA
Scuola
Il miracolo di San Nicola
Il quadro donato dalla pittrice Palmitessa
durante la messa del 6 dicembre
N
icola è uno
dei santi più
popolari di tutta la
cristianità, il cui nome è
diffuso ampiamente sia
in Oriente, dove visse e
operò, sia in Occidente,
dove sono conservate le
sue reliquie.
La prima occasione
per manifestare la propria
carità gli fu offerta da un
vicino di casa, un uomo,
un tempo agiato ed ora
ridotto in miseria a tal
punto, da non poter dare Antonella Palmitessa, Il miraconeppure una piccola dote lo di san Nicola, olio su tela, cm.
alle sue tre bellissime 150x100
figlie.
Le tre giovani
fanciulle stavano per imboccare una strada disonorevole,
ma il giovane Nicola - avvertito da Dio mediante un sogno
- fece segretamente recapitare tre gruzzoli di monete, avvolte
in un fazzoletto, al povero padre che potè così accasare
dignitosamente le figlie. In seguito a questo episodio S. Nicola
è spesso raffigurato con tre borse, monete o palle.
Alunni della scuola media “De Nittis” alla
riscoperta della storia dell’ex Distilleria di Barletta
I
l 13 dicembre alle ore 18.30, presso l’auditorium del
Laboratorio Urbano GOS (Giovani Open Space) è avvenuta la premiazione del concorso ITINERRANDO (sezione narrativa) DISTILLIDEA (sezione grafica) per le scuole
partecipanti.
Noi alunni della 3a B e della 1a F, della scuola secondaria
di primo grado “G. De Nittis”, siamo stati presenti a tale
serata, avendo partecipato al progetto “Itinerrando”, coordinati dall’insegnante Carmela Cuccorese.
Tale progetto si è proposto come strumento di conoscenza la storia dell’ex-distilleria di Barletta, con particolare attenzione alle diverse attività produttive che si svolgevano
(fermentazione, distillazione, stoccaggio, produzione tartrato, lavorazione vinacce, produzione lievito, produzione
vapore ed energia elettrica).
Noi ragazzi abbiamo ricostruito la storia ultracentenaria
della fabbrica attraverso l’uso di fonti sia scritte che orali, che
abbiamo ricercato in modo diverso dal solito: nella maggior
parte dei casi le nostre ricerche si svolgono con l’ausilio di
internet, mentre questa volta abbiamo ricercato il materiale
nell’archivio di Stato di Bari, di Barletta, nell’archivio patrimoniale delle Ferrovie di Stato, presso la Biblioteca Comunale di Barletta e abbiamo ascoltato dei racconti di “vita vissuta” diretti ed indiretti. Abbiamo accolto nelle nostre aule
due ex-operai della distilleria: Tommaso Somma e Domenico
Rutigliano, rispettivamente fuochista e distillatore. Altro materiale è pervenuto dall’ufficio tecnico comunale, grazie alla
collaborazione dell’ingegnere Ernesto Bernardini. Quest’ultimo ha coinvolto nel nostro progetto l’architetto Nicolangelo
Dibitonto, che ha svolto la sua tesi di laurea sull’ex-distilleria,
realizzando un progetto sulla rivalutazione dell’edificio e un
plastico sulla stratificazione industriale dell’opificio.
Gran merito del nostro lavoro spetta a queste persone
che ci hanno dato un grande aiuto, permettendoci di svolgere delle lezioni di storia basate sulla didattica laboratoriale.
Quest’ultima va intesa come un modo nuovo, “mentale”, di
fare scuola, un momento in cui noi studenti abbiamo esercitato un ruolo attivo in un ambiente di apprendimento in-
Barletta, 6 dicembre 2013. La pittrice Antonella Palmitessa
dona l’opera, collocata nella chiesa di S. Nicola, al parroco don
Vito Carpentiere
GENNAIO
2014
tenzionalmente predisposto, in cui la docente ha assunto il
ruolo di promotore, accompagnando noi alunni, che dovevamo apprendere, al raggiungimento dell’autonomia, nella
gestione del processo.
Laboratorio, quindi, come occasione di sperimentazione
e di progettualità che ha coinvolto noi discenti nel pensare,
nel realizzare e nel valutare.
L’obiettivo finale della nostra ricerca è stato il dialogo tra
due diverse generazioni, cioè tra chi ha tratto risorse, esperienze e memorie e coloro che possono riviverla sotto un
nuovo aspetto in un futuro prossimo. Proficua è stata la collaborazione tra noi alunni, i nostri professori e genitori.
La serata, presso il GOS si è basata sull’esposizione orale
e visiva e sulla premiazione dei lavori delle varie scuole.
Per noi studenti è stata una serata piacevole, anche se
all’inizio eravamo un po’ tutti in ansia, dato che dovevamo
esporre in pubblico.
Alla fine però è stata per tutti un’esperienza importante di crescita personale, perché abbiamo superato le nostre
paure affrontando il pubblico in maniera quasi disinvolta.
Questo è stato un lavoro altamente costruttivo ed educativo per noi, perché ci ha permesso di comprendere aspetti
essenziali della metodologia della ricerca storica, mirando
ad individuare le radici storiche della realtà locale e regionale, analizzando anche mediante l’osservazione diretta/
indiretta il territorio per conoscerne e comprenderne la sua
organizzazione.
Il tutto si è racchiuso anche nella soddisfazione di aver
ricevuto un riconoscimento per il lavoro svolto.
Si ringrazia di questo il GOS, che ha fornito un’esperienza entusiasmante, permettendo anche la partecipazione al
workshop di Storytelling “Narrazioni Digitali: l’ex Distilleria tra memoria e cambiamento”.
Michele Doronzo 3a B, Giuseppe Martino 3a B , Giuseppe Rotunno 3a B, Carmine Spinazzola 3a B, Daniela Dibari 1a F, Ruggiero Vaccariello 1a F, Scuola Secondaria di I grado “G. De Nittis”
GENNAIO
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IL FIERAMOSCA
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comunitari svolti nella “Comunità
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dei progetti già esistenti sul territorio. Gli utenti
gestiscono in toto tale progetto: pubblicizzazione,
raccolta degli ordini, lavorazione e vendita. Favorendo capacità di gestione e collaborazione nelle
attività educative proposte, sviluppano abilità interpersonali mirate all’integrazione nel territorio.
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t. 0883 310 457 - Filannino t. 0883 571 571 - Galante t. 0883 532 241 - Lattanzio t. 347 645 7257 Rizzitelli t. 339 420 6003
Sul restante territorio:
36 ILt.FIERAMOSCA
Andria
0883 595 122 - Bisceglie t. 080 395 75 69 - Canosa di Puglia t. 0883 880 803
Giovinazzo t. 080 394 44 83 - Molfetta t. 080 334 92 47
Estate 1928, in gita nei pressi di Ariscianne. 1. Ninina Valente; 2. Adele Straniero (Chiummo); 3. Ernesta Petrucci; 4. Giuseppina Messinese
(Valente); 5. Maria Petrucci; 6. Gigino Straniero; 7. Lella Valente; 8. Ida Messinese; 9. Graziella Filograsso (maestra Damiani); 10. Letizia
Filograsso; 11. Giuseppina Straniero (Piazzolla); 12. Elio Messinese; 13. Uccio Palmieri (caduto in Africa settentrionale il 24.10.1942).
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IL FIERAMOSCA
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Le nostre iniziative
L’hub provinciale dell’innovazione
sociale al GOS di Barletta
Parte a gennaio “BAT’S MOVE” progetto promosso dalla Provincia BAT,
dal Patto Territoriale e dalla Cooperativa sociale Prometeo
Obiettivi generali e specifico
L’obiettivo generale del progetto BAT’S MOVE è quello di realizzare, nel cuore della Provincia, un luogo fisico capace di ispirare, veicolare e far sviluppare il dinamismo e l’imprenditorialità
giovanile, tramite lo scambio di conoscenze e la messa in rete di
idee e progetti. L’intento di BAT’S MOVE, perciò, è quello di costituire un hub, ossia un centro di snodo, un crocevia di input e
amplificatore di output, un connettore e un facilitatore per tutte
le iniziative riguardanti lo spirito di iniziativa dei giovani cittadini della Provincia. L’hub vuole intercettare e amplificare il movimento di visioni, pratiche e talenti locali e metterli a sistema per
generare un naturale volano di opportunità di crescita per l’intera
collettività provinciale. BAT’S MOVE vuole costituire tanto uno
spazio fisico, dove tutto questo è possibile ed in cui si possono
incontrare le persone de visu, quanto uno virtuale, in cui orientarsi,
apprendere e selezionare.
In particolare, BAT’S MOVE ha l’obiettivo di stimolare processi di innovazione sociale quale strumento di arricchimento e
crescita della società locale nel suo complesso. L’hub provinciale
si propone, perciò, come luogo che dà spazio ai cittadini under35
per far crescere e maturare esperienze di imprenditorialità giovanile legate alla social innovation e, più in generale, volte a uno
sviluppo sostenibile del territorio. In tal modo, la Provincia intende
assumere un ruolo di guida nelle politiche di sviluppo locali capace
di indirizzare gli stimoli provenienti dai giovani più dinamici verso
una precisa idea di imprenditorialità green e socialmente responsabile.
Beneficiari
L’hub si rivolge agli abitanti della Provincia di Barletta Andria
Trani di età compresa tra i 18 e i 35 anni interessati a sviluppare
una loro idea imprenditoriale e bisognosi di qualsiasi tipo di supporto in merito. Si tratta di un’amplia platea di riferimento, ma allo
stesso tempo ben definita.
Si fa riferimento, in particolar modo, a giovani neolaureati,
startupper o semplicemente curiosi e proattivi, desiderosi di entrare in un network di conoscenze in grado di ispirare loro un nuovo
approccio al lavoro. A tale target di utenti, BAT’S MOVE offre un
ambiente dove poter lavorare con soluzioni di coworking nonché
una serie di servizi specialistici successivamente elencati. Il bacino
di utenza potenziale del progetto rappresenta una parte consistente
della popolazione provinciale finora esclusa da una reale possibilità di espressione a livello professionale e non solo.
Come terreno di coltura di progetti orientati verso l’innovazione sociale, BAT’S MOVE si apre anche ad una sfera di beneficiari
ben più ampia: l’intera collettività. Intento della Provincia, infatti,
38 IL FIERAMOSCA
GENNAIO
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GENNAIO
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è quello di indirizzare i talenti e gli spunti dei propri cittadini più
giovani, verso lo sviluppo di idee imprenditoriali capaci di ridisegnare e migliorare la realtà sociale del territorio, così come avviene
in tutti i centri di innovazione mondiale, da New York ad Amsterdam.
Attività
Il progetto BAT’S MOVE prevede numerose attività in linea
con quelle già individuate dal bando. Tra queste, oltre al recupero
di un ambiente pubblico da restituire alla piena fruibilità, il sostegno a progetti ideati e realizzati da giovani e azioni di orientamento
e sostegno all’autoimprenditorialità tramite la messa in rete degli
stessi e l’offerta di una serie di servizi consulenziali quali: analisi
e pre-valutazione della business idea, redazione e valutazione del
business plan, guida all’accesso a bandi e incentivi pubblici, global tutoring, consulenza legale, consulenza fiscale, gestione e verifica degli adempimenti di legge in materia di contabilità, check-up
finanziario e guida al fundraising.
Presso lo spazio fisico dell’hub, è possibile inoltre disporre degli spazi di coworking e di alcuni servizi già attivati dalla Provincia
come quello dedicato al video curriculum.
A tali attività in sede, l’hub affiancherà un programma annuale
di iniziative, seminari e incontri volto ad aprire tale spazio a tutti i
cittadini per far circolare l’innovazione e far incontrare le idee.
BAT’S MOVE, quale centro di produzione e diffusione di conoscenze vuole rappresentare, infatti, anche un presidio attivo nella promozione e valorizzazione del territorio. Obiettivo dell’hub,
infatti, è quello di porsi come centro di innovazione anche culturale e di costituire una presenza visibile e dinamica. È in quest’ottica che BAT’S MOVE intende dare spazio, anche in orario serale,
all’organizzazione di pièce teatrali, video, musica e presentazione
di libri, seminari, conferenze e giornate di informazione.
Accanto a tutte le attività che riguardano la presenza sul territorio dell’hub, risultano cruciali tutte le attività volte alla creazione
di una rete virtuale di contatti e possibilità, che rappresentano il
valore aggiunto dell’hub. A tal fine è prevista la realizzazione di un
sito web costantemente aggiornato e inserito in una piattaforma per
la collaborazione nel campo della social innovation.
Ulteriori informazioni potranno essere richieste via mail
a: [email protected]
ovvero [email protected]
Segreteria c/o Laboratorio Urbano GOS
dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle 12:00
e dalle 17:30 alle 19:30
Info: www.progettofred.it
IL FIERAMOSCA
39
Editoria
Teresa Mancini
illustrazioni di
Maddalena Mancini
Autori barlettani - produzione editoriale 2013
Favogialere
n
Filastrocca monella
Voglio fare un bel disegno
forse faccio un acquerello.
da
man
Voglio metterci un uccello,
forse è meglio un pipistrello,
ma per ora faccio e disfo
non mi cavo dall’impiccio
ed allora imbratto e straccio
ISBN 978-88-98679-04-1
E 4,00
starò fuori dall’impaccio.
Editrice Rotas
VETRINA ROTAS
LE PROPOSTE DI GENNAIO
Mese
Autore
Gennaio
Ettore Giannella
Febbraio
Genere
Titolo
Casa editrice
prosa
Il Valico
stampa in proprio
Sabino Lattanzio
biografia
Ignazio Monterisi
Rotas-Barletta
Marzo
Giusy Caroppo
saggio
Watershed
Rotas-Barletta
Rossella Leonetti
poesie
L’altra dimensione
stampa in proprio
Angelo Rizzi
storia Barulum Nova NazarethRotas-Barletta
AprileAA.VV.
album
La vita di GesùRotas-Barletta
da colorare
Maggio
Ninni Binetti
prosa
Giugno
Ruggiero Doronzo
arte
Mia sorella c’ha due bocche
La bellezza del divino
Cafagna-Barletta
Cafagna-Barletta
Giuseppe Lagrasta
saggio
Italo Calvino, la città e la rivoluzioneRotas-Barletta
dello spazio interiore
Renato Russo
storia
La Disfida di Barletta (III ediz.)
Rotas-Barletta
Luglio
Domenico Seccia
saggio
La mafia sociale
La Meridiana-Molfetta
Enza Piccolo
saggio Donne del Novecento
Rotas-Barletta
Agosto
Renato Russo
biografia
Quella maledetta voglia di vincereRotas-Barletta
Settembre Renato Russo (a cura di)
2- Autoritratto alla moda degli
impressionisti, a 22 anni, 1867
(archiviow E. Piceni)
GIUSEPPE
3- L’artista a 22 anni, 1868
3
7- Un’incisione che ritrae l’artista a
36 anni, 1882
8- Autoritratto a 37 anni, 1883
(P.C.B. 114)
9- L’ultima immagine di De Nittis,
a 38 anni, 1884 (Studio Phot. de
M. Mulnier)
4
5
6
10- Testa in gesso di E. De Goncourt
(archivio Dini)
11- L’artista in tenuta da lavoro
12- Monumento nei giardini di viale
Giannone, Barletta (G. Cozzoli)
8
9
€ 10,00
40 IL FIERAMOSCA
10
11
12
la breve vita di un grande artista
ISBN 978-88-98679-02-7
E 10,00
7
In copertina: Primavera, 1879
(mandorli in fiore della campagna
pugliese)
Matteo Bonadies è nato a Barletta dove vive e
lavora. È laureato in Economia e Commercio
presso l’Università degli Studi "Aldo Moro" di
Bari. Opera da oltre cinquant’anni nel settore dei
preziosi.
Console della Repubblica di Malta a Bari per le
Regioni Puglia, Molise e Basilicata. Componente
del Consiglio Direttivo Nazionale U.C.O.I.
(Unione Consoli Onorari d’Italia). Responsabile
della Confindustria Maltese (F.O.I.) per il Sud
Italia.
Ha realizzato vari progetti a favore dell’Associazione Internazionale dei Lions Clubs ricoprendo le più alte cariche Distrettuali e nel 2000 è
stato eletto Governatore del Distretto 108/Ab
Apulia.
Produttore cinematografico. Amministratore
Unico della Emmebi Film Productions Srl con
sede a Roma.
Scrittore. Ha pubblicato dal 1992 ad oggi
undici romanzi vincendo diversi premi nazionali
ed internazionali: Comunque e in ogni caso,
Gruppo Edicom - 1992; Amica mia, Schena
Editore - 1997; Golfo Aranci, Editrice Rotas 1997; Vento di Libeccio, Edizioni Giuseppe
Laterza - 2002; 21 Racconti all’ombra del caminetto, Editrice Rotas - 2003; Io... Donna, Edizioni
Giuseppe Laterza - 2006; Tano, una vita inquieta, Joker Edizioni - 2008; Vita di coppie racconti
brevi, Edizioni Giuseppe Laterza - 2009; La
Mansarda di cartone, Edizioni Giuseppe Laterza
- 2011; 21 Dicembre 2012 William e Jane,
Edizioni Libreria Croce - 2011; Pater Familias,
Edizioni Milella di Lecce Spazio Vivo - 2013.
Golfo Aranci
2
6- Foto dell’artista a 34 anni, 1880
(archivio Dini)
GIUSEPPE DE NITTIS la breve vita di un grande artista
1
5- Autoritratto a 30 anni, 1876
Editrice Rotas
4- De Nittis a 26 anni ritratto da E.
Manet, 1872 (Galleria Nazionale
di Oslo)
Mi piace questa prosa asciutta e cronachistica dell’autore,
consapevole di quanto poco
tempo abbiano ormai i lettori,
di come siano oggi pronti a
farsi distrarre da più effimere
attrattive. […]
Al lettore alla fine rimane
l’immagine di un grande artista stroncato a trentotto anni,
en pleine jeunesse, en pleine
amour, en pleine gloire, per
dirla con Dumas figlio. E il
pensiero va ad altri grandi
che come lui hanno bruciato i
migliori anni della propria vita,
nel pieno della maturità artistica. Così poco tempo vissuto,
per tanta intensità creativa.
Una vera beffa del destino.
Quello che colpisce, in questa breve ma intensa biografia
dell’artista barlettano, rispetto
ad altre anche più corpose, a
parte la semplificazione del linguaggio, è il tentativo di andare
oltre la pedissequa descrizione
biografica del personaggio, per
cercare di delinearne i risvolti
umani negli intensi stati d’animo che ne segneranno la breve
esistenza, cercando di penetrarne i tratti caratteriali più
reconditi, la sua personalità
più vera e profonda.
Editrice Rotas
Editrice Rotas
1- Peppino a 18 anni, 1864
Matteo Bonadies
Renato Russo
Renato Russo
I volti di De Nittis
Raffaele Nigro
Matteo Bonadies
Golfo Aranci
Editrice Rotas
Non tanto per conoscereRotas-Barletta
quanto per operare: 1990-1997
Renato Russo
saggio
Urbanistica a Barletta, il tramonto di un’illusione: 1988-2002
Ottobre
saggio
Matteo Bonadies: undici in vent’anniRotas-Barletta
Novembre Renato Russo
storia
Barletta: Protagonisti del ’900 M-ZRotas-Barletta
Michele Di Monte
saggio
La Cantina SperimentaleRotas-Barletta
Ada Roggio
poesia
Viaggi di-versi - nuovi poeti contemporanei Pagine-Roma
poesia
Frammenti di vita
Rotas-Barletta
Calendario storico 2014
Rotas-Barletta
Autori vari
Rotas-Barletta
Dopo aver superato lo scoglio degli
esami di maturità, Francesco Alessandrini parte in vacanza con il suo amico
Claudio.
Si tratta di un evento straordinario.
La prima volta a diciotto anni che
ottiene il permesso dai suoi genitori di
partire in campeggio con un suo amico.
Destinazione la Sardegna.
D’estate quest’isola diventa magica,
per il suo sole accecante, per le sue
spiaggie e la sua acqua verde.
Trasgressiva, per la vita notturna
nelle discoteche, nelle ville private e
sulle bellissime barche attraccate negli
splendidi porticcioli.
È proprio li, a Golfo Aranci, che i due
amici vivono una nuova, emozionante
esperienza.
Un gioco sottile e delicato di amoresesso.
Tanti i colpi di scena, altrettanti i
conflitti interiori che affliggeranno i
protagonisti del romanzo. Sorgerà il
dilemma fra ciò che è normalità e ciò
che non lo è, fra ciò che è giusto e ciò
che è ingiusto, fra ciò che si può e ciò
che non si deve fare.
Una storia vissuta con estrema sensibilità, gradita anche dal lettore, che,
pur non condividendo alcuni comportamenti, potrà ugualmente rimanerne
coinvolto.
Dicembre Gaetana De Zio
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2014
www.editricerotas.it
Progetto grafico della copertina di Laura Merli
rassegna stampa
da Urbanistica e Territorio
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Renato Russo (a cura di)
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IL FIERAMOSCA
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Musica
Moked, il portale dell’ebraismo italiano
LA MUSICA SALVATA, PREMIO A FRANCESCO LOTORO
F
rancesco Lotoro, il pianista barlettano noto per la
sua meticolosa opera di salvataggio e recupero della
musica scritta nei campi di concentramento nazifascisti, ha
ricevuto questa settimana, presso l’Ambasciata di Francia a
Roma, il titolo di Cavaliere dell’Ordine des Arts et Lettres
dal ministero della Cultura francese.
In Francia la sua opera è conosciuta e molto apprezzata e
l’onorificenza gli è stata assegnata per la ricerca “ciclopica”
effettuata negli ultimi 25 anni passati a “recuperare,
archiviare, suonare, registrare e pubblicare tutta la musica
scritta in tutti campi di concentramento dalla Seconda Guerra
Mondiale in poi”. Così recitano le motivazioni, e continuano
sottolineando che “la Francia è molto grata al Maestro che ha
dedicato ai compositori francesi deportati nei Lager notevoli
sforzi di ricerca, salvando così le loro musiche”.
In Francia una intera generazione di compositori francesi
è stata imprigionata, dal 1940 al 1945, negli Oflag e Stalag
tedeschi, ma la produzione musicale scritta in cattività da
Emile Goué, Jean Martinon, Maurice Thiriet, René Herbin,
Robert Lannoy, Robert Osmont, Albert Bergerault, Paul
Bigourd, Paul Chenevier, Marcel Dautremer, Max De
Foucaud, Philippe Gordien, Julien Kornaus, René Henri
Laridan, Jean Lashermes, Charles René Lefebvre, Fernand
Moisson è stata recuperata, archiviata e registrata in questi
anni da Lotoro. Su di lui è stato scritto “Le Maestro”, testo in
cui il giornalista francese Thomas Saintourens ha ricostruito
il suo percorso di ricerca, e a gennaio “Le Monde” gli ha
dedicato una pagina intitolata “Le Juif de Barletta”.
Il suo prossimo obiettivo è la pubblicazione dell’intero
“Thesaurus Musicae Concentrationariae” che conterrà la
storia della musica scritta nei Lager durante la Seconda
RISTORANTE
RICEVIMENTI
CONGRESSI
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Roma, Palazzo Farnese. La cerimonia di consegna dei riconoscimenti. Da sinistra, l’ambasciatore Alain Le Roy, Francesco Lotoro
e Ludovico Einaudi
Guerra Mondiale, le biografie di quel migliaio di compositori
coinvolti, le opere e le registrazioni. Un progetto enorme,
indispensabile per la salvaguardia e per la diffusione di
quel patrimonio musicale del Novecento che è la musica del
Lager.
Dopo la cerimonia, svoltasi alla presenza dell’ambasciatore della Repubblica di Francia in Italia Alain Le Roy, in
rappresentanza del Ministro della Cultura francese Aurélie
Filippetti, i tre premiati - Francesco Lotoro, il compositore
e pianista Luigi Einaudi e Oscar Pizzo, pianista e direttore
artistico della sezione Contemporanea della Fondazione
Musica per Roma - si sono esibiti in un concerto presso la
Sala d’Ercole di Palazzo Farnese, sede dell’ambasciata.
Viale R. Elena
(Lit. di Levante)
tel. 0883 347741
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Enigmistica
Cruciverba simmetrico con riferimento a Barletta
di Franco Lamonaca
A centro schema “Canne della Battaglia” - definita al 18 verticale 1
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Le definizioni riguardanti Barletta, sono precedute da un asterisco* (Soluzione a pag. 48)
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Orizzontali
Verticali
1. Lo sono le crocerossine. - 10. Piena d’insidie, non sicura. - 19.*
Fronteggiava in mare l’antico molo. - 20. Degno di remunerazione. - 22. Ha per capitale Porto Novo. - 23. Grande opera verdiana.
- 25. Quella Peligna è in provincia di Chieti. - 27. Eroga a Trani
luce e trasporti. - 28. 551 romani. - 29. Concittadine di Fidel Castro. - 31. Bramate, desiderate. - 34. L’ente con industrie e banche.
- 35.* In fondo a via Mario Di Leo. - 36. Hugues-Bernard, duca
di Bassano. - 37. La fontana… delle monetine. - 39. La lingua dei
trovieri. - 40. Si ripete nel significare: con tutta franchezza. - 41.
Abbina lenti e montature. - 43. La cantante Pausini. - 44. Tributi
erariali. - 45. Forti, ben saldi. - 48. Recidere appropriatamente i
rami. - 50. Marina Militare. - 52. La lingua dei beduini. - 53. Il
responso delle analisi. - 54. Modena. - 55. Iniziano i primi annunci. - 57. Uncinata, ritorta in punta. - 60.* La Porta che conduce al
porto. - 62. Un titolo sul biglietto da visita. - 63. Cerimonie propiziatorie. - 65. Porgere malaugurio. - 67. Equini forti e testardi.
- 68. La buona via che si raccomanda. - 70. Sorta, emanata. - 72.*
“Jerr a tavern all’inizj d San Giarg”. - 73. Si sente col freddo pungente. - 74. Composte in parure.
1.* Tra Santa Maria della Vittoria e la Pinacoteca De Nittis. - 2.
È in provincia di Sassari. - 3. La città di Fanfulla. - 4. Un brusco
richiamo. - 5. Napoli. - 6. Aeronautica Militare. - 7. Son prese…
poliziesche. - 8. L’antica Persia. - 9. La repubblica d’Irlanda. - 10.
Segue Ping. - 11. Ripido in salita. - 12. Noto ponte veneziano. - 13.
Me medesimo. - 14. Grande fiume della Russia. - 15. La ricordevole Padovani. - 16. L’istituzione fascista per madri e bambini.
- 17. Si separa dalla caseina. - 18.* Sono visibili a Canne. - 21.
Taranto. - 24*. Quelle di San Cataldo e del Carmine. - 26. Nota
editrice torinese. - 29. Si anticipa per il contratto. - 30. Un nomignolo… infernale. - 32. Un male delle articolazioni. - 33. Scansata, sfuggita. - 36. Flusso ondoso. - 38. Volò con ali posticce. - 40.
Un movimento dello stantuffo. - 42. Scabrosamente spinto. - 46.
Vi sostano le navi in attesa di attracco. - 47. La costa tarantina. 48. Un frutteto. - 49. Contenitori per mosti. - 51. Fu maestro di
Donizetti. - 54. Scrisse “Senza famiglia”. - 56. Dividono l’opera. 58. Un marchio di pneumatici. - 59. La moda più importante. - 60.
Franz, pittore tedesco. - 61. Il primo eresiarca. - 62. La prescrive il
medico. - 64. Andata. - 66. Lucca. - 67. Il Super del fumetto. - 69.
Agrigento. - 70. Il centro di Oslo. - 71. Arezzo. - 72. Particella
pronominale.
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Sport
Sport
GRUPPO SPORTIVO AVIS-BARLETTA
Gli straordinari esordi dell’estate ’62
Una biografia della ROTAS sul campione di Barletta
di Renato Russo
Rassegna stampa “Libertas Sprint”
R enato Russo, editore e scrittore, ha realizzato il libro-fotoreportage “Quella maledetta voglia
di vincere: il romanzo del giovane Pietro Mennea” 208 pagine, 168 foto, prefazione di Pasquale
Cascella. La biografia racconta i primi vent’anni di Pietro, cioè quelli trascorsi nella sua città
prima che si trasferisse nel centro sportivo di Formia e da questo momento in poi vivere la
sua intensa vicenda sportiva che lo avrebbe portato - di vittoria in vittoria - a stabilire il nuovo
record mondiale sui 200 metri piani e l’oro olimpico di Mosca. Il racconto della vita di Pietro
Mennea, nello scorrevole stile di Renato Russo, ci fa rivivere le sue prime giornate a scuola,
sul vialetto dell’ITC “Cassandro”, sulla spiaggia di Ponente, nel centro storico, sul viale della
stazione, i primi successi (a sedici anni) ai Campionati studenteschi di Bari, poi a Manfredonia,
a Pisa, ad Ascoli Piceno dove incontrerà il suo futuro allenatore Carlo Vittori, e quindi a Torino,
Milano, Roma per poi raggiungere, a vent’anni, il bronzo olimpico di Monaco, il primo importante appuntamento con la storia.
Di lì nuovo punto di partenza per i prestigiosi traguardi che lo attenderanno sulle più famose
piste della velocità internazionale, dove avrebbe portato il nome della città di Barletta, sul tetto
del mondo. “Anche il resto della sua vita - chiosa Renato
Russo nell’introduzione - lontano dai campi di gara, ricostruito fra le testimonianze sparse della seconda parte
della sua intensa esistenza, lo visse, da par suo, sempre
impegnato ai massimi livelli: la creazione di una biblioteca con 100mila volumi, 4 lauree, autore di 20 libri, protagonista scomodo di molte battaglie federali, polemista
di razza sempre all’avanguardia sulla linea del fuoco
delle più arroventate dispute sul doping, parlamentare
europeo, amabile conversatore con i giovani per i quali
la sua vita sarà sempre di stimolo e di esempio, soprattutto oggi che non c’è più.”
Renato Russo, laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bari, esplica da circa trent’anni la sua attività
di editore nella città di Barletta dove ha ricoperto anche
incarichi politici di pubblico amministratore. Promotore culturale, è anche giornalista (ha diretto numerose
riviste fra cui Eco-Fin, Urbanistica e Territorio e Il Fieramosca), ma soprattutto è un ricercatore storico, autore di un gran numero di pubblicazioni sulla storia del
territorio (La battaglia di Canne, La Disfida di Barletta,
Storia dei Templari nel Mezzogiorno) nonché su notevoli
personaggi storici come Federico Il di Svevia, Boemondo d’Altavilla, Isabella d’Aragona, Giuseppe De Nittis
e - da ultimo - su Pietro Mennea del quale ha ricostruito
la vita nella sua età adolescenziale, in un libro che, tra
ricordi, testimonianze, immagini e cronache, come in un
puzzle, tenta di ricostruirne la sua dimensione umana, il
suo percorso sportivo-agonistico, il suo ostinato talento,
quella maledetta voglia di vincere...
Per maggiori informazioni sulla pubblicazione, contatta
l’e-mail: rotas@edirotas-it o telefona allo 0883.536323
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C
ome abbiamo visto nel numero precedente, il G.S.
Avis-Barletta si costituì nell’estate del 1961: ne fornisce un dettagliato resoconto il bollettino “Sangue e Vita”
nel numero del 31 agosto in un articolo di fondo firmato da
Vincenzo Di Bari intitolato “Sport e Vita”.
Lo stesso cronista ci ritornava nel numero datato 30 settembre con un primo resoconto in un articolo intitolato Attività del gruppo sportivo Avis dove citava l’impegno messo dal
prof. Lattanzio, dal prof. De Luca e dal “primissimo” allenatore Lino Poggi. Fra i primi atleti a mettersi in evidenza
Angelo Marchisella, a Carate Brianza, Lanciano e - soprattutto - nel Giro di Roma. Fra le giovani promesse, Di Bari
citava nella marcia De Giovanni e Corvasce (vincitore della
fase regionale del Trofeo Pavesi) e per la corsa Alfino, Caffiero, Doronzo, Grillo e Lorusso. Significativa che la prima
pagina della rivista fosse occupata da un articolo di fondo
del prof. Lattanzio che si soffermava sulla Necessità urgente
della costruzione di un nuovo e più capace ospedale, articolo documentato dalla foto di un plastico riproducente il progetto tripolare firmato dall’ing. prof. Vito Antonio Lozupone e
dall’arch. De Pergola. Con grande acume, il prof. Lattanzio
poneva il Problema dell’assistenza sanitaria ospedaliera nei riflessi
dell’industrializzazione a Barletta, cioè approfondiva le notizie
relative all’intervento dell’on. Aldo Moro sulla grande industria di Stato circa un ampliamento dell’attività industriale a
Barletta su due fronti: l’ampliamento dello stabilimento della
Montecatini assicuratogli dal presidente Faina e la creazio-
Bari, 20 maggio 1962, Stadio della Vittoria. Campionati regionali
pugliesi di Società. Vito Lattanzio gruppo sportivo Avis Barletta 1°
nei 100 metri piani in 11”1
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ne in zona industriale di una Cartiera promessagli da Pietro
Sette presidente della Breda. Grandi interventi che avrebbero
certamente allargato la sfera di attività imprenditoriali cittadine, il che avrebbe comportato un aumento delle possibilità dell’assistenza sanitaria sul territorio. Frattanto, accanto
all’atletica leggera, nasceva la sezione Canottaggio: ne dava
notizia lo stesso prof. Lattanzio nel numero di dicembre 1961
di “Sangue e Vita”.
L’anno 1962 fu caratterizzato da una grande, intensa attività, ricca di soddisfacenti risultati ricordati dal bollettino sociale. Intanto l’Avis Barletta a febbraio organizzò quattro corse
campestri. Ordine di arrivo dell’ultima gara: 1° Bradamante
Dimonte, 2° Mimmo Ostuni, 3° Sabino Albanese, tre nomi
che ritorneranno più volte vittoriosi nelle gare successive di
quell’anno e degli anni futuri.
E nella corsa? A Bari, il 19 e 20 maggio allo Stadio della
Vittoria, nei campionati pugliesi di società, i risultati più prestigiosi: il 19 primo nei 200 metri Vito Lattanzio col tempo
di 24”3, il 20 ancora primo nei 100 metri col tempo di 11”1.
Nella staffetta 4x100 ancora un successo avisino col quartetto Lattanzio V., Fiore, Chiummo, Lattanzio P.L. Ma in quelle
magiche 48 ore si distinsero altri giovani campioni; nei 400
metri Raffaele Fiore (57”6), negli 800 metri Tanino Corvasce
(2’12”6) che si ripetè il giorno dopo nei 1500 col tempo di
4’29”. E ancora, in bella evidenza, Savino Di Bello nel disco e
nel lancio del peso, Benedetto Picca nei 110 in 11”1.
Risultati positivi ribaditi il mese dopo, a giugno, con l’innesto di altri nomi Domenico Paolillo, Franco Musciagna, Michele Mele, Bradamante Dimonte, Sabino Albanese, Mimmo
Ostuni, tutti piazzati. E ancora: Mario Albanese, Vincenzo Di
Staso, Giuseppe De Fidio e altri.
Anche a luglio, nelle eliminatorie del Trofeo Pavesi, le cronache sportive riportano i successi di Bradamante Dimonte,
Angelo Grillo, Domenico Paolillo, De Giovanni. È ancora
un momento di passaggio dalla Polisportiva Libertas al G.S.
Avis - Barletta per cui ancora la Gazzetta del Mezzogiorno fa
confusione nelle appartenenze.
Il 5 e il 19 luglio si svolgono le prove selettive nello stadio
comunale per il trofeo Pavesi, c’è un gran movimento attorno
a queste gare. Nella categoria “Allievi” il 5 sui 200 metri vince
Bradamante Dimonte (3’22”) per un’incollatura su Vincenzo
Di Staso; a qualche metro Mimmo Ostuni e Sabino Albanese.
Sui 2000 prevale Mario Albanese (10’09”) su Domenico Paolillo e Francesco Musciagna. Il 21 luglio sui 1200 metri vince
Vincenzo Di Staso (3’47”), sui 1500 corsa vince Bradamante
Dimonte (54’15”) su Francesco Cafagna; sui 200 metri marcia
vince Domenico Paolillo (10’01”) su Raffaele Torre, Sabino
Albanese, Salvatore Albanese.
Partendo dalle vittorie locali in provincia e poi a livello
regionale, rapidamente il gruppo avisino categoria “allievi”
si affermò progressivamente a livello nazionale: a Brunate,
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Brevi di sport
Brevi di sport
Carpi, Saronno, per concludere una magnifica stagione estiva con la vittoria
finale, del campionato italiano ad Ascoli Piceno, nel
Trofeo Pavesi, dove il G.S.
Avis-Barletta precedette la
A.S. Roma e la Polisportiva di Teramo e altre 25
società.
In quest’ultima fase
finale il 20 e il 23 agosto,
nel Gran Premio di mezzofondo, sulla distanza di
1200 metri si affermeranIn una sbiadita foto di “Sangue e
no il 20 Mimmo Ostuni
Vita” del 30 giugno 1962. Campio(3’37”) su Sabino Albanenato regionale Allievi, sul campo
se e Alessandro De Fazio e
della “Gandolfi” di Molfetta. Atleti
il 23 Bradamante Dimonte
barlettani (età media 16 anni). In
(3’33”) su Francesco Vitrapiedi: Bradamante Dimonte, Mimmo Ostuni, Vincenzo Di Staso; ac- ni e Francesco Corvasce; e
cosciati: Carlo Gissi, Mario Alba- sulla distanza di 2000 metri, il 20 Mario Albanese
nese, Raffaele Torre
(9’28”) su Nicola Barile e
Raffaele Torre; il 23 Domenico Francavilla (10’11”) su Nicola
Barile e Salvatore Albanese (il 14 agosto a Barletta si svolse, in
notturna, la prima coppa Madonna Assunta che vide l’affermazione di Bradamante Dimonte sui 2000 metri precedendo
Mimmo Ostuni e Vincenzo Di Staso).
Di campionati italiani il G.S. avisino ne avrebbe vinti ancora cinque. Ma affermandosi nella corsa e nella marcia, mai
nella velocità, dopo che Vito Lattanzio s’era ritirato dalle gare
per ragioni di studio, ma assumendo l’incarico di direttore
sportivo del settore dell’atletica del G.S. Avis Barletta.
Bisognerà aspettare a lungo, diversi anni, prima che - a
livello locale e regionale - spunti Pietro Mennea e con lui altri
promettenti velocisti come Pallamolla, Acquafredda, Gambatesa; e inoltre Damato, De Fidio, Martucci… Poi Mennea
spiccherà il volo in spazi siderali.
Le premiazioni avvennero il 30 settembre del ’62. Ne riporterà un dettagliato resoconto il numero di ottobre del bollettino “Sangue e Vita” con medaglia d’oro agli atleti Mario
Albanese 1° al trofeo delle Province a Roma con il record, italiano di categoria (9’23” 2/10) e 1° a Saronno (sui 2000 m.); 2°
a Carpi (sui 2000 m con 9’46”) e 2° ad Ascoli (m. 5000); Domenico Paolillo, Raffaele Torre, Nicola Barile, Domenico Francavilla, Vincenzo Di Staso, Mimmo Ostuni, Luigi Sciusco, Salvatore Albanese, Sabino Albanese, Franco Musciagna.
Arti marziali
Grande successo a Manfredonia per il Team Lanotte che
ha portato a casa ben n. 3 medaglie con soli tre atleti in gara.
Primo posto per il già vice campione del mondo Giuseppe
Allegretti, un secondo posto nella categoria femminile per
la promettente Rachele Stella e un ottimo terzo posto per il
più piccolo Antonio Guglielmi di soli 7 anni.
Piazzamenti importanti a consacrare un duro percorso
agonistico portato avanti con grande competenza e impegno dai fratelli Ruggiero e Giuseppe Lanotte.
“Seguiamo questi atleti da quando erano bambini. Noi
crediamo tanto nella capacità di crescita e apprendimento marziale dei più piccoli” dice il maestro Ruggiero Lanotte “ed è molto importante che un sano spirito di confronto e competizione venga praticato sin da subito, per
questo abbiamo portato qui in gara non solo i nostri atleti
più grandi, abituati a combattere, ma anche i più piccoli”.
Motociclismo
7° successo consecutivo di Diviccaro
Ancora una volta il barlettano Cosimo Diviccaro si conferma, campione nella
categoria open, per
la settima volta consecutiva il suo nome
compare
nell’albo
d’oro della competizione - quest’anno
alla sua XXV edizione - che si corre
ogni anno sul circuito
dell’autodromo
del Levante di Bitetto.
Nell’ultima competizione in calendario (aveva già vinto
le prime due) gli sarebbe bastato un decimo posto per
laurearsi campione, ma Cosimo come al solito non si è risparmiato, ha gareggiato al meglio delle sue possibilità
ed è arrivato secondo in sella alla sua inseparabile BMW
S1000 Rr. A vincere la gara, questa volta, il brindisino Flavio Gentile, su Ducati, che ha anche stabilito il nuovo record della pista, 47”. In verità il merito di questo ennesimo successo non è solo di Cosimo, che, consapevole, ha
rivolto il suo ringraziamento anche al suo team che lo ha
sempre sostenuto sia nelle fasi preparatorie che durante
le gare.
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Asd Barletta Sportiva
Team Lanotte: 3 atleti 3 medaglie
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2013 un anno
da incorniciare
U
n anno da incorniciare è stato sicuramente il 2013
per la “ASD BARLETTA SPORTIVA” con ottimi
risultati in tutti gli ambiti in cui ha operato con una intensa
attività associativa realizzata.
Prima di tutto è da evidenziare che è stata raggiunta la
quota record di ben 211 tesserati alla Fidal (Federazione
italiana di atletica leggera) diventando sicuramente una
tra le più grosse società sportive italiane amatori/master
nel settore del podismo e della corsa amatoriale.
Nel 2013 sono stati conseguiti ottimi risultati agonistici:
infatti la “Barletta Sportiva” ha vinto le Maratone di
Pescara, di Sannicandro Garganico, dell’Incoronata, di
Ascoli Satriano, tra le prime società alla Stramilano, ed
inoltre tra la prime società italiane nella classifica I.U.T.A.
(Associazione di ultramaratoneti).
E ancora, ha conquistato la vittoria alle gare podistiche
di: Bari, Trani, Canosa, Molfetta, Gravina, Margherita di
Savoia, Incoronata; la 12a posizione nonché prima società
meridionale alla Maratona di Roma, la più importante
maratona italiana; tra le prime 10 società alla Maratona
di Firenze. Ben 15 sono stati i nostri atleti che hanno
concluso la mitica 100 km del Passatore che, partendo da
Firenze, arriva appunto dopo 100 km a Faenza; ed inoltre
la massiccia partecipazione, con ben 50 partecipanti alla
Fisherman’s di Rovereto, gara goliardica e divertente, di
circa 19 km intervallata da ostacoli naturali ed artificiali
dove sviluppare adrenalina e divertimento puro.
Invece, da un punto di vista più propriamente
organizzativo: la Barletta Sportiva ha organizzato la
ViviBarletta giunta alla sua 5a edizione, divenuta oramai
una classica, una gara podistica aperta a tutti i cittadini. Prestata la propria collaborazione tecnica alla
realizzazione della 4a edizione della “Barletta food e run
sotto le stelle” corsetta serale cultural-gastronomica che
si snoda tra le vie del centro storico barlettano.
È stata confermata e quindi è stata data maggiore
certezza circa la nostra affiliazione alla FITRI (Federazione
Italiana di Triathlon) con una buona partecipazione
dei nostri atleti alle varie gare di triathlon, aquathlon e
duathlon e, allo stesso tempo organizzando al meglio la
gara “Triathlon città di Barletta” lo scorso 2 giugno, con
applausi e consensi da parte di tutti gli addetti ai lavori,
una manifestazione quella del triathlon che si addice
benissimo, in termini di location, alla nostra bellissima
litoranea, ed è per questo motivo che l’edizione 2014 è
già stata messa nel calendario Fitri.
In quanto affiliata UISP (Unione Italiana sport per
tutti) la Barletta Sportiva ha condotto una intensa attività
di promozione sportiva rivolta a tutti i cittadini “nessuno
escluso” così come recita lo statuto della Uisp.
La realizzazione del primo corso femminile di
avviamento alla corsa, destinato alle donne di ogni età,
GENNAIO
2014
Stramilano, 24 marzo 2013. L’Asd Barletta sportiva è tra le prime
società a tagliare il traguardo nel ricordo di Pietro Mennea
con il coinvolgimento e l’avviamento motorio e podistico
di circa 70 donne, che per la prima volta si sono cimentate
nella pratica della corsa. La risposta è stata entusiasmante,
sicuramente da riproporre e diffondere ulteriormente
per realizzare una vera e seria forma di prevenzione e di
benessere psico-fisico.
Inoltre il 3 dicembre scorso abbiamo aderito e quindi
co-organizzato assieme a tutte le altre associazioni locali
aderenti alla “rete della diversa abilità”, alla giornata
internazionale delle persone con diversa abilità, con
l’obiettivo ambizioso di pensare e quindi utilizzare lo
sport come potente strumento di integrazione sociale.
Gli obiettivi per il 2014:
-Confermare e quindi consolidare l’organizzazione
della 6a edizione della ViviBarletta posta in calendario
Fidal quale 7a tappa del campionato regionale Fidal/
corripuglia in data 11 maggio 2014.
- L’organizzazione il 2 giugno 2014 del “Triathlon città di
Barletta” posta nel calendario Fitri, quest’anno sarà tra
l’altro gara rank e quindi farà giungere nella nostra città
triathleti di qualità superiore.
E soprattutto, il 23 febbraio 2014 facciamo nascere la
“Cargraphik Half Marathon” facendo tornare nella città
della disfida la mezzamaratona; la particolarità più
significativa sarà sicuramente il fatto che la partenza
e l’arrivo della gara dei 21,097 km avverrà sulla “pista
Pietro Mennea” dello stadio “Cosimo Puttilli” di Barletta,
ovvero dove il campione olimpico barlettano ha realizzato
nel 1980 la miglior prestazione mondiale dei 200 metri
a livello del mare; sarà sicuramente emozionante per
tutti i partecipanti sapere che calpesteranno con le loro
scarpette da ginnastica lo stesso terreno ove il grande
Pietro Mennea ha realizzato il record mondiale.
-Il nostro obiettivo agonistico prioritario per il 2014
sarà sicuramente la nostra massiccia partecipazione
alla Maratona di Roma il prossimo 23 marzo, durante la
quale sarà sicuramente ricordato il nostro grande Pietro
Mennea ad un anno dalla sua scomparsa, ben 70 saranno
gli atleti della Barletta Sportiva che percorreranno le
bellissime vie della città eterna, guidate e sostenute
idealmente dal nostro grande campione Pietro.
Il motto della BarlettaSportiva è sempre quello
“corriamo divertendoci, seriamente”, quindi corriamo
“di corsa” Tuttinsieme ad abbracciare il 2014.
IL FIERAMOSCA
49
Poesia
Poesia
Frammenti di vita di Gaetana De Zio
Fervore lirico profuso con grande amore nei versi di una
poetessa dotata di grande sensibilità e profondità ispirative
FRAMMENTI
DI VITA
di Franco Lamonaca
COMUNE DI BARLETTA
Città della Disfida
Associazione artistico-culturale
CESACOOP ARTE
Concorso di poesia settima edizione
alla ricerca di emozioni nel centro storico
POESIE
G
ià nell’aprile 1972 la
commissione giudicatrice del Premio “Giovani
Poeti”, indetto dal “Circolo
Culturale Universitario” di
Barletta, segnalava Gaetana
De Zio “Per la sensibilità e la
profondità dei temi affrontati”;
e, alla nona edizione 2005 del
“Premio Barletta Provincia” di
Arte e Poesia, la motivazione
al Conferimento di Segnalazione a lei attribuito recitava:
“Spiritualità e consapevolezza
dell’essere si evidenziano liricamente in un’ascesa emozionale
La poetessa Gaetana De Zio
di brevi versi, che rendono molto
bene il gioioso stupore del sentire il divino”.
Ebbene: già questi brevi giudizi, evidenziano eloquentemente tutto il fervore lirico di Gaetana De Zio, profuso
con grande amore e sensibilità - e anche rigore - a testimonianza di un sentire sincero, nella felice formulazione d’un
verseggiare libero e scorrevole, con il “valore aggiunto”
della semplicità, ragion per cui, questa poesia risulta immediata e gradevolmente fruibile.
Il filo conduttore di tale poetica è l’“Essenza” della vita
e il “Mistero” che l’avvolge in tutte le sue manifestazioni,
con una sensibile venatura d’“Angoscia”, “Dolore”, “Speranza”: tutti titoli - come altri virgolettati - d’un indicativo
stato d’animo, che si accosta alla “Natura” e all’infinito, cogliendo luci di verità e limiti di conoscenza. Infatti, nell’an-
50 IL FIERAMOSCA
La Stradina dei Poeti
GAETANA DE ZIO
goscia “accerti te stesso/
che sei Nullità e Morte”,
così come nel “Divenire…/ la vita”, s’avverte
forte un “Mistero Eterno”, per cui si domanda: “avrà mai un significato?!”; e rivolta all’uomo: “quale futuro t’aspetta?”. Un sovrapporsi
di pensieri il suo “essere”, che abbraccia generosamente il
mondo e si specchia nel creato, dove il mare l’appartiene
molto, con la sua forza tempestosa, il suo orizzonte “…
dell’infinito”, il suo odore di salsedine; mentre, nella “Notte” silenziosa, quando il buio “inghiotte una luna lucente”,
vede il riflesso della sua anima, sempre attenta a sensazioni e fermenti dello spirito.
Così recepiti, si può ben dire che i versi di Gaetana De
Zio sono certamente preziose “Perle” d’emozioni: gioie che
per lei - metaforicamente - “sono lacrime di Donna”, iridescenti di tutti quei sentimenti, propri dell’acuta sua visione
interiore, emanatrice d’un fine e assai puro “Chiarore” poetico d’accarezzevoli… “frammenti di vita”.
Destino
Divenire
Librano
in questo cielo
sì terso
candidi gabbiani
felici
di sovrastare
tutto e tutti.
Si posano
qua e là
sulle rocce salmastre
baciate dall’ultimo sole
sì caldo
sì generoso
sì complice…
E noi… qui
l’uno accanto all’altro
denudati
dei nostri pensieri
preoccupati
solo… d’amare.
Felici di affondare
nel mare
del Nostro Destino…
Una realtà che si trasforma…
Divenire…
Il cielo,
che ogni giorno
si veste di
un aspetto diverso.
I giorni che corrono
senza più voltarsi indietro,
le stagioni che si susseguono
mutevoli.
Il mare,
le cui onde si accavallano ad altre
formando così
un continuo… divenire.
Momenti felici,
tristi… la vita.
Anch’essa un divenire,
in questo cosmo
sempre più immenso,
misterioso,
selvaggio,
che è il mondo!!
GENNAIO
2014
Neve
Verrà un tempo
Posò il pennello
e la vide.
Nel silenzio
di quella tela consunta
dal suo sguardo,
fra le labbra scarne,
senza tempo, della sera.
Era lei, Neve.
Il corpo adagiato
nel nucleo levigato
della terra,
cimitero di membra
a lambire la chioma
di un albero
mutilato.
I seni bianchi,
le esili gambe d’avorio,
le palpebre sottili a celare
un oceano
di sillabe storte.
Nel ventre un vagito,
ammutolito
da un sordo sparo.
[…]
Astronomia di sassi
sparsi
a ritagliare sagome
di pensiero.
Collana di pianto
di un bimbo
mai nato.
Forse verrà un tempo…
…tra le nebbie sopite delle coscienze,
ospite inatteso …
… di un presente che non conosce attesa,
arroccato sulla vetta indiscussa
dell’indifferenza,
vanamente ingordo d’ignoranza e grassa
vanità,
cieco di verità e sorrisi.
Forse verrà un tempo …
spogliato d’ogni vile oltraggio,
defraudato della pura vergogna,
sospinto dall’ingenua follia di un sogno.
Avrà il fragore di una carezza,
il calore sincero di una lacrima,
la memoria di ferite e riscatti.
Forse verrà un tempo …
quando la paura cesserà di bussare alle
nostre porte,
quando i tuoi occhi parleranno ancora …
… e ancora non smetterò di ascoltare …
… speranze e stelle all’orizzonte.
Finché per la vita non saremo mai sobri,
finché della vita non saremo mai sazi.
Franco Di Biase - Bitonto
2° classificato
Criptica come la luna
Stefania Mennea - Barletta
1° classificato
Il berretto
Quand’ero ragazzino - mi ricordo odiavo i copricapo d’ogni foggia
perché mi costringevan - sole o pioggia ad indossarli, pure in disaccordo.
Adesso di berretti sono ingordo,
proprio come chi l’eleganza sfoggia
in città, a passeggio, a pranzo o in loggia,
quasi a mostrare un rango d’alto bordo.
Non ha il mio gesto alcuna stravaganza
però se faccio un giro su in montagna,
all’estero un viaggetto, una vacanza,
una gita goliardica in campagna
e calzo il mio berretto con baldanza,
ogni avventura in gusto ci guadagna.
Antonio Di Domenico - Margherita di S.
GENNAIO
2014
Criptica
la mia vita
a spasso nel vento
su una piuma di cristallo
mentre esplora il mondo e ride
osserva l’uomo e piange
guarda in alto e spera.
Criptica
la mia vita
in viaggio su navi d’argento
incantata da splendidi soli
oscurata da ombre fugaci
adulata da mille sirene
allucinata da selvagge creature.
Criptica
la mia vita
sprofondata nel molle terreno
chiede aiuto con un filo di voce
si aggrappa a radici silvestri
con il fango che le riempie la bocca.
[…]
Giusy Del Salvatore - Barletta
2° classificato
La Stradina
dei Poeti
CONCORSO DI POESIA SETTIMA EDIZIONE
Alla ricerca di emozioni nel centro storico…
13-16 agosto 2013
ore 21:00/23:30
Barletta, vico Stretto
Io qui, sola
Io qui, sola
a ritagliare il tuo volto
su una tela smorta
di parole,
….
Questi versi
rinchiusi in una gabbia
di metafore, vestiti
di triste vento,
non sono uomini.
Sono giunchi
ubriachi di illusioni.
….
Quando tremavamo
dinanzi alla violenza dolce
di un verso,
era un abbraccio di lettere
….
Ed ora,
ciò che resta
sono parole non dette,…
Stefania Mennea - Barletta
3° classificato
Accarezzami
La mano accarezzò il suo volto…
e da allora il sorriso ricomparve…
la gioia travolse l’indifferenza…
per sempre…
Gianni Fimiani - Barletta
IL FIERAMOSCA
51
Vernacolo
V
a
r
r
e
t
t
a
m
a
j
e
Me vulisse sent nu puat,
pe dejce “grazje” a stu pajejse
tent care e tent’amat,
e p’allassé, sope a stu foglie,
jnde a sti quett rejghe:
na stizze de sedore
e na stozz de fatejche.
Quenn Crjst, jalzenne u sole da Levent,
albeggenne face deje
e n’mezz o mar
se stutene i lampare de l’ulteme parenz,
tou, pajese meje,
frevenne pè tutt a terre,
te nazzechejsce,
accarezzenne u chiarore du cjele.
E, resbegghjennete,
pe chidd’occhjere ancor’assunnate,
j capidde, m’bestregghjate e sciascjanate,
t’ammejre, jnde o specchje d’ecque,
facennete nazzeché da jane,
ca dalcja, dalce, se ne vé a murì
satt o scjale, sop a rane.
Poure i cloure,
ca stanne sop o cjele,
m’mesckate pe sta terr,
sà chjdde chjù vejve, sa chjdde chjù bell.
U Padreterne, dope fett u Paravejse,
da nature, accucchjette tutt i cloure,
i m’bestregghjette, ce l’aggiustette
e crjett a tà, cara Varrètte.
I pajsane de Borgoville, di Sette Strad,
u Paraticchje e i Sette Frat,
nen se sentene luntane,
pe lore sa soule noume de rjoune,
chedde ca cont jé sol joune,
je u nome belle de sta cetté,
ca pe ll’ore de tutt u munne
nò vulejme mé cambjé.
E tou, pajejse meje,
ca pè secule a date storje e jert,
nen ce mjtte mé da pert.
E pu core grenne de na memme,
tenennece tutt’ammantate,
n’zichete, n’zichete a n’zecredoune,
senza fert’avvedé da nescjoune,
ce dé nu vas a joun a joune.
E screvenne na lettere da luntane,
s’arrecordene, sempre, de tà,
l’emegrent e u gjavene suldat.
S’arrecordene, ancore, du Campanale
e du bune Arè,
nen perdenne mé a speranze
ca a Varrètt na turné.
E quenn u sole se vé ascanne da Ponent,
ce fé sentì secoure
poure quenne se sté facenn’oscoure.
Dalcja, dalce ascenn a sare
e n’mezz o mare
n’zime e prejme louce di lampare,
a loune e tutt i stell
te fenne da curnejce a tà,
a tà
ca sì a chjù bell.
INFORMAZIONI TURISTICHE E CULTURALI
Archeoclub di Barletta
348 3739839
Archivio di Stato (Via F. d’Aragona, 132)
0883 331002
[email protected]
Archivio della Memoria e della Resistenza
(c/o Castello)
0883 578644
Ass. Cultura e Turismo (Via d’Aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620
Aufidus - Ass. inform. turistica
339 3218439
Biblioteca Comunale (c/o Castello)
0883 578607
Biblioteca e Archivio Diocesani “Pio IX” (Via Nazareth, 68)
FOTORUDY
SERVIZI SOCIALI
A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1)
0883 527859
ANT - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) 0883 310230
A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio)
0883 521686
Casa di riposo “R. Margherita”
0883 522446
Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16) 0883 310293
Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) 0883.510181
Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45)
0883 572557
Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) 0883.310387
Consultorio familiare “Insieme…” 0883 520395
Curia Arcivescovile 0883 531274
Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe Umberto, I)
0883 518002
GOS Laboratorio urbano
0883 531274
Cantina della Sfida
0883 532204
Castello 0883 578620
Centro Culturale Zerouno
0883 333807
C. T. G. Gruppo “Leontine” 333 2453170
IAT (c/o Palazzo San Domenico) 0883 331331
Lega Navale
0883 533354
Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra)0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374
Parco Archeologico di Canne
0883 510993
Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42)
339 3869860
URP (Ufficio relazioni con il Pubblico)
0883 578488
Numero Verde 800761414
tel. 0883 310214 - fax 0883 576156
ODO-ANT (Via Fusco, n. 157 - Trani) 0883 584128
Sert
0883 577302
Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460
TAXI - AUTOAMBULANZE
E TRASPORTO INFERMI
A.S.L. BT - centralino
0883 577111
AVSER (Via Magenta, 24)
368 3511354 - 0883 528443
Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso
0883 526924
Misericordia Barletta - Servizio ambulanza
347 0951836
O.E.R. - Operatori emergenza radio (Via M. del Carmine)
0883 535000
NO. di SS. Nuovi Orizzonti di Sostegno Sociale
329 0536112
U.N.I.T.A.L.S.I. (Via M. del Carmine)
0883 536788
Taxi (P.zza Conteduca)
0883 521469
POSTI TELEFONICI PUBBLICI
Bar Haiti (Via Leontina De Nittis, 49) Orario: 7-22
0883 534305
SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO
Acquedotto (Servizio Guasti)
800 735735
Scoppio (Servizio Trasporto Urbano)
0883 518554
Capitaneria - Soccorso in mare
0883 531020 - 1530
Carabinieri - Pronto Intervento
112
- comando compagnia
0883 537400
Cimitero
0883 510675
Comune - centralino
0883 578111
Corpo Forestale dello Stato1515
Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info)
800 900800
Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21)
89 20 21
Gas (Servizio Guasti)
800 900999
Guardia di Finanza117
- Comando compagnia
0883 531081
Guardia Medica - notturno e festivo
0883 575130
Polizia di Stato - soccorso pubblico
113
Polizia Commissariato
0883 341611
Polizia Locale - Pronto intervento
0883 332370
Polizia Stradale
0883 341711
Polfer
0883 521502
Poste Italiane
0883 536097
Prefettura - centralino
0883 539111
Pronto Intervento
118
Pronto Soccorso A.S.L. BT
0883 577781
Protezione Civile
0883 578320
URP - A.S.L.
0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050
Soccorso ACI
116
Soccorso Pubblico
113
Vigili del Fuoco - Pronto Intervento
115
- locale stazione
0883 531222
Lase (Sebastiano Lavecchia)
52 IL FIERAMOSCA
GENNAIO
2014
GENNAIO
2014
IL FIERAMOSCA
53
ORARIO FERROVIARIO fino a dicembre 2014
BARLETTA - BARI CENTRALE BARLETTA - FOGGIA
Da Barletta a Bari: 4.42 4.43 5.27* 5.48 5.54* 6.20* 6.40 6.43 6.48 7.00 7.12 7.30 7.52 8.30
8.50 10.42 10.59 11.36* 12.44 12.56 13.37* 13.48* 14.02 14.10* 14.22 14.43* 15.02* 15.22
15.57 16.10* 16.46* 17.04* 17.16 17.43* 17.46 18.13* 18.20* 18.39 18.46* 19.00 19.18
19.43* 19.55 20.04 20.16* 20.44* 21.03* 21.36* 21.44* 22.16* 22.39 22.52 23.03*
Da Bari a Barletta: 0.01 0.15 4.00 4.23 5.32* 6.00* 6.05 6.29 6.45 7.15* 7.38* 7.45
8.00 8.07* 8.15 8.38* 9.38* 10.04* 10.10 11.38* 11.48 11.53 12.04* 12.30 12.38*
13.05 13.17* 13.27 13.38* 13.45 14.04* 14.10* 14.27 14.38* 15.15 15.38* 16.05*
16.35 16.42 17.05 17.15 17.35 17.45 18.07 18.10 18.17* 18.34 19.00 19.34 19.40
20.15 20.30 21.19 21.33* 21.40 22.06 22.13 23.09*
Legenda: Espresso, Regionale, IC, ICN, F.Argento, F.Bianca, Festivo
*= il servizio si effettua anche la domenica
Da Barletta a Foggia: 0.34* 4.47 5.11 6.02* 6.43* 6.53 6.54 7.15 7.45* 8.08* 8.31
8.50* 8.56 9.03 9.08* 10.08* 10.48* 10.58 12.08* 12.31 12.39 12.48 13.08 13.20
13.45* 14.08* 14.21 14.48* 14.54 14.57 15.08* 15.21 16.02 16.08* 16.48* 17.30
17.37 18.02 18.22 18.45* 18.57* 19.50 20.26 21.02 21.13 21.21 22.06 22.21* 22.28
22.53 22.58 23.57*
Da Foggia a Barletta: 4.00* 4.10 4.48* 5.05 5.19* 5.39* 6.00 6.06 6.15 6.37 6.46 7.10
7.57 10.00 10.15 11.05* 12.00 12.13 13.05* 13.12 13.19* 13.38* 14.14* 14.20* 15.18
15.38* 16.17* 16.22* 16.33 17.14* 17.38* 17.50* 17.55 18.17* 18.35 19.14* 19.25
19.46* 20.14* 20.19* 21.05* 21.14* 21.45* 22.10 22.32*
Per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni e
acquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21
(Raggiungibile solo da telefoni di rete fissa).
CHIESE: orari Ss. Messe
STAZIONI DI SERVIZIO
TURNI FESTIVI MESI GENNAIO 20143 e FEBBRAIO 2014
Antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30
Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00
11-12 Gennaio
TURNO A 8-9Febbraio
IP
ESSO
ESSO
TAMOIL
ESSO
via L. Da Vinci
via R. Margherita
p.za 13 febbr. 1503
via S. Samuele
via Trani
4-5Gennaio
TURNO B
AGIP
IP
ERG
TOTALERG
TOTALERG
TURNO C 25-26 Gennaio
TURNO D
ERG
AGIP
IP
IP
Q8
ERG
ERG
TOTAL
AGIP
Q8
22-23 Febbraio
via Canosa, 84
via Foggia
via Andria
lit. di Ponente
via Trani
54 IL FIERAMOSCA
18-19 Gennaio
15-16 Febbraio
via Canosa
via Trani
via Parrilli
lit. di Ponente
via Barberini
1-2Febbraio
via R. Margherita
via Violante
via Andria
via Trani
via Foggia SS 16
sabato sera domenica
BUON PASTORE 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Medaglie d’Oro, 29
CARMINE 17.00
via Mura del Carmine
CHIESA CIMITERO 9.00 CUORE IMM. DI MARIA 19.00
8.00 10.00 11.30 19.00
via Barberini
IMMACOLATA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Firenze, 52
MARIA SS. STERPETO 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30 18.30 20.00
viale del Santuario, 13 12.30
OSPEDALE CIVILE 9.00
PURGATORIO 19.309.00 19.30
corso Garibaldi
S. AGOSTINO 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00
via Pozzo S. Agostino, 28
S. ANDREA 18.30
9.00 10.30 11.30 18.30
via M. Bruno
S. BENEDETTO 19.00
8.00 10.00 11.30 19.00
via R. Margherita
S. CATALDO 10.00
20.00
via Mura S. Cataldo
S. DOMENICO 19.30 19.30
corso Garibaldi, 198
S. FILIPPO NERI 1110 7.30 9.30 11.30 19.00
via Mons. Dimiccoli, 116
S. GIACOMO 19.00 8.30 10.00 11.00 19.00
c.so Vitt. Emanuele, 147
S. GIOVANNI APOSTOLO 19.00 8.30 11.00 19.00
via delle Querce, 2
S. LUCIA 19.00 8.30 10.00 11.15 19.00
vicoletto Santa Lucia
S. MARIA DEGLI ANGELI 8.00 10.00 11.30 19.00
viale Marconi, 22
S. M. DELLA VITTORIA 18.00 20.00 18.00
via Cialdini, 70
S. MARIA DI NAZARETH via Nazareth
S. NICOLA
19.00 8.15 11.00 19.30
via Canne, 195 12.15
S. PAOLO 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00
via Donizetti
S. RUGGERO 7.30
via Cialdini
SACRA FAMIGLIA 19.00 8.00 10.00 19.00
via Canosa, 143
SANTA M. MAGGIORE
11.00
via Duomo
SANTO SEPOLCRO
19.00 8.30 10.00 12.00 19.00
corso Vitt. Emanuele
SPIRITO SANTO 19.00 9.00 11.00 19.00
via Boggiano, 43
SS. CROCIFISSO 19.00
8.30 10.00 11.30 19.00
via Petrarca
SS. TRINITÀ 19.00
10.00 11.30 19.00
via Palmitessa, 38
GENNAIO
2014