comunicato 22012014 - FISAC CGIL Puglia

Nel corso dell’ultimo mese, a cavallo tra il vecchio ed il nuovo anno, le diverse vicende che hanno attraversato la BPPB ci consegnano un 2013 davvero critico ed un oscuro futuro per il 2014. Imbarazzante, quasi kafkiano ciò che
è avvenuto il 19 dicembre u.s.: nel corso di un incontro sindacale, il (fu) Presidente Marrulli ha voluto intrattenere
senza alcun preavviso le OOSS rassegnando, con il DG Piozzi, le linee strategiche generali della BPPB per il 2014,
coerente con la lettera contestuale di Banca d’Italia dello scorso luglio. La comunicazione del (fu) Presidente -in
sensibile discontinuità con le dichiarazioni rese nei mesi scorsi alla rete ed in assoluta continuità con quanto espresso
pubblicamente negli incontri con i soci delle settimane immediatamente precedenti- è così sintetizzabile:
raggiungimento del TIER 1 al 7,50% al 31.12.2013 per traguardare l’8% a fine 2014;; efficientamento
dell’organizzazione aziendale realizzabile secondo la ristrutturazione avviata di strutture e funzioni, con ipotizzabili
chiusure/cessione di sportelli e con gli effetti a regime dell’Accordo 2.8.2013; nuovo credibile piano industriale con
cui avviare ed accompagnare l’aumento di capitale; ricerca di un partner bancario di elevato standing, rispetto al
quale -dopo aver prospettato una nuova ipotesi di intese con la BPB, non più connotata come fusione tout court, ma
basata su supporto di capitale e management- il (fu) Presidente ha fatto riferimento a generici e non meglio identificati
ulteriori possibili partner, smentendo l’ineluttabilità dell’aggregazione con la BPB; infine, impegno con le OOSS di
incontri per un’informativa più puntuale (anche nei tempi) rispetto all’evoluzione della situazione aziendale. Come
noto, qualche ora dopo il Dr. Marrulli si è dimesso nel corso del CdA convocato nella stessa data! Nessuna
comunicazione ufficiale interna, per carità! Conferme indirette solo dalla stampa!
Non crediamo, ovviamente, alle “motivazioni strettamente personali”, immancabili e di rito: dietro quelle
dimissioni appare evidente un CdA spaccato sulle visioni e le strategie, un CdA complessivamente incapace (forse
pure con la presumibile eccezione di qualcuno) di pensare al futuro della BPPB senza il filtro del proprio interesse
personale, un CdA tuttora imbrigliato da inquietanti fantasmi che, dalle nebbie di un nero recentissimo passato,
avrebbe dovuto essere definitivamente archiviato con l’Assemblea sociale dello scorso settembre, aleggiano ancora
intorno e dentro la banca, brigando e provando ancora a condizionarne le scelte: ora basta!!! Si è perso fin troppo
tempo, adesso occorre individuare il nome di un Presidente credibile, professionalmente strutturato, di consolidata
esperienza, capace di una leadership autorevole e riconosciuta, in forte discontinuità e non in contiguità col
passato, preferibilmente espressione del territorio storico della BPPB; un Presidente che sia in grado di governare
il CdA e la Banca, mettendola in sicurezza ed attuando tutte le misure contenute nel verbale ispettivo della Vigilanza;
un Presidente che sia in grado di rilanciare la BPPB attraverso un piano industriale degno di questo nome (con
tanti saluti al mai dimenticato piano strategico) ed un aumento di capitale che favoriscano e mantengano l’autonomia della BPPB, nel rispetto della storia e degli interessi di tutti gli stakeholders, e che accompagnino la ricerca fattiva di
una partnership dietro la quale non si celi la s/vendita dell’Azienda in cambio di misere fortune personali di
chicchessia.
Un Presidente, infine, che riporti ordine e rigore morale da troppo tempo assenti in BPPB. Sempre in
dicembre, approfittando di alcune assenze in CdA e di quella del Presidente dimissionario, si è consumato un vero e
proprio blitz (con la regìa del DG in Comitato esecutivo), una turpe operazione, consistente nella delibera di un
aumento retributivo pari a complessivi €.60.000 annui a due dirigenti! VERGOGNA! Il contesto generale di crisi,
la difficile situazione aziendale, i sacrifici di Lavoratrici/tori sanciti nell’Accordo 2.8.2013, avrebbero dovuto
impedire persino di proporre una simile VERGOGNA: è un vero e proprio schiaffo in faccia a Lavoratrici/tori che
operano in condizioni di grande difficoltà operativa e che devono rinunciare ad una grandissima parte del
proprio contratto integrativo dal 1.1.2014, ed ai quali è stata imposta dalle scelte aziendali una mobilità oltre la
soglia della normalità senza alcuna indennità: VERGOGNA! L’equità, la morale e l’etica delle retribuzioni richiamata pure da Banca d’Italia (di cui richiamiamo l’attenzione anche su questi aspetti) basterebbero a reclamare la
revoca di tale DELIBERA VERGOGNOSA: con quella somma si potrebbe garantire l’assunzione dei figli di due
colleghi deceduti in servizio, in coerenza finalmente con i principi di mutualità e solidarietà, distintivi di una Banca
Popolare, riscattando così almeno in parte la vergogna di tale iniqua decisione.
Complice di tale situazione è un top management che si arrabatta nel tirare a campare. A partire dal DG:
è qui dal novembre 2012 ma nessuno ne riconosce compiutamente il segno, che sostanzia solo nelle sue
‘sceneggiate’ in riunioni commerciali e, talvolta, sindacali. I due Vice DG sono tuttora lì, a dispetto di quanto la
stessa Banca d’Italia ha indicato a fine ispezione, e continuano a governare (?) ad interim le Direzioni Commercial
Banking ed Operations (e si tarda pure per l’Audit a nominare un Responsabile); ma sono sotto gli occhi di tutti
l’assoluta assenza di una strategia commerciale ed il disastro conclamato dell’organizzazione aziendale: è la carne viva di Lavoratrici/tori che brucia sotto tale insipienza manageriale e che combatte per presentarsi credibile ad una clientela
sempre più disorientata (quando non allarmata) e per gestire, anche con mezzi di fortuna, un’operatività quotidiana,
nella rete arrivata persino all’assurdo di dover fronteggiare il mancato approvvigionamento di risme di carta! I cinque
Capi AT, novelli Viceré della nuova struttura, gestiscono in autonomia il Personale, essendo saltata di fatto anche la
funzione di filtro e di indirizzo della Direzione Risorse (in realtà anche per le Strutture Centrali, altre monadi
autarchiche), oggi attestatasi alla funzione notarile di decisioni altrui e di cui è necessario riformulare gli interventi.
Al disastro del vertice non può che corrispondere come tragica conseguenza l’assoluto degrado del tessuto operativo della BPPB. Un organico ridotto a 1167 unità (erano 1252 un anno fa) e le ulteriori potenziali uscite (24 da
luglio prossimo, 17 da gennaio 2015), realizzabili ai sensi dell’Accordo 2.8.2013 e dell’Accordo in ABI di dicembre sul Fondo di Sostegno, sono un vero e proprio allarme rosso per la tenuta operativa della BPPB. Il marasma e
l’orgasmo decisionale conseguente alla nascita di nuove figure professionali sta da qualche mese (come avevamo previsto e denunciato) ingessando l’operatività di diversi punti della rete, a partire soprattutto dalle Agenzie di Base,
dove la mancanza di formazione adeguata (per contenuti, durata e tempi di intervento) sta mandando allo sbaraglio una
fascia larghissima di Lavoratrici/tori (tutti in nuovi ruoli professionali, spesso senza lettera ufficiale di incarico)
che non sono stati messi dall’Azienda nelle condizioni idonee a rispondere alle richieste della clientela: la dicotomica
specializzazione derivante dalla provenienza dalle due vecchie Aree (Vendita ed Impieghi), che in tempi non sospetti
(Ronzo imperante) avevamo inutilmente chiesto di rivedere ed integrare, non poteva essere superata con due/tre
giornate di formazione, pure mal strutturata. E viene fatalmente amplificata dalle storture organizzative che si
registrano nel pezzo che ritenevamo meglio strutturato nella riorganizzazione, i Crediti, rispetto ai quali osserviamo
che l’ingorgo creatosi nelle gestione del Credito Anomalo, può pericolosamente riproporre le criticità dell’ex Servizio Incagli (esplose col botto del 2012). È tempo che la Banca, per equità, riequilibri i sacrifici che
Lavoratrici/tori sopportano, per cui è di tutta evidenza ed urgenza una vertenza complessiva, che formalizziamo in
lettera contestuale all’Azienda e che così si articola:
VERIFICA DELL’ACCORDO 2.8.2013: a) le uscite realizzate ed eventualmente realizzabili, sono superiori
alle previsioni così come, conseguentemente, i risparmi strutturali: riteniamo, alla luce di ciò, che sia
sostenibile e rivendicabile la rinegoziazione di partite come la PREVIDENZA COMPLEMENTARE (il cui
esborso a carico Azienda, ai sensi dell’Accordo 2.8.2013, ammonta a soli 4,50€ per Dipendente, come è stato solo di recente chiarito) e la POLIZZA SANITARIA (i cui aumenti, determinati dall’incrementata sinistrosità della polizza nel corso del 2013, devono essere pagati interamente dalla BPPB); b) accordo sulla
MOBILITA’ della forza lavoro, che disciplini in maniera uniforme, indipendentemente dal ruolo ricoperto,
indennizzi chilometrici in caso di trasferimento disposto d’ufficio dall’azienda;
NUOVE FIGURE PROFESSIONALI / FORMAZIONE: a) per quanto sospeso il CIA, urge la definizione
delle DECLARATORIE e degli INQUADRAMENTI (non esclusi i RUOLI CHIAVE) delle nuove figure
professionali rivenienti dal nuovo modello organizzativo; b) necessario raccordo dei PERCORSI
PROFESSIONALI PREGRESSI con declaratorie/inquadramenti delle nuove figure professionali, che
salvaguardi l’attività svolta e definisca puntualmente l’orizzonte temporale di maturazione dei nuovi inquadramenti; c) pianificazione di adeguata FORMAZIONE, rispondente alle esigenze formative del
personale interessato dalla riorganizzazione, con offerte formative da realizzarsi in ambito di AT;
OCCUPAZIONE: l’organico attuale pone l’esigenza di una verifica di possibili interventi in tema di
occupazione, anche temporanea, per una più efficiente operatività delle strutture oggi in sofferenza.
Ri/chiamiamo, conclusivamente e con forza, il CdA alle proprie responsabilità, a dare un governo alla BPPB,
come da mesi chiediamo senza registrare un reale cambio di rotta da parte di Amministratori e management che finora
hanno traccheggiato fino al parossismo, danneggiando ulteriormente la Banca.
Altamura, 22 gennaio 2014
ORGANI DI COORDINAMENTO DIRCREDITO FABI FIBA/CISL FISAC/CGIL - BPPB