Mi è sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche qualche cosa risplende nel silenzio. – Antoine de Saint Exupery. Il Piccolo Principe IL PARCO NAZIONALE DI DGHOUMES ( SUD TUNISIA): un’esperienza di conservazione “attiva” della natura Sahelo-sahariana, una possibile collaborazione. ا ا … اا Il Parco nazionale di Dghoumes è stato delimitato nel 1995 ma solo nel 2010 è stato istituito come parco nazionale. E’ situato nel sud della Tunisia, nel Governatorato di Tozeur . Copre circa 8.000 ettari. La sua gestione dipende dalla Direction Génerale des Forets. Confina a Sud con la vasta distesa salata del Chott El Jerid. E a nord è delimitato da una lunga dorsale collinare…( in rosso la parte del parco recintata ). Il parco fa parte di una reta saharo saheliana di aree protette sempre più estesa. Con una piovosità media annua di poco superiore ai 100 mm e una stagione calda e secca prolungata tra maggio se settembre in cui le temperature possono superare i 50° C l’ ambiente del parco è quello di una steppa continentale semi-desertica. Gli ambienti principali sono: la zona con vegetazione alofitica al margine del Chott ( 1.200 ha ), la vasta piana alluvionale con vegetazione di steppa e tratti di boscaglia ad acacia ( 3.800 ha) e l’ ambiente collinare con i caratteristici valloni ( ouadi ) di circa 3.000 ha. ha Caratteristica la presenza di piccole boscaglie ad Acacia raddiana, un albero le cui radici possono raggiungere i 60 m di profondità che il parco sta cercando di tutelare e diffondere per le sue proprietà di rigenerazione dei suoli. Le colline che delimitano a Nord il Parco sono costituite da pieghe tettoniche con stratificazioni che mostrano le fasi della progressiva emersione del margine dell’ antico Oceano Tetide: un vero libro di Storia della Terra . Tra le pieghe degli strati si conservano preziosi ristagni d’ acqua. Nelle zone occupate sino a venti anni fa da insediamenti pastorali beduini la vegetazione è ancora quasi completamente assente, a testimonianza della estrema vulnerabilità di questi ambienti. Nonostante le difficili condizioni ambientali la fauna del parco è ricca e differenziatacon oltre 20 le specie di mammiferi …comprendenti anche il raro gatto selvatico da noi ripreso in una cisterna mentre è ormai data per certa la presenza in Nord Africa anche del Lupo … Date le oscillazioni della temperatura e la scarsa copertura vegetale, gran parte della vita si svolge nel sottosuolo, traforato dalle tane di gerbilli abitate da un’ infinità di altri animali. Particolarmente ricca l’ avifauna, soprattutto quella migratoria , con oltre 50 specie censite Di notevole interesse l’ erpetofauna, che comprende specie rare come il cobra egiziano, viperidi, colubridi oltre a lacertidi , al varano del deserto, ai gechi . I rettili , ottimi indicatori della qualità dell’ambiente, sono oggetto di accurate campagne di monitoraggio Il Parco ha porto avanti in collaborazione con fondazioni come la Marwell Wildlife , Istituti di ricerca, Zoo ed altri enti importanti interventi di reintroduzione a partire dalla gazzella di Dorcas per proseguire con il Progetto “Orice dalle corna a scimitarra” e “Struzzo”. Specie estinta in natura, e assente dalla Tunisia sin dal 1910 l’ orice dalle corna a scimitarra è stato reintrodotto a partire da esemplari allevati in cattività in Zoo di vari paesi (Gran Bretagna, Usa in particolare). È stato reintrodotto progressivamente nel paese ( ed in molti paesi del Maghreb e del Medio oriente) in accordo con le linee guida della Convention on Biological Diversity (CBD) attraverso la locale Stratégie Nationale de la Diversité Biologique Un progetto attualmente in corso, riguarda la reintroduzione dello struzzo nord africano dal collo rosso, di cui si prevede il prossimo rilascio dalle aree di acclimatamento. Il parco è dotato di un proprio centro visite, in fase di allestimento, di edifici di osservazione e di servizio e di punti distaccati di sorveglianza. Il personale comprende circa 30 unità, in gran parte destinate a lavori di manutenzione e vigilanza dei punti di accesso e delle recinzioni. Si tratta spesso di persone qualificate e motivate ma purtroppo penalizzate dalla scarsità di dotazioni e dalla difficili situazioni in cui devono operare. Sulla dorsale che domina il plateau sono presenti tre posti di guardia, raggiungibili solo a piedi, presso i quali il personale si alterna con turni di tre giorni Dati i lunghi turni di soggiorno nel parco ogni operatore è indipendente per il proprio sostentamento e se serve sa prepararsi il pane secondo tecniche tradizionali…o cucinare ottime pietanze per gli ospiti! Una possibile collaborazione tra il P.N. di Doughes e la R.N.Monterano può svolgersi sul doppio binario del miglioramento delle dotazioni per il personale ( sono già stati forniti scarponi adatti ai gaurdiaparco addetti alla vigilanza) e dello sviluppo del turismo sostenibile ( è stato predisposto il logo del parco e si sta lavorando a segnaletica di tipo turistico e alle bozze per la guida del parco). Un progetto-pilota, una possibile collaborazione italo-tunisina per migliorare gli scambi sui temi di conservazione e sviluppo sostenibile e per la creazione di nuovi posti di lavoro in un paese dalla situazione sociale non certo facile…
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