15 marzo 2014

VEDOVA A C IST , VASARELY, CATTELAN
I ST
quell'inquieto Noveceato
protagoiista al «Lucca centeD>
QUANDO si parla di pittura del
`900 italiano , in genere si intende
quella espressione caratteristica
dettata da artisti come Carrà, Sironi e altri che facevano una pittura
che aveva nelle stimmate il trascendente. Ma il'900 italiano comprende i Macchiaioli , i futuristi, i metafisici (e del resto Carrà appartenne
anche a queste due correnti), e ha
dato vita a numerosi artisti che si
sono distinti per originalità e corpo
creativo. La mostra che è stata inaugurata al Lucca Center of Contemporary Art, Inquieto Novecento. Vedova, Vasarely, Christo, Cattelan,
Hirst e la genesi del terzo millennio, basata soprattutto sulla collezione
R.E.D., ha fondamentalmente lo
scopo di fare una carrellata di questo secolo che, come ha detto Maurizio Vanni direttore del Lu .C.C.A.
e curatore dell'esposizione insieme
a Stefano Cecchetto , «passa dall'abitudine all'inquietudine. Si vuol raccontare, in modo aperto una storia,
non la storia - ha proseguito Vanni -, di momenti particolari per
cui viene fatto di domandarsi se esiste ancora un'arte vera, capace di
raccogliere gli impulsi creativi oppure è un grande bluff. Per questo
abbiano iniziato il percorso di conoscenza, non in maniera consueta,
ma partendo proprio da quegli artisti che hanno cercato di ri-scrivere
la storia dell'arte andando oltre i parametri accademici di pittura e
scultura. Ne sono scaturite opere
ORIGINALE
II direttore
Maurizio
Vanni ha
curato la
mostra con
Stefano
Cecchetto
originali, sperimentazioni artistiche e provocatorie, irriverenti, ma
sempre al passo con una società dinamica e in continua evoluzione».
LA MOSTRA cercherà di accentrare l'interesse su alcuni terremoti
stilistici e del pensiero che hanno
condotto l'arte visiva verso territori e traguardi imprevedibili e imprevisti. Si è trattato di mescolare
le carte di una partita che sembrava
appianata e che invece è illogica logica e ha creato i presupposti di
una cultura, per definizione retorica, moderna, viva e in continua sperimentazione. «L'evento - come
ha specificato Maurizio Vanni non si pone certo come risposta assoluta a tanti interrogativi, ma vuole alimentare dubbi e aprire un dibattito visivo per rivedere alcuni codici storico-artistici dati per certi e
che, proprio in virtù dell'evoluzio-
ne di questi ultimi decenni, devono essere analizzati da ottiche differenti». In occasione della preview,
il presidente del Museo Angelo Parpinelli, ha accennato ai 5 anni di vita del Centro che ha inciso fortemente nella cultura della nostra città per la conoscenza dell'arte contemporanea. Quindi il co-curatore
della mostra Stefano Cecchetto, prima di condurre gli invitati alla visita della mostra, ha fatto un'interessante disamina del valore del collezionismo che sta prendendo piede
e, siccome sceglie, è più valido, dal
punto di vista dell'importanza delle opere, dei musei. Era presente
Giovanni Jacopetti della Gesam
che si è detto lieto di contribuire come sponsor alla manifestazione, e
l'artista espositore Gianfranco Meggiato. L'esposizione resterà aperta
fino al 22 giugno.
Mario Rocchi