ELETTROTECNICA ENERGIA ELETTRICA. UNA TARIFFA MISTERIOSA! di Roberto Borgonovo Le continue modifiche dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG), non sempre agevolano gli utenti nella lettura ed analisi delle bollette elettriche, in particolare quando le semplici variazioni “nascondono”, di fatto, spiacevoli sorprese economiche (V. Matera) Da cosa è composta la tariffa di energia elettrica? Il 15 di ogni mese arriva la bolletta di energia elettrica e cosa viene fatto da ogni ditta, da ogni piccolo o grande imprenditore? Si controlla il totale, ci si lamenta di quanto è cara l’energia e si paga. A mio avviso invece, la bolletta di energia elettrica dovrebbe essere trattata come la fornitura di un normale servizio da controllare, valutare e specialmente in questo momento da verificare dal migliore punto di vista economico. Per far ciò purtroppo non è sufficiente chiedere alcune offerte per vedere qual è la migliore nel passaggio dal mercato vincolato al mercato libero, poiché la tariffa d’energia elettrica è composta da numerosi parametri che rendono ardua se non difficile la lettura, il confronto e quindi la scelta del fornitore migliore. In figura 1 vediamo come è composta la tariffa di energia elettrica, valida sia per il mercato vincolato che per il mercato libero. Figura 1 Energia Bilanciamento e Riserva Trasporto e Distribuzione Maggiorazioni Imposte CCA • La voce “Energia” e “Bilanciamento e Riserva” formano un parametro definito CCA (Costo Componente d’Acquisto) ed è quantificato in c€/kWh (centesimi di euro/); • la voce “Trasporto e Distribuzione” comprende tutti quegli oneri relativi al trasporto dell’energia elettrica (la potenza) ed è quantificato in €/kW; • la voce “Maggiorazioni” comprende tutti quegli 10 oneri relativi a tasse regionali, comunali, ecc. • la voce “Imposte” comprende l’IVA ed altre imposte. Di norma, le offerte per la fornitura di energia elettrica nel mercato libero possono essere di svariato tipo e possono contemplare uno sconto in percentuale sul CCA (%) o un valore economico del CCA (c€/kWh). Ma non è semplicemente così, poiché del CCA dobbiamo tenere presente le sue componenti; ma cosa sono queste componenti? Sono vari parametri aggiornati dall’AEEG e più o meno fluttuanti nel tempo che definiscono in special modo il parametro “Energia”, come ad esempio quelli citati nella delibera dell’AEEG n. 5/04 del 30/01/2004, ossia: • PC prezzo dell’energia compreso le perdite di rete; • OD costi del dispacciamento (bilanciamento e riserva); • VE oneri per energie rinnovabili; il Perito Industriale n. 1/2006 ELETTROTECNICA • CD oneri per garantire la capacità produttiva; • INT oneri per l’interruzione; • DP costi connessi alla riconciliazione. Ognuno di questi parametri è economicamente definito in apposite delibere che trimestralmente ne determinano il valore e che più spesso modificano il parametro PC ed OD, mentre gli altri parametri sono molto più statici nel tempo. E’ facile intuire perché il parametro PC sia il più modificato, perché in esso si ripercuotono il costo del greggio e di tutta la materia prima per la produzione di energia elettrica. In figura 2 è indicato il costo del PC estrapolato dalla Delibera dell’AEEG n. 54/05 del 30/03/2005, che stabilisce anche i valori di OD, VE, CD, DP, INT per tutti i vari tipi di forniture: • monoraria (per clienti non dotati di misuratore orario) tabella 4.1; • bioraria (per clienti dotati di misuratore orario) tabella 4.2; • multioraria (per clienti in media tensione e dotati di misuratore orario) tabella 4.3. Analizzato il parametro CCA vediamo ora sinteticamente cosa rappresentano le voci rimanenti indicate in figura 1: • “Trasporto e Distribuzione”: l’azienda distributrice di zona è la figura responsabile per il trasporto dell’energia dal punto di generazione o interconnessione fino all’unità produttiva assicurando livelli di qualità della fornitura identici ai clienti del mercato vincolato (è compensato in €/kW); • “Maggiorazioni”: alla suddetta voce rientrano tutte quelle aliquote relative alle “tasse” regionali e provinciali e sono compensate in c€/kWh; • “Imposte”: alla suddetta voce rientra l’applicazione dell’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) che per l’energia elettrica è fissata al 10% del totale imponibile, cioè di tutte le voci sopra menzionate. Come confrontare le offerte? Una volta nota la composizione della CCA, come si possono confrontare le varie offerte dei fornitori partendo dal fatto che il mercato libero offre delle tariffe migliori rispetto al mercato vincolato? Come valutare attentamente la condizione di vantaggio economico? Ecco quali possono essere le varie tipologie di offerte sul mercato libero: 1. sconto in misura percentuale o assoluto sulla CCA (con adeguamento trimestrale o annuale); 2. tariffe per fascia oraria scontate rispetto al valore del PC e indicizzate a: a. prezzo di borsa (adeguamento mensile); b. prezzo di borsa per il 40% con adeguamento trimestrale; c. ad un paniere di combustibili predefinito; 3. tariffe specifiche costruite in base al prezzo medio di scambio ed indicizzate alla variazione di quest’ultimo; 4. prezzo fisso: il Perito Industriale n. 1/2006 Tabella 4.1 - Elemento PC per i clienti finali non dotati di misuratori atti a rilevare l’energia elettrica per ciascuna delle fasce orarie F1, F2, F3 ed F4 Tipologie di contratto di cui comma 2.2 del Testo integrato lettera a) lettera b) lettera c) lettera d) lettera e) lettera f) Utenza domestica in bassa tensione Utenze in bassa tensione di illuminazione pubblica Altre utenze in bassa tensione Utenze in media tensione di illuminazione pubblica Altre utenze in media tensione Utenze in alta e altissima tensione Figura 2 PC (centesimi di euro/kWh) 6,59 5,59 7,19 5,30 7,01 6,17 Tabella 4.2 - Elemento PC per i clienti finali dotati di misuratori atti a rilevare l’energia elettrica per ciascuna delle fasce orarie FB1 e FB2 Tipologie di contratto di cui comma 2.2 del Testo integrato lettera a) lettera b) lettera c) lettera d) lettera e) lettera f) Utenza domestica in bassa tensione Utenze in bassa tensione di illuminazione pubblica Altre utenze in bassa tensione Utenze in media tensione di illuminazione pubblica Altre utenze in media tensione Utenze in alta e altissima tensione PC (centesimi di euro/kWh) FB1 FB2 8,74 8,69 8,79 8,25 8,35 8,13 4,84 4,79 4,89 4,55 4,65 4,51 Tabella 4.3 - Elemento PC per i clienti finali dotati di misuratori atti a rilevare l’energia elettrica per ciascuna delle fasce orarie F1, F2, F3 ed F4 Tipologie di contratto di cui comma 2.2 del Testo integrato lettera a) lettera b) lettera c) lettera d) lettera e) lettera f) Utenza domestica in bassa tensione Utenze in bassa tensione di illuminazione pubblica Altre utenze in bassa tensione Utenze in media tensione di illuminazione pubblica Altre utenze in media tensione Utenze in alta e altissima tensione PC (centesimi di euro/kWh) F1 F2 F3 F4 10,53 9,07 7,93 4,71 10,53 9,07 7,93 4,71 10,53 9,07 7,93 4,71 9,99 8,60 7,53 4,47 9,99 8,60 7,53 4,47 9,78 8,42 7,37 4,37 a. unico giorno-notte; b. per fasce orarie. Normalmente la tipologia più utilizzata di offerta per il passaggio sul mercato libero è la prima con uno sconto percentuale sul CCA oppure la quarta con un prezzo fisso o per fasce orarie. Cosa tenere quindi particolarmente sott’occhio quando si analizza un’offerta di nuova tariffa per il mercato libero? Sembra proprio impossibile, ma a volte sono le piccole diciture a fare una grande differenza; potremmo infatti per esempio trovare frasi di questo tipo: 1. “... separatamente fatturati… gli oneri per il servizio di dispacciamento (parte della componente OD teoricamente rientrante nel CCA)... per la sicurezza del sistema” (componente CD teoricamente rientrante nel CCA); 2. “… in bilanciamento… verrà separatamente fatturato un corrispettivo forfettizzato… 0,9€/Mh” (parte della componente OD teoricamente rientrante nel CCA); 3. “… separatamente fatturati… gli oneri relativi al 11 ELETTROTECNICA Figura 3 -2,7% su CCA -4% su CCA offerta a tariffa -3,5% su CCA Costo annuo € 24.084,78 € 24.318,48 € 23.767,26 € 23.588,47 € 23.349,51 € 23.501,82 € 23.441,42 € 233,70 0,97% € 317,52 -1,32% € 496,31 -2,06% E 735,27 -3,05% € 582,96 -2,42% € 643,36 -2,67% mercato vincolato - Tipo Contratto attuale (ENEL B2V) con offerta SB1V con offerta SB2V Prima offerta Seconda offerta Terza offerta Quarta offerta In valore assoluto B su A In valore percentuale B su A In valore assoluto C su A In valore percentuale C su A In valore assoluto D su A In valore percentuale D su A In valore assoluto E su A In valore percentuale E su A In valore assoluto F su A In valore percentuale F su A In valore assoluto G su A In valore percentuale G su A mercato vincolato Tariffa proposta (A) (B) (C) (D) (E) (F) (G) - trasporto e alla perdite”. Oppure: 4. “… si intendono comprensivi delle perdite di energia e degli oneri di dispacciamento (parte della componente OD)… sono invece escluse le componenti COV e UC”; a. la componente COV rappresenta i costi di commercializzazione dell’energia elettrica, è espressa in c€ ed è aggiornata con delibera dall’AEEG annualmente; b. la componente UC rappresenta ulteriori elementi di costo del servizio elettrico quali per esempio la “perequazione”. Gli importi dei punti 1 e 2 sono da aggiungere all’offerta presentata, i punti 3 e 4 sono importi che non rientrano nella tariffa d’energia elettrica proposta o nello sconto proposto, dato che gli oneri relativi al trasporto sono inerenti al vettoriamento e quindi riconducibili a potenza e non ad energia, mentre le componenti COV, A ed UC sono componenti che non rientrano mai nelle tariffe, le troviamo infatti scorporate anche nelle fatture relative al mercato vincolato. Quando si analizzano, quindi, offerte che hanno basi di partenza differenti, è necessario eseguire i dovuti calcoli per riportarle tutte alla stessa base di partenza e quindi confrontarle (fig. 3), avendo a disposizione i consumi di energia e gli assorbimenti di potenza a livello annuale. I nuovi importi economici e quindi l’esatto risparmio percentuale ottenuto, è esclusivamente riferito all’energia, mentre la bolletta di energia elettrica di tipo binomia è l’unione di due termini, cioè energia e potenza. Nell’esempio riportato in figura 3 si può notare che il risparmio ottenuto da questo ipotetico cliente, passando dal mercato vincolato al mercato libero, sarà pari al 3,05% (seconda offerta), contrariamente al 4% presentato in fase di offerta e riferito alla sola energia e non al trasporto; quindi, in virtù dei due termini presenti nella bolletta di energia elettrica, lo sconto effettivo si è ridotto. Per chi è in media tensione la cosa si complica ancora di più! Punto 1 Chi ha un contratto in media tensione, a seconda della potenza installata si trova applicato un contratto in: • tariffa binomia in monoraria (il costo dell’energia e della potenza è uguale durante tutto l’arco della giornata e per tutto l’anno); • tariffa binomia in multioraria (il costo dell’energia e della potenza è diverso nell’arco della giornata e durante l’anno). Fino ad un anno fa circa, le fasce orarie erano definite dalla Delibera 228/01 del 18/10/2001 (CIP 45/90), Figura 4 - Diagramma fasce tariffarie CIP 45-90 come da Delibera 228/01 Dal Lunedì al Venerdì 1 2 3 4 5 6 6,5 7 8 8,5 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 21,5 22 23 24 4 5 6 6,5 7 8 8,5 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 21,5 22 23 24 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Sabato, Domenica e festivi 1 2 3 Tutto líanno F1 12 F2 F3 F4 il Perito Industriale n. 1/2006 ELETTROTECNICA Figura 5 - Diagramma fasce tariffarie come da Delibera 235/04 (valide per l’anno 2005) Dal Lunedì al Venerdì 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 1 - 9 Gennaio 10 Gennaio - 11 Marzo 14 Marzo - 29 Aprile 2 - 31 Maggio 6 - 30 Giugno 1 - 29 Luglio 1 - 5 Agosto 6 - 21 Agosto 22 Agosto - 16 Settembre 19 Settembre - 18 Novembre 21 Novembre - 7 Dicembre 12 - 23 Dicembre 24 - 31 Dicembre Sabato, Domenica e festivi Tutto l’anno F1 F2 in cui la fascia F1 era la più costosa ed era definita come invernale pieno carico, la fascia F2 di medio costo era definita come invernale ed estiva di medio carico, la fascia F3 di alto costo era definita come estiva di pieno carico e la fascia F4 di basso costo contemplava i giorni festivi, il sabato e tutto il mese di agosto. Come si può notare dalla figura 4 la fascia F1, la più costosa, era presente solo nei mesi definiti “Invernali” e cioè da ottobre a marzo, mentre tutto il mese di agosto era in fascia F4 che era la più economica. Analizzando il diagramma risulta che: • la fascia F1 rappresenta il 5,97% del monte ore totale dell’anno solare; • la fascia F2 rappresenta il 20,75% del monte ore totale dell’anno solare; • la fascia F3 rappresenta il 14,27% del monte ore totale dell’anno solare; • la fascia F4 rappresenta il 59,02% del monte ore totale dell’anno solare. Con la Delibera n. 195/04 modificata dalla Delibera n. 235/04 del 23/12/2004 l’AEEG ha determinato il nuovo diagramma tariffario per l’anno 2005 che è denso di novità come si può vedere dalla figura 5. La fascia F1 prima definita come Invernale di pieno carico, è praticamente sparita dai mesi invernali, se si eccettua un breve periodo nei mesi di novembre e dicembre, la fascia F4 che prima contemplava tutto il mese di agosto, ora ne abbraccia solo una parte (circa 2 settimane) e, nella rimanente parte, è comparsa addirittura la fascia F1. Analizzando il diagramma risulta che: • la fascia F1 rappresenta il 5,09% del monte ore totale dell’anno solare; • la fascia F2 rappresenta il 20,87% del monte ore totale dell’anno solare; • la fascia F3 rappresenta il 12,49% del monte ore totale dell’anno solare; il Perito Industriale n. 1/2006 F3 F4 • la fascia F4 rappresenta il 61,55% del monte ore totale dell’anno solare. Facendo quindi un raffronto fra i due diagrammi tariffari risulta che: • il numero delle ore in fascia F1 è diminuito del 14% circa; • il numero delle ore in fascia F2 è aumentato del 0,3% circa; • il numero delle ore in fascia F3 è diminuito del 12% circa; • il numero delle ore in fascia F4 è aumentato del 4% circa. Effettuando invece un confronto tra i due diagrammi tariffari applicando la curva di carico tipica di una unità produttiva con un consumo totale di circa 1.100.000 kWh/annui, si ottengono dei dati molto interessanti (fig. 6). Infatti, anche se il numero di ore in fascia F1 è diminuito, in realtà il numero di Kwh utilizzati (energia) nella fascia è aumentato, perché il responsabile del contratto di energia elettrica dell’unità produttiva non ha preso iniziative per spostare, ove possibile, i propri consumi in fasce di minor costo. Applicando teoricamente il nuovo diagramma delle fasce ad un’unità produttiva che assorbe energia elettrica in banda piatta, cioè sempre in modo uguale e costante 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno, l’incremento economico della bolletta di energia elettrica sarebbe di circa lo 0,5%, ma come si vede dal- CIP Nuove F1 117.000 157.457 F2 406.400 456.814 F3 284.500 243.515 F4 301.500 251.614 Figura 6 1.109.400 1.109.400 CIP € 17.339,40 € 34.462,72 € 18.634,75 € 13.024,80 € 83.461,67 Nuove € 23.335,13 € 38.737,83 € 15.950,24 € 10.869,72 € 88.892,91 Delta assoluto € 5.995,73 € 4.275,11 -€ 2.684,51 -€ 2.155,08 € 5.431,24 Delta % 34,58% 12,41% -14,41% -16,55% 6,51% 13 ELETTROTECNICA la figura 6, utilizzando una curva di carico reale e non teorica, l’incremento quantificabile è di circa il 6,5% e più una impresa assorbe in fascia F1 e F2 più l’incremento percentuale rispetto all’anno precedente aumenta con punte anche del 20%. Punto 2 L’AEEG ha emanato la Delibera n. 33/05, modificata in seguito dalla Delibera n. 47/05 del 22/03/2005, la quale stabilisce che l’azienda distributrice di energia elettrica (distributore di zona) nel calendarizzare la sostituzione dei contatori di energia elettrica (da elettromeccanici a elettronici), potrà seguire una tempistica che non privilegi i clienti del mercato libero ma sia i clienti del mercato libero che del mercato vincolato. A questo punto nel momento in cui ad un proprio cliente sul mercato vincolato il distributore di energia elettrica sostituisce il contatore di energia elettrica, allo stesso dovrà essere applicato il contratto in binomia tipo multioraria anche se prima della sostituzione aveva in essere un contratto di tipo monorario. Alla luce di quanto descritto al precedente Punto 1. l’esborso economico per alcune unità produttive potrebbe essere “piuttosto elevato”, specialmente per chi consuma in fascia F1 e F2. Conclusioni Ma allora dove finirà il costo dell’energia elettrica? Purtroppo dal mio punto di vista il prezzo dell’ener- gia elettrica non potrà far nient’altro che aumentare per vari motivi, quali: la diminuzione delle scorte di greggio sfruttabili a livello mondiale, la crisi dei paesi Arabi, l’incremento esponenziale del consumo di energia elettrica nei paesi orientali (Cina per esempio), ecc. La messa in atto, da parte dell’AEEG, del nuovo diagramma tariffario si risolve, alla fine, con un aumento dei costi complessivi di energia elettrica visto che le nuove fasce tariffarie non seguono altro che la curva di carico nazionale; ora infatti con l’applicazione di queste nuove fasce, l’energia elettrica costa di più quando vi è più richiesta e costa di meno quando vi è meno richiesta. Pertanto, in casi particolari, quali ospedali, piscine, officine galvaniche può risultare conveniente la cogenerazione, cioè l’autoproduzione combinata di energia elettrica e calore, mediante motori a pistoni o turbine, alimentati a gas metano acquistato a prezzi agevolati in base alla legislazione vigente. Altro non si può fare che pensare al risparmio energetico. Per ridurre i costi di energia elettrica è necessario ridurre i consumi e ove non è possibile intraprendere un’azione del genere, bisogna mettere in atto azioni e meccanismi per i quali si tenda a diminuire il consumo di energia elettrica nelle fasce di maggior costo con il conseguente spostamento di consumi in fasce di minor costo o addirittura in periodi notturni o festivi. S.R.L. 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