06.014 SPERIMENTAZIONE DI UN MOTORE DIESEL ALIMENTATO CON MISCELE DI GASOLIO E COMBUSTIBILI DI ORIGINE VEGETALE M. Antonelli, C. Morlino, A. Simi, R. Lensi, L. Martorano, Dipartimento di Energetica "L. Poggi",Università di Pisa SOMMARIO L’utilizzo di biomasse agricole è una delle risorse per la produzione distribuita di piccole quantità di energia, atte a soddisfare i bisogni di piccole-medie aziende in luoghi distanti dalle reti di distribuzione dell’elettricità. In particolare, gli oli vegetali provenienti da eccedenze di produzione possono essere utilizzati in motori ad accensione per compressione grazie al buon valore del loro numero di cetano. L'utilizzo di alcool invece presenta molti problemi a causa sia del basso numero di cetano che dello scarso potere lubrificante; il suo uso può essere possibile senza grandi modifiche al motore soltanto miscelandolo in piccole percentuali al gasolio. La viscosità degli oli vegetali è al contrario assai superiore a quella del gasolio per autotrazione, così che la polverizzazione può essere insufficiente, con effetti dannosi sulle prestazioni del motore. In questo articolo sono descritti gli effetti sulle curve di coppia, potenza e consumo specifico dell’utilizzo di olio di girasole crudo, miscelato con normale gasolio per autotrazione anche in combinazione con alcool etilico, in un piccolo motore ad accensione per compressione. Il motore utilizzato è un piccolo motore ad accensione per compressione monocilindrico di comune produzione commerciale ed è stato testato nella sala prova motori del Dipartimento di Energetica dell'Università di Pisa. Il motore è stato strumentato con un trasduttore piezoelettrico di pressione collocato in camera di combustione per il rilievo del ciclo indicato. Attraverso questa strumentazione è stato possibile compiere una analisi di massima della combustione per mezzo dell'esame del rilascio termico. INTRODUZIONE Questo lavoro di ricerca sullo sfruttamento delle biomasse di origine agricola verte sulla valutazione di massima della combustione di un piccolo motore ad accensione per compressione alimentato con miscele di gasolio e combustibili di origine vegetale. In particolare, nel lavoro sono riportati i risultati della sperimentazione condotta su miscele di gasolio per autotrazione con olio di girasole e alcool etilico. Questo lavoro si inserisce in uno studio più ampio legato allo sfruttamento delle biomasse di origine agricola nel campo dei combustibili per autotrazione e per la generazione di energia distribuita sul territorio e che prenderà in considerazione anche i biocombustibili indicati come “biocombustibili di seconda generazione”, i quali derivano dalla trasformazione del materiale ligneo – cellulosico residuale delle colture agricole per usi alimentari. Il processo di produzione dei biocombustibili di seconda generazione prevede la trasformazione della biomassa in biogas per mezzo di procedimenti quali la pirolisi, la gassificazione oppure la digestione anaerobica e la successiva trasformazione del biogas in combustibile tramite processi di vario tipo. Il prodotto che si ottiene è quindi un prodotto di sintesi, le cui caratteristiche risultano essere meno sensibili alla tipologia di biomassa di partenza rispetto ad un biocombustibile di prima generazione [1],[2]. In letteratura possono essere reperiti molti dati in relazione all’utilizzo di biodiesel nei motori ad accensione per compressione [3] evidenziando la sostanziale compatibilità dell’uso di questo combustibile con il processo di combustione. L’utilizzo di biodiesel miscelato con il convenzionale gasolio per autotrazione è regolamentato dalla norma europea EN590 nella percentuale massima del 5% allo scopo di incrementare il potere lubrificante del gasolio odierno. L’adozione di ridotti tenori di zolfo ha infatti diminuito il potere lubrificante di questo combustibile, necessario per la lubrificazione del sistema di iniezione [4] – [6]. L’utilizzo di olio vegetale crudo pone al contrario maggiori problemi causati dalla presenza di glicerina, dalla tendenza all’ossidazione e all’intorbidimento. Pertanto, il suo utilizzo come combustibile in elevate percentuali può essere causa di danneggiamento per il motore, a causa della formazione di residui carboniosi in camera di combustione e di depositi nel sistema di iniezione. In questo lavoro viene analizzato l’impiego di olio vegetale crudo in miscela con gasolio in percentuali ridotte (max 25%). Inoltre, è stato sperimentato anche l’impiego di etanolo in bassissima percentuale (max 5%). La bassa percentuale di miscelazione è motivata dal basso numero di cetano, dalla bassa viscosità e dalla sua scarsa miscibilità con il gasolio [7]. In letteratura sono presenti esperienze con percentuali di etanolo fino al 20%, che evidenziano una riduzione nelle emissioni di particolato ed NOx, ma anche un aumento di quelle di idrocarburi incombusti [7] – [10]. Studi futuri prenderanno in considerazione anche la sperimentazione di biocombustibile ottenuto per sintesi (BTL – Biomass To Liquid), che può essere ricavato da scarti dell’industria alimentare e delle colture agricole. Questo aspetto rende il biogasolio di sintesi assai più attraente dei biocarburanti tradizionali, per l’ottenimento dei quali è necessario sottrarre parte dei terreni agricoli alle coltivazioni per uso alimentare. L’utilizzo di biocarburanti di seconda generazione non risulta invece concorrente con le colture alimentari e permette di trasformare in combustibili gli scarti, che costituiscono residui talvolta costosi da smaltire. Questi dati sono stati successivamente confrontati con quelli raccolti alimentando il motore con le varie miscele di gasolio e combustibili di origine vegetale. PROCEDURA SPERIMENTALE UTILIZZATA Il rilievo sperimentale delle curve caratteristiche, del ciclo indicato e del rilascio termico è stato svolto presso il laboratorio del Dipartimento di Energetica. La pressione in camera di combustione è stata rilevata tramite un trasduttore piezoelettrico Kistler ed il relativo amplificatore di carica, mentre la posizione angolare dell’albero motore è stata rilevata con un encoder avente risoluzione angolare pari a ½ grado. Per l’acquisizione dei dati di pressione in camera di combustione in funzione dell’angolo di manovella è stata impiegata una scheda di acquisizione National Instruments ed un programma sviluppato presso il Dipartimento in ambiente LabVIEW. Al fine di minimizzare l’effetto della dispersione ciclica [11] è stato scelto di effettuare la media su 50 cicli motore. Il numero di cicli su cui effettuare la media è stato determinato attraverso prove di sensibilità dei dati rispetto a questo parametro. Il motore utilizzato per lo studio è un motore monocilindrico diesel a quattro tempi, iniezione diretta, fornito dalla soc. Lombardini. La sua cilindrata è pari a 505 cm3, per una potenza di circa 7 kW a 3000 giri/min. Come detto sopra, i rilievi sperimentali effettuati con questa attrezzatura hanno consentito di effettuare l’analisi di massima della combustione con il metodo del rilascio termico. Questa analisi può essere condotta attraverso il metodo di chiusura del bilancio energetico del motore oppure attraverso il metodo semplificato delle pressioni in moto [11]. Come osservato in precedenti lavori svolti in Dipartimento [12]-[14], la differenza tra i risultati forniti dai due metodi è stata ritenuta sufficientemente ridotta (fig. 1) da poter applicare il metodo semplificato per questo lavoro di comparazione tra diversi combustibili utilizzati in uno stesso motore. Figura 1 - Confronto tra il rilascio termico rilevato con il metodo di chiusura (linea a tratti e linea a punti) e con il metodo delle pressioni in moto (linea continua) ANALISI DEI RISULTATI Inizialmente la procedura di analisi fin qui descritta è stata applicata al motore alimentato con il normale gasolio per autotrazione a vari regimi di funzionamento compresi tra 1500 e 3000 giri/min. Figura 2 - Cicli indicati con alimentazione a gasolio Figura 3 - Confronto tra le curve di rilascio termico a vari regimi di rotazione con alimentazione a gasolio Dal grafico di figura 3, si nota che l’andamento delle curve di rilascio rispecchia quello descritto ampiamente in letteratura [4]-[6] relativamente alla combustione dei motori ad accensione per compressione. In questi, l’avvio della combustione è accompagnato dall’evaporazione delle gocce di combustibile e mostra una pendenza della curva di rilascio termico limitata. Il successivo repentino aumento della pendenza corrisponde alla combustione a volume quasi costante. Infine, l’ultima fase della combustione, a pressione quasi costante in cui bruciano le frazioni più pesanti del combustibile, è mostrata dalla diminuzione della pendenza della curva di rilascio termico. Passando all’alimentazione con miscele di gasolio e combustibili di origine vegetale, si ottengono curve di rilascio termico simili a quelli ottenuti con l’alimentazione a gasolio, nelle quali si possono però individuare differenze riconducibili alle diverse caratteristiche del combustibile utilizzato. In particolare, la figura 4 presenta l’andamento del rilascio termico della miscela di gasolio e olio di girasole al 25% in volume. L’andamento della curva di rilascio si sovrappone nelle fasi iniziali a quella dell’alimentazione a gasolio. La differenza del calore totale rilasciato dipende soltanto dal minore potere calorifico del combustibile e la presenza dell’olio di girasole non modifica significativamente il rilascio termico. Le curve di rilascio termico riportate in figura 5 si riferiscono alla combustione della miscela composta da gasolio ed alcool al 5% in volume. Si nota che la presenza dell’alcool provoca un leggero ritardo nella prima fase della combustione a causa del più basso potere numero di cetano e del più elevato calore latente di vaporizzazione. Tale effetto diviene tanto più evidente quanto più alto è il numero di giri del motore. Lo sviluppo immediatamente successivo del rilascio termico non viene invece alterato. Il calore rilasciato in totale è invece inferiore, sia per il minore potere calorifico della miscela, sia per la minore mandata della pompa. Questo è conseguenza della minore viscosità del combustibile, che provoca un maggiore trafilamento tra cilindretto e pistoncino del pompante durante l’iniezione, con conseguente riduzione della quantità immessa nel cilindro. In questa prima fase della sperimentazione non si è modificata la taratura del sistema di iniezione. e il 5% di alcool. Il rilascio termico mostra un andamento simile a quello della combustione della miscela gasolio-alcool. 1500 giri/min 1500 giri/min 2500 giri/min 2500giri/min Figura 6 - Rilascio termico comparato gasolio - miscela al 25% di olio e 5% di alcool Figura 4 - Rilascio termico comparato gasolio - miscela al 25% di olio 1500 giri/min Nelle figure 7 e 8 vengono riportati gli andamenti della coppia e del consumo specifico in funzione della velocità di rotazione. La presenza dei combustibili di origine vegetale nelle percentuali considerate non altera significativamente l’andamento di queste due grandezze. Si osserva sostanzialmente una leggera riduzione del valore della coppia motrice, imputabile al minor potere calorifico delle miscele considerate, che è maggiormente avvertibile ai regimi medioalti mentre rimane praticamente inalterata ai bassi. L’unica eccezione è rappresentata dalla miscela contenente soltanto olio di girasole la quale comporta una diminuzione quasi uniforme della coppia motrice a tutti i regimi di rotazione. 2500 giri/min Figura 7 - Curve di coppia a vari regimi di rotazione con i vari combustibili Figura 5 - Rilascio termico comparato gasolio - miscela al 5% di alcool La figura 6 mostra le curve di rilascio termico ottenute con una miscela contenente il 25% in volume di olio di girasole Pertanto, ai più elevati numeri di giri, si hanno maggiori trafilamenti nella pompa di iniezione e, di conseguenza, il calore sviluppato con alimentazione a gasolio risulterà maggiore di quello sviluppato dalla miscela gasolio-olioalcool. Figura 8 - Curve di consumo specifico di combustibile a vari regimi di rotazione con i vari combustibili Più dettagliatamente, per spiegare la mancata riduzione di coppia ai bassi numeri di giri per le miscele contenenti alcool, si deve esaminare il ciclo indicato. La figura 9 riporta i cicli indicati ai regimi di 1750 giri/min e di 2500 giri/min. Al regime di massima coppia (1750 giri/min), si nota che il ritardo nell'avvio della combustione conseguente alla presenza dell’alcool innalza sensibilmente il picco di pressione e lo ritarda di alcuni gradi. Questo spostamento amplia l’area del ciclo indicato. Ciò non avviene ai regimi più elevati, infatti a 2500 giri/min non si ha variazione del picco di pressione e il ciclo indicato del gasolio puro ha un’area lievemente superiore a quello della miscela. Questo comportamento è legato alla diversa variazione della viscosità del gasolio e della miscela gasolio-olio vegetale-alcool al variare della temperatura. Figura 10- Viscosità del gasolio e dell’olio di girasole L’esame delle curve di consumo specifico conduce a conclusioni del tutto analoghe a quelle ricavabili dalle curve di coppia. Anche in questo caso, l’impiego di olio di girasole comporta un incremento nel consumo specifico, dovuto essenzialmente al minore potere calorifico dell’olio vegetale rispetto al gasolio. CONCLUSIONI 1750 giri/min 2500 giri/min Figura 9- Confronto tra i cicli indicati Come si nota dal grafico di figura 10, la viscosità dell’olio di girasole al variare della temperatura diminuisce più fortemente di quella del gasolio. All’aumentare del numero di giri e quindi della potenza erogata, il calore che il motore trasmette all’esterno sarà maggiore, con un conseguente aumento della temperatura della struttura del motore. L’analisi condotta tramite lo studio del rilascio termico indica che l’aggiunta di quantità di combustibili di origine vegetale in quantità relativamente ridotte non altera significativamente il processo di combustione. L’impiego di olio vegetale comporta una riduzione delle prestazioni del motore e un aumento del consumo specifico a causa del minore potere calorifico, ma, come mostrato dall’analisi del rilascio termico, non comporta sensibili variazioni all’andamento della combustione. Come prevedibile, è stato osservato che l’introduzione di alcool nel gasolio in piccole percentuali provoca un leggero ritardo nello sviluppo delle prime fasi della combustione a causa del minor numero di cetano, ma non pregiudica il corretto funzionamento del motore. Tuttavia, l’utilizzo di miscele di gasolio ed alcool in percentuali anche leggermente superiori (10% in volume) ha avuto come effetto la mancata accensione a freddo del motore. Per la risoluzione di questo inconveniente è necessario intervenire sul motore variandone i parametri di funzionamento come il rapporto di compressione oppure introducendo sistemi ausiliari di preriscaldamento. BIBLIOGRAFIA P. 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Franco, “Evaluations On The Heat Transfer In The Small Two-Stroke Engines”, SAE Transaction 1998 vol. 107 pp. 978-994 SUMMARY The use of biomass-derived fuels in reciprocating engines is a very discussed topic today, owing to the rising price of crude oil and to the environmental issues related to the increasing level of CO2 in the atmosphere. Straight vegetable oil can be used in diesel engines thanks to their high cetane number. On the other hand, alcohols have a high octane number and this leads them to be more suitable fuels for spark ignition engines than for compression ignition ones. They can be used as neat fuel in a diesel engine only by means of heavy modifications to the engine itself. So, their use in the existing compression ignition engines is possible only if used in low percentages together with diesel fuel. In this paper the behaviour of a diesel engine fuelled with mixtures of diesel fuel, straight sunflower oil and ethanol is presented. An overall evaluation of the combustion process was carried out by means of the analysis of the heat release rate. This analysis was performed by the use of a piezoelectric trasductor placed in the combustion chamber of the engine which allowed the indicated cycle to be traced.
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