LA MADONNA NON SI INCHINA DAVANTI A NESSUN BOSS Una riflessione a margine dell’ormai noto episodio di Oppido Mamertina Su questa terra, la Madre di Dio è apparsa solo a creature innocenti, giovanissime e povere, come accaduto l’11 febbraio 1858 a Lourdes ed il 13 maggio 1917 a Fatima. A Lourdes la piccola Bernadette Soubirous si inchina e si mette in ginocchio davanti alla “Signora vestita di bianco”, si fa il segno della croce e prega in silenzio. Ecco cosa le chiede la Madonna: pregare il Santo Rosario e chiedere ai sacerdoti “di costruire una cappella e di andarvi in processione pregando il Rosario”. Giusto un paio di mesi fa, con la mia Comunità Masci Villa San Giovanni 2, abbiamo visitato la Cattedrale di Oppido Mamertina, accompagnati da don Antonino, vicerettore del Seminario di Reggio: uno splendido tempio, in cui la Madonna è venerata col titolo dell’Assunta. Tuttavia, ciò che maggiormente colpisce è come il popolo mamertino curi la propria Cattedrale: sempre pulita, ordinata, con funzioni sobrie e ricche di fede partecipate anche nei giorni feriali. Dunque, Oppido Mamertina è un paese che sa stringersi attorno alla sua Cattedrale e alla sua antica Chiesa diocesana: nel 2000, in opposizione al trasferimento della sede vescovile a Palmi voluto dall’allora vescovo mons. Luciano Bux, tutta la cittadinanza scese in piazza per difendere la storia e la tradizione della sua diocesi, ma forse anche per mantenere quel legame che nei secoli si crea tra il Popolo di Dio e la Chiesa. La Madonna degli oppidesi onesti e credenti non si inchina davanti a nessun malavitoso, ma più semplicemente alcuni uomini, che cercano di acquisire potere stando a contatto con la Chiesa locale, hanno fatto fermare una statua di gesso davanti alla casa del boss: quella statua, in quel momento, NON ERA LA MADRE DI GESU’! Questo concetto, con altre parole, è stato espresso da mons. Nunzio Galantino, vescovo di Cassano all’Jonio e Segretario Generale della CEI, che ha dichiarato: “Mi sento tradito. Chi ha fatto chinare quella statua ha commesso un doppio peccato. Ha stravolto il senso della processione, cercando di avallare il comportamento di chi serve il male” e ancora “quello non era neanche un inchino, era una sottomissione”. “Il caso di Oppido fa capire – osserva mons. Galantino – che esistono due livelli sui quali occorre intervenire. Il primo riguarda i malavitosi, la loro condanna, il fatto che una condotta di vita come la loro non è compatibile nel modo più assoluto con il Vangelo; poi c’è un secondo livello, che riguarda l’intera comunità civile e religiosa”. Si tratta, in questo caso “di estirpare una radice culturale”. Peraltro, la processione era guidata dal parroco di Tresilico, frazione di Oppido, tanto che mons. Francesco Milito, vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, ha aperto un’indagine: perciò Mons. Galantino ricorda che “Papa Francesco quando è venuto ha avvertito: attenzione a non lasciare soli vescovi e parroci. Io non voglio fare una difesa d’ufficio, ma so che le processioni sono eventi di popolo, di massa”, eventi “che finiscono per inglobare anche ambienti estranei alla parrocchia”. É come se i parroci talvolta ne perdessero il controllo: “I sacerdoti non sempre sono consapevoli di quanto sta accadendo. Non controllano tutto”. “Posso dire – aggiunge – che durante le processioni i portantini, per esempio, sovente sono persone che non frequentano la comunità”. Come Adulti Scout, dobbiamo essere testimoni credibili della fede, accompagnata dai valori della legge e della promessa, che sono anche i valori propri del Vangelo. Ha giustamente dichiarato il nostro nuovo SR del Masci Antonio Pallone: “Questa sera, di rientro dall’intenso campo del Lamezia 3, appena appresa la notizia di Oppido Mamertina - dove una processione ha fatto riverenza al boss locale – sono rimasto per pochi attimi sconcertato. Non ho potuto fare a meno di interrogarmi sul senso profondo delle “manifestazioni di fede” di noi che ci professiamo cattolici. Di fronte ad una fede solo “rappresentata” in talune circostanze, personalmente non posso far altro che essere grato al Signore, perché, grazie al nostro essere fratelli scout, ogni giorno mi e ci fa vivere una fede ‘’incarnata’’ nel servizio”. La Comunità Masci Villa San Giovanni 2 condanna qualsiasi forma di interferenza tra manifestazioni di fede e ambiente mafioso, tra Chiesa e malaffare: la Chiesa è chiamata a dare le risposte del Vangelo agli ultimi e ai bisognosi, seguendo, oggi più che mai, l’insegnamento del Santo Padre Papa Francesco. Ad una Chiesa ricca, fastosa e adornata di preziosità, preferiamo una Chiesa impegnata nella carità, nell’educazione e nella formazione dei giovani. L’episodio di Oppido Mamertina deve portare i parroci a riflettere sulla fondamentale importanza che deve assumere nella gestione della parrocchia il Consiglio Pastorale, formato secondo le regole diocesane, per affidare soltanto ad esso ogni decisione sulle manifestazioni di fede (ancorché esterne alle mura della chiesa, come le processioni) e sulla vita religiosa della comunità. Mimmo Cotroneo Magister Villa San Giovanni 2
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