Premio Scolastico C.A.I. Scuola Secondaria 1° L.B.Alberti a.s. 2013 – 14 Classe 3D Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D COME LA MONTAGNA HA DATO LUOGO, SPAZIO, ISPIRAZIONE, SUGGESTIONI ALLE ESPRESSIONI CULTURALI DELL’UOMO COME L’UOMO HA DATO NARRAZIONI, PAROLE, IMMAGINI, SUONI, SEGNI DI APPASSIONATO TRIBUTO ALLA MONTAGNA Vorremmo trasmettere a tutti i lettori una convinzione: la montagna per l’uomo è una grande fonte d’ispirazione … (Giancarlo G., Nicolò T.) We would transmit to all of readers a conviction: the mountain for the man is a big font of inspiration … … è un varco, ed un confine, tra l’umano e il divino. (Andrea P., Simone B.) … it is an opening, and a border, between the human and the divine. Il mito, la religione, la letteratura, la poesia, l’arte, la musica hanno da sempre trovato nella montagna il luogo ideale d’espressione … (Fabio G., Linda S.) Myth, religion, literature, poetry, art, music have always found in the mountains their ideal place of expression …, … tale da affascinare la mente dell’uomo e dare spazio a idee e pensieri di artisti, poeti, pensatori e filosofi, ammaliati dalla meravigliosa maestosità dei monti. (Caterina T., Vittoria B., Giovanni M., Francesco R.) … such as to fascinate the human mind and to give space to the artists’ ideas and thoughts, to thinkers and philosophers amazed by the beautiful majesty of heights. Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D Sommario 1. Il mito 2. La religione 3. La letteratura 4. L’arte 5. La musica 6. Noi: segni e disegni 7. Conclusione 8. Nota didattica Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D 1. LA MONTAGNA E IL MITO OLIMPO PARNASO IL MONTE OLIMPO IL monte Olimpo si trova nel nord della Grecia: altissimo e inaccessibile, sempre avvolto dalle nuvole, fu ritenuto la dimora degli dei che, per questo motivo, furono chiamati anche olimpici. E il termine olimpico che stava a indicare la vita beata delle deità, è ancora oggi sinonimo di imperturbabile e calmo. Omero per primo ha lasciato, nell’Odissea, una famosa descrizione della dimora degli dei sull’Olimpo; “L’Olimpo, dov’è, dicono, la sede sempre serena dei numi: non da venti è squassata, mai dalla pioggia è bagnata, non cade la neve, ma l’etere sempre si stende privo di nubi, candida scorre la luce: là il giorno intero godono i numi beati”. Nei poemi omerici l’Olimpo è definito sempre “elevato” e “grande”, aggettivi che, allegoricamente, rimandano ad un luogo proteso verso il cielo, che è già cielo, inaccessibile agli uomini. (Andrea P.) IL MONTE PARNASO Il monte Parnaso, (dal greco Parnassòs), è una montagna del centro della Grecia che domina la città di Delfi. Particolarmente venerato durante l’antichità, il Parnaso era consacrato al culto del dio Apollo e alle nove Muse, delle quali era una delle due residenze. Nella tradizione classica, i due gioghi in cui il monte si biforca sono chiamati Cirra ed Elicona, rispettivamente sacri ad Apollo il primo e alle Muse il secondo. (Letizia T.) Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D 2. LA MONTAGNA E LA RELIGIONE SINAI FUJI ARARAT IL MONTE SINAI Il monte Sinai è conosciuto con molti altri nomi, ad esempio Monte Oreb o Monte Musa. Si trova in Egitto, nella penisola del Sinai, a sud. Il Monte Sinai è alto 2.285 metri ed è il secondo monte egiziano. Ai piedi del monte sorge il monastero di Santa Caterina, nel luogo dove si pensa che Dio si sia manifestato a Mosè in un roveto ardente. Sulla cima del monte c’è una cappella greco-ortodossa, costruita nel 1934, non aperta al pubblico, dentro cui ci sarebbe la roccia da cui Dio trasse le Tavole della Legge. Là vicino c’è anche la Grotta di Mosè, dove si crede che Mosè avesse aspettato di ricevere le Tavole dei Dieci Comandamenti. (Caterina T.) IL MONTE FUJI Il monte Fuji è un vulcano alto 3.776 metri ed è la montagna più alta del Giappone. Gli shintoisti lo considerano sacro al punto da ritenere doveroso, nell’arco della vita, almeno un pellegrinaggio sulle sue pendici. La letteratura e i racconti mitologici narrano di un dio chiamato Miogino-Mikoto, il quale, avendo chiesto inutilmente ospitalità per la notte al Monte Fuji, fu costretto a cercare un’altra sistemazione presso il monte Tsukuba. In seguito il dio decise di vendicarsi, condannando il Fuji a essere sempre ricoperto di neve e a passare la sua esistenza in isolamento. Il Fuji, essendo stato un vulcano attivo fino al 1708, ha suscitato fin dall’antichità timore e rispetto nei giapponesi, finendo per essere venerato come una vera e propria divinità. I pellegrinaggi al monte divennero davvero popolari grazie soprattutto all’istituzione di numerose confraternite a capo delle quali vi era la figura dei cosiddetti sendatsu, Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D praticanti religiosi che facevano da tramite tra i santuari e il monte, e degli oshi, figure semi-sacerdotali che fungevano da guida durante le scalate. Grazie a queste figure i pellegrini potevano raggiungere la vetta sacra del vulcano, pregare presso i templi dedicati alle divinità del Fuji e abbeverarsi presso le due sorgenti sacre. (Matteo B.) IL MONTE ARARAT Il monte Ararat è il più alto monte della Turchia e si trova in un territorio che anticamente faceva parte dell’Armenia; in armeno, infatti, significa “CREAZIONE DI DIO” o “LUOGO CREATO DA DIO”; in turco invece significa “LUOGO DI DOLORE”. Secondo la Bibbia Noè vi approdò in cima dopo che le acque del diluvio universale si ritirarono. La leggenda narra che l’arca sia ancora sulla montagna, come riferito in passato anche da Marco Polo. Molti avventurieri, anche dei giorni nostri, si sono cimentati nella ricerca dell’arca scattando anche foto in cui è presente un oggetto non identificato conosciuto come l’anomalia dell’Ararat; questa sagoma, infatti, appare sul bordo di un precipizio ed ha una forma troppo lineare per essere naturale; si trova inoltre sotto i ghiacci. Anche lo space shuttle nel ’94 riprese durante un viaggio l’oggetto e confermò la presenza di materiale ligneo. La CIA ha esaminato le immagini riprese da un satellite. La struttura sembrerebbe di legname pietrificato lunga 150 metri, larga 25 e alta 15 che assomiglia ad una nave con un grande ponte e inoltre vicino ad essa un esploratore russo, Poly Akov, dice di aver trovato anche delle enormi pietre che potrebbero essere servite come ancore. Tocca naturalmente agli studiosi accertarsi di cosa possa trattarsi per risolvere il mistero dell’arca di Noè. (Giovanni M.) Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D 3. LA MONTAGNA E LA LETTERATURA DANTE, LA MONTAGNA DEL PURGATORIO PETRARCA, IL MONTE VENTOSO MANZONI, ADDIO MONTI LEOPARDI, MONTE TABOR D’ANNUNZIO, PASTORI PASCOLI, LA PICOZZA UNGARETTI, IL CARSO BUZZATI, LE DOLOMITI ED ALTRO LA MONTAGNA DEL PURGATORIO (DANTE) Nella divina Commedia il Purgatorio è rappresentato come una montagna che si eleva dalla parte opposta della voragine dell’Inferno. Al contrario dell’Inferno e del Paradiso, dove le anime risiedono per l’eternità, il Purgatorio è un regno di passaggio: percorrendo le cornici concentriche di questa collina, le anime penitenti espiano i loro peccati sia fisicamente , sia moralmente, per essere infine libere di ascendere al Paradiso. L’atmosfera, man mano che si sale, diventa più serena, perché si avvicina il momento della salvezza. L’ascesa della montagna del Purgatorio quindi è intesa, allegoricamente, come strumento di salvezza. (Andrea P. e Simone B.) MONTE VENTOSO (PETRARCA) L’ascesa al Monte Ventoso è una lettera scritta dal poeta Francesco Petrarca in latino, raccolta nelle Familiares (IV,1). Narra l’ascesa del monte Ventoux compiuta dal poeta e dal fratello Gherardo tra il 24 e il 26 aprile 1336. Di seguito riportiamo alcune citazioni tratte dalla lettera: Oggi […] sono salito sul più alto monte di questa ragione, chiamato Ventoso […] Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D […] questo monte, che a bell’agio si può ammirare da ogni parte, mi è stato quasi sempre negli occhi […] […] La vita che noi chiamiamo beata è posta in alto e stretta, è la strada che vi conduce. Inoltre vi si frappongono molti colli, e di virtù in virtù dobbiamo procedere per nobili gradi; sulla cima è la fine di tutto, è quel termine verso il quale si dirige il nostro pellegrinaggio […] Ciò che spinge Petrarca a intraprendere la scalata è in primo luogo la curiosità di scoprire il mondo e le sue bellezze, ma in secondo luogo vi è anche la volontà “umanistica” di emulare l’esperienza di un antico. L’ascesa, allegoricamente, è un esame di coscienza, un bilancio interiore che si conclude con un’aspirazione alla purificazione dell’animo, che porti alla serenità e al superamento dei conflitti. (Ilaria B., Giovanna M., Francesco R.) ADDIO MONTI (MANZONI) L’Addio ai monti è un celebre brano del capitolo VIII de I promessi sposi di Alessandro Manzoni. Esso parla della notte in cui Renzo e Lucia, su indicazione di fra’ Cristoforo, abbandonano in barca il paese natale per sfuggire alle grinfie del malvagio don Rodrigo, il quale mira alla mano della fanciulla; questa, rivedendo i propri luoghi cari, che teme di perdere, e il tetro maniero del suo famigerato pretendente, è vinta dallo sconforto e, posati il braccio e la fronte sul bordo della piccola imbarcazione, piange. Manzoni riporta i pensieri della giovine che fanno riferimento, appunto, ai luoghi che questa teme di non poter più rivedere. Il passo è il momento più lirico di tutto il romanzo, tanto che viene considerato dai commentatori poesia in prosa. Il tema centrale del passo, lirico ed elegiaco, è certamente quello del difficile distacco dalla terra natia. (Cecilia S. e Miriam P.) MONTE TABOR (LEOPARDI) “Sempre caro mi fu quest’ermo colle”… Il monte Tabor ha dato a Leopardi l’ispirazione per scrivere una delle sue poesie più belle, L’infinito. Da quel monte Leopardi vede “interminati spazi”, sente una “profondissima quiete”, fino alla conclusione: nella maestosità della natura, dell’infinito orizzonte “s’annega il pensier mio”. Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D Così la sommità di uno spazio concreto, il monte Tabor, conduce a vette di pensieri profondissimi. (Greta F., Linda S.) PASTORI (D’ANNUNZIO) “Han bevuto profondamente ai fonti alpestri, che sapor d’acqua natìa rimanga ne’ cuori esuli a conforto, che lungo illuda la lor sete in via”… “E vanno pel tratturo antico al piano, quasi per un erbal fiume silente”… Nella poesia Pastori Gabriele D’Annunzio descrive un’attività tipica della sua terra d’origine: l’Abruzzo. Infatti questa poesia descrive le migrazioni stagionali dei pastori dal monte al piano. E’ la descrizione di un paesaggio montano che specifica i luoghi percorsi dalle pecore del gregge. Nostalgia, allontanamento, esilio: nel lasciare i monti l’animo umano vive sentimenti di profonda malinconia (Cecilia S., Miriam P.) LA PICCOZZA (PASCOLI) Ascesi senza mano che valida mi sorreggesse… Ascesi il monte senza lo strepito delle compagne grida… Da me, da solo, solo con l’anima, con la piccozza… La scalata è una metafora della vita, Pascoli rimpiange il fatto di non aver avuto una madre che lo sostenesse e s’è dovuto far forza da solo nell’affrontare l’esistenza. (Francesco R.) Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D IL CARSO (UNGARETTI) “Incomincio dal primo giorno della mia vita in trincea, e quel giorno era il giorno di Natale del 1915, e io ero sul Carso, sul monte San Michele”. “Come questa pietra del San Michele”… tratto da “Sono una creatura” Valloncello di Cima Quattro il 5 agosto 1916. Le poesie di Ungaretti sono state ispirate dalla sua vita in trincea durante la prima Guerra Mondiale. In queste poesie Ungaretti narra la dura vita in trincea sul Carso. Ungaretti in una sua poesia dice che le pietre dei monti sono fredde, dure, prosciugate, refrattarie e totalmente disanimate paragonandole al suo pianto. In una poesia, “San Martino del Carso”, viene descritto il tragico paesaggio di questi monti, con brandelli di case e con croci ovunque e con trincee scavate dove vivere. (Oliviero N., Matteo B.) DOLOMITI e altro (BUZZATI) Buzzati, appassionato alpinista, ha ambientato molti suoi romanzi e racconti in montagna. Barnabo delle montagne, Il segreto del Bosco Vecchio, altri racconti o lettere o scritti vari hanno come nucleo tematico il paesaggio di montagna, paesaggio reale, calato in una dimensione narrativa, che diventa paesaggio interiore e metaforico: metafora del mistero, della solitudine, del passare del tempo, dell’attesa. Il suo è uno stile raffinato, leggero, evocativo e a tratti persino surreale, capace di ammantare ogni cosa narrata, che sia gioiosa, oppure triste, di una specie di aurea fiabesca. (Ilaria B.) Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D 4. LA MONTAGNA E L’ARTE DÜRER CEZANNE SEGANTINI MUNCH Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D ALBRECHT DÜRER Albrecht Dürer, pittore e incisore (Norimberga 1471- ivi 1528), fu il più alto rappresentante dell’arte e della cultura del Rinascimento tedesco. Dürer intraprese un viaggio in Italia entrando a piedi attraverso il Passo del Brennero e documentò il suo viaggio in Alto Adige con dodici splendidi acquerelli di cui cinque dedicati proprio alla Val di Cembra dove ritrasse anche il Castello di Segonzano in cui soggiornò. (Letizia T. e Francesco R.) Autore Titolo Data Tecnica Dimensioni Ubicazione Albercht Dürer Paesaggio alpino 1495 Ad acquerello e guazzo su cartoncino cm. 21 x 31,2 Ashmolean Museum, Oxford Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D PAUL CÉZANNE (1839 – 1906) Pittore francese e post-impressionista. Paul Cézanne raffigurò su molte tele la montagna “Sainte – Victoire”, massiccio calcareo nella valle vicina ad “AIX-EN-PROVENCE” luogo molto amato dall’autore. (Giovanni M. e Letizia T.) Autore Titolo Data Tecnica Dimensioni Ubicazione Paul Cèzanne La montagna Sainte-Victoire 1905 Olio su tela 63cm x 83 cm Kunsthaus, Zurigo Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D Autore Titolo Data Ubicazione Autore Titolo Data Ubicazione Paul Cèzanne Mont Sainte-Victoire 1885-1887 Courtauld Institute Galleries, London Paul Cèzanne Strada vicino alla montagna Sainte-Victoire 1898-1902 HERMITAGE Museum, San Pietroburgo, Russia Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D GIOVANNI SEGANTINI (1858 – 1899) I grandi paesaggi pastorali delle Alpi rappresentati da Segantini sono di una bellezza stupefacente e rimandano a colui che li osserva la forza e al tempo stesso la pace del silenzio delle alte vette. (Giovanni M.) Autore Titolo Data Tecnica Dimensioni Ubicazione Giovanni Segantini Trittico delle Alpi - La Vita 1898-99 Olio su tela 190 x 320 cm Segantini Museum Autore Titolo Data Tecnica Dimensioni Ubicazione Giovanni Segantini Trittico delle Alpi: La Natura 1898-99 Olio su tela 235 x 400 cm Segantini Museum St. Moritz Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D Autore Titolo Data Tecnica Dimensioni Ubicazione Giovanni Segantini Trittico delle Alpi: La Morte 1898-99 Olio su tela 190 x 320 cm Segantini Museum St. Moritz Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D EDVARD MUNCH (1863 – 1944) La natura, attraverso l’interiorizzazione dell’immagine è quasi un sogno irreale dai contorni accennati, dissolti nel tempo, dalle forme indefinite, “nascoste” che influiscono a livello inconscio. (Letizia T.) Autore Titolo Data Tecnica Dimensioni Ubicazione Edvard Munch Crepuscolo in montagna 1900-1918 Olio su cartone 48 x 35 cm Collezione Cini Art Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D 5. LA MONTAGNA E LA MUSICA (un piccolo database) TITOLO EINE ALPENCINFONIE UNA NOTTE SUL MONTE CALVO EDELWAISSE SIGNORE DELLE CIME LA MONTANARA QUEL MAZZOLIN DI FIORI VECCHIO SCARPONE LA VALSUGANA BOMBARDANO CORTINA CAMPANE DI MONTE NEVOSO CHIESETTA ALPINA LA CANZONE DEL GRAPPA MONTE CANINO IL TESTAMENTO DEL CAPITANO BELLA CIAO LA LEGGENDA DEL PIAVE MONTE PASUBIO VINASSA VINASSA TA PUM LA MARMOTTE OP.52 N.7 LA PASTORELLA DELLA ALPI MONTAGNE VERDI AUTORE GENERE DATA ARGOMENTO STRAUSS CLASSICA 1915 MUSORGSKJI CLASSICA 1867 Un giorno di scalata sulle Alpi Sabba delle streghe PODGERS HAMMERSTEIN GIUSEPPE DE MARZI TONI ORTELLI POPOLARE 1959 La stella alpina POPOLARE 1958 POPOLARE 1927 ANONIMO POPOLARE 1904 Preghiera per un amico morto Ricordo di un amico morto sul Monte Rosa Amore CARLO DONIDA CALIBI (testo) ANONIMO ANONIMO Alpini 5° Reggimento CHERUBINI CONCINA RODOLFO DE MARTINO GIACOMO CAMOSSO (Testo) EMILIO BONO POPOLARE 1953 POPOLARE POPOLARE --XX SEC. Ricordi della gioventù Guerra Guerra (1° mondiale) POPOLARE 1952 Guerra POPOLARE 1940 Pastorale Naturalistico POPOLARE 1918 Guerra ANONIMO ANONIMO POPOLARE POPOLARE 1916 1918 Guerra Guerra ANONIMO ERMETE GIOVANNI GAETA BEPI DE MARZI ANONIMO POPOLARE POPOLARE 1944 1918 Guerra Guerra POPOLARE POPOLARE 1968 1945 Guerra Divertimento ANONIMO L. VAN BEETHOVEN G. ROSSINI POPOLARE CLASSICA 1915 1790 Guerra Divertimento CLASSICA 1833 Divertimento GIANNI BELLA GIANCARLO BIGAZZI (testo) MODERNA 1972 Ricordi di montagna (Ilaria B., Giovanna M., Giancarlo G., Linda S., Greta F., Andrea M., Cecilia S., Miriam P., Caterina T., Simone B.) LA MONTANARA Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D Il canto "La montanara" nasce nel luglio del 1927 nell’alta valle di Lanzo (TO), al Pian della Mussa; l’alpinista Toni Ortelli sente levarsi dall’Alpe dell’Uia di Ciaramella un dolce canto: é forse la voce di un pastorello. Ne trascrive testo e musica, in ricordo dell’amico Emilio Bich, guida valdostana precipitata dalla Punta Zumstein del Monte Rosa il 4 agosto 1927. Il canto cominciò così la sua diffusione in tutto il mondo e divenne talmente noto, per esempio, da dare il nome ad un coro in Germania. Questo canto, a ragione considerato l’inno internazionale della montagna, è ispirato, com’è noto, alla leggenda di Soreghina, figlia del Sole: la principessa Soreghina viveva solo quando splendeva il sole; di notte s’immergeva in un sonno profondissimo. Accadde un giorno che s’imbatté in Ey de Net (Occhio di Notte), glorioso guerriero dei Duranni che proveniva dal regno dei Fanes. Questi era caduto da una rupe ed era rimasto privo di sensi. Se ne curò Soreghina, che abitò con lui, una volta guarito, in una casetta di legno nella Valle di Fassa, al cospetto del gran Vernel, felice di godere il sole dal quale traeva energia e vita. La bella storia dei due ebbe termine un giorno che la bella Soreghina sentì, di nascosto, il suo guerriero raccontare ad un amico quanto ancora era affascinato dalla bella Dolasilla, principessa guerriera dalla quale aveva dovuto allontanarsi. La rivelazione stroncò l’animo di Soreghina che finì per morire tra le sue braccia. (Eugenia S.) UNA NOTTE SUL MONTE CALVO Una notte sul Monte Calvo è un poema sinfonico di Modest Petrovič Musorgskij. Il Monte Calvo in questione si trova in Ucraina: il suo nome è Lysa Hora. Ispirato da opere letterarie russe e leggende, Musorgskj fece di un sabba di streghe il tema di un poema sinfonico che intitolò La notte di San Giovanni sul Monte Calvo, completandolo il 23 giugno 1867, alla vigilia della festa di Ivan Kupala. Una notte sul Monte Calvo e Sadko di Nikolaj Rimskij-Korsakov furono, nel 1867, i primi poemi sinfonici di compositori russi. Sebbene Musorgskij fosse molto orgoglioso di questo lavoro, non riuscì mai a farlo eseguire mentre era in vita. SIGNORE DELLE CIME Pochi canti sono entrati nell’immaginario collettivo come “Signore delle cime”. Al punto che sono in molti a considerarlo un canto popolare di autore ignoto. «Sono contento che il mio canto-preghiera sia, spesso, considerato come un’anonima storia popolare. Mi fa, invece, molto meno piacere quando qualche prete ne nega l’esecuzione in chiesa perché non liturgico». Ad affermarlo, con un ironico sorriso, è il compositore vicentino Giuseppe “Bepi” De Marzi che “Signore delle cime” ha composto giusto 50 anni fa. «Avevo 23 anni- racconta- ed ero fresco di diploma di Conservatorio e reduce dalla naja che avevo fatto prima alla Scuola Militare Alpina di Aosta e poi, come sergente degli alpini paracadutisti, a Bressanone. Avevo messo su un coro che sarebbe, poi, diventato “I Crodaioli” e, nell’ottobre 1958, era in programma la nostra prima uscita nell’alta Valle del Chiampo in occasione di una cerimonia in cui il CAI di Arzignano avrebbe posto una lapide nel posto dove, nel 1951, era stato travolto da una slavina Bepi Bertagnoli, un giovane studente di Legge di Padova. Perché non fai un canto per Bepi?, mi chiese Ezio Ferrari, il primo tenore del coro. Così una sera di settembre composi “Signore delle vette”- diventato, poi, “Signore delle cime”- tra il vociare animato di giocatori di tressette e un vago profumo di vino nero della vecchia osteria di Arzignano che avevo sotto casa». Il canto è divenuto, in seguito, un successo mondiale, tradotto in centotrentaquattro lingue e adattato per le più diverse esecuzioni. (Francesco G.) Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D 6. NOI: SEGNI E DISEGNI LA MONTAGNA È… di Ilaria Brognara La montagna è un dipinto: la si osserva, la si riproduce, si beneficia dei suoi colori e dei suoi profumi. La montagna è una fabbrica: la natura si trasforma e l’uomo trasforma la natura. La montagna è un sogno: la si esplora, vi si trova rifugio, se ne ha paura. La montagna è un libro: la si vive scoprendola, la si rivive narrandola … Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D OLTRE LA MONTAGNA di Giancarlo Guidi Chi più in alto va più orizzonte vede Chi più orizzonte vede più a lungo spera In tutto ciò nascono sogni speranze di tante persone Minuscole rispetto all’immensità e alla maestosità della montagna LA RINASCITA di Caterina Tedeschi La leggiadra montagna rinasce in primavera, alzandosi serena da una nebbia leggera. Gli animali, timorosi, il naso metton fuori mentre gemme e petali esplodon coraggiosi. La montagna rivive, dopo lunghi mesi di ghiaccio e di neve in una stagione lieve. Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D CAMMINARE LEGGERO … di Fabio Garabelli Migliaia di foglie sulle testarde alture giacciono prive di sensi sul freddo terreno … E tristi rimangono le piante dure per aver perso un amor leggero Ricci silenziosi passano inosservati sui lunghi, freschi e delicati prati schiacciando appena le profumate more avanzando lentamente con legger timore. La pioggia rinfresca la piccola rosa che cresce pian piano robusta e graziosa … La giornata inizia con un sole crescente per poi terminare con un sole calante Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D 7. CONCLUSIONE Secondo me questo lavoro è stato molto utile perché abbiamo potuto lavorare assieme … e le nostre idee non finivano mai! Il lavoro ci ha fatto riflettere su tutte le ricchezze che ci ha dato la montagna. (Vittoria B, Cecilia S., Nicolò B.) La montagna è un luogo speciale, bellissimo; questo lavoro ha aiutato molti ad avvicinarla per conoscerla e rispettarla. (Caterina T.) Se potessi, farei in modo che la montagna diventasse un luogo sacro … Il progetto che abbiamo realizzato è stato interessante perché la montagna sembra una cosa banale , ma invece è bella e perfetta così com’è. (Sergio K., Vincenzo D.M.) Il lavoro sulla montagna ci ha permesso di vedere questo ambiente sotto vari aspetti, mostrandoci tutte le sue sfaccettature e la sua natura più profonda … (Simone B.) … abbiamo capito che la montagna è riuscita a cambiare la vita dell’uomo: è come un cerchio in cui tutto è infinito e nuovo. (Greta F.) Io associo questo lavoro ad una scalata: in genere quando uno sale, ha lo zaino e le attrezzature; io, con le ricerche che abbiamo fatto, mi sentivo come se stessi per raggiungere la cima della montagna. (Giovanna M.) Mi è piaciuta la frase di un famoso pittore: ”praticare la passione della montagna significa coltivare l’amore per il bello …” (Giovanni M.) Mi piacerebbe molto vincere questo concorso perché abbiamo lavorato tanto e ci siamo divertiti. Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D (Letizia T.) 8. NOTA DIDATTICA Il lavoro è frutto di un percorso didattico attuato nei mesi di febbraio-marzo dalla classe 3D della Scuola secondaria di 1° Leon Battista Alberti. Il percorso, iniziato con un attento esame del tema proposto dal Premio Scolastico CAI, è stato presentato alla classe attraverso la modalità della didattica modulare, così scandita: lancio-negoziazione: si è proposta la tematica, si sono offerti gli stimoli, si è aperta una discussione guidata, si è suscitata la motivazione, si sono negoziate le azioni. progettazione-pianificazione: si sono scelti, in modo condiviso, modalità, materiali, ruoli. realizzazione: sono stati attivati lavori di gruppo, lavori individuali, riprese di argomenti svolti, ricerche sul web. assemblaggio-rielaborazione: è stata data omogeneità, concettuale e grafica, ai lavori raccolti, attraverso la ricerca di una formulazione unitaria e condivisa. autovalutazione: il lavoro finito è stato sottoposto ad analisi e critica per sollecitare riflessioni valutative. I criteri sottesi al lavoro sono stati i seguenti: multi-interdisciplinarietà apprendimento collaborativo (cooperative learning) approccio costruttivista flessibilità didattica Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D Istituto Comprensivo Mantova 1 “Luisa Levi” – Scuola Secondaria di Primo Grado “L.B.Alberti”- Cl. 3D
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