REVISIONE DEL SOTTOGENERE ASIORESTIA

MAURIZIO BIONDI
iDiportirnmto di Scienze Ambienkzli. Ilniverritd di L'Aquikz)
REVISIONE DEL SOTTOGENERE
ASIORESTIA TACOBSON S. STR.
(Coleoptera, Chrysomelidae, Alticinae)'
ABSTRACT. Rmirion of the rubgenus Asiorestia Jacobron r. rtr (Colroptrm, Chryrornelidoe,
Alticinaej. This paper presents the critical revision of twenty species here sttribuced to the
subgenus hioratin Jacobson E. str., characterized chiefly by the scdeagur withaur
longitudind grooves at the sides of the ventral aulcus. ?he subspecies A. fernoreto olbanicn
(Mohrl from Albania is raised t o species level, A . puncticollir (Reitter) from Transylvania is
considered a good species, and the Iectorypus of A , kozhantrhikovi is designated. Lastly, an
identification key, cladistic and phenetic analyses, and biogeographic considerations, are
also given.
Key words: flea-beetles, Ariorertio, rysrematic revision
RIASSUNTO.
Questo canrributo comprende la revisione critica delle 20 specie che vengono qui attribuite al rortogenere Ariorertio r . str. Esse sono caratterizzate principalmente
da una apomorfia rappresentata dall'assenzs delle duice longitudinali pmte ai lati del canale ventrale dell'edeago. La sottospecie A, femorato olbanica (Mohr) dell'Albania, viene elevata al rango di specie; il rango specific0 viene restituito anche a A . puncticollir (Reitter)
delle Alpi Tranrilvaniche; il lectotypus di A. kozhanahikovi 6 designato. A compleiamento
della revisione vengono inoltre fornite: una cabella di dererminazione di rutti rana conriderati, una analisi dadisiica e fenetica, e slcune considerazioni generali di carattere biogeografico.
Parole chiave: Crisomelid, Alticini, Ariorrrtio, rcvisione ristematica
I n occasione del XVIII Congress0 Internazionale di Entornologia tenutosi a Vancouver (Canada) nel luglio del 1988, presentai una proposta di classificazione delle specie paleartico-occidentali del genere
Asiorestia Jacobson, 1925, fornendo inoltre un tentativo di interpretazione per la loro filogenesi (Biondi, 1989).
In questi ultirni tre anni, durante i quali ho esaminato una notevole
quantita di nuovo materiale entomologico, ho avuto l'opportuniti di
riunire un certo numero di dati inediti sulla geonemia, tassonomia e
* Lavoro eseguito con conrributi del M.U.R.S.T. (40%).
2
MAURIZIO BIONDI
sistematica deUe 21 specie che ho qui attribuito a1 sottogenere Ariorestia s. str., come di seguito definito, che mi hanno spinto a redigere la
presente revisione.
Le specie che ho attribuito a questo sottogenere si differenziano
dalle altre specie del genere Asiorestia s.l., in quantu presentano un carattere apomorfo a livello edeagico rappresentato dall'assenza delle
docce longitudinali poste ai lati del canale ventrale dell'edeago (cfr.
figg. 35-36). Inoltre nelle specie qui considerate sono in genere assenti, o non bene definite, le fossette mediane del canale ventrale poste
in posizione basale e subapicale (cfr. figg. 35-36).
Esternamente le specie del sottogenere Asiorestia presentano colorazioni pi6 scure, spesso metalliche, antenne mediarnente pi6 corte, frequentemente presentano inoltre fenomeni di meiotterismo.
Ho preferito separate questo sottogenere dal resto delle Asiorestia
s.l., in quanto esso risulta caratterizzato da una apomorfia ben definita, che permette di considerarlo come gmppo monofiletico in senso
cladistico. Preferisco per ora, anche se cib potri generare confusione,
non attribuire a nessun sottogenere le altre specie non comprese in
Asiorestia s. str. Tale scelta i. giustificata dal fatto che l'eventuale nuovo sottogenere non sarebbe a1 momento confrontabile, da un punto di
vista sistematico, con il sottogenere qui definito. Mi riservo quindi in
un prossimo futuro di approfondire ulteriormente lo studio del genere
Asiorestia nel suo complesso, per chiarirne definitivamente la sistematica sopraspecifica.
I1 genere Asiorestia fu descritto nel 1925 da Jacobson, che basb la
sua descrizione sull'esame di alcuni esemplari appartenenti ad una
nuova specie ( A . korhantshikoui), provenienti dalla Siberia orientale
Uakuzia). Attualmente il genere Asiorertia comprende circa 70 specie
distribuite principalmente nella Regione Paleartica e Indoaustraliana.
Per delineare una breve storia del genere Asiorestia nel suo complesso, occorre tuttavia risalire alla descrizione del genere Crepidodera fornita da Chevrolat nel 1837.
A questo genere vennero inizialmente attribuite 9 specie di Chrysomelidae Alticinae, caratterizzate dalla presenza di un solco trasversale
sul pronoto e da una punteggiatura elitrale disposta in strie di solito
allineate, tali specie erano: Chrysomela nitidula Linnaeus, C. hekinex
Linnaeus, C. modeen' Linnaeus, Galleruca laeuigata Fabricius, G , geminata Fabricius, G . exoleta Fabricius e G,copalina Fabricius.
REVISIONE DEL SOTTOGENERE ASlORESTIA JACOBSON S. STR.
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Successivamente Allard (1860, 1866) mantenne sostanzialmente
inalterato il genere Crepidodera definito da Chevrolat (18371, limitandosi soltanto ad attribuire ad esso nuove forme.
Negli stessi anni Foudras (1860) analizzi, criticamente la posizione
sistematica del genere Crepidodera e considerando nuovi caratteri tassonomici, lo suddivise in 6 diversi generi, distinti in base ai seguenti
caratteri:
-
-
-
-
-
Ochrosis: carena frontale piatta e rugosa; tubercoli frontali di forma
triangolare; solco trasversale del pronoto poco o affatto impresso;
Hippuriphila: carena frontale lineare e priva di rugositi; tubercoli
frontali piccoli, lineari, con superficie liscia;
Epitrix: carena frontale lineare e liscia; tubercoli frontali lineari con
superficie granulata o punteggiata; superficie pronotale ed elitrale
pubescente;
Chalcoides: carena frontale lineare con superficie fortemente granulata o punteggiata, simile a quella dei tubercoli frontdi; elitre e pronoto con decisi riflessi metallici;
Arrhenocoela: solco trasversale del pronoto a decorrenza ondulata,
limitato a ciascun lato da una fossetta ben disposta dal bordo posteriore del protorace;
Crepidodera: carena frontale lineare, con superficie liscia; tubercoli
frontali arrotondati e contigui, spesso poco evidenti; fronte trasversalmente poco depressa.
Foudras (1860) nel genere Crepidodera, come da lui definito, comprese le seguenti 6 specie: C. nigritula (Gyllenhal), C. melanostoma
(Redtenbacher), C. imprersa (Fabricius), C. hansversa (Marsham), C.
femginea (Scopoli) e C. rufipes (Linnaeus).
Sempre nella seconda meti del secolo scorso, un ulteriore contriburo alla conoscenza del genere Crepidodera venne fornito da Kutschera
(1860) con la sua monografia riguardante gli Alticini europei, nella
quale I'Autore austriaco descrisse una serie di nuove specie (sodalis,
serbica, melanopus, peirolerii, corpulenta, rhaetica, cya7ripe7rnir e simpltcipes). I1 genere Crepidodera, in questa sua nuova veste, assume per la
prima volta un significato zoogeografico molto importante nello srudio dei popolamenti di quota dei sistemi montuosi europei.
Successivamente, Weise (1893) descrive il genere Derocrepis attribuendo ad esso tre specie precedentemente comprese nel genere Crepidodera: C. rufipes (Linnaeus); C. sodaGs Kutschera e C, serbica Kurschera. 11 nuovo genere venne distinto da Crepidodera in base ai se-
4
MAURIZIO BlONDI
guenti caratteri: tubercoli frontali allungati e nettamente circoscritti
da una liiea chiaramente impressa; presenza di un evidente orlo a1
margine basale del pronoto; parte apicale delle tibie del maschio chiaramente smarginata.
Per quanto riguarda il genere Crepidodera, Weise (1893) suddivise
le specie in due gruppi distinti per la diversa conformazione del margine interno delle pieghe longitudinali che delimitano il solco trasversale del pronoto. L'utilizzo di questo carattere non ebbe, data la sua
incostanza e la sua difficile valutazione, grande considerazione da parte degli specialisti successivi.
Daniel (1904) nella sua revisione del genere Crepidodera, prese in
considerazione altri caratteri diagnostici e riuni le specie paleartiche
del genere in cinque gruppi:
l o gruppo: forme di pianura con ali di tipo macrottero, raramente mesottero; tegumenti superiori di colore giallo rossiccio; punteggiatura
elitrale a volte irregolarmente seriata. Specie comprese: transversa,
brevicollis, impressa, obscuritarsis, interpunctata, crassicomis, femginea;
2' gruppo: forme alpine con ali di tipo macrottero o mesottero, rara-
mente subbrachittero, ugualmente conformate nei due sessi; elitre
di colore verde o blu con riflessi metallici, raramente nere; palpi labiali bruno picei o neri; punteggiatura elitrale sempre regolarmente
seriata. Specie comprese: femorata, basalis, peirolen'i, melanopus,
concolor;
3' gruppo: forme alpine o subalpine con ali di tipo macrottero nel a
e subbrachittero nella Q ; elitre di colore nero con punteggiatura
regolarmente seriata; palpi labiali giallo rossicci. Specie comprese:
corpulenta, rhaetica;
4O
gruppo: forme alpine o subalpine con ali di tipo subattero, microttero o subbrachittero in genere ugualmente conformate nei due sessi; a volte sono presenti a a macrotteri; elitre di colore blu, verde
o nero, con o senza riflessi metallici; punteggiatura elitrale di solito
regolarmente seriata. Specie comprese: norica, transsjdvanica, obirensis, frgida, melanostoma, nobilis, cyanescens, cyanipennis, simpliciPes;
j0 gruppo:
forme di pianura con ali ridotte generalmente di tipo microttero; elitre di colore blu; primo tarsomero anteriore e medio nel
a debolmente dilatato. Specie comprese: nigritula.
REVlSlONE DEL SOTTOGENERE ASIORESTIA JACOBSON S. STR.
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Daniel (1904) contrihui in modo significativo anche alla conoscenza
corologica delle forme appartenenti a questo genere, fornendo per ciascun taxon un accurato elenco delle localith di provenienza degli
escmplari esaminati.
In seguito, Heikertinger (1913, 1914, 1923, 1948-1950), con alcuni
contrihuti sul genere Crepidodera, ne riesaminb criticamente alcuni
problemi tassonomici e nomenclatoriali. Egli non condivise i gruppi di
specie come definiti da Daniel (19041, in quanto considerava la conformazione delle ali un carattere poco costante e ascomodoa da osservare. Heikertinger (1913) riunisce quindi le specie paleartico-occidentali di questo genere in tre grossi gruppi di esclusiva utiliti pratica, distinti in base alle differenti caratteristiche cromatiche:
l o gruppo: specie unicolori giallo rossicce o bruno chiare;
2O gruppo: specie con protorace di colore giallo rossiccio ed elitre blu,
verdi o nere;
3O
gruppo: specie con protorace ed elitre di colore blu o nero.
Questi gruppi, in veriti giP implicitamente considerati da Weise
(1893), furono mantenuti da Heikertinger anche nella sua abestimmungstabelle)) del 1948-1950, la quale rappresenta il contributo di
sintesi pi6 recente riguardante le specie paleartiche attribuite a1 genere Crepidodera sensu Foudras (1860).
Negli ultimi anni hanno visto la luce alcune pubblicazioni riguardanti particolari aspetti della tassonomia, nomenclatura e corologia, di
questo genere di Coleotteri Crisomelidi nella Regione Paleartica occidentale (Leonardi & Nonveiller, 1982; Biondi, 1982a, 198213, 1984,
1989).
RIFLESSIONI SUL NOME
ASIORESTIA
Dopo aver tracciato le principali tappe nella storia del genere Crepidodera ritengo opportuno fare alcune considerazioni sull'attuale utilizzo del nome Asiorestia Jacobson in sostituzione di Crepidodera Chevrolat sensu Foudras (1860).
Chevrolat (1837) descrisse il genere Crepidodera senza designare la
specie tipo. Circa un secolo pi6 tardi, Maulik (19261, nella sua <(Fauna
of British Indiaa, designb come specie tip0 del genere Crepidodera la
specie Chrysomela nitidula Linnaeus. Questa specie perb era stata precedentemente attribuita da Foudras (1860) a1 genere Chalcoides, da lui
descritto assieme ad altri quattro nuovi generi ottenuti dalla frammentazione del vecchio genere Crepidodera Chevrolat.
Ora in base a1 Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica
(1985) il genere Chalcoides Foudras prende il nome Crepidodera Chevrolat e mantiene come specie tip0 Crhrysomela nitidula Linnaeus,
mentre il genere Crepidodera, come definito da Foudras (1860'), prende il nome di Asiorestia Jacobson, primo sinonimo in ordine cronologico, ed ha come specie tip0 Asiorestia kozhantshikoui Jacobson.
Quindi, dal momento che il Codice di Nomenclatura non permette
nessun altra soluzione alternativa, anch'io ho utilizzato in questa revisione, anche se con rammarico, il nome Asiorestia. I1 mio rammarico
nell'adottare questa soluzione k dovuto al fatto che in questo modo si
premia la disattenzione e la disinformazione di Maulik (19261, che ha
male interpretato o forse mai consultato l'opera di Foudras (1860), e
si punisce la valente opera dello specialista francese che ha fornito un
eccellente inquadramento tassonomico del gruppo di generi in questione.
Le specie di seguito riportate sono state ordinate alfabeticamente.
Per una proposta di ordinamento sistematico si rimanda alla parte
conclusiva di questa revisione.
Per ciascuna specie vengono riportate: le sinonimie accertate; le
eventuali sottospecie, varietii e aberrazioni descritte (pur commentand o nell'ambito di questa revisione soltanto quelle a cui ho ritenuto opportuno fornire un reale significato sistematico); il <<locustypicusu come risulta dalla descrizione originale; le localiti personalmente controllate; eventuali osservazioni di carattere sistematico; considerazioni
di carattere ecologico, quali la fenologia, intesa come period0 di attiviti (o di ritrovamento) dello stadio adulto e I'intervallo di quota
s.1.m. delle localiti di raccolta (ambedue queste informazioni sono state ottenute con I'integrazione di osservazioni dirette e dati forniti dal
controllo dei cartellini). Nelle note ecologiche sono riportati anche informazioni sui tipi di ambiente e sugli orizzonti vegetazionali preferiti
dalla specie, oltre ad indicare le eventuali piante nutrici. Per le definizioni degli orizzonti vegetazionali utilizzati in questo lavoro, rimando
a Giacomini & Fenaroli (1958).
Per quanto riguarda il materiale entornologico utilizzato per la presente revisione, esso 6 conservato, oltre che nella collezione dell'auto-
.(ewox) o!sse!p!m
YJ ,1103 !(OQ - alla!d lu!eS) a[!iesoj 'Q 1
' 103
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!p O ~ T A oasn-Cy
! ~
: o u ! ~ o !p
~ TIelnleN azua!sS !p areuo!Yax oasnm !em
- o x !p <ezua!de~ eTa ?l!slaA!un,[Iap ouron<T[ap a aleUqUQ e!8olo!g
!p oluam!lled!a [ap oasnm !emox !p e!So[ooz !p os!~!3 oasn-Cy !ou
-epm !p a-[emleN e!lolS !p os!~!3 oasnm ! e ~ o u a 3!p a1elnleN e!lolS
~p 0 2 1 ~ ~oasn-Cy
3
: e u u a ! ~ !p urnasn-Cy saqss!Jols!qlnleN ioseuom !p
Bun[wruessleels aqss!S!olooz !p!~pepq !p SaleJnleN se!sua!3 ap Ieuo!s
-eN oasnm ! o p e ~ 8 u ! u a!p~
aql 30 sasua!sS 30 dmapesy aql jo
alnl!lsuI les!Yo[oo~ aql 30 mnasnm 'ou![~ag !p lel!sla~!un-lp[oqrun~
l a p apuny1nleN l n j wnasnm :!IEA!.I~ ossald o aqsqqqnd !uo!znl!~s!
o s s a ~ dalmsasuos aqs!$!o-[oruolua !uo!za[[os !1uan8as a-[Iau aqsue 'as
xs~n
8
MAURIZIO BIONDI
Abbreviazioni usate nel testo. LaE: larghezza elitrale (misurata su
ambedue le elitre unite); Lan: lunghezza antennale; Lap: larghezza
pronotale; LuA: lunghezza alare; LuE: lunghezza elitrale; Lued: lunghezza edeagica; LuP: lunghezza pronotale.
Asiorestia adelinae (Binaghi, 1947)
CrepidodPro odclinae Binaghi, Boll. Soc. Enrarnol. Ital., 77, 1947: 4 7 ~ 4 8 .
Crepidodno obirenrrr addinat Heikertinger. Koleopterol. Rundrch., 31, 1948-1950: 60.
Locus TYPICUS.
Piemonte, Ronco Canavese (TO).
DISTRIBUZIONE
GEOGRAFICA.
Alpi occidentali (Pennine) (fig. 2).
LOCALITA
CONTROLLATE.
Piemonte: Ronco Canavese (TO).
NOTE ECOLOGICHE.
Fenologia: VII-IX. Quota s.1.m.: 1100-1300 m.
Specie legata probabilmente a Graminaceae e presente perlopi6 in radure di bosco dell'orizzonte montano inferiore.
Asiorestia albanica (Mohr, 1965) nov. comb
Locus TYPICUS.
Albania, Bjeshka Matroxh.
DISTRIBUZIONE
GEOGRAFICA.
Albania settentrionale; Macedonia (Golesnica Jezero) (fig. 1).
LOCALITA
CONTROLLATE.
Albania: Bjeshka Matroxh
OSSERVAZIONI.
Esaminando un esemplare della serie tipica (aAllotypus a r>) di A. femorata albanica (conservato nel Museum fur Naturkunde der Humboldt-Universitat di Berlino), ho potuto osservare
come questo taxa sia ben distinto da A. femorata, mentre mostra somiglianze molto pi6 significative con A. melanopus, dalla quale differiesce soltanto per alcune leggere differenze nella conformazione edeagica (figg. 15-16), Del resto tale somiglianza fu osservata anche da
Heikertinger (1948-1950: 67) a proposito di un esemplare
proveniente dalla Macedonia (Golesnica Jezero) sicuramente da attribuire a
questa specie. Questo taxon, quindi, potrebbe essere agevolmente
considerato come razza geografica di A. melanopus, tuttavia considerando la grande distanza che separa le popolazioni di melanopus (Pirenei) da albanica (Monti dell'Albania), e la certezza praticamente assoluta dell'attuale status di isolamento riproduttivo tra le due entiti, ritengo opportuno considerarle come specie distinte.
REVISIONE DEL SOTTOGENERE ASIORESTIA JACOBSON S. STR.
9
Fig. 2. Areali di distribuzione di A. adelinae (ADEL), A. obitenrrs (OBIR), A.
ipringnf (SPRI),A. nanfsyluanica (TSYL), A. puncticolli> (PUNC).
Fig. 2 . Geographical distributions of A. adelinae (ADEL), A. obire,nis (OBIR),A.
iprinceri (SPRI!. A, fmnxiyluanica (TSYL), A. punctfcolfif (PUNCI.
NOTE ECOLOGICHE.
Non sono noti dati sull'ecologia di questa specie.
Probabilmente, come le altre specie del gruppo femorata, 6 presente di
preferenza in ambienti umidi dell'orizzonte montano.
Ariorestia basah (K.Daniel, 1900)
Crepidodera boiolii K . Daniel, S o c Ent.. 15, 1900: 140
Locus TYI>ICUS.
Alpi Graie ('(In alpibus grajiss).
DISTRIBUZIONE
GEOGRAFICA.
Alpi occidtntali (Cozie, Graie, Pennine
e Lepontine) (fig. 1).
L O C A U TCONTROLLATE.
~
VAL D'AOSTA:Gressoney-La-Trinitk (AO);
Cogne (AO); Valtournenche (AO). REMONTE:
Alpe le Piane (VC);
Colle del Croso (VC); Cervatto (VC); Lago della Vecchia (VC); Monte Mucrone (VC); Biella (VC); Colma di Mombarone (VC); Monte
Barone (VC); Piedecavallo (VC); Santuario d'Oropa (VC); Alpi Cozie,
Colle delle Finestre (TO).
NOTE ECOLOGICHE.
Fenologia: VI-IX. Quota s.1.m.: 1500-2000 m.
Specie presente di preferenza in ambienti umidi dell'orizzonte montano e legata probabilmente a Labiatae.
Ariorertia coqulenta (Kotschera, 1860)
C~tpidoderacorpulent8 Kurschera, Wien. Ent, hlanatsch., 4, 1860:132.
Crtpidodew opoco Petri, Sieben. Kiferf., 1912: 275.
Locus TYPICUS.
Transilvania (n Siebenburgene).
DISTRIBUZIONE
GEOGRAFICA.
Areale occidentale: Appennino e Alpi
occidentali (Liguri, Marittime, Cozie e Graie meridionali); areale
orientale: Penisola Balcanica, Carpazi e Transilvania (fig. 3 ) . Questa
specie P assente nel resto dell'Arco alpino dove 6 sostituita dall'affine
A. rhaetica.
LOCAUT~
CONTROLLATE.
ROMANIA:
Transilvania. JUGOSLAVIA:
Bosnia,
Zvijzda; Montenegro, Trebevic. FRANCIA:
Alpes Maritimes, L'Authion; Alpes Maritimes, Madonne de Fenestre; Alpes Maritimes, Tenda. PIEMONTE:
Coazze (TO); Mondrone (TO); Val Stura d'Ala (TO);
Fenestrelle (TO); Sacra di San Michele (TO); Bardonecchia (TO);
Viozene (CN); San Giacomo Entracque (CN); Valcasotto (CN); Alpi
Liguri, Val Pesio (CN); Certosa di Pesio (CN); Alpi Liguri, Monte
Mondole (CN); Alpi Liguri, Monte Front; (CN). LIGURIA:Nava (IM);
Val Nervia, Passo Muratone (IM); Osiglia (SV); Monte San Giorgio
(SV); Monte Beigua (SV); Fontanigorda (GE); Montebruno (GE);
Torriglia (GE); Crocefieschi (GE); Santo Stefano d'Aveto (GE); Val
d'Aveto (GE); Appennino Ligure, Monte Penna (GE). EMILIA-ROMAGNA: Monte Lesima (PC); Lago Santo (PR); Gabellina (RE); Passo del
Cerreto (RE); Sestola (MO); Fiumalbo (MO); Pievepelago (MO); Lago Scaffaiolo (BO); Appennino Tosco-Emiliano, Corno alle Scale
Fornovola(BO); Campigna (FO); Monte Fumaiolo (FO). TOSCANA:
sco (LU); Abetone (PT); Val Sestaione (PT); Boscolungo (PT); Maresca (PT); Piastre (PT); Camaldoli (AR); Badia Prataglia (AR); Vallombrosa (FI). MARCHE:
Bolognola (MC); Appennino Marchigiano, Monte Comunitore (AP). UMBRIA:Bocca Trabaria (PC); Monti Sibillini,
Piano Grande (PC). LAZIO:Monte Terminillo, Sella Leonessa (RI).
ABRUZZO:
Grari Sasso, Prati di Tivo (TE); Val di Corte (AQ); Monte
REVISIONE DEL SOTTOGENERE ASIORESTI.4 JACOBSOX S. STR.
11
Fig. 3 . Areali di dirrribuzione di A. c u r p u h t o (CORP) e it. rt>nrrico (RHAE).
Fig. 3. Geographical distributions of A, coqulenta (CORP) e A, rhnetica (RHAE).
Greco (AQ); Pescasseroli (AQ). CALABRIA:
Camigliatello (CS); Sila
Piccola (CS); Gambarie (RC).
NOTE ECOLOGICHE.
Fenologia: VI-IX. Quota s.1.m.: 1000-1900 m.
Specie legata a Compositae e prcsente preferibilmente in radure di
bosco dell'orizzonte montano inferiore.
Ariorertia cyanescens (Duftschmid, 1825)
Haltica cyonercenr Duirrchrnid, Fauna Austriae, 3, 1825: 274.
Crepidodera nlpicaln Schrnidr, Haid. Ber. Frd. Naturw. 6, 1850: 184.
Crepidodera c3'anercesi var. totncn Reitter, Deutsch. Ent. Zeitrchr., 1914: 111.
Crepidodera cynnercenr concolor K . Daniel, S o c Ent., 15, 1900: 140.
Crepidodera cynnippnlir coeruieicollIr Pic, L'Echange, 17, 1901: 20.
Crepidodera cynniprnnir coeruI&olir var. rolwudo Pic, L'Echange, 19, 1904: 57.
Crepidodero cynntpennir var. rubelongnta Pic, L'Echange, 26, 1910: 82.
12
MAURIZIO BlONDl
Locus TYPICUS.
Austria, Carinzia (aKarnthena)
D~sT~lsunoNE
GEOGRAFICA.
Areale occidentale (ssp. concolor): Alpi
occidentali (Liguri, Marittime e Cozie); areale orientale (razza tiponominale): Alpi orientali (Tirolo, Carinzia, Stiria e Alpi Giulie), Carpazi
e Transilvania (fig. 7).
razza tiponomale
LOCALITACONTROLLATE.
ROMANIA:
Transilvania, Kronstadt ( = Brasov). POLONIA:
Pokucie (?). Koprein-Petzen, Wiesel Hutte; Carinzia,
Obir; Das Gesause, Hochtor; Stiria; Alpi Giulie, Greuter Hohe.
ssp. concolor (K. Daniel, 1900)
Locus TYPICUS.Alpi Liguri e Marittime (*<Inalpibus maritimis et liguriensibus))).
LOCALITA
CONTROLLATE.
FRANCIA:
Alpes Maritimes, Faillefeu; Alpes
Maritimes, Lago Lungo; Alpes Maritimes, Madonne de Fenestre; Alpes Maritimes, L'Authion. REMONTE:
Cuneo; Alpi Liguri, Monte
Mondole (CN); Val Pesio (CN); Certosa di Pesio (CN); Alta Val Grana (CN).
NOTE ECOLOGICHE.
Fenologia: VI-IX. Quota s.1.m.: 1200-1700 m.
Specie tendenzialmente silvicola presente in aree boschive dell'orizzonte montano inferiore e legata a Ranuncolaceae del genere Aconiturn. Personalmente ho raccolto C. cyanescens nel Koprein-Petzen su
Aconiturn vulparia Reichb.
Asiorestia cyanipennis (Kutschera, 1860)
C~epidoderacyonipennir Kutschera, W i e n Ent. Monatsch., 4, 1860: 135.
C~epidoderocyonercenr var, inconcolor Pic, L'Echange, 21, 1905: 99.
Locus TYPICUS.Carinzia ed Alpi Svizzere (aKarnthner und Schweizer Alpen u).
LOCALITA
CONTROLLATE.
AUSTRIA:
Stiria, Zirbitzkogel. SVIZZERA:
Valais. FKIULI-VENEZIA
GIULIA:Mataiur (UD). VENETO:Monti Lessini,
Colle della Posta (VR); Monti Lessini, Monte Malera (VR). TRENTINO-ALTO
ADIGE:Monti Lessini, Cima Carega (TN); Alpi Giudicarie,
Monte Rim&(TN); Alpi Giudicarie, Cime Serolo (TN); Pasubio (TN);
REVlSIONE DEL SOTTOGENERE ASIORESTIAJACOBSON S . STR.
13
Vallarsa (TN); Bruffione (TN). LOMBARDIA:
Val di Scalve, Passo
Campelli (BS); Passo di Croce Domini (BS); Monte Colombine [BS),
Valtellina, Cima Spluga (SO); Valle San Giacomo, Campodolcino
(SO); Val Seriana, Passo della Manina (BG); Pizzo di Presolana (BG);
Pizzo Tre Signori (BG); Alpi Orobie, Foppolo (BG); Valle Brembana,
Carona (BG); Valle Brembana, Mezzoldo (BG); Valle Brembana, Laghi Gemelli (BG); Valle Brembana, Pizzo Arera (BG); Grigna settentrionale (CO); Monte Generoso (CO). VAL D'AOSTA:Gressoney-LaTrinite (AO); Valle d'Ayas, Champoluc (AO); Brusson (AO); Monte
Rosa, Gabiet (AO). PIEMONTE:Macugnaga (NO), Alagna Valsesia
(TO); Alpi Liguri, Monte Mondok (CN); Alpi Liguri, Pizzo d'Ormea
(CNI; Cima del Becco (CN).
NOTE ECOLOGICHE.
Fenologia: VI-IX. Quota s.1.m.: 1200-1400 m.
Specie localmente'comune in radure e pascoli d'alta quota dell'orizzonte montano, subalpino e alpino, e legata probabilmente a Compositae.
Asiorestia femorata (Gyllenhal, 18131
Halhcofemorola Gyllenhal, Insecra Svecica. 3, 1813: 559.
Crepidodero femorafa ab, aeneipennir Weire, Naturgesch. Ins. Deutschl., C a l VI, 1886:
694.
Crrpidodernfemomio ah, itfircipei Foudras, Ann. S o c Linn. Lyon (n.s.1, 7, 1860: 70.
Cepidodernfemomto ah. korrmanni Gerhardt, Zeitsdir. I. Ent. Breslau, 1901: 78.
Locus TYPICUS.Lapponia.
D I ~ T R ~ B U ZGEOGRAFICA.
~~NE
Regioni montuose delltEuropa centrale,
settentrionale ed occidentale (fig. 1). Heikertinger (1948-1950) cita
questa specie anche per 1'Italia centrale; personalmente ritengo il dato
altamente improbabile e necessario di ulteriore conferma (cfr. Biondi,
1982).
LOCAL IT^ CONTROLLATE.
NORVEGW:Sydvaranger Ihrund. POLONIACECOSLOVACCHIA:
Reisengebirge ( = Karkonosze). AUSTRIA: dint.
Vienna; Stiria, Graz; Stiria, Wildon; Stiria, Judenburg; Caravanche,
Villach. GERMANIA:
Erz-Gebirge, Altenberg; Harz. SVIZZERA:Monti
Rigi. SPAGNA:
Sierra de La Dernanda (prov. Burgos). VENETO:Falcade
(BL). TRENTINO-ALTO
ADIGE:Brennero (BZ).
NOTE ECOLOGICHE.
Fenologia: V-X. Quota s.1.m.: 1000-1800 m. Specie dell'orizzonte montano, tendenzialmente silvicola. Secondo Weise
e Kiihnelt (cfr. Heikertinger, 1948-1950) raccolta su Galeopsis tetrahit
L. (Labiatae).
14
MAURIZIO BIONDI
Fig. 4. Areali di distribuzione di A, lrgunca (LIGU), A rne(onartama (MTOM) e A,,
nabiliz (NOBI).
Fis. 4. Geographical distriburior~rof A. ligunca (LIGU), A. melanortoma (MTOM) e
A. nobilir (NOBI).
Asiorestia koihantshikovi Jacobson, 1925
Ariorerria korhantrhikoi;~Jacobson, Ann. Mnr. Zool. Acad., Leningrad, 26, 1925: 275.
Locus TYPICUS.
Jablonevoj-Gebirge, Jakutsk-Gebiet, prov. Amuriensis (Siberia orient'ale).
DI~TR~BU
GEOGRAFICA.
~~NE
Siberia orientale.
LOCAL IT^ CONTROLLATE.
RUSSIA:Siberia orientale, Jablonevoj-Gebirge, Jakutsk-Gebiet (Arnuria).
OSSERVAZIONI.
La scrie tipica di A. koihantshikovi 6 conservata presso
il Museo dell'Accademia di Scienze di Leningrado. Recentemente,
grazie alla cortesia del dott. A.G. Kireijtshuk ho avuto I'opportuniti
REVISIONE DEL SOTTOGENERE ASIORESTIAJACOBSON S. STR.
15
di esaminarla, ed ho colto quindi I'occasione per designarne il Lectotypus, del quale fornisco di seguito una breve descrizione.
Descrizione del Lectotypus a . <<Jablonevoj(Gebge). Jukutsk-Geb.
Koshantschikowu. ((Lectotypus, Asiorestia kozhantshikoui Jacobson,
1925, M. Biondi, 1991 des.n (Museo dell'Accademia di Scienze di
Leningrado).
LuP = 0,92 mm; LaP = 1,26 mm; LuE = 2,14 mm; LaE = 1,42 mrn;
Lan = 1,66 mm; Lued = 1,08 mm.
Tegumenti dorsali bruno scuri sul capo e sul pronoto, pi6 chiari e rossicci sulle elitre.
Larghezza massima del pronoto posta medialmente; larghezza massima delle elitre situata poco avanti la meti.
Capo con vertice e fronte lucidi senza punteggiatura evidente; tubercoli frontali indistinti; docce sopraoculari nettamente impresse; carena
frontale distinta, ampia e poco prominente; labbro superiore bruno;
palpi e mandibole giallicci; antenne completamente giallo rossicce;
singoli antennomeri di lunghezza proporzionale alla sequenza
9:6:5:5:8:6:7:7:7:7:12.
Pronoto poco trasverso (LaP/LuP= 1,26), ai lati arrotondato; solco
basale fortemente impress0 e ben delimitato lateralmente; punteggiatura molto rada, formata da punti piccoli, ben distinti e distribuiti in
modo regolare; fondo nettamente lucido.
Elitre allungate (LuE/LuP = 2,331 coprenti il pigidio, ai lati arrotondate; punteggiatura bene impressa nella meti basale ed ordinata in 9
strie complete pi6 1 suturale ridotta, interrotta nel quarto basale; nella meti apicale punteggiatura pi6 debolmente impressa, quasi svanita
presso l'apice; fondo alquanto lucido; callo omerale assente. Ali di tipo subattero. Scutello piccolo di forma triangolare a superficie lucida.
Zampe completamente rosse, con femori e met$ distale deUe tibie leggermente oscurati. Spina terminale delle tibie posteriori molto ridotta, quasi invisibile. Primo tarsomero anteriore e medio decisamente
dilatato.
Parti ventrali, sullo sterno e sul primo segment0 addominale, di colore
bruno piceo; resto dell'addome bruno rossiccio. Ultimo sternite con
una leggera incisione longitudinale mediana, raggiungente quasi il
margine posteriore dello sternite stesso.
Edeago (fig. 32) in visione ventrale subparallelo, leggermente lanceolato neUa parte apicale; apice terminante con un dentino mediano a
punta arrotondata; superficie lucida; canale ventrale accennato nella
parte mediana; in visione laterale edeago ampiamente e regolarmente
arcuato, con I'apice leggermente deflesso in direzione dorsale.
Gli altri 3 a a della serie tipica che ho controllato, sono nelle dimensioni, nelle caratteristiche cromatiche e nella morfologia, del tutto
conformi a quelle del Lectotypus. L'unica Q esaminata presenta dimensioni simili a quelle medie del a (LuP = 1,00 mm; LaP = 1,22
mm; LuE = 2,20 mm), e si differenzia sostanzialmente solo per avere
il lo tarsomero anteriore e medio molto pi6 ristretto. La spermateca &
di tip0 primitivo (cfr. fig. 38) senza alcuna caratteristica peculiare.
Non si hanno informazioni sull'ecologia di questa
NOTEECOLOGICHE.
specie. In base ai dati riportati nella descrizione originale si pub desumere che si tratta di una specie raccolta nei mesi di aprile-giugno a
quote elevate.
Asiorestia ligf~rica0.Daniel, 1901)
C ~ p i d o d e mtnelniio,tonzo iiguiicn J. Daniel, M"nch. Kal. Zrirrcbr., 2 , 1904: 285;
294.
Locus TYPICUS.Alpi Liguri e Marittime (<(Lig.Alpen; Seealpeni)
DISTRIBUZIONE
GEOGRAFICA.
Alpi occidentali (Liguri, Marittime e Cozie) (fig. 4).
LOCAL IT^ CONTROLLATE.
FRANCIA:Hautes Alpes, Ristolas; Alpes Maritime~,L'Authion; Alpes Maritimes, Madonne de Fenestre. PIEMONTE: Alpi Cozie, Salice d'Ulzio (TO); Alpi Cozie, Rifugio Jervis a1 P r i
(TO); Alpi Cozie, Chianale (CN); Alpi Marittime, Val Gesso, Rifugio
Soria (CN); Alpi Marittime, San Giacomo Entracque (CN); Alpi Liguri, Colle del Mulo (Cn); Alpi Liguri, Pizzo d'Ormea (CN); Alpi Liguri, Monte Front6 (CN); Alpi Liguri, Colla Rossa (CN); Alpi Liguri,
Passo del Tanarello (CN); Val Pesio (CN); Terme di Valdieri (CN).
LIGURIA:Alpi Liguri, Val Tanarello (IM); Val Nervia, Calla Melosa
(IM); Alpi Liguri, Monte Pietravecchia (IM).
NOTE ECOLOGICHE.
Fenologia: VI-IX. Quota s.1.m.: 1500-2000 m.
Specie presente di preferenza in pascoli dell'orizzonte montano superiore e subalpino, e probabilmente legata a Compositae del genere Cirsium.
REVISIONE DEL SOTTOGEXERE AJIORESTIA JACOBSON S. STR.
17
Asiorestia melanopus (Kutschera, 1860)
Gtpidodero melonopus Kutschera, Wien. Ent. Monatich., 4 , 1860: 129
Locus TYPICUS.Pirenei orientali (<(Ostpyrenaen)>).
DISTRIBUZIONE
GEOGRAFICA.
Pirenei e Monti Cantabrici (fig. 1)
LOCALITACONTROLLATE.
FRANCIA:Pyr&n&es,For& de Bragues; Pyr6nkes, BagnPres de Bigorre. SPAGNA:Panticosa (prov. Huesca); Monti
Cantabrici, Puerto d e San Isidro.
NOTE ECOLOGICHE.
Fenologia: VII. Quota s.1.m.: 1400-1600 m. Specie probabilmente legata a radure umide dell'orizzonte montano. Doguet (1974) ha raccolto esemplari di A. melanopus su boccioli fiorali di
Caltha palustris L. (Ranunculaceae).
Asiorestia melonostoma (Redtenbacher, 1849)
Hoitico rnebnoitomo Redrenhacher, Fauna Husrriaca, 1849: 529.
Crepidodero frigido Weise, Naturgesch. Ins. Deurschl., Col. VI, 1866: 696.
Crepidodero thereroe Pic, L'Echange. 18, 1903: 155.
Cltpidodero rnebr2ostorno perrnino J . Daniel in litteris.
Locus TYPICUS.Alpi austriache nei dintorni di Enns (aAlpen in Oesterr. 0.d. Enns,).
DISTRIBUZIONE
GEOGRAFICA.
Appennino settentrionale, Alpi, Jugoslavia settentrionale, Albania e Transilvania (fig. 4).
Nelle collezioni entomologiche del Museo Civico di Storia Naturale
di Verona P conservato un esemplare di questa specie proveniente dal1'Appennino meridionale (Aspromonte, Gambarie-RC). Ritengo tuttavia che questa segnalazione necessiti di ulteriore conferma.
LOCALITACONTROLLATE.
JUGOSLAVIA:
Triglav; Erzegovina, Bjelasnica;
Istria, Monte Nevoso; Alpi Giulie, Monte Tricorno; Alpi Giulie, Lago di Raibl. AUSTRIA:Raxalpe, Splichal; Styria bor., Hochschwab;
Koprein-Petzen, Hochpetzen; Karawanken, Hochobir; Karawanken,
Grintouts Spitze. SVIZZERA:
Pizzo Bernina. FRANCIA:Alpes Maritimes, Vallke des Merveilles; Alpes Maritimes, Madonne de Fenestre.
FRIULI-VESEZIA
GIULIA:Alpi Giulie, Sella di Nevea (UD); Alpi Giulie, Monte Canin (UD); Carnia, Forni di sopra (UD); Carnia, Monte
Raut (PN); Alpi Carniche, Monte Sernio (AO); Claut (PN). VENETO:
Lago di Misurina (BL); Cadore, Sorapiss (BL); Cortina d'Ampezzo
(BL); Alleghe (BL); Monte Serva (BL); Passo di Falzarego (BL); Monti Lessini, Rifugio Scalorbi (VR); Monti Lessini, Cima Posta (VR);
Monti Lessini, Giazzata, Rifugio Revolto (VR); Asiago (VI). TRENTI-
18
MAURIZIO BIOXDI
Fig. 5. Areali di dirtribuzione di A. norica (NORI), A. cyanipendir (CPEN), A.
nigrituh (NIGR).
Fig. 5 . Geographical diztributions of A, ~ o r i c a(NORI), A, cya~ipennis(CPEN), A.
nigrluh (NIGR).
NO-ALTOADIGE:Val Pusteria, Sesto (BZ); Santa Caterina Valgardena
(BZ); Cima San Giacomo (BZ); Passo Pordoi (TN); Sagron Mis (TN);
Vigo di Fassa (TN); Val di Fassa, Bosco di Carezza (TN); Alta Val
Brenta (TN); Gruppo del Brenta, Cima Groste (TN); Pasubio (TN);
Vallarsa (TN); Val di Daone (TN); Alpi Giudicarie, Monte Rimi
(TN); Alpi Giudicarie, Cirne Serolo (TN). LOMBARDIA:
Santa Caterina
Valfunra (SO); Valtellina, Cima Spluga (SO); Monte Foscagno (SO);
Alpi Retiche, Pizzo Stella (SO); Passo dello Spluga (SO); Monte Guglielmo (BS); Monte Colombine (BS); Alpi Orobie, Valleve (BG); Alpi Orobie, Monte Pegherolo (BG); Alpi Orobie, Pizzo di Presolana,
Rifugio Albani (BG); Pizzo Arera (BG); Grigna settentrionale, Rifugio Tedeschi (CO); Grigna, Piani Resinelli (CO). VAL D'AOSTA:
Breuil-Cervinia (AO); Monte Zerbion (AO); Charnpoluc (AO); Fiery
REVISlONE DEL SOTTOGENERE AIORESTlAIACORSON S STR.
19
d'Ayas (AO): Gran San Bernardo (AO); Entreves (AO); Monte Paillasse (AO); Val Locana, Cima Bonze (AO); Monte Fallkre (AO): Valtournenche, Chenell (AO); Vallone di Chavannes, dint. La Thuile
(AO); Val Grisanche, Becco di Merlo (AO); Gressoney-La-Triniti.
(AO); Val~elline, Prarayer (AO); Gran Paradiso, Bardoney (AO);
Gran Paradiso, Valnontey (AO); Cogne (AO). PIEMONTE:Colma di
Mombarone (VC); Biella (VC); Santurario d'Oropa (VC); Monte Mucrone (VC); Monte Barone (VC); Colle delle Finestre (TO); Val Chisonc, Monte Albergian (TO); Bardonecchia (TO); Coazze (TO); Sestriere (TO); Alpi Cozie, Monte Viso (CN); Snluzzo (CN); Alpi Marittirne, Colle del Mulo (CN); San Giacomo Entracque (CN); Alpi Liguri, Monte Mondolk (CN); Alpi Liguri, Monte Moro (CN); Alpi Liguri, Pizzo d'Ormea (CN); Crissolo (CN). L r c u r u ~ :Santo Stefano
d'Aveto (GE). EMILIA-ROMAGNA:
Rigoso (PR); Alpe di Succiso (RE);
Monte Cirnone (MO); Lago Santo (MO); Lago Scaffaiolo (MO). ToSCANA: Alpi Apuane (MS-LU). CALABRIA:
Asprornonte, Garnbarie
(RC) (?).
OSSERVAZIONI.
A. melanostoma mostra un'ampia variabilith nelle dirnensioni, nelle caratteristiche cromatiche, nella conforrnazione pronotale ed alare, che spesso rende ardua una sicura identificazione, in
particolare rispetto ad A. nobilis e A. ligurica nelle Alpi occidentali, ed
a A, cyanipennis nel caso di esernplari forternente rnelanici, frequenti
soprattutto nelle Alpi centrali ed orientali.
Nonostante abbia esaminato un consistente nurnero di esernplari di
questa specie attribuiti alla forrna ((penninau J. Daniel in litteris (cfr.
Heikertinger, 1938-1950; Biondi, 1982: Crepidodera melanostoma forma A), non mi sento ancora in grado di esprirnere su questo problerna
un parere definitivo. Considerando infatti alcune caratteristiche rnorfologiche, quali le rninori dirnensioni, il pronoto in genere relativarnente piii grande e pi6 fortemente punteggiato, sernbrerebbe di trovarsi di fronte ad un taxon distinto. Tuttavia quasi la totaliti degli
esemplari che ho esarninato, attribuibili a questa forrna, proviene dalla
localiti Santuario d'Oropa (Alpi Pennine), dove sono relativarnente
comuni anche nltri taxa di questo gruppo come A. nobilis e A. melanostoma forrna (<frigidau. Queste popolazioni di A. melanostoma delle
Alpi Pennine potrebbero quindi rappresentare una semplice forma
estrernarnente localizzata, oppure una possibile forrna ibrida.
In questa sede continuer6 a considerare questi individui della forrna
20
MAURIZIO RIOXDI
Fig. 6. Areali di distribuzione di A , peirolerii (PEIR) e A, rimpliciper (SIMP).
Fig. 6 . Geographical distributions of A. peiroleni iPEIR) e A. rimpliciper (SIMP).
<(pennina>,come estremi di variabiliti nell'ambito di A, melanostoma,
ritenendo opportuno affrontare in futuro questo problema, conducendo un'approfondita indagine sul campo e utilizzando tecniche di analisi biochimica, in modo da fornire informazioni supplementari a quelle
fornite dall'approccio morfologico, per la soluzione definitiva del problema.
NOTE ECOLOGICHE.
Fenologia: VI-X. Quota s.1.m.: 1100-2600 m.
Specie preferibilmente presente in ampie radure e pascoli, soprattutto
dell'orizzonte montano e subalpino; risulta legata a Compositae (Cirsium e Carduusj, ma pub trovarsi anche su altre piante, soprattutto
Sassifragaceae (Parnassia), Genzianaceae (Gentians) e Rosaceae ( D y a s
octopetala L.).
REVISIONE DEL SOTTOGEINERE ASIORESTIAJACOBSON S. STR.
21
Asiorestia nigrituh (Gyllenhal, 18131
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Locus T u ~ r c u s Finlandia.
.
DISTRIBUZIONE
GEOGRAFICA.
Europa centrale e orientale (fig. 5 ) . Heikertinger (1948-1950) riporta il dato riferito ad un esemplare di questa specie raccolto da Paganetti in Italia meridionale (Calabria: Gerace (RC)); personalmente mi trovo d'accordo con l'Autore austriaco
nell'ipotizzare un errore di cartellino, vista l'improbabiliti del dato,
che tuttavia richiede ulteriore conferma.
LOCALITACONTROLLATE.
UNGHERIA:
Hungaria. JUGOSLAVIA:
Slovenia,
Kamno; Bosnia, Maklen Pass. FRIULI-VENEZIA
GIULIA:Casarsa della
Delizia (PN); Premariacco (UD). VESETO:Candelli (TV); Casacorba
(TV)
NOTE ECOLOGICHE.
Fenologia: 111-IX. Quota s.1.m.: 0-600? m. Specie
preferibilmente legata a1 piano basale; in ambienti montuosi pub essere presente nelle vallate dell'orizzonte submontano. Non si hanno dati
certi suua sua pianta ospite.
Asiorestia nobilis
u.Daniel, 1904)
CreptJodern itobilirJ. Daniel. Miinch. Kol. Zeitschr., 2 , 1904: 2i6; 281; 295
Creprdodtm nobiiir V a l . inzcnri~inlirJ . Dauiel, Miinch. Kol. Zcitsehr., 2, 1904: 282.
Locus TYPICUS.Alpi Pennine e Graie ( ~ A l p e penninae
s
et grajae4
DISTRIBUZIONE
GEOGRAFICA.
Alpi occidentali (Cozie, Graie, Savoiarde e Pennine) (fig. 4).
LOCALITACONTROLLATE.
FRANCIA:
Co1 de Balme VALD'AOSTA:Colle
del Piccolo San Bernardo (AO); Becca Pr6 d'Amont (AO); Lago
d'Arpy (AO); Colle di Rhimes (AO); Cima Bonze (AO); Alpi Graie,
Colle Arietta (AO) REMONTE:Alpi Pennine, Monte Mucrone (VC);
Santuario d'Oropa (VC]; Colma di Mombarone (VC); Gran Paradiso,
Val Soana, San Besso (TO); Gran Paradiso, Valle di Locana (TO);
Gran Paradiso, Valle Soana (TO), Uia di Ciamarella (TO); Val di Stura. Balme (TO); Val di Stura, Cresto (TO); Val di Stura, CoUe Pasquiet (TO); Monte Bessun (TO); Ceresole Reale (TO).
Fig. 7. Areale di disrribuzione di A . cyoneicecr (CSCE).
Fig. 7. Geographical distrihutioni of A . c)lonercens (CSCE).
NOTE ECOLOGICHE.
Fenologia: VII-IX. Quota s.1.m.: 2000-2700 m.
Specie presente in pascoli dell'orizzonte alpino e probabilmente legata
a Compositae.
Asiorestiu noricu (Weise, 1890)
Crepidodem norice Meise. Deutsch. Enr. Zeitschr., 1890: 30.
Crepidodem globipmnir K. Daniel. Soc. Ent., 15, 1900: 140.
Locus TYPICUS.Caravanche (<In den Karawanken, nordlich bis Villach und Klagenfurt, siidlich bis Krainburg und Laibach verbreitet 4.
DISTRIBUZIONE
GEOGRAFICA.
Austria centrale e meridionale, Alpi
orientali (Carniche, Giulie e Dolomiti) e Jugoslavia settentrionale (fig.
5).
LOCALITA
CONTROLLATE.
ROMANIA:
Transiluania, Monte Koronjez.
Monte Re. VENETO:I1
AUSTRIA:Carinzia, Klagenfurt. JUGOSLAYIA:
REVISIONE DEL SOTTOGENERE ASIORESTIAJACOBSON S. STR.
23
Montello (TV); Voltago Agordino (BL); Bosco del Cansiglio (BL);
Monte Cervoi (BL); Gallio (VI). TRENTINO-ALTO
ADIGE:Sagron Mis
(TN); Lona (TN); Lavarone (TN).
NOTE ECOLOGICHE.
Fenologia: VI-XI. Quota s.1.m.: 800-1500 m. Specie presente preferibilrnente in radure di bosco dell'orizzonte montano inferiore e legata probabilmente a Compositae.
Asiorestia obirensis (Ganglbauer, 1897)
Crepidodm obirenrir Ganglbauer, Verh. zool-bot. Ger. Wien, 47. 1897: 571.
Locus TYPICUS. Austria, Carinzia, Obir (*(Karnten, Region der
Obir n).
DISTRIBUZIONE
GEOGRAFICA.
Alpi orientali (Carinzia, Obir) (fig. 2)
LOCALITACONTROLLATE.
AUSTRIA:Karnthen, Hochobir; Karawanchen, Obir.
Fenologia: VII-IX (?). Quota s.1.m.: 1900-2300
NOTE ECOLOGICHE.
m. Specie rara presente nei pascoli d'alta quota e probabilmente legata a Graminaceae. Individui di A, obirensis possono essere reperiti sotto i sassi, alla base della vegetazione erbacea e sui fiori di Dryas octopetala L. (Rosaceae) (cfr. Heikertinger, 1948-1950).
Asiorestia peirolerii (Kutschera, 1860)
Crepidodera peirokni Kutschera, Wien. Ent. Monatschr., 4, 860: 130.
Crepidodera mehnortoma uar. Greedier, Kif. Tirol, 1863: 146.
Crepidodera peiroieni ab, diveriipei Pic, Misc. Enr., 13, 1905: 20.
Crqidodera perroieni ab, moeita Wciis Xamrgesch. Ins. Deutschl., Col. VI, 1886: 693.
Creptdodera peiroieni ab, rrrperba Weise, Narurgerch. Ins. Deurschl., Col. VI, 1886 693.
Crqidodera peiroieni melanothorax Biondi, 1982, Boll, Alus. Civ. St. Nar. Verona, 8,
1981: 45-66.
Locus TYPICUS.Alpi Svizzere e Carniola (<<SchweizerAlpen am Hinterrhein und aus den Krainer Alpen),).
D I ~ T R I B U ~GEOGRAFICA.
~NE
Penisola Balcanica, Bulgaria, Alpi e Appennino; nell'Appennino centrale con la ssp. melanotborax (fig. 6).
razza tiponominale
LOCALITACONTROLLATE.
SVIZZERA:Zermatt; San Bernardino. FRANCIA: Basses Alpes, Pic de Trois; Alpes Maritimes, Madonne de Fenestre; Alpes Maritirnes, Tenda; Alpes Maritimes, Entraunes; Alpes
Maritimes, La Miniere. FRIULI-VENEZIA
GIULIA:Carnia, Monte Dimone (UD). VENETO:Valle di Zoldo-Mareson (BL); Falcade (BL);
MAURlZIO BIONDI
Figg. 8-13. T i p i alari: Bj rnacrattero; 91 rnesatrera; l j subbrachittera; 11) brachittera;
12) rnicrattero; 13) subattrro.
Figs. 8-13. Wing patterns: 8) rnacroptcrour; 9) rnesopterous; 10) subbrachypterous;
11) brachypteraus; 12) rnicropteraus; 13) subapterous.
Monte Penna (BL). TRENTINO-ALTO
ADIGE:Val di VaUaga (BZ); Passo
di Campolongo (BZ); Stelvio (BZ); Val Aurina (BZ); Catena dei Lagorai, Cima Sette Selle (TN); Val Careser (TN); Val di Genova (TN);
Val di Daone (TN), Passo di San Pellegrino (TN); Regnana (TN); Alpi
Giudicarie, Monte Rimh (TN); Peio (TN); Madonna di Campiglio
(TN). LOMBARDIA:
Santa Caterina Valfurva (SO); Chiareggio (SO);
Valle di Scalve (SO-BS); Desio (CO). VAL D'AOSTA:Alpi Pennine,
Monte Rosa (AO); Valle Cervino (AO); Fiery d'Ayas (AO); Courmayeur (AO); Chamois (AO); Champoluc (AO); Valgrisenche (AO);
Breuil, Rifugio Jumeaux (AO); Brusson (AO), Cogne (AO); Valnontey (AO); Valtournenche, Chenell (AO); Gressoney Saint Jean (AO);
Gressoney-La-TrinitC (AO). PIEMONTE:Val Sabbiola (VC); Santuario
d'Oropa (VC); Alagna Valsesia (VC); Val Cairasca (NO); Macugnaga
(NO); Balme (TO); Usseglio (TO); Ceresole Reale (TO); Ronco Canavese (TO); Bardonecchia (TO); Colle dell'Assietta (TO); San Giaco-
REVISIONE DEL SOTTOGENERE ASIORESTIA JACOBSON 5. STR
25
mo Entracque (CN); Terme di Valdieri (CN); Val Pesio (CN); Alpi
Liguri, Monte Mondoli. (CN). LIGURIA:Alpi Liguri, Val Tanarello
(IM); Santo Stefano d'Aveto (GE); Appennino Ligure, Monte Penna
(GE). EMILIA-ROMAGNA:
Fiumalbo (MO). TOSCANA:
Boscolungo (PT).
ssp. melanothorax Biondi, 1982
Locus Tymcus. Parco Nazionale d'Abruzzo, Rifugio della Liscia
(AQ).
LOCALITACONTROLLATE. ABRUZZO:
Gran Sasso, Prati di Tivo (TE);
Parco Nazionale d'Abruzzo, La Camosciara (AQ); Parco Nazionale
d'Abruzzo, Belvedere della Liscia (AQ); Parco Nazionale d'Abruzzo,
Rifugio della Liscia (AQ).
NOTE ECOLOGICHE.
Fenologia: VI-IX. Quota s.1.m.: 1500-2500 m.
Specie presente soprattutto in radure umide di bosco dell'orizzonte
montano e legata a Compositae; la ssp. melanothorax i. infeudata a
Cirsium oleraceum (L.) Scop. (Biondi, 1984).
Asiorertia puncticollis (Reitter, 1879) nov. comb.
OrestiapuncticoNir Reitter, Verh. zool.-Bot. Ges. Wien, 29, 1879: 55.
Crepidodempiceo Petri, Wien. Ent. Zeir., 26, 1907: 60.
Locus TYPICUS.Ober-Kerz (Alpi Transilvanichel.
DISTR~BUZIONE
GEOGRAFICA.
Alpi Transilvaniche (fig. 2)
LOCALITA
CONTROLLATE.
ROMANIA:
Alpi Transilvaniche, Buleasee.
OSSERVAZIONI.
A . puncticollis 6 stata considerata da Daniel (1904) e
da Hcikertinger (1948-1950) come sottospecie orientale di A. cyanipennis. Recentemente ho avuto I'occasione di esaminare un w di questo taxon conservato in CoU. Daccordi (ex. Coll. Winkler, det. Heikertinger, 1923, probabilmente appartenente alla serie tipica di Crepidodera picea Petri). Esso pur presentando l'aspetto esterno generale e
la conformazione edeagica alquanto simili a quelli di A. cyanipennis, si
distingue da questa, oltre che per le evidenti differenze cromatiche,
anche per la diversa forma delle antenne, per la punteggiatura e la
conformazione pronotale, per la punteggiatura elitrale e la struttura
edeagica. Questi caratteri diagnostici d'altronde sono stati osservati in
parte anche da Petri (1912) a proposito della distinzione tra le specie
cyanipennis e picea.
26
MAURIZIO BIONDI
Figg. 14-19. Edeagi in visione ventrale e laterale: 14) A. borolij (Colrna di
Mombarone - VC); 15) A. melonopur ISpagna, Puerto de Bragnes); 16) A. oiborrico
IAlbanica, Bjeshka Marroxh); 17) A, femorato (Austria, Stiria); 181 A. peiroleni (Colle
dell'rlssietta - T O ) ; 19) A. cyaitercerrr (Austria, Koprcin~Petzen).
Figs 14-19. Aedeagur in ventral and lateral viex~.: 14) A, bein& IColrna di
Mombarone - VC); 15) A. rnelorropur (Spain, Puerto d e Bragues); 16) A. nibrirricri
(Albania, Bjeshka hfarroxh); L i ) A. f m o r a t o (Austria, Stiria); 18) A. pelmlerii (Colle
dell'rlsiietra - TO); 19) A. cyaneicenr (Austria, Koprein~Petzen).
REVISIONE DEL SOTTOGENERE ASIORESTIAJACOBSON S. STR.
27
Rispetto ad A. cyanipennis, A, puncticollis presenta antenne con i
singoli articoli pi6 ingrossati, 4 O antennomero poco pi6 lungo che largo e antennomeri 5'-8' circa della stessa lunghezza; pronoto con angoli anteriori meno ingrossati e la punteggiatura compatta e fortemente impressa; presenza nelle interstrie elitrali di piccolissimi ma evidenti punti visihili a medio e forte ingrandimento; edeago (fig. 27) in visione laterale meno curvato e con l'apice pi6 deflesso.
In base a quanto osservato, ritengo opportuno elevare A, punticoffir
a1 rango specifico, considerando oltre che le caratteristiche morfologiche sopra riportate, anche l'isolamento geografico ed il fatto che sicuramente le differenze esistenti tra A, puncticollis e A. cyanipennis non
sono certo minori di quelle esistenti tra quest'ultima e A. nobilis e, soprattutto, A. mefanostoma.
NOTEECOLOGICHE.
Scarsi sono i dati disponihili riguardanti l'ecologia
di questa specie. Reitter (1880) a proposito di A. puncticollis, erroneamente attrihuita a1 genere Orestia Germar, riporta che un esemplare
di questa specie i. stato raccolto nel mese di giugno 1876, sotto foglie
di Faggio; mentre Petri (1912) a proposito di Crepidodera picea, sinonimo di A. puncticollis, riporta aUfer des Bulea-Sees, aus Grasbiischeln gesieht,,.
Asiorestia rhaetica (Kutschera, 1860)
Crepidodero rhoetico Kurrchera, W e n . Ent. hlonatsch., 4, 1860: 133.
Crepidodero rhaefica ab, rr~foiotiiolor]. Daniel, Munch. Kol. Zeitschr. 2, 1904: 273.
Crepidodero rhaeticica var, rp~ctaLilirJ.Daniel, Miinch. Kol. Zeitsrhr. 2, 1904: 273.
Crepidodera rhaetica tramalpi,uzJ. Daniel, in litteris.
Locus TYPICUS.Alpi Svizzere (~SchweizerAlpen und beim HinterRhein*) (fig. 3).
DISTRIBUZIONE
GEOGRAFICA.
Alpi (escluso Liguri, Marittime, Cozie e
Graie meridionali).
LOCALITACONTROLLATE.
SWZZERA:
Pizzo Bernina; San Bernardino;
Spluga. TREN~NO-ALTO
ADIGE:Passeiertal (BZ); Passo di Rolle (TN);
Catena dei Lagorai, Monte Ziolera (TN); Regnana (TN); Alpi Giudicarie, Monte Rimi (TN); Alpi Giudicarie, Cime Serolo (TN); Alpi
Giudicarie, Valle Ampola (TN); Alpi Giudicarie, Val di Bondone
(TN). LOMBARDIA:
Alpi Retiche, Rifugio Chiavenna (SO); Val Trompia, Passo Maniva (BS). VALD'AOSTA:
Fiery d'Ayas (AO); Valle d'Ayas, Ostafa (AO); Valle d'Ayas, Brusson (AO); Valle d'Ayas, Monte
1)
MAURIZIO BIONDI
,I.
~ .
2'1
Figg. 20-25. Edeagi in visione ventrale e laterale: 20) A. rhneticn (Alpi Giudicarie. M.
Rima - TN); 21) A, copulenra (Cnmigliatcllo - CS); 22) A, noncn (Bosco del Canriglio
- BL); 23) A. nohiiir (Alpi Graie, Calle Arietta - AO); 24) A, melnnortomn iCarnia,
M. Raut PXI; 25) A, cgnnipenrrir (Mataiur - UD).
Figs. 20-25. rZedragus in ventral and lateral oieu.: 20) A. rhneticn (Alpi Giudicarie,
M . Rima - TN); 21) A, copulenra i.Camigliatello - CS); 22) A. noi-icn (Bosco &
Cansiglio - BL); 23) A, nobilir (Alpi Graie, Colle Arietta - AO); 24) A. nlelnnostoma
(Carnia, M. Raut - PN); 25) A. rgonipennir (Mataiur UDI
~
REVISIONE DEL SOTTOGENERE ASIORESTIAJACOBSVN S. STR.
29
Nery (AO); Monte Cabrun (AO); Valtournenche (AO); Champoluc
(AO); Cogne (AO); Lillaz (AO); Gran Paradiso, Colle Arietta (AO);
Valnontey (AO); Colle d'Olen (AO); Monte Rosa, Rifugio del Gabiet
(AO). PIEMONTE:Val Toggia (No); Macugnaga (NO); Passo del Turlo
(NO-VC); Val Sesia, Lago Lamassia (VC); Val Sesia, Lago del Talamone (VC); Alagna Valsesia (VC); Monte Barone (VC); Colle del Croso (VC); Val Vogna, Colle Maccagno (VC); Piedicavallo (VC); Cervatto (VC); Val Sessera (VC); Monte Mucrone (VC); Santuario d70ropa
(VC); Valle di Andorno, Valle della Vecchia (VC); Cima di Bo (VC);
Alpi Pennine, Passo del Turlo (VC); Alpi Pennine, Monte Camino
(VC); Colle di Finestre (TO); Monte Bessun (TO); Ceresole Reale
(TO); Coazze (TO); Crissolo (CN).
NOTE ECOLOGICHE.
Fenologia: VI-IX. Quota s.1.m.: 1400-2500 m.
Specie legata soprattutto a Compositae e presente preferenzialmente
in radure di bosco dell'orizzonte montano e in pascoli dell'orizzonte
alpino.
Asiorestia sirnplicipes (Kutschera, 1860)
Crepidodero rimpIIciper Kutrchera, Wien. Ent. Monatschr., 4, 1860: 1 3 7
Locus TYPICUS.Stiria (ceiner Alpe in Steiermarks).
DISTRIBUZIONE
GEOGRAFICA.
Alpi orientali (Stiria e Carinzial (fig. 6).
LOCALITACONTROLLATE.
AUSTRIA:Seetaler Alpen, Zirbitzkogel; Koralpe.
NOTE ECOLOGICHE.
Fenologia: VI-VII (2). Quota s.1.m.: 1800-2400
m. Specie molto rara rinvenibile nei pascoli alpini, sotto i sassi, preferibilmente posti a1 limite dei nevai (cfr. Heikertinger, 1948-1950).
Asiorestia spnngeri (Heikertinger, 1923)
sensu Leonardi & Nonveiller, 1982.
Crepidodera rprinm'Heikertinger, Wien. Enr. Zeit., 40, 1923: 122.
Crepidodera rprkgee, Leonardi & Nonveiller, Arri Soc. ital. Sci. nat. Museo civ. Sor, nat.
,Milano, 123, 1982: 237-249.
Locus TYPICUS.Bosnia, Poda Uugoslavia).
DISTRIBUZIONE
GEOGRAFICA.
Jugoslavia settentrionale (Montenegro,
Serbia e Bosnia) e Albania.
LOCALITACONTROLLATE.
JUGOSLAVIA:
Monte Durmitor, Veliki Stulak.
Figg. 26-31, Edeagi in oisione ventrale e laterale: 26) A. i@nco (Snn Giacomo
Entracque - C N ) ; 271 A. pondicollir (Romania, Buleasee): 28) A . tramrylvnnicn
(Romanin, Siehenbiirgen); 29) A. rpringeri iJugorlavia, M . Durmitori; 30) A, adelhat,
(Ranco Canwese - VC); 31) A, obirenrir (Austria, Obiri.
Figs. 26-3 1. Aedeagus in ventral and lateral view: 26) 4. liprjco (San Giacomo
Entracqur - CN); 27) A. pu*dicolli~ (Romania, Bulearrej, 28) A. tranrryluonica
(Romania, Siebcnbiirgenj; 29) A. rpnnferi Uugaslavia, M . Durmitar); 30) A, adelinne
(Ronca Canaveie - VC); 31) A. obirenrir (.4usrria, Obir).
REVISIONE DEL SOTTOGENERE ASIORESTIAJACOBSON S. STR.
31
NOTE ECOLOGICHE.
Fenologia: VI-IX. Quota s.1.m.: 1500-2000 m.
Leonardi & Nonveiller (1982), a proposito di questa specie, riportano
come pianta nutrice dello stadio adulto Poa annua L. (Graminaceae).
Sempre dalle osservazioni di questi Autori, risulta che A. springeri i.
attiva soprattutto nelle ore crepuscolari e notturne; questo fenomeno
i. presente anche in altre specie di Asiorestia, probabilmente come
adattamento contro l'intensa insolazione caratteristica delle alte
quote.
Asiorestia transsylvanica (Fuss, 1864)
Crepidodero honrrylvonico Fuss, Verh. Siebenbiirg. Ver. Hermannstadt, 15, 1864: 147.
Crepidodero honrrylvonico ab. mfippennir J. Daniel, Miinsch. Kol. Zeicrchr., 2, 1904: 278
Locus TYPICUS.Com. Szeben (Alpi Transilvaniche).
DISTRIBU~ONE
GEOGRAFICA.
Carpazi e Alpi Transilvaniche (fig. 2).
LOCAL IT^ CONTROLLATE.
ROMANIA:
Alpi Transilvaniche, Schuler
Scarsissime sono le informazioni disponibili riNOTE ECOLOGICHE.
guardo I'ecologia di questa specie. Esemplari di A. transsylvanica sarebbero stati raccolti <<ausGrasbiischeln gesiebts (cfr. Heikertinger,
1948-1950).
Nella specie del sottogenere Asiorestia si osservano evidenti fenomeni di meiotterismo, che risultano essere molto costanti nell'ambito
di ciascun taxon. Tale costanza permette di utilizzare in mod0 significativo il carattere <<lunghemaalareu nell'identificazione dei taxa appartenenti a questo sottogenere.
In base a cih ho ritenuto opportuno riportare di seguito la terminologia commentata dei tipi alari qui utilizzati (cfr. anche Leonardi,
1971, 1973; Biondi, 1982):
tipo macrottero (fig. 8); LuA/LuE
=
> 1,30;
< LuA/LuE < 1,30;
tip0 subbracchittero (fig. 10): 0,80 = < LuA/LuE < 1.00;
tip0 brachittero (fig. 11): 0,50 = < LuA/LuE < 0,80;
tip0 meiottero (fig. 12): 0,30 = < LuA/LuE < 0,50;
tip0 subattero (fig. 13): LuA/LuE < 0,30.
tipo mesottero (fig. 9): 1.00
=
MAURIZIO BIONDI
32
-
Fiee. 32-34. Edesei in visione ventrale e laterale: 32) A . kozhontrhikovi (Siberia.
Jakuzis); A , niRrihri (Veneto, Casacarba - TV); A , iimpliciper (Austria, ~ i r b i t z k a ~ e l ) :
Fim. 35~36.Edeagi stilizzati in visiane ventrale: 35) Ariorertio s. s t r ; 36) Ariorertio
er;ooo imorerrn e f,e m r "i n e n . Fiee.
37-39. Soerrnateche: 371 Modello di soerrnateca
"
uu
presente in A , corpulento e A , rhnetica; 38) hiodello prirnitivk di sperrnitecH presente
nella maggiar psrte delle specie di Ariomtio s. str.; 39) Modello di sperrnateca
presente in A , nigrituia.
Figs. 32~34.Aedeagus in ventral and lateral view: 32) A . kozhandhikovi (Siberia,
Jakuda); A , nigrihrkz (Veneto, Casscarba TV); A . rimplicipei (Austria, Zirbitzkagel).
Figs. 35-36. Stylized aedeagus in ventral view: 35) Ariorertin s, str.; 36) Ariorertia
imprerra and femgineo groups. Figs. Spermathecae: 37) Spermathecal patiern of A .
corpulenta and A , rhnetica; 38) Primitive spermarhecal pattern of the most part of the
Ariorertin s . s t r . species; 39) Spermathecal pattern of A , nigrihrkz.
..
.
REVISIONE DEL SOTTOGENERE ASIORESTIA JACOBSON S. STR.
33
Nei tipi brachittero e subbrachittero si distinguono una forma (<macroneuran con venatura radiale, ed a volte la seconda mediale, nettamente pifi lunga della meti della lunghezza alare, ed una forma amicroneura), con le suddette venature ridotte ad una lunghezza minore
della meti di quella alare.
1) Elitre di colore bruno chiaro o bruno rossiccio.
2
-
Elitre di colore blu, verde o nero, spesso con riflessi metallici,
2) Capo e pronoto di colore pi6 scuro delle elitre, di solito nero o
bruno piceo. Canale ventrale dell'edeago (fig. 32) formato da una
impressione sottile e poco profonda che dalla parte apicale raggiunge quella basale; si presenta pifi nettamente impress0 nella parte
mediana. Specie della Siberia orientale.
-
Capo e pronoto di colore simile a quello delle elitre. Canale ventrale dell'edeago ampio e discretamente profondo. Specie europee.
3) Specie di dimensioni maggiori (LuE > 1 , s mm). Punteggiatura del
pronoto fitta e fortemente impressa. Ali di tipo microttero. Canale
ventrale dell'edeago (fig. 27) interrotto poco dietro la meti. Specie
della Transilvania.
A. puncticollis
-
Specie di dimensioni minori (LuE < 1,s mm). Punteggiatura del
pronoto in genere debomente o mediamente impressa. Ali di tipo
subattero. Canale ventrale dell'edeago (figg. 29-31) interrotto nel
terzo basale.
4) Specie mediamente pi6 piccola ((LuE) m: o = 1,67 mm; 9 =
1,77 mm). Capo e pronoto di colore rosso bruno chiaro; elitre in
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REVISIONE DEL SOTTOGENERE ,lSJORFST1,4~CORSON S. STR.
35
genere di colore rosso bruno scuro. Protorace mediamente pi13 trasverso, ai lati non o molto debolmente sinuato davanti agli angoli posteriori. Valori del rapporto LuE/LuP mediamente pi6 elevati (valore
medio: rn = 2,46; 9 = 2,56). Edeago (fig. 31) in visione ventrale
con la massima larghezza intorno al decimo apicale; canale ventrale
con il tratto intermedio pi6 o meno troncato distalmente; apice edeagico molto ottuso. Edeago (fig. 3 1) in visione laterale con il margine
fortemente aggobbito e con I'apice non o molto debolmente curvato
in direzione dorsale. Specie delle Alpi orientali (Obit).
A. obivensis
-
Specie mediamente pi6 grandi ((LuE) rn: rn > 1,75 mm; 9 >
1,90 mm). Capo e pronoto in genere dello stesso colore delle elitre.
Protorace mediamente meno trasverso e con i lati in genere distintamente sinuati davanti agli angoli posteriori. Valori del rapporto
LuE/LuP mediamente meno elevati (valore medio: adelinae rn =
2,29; 9 = 2,41; spvingeri: rn = 2,21; 9 = 2,36). Edeago (figg.
29-30) in visione laterale con il margine interno pi6 debolmente ag!gobbito oppure rettilineo; canale ventrale con il tratto intermedio
prolungato distalmente a forma d i cuneo (fig. 29) o di lingula (fig.
30); apice edeagico in visione ventrale da debolmente ottuso (fig.
30) a nettamente acuto (fig. 29), in visione laterale (figg. 29-30) pi&
o meno nettamente curvato in direzione dorsale.
5) Tegumenti esterni di colore rosso-bruno chiaro o giallo-bruno rossiccio. Edeago (fig. 30) in visione laterale con il margine debolmente aggobbito, in visione ventrale con la massima larghezza intorno
a1 sesto apicale; tratto intermedio del canale ventrale prolungato distalmente a forma d i lingula. Specie delle Alpi nard-occidentali
(Pennine e Graie).
-
Tegumenti esterni di colore rosso-bruno. Edeago (fig. 29) in visione
laterale con il tratto centrale del margine interno sostanzialmente
rettilineo, in visione ventrale con i lati subparalleli; tratto intermedio del canale ventrale prolungato distalmente a forma di cuneo.
Specie balcanica (Bosnia, Montenegro, Serbia, Albania).
MAURIZIO BIONDI
AN.=
Fig. 41. Analisi cladistica imetada di Camin-Sakal) (cfr. testo). I1 cerchio nera pasta
sulle ramificazioni indica che il gruppa Larmara dalle specie poste in alto e rulla
destra del cerchio stesra, compare in meno del 50% degli alberi considerati; il
rriangolo nero indica invece una percenruale ruperiare a1 50%. Alberi considerati =
224. C O R P g r . = CORP + RHAE; FEMO sr. = F E M O + MPUS + BASA +
ALBA; LMTOM gr. = MTOM + NOBI + CPEN; OBIR gr. = OBIR + ADEL
+ SPRI KOZH.
i
Fig. 41. Cladistic analysis (Camin-Sokal method) iree text). The black spots ar the
forks indicate that the percentage of rimes the group consisting of rhe species above
and to the right of that fork among the trees eonsidered was lower rhan 50%, while
the black triangles indicate that the above mentioned percentage was greater rhan
50%. Considered rreer = 224. CORP gr. = CORP + RHAE; F E M O gr. =
FEMO + MPlJS + BASA + ALBA; M T O M g r . = M T O M + NOBI + CPEN;
OBIR gr. = OBIR + ADEL + SPRI + K O Z H .
REVlSlONE DEL SOTTOGEKERE ASIORESTIA JACOBSON 5. STR.
37
6) Pronoto di colore rossiccio; a1 rnassirno l'irnpressione basale annerita.
/
-
Pronoto di colore nero o blu scuro, con o senza riflessi rnetallici.
18
7) Tutti i fernori neri o chiararnente oscurati.
8
-
Alrneno i femori anteriori e rnedi di colore chiaro, o rnolto leggerrnente oscurati nella met&basale.
14
8) Specie di dirnensioni rnaggiori (LuE: a > 2,50 mm; Q > 2,60
mm). Ali di tipo subbrachittero, mesottero o rnacrottero.
9
-
Specie di dirnensioni minori (LuE: a < 2,3 mm; Q < 2,35 mrn).
Ali di tipo, brachitero, rnicrottero o subattero (in A. melanostoma i
a a presentano a volte ali di tipo macrottero).
13
9) Tibie, tarsi ed antenne unicolori chiari, quest'ultime a1 pi6 con i
due articoli terrninali oscurati. Pronoto pi6 convesso sul disco ed ai
lati pi6 forternente sinuato dinanzi alla base. Tibie e tarsi in genere
di colore chiaro. Ali in entrarnbi i sessi di tipo subbrachittero o mesottero, rnolto raramente macrottero. Edeago (fig. 17) relativarnenre ristretto nella rnet'a basale e allargato nel quarto apicale; solco
ventrale interno interrotto circa nel terzo apicale.
A. femorata
-
Tarsi e tibie alrneno in parte oscurate. Antenne sernpre con gli ultimi 4-5 articoli anneriti. Protorace in genere meno convesso sul disco e sinuato ai lati.
10
10) Irnpressione basale del pronoto di colore costanternentre nero (in
alcuni esemplari di A. peirolerii s. str. l'irnpressione basale del
pronoto si presenta oscurata; tuttavia la differente conformazione
lLlAURIZI0 BIONDI
o o n m z b z m o z z ~ n ~ ; ; g ; ; ; ~ ~ ~
'm" bn ol rm" ;c: m
4 ;neo! n n&,n:gE.Iy
OPUID
1 z
mmn
-
Fig 42. Analiii ienetica iindice di Sokal-hlichener
+
WPGiMA) ( c f r resto). r,,
=
coeiiiciente di correlazione cofenetica.
Fig. 42. Phenerir anixlvsis (Sokrl-Michener index + WPGMA)
cuphenetic correlation coefficirnt.
(see text).
r,,
=
REVISIONE DEL SOTTOGENERE ASIORESTIAJACOBSON S. STR.
39
del pronoto e dell'edeago, la maggior lunghezza alare ed il colore
pi6 scuro delle tibie, rendono questi esemplari facilmente distinguibili da quelli di A. basalis), tibie di colore chiaro o molto leggermente oscurato. Ali in entrambi i sessi in genere di tipo subbrachittero macroneuro. Edeago (fig. 14) simile a quello di A. femorata, dal quale si distingue principalmente per essere meno dilatato e meno slanciato nel tratto apicale.
A. basalis
-
Protorace unicolore rossiccio. Tibie di colore bruno pece o nero, alla base di solito leggermente pi6 chiare; tarsi medi e posteriori
oscurati.
n .specie
Fig. 43. Numero di specie presenti nei diverii gruppi montuoii.
Fig. 43. Number of species in every mountain group.
11) Elitre spesso di colore vivo, blu o verde metallico, raramente nero. Orlo laterale del pronoto con una sporgenza angolosa e dentiforme presso il poro setigero. Ali in ambedue i sessi sempre di tipo macrottero. Edeago (fig. 18) in visione ventrale caratterizzato
da un ampio e pronunciato canale, che presenta una superficie
con un fine tratteggio obliquo bilaterale.
A, peiroleiii peirolerii
-
Elitre in genere di colore blu scuro. Pronoto a contorni alquanto regolari senza sporgenze dentiformi.
12) Edeago (fig. 16) in visione ventrale pi6 slanciato e con scanalatura mediana pili corta, contenuta nella meti apicale ed aUa base arrotondata; lateralmente perlopi6 rastremato o appena ristretto
circa nel mezzo; apice pili acutamente arrotondato; in visione laterale, l'edeago presenta in genere il lato ventrale con un andamento perlopili regolare, senza aggobbimenti. Specie della Penisola Balcanica (Albania, Macedonia).
A. albanica
-
Edeago (fig. 15) in visione ventrale meno slanciato e con scanalatura mediana in genere pi6 lunga, interrotta dietro la meti apicale ed
alla base acuta; laieralmente ristretto a livello circa del terzo apicale; apice pi6 ottusamente arrotondato; in visione laterale, I'edeago
presenta in genere un aggobbimento ampio ed evidente sul lato
ventrale a livello del terzo apicale. Specie dei Pirenei.
A. melanopus
13) Pronoto ai lati arcuato e di solito distintamente sinuato dinanzi
alla base. Capo con carena frontale e vertice sempre di colore rossiccio. Elitre in media con punti relativamente pi6 impressi e
strettamente serrati. Edeago (fig. 26) in visione ventrale nettamente ristretto alla base ed allargato verso l'apice.
-
Pronoto di solito debolmente arcuato ai lati e molto leggermente sinuato dinanzi alla base. Capo con carena frontale e vertice a volte
completamente anneriti (forma <<frigidao).Elitre in media con punti meno impressi e tra loro serrati. Edeago (fig. 24) in visione ventrale con i lati quasi paralleli e solo leggermente ristretto alla base.
14) Palpi labiali di colore chiaro.
-
Palpi labiali di colore bruno piceo o nero
RE\'ISIONE DEL SOTTOGENEREASIORESTI/I JACOBSON 5. STR.
41
15) Ali nel w di tip0 macrottero e nella 9 di tip0 subbrachittero microneuro. Spermateca (fig. 37) di grosse dimensioni con ductus
allungato formante anse o semplici ondulazioni.
16
-
Ali in entrambi i sessi di tip0 subattero o microttero. Spermateca
(cfr. fig. 381 di piccole dimensioni con ductus corto.
161 Punteggiatura pronotale finemente impressa. Femori posteriori di
solito chiaramente oscurati o anneriti. Silhouette del corpo in
particolare nella 9 alquanto tozza. Edeago (fig. 21) in visione
ventrale di forma tozza e rastremato in senso apico-basale, canale
ventrale pi6 largo e meno allungato alla base; in visione laterale la
parte apicale i. distintamente rivolta in direzione ventrale.
-
Punteggiatura pronotale distintamente, spesso fortemente, impressa. Femori posteriori in genere di colore chiaro. Silhouette del corpo pi6 slanciata. Edeago (fig. 20) in visione ventrale di forma meno
tozza, ai lati subparallelo e con il canale ventrale pi6 allungato e ristretto alla base; in visione laterale la parte apicale & rivolta leggermente in direzione ventrale.
A. rhaetica
17) Specie in media di dimensioni maggiori (2,8-3,8 mm). Silhouette
del corpo piuttosto tozza. Protorace molto convesso sul disco e
distintamente sinuato ai lati; punteggiatura finissima quasi svanita. Labbro superiore di colore bruno piceo o nero. Ali in ambedue i sessi di tip0 microttero raramente brachittero. Edeago (fig.
22) in visione ventrale con i lati subparalleli nel tratto basale ed
apicale e con una evidente dilatazione nella parte mediana; canale
ventrale interrotto circa neua met&apicale.
A. norica
-
Specie in media di dimensioni minori (2,5-3,3 mm). Silhouette del
corpo pi6 slanciata. Protorace meno convesso sul disco e meno sinuato ai lati davanti agli angoli posteriori; punteggiatura pi6 fortemente impressa. Labbro superiore pi6 chiaro, spesso di colore giallo
rossiccio. Ali in ambedue i sessi di tip0 subattero. Edeago (fig. 28)
MAURIZIO BIONDI
Fig. 44. Dendrogramma di ~orni~lian7.a
tra i gruppi montuosi
Fig. 44. Similarity dendrogram among the mountain groups.
REVISIONE DEL SOTTOGENERE A1IORETTIIZ JACOBSON S. STR.
43
in visione ventrale ai lati quasi parallelo o leggermente rastrernato
in senso apico-basale; parte apicale acuta e leggermente sinuata ai
lati; canale ventrale interrotto circa nel terzo basale.
18) Specie in media d i dimensioni maggiori ((LuE) m: CY = 2,27
mm; Q = 2,38 mm). Pronoto sempre distintamente punteggiato.
Elitre in genere con riflessi verdastri. Carena frontale, vertice del
capo e pronoto mai anneriri. Ali in ambedue i sessi di tip0 brachitter0 macroneuro. Edeago (fig. 23) in visione venrrale di forma pi6 tozza. Canale ventrale in genere pi6 corto e interrotto circa nella met; apicale; alla base pi6 arrotondato ed ottuso.
-
Specie in media di minori dimensioni (LuE) m: CY = 2,01 mm; Q
= 2,14 mm). Protorace di solito con punteggiatura meno impressa
e piil sparsa, a volte quasi svanita. Elitre in genere di colore blu o
nero, raramente con riflessi verdastri. Capo con carena frontale e
vertice spesso anneriti (forma <<frigidas);a volte anche il pronoto
pi6 o meno oscuraco. Ali nella Q di tip0 microttero, raramente subattero; nel a di lunghezza variabile. Edeago (fig. 24) in visione
ventrale di forma pi6 slanciata. Canale ventrale in genere pi6 lungo
e interrotto dietro la meci apicale; alla base pi6 angoloso ed acuto.
19) Ali di tip0 macrottero in ambedue i sessi. Orlo laterale del pronoto con una evidente sporgenza angolosa e dentiforme presso il poro setigero. Superficie del solco ventrale dell'edeago (fig. 18) con
un fine tratteggiato obliquo bilaterale.
-
Ali di tip0 subattero, microttero, brachittero o subbrachittero. Orlo laterale del pronoto senza sporgenze dentiformi. Superficie del
solco ventrale dell'edeago a1 massimo con un fine tratteggio obliquo
bilaterale appena accennato alla base.
20) Specie di maggiori dimensioni (2,5-4,5 mm). Solco trasversale del
pronoto bene irnpresso. Punteggiatura elitrale forte e serrata. Ali
di tip0 microttero, brachittero o subbrachittero.
44
-
MAURIZIO BIOI.'DI
Specie in media di minori dimensioni (1:5-3,O mm). Solco trasversale del pronoto debolmente impresso. Punteggiatura elitrale leggera e poco serrata. Ali di tip0 subattero.
21) Antenne e tibie unicolori giallo rossicce. Pronoto in genere con
evidenti riflessi bluastri. Punteggiatura elitrale distinta anche sul
declivio apicale. Ali di tip0 microttero (forma tipica) o subbrachitter0 (ssp. concolor). Specie di dimensioni maggiori (3,5-4,5
mm). Edeago (fig. 19) con canale ventrale che si restringe gradualmente e si interrompe circa nel quarto basale.
-
Antenne e tibie in gran parte annerite. Protorace di colore nero: a
volte con riflessi bruni. Punteggiatura elitrale svanita sul declivio
apicale. Ali di tip0 microttero; nel 0 a volte anche di tip0 macrottero. Specie di dimensioni minori (2,5-3,O mm). Edeago (fig. 25)
con canale ventrale interrotto poco dietro la met$ apicale.
A. cyanipennis
22) Tegumenti superiori di colore blu, glabri e quindi pi6 lucidi. Antenne alla base parzialmente di colore rossiccio. Protorace con
punteggiatura finissima. l o tarsomero anteriore, medio e posteriore nel w poco dilatato rispetto a quello della Q . Edeago (fig.
33) con solco ventrale completamente obliterato. Spermateca (fig.
39) con parte basale alquanto globosa.
-
Tegumenti superiori di colore verde bronzato, con una finissima
pubescenza osservabile solo a forte ingradimento e ad illuminazione
radente. Antenne nere unicolori. Pronoto con punteggiatura bene
impressa. lotarsomero anteriore e medio nel w distintamente dilatato. Edeago (fig. 34) con solco ventrale evidente in tutta la sua
lunghezza. Spermateca(cfr. fig. 38) con parte basale allungata.
REVISIOIVE DEL SOTTOGENERE A.TIORESTIA JACOBSON S. STR.
45
I1 sottogenere Asiorestia, come qui definito, presenta nel suo complesso una distribuzione di tip0 sibirico-europeo e comprende 20 specie che, ad eccezione di nign'tula, presente soprattutto in aree del piano basale, sono ecologicamente legate ad ambienti montani e/o alpini
dei principali sistemi montuosi dell'Europa (19 specie) e dell'Asia settentrionale (1specie).
Considerando la nuova situazione sistematica delle specie paleartico-occidentali del genere Asiorestia, maturata soprattutto grazie alla
possibiliti che mi & stata offerta di esaminare materiale appartenente
a taxa particolarmente rari, ho ritenuto opportuno fornire un quadro
classificatorio pi6 puntuale delle specie del sottogenere qui considerato, rispetto a quello da me recentemente proposto (Biondi, 19891, fornendo inoltre alcuni nuovi spunti utili per interpretarne la filogenesi.
Per quanto riguarda le metodologie utilizzate per le varie analisi qui
riportate, rimando a Biondi (1989) e Biondi e Bologna (1991). In questa sede ricordo sinteticamente che:
I'analisi cladistica i. stata basata su un set di 16 caratteri bistato
(oedi pi6 avanti e tab. I set A), con polariti stato plesiomorfo ->
stato apomorfo (0 - > 1) stabilita sulla base del confront0 con
l'outgroup, rappresentato in questo caso dalle altre specie paleartiche del genere Asiorestia. I1 metodo di analisi qui utilizzato 6 quello
di Camin-Sokal; tra gli alberi individuati i. stato scelto l'albero statisticamente pi6 probabile;
sullo stesso set di 16 caratteri bistato & stata effettuata anche l'analisi numerica su caratteri selezionati, utilizzando I'indice di Jaccard
e la cluster analysis secondo il metodo del WPGMA (weighted
pair-group method using arithmetic averages);
I'analisi fenetica & stata basata su un set pi6 ampio di caratteri (35)
(vedi pi6 avanti e tab. I set A + B) comprendente tutte le possibili
differenze morfologiche che sono stato in grado di individuare, utili alla distinzione dei taxa considerati. Nella presente analisi le polariti 0 -> 1 non assumono alcun significato filogenetico. L'elaborazione & stata effettuata utilizzando I'indice di Sokal-Michener e
la cluster analysis secondo il metodo del WPGMA.
I caratteri e gli stati di carattere considerati per l'analisi cladistica e
numerica su caratteri selezionati (tab. I set A) sono i seguenti:
1. 4' articolo antennale molto pi6 lungo che largo (0) oppure lungo
quanto largo o poco pi6 lungo (1).
-
-
-
46
MAURIZIO BIONDI
2. 5', 7' e 8' antennomeri ciascuno pi6 lungo del 6' (0) oppure tutti circa della stessa lunghezza (1).
3. 3' articolo antennale nel a pi6 lungo del Z 0 (0) oppure circa della stessa lunghezza (1).
4. Mesosterno non del tutto ripiegato internamente e quindi ben visibile dall'esterno (0) oppure decisamente ripiegato all'interno e
quindi poco visibile dall'esterno (1).
5. Rapporto larghezza/lunghezza del metasterno < = di 2,7 (0) oppure > di 2,7 (1).
6. Spermateca di piccole dimensioni (0) oppure di grandi dimensioni
(1).
7. Spermateca con ductus semplice e corto (0) oppure allungato e
pi6 o meno ondulato (1).
8. Parte basale della spermateca allungata o reniforme (0) oppure
globosa quasi sferica (1).
9. Edeago con canale ventrale evidente (0) oppure obliterato ( I ) .
10. Canale ventrale dell'edeago con superficie senza alcun tipo di
tratteggio obliquo (0) oppure almeno alla base con presenza di un
fine tratteggio bilaterale disposto obliquamente (1).
11. Superficie del canale ventrale con tratteggio obliquo bilaterale
presente solo alla base (0) oppure lungo tutta la lunghezza del canale (1).
12. Edeago in visione ventrale ai lati a decorrenza normale e non allargato dal terzo basale a1 quarto apicale (0) oppure distintamente
allargato (1).
13. Edeago in visione ventrale gradualmente ristretto alla base (0) oppure fortemente ristretto (1)
14. Primo articolo dei tarsi anteriori e medi nel a distintamente dilatati (0) oppure poco pi^ dilatati di quelli della 9 (1).
15. Occhi normalmente sviluppati (0) oppure ridotti (1).
16. Tegumenti superiori glabri (0) oppure finemente pubescenti (1).
In fig. 40 & riportato il dendrogramma di affiniti fornito dall'analisi
numerica effettuata sulla matrice dei caratteri selezionati (tab. I , set.
A). Rispetto a quanto riportato in Biondi (1989: fig. 2), le differenze
pi6 sostanziali nel quadro classificatorio delle specie di Asiorertia s.
str. sono: l'inserimento di puncticollir, albanica e kozhantshikoui; la separazione del gruppo femorata da quello di melanortoma; la posizione
piu isolata di simplicipes; la posizione di peirolerii e cyanercens nell'ambit0 del gruppo femorata. Considerando sul grafico di fig. 40, un livello di affiniti del75% (0,751, si possono individuare i seguenti 6 gruppi di specie:
REVISIONE DEL SOTTOGENERE A~ORESTIAJI\COBSOI\'S STR
47
gruppo nigritula: cornprende una sola specie, rnolto isolata da tutte le
altre del sottogenere, che si differenzia soprattutto in base ad alcune autoapornorfie a livello edeagico e sperrnatecale;
gruppo melanostoma: cornprende 5 specie, delle quali melanostoma,
nobilis, cyanipennis e ligurica, sono forrne diffuse nell'Arco alpino e
risultano tra lor0 strettamente affini, mentre norica assume una posizione pi^ isolata nell'arnbito del gruppo;
gruppo corpalenta: comprende corpulent0 e rhaetica, specie molto affini e in larghissirna parte vicarianti, distinte da tutte le altre specie
del sottogenere per la particolare conforrnazione sia della spermateca, sia delle ali metatoraciche ( O rnacrottero, Q subbrachittera rnicroneura):
-
Tab. I. Matrice degli stati di carairere icir resraj
Tab. I. Data matrix of character states (see rexr).
I
1
set A
set B
odelinoe (ADEL)
albonico (ALBA)
h o l i i (BASA)
corpalenra (CORP)
c)'oneicem i.SIT. (CSCE!
cyaraercenr concolor (Ccun!
,/rnioriiro (FEMO)
i.o:lmnhhiiEoai (KOZH)
Ii~uricri(LIGU!
mrlnnopei (hiPUS!
n~rlnno~tomo
(MTOM!
nqntrih (NIGR)
nobilri (SOBI)
norico (NORI)
ahirerriis (OBIR)
nenoleiz s . srr. (PEIRI
gruppo femorata: cornprende 6 specie, delle quali fetnorata, basalis,
melanopus e albanica costituiscono un sottogruppo di forrne
strettamente a f f i i ed allopatriche, distribuite sui sistemi montuosi
europei. A questo gruppc vanno attribuite anche le specie peirokrii
e cyanescens, distinte dalle altre specie sopra elencate, soprattutto
per la diversa conformazione dell'edeago;
gruppo simplicipes: comprende una sola specie, che pur mostrando alcune affiniti (vedi anche analisi cladistica), soprattutto neUa conformazione edeagica, col gruppo obirensis, d i seguito definito, presenta alcune caratteristiche morfologiche, come la punteggiatura
elitrale tendenzialmente confusa, la riduzione degli occhi e la presenza d i una fine pubescenza sui tegumenti superiori, che giustifican0 l'attribuzione d i A, simplicipes ad un gruppo a s&stante;
gruppo obirensis: comprende 6 specie, di cui obirensis, adelinae. kozbantsbikovi, springeri e transsylvanica formano un complesso molto
omogeneo di specie vicarianti distribuite su parte dei sistemi montuosi dell'Europa e deUa Siberia. Ritengo molto probabile la presenza, soprattutto sui rilievi del Caucaso e dell'Anatolia, di altre
forme d i questo complesso non ancora scoperte. A1 gruppo obirensis
attribuisco provvisoriamente, come forma differenziata, anche la
specie puncticollis delle Alpi Transilvaniche; l'esame di ulteriore
materiale appartenente a questo taxon, potrh in futuro confermare
o meno questa mia posizione.
DaU'analisi cladistica (fig. 41), effettuata con il metodo di Camin &
Sokal, si ottiene un quadro classificatorio analogo a quello precedentemente descritto. Le indicazioni di carattere filogenetico suggeriscono,
tra I'altro:
-
la posizione <<primitivandelle specie del sottogruppo femorata;
-
la posizione di simplicipes nell'ambito del gruppo obirensis
Per I'analisi fenetica sono stati aggiunti, a queUi sopra elencati, i seguenti 19 caratteri (tab. I set A + B):
17. Pronoto senza sporgenza dentiforme agli angoli anteriori (0) oppure con sporgenza dentiforme (1).
18. Punteggiatura pronotale debole (0) oppure bene impressa ed uniforme (1).
19. Pronoto ai lati non distintamente sinuato (0) oppure distintamente sinuato (1).
REVISIONE DEL SOTTOGENERE ASICJRESTIAJACOBSON S. STR
4'1
20. Pronoto con impressione trasversale debolmente impressa (0) oppure profondamente impressa (1).
21. Pronoto di colore chiaro (0) oppure scuro (1).
22. Pronoto unicolore (0) oppure con impressione bnsnle di diverso
colore (1).
23. Elitre di colore chiaro (0) oppure scuro (1).
24. Palpi labiali di colore chiaro (0) oppure scuro (1)
25. Zampe completamente chiare (0) oppure almeno parzialmente
oscurate (1).
26. Tibie e tarsi di colore chiaro (0) oppure oscurati (1)
27. Soltanto i femori posteriori oscurati (0) oppure nnche quelli anteriori e medi (1).
28. Antenne con gli articoli lo-6' chinri (0) oppure parzialmente
oscurati (1).
29. Addome di colore chiaro (0) oppure scuro (1).
30. Ali nel 0 di tipo macrottero, mesottero o subbrachittero (0) oppure di tipo brachittero, microttero e subnttero (1).
31. Ali nella Q di tip0 macrottero, mesottero o subbrachittero (0)
oppure di tipo brachittero, microttero e subattero (1).
32. Edeago in visione ventrale con parte apicale distintamente allargata (0) oppure semplicemente rastremata (0).
33. Edeago in visione laterale con parte apicale dritta (0) o curvata
(1).
34. Canale ventrale dell'edeago raggiungente il terzo basale (0) oppure pi6 corto (1).
35. Canale ventrale dell'edeago chiuso alla base (0) oppure aperto (1).
In fig. 42 6 riportato il dendrogramma d i somiglianza fornito dall'analisi fenetica. Essendo stati utilizzati per questa analisi anche molti
caratteri cromatici ed altri relativi alla conformazione alare, ho ritenuto opportuno considerare come OTUs distinte anche le sottospecie A.
cyanescens concolor e A, peirolen'i melanothorux.
I gruppi individuati dall'analisi fenetica differiscono solo in parte,
50
MAURIZIO BlONDI
rispetto a quelli forniti dall'analisi numerica su carattrri selezionati.
Le maggiori differenze, dovute soprattutto a1 contributo dato in questa analisi dai caratteri cromatici, possono essere cosi schematizzate:
-
la posizione di norica vicina a transsyl~'anicoinvece che al gruppo
melanostoma;
-
la posizione di cyanescens s.1. vicina a1 gruppo melanortoma invece
che a peirolerii, verosimilmente per le comuni caratteristiche cromatiche con cyanipennir;
-
le posizioni relativamente isolate di simplicipes e puncticollir che in
questa analisi non mostrano particolari affiniti con il gruppo obirensis.
Personalmente sono dell'opinione che un'analisi cladistica o numerica su caratteri selezionati, nonostante i limiti dovuti alla soggettiviti
nella scelta dei caratteri e delle polariti da attribuire ai loro stati, fornisca un quadro di classificazione pi5 significativo, dal punto di vista
sistematico, rispetto a quello fornito dall'analisi fenetica, che tuttavia
pub risultare utile nell'evidenziare le somiglianze apparenti dei taxa
considerati.
A conclusione di questo capitolo, ritengo opportuno presentare una
proposta di ordinamento sistematico delle specie del sottogenere Asiorestia:
A. femorata (Gyllenhal, 1813)
A. basalir (K. Daniel, 1900)
A. albanica (Mohr, 1965)
A. melanopus (Kutschera, 1860)
A. peirolerii (Kutschera, 1860)
A. cyanescens (Duftschmid, 1825)
A. cotpulenta (Kutschera, 1860)
A. rhaetica (Kutschera, 1860)
A. melanostoma (Redtenbacher. 1849)
A. cyanipennis (Kutschera, 1860)
A. nobilir (I. Daniel, 1904)
A. ligurica (I. Daniel, 19041
A. norica (W'eise, 1890)
A. puncticollir [Reitter, 1879)
A. ohirensis (Ganglbauer, 1897)
RE\'ISIOUE DEI. S O T T O G E N E R E A . ~ i O R l i S T l A l A C O B S O SS. STR.
51
A, adelinae (Binaghi, 1947)
A. springen (Heikertinger, 1923)
A. transsyluanica (Fuss, 1864)
A. kozhantshikovi Jacobson, 1925
A . simpliciper (Kutschera, 1860')
,4.nigritukz (Gyllenhal, 1813)
Come sopra accennato, le specie del sottogenere .4siorestia mostrano, ad eccezione di nigntrrla, una pi6 o meno spiccata orofilia. Si tratta infatti di forme ad ecologia alpina, subalpina o montana, che presentano spesso areali limitati o molt0 limitati, talora sovrapposti o con
evidenti fenomeni di isolamento geografico e di vicarianza. Tali specie
sono attualmente distribuite in tutti i principali sistemi montuosi europei, come il carpatico-transilvanico, balcanico, alpino, appenninico e
pirenaico-cantabrico, oltre che in un limitato settore della Siberia
orientale, con la specie kozhantshikovi. Nell'istogramma di fig. 43,
viene riportato il numero di specie di Asiotrstia s. str. presente in ciascuno dei sistemi montuosi sopra citati.
Come si pub osservare dai dati sinora forniti, il principale centro di
differenziamento del sottogenere Asiotrstia .k rappresentato dalle Alpi.
In questo sistema montuoso sono presenti, considerando anche il settore austriaco, hen 15 specie, delle quali 8 risultano endemiche (tra gli
endemismi bisogna annoverare anche la ssp. cyanescens concolor delle
Alpi sudoccidentali).
La stretta affinith e la relativa omogeneiti morfologica di alcuni
complessi di specie, quali mekznostoma-ligurica-nobilis-cyanipennis,obirensis-adelinae-springeri,corpulenta-rhaetica, femorata-basalis-mekznopusalbanica, sembrano indicare, nel loro ambito, un intenso recente processo di speciazione, con conseguenti fenomeni di endemizzazione e
di vicarianza geografica, verosimilmente instauratesi in risposta alle
alterne vicende paleoclimatiche del Quaternario. Personalmente, nonostante che il ruolo avuto dalle glaciazioni pleistoceniche nel differenziamento della fauna orofila sia stato di recente notevolmente ridimensionato (cfr. Casale, 1988), credo che alcune situazioni attuali, come quelle riscontrabili all'interno dei complessi di specie sopra citati,
potrebbero essere difficilmente interpretabili ricorrendo ad altre ipotesi. D'altro canto, le differenze attualmente osservabili tra alcuni
52
MAURIZIO BIONDI
complessi e gruppi di specie di questo sottogenere, sono difficilmente
attribuibili ai soli urimaneggiamenti, della fauna d'alta quota verificatesi durante il Quaternario, mentre potrebbero essere pi6 agevolmente spiegate ipotizzandone un'origine perlomeno tardo-terziaria.
Nel dendrogramma di fig. 44 vengono riportati i risultati di una
elaborazione statistica (indice di Dice-Sorensen e WPGMA) (vedi sopra e Biondi, 1988), per valutare l'aoverall similarityn tra i sistemi
montuosi considerati, sulla base delle specie di Asiorestia s. str. presenti. Nel calcolo non & stata presa in considerazione, per i motivi sopra accennati, la specie nign'tulo. Dal dendrogramma si pub innanzitutto osservare la relativa elevata somiglianza faunistica tra i Balcani e
I'Appennino, che suggerisce una possibile via di colonizzazione transadriatica, che ha permesso, ad esempio a corpulenta e/o peirolerii, di
raggiungere in questo modo 1'Appennino centrale. Tuttavia, a questo
riguardo, sono dell'opinione che un ruolo fondamentale abbia avuto,
nella colonizzazione dell'Appennino da parte di peirolerii, l'espansione
a Sud delle popolazioni provenienti dalle Alpi; mentre una probabile
via di colonizzazione di tip0 transadriatico potrebbe invece essere stata seguita da corpulenta, che in una sua susseguente espansione a N,
ha trovato nelle Alpi sudoccidentali I'<<ostacoloudi rhaetica, che ne ha
impedito la diffusione in tutto 1'Arco alpino. Riguardo a1 popolamento presente sul sistema carpatico-transilvanico, esso presenta, con ben
4 specie in comune su un totale di 6 (escludendo nigritulo), molte analogie con quello presente sul sistema alpino. Cib considerando anche
la chiara vicarianza tra transsyluanica, nei Carpazi meridionali ed Alpi
Transilvaniche, ed obirensis e adelinae, nelle Alpi, oltre a springeri nei
Balcani. I1 popolamento del sistema pirenaico-cantabrico, si presenta
molto impoverito rispetto a quello degli altri gruppi montuosi europei,
ed 6 rappresentato da due sole specie femorata, che si spinge anche in
parte delle Sierre della Spagna centrale, e melanopus, endemica, tra loro strettamente affini.
La presenza di kozhantskikoui in Siberia orientale, considerando
l'ampio iato geografico che separa attualmente questa specie dalle altre del sottogenere, risulta di difficile interpretazione. Personalmente
sono dell'opinione che tale iato sia soltanto apparente, e che future ricerche potranno sensibilmente ridurre con la scoperta, ad esempio su
alcuni dei rilievi montuosi dell'Asia centrale, dell'Iran e dell'Anatolia,
di specie ancora inedite, appartenenti probabilmente a1 gruppo obirensis. Questa ipotesi risulta probabile tenendo presente l'estrema localizzazione, rarirh e breve period0 fenologico, che caratterizzano alcune
REVISIONE DEL SOTTOGEXERE ASIORESTIA JACOBSON S. STR.
73
delle specie del sottogenere Asiorestia, ed in particolare proprio quelle
del gruppo obirensis s.l., anche nonostante il fatto che nessuna delle
specie di Asiorestia sinora note delle regioni montuose della Cina e
dell'India (cfr. Gressit & Kimoto, 1963; Scherer, 1969) sembri appartenere a1 sottogenere in esame.
*
RINGRAZI~MENTI.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che mi hanno messo a dirpasizione il materiale entomologico delle loro collczioni private o conservata negli Istituti
da ersi diretti, permettendomi di redigere la presenre revisiane: Fernando Angelini, Francavilla Fontana (BR); Paolo Cornacchia, Mantoua; Mauro Daccordi, Muaeo Civico di Staria Naturale di Verona; Alersandra Facarile, Saint-Pierre (AO); Pier Mauro Giachina, Muaeo Regionale di Tarino; GGsta Gillerfars, Varberg (Suezia); Franz Hieke, Museum fiir
Naturkunde der Humboldt-Universitit di Berlino; Isabel Izquierda e Mignel Angel Alonsa~Zararaga,Musea de Cienciar Narurales di Madrid; Alexander G . Kirejtshuk, Accade~
mia delle Scienze di Leningrado; Carlo Leanardi, Musea Civica di Storia Naturale di mi la^
no; Emico Migliaccio, Roma; Roberio Poggi, Muse0 Civico di Storia Natmale di Genova;
Gerhard Scherer, Zaalogirche Staatsrammlung di Monaco; Sharon Lane Shute, British
Natural Hisrory Museum di Londra; Augusto Vigna Taglianti, Uuiversith <La Sapienzax
di Rama; Vicenzo Vamera, Musea Civico di Zwlagia di Roma. Un ringraziamenta particolare ua agli amici e colleghi Paolo Audisio, Uuiversiti di Napoli, e Marco Bologna, Universits di L'Aquila, per I'interesrante materiale donatomi, frurta delle lara raccalte.
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Indirizzo dell'Autore: M~uutzruBIONDI- Dipartimento di Scienze Ambientali, Llniverrirh
di L'Aquila Via Vetoio, I4 - 67010 L o c Coppito - L'Aqnila.